Dissertations / Theses on the topic 'Dinamiche'

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Mastrogiorgio, Antonio <1976&gt. "Dinamiche Comportamentali dell'Esplorazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2625/1/Mastrogiorgio_Antonio_Tesi.pdf.

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Mastrogiorgio, Antonio <1976&gt. "Dinamiche Comportamentali dell'Esplorazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2625/.

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ARRIGO, ELISA. "Responsabilità aziendale e dinamiche competitive." Doctoral thesis, Università degli Studi Milano-Bicocca, 2006. http://hdl.handle.net/10281/91315.

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Abstract:
L’attività di ricerca contenuta nella tesi di dottorato si è sviluppata, dapprima, attraverso l’analisi a livello internazionale e nazionale dei principali contributi sulla corporate social responsibility (CSR), poi analizzando la responsabilità aziendale in un’ottica strategico-competitiva volta a comprendere perché le imprese tendano ad impegnarsi in attività che apparentemente esulano dalla loro funzione economica. Si è evidenziata la tesi secondo la quale una gestione strategica delle responsabilità aziendali consente alle imprese di intraprendere una crescita sostenibile generando consenso e acquisendo un vantaggio competitivo sui concorrenti.
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FARAGALLI, ANDREA. "Asset Allocation e Copulae Multivariate Dinamiche." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2018. http://hdl.handle.net/11566/260233.

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Abstract:
La continua evoluzione dei mercati finanziari ha portato, nel corso degli ultimi decenni, alla creazione di diverse tecniche per lo studio e la gestione dei rischi assunti dagli operatori finanziari nel corso delle loro attività di investimento. Il rischio di mercato, in ambito finanziario, e spesso inteso come la variabilità dei rendimenti degli strumenti finanziari nel corso del tempo. L'elemento cardine di molti lavori empirici, e l'assunzione di normalità delle distribuzioni dei rendimenti dei diversi asset finanziari e della loro distribuzione congiunta. Tale assunzione risulta, però, essere estremamente semplificatrice della realtà, infatti le serie dei rendimenti presentano spesso distribuzioni asimmetriche e leptocurtiche. All'interno della letteratura esistente sui modelli di asset allocation, costruiti sotto l'assunzione di non-normalità dei rendimenti, possiamo distinguere tre diversi filoni: il primo riguarda l'utilizzo di modelli regime switching, il secondo comprende i modelli GARCH con distribuzioni delle innovazioni non normali, ed il terzo si sviluppa intorno allo strumento statistico delle Copulae. La Copula viene vista spesso come funzione di dipendenza ed e lo strumento più flessibile di costruzione di funzioni di distribuzioni multivariate in quanto permette di legare tra loro variabili che possiedono funzioni di distribuzione marginali differenti. L'elevata variabilità delle serie dei rendimenti produce degli eetti anche all'interno della struttura di dipendenza, pertanto, l'assunzione di una struttura di dipendenza costante nel tempo risulta essere estremamente semplificatrice della realtà. Per tale ragione questo lavoro introduce un nuovo metodo di costruzione di copulae multivariate dinamiche utilizzando il meccanismo PCC considerando una struttura di dipendenza dinamica nel tempo. Lo studio viene condotto sulla copula multivariata Regular-Vine (R-Vine) dove la struttura di dipendenza e guidata da una metodologia Generalized Autoregressive Score (GAS). Tale modello viene applicato all'interno di tecniche di asset allocation andando ad indagare se l'utilizzo di un modello con copula multivariata dinamica possa avere una qualche utilità nella scelta dei pesi di un portafoglio azionario.
The continuous evolution of financial markets have led to the creation of different techniques of risk management and asset allocation. Market risk is often understood as the variability of time series of returns. The key factor of several empirical studies is the assumption of normally distributed financial returns. Nevertheless the distributions of time series of returns are often asymmetric and leptokurtic. The literature on asset allocation models constructed under the assumption of non-normally distributed financial returns can be divided in 3 different strands: the first regards the regime switching models, the second includes GARCH models with non-normally distribution of innovations and the third ones the use of Copulae. Copula is a statistical tool that can isolate and capture the full structure of dependence contained in every joint distribution function. In a context of high variability in financial series of returns, the assumption of time-invariant structure of dependence may be too strong. For this reason, I introduce a new method of dynamic multivariate copula construction by using the Pair Copula Construction mechanism. The study focuses on Regular Vine Copula with dependence structure guided by a Generalize Autoregressive Score model. The model is applied on 17 series of stock returns listed on FTSE-MIB market. In order to reduce the computational complexity, it is also investigated the possibility of implementing a truncated R-vine copula. The last chapter of this work presents an empirical application in a portfolio optimization.
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5

Gentilin, Giada <1990&gt. "Dinamiche motivazionali del non equity crowdfunding." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7311.

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Abstract:
L’obiettivo dell’elaborato è quello di mappare i comportamenti dei finanziatori del non equity crowdfunding, un fenomeno emergente e irrazionale se letto in chiavi tipicamente finanziarie. Secondo il CAPM, infatti, gli individui sono disposti ad investire il proprio denaro, in attività finanziarie rischiose, solo se l’investimento consente di ottenere un rendimento atteso superiore rispetto all’impiego certo di tale denaro. Questo perché gli individui, stando al modello, sono caratterizzati dalla voracità di accrescere sempre di più le proprie ricchezze e considerano la ricchezza l’unica misura dell’utilità, ovvero considerano esclusivamente l‘utilità di tipo finanziario derivabile dagli investimenti. Se osservate da questa prospettiva finanziaria, appaiono, dunque, non contemplate e del tutto prive di senso le decisioni degli individui di contribuire in modo finanziario a dei progetti di non equity crowdfunding, dove, nella maggior parte dei casi, la quantità di denaro investita è nettamente superiore al ritorno finanziario ottenibile. Ecco dunque che il crowdfunding consente di dimostrare come nella realtà esistano altre tipologie di comportamento, consente di mettere in luce l’esistenza di una nicchia di individui che non cerca un ritorno finanziario dagli investimenti ma che è guidata da un altro driver di scelta nel finanziare i progetti. I risultati delle analisi dimostrano infatti come, oltre all’utilità finanziaria, che influenza in misura marginale le scelte di contribuire al finanziamento di un progetto, altri tipi di motivazioni ed utilità possono entrare in gioco: i driver di scelta predominanti si sono dimostrati essere infatti l’utilità emozionale e l’utilità epistemica.
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6

Zago, Giulia Dilrukshi <1990&gt. "Adozione internazionale. Dinamiche procedurali e aspetti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10243.

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Abstract:
L’obbiettivo della tesi è quello di approfondire le dinamiche che caratterizzano la realtà dell’adozione internazionale, considerandole non solo dal punto di vista legislativo ma soprattutto dal lato relazionale e identitario. Partendo da una breve presentazione del quadro storico dell’adozione in Italia, viene analizzata l’evoluzione della componente legislativa a partire dal Codice Napoleonico fino alla legge n°149 del 2001. L’adozione internazionale si contraddistingue per la presenza di soggetti istituzionali italiani ed esteri ed infine di soggetti primari quali la coppia di aspiranti genitori, la famiglia biologica e il minore. Queste figure ( istituzionali e non) vengono descritte in relazione ai rispettivi compiti, alle funzioni, ai doveri , alle responsabilità e ai diritti/bisogni. Vengono esposte ed analizzate le dinamiche che compongono ogni fase dell’iter adottivo, descrivendone gli sviluppi e le relazioni tra i soggetti coinvolti. Particolare attenzione viene data alla figura del minore, quale soggetto principale attorno al quale ruota il principio cardine dell’adozione internazionale, ovvero quello di garantire lui i diritti fondamentali tra cui quello di crescere dignitosamente in una ambiente famigliare idoneo. L’ultima parte della tesi è dedicata ad una raccolta di interviste a ragazzi adottivi, per far sentire le loro “voci” sulle proprie esperienze di vita.
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7

Germani, Matteo <1989&gt. "L’animazione giapponese e le dinamiche internazionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19400.

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Abstract:
Oggi l'Asia condivide con l'Europa e l’America elementi tipici della sua conoscenza culturale che si riflettono in nuovi modi di soggettivare la realtà. Il Giappone ha visto un sorprendente sviluppo a partire dall’inizio dello scorso secolo, imponendosi nel mercato economico mondiale grazie ad una delle più straordinarie rivoluzioni industriali. Nel seguente elaborato sarà affrontato uno studio del particolare modello di animazione giapponese, generalmente conosciuta come "anime", nell'intento di approfondire le sue origini, conoscere il suo processo di produzione, analizzare i suoi successi televisivi e, marginalmente, anche cinematografici più attuali e, in breve, per cercare di offrire una nuova visione di queste creazioni. Lo scopo della presente trattazione è quello di eviscerare tale argomento al fine di analizzarne le varie fasi evolutive: dalla fase primordiale del kamishibai agli anime, evoluzione contemporanea dell’originario teatrino. L’intento finale è quello di dimostrare come questo tipo di produzione sia divenuto un prodotto di successo, creando affezione nei giovani e divenendo un vero e proprio fenomeno mondiale. Il primo capitolo sarà incentrato sull’evoluzione e le derivazioni più note dei manga, gli “anime”, per l’appunto, partendo dagli sviluppi dell’industria a loro dedicata dalla metà dello scorso secolo, per poi proseguire nell’analisi del successo commerciale che è andato via via estendendosi: partendo dal Giappone, patria degli anime, si potrà osservare come tale fenomeno si sia esteso a macchia d’olio anche in Occidente, soprattutto in Europa e Stati Uniti, dov’è tutt’ora in espansione. Sarà invece argomento di trattazione del secondo capitolo l’intero sviluppo commerciale, che vedrà in alcuni momenti un periodo di crisi del settore, per poi lasciar spazio ad una rinascita dell’animazione a livello mondiale. In particolare, verrà affrontato un excursus atto a delineare il percorso che ha condotto sino ai giorni nostri un prodotto che era stato inizialmente concepito per essere distribuito nel mercato locale e che, al contrario di ogni previsione iniziale, ha visto un incremento della propria popolarità in tutto il mondo. All’interno del terzo ed ultimo capitolo il fenomeno anime sarà eviscerato al fine di chiarire i motivi di un successo tanto diffuso, dal punto di vista puramente economico: dai finanziamenti statali al crowfunding, il prodotto che era nato come destinato a pochi è riuscito nell’inaspettato intento di tramutarsi in fenomeno business, attirando l’interesse delle maggiori aziende. Infine, sarà considerato l’aspetto aziendale e contrattuale: le condizioni lavorative degli addetti alle animazioni od alla post-produzione sembrano spesso non seguire il boom mondiale che vede protagonisti gli anime. Eppure, un tale successo è sembrato più volte stravolgere le sorti economiche del suo paese d’origine: film, videogames, gadgets e cosplay fanno sì che esso diventi, giorno dopo giorno, sempre più fiorente.
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8

PERUFFO, NICOLA. "Materiali Pleccitonici Colloidali: design e dinamiche." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3445790.

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Abstract:
L’interazione fra luce e materia, studiata ormai quasi da un secolo, può generare differenti fenomeni a seconda della forza dell’accoppiamento di queste due entità. La conoscenza dei meccanismi che la regolano e delle dinamiche degli stati energetici coinvolti ne potrebbe permettere l’applicazione in ambito fotovoltaico, in fotonica, nell’intero panorama emergente delle tecnologie quantistiche e, più in generale, laddove sia importante controllare il flusso dell’energia sia temporalmente che spazialmente, anche a livello nanometrico. Una classe di sistemi in cui è possibile generare stati elettronici ibridi luce-materia è quella dei nanomateriali pleccitonici colloidali, ottenuti attraverso l’assemblaggio di nanoparticelle plasmoniche e fluorofori organici in forma aggregata o meno. Questi materiali sono economici, facilmente caratterizzabili e la loro sintesi scalabile semplicemente. Tuttavia, il loro studio ad oggi risulta limitato sia nell’ottimizzazione del loro design che nella razionalizzazione delle dinamiche in differenti regimi di accoppiamento. Con questa tesi di dottorato voglio portare il mio contributo in entrambi gli ambiti. Ho analizzato il design di questi materiali sia attraverso un lavoro di catalogazione e interpretazione della letteratura esistente, sia attraverso la preparazione di due famiglie di nuovi materiali pleccitonici. Lo studio della dinamica si concentra proprio su tali famiglie di materiali, sondate con tecniche di spettroscopia elettronica ultraveloce all’avanguardia. Nel complesso, attraverso la correlazione fra le conoscenze ottenute in questi due ambiti, mai d’altro canto totalmente scindibili, ho dimostrato la versatilità di questi materiali. L’interazione fra luce e materia è, infatti, regolata profondamente dal design dei nanosistemi, che ne influenza fortemente il regime di accoppiamento. Inoltre, sempre attraverso il design di questi materiali, è stato possibile modulare i meccanismi di rilassamento, in particolare rallentandone i tempi caratteristici fino a due ordini di grandezza, e, soprattutto, ingegnerizzando la loro natura quantistica.
The light-matter coupling has been studied during the previous and the present centuries because of the plethora of different phenomena achievable depending on the coupling strength. The knowledge of the mechanisms ruling this coupling, and the dynamics of the involved states could find applications in photonics, solar cells, in the whole emerging panorama of the quantum technologies and, overall, wherever it becomes relevant to control the energy flux either temporally and spatially, even at the nanometric scale. Among the systems exploited to generate hybrid light-matter states, the class of Colloidal Plexcitonic Materials (CPMs) is defined as the assembly of coupled colloidal plasmonic nanoparticles and organic dyes. CPMs are cheap, easy to characterize, and their synthesis is easy to scale up. However, to date, only a limited number of studies have been devoted to the investigation of the optimization of their properties and their dynamics in different coupling regimes. With this Thesis, I want to bring my contribution to both these aspects. For this reason, I analysed the design of these materials either by cataloguing and interpreting the existing literature, and by preparing two new families of CPMs. The study of the dynamics was thus focussed on these families, sifted with the state-of-the-art ultrafast electronic spectroscopy techniques. Overall, the knowledge gained studying the design properties and the dynamics of these systems revealed that, first, these two aspects are strongly correlated, and second, that these materials are highly versatile. Indeed, their design has been found to play a central role in the light-matter strength of interaction and coupling. Moreover, again with the fine tuning of these materials, it was possible to modulate their relaxation mechanisms: their lifetimes could be increased up to two orders of magnitude and, mostly, their quantum nature can be engineered.
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BIGI, SARAH FRANCESCA MARIA. "Le parole chiave nelle dinamiche testuali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/165.

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Abstract:
La presente ricerca nasce con lo scopo di indagare la pertinenza del concetto di parola chiave in rapporto alla realizzazione delle dinamiche testuali. Questo concetto è presentato nella letteratura come uno strumento euristico, utilizzato per analizzare oggetti diversi, quali le culture, le società o i testi. Tuttavia emerge una certa discordanza nelle diverse caratterizzazioni delle parole chiave che impedisce di circoscrivere questa categoria di elementi linguistici e di definirne un metodo di individuazione. Dalla nostra indagine emerge che le funzioni delle parole chiave possono essere ricondotte alle metafore della chiave d'accesso , chiave d'interpretazione e chiave di volta . E' in particolare quest'ultima accezione quella più adeguata a descrivere la funzione svolta dalle parole chiave in rapporto alle dinamiche testuali. Esse si caratterizzano cioè per essere elementi linguistici che contribuiscono in maniera strategica a realizzare lo scopo comunicativo globale del testo, instaurando un legame particolarmente forte con il sapere condiviso tra mittente e destinatario. E' questo nesso che giustifica il loro ruolo centrale nella costruzione della strategia comunicativa del testo. Un'applicazione della definizione al testo argomentativo, nell'ultima parte della ricerca, precisa la funzione della parola chiave in relazione a una struttura testuale specifica.
The present research aims at analysing the concept of keyword in the context of textual analysis. In the literature keywords are mostly conceived of as tools useful to give insights into cultures, societies or texts. Nevertheless they are not univocally described and it is difficult to outline a precise method for their identification. In fact the methods proposed are highly subjective as keywords are mainly indicated as the results of previous interpretations conducted on the culture, society or text which is being analysed. In this research instead we are interested in the possibility of describing keywords as elements concurring in the construction of textual meaning. This presupposes the definition of the specific function played by keywords and a logical-semantic textual theory which allows analysing the structure of texts and the ways in which they realize their communicative goals. Congruity Theory is the theory which seemed to offer the most comprehensive methodology to analyse texts. Thanks to the theoretical tools offered by it, we define keywords as linguistic elements that play a strategic role in the realization of the text's global communicative aim. The last part of the research is devoted to the application of the definition to argumentative texts, showing in which ways keywords contribute in the realization of their persuasive goal. In relation to these texts the specific function of keywords appears to be that of giving arguments their persuasive power.
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BIGI, SARAH FRANCESCA MARIA. "Le parole chiave nelle dinamiche testuali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/165.

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Abstract:
La presente ricerca nasce con lo scopo di indagare la pertinenza del concetto di parola chiave in rapporto alla realizzazione delle dinamiche testuali. Questo concetto è presentato nella letteratura come uno strumento euristico, utilizzato per analizzare oggetti diversi, quali le culture, le società o i testi. Tuttavia emerge una certa discordanza nelle diverse caratterizzazioni delle parole chiave che impedisce di circoscrivere questa categoria di elementi linguistici e di definirne un metodo di individuazione. Dalla nostra indagine emerge che le funzioni delle parole chiave possono essere ricondotte alle metafore della chiave d'accesso , chiave d'interpretazione e chiave di volta . E' in particolare quest'ultima accezione quella più adeguata a descrivere la funzione svolta dalle parole chiave in rapporto alle dinamiche testuali. Esse si caratterizzano cioè per essere elementi linguistici che contribuiscono in maniera strategica a realizzare lo scopo comunicativo globale del testo, instaurando un legame particolarmente forte con il sapere condiviso tra mittente e destinatario. E' questo nesso che giustifica il loro ruolo centrale nella costruzione della strategia comunicativa del testo. Un'applicazione della definizione al testo argomentativo, nell'ultima parte della ricerca, precisa la funzione della parola chiave in relazione a una struttura testuale specifica.
The present research aims at analysing the concept of keyword in the context of textual analysis. In the literature keywords are mostly conceived of as tools useful to give insights into cultures, societies or texts. Nevertheless they are not univocally described and it is difficult to outline a precise method for their identification. In fact the methods proposed are highly subjective as keywords are mainly indicated as the results of previous interpretations conducted on the culture, society or text which is being analysed. In this research instead we are interested in the possibility of describing keywords as elements concurring in the construction of textual meaning. This presupposes the definition of the specific function played by keywords and a logical-semantic textual theory which allows analysing the structure of texts and the ways in which they realize their communicative goals. Congruity Theory is the theory which seemed to offer the most comprehensive methodology to analyse texts. Thanks to the theoretical tools offered by it, we define keywords as linguistic elements that play a strategic role in the realization of the text's global communicative aim. The last part of the research is devoted to the application of the definition to argumentative texts, showing in which ways keywords contribute in the realization of their persuasive goal. In relation to these texts the specific function of keywords appears to be that of giving arguments their persuasive power.
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Gaudillière, Alexandre. "Fuga dalla metastabililità per dinamiche stocastiche conservative." Paris 11, 2006. http://www.theses.fr/2006PA112187.

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Abstract:
Nous étudions la fuite de la métastabilité pour un gaz de particules évoluant sous la dynamique conservative de Kawasaki à basse température et à l'intérieur d'un domaine bi-dimensionel de volume exponentiellement grand en la température inverse. Nous décrivons d'abord les trajectoires typiques suivies par le système, dans la version locale du modèle, lors de la première transition entre la métastabilité et la stabilité. Nous établissons ensuite une propriété des marches aléatoires dans le plan qui permet d'étendre les résultats obtenus pour la version locale du modèle à la dynamique originale de Kawasaki. Nous donnons une minoration de la probabilité de non-collision avant un long temps T pour un système de n marches aléatoires avec obstacles fixes. Par ‘collision' il faut entendre collision avec les obstacles fixes aussi bien qu'entre les particules elles-mêmes. Forts de ces résultats nous pouvons prédire les principaux traits de la fuite de la métastabilité pour la dynamique originale de Kawasaki
We study the escape from metastability for a gas of particles evolving under the conservative Kawasaki dynamics, at low tempure and inside a two-dimensional box with exponentially large volune in the inverse temperature. We first describe the typical trajectories followed by the system, in the local version of the model, along the first transition between metastability and stability. Then we prove a property of planar random walks which allows to extend the results obtained for the local version of the model to the original Kawaski dynamics. We give a lower bound for the non-collision probability before a long time T for a system of n random walks with fixed obstacles. By ‘collision' we mean collision with the fixed obstacles as well as collision between the particles themselves. On the basis of these results we can predict the main features of the escape from metastability for the original Kawasaki dynamics
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12

Mordenti, Francesco. "Dinamiche gestionali dell'aeroporto Federico Fellini di Rimini." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7003/.

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MANZINI, ALESSANDRA. "Dinamiche di transizione in ecovillaggi del Senegal." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/11578/319927.

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Abstract:
La ricerca di dottorato è stata un viaggio alla ricerca di intuizioni trasformative multiverso che emergono dal movimento degli eco-villaggi senegalese e da esperienze alternative anti-egemoniche. La domanda da cui sono partita si interroga su cosa possiamo apprendere dalle esperienze di transizione socio-ecologica di successo degli ecovillaggi del Senegal. La prima questione ha generato riflessioni su quali metodi di emersione delle forme di transizione impiegare per includere una pluralità di voci e prospettive. I metodi attivati sono in linea con principi etico-filosofici inspirati al pensiero decoloniale. Tali metodi si propongono di restituire la complessità dei diversi sistemi insediativi e le differenze esistenti in significati, traiettorie, visioni, cosmologie, valori e pratiche delle diverse forme di transizione. Si è optato pertanto per la costruzione di un disegno valutativo multidimensionale comparativo in grado di comprendere spunti trasformativi e aspetti etico-filosofici appresi dalle scuole africane, ed effettuare un’analisi di sensitività relativa all’incidenza delle pratiche antropiche e delle condizioni climatiche sulle dinamiche di transizione. La ricerca di correlazione tra forme di transizione e spinte sociali ha portato ad evidenziare tra i casi studio le esperienze anti-egemoniche di resistenza, quelle di adattamento proattivo e all’estremo opposto di resa. Questi ultimi rinviano a casi di migrazione dovuti a crisi ambientali irreversibili. La ricerca ha applicato una metodologia variegata, utilizzando spettacoli di teatro-forum come pratica decoloniale per discutere i problemi della transizione ecologica con gli abitanti dei luoghi e un itinerario metodologico diversificato, che ha seguito un disegno valutativo ricorsivo per aggiornare le ipotesi in itinere. I risultati mostrano la co-presenza di molteplici prospettive africane endogene, che tendono ad arricchire il messaggio "Africa-Mondo". Il messaggio è veicolato dal linguaggio con cui le nicchie (eco-villaggi) traducono il termine transizione ecologica, dalle forme di vita che riproducono nella loro spazialità, dalla resistenza delle connessioni di legame e dalla condivisione degli ecosistemi sociali nelle prassi e nelle cosmo-visioni, nonostante le perturbazioni del colonialismo, capitalismo e la poli-esposizione alla globalizzazione. Le cosmo-visioni si relazionano con gli immaginari e le spiegazioni fornite dalle comunità sull'origine del mondo e sul loro rapporto con la terra. Le auto-narrazioni dei luoghi presentano modi alternativi di abitare la terra e di relazionarsi con i non umani, più che con gli umani. I risultati della ricerca consentono di riflettere sul senso delle sfide ecologiche contemporanee in prospettiva africana. Si tratta di risultati parziali ottenuti mettendo in tensione esplorazioni sul campo con ‘paradigmi africani’ emergenti. La tensione non si è dimostrata indolore su entrambi i versanti. Se da un lato esperienze di connessione e cosmologie sembrano produrre forme di vita in parziale equilibrio con la natura, connotate da cooperazione sociale e legami che ne arricchiscono la qualità, dall’altro i nuovi ‘paradigmi africani’ sembrano difettare in autonomia, ma soprattutto incontrano difficoltà di legittimazione continentale. Non è un caso che i tentativi di traduzione delle cosmologie nelle pratiche di vita generino ecologie ibride che, oltre a mettere in discussione genealogie ‘scientifiche’ coloniali, sollevano il più generale quesito di cosa siano oggi le Afriche. La scoperta di quali risorse rappresentino leve di una transizione ecologica endogena su cui scommettere per rafforzare l’autonomia locale e la meta-stabilità di sistemi socio-ecologiche potrebbe aprire significative piste di ricerca per l’Africa e i suoi luoghi.
The PhD research was a journey in search of multiverse transformative insights emerging from the Senegalese eco-village movement and alternative anti-hegemonic experiences. The question I started from asks what can we learn from the successful socio-ecological transition experiences of Senegal's eco-villages. The first question generated reflections on which methods of emerging forms of transition to employ in order to include a plurality of voices and perspectives. The methods applied are in line with ethical-philosophical principles inspired by de-colonial thinking. These methods aim to reveal the complexity of different settlement systems and the existing differences in meanings, trajectories, visions, cosmologies, values and practices of different forms of transition. We therefore opted for the construction of a comparative multidimensional evaluative design capable of encompassing transformative cues and ethical-philosophical aspects learnt from African schools, and carry out a sensitivity analysis on the impact of anthropic practices and climatic conditions on transition dynamics. The search for correlations between forms of transition and social drives led to the identification among the case studies of anti-hegemonic experiences of resistance, those of proactive adaptation and at the opposite extreme of surrender. The latter refer to cases of migration due to irreversible environmental crises. The research applied a hybrid methodology, using theatre-forum performances as a decolonial practice to discuss issues of ecological transition with local inhabitants, and a diverse methodological itinerary, which followed a recursive evaluative design to update hypotheses in progress. The results show the co-presence of multiple endogenous African perspectives, which tend to enrich the "Africa-World" message. The message is conveyed by the language with which the niches (eco-villages) translate the term ecological transition, the forms of life they reproduce in their spatiality, the resilience of bonding connections and the sharing of social ecosystems in practices and cosmo-visions, despite the disruptions of colonialism, capitalism and poly-exposure to globalisation. Cosmo-visions relate to the imaginaries and explanations provided by communities about the origin of the world and their relationship to the earth. The self-narratives of places present alternative ways of inhabiting the earth and relating to non-humans, rather than humans. The research findings allow us to reflect on the meaning of contemporary ecological challenges from an African perspective. They are partial results obtained by tensioning field explorations with emerging 'African paradigms'. The tension has not proved painless on both sides. While experiences of connectedness and cosmologies seem to produce forms of life in partial balance with nature, connoted by social cooperation and ties that enrich their quality, the new 'African paradigms' seem to lack autonomy, but above all they encounter difficulties with continental legitimacy. It is no coincidence that attempts to translate cosmologies into life practices generate hybrid ecologies that, in addition to questioning colonial 'scientific' genealogies, raise the more general question of what Africa is today. The discovery of which resources represent levers of an endogenous ecological transition on which to focus in order to strengthen local autonomy and the meta-stability of socio-ecological systems could open up significant avenues of research for Africa and its places.
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Renosto, Mirko <1990&gt. ""dinamiche creative nei processi di innovazione strategica"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5848.

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Abstract:
Le opportunità strategiche fonti di "oceani blu" sono spesso cognitivamente distanti: la creatività si pone come ponte per raggiungerle. Comprendere e gestire le dinamiche creative può quindi dar vita alla generazione di nuovi comportamenti strategici.
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CABIDDU, FELICE. "Dinamiche di partecipazione soggettiva alla fattispecie contrattuale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2021. http://hdl.handle.net/11584/313089.

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Abstract:
The research focuses on the position of the subjects who are involved in various ways in the contract. Starting from the established insufficiency of the dichotomy between the contracting party and the third party - traditionally considered capable of exhausting all the possible declinations of the relationship between the legal entity and the contract - the work proceeds by reconstructing the cases on the level of subjective participation, most significantly revealing the heterogeneity between the legal positions that should nominally be similar and the affinity between the legal positions which, always by name, should be heterogeneous. In particular, the events related to the use of contractual representation, the contract in favor of a third party, the various economic transactions characterized by the contractual connection (related agreements), as well as, on the family law side, the hypothesis purchases made by a single spouse under the community of property state. The leitmotif of the entire work is the attempt to highlight a sort of descriptive relativity characterizing qualifications and concepts such as those of contracting party and third party. Thus, within the various cases taken into consideration, the examination involves the problems that arise to the interpreter when it is necessary to establish which tools and which remedies are up to whoever is, involving the single contract, in a position characterized by proximity both to the position of those who are usually invested with the quality of a party, and to that of those who are usually invested with the quality of a third party. These issues cannot be resolved by resorting to rigid formal qualifications, nor by developing general identification criteria through which to establish who a third party is and who it is a party once and for all. If anything, it will be a question of reconstructing in detail the structure of interests as a result of before and after the position of the legal transaction, to establish for what purposes, and which interests justify the attribution to the holder of shares designed to guarantee its protection, possibly to the detriment of other interests in any case relevant in the context of the legal case taken into consideration.
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Zappulla, Antonino. "Filtrazione tangenziale con membrane ceramiche statiche e dinamiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15665/.

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Abstract:
In questa tesi vengono descritti due impianti di filtrazione tangenziale con membrane ceramiche statiche e dinamiche, in grado di filtrare prodotti con un’elevata percentuale di solidi sospesi. Quest’ultimi sono stati confrontati con il tradizionale impianto di filtrazione rotativa sottovuoto presso la Cantina Forlì Predappio durante l’annata 2017. I modelli di filtro tangenziale sono stati testati utilizzando i prodotti comunemente lavorati con i filtri a tamburo, ovvero mosto termomacerato e fondi di chiarifica per decantazione statica provenienti da vino rosso. Il confronto con il tradizionale impianto di filtrazione è stato effettuato valutando i risultati delle analisi chimico-fisiche sui due prodotti, e successivamente è stato affrontato dal punto di vista operativo ed economico. I risultati hanno mostrato una maggiore efficienza dei filtri tangenziali, nonostante la bassa produttività oraria, sia in termini analitici che economici, riuscendo ad abbattere i costi d’esercizio e rispettando la qualità dei prodotti.
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TZANNIS, Alessandra. "Processi di internazionalizzazione delle pmi e dinamiche culturali." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2008. http://hdl.handle.net/10446/45.

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Morselli, Davide <1976&gt. "Obbedienza e disobbedienza: dinamiche psicosociali per la democrazia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2151/1/morselli_davide_tesi.pdf.

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Abstract:
Questa ricerca parte dall’approccio dialogico alle rappresentazioni sociali proposto da Marková (2003), assumendo che obbedienza e disobbedienza sono entrambe costituite da dimensioni socialmente costruttive e distruttive e che la loro interazione si riflette sugli atteggiamenti verso la democrazia. L’ipotesi principale è quella che obbedienza e disobbedienza non si escludano a vicenda, bensì che un’interazione bilanciata tra atteggiamenti favorevoli verso sia l’obbedienza sia la disobbedienza possa promuovere atteggiamenti prodemocratici a livello individuale e un incremento della democrazia a livello societale, come suggerito anche dalle teorie politologiche di Dahl (1999). La ricerca è stata sviluppata in due studi. Il primo è rappresentato da un’analisi cross-culturale condotta su dati provenienti dal World Values Survey ed è suddiviso in tre sottostudi: il primo indaga il rapporto tra la disobbedienza, le dimensioni distruttiva e costruttiva dell’obbedienza e gli atteggiamenti nei confronti della democrazia; il secondo si centra sulle differenze tra le due dimensioni opposte della disobbedienza (costruttiva e distruttiva), mettendo in evidenza come alcuni aspetti della disobbedienza siano legati ad atteggiamenti prodemocratici; il terzo si occupa, invece, di indagare a livello societale gli effetti della diffusione della disobbedienza costruttiva sul livello di democrazia di una nazione, mettendo in evidenza che, sotto determinate circostanze, la disobbedienza può essere intesa come un fattore protettivo per la democrazia. Il secondo studio si basa su un’inchiesta tramite questionari somministrati ad un campione di studenti universitari delle Università di Bologna ed Helsinki. Questo studio ha avuto la finalità di approfondire, da un punto di vista delle rappresentazioni sociali, come la dinamica tra obbedienza e disobbedienza si intrecci agli atteggiamenti verso la democrazia e verso l’assunzione di responsabilità nei confronti della società. I risultati suggeriscono che obbedienza e disobbedienza siano in rapporto di complementarietà, e non di reciproca esclusione, integrandosi l’una con l’altra in maniera disgiunta (Lefkowitz, 2007): laddove l’obbedienza rappresenta un atteggiamento responsabile nei confronti della società e di tutte le sue parti costitutive, la disobbedienza è uno strumento di controllo e azione politica nei confronti dell’autorità. Inoltre a livello societale i risultati mostrano che laddove le disobbedienza costruttiva si diffonde in una società, successivamente aumenta il suo livello di democrazia o, perlomeno, non diminuisce. Ciò suggerisce che la diffusione di una disobbedienza che coinvolge anche gli aspetti costruttivi dell’obbedienza possa rappresentare un fattore protettivo nei confronti della democraticità delle istituzioni e delle libertà politiche e civili.
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Morselli, Davide <1976&gt. "Obbedienza e disobbedienza: dinamiche psicosociali per la democrazia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2151/.

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Abstract:
Questa ricerca parte dall’approccio dialogico alle rappresentazioni sociali proposto da Marková (2003), assumendo che obbedienza e disobbedienza sono entrambe costituite da dimensioni socialmente costruttive e distruttive e che la loro interazione si riflette sugli atteggiamenti verso la democrazia. L’ipotesi principale è quella che obbedienza e disobbedienza non si escludano a vicenda, bensì che un’interazione bilanciata tra atteggiamenti favorevoli verso sia l’obbedienza sia la disobbedienza possa promuovere atteggiamenti prodemocratici a livello individuale e un incremento della democrazia a livello societale, come suggerito anche dalle teorie politologiche di Dahl (1999). La ricerca è stata sviluppata in due studi. Il primo è rappresentato da un’analisi cross-culturale condotta su dati provenienti dal World Values Survey ed è suddiviso in tre sottostudi: il primo indaga il rapporto tra la disobbedienza, le dimensioni distruttiva e costruttiva dell’obbedienza e gli atteggiamenti nei confronti della democrazia; il secondo si centra sulle differenze tra le due dimensioni opposte della disobbedienza (costruttiva e distruttiva), mettendo in evidenza come alcuni aspetti della disobbedienza siano legati ad atteggiamenti prodemocratici; il terzo si occupa, invece, di indagare a livello societale gli effetti della diffusione della disobbedienza costruttiva sul livello di democrazia di una nazione, mettendo in evidenza che, sotto determinate circostanze, la disobbedienza può essere intesa come un fattore protettivo per la democrazia. Il secondo studio si basa su un’inchiesta tramite questionari somministrati ad un campione di studenti universitari delle Università di Bologna ed Helsinki. Questo studio ha avuto la finalità di approfondire, da un punto di vista delle rappresentazioni sociali, come la dinamica tra obbedienza e disobbedienza si intrecci agli atteggiamenti verso la democrazia e verso l’assunzione di responsabilità nei confronti della società. I risultati suggeriscono che obbedienza e disobbedienza siano in rapporto di complementarietà, e non di reciproca esclusione, integrandosi l’una con l’altra in maniera disgiunta (Lefkowitz, 2007): laddove l’obbedienza rappresenta un atteggiamento responsabile nei confronti della società e di tutte le sue parti costitutive, la disobbedienza è uno strumento di controllo e azione politica nei confronti dell’autorità. Inoltre a livello societale i risultati mostrano che laddove le disobbedienza costruttiva si diffonde in una società, successivamente aumenta il suo livello di democrazia o, perlomeno, non diminuisce. Ciò suggerisce che la diffusione di una disobbedienza che coinvolge anche gli aspetti costruttivi dell’obbedienza possa rappresentare un fattore protettivo nei confronti della democraticità delle istituzioni e delle libertà politiche e civili.
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Mason, Michela Cesarina. "Dinamiche dell'agricoltura bulgara nell'evoluzione verso l'economia del mercato." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2000. http://hdl.handle.net/10579/704.

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Minuzzo, Eleonora <1995&gt. "Cloud Gaming e dinamiche competitive nelle network industries." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18428.

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Abstract:
Questa proposta di tesi trova giustificazione nella previsione dell’evoluzione dell’industria dei videogames, in particolare, attraverso lo studio combinato di avvenimenti passati e tecnologie presenti si vuole provare a cogliere i trend che potrebbero affermarsi nei prossimi anni. L’intento è quello di applicare le conoscenze teoriche apprese nel corso New Product Development e calarle in un contesto reale e pratico quale l’industria videoludica e le sue innovazioni tecnologiche, presenti e passate, provando così ad analizzare quali saranno quelle emergenti. Lo scopo della ricerca sarà quella di costruire la Technology S-Curve (o più di una, in base ai diversi fattori quali miglioramento tecnologico e diffusione della tecnologia) riferita alle tecnologie già conosciute dei principali competitors (Sony, Microsoft e Nintendo) e quella del cosiddetto “cloud gaming”, di possibili nuovi entranti (colossi come Amazon, Apple e Google). Se possibile, si vorrebbe approfondire la questione della Blue Ocean Strategy implementata da Nintendo con la console Wii, analizzandone le diverse sfaccettature in modo dettagliato. La research question della tesi vuole rispondere in maniera approfondita alle seguenti domande: - Quali sono i fattori che hanno influenzato il successo (o il fallimento) delle strategie adottate dai competitor (Sony, Microsoft e Nintendo)? - Quanto sono importanti le variabili quali la compatibilità e la presenza di beni complementari per il successo di un’innovazione nel settore dei videogames? - Da cosa è determinato il valore di un’innovazione tecnologica nella game industry? - Il cloud gaming rappresenta una tecnologia discontinua? Quali sono i punti di forza e debolezza? Così facendo, si vogliono collegare tutte le diverse innovazioni fino all’ultima generazione (si parla di ottava generazione dei videogames) e capire in quale stadio della curva del ciclo di vita della game industry ci si trova al momento attuale.
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PECORA, NICOLO'. "Razionalità limitata e aspettative eterogenee nelle dinamiche economiche." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/2430.

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Abstract:
In questo lavoro viene analizzata la possibilità che le fluttuazioni economiche possano essere descritte attraverso l'interazione di agenti a razionalità limitata. Accanto a questa ipotesi, si assume anche che gli agenti sono eterogenei. Questi due elementi si inseriscono all'interno del contesto economico che è visto come un sistema complesso in evoluzione popolato da agenti che interagiscono tra loro impiegando differenti strategie decisionali. Questa tesi si sviluppa su tre modelli di riferimento, sviluppati in capitoli separati. Nel primo si studia un mercato immobiliare utilizzando un modello di equilibrio parziale in cui l'ipotesi di aspettative razionali è sostituita da un meccanismo di interazione fra cartisti e fondamentalisti, che è in grado di generare endogenamente lo sviluppo di fasi di boom e bust. Nel secondo viene mostrato come la selezione evolutiva tra diverse strategie di previsione possa spiegare il coordinamento fra comportamenti individuali. Nel terzo si considera un semplice modello macroeconomico costituito da domanda aggregata, offerta aggregata e una regola di politica monetaria per analizzare aspetti quali l'effetto stabilizzante delle diverse politiche monetarie in un sistema popolato da agenti eterogenei.
We investigate the possibility that economic fluctuations can be explained through the interaction of boundedly rational agents, that is, agents are not assumed to be rational. In deviating from rationality and modeling agents as boundedly rational, it is often assumed that agents are heterogeneous. Bounded rationality and learning in a complex environment naturally fit with heterogeneous expectations, with the economy viewed as complex evolving system composed of many different interacting agents, using different decision strategies. This thesis is built around three main economic frameworks, which are developed in separate chapters. In chapter 2 we study the housing market using a partial equilibrium model in which the rational expectations hypothesis is relaxed in favor of chartist-fundamentalist mechanism to allow for the endogenous development of bubbles. In chapter 3 we present evidence that evolutionary selection among different forecasting heterogeneous heuristics can explain coordination on individual behavior. In chapter 4 we consider a simple model made up by the standard aggregate demand function, the New Keynesian Phillips curve and a Taylor rule to deal with different issues, such as the stabilizing effect of different monetary policies in a system populated by heterogeneous agents.
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PECORA, NICOLO'. "Razionalità limitata e aspettative eterogenee nelle dinamiche economiche." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/2430.

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Abstract:
In questo lavoro viene analizzata la possibilità che le fluttuazioni economiche possano essere descritte attraverso l'interazione di agenti a razionalità limitata. Accanto a questa ipotesi, si assume anche che gli agenti sono eterogenei. Questi due elementi si inseriscono all'interno del contesto economico che è visto come un sistema complesso in evoluzione popolato da agenti che interagiscono tra loro impiegando differenti strategie decisionali. Questa tesi si sviluppa su tre modelli di riferimento, sviluppati in capitoli separati. Nel primo si studia un mercato immobiliare utilizzando un modello di equilibrio parziale in cui l'ipotesi di aspettative razionali è sostituita da un meccanismo di interazione fra cartisti e fondamentalisti, che è in grado di generare endogenamente lo sviluppo di fasi di boom e bust. Nel secondo viene mostrato come la selezione evolutiva tra diverse strategie di previsione possa spiegare il coordinamento fra comportamenti individuali. Nel terzo si considera un semplice modello macroeconomico costituito da domanda aggregata, offerta aggregata e una regola di politica monetaria per analizzare aspetti quali l'effetto stabilizzante delle diverse politiche monetarie in un sistema popolato da agenti eterogenei.
We investigate the possibility that economic fluctuations can be explained through the interaction of boundedly rational agents, that is, agents are not assumed to be rational. In deviating from rationality and modeling agents as boundedly rational, it is often assumed that agents are heterogeneous. Bounded rationality and learning in a complex environment naturally fit with heterogeneous expectations, with the economy viewed as complex evolving system composed of many different interacting agents, using different decision strategies. This thesis is built around three main economic frameworks, which are developed in separate chapters. In chapter 2 we study the housing market using a partial equilibrium model in which the rational expectations hypothesis is relaxed in favor of chartist-fundamentalist mechanism to allow for the endogenous development of bubbles. In chapter 3 we present evidence that evolutionary selection among different forecasting heterogeneous heuristics can explain coordination on individual behavior. In chapter 4 we consider a simple model made up by the standard aggregate demand function, the New Keynesian Phillips curve and a Taylor rule to deal with different issues, such as the stabilizing effect of different monetary policies in a system populated by heterogeneous agents.
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Piccari, Veronica. "I mediatori linguistici nelle ONG e le dinamiche dell'immigrazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21283/.

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Abstract:
Al centro di questo elaborato vi è lo studio della figura del mediatore linguistico, in particolare nelle Organizzazioni Non Governative di paesi diversi. Grazie allo scautismo mi sono avvicinata, per esperienza personale e innata curiosità, al tema dell’immigrazione. Negli anni ho avuto la possibilità di affrontare e analizzare le rotte migratorie e toccare con mano le dinamiche dell’accoglienza in Italia, soprattutto parlando direttamente con migranti e associazioni in alcune città. Durante una di queste esperienze a Udine un ragazzo africano mi disse di voler diventare mediatore linguistico e questo mi colpì profondamente poiché, focalizzandomi sulla mia idea di interprete non riuscivo a capire come potesse volerlo diventare sapendo di non avere alle spalle una formazione specifica. Quindi mi sono dedicata all'insegnamento della lingua italiana ad Hanan, una ragazza proveniente dall’Eritrea e anche qui la mia curiosità si è alimentata fortemente insieme al desiderio di scoprire questa realtà a me nuova più a fondo. A questo punto nasce in me l’idea di questo elaborato, finalizzato ad approfondire e analizzare la figura del mediatore linguistico-culturale nelle associazioni non-profit. Per farlo ho contattato due ONG diverse strutturalmente ma vicine nelle intenzioni: da una parte Sea-Watch, dall'altra la Cooperativa Eucrante di Rimini, città in cui vivo. Entrambe si sono rese disponibili nel rilasciare interviste per la stesura di questa tesi. Grazie a questo studio ho potuto analizzare e approfondire nello specifico e sotto ogni punto di vista il lavoro del mediatore linguistico e la sua importanza nei vari ambiti in cui si muove.
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Borzani, Patrizia. "Dinamiche spazio-temporali di un paesaggio culturale. Un'analisi cartografica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2263/.

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Paternò, Diego Francesco. "Dinamiche e modelli di competizione tra i social network." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2395/.

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PISANI, VALERIO. "Alterazioni dinamiche del sistema endocannabinoide nella malattia di Parkinson." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/209229.

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Abstract:
Gli endocannabinoidi (eCB) sono lipidi endogeni bioattivi in grado di svolgere la loro funzione principalmente attraverso il legame con due recettori ben caratterizzati proteine G-dipendenti, denominati CB1 e CB2. N-arachidonoiletanolamide (anandamide, AEA) e il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG), sono gli endocannabinoidi ad oggi meglio conosciuti. Il sistema degli endocannabinoidi, comprende gli endocannabinoidi, i loro recettori bersaglio, gli enzimi di sintesi e di degradazione e i trasportatori di membrana. Grande interesse ha suscitato solo di recente il possibile ruolo del sistema degli endocannabinoidi nella modulazione della neurotrasmissione dei gangli della base. In questo studio, sono stati misurati i livelli dell’endocannabinoide anandamide nel liquor cefalo-rachidiano di pazienti affetti da Malattia di Parkinson. I soggetti reclutati sono stati suddivisi in tre gruppi: pazienti de-novo alla prima diagnosi, soggetti con terapia dopaminergica sospesa e individui in trattamento farmacologico. I dati ottenuti da questi pazienti sono stati in seguito messi a confronto con quelli di soggetti sani di pari età. Lo studio ha evidenziato che i livelli di anandamide nei pazienti de-novo raggiungevano valori quasi duplicati rispetto a quelli rilevati nei soggetti sani e il trattamento cronico con farmaci dopaminergici era in grado di riportare i valori dell’endocannabinoide vicino alla normalità. Alla luce di questi risultati, l’anomalo incremento dell’anandamide potrebbe rappresentare un meccanismo compensatorio messo in atto in seguito alla carenza di dopamina.
Endocannabinoids (eCBs) are endogenous lipids that bind principally type-1 and type-2 cannabinoid (CB1 and CB2) receptors. N-Arachidonoylethanolamine (AEA, anandamide) and 2-arachidonoylglycerol (2-AG) are the best characterized eCBs. Together with their receptors and metabolic enzymes, eCBs form the so-called “eCB system”. The latter has been involved in a wide variety of actions, including modulation of basal ganglia function. A correct balance between endocannabinoid and dopamine-dependent systems is believed to underlie physiological motor control. We measured the levels of the endocannabinoid anandamide in the cerebrospinal fluid of Parkinson’s disease (PD) patients. Subjects were divided into three groups: newly diagnosed de novo patients, subjects undergoing drug withdrawal, and patients under pharmacological therapy. These groups were compared to age-matched control subjects. Anandamide levels in untreated patients were more than doubled as compared to controls. However, chronic dopaminergic replacement restored control anandamide levels. Abnormal anandamide increase might reflect a compensatory mechanism occurring in course of PD, aimed at normalizing dopamine depletion.
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Balzano, Mariateresa <1989&gt. "Un approccio multiscala alle dinamiche fluviali di alvei montani." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9260/1/Balzano_Mariateresa_tesi.pdf.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi è finalizzato allo studio delle morfodinamiche fluviali in ambiente montano, in risposta a forzanti antropiche e naturali. In particolare, si prendono in considerazione sistemi Appenninici (i.e., Fiume Santerno) e Alpini (i.e., Rii Grigno, Tolvà e Ussaia), integrando due approcci che si sviluppano su scale spazio-temporali differenti. Nel caso Appenninico vengono esaminati i cambiamenti planimetrici dell’alveo attivo del Fiume Santerno in risposta ad impatti antropici, quali l’estrazione di inerti in alveo, la costruzione di opere idrauliche e l’alterazione di uso del suolo a scala di bacino. Nei tre casi Alpini, che si differenziano in termini di forzante idro-meteorologica ed apporto di sedimento da monte, si è valutato il trasporto solido di fondo (bedload transport) mediante tecnologia RFID.
The present study refers to the fluvial morphodynamics study in mountain environments by a multi-scale approach.
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Fataj, Armend <1990&gt. "Il mercato alimentare online: stato dell'arte e dinamiche evolutive." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8774.

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Abstract:
La tesi si pone l’obiettivo di analizzare il mercato alimentare online, descrivendo in un primo momento la dimensione di tale mercato e le dinamiche che lo determinano. In tal senso, si è cercato di comprendere i tassi di crescita e le potenzialità di sviluppo della vendita digitale di prodotti alimentari. In seguito vengono definite le normative, i vincoli legali e gli adempimenti che gli operatori di questo mercato devono rispettare per svolgere la propria attività. Infine è stata fatta un analisi dettagliata dell’offerta che viene realizzata nel mercato alimentare online, descrivendo le varie tipologie di attori che vi intervengono. Per sviluppare quest’ultimo punto si è deciso di descrivere il servizio offerto dai diversi operatori analizzando alcune realtà aziendali, al fine di comprendere meglio i tratti distintivi e i punti di forza delle differenti piattaforme di eCommerce B2C di prodotti alimentari.
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Sossai, Giulia <1992&gt. "Arte e dinamiche relazionali. Dalla teoria alle buone pratiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10767.

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Abstract:
Dopo un tirocinio presso il Lago Film Fest, si è cercato di capire più a fondo le implicazioni concrete che possono nascere da un evento di questo tipo. Inquadrando il festival in quell’insieme di manifestazioni che stanno sotto l’ombrello della cosiddetta “arte relazionale”, si è voluto innanzitutto individuare delle possibili radici pratiche per suddetta arte. Il percorso verte, quindi, su una più specifica lettura dei testi del padre dell’arte relazionale, Nicolas Bourriaud e dei suoi successori. Si viene a delineare, così, una cornice che racchiude una serie di eventi legati da un unico forte connettore: la volontà di creare occasioni di compartecipazione nate per mano di artisti che credono in un’arte fondata sui legami, dove spazio e tempo vengono condivisi e riabilitati. Mediante alcuni esempi concreti di arte relazionale vengono toccate tematiche diverse, accennando per esempio alla questione dello spazio pubblico e del risvolto pedagogico. Il tutto per tornare a chiudere il cerchio sul festival, di cui si analizza la storia e la sua evoluzione, tentando di comprenderne appieno le criticità e le aperture ancora realizzabili.
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Macor, Clara <1993&gt. "Dinamiche industriali nell'arte. Dalla bottega rinascimentale alle factories contemporanee." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11633.

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Abstract:
La tesi cerca di creare un raccordo tra i meccanismi industriali dell’arte contemporanea e quelli dell’arte del passato. A partire dal Quattrocento, la bottega artistica è, infatti, da considerare come una piccola industria che produce opere d’arte. Questo meccanismo si evolve e si perfeziona con l’artista Rubens. Nel panorarma contemporaneo, poi, l’industria è preponderante nel mondo dell’arte. La riproducibilità tecnica ha influenzato ed influenza notevolmente la produzione degli artisti, ed ha cambiato anche la natura dell’opera. Così, la pubblicità e il marketing hanno, ora, un ruolo fondamentale. Al crocevia si trova Marcel Duchamp, che ha stravolto il concetto di manifatturiero con il suo prelievo dal reale e ha inaugurato la nuova tendenza artistica, dove i più grandi nomi affidano ad altri la produzione, affermando che l’«idea» è portatrice del vero valore dei pezzi. Oltre alle dinamiche industriali dell’arte contemporanea – divise tra le factories dei grandi artisti e le aziende che realizzano opere per altri – è preso in esame il mercato, che ha forte influenza sugli artisti e sulle opere, nonché sul brand. In sottofondo, vi è sempre il problema dell’autorialità, dal momento che i lavori sono spesso prodotti da altri e non dall’artista, che invece è il fautore del progetto.
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Veneran, Davide <1996&gt. "Il mondo ebraico nell'Europa carolingia: dinamiche, volti e rotte." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20976.

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Abstract:
L'elaborato si prefissa di indagare quali problematiche e opportunità si accompagnino allo studio del mondo ebraico nell'Europa carolingia, una fase in cui le fonti a noi pervenute permettono di individuare elementi di originalità rispetto sia alle fasi precedenti che a quelle posteriori della storia medievale. Il primo ambito di indagine concerne le figure di Isacco, ambasciatore di Carlo Magno alla corte di Harun al-Rashid, Bodo-Eleazar, un diacono apostata convertitosi all’ebraismo e i mercanti protagonisti delle formule di Ludovico il Pio. L’analisi, successivamente, si incentrerà su un’opera sì discussa ma imprescindibile nello studio delle relazioni tra l’ambito religioso-culturale ebraico e l’Impero Carolingio, A Jewish Princedom in Feudal France di Arthur J. Zuckerman, che analizza, alla luce delle fonti classiche per lo studio del medioevo, quali gli Annali del Regno dei Franchi o gli Annali Bertiniani, e di fonti in ebraico di difficile accesso per molti studiosi del periodo, la storia degli ebrei nella Francia meridionale durante l’età Carolingia. Un capitolo sarà dedicato ai Radaniti, o meglio, al commercio intercontinentale e il ruolo dei mercanti Radaniti, di fede ebraica, durante la seconda metà del I millennio. Si analizzeranno le rotte e le merci che contribuirono a lasciar traccia di questi mercanti nelle fonti e come queste possano contribuire a illuminare lo studio della storia ebraica in contesto carolingio. Gli ultimi due capitoli dell’elaborato verteranno rispettivamente sull’analisi della posizione della legge e della Chiesa nei confronti dell’ebraismo in età altomedievale, con particolare attenzione all’età carolingia.
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SCHNYDER, VON WARTENSEE ILARIA MARIA FRANCA. "Dalle politiche alle dinamiche di sviluppo: l’importanza dei soggetti." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2009. https://hdl.handle.net/11565/4053862.

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GAMA, ISA. "Dinamiche Interculturali e Sviluppo: Mozambico e Cooperazione Internazionale Italiana." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/987.

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Abstract:
Questo studio tratta dei rapporti della cooperazione internazionale per lo sviluppo che favorisce lo scambio tra culture. Si tratta di una ricerca socio-antropologica sull’orientamento cognitivo di entrambi gli attori della cooperazione: chi fornisce e chi riceve l’aiuto. Lo studio è realizzato su due fronti: in Mozambico, in un progetto di cooperazione, e in Italia con membri delle ONG. La tesi sostiene che la cooperazione non solo propone progetti atti a modificare una situazione nei PVS, ma unisce culture favorendo lo scambio di contenuti, opinioni divergenti, abitudini, ecc., trasformandoli in un continuo processo di ‘miscegenation’. La maggior parte delle ONG implementa progetti sul principio della sussidiarietà affrontando difficoltà per stimolare l’‘azione’ per apportare cambiamenti dal basso. La cooperazione è anche fautrice della fusione di culture che genera nuove correnti di pensiero, creando opinioni critiche nei confronti delle idee prevalenti, e provvede voce a movimenti sociali dal basso. In una macro-prospettiva, la globalizzazione continua ad avere un ruolo preponderante nei PVS: il Mozambico non è ancora decolonizzato. Il termine ‘sviluppo’ mantiene tuttora un pregiudizio evolutivo Eurocentrico, e non dovrebbe essere più associato alla crescita economica, e per ottenere un mondo equo non basta ‘empower’ i poveri, è necessario ‘disempower’ i ricchi.
This study addresses the relationships on international cooperation for development that put cultures into motion. This is a socio-anthropological research that outlines the cognitive orientation of both sides in the international cooperation: who provides and who receives Aid. The locus of the investigation is an international cooperation project in Mozambique, along with interviews with Italian NGOs practitioners. The thesis argues that international cooperation not only provides projects apt to change situation in developing countries, but unites cultures that mutually exchange meanings, disagreements, habits, etc., in a continuous process of cultural ‘miscegenation’. Although most NGOs propose bottom-up approach to development, usually projects start from the top, and they face difficulties to stimulate the agency to change from below. International cooperation also generates new lines of though, and usually gives voice to counter-current social movements. In a macro perspective, globalization continues to play a dominant role in the poorest countries, and Mozambique has not been fully decolonized yet. The meaning of the term Development still maintains an Eurocentric and evolutionary bias. However, development should not be anymore associated to economic growth and if we really want to achieve an equal world, there is also the need to ‘disempower’ the rich.
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GAMA, ISA. "Dinamiche Interculturali e Sviluppo: Mozambico e Cooperazione Internazionale Italiana." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/987.

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Abstract:
Questo studio tratta dei rapporti della cooperazione internazionale per lo sviluppo che favorisce lo scambio tra culture. Si tratta di una ricerca socio-antropologica sull’orientamento cognitivo di entrambi gli attori della cooperazione: chi fornisce e chi riceve l’aiuto. Lo studio è realizzato su due fronti: in Mozambico, in un progetto di cooperazione, e in Italia con membri delle ONG. La tesi sostiene che la cooperazione non solo propone progetti atti a modificare una situazione nei PVS, ma unisce culture favorendo lo scambio di contenuti, opinioni divergenti, abitudini, ecc., trasformandoli in un continuo processo di ‘miscegenation’. La maggior parte delle ONG implementa progetti sul principio della sussidiarietà affrontando difficoltà per stimolare l’‘azione’ per apportare cambiamenti dal basso. La cooperazione è anche fautrice della fusione di culture che genera nuove correnti di pensiero, creando opinioni critiche nei confronti delle idee prevalenti, e provvede voce a movimenti sociali dal basso. In una macro-prospettiva, la globalizzazione continua ad avere un ruolo preponderante nei PVS: il Mozambico non è ancora decolonizzato. Il termine ‘sviluppo’ mantiene tuttora un pregiudizio evolutivo Eurocentrico, e non dovrebbe essere più associato alla crescita economica, e per ottenere un mondo equo non basta ‘empower’ i poveri, è necessario ‘disempower’ i ricchi.
This study addresses the relationships on international cooperation for development that put cultures into motion. This is a socio-anthropological research that outlines the cognitive orientation of both sides in the international cooperation: who provides and who receives Aid. The locus of the investigation is an international cooperation project in Mozambique, along with interviews with Italian NGOs practitioners. The thesis argues that international cooperation not only provides projects apt to change situation in developing countries, but unites cultures that mutually exchange meanings, disagreements, habits, etc., in a continuous process of cultural ‘miscegenation’. Although most NGOs propose bottom-up approach to development, usually projects start from the top, and they face difficulties to stimulate the agency to change from below. International cooperation also generates new lines of though, and usually gives voice to counter-current social movements. In a macro perspective, globalization continues to play a dominant role in the poorest countries, and Mozambique has not been fully decolonized yet. The meaning of the term Development still maintains an Eurocentric and evolutionary bias. However, development should not be anymore associated to economic growth and if we really want to achieve an equal world, there is also the need to ‘disempower’ the rich.
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Marotta, Filomena. "La rappresentazione delle dinamiche familiari nella letteratura magrebina francofona." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/350.

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Abstract:
2009 - 2010
Sempre centrale nella letteratura magrebina, il tema della famiglia ne ha sempre rappresentato uno degli argomenti fondanti. Nella prima parte di questa tesi l'attenzione si è concentrata sulla ripartizione dell'autorità nell'ambito familiare magrebino, esplorando le diverse concretizzazioni dell'autorità materna e di quella paterna. Si sono presi in considerazione i diversi tipi di autorità messi in gioco nella costante negoziazione di potere tra madre e padre, analizzando i diversi comportamenti adottati dai genitori nei confronti dei figli a seconda del loro sesso. Nella seconda parte, l'analisi si è soffermata sulle dinamiche di scontro che contrappongono genitori e figli in processi di violenza e di rivolta e si è dimostrato come, in un meccanismo di azione e reazione, la violenza dei genitori comporta quasi necessariamente una rivolta dei figli nei confronti dell'autorità stritolante e dispotica. Nella terza e ultima parte si sono analizzati gli sviluppi nostalgici legati al rapporto tra genitori e figli, i sentimenti velati di rimorso che accompagnano le diverse generazioni per l'affetto negato, per l'assenza di un vero e proprio legame di tenerezza. Si sono esplorati, a questo proposito, la memoria, la nostalgia e il rimpianto che caratterizzano le fasi finali della vita dei genitori e i momenti di assenza vissuti dai figli. Dall'analisi è emerso che, se la donna può avanzare nel cammino di emancipazione recuperando la sua identità sessuale soffocata e cancellata, per l'uomo vale l'esatto contrario: liberarsi dalle catene del nif, dell'onore sessuale, sembra essere l'unica strada per riconciliarsi con il presente e l'altro sesso. Fondamentale è, a questo proposito, il concetto di "amour paternel", che però non può prescindere dalla complicità tra madri e figlie.
IX n.s.
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Soli, Andrea. "Identificazione di strutture reticolari mediante prove dinamiche e algoritmi genetici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nel presente elaborato di tesi viene descritto un metodo di indagine che, mediante prove dinamiche e misure di accelerazione, si propone di identificare eventuali danneggiamenti in strutture reticolari spaziali. L’identificazione consiste, sulla base di dati sperimentali in termini di frequenze proprie del sistema, nel determinare, con la migliore precisione possibile l’area della sezione trasversale degli elementi. Il problema è formulato come un problema di ottimizzazione e l’identificazione è condotta mediante l’utilizzo di Algoritmi Genetici (brevemente GAs). In particolare, una funzione obiettivo misura la differenza tra le grandezze misurate sperimentalmente e le grandezze ottenute numericamente mediante un codice FEM della struttura in esame. Il principio cui sono ispirati gli algoritmi genetici fa sì che questi ricerchino il miglior individuo all’interno di una popolazione che rappresenta le possibili soluzioni del problema. Si riportano i dati ottenuti, mediante prove dinamiche, su una struttura reale, che permettono di ottenere informazioni sui parametri modali: frequenze proprie e smorzamento. Si confrontano, infine due differenti tipi di sensori di accelerazione, dimostrando la validità e i possibili benefici dell'utilizzo di sensori con tecnologia MEMS nell'ambito della misura delle vibrazioni.
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Gamberini, Giulia. "Approfondimenti sulle dinamiche di allagamento mediante modellistica numerico-idraulica bidimensionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente lavoro si concentra sullo studio delle dinamiche di allagamento mediante modellistica numerico-idraulica bidimensionale, concentrandosi nello specifico su un tratto del Fiume Po, il principale fiume italiano. Partendo infatti dalla consapevolezza che l’attuale sistema di arginature maestre del Po non può garantire un livello di sicurezza assoluto dei territori limitrofi al corso d’acqua, il presente lavoro indaga le dinamiche di allagamento in alcuni dei territori a rischio nel caso di possibili esondazioni associate ad un evento di piena con tempo di ritorno di 500 anni. Lo studio mira a confrontare i risultati di ottenibili mediante un modello puramente bidimensionale (2D) con quelli ottenibili con un modello idraulico semplificato, quasi-2D, più facilmente applicabile a larga scala. Le analisi si concentrano in particolare su tre aree potenzialmente allagabili poste in sinistra idraulica del Po, comprese tra gli affluenti Roggia-Olona e Adda. I risultati ottenuti mettono in evidenza come una corretta modellazione della pericolosità idraulica, e quindi del rischio idraulico associato, non possa prescindere da una modellazione idraulica bidimensionale che tenga conto delle reali caratteristiche topografiche delle aree allagabili e delle dinamiche di propagazione del fronte alluvionale.
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Pignagnoli, Giacomo. "Individuazione del danno su ponti in muratura mediante misure dinamiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10679/.

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Abstract:
La diagnostica strutturale è un campo in continuo sviluppo e attualmente sono numerosi gli studi tendenti alla definizione di tecniche e metodi in grado di fornire parametri che possano identificare, in modo sempre più accurato, lo stato di sicurezza di una struttura. Stato di sicurezza è un termine globale che si riferisce alla capacità portante di una struttura e alla sua resistenza alle sollecitazioni esterne, siano esse statiche o dinamiche. Per tanto, un qualsiasi danneggiamento strutturale potrebbe in varia misura influenzare tale stato. Per quanto riguarda i ponti stradali, negli ultimi anni l’attenzione è stata focalizzata allo studio di metodi di individuazione del danno a partire dai risultati ottenuti dal monitoraggio delle vibrazioni mediante accelerometri. Questo è stato possibile grazie agli avanzamenti raggiunti nell’identificazione modale e nei sensori per il monitoraggio strutturale. Questo lavoro si pone come obiettivo quello di proporre una nuova metodologia di analisi dei dati ottenuti da indagini sperimentali che possono essere svolte in sito. La definizione di tale metodologia è affidata a simulazioni numeriche volte a rappresentare stati di danneggiamento avanzati su elementi strutturali. In una prima fase verranno analizzati elementi semplificati rappresentativi di strutture esistenti, come ad esempio travi da ponte in calcestruzzo armato. In una seconda fase, il metodo verrà testato su modelli più complessi che tengano conto della tridimensionalità del problema, oltre alle variazioni sezionali e di materiali degli elementi che lo compongono.
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Cavana, Riccardo. "Correlazione di variabili dinamiche in simulazioni cosmologiche di gravità modificata." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25169/.

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Abstract:
Il proposito che si pone questa tesi è di trovare una correlazione, quantitativa o qualitativa, tra le principali grandezze ottenute da una simulazione cosmologica basata su modelli di Gravità Modificata con il fine di alleggerire i costi computazionali della risoluzione dell'equazione di Poisson di Gravità Modificata; in particolare, viene studiato il rapporto tra accelerazione standard e accelerazione di Gravità Modificata ricavate da una simulazione eseguita mediante il codice MG-Gadget, cercando una funzione s(r) che ne descriva l'andamento in funzione della distanza dal centro degli aloni di materia oscura; si analizzano anche i legami tra modulo della velocità e angolo tra essa e l'accelerazione standard. Inoltre, si cercano prove della presenza dei meccanismi di screening che spiegano come non sia possibile trovare prove della validità dei modelli di Gravità Modificata nell'Universo Locale. A questo scopo, previa descrizione delle principali leggi ed equazioni che descrivono la Cosmologia della prima metà del '900, si presentano gli aspetti più rilevanti del modello LCDM e le problematiche che hanno portato alla formulazione di teorie di Energia Oscura e Gravità Modificata. Successivamente, si pone l'attenzione sul modello di Gravità Modificata a gravità f(R) di Hu-Sawicki, utilizzato dal codice MG-Gadget, anch'esso ivi descritto, con il quale è stata realizzata la simulazione analizzata. Infine, si riporta l'analisi della simulazione, sottolineando le relazioni trovate tra le grandezze sopra citate.
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Cantalini, Giovanni. "Strutture dinamiche nei dati di telefonia mobile in contesto urbano." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7718/.

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Abstract:
Lo scopo del presente lavoro e' di stabilire se l'attivita' di una rete telefonica obbedisce a leggi statistiche e verificare se sono presenti delle fluttuazioni rispetto a queste ultime. Nella prima parte vengono illustrati alcuni modelli di Human Dynamics. Nella seconda parte viene descritta l'analisi dei dati soffermandosi su alcuni punti chiave che determinano il significato del risultato finale.
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Roncaglia, Alessandro <1983&gt. "Giochi di famiglia: dinamiche di potere tra Augusto e Tiberio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7133/1/TesiRoncaglia.pdf.

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Abstract:
Il lungo processo che avrebbe portato Ottaviano alla conquista del potere e alla fondazione del principato è scandito da alcuni momenti chiave e da diversi personaggi che ne accompagnarono l'ascesa. Prima ancora che sul campo di battaglia, il figlio adottivo di Cesare riuscì a primeggiare per la grande capacità di gestire alleanze e rapporti personali, per la grande maestria con la quale riuscì a passare da capo rivoluzionario a rappresentante e membro dell'aristocrazia tradizionale. Non fu un cammino facile e lineare e forse il compito più difficile non fu sbaragliare gli avversari ad Azio, ma conservare un potere che gli fu costantemente contestato. Ancora dopo il 31 a.C., infatti, in più di un'occasione, Augusto fu chiamato a difendere la sua creatura (il principato) e a procedere a modificarne costantemente base di potere e struttura: solamente attraverso questa fondamentale, minuziosa, ma nascosta opera, egli riuscì a porre le basi per una struttura di potere destinata a durare immutata almeno per un secolo. In base a queste premesse, la ricerca è organizzata secondo un duplice criterio cronologico, inserendo -all'interno della cornice rappresentata dagli eventi- una partizione che tenga presente ulteriori cesure e momenti determinanti. Il proposito è quello di sottolineare come all'interno di un regno unitario, caratterizzato dalla permanenza di un unico sovrano, sia possibile intravedere l'alternarsi di situazioni storiche diverse, di rapporti di forze, alleanze e unioni in virtù delle quali si determinino orientamenti differenti nell'ambito tanto della politica interna quanto di quella esterna.
The long process that would have ultimately led Ottavian to power, thus founding the principate, is marked by several characters and key moments, all along his path. Even before facing the battlefield, Caesar’s adopted son managed to climb to the top ranks of the state, thanks to his great ability in forging alliances and personal relationships, and to the mastery through which he was able to transform himself from revolutionary leader to member (and a representative one) of the traditional aristocracy. This did not develop through an easy and linear track, and the most difficult task was not – very likely – defeating his opponents at Actium, but rather keeping hold of a power that was being constantly contested. Well after 31 b.C., in more than one occasion, Augustus had to defend his new creation (the principate) and tweak time after time its foundations and structure: it was only through this capital, meticulous, and hidden work that he succeeded in building the basis for an institution that would carry on almost unchanged for about one century, to say the least. On these grounds, the present research is organised following a double chronological criterion, by placing – within the framework of the main events – a partition that takes into account further breaks and critical moments. The purpose is that of highlighting how, within a single reign, determined by the presence of one ruler, it is possible to distinguish the succession of different historical situations, balances of power, alliances and marriages through which various directions were decided, both in domestic and in foreign affairs.
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Roncaglia, Alessandro <1983&gt. "Giochi di famiglia: dinamiche di potere tra Augusto e Tiberio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7133/.

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Abstract:
Il lungo processo che avrebbe portato Ottaviano alla conquista del potere e alla fondazione del principato è scandito da alcuni momenti chiave e da diversi personaggi che ne accompagnarono l'ascesa. Prima ancora che sul campo di battaglia, il figlio adottivo di Cesare riuscì a primeggiare per la grande capacità di gestire alleanze e rapporti personali, per la grande maestria con la quale riuscì a passare da capo rivoluzionario a rappresentante e membro dell'aristocrazia tradizionale. Non fu un cammino facile e lineare e forse il compito più difficile non fu sbaragliare gli avversari ad Azio, ma conservare un potere che gli fu costantemente contestato. Ancora dopo il 31 a.C., infatti, in più di un'occasione, Augusto fu chiamato a difendere la sua creatura (il principato) e a procedere a modificarne costantemente base di potere e struttura: solamente attraverso questa fondamentale, minuziosa, ma nascosta opera, egli riuscì a porre le basi per una struttura di potere destinata a durare immutata almeno per un secolo. In base a queste premesse, la ricerca è organizzata secondo un duplice criterio cronologico, inserendo -all'interno della cornice rappresentata dagli eventi- una partizione che tenga presente ulteriori cesure e momenti determinanti. Il proposito è quello di sottolineare come all'interno di un regno unitario, caratterizzato dalla permanenza di un unico sovrano, sia possibile intravedere l'alternarsi di situazioni storiche diverse, di rapporti di forze, alleanze e unioni in virtù delle quali si determinino orientamenti differenti nell'ambito tanto della politica interna quanto di quella esterna.
The long process that would have ultimately led Ottavian to power, thus founding the principate, is marked by several characters and key moments, all along his path. Even before facing the battlefield, Caesar’s adopted son managed to climb to the top ranks of the state, thanks to his great ability in forging alliances and personal relationships, and to the mastery through which he was able to transform himself from revolutionary leader to member (and a representative one) of the traditional aristocracy. This did not develop through an easy and linear track, and the most difficult task was not – very likely – defeating his opponents at Actium, but rather keeping hold of a power that was being constantly contested. Well after 31 b.C., in more than one occasion, Augustus had to defend his new creation (the principate) and tweak time after time its foundations and structure: it was only through this capital, meticulous, and hidden work that he succeeded in building the basis for an institution that would carry on almost unchanged for about one century, to say the least. On these grounds, the present research is organised following a double chronological criterion, by placing – within the framework of the main events – a partition that takes into account further breaks and critical moments. The purpose is that of highlighting how, within a single reign, determined by the presence of one ruler, it is possible to distinguish the succession of different historical situations, balances of power, alliances and marriages through which various directions were decided, both in domestic and in foreign affairs.
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Repetto, Manuela <1973&gt. "Dinamiche e configurazioni del gruppo che costruisce conoscenze in rete." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/340.

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Albiero, Chiara <1988&gt. "Politiche di prodotto e dinamiche di innovazione nel settore automobilistico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3220.

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Abstract:
Grazie a una serie di dati raccolti analizzare le politiche di prodotto utilizzate dalle principali aziende del settore auto. Passare poi ad analizzare quello che è il ciclo di vita dei modelli che hanno un maggior peso nel portafoglio prodotto delle aziende.
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Chiorlin, Gloria <1976&gt. "Dinamiche di leadership nella Pubblica Amministrazione e nel Terzo Settore." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5504.

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Abstract:
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di indagare quale funzione assume la leadership nei contesti della Pubblica Amministrazione, con particolare riferimento al settore sociale, e del Terzo Settore. Nella prima parte dell’elaborato vengono delineati alcuni concetti chiave, come quello di burocrazia, che risultano utili per comprendere le dinamiche organizzative della Pubblica Amministrazione; inoltre, vengono illustrate le principali teorie sulla leadership, dando ampio spazio al ruolo del leader come agente di cambiamento. Nella seconda parte, l’attenzione viene focalizzata sul Terzo Settore, di cui vengono descritte le caratteristiche, l’articolazione strutturale, le modalità di funzionamento e le diverse realtà presenti in ambito italiano. La terza parte espone i risultati di una ricerca condotta con il metodo dell’intervista in profondità: si trattava di interviste semi-strutturate, con libertà da parte degli intervistati di esprimere in libertà il proprio punto di vista. Sono stati intervistati tre differenti professionisti, che svolgono ruoli di rilievo nelle rispettive organizzazioni: più specificatamente, sono stati intervistati l’assistente sociale e la responsabile dei servizi sociali di due distinti comuni del piovese ed il presidente di una cooperativa sociale del conselvano. Gli aspetti trattati durante le interviste riguardano i processi decisionali e gestionali che caratterizzano l’ente di appartenenza e la percezione che i soggetti hanno delle abilità e delle competenze del leader. A partire dalle risposte fornite, viene formulata un’approfondita riflessione su alcune variabili cruciali per la leadership, calandole nelle realtà della Pubblica Amministrazione e del Terzo Settore. Infine, in appendice al testo viene riportata la trascrizione delle tre interviste.
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Gaiot, Dena <1965&gt. "Omoiyari Dinamiche di sviluppo della sensibilità altruistica nell’infanzia del Giappone." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17908.

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Abstract:
Lo scopo di questo studio è osservare come le scelte educative nell’infanzia del Giappone contribuiscano a sviluppare nei bambini quel senso di omoiyari, termine complesso riconducibile in parte a empatia e altruismo e uno dei concetti più importanti nella cultura di relazione giapponese. Partendo dall’analisi del significato del termine, si è cercato di capire quali sono le peculiarità rispetto al concetto di omoiyari, in quale modo genitori e educatori riescono a trasmettere e a far interiorizzare questo valore e, attraverso la socializzazione nella prima infanzia, qual è l’impatto a livello sociale di un’educazione che spinge a tener conto dei bisogni dell’altro. Per rispondere alle domande della ricerca si è guardato anzitutto al ruolo giocato dai principali contesti educativi quali famiglia e strutture educative; inoltre, con lo scopo di presentare un’analisi comparativa con la realtà del nostro Paese, sono stati elaborati i risultati di un questionario sottoposto in Italia a genitori di bambini di età prescolare messi a confronto con precedenti studi comparativi di settore in Giappone. Questo raffronto, che evidenzia sia punti di forza sia criticità di contesti culturali e approcci educativi di diverso tipo, mira a documentare se il comportamento prosociale dell’omoiyari sia in qualche misura esportabile o, quantomeno, se vi si possa attingere in un’ottica di critica propositiva.
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DURIGHETTO, NICOLA. "Esplorazione delle reti fluviali dinamiche con strumenti empirici e teorici." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3446278.

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Abstract:
Empirical evidence has shown that the flowing portion of many river networks does vary in time, owing to seasonal and/or event-based expansion-retraction cycles that mimic the unsteady nature of the underlying climatic forcing. Such rivers, commonly referred to as temporary streams, are believed to represent more than half of the global river network, and are observed in most climatic regions worldwide, from arid, to humid areas. The goal of this thesis is to provide a comprehensive hydrological analysis of temporary streams, by combining empirical data from 18 study catchments spread all over the world with theoretical analyses and stochastic models. A Bayesian framework is developed for the statistical description of the dynamics of the active network, linking the behaviour of the stream network to the underlying local properties of the constituting nodes. The local persistency of the nodes is found to be a key statistical index to quantify the probability of activation of each node, and dictates the interaction between different nodes and defines the spatial pattern of active network at any given time. The activation of the nodes during network expansion is found to follow a fixed order of decreasing persistency, while the deactivation of nodes during network contraction occurs in reverse order. This general behaviour, called hierarchical, is defined in a mathematically rigorous way within the Bayesian framework, and used to derive analytical expressions for the main statistics of the active length as function of the mean network persistency. The latter is then linked to the mean effective precipitation, thus providing a direct connection between climate and network dynamics. The Stream Length Duration Curve links each possible length of the active network to the duration for which that length is exceeded, and allows a quantitative description of the dynamics of a temporary stream. Under the hierarchical hypothesis, this curve is proven to be solely determined by the spatial distribution of the local persistency, providing a crucial link between the spatial and temporal dimensions of the problem. Temporary streams can be also characterized via their length regimes, providing an objective classification system based on the dynamic behaviour of the networks. A stochastic model for streamflow generation is also exploited in conjunction with the hierarchical activation scheme, to enable the spatio-temporal simulation of a temporary stream under a wide variety of climatic scenarios. This type of simulations require a small number of parameters and a limited computational effort, and allows a deeper understanding of the influence of climate on the origins and implications of channel network dynamics. A set of synthetic temporary streams are used as input for a dynamic metapopulation model simulating the occupancy of a target aquatic species within the network. This application reveals the fundamental role that network dynamics have in degrading the ability of a riverine ecosystem to support a metapopulation, particularly in drier climates, by significantly reducing the average occupancy and increasing the probability of extinction of the target species. Taking into account the dynamic nature of the active network represents a fundamental prerequisite for a correct assessment of many ecological and biochemical functions that are mediated by riverine systems. The work presented in this thesis offers a comprehensive analysis of dynamical river networks, providing a new theoretical framework and novel analytical tools and numerical models for the reconstruction and simulation of the dynamics of the active extent of a stream. Given the rising awareness of the impacts of human activities on the environment, and the sensitivity of temporary streams to a changing climate, the tools provided in this study will hopefully foster the development of better strategies for the management and protection of such systems.
Empirical evidence has shown that the flowing portion of many river networks does vary in time, owing to seasonal and/or event-based expansion-retraction cycles that mimic the unsteady nature of the underlying climatic forcing. Such rivers, commonly referred to as temporary streams, are believed to represent more than half of the global river network, and are observed in most climatic regions worldwide, from arid, to humid areas. The goal of this thesis is to provide a comprehensive hydrological analysis of temporary streams, by combining empirical data from 18 study catchments spread all over the world with theoretical analyses and stochastic models. A Bayesian framework is developed for the statistical description of the dynamics of the active network, linking the behaviour of the stream network to the underlying local properties of the constituting nodes. The local persistency of the nodes is found to be a key statistical index to quantify the probability of activation of each node, and dictates the interaction between different nodes and defines the spatial pattern of active network at any given time. The activation of the nodes during network expansion is found to follow a fixed order of decreasing persistency, while the deactivation of nodes during network contraction occurs in reverse order. This general behaviour, called hierarchical, is defined in a mathematically rigorous way within the Bayesian framework, and used to derive analytical expressions for the main statistics of the active length as function of the mean network persistency. The latter is then linked to the mean effective precipitation, thus providing a direct connection between climate and network dynamics. The Stream Length Duration Curve links each possible length of the active network to the duration for which that length is exceeded, and allows a quantitative description of the dynamics of a temporary stream. Under the hierarchical hypothesis, this curve is proven to be solely determined by the spatial distribution of the local persistency, providing a crucial link between the spatial and temporal dimensions of the problem. Temporary streams can be also characterized via their length regimes, providing an objective classification system based on the dynamic behaviour of the networks. A stochastic model for streamflow generation is also exploited in conjunction with the hierarchical activation scheme, to enable the spatio-temporal simulation of a temporary stream under a wide variety of climatic scenarios. This type of simulations require a small number of parameters and a limited computational effort, and allows a deeper understanding of the influence of climate on the origins and implications of channel network dynamics. A set of synthetic temporary streams are used as input for a dynamic metapopulation model simulating the occupancy of a target aquatic species within the network. This application reveals the fundamental role that network dynamics have in degrading the ability of a riverine ecosystem to support a metapopulation, particularly in drier climates, by significantly reducing the average occupancy and increasing the probability of extinction of the target species. Taking into account the dynamic nature of the active network represents a fundamental prerequisite for a correct assessment of many ecological and biochemical functions that are mediated by riverine systems. The work presented in this thesis offers a comprehensive analysis of dynamical river networks, providing a new theoretical framework and novel analytical tools and numerical models for the reconstruction and simulation of the dynamics of the active extent of a stream. Given the rising awareness of the impacts of human activities on the environment, and the sensitivity of temporary streams to a changing climate, the tools provided in this study will hopefully foster the development of better strategies for the management and protection of such systems.
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Martinelli, Claudia. "Identificazione dinamica del comportamento di un ponte storico ad arco a più campate in muratura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15485/.

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Abstract:
L'obiettivo del presente lavoro di tesi è la caratterizzazione delle proprietà dinamiche di un ponte storico ad arco, a più campate in muratura: il Pontelungo sul Reno, a Bologna. Per studiarne il comportamento dinamico sono state effettuate delle prove in situ, durante le quali sono state registrate le accelerazioni causate dal traffico veicolare. Mediante l’analisi nel dominio delle frequenze, è stato possibile così identificare i parametri modali del ponte (frequenze e forme modali). Parallelamente, è stato costruito un modello a elementi finiti della struttura, opportunamente calibrato mediante una procedura di ottimizzazione che ha permesso di individuarne i parametri incerti, per i quali le caratteristiche dinamiche numeriche (frequenze e forme modali) risultano il più possibile in accordo con quelle individuate sperimentalmente.
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50

Molari, Anastasia. "La passivhaus in clima mediterraneo: caratteristiche costruttive e simulazioni energetiche dinamiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Questa Tesi approfondisce lo standard Passivhaus, un metodo sviluppato originariamente in Germania nella seconda metà degli anni ’80 ed ora diffuso in tutta Europa, con l’obiettivo di favorire la realizzazione di edifici in grado di fornire ottimi livelli di comfort con consumi energetici pari quasi a zero. Questo standard abitativo mi ha appassionato a tal punto che ho deciso di farne oggetto della mia tesi di laurea. Da diversi anni stiamo assistendo ad una serie di mutamenti climatici che stanno modificando la vita sul nostro pianeta e portano a considerare tutta una serie di cambiamento sul nostro modo di vivere. La casa passiva, a mio parere, è un concetto valido e utile a contenere questa situazione. In altre zone d’Europa, con climi invernali rigidi ma condizioni estive meno gravose delle nostre, è uno standard piuttosto diffuso e qui cercherò di formulare un’analisi quanto più vicina alla realtà riguardo all’adattabilità della Passivhaus al nostro clima. Lo scopo è quello di capire come si comporta questo tipo di edifici in ambienti climatici diversi da quelli per cui lo standard è stato progettato. Per verificarne l’efficacia, verrà studiato nel dettaglio il primo edificio residenziale multipiano recentemente costruito a Cesena e certificato Passivhaus. Successivamente, sarà simulata la realizzazione dello stesso edificio in dieci diverse località italiane, con differenti condizioni climatiche, e ne saranno verificate le prestazioni energetiche tramite un software di modellazione in regime dinamico. Se risulterà necessario a seguito delle verifiche, saranno progettate le modifiche alle soluzioni costruttive che permettano di raggiungere i livelli previsti dallo standard Passivhaus in tutte le località. I risultati della simulazione saranno infine confrontati e commentati nella parte conclusiva della Tesi.
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