Journal articles on the topic 'Direzione dell''

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Fabris, Dinko. "Circolazione dell’opera italiana attraverso i teatri non europei del Mediterraneo: Il caso degli italiani al Cairo intorno alla prima dell’ Aida del 1871." Artigrama, no. 36 (December 9, 2022): 223–40. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_artigrama/artigrama.2021368108.

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Abstract:
Per un secolo e mezzo, l’episodio della prima dell’Aida di Verdi al Cairo nel 1871 hacatturato l’attenzione degli studiosi, che non hanno mai esplorato sistematicamente il contestooperistico —allo stesso tempo locale e globalizzato— in cui quella vicenda si era inserita. Inrealtà l’Egitto stava vivendo una fase di grande interesse per l’opera e per i teatri all’europea,condivisa da molti altri territori dell’impero ottomano a cominciare dalla capitale Costantinopoli. Compagnie di cantanti italiani avevano già portato il repertorio più aggiornato dell’operaitaliana prima ad Alessandria e poi al Cairo e, negli stessi anni della produzione di Aida, unacompagnia era stata scritturata per una stagione di opere francesi e italiane, con la direzione diNicola De Giosa, compositore di scuola napoletana e primo vero direttore dell’orchestra del Teatrodi San Carlo. Come il prediletto di Verdi, Emanuele Muzio, anche De Giosa fu però scartato dalsovrintendente del teatro egiziano, che affidò la direzione di Aida a Bottesini. Alcuni frammentisuperstiti di documentazione consentono di intuire il peso della presenza degli artisti italianinella nascita del teatro d’opera vicereale al Cairo. Artisti e direttori itineranti, ma anche glialtri individui coinvolti nelle prime rappresentazioni di opere europee in Egitto, sono certamenteprotagonisti di una storia minore, ma che ci sembra interessante cominciare a ricostruire perinserire queste vicende di mobilità artistica in una più ampia rete dei teatri del Mediterraneo.
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Toti, Marco. "Religious Morphology, Hermeneutics and Initiation in Andrei Scrima's Il padre spirituale (The Spiritual Father)." Aries 11, no. 1 (2011): 77–97. http://dx.doi.org/10.1163/156798911x546189.

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Abstract:
AbstractL'articolo in oggetto concerne alcuni temi tratti dalla versione italiana del libro di A. Scrima Timpul Rugului Aprins. Maestrul spiritual în tradiţia răsăriteană ('Il tempo del Roveto Ardente. Il maestro spirituale nella tradizione orientale'), pubblicato a Bucarest nel 1996 e parzialmente tradotto in italiano nel 2000. Scrima (1925–2000), monaco romeno, fu uno dei più raffinati teologi ortodossi del XX secolo. Gli aspetti qui considerati sono, da un lato, l'abbozzo da parte di Scrima stesso di una 'morfologia religiosa' fondata su di una profonda 'ermeneutica' intellettuale e spirituale, anche a mezzo dell'utilizzo della comparazione in specie tra Cristianesimo, Islâm ed Induismo (ciò che dà luogo al tentativo di rinnovare il linguaggio teologico cristiano); dall'altro, la discussione sulla valenza di un particolare rito cui il teologo romeno si riferisce esplicitamente, la 'benedizione di grazia', una 'iniziazione' trasmessa nel Rugul Aprins—un cenacolo esicasta di monaci e laici cui il giovane Scrima prese parte, e che operò dal 1944 al 1958, in particolare nel monastero Antim a Bucarest, sotto la direzione del giornalista e scrittore Sandu Tudor, in religione padre Agathon (1899–1960?)—ad opera del padre Ioan Kulygin (1885-?). Quest'ultimo tema è strettamente connesso alle relazioni intellettuali che Scrima ebbe con i maggiori rappresentanti dell''orientamento tradizionale' (René Guénon [1886–1951], Frithjof Schuon [1907–1998]), anche per quanto concerne la questione dell''universalismo' perennialista; su ciò, come spesso accade, Scrima assume posizioni molto sfumate. È chiaro che, data la complessità e la sottigliezza dei temi qui trattati, il presente contributo costituisce unicamente un saggio iniziale di una discussione più ampia (alla quale stiamo attualmente lavorando).
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Mayntz, Renate. "La teoria dellagovernance:sfide e prospettive." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 1 (April 1999): 3–21. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026472.

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Abstract:
IntroduzioneQuesto articolo tratta dello sviluppo e della successiva evoluzione della teoria dellagovernance, la cui origine va rintracciata nell'analisi delle attività intraprese dalle autorità politiche nel tentativo di modellare le strutture e i processi socioeconomici. In Germania il termine in uso èSteuerungstheorie[teoria della direzione] (Mayntz 1987). La parola inglesegovernanceè stata per lungo tempo equiparata agoverning, l'elemento processuale del governare, rappresentando così la prospettiva complementare rispetto a quella istituzionale negli studi dedicati al governo. In altre parole,governancevenne utilizzato approssimativamente quale sinonimo dipolitische Steuerung[direzione politica].
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Szewczul, Bożena. "Problemy zakonników w korzystaniu z należnej wolności w zakresie sakramentu pokuty i kierownictwa duchowego (II)." Prawo Kanoniczne 50, no. 3-4 (December 20, 2007): 69–88. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.3-4.03.

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Abstract:
Piú di 30 anni fa é stata riconosciuta dal diritto canonico la dovuta libertà dei religiosi per quanto riguarda il sacramento della penitenza e la direzione della coscienza, ma in questo campo emergono ancora oggi dei problemi. L’articolo cerca di scoprire le ragioni di questa situazione. Una di queste si può trovare nella crisi odierna del sacramento della penitenza e della direzione spirituale. Le altre sono: per tanti consacrati é difficile da comprendere la diversitá della direzione spirituale dal sacramento della penitenza; alcuni consacrati non sentono la necessità della direzione spirituale; per altri la libertà é limitata spesso, in modo indiretto, dalle sfavorevoli opinioni delle consorelle per quanto rigurda la scelta di una di loro del direttore spirituale, diverso dal confessore ordinario, che viene regolarmente in comunità; non ultima la tendenza di alcuni superiori a non concedere in questo campo la giusta libertà ai sudditi.
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Asquer, Enrica, Alessio Gagliardi, Alessandra Gissi, and Toni Rovatti. "Saluti della nuova direzione." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 13. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298001.

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Civile, Civile, Mauro Le Donne, Andrea Fiorista, and Alice Migliorelli. "HAI VOGLIA DI STUDIARE… ANALISI DI UN’ESPRESSIONE IDIOMATICA: TRA PRAGMATICA E MORFOSINTASSI." Italiano LinguaDue 15, no. 2 (December 15, 2023): 165–78. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/22025.

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Abstract:
Tradizionalmente, le unità linguistiche costituite da più parole, o “espressioni multi-parola”, sono considerate un fenomeno di interfaccia tra morfologia e sintassi che possono avere significato lessicale o grammaticale e che, non di rado, assumono funzioni pragmatico-discorsive. Lo studio analizza la locuzione verbale V+N avere voglia in due usi idiomatici correlati: la costruzione infinitiva, in cui avere voglia è seguito da una preposizione e da un verbo all’infinito, con un valore che indica inutilità nel compiere un’azione reiterata, e.g., hai voglia di gridare (tanto nessuno ti sente); l’interiezione hai voglia, utilizzata con funzione di accordo tra due interlocutori. Nonostante i due utilizzi di hai voglia siano attestati sin dalla fine dell’800, l’espressione idiomatica presenta caratteristiche plausibilmente riconducibili ai processi di lessicalizzazione e grammaticalizzazione, per esempio, un grado di fissità maggiore rispetto al passato e, in contesti più informali, coalescenza dei costituenti (avoglia, aivoglia). Avanzando in direzione empirica, questo studio adotta una prospettiva sincronica e un metodo di indagine quanti-qualitativo. Da un punto di vista quantitativo, vengono analizzate le occorrenze di hai voglia all’interno del web corpus ItTenTen20 e del corpus di italiano parlato KIParla. Per il primo corpus, viene effettuata un’analisi morfosintattica delle oscillazioni nella forma superficiale della costruzione, e.g., avoglia, aivoglia, avoja; e della scelta dell’elemento a destra della locuzione verbale, e.g., hai voglia di/a/che/te. Nel corpus di italiano parlato, invece, il valore pragmatico della costruzione viene ricostruito adottando l’approccio dell’analisi conversazionale a due produzioni degli intervistati: una di parlato spontaneo, una semi-strutturata. I risultati delle due diverse tipologie di analisi consentono di ragionare sul rapporto tra il mutamento linguistico e le esigenze pragmatiche della comunità di parlanti. Hai voglia di studiare... Analysis of an idiomatic expression: between pragmatics and morphosyntax Traditionally, linguistic units consisting of several words, also called ‘multi-word expressions’, are considered a phenomenon at the interface of morphology and syntax that can have lexical or grammatical meaning and not infrequently assume pragmatic-discursive functions. The study analyses the verbal expression V+N avere voglia in two related idiomatic usages: the infinitive construction, in which avere voglia is followed by a preposition and an infinitive verb, with a value that conveys uselessness in performing a repeated action, e.g., hai voglia di gridare (tanto nessuno ti sente); the interjection hai voglia, used in function of agreement between two interlocutors. Although the two usages of hai voglia have been attested since the end of the 19th century, the idiomatic expression presents features that can be plausibly traced back to the lexicalization and grammaticalization processes, for example, a greater degree of fixedness than in the past and, in more informal contexts, coalescence of constituents (avoglia, aivoglia). Advancing in an empirical direction, this study adopts a synchronic perspective and a quanti-qualitative method of investigation. From a quantitative perspective, the occurrences of hai voglia within the web corpus ItTenTen20 and the spoken Italian corpus KIParla are analysed. For the former corpus, a morphosyntactic analysis of the different surface forms of the construction is carried out, e.g., avoglia, aivoglia, avoja; as well as the choice regarding the element to the right of the verbal expression, e.g., hai voglia di/a/che/te. On the other hand, for the corpus of spoken Italian, the pragmatic value of the construction is reconstructed by adopting the conversational analysis approach to two productions of the interviewees: a spontaneous speech production and a semi-structured interaction. The results of the two different types of analysis enable us to reflect on the relationship between linguistic change and the pragmatic needs of the speech community.
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Bruti Liberati, Eugenio. "Lotta al cambiamento climatico e sostenibilità ecologica e sociale." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI 44, no. 176 (May 2023): 545–54. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2022-176002.

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Abstract:
Con il Green deal europeo la sostenibilità ambientale è divenuta un criterio centrale delle poli-tiche europee di sviluppo e non più un mero limite esterno delle stesse. Nello stesso tempo, le azioni finalizzate alla decarbonizzazione dell'economia possono e devono essere un'occasione per far ridiventare l'uguaglianza sostanziale e la sostenibilità sociale una priorità, un parametro centrale e fondante delle scelte politiche. È possibile che il paradigma di intervento che la Commissione ha iniziato a definire non sia idoneo a realizzare tali obiettivi a causa della sua insufficiente radicalità. Peraltro, prima di arrivare a tale conclusione, appare opportuno valutare approfonditamente contenuti reali e potenzialità di tale modello. Il saggio intende essere un contributo in quella direzione.
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Bellavia, Sonia. "August Wilhelm Iffland alla Scuola di Mannheim." Elephant and Castle, no. 33 (2024): 47–55. http://dx.doi.org/10.62336/unibg.eac.33.482.

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Abstract:
Allievo di Conrad Ekhof, nonché modello di interprete ‘idealista’ per il Goethe impegnato nell’elaborazione della Weimarer Klassik, dal 1779 e fino al 1796 (quando prende la direzione del Nationaltheater di Berlino), August Wilhelm Iffland (1759-1814) agisce al Teatro Nazionale di Mannheim. Posto dal 1778 sotto la direzione di von Dalberg (1750-1806), il teatro - improntato ai criteri più moderni della pratica direttoriale, attento all’evoluzione della recitazione e alla formazione dell’attore - divenne per Iffland una vera ‘scuola’, dei cui insegnamenti avrebbe fatto tesoro negli anni della piena maturazione artistica. Incrociando la lettura dei protocolli del teatro, l’autobiografia dell’attore e il corpus delle sue riflessioni teoriche, l’articolo si propone d’indagare il valore e la funzione formativa della Mannheimer Schule.
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Pellizzoni, Luigi. "Ecoturismo: un'esplorazione concettuale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 101 (February 2012): 9–31. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-101002.

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Abstract:
Il rapporto turismo-ecologia č oggetto di crescente attenzione da parte di operatori, utenti e studiosi, intrecciandosi con temi quali la protezione della natura e delle culture locali, la sostenibilitŕ dello sviluppo, la responsabilitŕ individuale. Il concetto di ecoturismo si trova al centro di un viluppo di termini, definizioni e pratiche dalle valenze spesso ambigue o contraddittorie, per districare il quale l'articolo propone una griglia analitica. La riflessione su declinazioni e nodi critici dell'ecoturismo evidenzia gli attriti tra etica e mercato e punta in direzione di un superamento degli attuali modelli di consumo turistico.
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Ferla, Alcindo Antônio, Maria Augusta Nicoli, Mirian Ribeiro Conceição, Vanessa Vivoli, Brigida Lilia Marta, Francesco Sintoni, Gabriel Calazans Baptista, Ardigò Martino, and Ricardo Burg Ceccim. "Un laboratorio come il rizoma: conoscenza della salute e del fare in connessioni italo-brasiliane." Saúde em Redes 5, no. 1Suplem (July 15, 2020): 12–22. http://dx.doi.org/10.18310/2446-4813.2019v5n1suplemp12-22.

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Abstract:
La cooperazione internazionale è spesso presentata come un'area di conoscenza in cui alcuni approcci metodologici misurano i flussi e le relazioni di potere per classificarli in tipologie che li descrivono e generano modelli di analisi. Diventa così parte di un'istituzionalità dove la conoscenza e le pratiche delle relazioni internazionali sono predominanti e ad esse subordinate. Si lasciano attraversare da interessi che fissano i confini dei paesi e assegnano valori gerarchici ai cittadini, secondo il loro inserimento nei sistemi produttivi di ogni paese e nella gerarchia dei paesi. In questa pubblicazione e nell'esperienza che ne deriva, questo approccio non è efficace. Al centro della riflessione non vi è assolutamente la divergenza con le conoscenze accumulate nel campo delle relazioni internazionali. Il focus è piuttosto di tipo metodologico. Invece di flussi geografici ed emisferici (nord-sud, sud-sud), abbiamo qui flussi mossi dalla solidarietà, dal lavoro collaborativo e da un concetto di globalità dove le persone (il popolo, ci ha detto Paulo Freire) sono centraliii. I flussi di cooperazione, in questa modalità di esperienze, hanno molteplici direzioni e si muovono continuamente. Non c'è uno schema di direzione fisso. Quando parliamo di questo lavoro e della collaborazione stessa, parliamo del Laboratorio italo-brasiliano di formazione, ricerca e pratiche in materia di salute collettiva. Il nome inizia con "laboratorio" per evidenziare il modo di produrre, che è alchemico, mescolando i componenti di qui, di là e “tra”. I nostri incontri devono essere inventati ogni anno, in quanto ciò che è stato fatto l'anno precedente non risponde più nello stesso modo e si perseguono altre modalità. Così, incorporiamo l’altro in noi.
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Petrillo, Gianfranco. "Il problema di Milano. La federazione comunista piů grande d'Italia. 1921-1975." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (October 2011): 20–83. http://dx.doi.org/10.3280/sil2011-001002.

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Abstract:
Milano č un perno fondamentale della storia recente d'Italia. La direzione nazionale del Partito comunista italiano non lo ha mai capito e ciň ha costituito un problema e una spia dei suoi perduranti ritardi politici e culturali nell'affrontare i problemi del paese. Dal settarismo delle origini alle tentazioni omologatrici degli anni ottanta del Novecento, la storia della Federazione milanese del Pci č la storia di questo problema.
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Varchetta, Giuseppe. "Giustizia e "Passaggio a Nord Ovest"." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 78–93. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036008.

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Abstract:
Nella contemporanea società del rischio le pratiche della Giustizia, bloccate ancora perlopiù su istanze "liberali e conservatrice", sembrano impermeabili ad una riflessione su ipotesi di un accostarsi a istanze di una "giustizia riparativa". Per favorire questo transito il riconoscimento della funzione cognitiva e comunicativa delle emozioni è essenziale e in questa direzione l'ibridazione delle norme del diritto positivo con le soggettualità della letteratura, può essere una prospettiva feconda. Sullo sfondo le voci e il pensiero di Hume, Smith e Whitman e le ipotesi della psicosocioanalisi come aiuto a reggere il trauma del confronto con vertici disciplinari diversi, sono un non rinunciabile quadro di riferimento.
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M. Caldarera, Angela, Chiara Baietto, Alessandro Zangari, and Damiana Massara. "La disforia di genere in età evolutiva: la presa in carico a sostegno del benessere psicologico." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 153–65. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003016.

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Abstract:
La Legge 164 del 1982 regola la transizione di genere in Italia, e riconosce il diritto alla presa in carico presso il Ssn. A partire dagli anni Duemila, presso i centri specializzati è iniziata la richiesta di presa in carico dei soggetti minorenni e delle loro famiglie. L'Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere (Onig1) ha costituito un coordinamento dei Centri dedicati a bambini e adolescenti, e ha definito i principi di base della presa in carico sulla base dell'esperienza maturata, delle linee guida internazionali della World Professional Association for Transgender Health (Wpath, 2012) e dell'Endocrine Society (Hembree, 2011). La presa in carico prevede un percorso multidisciplinare integrato in fasi successive (psicologico, neuropsichiatrico, endocrinologico) che riguarda i minorenni e le loro famiglie; può comportare, in casi accuratamente selezionati, l'utilizzo di bloccanti dello sviluppo ormonale puberale, e, dopo i 16 anni, di ormoni sessuali che possano trasformare il corpo nella direzione del genere percepito. La natura degli interventi medici solleva delicate questioni di carattere bioetico, in relazione, per esempio, alla competenza dei ragazzi a dare il consenso/assenso in ambiti tanto complessi.
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Messina, Giovanni. "Eccezione e Stato costituzionale democratico. Una incompatibilità strutturale." Società e diritti 8, no. 16 (December 13, 2023): 1–28. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/21896.

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Abstract:
RiassuntoDalla condizione di emergenza le società contemporanee sembrano non riuscire più a venir fuori. L’avvento di un ordine delle relazioni umane contrassegnato da crescente benessere materiale e da una omogeneità culturale sempre più marcata, in direzione di una costruenda cosmopoli, pare ormai un progetto fallito. Molti osservano che il ricorso costante a strumenti di governo giustificati da situazioni di necessità costituisce un oggettivo elemento di trasformazione delle strutture istituzionali delle liberaldemocrazie, che in realtà manifestano così una tendenza verso logiche autoritarie per gestire la conflittualità che sempre più turba le collettività contemporanee. Piuttosto che rifiutare di utilizzare la categoria di stato d’eccezione come concetto in grado di cogliere parte dei processi in corso, è il caso di sottolinearne l’attualità. Allo stesso tempo e proprio per ciò appare necessario rifiutare nettamente il perpetuarsi di azioni amministrative straordinarie, autolegittimantesi con l’evocazione della condizione eccezionale. Poiché esse non sono compatibili con i principi delle democrazie costituzionali. Non solo perché in contrasto con il modello dello Stato di diritto ma perché, ancor di più, determinano un vero e proprio soffocamento del processo democratico.
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Milanesi, Paolo, and Daniela De Robertis. "Il bambino clinico e il bambino osservato di Daniel Stern. l'attuale esigenza di andare verso il bambino contestuale." Ricerca Psicoanalitica 24, no. 3 (December 31, 2013): 47–82. http://dx.doi.org/10.4081/rp.2013.388.

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Abstract:
Il contributo mette in risalto alcuni presupposti teorici alla base dei modelli psicoanalitici sullo sviluppo ed evidenzia come il lavoro e la ricerca di Daniel Stern abbiano sovvertito tali presupposti spingendo la psicoanalisi ad una profonda rivisitazione concettuale. Nella seconda parte dello scritto viene proposta una critica epistemologica al pensiero Chusman, si evidenzia la tendenza, sottostante la teoria di Stern, a concepire lo sviluppo del bambino nella direzione di un"intrinseca e universale costituzione di un "sè autonomo". In fine, sulla base della prospettiva teorica di Michele Minolli fondata sull'epistemologia della complessità, vengono suggeriti alcuni principi per una concezione dello sviluppo definita "contestuale".
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Lambroni, Giovanna, and Domenico Pace. "I giornali quotidiani italiani nel Piano nazionale di digitalizzazione." DigItalia 18, no. 1 (June 2023): 24–29. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00057.

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Abstract:
Il contributo intende illustrare le caratteristiche del “Progetto carta" rivolto, nell'ambito del Piano Nazionale di Digitalizzazione, ai giornali quotidiani dall'Unità al 1955. Individuato in collaborazione con la Direzione generale Biblioteche e diritto d'autore, il progetto, che vede la collaborazione della Biblioteca nazionale centrale di Firenze, della nazionale centrale di Roma, della Biblioteca nazionale Braidense e della Biblioteca nazionale di Napoli, ha come obiettivo la realizzazione di 12.5 milioni di immagini che coprano per intero la produzione editoriale italiana di quotidiani nell'arco di tempo considerato. L'obiettivo finale dell'operazione è la creazione di una banca dati che da una parte garantisca una ricostruzione "virtuale" delle consistenze delle singole testate, e dall'altro permetta, anche attraverso l'adozione della tecnologia OCR, una ricerca più fluida da parte degli utenti.
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Boccia Artieri, Giovanni. "La rivoluzione inavvertita del web sociale e i consumatori connessi." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 116 (April 2010): 53–62. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116006.

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Abstract:
Questo saggio analizza l'emergere di una realtŕ del consumo caratterizzata dai pubblici/consumatori connessi. Il temine "pubblici connessi" fa riferimento a una diversificata interrelazione e co-evoluzione tra pratiche culturali, relazioni sociali e sviluppo delle tecnologie mediali in direzione di una connessione digitale. Questo concetto si pone in alternativa a quello di audience o consumatori per sottolineare il mutamento dei modi in cui gli individui sono connessi e mobilitati oggi attraverso i media e per mezzo di questi. Ora i pubblici comunicano sempre di piů secondo logiche che potremmo definire bottom-up, top-down oltre che, naturalmente orizzontalmente tra pari. I pubblici possono reagire, (ri)fare e (ri)distribuire partecipando alla condivisione di cultura e conoscenza attraverso le logiche del discorso e dello scambio oltre che quelle della sola ricezione mediale.
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Mŕdera, Romano. "Lo spirito dell'analisi nella trascendenza della centralitŕ egoica." STUDI JUNGHIANI, no. 32 (February 2011): 45–58. http://dx.doi.org/10.3280/jun2010-032003.

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Abstract:
Nel pensiero di Jung lo spirito puň essere avvicinato al senso, come la tensione opposta alla dimensione predeterminata del comportamento istintivo. Da questo punto di vista si puň cogliere l'importanza centrale che la spiritualitŕ ha per la clinica, poiché nel disagio dell'anima č, in ultima analisi, in gioco il senso. Se da un lato l'impianto teorico junghiano č sbilanciato nella direzione di un possibile riduzionismo psicologistico della dimensione spirituale, tendenza che trova la sua estremizzazione nella psicologia di Hillman e di Giegerich, dall'altro proprio Jung apre la via di una necessaria rivisitazione della clinica nella direzione di una trascendenza dell'incentramento egoico. Si propone allora una trasformazione della prassi analitica in direzione di una mancata coltivazione della ricerca del senso a partire da un lavoro mitobiografico che riprenda l'idea di Hadot di una filosofia come stile di vita. Ciň comporta sensibili trasformazioni del tempo del rapporto analitico, della "fine" dell'analisi, della stabilizzazione degli insight. L'apertura all'esercizio spirituale diventa allora continuazione e sviluppo dell'analisi stessa.
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Sperlinga, Riccardo, Yari Barnabino, Michela Peluso, Giandomenico Giusti, and Simona Frigerio. "Responsabilità infemieristica nella ventilazione invasiva e nel processo di svezzamento da respiratore automatico in terapia intensiva: un’indagine italiana." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 34, no. 1 (January 1, 2017): 15–19. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2017.12.

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Abstract:
Introduzione: la gestione ottimale della ventilazione meccanica e dello svezzamento da respiratore automatico richiede capacità decisionali dinamiche e collaborative, così da ridurre al minimo i ritardi nel processo di weaning. In assenza di collaborazione, il processo decisionale può risultare frammentato, incoerente e subire ritardi. In letteratura, si associa una maggiore autonomia infermieristica ad un più precoce weaning ed una diminuzione delle complicanze, nonché una maggiore sicurezza per il paziente in termini di gestione e/o del possibile peggioramento legato al ventilatore polmonare. Questo studio intende valutare l’apporto decisionale degli infermieri di terapia intensiva italiani in merito alle decisioni su ventilazione invasiva e weaning, in autonomia o in collaborazione con altri professionisti. Materiali e metodi: indagine multicentrica nazionale italiana condotta attraverso la somministrazione online di un questionario a infermieri esperti clinici operanti in reparti di terapia intensiva. Risultati: hanno partecipato all’indagine 131 infermieri esperti clinici. Le decisioni sul weaning che vengono assunte di norma in modo collaborativo fra medico e infermiere, sono la valutazione della risposta alla ventilazione, l’inizio dello svezzamento da ventilatore ed il riconoscimento del fallimento dello svezzamento. Le responsabilità decisionali a carattere prettamente medico sono l’impostazione iniziale del ventilatore, la scelta della modalità di svezzamento e la rimozione del tubo endotracheale. L’infermiere in Italia raramente opera decisioni in autonomia nelle attività diagnostico-terapeutiche connesse alla ventilazione e al weaning: impostazione iniziale, adeguamento delle impostazioni del ventilatore, rimozione del tubo endotracheale e riconoscimento del tentativo non efficace di svezzamento. Nelle unità di cura a direzione universitaria sono maggiormente presenti e utilizzati protocolli clinici. Conclusioni: protocolli clinici per il weaning e percorsi di specializzazione clinica potranno favorire l’assunzione delle responsabilità decisionali degli infermieri e migliorare i nursing sensitive outcome sulle persone assistite.
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Calza Bini, Paolo. "Quale sviluppo? Quale locale? Ripensando i sistemi territoriali nel terzo millennio." ARGOMENTI, no. 30 (March 2011): 119–47. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030006.

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Abstract:
L'articolo rilegge criticamente e discute le interpretazioni degli ultimi trenta anni dello sviluppo locale, analizzando le diverse componenti del concetto. Da una parte si constata la necessitŕ di aggettivare lo sviluppo non piů analizzabile come una mera crescita economica né come un succedersi di univoci modi organizzativi del produrre e del ridistribuire, dall'altra si sottolinea come le forze omogeneizzanti della globalizzazione siano contrastate e rimodellate da radicamenti e sedimentazioni sociali delle diversitŕ socio-economiche, dei contesti locali. Non potendo disporre di schemi di sintesi sullo sviluppo locale, che č un fenomeno multidimensionale le istituzioni devono quindi avviare percorsi di riflessivitŕ attente alle direzioni e alle ricadute che le loro scelte possono avere nella regolazione locale e globale.
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Szewczul, Bożena. "Kształtowanie się prawa zakonników do należnej wolności w zakresie korzystania z sakramentu pokuty i kierownictwa duchowego (I) : (rys historyczno-prawny)." Prawo Kanoniczne 50, no. 1-2 (June 15, 2007): 27–51. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.1-2.02.

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Abstract:
La dovuta libertà dei religiosi nella scelta del confessore e del direttore spirituale e stata definitivamente espressa nel diritto canonico piu di 30 anni fa. La liberta sembra sia chiara, riconosciuta e rispettata in ogni comunità religiosa ma non sempre succede così. Insorgono, infatti, dei problerni, sia da parte dei superiori che delle comunità, i quali possono scatenare conflitti di coscienza in alcuni religiosi. Nell’articolo, l’autrice vuole presentare le difficoltà createsi al diritto soprannominato lungo la storia della vita consacrata. Si augura, inoltre, che l’esperienza degli anacoreti e dei primi monaci aiuti a far comprendere meglio ai superiori religiosi e a tutti i membri delle comunità religiose la necesità della dovuta libertà per quanto riguarda il Sacramento della penitenza e la direzione della cosienza nella loro vita spirituale.
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Padoa Schioppa, Antonio. "Ricordo di Paolo Grossi." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 637–39. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19264.

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Abstract:
Il Comitato di direzione della Rivista si unisce al professor Antonio Schioppa nel ricordo del professor Paolo Grossi.La scomparsa, alle soglie dei novant’anni, dello storico del diritto che forse più di ogni altro ha contribuito negli scorsi decenni ad accreditare la nostra disciplina anche al di fuori della cerchia dei suoi specifici cultori ci induce a dedicare alla sua memoria un breve ricordo che si affianchi a quelli ben più approfonditi che si stanno predisponendo non solo in Italia.Le ragioni della rinomanza nazionale e internazionale di Paolo Grossi sono molteplici. Ci limitiamo qui a rammentare alcune tra quelle che ci sembrano più rilevanti.
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De Marco, Angela. "Recensione di "Uome al centro del progetto. Design per un nuevo umanesimo"." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 1 (March 8, 2009): 197. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2009.v1i.12762.

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Abstract:
“Il design inteso e vissuto come strumento flessibile per l’interpretazione delle trasformazioni della società contemporanea. Così è nata questa pubblicazione che raccoglie le direzioni di ricerca del gruppo Politecnico di Torino, poliedriche ma accomunate da un indirizzo comune: l’uomo, soggetto primario dell’azione progettuale ossia al centro del progetto”. Così scrive Claudio Germak, curatore dell’opera, che raccoglie saggi dello stesso Germak insieme a Flaviano Celaschi e Luigi Bistagnino e casi studio redatti dai giovani ricercatori dell’unità di ricerca in design e curati da Pierpaolo Peruccio. L’opera è completata da un glossario, compilato in maniera corale dall’intera unità di ricerca, che esplora il significato dei termini adoperati e orienta il lettore in universo, quello del design, di cui il volume testimonia un allargamento e una fluidificazione progressiva e inevitabile.
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Maletta, Sante. "Vulnerabilità umana e razionalità pratica. Una prospettiva bioetica macintyriana." Medicina e Morale 68, no. 3 (October 15, 2019): 297–312. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.588.

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Abstract:
Questo articolo prende in esame alcuni testi di Alasdair MacIntyre, compresi in un arco temporale di circa trent’anni, a partire dai quali si può ricostruire una prospettiva bioetica che fa perno su un’etica delle virtù. Tale prospettiva “ricentra” la bioetica sulla medicina come pratica sociale e quindi sul rapporto paziente/medico considerato all’interno della concreta trama sociale nella quale agiscono forme di dipendenza tanto alienanti quanto liberanti. Il perseguimento del bene umano non passa quindi attraverso un’utopica emancipazione da ogni forma di dipendenza ma bensì attraverso la pratica delle virtù etiche e dianoetiche resa possibile dai rapporti di dipendenza biologica e razionale. L’esercizio della razionalità pratica indipendente, che costituisce un fattore importante della realizzazione del bene, non viene intesa come autonomia assoluta ma piuttosto come capacità di dar conto delle proprie scelte e azioni dal punto di vista narrativo. In tale prospettiva bioetica la disabilità, in quanto manifestazione della dipendenza e della vulnerabilità umane, diviene un’opportunità per l’esercizio delle “virtù del dare e del ricevere” che realizzano il bene individuale e il bene comune e quindi spinge nella direzione di un ripensamento della condizione umana e della natura del legame sociale e dei suoi criteri di giustizia.
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Pietta, Antonella, Marco Bagliani, and Edoardo Crescini. "L'Italia si adatta? La definizione delle politiche di adattamento al cambiamento climatico alla scala regionale." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 71–91. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13801.

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Abstract:
Nelle politiche di adattamento la scala locale è centrale per delineare le vulnerabilità dei diversi territori e progettare azioni realmente efficaci. Il contributo presenta un'analisi critica delle politiche di adattamento individuate alla scala regionale in Italia focalizzando l'attenzione su alcune chiavi di lettura: l'impostazione generale delle politiche stesse, la governance messa in atto per l'implementazione, l'integrazione tra le politiche dal punto di vista orizzontale e verticale, la presenza e tipologia dei processi partecipativi, la considerazione delle caratteristiche dei singoli territori all'interno della progettazione delle politiche. Dalle ricerche qui illustrate emerge una situazione di luci ed ombre: su 21 amministrazioni, solo 4 hanno completato l'iter, mentre almeno 5 non hanno ancora iniziato a mobilitarsi in questa direzione.
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Carozza, Paola. "La diagnosi e la valutazione del funzionamento nel trattamento riabilitativo." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2011): 57–67. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-002005.

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Abstract:
Come in molti Paesi occidentali, anche in Italia la maggior parte degli sforzi nel campo della ricerca e della pratica psichiatrica č stata finora orientata alla formulazione sempre piů dettagliata delle diagnosi psichiatriche, alla ricerca di farmaci sempre piů efficaci e con sempre minori effetti collaterali, o all'analisi di raffinati interventi psicoterapici. Minore attenzione č stata rivolta agli strumenti e ai metodi per valutare livelli di disabilitŕ psichiatrica e gli effetti devastanti che la malattia mentale produce sugli individui che ne sono colpiti. In questa direzione, l'affermarsi della riabilitazione psichiatrica, enfatizzando il trattamento delle conseguenze della patologia piuttosto che la patologia in sé, ha contribuito non poco alla comprensione dell'impatto del disturbo psichiatrico sulla vita di tante persone, condizionata non solo da menomazioni, ma anche da limitazioni funzionali, disabilitŕ e handicap. All'interno di tale paradigma, si colloca la prassi della valutazione del funzionamento del paziente e della formulazione di una diagnosi di competenza sociale.
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Giubbilo, Ilaria. "Considerazioni in merito al parere del Comitato Nazionale di Bioetica. Covid-19: la decisione clinica in condizioni di carenza di risorse e il criterio del “triage in emergenza pandemica”." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 37, no. 3 (October 22, 2020): 35. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2020.443.

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Abstract:
Nell’ambito della recente pandemia Sars-Cov-2 correlata si è posta in evidenza in Italia la problematica della scarsità delle risorse in sanità e sul come destinarle su base etica oltre che economico/manageriale. Il Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) nel parere dell’8 aprile 2020 ha riconosciuto il criterio clinico il più adeguato punto di riferimento finanche nelle situazioni di triage in emergenza pandemica, ritenendo qualunque altro criterio “di selezione [...] eticamente inaccettabile” . Ciò viene detto in risposta alle Raccomandazioni di etica clinica della Società Scientifica SIAARTI, uscite a marzo 2020, nelle quali si ipotizza l’introduzione di un limite di età per l’accesso di pazienti affetti da CoViD al percorso intensivo di cure, stanti risorse sempre più scarse e terapie intensive ad alti livelli di saturazione. Affinchè però tutto il dibattito che se ne è generato a vari gradi (ordini professionali, opinione pubblica, organismi istituzionali...) sia propositivo,- deve venire recuperato un percorso di senso. Un suggerimento in questa direzione deriva dall’etica dei trapianti. Nel mondo della donazione e dei trapianti è difatti quotidiana la decisione su come allocare le scarse risorse portando avanti scelte valoriali anche forti, nell’ottemperanza di principi etici, deontologici, giuridici, senza rischiare la deriva del piano inclinato.
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Fellegara, Anna Maria, Veronica Tibiletti, and Pier Luigi Marchini. "La disclosure sulla corporate governance nei gruppi, strumento di tutela di interessi diffusi. Un'analisi critica nel contesto italiano." FINANCIAL REPORTING, no. 1 (February 2011): 9–35. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-001002.

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Abstract:
Nella normativa nazionale, il concetto di gruppo aziendale non è precisamente definito. Di conseguenza, il riconoscimento dei confini di gruppo non è sempre immediato, il che può implicare difficoltà nell'individuazione delle responsabilità delle scelte economiche assunte al suo interno. Tale circostanza può danneggiare gli interessi dei soci di minoranza. Con riferimento a questi temi, in Italia sono state introdotte regole volte a rendere maggiormente trasparenti gli assetti proprietari nei gruppi aziendali. Gli autori si propongono di analizzare qualità ed efficacia della comunicazione in tema didei gruppi aziendali, con particolare riferimento agli effetti prodotti dalla normativa in materia di direzione e coordinamento di società.
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Di Nubila, Marco. "Dalla libertŕ alla responsabilitŕ del futuro: percorso di strategia verso un nuovo sviluppo economico sostenibile di San Marino." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (September 2011): 35–65. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003004.

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Abstract:
Partendo dal presupposto che l'ideale di libertas perpetua, che anima la storia della piů antica Repubblica, implichi per San Marino la responsabilitŕ di ricreare il proprio futuro ad ogni svolta della storia, il saggio ne affronta le implicazioni in una logica conseguente: dalla necessitŕ di reinterpretare la propria identitŕ millenaria nel mondo globalizzato, alla definizione di una nuovaper il Paese; dall'elaborazione di un piano strategico, allo sviluppo delle necessarie capacitŕ esecutive; fino all'attivazione delle leve fondamentali per l'avvio del cambiamento. Č un percorso di strategia quello proposto dall'Autore nella ricerca di una via di uscita dalla crisi, verso un nuovo modello di sviluppo economico competitivo e sostenibile. Facendo uso degli strumenti essenziali di strategia in ambito economico, emerge la proposta di una direzione organica di marcia nel medio-lungo periodo, che diviene riferimento essenziale anche nell'affrontare l'emergenza della crisi nell'immediato.
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Goff, Brian, and Robert D. Tollison. "Why is the Media so Liberal?*." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 1 (April 1, 1990): 13–21. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344884.

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Abstract:
Abstract Questo scritto è volto a fornire una spiegazione della tendenza «liberal» riscontrata nei mass media americani, facendo ricorso al modello della massimizzazione del profitto. In particolare, gli Autori si soffermano sul settore dei quotidiani e sottopongono a verifica empirica la proposizione che la domanda di quotidiani da parte del consumatore «liberal» è, a parità di altri fattori rilevanti, più alta rispetto a quella degli altri consumatori. A questo scopo gli Autori si servono di dati statali per ottenere una accurata rappresentazione delle preferenze individuali lungo una scala ideologica e stimare l’effetto che esse esercitano sulla domanda dei quotidiani.I risultati cui il lavoro perviene indicano che alia base delle registrate tendenze «liberal » della stampa americana ci sono le preferenze dei «consumatori» piuttosto che quelle dei redattori e dei giornalisti: il movente del profitto infatti spingerebbe la direzione dei quotidiani a seguire tali tendenze.
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Santalucia, Giuseppe. "I rapporti tra Direzione nazionale antimafia e uffici di procura in una recente delibera del Csm." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 208–14. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005014.

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Abstract:
Chiamato - in modo in veritŕ inusuale - a risolvere l'impasse sorta a seguito del diniego della Procura distrettuale di Palermo di soddisfare la richiesta della Procura nazionale antimafia di copia degli atti delle indagini relative alla cd. trattativa Stato-mafia, il Csm mostra di non avere dubbi. Il procuratore nazionale ha diritto di ottenere dai procuratori distrettuali copia degli atti d'indagine, al di lŕ dell'esistenza del segreto investigativo, e ciň per la decisiva ragione che, in difetto, non potrebbe esercitare le funzioni di impulso e coordinamento delle indagini che gli competono e, a fortiori, il potere di avocazione per accertata violazione dei doveri di coordinamento. Le cautele di un tempo sono accantonate, i poteri del procuratore nazionale sono ricostruiti nel modo piů ampio anche a dispetto di qualche non trascurabile forzatura, non suscitano piů timore i rischi di una interpretazione "espansionistica" degli stessi. Ma un approfondimento sulle ricadute istituzionali di questo orientamento non sarebbe inutile...
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Calabrese, Mario, Antonio La Sala, and Antonio Laudando. "Business platform ecosystem: un nuovo modello organizzativo per l'innovazione sostenibile." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2021): 53–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10563.

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Abstract:
Nonostante il crescente interesse emerso in letteratura verso l'innovazione sostenibile, l'attenzione tributata ai modelli di business sostenibili è relativamente nuova.Questo lavoro costituisce un primo passo in questa direzione. Un modello di business sostenibile è il risultato di sinergie tecnologiche e organizzative orientate a nuove modalità di creazione e distribuzione del valore.Viene, dunque, analizzato un emergente modello di business - il business platform ecosystem - in grado di legare insieme (e su più livelli di analisi) le esigenze dei diversi attori socioeconomici e quello delle comunità coinvolte nell'ottica della sostenibilità, integrando la leva tecnologica a quella organizzativa.Il paper indaga, in questa direzione, le condizioni attraverso le quali un business platform ecosystem si evolve in un sustainable business platform ecosystem evidenziando, in particolare, il ruolo fondamentale svolto dal platfotm sponsor e dallo strumento utilizzato da quest'ultimo, l'algoritmo. Il framework proposto può essere utilizzato come guida nell'implementazione di strategie innovative ibride e sostenibili.
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Briatore, Samuele. "Parola alle lettere. Gli stereotipi giovanili nel progetto Distretto X: Domani ti scrivo." WELFARE E ERGONOMIA 9, no. 2 (February 2024): 205–14. http://dx.doi.org/10.3280/we2023-002014.

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Abstract:
Il contributo proposto vuole restituire l'esperienza del progetto "Distretto X: Domani ti scrivo", azione di partecipazione museale promossa dalla Direzio-ne Cultura del Comune di Milano e dalla Fondazione Scuola del Patrimonio con il sostegno di Poste Italiane. Il progetto ha esplorato nuove pratiche di coinvolgimento dei giovani nella creazione di narrazioni museali, promuo-vendo la partecipazione attiva dei giovani e degli anziani riflettendo sugli stereotipi giovanili grazie all'analisi di un corpus di più di cinquecento lettere. Attraverso l'utilizzo di metodologie partecipative, che avevano come mez-zo lo scambio di lettere tra giovani e anziani, il progetto ha sfatato stereotipi comuni e ha evidenziato la sensibilità e la curiosità dei giovani nei confronti dello scambio intergenerazionale, l'importanza della famiglia e della parteci-pazione artistica. Il progetto ha creato rapporti intergenerazionali significa-tivi e ha coinvolto il territorio milanese attraverso la distribuzione delle car-toline contenenti estratti delle corrispondenze.
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Seminara, Emma. "Il cuore con il manico." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 86–99. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001009.

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Abstract:
L'articolo descrive il lavoro di un giudice minorile (e anche il suo animus: intenzioni ed ideali), nella ricerca dell'interesse concreto e attuale di ogni bambino tutelato: il bilanciamento con gli interessi dei genitori e degli altri soggetti coinvolti nella procedura; l'approfondimento di quanto descritto dal Servizio Sociale e di quanto osservato dagli Psicologi e dagli operatori delle comunità e dei vari servizi specialistici; la promozione delle responsabilità dei genitori con misure personalizzate per il caso. Il focus - per l'individuazione dell'interesse di quel minore, così da orientare la direzione della procedura (riunione della famiglia e salvaguardia dei legami oppure recisione dei rapporti e adottabilità, seguita da adozione) - è l'ascolto del minore interessato, un minore come Rocco che ha disegnato un cuore con il manico, per far capire al suo giudice la sua impossibilità di spostarlo altrove.
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Mencarelli, Paolo. ""Meritarsi la libertŕ" Conflitto sociale e ordine pubblico nelle carte del Ctln." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 265 (June 2012): 597–610. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265004.

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Abstract:
Le carte dell'archivio del Comitato toscano di liberazione nazionale (Ctln) restituiscono un quadro assai variegato delle funzioni svolte dall'organismo di direzione politica della Resistenza toscana soprattutto nell'opera di autogoverno della cittŕ di Firenze nel periodo che intercorre tra la liberazione di quest'ultima (agosto-settembre 1944) e la cessazione della sua attivitŕ (marzo 1946). Lo studio si sofferma in particolare sui complessi problemi di legalitŕ ed equitŕ legati alla contraddittoria transizione alla normalitŕ della vita politica in un periodo ancora segnato dalla guerra civile. Il Ctln, malgrado un contrastato rapporto con il prefetto, svolse un'opera significativa di mediazione sia in tema di ordine pubblico ed epurazione in relazione ai non rari episodi di conflitto sociale (manifestazioni di disoccupati, partigiani e reduci, ecc.) sia tra le istanze centrali e quelle periferiche della stessa rete ciellenistica.
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Bartole, Sergio. "SCIENZA POLITICA E DIRITTO: COMMENTO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 1 (April 1991): 129–36. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200009849.

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Abstract:
IntroduzioneL'invito a intervenire sull'importante contributo di Leonardo Morlino (1989) mi consente di ritornare su un argomento — quello dei rapporti fra la scienza politica e la scienza del diritto costituzionale — cui ho già dedicato in altre occasioni una qualche riflessione (1985, 1986). Debbo confessare di guardare con un po’ di invidia all'iniziativa che Morlino ha preso di tracciare una sorta di bilancio dello stato della sua disciplina. Sono, in effetti, convinto che molto spesso gli studi di diritto costituzionale stiano procedendo senza una precisa consapevolezza della direzione da prendere, delle manchevolezza che li connotano e delle risposte di ordine scientifico che da essi si attendono: mancano adeguate meditazioni di ordine teorico e metodologico, e troppo spesso contributi monografici e saggistici nascono in obbedienza a quella che Morlino chiama una «logica esterna», e quindi senza una seria attenzione alla «logica interna» alla disciplina ed alle connesse preoccupazioni di ordine sistematico. Né vale rispondere che le preoccupazioni metodologiche e teoriche rappresentano fughe in avanti rispetto all'analisi e considerazione dei problemi concreti, di fronte ai quali soltanto ha senso proporre questioni di teoria e metodo, che, se formulate in astratto, restano nel limbo delle pie dichiarazioni di intenti, senza trovare adeguato riscontro nella attività pratica di ricerca. La mancanza di un bagaglio metodologico e teorico solo in apparenza allevia le fatiche del viaggiatore e, in realtà, lo obbliga a rifare il punto astronomico ad ogni giro di strada, anche al di là delle normali e corrette esigenze di una responsabile autocritica e di un doveroso autocontrollo.
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Milani, Paola. "Il sistema di welfare dell'infanzia e le famiglie prima e dopo la pandemia: appunti per un Children Act." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 56–66. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001006.

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Abstract:
L'articolo delinea una proposta di ri-generazione dell'attuale sistema di welfare dell'infanzia e delle famiglie. Esso non ha infatti, nel corso degli ultimi decenni, contribuito ad abbattere il fenomeno, che è invece crescente nel paese, delle disuguaglianze sociali. L'attuale situazione di emergenza sanitaria prelude a una crisi economica di enorme portata che contribuirà a sua volta all'aumento di esse, della povertà e delle violenze sui bambini. Allo stesso tempo, la pandemia offre anche delle lezioni, che unite alle conoscenze fornite dalla ricerca, permettono di tratteggiare le direzioni per costruire un necessario, nuovo e unitario sistema di welfare dei bambini, che l'articolo descrive brevemente.
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Paoloni, Paola, Francesca Dal Mas, and Amelia Barcellini. "Leadership femminile in sanità: possibili soluzioni e strumenti. Un caso di studio." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120006.

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Abstract:
Obiettivo Lo scopo dell'articolo e approfondire le tematiche relative alla leadership femminile delle imprese sanitarie, andando a individuare, nella letteratura internazionale e mediante un caso di studio, le caratteristiche rilevanti che impattano sulle pari opportunita. L'articolo intende, quindi, approfondire i possibili strumenti e soluzioni al fine di supportare la leadership femminile e rafforzare il ruolo della donna nel management delle aziende sanitarie.Nell'articolo viene utilizzata la metodologia di analisi di un caso di studio. Oggetto dello studio e il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Fondazione CNAO) di Pavia. La Fondazione CNAO e caratterizzata dalla presenza di un middle management a prevalenza femminile (dei 130 operatori, 66 sono donne, di cui 30 madri). A capo della direzione scientifica, medica, tecnico- infermieristica vi sono donne. Sempre donne rivestono il ruolo di responsabili della Comunicazione e URP, Qualita e Regulatory Affairs, Contabilita Generale e Aspetti Fiscali, Amministrazione Clinica, Risorse Umane, Pianificazione Acquisti e Servizi Generali. Dei 12 medici attuali, 10 sono donne, compreso il Direttore Medico, in controtendenza con la media internazionale (per la quale solo il 25% dei medici in ambiente ospedaliero e rappresentato da donne). Risultati L'analisi condotta attraverso il modello del CAOS consente, a partire dall'esperienza della Fondazione CNAO, di determinare alcuni strumenti operativi per facilitare l'accesso delle donne a posizioni di leadership in ambito sanitario. Tramite il caso di studio sono investigate e mappate le soluzioni di flessibilita adeguatamente applicate durante il periodo dell'emergenza causata dalla pandemia da Covid-19. I risultati consentono di proporre strumenti per valorizzare il ruolo delle donne nel management sanitario, in ambiti fortemente multidisciplinari e a elevato impatto di innovazione e tecnologia. Implicazioni teoriche L'articolo contribuisce al tema della diversita di genere nelle aziende sanitarie, con particolare riferimento a barriere, vantaggi e strumenti operativi per facilitare la leadership femminile. Implicazioni operative L'esperienza della Fondazione CNAO, adeguatamente collocata nella letteratura, consente di individuare alcune best practices di concreta applicabilita per le aziende sanitarie, stimolando eventuali studi comparativi.
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Tartaglia Polcini, Paolo, Natalia Aversano, Giuseppe Nicolò, and Nadia Ardito. "La diversità di genere nella direzione strategica delle aziende sanitarie: il rapporto tra governance e performance nelle aziende ospedaliere italiane." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 21–43. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120003.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, istituzioni e policymakers a livello europeo hanno profuso notevoli sforzi volti a promuovere la parita di genere nelle posizioni di leadership gestionale e strategica, sia in ambito politico sia in ambito economico. Il presente studio, inquadrato nell'approccio teorico della Resource Dependence Theory, analizza l'associazione tra la presenza di donne in posizione di vertice e performance finanziaria nel contesto delle aziende sanitarie italiane. A tal fine, sono state condotte due analisi di regressione multipla attraverso le quali e stata analizzata l'influenza esercitata dalla presenza delle donne nelle posizioni di vertice di un campione di 49 aziende sanitarie italiane sulla performance finanziaria, misurata come Return on Assets (ROA). In linea con i precedenti studi, i risultati delle analisi condotte evidenziano come una maggiore presenza delle donne nelle posizioni di maggior responsabilita a livello gestionale abbia una ricaduta positiva in termini di performance operativa ed economica delle aziende sanitarie oggetto di analisi. La presente ricerca conferma che le donne possono rappresentare una fondamentale leva di cambiamento di management e governance delle aziende sanitarie. Alla luce di cio, i risultati del presente studio potrebbero rappresentare un incentivo per il varo di politiche piu specifiche che favoriscano l'incremento della gender diversity nello specifico comparto delle aziende sanitarie che da anni soffrono di inefficienze sia a livello manageriale sia di governance.
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Gabrielli, Sara, Giordana Szpunar, and Stefano Livi. "Ridurre il pregiudizio implicito in classe per favorire l'inclusione: un percorso di formazione con gli insegnanti pre-servizio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 140–58. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9476.

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Abstract:
Il contesto scolastico rappresenta un luogo privilegiato per rispondere alle sfide della complessità del reale, promuovendo una metamorfosi del rapporto apprendimento-insegnamento (Morin, 2001). La gestione dei contesti educativi, caratterizzati per natura da molteplici differenze di cultura, abilità, genere e sensibilità (Dovigo, 2008), richiede lo sviluppo di un corpo di competenze che consentano all'insegnante di operare in una direzione interculturale e inclusiva. Il contributo presenta l'articolazione e gli esiti di un percorso di formazione sulla riduzione del pregiudizio etnico rivolto a docenti pre-servizio iscritti al Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria della Sapienza, Università di Roma. Tra gli obiettivi principali dell'intervento formativo, quello di ridurre il pregiudizio implicito ed esplicito degli studenti in una prospettiva più ampia di promozione delle loro competenze interculturali.
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Potter, T. W., and Simon Stoddart. "A century of prehistory and landscape studies at the British School at Rome." Papers of the British School at Rome 69 (November 2001): 3–34. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200001744.

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Abstract:
UN SECOLO DI STUDI PREISTORICI E DEL PAESAGGIO ALLA ‘BRITISH SCHOOL AT ROME’Questo articolo esamina i cento anni di tradizione di studi preistorici e del paesaggio della ‘British School at Rome’. Questo secolo di ricerca consiste in tre fasi principali: la direzione di Ashby, quella di Ward-Perkins e gli ultimi tre decenni del ventesimo secolo. Le prime due sezioni, scritte principalmente da Tim Potter prima della sua scomparsa, ripercorrono lo sviluppo degli studi topografici dai primi decenni del ventesimo secolo fino allo studio regionale degli anni’ 60. Nell'ultima sezione l'attivita della ‘British School at Rome’ è inserita nel contesto delle tendenze più recenti nell'archeologia del paesaggio: una combinazione di orientamento delle problematiche ed un'accresciuta intensità di ricerca. Nonostante l'Etruria sud-orientale sia generalmente considerata come il principale interesse delle ricerche sul paesaggio condotte dalla ‘British School’, questo articolo cerca di sottolineare anche l'importanza di ricerche condotte altrove, particolarmente nell'Africa settentrionale, Malta ed in Italia meridionale. L'obiettivo per il futuro è di vedere fino a che punto la tradizione britannica di sintesi riuscirà a collegare queste nuove tendenze negli studi sull'archeologia di paesaggio.
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Cirillo, Valeria. "Ripensare l’Empirismo Radicale di William James e Alfred North Whitehead per costruire nuove pragmatiche eco-politiche nel presente." Nóema 1, no. 13 (November 20, 2022): 98–120. http://dx.doi.org/10.54103/2239-5474/18914.

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Abstract:
In questo articolo, tratterò di come l’empirismo radicale, pensato insieme al pragmatismo di James e al metodo speculativo di Whitehead, operi un decentramento del ruolo della coscienza umana nel processo di costruzione del reale. Questa operazione, concentrandosi sulla primarietà delle relazioni nella co-costituzione delle entità tutte con gli ambienti, può essere uno strumento utile per ripensare pragmatiche eco-politiche all’interno di un’epoca precaria come quella della crisi socio-climatica. Il metodo speculativo di W. e il pragmatismo di J, assumendo un’esperienza assoluta che è il prodotto immanente di un insieme di relazioni/flussi e materia, pongono il pensiero, gli oggetti, gli immaginari e i viventi, tra cui l’umano, in un processo di costituzione costante e reciproco della realtà. L’esperienza dell’empirismo radicale, accompagnata dal pragmatismo e dal metodo speculativo, può divenire in questa direzione uno strumento pratico per comporre nuove idee capaci di ingaggiarsi nel reale per creare nuovi ambienti insieme ai viventi e non con cui l’umano condivide la vita sulla terra.
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Ožbot, Martina. "Alcuni cenni sugli italianismi in sloveno." Linguistica 48, no. 1 (December 29, 2008): 159–66. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.48.1.159-166.

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Abstract:
Come è tipico delle aree di confine tra due o più lingue, anche nel caso dello sloveno e dell’italiano si possono osservare diversi fenomeni dovuti al contatto linguistico, uno dei temi di ricerca preferiti dal nostro Festeggiato. Gli scambi interlinguistici – lessicali, morfosintattici e altri – sono infatti tra le testimonianze più profonde della convivenza tra due o più lingue, specialmente nelle situazioni caratterizzate da una antica e continua presenza di contatto. Parlando dell’italiano e dello sloveno, e limitandoci ai lessemi italiani in sloveno, tralasciando quindi gli scambi nella direzione opposta, cioè gli elementi sloveni entrati in italiano – comunque meno numerosi e per lo più limitati alle varietà dialettali dell’area di confine – possiamo osservare che si tratta di prestiti assai numerosi e semanticamente molto eterogenei. Ricordiamo che gli italianismi presenti nello sloveno moderno rappresentano il secondo strato nell’insieme dei prestiti linguistici entrati in questa lingua dalle vicine parlate romanze nei diversi periodi di contatto. infatti, prima della differenziazione linguistica dalla quale hanno avuto origine l’italiano e lo sloveno, nella parlata slava che costituiva l’antenato dello sloveno moderno erano entrati diversi lessemi di origine romanza a partire dalla seconda metà del vi secolo, periodo in cui le popolazioni slave si sarebbero insediate sul territorio delle alpi Orientali dove vennero a contatto con i vicini romanzi. tali lessemi costituiscono il primo strato del contatto e sono stati studiati in modo approfondito da diversi romanisti. tra i contributi più importanti si vogliono ricordare gli studi, ormai classici, di Fran Šturm (1927, 1928) e quelli recenti di agata Šega (1998, 2007, 2008). Rientrano nel gruppo dei più antichi elementi romanzi lessemi come pogača (FOCaCea ‘focaccia’), hlača (CaLCea ‘calza’, pl. hlače ‘pantaloni’), kudati, dial. (COGitaRe ‘pensare’) e križ (CRUCe(M) ‘croce’). è inoltre presente in sloveno qualche altro romanismo ancora più antico, come češnja ‘ciliegia’, dal latino volgare CeReSia, entrato nello slavo già prima della migrazione di una parte dei parlanti slavi sul territorio summenzionato.
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Urbani, Chiara. "Tecnologie, auto-apprendimento e riflessività per la formazione iniziale degli insegnanti." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (July 2023): 197–211. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2023oa15941.

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Abstract:
L'autore descrive un'esperienza di formazione iniziale degli insegnanti condotta entro il percorso di tirocinio nell'ambito del corso di SFP dell'Università degli studi di Udine. Partendo dal modello delle Storie di Apprendimento, e con il sopraggiungere del lockdown, gli studenti hanno sperimentato una formula originale entro il percorso di formazione professionale, affrontando in contemporanea due aspetti: la riprogettazione dello strumento digitale del padlet che, oltre a garantire la continuità educativa e didattica della scuola, ha costituito un dispositivo inedito di documentazione osservativa dei processi di apprendimento personali (storie di auto-apprendimento). Le opportunità offerte allo studente in termini di analisi, comprensione dei significati e ripensamento meta-cognitivo portano a delineare lo sviluppo di capacità riflessive sui processi, sulla loro qualità e sulle modalità che li sostengono. Questo produce importanti implicazioni sulle politiche di formazione della professionalità docente, richiamando la centralità della capacità/libertà di scegliere le direzioni e i percorsi da intraprendere per dare forma all'agency e qualificare i propri processi auto-formativi in senso capacitativo.
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Caltagirone, Alessandro, Eva Colombo, Antonio d’Amore, Antonio D’Urso, Eleonora Giordani, Stefano A. Inglese, Stefano Maestrelli, et al. "SURVEY FIASO - La transizione ecologica delle Aziende sanitarie e ospedaliere." MECOSAN, no. 126 (April 2024): 207–12. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2023-126oa17476.

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Abstract:
L'articolo presenta un quadro della condizione di efficienza energetica delle strutture sanitarie, valutata attraverso una survey per consentire a FIASO di costruire politiche a sostegno della transizione ecologica che anche il SSN si appresta ad affrontare. I risultati di questa ricerca rappresentano la prima analisi sui dati reali dei consumi energetici rilevati per tutte le tipologie di strutture sanitarie (ospedaliere, territoriali, ambulatoriali) e permettono di colmare un vuoto conoscitivo nel campo dell'efficientamento energetico. Le riflessioni conclusive indicano le direzioni da intraprendere per cominciare a riflettere su una possibile agenda green per il SSN.
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Irwin Fragale, Luca. "La massoneria nel Casellario politico centrale. Criticità di uno strumento di ricerca." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (August 2021): 173–85. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-001006.

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Abstract:
Il "Servizio dello Schedario biografico degli affiliati ai partiti sovversivi maggiormente pericolosi nei rapporti dell'ordine e della Pubblica Sicurezza" fu istituito nel 1894 e fu messo a punto due anni dopo, quando nel giugno 1896 la Direzione generale di Pubblica sicurezza ne indicava ai prefetti del Regno gli scopi e l'utilità, nonché le nuove norme da seguire per la compilazione delle relative schede. Le 5.615 buste del fondo raccolgono i fascicoli relativi a ben 152.589 schedati: si tratta in massima parte di socialisti, comunisti, sovversivi, anarchici, antifascisti tout court, ma anche di vagabondi, oziosi, prostitute, membri di minoranze etniche e, appunto, massoni. Oggi un'interfaccia virtuale permette la consultazione on line dei risultati emergenti, ovvero di quei dati che corrispondono fedelmente alle informazioni riportare in recto e verso sulle sole copertine dei singoli fascicoli. Ciò che se da un lato rende assai più comoda la ricerca per lemmi, ne inficia però pesantemente la qualità, in quanto le suddette copertine non riportano in modo integrale i dati essenziali contenuti nei fascicoli. La questione è lampante nel caso dei massoni schedati.
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da Empoli, Domenico. "Duncan Black and Luigi Einaudi." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 2 (October 1, 1991): 89–94. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345270.

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Abstract:
Abstract Duncan Black è venuto meno il 14 gennaio 1991, in un anno, quindi, nel quale ricorre il trentesimo anniversario della scomparsa di Luigi Einaudi (1874-1961), cosa che rende molto attuale il ricordo delle relazioni intercorse tra questi due studiosi.Sebbene Duncan Black avesse pensato alia possibilità di costruire una teoria pura della politica sin dall’inizio delle sue meditazioni scientifiche, le sue prime opere furono dedicate alia scienza delle finanze, favorendo il contatto di Black con gli studi italiani in materia. Quando pubblicò il suo volume sull’incidenza delle imposte sul reddito (nel 1939), Black ne inviò copia ad Einaudi, che la fece recensire sulla sua rivista e lo ringraziò, ponendogli alcuni quesiti, cui Black rispose con una lettera che viene qui riprodotta. Si apprende da tale lettera che, tra l’altro, Black aveva intenzione di pubblicare un’antologia di scritti italiani di scienza delle finanze, cosa che fu impedita dalla guerra mondiale.Durante gli anni ‘50, Black aveva tentato di scrivere un articolo sull’opera di Mauro Fasiani, ma i suoi eccessivi scrupoli lo indussero a desistere. Nel 1983, quando Economia delle scelte pubbliche aveva iniziato le pubblicazioni, Black inviò alia direzione una lettera nella quale rendeva testimonianza della sua considerazione nei riguardi della teoria finanziaria italiana. Questa sua testimonianza è apparsa nel secondo numero della rivista, con il titolo «Personal Recollections» (n. 2 del 1983), dopo che lo stesso Black aveva autorizzato la sua pubblicazione, con una lettera che è anch’essa qui riprodotta.
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Curti, Annalisa. "Grandi speranze: sulle passioni d'attesa dell'ipermodernismo." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (May 2024): 44–62. http://dx.doi.org/10.3280/psp2024-001004.

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Abstract:
L'autrice si propone di approfondire il lato oscuro della Speranza, quello che non illumina, ma che può bloccare o impedire di vedere la realtà sia essa esterna che interna. L'autrice ipotizza che, così come Eros e Thanatos sono intricati insieme, così le passioni di attesa – Spes e Metus, Speranza e Timore ? siano impastate e avvinte come edera l'una all'altra. Un disequilibrio dell'impasto può produrre un'alterazione di una delle due passioni di attesa. L'oggetto di studio, in particolar modo, è il destino della Speranza quando il Timore viene negato: l'autrice ritiene che l'ipertrofia della Speranza sia un tratto che contraddistingue la società ipermoderna e che rende difficoltoso il cammino verso una direzione. Attraverso la presentazione di due brevi casi clinici, che l'autrice ritiene esemplificativi della deregolazione della Spes, si esplorerà la grande speranza che deriva da una grande aspettativa, quella grande speranza che si può incagliare nell'indifferenziazione, nella sospensione o nella ripetizione.
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Visconti, Agnese. "La fondazione dell’Orto botanico di Brera e gli anni della direzione dell’abate vallombrosano Fulgenzio Vitman (1728-1806) tra assolutismo asburgico ed età napoleonica." Natural History Sciences 153, no. 1 (January 1, 2012): 27. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2012.27.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce, sulla base di documenti per la massima parte inediti raccolti nell’Archivio di Stato di Milano, nella Biblioteca di Brera di Milano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel Museo di Storia Naturale di Milano e nell’Accademia delle Scienze di Torino, la storia della fondazione e dei primi decenni di attività dell’Orto, annesso alla cattedra di Botanica del Ginnasio di Brera, alla quale venne chiamato nel 1774 il padre vallombrosano Fulgenzio Vitman. La prima parte del lavoro descrive le operazioni materiali compiute per l’allestimento dell’Orto. Segue la descrizione dello svolgimento annuo dei lavori consistenti perlopiù nell’acquisizione e nei cambi di semi e piante, nell’adozione per la disposizione delle piante del metodo di classificazione di Linneo, nell’utilizzo delle piante per le lezioni. Si passa quindi all’analisi dei modi che Vitman adottò per arricchire l’Orto, sottolineando la sua convinzione dell’opportunità di privilegiare le piante necessarie alla didattica e alla ricerca scientifica. Purtroppo, mancando l’Orto di un proprio archivio e di raccolte di lettere, molte questioni restano ancora non risolte. Appaiono comunque evidenti sia l’appartenenza di Vitman alla fitta rete di scambi tra i botanici dell’epoca, sia l’utilizzo di canali diplomatici, in particolare per gli scambi con Francia, Olanda e Spagna. Il contributo si conclude con la descrizione dell’attività didattica e scientifica di Vitman, autore di un fortunato libro di testo, <em>De medicatis herbarum facultatibius liber</em>, Faventiae 1770, e di una importante <em>Summa plantarum</em>, Mediolani 1789-1792, in 6 volumi, nella quale l’autore segue il metodo di classificazione linneano.
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Casini, Carlo. "Riflessioni sulla “legge imperfetta”: il caso della procreazione artificiale in Italia." Medicina e Morale 52, no. 2 (April 30, 2003): 227–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.669.

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Abstract:
Questo articolo vuole essere un contributo per cercare di applicare nel modo più corretto possibile il pensiero del Santo Padre espresso nell’Enciclica Evangelium Vitae (paragrafo n. 73) alla materia della procreazione artificiale umana con specifico riferimento alla situazione italiana. L’analisi si articola su tre fronti: giuridico, politico, educativo-culturale. Per quanto riguarda l’ambito della scienza giuridica, l’Autore, - dopo aver chiarito che “vuoto legislativo” non significa “vuoto normativo” - effettua un’opera di ricognizione per vedere quali sono le norme dell’ordinamento giuridico italiano che regolano oggi la nuova materia della procreazione artificiale. Questa “fotografia” è finalizzata a capire qual è il livello di miglioramento e di peggioramento giuridico introdotto da una ipotizzabile legge confrontando in questo senso la normativa vigente con la riforma approvata dalla Camera il 18 giugno 2002. L’indagine nel campo politico muove dall’intento di valutare il comportamento del parlamentare cattolico che intende modificare con una legge una situazione ingiusta già esistente. A tal fine vengono inizialmente ripercorse le tappe delle procedure dell’iter legislativo e poi vengono considerate le condizioni politiche che possono farlo progredire e giungere a compimento. Gli aspetti educativo-culturali riguardano l’esigenza di fare chiarezza in ordine ai valori in gioco nella loro interezza. In sostanza l’appoggio ad una legge “imperfetta” migliorativa dell’esistente e comunque espressione del massimo bene possibile raggiungibile nel dato momento storico, deve accompagnarsi ad un’opera di illuminazione delle coscienze. E’ questo compito soprattutto dell’azione pastorale della Chiesa, ma anche del parlamentare cattolico la cui posizione deve “essere chiara e a tutti nota”. Per questo, conclude Casini, “l’azione educativa non deve sentirsi estranea all’impegno per ottenere una legge, che, per quanto ‘imperfetta’, si muova nella direzione dello stesso valore che presiede al messaggio educativo e culturale. In definitiva spiegare anche le ragioni della legge ‘imperfetta’ i limiti e gli obiettivi finali irrinunciabili, è, anch’esso, un aspetto di rilevante significato educativo e culturale”.
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