Academic literature on the topic 'Didattica filosofia'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Didattica filosofia.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Didattica filosofia"

1

Tamanini, Chiara. "Riflessioni sulla didattica della filosofia." Axiomathes 4, no. 2 (September 1993): 277–80. http://dx.doi.org/10.1007/bf02229800.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Weyland, Beate. "EDEN LAB – Laboratorio di ambienti educativi con la natura." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 26–35. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.337.

Full text
Abstract:
Il contributo descrive il percorso che ha portato alla nascita del laboratorio interdisciplinare EDEN – Educational Environments with Nature – LAB e presenta alcune azioni intraprese tra il 2020 e il 2022. Il laboratorio si occupa di documentare, accogliere e stimolare attività didattiche, ricerche e implementazioni riferite alla creazione di paesaggi educativi che sostengono il benessere e la qualità della relazione didattica, anche attraverso l’introduzione delle piante negli spazi interni. La qualità della proposta si riconosce in un approccio interdisciplinare, che coniuga pedagogia e didattica ad architettura e design e ad altre discipline come botanica, sociologia, filosofia, per comprendere come trasformare gli spazi scolastici nell’ottica dell’abitare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Gerbino, Lucia. "La progettualità CLIL e l'autonomia del discente: un'analisi meta-cognitiva e di mediazione psico-linguistica nella didattica della Filosofia." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no. 1 (June 25, 2016): 457. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.88.

Full text
Abstract:
Abstract:Considering the romance languages, especially spanish, it is of vital importance, to study the autonomous feedback of every single student, basing the analysis on the description of CLIL's independence and general characteristics. Furthermore, I will examine the didactic method as a result of the idea of "Bildung", discussed in Philosophy, Science Education and IT. in the third part, the paper will underline the philosophycal and practical foundation of education in both CLIL (Content and Language Integrated Learning) and the autonomy of the student. Moreover it will consider these determinants from a psycho-pedagogical point of view and from that of the digital learning created by the new technologies in communication. As a final remark, the paper illustrates the pilot experiment realized, thanks to the collaboration of Professor J. Sarabia Martinez (interpreter), at the High School of Rome "Lucrezio Caro", in the academic year 2014/15.Keywords: paideia/mimesis, philosophy, education, cooperative learning, comunication, L/2, metacognition, contrast in linguistics, digital. Abstract:In base alla descrizione di alcune caratteristiche generali dell’autonomia clil (content and language integrated learning) occorre studiare il feed-back autonomo del discente, nelle lingue romanze, in particolare la lingua spagnola. successivamente si analizza la metodologia didattica come una risultanza dell’idea di “bildung” discussa in filosofia, scienze dell’educazione e nuove tecnologie. Nella terza parte vengono sottolineati i nuclei fondativi della pratica filosofica come determinanti, sia nella prassi clil, che nell’autonomia del discente, anche dal punto di vista psico-pedagogico e delle tecniche e forme comunicative dell’apprendimento nel digitale. nelle mie osservazioni conclusive con una scheda della sperimentazione pilota, realizzata insieme al lettore, prof. j. sarabia martinez, presso il liceo lucrezio caro di roma, a.s. 2014/15, vengono riassunte le questioni principali di questo paper.Keywords: paideia/mimesis, filosofia, educazione, cooperative learning, comunicazione, LS/2, meta-cognitivo, linguistica contrastiva, digitale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Grigenti, Fabio. "L’ARTIGIANO, LO STORICO E L’INTERPRETE TRA STORIOGRAFIA FILOSOFICA E APPROCCIO SPECULATIVO." Trans/Form/Ação 37, spe (2014): 67–74. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-3173201400ne00005.

Full text
Abstract:
Il tema centrale del saggio è la questione del rapporto tra storiografia filosofica e approccio speculativo. Il testo di riferimento è il volume di Gregorio Piaia, Il lavoro storico filosofico, Questioni di metodo ed esiti didattici (Padova: Cleup, 2001). Nello svolgimento si analizzano le caratteristiche dei differenti tipi di ricostruzione del passato della filosofia, dando particolare importanza ai concetti di “metodo” e di “interpretazione”. Nelle conclusioni si sostiene che storiografia filosofica e approccio speculativo esprimono tendenze contrarie entro delle possibilità comprese tra limiti estremi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Della Marca, Manlio. "Gli zoomanti: insegnare la letteratura americana ai tempi del Covid-19." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 213–24. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17890.

Full text
Abstract:
Nel maggio 2020, Giorgio Agamben, uno dei filosofi italiani più influenti della sua generazione, scriveva in un post pubblicato sul sito dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che i professori che avessero accettato di “sottoporsi alla nuova dittatura telematica e di tenere i loro corsi solamente online” erano “il perfetto equivalente dei docenti universitari che nel 1931 avevano giurato fedeltà al regime fascista”. I filosofi, si sa, sin dai tempi di Zenone, amano coltivare l’arte del paradosso. Con tonalità meno apocalittiche rispetto ad Agamben, in questo contributo, suggerisco, con un pizzico di ironia, che docenti e studenti che accettano l’uso massiccio della didattica online non rischiano di trasformarsi in pericolose camicie nere digitali, ma, tutt’al più in zoomanti: anime sospese nei nuovi purgatori digitali del terzo millennio. Ripercorrendo tre semestri di didattica online della Letteratura americana presso l’Università di Monaco, questo saggio riflette sulle opportunità e i pericoli creati dalla radicale riconfigurazione del rapporto fra produzione del sapere e tecnologia causata dalla pandemia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Dinacci, Lucia. "Filoso-fare nell'epoca della pandemia: attualità e nuove sfide per la Philosophy for Children." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2021): 230–29. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11803.

Full text
Abstract:
A partire dalle sfide e dalle criticità di fronte alle quali ci ha posto la situazione pandemica da Covid-19, in quest'articolo si esplorano le possibilità che il Curriculum della Philosophy for Children, attraverso lo specifico dispositivo educativo della Comunità di Ricerca Filosofica, potrebbe offrire non solo a livello didattico, ma anche a livello comunitario. La proposta della Philosophy for Children, che si esplicita nella pratica dialogica del filoso-fare, potrebbe permettere di riorganizzare l'esperienza pandemica in un nuovo orizzonte di senso e significato, recuperando, nel contesto di questa "nuova normalità" in cui alla riflessività si è sostituita un'azione di tipo emergenziale, una prospettiva orientata al valore e alla cura dell'altro. Inoltre si sottolinea l'importanza della dimensione latente della communitas, in quanto condizione originaria e presupposto trascendentale della nostra esistenza, facendola 2dialogare" con la Comunità di Ricerca Filosofica, considerata come modello ideale verso cui tutte le comunità dovrebbero tendere.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Staccioli, Letizia. "«Sabiats que us diray en riman». Prime considerazioni sul rapporto tra forma, comunicazione e pubblico nella Lògica del Gatzell di Ramon Llull." Caplletra. Revista Internacional de Filologia, no. 72 (March 10, 2022): 157. http://dx.doi.org/10.7203/caplletra.72.22965.

Full text
Abstract:
La Lògica del Gatzell, primo esempio della produzione in volgare di Ramon Llull, è un compendio in versi basato sull’opera di al-Ghazali Maqasid al-falasifah e sul Tractatus di Pietro Ispano, cui il Beato aggiunse alcuni elementi del suo personale sistema di pensiero. Insieme alla versione latina, il Compendium logicae Algazelis, evidenzia l’intenzione di Llull di promuovere lo studio dei principi fondamentali della filosofia proponendo due diversi sussidi didattici, ciascuno pensato per un determinato genere di pubblico. Il compendio rimato era indirizzato a coloro che non conoscevano il latino e per questo l’autore ricorse a una forma letteraria e a una strategia comunicativa tipiche della tradizione romanza. Dall’analisi formale e retorica dell’opera, anche attraverso il confronto con la fonte araba e con il Compendium latino, emergono dettagli utili a individuare alcune delle caratteristiche dei possibili destinatari.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Binetti, Paola. "La dimensione etica nella formazione infermieristica: un problema di stile di vita, di contenuti specifici e di integrazione culturale." Medicina e Morale 46, no. 5 (October 31, 1997): 939–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.869.

Full text
Abstract:
La recente entrata in vigore della nuova Tabella XVIII ter, che contiene l’ordinamento didattico di tutti i diplomi universitari afferenti alla Facoltà di medicina offre, rispetto alla precedente, maggiori spazi per lo studio della Bioetica, sia come disciplina a sè stante sia come disciplina trasversale, punto di riferimento essenziale anche per gli altri corsi. La Bioetica, collocata al termine del corso di studi nel cuore del corso di Diritto sanitario, deontologia e Bioetica applicata, può trovare i suoi fondamenti culturali nello studio della Antropologia, - parte integrante delle Scienze umane previste nel II anno di Corso, e della Storia e Filosofia della Medicina, corso previsto nel III anno. La proposta formativa del LIU è quella di anticipare una serie di crediti del corso di Filosofia della Medicina al I anno, in modo da aumentare l’esposizione dello studente alle problematiche di tipo etico, inserendole fn dal primo momento nel suo progetto educativo. Obiettivo di fondo è quello di fare della Bioetica e delle sue implicazioni culturali la rete concettuale di riferimento, vera struttura portante, di tutto l’edificio formativo dello studente del DUI, dal momento che una vera innovazione oggi è possibile solo nel quadro di valori etici con cui l’infermiere si relaziona con il malato e la sua famiglia, elabora risposte coerenti per le nuove esigenze emergenti sul territorio e si dispone ad affrontare una linea di ricerca di alto profilo scientifico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Cortiana, Paola. "Il Video nella Formazione Iniziale, Continua e Permanente dei Docenti: cinque Esperienze Significative per Immaginare un Nuovo Modello Formativo." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2022): 55–70. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2022oa13936.

Full text
Abstract:
Numerosi percorsi di formazione a livello internazionale e nazionale annoverano l'utilizzo del video, che si pone come strumento privilegiato per rilevare i processi che avvengono in classe: negli ultimi quindici anni si è assistito a un intensificarsi di tali esperienze in ambiti e aree geografiche differenti. Alla luce della cornice teorica della visione professionale, l'articolo propone una rassegna ragionata di cinque esperienze internazionali e nazionali di formazione dei docenti che, nella diversità di impostazione e postura epistemologica, concorrono a delineare un percorso di formazione iniziale, permanente e continua che si avvalga dello strumento video in modalità on line. La ricognizione, che non ha pretese di esaustività, vuole avviare un'analisi su un possibile modello formativo che ponga attenzione al referente della formazione e ai criteri osservativi adottati. Lo studio si colloca all'interno del progetto di eccellenza 2019-2020 Insegnamento di qualità e pratiche didattiche. Studio di fattibilità per lo sviluppo di un dispositivo per lo studio di pratiche di formazione dei docenti del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell'Università di Torino.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Urraci, Giovanni. "SCRIVERE, COLLABORARE E APPRENDERE IN UN CONTESTO MULTIMODALE. LA NARRAZIONE NEI GIOCHI DI RUOLO TESTUALI COME RISORSA PER LA DIDATTICA." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023). http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19615.

Full text
Abstract:
Assumendo quale punto di riferimento la filosofia dell’educazione linguistica promossa dal QCER, il contributo avanza una proposta didattica incentrata sulla partecipazione dei discenti a esperienze di scrittura collaborativa, da svolgersi online nella cornice di un gioco di ruolo testuale avente un’ambientazione fantasy e caratterizzato da una pregnante multimodalità. La prima parte del contributo descrive le caratteristiche peculiari dei giochi di ruolo testuali e ne illustra il potenziale didattico: si sostiene che l’impiego di strumenti digitali e il piacere associato alla componente ludica siano capaci di rafforzare significativamente la motivazione degli studenti; si argomenta inoltre che le dinamiche collaborative coinvolte possono favorire l’apprendimento tra pari e richiedono il costante esercizio delle competenze comunicative necessarie a mediare le istanze individuali. Successivamente, vengono delineate pratiche orientate al consolidamento delle abilità scrittorie, tra cui attività di riscrittura, rifunzionalizzate nel contesto delle dinamiche ludiche, e altri interventi volti a stimolare l’arricchimento del lessico e a promuovere una maggiore accortezza stilistica; al riguardo, si asserisce anche l’opportunità di una discussione collettiva sui testi prodotti che, guidata dal docente, porti i discenti a esplicitare gli obiettivi ruolistico-interpretativi perseguiti e li aiuti a individuare gli strumenti linguistici idonei a raggiungerli. Infine, si illustrano i fattori che rendono il gioco di ruolo un terreno ideale su cui condurre riflessioni e sperimentazioni relative alla variazione diacronica, diastratica e diafasica. Writing, collaborating and learning in a multimodal context. Storytelling in textual role-playing games as a teaching resource Building on the model of linguistic education promoted by the CEFR, this paper presents a didactic proposal that involves students’ participation in a textual role-playing game, that consists in the collaborative writing of fantasy short stories within an online multimodal context. In the first part of the contribution, the main characteristics of text-based role-playing games are described and their didactic potential within the frame outlined by the CEFR is highlighted. The work argues that playful interactions and the use of digital tools can significantly enhance learners’ motivation; moreover, it is debated that the collaborative dynamics involved can foster peer learning and require the constant exercise of various communication skills and mediation strategies. Subsequently, practices oriented towards the consolidation of writing skills, including rewriting exercises blended into the mechanics of the game, are proposed, and other activities aimed at enriching vocabulary and promoting a greater stylistic awareness are also summarised. In this regard, the importance of a debriefing phase is also emphasised, during which learners may describe the characterization sought for their avatars and receive advice about the linguistic tools suitable for achieving it. Finally, it is shown that textual role-playing games constitutes an ideal ground on which students can experiment with diachronic, diastratic and diaphasic variation.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Didattica filosofia"

1

Gaiani, Alberto. "Insegnare concetti. Ricerca di didattica della filosofia." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422749.

Full text
Abstract:
In Italian schools Philosophy is taught as History of Philosophy in the last three years of some courses of secondary schools. The aim of my research is to show that teaching Philosophy through some basic words can be a good approach to teach this subject at school. The words that are interesting for this approach are those that we use on a daily basis and do not consider problematic. Philosophy gives useful contents and methods in order to call into question concepts that we give for granted or we often use without a critical approach. My research is divided in two parts. In the first part I illustrate the history of Philosophy teaching in Italian education with relation to the philosophical debate in our Country. In the second part I present the ‘teaching Philosophy through words’ approach and discuss its assumptions and theoretical implications. In this part I show that a concept’s analysis is not separable from historical perspective. At the end of my research, the ‘teaching philosophy through words’ approach shows to be a good approach to teach Philosophy beyond or beside the historical method. In fact, the ‘teaching Philosophy through words’ approach leads to the acquisition of conceptual competence, together with an historical comprehension of the philosophical debate.
Nella scuola italiana si insegna filosofia negli ultimi tre anni degli indirizzi liceali sotto forma di storia della filosofia. Lo scopo di questa ricerca è mostrare che per l’insegnamento della filosofia nella scuola secondaria di secondo grado può essere un buon approccio partire da alcune parole che si usano ordinariamente e che non vengono considerate problematiche. La filosofia offre un vasto arsenale di contenuti e di metodi per mettere in questione concetti che di solito assumiamo in modo irriflesso o diamo per scontati. La ricerca è divisa in due parti. Nella prima parte viene ricostruita la storia dell’insegnamento della filosofia nella scuola italiana alla luce dell’evoluzione del dibattito filosofico nel nostro paese. Nella seconda parte viene presentata la didattica per parole e ne vengono messe in luce le premesse e le implicazioni teoriche. Qui si mostra come l’analisi di un concetto sia inseparabile da una prospettiva storica. Alla fine di questo percorso la didattica per parole si mostra come un approccio che può essere adottato per insegnare filosofia a scuola in alternativa o accanto al metodo storico, poiché, insieme all’analisi di tipo storico, permette l’acquisizione di una competenza più direttamente concettuale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Barbini, Tommaso <1991&gt. "Per una scuola filosofica: l'amore come fondamento della didattica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15641.

Full text
Abstract:
La presente tesi di laurea specialistica tratta il ruolo dell'amore in rapporto alla didattica. Partendo da un'analisi sul concetto d'amore e le sue declinazioni, passo a esaminare filosoficamente la didattica mettendo a confronto la versione dominante, basata essenzialmente sul potere, con quella proposta dal sottoscritto che è basata invece sull'amore. Scopo della presente tesi di laurea è dimostrare che l'universalità dell'insegnamento consiste proprio nell'amore, più specificamente nella sua componente erotica, filiaca e agapica. Per far ciò mi avvalerò dell'opinione di insigni filosofi e studiosi, passati e presenti, e del contributo dell'attuale letteratura scientifica nel campo della psicologia e dell'applicazione della stessa ai contesti educativi e didattici; mi focalizzerò in particolare sull'intelligenza emotiva e sui cosiddetti neuroni specchio. Passerò poi ad analizzare il quadro normativo scolastico italiano vigente per vedere se in esso è trattato il tema dell'amore spiegando, nell'eventualità in cui non sia presente, le possibili cause del suo mancato riconoscimento o della sua scarsa considerazione. Infine tematizzerò il legame che unisce scuola, famiglia e società proponendo possibili soluzioni per migliorare, innovare e rilanciare il sistema scolastico italiano tenendo conto delle reali finalità della scuola e dell'essenza della didattica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Cinti, Fabiana. "Storia e sviluppo del concetto di limite: fra matematica, filosofia e didattica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6325/.

Full text
Abstract:
La letteratura mostra come siano innumerevoli le difficoltà e gli ostacoli nell'apprendimento del concetto di limite: la ricerca è volta ad ipotizzare un possibile aiuto e supporto alla didattica con l'utilizzo della storia della matematica relativa al concetto di limite.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Grandi, Camilla <1993&gt. "La strategia didattica di Gorgia nel dialogo di Platone." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13048.

Full text
Abstract:
Il "Gorgia" di Platone prende il nome dal famoso retore e sofista di Leontini con il quale Socrate si confronta nella prima parte del dialogo. Non è il solo, anzi il colloquio tra i due costituisce una porzione piuttosto ridotta dell’opera: la conversazione prosegue con la successione di altri due interlocutori, Polo e Callicle, più giovani allievi di Gorgia. L’argomento di partenza è la retorica, arte nella quale l’anziano sofista è maestro; si tratta di uno strumento ritenuto fondamentale per il cittadino della pólis democratica del V secolo a.C., immerso nella vita politica ateniese. Ma per scoprire davvero cosa sia la retorica, ben presto è necessario chiedersi che cosa sia la vera politica e poi ancora, che cosa sia la vita buona. Lo scopo di questo lavoro è analizzare il dialogo platonico per portare alla luce le due concezioni che si contrappongono: quella di Socrate e quella di Gorgia, che prosegue nei suoi allievi. L’opposizione tra retorica e filosofia non è una semplice differenza di metodo didattico o di modalità di discorso: preferire l’una all’altra significa accogliere una certa concezione di verità e un certo modo di condurre la propria vita. Ci si soffermerà su diversi nodi: le differenze e i punti di convergenza tra discorso retorico e dialogo socratico; la diversa concezione di verità e di responsabilità nei confronti dell’interlocutore e della ricerca; le strategie comunicative e argomentative adottate dalle diverse parti; il ruolo particolare giocato dall’etica e, in particolare, dal sentimento della “vergogna”. Ciò verrà intrapreso nella convinzione che il senso profondo dell’opera sia racchiuso nel confronto tra due alternative scelte di bíos, di stile di vita. Da una parte quella votata alla retorica, che conduce ad uno stile di vita incentrato sull’acquisizione di potere, slegato da qualsiasi autentico discorso sulla giustizia. Dall’altra, quella dedita alla filosofia, che conduce ad una continua indagine su di sé e sugli altri e ad un allontanamento dai giochi della politica; ma rimane aperta una questione decisiva: perché proprio Socrate si definisce l’unico vero politico? Il "Gorgia" invita il lettore a rimettere in gioco le proprie convinzioni, a ripensare le proprie priorità e ridefinire in modo nuovo le parole, arricchendole di autentico significato, assumendosi le proprie responsabilità e iniziando un percorso di cura di sé, degli altri e della verità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

FLAMMIA, MICHELE. "Dialogo socratico e dissonanza cognitiva nell’insegnamento della filosofia: analisi di una strategia didattica per la promozione del pensiero critico negli istituti tecnici e professionali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/404417.

Full text
Abstract:
Questo progetto di ricerca analizza una strategia di insegnamento della filosofia nella scuola secondaria ispirata al dialogo socratico, che mira alla creazione e alla gestione efficace della dissonanza cognitiva come strumento di promozione del pensiero critico, denominata Socratic Challenge (SC). La ricerca prende avvio dai laboratori tenuti negli anni 2016/2019 in un istituto tecnico e professionale della provincia di Varese, a cui ho partecipato come ideatore e conduttore, che hanno visto la partecipazione volontaria di circa 150 studenti. Le domande di ricerca sono: Quali sono le caratteristiche della Socratic Challenge? Può costituire una metodologia didattica da proporre? A quali condizioni? All’interno di quale quadro progettuale? La ricerca empirica è di tipo qualitativo, naturalistico ed esplorativa (Lumbelli, 1984), nello specifico un self-study (Hamilton & Pinnegar 2009), articolato in due fasi. Nella prima fase i dati riguardo la motivazione e la percezione dell’impatto formativo sono stati raccolti attraverso interviste in profondità degli studenti (16) e analizzati secondo i criteri dell’analisi tematica riflessiva (Braun & Clarke 2019). Nella seconda fase i laboratori sono stati riproposti a distanza in istituti tecnici e professionali di Milano e provincia, coinvolgendo 113 studenti a cui è stato proposto un questionario qualitativo. I laboratori sono stati registrati e le interazioni discorsive analizzate secondo un approccio qualitativo di tipo induttivo che fa riferimento alla Constructivist Grounded Theory (Charmaz, 2006). I primi risultati mostrano come questa strategia didattica dialogica nell’insegnamento della filosofia possa considerarsi un’alternativa efficace rispetto all’impostazione storico-filosofica predominante nella tradizione italiana (Illetterati 2007).
This research project analyzes a strategy for teaching philosophy in secondary school inspired by Socratic dialogue, which aims at the creation and effective management of cognitive dissonance as a tool for promoting critical thinking, called Socratic Challenge (SC). The research originates from workshops held in the years 2016/2019 in a technical and vocational institute in the province of Varese, in which I participated as the creator and conductor, involving the voluntary participation of about 150 students. The research questions are: What are the characteristics of the Socratic Challenge? Can it constitute a teaching methodology to be proposed? Under what conditions? Within what project framework? The empirical research is qualitative, naturalistic, and exploratory (Lumbelli, 1984), specifically a self-study (Hamilton & Pinnegar 2009), divided into two phases. In the first phase, data regarding motivation and perceptions of training impact were collected through in-depth interviews of students (16) and analyzed using the criteria of reflective thematic analysis (Braun & Clarke 2019). In the second phase, the workshops were repeated remotely in technical and vocational institutes in Milan and province, involving 113 students who were surveyed with a qualitative questionnaire. The workshops were recorded and the discussion interactions analyzed according to a qualitative inductive approach that refers to Constructivist Grounded Theory (Charmaz, 2006). Results show how this dialogical instructional strategy in philosophy teaching can be considered an effective alternative to the historical-philosophical approach predominant in the Italian tradition (Illetterati 2007).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

QUARANTA, Barbara. "Politics, translation, democracy. The case of the 2012 Egyptian Constitution and its translation into English." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2015. http://hdl.handle.net/11695/66246.

Full text
Abstract:
Lo scopo del lavoro è stabilire se il concetto di democrazia si modifichi in funzione del contesto culturale di riferimento e, nel caso, valutare le modalità e il grado di trasformazione del suo significato una volta trasferito nel nuovo contesto. La democrazia oggi è considerata l'unica forma di governo accettabile che non può essere in alcun modo criticata: un valore universale che ognuno dovrebbe difendere. D'altra parte, è ancora ampiamente dibattuta la sua capacità di includere esigenze diverse e stili di vita provenienti da culture altre. Diventa dunque molto difficile, se non impossibile, arrivare a una definizione condivisa di democrazia; al contrario, le definizioni già affermate vengono problematizzate sottolineando alcune loro contraddizioni. Nel presente lavoro, si analizza il trasferimento del concetto di democrazia in altri contesti culturali utilizzando un approccio traduttivo con lo scopo di valutare come la traduzione intervenga e influenzi tale spostamento. Nel primo capitolo si descrive in breve il processo di crescita e affermazione della moderna nozione di democrazia liberale come modello politico normativo mainstream e si introducono gli aspetti problematici legati al trasferimento della democrazia in altri contesti culturali. Nel secondo capitolo il paradigma di equivalenza di significato, implicito nel modello traduttivo contemporaneo, viene complicato e problematizzato, evidenziando la sua asimmetria politica. Al riguardo, le implicazioni politiche del paradigma dell'equivalenza nella traduzione permettono di negoziare le quantità di novità e alterità che si possono introdurre in una cultura senza sconvolgerne l'ordine politico costituito. La cornice teorica per l'analisi traduttiva dei concetti politici viene dunque presentata in maniera interdisciplinare, esaminando il concetto di traduzione nella filosofia, nella letteratura e nella linguistica. Il terzo capitolo introduce la critica alla democrazia liberale e alla teoria politica normativa da parte di autori postcoloniali in genere e del mondo arabo in particolare. Segue l'analisi dei testi tradotti tramite alcune categorie della teoria socio-narrativa di Baker utilizzata per il caso studio. Il capitolo termina con l'analisi delle implicazioni politiche del termine 'democrazia' nel caso di una traduzione in inglese della Costituzione egiziana del 2012.
My research is aimed at evaluating whether, how and to what extent the concept of democracy acquires different meanings according to the cultural context in which it is used. Democracy nowadays is considered the only acceptable form of government and is also held to be a universal value that everyone should pursue in such a way that the concept cannot be questioned in any case. On the other hand, the concept's capability to include different lifestyles and demands coming from other cultures is still broadly debated. It is thus extremely difficult, if not impossible, to come to a shared definition of democracy, and, on the contrary, well-established definitions are being questioned and made more complex by highlighting some of their contradictory points. In the present work I will analyse the transfer of the concept of democracy in other cultural contexts using a translational approach to find out how translation influences such relocation. In the first chapter a brief account of the establishment of the modern notion of liberal democracy as the mainstream normative political model is given in order to introduce the problematic aspects in the transfer of the theory of liberal democracy. In the second chapter, the notion of equivalence in translation is questioned and its political asymmetrical nature described to uncover its political capacity to negotiate the amount of newness and foreignness to be introduced into a culture. I provide the theoretical framework of my translational approach to the analysis of political concepts, in an interdisciplinary shape, including philosophy, literature, and linguistics. In the third chapter, after an introduction to the concept of democracy and to the questioning of normative political theory in postcolonial and Arab scholars, I present Baker's socio-narrative theory to analyse the case study. Finally, I examine the political implications of the term 'democracy' in the case of an English translation of the 2012 Egyptian Constitution.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Giolo, Rossella. "Valutare la comunità di ricerca filosofica della Philosophy for Children." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3427210.

Full text
Abstract:
The Philosophy for Children curriculum (P4C) was conceived by Lipman in the 1970s in order to make children of any class of school philosophise, by transforming the class into a “community of inquiry” through the philosophical dialogue. Its educational purposes are democratic living and the development of “complex” thought - critical, creative, caring – (Lipman, 2003), through the practice of formal and informal reasoning. The research I am introducing deals with the problem of evaluation of the community of philosophical inquiry in the P4C. The evaluation of the efficacy of the P4C is an open question, which has been faced by American authors since the beginning of experimentation, with different proposed solutions. Standardised tests on specific cognitive skills were made (Californian Test of Mental Maturity, Metropolitan Achivement Test, Iowa Test of Basic Skills) and the New Jersey Test of Reasoning Skills (NJTRS - Shipman, 1982) was created ad hoc, with statistically significant results. Checklists of observation of cognitive behaviours (Lipman, 1989) and documented case studies (Forth Worth, TX, 1979; Lynbrook, NY, 1995) were also made. However, tests do not provide an integrated evaluation of the curriculum and of the more properly philosophical, real skills performed during the activity. Moreover, qualitative means are strongly needed to monitor the joint-processes (Salomon, 1993) activated in the P4C community of philosophical inquiry. This situation leaves almost unequipped the facilitating teachers, who have few evaluation instruments to drive their activity efficaciously and to find and document the learning ways arising in such activity. Dealing with the evaluation problem of the community of philosophical inquiry in the Philosophy for Children means to enter a border area that crosses many educational fields. The concept of Community of philosophical inquiry is here central because of its new way of conceiving and evaluating the learning processes that take place inside it and of thinking about philosophy as an activity. The theoretical introduction to the chapter on the research deepens these issues and aims at understanding what the community of philosophical inquiry is, how it works and if the evaluation methods and means, proposed in this study, are really efficacious and useful for the educational purpose set by the research. After a short introduction on the themes of socioconstructivism in the first chapter and a quick description of the features of the community, which represent its realisation in the learning field, the second chapter focuses on the research specific topic and describes the main guidelines of the theoretical foundation of the P4C community of inquiry. The third chapter illustrates the structure of the philosophical curriculum that was conceived by Lipman for any class of school. This description aims at showing that such curriculum, as any other curriculum, proposes programmes of philosophical practice which are arranged around typically philosophical questions, with their own contents, specific exercises and activities to promote the skills of this field. In the Philosophy for Children, the philosophical dialogue performed during the sessions represents, at the same time, the activity, the method and the purpose of the curriculum. Though the success of a session is bound to many factors, such as in any other discipline, the knowledge of the subject structure by the facilitating teacher (i.e. his/her capacity of managing concepts and techniques typical of such discipline) and his/her expertise on such practices that facilitate the philosophical dialogue are both fundamental factors. Hence, a special focus is given to issues such as the philosophical/argumentative structure of novels and manuals and the main guidelines that the facilitator should take into account in order to drive a session. The fourth chapter outlines the features of the philosophical thought, as it is conceived in the P4C community of inquiry where it is interpreted as “wisdom”, i.e. as that philosophical quality of thought that binds philosophising to reflecting on life. In other words, the stress is on the original dimension of philosophising and on its practical function in helping people find out answers to the questions on existing and acting. According to this vision, philosophy is more than mere academic conceptualisation and is not confined to an élite of few experts. After clearing what type of philosophy is of interest for the P4C, the research analyses the privileged means by which philosophising, transmitted through natural language, takes place: informal logic or argumentation. The main features and recent interpretations of it, provided by dialectical argumentation systems, are described. Special attention is given to Douglas Walton’s theory named “New Dialectic”, based on a dialogic model differentiated in six types of argumentative dialogue and, therefore, particularly useful in interpreting the dialogic dynamics of the P4C community of inquiry. Indeed, the studies on the commitment in Walton’s dialogue of inquiry, made by Gregory, the Lipman’s student who is currently president of the American institute founded by him, open new areas of research and development for the evaluation of the argumentative skills in the P4C community of inquiry. The fifth chapter deals with the evaluation question of the Philosophy for Children and tries to understand not only what and how the international community of researchers interested in such activity have evaluated so far, but also which educational means have been produced to support the evaluating activity that is daily performed in class. As regards the latter, the only official reference for those who get close to such activity is found in the I.A.P.C. manual which contains a description of the evaluation criteria and means elaborated by the centre in order to support the educational activity of the P4C. This chapter introduces such part of the manual and shows that a clear definition of the evaluation criteria is missing, as well as a proper explanation accompanying the evaluation sheets at the facilitators’ disposal. The last part of the chapter deals with the new prospects that may provide a different approach to the evaluation question of the P4C community of inquiry. Such prospects constitute the starting point of my research, introduced in the last chapter, whose main target is to find educational means to perform an evaluation, training, integrated activity which can increase in the P4C community some necessary skills related to what is defined reasoning thought and to the field of philosophical research. We considered such means important because they promote attitudes of argumentative philosophical thought, thus improving the quality of the P4C community research, and also because they provide information on the philosophical session that can help the facilitating teachers manage, orient and evaluate the activity of both individuals and communities.
Il curricolo della nella Philosophy for Children (P4C) è stato ideato da Lipman negli anni ’70 per far filosofare gli alunni di ogni ordine di scuola trasformando la classe in “comunità di ricerca” attraverso il dialogo filosofico. Le sue finalità educative sono la convivenza democratica e lo sviluppo del pensiero “complesso” - critical, creative, caring – (Lipman, 2003) attraverso la pratica del ragionamento formale e informale. La ricerca che vado a presentare tratta del problema della valutazione della comunità di ricerca filosofica della P4C. La valutazione dell’efficacia della P4C è una questione aperta, affrontata dagli autori americani fin dall’inizio delle sperimentazioni, con diverse soluzioni proposte. Sono stati applicati test standardizzati su abilità cognitive specifiche (Californian Test of Mental Maturity, Metropolitan Achivement Test, Iowa Test of Basic Skills) e creato ad hoc il New Jersey Test of Reasoning Skills (NJTRS - Shipman, 1982), i cui risultati sono statisticamente significativi. Esistono anche checklist di osservazione dei comportamenti cognitivi (Lipman, 1989) e studi di caso documentati (Forth Worth, TX, 1979; Lynbrook, NY, 1995). Ma i test non consentono una valutazione integrata del curricolo né delle reali competenze più propriamente filosofiche messe in atto durante l’attività. Inoltre, c’è un forte bisogno di strumenti qualitativi per il monitoraggio dei joint-processes (Salomon, 1993) attivati nella comunità di ricerca filosofica nella P4C. Tale situazione lascia quasi del tutto disattrezzati gli insegnanti-facilitatori che hanno poche strumenti di tipo valutativo per guidare efficacemente la loro attività e per rilevare e documentare i percorsi di apprendimento che avvengono in tale attività. Trattare il problema della valutazione della comunità di ricerca filosofica della P4C, significa entrare in una zona di confine che incrocia molti ambiti inerenti l’educazione. Centrale è, qui, il concetto di Comunità di ricerca filosofica, che rimanda sia a nuovi modi di concepire e di valutare i processi di apprendimento che in essa vi avvengono, sia a nuovi modi di pensare la filosofia come attività. La trattazione teorica che precede il capitolo della ricerca propone un percorso di approfondimento intorno a tali tematiche per giungere a comprendere meglio cos’è e come funziona la comunità di ricerca filosofica e per capire se i modi e gli strumenti valutativi, che vengono proposti in questo studio, sono davvero efficaci e utili allo scopo didattico che la ricerca si è prefissata. Dopo una breve introduzione ai temi del sociocostrittivismo nel primo capitolo e una rapida descrizione della caratteristiche delle comunità, che ne rappresentano la realizzazione nell’ambito dell’apprendimento, nel secondo capitolo, si entra nel tema specifico della ricerca presentando le principali linee guida dell’impianto teorico della comunità di ricerca della P4C. Il terzo capitolo, infatti, oltre alle linee teoriche generali, presenta una descrizione della struttura del curricolo filosofico elaborato da Lipman per tutti gli ordini di scuola. La presentazione ha lo scopo di mostrare che tale curricolo, come ogni curricolo, propone dei programmi di pratica della filosofia che sono organizzati intorno a delle questioni tipiche della filosofia, con propri contenuti e con specifici esercizi ed attività per promuovere la competenza su tale ambito. Nel caso della P4C il dialogo filosofico che si realizza nelle sessioni rappresenta nel contempo, l’attività, il metodo e lo scopo del curricolo. Il successo di una sessione è collegato a molti fattori, ma, come per ogni altra disciplina di insegnamento, la conoscenza della struttura della materia da parte dell’insegnante-faciliatore (intesa come capacità di gestire i concetti e le tecniche tipiche della disciplina) e il suo expertise intorno a tale pratica di conduzione del dialogo filosofico, costituiscono due fattori fondamentali. Per tale ragione vengono approfonditi due aspetti: la struttura filosofica/argomentativa dei racconti e dei manuali e le linee guida più importanti che il facilitatore deve tener presenti per condurre una sessione. Nel quarto capitolo si delineano le caratteristiche del pensiero filosofico, così come viene concepito nella comunità di ricerca della P4C, interpretato, cioè, nella sua accezione di “saggezza”, come qualità filosofica del pensiero che lega il filosofare e il riflettere alla vita. Si valorizza, cioè, la dimensione originaria del filosofare, nella sua funzione pratica di aiutare ciascuno di noi a cercare risposte alle domande sull’esistere e sull’agire. Si tratta di una visione della filosofia non limitata alla sola concettualizzazione accademica, che la rende un campo di studio elitario ad uso di pochi esperti. Chiarito quale tipo di filosofia è di interesse per la P4C si prosegue con l’approfondimento dello strumento privilegiato attraverso cui il filosofare, veicolato dal linguaggio, naturale si manifesta: la logica informale o argomentazione. Se ne descrivono le caratteristiche principali e le recenti interpretazioni da parte dei sistemi argomentativi dialettici. Particolare attenzione viene posta alla teoria di Douglas Walton denominata “New Dialectic”, perché tale impostazione, che si fonda su un modello dialogico differenziato in sei tipi di dialogo argomentativo, è particolarmente adatta a leggere in modo più approfondito le dinamiche dialogiche della comunità di ricerca della P4C. Infatti, gli studi relativi all’uso del commitment nel dialogo di ricerca di Walton, fatti da Gregory, allievo di Lipman e attualmente presidente dell’istituto americano da lui fondato, aprono nuovi spazi di ricerca e di sviluppo per la valutazione delle competenze argomentative nella comunità di ricerca della P4C. Il quinto capitolo si chiude proprio intorno alla questione valutativa della P4C, non solo per capire cosa e come la comunità internazionale di ricercatori interessati a tale attività ha valutato fino oggi, ma per vedere anche quali strumenti didattici sono stato prodotti a sostegno dell’attività valutativa che si svolge quotidianamente nelle classi. Per quanto concerne quest’ultima, l’unico riferimento ufficiale per chi si avvicina a tale attività lo si trova nel manuale dello I.A.P.C, nel quale si presentano criteri e strumenti valutativi, elaborati dal centro a supporto dell’attività didattica della P4C. In tale capitolo, si presenta proprio questa parte del manuale evidenziando che ciò che emerge è la mancanza, sia di una chiara definizione dei criteri valutativi, sia di una adeguata spiegazione che accompagni le schede di valutazione, che sono messe a disposizione dei facilitatori. L’ultima parte di tale capitolo si muove intorno a nuove prospettive che possono fornire un approccio diverso alla questione valutativa della comunità di ricerca della P4C. Esse costituiscono il punto di partenza per la mia ricerca, presentata nell’ultimo capitolo, il cui obiettivo principale è individuare strumenti didattici per realizzare un’attività valutativa, formativa e integrata, capace di incrementare nella comunità della P4C alcune competenze necessarie ascrivibili a quello che viene definito pensiero argomentativo e riferite all’ambito della ricerca filosofica. Realizzare tali strumenti ci è parso importante perché, non solo possono promuovere disposizioni di pensiero filosofico argomentativo, migliorando la qualità del processo di ricerca della comunità della P4C, ma anche perché possono fornire informazioni relative alla sessione filosofica utili all’insegnante-facilitatore per gestire, orientare e valutare l’attività sia dei singoli partecipanti, sia della comunità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

DI, MASI DIEGO. "IMPARARE LA DEMOCRAZIA DEL PENSIERO Un approccio dialogico-argomentativo in comunità di ricerca filosofica per l'educazione alla cittadinanza." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421664.

Full text
Abstract:
The research is finalized to construct an educational process based on education through/for citizenship to promote those competencies for an authentic participation. The research follow the current debate that declined the word democracy in terms of right to participate in deliberative process. If democracy means to participate in a public deliberation (Crocker, 2006; Sen, 2002), the democratic education turn around the development of those competences and capabilities that enable such deliberation. In this approach democratic education is, first of all, a process to acquire communicative competences (Habermas, 1986). The research is guided by the idea that the dialogical-reflective activities in "community of philosophical inquiry" based on constant practices of argumentation, negotiation and shared deliberation, improve the acquisition of those attitudes and skills capable of enhancing the quality of living and participation in social, cultural and political life by the new generations, involving them directly in practical situations and respect for the law accompanied by practical reflective and deliberative dialogue based on rationality. The research proposes dialogical-reflective activities in the classrooms, which are further stimulated by specific educational materials and procedures to promote critical reflection and self-correction following the Philosophy for Children (P4C) programme. The inquiry approach (Lipman, 2003) becomes a methodology to improve the “complex thinking” (critical, creative, and care) and to improve the competences and dispositions needed to participate in the present and future of democratic process. The burden, charge, and responsibility of thinking and reasoning could be shared and distributed within a real enlarged “citizenship community” for this reason the P4C programme is conjugated with the experiences of Municipal Councils of Children (an instrument adopted by local administration to promote children’s participation), and put together in order to offer a possible educational design to the latter, and to enrich the former with concrete practice of participation in democracy. The main research hypothesis is that “community of philosophical inquiry” as method and context which fosters argumentative thinking and its reflective and judgement dimensions, could be useful to develop the competences needed for meaningful and active participation of children in the Municipal Council. The aim is to transform the Municipal Council of Children in a learning community and to support this experience through a coordinated educational actions which start in the elected members’ school and classroom context and activities. In this way school and town became a real enlarged “citizenship community” in which competences and dispositions to participate in the present and future of democracy are scaffolded and the charge and responsibility for thinking and reasoning are shared and distributed (Brown & Campione, 1996; Resnick, Levine & Teasley, 1990; Salomon, 1996). According to Kline (1998), when children have the opportunity to initiate and evaluate arguments, hear others make and examine arguments, and participate equally in resolving disputes, children improve their argument skills. Using P4C method, that promotes philosophical discussion, could promote the development of informal reasoning abilities, argumentative competencies and the abilities needed to participate actively in the democratic life (Santi, 2007). P4C community of discourse and inquiry in the classrooms and during the session in Municipal Council are both opportunities and contexts in which to apply and develop these skills.
La ricerca è finalizzata alla costruzione di un curriculum didattico per l’educazione alla cittadinanza con l’obiettivo di sviluppare quelle competenze necessarie per una partecipazione autentica. La ricerca è in linea con il dibattito in corso che declina la parola democrazia in termini di diritto di partecipazione ai processi deliberativi. Se democrazia significa partecipare a una deliberazione pubblica (Crocker, 2006; Sen, 2002), l’educazione alla democrazia deve sviluppare quelle competenze e capacità che consentono tale deliberazione. In questo approccio, l'educazione alla democrazia è, in primo luogo, un processo di acquisizione delle competenze comunicative (Habermas, 1986). La ricerca è guidata dall'idea che l’attività dialogica-riflessiva in "comunità di ricerca filosofica" basata sulla pratica costante dell’argomentazione, della negoziazione e della deliberazione migliora l'acquisizione di quelle attitudini e competenze in grado di migliorare la qualità della vita e la partecipazione alla vita sociale, culturale e politica da parte delle nuove generazioni, coinvolgendole direttamente nelle situazioni pratiche e nel rispetto del diritto accompagnato da pratiche di riflessione e dialogo deliberativo basato sulla razionalità. La ricerca propone attività dialogico-riflessive nelle aule, che sono stimolate da specifici materiali didattici e da procedure per promuovere una riflessione critica e auto-correzione secondo il curriculum della Philosophy for Children (P4C). L'approccio di indagine (Lipman, 2003) diventa una metodologia per migliorare il "pensiero complesso" (critico, creativo e di cura) e le competenze e le disposizioni necessarie per partecipare nel presente e nel futuro del processo democratico. La responsabilità di pensiero e di ragionamento possono essere condivisi e distribuiti all'interno di una vera e propria "citizenship community"; per questo motivo il curriculum della P4C si coniuga con le esperienze dei Consigli comunali dei bambini (uno strumento adottato dalle amministrazioni locali per la promozione della partecipazione dei bambini), e realizzato in modo da offrire un possibile progetto educativo ai Consigli, e per arricchire la P4C con la pratica concreta della partecipazione alla democrazia. L'ipotesi di ricerca principale è che la "comunità di ricerca filosofica", come metodo e contesto, che favorisce il pensiero argomentativo e la capacità di giudizio, potrebbe essere utile per sviluppare le competenze necessarie per una significativa e attiva partecipazione dei bambini nell’esercizio delle loro funzioni come consiglieri. L'obiettivo è quello di trasformare il Consiglio Comunale dei bambini in una comunità di apprendimento e di sostenere questa esperienza attraverso una azione educative coordinata che parta dai bambini eletti e si apra alla scuola coinvolgendo le classi dei consiglieri. In questo modo la scuola e la città danno vita ad una vera e propria "comunità di cittadinanza" allargata, in cui le competenze per partecipare al presente e al futuro della democrazia sono sostenute e la responsabilità del pensiero e del ragionamento sono condivisi e distribuiti (Brown & Campione, 1996; Resnick, Levine & Teasley, 1990; Salomon, 1996). Secondo Kline (1998), quando i bambini hanno l'opportunità di valutare gli argomenti, ascoltare gli altri nell’attività della formulazione e valutazione degli argomenti, e partecipare alla risoluzione delle controversie, migliorano le proprie competenze argomentative. Utilizzando il metodo P4C, che promuove la discussione filosofica, si può favorire lo sviluppo di abilità di ragionamento informale, le competenze e le capacità argomentative necessarie per partecipare attivamente alla vita democratica (Santi, 2007). La P4C, come comunità di discorso e di ricerca a scuola e durante la seduta in Consiglio Comunale, diventa sia un’opportunità che un contesto in cui applicare e sviluppare queste competenze.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Del, Longo Silvia. "Strategie e strumenti di scrittura per argomentare. Ipotesi di intervento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424064.

Full text
Abstract:
The three years of Doctoral Program were devoted to the exploration of the role of note-taking, drafting, mapping, and outlining in learning strategies for argumentative writing and speaking in secondary school students. The successful performance in argumentative discourse tasks is expected at the end of the secondary school all over the world. In spite of these expectations, though, what researchers have been observing for decades are the difficulties encountered by students in performing academic writing and speaking tasks. Moreover, further investigation is needed in order to explore the role of writing in supporting strategic learning in argumentative discourse. Therefore, under the supervision of professor Lerida Cisotto, the doctoral student designed a series of exploratory studies and developed an intervention about writing strategies for argumentation, with the aim to improve the argumentative discourse processes and products of the students involved. The aim of the two studies reported here was to investigate the positive influence on the quality of written and oral argumentation of an intervention about strategic writing tools for argumentation. In particular, students who attended four workshops on writing tools were expected to show greater improvement in their argumentative performances than students who were involved in curricular activities about written and oral argumentation. The participants were 124 secondary students attending either 11th or 12th grade, and were assigned either to the Writing for argumentative discourse group or to the Practising for argumentative discourse group. Participants were administered pre- and post-intervention tests to analyze their performances in argumentative speaking and writing, using several indices of quality. Multivariate analyses of variance revealed a significant effect of the intervention about writing tools for argumentation on the quality of persuasive essay writing, and a moderate effect on the quality of debate speaking. The actual use of strategic writing tools during argumentative writing and speaking has also been explored. Findings indicate that instruction in writing tools for argumentation has the potential to influence the learning of strategies for argumentative writing and speaking, especially when strategic writing tools support the use of metacognitive and self-regulation strategies.
I tre anni di ricerca dottorale sono stati dedicati ad esplorare il ruolo di appunti, bozze, mappe e scalette nell’apprendimento di strategie per l’argomentazione orale e scritta da parte di ragazzi della scuola secondaria di II grado. In tale ordine scolastico, infatti, ci si attende che i ragazzi sappiano esprimere e supportare le proprie opinioni in modo convincente e appropriato al contesto. Nonostante le aspettative, tuttavia, le ricerche degli ultimi decenni hanno rilevato le difficoltà incontrate dagli studenti nelle prestazioni argomentative orali e scritte. Inoltre, si ravvisa la necessità scientifica di esplorare il ruolo dello scrivere come strumento di supporto nell’apprendimento strategico del discorso argomentativo. Pertanto, con la supervisione della prof.ssa Lerida Cisotto, la dottoranda ha progettato e condotto una serie di studi esplorativi ed ha sviluppato un percorso didattico laboratoriale sugli strumenti strategici di scrittura per l’argomentazione, con l’intento di migliorare i processi e i prodotti argomentativi degli studenti coinvolti nella ricerca. La finalità dei due studi condotti è stata di indagare l’influenza positiva del laboratorio sulla qualità della scrittura e dell’oralità argomentativa. In particolare, ci si attendeva che gli studenti coinvolti in quattro laboratori sugli strumenti di scrittura mostrassero un miglioramento più consistente nelle loro prestazioni argomentative rispetto ad altri ragazzi coinvolti in attività didattiche curricolari sull’argomentazione scritta e orale. Hanno preso parte alla ricerca 124 studenti della scuola secondaria di II grado, frequentanti la classe seconda o terza, e assegnati casualmente al gruppo Scrivere per argomentare oppure al gruppo Esercitarsi per argomentare. I partecipanti sono stati coinvolti in sessioni di rilevazione iniziali e finali allo scopo di analizzare le loro prestazioni in compiti di oralità e scrittura argomentativa attraverso la presenza di elementi qualificanti. Le analisi multivariate della varianza hanno rivelato un effetto significativo del laboratorio Scrivere per argomentare sulla qualità dei testi argomentativi e un effetto moderato sulla qualità degli interventi di dibattito. Nel corso della ricerca dottorale è stato anche esplorato l’uso effettivo degli strumenti strategici di scrittura a supporto dell’argomentazione orale e scritta. I risultati degli studi indicano che l’insegnamento di strumenti strategici di scrittura per l’argomentazione ha il potenziale di influenzare l’apprendimento di strategie per l’argomentazione orale e scritta, soprattutto quando lo scrivere supporta e guida l’uso di strategie metacognitive e per l’autoregolazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

LIMONTA, ANTONELLA. "Argomentazione, il linguaggio della democrazia. Saper argomentare per essere cittadini." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/42153.

Full text
Abstract:
In this work, is considered the capacity of arguing as a key competence for citizenship. The development of this skill contributes to the realization of an active, participative and democratic citizenship. The incapacity of arguing, which means being unable to act in a public space to claim ideas, defend rights and propose a vision of the world, implies a disadvantage. The work starts with a historical analysis of the features of today’s world, in particular it focuses on the characteristics of complex Western societies, which are considered in their peculiar aspect of “societies of knowledge”. What follows is the individuation of the basis on which it is important to found XXI century education, bearing in mind the aim of favoring a global approach to the more and more interconnected problems faced by human beings. Is developed an analysis of the paradigm of citizenship in its historical, philosophical and juridical evolution in order to understand the origins and the necessity of an education oriented towards the acquisition of key competences for citizenship. It moves then to a scrutiny of the progression from rhetoric to argumentation. From the theory of argumentation it is possible to infer the features that make an argumentation valid and correct. On the other hand, from the same characteristics one can deduce the possibilities of manipulation by the means of fallacies. Finally, the formative potentialities of argumentation are examined in order to highlight its importance within a formation oriented towards a citizenship which is both deliberative and participative. In the part of the work dedicated to the argumentative education are listed the fundamental skills to acquire, the attitudes, the norms of conduct, and the conditions under whom the practice of the roles of language can help the assumption of responsibilities and favor actions and choices. Among the fundamental abilities above mentioned, a vital role is played by the development of social skills such as team-working, conflicts management, negotiation of solutions, consideration and discussion of community’s problems.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Didattica filosofia"

1

Roggerone, Giuseppe Agostino. Didaskalos: Spunti di didattica della filosofia. Lecce: Milella, 1992.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Trombino, Mario. Elementi di didattica teorica della filosofia. Bologna: Calderini, 1999.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Stefano, Martini, ed. Per un laboratorio di didattica della filosofia. Roma: Armando, 2004.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Pasquale, Mario De. Didattica della filosofia: La funzione egoica del filosofare. Milano, Italy: F. Angeli, 1994.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Natali, Carlo, and Franco Ferrari. Modelli di ragionamento nella filosofia antica: Una proposta didattica. Roma: Laterza, 1994.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Girotti, Armando. Discorso sui metodi: Modelli di insegnamento e didattica della filosofia. Lecce: Pensa multimedia, 2005.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Insegnare l'arte?: Pedagogia e didattica dell'arte come filosofia dell'esperienza creativa. Padova: Il Poligrafo editrice, 2015.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Baldassarra, Rosa Maria. Un pensiero in gioco: Storie, teorie ed esperienze di didattica ludica in filosofia. [Bari, Italy]: Stilo, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Società filosofica italiana. Convegno nazionale. La didattica della filosofia nell'università e nella scuola secondaria superiore: Atti del Convegno nazionale 1993. [Treviso]: S.F.I., Sezione trevigiana, 1996.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Roni, Riccardo, ed. Le competenze del politico. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-459-2.

Full text
Abstract:
Quali sono le competenze da ascrivere al buon politico in una fase storica segnata dalla metamorfosi della politica? Per reimpostare in chiave etica la complessità della politica intesa come professione, è indispensabile ripartire da una lettura interdisciplinare delle sue competenze. In questo libro si fanno interagire tra di loro la storia della filosofia politica con l’economia e la ricerca scientifica, la pedagogia con la didattica ed infine la psicologia con la sociologia per individuare quelle abilità pratiche essenziali anche in situazioni non routinarie. Uno studio ricco di dati empirici e di richiami storici, strumento utile tanto per lo studioso di teoria politica che per il politico di professione i quali intendano misurarsi con temi impegnativi di strettissima attualità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography