Academic literature on the topic 'Didattica delle lingue straniere'

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Journal articles on the topic "Didattica delle lingue straniere"

1

Dal Negro, Anna. "Imparare le lingue al museo: spunti, esperienze e riflessioni." Babylonia Journal of Language Education 3 (December 23, 2022): 72–77. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.225.

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Abstract:
L’apprendimento delle lingue al museo presenta una serie di opportunità nella didattica delle lingue straniere. I musei offrono infatti una varietà pressoché inesauribile di temi e materiali stimolanti e culturali che costituiscono una piacevole alternativa, da una parte a certi contenuti ripetitivi e superficiali di alcuni corsi di lingua, dall’altra a tutti quegli approcci fin troppo funzionali che vedono la lingua esclusivamente in vista di qualcosa di “utile”, vuoi che sia il lavoro, lo studio o un viaggio. In questo mio contributo mi propongo di descrivere diversi settings di didattica al museo (l’apprendimento in tandem, un corso di lingua, un’offerta in autonomia per i centri di autoapprendimento, il formato online), basandomi in parte sugli studi nell’ambito della didattica “fuori dall’aula”, ma soprattutto sulle mie esperienze personali di insegnante, ed anche di apprendente di lingue straniere. Completerò questo mio resoconto enumerando alcuni tratti comuni delle forme di apprendimento linguistico fuori dall’aula, in particolare di quelle praticate in contesto museale.
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De Domizio, Anna, and Darja Mertelj. "I giochi didattici nell’insegnamento/apprendimento d’italiano come lingua straniera." Journal for Foreign Languages 7, no. 1 (December 30, 2015): 191–215. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.7.191-215.

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Abstract:
Nonostante le numerose e diverse definizioni del gioco, in generale, si considera che il gioco stimoli e sostenga lo sviluppo cognitivo, sociale, emozionale e motorio degli individui. Nell’ambiente scolastico si usano i cosiddetti giochi didattici che sono organizzati in base agli obiettivi formativi. La differenza tra questi e i ‘giochi popolari’ consiste nel fatto che questi non sono frutto della tradizione popolare o dell’invenzione spontanea dei bambini, ma sono creati e adattati dagli insegnanti stessi, secondo criteri organizzativi e contenutistici che coincidono con gli obiettivi specifici dell’unità didattica. In conseguenza sono sempre più numerosi gli insegnanti e gli autori di libri di testo che decidono di includere questo tipo di tecnica didattica nel processo d’insegnamento. I giochi didattici nelle lezioni di lingue straniere hanno un’importanza notevole perché possono essere usati sia per sviluppare le abilità ricettive che per quelle produttive. Un’ulteriore caratteristica potenzialmente positiva dei giochi didattici è che non sono adatti solo per bambini ma anche per adolescenti e adulti, quindi adatti anche per l’insegnamento delle lingue straniere in vari contesti d’apprendimento. Nella parte empirica di quest’articolo si cerca di chiarire in quale misura si usino i giochi didattici durante le lezioni d’italiano come lingua straniera nelle scuole secondarie superiori e come questa tecnica d’insegnamento/apprendimento sia accolta tra gli studenti.
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Pozzuoli, Cesare. "La didattica della letteratura inglese nell’università italiana ai tempi della pandemia. Uno studio di caso in una classe del corso di laurea di base in “Lingue” dell’Università “Federico II”." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 239–53. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17892.

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Abstract:
L’articolo propone una riflessione sul profondo processo di mutazione avvenuto nella didattica universitaria della letteratura negli ultimi anni, interessata da un ricorso massiccio alla didattica digitale e da remoto (Giusti 2019). Si è osservato in particolare un’accelerazione marcata di tale processo di mutazione dovuta al diffondersi della pandemia da Covid-19. L’analisi, divisa in due sezioni, servendosi di una prospettiva sia psico-pedagogica, sia di uno sguardo didattico, vedrà nella prima parte una riflessione sulle nuove forme di insegnamento letterario universitario, con particolare riferimento al rapporto tra il mutato status culturale della letteratura, didattica da remoto e nativi digitali (Bertoni 2018); tenendo conto del contesto di una società post-moderna (Marone e Striano 2012). Nella seconda parte si analizzerà il case study di un corso universitario di letteratura inglese svolto attraverso lo strumento del questionario validato. L’efficacia della didattica da remoto verrà testata sulle risposte di un campione rappresentativo di studenti in età compresa tra i 20 e i 23 anni frequentanti il secondo anno di un corso di laurea di base in lingue. Sulla base dei dati raccolti si vaglieranno delle ipotesi di sviluppo per nuove prospettive epistemiche per la didattica delle discipline letterarie, con particolare riferimento alle letterature straniere e anglofone.
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Zorman, Anja. "Sviluppo della competenza fonologica nelle lingue seconde/straniere." Linguistica 57, no. 1 (December 30, 2017): 357–73. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.57.1.357-373.

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Abstract:
Nella ricerca, nei programmi di insegnamento e nei materiali didattici per l’italiano come lingua seconda o straniera viene generalmente data scarsa attenzione allo sviluppo della competenza fonologica e delle abilità del parlato. La presente ricerca, cui hanno partecipato 140 allievi delle scuole con lingua d’insegnamento slovena dell’Istria slovena, dove l’italiano è insegnato come lingua seconda, ha studiato l’impatto dell’insegnamento della fonologia e dello sviluppo della capacità di elaborazione fonologica dell’input linguistico sulla percezione uditiva dell’informazione fonologica. I risultati della ricerca indicano che i programmi di sviluppo dell’ascolto discriminativo e di segmentazione fonologica influiscono significativamente sulle capacità di percezione uditiva, a patto che avvengano nell’interazione diretta con il parlante della lingua obiettivo (seconda o straniera) e che siano sistematici, intensivi e estensivi. Di conseguenza, tali programmi influiscono anche sullo sviluppo della comprensione uditiva e della competenza comunicativa nella lingua obiettivo.
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Conti, Sergio. "Didattica delle lingue a distanza durante l’emergenza Covid-19: il quadro generale." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 9–52. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.245.

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Abstract:
IT In seguito allo spostamento delle attività didattiche online al fine di contenere la diffusione della malattia da nuovo Coronavirus, il Gruppo di Ricerca e azione sull’Apprendimento delle Lingue ha diffuso un questionario volto a valutare l’impatto della didattica a distanza sull’insegnamento delle lingue straniere durante. All’indagine hanno partecipato 136 docenti e 241 studenti, sia universitari che di scuola secondaria. Scopo del presente contributo è quello di descrivere la composizione del questionario e del campione dei rispondenti, e di riportare i principali risultati. In particolare, dall’indagine sono emersi: (i) una mancanza di chiare direttive da parte delle istituzioni scolastiche, sintomo del carattere emergenziale delle misure intraprese; (ii) una generale resistenza a sperimentare formati didattici inediti e più adeguati al mezzo digitale; (iii) il maggiore svantaggio nello sviluppo delle abilità interazionali e di produzione orale; (iv) un alto grado di criticità nel garantire l’affidabilità e l’integrità delle prove di valutazione. Parole chiave: DIDATTICA A DISTANZA; COVID-19; DIDATTICA DELLE LINGUE STRANIERE EN The shift to online teaching aimed at containing the spread of Coronavirus has led the group of Research and Action on Foreign Language Teaching to release a survey with the purpose of assessing the impact of remote instruction on foreign language teaching. 136 teachers and 241 students at both the university and secondary level have participated in this survey. The aim of this article is to describe the content of the survey and the make-up of the participants and to present the main findings. Of particular note from this survey is (i) the lack of clear directives from their educational institutions, which is a symptom of the immediate nature of the measures put into place; (ii) a generalized resistance to experiment with new pedagogical resources that are better suited for the digital format; (iii) the greatest challenge in developing the ability to interact and to communicate orally; (iv) a high level of difficulty in guaranteeing the trustworthiness and the integrity of the assessments. Key words: REMOTE TEACHING; COVID-19; FOREIGN LANGUAGE TEACHING ES El cambio a la enseñanza en línea que se ha producido para contener la propagación del Coronavirus ha llevado al Grupo de Investigación y Acción sobre la Enseñanza de Lenguas Extranjeras a publicar una encuesta con el objetivo de evaluar el impacto de la instrucción a distancia en la enseñanza de lenguas extranjeras. En dicha encuesta participaron 136 profesores y 241 estudiantes de nivel universitario y secundario. El objetivo de este artículo es describir el contenido de la encuesta y la composición de la muestra, así como presentar los principales hallazgos. De esta encuesta cabe destacar (i) la falta de directrices claras por parte de las instituciones educativas, lo que es un síntoma del carácter contingente de las medidas implementadas; (ii) una resistencia generalizada a experimentar con nuevos recursos pedagógicos mejor adaptados al formato digital; (iii) una gran desventaja en el desarrollo de la capacidad de interacción y comunicación orales; (iv) un alto nivel de dificultad para garantizar la fiabilidad y la integridad de las evaluaciones. Palabras clave: ENSEÑANZA A DISTANCIA; COVID-19; ENSEÑANZA DE LENGUAS EXTRANJERAS
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Pavan, Luca. "Alcuni problemi di interpretazione dei toponimi nella lingua italiana e lituana." Verbum 2 (February 6, 2011): 47–54. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2011.2.4954.

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Abstract:
Da oltre mezzo secolo l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito, in un folto numero di paesi che vi aderiscono, delle commissioni di lavoro per tentare di semplificare i problemi connessi alle diverse denominazioni linguistiche dei nomi geografici. Ogni paese, infatti, accetta la presenza di esonimi nella propria lingua. Le complicazioni che ne derivano implicano anche la scarsa comprensione di alcuni toponimi tra persone che parlano diverse lingue. In questo studio si affronta il problema della denominazione dei luoghi geografici nella lingua italiana e in quella lituana. Alcune liste di esonimi italiani vengono comparate ai rispettivi toponimi della lingua lituana. Nei dizionari linguistici non figura la traduzione dei toponimi e l’uso di queste liste agevolerebbe la conoscenza dei luoghi geografici dal punto di vista della lingua italiana. La didattica di insegnamento delle lingue spesso non prende in considerazione il problema degli esonimi. In un mondo globalizzato la denominazione dei luoghi geografici dal punto di vista di lingue diverse sembra essere di fondamentale importanza, soprattutto per chi studia le lingue e spesso aspira a viaggiare in paesi stranieri.
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Bertollo, Sabrina. "Esperienze di didattica collaborativa nella Terza Missione: lingua tedesca per la formazione continua." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 113–30. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17881.

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Abstract:
Lo scopo del presente contributo è quello di indagare, tramite un resoconto di esperienze, come l’improvvisa distanza forzata abbia influito nell’interazione tra il sistema universitario e il tessuto sociale, con particolare riguardo al segmento della formazione continua, parte integrante della Terza Missione. Il punto di partenza per le riflessioni che verranno condotte è il corso di formazione “Lingua Tedesca per la Comunicazione Professionale”, destinato a utenti esterni, che si è tenuto tra gennaio e febbraio 2021, nell’ambito del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di “Lingue e Letterature Straniere” dell’Università di Verona e del progetto MultilinVR. La situazione pandemica ha reso ancora più significativo il ruolo formativo dell’università per un’utenza diversa da quella canonica, mossa da spinte motivazionali e obiettivi che si sono evoluti e rideclinati proprio a fronte delle mutate condizioni sociali. A partire dalla pratica di didattica a distanza, svolta in forma sincrona e asincrona, verranno analizzate le strategie impiegate per realizzare una didattica pienamente collaborativa e situata, che ha visto nell’interazione il suo aspetto caratterizzante. Verranno inoltre presi in esame il ruolo e le forme della valutazione, che, con questa tipologia di apprendenti, assumono funzioni e valori diversi rispetto a quelli previsti nella didattica per studenti universitari.
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Perisic, Olja. "Collocazioni nella didattica del serbo come lingua straniera." Филолог – часопис за језик књижевност и културу 22, no. 22 (December 30, 2020): 88–115. http://dx.doi.org/10.21618/fil2022088p.

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Abstract:
Nella presente ricerca saranno presentati i risultati di una sperimentazione condotta in una classe di studenti di prima annualità presso l’Università di Torino. Scopo di questa indagine è ricavare alcune conclusioni circa l’efficacia del procedimento DDL-data driven learning nell’apprendimento lessico-grammaticale a livello principiante. I primi studi sui corpora hanno evidenziato la tendenza delle parole a co-occorrere con determinate altre parole, creando nel contesto una serie di pattern lessico-grammaticali noti come collocazioni. Nello studio delle lingue straniere, il lexical approach, cioè lo studio basato sulle collocazioni e non più sulle parole isolate, risulta particolarmente significativo. Anche la componente grammaticale non deve essere oggetto di studi separati, bensì va sempre e comunque affrontata come parte integrante delle collocazioni, intese come unità semantiche ma anche sintattiche e grammaticali. Utilizzando appositi software per l’analisi dei corpora lo studente può essere coinvolto nell’osservazione di tutti gli elementi che caratterizzano una parola come unità semanticogrammaticale: collocazione, colligazione, prosodia semantica e preferenza semantica. In questa sede verranno presentati alcuni esempi tratti dalla ricerca svolta in classe durante il lavoro individuale con gli studenti, con la speranza che possano stimolare la curiosità di quanti si occupano dell’insegnamento del serbo come LS.
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Kostecka-Szewc, Aleksandra. "Nuove tecnologie – nuove sfide nella didattica." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 158–66. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.15.

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Abstract:
Il presente articolo intende presentare le sfide che porta con sé l’uso delle nuove tecnologie nell’apprendimento e nell’insegnamento delle lingue straniere. Oggigiorno le tecnologie sono indispensabili e non lo possiamo negare. Comunque bisogna anche ricordare che gli strumenti tecnologici sono utili a patto che gli studenti ne facciano un uso adeguato. Gli insegnanti devono guidare gli studenti e presentargli come sfruttare in modo intelligente le possibilità che ci offrono le tecnologie, seguendo e rispettando le importantissime scoperte del settore neurodidattico.Nowe technologie – nowe wyzwania w nauczaniuNiniejszy artykuł ma na celu przedstawienie wyzwań, które niesie ze sobą używanie nowych technologii w uczeniu się i nauczaniu języków obcych. W dzisiejszych czasach technologie są niezbędne. Należy jednak pamiętać, że narzędzia technologiczne są użyteczne pod warunkiem, że uczniowie korzystają z nich w odpowiedni sposób. Nauczyciele powinni zatem prowadzić uczniów i pokazywać im, jak w mądry sposób wykorzystywać możliwości, które dają technologie, opierając się na odkryciach neurodydaktyki.
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Dissertations / Theses on the topic "Didattica delle lingue straniere"

1

Lukic, Srdjan <1992&gt. "Valutazione come (de)motivazione all’apprendimento di lingue straniere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12194.

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Abstract:
La motivazione dello studente svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento di una lingua straniera, in quanto rappresenta uno dei principali fattori che portano al successo o al fallimento nel tentativo di imparare una determinata lingua. Diversi fattori possono influenzare la motivazione dell’apprendente, uno di questi è la valutazione. L’obiettivo di questo studio è quello di capire che relazione c’è tra motivazione e valutazione quando si tratta di apprendimenti linguistici. A tal proposito la domanda della ricerca è la seguente: in che modo la valutazione durante la verifica dell’apprendimento di una lingua straniera può influenzare la motivazione di uno studente verso quest’ultima? Un voto può spingere lo studente a impegnarsi sempre di più, come può portarlo ad abbattersi, a demotivarsi e a non voler più impegnarsi e studiare. Per rispondere alla domanda della ricerca agli alunni e ai docenti di lingua di un istituto superiore sono stati sottoposti dei questionari. Con questi, oltre al punto di vista degli allievi, si è cercato di capire anche il punto di vista degli insegnanti, in particolare di come questi ultimi considerino il voto quando lo si associa al tema della motivazione dei propri alunni.
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2

Formenton, Ambra <1994&gt. "Studio sull’apprendimento informale delle lingue straniere di una studentessa universitaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14223.

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Abstract:
Pochi studi sono stati effettuati sull’apprendimento informale delle lingue straniere poiché gran parte delle ricerche si sono focalizzate su ciò che avviene all’interno dell’ambiente scolastico, in un contesto formale e strutturato. In questi ultimi anni sono stati condotti studi su come le lingue sono apprese a livello informale sia nell’ambiente della lingua di studio e, in un contesto diverso, sia dove essa è studiata come lingua straniera. L’obiettivo di questo studio è quello di aggiungere ulteriori prospettive nel campo dell’OCLL (out of class language learning) attraverso l’analisi di un diario tenuto per 4 mesi da una studentessa universitaria di lingue sulle opportunità che coglie al di fuori della class. Nel diario, inoltre, annota e riflette sul suo processo di apprendimento. I dati mostrano che la maggior parte delle attività sono collegate ad abilità ricettive (lettura e ascolto), ma svolge anche attività che implicano l’uso di abilità produttive come il contatto faccia a faccia o la scrittura, grazie al lavoro e agli amici. Sembra che queste attività siano utili per migliorare le sue competenze linguistiche e riflettono i suoi interessi. Le considera inoltre una fonte di piacere. Oltre a ciò, si può notare che le reazioni alle attività sono allo stesso tempo positive e negative in base al suo stato d’animo, la conoscenza della lingua, la situazione e come considera il lavoro svolto. Infine, è importante osservare che vi sono fattori che influiscono sulle sue esperienze linguistiche come l’assenza di connessione internet, i rumori esterni, la stanchezza ecc.
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AGUZZI, GIULIA. "Lingue straniere e sordità: un percorso possibile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/78940.

Full text
Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è guidare il docente attraverso la letteratura esistente, gli strumenti già in uso e si propone di fornire una modellizzazione per la pratica didattica delle lingue straniere ad alunni sordi. Nel primo e nel secondo capitolo si raccolgono, analizzano e definiscono le basi teoriche di riferimento per la didattica delle lingue a soggetti sordi. Nello specifico, si definiscono il quadro della glottodidattica speciale, i principi di bisogno speciale e specifico e le linee guida per la didattica in contesti di disabilità, procedendo con l’inclusione della sordità tra le esigenze a cui riferirsi con tali strumenti. Il terzo e il quarto capitolo rappresentano l’applicazione concreta dei modelli esposti con l’applicazione del modello SOMA al mondo della sordità e la costruzione del Profilo Glottomatetico Funzionale dell’alunno sordo. Nell’ultimo capitolo si presenta la proposta operativa di didattica dell’inglese ai sordi, partendo dall’analisi e la scelta dei materiali più accessibili, passando per la progettazione fino ad arrivare alla strutturazione specifica del lavoro di classe.
This work aims to guide the foreign language teacher trough the literature on special education needs and deafness, the available tools, and the modeling for everyday practice to encourage the inclusion of deaf students until now considered not teachable. In the first and second chapters, the theoretical approaches to deaf students learning are presented in the contexts of special language teaching, special education, and disabilities. The third and fourth chapters represent the application of those principles to include deaf students in the language classroom activities following the operational models usually used for different learning disabilities. The last chapter offers the concrete model that may guide teachers from their deaf students' needs analysis and the correct material choice for them, passing through the learning project management to get to the specific class lessons, in collaboration with support staff members.
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AGUZZI, GIULIA. "Lingue straniere e sordità: un percorso possibile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/78940.

Full text
Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è guidare il docente attraverso la letteratura esistente, gli strumenti già in uso e si propone di fornire una modellizzazione per la pratica didattica delle lingue straniere ad alunni sordi. Nel primo e nel secondo capitolo si raccolgono, analizzano e definiscono le basi teoriche di riferimento per la didattica delle lingue a soggetti sordi. Nello specifico, si definiscono il quadro della glottodidattica speciale, i principi di bisogno speciale e specifico e le linee guida per la didattica in contesti di disabilità, procedendo con l’inclusione della sordità tra le esigenze a cui riferirsi con tali strumenti. Il terzo e il quarto capitolo rappresentano l’applicazione concreta dei modelli esposti con l’applicazione del modello SOMA al mondo della sordità e la costruzione del Profilo Glottomatetico Funzionale dell’alunno sordo. Nell’ultimo capitolo si presenta la proposta operativa di didattica dell’inglese ai sordi, partendo dall’analisi e la scelta dei materiali più accessibili, passando per la progettazione fino ad arrivare alla strutturazione specifica del lavoro di classe.
This work aims to guide the foreign language teacher trough the literature on special education needs and deafness, the available tools, and the modeling for everyday practice to encourage the inclusion of deaf students until now considered not teachable. In the first and second chapters, the theoretical approaches to deaf students learning are presented in the contexts of special language teaching, special education, and disabilities. The third and fourth chapters represent the application of those principles to include deaf students in the language classroom activities following the operational models usually used for different learning disabilities. The last chapter offers the concrete model that may guide teachers from their deaf students' needs analysis and the correct material choice for them, passing through the learning project management to get to the specific class lessons, in collaboration with support staff members.
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Canuto, Luisa <1961&gt. "Service Learning per l’apprendimento delle lingue straniere: impatto sulla motivazione, competenze comunicative e metacognitive dello studente." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8834.

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Abstract:
Service Learning, una strategia didattica esperienziale che combina l’impegno degli studenti per una comunità locale con la riflessione su cosa e come stanno imparando, consente di far mettere in pratica e rafforzare l’apprendimento dei contenuti del corso di cui quest’esperienza è parte, oltre che il loro senso di responsabilità civica e politica. Nel contesto di un corso di lingua straniera lo studente può con il service learning sviluppare anche le sue competenze linguistiche ed interculturali. Muovendo dalle più accreditate teorie di glottodidattica questo studio illustra le ragioni e le pratiche del service learning nella classe di lingua, i diversi possibili modelli e quindi l’impatto che può avere sulla motivazione ad imparare e a comunicare, sulla competenza linguistica e sullo sviluppo personale dello studente. Basata sull’esperienza dei nostri corsi intermedi di lingua alla University of British Columbia (Vancouver, Canada) e su un considerevole numero di studenti e relativo gruppo di controllo e nell’arco di sei semestri, la nostra ricerca si è servita di molteplici strumenti di misurazione quantitativi e qualitativi e farci arrivare alla conclusione di ritenere service learning una strategia di grande efficacia per promuovere lo sviluppo delle competenze dello studente di lingua straniera e del cittadino del futuro.
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Menegale, Marcella <1977&gt. "Dall'autonomia nell'apprendimento delle lingue straniere allo sviluppo della competenza plurilingue : una ricerca nella scuola secondaria." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1086.

Full text
Abstract:
Nonostante l’enorme quantità di scritti esistenti sull’educazione plurilingue e sull’autonomia nell’apprendimento linguistico, sono pochi gli studi ad essersi focalizzati sulla relazione tra questi due campi e discenti giovani. Scopo della presente investigazione è di ricercare possibili corrispondenze tra un maggiore sviluppo dell’autonomia di apprendimento linguistico e l’acquisizione di una competenza plurilingue negli studenti della scuola secondaria italiana di I e II grado. L’analisi quantitativa e qualitativa dei dati raccolti attraverso questionari a studenti e insegnanti ha investigato il livello di autonomia nell’apprendimento linguistico dei discenti, il loro uso di ambienti formali e informali per l’apprendimento delle lingue e la possibilità di identificare variabili connesse allo sviluppo dell’autonomia di apprendimento linguistico che potessero accrescere la competenza plurilingue. I risultati hanno dimostrato che l’influenza dell’autonomia sullo sviluppo della competenza plurilingue è da ricercarsi nei fattori affettivi quali le attribuzioni dei discenti e la loro motivazione verso il plurilinguismo e l’autonomia; un aspetto problematico riguarda la mancanza di abilità metacognitive, poiché è stato visto che condizioni di potenziale plurilinguismo non portano allo sviluppo della competenza plurilingue se non sono supportate dalla consapevolezza dell’apprendimento.
Notwithstanding the numerous existing works on plurilingual education and on language learner autonomy, very few studies have focused on the connection between these two fields and young students. The aim of this investigation is to research possible correspondences between the greater development of language learner autonomy and acquisition of plurilingual competence in middle and upper secondary school Italian pupils. The quantitative and qualitative analysis of the data collected through pupil and teacher questionnaires has investigated the level of the pupils’ language learning autonomy, their use of formal and informal settings for language learning and whether it was possible to highlight any variable connected with the development of language learner autonomy which could improve the plurilingual competence. Findings have shown that the influence of autonomy on the development of plurilingual competence is to be found in affective factors like pupils’ attributions and motivation towards plurilingualism and autonomy; a problematic issue concerns the lack of metacognitive skills as it has been seen that conditions of potential plurilingualism do not lead to the development of plurilingual competence if not supported by learning awareness.
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Popovic, Milica <1993&gt. "La didattica dell'italiano a stranieri attraverso le Intelligenze Multiple." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14679.

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Abstract:
La tesi affronta il tema delle Intelligenze Multiple, introdotto da Howard Gardner. La teoria delle Intelligenze Multiple è un fattore importante nella Classe ad Abilità Differenziate e può essere utilizzata per differenziare le attività nell’apprendimento delle lingue, venendo incontro alle diverse esigenze degli studenti. Il primo capitolo della tesi tratterà della definizione del concetto di intelligenza. Diversi autori hanno tentato di definire un costrutto così complesso utilizzando numerosi approcci, adottati in diversi ambiti. Verranno, inoltre, illustrate le principali metafore di alcuni approcci, che sono alla base della moderna ricerca sull’ intelligenza, soffermandosi sulla metafora sistemica e, in particolare, sulla teoria di Gardner delle Intelligenze Multiple. Il secondo capitolo affronterà il concetto di Classe ad Abilità Differenziate, evidenziando il riconoscimento e l’analisi delle differenze in classe, le strategie per la valorizzazione e la gestione di tali differenze. Nel terzo capitolo verranno declinate per una classe di stranieri alcune attività di italiano LS, di un’unità didattica di livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, differenziandole secondo le Intelligenze Multiple.
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Barberis, Michela. "L'importanza dell'imitazione. Esercizi di interpretazione a servizio della glottodidattica: il caso dello shadowing per il russo L2." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20514/.

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Abstract:
Il presente elaborato intende indagare gli effetti dell'apprendimento implicito sulle competenze linguistiche di discenti di lingue straniere. Alla domanda di ricerca hanno contribuito le teorie e le applicazioni concrete che caratterizzano la didattica dell'interpretazione. In particolare, lo shadowing, noto per essere un esercizio propedeutico per i futuri interpreti, è stato selezionato come possibile strumento da introdurre anche nell'aula di glottodidattica. L'attività di shadowing, infatti, attiva i meccanismi di imitazione di un input linguistico e può realizzare nel concreto i benefici dell'accesso spontaneo alla lingua straniera. L'ipotesi è stata testata sul campo, attraverso un'indagine condotta in una classe di un liceo linguistico, con studenti italofoni che studiano il russo come lingua straniera. Il primo capitolo contiene le riflessioni teoriche elaborate sulla base delle principali teorie di glottodidattica e arricchite dai contributi delle neuroscienze sui meccanismi di acquisizione e apprendimento delle lingue straniere. Seguirà una breve descrizione delle principali teorie sull'insegnamento del russo a stranieri. Il secondo capitolo presenterà gli ambiti di applicazione dello shadowing, in particolare la didattica dell'interpretazione e alcuni esempi di didattica della L2. Inoltre, si farà riferimento ai processi cognitivi che governano l'attività di shadowing, per evidenziarne la correlazione con l'imitazione dell'input in L2. Il terzo capitolo descriverà il gruppo di partecipanti all'indagine e le tappe della sperimentazione, caratterizzata da tre sessioni di shadowing, ognuna delle quali è stata seguita da esercizi di cloze test e da questionari di autovalutazione. Il quarto capitolo esporrà i risultati dell'indagine e trarrà le conclusioni sull'efficacia dello shadowing. In particolare, si valuterà l'effetto dell'esercizio sulle competenze fonetico-fonologiche e prosodiche, nonché sulle conoscenze lessicali.
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Caon, Fabio <1972&gt. "Didattica della lingua materna, seconda, straniera e classica nelle classi ad abilità differenziate." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/191.

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Abstract:
Il nostro studio ha come obiettivo generale quello di indagare la questione della differenziazione nelle classi di lingua (L1, L2, LS, LC). Per farlo, abbiamo elaborato il concetto di Classe ad Abilità Differenziate (CAD) che è da intendersi non tanto come la realtà delle classi (cosa ovvia) ma piuttosto come un modo di osservare la realtà delle classi. Partendo da questa definizione di base della CAD, il nostro lavoro si articola in 3 parti. Nella prima, si presenta una classificazione delle caratteristiche significative per l apprendimento linguistico. Nella seconda parte si presenta un indagine sul campo da noi svolta attraverso dei questionari rivolti a insegnanti di lingue. La terza parte del nostro lavoro è focalizzata sulla natura multietnica e plurilingue delle CAD. Conclude questo nostro lavoro un prodotto multimediale (DVD) che sintetizza un esperienza da noi condotta e che coniuga l apprendimento della lingua italiana e il potenziamento delle competenze scolastico-discplinari con l attività sportiva.
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Hernández, Muñoz Paola Esmeralda <1978&gt. "La dimensione interculturale dell’italiano come lingua straniera in Messico." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20604.

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Abstract:
L’insegnamento delle lingue straniere è attualmente dominato dall’approccio comunicativo e l’obiettivo quindi di concentrarsi solo sull’insegnamento degli elementi grammaticali non può più essere considerato efficiente. Risulta ad oggi necessaria l’integrazione della cultura poiché la lingua è lo strumento che rispecchia il bagaglio di valori sottostanti che condizionano il comportamento, il modo in cui si esprimono le idee ed il significato attribuito agli oggetti. La cultura d’appartenenza determina poi variazioni significative. Studi dimostrano che gli insegnanti di lingue straniere non hanno la piena consapevolezza di quanto e di come gli elementi culturali debbano essere inclusi nei corsi di lingua. Per tal motivo ritengono che sia sufficiente focalizzarsi sugli aspetti puramente linguistici in quanto la cultura stessa è inerente alla lingua (Byram & Wagner, 2018; Corti, 2019; Díaz, 2013; Fantini, 2019; Sercu, 2005). Nel contesto messicano, l’italiano viene insegnato come lingua straniera a livello universitario e negli istituti privati quali la Società Dante Alighieri, l’Istituto Italiano di Cultura e le scuole di lingue, posizionandolo come la terza lingua più richiesta dagli studenti. Per questo si ritiene importante che gli insegnanti d’italiano in Messico, madrelingua o meno, abbiano una cornice referenziale descrittiva sulle questioni attuali delle problematiche comunicative emerse dal contatto tra messicani e italiani. Il nostro studio ha quindi lo scopo di dare evidenza ai punti cruciali causa di fraintendimenti comunicativi tra italiani e messicani derivanti dalla cultura d’appartenenza. Il fenomeno comunicativo interculturale è stato affrontato dal paradigma costruttivista di tipo qualitativo ideale per rilevare i dati dalla prospettiva dei partecipanti, i quali hanno sviluppato un intreccio di significati in base alle proprie esperienze derivate dall’interazione sociale in un ambiente culturale straniero. Per raggiungere l’obiettivo della ricerca sono state somministrate 20 interviste semi-strutturate a profondità rivolte ad italiani e messicani con una vasta esperienza interculturale nei confronti di entrambe le culture oggetto di studio. La struttura delle interviste parte dal modello di comunicazione interculturale di Balboni e Caon (2015) che ci fornisce uno schema indirizzato all’osservazione degli argomenti comunicativi causa di incomprensioni legate ai valori di fondo, agli aspetti linguistici, al linguaggio non verbale ed agli eventi comunicativi. I dati ottenuti sono stati analizzati in maniera qualitativa ponendo l’attenzione sugli argomenti culturali che innalzano una barriera comunicativa. Dai risultati delle interviste si evince che esistono punti critici nella comunicazione interculturale tra messicani e italiani e che gli stessi debbano essere presi in considerazione in un incontro interculturale quale la differenziazione dei valori culturali, la percezione sull’uso degli aspetti linguistici, la divergenza nella lettura nella comunicazione non verbale e del comportamento considerato appropriato negli eventi comunicativi.
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Books on the topic "Didattica delle lingue straniere"

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Pavone, Loredana. Il video nella didattica delle lingue straniere. 2nd ed. Catania: C.U.E.C.M., 2003.

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Siegfried, Baur, Montali Sandra, and Larcher Dietmar, eds. Lingue tra culture: Per una didattica creativa delle lingue seconde e straniere. Merano: Alpha & Beta, 1994.

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Zotti, Valeria, and Ana Pano Alaman, eds. Informatica umanistica. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-546-3.

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Abstract:
Da una prospettiva di grande attualità scientifica e didattica, il volume si inserisce all’interno delle odierne riflessioni teorico-metodologiche sull’informatica umanistica e sulle digital humanities, affrontando diversi aspetti dell’applicazione delle tecnologie digitali allo studio della lingua dell’arte. I contributi, nati dal progetto di ricerca Lessico multilingue dei Beni Culturali, condotto dall’Università di Firenze in collaborazione con altre università italiane e straniere, descrivono numerose risorse e piattaforme online di comunicazione, organizzazione e condivisione di applicativi e di dati, estremamente utili per gli studiosi del lessico e della traduzione specializzata in più lingue, in particolare nell’ambito del patrimonio culturale e artistico.
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4

Anthony, Baldry, Crivelli Enrica, and Università di Pavia. Dipartimento di lingue e letterature straniere moderne., eds. Dialogare con il computer: Strumenti e percorsi didattici e linguistici nell'apprendimento delle lingue straniere. Udine: Campanotto, 1994.

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5

Ceragioli, Marisa. La programmazione didattica nell'insegnamento della lingua straniera. Scandicci, Firenze: Nuova Italia, 1993.

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6

Giuliano, Bernini, Pavesi Maria, and Convegno "Lingue straniere all'università: aspettative e organizzazione didattica" (1992 : Pavia, Italy), eds. Lingue straniere e università: Aspettative e organizzazione didattica. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1994.

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7

Teresita, Accietto, and Zorzi Calò Daniela, eds. Nuove tecnologie e didattica delle lingue. Bologna: CLUEB, 1998.

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8

Stara, Flavia. Fenomenologia dell'apprendimento e didattica delle lingue. Bari: Palomar, 1998.

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9

Zoppi, Isabella Maria. Software per la didattica delle lingue. Roma: Bulzoni editore, 1992.

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10

Franca, Quartapelle, ed. L' Insegnamento delle lingue straniere agli adulti. Milano, Italy: F. Angeli, 1986.

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Book chapters on the topic "Didattica delle lingue straniere"

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Balboni, Paolo E. "12 • Le microlingue scientifico-professionali e quelle disciplinari." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/012.

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Abstract:
Negli anni Ottanta esplode la formazione tecnico-scientifica nelle scuole superiori e nelle università e l’inglese settoriale diventa qualificante nel paniere delle competenze. Nasce quindi una forte richiesta di formazione da parte degli insegnanti e di materiali innovativi da parte degli editori. Ho studiato le varietà scientifico-professionale-disciplinari tra il 1982 e il 2000, quando ho scritto un libro di sintesi ‘conclusiva’, i cui principi sono poi stati assunti un po’ da tutti. Credo di aver offerto tre contributi originali alla discussione su queste varietà e il loro insegnamento: l’accentuazione del ruolo della microlingua come strumento di riconoscimento come membri di una comunità scientifica; l’impianto di una didattica cooperativa tra il docente – che conosce la lingua – e lo studente di ambito tecnico-scientifico, che conosce i contenuti; lo spostamento della logica CLIL dalle lingue straniere all’italiano L1.
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Balboni, Paolo E. "6 • La costruzione della competenza comunicativa." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/006.

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Abstract:
Credo che il mio maggior contributo all’edulinguistica (italiana) sia stato, insieme alla definizione epistemologica, il lavoro di quarant’anni sulla costruzione della competenza comunicativa in lingue non native e il suo perfezionamento in L1 – volumi, saggi, ma anche una trentina di manuali tra il 1978 e oggi, in cui l’approccio e il metodo si concretizzano in percorsi da attuare in classi vere con studenti veri, guidati da insegnanti veri. Tra i volumi che attestano questo lungo lavoro ce ne sono tre che rappresentano compiutamente la mia visione dell’aspetto operativo della linguistica educativa: Didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera (1994), Tecniche didattiche e processi di apprendimento linguistico (1998) e Le sfide di Babele (2002). Sono volumi su cui si sono formate generazioni di docenti, e di cui vado orgoglioso, anche per la sintesi tra dimensione teorica e divulgazione.
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Bartoli Kucher, Simona. "La visione della rete: la sfida della didattica integrativa della lingua, della letteratura e del filmdi lingua straniera." In La lingua italiana nell’educazione in contesti plurilingui, 119–37. Edizioni Università del Litorale, 2020. http://dx.doi.org/10.26493/978-961-293-045-5.119-137.

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Saturno, Jacopo. "Basi empiriche per una didattica delle lingue slave basata sull'intercomprensione." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-368-7/032.

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Abstract:
The present paper aims to verify to what extent the L2 Russian skills of Italian university students facilitate the comprehension of written Polish, Croatian and Ukrainian. The analysis attempts to identify which lexical and grammatical elements appear to be transparent and which ones present greater difficulty and should be taught explicitly. Verbal morphology seems to be easily identified and interpreted based on parallel texts. Concerning the lexicon, the results suggest that while most lexical items appear to be readily recognisable, a short list of common, non-transparent lexical items should be included in the perspective syllabus. The study concludes that while the spontaneous intercomprehension skills of L2 Russian learners are not sufficient for adequate comprehension, they can be significantly improved through language instruction with relatively little effort.
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Pioli, Marco. "La didattica della letteratura con studenti universitari di italiano come lingua straniera: un percorso sulla “sicilianità” di Leonardo Sciascia." In Sperimentare ed esprimere l’Italianità. Aspetti linguistici e glottodidattici. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-506-0.14.

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Conference papers on the topic "Didattica delle lingue straniere"

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Rózsavölgyi, Edit. "La sfida dell’ambiente Web 2.0 nella didattica delle lingue minori." In EUROCALL 2015. Research-publishing.net, 2015. http://dx.doi.org/10.14705/rpnet.2015.000381.

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2

"Parole e immagini nella didattica delle lingue e culture antiche. Linee generali, resoconto, bilancio intermedio e prospettive di un’esperienza di ricerca sul campo in Svizzera Romanda." In 5° Convegno sulle didattiche disciplinari. Dipartimento formazione e apprendimento – SUPSI, Svizzera / swissuniversities, Svizzera, 2022. http://dx.doi.org/10.33683/dida.22.05.19.

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