Academic literature on the topic 'Didattica attiva'

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Journal articles on the topic "Didattica attiva"

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Cigognini, Maria Elisabetta, and Margherita Di Stasio. "Formative Assessment. From pandemic practices to sustainable perspective through active learning approaches." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 2 (June 30, 2022): 91–110. http://dx.doi.org/10.36253/form-13028.

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Abstract:
The contribution examines the assessment aspects and the approaches of formative assessment in an active teaching perspective in support of the learning outcomes in the context of the Pandemic school. For this purpose, we will discuss the data from a survey conducted in 2020 by the Indire Observatory which involved over 3,700 Italian teachers of all school levels. Statistical findings show that forced distance teaching has highlighted school limit and potential. Emerges a need for active teaching and the support of formative evaluation in order to develop metacognition and critical thinking in learning processes. La valutazione formativa. Dalle pratiche in pandemia verso approcci sostenibili di didattica laboratoriale. Il contributo approfondisce gli aspetti valutativi e gli approcci della valutazione formativa in una prospettiva di didattica attiva a sostegno dei risultati degli apprendimenti nel contesto della scuola della Pandemia. In proposito, si discutono i dati di un’indagine condotta nel 2020 dall’Osservatorio di Indire che ha coinvolto oltre 3.700 docenti italiani di tutti gli ordini di scuola. Dai riscontri statistici si rileva come la didattica forzatamente a distanza abbia messo in luce limite e potenzialità della scuola forzatamente a distanza. Emergono la necessità di una didattica attiva e del sostegno di una valutazione formativa per lo sviluppo della metacognizione e del senso critico nei processi di apprendimento.
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Cerkvenik, Mojca. "LETTERATURA E CINEMA: L’UTILIZZO DEL FILM NELLA DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 355–73. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.20.

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Abstract:
Il cinema rappresenta una delle forme narrative più coinvolgenti, soprattutto per lo studente formatosi in costante contatto con una cultura prevalentemente visiva. Sfruttare l’esperienza e le capacità dello studente relative alla fruizione di messaggi audiovisivi per fare leva sulla motivazione è un passaggio decisivo nella predisposizione e nell’applicazione di percorsi didattici nell’ambito dell’educazione letteraria. Il presente articolo si propone pertanto di illustrare la rilevanza, i motivi e l’utilità dell’utilizzo del cinema nell’insegnamento della letteratura, proponendo percorsi e metodi alternativi rispetto alla didattica tradizionale, che prevedono l’accostamento di testi letterari e filmici afferenti al panorama culturale italiano ed esplorano le rappresentazioni e gli immaginari che ne scaturiscono, incoraggiando l’avvicinamento a testi e mezzi espressivi in forme diverse, sia come oggetto di studio sia come opere di piacevole lettura e visione.Le proposte didattiche formulate sono incentrate sulla scoperta congiunta dei tratti formali ed estetici di opere letterarie e cinematografiche con l’intento di individuare ed evidenziare elementi comuni, variazioni e scambi. A una visione passiva del testo filmico si sostituisce una fruizione attiva ed è in questa prospettiva che si delinea la finalità primaria dello studio di testi letterari e cinematografici: accrescere la consapevolezza critica e la capacità di decodificazione linguistica nonché il livello del gusto estetico, affinché lo studente, lettore ma anche spettatore, sia capace di scelte libere e autonome nell’universo dei messaggi audiovisivi in cui si trova immerso nella società contemporanea.
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Fava, Francesca, and Giovanna Failla. "Il Laboratorio Teatrale dell'Università Campus Bio-Medico di Roma: dieci anni tra scienza, medicina e teatro." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 157–64. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002012.

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Abstract:
Il contributo evidenzia il ruolo didattico del Laboratorio Teatrale all'interno del piano formativo dell'Università Campus Bio-Medico di Roma attraverso la narrazione dei suoi primi dieci anni di vita (2011-2021). È analizzata la specificità didattica del Laboratorio Teatrale come formazione attiva, emotiva ed espressiva rivolta agli allievi, capace di promuovere la salute, il benessere e incentivare virtuosi processi di umanizzazione delle cure. Attraverso testimonianze di studenti, alumni e docenti che hanno partecipato ad alcune produzioni particolarmente significative, si evince come le pratiche teatrali abbiano saputo influenzare efficacemente la formazione umanistica degli allievi e come questa esperienza abbia creato coesione sociale e identità di gruppo, sulla vita universitaria e sulla comunità del Policlinico Universitario. In particolare, il laboratorio teatrale è stato in grado di: influenzare positivamente i determinanti sociali della salute, incoraggiare comportamenti di promozione della salute, sviluppare l'empatia e fornire una visione più ampia della salute e dell'assistenza clinica.
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Articoni, Angela. "Lʼarte come gioco: Bruno Munari e lʼinvenzione della video˗didattica." El Futuro del Pasado 10 (September 19, 2019): 607–21. http://dx.doi.org/10.14516/fdp.2019.010.001.023.

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Abstract:
Nel copioso elenco di attività alle quali Bruno Munari si è dedicato nel corso della sua carriera, quella attinente alla didattica attiva attuata tramite video non è mai stata approfondita in modo articolato. In pochi si sono occupati di analizzare le metodologie adottate dall’artista in un’ottica che non sia impaludata soltanto nell’ambito dell’educazione artistica stricto sensu ma che esplori tutti i territori battuti da Munari. Il saggio si propone pertanto di esaminare la pioneristica trasmissione Costruire è facile della «TV dei ragazzi» e i video Lʼarte come gioco, frutto di una lunga attività didattica svolta in collaborazione con scuole e musei di tutto il mondo. Unʼanalisi dei video è imprescindibile per dimostrare sia la personalità di Munari, il suo trascendere ogni regola didattica affermata, sia il suo approccio ludico e fintamente disimpegnato nei confronti dei piccoli allievi: i bambini apprendono manipolando la materia, disegnando, creando collage e oggetti, e svolgendo altre piacevoli occupazioni che stimolano la loro creatività, attuando quello che è lʼapplicazione del «Metodo Bruno Munari», ancora allʼavanguardia.
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Rossini, Valeria, and Francesco Pizzolorusso. "Qualità dell'inclusione e didattica cooperativa. Una R-A in una scuola secondaria di secondo grado pugliese." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 192–221. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9419.

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Abstract:
Il presente contributo descrive un percorso di ricerca-azione realizzato in una scuola secondaria di secondo grado pugliese. La ricerca intende avviare una riflessione circa la qualità dell'inclusione scolastica, con il fine di apportare un miglioramento della professionalità docente e delle pratiche educative e didattiche. Lo studio descrive il processo di progettazione, realizzazione e valutazione di strategie inclusive, dall'osservazione del funzionamento degli studenti con bisogni educativi speciali secondo il modello ICF, alla sperimentazione di metodologie cooperative in classe. I risultati raggiunti mostrano l'importanza di una progettualità attenta sia al piano delle relazioni e sia a quello degli apprendimenti, in grado di integrarsi in una visione sistemica della qualità della scuola. La ricerca conferma inoltre come la partecipazione attiva di docenti e studenti nella promozione di una migliore convivenza scolastica risulti essere uno strumento fondamentale per rendere la classe (e la scuola) uno spazio aperto e accogliente, all'interno del quale l'inclusione sia intesa non solo come coinvolgimento di tutti, ma anche come valorizzazione di ciascuno.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Montalbetti, katia. "Innovare la valutazione all'università: si può,." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 359–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12397.

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Abstract:
Una didattica universitaria di qualità mira a promuovere la maturazione di competenze – generali e specifiche – indispensabili per il successo accademico, per l'esercizio di una cittadinanza attiva e per un positivo inserimento nello scenario professionale.  Il contributo prende le mosse da una costatazione: le pratiche valutative (dichiarate oltreché praticate) influiscono sull'approccio ai contenuti e orientano le strategie di studio degli studenti favorendo apprendimenti più o meno profondi; di conseguenza esse rappresentano una leva strategica per innalzare la qualità della formazione universitaria. Una sollecitazione per certi versi rivoluzionaria a ri-pensare la valutazione è arrivata dalla pandemia; la rottura con il noto si è configurata in alcuni casi come occasione per avviare forme di educative assessment. In questa cornice trova collocazione la pratica valutativa, resa oggetto di investigazione empirica, di cui si intende rendere conto nel contributo. Senza indulgere in letture eccessivamente ingenue o disconoscere le complessità della macchina organizzativa che rendono faticoso ipotizzare una messa regime di simili pratiche, esperienze di nicchia come quella presentata testimoniano che è non solo possibile ma anche doveroso andare in questa direzione.
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Giuliani, Arianna. "Qualify formative processes by promoting inclusive practices: the case of B. Pascal High school." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 393–407. http://dx.doi.org/10.36253/form-12566.

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Abstract:
Promote inclusive processes by designing educational settings and activities seem to be confirmed as one of the most difficult challenges to which schools and teachers must respond. Encouraging the development, by all students, of engagement and skills useful for the future exercise of an active citizenship implies a broad commitment of teachers, as well as adequate mediation and co-planning skills of the specialized teacher. The contribution examines the results of a project conducted at the B. Pascal High school, based in Rome. Working with a class in which several students were supported by a specialized teacher, was focused the effectiveness that individual and small group reflection activities can have in enhancing communication and collaborative skills. The main evidence that emerged allow to highlight the effectiveness of the strategies used in promote an inclusive training experience. Qualificare i processi formativi promuovendo pratiche inclusive: il caso dell’Istituto statale B. Pascal. Predisporre setting educativi e progettare la didattica in modo da promuovere processi inclusivi sembrano confermarsi tra le sfide più ardue a cui le scuole e gli insegnanti devono rispondere. Favorire lo sviluppo, da parte di tutti gli studenti, dell’engagement e di competenze utili per il futuro esercizio di una cittadinanza attiva implica un ampio impegno degli insegnanti, nonché una adeguata capacità di mediazione e co-progettazione dell’insegnante specializzato. Il contributo approfondisce gli esiti di un percorso progettuale condotto presso l’Istituto statale B. Pascal di Roma. Nel lavorare con una classe in cui erano presenti più studenti affiancati dall’insegnante specializzato, l’attenzione è stata posta sull’efficacia che attività di riflessione individuale e di piccolo gruppo possono avere nel potenziamento delle capacità comunicative e collaborative. Le evidenze emerse consentono di evidenziare l’efficacia delle strategie utilizzate rispetto alla possibilità di predisporre un’esperienza formativa inclusiva.
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Mazza, Caterina, and Samuele Calzone. "Spazi di apprendimento virtuali e integrati: l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Del Gobbo, Giovanna, Francesco De Maria, and Marta Pampaloni. "Sustainable development in higher education: an integrated teaching and research experience." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 46–63. http://dx.doi.org/10.36253/form-11418.

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Abstract:
The contribution presents a teaching experience in a master’s degree program of ​​the University of Florence in pedagogical area. Through an integrated research-informed teaching (RIT) approach and the use of active methodologies, the course focuses on the topics of Agenda 2030 and sustainability, dealing with educational dimension underlying development’s actions. The importance of student-centred and learning outcomes-oriented pedagogical and didactic approaches are highlighted. These are functional to the development of competences linked to the theme of sustainable development, but also oriented towards the training of education professionals who are considered central figures in the accompaniment and management of ecological and sustainable transition processes. The contribution offers the systematization of this long-term experience in university teaching. Lo sviluppo sostenibile nell’alta formazione: un’esperienza integrata di didattica e ricerca Il contributo presenta un’esperienza di insegnamento all’interno di un corso di laurea magistrale di area pedagogica dell’Università di Firenze. Attraverso un approccio integrato di research-informed teaching (RIT) e l’utilizzo di metodologie attive, il corso è centrato sui temi dell’Agenda 2030 e della sostenibilità, esplicitando la dimensione educativa sottesa alle azioni di sviluppo. Si evidenzia l’importanza di approcci pedagogici e didattici student centred e learning outcomes oriented funzionali allo sviluppo di competenze legate al tema dello sviluppo sostenibile e volti alla formazione di professionisti dell’educazione e della formazione ritenuti figure centrali nell’accompagnamento e nella gestione di processi di transizione ecologica e sostenibile. Il contributo offre la sistematizzazione di questa esperienza pluriennale di didattica universitaria.
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Dissertations / Theses on the topic "Didattica attiva"

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Franceschin, Irene <1994&gt. "Il mediatore culturale e lineamenti internazionali di fruizione attiva dell'opera d'arte." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15267.

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Abstract:
Nella prima parte del mio elaborato ho voluto rilevare come a partire dalla seconda metà del Novecento il museo si sia modificato da semplice tempio, detentore di sapere, a museo-forum, con lo scopo di includere pubblici diversificati. Ho analizzato i cambiamenti avvenuti all’interno delle istituzioni culturali, in particolare quelli relativi ai nuovi mezzi di comunicazione e fruizione delle opere d’arte. Tra le varie novità si individua l’introduzione di una recente figura professionale a servizio del pubblico, il “mediatore culturale”. Si tratta di un ruolo che nasce nel contesto francese ma che si presentava già precedentemente, con funzioni simili e diciture differenti, nel mondo anglosassone e che attualmente si sta sviluppando anche nell’ambito culturale italiano. Per quanto riguarda l’Italia, attraverso una ricerca sul campo, ho analizzato le istituzioni culturali che utilizzano questa figura al loro interno individuando le funzioni che la caratterizzano e le sue principali peculiarità.
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FREDELLA, CLAUDIA DELIA. "RAGIONARE SUL PASSATO PER COSTRUIRE IL FUTURO Educare alla cittadinanza attiva attraverso lo studio della Storia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262903.

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Abstract:
Nello scenario attuale, in cui le società sono soggette a rapidi cambiamenti nel tessuto culturale, economico, politico e sociale, il tema dell’Educazione alla cittadinanza attiva è divenuto sempre più centrale nella definizione degli obiettivi dei sistemi educativi in tutta Europa, a partire dalla proclamazione nel 2005 dell’Anno europeo della cittadinanza mediante l'educazione e come indicato nel Quadro strategico per la cooperazione europea nell’istruzione e nella formazione (ET2020). Questa urgenza è stata fondante per la costruzione del progetto di ricerca Erasmus+ STEP, Pedagogia della cittadinanza e formazione degli insegnanti: un’alleanza tra scuola e territorio, nella cornice del quale ho condotto parte della mia ricerca di dottorato. In seno al progetto STEP si è lavorato sui temi del vivere insieme, dell’educazione al Patrimonio e allo sviluppo sostenibile con la finalità di promuovere e rafforzare il dialogo e l’integrazione fra i diversi saperi disciplinari che incidono sulla formazione delle competenze di cittadinanza attiva, attraverso il coinvolgimento diretto di bambini e insegnanti in esperienze autenticamente rilevanti. Nella definizione del quadro teorico all’interno del quale si sono svolti gli studi di caso è stato fondamentale avviare una riflessione sui diversi modelli di Educazione alla cittadinanza esistenti e individuare le condizioni necessarie perché il contesto scolastico sia coerente con i valori di una società democratica. Il primo obiettivo dello studio di caso è stato indagare se e come contribuisca a sviluppare competenze di cittadinanza nei bambini della Scuola Primaria una Didattica della Storia che li veda attivi costruttori del proprio sapere, attraverso l’esplorazione del territorio culturale e sociale nel quale vivono e che li coinvolga in ricerche e discussioni in classe. Una particolare attenzione è stata rivolta al tema dello sviluppo del pensiero critico, che la letteratura indica come sottostimato e per monitorarlo si sono analizzate le conversazioni con i bambini durante tutto l’arco di sviluppo del progetto. La seconda domanda che ha guidato la ricerca è stata se e come un percorso di Ricerca-Formazione potesse favorire la costruzione di una comunità di pratica e promuovere negli insegnanti coinvolti nuovi saperi pedagogico-didattici, consapevolmente orientati allo sviluppo di competenze di cittadinanza nei bambini. In quest’ottica è stato previsto uno scambio continuo tra ricercatori e insegnanti con l’obiettivo di dare spazio agli insegnanti per condividere dubbi e difficoltà incontrati durante il percorso. Il secondo focus della ricerca è proprio la formazione insegnanti e l’individuazione di quali modelli di formazione possano produrre un’efficace riflessione sul senso del loro agire professionale e un conseguente miglioramento nelle loro progettazioni didattiche per orientarle alla promozione delle competenze di cittadinanza nei bambini. Si è indagato in particolare con lo studio di caso il modello della Ricerca-Formazione partendo dall’assunto che l’obiettivo della formazione debba essere lo sviluppo di un insegnante riflessivo e consapevole del proprio agire didattico e dell’importanza del processo di decodifica delle proprie rappresentazioni. La seconda parte della ricerca è dedicata appunto alle rappresentazioni dei futuri insegnanti sul significato dell’insegnamento della Storia e su eventuali connessioni con l’Educazione alla cittadinanza attiva. La volontà di condurre uno studio esplorativo, attraverso la somministrazione di questionari agli studenti di Scienze della Formazione Primaria su questo tema è nata dall’osservazione, durante l’analisi dei dati raccolti nello studio di caso, del ruolo cruciale rivestito dalla formazione insegnanti unitamente al fondamentale apporto che la decodifica delle proprie rappresentazioni può fornire allo sviluppo di professionisti riflessivi.
In the current scenario, where societies are changing rapidly in the cultural, economic, political and social context, the issue of Active Citizenship Education has become more and more crucial in defining the objectives of education systems all over Europe, starting with the proclamation in 2005 of the European Year of Citizenship through Education and as set out in the Strategic Framework for European Cooperation in Education and Training (ET2020). This urgency was the cornerstone of the construction of the Erasmus+ STEP research project, Citizenship education and teacher training: an alliance between school and territory, in which I carried out part of my doctoral research. Within the STEP project, work has been carried out on the themes of living together, heritage education and sustainable development with the aim of promoting and strengthening dialogue and integration between the various disciplines that can affect the development of active citizenship skills, through the direct involvement of children and teachers in genuinely relevant experiences. In defining the theoretical framework of the case studies, it was essential to start a reflection on the different existing models of Citizenship Education and to identify the required conditions to ensure that the school context is consistent with the values of a democratic society. The first objective of the case study was to investigate whether and how an History Education that involves them in research and discussion in the classroom can contribute to the development of citizenship skills in primary school children, seeing them as active builders of their own knowledge, through the exploration of the cultural and social territory where they live. Specific attention was paid to the theme of the development of critical thinking, which the literature indicates as underestimated and to monitor it, conversations with children were analyzed during the whole development of the project. The second question that guided the research was whether and how a path of Teacher Professional Development Research, built between school and territory, could foster the construction of a community of practice and promote in the teachers involved new pedagogical-didactic knowledge, consciously oriented to the development of citizenship skills in children. In this perspective, within the case study, a continuous exchange between researchers and teachers was established with the aim of giving space to teachers to share doubts and difficulties faced during the course. The second focus of the research is on teacher training and the identification of which training methods can produce an effective reflection on the meaning of their professional behavior and a consequent improvement in their didactic designs to orient them to the promotion of citizenship skills in children. Within the case study the model of Teacher Professional Development Research was particularly investigated, starting from the assumption that the objective of the training must be the development of a reflective teacher who is aware of his own didactic action and of the importance of the process of decoding his own representations. The second part of the research is dedicated to the representations of future teachers on the meaning of teaching History and on possible connections with Active Citizenship Education. The willingness to conduct an exploratory study, through the submission of questionnaires to students of the degree of Primary Education Science of on this topic was born from the observation, during the analysis of the data collected in the case study, of the crucial role played by teacher training together with the fundamental contribution that the decoding of their representations can provide to the development of reflective practitioners.
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RAMPOLDI, GIULIA. "DIDATTICA INNOVATIVA E PERCEZIONE DEI DOCENTI: IL COLT PROJECT NELLE SCUOLE DI MEDICINA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/305232.

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Abstract:
Nell’era dello sviluppo tecnologico, della globalizzazione e di contesti lavorativi sempre più interdisciplinari diviene importante, se non necessario, recuperare e approfondire quei modelli educativi che fanno della relazione il centro del processo di apprendimento al fine di formare studenti che siano in grado di dare un senso agli strumenti acquisiti piuttosto che esserne agenti passivi. Alla luce di questa necessità, il presente elaborato intende concentrarsi sull’innovazione della formazione universitaria nel particolare contesto della medical education italiana. Al fine di accompagnare i lettori nel progressivo avvicinamento a questo tema, l’articolazione dei capitoli procede dal generale al particolare. I lettori inizieranno il loro viaggio con la scoperta delle nuove teorie dell’apprendimento a cui sono associati innovativi metodi didattici, per poi incontrare le specifiche della nuova formazione universitaria influenzata da queste innovazioni ed infine il particolare mondo della formazione medica universitaria. Dopo aver acquisito una conoscenza del contesto innovativo all’interno del quale si sta muovendo la nuova formazione universitaria nel contesto medico, i lettori potranno procedere alla consultazione di due ricerche svolte all’interno di questo panorama pratico-teorico. Le ricerche sono presentate seguendo la struttura di articoli scientifici così da essere auto-consistenti. Alla luce della letteratura di riferimento gli obiettivi del primo studio sono: 1) tradurre, adattare e validare in italiano il Conceptions of Learning and Teaching (COLT) così che possa diventare uno strumento di promozione e monitoraggio in merito all’ implementazione di una didattica maggiormente student-centred nei diversi Atenei italiani ed 2) acquisire una prima rappresentazione campionaria in merito allo stato dell’arte dell’atteggiamento didattico dei docenti di diverse università italiane così da poter eventualmente implementare percorsi di formazione specifici rivolti ai docenti. Dal primo studio emerge che: 1) la versione italiana del questionario (COLT-IT) è composta da due sotto-scale (Teacher Centredness e Appreciation of Active Leraning) ciascuna di 5 items e 2) i docenti delle scuole di medicina italiane mostrano un atteggiamento maggiormente centrato sullo studente piuttosto che sul docente. In diretta continuità con il primo studio, la seconda ricerca ha lo scopo di 1) valutare la patient-centredness dei docenti di diverse scuole di medicina italiane e la presenza di eventuali differenze di genere e 2) la relazione statistica quantitativa tra le concezioni dei docenti sull’apprendimento/insegnamento (student-centred o teacher-centred) e la loro attitudine all’essere patient-centred o doctor-centred così da acquisire informazioni in merito alle variabili che potrebbero sostenere lo sviluppo di un atteggiamento centrato sul paziente degli studenti di medicina. Dal secondo studio emergono 1) delle differenze di genere nella patient centredness dei docenti, 2) un’associazione negativa tra l’atteggiamento centrato sul docente e le scale di Caring e Sharing e 3) un’associazione positiva tra l’atteggiamento centrato sullo studente e la scala del Caring. In conclusione, il presente elaborato permette di acquisire ulteriori evidenze scientifiche a sostegno dello sforzo nella promozione ed implementazione della didattica centrata sullo studente nelle scuole di medicina italiane.
In the era of technological development, globalization and increasingly interdisciplinary work contexts, it becomes important, if not necessary, to recover and deepen those educational models that make relationships the centre of the learning process in order to train students who are able to give a sense of the tools acquired rather than being passive agents. Considering this need, this paper intends to focus on the innovation of university education in the context of Italian medical education. In order to accompany readers in the progressive approach to this theme, the articulation of the chapters proceeds from the general to the particular. Readers will begin their journey with the discovery of new learning theories associated with innovative teaching methods, to then meet the specifics of the new university education influenced by these innovations and finally the specific world of university medical education. After acquiring a knowledge of the innovative context within which the new university training in the medical context is moving, readers will be able to consult two research studies carried out within this practical-theoretical panorama. Research is presented following the structure of scientific articles. In light of the relevant literature, the objectives of the first study are: 1) to translate, adapt and validate the Conceptions of Learning and Teaching (COLT) in Italian so that it can become a tool for promoting and monitoring the implementation of a more student-centered approach in the Italian universities and 2) to acquire a first representation of the state of the art of the teaching attitude of the teachers of different Italian universities so as to be able to eventually implement specific training courses aimed at teachers. The first study shows that: 1) the Italian version of the questionnaire (COLT-IT) is composed of two sub-scales (Teacher Centredness and Appreciation of Active Leraning) each of 5 items and 2) the teachers of the Italian medical schools show more student-centered rather than teacher-centered approach. In direct continuity with the first study, the second research aims to 1) evaluate the patient-centeredness of teachers from different Italian medical schools and the presence of any gender differences and 2) the quantitative statistical relationship between teachers' conceptions on learning / teaching (student-centered or teacher-centered) and their aptitude to be patient-centered or doctor-centered so as to acquire information about the variables that could support the development of medical students’ patient-centeredness. The second study reveals 1) gender differences in teachers' patient centeredness, 2) a negative association between teacher-centeredness and the Caring and Sharing scales, and 3) a positive association between student-centeredness and the Caring scale. In conclusion, this thesis allows to provide further scientific evidence to support the effort in the promotion and implementation of student-centered teaching in Italian medical schools.
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Marino, Massimiliano. "Promozione di comportamenti prosociali e competenze trasversali attraverso l'educazione fisica. Sviluppo e valutazione di una risorsa didattica per insegnanti." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426334.

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Abstract:
School, as the main institution in terms of citizens education, is required to provide people with both theoretical knowledge and practical skills (how to live in the world). However, school community has to face an extremely complex and changing educational phase in which young people have to cope with a situation of great vulnerability, which often leads to antisocial behaviours, e.g. lack of interest, violent and destructive behaviours, drugs abuse, isolation, rejection of personal responsibilities and disconnection from educational services. School is therefore entrusted with an important educational task, as it is the place where prosocial behaviours are promoted and transversal competences are learnt, i.e. the competences which are not related to specific subjects and are necessary for people's personal development, active citizenship, social involvement and employment. The problem of antisocial behaviours, together with the commitment in the promotion of prosocial behaviours among school-age children, are nowadays topics of great interest for research. The analysis of literature regarding the study of the causes of prosocial and antisocial behaviours leads to focus on two crucial factors: empathy and caring climate. Most of researchers agree to say that empathy plays a key role in encouraging prosocial behaviours and curbing the antisocial ones, and also that both depend on the development and enhancement of people’s emphatic skills. In the same way, there is important evidence showing that the quality of relationships among people living at school has an important influence on antisocial and prosocial behaviours. This relationships system constitutes the school or class climate, the quality of which determines the sense of an atmosphere oriented towards people caring. Empathy and caring climate are supposed to be bound because, when someone has caring behaviours towards another person, a certain receptiveness is shown and people's needs are met. An interesting study and policy area, where empathy, positive relationships and prosocial behaviours are promoted, is Physical Education (PE), which is the most suitable context, both because of the possibility of creating plenty of relationship opportunities and because of a body-based communication. There are numerous studies emphasizing significant changes in empathy, caring climate and prosocial or antisocial behaviours thanks to specific PE programs. Moreover, numerous PE-based policies and response actions against antisocial behaviours are spreading internationally. One of the most noteworthy projects has been promoted recently by a partnership of international Agencies, such as WADA, UNESO and IOC, and has been developed by a group of European Universities belonging to the Association Internationale des Ecoles Superieures d'Education Physique (AIESEP), and has been coordinated by the University of Padua. The project provides the development of a toolkit to support teachers in promoting educational aspects such as fairness, equity, respect and inclusion through PE. This research includes the preparation and experimentation of an instructional design based on the above-mentioned Toolkit, the construction of which has been an integral part of the research project. The instructional design and, by extension, the Toolkit, are based on some effectiveness features highlighted in literature, which are mainly represented by a play-based learning and by the use of active learning strategies. The experimental phase of the research was conducted at a middle school in the province of Verona, involving 87 pupils from four second-year classes, divided into two experimental classes and two control classes. The experimental groups participated in a cycle of 11 workshops, taking place once or twice a week. The experimentation had three aims: (a) looking into the effectiveness and the impact of the intervention on empathy, caring climate and prosocial behaviours and on the construction of an equity concept related to the development of transversal competences; (b) analysing the validity and effectiveness of the instructional design based on the Toolkit; (c) assessing the methods, procedures and instrument which characterize this pilot projects, in order to support and improve the following research steps. The data were collected at baseline (T0), post-intervention (T1) and follow-up, and analysed combining a quantitative and qualitative approach. An intervention fidelity measuring instrument was also used. Analyses reveal a close connection between empathy, prosocial behaviours and sense of caring climate, although with a significant difference in gender considering the three measurement phases. Significant positive effects were highlighted regarding the intervention on empathy and prosocial behaviours, mainly in boys from the experimental groups. There was also a significant decrease in the prosocial behaviour assessment gap between pupils and teachers. By means of quantitative analyses, T1 shows a more complex and developed equity concept, closer to the definition of equity itself, compared to T0. The emerged codes and topics serve to identify the presence of critical thinking, argumentative, transfer and generalizing skills, and also to detect an increasing awareness of personal responsibility within a context of equity, in terms of respecting people's needs and feeling. The improvement in critical and reasoning skills seem to be connected to the changes in empathy, prosocial behaviour and caring climate, which has a weaker influence in an experimental group compared to control groups in T1. Validity and effectiveness analyses show numerous strong and weak points of the project: on one hand, it is viewed positively because of its flexibility and cross-curricularity, on the other hand, it was noticed that teachers have to be trained in order to work using active learning strategies. Finally, the project is becoming increasingly important in the advancement of research, as it aims at filling a relevant gap, which is highlighted in literature, and regards a generalized lack of validity and effects assessment in projects designed to develop educational aspects through PE and school sports.
La scuola, come prima responsabile dell'educazione dei cittadini, è oggi investita da una domanda che comprende, insieme, l'apprendimento e il saper stare al mondo. Tuttavia, la comunita'  scolastica si trova ad affrontare un paesaggio educativo estremamente complesso e mutevole di fronte al quale i giovani si trovano in una situazione di alta vulnerabilità che spesso sfocia in comportamenti antisociali: disinteresse, comportamenti violenti, abusi di sostanze, emarginazione, rifiuto di responsabilità personale e allontanamento dai servizi educativi. Alla scuola viene pertanto affidato un importante mandato educativo in quanto luogo per la promozione di comportamenti prosociali e l'apprendimento di quelle competenze trasversali, non direttamente riconducibili a specifici settori disciplinari, necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione. La problematica rappresentata dai comportamenti antisociali, insieme all'impegno nella promozione di comportamenti prosociali in eta' scolare, costituiscono oggi un prominente interesse di ricerca. L'analisi della letteratura riguardante lo studio delle determinanti dei comportamenti prosociali e antisociali porta ad individuare due elementi di rilevante importanza: la dimensione dell'empatia e la percezione di un clima di cura e benessere. E' largamente confermata l'ipotesi che l'empatia giochi un ruolo chiave nella messa in atto di comportamenti prosociali e nell'inibizione di quelli antisociali e che entrambi i comportamenti dipendano, a loro volta, dallo sviluppo e dal potenziamento delle capacita'  empatiche degli individui. Allo stesso modo, vi sono importanti evidenze che la qualita'  delle relazioni che intercorrono fra le persone che abitano la scuola influenzi in modo importante il manifestarsi di comportamenti antisociali e prosociali. Questo sistema di relazioni costituisce il clima scolastico, o di classe, la cui qualita'  determina la percezione di un clima orientato verso la cura e il benessere degli individui. La dimensione dell'empatia e la percezione del clima sembrano essere tra loro legate poiché, nel momento in cui si manifestano comportamenti di cura verso l'altro, viene dimostrata ricettivita'  ed accoglienza dei suoi bisogni. Un'interessante area di studio e di intervento per la promozione di empatia, relazioni positive e comportamenti prosociali e' rappresentata dall'educazione fisica (EF) in quanto contesto privilegiato, sia per il gran numero di opportunita'  relazionali che si possono attivare, sia per il coinvolgimento della dimensione corporea che veicola la comunicazione. Sono numerosi gli studi che hanno evidenziato significativi cambiamenti nell'empatia, nel clima di cura e nei comportamenti prosociali e antisociali attraverso specifici programmi di EF. A livello internazionale, inoltre, si stanno diffondendo numerose politiche ed azioni di intervento che utilizzano l'EF per contrastare la diffusione di comportamenti antisociali. Uno dei progetti di particolare rilievo e' stato recentemente promosso da una partnership di Agenzie internazionali, fra cui la WADA, l'UNESO e l'IOC, e sviluppato da un gruppo di università europee facenti parte dell'Association Internationale des coles Supèrieures d'Education Physique (AIESEP) e coordinato dall'Università di Padova. Il progetto prevedeva lo sviluppo di uno strumento (Toolkit) che supportasse gli insegnanti nella promozione di aspetti educativi legati alle dimensioni di fairness, equita' , rispetto ed inclusione attraverso l'EF. La presente ricerca comprende la preparazione e la sperimentazione di una progettazione didattica formulata sulla base del sopracitato Toolkit, la cui costruzione e' stata parte integrante del progetto di ricerca. La progettazione didattica e, per estensione, il Toolkit si basano su alcune caratteristiche di efficacia evidenziate in letteratura, che sono principalmente rappresentate da un approccio ludico all'apprendimento e dall'utilizzo di strategie di apprendimento attivo. La fase sperimentale della ricerca è stata condotta in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Verona coinvolgendo 87 studenti di quattro classi seconde suddivise, a loro volta, in due classi sperimentali e due di controllo. Le classi sperimentali hanno partecipato ad un ciclo di 11 lezioni, con una frequenza di 1/2 incontri a settimana. La sperimentazione ha assunto il triplice scopo di: (a) indagare l'efficacia e l'impatto dell'intervento sull'empatia, sul clima di cura e benessere percepito, sui comportamenti prosociali e sulla costruzione del concetto di equita'  in relazione allo sviluppo di competenze trasversali; (b) analizzare la validita'  e la fattibilità della progettazione didattica attuata a partire dal Toolkit di riferimento; (c) valutare l'idoneita'  delle metodologie, delle procedure e degli strumenti caratterizzanti questo progetto pilota per supportare e migliorare i successivi passi di ricerca. I dati sono stati raccolti alla baseline (T0), al post-intervento (T1) e al follow-up (T2) ed analizzati utilizzando un approccio misto quantitativo-qualitativo. E' stato inoltre utilizzato uno strumento per la misurazione della fedelta'  dell'intervento. Dalle analisi e' emersa una stretta relazione fra l'empatia, i comportamenti prosociali e la percezione del clima di cura, evidenziando tuttavia una rilevante differenza di genere nei tre tempi di misurazione. Si sono evidenziati significativi effetti positivi dell'intervento sull'empatia e sui comportamenti prosociali, principalmente nei maschi delle classi sperimentali. Viene inoltre rilevata una significativa diminuzione della discrepanza di valutazione del comportamento prosociale fra allievi e insegnanti. Attraverso le analisi qualitative, emerge al T1 un concetto di equita'  maggiormente articolato e complesso rispetto al T0 e maggiormente aderente alla definizione stessa di equita' . I codici e i temi emersi consentono di identificare la presenza di capacita'  critiche, argomentative, di transfer e di generalizzazione, nonche' di rilevare una maggior consapevolezza della responsabilità personale nel rendere un contesto equo, rispettando bisogni ed emozioni altrui. Il miglioramento delle capacita'  critico-flessive sembra collegato ai cambiamenti rilevati nell'empatia, nel comportamento prosociale e nella percezione del clima di cura che, per una classe sperimentale, risulta minore rispetto alle classi controllo al T1. Le analisi di validita'  e fattibilita'  rilevano diversi punti di forza e criticita'  del progetto: se da una parte e' valutato positivamente per la sua flessibilità e cross-curricolarita' , dall'altra viene riconosciuta la necessità di formare il docente che vuole operare con metodologie di apprendimento attivo. Il progetto assume infine un'importanza strategica nell'avanzamento della ricerca poiche' tenta di colmare un rilevante gap, evidenziato in letteratura, che riguarda la diffusa mancanza di valutazione degli effetti e della validita'  dei progetti finalizzati allo sviluppo di aspetti educativi attraverso l'EF e lo sport scolastico.
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PUCE, LUCA. "Le risposte psicofisiche di atleti disabili alla pratica del nuoto agonistico." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1006980.

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Abstract:
Dopo un’ampia e dettagliata descrizione del mondo del nuoto paralimpico e dei protocolli di classificazione degli atleti per valutare attraverso test fisici e tecnici il grado di funzionalità fisica (Capitolo 1), si indagherà sul ruolo della pratica sportiva agonistica nel migliorare il benessere psicofisico percepito di atleti disabili (Capitolo 2). Successivamente si svilupperà un metodo di allenamento per atleti con sindrome del motoneurone superiore per la preparazione fisica di tre eventi internazionali di nuoto paralimpico. Nel corso della strutturazione dell’allenamento si è studiato e preso in considerazione le risposte fisiopatologiche all’allenamento tipiche di questa sindrome (Capitolo 3). Avendo chiarito nel precedente Capitolo le risposte fisiche indotte dal nuoto agonistico negli atleti affetti da sindrome del motoneurone superiore, si sperimenterà una strategia terapeutica al fine di migliorare la performance di nuoto in atleti paralimpici riducendo spasticità e clono, attraverso l’applicazione del Kinesio Taping che è una tecnica di taping innovativa basata sull'uso di un sottile nastro elastico incollato sulla pelle (Capitolo 4).
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Vitale, J. A. "SLEEP BEHAVIOUR, ACTIVITY CIRCADIAN RHYTHM AND PSYCHOPHYSIOLOGICAL RESPONSES TO PHYSICAL ACTIVITY: THE CHRONOTYPE EFFECT." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/364036.

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Abstract:
In the past, several studies investigated the circadian rhythm of different physiological variables associated to sport, the time-of-day effects on physical performance and the reciprocal relationship between sleep and physical activity but there is a scarce literature on how the chronotype could influence all these aspects. Therefore, the purposes of this Ph.D. thesis are: 1) to assess, with the use of actigraphy, the relationship between the three chronotypes and the circadian rhythm of activity levels and to determine whether sleep parameters respond differently with respect to the time (weekdays versus the weekend) in M-types, N-types and E-types; 2) to evaluate whether a linear regression formula using the MEQ score would predict the actigraphy-based acrophase in a young Italian population; 3) to investigate the effects of chronotype on psychophysiological responses (RPE, HR and walking time) to a submaximal self-paced walking task performed in two different times of day (08:30-09:00 vs 15:30-16:30). The results showed that: 1) the acrophases of the activity levels were significantly different in M- (14:32h), N- (15:42h) and E-types (16:53h) (p<0.001) while MESOR and amplitude were similar among chronotypes; there was also a significant interaction between the chronotype and sleep parameters: Sleep Efficiency of the E-types was poorer than that of the M- and N-types during weekdays (77.9% ± 7.0 versus 84.1% ± 4.9 and 84.1% ± 5.2) (p=0.005) but was similar to that measured in the M- and N-types during the weekend. 2) There was a significant linear relationship between MEQ and the Acrophase thus, enabling us to use the equation of the regression line to obtain predictions. The predictive equation resulted as follows: 1238.7-5.487*MEQ. The precision of the estimates was excellent and the r2 was 0.70, indicating that 70% of the variance in the acrophase was explained by MEQ. 3) It was found a significant interaction between chronotype and time of day. The post hoc analysis showed a significant difference for RPE in the morning session, with E-types reporting higher RPE compared with the M-types (14.33 ± 2.45 vs 12.00 ± 1.66) (p<0.01). This Ph.D. thesis highlights two key findings: 1) the chronotype influence the activity circadian rhythm and the sleep parameters suggesting that E-types accumulate a sleep deficit during weekdays, due to social and academic commitments and that they recover from this deficit during “free days” on the weekend; 2) the chronotype and the time of day when a physical task in undertaken can influence the RPE response.
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Rugger, Federico <1992&gt. "L'utilizzo delle strategie di marketing nel mondo del calcio: realtà a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12169.

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Abstract:
Nella tesi vengono indicate le difficoltà della realtà italiana nel vendere il prodotto stadio al consumatore finale, portando esempi di successo esteri e proponendo delle iniziative per migliorare l'esperienza.
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Santarossa, Fabio <1992&gt. "Marketing e sport: l'importanza del brand per le società calcistiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15123.

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Abstract:
Nella stesura dell'elaborato finale ci si focalizza inizialmente sull'analisi del settore calcio e l'evoluzione che esso ha avuto nel tempo. Si passa poi ad analizzare più nello specifico il brand nelle società calcistiche, risorsa sempre più importante che le società devono saper sfruttare per avere successo anche al di fuori del rettangolo di gioco.
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Nadalin, Marco <1992&gt. "Rebranding delle società calcistiche: strategia aziendale o investimento sbagliato? : il caso del Pordenone Calcio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17060.

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Abstract:
La tesi si articola in 3 parti: nella prima parte si tratta di cos'è un brand e di una serie di concetti ad esso collegati. Inoltre si inizia a trattare anche il ruolo del brand all'interno delle società sportive, in particolare all'interno delle società di calcio. Nella seconda parte si tratta invece il rebranding, ovvero di cosa si tratta e perché le aziende adottano tale strategia. Anche in questo caso, in un secondo momento, si prenderanno in considerazione le società di calcio (in particolare il Pordenone Calcio). Nella terza, e ultima, parte si studierà un modello matematico applicabile al Pordenone Calcio e si tireranno le somme.
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Bellistri, G. "ANALYSIS OF MATCH AND TRAINING PERFORMANCE IN SOCCER USING GLOBAL POSITIONING SYSTEM TECHNOLOGY." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/494113.

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Abstract:
It generally accepted that soccer is one of the most popular sports in the world. Thanks to technology development, a progressively increasing in studies about external load monitoring in soccer match and training were published. Currently, several are the systems available to simultaneously analyze movement patterns of many players during a soccer match, including video-based time motion analysis equipment and global positioning system (GPS) devices. However, the use of one of the first two methods depends on various factors linked to the strengths and weaknesses of each methodologies. As far as concern GPS technology, it has been demonstrated that GPS devices are reliable instruments for monitoring the true metabolic demands during intermittent or high-intensity exercises such as soccer activities. However, there are several concerns about the use of GPS device to assess the very high-speed bouts, short sprints and/or movements with many changes of direction, even more when the sample rate of the GPS device is low. Different studies have shown that reliability of GPS devices gradually decreases in relation to increasing number of changes of directions and accelerations and to reducing running distance. Thus, first aim of this thesis was to investigate the validity and accuracy of GPS technology with a sampling rate ≧10Hz in order to evaluate if it could produce better information on brief activities speed during short shuttle runs. Supporting by GPS technology, categories of movement described in relation to speed, acceleration or power thresholds, difference between playing position, analysis of fatigue during the match and physical demand in different soccer population (i.e adult versus young) have been analyzed during the training or game by researchers to better understand the workload imposed. Results obtained, in adult male players during a soccer match, identified in the high-intensity distance covered an important indicators of match physical performance. Instead, in youth players most information is available for players between 12 and 17 yr of age but, for very young players (<11 yr of age), data describing the activity profile during match play are limited and thus a less clear picture of the movement demands of these developing players is evident. Contrarily, information on match analysis about women’s soccer is relatively few and more confused if compared to those of men. Indeed, so far, there is not universally agreement upon standard velocity thresholds utilized to quantify the distances covered in different locomotor activities, especially for high-speed running and sprinting. However, just recently some studies have presented common recommendation that are now being adopted. Finally, it has been demonstrated that GPS technology could help to better evaluate the workload imposed by specific soccer training. In the last years, the methodology in soccer is changing and it became more difficult to check and program training in order to prevent injury. Not enough time is spent on physical conditioning without ball. Commonly, several technical and tactical exercises are considered the main activities during the soccer. The “modern” problem could be monitoring the global training load imposed from these type of training modalities. In this contest, the new available technologies could help coaches and sport scientists to better assessed the soccer training workload. Unfortunately, few studies investigated the relationship between GPS data and muscle fatigue after soccer-specific training sessions, and to our knowledge no data are available about the muscle impairments after different soccer training modalities and their relationship with external workload calculated using GPS devises. Therefore, the aims of this thesis were to describe the use of GPS technology in soccer. Four studies are developed in which the purposes were: 1) to evaluate the accuracy and inter-unit variability of a GPS device with a sampling rate of 20Hz for measuring mean and speed of shuttle runs; 2) to characterize match running performance of very young soccer players and evaluate the relationship between these data and physical capacities and technical skills; 3) to examine high-intensity distance covered during matches by elite female soccer players using different velocity thresholds and 4) to compare the decay in muscle performance after soccer-specific aerobic and traditional interval running training session.
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Books on the topic "Didattica attiva"

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Lauretta, D'Angelo, and Di Rago Rosa, eds. Teatro, didattica attiva, intercultura: Teatri visibili e teatri invisibili. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2009.

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Cotoneschi, Patrizia, ed. L'Archivio E-Prints dell'Università di Firenze: prospettive locali e nazionali. Florence: Firenze University Press, 2004. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-205-1.

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Abstract:
Archivio E-Prints è l'archivio istituzionale dei documenti elettronici (e-prints) dell'Università di Firenze: una risorsa fondamentale per la comunicazione scientifica. Contiene documenti per la didattica e la ricerca prodotti da docenti e ricercatori dell'Ateneo (materiale didattico, rapporti tecnici, tesi, working papers, preprints, postprints). Il Convegno di cui il libro raccoglie gli Atti, ha presentato Archivio E-Prints, i suoi obiettivi, le sue potenzialità per l'aumento della visibilità dell'autore, della sua produzione scientifica e dell'istituzione cui appartiene, contestualizzandolo nelle prospettive italiane e internazionali degli Archivi aperti e della Biblioteca digitale.
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Bettin Lattes, Gianfranco, ed. Per leggere la società. Florence: Firenze University Press, 2003. http://dx.doi.org/10.36253/8884530695.

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Abstract:
Il libro costituisce un riuscito esperimento di ricerca che ha avuto successo anche come risorsa didattica. Propone una valutazione critica degli strumenti concettuali elaborati per leggere e comprendere una società. Vengono affrontati dieci concetti sociologici (Comunità, Cittadinanza, Classe sociale, Capitale sociale, Genere, Classe dirigente, Partito politico, Cultura politica, Subcultura, Antipolitica) ognuno preso in esame da un giovane ricercatore attivo nell'ambito del dottorato fiorentino di Sociologia e di Sociologia politica. Un coinvolgimento dei giovani che ha consentito una rivisitazione di concetti "vecchi" e l'individuazione dell'efficacia euristica di concetti "nuovi".
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Coonan, Carmel Mary, Ada Bier, and Elena Ballarin. La didattica delle lingue nel nuovo millennio. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-227-7.

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Abstract:
Atti del IV Congresso della società di Didattica delle Lingue e Linguistica Educativa DILLE (Università Ca’ Foscari Venezia, 2-4 febbraio 2017). Il fenomeno dell’internazionalizzazione è sempre più presente in ogni sfera della vita economica, sociale e culturale del paese. In ambito educativo, l’internazionalizzazione è associata a nuove condizioni culturali e linguistiche, nuove esigenze e problemi, e i suoi effetti sono ad ampio raggio, dal momento che il fenomeno produce un impatto importante sull’educazione linguistica, sui programmi formativi per gli studenti, sulla formazione dei docenti, sull’erogazione di corsi. Dietro lo sfondo della crescente natura internazionale del sistema educativo, i contributi presentati al Congresso hanno esplorato le implicazioni per l’insegnamento/apprendimento delle lingue e per l’educazione linguistica in generale.
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Siciliano, Giuseppina. Racconti di dei ed eroi nella pittura vascolare attica: Un percorso didattico tra parola e immagine. Milazzo (Messina): Rebus, 2003.

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Gigli, Daria, and Enrico Magnelli, eds. Studi di poesia greca tardoantica. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-488-2.

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Abstract:
Il volume contiene gli atti della giornata di studi svoltasi a Firenze il 4 ottobre 2012 e presenta i contributi di nove giovani studiosi di provata competenza, formatisi in varie Università italiane. La multiforme produzione poetica greca di età post-ellenistica è indagata attraverso i suoi generi letterari e le specifiche problematiche che essa pone: si tratta di epica mitologico-narrativa e didattica, di oracoli teologici, di innografia pagana e cristiana, di epigramma, di sopravvivenza del codice espressivo poetico nella prosa della prima età bizantina. I saggi sono diversi per prospettiva – critico-testuale, esegetica, storico-letteraria – ma accomunati da una solida base filologica, e ciascuno di essi offre idee innovative che rendono il volume di sicuro interesse per la comunità scientifica internazionale.
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Casalini, Brunella, and Silvia D'Addario, eds. Il tempo per pensare. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-845-7.

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Abstract:
Il volume raccoglie gli atti del seminario organizzato dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Firenze, incentrato su una discussione collettiva riguardo le condizioni di lavoro, di studio e di ricerca nell’università contemporanea. Prendendo spunto dalle riflessioni di due docenti canadesi, M. Berg e B.K. Seeber, sui sentimenti di frustrazione e inadeguatezza dovuti ai ritmi e agli obiettivi talvolta imposti nel contesto universitario, si focalizza l’attenzione sulle esperienze e gli stati d’animo di tutte le persone coinvolte nella comunità accademica in rapporto agli ostacoli dovuti alla scarsità di tempo e di risorse economiche e a carichi di lavoro crescenti. Si propone inoltre una riflessione su come creare relazioni e reti, inaugurare esperimenti di condivisione di esperienze di ricerca, didattica e buone prassi per contrastare quelle derive a livello individuale e collettivo che possono tradursi in malessere organizzativo, danneggiando di fatto il perseguimento dei valori al centro dell’università pubblica.
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Pellegrini, Davide. Store Check: La Gestione Dell'informazione Nel Punto Vendita: Manuale Di Didattica Attiva. F. Angeli, 2001.

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9

Museografia e territorio: Il sistema museale integrato come istituzione didattica attiva, multimediale per la conoscenza storicizzata e contestualizzata dell'ambiente e del territorio. Palermo: Grifo, 1990.

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Book chapters on the topic "Didattica attiva"

1

Mantelli, Alessandro. "4 Progettare un e-learning per il giapponese. Il case study JaLea." In E-learning sostenibile per la didattica del giapponese Progettare per l’apprendimento autonomo. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-554-4/004.

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Abstract:
4.1. Perché è importante l’experience design per l’e-learning? – 4.2 Perché è importante il Web 2.0 per l’e-learning? – 4.3 Strategie di embodiment in un prodotto e-learning. La learner experience. – 4.3.1 Il tempo nella relazione utente - artefatto digitale. – 4.3.2 Minimizzare i tempi di attesa. Tempo reale, percezione e tolleranza. – 4.3.3. Design collaborativo sostenibile: minimizzare i tempi di gestione e di inserimento contenuti. – 4.3.4 Sostenibilità e manutenibilità del software. Embodiment nel lungo periodo. – 4.3.5 Affordance e signifier nella pratica del Web design. – 4.3.6 Utenti e interfacce. – 4.4 Da BunpoHyDict a JaLea. – 4.5 JaLea, Your Japanese Learning System! – 4.5.1 JaLea: frontend e struttura. – 4.5.2 JaLea: proposte di utilizzo. – 4.5.3 JaLea: backend. – 4.6 JaLea: modalità di apprendimento attivo tramite esercizi. – 4.6.1 Motivazioni per la progettazione di un prototipo per l’apprendimento dei kanji. – 4.6.2 Realizzazione del prototipo.
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Baioni, Marco, Elisa Zentilini, and Daniele Mittica. "Dalla ricerca alla divulgazione, dalla didattica alla comunicazione:." In Spring Archaeology: Atti del Convegno, Siena, 15-17 maggio 2020, 113–22. Archaeopress Publishing Ltd, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm1x8.19.

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3

Carolo, Attilio Giovanni. "Le Sfere Planetarie di Giove, Venere, Luna e Sole & Ottava sfera nei Musei Civici di Vicenza: note relative al loro ritrovamento ed aspetti storico-didattici descrittivi." In Società italiana degli storici della fisica e dell'astronomia : atti del XLI Convegno annuale = proceedings of the 41st Annual Conference. Pisa University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.12871/978883339694144.

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