Dissertations / Theses on the topic 'Didattica della letteratura'

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1

Morbiato, Gloria <1990&gt. "Didattica della Letteratura: nuovi approcci e nuovi strumenti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5496.

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Abstract:
Il lavoro indaga i nuovi possibili approcci e i nuovi device tecnologici utili nell’insegnamento e nella didattica della letteratura nella scuola del nuovo millennio: i giovani vivono in un ambiente totalmente pervaso dalla tecnologia digitale e per questo necessitano di un approccio didattico diverso, attento alla loro individualità e intellettualità, come alla loro sfera emozionale; al contempo si auspica la creazione di un contesto d’apprendimento che sia collaborativo e costruttivo, il quale preveda un utilizzo intelligente e proficuo degli strumenti elettronici più moderni – computer, tablet, lavagne interattive, libri digitali, e-book – che rendano il contesto scolastico più consono ai giovani che entrano oggi nella scuola. Queste nuove risorse si possono rivelare un supporto decisivo per innovare l’impostazione della didattica della letteratura, orientata non più solamente ad un approccio storicistico o struttural-semiotico, ma incentrato sul testo letterario, sulla sua interpretazione e sull’analisi dei suoi significati, arricchendo la comunicazione letteraria tra docente e studente. Una didattica letteraria modulare – per temi, generi, autori, opere – può quindi coinvolgere maggiormente lo studente nel dialogo quotidiano, diventando creatore e artefice del proprio percorso di apprendimento e di educazione letteraria all’interno del gruppo classe, nel quale ciascuno si confronta, interagisce, co-costruisce con il gruppo dei pari e con il docente. Questa dinamica che si viene ad innestare nell’aula potrà solo essere migliorata e arricchita dall’utilizzo delle risorse hardware multimediali come delle piattaforme software di collaborazione e condivisione e dalla navigazione in rete.
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2

Toscano, Anna <1970&gt. "Didattica della lingua attraverso ipermedia, città e letteratura." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5596.

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Abstract:
Il nostro studio ha come obiettivo generale quello di indagare le questioni riguardanti la didattica dell’italiano ad adulti attraverso tecnologie, attraverso la letteratura e attraverso i luoghi che una città mette a disposizione. Cerchiamo di delineare quali siano le necessità dell’insegnamento linguistico oggi in rapporto ai cambiamenti condizionati dai giovani e dalle tecnologie in un’epoca anche di cultura digitale. Trattiamo delle caratteristiche dell’ipermedia che riteniamo uno strumento importante in ambito didattico. Nello specifico discutiamo la scelta della tecnologia ipermediale nella didattica della lingua e la scelta di strutturare un ipermedia su una città in quanto sede di una didattica esperienziale e luogo motivazionale. Cercheremo di evidenziare gli aspetti innovativi, e coerenti con il mondo ipermediale che ci circonda, di un insegnamento linguistico che si avvale di ipermedia città e letteratura. La finalità è di fornire un percorso di insegnamento linguistico che aggreghi nuove tecnologie, nuovi apprendenti e insegnamento tradizionale.
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3

BERTOCCHI, MIRIAM. "DIDATTICA INTERCULTURALE DELLA LETTERATURA TEDESCA PER APPRENDENTI ITALIANI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/235676.

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Abstract:
This thesis aims to show how literary texts can promote intercultural competence. As foreign language classrooms become more multicultural, foreign language teaching practices should reflect this trend by promoting cultural understanding. Literary texts may offer learners opportunities to develop critical reading skills that help them understand other cultures. The approach presented here wants to work with literature by offering specific tasks directed to develop the intercultural competence. The first part of the work tries to explain the components of the intercultural approach (goals, methods, contents). The second part describes a teaching project based on eleven didactic units. Each unit is focused on a literary text written by an author of the intercultural German literature.
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4

Dal, Prato Sara <1992&gt. "Didattica della Letteratura attraverso il Cinema: Teoria e Pratica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12324.

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Abstract:
Il presente elaborato affronta la tematica della didattica della letteratura attraverso il cinema. Nella prima parte vengono analizzate le potenzialità del prodotto filmico in classe a supporto dell'educazione letteraria. La seconda parte presenta alcune proposte didattiche.
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5

Baracetti, Alessandro <1987&gt. "Empatia, socialità e narrativa: una proposta didattica per l'insegnamento della letteratura tedesca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14308.

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Abstract:
Questa tesi studia le relazioni che si instaurano tra individui tramite la lettura di testi narrativi. In particolare, viene approfondita la relazione che sussiste tra abilità empatiche e competenze sociali all’interno del contesto scuola. La lettura e la comprensione del testo narrativo presuppongono la presenza di schemi cognitivi attraverso i quali l’individuo si orienta, al fine di instaurare un rapporto con l’altro. Lo scopo di questo lavoro mira a chiarire le condizioni che permettono l’incontro del singolo con l’alterità e la conseguente comprensione dell’altro e delle differenze. L’empatia si presenta come un’abilità che richiede sia una struttura cognitiva sia una struttura emotiva. Essa ha un ruolo fondamentale nella conoscenza di sé stessi e nei rapporti che regolano il sistema intersoggettivo. Ugualmente, lo sviluppo delle competenze sociali presuppone una formazione specifica che includa attività mirate all’allenamento delle abilità del singolo su entrambi i livelli. In questo elaborato, viene quindi preso in esame il rapporto esistente tra lettore e libro, e la sua correlazione con l’esperienza del mondo reale del singolo inserito in una società di individui in comunicazione tra loro. Le abilità empatiche diventano quindi la base su cui sviluppare le abilità sociali e di interrelazione tra lettori. L’analisi di tali tematiche si conclude con una proposta didattica per l’insegnamento della letteratura tedesca, che ha come scopo finale lo sviluppo delle competenze sociali.
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6

NEGRI, MARTINO. "Lo spazio della pagina, la mente del lettore: per una didattica della letteratura nella scuola primaria." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/14819.

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Abstract:
Campo di questa ricerca è l’esperienza della lettura; suo argomento specifico, l’influsso esercitato sull’immaginazione del lettore dagli elementi paratestuali presenti in qualsiasi tipo di libro, e particolarmente significativi nei libri illustrati che sono oggetto dell’esperienza quotidiana dei bambini nella Scuola Primaria. Il lavoro di ricerca è stato condotto in una duplice direzione: per un verso, ha implicato una riflessione di natura teorica sul ruolo giocato dal lettore nel compimento dell’opera letteraria; per l’altro, si è avvalso di una ricognizione sul campo, effettuata attraverso la somministrazione di un questionario a risposte aperte, volta a indagare l’immaginario dei bambini in merito all’esperienza della lettura nel suo complesso e, in particolare, al senso attribuito al rapporto tra parole e immagini nello spazio della pagina. Punti di riferimento teorici del lavoro compiuto sono state principalmente le diverse teorie della letteratura novecentesche – con un’attenzione specifica al pensiero di Maurice Blanchot e all’estetica della ricezione, nella duplice declinazione della Rezeptionsästhetik (H.R. Jauss, W. Iser) e della Reader-Response Theory (S. Fish) – nonché le riflessioni sulla complessa testualità che caratterizza i libri illustrati per l’infanzia condotte da Roberta Cardarello. Queste due fasi di natura esplorativa e preliminare hanno consentito di immaginare, progettare e realizzare una terza fase della ricerca, intesa a sfruttare operativamente l’idea di un’inevitabile attività produttiva del lettore innescata dal processo della lettura. L’immaginazione creativa del lettore è così diventata il fulcro di una proposta didattica (condotta in due delle classi coinvolte nella fase esplorativa) che la valorizzasse attraverso pratiche di scrittura capaci di alimentare la curiosità dei bambini rispetto all’esperienza letteraria nella sua multiforme varietà. Cuore del progetto è stata pertanto una esperienza della letteratura avvenuta nel segno di una riflessione che fosse poietica e dunque costruttrice: fondata sulla centralità dell’intelligenza interpretativa di ciascuno e sulla sperimentazione diretta delle possibilità comunicative del linguaggio verbale quanto iconico, nonché delle forme possibili generate dal loro incontro nello spazio della pagina, campo infinito di occasioni speculative, prima ancora che espressive.
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7

Spaliviero, Camilla <1987&gt. "Educazione letteraria e didattica della letteratura in Italia: stato dell'arte e implicazioni glottodidattiche." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/17812.

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Abstract:
La tesi si divide in due parti. Nella prima parte investighiamo lo stato dell’arte sull’educazione letteraria e sulla didattica della letteratura in Italia, in relazione all’educazione linguistica, all’educazione interculturale e alla comunicazione interculturale. Inoltre, elaboriamo un modello di competenza comunicativa, letteraria e interculturale e un metodo ermeneutico e interculturale per la didattica della letteratura. Nella seconda parte riportiamo i risultati di uno studio di caso mirato a esplorare come i docenti insegnano la letteratura italiana e straniera, cosa pensano gli studenti a riguardo e come vorrebbero che fosse insegnata la letteratura. Raccogliamo i dati in 5 scuole secondarie di secondo grado della regione Veneto attraverso le interviste a 24 docenti di letteratura italiana e straniera e i questionari a 278 studenti. Successivamente, realizziamo l’analisi del contenuto (Creswell 2014) dei dati qualitativi con il software Nvivo. Dai risultati dei docenti emergono il persistere degli approcci tradizionali, la mancata applicazione dell’approccio ermeneutico e lo scarso utilizzo di metodologie a mediazione sociale. Dai risultati degli studenti rileviamo l’apprezzamento del coinvolgimento nella ricerca dei significati letterari e il desiderio di aumentare lo spazio dell’interazione e dell’interpretazione. L’obiettivo è verificare la validità delle proposte di modello e di metodo e suggerire dei miglioramenti per l’insegnamento della letteratura.
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8

Cerkvenik, Mojca <1978&gt. "Dalla letteratura al cinema : l'utilizzo didattico del film nell'educazione letteraria." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1164.

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Abstract:
Questa tesi si propone di delineare una riflessione sulla rilevanza e il vantaggio dell’utilizzo del cinema, oltre che dei testi scritti, nell’ambito dell’educazione letteraria. L’obiettivo di tale pratica è fare leva sulla motivazione e sfruttare le capacità del discente formatosi a contatto con una cultura prevalentemente visiva. Partendo dalle prospettive teoriche dell’educazione letteraria e individuando in tale contesto le opportunità didattiche offerte dallo studio del cinema a fianco dei testi letterari, sono stati analizzati, in chiave narratologica, gli elementi che il racconto letterario e quello cinematografico condividono al fine di isolare e porre in rilievo caratteristiche comuni o dissonanze interessanti sia per lo studio di testi filmici che letterari. Infine, sono state formulate alcune proposte didattiche che possono contribuire allo sviluppo di percorsi che propongono al discente una scoperta congiunta della letteratura e del cinema.
The thesis aims at outlining considerations underlining the importance of use of film, along with the written literary texts, within the context of literary classes. The main propose of such practice is to enhance student’s motivation and take advantage of skills acquired and developed due to exposure to a mostly visual culture. Starting from the theoretical perspective of literary instruction, it is paramount to identify the opportunities provided by the study of films along with written literary texts. The thesis, therefore, examines shared elements in both narrative literature and films from a narrational viewpoint, thus identifying common features as well as discrepancies between the two genres, an analysis as interesting for the study of literature as for the analysis of cinematic texts. The study concludes with proposals for didactic application of these insights, suggesting activities that can help students discover concurrently literary and film representation.
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9

Geanesi, Elisa <1996&gt. "L’uso nei chengyu nella didattica della lingua cinese L2." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17085.

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Abstract:
I chengyu sono un componente importante della lingua cinese, ereditati direttamente dalla vasta cultura classica del paese. Ciononostante, il loro studio può risultare ostico a molti studenti stranieri. Nel seguente articolo si andrà ad analizzare il ruolo ricoperto attualmente dai chengyu nella didattica del cinese L2. Partendo da una prima definizione, approfondendo la loro importanza nella lingua cinese contemporanea, grazie ad articoli specialistici si farà un'analisi del fenomeno , la quale andrà a delineare le difficoltà e gli errori commessi dagli studenti e le tecniche di approccio per evitarli e favorire una migliore assimilazione di questo vocabolario tanto variegato quanto complesso.
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Palsano, Laura <1994&gt. "L’ANSIA DURANTE L’APPRENDIMENTO DI UNA LINGUA STRANIERA: la lingua giapponese tra didattica a distanza e didattica in presenza nel periodo di pandemia di COVID-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21495.

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Abstract:
Attraverso questa tesi, si vogliono considerare le situazioni che provocano stress e ansia durante lo studio di una lingua straniera, nel contesto della didattica a distanza, intesa come didattica di emergenza sorta durante il periodo di pandemia da Covid-19 (in particolare durante il secondo semestre dell’a.a. 2019/20 e l’a.a. 2020/21). Si intende concentrarsi sulla lingua giapponese all'Università Ca' Foscari di Venezia, come caso di studio. Partendo dalla teoria di Krashen sull'acquisizione della seconda lingua e l'ipotesi del filtro affettivo, si intende verificare in che modo lo stato emotivo di una persona, nello specifico l'ansia, può influenzare l'apprendimento di una lingua e la prestazione dello studente in classe. Grazie ai dati raccolti attraverso un questionario formulato per gli studenti di qualsiasi anno ci corso (triennale o magistrale) e indirizzo di studio (economico-giuridico e umanistico), si metteranno a confronto i due diversi anni accademici di didattica online-emergenziale (2019/20-2020/21) per poter approfondire la risposta degli studenti alle modifiche apportate all’organizzazione e gestione della didattica fra il primo e il secondo periodo, e individuarne un eventuale ulteriore adattamento. Studiando le loro esperienze con la lingua giapponese e il rapporto tra l’ansia e la didattica a distanza, uno degli obiettivi di questo studio è anche quello di identificare le circostanze e gli elementi che sono stati causa di tale stato d’animo durante le lezioni online - emergenziali, al fine di valutare gli effetti che eventuali risposte possono avere sulla rivisitazione della consueta didattica in presenza, e di guidare in questo modo lo studente ad una maggiore autonomia e crescita personale.
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Sicignano, Giulia <1993&gt. "Japanese-in-role. La didattica teatrale per sconfiggere l’ansia da apprendimento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18602.

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Abstract:
L’acquisizione di una lingua straniera è un percorso complesso che coinvolge fortemente la componente psicoemotiva dello studente, andando a influenzarne la motivazione, l’autostima, l’ansia, la competenza linguistica percepita, la volontà di comunicare. Queste sensazioni di costante preoccupazione, inadeguatezza e apprensione che si sperimentano nell’apprendimento di una lingua straniera sono state riassunte sotto il termine di “Ansia da apprendimento di una lingua straniera” e sono state soggetto di numerosi studi nell’ambito della didattica delle lingue. Ciò è per lo più legato alla paura del giudizio da parte dell’insegnante e dei colleghi, dal timore di commettere un errore, dal non sentirsi adatti.. Nel tentativo di superare queste problematiche propongo un percorso didattico alternativo, ovvero il process drama. Il process drama può essere definito come una forma drammatica utilizzata a scopo didattico. A partire da un canovaccio, o pre-testo, esplora un percorso drammatico che nasce dalla collaborazione tra insegnante e partecipanti. Nel laboratorio process drama L2/LS l’esplorazione è interculturale e si crea dall’alternanza tra riflessione e improvvisazione. Al suo interno i ruoli e le funzioni dell’insegnante sono diversi: insegnante e studenti partecipanti si alternano nei ruoli di attore, regista e sceneggiatore. Grazie a questa modalità l’apprendente, immerso nel contesto di Process Drama, si caratterizza in quella che Piazzoli definisce una “instabilità generativa”, ovvero la “dissonanza nel gioco drammatico tra l’affettività del ruolo interpretato e la propria identità”. In altre parole l’apprendente, tramite l’interpretazione di un personaggio, esce dal proprio sé ed è in grado di scoprire e analizzare nuove sfaccettature della propria personalità. Contemporaneamente un apprendente con scarsa motivazione può ritrovare interesse verso l’apprendimento. Obiettivo di questa ricerca è esplicare le motivazioni sottostanti l’ansia da apprendimento di una lingua straniera e proporre la metodologia didattica del process drama per poter superare l’ansia nell’apprendimento del giapponese LS.
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Becagli, Azzurra <1995&gt. "Analisi della (non-)produzione scritta dell’anafora zero nelle catene tematiche da parte degli studenti italofoni, ai fini della didattica del cinese mandarino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18267.

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Abstract:
Il presente elaborato mostra i risultati di uno studio cross-sectional condotto sull’acquisizione delle catene tematiche del cinese mandarino (cinese L2) da parte degli italofoni. Nello specifico, indaga il modo in cui gli studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia gestiscono l’anafora zero nella posizione di soggetto (agente), di oggetto (paziente) e al momento di rottura della continuità del tema all’interno di una catena tematica. Un’analisi di tipo quantitativo e qualitativo è stata condotta su un campione di 60 studenti (italiano L1), rappresentativi dei tre livelli di conoscenza della lingua — elementare, intermedio e avanzato. Oltre all’impiego di altre strategie linguistiche, i dati raccolti rivelano un’eccessiva specificazione degli argomenti verbali (soggetto e oggetto), elementi entrambi indicativi di una difficoltà da parte degli italiani di produrre frasi complesse che manifestino il fenomeno della non specificazione, caratteristico invece della tipologia linguistica del cinese. Di fatto gli studenti preferiscono chiarire la presenza dei suddetti argomenti tramite l’uso dei pronomi, rendendo così evidente, da una parte, l’interferenza linguistica della loro L1 ma, dall’altra, fornendo anche le basi per un’ipotesi d’influenza dell’inglese nell’acquisizione del cinese come lingua straniera. Nella speranza di colmare la lacuna presente tra la teoria linguistica sulla non specificazione e l’insegnamento della (non-)produzione della stessa in cinese, mostrando un’applicazione dei risultati nella pedagogia della lingua in questione, questa ricerca vuole essere un contributo alla didattica del cinese come seconda lingua in Italia.
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Simi, Monica <1994&gt. "Percezione e acquisizione dell'accento giapponese in apprendenti italofoni - risultati di un esperimento didattico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17231.

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Abstract:
Lo studio della pronuncia e di tutte le sue componenti, fonetiche e fonologiche, viene spesso lasciato all'apprendimento autonomo e naturale dello studente. La mia tesi magistrale, prendendo in esame la sola lingua giapponese, si prefigge il compito, innanzitutto, di descrivere questa situazione e le motivazioni alla sua base e di analizzare il ruolo della prosodia, specialmente il pitch accent giapponese, nei curricula universitari di studi sul Giappone nel “mondo”: partendo proprio dal Giappone, passeremo poi ad alcune università in Europa, ovviamente anche in Italia. Quest’ultima, parte sperimentale della tesi, si dividerà in cinque fasi: con n° 10 studenti selezionati andremo a fare 1) un primo questionario per comprendere le loro conoscenze, il metodo di studio e l’interesse verso la materia; 2) un primo test percettivo per verificare le loro capacità di individuazione della caduta dell’accento in alcune parole e frasi giapponesi; 3) una lezione online individuale con la sottoscritta per fornire agli studenti le nozioni base sul pitch accent giapponese; 4) un secondo test percettivo per esaminare eventuali miglioramenti e/o peggioramenti e per capire quanto le capacità prosodiche possano svilupparsi, in media, tramite l’insegnamento diretto; 5) un questionario finale di valutazione della materia e dell’attività svolta per comprendere le opinioni e le necessità degli studenti in merito all'implementazione di una didattica specifica sulla prosodia.
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Sinigaglia, Virginia <1990&gt. "Una proposta metodologica per l'approccio con gli studenti cinesi in Italia e la didattica a loro rivolta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5567.

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Abstract:
Il seguente elaborato si propone di analizzare l’attuale situazione degli istituti scolastici superiori che hanno aderito al progetto “Il Milione” (d'ora in poi progetto MIL), partendo nello specifico dall’esperienza dell’Istituto IPSEOA “Andrea Barbarigo”. L’obiettivo del seguente lavoro sarà individuare alcuni suggerimenti interculturali e metodologici per l’insegnante italiano che si rapporta con il discente cinese. A dieci anni dalla creazione di questo progetto e dalla sua prima introduzione negli istituti tecnici e professionali italiani, sono stati molti gli studenti di nazionalità cinese che hanno aderito a questa iniziativa che mira ad accrescere i rapporti di scambio culturale tra il nostro Paese e la Cina. Attualmente, si tratta dell’unica esperienza di internazionalizzazione tra istituti superiori italiani e cinesi, inoltre coinvolge solamente scuole superiori a indirizzo professionale, tecnico, artistico e turistico. Gli studenti cinesi che partecipano al progetto MIL sono inseriti direttamente nella realtà scolastica del nostro Paese. Questo comporta inevitabilmente delle grosse difficoltà sia da parte degli insegnanti, sia da parte degli studenti che aderiscono al progetto. La distanza culturale tra il nostro Paese e la Cina si riflette nei rispettivi sistemi educativi, nell’approccio degli studenti verso gli insegnanti italiani e di questi nei confronti degli studenti di nazionalità cinese. Le difficoltà aumentano quando ci si trova di fronte a un sistema scolastico che non è in grado di integrare completamente gli studenti stranieri per mancanza di piani di studio personalizzati. Gli studenti si trovano così ad affrontare lo studio di materie per loro molto distanti con strumenti didattici non adatti alle loro competenze linguistiche. In questi casi la presenza di un mediatore culturale e linguistico all’interno delle scuole che accolgono questo tipo di progetti diventa indispensabile per avvicinare almeno in parte due realtà molto distanti tra loro. L’elaborato sarà così articolato: nei primi capitoli, rispettivamente il primo e il secondo capitolo, sarà presentata un’analisi del sistema educativo in Cina e della migrazione cinese nel mondo per motivi di studio. Nel terzo capitolo saranno presentati i risultati ottenuti dalla somministrazione di un questionario agli insegnanti dell’Istituto IPSEOA A. Barbarigo e di quelli ottenuti da un altro questionario diretto agli studenti di nazionalità cinese. Nel quarto capitolo saranno individuati i diversi valori culturali che influiscono sul metodo di insegnamento e di apprendimento in Cina e in Italia e nell’ultimo capitolo dell’elaborato saranno proposti alcuni suggerimenti interculturali e metodologici per l’insegnante che si rapporta con il discente cinese. Infine, si porrà l’attenzione su alcune problematiche emerse all’interno dell’organizzazione del progetto MIL in questi ultimi dieci anni cercando di individuare delle possibili soluzioni.
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CASU, MANUELA. "Educazione indigena in Perù. Il concetto di interculturalità e la sua applicazione nell’elaborazione del materiale didattico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266853.

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Abstract:
The objective of this thesis is to analyse the transformation process of the indigenous oral literature in teaching materials within the scope of the bilingual intercultural education (BIE) in Perù. More specifically, the attention is focused on the experience of “Programa de Formación de Maestros Bilingües de la Amazonía Peruana” (FORMABIAP) that deals with the training of the bilingual teachers and the creation of curricula, methodologies and didactic materials, taking into consideration the cultural linguistic heritage of the students and the social reality in which they live. In the examined texts, which belong to the shawi and kukama cultures, it is evident that the persistence of a different measure in the orality as conscious stylistic choice is evident, and it aims at deconstructing schemes and structures that are typical of the western writing. The active participation of the indigenous students as writers, translators and in some cases as illustrators, removes the mediation of the western interpretative filter and facilitates the affirmation of “other” kinds of logic. The appropriation of the new Information and Communication Technologies (ICT) by the new autochthonous generations favours the expression of the performative character of the Amazonian culture and witnesses the reality of systems of thought different from the western one. The analysis of the current legislation and the different projects carried forward by the national policies, NGOs and religious missions, has allowed to outline a normative historical panorama in which the concept of interculturalism has assumed different meanings based on the political interests and its promoters. In recent times, despite being an instrument for cultural homologation and assimilation since the beginning, the school has undertaken an important role for the indigenous populations within the process of knowledge decolonization and the power relationships overrunning the national reality.
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Ding, Ying Ying <1987&gt. "La traduzione specializzata dall'italiano al cinese: uso dei corpora e proposte didattiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9509/1/Ding_Yingying_Tesi.pdf.

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Abstract:
L’obiettivo del presente progetto di ricerca è quello di elaborare una proposta didattica per la traduzione specializzata dall’italiano in cinese finalizzata all’acquisizione della competenza traduttiva utilizzando l’approccio corpus-based. Per raggiungere questo obiettivo, si sono posti i seguenti obiettivi specifici: i) delineare l’inquadramento teorico della didattica della traduzione specializzata; ii) delineare l’inquadramento metodologico relativo ai Corpus-based Translation Studies; iii) costruire e analizzare il corpus comparabile italiano-cinese in prospettiva didattica; iv) elaborare una proposta didattica per la traduzione specializzata dall’italiano in cinese finalizzata all’acquisizione della competenza traduttiva, basata sull’approccio corpus-based. La presente tesi si articola in cinque parti: il primo capitolo è dedicato al quadro teorico di riferimento relativo agli studi sulla didattica della traduzione; il secondo capitolo illustra gli apporti metodologici delle varie teorie che hanno portato all’applicazione dei corpora agli studi di traduzione, seguendo la mappa di Holmes-Toury; il terzo capitolo presenta la costruzione del corpus comparabile italiano-cinese; il quarto capitolo analizza alcune caratteristiche lessicali e morfosintattiche riguardo a macro-tendenze distinte per tipo e genere testuale; l’ultimo capitolo illustra la sperimentazione didattica per la traduzione specializzata in contesto economico-giuridica dall’italiano in cinese.
The aim of this study is to develop a didactic proposal for specialized translation from Italian into Chinese, focusing on the acquisition of translation competence and adopting a corpus-based methodology. In order to reach this goal, the following specific objectives have been set: i) developing the theoretical framework for specialized translation teaching; ii) developing the methodological framework related to the Corpus-based Translation Studies; iii) constructing and analyzing the comparable Italian-Chinese corpus; iv) providing an updated didactic proposal for the specialized translation from Italian into Chinese. The structure of the thesis is as follows: Chapter I reviews existing literature on the teaching of translation; Chapter 2 illustrates the methodological contributions related to the Corpus-based Translation Studies, following the Holmes-Toury map; Chapter 3 describes the procedure for corpus construction and the composition of the corpus constructed specifically for the didactic purpose of this study; Chapter 4 presents the lexical and morpho-syntactic features distinguished by type and genre; finally, Chapter 5 illustrates the didactic experimentation for specialized translation in legal and economic context from Italian into Chinese.
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Iurato, Alessia <1993&gt. "“Studio sull’origine, l’evoluzione e la categorizzazione della struttura enfatica “Shi...de” “是……的”in funzione di un’analisi degli errori degli studenti italofoni ai fini della didattica del cinese moderno”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12189.

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Abstract:
In cinese moderno esistono due tipologie di costruzione enfatica “Shi...de” utilizzate per avvalorare la certezza di un enunciato. La prima enfatizza la veridicità assoluta di uno stato di cose; la seconda, su cui si concentra l’analisi della tesi, enfatizza gli aspetti relativi a un’azione conclusa nel passato, come luogo, tempo, fine e modalità. Inizialmente la tesi presenta la natura lessicale di “shi” e “de” e l’evoluzione della costruzione “Shi...de” dal cinese classico al moderno. Riassume quindi gli studi realizzati dagli anni Settanta fino a oggi sulle funzioni grammaticali e sulla suddivisione in categorie della struttura “Shi...de”. Sulla base delle ricerche condotte fino a ora sull’analisi degli errori di studenti di madre lingua non cinese, sviluppa l’analisi degli errori degli studenti italofoni nello studio della costruzione “Shi...de” enfatica del passato. Attraverso l’analisi di 223 frasi raccolte dagli elaborati di 58 studenti italiani suddivisi in tre livelli di competenze linguistiche, individua quattro categorie di errori: l’omissione della particella “de”, l’omissione della struttura “Shi...de”, l’ordine scorretto dei componenti della frase e la sostituzione della struttura enfatica “Shi...de” con altre strutture grammaticali. Successivamente illustra i risultati di un'indagine sulle cause degli errori degli studenti italofoni. Propone infine alcune strategie di insegnamento finalizzate a una migliore didattizzazione della costruzione enfatica “Shi...de”.
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ALILI, IMER. "L’insegnamento della lingua, letteratura e cultura italiana all’estero: l’esperienza nella Repubblica di Macedonia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/189882.

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Abstract:
Teaching italian language, literature and culture abroad: the experience in the Republic of Macedonia (FYROM) by Imer ALILI. // In this dissertation we wanted to summarize, briefly, an empirical and analytical study on the current state of general education and the teaching tools available to teachers of all levels of teaching, to move us forward in the direction of a possible revision and rebuilding the educational system, like the humanistic values of which the various disciplines should be impregnated to comprehend the current conditions of reality evolved in this digital age, now on a global scale. It would be desirable to look at the past, not as it has been addressed so far, but by taking on a cautious and calm ratio, aimed at an enriching perspective in the public education system, which can be achieved by overcoming the innate and primordial tendency to refute a priori others’ theses without first considering them and examining the possibilities for their concretization. For the future of new generations, we should not avoid to convey those basic concepts on which we have been forged, but, instead, be willing to draw on the past with venerable approval, if nothing else, for the experience accumulated by our predecessors. And, for that past-present-future time-frame, the art of teaching - aligned with a necessary empathic remark - has the ultimate goal of an indispensable mission that pedagogues will have to be able to reproduce, based on the objective of reconsidering - for an appropriate, targeted and attentive training - the human-nature relationship, as an inseparable dualism belonging to all humanity, richness in diversity, to redress a serious and fruitful reflection on our future as well as an attempt to mitigate the anxieties and uncertainties dominating these actual times.
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Perissinotto, Silvia <1990&gt. "Il task-based approach nasce negli anni '80 del secolo scorso e negli anni ha trovato ampio riscontro a livello mondiale. E' attualmente uno degli approcci maggiormente utilizzati nel campo dell'insegnamento linguistico grazie alla sua natura comunicativa; trova infatti le sue radici nel Communicative Language Teaching degli anni '70 con il quale condivide la forte contrapposizione per gli approcci basati sull'esposizione di rigide regole grammaticali. L'biettivo comunicativo che ci si pone nella progettazione dei task è strettamente legato all'autenticità delle attività, ovvero la loro concretezza e capacità di riprodurre situazioni di vita reale. L'approccio per task è fonte di ricerca in quanto dimostra essere particolarmente proficuo nelle classi di L2 e LS: i maggiori effetti sono riscontrabili sul miglioramento delle abilità comunicative dei discenti. Se da una parte la letteratura sul task-based approach è molto ampia e in fase di continua sperimentazione, un aspetto più ristretto che è stato considerato in misura minore è la sua efficacia all'interno di classi di principianti (basic user, secondo il quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue: livelli A1 e A2). Pochi ricercatori hanno finora investigato gli effetti dell'utilizzo di task su questo campo di discenti e i principali risultati ottenuti sono legati alle abilità di comprensione. Operando con apprendenti la competenza linguistica è ai primi stadi di sviluppo l'applicazione di attività di comprensione risulta limitante: è a questo proposito che l'orientamento suggerito dai ricercatori è quello di impiegare dapprima dei task che favoriscano la comprensione linguistica per poi passare ad attività di produzione. Gli effetti dei task di comprensione sono ancora una questione in fase di ricerca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12962.

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Abstract:
Task-based approach was initially used during the 80s of the previous century and since then it has been widely used all over the world. Thanks to its communicative feature it is currently among the most used approaches to language teaching.
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QUARANTA, Barbara. "Politics, translation, democracy. The case of the 2012 Egyptian Constitution and its translation into English." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2015. http://hdl.handle.net/11695/66246.

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Abstract:
Lo scopo del lavoro è stabilire se il concetto di democrazia si modifichi in funzione del contesto culturale di riferimento e, nel caso, valutare le modalità e il grado di trasformazione del suo significato una volta trasferito nel nuovo contesto. La democrazia oggi è considerata l'unica forma di governo accettabile che non può essere in alcun modo criticata: un valore universale che ognuno dovrebbe difendere. D'altra parte, è ancora ampiamente dibattuta la sua capacità di includere esigenze diverse e stili di vita provenienti da culture altre. Diventa dunque molto difficile, se non impossibile, arrivare a una definizione condivisa di democrazia; al contrario, le definizioni già affermate vengono problematizzate sottolineando alcune loro contraddizioni. Nel presente lavoro, si analizza il trasferimento del concetto di democrazia in altri contesti culturali utilizzando un approccio traduttivo con lo scopo di valutare come la traduzione intervenga e influenzi tale spostamento. Nel primo capitolo si descrive in breve il processo di crescita e affermazione della moderna nozione di democrazia liberale come modello politico normativo mainstream e si introducono gli aspetti problematici legati al trasferimento della democrazia in altri contesti culturali. Nel secondo capitolo il paradigma di equivalenza di significato, implicito nel modello traduttivo contemporaneo, viene complicato e problematizzato, evidenziando la sua asimmetria politica. Al riguardo, le implicazioni politiche del paradigma dell'equivalenza nella traduzione permettono di negoziare le quantità di novità e alterità che si possono introdurre in una cultura senza sconvolgerne l'ordine politico costituito. La cornice teorica per l'analisi traduttiva dei concetti politici viene dunque presentata in maniera interdisciplinare, esaminando il concetto di traduzione nella filosofia, nella letteratura e nella linguistica. Il terzo capitolo introduce la critica alla democrazia liberale e alla teoria politica normativa da parte di autori postcoloniali in genere e del mondo arabo in particolare. Segue l'analisi dei testi tradotti tramite alcune categorie della teoria socio-narrativa di Baker utilizzata per il caso studio. Il capitolo termina con l'analisi delle implicazioni politiche del termine 'democrazia' nel caso di una traduzione in inglese della Costituzione egiziana del 2012.
My research is aimed at evaluating whether, how and to what extent the concept of democracy acquires different meanings according to the cultural context in which it is used. Democracy nowadays is considered the only acceptable form of government and is also held to be a universal value that everyone should pursue in such a way that the concept cannot be questioned in any case. On the other hand, the concept's capability to include different lifestyles and demands coming from other cultures is still broadly debated. It is thus extremely difficult, if not impossible, to come to a shared definition of democracy, and, on the contrary, well-established definitions are being questioned and made more complex by highlighting some of their contradictory points. In the present work I will analyse the transfer of the concept of democracy in other cultural contexts using a translational approach to find out how translation influences such relocation. In the first chapter a brief account of the establishment of the modern notion of liberal democracy as the mainstream normative political model is given in order to introduce the problematic aspects in the transfer of the theory of liberal democracy. In the second chapter, the notion of equivalence in translation is questioned and its political asymmetrical nature described to uncover its political capacity to negotiate the amount of newness and foreignness to be introduced into a culture. I provide the theoretical framework of my translational approach to the analysis of political concepts, in an interdisciplinary shape, including philosophy, literature, and linguistics. In the third chapter, after an introduction to the concept of democracy and to the questioning of normative political theory in postcolonial and Arab scholars, I present Baker's socio-narrative theory to analyse the case study. Finally, I examine the political implications of the term 'democracy' in the case of an English translation of the 2012 Egyptian Constitution.
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CONTI, SERGIO. "Formulaicità e idiomaticità in cinese LS. L'insegnamento dei chengyu ad apprendenti italofoni." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1082434.

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Abstract:
Con la nascita della corpus linguistics, il concetto di formulaicità ha assunto un ruolo di primo piano in tutti i campi della linguistica, dalla linguistica cognitiva alla linguistica acquisizionale, includendo anche la ricerca sulla didattica delle lingue straniere. Anche le espressioni idiomatiche, unità plurilessicali il cui significato è diverso dalla somma del significato letterale dei singoli componenti, da mero fenomeno stilistico-retorico sono passate ad essere considerate un elemento costitutivo della lingua, necessarie affinché le produzioni degli apprendenti suonino autentiche o ‘nativelike’. I chéngyǔ 成语 sono espressioni idiomatiche cinesi di quattro caratteri con un'origine prevalentemente letteraria. Negli ultimi anni diversi numerosi hanno posto in evidenza l’estrema pervasività dei chengyu nel cinese moderno, sottolineandone quindi l'importanza nell'apprendimento del cinese lingua straniera. Il numero di ricerche sperimentali sull'istruzione esplicita dei chengyu è tuttavia molto ridotto: il presente studio vuole essere un tentativo per compensare questa carenza, integrando da un lato i suggerimenti degli studiosi cinesi sull’insegnamento dei chengyu, e dall’altro i più recenti risultati ottenuti dagli studiosi occidentali nell’apprendimento degli idioms. Lo studio, che ha visto la partecipazione di 267 apprendenti italofoni di cinese LS, testa l'efficacia della tecnica dell'etymological elaboration in relazione variabili quali il tipo di approccio didattico impiegato (deduttivo o induttivo), il livello di competenza dei partecipanti (A2 o B1) e il grado di trasparenza delle espressioni target. L'analisi statistica e qualitativa dei dati ha dimostrato un chiaro vantaggio dell'approccio induttivo, in particolare nella memorizzazione dei chengyu con un grado di opacità semantica più elevato, indipendentemente dal livello di competenza dei partecipanti. I risultati ottenuti sono stati interpretati facendo riferimento a teorie dell’apprendimento come la Dual coding theory e la Levels of processing theory, sulle quali è basata l’etymological elaboration.
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SBRANA, ALESSANDRO. "Faculty Development Centri di Professionalità Accademica (CPA)." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251175.

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Abstract:
mondo universitario ha subito un’ondata di cambiamenti che si possono ricondurre alla ricerca dell’eccellenza, declinata secondo le due dimensioni della valutazione e della rendicontazione. Tre sono quelli più evidenti: il primo, il passaggio da una ricerca curiosity driven a una ricerca funzionale al raggiungimento di risultati valutabili in tempi brevi; dalla ricerca pura a quella applicata, da un approccio problem-making a uno problem-solving, da una conoscenza come processo a una conoscenza come prodotto, da un modello disinteressato a uno utilitaristico (Barnett, 1994); il secondo, riguardante l’offerta formativa: dal momento che si è modificato il modo di concepire l’apprendimento; i curricula tendono a essere definiti in termini di risultati di apprendimento predefiniti (Blackmore, 2016); il terzo, peculiare della struttura amministrativa: dal momento in cui sono divenute essenziali una serie di nuove sovrastrutture (programmazione, valutazione, controlli, comunicazione) rispetto al mandato originario della struttura universitaria si registra un aumento consistente del personale delle strutture amministrative. Questi cambiamenti devono fare i conti con la perdita di prestigio della vita accademica, il cambiamento del ruolo dello studente, che è diventato sempre più importante e l’aumento delle procedure burocratiche che rischiano di ingessare un sistema un tempo caratterizzato da un’elevata autonomia. Per consentire alle strutture universitarie di affrontare le sfide culturali a partire dagli anni Settanta nelle università nord-americane si sono strutturate iniziative finalizzate allo sviluppo e alla promozione di una migliore offerta formativa. Tali iniziative vengono definite con l’espressione Faculty Development (FD), una policy accademica finalizzata a creare le condizioni per un miglioramento delle competenze di tutti coloro che sono coinvolti nelle attività svolte in un ateneo. Nella realtà italiana emerge la mancanza di una vera politica di formazione al teaching per i ricercatori e i docenti universitari, per non parlare dell’esigenza di superare il pregiudizio, di gentiliana memoria, secondo il quale non è necessario apprendere a insegnare, ma sia sufficiente avere successo nella ricerca, cui si aggiunge nell’ultimo decennio una continua e affannata richiesta al personale accademico di azioni organizzative, valutative e documentali, che assorbono tempo e energie senza il supporto di adeguati apparati gestionali e senza predisporre indagini valutative capaci di misurare l’effettivo esito di tutte queste azioni. L’effetto finale è un evidente declino (Capano et al., 2017) dell’istituzione universitaria. Si può ipotizzare che la cultura del organizzazione propria del Faculty Development possa contribuire nel contesto italiano a fornire azioni a supporto del cambiamento: è quanto mai essenziale dotare gli atenei di risorse funzionali a riqualificare la vita accademica, fornendo al personale accademico gli strumenti necessari per performare una buona scholarship, realizzare un’efficace offerta formativa e attuare adeguate forme di terza missione, capaci di incrementare la vita culturale della comunità. Il presente studio si propone come un’analisi sistematica della letteratura sul tema del Faculty Development, che persegue l’obiettivo di sviluppare una disamina estesa dell’oggetto, in modo che l’esplicitazione della datità raccolta fornisca un’analisi del fenomeno che possa essere di supporto a un’avveduta educational policy nel campo della formazione universitaria. Nel contesto italiano ad oggi non esiste una cultura di attenzione ai contesti di apprendimento universitario. L’offerta formativa è concepita come offerta di pacchetti curriculari e la predisposizione delle condizioni di apprendimento per il conseguimento del titolo universitario si risolve nella organizzazione di una serie di lezioni, frontali o laboratoriali, senza che tutto questo sia innervato da una specifica intenzionalità didattica. Questa immagine poco confortante non intende affatto trascurare tutti i casi di buone prassi sviluppati nei vari corsi di studio, ma il buono che emerge è demandato all’impegno del singolo, senza che l’istituzione universitaria si interroghi sul come predisporre le condizioni per il potenziamento della qualità dei processi di apprendimento. A fronte di questa situazione la necessità di migliorare la qualità dell’insegnamento non è mai stata così stringente e sfidante come lo è oggi, in un clima di continuo cambiamento della formazione superiore. Nuove tendenze definiscono la formazione superiore, attraversando confini istituzionali e nazionali. Essi influiscono sul modo in cui un insegnamento efficace viene concettualizzato, condotto e supportato, valutato, valorizzato e riconosciuto. È necessario affrontare temi quali l’inadeguata preparazione per il lavoro accademico nei corsi di studio magistrali, l’incapacità dei docenti a trasferire competenze, la crescente complessità degli ambienti accademici, le attese e le responsabilità istituzionali, la necessità di preparare meglio gli studenti con bisogni diversi, e la necessità di stare al passo con i balzi della conoscenza e i cambiamenti nelle professioni. Migliorare la qualità della didattica è inoltre essenziale perché consente di ridurre il numero degli abbandoni. È venuto il momento di transitare da un’offerta formativa di tipo episodico a una prospettiva di esperienze di apprendimento in continuità nel tempo, per accompagnare la formazione dei docenti in un modo strutturalmente organizzato (Webster-Wright, 2009). Sulla base della rilevazione fenomenica, sono emerse le seguenti domande di ricerca: che cosa è il FD? Cosa consente di fare? Come si mette in pratica? Quali sono le potenzialità? Quali sono i limiti? Il FD ha il compito di incentivare i docenti ad interessarsi ai processi di insegnamento e apprendimento e a procurare un ambiente sicuro e positivo nel quale fare ricerca, sperimentare, valutare e adottare nuovi metodi (Lancaster et al. 2014). È finalizzato a promuovere cambiamento sia a livello individuale sia a livello organizzativo. Occupa un posto centrale il miglioramento delle competenze di teaching (Steinert, 2014). Due importanti obiettivi sono rappresentati dalla promozione delle capacità di leadership e di gestione dei contesti (Steiner et al., 2012). Una volta definite le metodologie del teaching, che possono essere oggetto di apprendimento da parte del personale accademico, è risultato necessario identificare le principali modalità formative che un centro di Faculty Development (FDc) dovrebbe mettere in atto per favorire l’apprendimento delle competenze didattiche. Per comprenderne la funzione reale è stato utile prendere in esame le attività proposte dai più importanti centri del panorama accademico nordamericano, analizzandone la struttura organizzativa, le risorse disponibili ed identificandone le due figure principali: il responsabile dell’organizzazione dei processi formativi e il responsabile della struttura. L’analisi dei casi ha consentito di evidenziare i molteplici servizi che possono essere forniti da un FDc. Questa analisi di realtà è risultata molto utile poiché ha offerto indicazioni pragmatiche ai fini di una politica accademica innovativa anche in ambito italiano. Alla luce degli argomenti sviluppati è stato possibile ipotizzare anche per gli atenei italiani l’istituzione di “Centri per la professionalità accademica”, indicando possibili iniziative da essi realizzabili, che potrebbero trovare spazio nella realtà del nostro paese.
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