Journal articles on the topic 'Didattica delle lingue straniere'

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Dal Negro, Anna. "Imparare le lingue al museo: spunti, esperienze e riflessioni." Babylonia Journal of Language Education 3 (December 23, 2022): 72–77. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.225.

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Abstract:
L’apprendimento delle lingue al museo presenta una serie di opportunità nella didattica delle lingue straniere. I musei offrono infatti una varietà pressoché inesauribile di temi e materiali stimolanti e culturali che costituiscono una piacevole alternativa, da una parte a certi contenuti ripetitivi e superficiali di alcuni corsi di lingua, dall’altra a tutti quegli approcci fin troppo funzionali che vedono la lingua esclusivamente in vista di qualcosa di “utile”, vuoi che sia il lavoro, lo studio o un viaggio. In questo mio contributo mi propongo di descrivere diversi settings di didattica al museo (l’apprendimento in tandem, un corso di lingua, un’offerta in autonomia per i centri di autoapprendimento, il formato online), basandomi in parte sugli studi nell’ambito della didattica “fuori dall’aula”, ma soprattutto sulle mie esperienze personali di insegnante, ed anche di apprendente di lingue straniere. Completerò questo mio resoconto enumerando alcuni tratti comuni delle forme di apprendimento linguistico fuori dall’aula, in particolare di quelle praticate in contesto museale.
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De Domizio, Anna, and Darja Mertelj. "I giochi didattici nell’insegnamento/apprendimento d’italiano come lingua straniera." Journal for Foreign Languages 7, no. 1 (December 30, 2015): 191–215. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.7.191-215.

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Abstract:
Nonostante le numerose e diverse definizioni del gioco, in generale, si considera che il gioco stimoli e sostenga lo sviluppo cognitivo, sociale, emozionale e motorio degli individui. Nell’ambiente scolastico si usano i cosiddetti giochi didattici che sono organizzati in base agli obiettivi formativi. La differenza tra questi e i ‘giochi popolari’ consiste nel fatto che questi non sono frutto della tradizione popolare o dell’invenzione spontanea dei bambini, ma sono creati e adattati dagli insegnanti stessi, secondo criteri organizzativi e contenutistici che coincidono con gli obiettivi specifici dell’unità didattica. In conseguenza sono sempre più numerosi gli insegnanti e gli autori di libri di testo che decidono di includere questo tipo di tecnica didattica nel processo d’insegnamento. I giochi didattici nelle lezioni di lingue straniere hanno un’importanza notevole perché possono essere usati sia per sviluppare le abilità ricettive che per quelle produttive. Un’ulteriore caratteristica potenzialmente positiva dei giochi didattici è che non sono adatti solo per bambini ma anche per adolescenti e adulti, quindi adatti anche per l’insegnamento delle lingue straniere in vari contesti d’apprendimento. Nella parte empirica di quest’articolo si cerca di chiarire in quale misura si usino i giochi didattici durante le lezioni d’italiano come lingua straniera nelle scuole secondarie superiori e come questa tecnica d’insegnamento/apprendimento sia accolta tra gli studenti.
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Pozzuoli, Cesare. "La didattica della letteratura inglese nell’università italiana ai tempi della pandemia. Uno studio di caso in una classe del corso di laurea di base in “Lingue” dell’Università “Federico II”." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 239–53. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17892.

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Abstract:
L’articolo propone una riflessione sul profondo processo di mutazione avvenuto nella didattica universitaria della letteratura negli ultimi anni, interessata da un ricorso massiccio alla didattica digitale e da remoto (Giusti 2019). Si è osservato in particolare un’accelerazione marcata di tale processo di mutazione dovuta al diffondersi della pandemia da Covid-19. L’analisi, divisa in due sezioni, servendosi di una prospettiva sia psico-pedagogica, sia di uno sguardo didattico, vedrà nella prima parte una riflessione sulle nuove forme di insegnamento letterario universitario, con particolare riferimento al rapporto tra il mutato status culturale della letteratura, didattica da remoto e nativi digitali (Bertoni 2018); tenendo conto del contesto di una società post-moderna (Marone e Striano 2012). Nella seconda parte si analizzerà il case study di un corso universitario di letteratura inglese svolto attraverso lo strumento del questionario validato. L’efficacia della didattica da remoto verrà testata sulle risposte di un campione rappresentativo di studenti in età compresa tra i 20 e i 23 anni frequentanti il secondo anno di un corso di laurea di base in lingue. Sulla base dei dati raccolti si vaglieranno delle ipotesi di sviluppo per nuove prospettive epistemiche per la didattica delle discipline letterarie, con particolare riferimento alle letterature straniere e anglofone.
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Zorman, Anja. "Sviluppo della competenza fonologica nelle lingue seconde/straniere." Linguistica 57, no. 1 (December 30, 2017): 357–73. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.57.1.357-373.

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Abstract:
Nella ricerca, nei programmi di insegnamento e nei materiali didattici per l’italiano come lingua seconda o straniera viene generalmente data scarsa attenzione allo sviluppo della competenza fonologica e delle abilità del parlato. La presente ricerca, cui hanno partecipato 140 allievi delle scuole con lingua d’insegnamento slovena dell’Istria slovena, dove l’italiano è insegnato come lingua seconda, ha studiato l’impatto dell’insegnamento della fonologia e dello sviluppo della capacità di elaborazione fonologica dell’input linguistico sulla percezione uditiva dell’informazione fonologica. I risultati della ricerca indicano che i programmi di sviluppo dell’ascolto discriminativo e di segmentazione fonologica influiscono significativamente sulle capacità di percezione uditiva, a patto che avvengano nell’interazione diretta con il parlante della lingua obiettivo (seconda o straniera) e che siano sistematici, intensivi e estensivi. Di conseguenza, tali programmi influiscono anche sullo sviluppo della comprensione uditiva e della competenza comunicativa nella lingua obiettivo.
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Conti, Sergio. "Didattica delle lingue a distanza durante l’emergenza Covid-19: il quadro generale." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 9–52. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.245.

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Abstract:
IT In seguito allo spostamento delle attività didattiche online al fine di contenere la diffusione della malattia da nuovo Coronavirus, il Gruppo di Ricerca e azione sull’Apprendimento delle Lingue ha diffuso un questionario volto a valutare l’impatto della didattica a distanza sull’insegnamento delle lingue straniere durante. All’indagine hanno partecipato 136 docenti e 241 studenti, sia universitari che di scuola secondaria. Scopo del presente contributo è quello di descrivere la composizione del questionario e del campione dei rispondenti, e di riportare i principali risultati. In particolare, dall’indagine sono emersi: (i) una mancanza di chiare direttive da parte delle istituzioni scolastiche, sintomo del carattere emergenziale delle misure intraprese; (ii) una generale resistenza a sperimentare formati didattici inediti e più adeguati al mezzo digitale; (iii) il maggiore svantaggio nello sviluppo delle abilità interazionali e di produzione orale; (iv) un alto grado di criticità nel garantire l’affidabilità e l’integrità delle prove di valutazione. Parole chiave: DIDATTICA A DISTANZA; COVID-19; DIDATTICA DELLE LINGUE STRANIERE EN The shift to online teaching aimed at containing the spread of Coronavirus has led the group of Research and Action on Foreign Language Teaching to release a survey with the purpose of assessing the impact of remote instruction on foreign language teaching. 136 teachers and 241 students at both the university and secondary level have participated in this survey. The aim of this article is to describe the content of the survey and the make-up of the participants and to present the main findings. Of particular note from this survey is (i) the lack of clear directives from their educational institutions, which is a symptom of the immediate nature of the measures put into place; (ii) a generalized resistance to experiment with new pedagogical resources that are better suited for the digital format; (iii) the greatest challenge in developing the ability to interact and to communicate orally; (iv) a high level of difficulty in guaranteeing the trustworthiness and the integrity of the assessments. Key words: REMOTE TEACHING; COVID-19; FOREIGN LANGUAGE TEACHING ES El cambio a la enseñanza en línea que se ha producido para contener la propagación del Coronavirus ha llevado al Grupo de Investigación y Acción sobre la Enseñanza de Lenguas Extranjeras a publicar una encuesta con el objetivo de evaluar el impacto de la instrucción a distancia en la enseñanza de lenguas extranjeras. En dicha encuesta participaron 136 profesores y 241 estudiantes de nivel universitario y secundario. El objetivo de este artículo es describir el contenido de la encuesta y la composición de la muestra, así como presentar los principales hallazgos. De esta encuesta cabe destacar (i) la falta de directrices claras por parte de las instituciones educativas, lo que es un síntoma del carácter contingente de las medidas implementadas; (ii) una resistencia generalizada a experimentar con nuevos recursos pedagógicos mejor adaptados al formato digital; (iii) una gran desventaja en el desarrollo de la capacidad de interacción y comunicación orales; (iv) un alto nivel de dificultad para garantizar la fiabilidad y la integridad de las evaluaciones. Palabras clave: ENSEÑANZA A DISTANCIA; COVID-19; ENSEÑANZA DE LENGUAS EXTRANJERAS
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Pavan, Luca. "Alcuni problemi di interpretazione dei toponimi nella lingua italiana e lituana." Verbum 2 (February 6, 2011): 47–54. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2011.2.4954.

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Abstract:
Da oltre mezzo secolo l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito, in un folto numero di paesi che vi aderiscono, delle commissioni di lavoro per tentare di semplificare i problemi connessi alle diverse denominazioni linguistiche dei nomi geografici. Ogni paese, infatti, accetta la presenza di esonimi nella propria lingua. Le complicazioni che ne derivano implicano anche la scarsa comprensione di alcuni toponimi tra persone che parlano diverse lingue. In questo studio si affronta il problema della denominazione dei luoghi geografici nella lingua italiana e in quella lituana. Alcune liste di esonimi italiani vengono comparate ai rispettivi toponimi della lingua lituana. Nei dizionari linguistici non figura la traduzione dei toponimi e l’uso di queste liste agevolerebbe la conoscenza dei luoghi geografici dal punto di vista della lingua italiana. La didattica di insegnamento delle lingue spesso non prende in considerazione il problema degli esonimi. In un mondo globalizzato la denominazione dei luoghi geografici dal punto di vista di lingue diverse sembra essere di fondamentale importanza, soprattutto per chi studia le lingue e spesso aspira a viaggiare in paesi stranieri.
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Bertollo, Sabrina. "Esperienze di didattica collaborativa nella Terza Missione: lingua tedesca per la formazione continua." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 113–30. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17881.

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Abstract:
Lo scopo del presente contributo è quello di indagare, tramite un resoconto di esperienze, come l’improvvisa distanza forzata abbia influito nell’interazione tra il sistema universitario e il tessuto sociale, con particolare riguardo al segmento della formazione continua, parte integrante della Terza Missione. Il punto di partenza per le riflessioni che verranno condotte è il corso di formazione “Lingua Tedesca per la Comunicazione Professionale”, destinato a utenti esterni, che si è tenuto tra gennaio e febbraio 2021, nell’ambito del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di “Lingue e Letterature Straniere” dell’Università di Verona e del progetto MultilinVR. La situazione pandemica ha reso ancora più significativo il ruolo formativo dell’università per un’utenza diversa da quella canonica, mossa da spinte motivazionali e obiettivi che si sono evoluti e rideclinati proprio a fronte delle mutate condizioni sociali. A partire dalla pratica di didattica a distanza, svolta in forma sincrona e asincrona, verranno analizzate le strategie impiegate per realizzare una didattica pienamente collaborativa e situata, che ha visto nell’interazione il suo aspetto caratterizzante. Verranno inoltre presi in esame il ruolo e le forme della valutazione, che, con questa tipologia di apprendenti, assumono funzioni e valori diversi rispetto a quelli previsti nella didattica per studenti universitari.
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Perisic, Olja. "Collocazioni nella didattica del serbo come lingua straniera." Филолог – часопис за језик књижевност и културу 22, no. 22 (December 30, 2020): 88–115. http://dx.doi.org/10.21618/fil2022088p.

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Abstract:
Nella presente ricerca saranno presentati i risultati di una sperimentazione condotta in una classe di studenti di prima annualità presso l’Università di Torino. Scopo di questa indagine è ricavare alcune conclusioni circa l’efficacia del procedimento DDL-data driven learning nell’apprendimento lessico-grammaticale a livello principiante. I primi studi sui corpora hanno evidenziato la tendenza delle parole a co-occorrere con determinate altre parole, creando nel contesto una serie di pattern lessico-grammaticali noti come collocazioni. Nello studio delle lingue straniere, il lexical approach, cioè lo studio basato sulle collocazioni e non più sulle parole isolate, risulta particolarmente significativo. Anche la componente grammaticale non deve essere oggetto di studi separati, bensì va sempre e comunque affrontata come parte integrante delle collocazioni, intese come unità semantiche ma anche sintattiche e grammaticali. Utilizzando appositi software per l’analisi dei corpora lo studente può essere coinvolto nell’osservazione di tutti gli elementi che caratterizzano una parola come unità semanticogrammaticale: collocazione, colligazione, prosodia semantica e preferenza semantica. In questa sede verranno presentati alcuni esempi tratti dalla ricerca svolta in classe durante il lavoro individuale con gli studenti, con la speranza che possano stimolare la curiosità di quanti si occupano dell’insegnamento del serbo come LS.
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Kostecka-Szewc, Aleksandra. "Nuove tecnologie – nuove sfide nella didattica." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 158–66. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.15.

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Abstract:
Il presente articolo intende presentare le sfide che porta con sé l’uso delle nuove tecnologie nell’apprendimento e nell’insegnamento delle lingue straniere. Oggigiorno le tecnologie sono indispensabili e non lo possiamo negare. Comunque bisogna anche ricordare che gli strumenti tecnologici sono utili a patto che gli studenti ne facciano un uso adeguato. Gli insegnanti devono guidare gli studenti e presentargli come sfruttare in modo intelligente le possibilità che ci offrono le tecnologie, seguendo e rispettando le importantissime scoperte del settore neurodidattico.Nowe technologie – nowe wyzwania w nauczaniuNiniejszy artykuł ma na celu przedstawienie wyzwań, które niesie ze sobą używanie nowych technologii w uczeniu się i nauczaniu języków obcych. W dzisiejszych czasach technologie są niezbędne. Należy jednak pamiętać, że narzędzia technologiczne są użyteczne pod warunkiem, że uczniowie korzystają z nich w odpowiedni sposób. Nauczyciele powinni zatem prowadzić uczniów i pokazywać im, jak w mądry sposób wykorzystywać możliwości, które dają technologie, opierając się na odkryciach neurodydaktyki.
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Borro, Ilaria, Sergio Conti, and Elisa Fiorenza. "Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza: introduzione al numero speciale." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 1–8. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.262.

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Abstract:
IT La didattica a distanza emergenziale determinata dalla pandemia da Covid-19 ha posto insegnanti e studenti di fronte a sfide inedite, forzando un cambiamento senza precedenti in termini di entità e rapidità. Questo numero speciale raccoglie contributi sulla didattica delle lingue, accomunati dalla volontà di trarre vantaggio dalle problematicità legate all’insegnamento a distanza per innescare riflessioni e cambiamenti necessari e duraturi, capaci di prescindere dalla situazione emergenziale che li ha generati. Questa introduzione descrive il contesto in cui insegnanti e studenti si sono trovati a operare, sottolineandone le implicazioni glottodidattiche in termini di gestione dell’input, dell’output, dell’interazione e della valutazione delle competenze. Offriamo una sintesi dei contributi inclusi nel numero speciale, seguita da una riflessione sulle possibili conclusioni trasversali all’intero volume. Parole chiave: DAD, DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA/DDI, DIDATTICA DELLE LINGUE, COVID-19, APPRENDIMENTO DELLE L2/LS EN The emergency remote teaching necessitated by the Covid-19 pandemic has confronted teachers and students with unknown challenges, forcing truly rapid and significant changes that are without precedent. The current special issue offers contributions, in Italian and English, that are focused on language pedagogy. Their shared objective is to gain meaningful knowledge from new issues related to remote teaching that can lead to reflection and necessary, long-lasting changes beyond the context of the emergency that created them. This introductory article describes the context in which teachers and students have found themselves working, highlighting the implications for language teaching in terms of managing input, output, interaction, and assessment. We then offer a summary of the contributions and the reviews included in this special issue, followed by a reflection on its possible conclusions. Key words: DISTANCE LEARNING, INTEGRATED DIGITAL PEDAGOGY, LANGUAGE TEACHING, COVID-19, LEARNING OF L2/SECOND LANGUAGE ES La enseñanza remota de emergencia determinada por la pandemia COVID-19 ha situado a docentes y a estudiantes ante desafíos desconocidos, forzando cambios rápidos y significativos sin precedentes. El presente número especial reúne contribuciones en italiano y en inglés, centradas en la enseñanza de lenguas, cuyo objetivo común es extraer conocimiento de las problemáticas relacionadas con la enseñanza remota que pueda provocar reflexiones y cambios necesarios y duraderos más allá de la situación de emergencia que las generó. Este artículo introductorio describe el contexto en el que se han encontrado trabajando el profesorado y el alumnado, destacando las implicaciones para la enseñanza de idiomas en términos de gestión del input, del output, de las interacciones y de la evaluación de las competencias. Tras ello, ofrecemos una síntesis de las contribuciones y de las reseñas incluidas en este número especial, seguida de una reflexión sobre las posibles conclusiones trasversales al número entero. Palabras clave: DIDÁCTICA A DISTANCIA, DIDÁCTICA DIGITAL INTEGRADA, DIDÁCTICA DE LENGUAS, COVID-19, APRENDIZAJE DE SEGUNDAS LENGUAS
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Pišot - Čok, Lucija. "Contributo alla didattica della lingua Italiana come lingua seconda." Linguistica 30, no. 1 (December 1, 1990): 151–67. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.30.1.151-167.

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Abstract:
La tesi postlaurea "Contributo alia didattica della lingua italiana come lingua seconda" è frutto di esperienze raccolte dall'autrice nell'insegnamento della lingua italiana come L2, nonché sintesi riflessiva dellavoro empirico che l'educazione al bilinguismo le ispirava. L'insegnamento della lingua italiana nell'ambiente bilingue e biculturale dell'Istria deve differire dall'insegnamento dell'italiano come lingua straniera. Esso si pone finalità immediate (L'italiano è lingua veicolare) e fmalità a lungo termine (L'italiano è una delle due lingue- culture del bilingue). Esso ha obiettivi cognitivi (L'italiano è scienza), sociali e etnolinguistici (L'educazione bilingue è fattore di transculturismo). L'autrice in prima persona ha avuto modo e opportunita di avvedersene, sia come collaboratrice nella stesura dei programmi per la lingua seconda, che come autrice di libri di testo per l'insegnamento di questa lingua, e relatrice in diversi tipi di aggiornamento professionale per insegnanti di lingua italiana elaborando, sperimentando e verificando le specificità dell'insegnamento della lingua italiana come L2 . II suo contributo alla teoria dell'educazione bilingue e le proposte per rendere l'insegnamento della lingua italiana come L2 efficace e valido, sono i1 nucleo della tesi.
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Lopriore, Lucilla. "Valutare l’apprendimento precoce di una seconda lingua: rilevanza degli studi longitudinali." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, no. 1 (February 20, 2020): 11–23. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.11.195.

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Abstract:
L’apprendimento precoce delle lingue straniere – in particolare nella scuola primaria – è un processo affascinante ma complesso, fortemente condizionato dall’età degli allievi, dal contesto, dagli obiettivi specifici del ciclo scolastico e dalla didattica proposta. La fascia d’età è di fatto una delle variabili che più incide sullo sviluppo e sul sostegno delle competenze linguistiche, e richiede da parte dei docenti l’adattamento degli approcci adottati, delle attività proposte e dei materiali utilizzati per rispondere allo sviluppo cognitivo e emotivo degli allievi. Valutare i risultati dell’apprendimento in uno scenario di questo tipo è un processo delicato che deve essere monitorato con strumenti idonei che consentano di utilizzare la valutazione sia per comprenderne il valore aggiunto sia per sostenere l’apprendimento nel tempo. Questo contributo introduce le implicazioni dei risultati di alcuni studi longitudinali che hanno monitorato e valutato lo sviluppo delle competenze degli allievi e offerto spunti di riflessione sui processi di apprendimento.
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Del Bono, Federica, and Elisabetta Bonvino. "Dalla valutazione in DaD alle scale di valutazione dell’adeguatezza." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 105–24. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.250.

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Abstract:
IT Il presente contributo analizza la valutazione delle competenze linguistiche nella Didattica a Distanza (DaD) durante il periodo di emergenza sanitaria (Covid-19). Dall’analisi delle risposte a un questionario somministrato a docenti di lingue, emerge che la valutazione delle lingue straniere ha risentito notevolmente di questa nuova modalità di insegnamento e che alcune delle difficoltà valutative riscontrate in DaD possano essere in parte risolte assumendo una prospettiva di valutazione globale, che integri le diverse competenze e abilità degli apprendenti, attraverso attività task-based. Dopo aver illustrato le diverse soluzioni adottate dai docenti durante la DaD, vengono presentati i presupposti della valutazione task-based e si evidenziano i potenziali vantaggi dell’applicazione didattica delle scale di adeguatezza funzionale. Parole Chiave: EDUCAZIONE LINGUISTICA, VALUTAZIONE LINGUISTICA TASK-BASED, ADEGUATEZZA FUNZIONALE, DIDATTICA A DISTANZA EN This article analyzes the evaluation of linguistic competence in distance learning during the crisis caused by the Covid-19 pandemic. Based on the analysis of responses to a questionnaire administered to language teachers, language teachers perceive that assessment of foreign language has regressed notably due to this new mode of teaching, but that some of the difficulties in assessing distance learning can be resolved, in part, by adopting an approach based on global assessment, which integrates various competencies and abilities of learners through task-based activities. After having illustrated the varying solutions adopted by teachers during this period of distance learning, suppositions about task-based learning are presented, followed by the potential advantages of the pedagogical application of the scale of functional adequacy. Key words: LANGUAGE EDUCATION, TASK-BASED ASSESSMENT, FUNCTIONAL ADEQUACY, DISTANCE LEARNING ES Esta contribución analiza la evaluación de las competencias lingüísticas en educación a distancia durante la crisis sanitaria provocada por la pandemia Covid-19. El análisis de las respuestas a un cuestionario administrado al profesorado de idiomas extranjeros muestra un retroceso notable en la evaluación de la lengua extranjera debido a esta nueva forma de enseñanza, aunque algunas de las dificultades en la evaluación de la educación a distancia pueden ser resueltas, en parte, mediante la adopción de un enfoque de evaluación global que integre las diversas competencias y habilidades del alumnado a través de actividades basadas en tareas. Después de haber ilustrado las distintas soluciones adoptadas por el profesorado durante este período de educación a distancia, se presentan las conjeturas sobre el aprendizaje basado en tareas así como las potenciales ventajas de la aplicación pedagógica de la escala de adecuación funcional. Palabras clave: EDUCACIÓN LINGÜÍSTICA, EVALUACIÓN POR TAREAS, ADECUACIÓN FUNCIONAL, ENSEÑANZA A DISTANCIA
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Dianetti, Michela, and Francesca Nicora. "DIDATTICA PERFORMATIVA NELLA PROMOZIONE DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA IN IRLANDA. IL CORPO E LA DANZA COME STRUMENTI DI APPRENDIMENTO LINGUISTICO E PONTI TRA CULTURE." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 665–80. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17162.

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Abstract:
Negli ultimi anni si è assistito a un progressivo interesse riguardo all’impiego delle arti performative in campo glottodidattico. Tale tendenza è dovuta ad approcci didattici sempre più orientati alla dimensione sociale e non verbale della comunicazione. Tuttavia, per il momento ci sono ancora pochi studi nell’ambito glottodidattico sull’utilizzo del corpo, immobile o in movimento, e della danza nella lezione di lingua straniera. Il contributo intende presentare il progetto Tra-balliamo, un percorso formativo incentrato sulla didattica ludico-performativa e finalizzato alla promozione della lingua e cultura italiana nelle scuole secondarie di Galway, in Irlanda. Dopo una breve introduzione sulla DPLS, viene delineato l’approccio fenomenologico che sottende a una glottodidattica di tipo esperienziale che promuove la danza come strumento di apprendimento linguistico e ponte metaforico tra culture. Una seconda sezione viene poi dedicata alla struttura della proposta didattica, alla progettazione delle fasi che la costituiscono e alla descrizione dettagliata delle attività svolte in classe, con l’intento di offrire un esempio di esperienza formativa che sia facilmente trasponibile in altri contesti o a lingue diverse. Perforative didactics in the promotion of Italian language and culture in Ireland: body and dance as language learning tools and bridges between cultures In recent years there has been progressive interest in the use of the performing arts in the field of educational glottodidactics. This tendency is due to educational approaches increasingly oriented to the social and non-verbal dimension of communication. At present, however, there are relatively few studies in the field of glottodidactics on the use of the body, motionless or in motion, and of the dance in learning a foreign language. The contribution aims to present the project Tra-balliamo, an educational course focused on ludic-performative learning and aimed at the promotion of Italian language and culture in secondary schools in Galway, Ireland. After a brief introduction on the DPLS, the phenomenological approach that underlies an experiential type of glottodidactics which promotes dance as a tool for linguistic learning and a metaphorical bridge between cultures is outlined. The second section presents the structure of the teaching proposal, the design of the phases that constitute it and a detailed description of the activities carried out in the classroom. Thus, the intention is to offer an example of an educational experience that is easily transposable in other contexts or to different languages.
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Diadori, Pierangela. "INTERAZIONI TELEMATICHE E DIDATTICA DELLA L2 NEI DOCUMENTI EUROPEI: PRIMA E DOPO IL DIGCOMPEDU (2017) E IL CEFR COMPANION VOLUME (2020)." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 18, 2023): 65–93. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19571.

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Abstract:
L’attenzione per le tecnologie didattiche e per le competenze digitali dei docenti di lingue straniere risale alla fine del secolo scorso e si è intensificata negli anni più recenti, parallelamente allo sviluppo delle TIC, come dimostrano i documenti europei che offrono suggerimenti per la formazione dei docenti. In questo capitolo si illustra questo tema a partire dalle indicazioni che vengono fornite da QCER (1996-2001), Profile (2004), PEFIL (2007), EPG (2013), DigCompEdu (2017), IDEAL (2019-2021), QCER/VC (2020), DC4LT (2019-2021), allo scopo di individuare alcuni concetti ricorrenti e spunti innovativi. Telematic interactions and L2 teaching in European documents: before and after the DigCompEdu (2017) and the CEFR Companion Volume (2020) The interest for teaching technologies and digital competences of teachers dates back to the end of last century and has intensified in recent years, during the rapid development of ICT, as demonstrated by the European documents that offer suggestions for teacher training. In this chapter this subject is discussed considering the guidelines offered by CEFR (1996-2001), Profile (2004), EPOSTL (2007), EPG (2013), DigCompEdu (2017), IDEAL (2019-2021), CEFR/CV (2020), DC4LT (2019-2021), in order to identify redurring concepts and innovative ideas.
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Petrocelli, Emilia. "Pre-service teacher education: Observing senior teachers through the theoretical lens of Ellis’s principles of instructed language learning." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 8, no. 1 (March 31, 2021): 20–52. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.13.227.

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Abstract:
EN The study is based on a training project completed in Italy as part of a qualifying course for high school teachers of L2 English. The project moves around the framework that Rod Ellis proposed in 2010 on the relationship between Second Language Acquisition and Language Pedagogy and it argues the need for student teachers (STs) to take the role of classroom researchers during their learning process and carry out critical observations through a solid theoretical lens, such as the 10 principles for instructed language learning by Ellis (2005a, 2005b). Three case studies are analyzed to explore how STs observed classroom activities armed with the knowledge of the principles. Data is based on feedback they gave during seminar discussions and remarks made in written reports. Moreover, a follow-up survey of informants after five years’ in-service practice questions whether and how this experience influenced the quality and degree of their understanding of teaching and learning. Considering these results, suggestions are made for future implementations of this kind of project. Key words: INSTRUCTED LANGUAGE LEARNING, SECOND LANGUAGE TEACHER EDUCATION, LANGUAGE PEDAGOGY, COMMUNICATIVE APPROACH, ITALIAN SECONDARY SCHOOL, ENGLISH AS A FOREIGN LANGUAGE (EFL) ES El estudio se basa en un proyecto de capacitación realizado en Italia como parte de un curso de cualificación para profesores de inglés como L2 de nivel secundario. El proyecto se basó en el marco que Rod Ellis propuso en 2010 sobre la relación entre la adquisición de segundas lenguas y la pedagogía lingüística. Este estudio sostiene que los estudiantes necesitan recibir una lente teórica sólida para la observación crítica, como los 10 principios para el aprendizaje de idiomas instruido de Ellis (2005a, b), y asumir el papel de investigadores dentro del aula durante su proceso de aprendizaje. La análisis de tres estudios de caso explora cómo los estudiantes observaron las actividades del aula armados con el conocimiento de los principios. Los datos se basan en los comentarios que dieron durante los debates del seminario y en las observaciones realizadas en los informes escritos. Además, una encuesta de seguimiento de los informantes después de cinco años de docencia en servicio cuestiona si esta experiencia influyó, y de qué manera, en la calidad y el grado de su comprensión de la enseñanza y el aprendizaje. Teniendo en cuenta estos resultados, se hacen sugerencias para futuras implementaciones de este tipo de proyectos. Palabras clave: APRENDIZAJE DE IDIOMAS INSTRUIDO, CAPACITACIÓN DE PROFESORES DE SEGUNDA LENGUA, PEDAGOGÍA DEL LENGUAJE, ENFOQUE COMUNICATIVO, ESCUELA SECUNDARIA ITALIANA, INGLÉS COMO LENGUA EXTRANJERA IT Lo studio si basa su un progetto di tirocinio inserito in un corso di abilitazione per docenti d’inglese nella scuola superiore (TFA). Il progetto si ispira al quadro teorico proposto da Rod Ellis nel 2010 sul legame tra acquisizione della seconda lingua e didattica delle lingue e si basa sull’idea che i tirocinanti debbano effettuare le osservazioni in classe vestendo i panni di ricercatori, con una lente teorica solida come i 10 principi per l’insegnamento delle lingue di Ellis (2005a, b). L’analisi esplora il processo di formazione dei tirocinanti in tre casi studio e le modalità in cui essi si sono mossi nell’osservazione delle lezioni di lingua, armati della conoscenza dei principi di Ellis. I dati includono le riflessioni dei tirocinanti durante le discussioni seminariali e nelle loro relazioni di fine percorso. Inoltre, dopo cinque anni d’insegnamento di ruolo, quegli stessi tirocinanti sono stati intervistati per ricevere informazioni su se e come questa esperienza abbia influenzato la qualità e il livello della loro consapevolezza dei processi di insegnamento e apprendimento. Sulla base dei risultati, vengono avanzate alcune proposte per lo sviluppo di questo tipo di progetti. Parole chiave: APPRENDIMENTO DELLA LINGUA, FORMAZIONE PER DOCENTI DI LINGUA, DIDATTICA, APPROCCIO COMUNICATIVO, SCUOLA SECONDARIA ITALIANA, INGLESE COME LINGUA STRANIERA
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Giglioni, Cinzia, and Ellen Patat. "Pedagogical implications of teaching codes of ethics at tertiary level: An Italian case study." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, no. 2 (October 30, 2020): 51–69. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.12.206.

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Abstract:
EN The study investigates the use of codes of ethics in teaching English as a Foreign Language (EFL) to students enrolled in a first-level master’s course in Marketing Management in an Italian public university. According to Bhatia (2002), genre-specific documents such as codes of ethics have the potential to “sensitise and prepare students to meet the communicative demands of disciplinary communication” (p. 13). Within the theoretical framework of genre analysis and its possible implications for language teaching, this paper focuses on learners’ perceptions and achievements in EFL learning using corporate codes of ethics, presented to students both theoretically and on a practical level. A pre-questionnaire, pre- and post-test, and abridged post-treatment questionnaire were used to collect data. The goal of the five-week study was to demonstrate that genre pedagogy caters to learners’ needs, raises rhetorical and genre awareness, and fosters language awareness at a micro-textual, lexico-syntactical level. Key words: CODES OF ETHICS, LANGUAGE TEACHING, ENGLISH FOR SPECIFIC PURPOSES, GENRE-BASED INSTRUCTION ES Este estudio es investiga el uso de los códigos de ética en la enseñanza del inglés como lengua extranjera (LE) a los alumnos de un Máster en mercadotecnia en una universidad pública italiana. Se espera que los códigos revelen su potencial de “sensibilizar y preparar a los alumnos a fin de poder estar a las alturas de las exigencias comunicativas en comunicación disciplinaria” (Bhatia, 2002, p.13 [traducción nuestra]). Dentro del marco teórico del análisis de género y sus posibles implicaciones para la enseñanza de idiomas, este trabajo se enfoca en las percepciones y resultados de los estudiantes de inglés LE, a quienes se les han presentado códigos de ética empresarial desde un punto de vista tanto teórico como práctico. Para obtener los datos, se han utilizado una encuesta antes del tratamiento, una prueba tanto antes como después y una versión reducida de la encuesta post tratamiento. El objetivo de este estudio de cinco semanas es demostrar que la pedagogía de los géneros se vincula con las necesidades de los principiantes, porque, por un lado, solicita su conocimiento retórico y de género, y, por otro, favorece, a nivel microtextual, su conocimiento del léxico y de la sintaxis de la lengua extranjera. Palabras claves: CÓDIGOS DE ÉTICA, DIDÁCTICA DE IDIOMAS, INGLÉS ESPECIALÍSTICO, ENSEÑANZA BASADA EN EL GÉNERO IT Questo studio indaga l’uso dei codici etici nell’insegnamento dell’inglese come lingua straniera (LS) a studenti di un master in marketing management di un’università pubblica italiana. Ci si aspetta che i codici rivelino la loro potenzialità nel “sensibilizzare e preparare gli studenti a soddisfare i bisogni comunicativi della comunicazione di una data disciplina” (Bhatia, 2002, p. 13 [traduzione nostra]). Avendo come quadro teorico di riferimento l’analisi del genere e le sue possibili implicazioni nella didattica delle lingue, il presente studio si focalizza sulle percezioni e i risultati di studenti di inglese LS, ai quali vengono presentati i codici etici aziendali da un punto di vista sia teorico sia pratico. Per raccogliere i dati sono stati impiegati un questionario preliminare, un pre-test, un post-test e un questionario ridotto finale. Questo studio, durato cinque settimane, si è proposto di dimostrare che la pedagogia dei generi testuali va incontro ai bisogni dei discenti, perché, da una parte, sollecita la loro consapevolezza retorica e dei generi testuali, dall’altra favorisce, a livello microtestuale, la loro consapevolezza del lessico e della sintassi della lingua straniera. Parole chiave: CODICI ETICI, DIDATTICA DELLE LINGUE, INGLESE PER SCOPI SPECIFICI, INSEGNAMENTO BASATO SUI GENERI TESTUALI
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Manganaro, Maria. "DALLA LINGUA MATERNA ALLA SECONDA LINGUA." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no. 2 (October 28, 2016): 359. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n2.v1.677.

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Abstract:
Abstract.Learning a second language, in addition to the mother tongue, helps to significantly improve the maturation and cultural education of the child, and to enhance its expressive and communicative skills. The 85 New Programs for the Primary School, emphasize the need to strengthen the pupils’ ability to make linguistic relationship with various interlocutors using the language in its variety of codes and its main functions. You need to direct the child to take account of extra-linguistic elements (situations, characters, topics, roles) as a fundamental condition for understanding texts and to produce oral and written messages, in relation to cognitive situations. On 1 September 2012, the Minister Profumo issues the New Indications, maintaining continuity with the previous ones. They assume an intercultural aspect, which concerns, not only the presence of foreign students in the classes, but also an open attitude towards the world and the reality of which the younger generation will be part. In recent years, mankind has achieved a considerable progress in the field of mass communication, the economic and cultural exchanges with different peoples and in the field of science and technology; hence the use of foreign languages is becoming indispensable tool of modern man, open to a broader vision of life. In this regard, school is primarily called to make its contribution, because it first must fulfill these needs, as an institution to which it is specifically entrusted with the task of preparing the new generations in society. So the early teaching of a second language is possible, as long as you lay down clearly achievable goals and implement a suitable educational mediation. In addition, to know how one acquires a language, you have to observe the evolution in the period of growth of the child since he is infant and, above all, the relationship between language and thought.Keywords: Learning a second language - L2 - Bilingualism - Learning motivationRiassunto.Apprendere una seconda lingua oltre a quella materna contribuisce a migliorare in modo considerevole la maturazione e la formazione culturale del bambino, nonché a potenziare le sue capacità espressive e comunicative. I Nuovi Programmi dell’85, per la Scuola Elementare, mettono in evidenza la necessità di potenziare nell’alunno la capacità di porsi in relazione linguistica con interlocutori diversi usando la lingua nella sua varietà di codici e nelle sue numerose funzioni. Bisogna avviare il bambino a tener conto degli elementi extralinguistici (situazioni, personaggi, argomenti, ruoli) come condizione fondamentale per comprendere testi e per produrre messaggi, orali e scritti, rapportati alla situazione cognitiva. Il 1° Settembre 2012 il Ministro Profumo emana le nuove indicazioni, mantenendo una continuità con quelle precedenti. Esse assumono un carattere interculturale, che non riguarda soltanto la presenza di alunni stranieri nelle classi, ma anche un atteggiamento di apertura verso il mondo e la realtà in cui si troveranno le giovani generazioni. Negli ultimi anni l’umanità ha raggiunto un notevole progresso nell’ambito delle comunicazioni di massa, degli scambi economico-commerciali e culturali con diversi popoli e nel campo delle scienze e della tecnologia, di conseguenza l’uso delle lingue straniere è diventato strumento indispensabile dell’uomo moderno, aperto ad una visione più ampia ed universale della vita. A tal proposito, la scuola è chiamata principalmente a dare il suo contributo, perché essa in primo luogo, come istituzione a cui è specificatamente affidato il compito di preparare le nuove generazioni alla vita sociale, deve assolvere a queste necessità. Dunque l’insegnamento precoce di una seconda lingua è possibile, purché si fissino chiaramente gli obiettivi raggiungibili e si attui un’ idonea mediazione didattica. Inoltre, per sapere come si acquisisce una lingua, bisogna osservare le evoluzioni nel periodo di crescita del bambino sin da quando è infante e, soprattutto il rapporto intercorrente tra linguaggio epensiero.Parole Chiave: Apprendere una seconda lingua- L2- Bilinguismo- Motivazione all’apprendimento
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Alujević, Marijana, and Mira Braović Plavša. "L’uso dei proverbi nell’insegnamento della lingua italiana." Zbornik radova Filozofskog fakulteta u Splitu, no. 13 (2020): 185–200. http://dx.doi.org/10.38003/zrffs.13.1.

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Abstract:
I proverbi con la loro forma particolare, fissa e concisa, ritmicamente organizzata e stimolante adempiono un ruolo di trasferimento d’esperienze, sapere popolare e cognizioni essenziali per la sopravvivenza. Vengono considerati validi strumenti per raggiungere diversi obiettivi educativi e per chiarire il rapporto tra cultura e lingua. La complessità nel collocare e nell’analizzare la struttura dei proverbi spesso scoraggia i docenti ostacolando l᾽impiego didattico di questa inesauribile fonte di diverse sfaccettature didattiche. In questo contributo vengono proposti svariati usi dei proverbi nell’apprendimento dell’italiano come lingua straniera. Un᾽unità didattica, anche nelle sue fasi principali, offre molteplici possibilità di applicazione dei proverbi in tutti gli ambiti dell’insegnamento di base: lessicale, grammaticale, morfosintattico e fonologico. Contemporaneamente apre orizzonti di valore civico culturale. La padronanza dei proverbi in una lingua straniera è un indicatore valido e rilevante della competenza interculturale che fa parte integrante della competenza comunicativa. I proverbi sono nello stesso tempo un incentivo per gli insegnanti a inoltrarsi in significati linguistici non sempre espliciti, difficili da interpretare e dominare a pieno.
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Todisco, Vincenzo, and Francesca Cangemi. "“Tandem”: una sperimentazione didattica per promuovere il doppio profilo di competenza." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 207–18. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.08.

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Abstract:
Grazie al doppio profilo di competenza, chi opera nel campo dell’insegnamento e delle didattiche disciplinari dispone di conoscenze e abilità sia teorico-scientifiche sia applicative. Un tale profilo è sempre più richiesto nell’ambito delle Alte scuole pedagogiche (ASP). Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile avvicinare la pratica alla teoria. Con il progetto “QUATTRO/Tandem_PHGR” l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni sta lavorando a un modello che prevede la collaborazione tra docenti, insegnanti di scuola elementare, ricercatrici/ricercatori e studenti/studentesse nell’ambito della didattica disciplinare italiano lingua straniera (L2). L’articolo presenta il progetto nel suo insieme e le modalità secondo le quali, in una prima fase sperimentale, gli e le insegnanti di scuola elementare hanno avuto la possibilità di partecipare alla ricerca didattica e all’insegnamento di moduli di glottodidattica dell’italiano L2. Si presentano e discutono inoltre i dati raccolti per la valutazione della fase sperimentale del progetto.
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La Russa, Francesca, and Elena Nuzzo. "Peer corrective feedback as an opportunity for metalinguistic reflection in tandem telecollaboration." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 87–104. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.241.

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Abstract:
EN This paper focuses on peer written corrective feedback (PWCF), a pedagogic device whose potential appears still underexploited in second language teaching in Italian schools and universities. Specifically, we aim to contribute to the body of research on the benefits of PWCF as a learning activity for the development of metalinguistic reflection in peer-to-peer native/non-native online communication. Using a sample of tandem interactions between US learners of Italian and Italian learners of English, we conducted a qualitative analysis of the explanations of linguistic phenomena provided by native speakers when commenting on errors after giving corrective feedback on their non-native partners’ pieces of L2 writing. The data analysis confirmed that the feedback-discussing tasks pushed native/non-native peers to actively reflect on both source and target language, engaging in metalinguistic discussions and utilizing cross-linguistic knowledge. Key words: WRITTEN CORRECTIVE FEEDBACK, NATIVE/NONNATIVE PEER INTERACTION, METALINGUISTIC REFLECTION, CROSS-LINGUISTIC AWARENESS, ONLINE TANDEM ES El feedback correctivo escrito entre pares es una técnica de enseñanza cuyo potencial parece aún poco explotado en la enseñanza de lenguas extranjeras en las escuelas y universidades italianas. Este artículo se centra en los beneficios del feedback entre pares para el desarrollo de la reflexión metalingüística. En concreto, se analiza una pequeña muestra de interacciones entre estudiantes estadounidenses de italiano y estudiantes italianos e italianas de inglés que participan en un intercambio a distancia en tándem. Se realiza un análisis cualitativo de las explicaciones de los fenómenos lingüísticos que da el alumnado nativo cuando comenta los errores después de proporcionar feedback correctivo sobre las producciones escritas del alumnado no nativo. El análisis de los datos ha confirmado que las actividades de discusión sobre el feedback han llevado a los participantes a reflexionar activamente tanto sobre la lengua meta como sobre la lengua materna, ayudando a entrenar su conciencia metalingüística. Palabras clave: FEEDBACK CORRECTIVO ESCRITO, INTERACCIÓN ENTRE PARES NATIVOS/NO NATIVOS, REFLEXIÓN METALINGÜÍSTICA, CONCIENCIA INTERLINGÜÍSTICA, TÁNDEM EN LÍNEA IT Il feedback correttivo scritto tra pari è una tecnica didattica il cui potenziale sembra ancora poco sfruttato nell'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole e nelle università italiane. Questo contributo si focalizza sui benefici del feedback tra pari per lo sviluppo della riflessione metalinguistica. In particolare, viene analizzato un piccolo campione di interazioni tra studenti statunitensi di italiano e studenti italiani di inglese impegnati in uno scambio di tandem a distanza. Viene condotta un'analisi qualitativa delle spiegazioni dei fenomeni linguistici date dai parlanti nativi quando commentano gli errori dopo aver fornito feedback correttivo sulle produzioni scritte dei loro partner non nativi. L'analisi dei dati ha confermato che le attività di discussione del feedback hanno spinto i partecipanti a riflettere attivamente sia sulla lingua obiettivo sia su quella nativa, esercitando la propria consapevolezza metalinguistica. Parole chiave: FEEDBACK CORRETTIVO SCRITTO, INTERAZIONE TRA PARI NATIVI/NON NATIVI, RIFLESSIONE METALINGUISTICA, CONSAPEVOLEZZA CROSS-LINGUISTICA, TANDEM ONLINE
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Isse, Renan Marques. "O ensino produtivo para formação de falantes proficientes." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 22. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70720.

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Abstract:
RESUMO: Adotar o uso de gêneros textuais para o ensino de língua é uma forma de demonstrar aos alunos as diferentes manifestações cotidianas de uso da língua em questão. Dessa forma, nossa proposta busca demonstrar como o ensino de leitura e de língua italiana pode se beneficiar com a adoção de gêneros textuais, e, portanto, apresentamos um relato de experiência com base nessa abordagem teórica em específico. A partir da análise de documentos que normatizam o ensino de línguas materna e estrangeiras no país e da contribuição de teóricos que dão suporte ao nosso objetivo, demonstraremos a posição central do gênero textual para o ensino de línguas no Brasil. Nesse sentido, mergulharemos nas contribuições valorosas de Geraldi (1999), Marcuschi (2010) e Travaglia (2009), nesse aspecto vital em que os três autores convergem como proposta para o ensino de língua. Nossa investigação se propõe a indicar caminhos para que o gênero textual, em vias de consolidação de seu papel nas aulas de língua materna na escola, também seja adotado no contexto do ensino de língua estrangeira e desenvolvimento de práticas de leitura, e, portanto, seja mais valorizado nas propostas de materiais didáticos adotados por cursos de língua. Ao contrapor o modo com o qual se ensinava línguas ao modo que defendemos para o ensino produtivo, buscaremos desestruturar o ensino engessado em práticas de metalinguagem, nomenclaturas e identificações de funções linguísticas para privilegiar o ensino produtivo, isto é, aquele que visa à criação e ao desenvolvimento das competências e habilidades comunicativas do falante. Para ilustrar nossa fala, apresentaremos, também, a metodologia utilizada para o ensino de italiano em uma turma de nível A1-A2, com vias de contemplar o ensino produtivo a partir da leitura e discussões de gêneros jornalísticos escolhidos.Palavras-chave: Ensino Produtivo. Gêneros textuais. Ensino de línguas. Ensino de italiano. ABSTRACT: Adottare l’uso di generi testuali per l’insegnamento di lingue è una forma di dimostrare agli studenti le diverse manifestazioni quotidiane di uso di questa lingua. In questo modo, la nostra proposta prova a dimostrare la maneira in cui l’insegnamento di lettura e di lingua italiana possa essere beneficiato dall’addozione dei generi testuali, e, quindi, presentiamo un rapporto di esperienza basato sul cosidetto approccio teorico. Partendo dall’analisi dei documenti che standardizzano l’insegnamento di lingue madre e straniere nel paese e dal contributo di teorici che sostengono il nostro obiettivo, dimostreremo la posizione centrale del genere testuale per l’insegnamento di lingue in Brasile. Per raggiungere il nostro obiettivo, useremo i contributi preziosi di Geraldi (1999), Marcuschi (2010) e Travaglia (2009) nell’aspetto in cui le loro ricerche e pubblicazioni convergono come proposta per l’insegnamento di lingue. La nostra ricerca si propone ad indicare percorsi perché il genere testuale, in fasi di consolidamento del suo ruolo nelle lezioni di lingua madre alla scuola, sia anche utilizzato nel contesto dell’insegnamento di lingua straniera e sviluppo di pratiche di letture, e, pertanto, sia più apprezzato nelle proposte di materiali didattici adottate dai corsi di lingua. Per contrastare il modo con cui si insegnavano le lingue con quello che difendiamo come insegnamento produttivo, proveremo a destrutturare l’insegnamento chiuso nelle pratiche di metalinguaggio, nomenclature e identificazione di funzioni linguistiche per privilegiare quello tipo di insegnamento di lingue che mira alla creazione e allo sviluppo delle competenze e abilità comunicative del parlante. Per illustrare il nostro discorso, presenteremo, anche, la metodologia utilizzata per l’insegnamento di italiano in una classe livello A1-A2 affinché si contempli l’insegnamento produttivo attraverso la lettura e discussione dei generi giornalistici scelti.Parole chiave: Insegnamento produttivo. Generi testuali. Insegnamento di lingue. Insegnamento di italiano. ABSTRACT: Adopting text genres for language teaching is a way to demonstrate students the daily different manifestations of the specific language being used. This way, our proposal aims at demonstrating how reading and Italian language teaching can be benefited from the adoption of text genres, and, thus, we present a case study based on this theoretical approach. From the analysis of native and foreign language teaching normative documents, we demonstrate the central role of text genre for language teaching in Brazil. This way, we dive deep into Geraldi’s (1999), Marcuschi’s (2010) and Travaglia’s (2009) worth contributions, in the point of utmost importance where they all agree as a way to teach language. Our investigation proposes to indicate paths so that the text genre, in consolidation of its role in mother language at school, can also be adopted for foreign languages and reading practices’ developments, and, therefore, acquire more value in textbooks adopted by language schools. Comparing the way in which languages were taught in the past to the way we defend for productive teaching, we aim at deconstructing teaching based on metalinguistic practices, naming labels and syntax function identification to privilege productive teaching, that is, practices whose target is developing the speakers’ competences and communicative skills. So as to illustrate our text, we will also present the methodology used towards Italian teaching in an A1-A2 group, with the intention to contemplate productive teaching from the reading and discussion of selected journalistic texts’ discussion.Keywords: Productive Teaching. Textual genres. Language teaching. Teaching Italian.
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Gesuato, Sara. "Review: Trubnikova, Victoriya, & Garofolin, Benedetta. (2020). Lingua e interazione. Insegnare la pragmatica a scuola [Language and interaction. Teaching pragmatics at school]. Edizioni ETS." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 9, no. 1 (April 10, 2022): 140–44. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.15.271.

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Abstract:
EN This volume presents a theoretical and practical approach to the teaching of pragmatics in primary and secondary educational contexts. Targeting first language (L1), second language (L2), and foreign language (FL) teachers, the volume starts by introducing key concepts in pragmatics, providing an overview of theoretical notions in communicative competence, and drawing pedagogical implications from these notions. The book then reports findings from a survey conducted among language teachers on their views on and experience with the teaching of linguistic pragmatics. Finally, a 5-step inductive-explicit pedagogical model is put forward for raising metapragmatic awareness and developing receptive and productive pragmatic skills among learners of varied age groups. A rich set of sample activities illustrates how to put the model into practice and to adapt it to learners’ specific needs. Key words: PRAGMATICS TEACHING, METAPRAGMATIC AWARENESS, L1/L2/FL TEACHERS, PRIMARY AND SECONDARY EDUCATION, INDUCTIVE-EXPLICIT PEDAGOGY ES Este volumen presenta una aproximación teórica y práctica a la enseñanza de la pragmática en contextos educativos de primaria y secundaria. Dirigido a profesores de lengua primera (L1), segunda lengua (L2) y lengua extranjera (LE), el volumen comienza introduciendo conceptos clave en pragmática, brindando una descripción general de las nociones teóricas en competencia comunicativa y extrapolando las implicaciones pedagógicas que surgen de dichas nociones. Asimismo, este libro recoge los resultados obtenidos a partir de una encuesta realizada entre profesores de idiomas sobre sus puntos de vista y experiencias en la enseñanza de la pragmática lingüística. Finalmente, se propone un modelo pedagógico inductivo-explícito que consta de 5 pasos para aumentar la conciencia metapragmática y desarrollar habilidades pragmáticas receptivas y productivas entre estudiantes de diferentes grupos de edad. Un amplio conjunto de actividades de muestra ilustra cómo poner en práctica el modelo y adaptarlo a las necesidades específicas del alumnado. Palabras clave: ENSEÑANZA DE LA PRAGMÁTICA, CONCIENCIA METAPRAGMÁTICA, DOCENTES L1/L2/LE, EDUCACIÓN PRIMARIA Y SECUNDARIA, PEDAGOGÍA INDUCTIVO-EXPLICITA IT Questo volume presenta un approccio teorico-pratico all’insegnamento della pragmatica in contesti di istruzione primaria e secondaria. Rivolgendosi a insegnanti delle lingue madre (L1), seconda (L2) e straniera (LS), il volume si apre con una presentazione dei concetti chiave della pragmatica, offrendo una panoramica delle nozioni generali sulla competenza comunicativa e delineando le implicazioni pedagogiche che ne derivano. Il libro riporta poi i risultati di un sondaggio condotto tra insegnanti di lingue sul loro punto di vista e sulla loro esperienza con l’insegnamento della pragmatica. Infine, viene proposto un modello pedagogico induttivo-esplicito composto di cinque fasi per raggiungere una consapevolezza metapragmatica e per sviluppare competenze pragmatiche sia recettive sia produttive tra studenti di età diversa. Un ricco repertorio di attività illustra come mettere in pratica il modello e adattarlo ai bisogni specifici degli studenti. Parole chiave: DIDATTICA DELLA PRAGMATICA, CONSAPEVOLEZZA METAPRAGMATICA, INSEGNANTI DI L1/L2/LS, ISTRUZIONE PRIMARIA E SECONDARIA, PEDAGOGIA INDUTTIVO-ESPLICITA
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Bertollo, Sabrina. "Parlare di spazio in un mondo ubiquo. Un tour 3D nella sala Bruegel del Kunsthistorisches Museum di Vienna per la didattica della spazialità nel tedesco come lingua straniera." Babylonia Journal of Language Education 3 (December 23, 2022): 98–103. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.211.

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Abstract:
Nel presente contributo verranno esplorate le potenzialità della didattica delle espressioni spaziali nel tedesco come lingua straniera a partire da un tour virtuale 3D nella sala Bruegel del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Nello specifico, la simultanea attivazione del canale visuale e del canale linguistico consentirà di mettere a fuoco per studenti di livello A2 stati e movimenti direzionati, che verranno descritti impiegando in un contesto realistico la lingua tedesca. Lo spostamento virtuale nella sala, ma anche la descrizione delle opere, consentiranno di proporre riflessioni sulla codifica linguistica della spazialità, con particolare riferimento all’impiego delle Wechselpräpositionen e alla corretta selezione dei casi dativo e accusativo, argomento tradizionalmente ostico per gli apprendenti.
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Bunn, Daniela, and Mariele Lúcia Tortelli. "A participação da língua italiana no Projeto Multidisciplinar PIBID/UFSC Línguas Estrangeiras/Adicionais: interação, cooperação e formação docente." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70752.

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Abstract:
RESUMO: Políticas públicas de formação de professores e incentivo à docência como o Programa Institucional de Bolsas de Iniciação à Docência (PIBID/MEC), que tem como objetivo antecipar o vínculo entre os futuros professores e a sala de aula, fazendo uma articulação entre a educação superior e as escolas estaduais e municipais, não contemplam línguas adicionais como o italiano, o francês e o alemão. Tendo em vista essa lacuna, num esforço de resistência e união, professores do Departamento de Metodologia do Ensino e do Departamento de Língua e Literatura Estrangeira, da Universidade Federal de Santa Catarina, refletiram sobre a possibilidade de um subprojeto multidisciplinar que apoiasse essas línguas não contempladas no programa. O objetivo principal deste relato é expor como a experiência da interação entre professores universitários dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês; professores de espanhol e inglês da rede pública de educação de Santa Catarina e graduandos dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês têm criado um espaço de res(ex)istência nas discussões sobre o fazer docente e o ensino de língua-cultura na escola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Como essa equipe e essa experiência multidisciplinar podem contribuir no processo de formação de professores em contexto remoto de ensino e como podemos fomentar o diálogo entre as línguas estrangeiras em nossas universidades são algumas questões norteadoras. É objetivo ainda apresentar o desenvolvimento do projeto durante a pandemia e sua contribuição para a formação dos alunos do curso de licenciatura, especialmente do curso de Italiano. Pela análise de material empírico e teórico estudado ao longo do projeto, procurou-se levantar algumas perspectivas tendo em vista que, de pequenas iniciativas como essas, como a proposta multidisciplinar, o empenho coletivo de professores de LE, a procura por uma bolsa alternativa à da Capes e o interesse e empenho da aluna bolsista, a área do italiano pôde acessar espaços mais democráticos dentro da Universidade e da escola.Palavras-chave: Ensino. Aprendizagem. Língua. Italiano. Pibid Multidisciplinar. ABSTRACT: Politiche pubbliche per la formazione degli insegnanti e incentivi come il Programma Istituzionale per le Borse di Iniziazione all'Insegnamento (PIBID/MEC), che mirano ad anticipare il legame tra i futuri insegnanti e l'aula, creare un collegamento tra l'istruzione superiore e le scuole statali e comunali, non include lingue aggiuntive come l'italiano, il francese e il tedesco. In considerazione di questa lacuna, in uno sforzo di resistenza e di unione, professori del Dipartimento di Metodologia Didattica e il Dipartimento di Lingua Straniera e Letteratura dell'Università Federal de Santa Catarina hanno riflettuto sulla possibilità di un sottoprogetto multidisciplinare che supportasse queste lingue non incluse nel Programma. L'obiettivo principale di questa presentazione è quello di esporre come l'esperienza dell'interazione tra docenti universitari di corsi di italiano, spagnolo, inglese e francese; insegnanti di spagnolo e inglese della rete di istruzione pubblica e laureandi di corsi di italiano, spagnolo e inglese hanno creato uno spazio di resistenza nelle discussioni sulla didattica e l'insegnamento della lingua-cultura a scuola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Come questo team e questa esperienza multidisciplinare possono contribuire al processo di formazione degli insegnanti in un contesto di insegnamento remoto e come possiamo promuovere il dialogo tra le lingue straniere nelle nostre università sono alcune questioni guida. Si propone anche di presentare lo sviluppo del progetto durante la pandemia e il suo contributo alla formazione degli studenti del corso di laurea, in particolare il corso di italiano. L'analisi del materiale empirico e teorico ci ha aitutato ad elevare alcune prospettive in vista di piccole iniziative come la proposta multidisciplinare, l'impegno collettivo degli insegnanti di LE, la ricerca di una borsa di studio alternativa e l'impegno della studente, così l'italiano ha potuto accedere a spazi più democratici all'interno dell'Università e della scuola.Parole chiave: Insegnamento. Apprendimento. Lingua. Italiano. Pibid Multidisciplinare. ABSTRACT: Public policies for teacher training and incentive to teaching such as the Institutional Program for Teaching Initiation Scholarships (PIBID/MEC), which aims to anticipate the link between future teachers and the classroom, making a link between higher education and state and municipal schools, does not include additional languages such as Italian, French and German. In view of this gap, in an effort of resistance and union, professors from the Department of Teaching Methodology and the Department of Foreign Language and Literature of the Universidade Federal de Santa Catarina reflected on the possibility of a multidisciplinary subproject that would support these languages not included in the program. The main objective of this presentation is to expose how the experience of the interaction between university professors of Italian, Spanish, English and French courses; teachers of Spanish and English of the public education and undergraduates of Italian courses, Spanish and English have created a space of res(ex)istência in the discussions on the teaching and language-culture teaching at school (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). How this team and this multidisciplinary experience can contribute to the teacher training process in a remote teaching context and how we can foster dialogue between foreign languages in our universities are some guiding issues. It also aims to present the development of the project during the pandemic and its contribution to the training of students of the undergraduate course, especially the Italian course. The analysis of empirical and theoretical material, also in view of the formal documents of Santa Catarina, sought to raise some perspectives with a view to small initiatives such as the multidisciplinary proposal, the collective commitment of LE teachers, the search for an alternative scholarship t and the interest and commitment of the scholarship student, the Italian area was able to access more democratic spaces within the University and the school.Keywords: Teaching. Learning. Language. Italian. Multidisciplinary Pibid.
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Bisanti, Tatiana. "L’apprendimento dell’italiano L2 nel cinema italiano contemporaneo." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 185–206. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.07.

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Abstract:
Nel contributo vengono presentati alcuni film italiani degli ultimi trent’anni che rappresentano l’interazione fra docente e apprendente nel contesto della lezione di italiano L2 (Pummarò, Lettere dal Sahara, La mia classe) o l’interazione fra parlanti nativi e non nativi in contesti extra-didattici (Io sono Li). Dal punto di vista linguistico, il contributo si sofferma sull’interlingua degli apprendenti, andando a verificare l’autenticità del parlato filmico. Dal punto di vista didattico, l’analisi si interroga sull’utilità di determinate sequenze filmiche per l’apprendimento L2/LS e la formazione professionale del docente di lingua straniera.
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Moretti, G. Battista. "Per una didattica delle proposizioni completive nell' Italiano contemporaneo." Linguistica 26, no. 1 (December 1, 1986): 5–57. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.26.1.5-57.

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Abstract:
Quale insegnante di lingua italiana a stranieri, mi sono deciso a questo lavoro col desiderio non solo di descrivere le strutture in argomento, ma, soprattutto, di dare al tempo stesso ragione (a chi affronta lo studio dell'italiano come lingua seconda) delle varietà dei loro usi odierni anche più particolari.
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Salvato, Valentina, and Giuseppe Paternostro. "LA NARRAZIONE COME STRUMENTO DIDATTICO E DI RICERCA NELLA ESPERIENZA DI ITASTRA." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 21, 2022): 49–62. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18153.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è quello di presentare il ruolo della narrazione nel modello didattico e di ricerca della Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo. In particolare, gli autori illustrano i tre pilastri su cui poggia l’impianto narrativo del modello di Itastra: l’autobiografia linguistica (§ 2); i laboratori artistico-narrativi (§ 3); la narrazione come pratica discorsiva metacomuncativa (§ 4). In conclusione del lavoro (§ 5) si evidenzia, da un lato, come la narrazione consenta di ampliare la capacità degli insegnanti di riflettere sulla loro attività didattica; dall’altro come essa contribuisca alla costruzione di una comunità di apprendimento centrata sulla forza che le lingue hanno di valorizzare le diversità e favorire la loro convivenza. Narrative as a teaching and research method. The experience of ItaStra The paper illustrates the role of narratives in the teaching and research model developed by the Italian language school for Foreigners of the University of Palermo (ItaStra). In particular, we discuss the three pillars on which the narrative model is based: linguistic autobiography (§ 2); artistic and narrative labs (§ 3); narrative as a meta-communicative practice (§ 4). In the last section (§ 5), we focus the fact that narrative can help teachers broaden their reflective capacity about teaching; narratives support the construction of a learning community where multilingualism plays a central role.
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Savoia, Teresa. "La scrittura nella didattica della lingua straniera." CADMO, no. 2 (January 2019): 115–19. http://dx.doi.org/10.3280/cad2018-002008.

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Borreguero Zuloaga, Margarita. "Nuzzo, Elena / Grassi, Roberta, Input, output e interazione nell’insegnamento delle lingue, Roma, Bonacci, “L&L Lingua e Lingue. Studi sull’insegnamento dell’italiano e delle lingue straniere”, 2016, 173 pp." Cuadernos de Filología Italiana 27 (July 9, 2020): 313–16. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.70503.

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Abstract:
Reseña de la obra de Nuzzo, Elena / Grassi, Roberta, Input, output e interazione nell’insegnamento delle lingue, Roma, Bonacci, “L&L Lingua e Lingue. Studi sull’insegnamento dell’italiano e delle lingue straniere”, 2016, 173 pp.
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Ožbot, Martina. "Tradurre per sbagliare, tradurre per imparare: la traduzione nello studio dell'italiano a livello universitario." Linguistica 44, no. 1 (December 1, 2004): 47–58. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.44.1.47-58.

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Abstract:
L'articolo esamina l'uso delta traduzione nelt' apprendimento di lingue straniere, accennando prima al ruolo ridotto che quest'attività ha tradizionalmente avuto nelto studio linguistico, per arrivare poi alte caratteristiche delta traduzione nel mondo reale, dalte quali si suggerisce di partire anche nelle situazioni didattiche. In base a un'analisi delte traduzioni italiane di due testi sloveni fatte da studenti universitari di grado avanzato si può osservare che i maggiori problemi che gli apprendenti hanno in italiano sono di tipo testuale e contrastivo; in gran parte essi sono dovuti alt'interferenza diretta o indiretta con la madre­ lingua. Data la natura eminentemente testuale e bilingue dell'attività di traduzione questa viene propos­ ta come un efficace contributo alto sviluppo delta competenza linguistica del par/ante et senso più ampio.
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Maugeri, Giuseppe. "Gli ambienti di apprendimento nell’insegnamento delle lingue straniere." Примењена лингвистика 16 (2015): 101–12. http://dx.doi.org/10.18485/primling.2015.16.8.

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Cambiaghi, Bona. "La « didattica delle lingue moderne » en Italie." Éla. Études de linguistique appliquée 123-124, no. 3 (2001): 419. http://dx.doi.org/10.3917/ela.123.0419.

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Amoruso, Marcello. "UN NUOVO PROFILO DI APPRENDENTI. ANALFABETI PLURILINGUI." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 21, 2022): 19–27. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18150.

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Abstract:
In questa presentazione si introducono i risultati di una ricerca il cui obiettivo era valutare se il multilinguismo potesse essere visto come un elemento di miglioramento della capacità di memoria e di abilità metalinguistica anche in soggetti analfabeti. La ricerca si inserisce nel quadro delle azioni condotte all'interno della Scuola di Lingua Italiana per Stranieri (ItaStra) dell'Università degli Studi di Palermo, il cui obiettivo è costruire un profilo più completo dei tanti analfabeti che popolano le classi della scuola e una didattica più rispondente alle i bisogni educativi degli studenti. A new learner profile. Multilingual illiterates This paper introduces the results of a study whose goal was to evaluate whether multilingualism could be seen as element of improvement of memory and metalinguistic ability even in illiterate subjects. The study is part of the actions carried out within the School of Italian Language for Foreigners (ItaStra) of the University of Palermo, whose goal is to build a more complete profile of the many illiterate people who populate the classrooms of the school and didactics that are more responsive to the educational needs of students.
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Paleta, Alicja. "Alcune considerazioni sull’uso della traduzione nella didattica d’italiano come lingua straniera." Studia Romanica Posnaniensia 40, no. 3 (January 1, 2013): 55. http://dx.doi.org/10.14746/strop.2013.403.005.

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Vučo, Julijana. "LE POLITICHE LINGUISTICHE EDUCATIVE E LA LINGUA ITALIANA NEL CONTESTO GLOBALE E REGIONALE OBRAZOVNE JEZIČKE POLITIKE I ITALIJANSKI JEZIK U GLOBALNOM I REGIONALNOM KONTEKSTU." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 323–40. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.18.

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Abstract:
Numerose sono le ragioni che motivano lo studio di lingue straniere. La diffusione e la distribuzione di lingue straniere dipende da motivi economici, politici, culturali e tecnico-organizzativi coordinati alle specificità e necessità locali. Nelle decisioni dei creatori delle politiche linguistiche o singoli interessati per quale lingua optare, partecipano numerosi fattori, dai motivi legati alle urgenze strategiche concordi alle visioni globali, fino a quelli ispirati dalle ragioni personali dell’individuo. La lingua italiana è parlata da cca 70 milioni di parlanti, caratterizzata da forte mobilità sia di forme migratorie tradizionali sia di quelle moderne legate al turismo e scelte professionali. Nel senso economicoproduttivo, l’Italia fa parte della rosa dei paesi più sviluppati del mondo. Questi fattori creano molte e sviluppate ragioni per l’interazione in lingua italiana. Nel presente contributo, seguendo le dichiarate e le più importanti competenze del Duemila europeo, si discutono le attuali politiche educative prevalentemente linguistiche, la potenza delle lingue, la spendibilità e la posizione dell’italiano nell’interazione linguistica nel mondo moderno, come pure le possibili prospettive dello sviluppo del ruolo della lingua italiana nel contesto globale e regionale.
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Averna, Carmelo. "L’uso del dispositivo mobile per l’apprendimento dell’italiano come LS in contesto informale: uno studio quantitativo." Cuadernos de Filología Italiana 29 (June 24, 2022): 87–105. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.80167.

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Abstract:
In questo contributo, partendo dal punto di vista dell’apprendente, si effettuerà un’analisi finalizzata a sondare l’uso, l’interesse e l’utilità del dispositivo mobile per un approfondimento linguistico dell’italiano come lingua straniera (LS) in contesti informali di apprendimento. I destinatari dell’indagine sono apprendenti di italiano LS di profilo e livello linguistico diversi. Complessivamente sono stati raccolti i dati di 602 studenti appartenenti a 68 centri educativi presenti in 43 Paesi nel mondo. Con questo studio, di carattere esplorativo, si sono voluti indagare, in particolar modo, quattro aspetti: 1) l’uso delle app per l’apprendimento linguistico tra gli studenti di italiano LS; 2) il livello di gradimento dell’esperienza delle app come risorsa linguistica della LS; 3) la relazione fra l’uso delle app e la competenza linguistica; 4) la relazione fra l’uso delle app e l’età degli apprendenti. Considerati questi obiettivi, la metodologia seguita per questo studio è principalmente di tipo quantitativo. I dati raccolti offrono alcuni spunti interessanti per riflettere sui dati demografici e sul livello di interesse e gradimento degli utenti-apprendenti di italiano LS in relazione al loro uso con il dispositivo mobile come strumento didattico.
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NATALUCCI, Nicoletta. "Didattica delle lingue classiche: un «nuovo metodo grammaticale»?" Euphrosyne 33 (January 2005): 453–72. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124291.

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Nitti, Paolo. "The sanitary emergency and language teachers’ training needs in Italy." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 59–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-10261.

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Abstract:
Language teaching represents one of the language sciences that can be regarded as applicative. The teaching of modern languages is a discipline that is intrinsically interconnected with other disciplines and, from the moment it was scientifically recognized on the epistemological level, it has been characterized by a keen interest and affinity towards the technologies. This essay showcases the results of a survey conducted on a sample of teachers on the effects of the pandemic on language teaching in Italy. L’emergenza sanitaria e i bisogni formativi dei docenti di lingua in Italia. La didattica delle lingue rappresenta una delle scienze del linguaggio di carattere applicativo. La glottodidattica inoltre è una disciplina interconnessa intimamente con altri campi del sapere e, fin dai primi momenti di autonomia sul piano dello statuto epistemologico, con la tecnologia. Questo contributo permette di analizzare i risultati di un’indagine condotta su un campione rappresentativo di insegnanti in merito agli effetti della pandemia sull’insegnamento delle lingue in Italia. L’emergenza sanitaria e i bisogni formativi dei docenti di lingua in Italia La didattica delle lingue rappresenta una delle scienze del linguaggio di carattere applicativo. La glottodidattica inoltre è una disciplina interconnessa intimamente con altri campi del sapere e, fin dai primi momenti di autonomia sul piano dello statuto epistemologico, con la tecnologia. Questo contributo permette di analizzare i risultati di un’indagine condotta su un campione rappresentativo di insegnanti in merito agli effetti della pandemia sull’insegnamento delle lingue in Italia.
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Pauletto, Franco, and Isabelle Ahlström. "Pautas atípicas. Las conversaciones en los materiales auditivos para la enseñanza de español L2 publicados en Suecia." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 9, no. 1 (April 10, 2022): 52–70. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.15.1.264.

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Abstract:
ES Este estudio de caso utiliza el análisis de la conversación para examinar la interacción verbal en las conversaciones didácticas de tres manuales de español como lengua extranjera (de ahora en adelante ELE) empleados en la educación secundaria sueca. La observación de dichas conversaciones revela algunos patrones problemáticos en cuanto a la secuencialidad de las acciones, a la presencia sistemática de silencios entre turnos de palabra y, en general, a la falta de coordinación entre co-participantes. Otros fenómenos típicos de la interacción espontánea, como por ejemplo los solapamientos entre turnos de palabra, las reparaciones o las co-construcciones faltan por completo en los materiales analizados. En la perspectiva de una enseñanza de idiomas comunicativa y orientada a la acción, el artículo sostiene que en la preparación de este tipo de soportes didácticos habría que tener más en cuenta la estrecha relación existente entre lengua hablada y acción social. Palabras clave: ANÁLISIS DE LA CONVERSACIÓN, COMPRENSIÓN AUDITIVA, ELE, ENSEÑANZA DE ELE, SUECIA, INTERACCIÓN, SECUENCIALIDAD, ACCIÓN SOCIAL EN This case study adopts the theory and method of conversation analysis to examine recorded dialogues in three textbooks for Spanish as a Foreign Language used in Swedish secondary education. The analyses of these conversations reveal some problematic patterns regarding the sequence of actions, the systematic presence of gaps between turns at talk, and a frequent lack of coordination between co-participants. Other phenomena that are typical of spontaneous interactions, such as overlaps between turns, repair sequences or co-constructions, are completely missing in the analyzed materials. From the perspective of communicative and action-oriented language teaching, the article maintains that in the preparation of this type of pedagogical supports, the authors should consider the close relationship between spoken language and social action. Key words: CONVERSATION ANALYSIS, LISTENING COMPREHENSION, SPANISH AS A FOREIGN LANGUAGE, SPANISH AS A FOREIGN LANGUAGE TEACHING, SWEDEN, INTERACTION, SEQUENTIALITY, SOCIAL ACTION IT Questo studio di caso si avvale dell’analisi della conversazione per esaminare le interazioni verbali nelle conversazioni didattiche di tre manuali di spagnolo come lingua straniera adottati presso le scuole secondarie svedesi. L’osservazione di queste conversazioni rivela alcune costanti problematiche relativamente alla sequenzialità delle azioni, alla presenza sistematica di silenzi tra i turni di parola e, in generale, alla mancanza di coordinamento tra i co-partecipanti. Inoltre, altri fenomeni tipici dell’interazione spontanea, come, per esempio, le sovrapposizioni dei turni, le riparazioni e le co-costruzioni mancano del tutto nei materiali analizzati. Nell’ottica di una glottodidattica comunicativa e orientata all’azione, questo studio sostiene che la stretta relazione esistente tra lingua orale e azione sociale dovrebbe essere tenuta in maggiore considerazione nella preparazione di questo tipo di materiali didattici. Parole chiave: ANALISI DELLA CONVERSAZIONE, COMPRENSIONE ORALE, SPAGNOLO COME LINGUA STRANIERA, INSEGNAMENTO DI SPAGNOLO COME LINGUA STRANIERA, SVEZIA, INTERAZIONE, SEQUENZIALITÀ, AZIONE SOCIALE
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Nuzzo, Elena. "“Dai fallo per me!” L’insistenza di fronte a un rifiuto: evidenze empiriche per la didattica dell’italiano a stranieri." Cuadernos de Filología Italiana 26 (October 2, 2019): 75–91. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.61495.

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Abstract:
Affinché gli insegnanti di lingua seconda possano affrontare con gli studenti anche fenomeni pertinenti al livello della pragmatica è importante che abbiano accesso a dati empirici e risultati della ricerca su come i parlanti della lingua bersaglio realizzano vari atti linguistici in diversi contesti. Il presente contributo intende esplorare le modalità di realizzazione della sequenza invito-rifiuto in un campione di interazioni semispontanee tra giovani parlanti di italiano con un grado medio di confidenza, focalizzandosi in particolare sul ruolo dell’insistenza nel contesto di un invito informale a una festa. Si analizzano 94 roleplay di invito-rifiuto interpretati da studenti universitari residenti nella zona di Roma. I risultati mostrano che l’insistenza di fronte al rifiuto è una reazione frequente e attesa, benché non sempre presente. Ciò rivela qualche analogia tra la lingua/cultura italiana e alcune culture sudamericane nelle quali l’insistenza sembra essere addirittura una routine “necessaria”, utile a rafforzare i legami di affiliazione tra i membri della comunità.
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Padilla, Lillie Vivian. "Reseña: Macedo, Donaldo (Ed.) (2019). Decolonizing foreign language education: The misteaching of English and other colonial languages. Routledge." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, no. 2 (October 30, 2020): 112–15. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.12.219.

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Abstract:
ES El libro reseñado considera las diferentes maneras en las que se puede descolonizar la enseñanza de lenguas extranjeras en el salón de clase. El libro incluye 11 capítulos que examinan las diferentes ramas de la enseñanza y propone sugerencias para lograr esta descolonización. Palabras clave: DESCOLONIZACIÓN, LENGUAS EXTRANJERAS, ENSEÑANZA EN The book under review presents different approaches to decolonizing foreign language education in the classroom. The book includes 11 chapters, each examining a different branch of teaching and proposing suggestions aimed at realizing decolonization. Key words: DECOLONIZATION, FOREIGN LANGUAGES, TEACHING IT Il libro recensito tratta dei diversi modi possibili per decolonizzare l’insegnamento delle lingue straniere in classe. Gli 11 capitoli che lo compongono prendono in considerazione i vari rami dell’insegnamento e danno suggerimenti per il raggiungimento della decolonizzazione. Parole chiave: DECOLONIZZAZIONE, LINGUE STRANIERE, INSEGNAMENTO
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Derosas, Manuela. "Didattica delle lingue in prospettiva interculturale: innovazione e potenzialità." Anuario de Letras Modernas 14 (July 31, 2009): 189–98. http://dx.doi.org/10.22201/ffyl.01860526p.2008.14.686.

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Abstract:
Since the early ’80s the adjective "intercultural" in language learning and teaching has seemed to acquire a remarkable importance, although its meaning is strongly debated. As a matter of fact, despite the existence of a vast literature on this topic, difficulties arise when applying it in the classroom. The aim of this work is to analyze the elements we consider to be the central pillars in this methodology, i.e. a renewed language-and culture relation, the Intercultural Communicative Competence, the intercultural speaker. These factors allow us to consider this as a new paradigm in language education; furthermore, they foster the creation of new potentialities and configure the classroom as a significant learning environment towards the discovery of Otherness.
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Moneti, Annamaria, and Marcel Danesi. "Manuale di Tecniche per la Didattica delle Lingue Moderne." Italica 66, no. 4 (1989): 453. http://dx.doi.org/10.2307/479261.

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Nuessel, Frank, and Marcel Danesi. "Il cervello in aula! Neurolinguistica e didattica delle lingue." Italica 76, no. 4 (1999): 513. http://dx.doi.org/10.2307/480256.

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Iaco, Moira De. "IL RUOLO COGNITIVO DEI GESTI NELL'EDUCAZIONE LINGUISTICA." Trabalhos em Linguística Aplicada 59, no. 2 (August 2020): 1397–408. http://dx.doi.org/10.1590/010318137434211520200628.

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Abstract:
RIEPILOGO Questo contributo intende fornire argomenti utili per comprendere l'efficacia cognitiva dei gesti nella didattica delle lingue. Muovendo dall'influenza dei gesti su processi cognitivi quali i processi attentivi, la memoria, il problem solving e il ragionamento, si giungerà a mostrare le funzioni che i gesti possono svolgere nell'educazione linguistica. Il fine è quello di evidenziare l'esigenza per i docenti L2 di diventare sempre più consapevoli dell'uso strategico dei gesti nella didattica.
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Rosi, Fabiana. "Intercomprensione e plurilinguismo: studenti universitari di lingue e di discipline non linguistiche a confronto." Cuadernos de Filología Italiana 27 (July 7, 2020): 137–65. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.66537.

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Abstract:
: La ricerca confronta la capacità di intercomprensione dello spagnolo fra due gruppi di italofoni nativi, studenti universitari di lingue straniere e studenti universitari di discipline non linguistiche, prevalentemente di ingegneria, per verificare se la competenza linguistica plurilingue e la competenza metalinguistica più matura degli studenti di lingue determinino un vantaggio nella comprensione di un testo scritto in una lingua affine non conosciuta. Le analisi evidenziano analogie piuttosto che differenze fra i due gruppi sia sul piano della comprensione del contenuto, misurata in termini di comprensione globale, analitica e inferenziale, sia delle strategie di comprensione adottate. Il vantaggio degli studenti di lingue emerge solo nella rapidità di trasposizione del testo spagnolo in italiano. I risultati sottolineano così come l’intercomprensione fra lingue affini sia un fenomeno altamente spontaneo e incoraggiano ad impiegarla come risorsa efficace per incrementare la motivazione all’apprendimento di nuove lingue e promuovere il plurilinguismo.
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Videsott, Ruth. "Plurilinguismo nell’area ladina dell’Alto Adige. Quando plurilinguismo istituzionale e individuale si intrecciano." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): 55–83. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.03.

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Abstract:
La convivenza storica di più lingue, elemento determinante delle vallate ladine in Alto Adige, ha contribuito all’instaurarsi di un plurilinguismo istituzionale sul territorio oltre che a creare un contesto sociolinguistico notevolmente eterogeneo, se si considerano i vari repertori linguistici individuali della comunità linguistica ladina. Con il presente contributo ci si propone di gettare luce sul ruolo del plurilinguismo scolastico/istituzionale per rafforzare la consapevolezza della diversità linguistica in merito al repertorio linguistico individuale e comunitario. Partendo da una breve analisi di interviste con bambini ladinofoni in età prescolare, si illustreranno alcuni brevi passaggi di lingua, per avanzare una riflessione sulla dimensione funzionale del plurilinguismo. Inoltre, alcune considerazioni in ottica di didattica delle lingue nelle scuole ladine amplieranno i risultati emersi.
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Muller, Fernanda Suely, Antonia Dayane Figueiredo Rodrigues, and Rhayssa De Sousa Costa. "Curso Italiano dall’inizio: relato de experiência em ensino de língua italiana e a formação docente." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 16. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70753.

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Abstract:
RESUMO: A disciplina de estágio de regência faz parte da formação docente em cursos de licenciatura e sua relevância é pautada pelo desenvolvimento e aplicação de técnicas didáticas adquiridas ao longo de todo o período de graduação. Este trabalho visa, então, evidenciar a experiência obtida por meio do minicurso Italiano dall’inizio, ministrado no período de 23 de junho a 28 de julho de 2021. No minicurso privilegiamos a abordagem comunicativa para o desenvolvimento do material didático e aulas, prezando pela interação necessária para o ensino de língua estrangeira e pela utilização de recursos, atividades on-line e materiais multissemióticos que pudessem enriquecer a experiência educacional na modalidade à distância. Em nossa exposição, sublinharemos a importância de experiências didáticas práticas para a formação em licenciatura, visto que a preparação de aula, material didático e o aperfeiçoamento das relações interpessoais com os alunos constituem-se como elementos imprescindíveis para o aprimoramento de todas as habilidades necessárias aos futuros professores.Palavras-chave: Estágio. Ensino de italiano LE. Formação docente. Relato de experiência. ABSTRACT: Il tirocinio è una tappa fondamentale della formazione degli insegnanti dei corsi di Laurea e la sua rilevanza si basa sullo sviluppo e l'applicazione delle tecniche di insegnamento imparate lungo tutto il loro percorso di studi universitari. Questo lavoro si propone, quindi, di mettere in luce l'esperienza maturata attraverso il minicorso Italiano dall'inizio, svolto dal 23 giugno al 28 luglio 2021, con un carico di lavoro di 30 ore. In questo corso di breve durata noi abbiamo prediletto l'approccio comunicativo nelle lezioni, mirando l'interazione necessaria per l'insegnamento di una lingua straniera e l’uso di risorse, attività in rete e materiali multi modali che potessero arricchire l'esperienza dell’insegnamento/apprendimento nella didattica a distanza. Nella nostra presentazione, sottolineeremo quindi l'importanza delle esperienze pratiche di insegnamento per la formazione universitaria, poiché la preparazione delle lezioni, i materiali didattici e lo sviluppo dei rapporti interpersonali con gli studenti costituiscono elementi essenziali per il miglioramento di tutte le competenze e abilità necessarie ai futuri docenti.Parole-chiave: Tirocinio. Didattica dell’italiano LS. Formazione Docente. Racconto esperienza docente. ABSTRACT: The internship discipline is part of teaching practicum in undergraduate courses and its relevance is based on the development and application of teaching techniques acquired throughout the entire undergraduate period. This work aims, then, to highlight the experience obtained through the minicourse Italiano dall'inizio, given from June 23rd to July 28th, 2021. In the minicourse we privilege the communicative approach for the development of teaching material and classes, valuing the interaction necessary for foreign language teaching and the use of resources, on-line activities and multisemiotic materials that could enrich the educational experience in the distance modality. In our presentation, we will emphasize the importance of practical teaching experiences for undergraduate training, since the preparation of classes, teaching materials and the improvement of interpersonal relationships with students that are essential elements for the improvement of all the skills necessary for future teachers.Keywords: Internship. Teaching Italian Language LF. Teacher practicum. Experience report.
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