Academic literature on the topic 'Direzione dell''

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Journal articles on the topic "Direzione dell'"

1

Fabris, Dinko. "Circolazione dell’opera italiana attraverso i teatri non europei del Mediterraneo: Il caso degli italiani al Cairo intorno alla prima dell’ Aida del 1871." Artigrama, no. 36 (December 9, 2022): 223–40. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_artigrama/artigrama.2021368108.

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Abstract:
Per un secolo e mezzo, l’episodio della prima dell’Aida di Verdi al Cairo nel 1871 hacatturato l’attenzione degli studiosi, che non hanno mai esplorato sistematicamente il contestooperistico —allo stesso tempo locale e globalizzato— in cui quella vicenda si era inserita. Inrealtà l’Egitto stava vivendo una fase di grande interesse per l’opera e per i teatri all’europea,condivisa da molti altri territori dell’impero ottomano a cominciare dalla capitale Costantinopoli. Compagnie di cantanti italiani avevano già portato il repertorio più aggiornato dell’operaitaliana prima ad Alessandria e poi al Cairo e, negli stessi anni della produzione di Aida, unacompagnia era stata scritturata per una stagione di opere francesi e italiane, con la direzione diNicola De Giosa, compositore di scuola napoletana e primo vero direttore dell’orchestra del Teatrodi San Carlo. Come il prediletto di Verdi, Emanuele Muzio, anche De Giosa fu però scartato dalsovrintendente del teatro egiziano, che affidò la direzione di Aida a Bottesini. Alcuni frammentisuperstiti di documentazione consentono di intuire il peso della presenza degli artisti italianinella nascita del teatro d’opera vicereale al Cairo. Artisti e direttori itineranti, ma anche glialtri individui coinvolti nelle prime rappresentazioni di opere europee in Egitto, sono certamenteprotagonisti di una storia minore, ma che ci sembra interessante cominciare a ricostruire perinserire queste vicende di mobilità artistica in una più ampia rete dei teatri del Mediterraneo.
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Toti, Marco. "Religious Morphology, Hermeneutics and Initiation in Andrei Scrima's Il padre spirituale (The Spiritual Father)." Aries 11, no. 1 (2011): 77–97. http://dx.doi.org/10.1163/156798911x546189.

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Abstract:
AbstractL'articolo in oggetto concerne alcuni temi tratti dalla versione italiana del libro di A. Scrima Timpul Rugului Aprins. Maestrul spiritual în tradiţia răsăriteană ('Il tempo del Roveto Ardente. Il maestro spirituale nella tradizione orientale'), pubblicato a Bucarest nel 1996 e parzialmente tradotto in italiano nel 2000. Scrima (1925–2000), monaco romeno, fu uno dei più raffinati teologi ortodossi del XX secolo. Gli aspetti qui considerati sono, da un lato, l'abbozzo da parte di Scrima stesso di una 'morfologia religiosa' fondata su di una profonda 'ermeneutica' intellettuale e spirituale, anche a mezzo dell'utilizzo della comparazione in specie tra Cristianesimo, Islâm ed Induismo (ciò che dà luogo al tentativo di rinnovare il linguaggio teologico cristiano); dall'altro, la discussione sulla valenza di un particolare rito cui il teologo romeno si riferisce esplicitamente, la 'benedizione di grazia', una 'iniziazione' trasmessa nel Rugul Aprins—un cenacolo esicasta di monaci e laici cui il giovane Scrima prese parte, e che operò dal 1944 al 1958, in particolare nel monastero Antim a Bucarest, sotto la direzione del giornalista e scrittore Sandu Tudor, in religione padre Agathon (1899–1960?)—ad opera del padre Ioan Kulygin (1885-?). Quest'ultimo tema è strettamente connesso alle relazioni intellettuali che Scrima ebbe con i maggiori rappresentanti dell''orientamento tradizionale' (René Guénon [1886–1951], Frithjof Schuon [1907–1998]), anche per quanto concerne la questione dell''universalismo' perennialista; su ciò, come spesso accade, Scrima assume posizioni molto sfumate. È chiaro che, data la complessità e la sottigliezza dei temi qui trattati, il presente contributo costituisce unicamente un saggio iniziale di una discussione più ampia (alla quale stiamo attualmente lavorando).
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Mayntz, Renate. "La teoria dellagovernance:sfide e prospettive." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 1 (April 1999): 3–21. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026472.

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Abstract:
IntroduzioneQuesto articolo tratta dello sviluppo e della successiva evoluzione della teoria dellagovernance, la cui origine va rintracciata nell'analisi delle attività intraprese dalle autorità politiche nel tentativo di modellare le strutture e i processi socioeconomici. In Germania il termine in uso èSteuerungstheorie[teoria della direzione] (Mayntz 1987). La parola inglesegovernanceè stata per lungo tempo equiparata agoverning, l'elemento processuale del governare, rappresentando così la prospettiva complementare rispetto a quella istituzionale negli studi dedicati al governo. In altre parole,governancevenne utilizzato approssimativamente quale sinonimo dipolitische Steuerung[direzione politica].
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Szewczul, Bożena. "Problemy zakonników w korzystaniu z należnej wolności w zakresie sakramentu pokuty i kierownictwa duchowego (II)." Prawo Kanoniczne 50, no. 3-4 (December 20, 2007): 69–88. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.3-4.03.

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Abstract:
Piú di 30 anni fa é stata riconosciuta dal diritto canonico la dovuta libertà dei religiosi per quanto riguarda il sacramento della penitenza e la direzione della coscienza, ma in questo campo emergono ancora oggi dei problemi. L’articolo cerca di scoprire le ragioni di questa situazione. Una di queste si può trovare nella crisi odierna del sacramento della penitenza e della direzione spirituale. Le altre sono: per tanti consacrati é difficile da comprendere la diversitá della direzione spirituale dal sacramento della penitenza; alcuni consacrati non sentono la necessità della direzione spirituale; per altri la libertà é limitata spesso, in modo indiretto, dalle sfavorevoli opinioni delle consorelle per quanto rigurda la scelta di una di loro del direttore spirituale, diverso dal confessore ordinario, che viene regolarmente in comunità; non ultima la tendenza di alcuni superiori a non concedere in questo campo la giusta libertà ai sudditi.
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5

Asquer, Enrica, Alessio Gagliardi, Alessandra Gissi, and Toni Rovatti. "Saluti della nuova direzione." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 13. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298001.

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Civile, Civile, Mauro Le Donne, Andrea Fiorista, and Alice Migliorelli. "HAI VOGLIA DI STUDIARE… ANALISI DI UN’ESPRESSIONE IDIOMATICA: TRA PRAGMATICA E MORFOSINTASSI." Italiano LinguaDue 15, no. 2 (December 15, 2023): 165–78. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/22025.

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Abstract:
Tradizionalmente, le unità linguistiche costituite da più parole, o “espressioni multi-parola”, sono considerate un fenomeno di interfaccia tra morfologia e sintassi che possono avere significato lessicale o grammaticale e che, non di rado, assumono funzioni pragmatico-discorsive. Lo studio analizza la locuzione verbale V+N avere voglia in due usi idiomatici correlati: la costruzione infinitiva, in cui avere voglia è seguito da una preposizione e da un verbo all’infinito, con un valore che indica inutilità nel compiere un’azione reiterata, e.g., hai voglia di gridare (tanto nessuno ti sente); l’interiezione hai voglia, utilizzata con funzione di accordo tra due interlocutori. Nonostante i due utilizzi di hai voglia siano attestati sin dalla fine dell’800, l’espressione idiomatica presenta caratteristiche plausibilmente riconducibili ai processi di lessicalizzazione e grammaticalizzazione, per esempio, un grado di fissità maggiore rispetto al passato e, in contesti più informali, coalescenza dei costituenti (avoglia, aivoglia). Avanzando in direzione empirica, questo studio adotta una prospettiva sincronica e un metodo di indagine quanti-qualitativo. Da un punto di vista quantitativo, vengono analizzate le occorrenze di hai voglia all’interno del web corpus ItTenTen20 e del corpus di italiano parlato KIParla. Per il primo corpus, viene effettuata un’analisi morfosintattica delle oscillazioni nella forma superficiale della costruzione, e.g., avoglia, aivoglia, avoja; e della scelta dell’elemento a destra della locuzione verbale, e.g., hai voglia di/a/che/te. Nel corpus di italiano parlato, invece, il valore pragmatico della costruzione viene ricostruito adottando l’approccio dell’analisi conversazionale a due produzioni degli intervistati: una di parlato spontaneo, una semi-strutturata. I risultati delle due diverse tipologie di analisi consentono di ragionare sul rapporto tra il mutamento linguistico e le esigenze pragmatiche della comunità di parlanti. Hai voglia di studiare... Analysis of an idiomatic expression: between pragmatics and morphosyntax Traditionally, linguistic units consisting of several words, also called ‘multi-word expressions’, are considered a phenomenon at the interface of morphology and syntax that can have lexical or grammatical meaning and not infrequently assume pragmatic-discursive functions. The study analyses the verbal expression V+N avere voglia in two related idiomatic usages: the infinitive construction, in which avere voglia is followed by a preposition and an infinitive verb, with a value that conveys uselessness in performing a repeated action, e.g., hai voglia di gridare (tanto nessuno ti sente); the interjection hai voglia, used in function of agreement between two interlocutors. Although the two usages of hai voglia have been attested since the end of the 19th century, the idiomatic expression presents features that can be plausibly traced back to the lexicalization and grammaticalization processes, for example, a greater degree of fixedness than in the past and, in more informal contexts, coalescence of constituents (avoglia, aivoglia). Advancing in an empirical direction, this study adopts a synchronic perspective and a quanti-qualitative method of investigation. From a quantitative perspective, the occurrences of hai voglia within the web corpus ItTenTen20 and the spoken Italian corpus KIParla are analysed. For the former corpus, a morphosyntactic analysis of the different surface forms of the construction is carried out, e.g., avoglia, aivoglia, avoja; as well as the choice regarding the element to the right of the verbal expression, e.g., hai voglia di/a/che/te. On the other hand, for the corpus of spoken Italian, the pragmatic value of the construction is reconstructed by adopting the conversational analysis approach to two productions of the interviewees: a spontaneous speech production and a semi-structured interaction. The results of the two different types of analysis enable us to reflect on the relationship between linguistic change and the pragmatic needs of the speech community.
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Bruti Liberati, Eugenio. "Lotta al cambiamento climatico e sostenibilità ecologica e sociale." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI 44, no. 176 (May 2023): 545–54. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2022-176002.

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Abstract:
Con il Green deal europeo la sostenibilità ambientale è divenuta un criterio centrale delle poli-tiche europee di sviluppo e non più un mero limite esterno delle stesse. Nello stesso tempo, le azioni finalizzate alla decarbonizzazione dell'economia possono e devono essere un'occasione per far ridiventare l'uguaglianza sostanziale e la sostenibilità sociale una priorità, un parametro centrale e fondante delle scelte politiche. È possibile che il paradigma di intervento che la Commissione ha iniziato a definire non sia idoneo a realizzare tali obiettivi a causa della sua insufficiente radicalità. Peraltro, prima di arrivare a tale conclusione, appare opportuno valutare approfonditamente contenuti reali e potenzialità di tale modello. Il saggio intende essere un contributo in quella direzione.
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Bellavia, Sonia. "August Wilhelm Iffland alla Scuola di Mannheim." Elephant and Castle, no. 33 (2024): 47–55. http://dx.doi.org/10.62336/unibg.eac.33.482.

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Abstract:
Allievo di Conrad Ekhof, nonché modello di interprete ‘idealista’ per il Goethe impegnato nell’elaborazione della Weimarer Klassik, dal 1779 e fino al 1796 (quando prende la direzione del Nationaltheater di Berlino), August Wilhelm Iffland (1759-1814) agisce al Teatro Nazionale di Mannheim. Posto dal 1778 sotto la direzione di von Dalberg (1750-1806), il teatro - improntato ai criteri più moderni della pratica direttoriale, attento all’evoluzione della recitazione e alla formazione dell’attore - divenne per Iffland una vera ‘scuola’, dei cui insegnamenti avrebbe fatto tesoro negli anni della piena maturazione artistica. Incrociando la lettura dei protocolli del teatro, l’autobiografia dell’attore e il corpus delle sue riflessioni teoriche, l’articolo si propone d’indagare il valore e la funzione formativa della Mannheimer Schule.
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Pellizzoni, Luigi. "Ecoturismo: un'esplorazione concettuale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 101 (February 2012): 9–31. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-101002.

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Abstract:
Il rapporto turismo-ecologia č oggetto di crescente attenzione da parte di operatori, utenti e studiosi, intrecciandosi con temi quali la protezione della natura e delle culture locali, la sostenibilitŕ dello sviluppo, la responsabilitŕ individuale. Il concetto di ecoturismo si trova al centro di un viluppo di termini, definizioni e pratiche dalle valenze spesso ambigue o contraddittorie, per districare il quale l'articolo propone una griglia analitica. La riflessione su declinazioni e nodi critici dell'ecoturismo evidenzia gli attriti tra etica e mercato e punta in direzione di un superamento degli attuali modelli di consumo turistico.
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Ferla, Alcindo Antônio, Maria Augusta Nicoli, Mirian Ribeiro Conceição, Vanessa Vivoli, Brigida Lilia Marta, Francesco Sintoni, Gabriel Calazans Baptista, Ardigò Martino, and Ricardo Burg Ceccim. "Un laboratorio come il rizoma: conoscenza della salute e del fare in connessioni italo-brasiliane." Saúde em Redes 5, no. 1Suplem (July 15, 2020): 12–22. http://dx.doi.org/10.18310/2446-4813.2019v5n1suplemp12-22.

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Abstract:
La cooperazione internazionale è spesso presentata come un'area di conoscenza in cui alcuni approcci metodologici misurano i flussi e le relazioni di potere per classificarli in tipologie che li descrivono e generano modelli di analisi. Diventa così parte di un'istituzionalità dove la conoscenza e le pratiche delle relazioni internazionali sono predominanti e ad esse subordinate. Si lasciano attraversare da interessi che fissano i confini dei paesi e assegnano valori gerarchici ai cittadini, secondo il loro inserimento nei sistemi produttivi di ogni paese e nella gerarchia dei paesi. In questa pubblicazione e nell'esperienza che ne deriva, questo approccio non è efficace. Al centro della riflessione non vi è assolutamente la divergenza con le conoscenze accumulate nel campo delle relazioni internazionali. Il focus è piuttosto di tipo metodologico. Invece di flussi geografici ed emisferici (nord-sud, sud-sud), abbiamo qui flussi mossi dalla solidarietà, dal lavoro collaborativo e da un concetto di globalità dove le persone (il popolo, ci ha detto Paulo Freire) sono centraliii. I flussi di cooperazione, in questa modalità di esperienze, hanno molteplici direzioni e si muovono continuamente. Non c'è uno schema di direzione fisso. Quando parliamo di questo lavoro e della collaborazione stessa, parliamo del Laboratorio italo-brasiliano di formazione, ricerca e pratiche in materia di salute collettiva. Il nome inizia con "laboratorio" per evidenziare il modo di produrre, che è alchemico, mescolando i componenti di qui, di là e “tra”. I nostri incontri devono essere inventati ogni anno, in quanto ciò che è stato fatto l'anno precedente non risponde più nello stesso modo e si perseguono altre modalità. Così, incorporiamo l’altro in noi.
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Dissertations / Theses on the topic "Direzione dell'"

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DIFRUSCOLO, ORAZIO. "L'emergente modello organizzativo della direzione risorse umane." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1412.

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Abstract:
La direzione Risorse Umane, data la confermata centralità delle persone per il raggiungimento degli obiettivi di business, si trova a rispondere a istanze di creazione efficiente di valore, le quali hanno portato a intraprendere un percorso verso un modello organizzativo orientato alla business partnership, comune anche altre funzioni di staff. Ad oggi tuttavia nessuno studio indaga gli effetti relativi all’implementazione del modello emergente in chiave olistica. Il presente contributo vuole far fronte a queste carenze, indagando longitudinalmente sia l’efficienza sia l’efficacia della funzione così come percepite sia dagli stessi dipendenti HR sia da parte dei clienti interni. Ciò diviene particolarmente interessante nel momento in cui sempre più organizzazioni e funzioni aziendali si avvicinano al modello emergente. Applicando le più recenti indicazioni di progettazione di ricerca sul tema vengono pertanto analizzate in maniera longitudinale le unità HR di 42 paesi di un’azienda multinazionale di servizi finanziari, prima, durante e dopo l’implementazione del nuovo modello organizzativo. Dallo studio emerge che l’adozione della nuova struttura, permette di ridurre i costi e di aumentare le attività a valore aggiunto, ma allo stesso tempo fa affiorare alcune criticità sulle tematiche di sviluppo interno con particolare riferimento alla mobilità. Si evince tuttavia che questa non risulta essere associata all’implementazione della nuova struttura. Mediante l’utilizzo di diverse tecniche e applicando il modello ad una realtà concreta, sono esaminate le soluzioni adottate con l’obiettivo di contribuire a comprendere empiricamente come la Direzione HR possa implementare al meglio il nuovo modello, discutendo le implicazioni per la teoria e la pratica aziendale.
Given the emerging importance of people as a contributor to business success, HR function has reorganized itself to deliver more value in efficient way. the business partner model is not unique to HR as all staff functions are trying to find ways to deliver more value to either top-line growth and to bottom-line profitability. However, currently are missing studies that shows impact of the emerging blueprint in an holistic way. With a longitudinal study we analyse the efficiency and effectiveness of the new model on the wider organization and on HR people and this is particularly interesting in moment where several organisation and functions are focusing attention on this blueprint. Using the most recent suggestions on research design are analysed longitudinally HR unit of 42 countries of multinational financial services firm, before, during and after the HR transformation. Outcomes shows that new blueprint implementation is linked to cost reduction and increase the delivery of value, but some issues pop up in terms of perception of internal mobility, that actually is not linked to the implementation of the new model. Using a multi methodology, model is tested in order to understand impact of the new blueprint and its implication for theory and practitioners.
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DIFRUSCOLO, ORAZIO. "L'emergente modello organizzativo della direzione risorse umane." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1412.

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Abstract:
La direzione Risorse Umane, data la confermata centralità delle persone per il raggiungimento degli obiettivi di business, si trova a rispondere a istanze di creazione efficiente di valore, le quali hanno portato a intraprendere un percorso verso un modello organizzativo orientato alla business partnership, comune anche altre funzioni di staff. Ad oggi tuttavia nessuno studio indaga gli effetti relativi all’implementazione del modello emergente in chiave olistica. Il presente contributo vuole far fronte a queste carenze, indagando longitudinalmente sia l’efficienza sia l’efficacia della funzione così come percepite sia dagli stessi dipendenti HR sia da parte dei clienti interni. Ciò diviene particolarmente interessante nel momento in cui sempre più organizzazioni e funzioni aziendali si avvicinano al modello emergente. Applicando le più recenti indicazioni di progettazione di ricerca sul tema vengono pertanto analizzate in maniera longitudinale le unità HR di 42 paesi di un’azienda multinazionale di servizi finanziari, prima, durante e dopo l’implementazione del nuovo modello organizzativo. Dallo studio emerge che l’adozione della nuova struttura, permette di ridurre i costi e di aumentare le attività a valore aggiunto, ma allo stesso tempo fa affiorare alcune criticità sulle tematiche di sviluppo interno con particolare riferimento alla mobilità. Si evince tuttavia che questa non risulta essere associata all’implementazione della nuova struttura. Mediante l’utilizzo di diverse tecniche e applicando il modello ad una realtà concreta, sono esaminate le soluzioni adottate con l’obiettivo di contribuire a comprendere empiricamente come la Direzione HR possa implementare al meglio il nuovo modello, discutendo le implicazioni per la teoria e la pratica aziendale.
Given the emerging importance of people as a contributor to business success, HR function has reorganized itself to deliver more value in efficient way. the business partner model is not unique to HR as all staff functions are trying to find ways to deliver more value to either top-line growth and to bottom-line profitability. However, currently are missing studies that shows impact of the emerging blueprint in an holistic way. With a longitudinal study we analyse the efficiency and effectiveness of the new model on the wider organization and on HR people and this is particularly interesting in moment where several organisation and functions are focusing attention on this blueprint. Using the most recent suggestions on research design are analysed longitudinally HR unit of 42 countries of multinational financial services firm, before, during and after the HR transformation. Outcomes shows that new blueprint implementation is linked to cost reduction and increase the delivery of value, but some issues pop up in terms of perception of internal mobility, that actually is not linked to the implementation of the new model. Using a multi methodology, model is tested in order to understand impact of the new blueprint and its implication for theory and practitioners.
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Carrozzini, Chiara <1980&gt. "Percezione della direzione del proprio movimento: dalla registrazione dell'attività corticale al modello computazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2399/1/Carrozzini_Chiara_tesi.pdf.

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Abstract:
The main aim of this thesis is strongly interdisciplinary: it involves and presumes a knowledge on Neurophysiology, to understand the mechanisms that undergo the studied phenomena, a knowledge and experience on Electronics, necessary during the hardware experimental set-up to acquire neuronal data, on Informatics and programming to write the code necessary to control the behaviours of the subjects during experiments and the visual presentation of stimuli. At last, neuronal and statistical models should be well known to help in interpreting data. The project started with an accurate bibliographic research: until now the mechanism of perception of heading (or direction of motion) are still poorly known. The main interest is to understand how the integration of visual information relative to our motion with eye position information happens. To investigate the cortical response to visual stimuli in motion and the integration with eye position, we decided to study an animal model, using Optic Flow expansion and contraction as visual stimuli. In the first chapter of the thesis, the basic aims of the research project are presented, together with the reasons why it’s interesting and important to study perception of motion. Moreover, this chapter describes the methods my research group thought to be more adequate to contribute to scientific community and underlines my personal contribute to the project. The second chapter presents an overview on useful knowledge to follow the main part of the thesis: it starts with a brief introduction on central nervous system, on cortical functions, then it presents more deeply associations areas, which are the main target of our study. Furthermore, it tries to explain why studies on animal models are necessary to understand mechanism at a cellular level, that could not be addressed on any other way. In the second part of the chapter, basics on electrophysiology and cellular communication are presented, together with traditional neuronal data analysis methods. The third chapter is intended to be a helpful resource for future works in the laboratory: it presents the hardware used for experimental sessions, how to control animal behaviour during the experiments by means of C routines and a software, and how to present visual stimuli on a screen. The forth chapter is the main core of the research project and the thesis. In the methods, experimental paradigms, visual stimuli and data analysis are presented. In the results, cellular response of area PEc to visual stimuli in motion combined with different eye positions are shown. In brief, this study led to the identification of different cellular behaviour in relation to focus of expansion (the direction of motion given by the optic flow pattern) and eye position. The originality and importance of the results are pointed out in the conclusions: this is the first study aimed to investigate perception of motion in this particular cortical area. In the last paragraph, a neuronal network model is presented: the aim is simulating cellular pre-saccadic and post-saccadic response of neuron in area PEc, during eye movement tasks. The same data presented in chapter four, are further analysed in chapter fifth. The analysis started from the observation of the neuronal responses during 1s time period in which the visual stimulation was the same. It was clear that cells activities showed oscillations in time, that had been neglected by the previous analysis based on mean firing frequency. Results distinguished two cellular behaviour by their response characteristics: some neurons showed oscillations that changed depending on eye and optic flow position, while others kept the same oscillations characteristics independent of the stimulus. The last chapter discusses the results of the research project, comments the originality and interdisciplinary of the study and proposes some future developments.
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Carrozzini, Chiara <1980&gt. "Percezione della direzione del proprio movimento: dalla registrazione dell'attività corticale al modello computazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2399/.

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Abstract:
The main aim of this thesis is strongly interdisciplinary: it involves and presumes a knowledge on Neurophysiology, to understand the mechanisms that undergo the studied phenomena, a knowledge and experience on Electronics, necessary during the hardware experimental set-up to acquire neuronal data, on Informatics and programming to write the code necessary to control the behaviours of the subjects during experiments and the visual presentation of stimuli. At last, neuronal and statistical models should be well known to help in interpreting data. The project started with an accurate bibliographic research: until now the mechanism of perception of heading (or direction of motion) are still poorly known. The main interest is to understand how the integration of visual information relative to our motion with eye position information happens. To investigate the cortical response to visual stimuli in motion and the integration with eye position, we decided to study an animal model, using Optic Flow expansion and contraction as visual stimuli. In the first chapter of the thesis, the basic aims of the research project are presented, together with the reasons why it’s interesting and important to study perception of motion. Moreover, this chapter describes the methods my research group thought to be more adequate to contribute to scientific community and underlines my personal contribute to the project. The second chapter presents an overview on useful knowledge to follow the main part of the thesis: it starts with a brief introduction on central nervous system, on cortical functions, then it presents more deeply associations areas, which are the main target of our study. Furthermore, it tries to explain why studies on animal models are necessary to understand mechanism at a cellular level, that could not be addressed on any other way. In the second part of the chapter, basics on electrophysiology and cellular communication are presented, together with traditional neuronal data analysis methods. The third chapter is intended to be a helpful resource for future works in the laboratory: it presents the hardware used for experimental sessions, how to control animal behaviour during the experiments by means of C routines and a software, and how to present visual stimuli on a screen. The forth chapter is the main core of the research project and the thesis. In the methods, experimental paradigms, visual stimuli and data analysis are presented. In the results, cellular response of area PEc to visual stimuli in motion combined with different eye positions are shown. In brief, this study led to the identification of different cellular behaviour in relation to focus of expansion (the direction of motion given by the optic flow pattern) and eye position. The originality and importance of the results are pointed out in the conclusions: this is the first study aimed to investigate perception of motion in this particular cortical area. In the last paragraph, a neuronal network model is presented: the aim is simulating cellular pre-saccadic and post-saccadic response of neuron in area PEc, during eye movement tasks. The same data presented in chapter four, are further analysed in chapter fifth. The analysis started from the observation of the neuronal responses during 1s time period in which the visual stimulation was the same. It was clear that cells activities showed oscillations in time, that had been neglected by the previous analysis based on mean firing frequency. Results distinguished two cellular behaviour by their response characteristics: some neurons showed oscillations that changed depending on eye and optic flow position, while others kept the same oscillations characteristics independent of the stimulus. The last chapter discusses the results of the research project, comments the originality and interdisciplinary of the study and proposes some future developments.
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Rossi, Silvia. "L’economia dell’UE sotto la lente della Commissione europea: traduzione dall’inglese all’italiano delle previsioni economiche della direzione generale ECFIN." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19538/.

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Abstract:
Il presente elaborato intende fornire una traduzione dall’inglese all’italiano di parti selezionate delle previsioni economiche emesse dalla Commissione europea nel luglio 2019. Le previsioni della Commissione sono relazioni elaborate dagli esperti della direzione generale degli Affari economici e finanziari quattro volte all’anno che offrono prospettive economiche per l’UE, i suoi Stati membri e l’area dell’euro. In particolare, la relazione scelta aggiorna le previsioni pubblicate nella primavera del 2019, con particolare riferimento al PIL e all’inflazione. Data l’attenzione rivolta all’economia italiana e l’importanza delle previsioni economiche per le scelte di governi e operatori economici, una traduzione italiana potrebbe contribuire alla diffusione del testo a livello nazionale, dando la possibilità di consultarlo anche a esperti che non conoscono l’inglese. Inoltre, considerata la coerenza della terminologia impiegata dalle istituzioni europee, le risorse create e la traduzione potrebbero rivelarsi utili per studenti e traduttori che debbano affrontare un compito analogo. L’elaborato si compone di sei capitoli. Il primo offre un’introduzione alla storia, le funzioni e l’organizzazione della Commissione europea, così come una rassegna di alcune delle principali istituzioni e agenzie europee di ambito economico-finanziario. Il secondo capitolo affronta dal punto di vista teorico i linguaggi specialistici, l’italiano utilizzato in contesti istituzionali e l’inglese come lingua franca. Il terzo capitolo è incentrato sul genere testuale delle previsioni economiche e include un’analisi del testo di partenza. Il quarto capitolo si focalizza sulla creazione e l’identificazione di risorse a supporto della traduzione. Il quinto capitolo mostra il testo di partenza, seguito dalla sua traduzione in italiano. Infine, il sesto capitolo descrive la metodologia adottata e l’uso delle risorse, concludendosi con un commento sulle difficoltà e le strategie di traduzione.
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DE, LORENZI FRANCESCO GIOVANNI. "Direzione e coordinamento: profili organizzativo gestionali e responsabilità della capogruppo estera." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2008. https://hdl.handle.net/11565/4051210.

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Signori, Luca <1993&gt. "Gli strumenti principali della contabilità direzionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14367.

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Abstract:
Per un’organizzazione Il controllo di gestione è un elemento fondamentale tramite il quale passa il successo o meno della stessa nel mercato. Esso si compone di vari subsistemi. Uno di questi è la contabilità direzionale che permette di rilevare, organizzare e ad interpretare, se possibile, le informazioni economico-finanziarie necessarie allo svolgimento dell’attività di direzione. In generale le sue componenti sono la contabilità analitica, la contabilità generale, il budget e l'analisi degli scostamenti. La prima si occupa dell’analisi dei costi ed è complementare alla seconda che presenta il carattere dell’obbligatorietà per legge perché è lo strumento di informazione verso i terzi. Il budget è quel programma di azione espresso in termini quantitativi, di solito monetari. Esso svolge anche la funzione di motivare i dipendenti tramite i direttori. L’analisi degli scostamenti è invece fondamentale per analizzare l’andamento dell’organizzazione nel suo complesso e nelle sue componenti e per valutare il comportamento dei soggetti coinvolti attraverso dati consuntivi e dati a budget.
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8

Favero, Giovanni. "Le misure del regno direzione di statistica e municipi nell'Italia liberale /." Padova : Il poligrafo, 2001. http://catalog.hathitrust.org/api/volumes/oclc/47754005.html.

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9

Magris, Rita. "Recupero e conservazione della sede della ex direzione regionale dell'Agenzia del Territorio di Bologna. Analisi tipologico-costruttiva, miglioramento sismico e rifunzionalizzazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11261/.

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Abstract:
L'oggetto di questa tesi di Laurea è lo studio di una porzione dell'aggregato dell'ex Convento di San Francesco, situato nel centro storico di Bologna. Lo studio è stato condotto a partire da una analisi storica dell'intero aggregato, per comprenderne le dinamiche costruttive e le evoluzioni nel tempo, e si è successivamente incentrato sulla porzione prospiciente la via S. Isaia, attuale sede degli uffici dell'Agenzia delle Entrate di Bologna, ex Agenzia del Territorio. Grazie al reperimento di documenti risalenti all'epoca della costruzione dell'edificio, è stato possibile svilupparne un'analisi tipologico - costruttiva, individuando i materiali utilizzati e le tecniche costruttive dell'epoca, verificando inoltre il rispetto delle Norme Tecniche Costruttive del 1936. Si è svolta quindi una analisi sismica preliminare attraverso il modello LV1, per verificare il livello di vulnerabilità globale dell'edificio. In seguito, sono state individuate le vulnerabilità dell'edificio e i cinematismi di collasso che potrebbero attivarsi, e si sono studiate possibili soluzioni per prevenirli. In fase progettuale, si sono svolte tre differenti ipotesi di intervento: due più conservative, che prevedono il consolidamento della copertura esistente, considerando le ipotesi di presenza o assenza del cordolo, e una più invasiva, comportante il rifacimento dell'intera copertura dell'edificio. Contestualmente all'ultima ipotesi, è stato realizzato un progetto architettonico di rifunzionalizzazione relativo al terzo piano dell'edificio, tenendo conto delle esigenze di nuovi spazi da adibire ad uso ufficio e di luoghi di riunione. Si è dunque studiata la possibilità di intervento anche dal punto di vista della prevenzione incendi.
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10

Guiducci, Martina. "Metodo delle Direzioni Alternate per la ricostruzione di immagini Poissoniane." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19501/.

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Abstract:
Il problema della ricostruzione di immagini si propone di eliminare dall'immagine acquisita il blur e ridurre il rumore per ottenerne una che sia simile il più possibile all'oggetto esatto. In termini matematici tale ricostruzione si traduce nella minimizzazione di una funzione obiettivo formata da due termini: la divergenza di Kullback-Leibler, che rappresenta la distanza tra l'immagine acquisita e l'immagine ricostruita, e un termine di regolarizzazione in norma L_1, che esprime delle informazioni aggiuntive sulla soluzione. Tuttavia la divergenza di Kullback-Leibler coinvolge un logaritmo; dunque nei casi in cui l'immagine da ricostruire sia costituita da molti pixel neri, è necessario imporre un vincolo di non negatività sull'argomento del logaritmo e sulla soluzione. Il problema di minimo studiato in questa tesi è quindi un problema di ottimizzazione vincolata, in cui nella funzione obiettivo compare anche un vincolo che obbliga la soluzione a essere non negativa. A tal fine l'algoritmo implementato è l'Alternating Direction Method of Multipliers (ADMM). Il metodo delle direzioni alternate richiede a sua volta l'utilizzo dell'Orthant-Wise Limited Memory Quasi-Newton Method, il quale è un metodo di tipo quasi Newton progettato per la risoluzione di problemi generali di grandi dimensioni, regolarizzati in norma L_1. Per determinare la direzione di ricerca, richiede ad ogni iterazione la risoluzione di un sistema lineare la cui matrice dei coefficienti è la matrice Hessiana. Questa modalità del calcolo della direzione di ricerca non tiene conto della forma dell'Hessiana. Pertanto è stata proposta una modifica al metodo OWLQN che tenesse conto delle caratteristiche peculiari del problema e quindi della forma dell'Hessiana, in modo tale da poter invertire velocemente quest'ultima in uno spazio di Fourier e rendere il metodo più efficiente. Infine, è stata condotta un'analisi sperimentale sull'immagine oggetto di studio, facendo il confronto tra i metodi impiegati.
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Books on the topic "Direzione dell'"

1

Giovanni, Filoramo, ed. Storia della direzione spirituale. Brescia: Morcelliana, 2006.

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2

Gatti, M. La direzione della fotografia nel cinema. Roma: Nuova Arnica, 1999.

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3

Costa, G. Economia e direzione delle risorse umane. Torino, Italy: UTET, 1990.

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4

arti, Italy Direzione generale per le antichità e. belle. L' Archivio della Direzione generale delle antichità e belle arti (1860-1890). Roma: Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1994.

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5

Gandolfi, Romano. Magia del coro: Arte e tecnica della direzione corale. Palermo: L'epos, 2004.

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6

Gandolfi, Romano. Magia del coro: Arte e tecnica della direzione corale. Palermo: L'epos, 2004.

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7

Pennisi, Roberto. Attività di direzione e poteri della capogruppo nei gruppi bancari. Torino: G. Giappichelli, 1997.

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8

Conigliello, Lucilla, and Chiara Melacca, eds. Il '68 dei professori: l'Associazione nazionale docenti universitari, Giorgio Spini e la riforma dell'Università. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-733-7.

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Abstract:
L’archivio dell’Associazione Nazionale Docenti Universitari consente di mettere a fuoco il contributo poco conosciuto che un’avanguardia di professori universitari ha fornito al processo di riforma dell’Università sviluppatosi dal 1968, dopo il fallimento del disegno di legge 2314. L’ANDU si riconobbe subito nella leadership di Giorgio Spini, professore di storia nella facoltà di Magistero di Firenze, che alla direzione sindacale accompagnò una costante elaborazione politica e culturale, in grado di proiettare la questione universitaria in una dimensione problematica di lungo periodo. Il movimento studentesco è fin dagli inizi un interlocutore fondamentale, di cui l’ANDU sostiene le iniziative, condannando le repressioni poliziesche e la chiusura delle autorità accademiche. In questo quadro il diritto allo studio diventa l’obiettivo primario della riforma dell’Università, non solo per il superamento della sua natura classista, ma come contributo determinante per mettere in discussione i rapporti di classe e gli equilibri di potere della società italiana.
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9

Cipriani, Alberto, ed. Partecipazione creativa dei lavoratori nella 'fabbrica intelligente'. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-716-0.

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Abstract:
Come potrà configurarsi il lavoro in futuro? Quali nuove realtà e valori emergeranno in seguito alle trasformazioni della Quarta Rivoluzione industriale? Quanto la partecipazione dei lavoratori risulterà decisiva per il successo delle organizzazioni? Il libro propone esperienze concrete di partecipazione ‘creativa’ di lavoratori e manager all’interno di aziende impegnate a sviluppare un’organizzazione intelligente. Nella prima parte del libro parlano operai, impiegati o dirigenti che possono avere anche ruoli negoziali in ordine alla contrattazione sindacale, ma che sono soprattutto impegnati affinché tutto funzioni, offrendo opportunità in grado di rigenerare i processi e valorizzare i lavoratori. Nella seconda parte sono contenute riflessioni e proposte su come le esperienze di partecipazione possono sollecitare il mondo accademico, le relazioni sindacali, le politiche e il sistema legislativo ad approfondire e tener conto dei nuovi bisogni del lavoro, al fine di costruire un circolo virtuoso che supporti imprese e lavoratori, direzione e partecipazione nelle sfide complesse poste dall’innovazione e dal mondo competitivo della produzione.
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10

Caruso, Claudio. Inizio e cessazione della direzione e coordinamento e recesso del socio. Torino: G. Giappichelli editore, 2012.

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Book chapters on the topic "Direzione dell'"

1

Mondani, Paola. "Correzioni e variazioni autografe nel manoscritto del Paradiso degli Alberti: una questione di stile?" In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 267–92. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.15.

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Abstract:
Il contributo prende in esame alcuni aspetti stilistici e ritmico-retorici nell’autografo del Paradiso degli Alberti: le molte cancellature, riscritture e integrazioni sono traccia della volontà stilistica dell’autore, il quale sembra operare essenzialmente in tre direzioni: la “superlativizzazione” (aggiunta di aggettivi al grado superlativo), la “poetizzazione” della prosa (inserzione di versi, cadenze ritmiche e figure retoriche) e gli emendamenti lessicali (che garantiscono il rispetto della variatio).
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2

Grippo, Luigi, and Marco Sciandrone. "Metodi delle direzioni coniugate." In Metodi di ottimizzazione non vincolata, 207–54. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1794-8_8.

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3

Lovari, Gianmarco. "Le provvisorie mète. Lo «Spirito ribelle» del Lucini naturalista." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 375–91. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.21.

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Abstract:
Il contributo intende mettere in evidenza le cospicue modificazioni subìte dalla prima prova letteraria di Gian Pietro Lucini dal titolo Spirito ribelle, rilevando le differenze fra la sua originaria struttura naturalista e la seconda stesura. Tale passaggio riesce a farsi metafora di un nuovo modo di concepire la prassi letteraria, oramai distante da qualsiasi forma di realismo in direzione propriamente novecentesca.
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4

Fargnoli, Iole. "La legislazione religiosa di Teodosio I - tra unità e pluralismo." In Savremeno državno-crkveno pravo : uporednopravni izazovi i nacionalne perspektive, 587–604. Institut za uporedno pravo, 2023. http://dx.doi.org/10.56461/zr_23.sdcp.26.

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Abstract:
La legislazione di Teodosio I, tramandata a noi nel Codice Teodo- siano, rapresenta una politica non repressiva nei confronti degli eretici, degli ebrei e, per la prima fase del suo impero, anche nei confronti del paganesimo, inducendo a riflettere sull’opportunità di una designazione di comodo di questo imperatore come paladino del cristianesimo e nemico per eccellenza del paganesimo. Piuttosto, le costituzioni imperiali sembrano attestare un ventaglio di soluzioni adottate per far fronte alle difficoltà della sua epoca, dilaniata da grandi cambiamenti e gravi incertezze nella pluralità delle fedi e delle identità, nella direzione di una convivenza pragmatica.
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5

"RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE." In ISO27001/ISO27002: Guida tascabile, 36–38. IT Governance Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctt1pwt8tn.15.

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6

"RIESAME DELLA DIREZIONE." In ISO27001/ISO27002: Guida tascabile, 62–63. IT Governance Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctt1pwt8tn.22.

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7

"Direzioni future." In Fast Facts: Ottimizzazione del trattamento delle fluttuazioni motorie nella malattia di Parkinson. S. Karger AG, 2020. http://dx.doi.org/10.1159/000507151.

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8

Marin, Elena. "Efficienza energetica, tecnologie abilitanti e modelli di business innovativi." In Persone, Energie, Futuro Infinityhub: la guida interstellare per una nuova dimensione dell’energia. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-699-2/007.

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Abstract:
L’energia è il motore dell’economia moderna, fondamentale per la generazione di ricchezza industriale, commerciale ed economica. L’energia è anche il motore dello sviluppo umano, fautrice del progresso sociale e dell’aumento della qualità e dell’aspettativa di vita. Quando si affronta la questione della transizione energetica, si tende a concentrarsi sulla ricerca di soluzioni rispetto alla produzione e alla distribuzione dell’energia. Lo scopo di questa analisi è approfondire un tema più ampio e trasversale: l’efficienza energetica. La questione dell’efficienza riguarda una vastità di settori e di interventi e non può essere affrontata separatamente dalle energie rinnovabili, dalle innovazioni tecnologiche e dalla geopolitica, dove le leadership degli scenari post-pandemici avranno il potere di influenzare il mercato e la direzione della produzione di green energy nei prossimi decenni.
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Cortesi, Isotta. "Le direzioni della città-paesaggio:." In Del prendersi cura, 81–86. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvvb7n5g.9.

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10

Alovisio, Silvio. "Ministero della Pubblica Istruzione. Direzione generale per l’istruzione elementare." In La scuola dove si vede, 361–64. Edizioni Kaplan, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.edizionikaplan.1326.

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Conference papers on the topic "Direzione dell'"

1

Canfora, Fabrizio. "Il centro direzionale di Napoli: verso una città-territorio?" In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7985.

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Abstract:
Negli ultimi anni l’ascolto e l’osservazione della società, come via d’accesso alla pratica delle politiche di pianificazione ed alla sperimentazione di nuovi orientamenti progettuali, ha assunto progressivamente un ruolo più incisivo. In tal senso la letteratura sociologica ha fornito spunti interessanti di riflessione per la problematizzazione di nozioni come quelle di bisogno, identità e azione locale, centrali nelle pratiche e nelle teorie della pianificazione. Una risposta al bisogno di radicamento territoriale si osserva nella pianificazione urbanistica degli ultimi anni in molte città europee, tra cui Napoli. Infatti, le politiche urbanistiche della città solo di recente provano a travalicare gli strumenti urbanistici tradizionali di tipo vincolistico. Il contributo si propone di evidenziare i risultati di una ricerca, quale caso studio, condotta a Napoli in merito ad un intervento di progettazione urbana di notevole rilevanza sulla riorganizzazione della città e più nello specifico, nella porzione di quartiere in cui è stato realizzato: si tratta del Centro direzionale. L’obiettivo di questo contributo è quello di analizzare le fasi del processo di pianificazione. Sono state approfondite due macrodimensioni di analisi. La prima di matrice “organizzativa” in cui si analizza quanto il processo pianificatorio sia risultato “inclusivo” rispetto ai diversi stakeholders; la seconda di matrice “relazionale”, in cui si considera l’identità e il senso di appartenenza con il territorio delle diverse popolazioni che vivono il Centro. È stato valorizzato il capitale “bio-socioambientale”? In recent years, listening and observation of society has gradually assumed a greater role, to define new urban policies and planning modeling. In this sense, sociological literature provided causes for reflection, problematizing concepts as need, identity or local action; central key concepts in the practices and theories of urban planning. Lately, in many European cities (Naples included), urban planning provided a response to the need of territorial identity. Recently the urban policies overcome the traditional planning tools. This paper presents the results of a case study about the planning and restyling of a contemporary neapolitan “business district” called Centro direzionale. The aim of the paper is to described the urban planning process. I have considered two macrodimension of analysis. The first one is organizational: it examines how the project is inclusive for stakeholders. The second one is relational: it considers the territorial identity and the sense of community of the different populations livening on District. Has the "bio-socio-environmental capital” been improved?
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2

Mariano, Carmela. "Il futuro della città è policentrico? Una riflessione sull’area metropolitana romana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7965.

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Abstract:
Il territorio romano costituisce un sistema metropolitano ‘anomalo’ (Campos Venuti, 2005) ancora oggi tutto interno ai confini municipali della città, dal momento che l’area metropolitana non offriva poli attorno ai quali far crescere i nuovi tessuti misti produttivo-residenziali; dando luogo, in conclusione, ad un assetto territoriale totalmente disordinato. Il processo di metropolizzazione appare molto debole mentre sembra persistere un modello di periferizzazione. La scala sovracomunale in sostanza continua a svilupparsi secondo un modello vecchio che esprime logiche anche economiche vecchie. Un sistema metropolitano in cui, per tentare di riequilibrare la sua struttura, si è affermata la strategia delle ‘nuove centralità’, che rappresenta, assieme al sistema ambientale e al sistema della mobilità, uno degli elementi strutturali del piano urbanistico di Roma approvato nel 2008, in alternativa sia al persistente monocentrismo di Roma, sia all’incompiuto disegno del Sistema Direzionale Orientale previsto dal piano del 1962. Le centralità, immaginate come la chiave della trasformazione territoriale proposta per Roma, hanno, nelle intenzioni del piano, l’obiettivo di correggere l’anomalia di un sistema metropolitano, nel quale non esistono centri periferici da valorizzare per avanzare sulla strada del riequilibrio territoriale; sottraendo funzioni di eccellenza al polo centrale da decongestionare e rafforzando, appunto, le numerose localizzazioni periferiche. Il paper intende fornire una riflessione sul futuro di Roma, del suo territorio metropolitano e del suo modello di sviluppo policentrico, a partire dall’analisi di una serie di variabili che hanno contribuito a modificare il quadro di riferimento.
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Pultrone, Gabriella. "Turismo e centri urbani minori: possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

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Abstract:
Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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Zerbi, Andrea, and Giorgia Bianchi. "Un HGIS per lo studio dei catasti storici della città di Parma." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7981.

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Abstract:
Già da alcuni decenni le discipline che si occupano di storia urbana possono avvalersi delle potenzialità legate allo sviluppo delle tecnologie informatiche. L’impiego dei GIS sviluppati su cartografia storica, in grado di archiviare grandi quantità di dati e riferirli alle rispettive coordinate spaziali, permette oggi di riconsiderare alcuni fenomeni nella loro distribuzione territoriale. In questa direzione all’interno del DICATeA dell’Università degli Studi di Parma sul finire del 2012 ha preso avvio un progetto multidisciplinare che prevede la realizzazione di un HGIS sui catasti storici figurativi della città. La presenza di ben quattro catasti geometrici storici, realizzati a partire dalla seconda metà del Settecento e basati sulla stessa matrice territoriale, permette di impostare un sistema a più soglie e di effettuare una lettura regressiva della storia urbana dalla fine del XVIII secolo ad oggi. La scelta di lavorare su fonti di tipo catastale, oltre a essere legata alla quantità e alla qualità dei dati presenti, è altresì favorita dalla duplice struttura dei catasti moderni che, abbinando descrizioni di carattere cartografico a descrizioni di carattere testuale, ben si prestano ad essere analizzati sfruttando appieno le potenzialità offerte dalle strumentazioni GIS. La rappresentazione zenitale dei catasti geometrici-particellari consente di ottenere, grazie a operazioni di georeferenziazione, la sovrapposizione tra diverse mappe (anche realizzate in diversi periodi storici) e una lettura geometricamente e dimensionalmente corretta. Con la realizzazione del GIS sarà quindi possibile studiare alcuni fenomeni storici da un punto di vista spaziale e operare letture sincroniche e diacroniche sulla storia della città. Already for several decades disciplines that are involved in urban history can take advantage of the potential offered by the development of information technology. Nowadays the use of GIS developed on historical maps, able to store large amounts of data and relate them to their spatial coordinates, allows to reconsider some phenomena in their spatial distribution. In this direction within the DICATeA of the University of Parma at the end of 2012 started a multidisciplinary project that provides for the construction of a HGIS on historic figurative cadastres of the city. The presence of four historical geometric cadastres, made from the second half of the eighteenth century and based on the same territorial matrix, allows to realize a multi-thresholds system and a regressive reading of urban history from the late eighteenth century to today. The choice to work on this type of sources, in addition to be linked to the quantity and quality of data present, is also encouraged by dual structure of modern registers that, combining cartographic descriptions with textual descriptions of characters, lend themeselves to be analyzed by exploiting the full potential offered by GIS. The zenithal representation of the detailed-geometric maps allows to obtain, thanks to georeferencing operations, the overlap between different maps (also made in different historical periods) and a geometrically and dimensionally correct reading. With the implementation of GIS will be possible to study some historical phenomena from a spatial point of view and operate synchronic and diachronic readings on the history of the city.
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