Dissertations / Theses on the topic 'Dibattito culturale'

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Vitali, Angelica <1996&gt. "La ricostruzione del dibattito culturale in Italia: qualità, standard e accreditamento museale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18859.

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Abstract:
Il presente lavoro mira a ricostruire, attraverso i principali documenti, il dibattito che in Italia ha portato alla creazione del più recente Sistema Museale Nazionale. Si comincia con la presentazione del concetto di qualità, contestualizzandone il significato e dimostrandone l’importanza per un museo il più possibile dalla parte del pubblico. In seguito, si propongono le principali fonti internazionali che hanno ispirato il lavoro successivamente svolto nel nostro Pese: Codice etico dell’ICOM, National Standards & Best Practices for U.S Museums, Accreditation Scheme for Galleries and Museums in the U.K. Poi, seguendo un ordine cronologico, si propongono gli atti più significativi che in Italia hanno concorso allo sviluppo di un nuovo interesse nei confronti dell’applicazione dei requisiti minimi, o standard di qualità, ai servizi museali: Standard per i musei italiani (1999), Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (2001), Codice dei beni culturali e del paesaggio (2004), Commissione per la definizione dei livelli minimi di qualità dell’attività di valorizzazione (2006), Carta per la qualità dei servizi (2007) e l’Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema Museale Nazionale (2018). Infine, si cercherà di capire se davvero si possa parlare di un sistema unitario, per quanto riguarda l’adesione agli standard, in quanto, nonostante la portata nazionale di tali documenti, le modalità di applicazione sono state differenti a seconda delle Regioni. In conclusione, si desidererebbe fare il punto della situazione sul livello di raggiungimento del Sistema Museale Nazionale con il parare del Dott. Antonio Lampis, ex Direttore Generale dei musei del MiBACT e, in ultimo, svolgere una riflessione sulla caratteristica che, forse, più stupisce di questo lavoro: tutti i documenti analizzati sono frutto della legislazione italiana e non del management culturale.
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Greco, Elena. "Il Paesaggio Urbano come Bene Culturale : Il dibattito in Italia e in Francia, 1945-2015." Thesis, Rennes 2, 2016. http://www.theses.fr/2016REN20022/document.

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Abstract:
La recherche vise à retracer les origines de la notion de «paysage urbain» dans le débat sur la protection des villes historiques dans la deuxième partie du XXe siècle. Elle procède à une analyse comparée entre l'Italie et la France, dont le système juridique est caractérisé par la protection publique du patrimoine. L'analyse couvre les axes suivantes: la généalogie du terme, les variation de la notion et ses relations avec les théories relatives à la protection de la ville historique; le développement du système législatif et ses connexions possibles au débat culturel; la relation entre le débat théorique et les pratiques d’urbanisme. Cette dernière question est analysée au moyen de deux cas d’étude, Turin et Lyon. Ces deux enquêtes ont été rendues possibles par des fonds d'archives. La reconstruction du débat théorique et de l’élaboration d’un appareil législatif repose, quant à elle, sur un corpus constitué par les principales revues professionnelles italiennes et françaises.Bien que les débats français et italiens des décennies d’après la Seconde Guerre mondiale aient élaboré un concept de paysage urbain comme patrimoine particulièrement intéressant, ils ne sont pas parvenus à être traduits dans des dispositions législatives substantielles. La protection et la mise en valeur du paysage urbain demeurent des questions ouvertes. La notion de paysage urbain en tant que patrimoine doit encore être théorisée, au moins sur le plan législatif.Cette étude tente de contribuer à cette conceptualisation
This study aims to trace the roots of the notion of “urban landscape" within the debate on the protection of historic citiesduring the second half of the 20th century. The analysis is carried out through a comparison between Italy and France, whose legal systems are characterized by the public protection of cultural heritage.The analysis covers three main areas: the genealogy of the concept of urban landscape, its variations, and its relation with the theory of the historic centre; the development of legislation and its connection with the cultural debate; the outcomes in urban planning practice. To analyse the theoretical debate on urban landscape the main sources include the most important Italian and French professional periodicals. Urban planning outcomes are analyzed through two case studies on Turin and Lyon, developed by archive research. Although the French and Italian discourses of the post world war II decades have been particularly interesting for the cultural elaboration about preservation and promotion of urban heritage, both Italian and Frenchnotions of urban landscape didn’t succeed in reaching substantial outcomes in term of legislation.The preservation and promotion of urban landscape are still open questions, and the concept of urban landscape as part of cultural heritage is still to be theorized, at least on a legislative level.This study attempts to contribute to this conceptualization
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GRECO, ELENA. "Il Paesaggio Urbano come Bene Culturale. Il dibattito in Italia e in Francia: 1945-2015." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2651559.

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Abstract:
This study aims to trace the roots of the notion of “urban landscape" within the debate on the protection of historic cities during the second half of the 20th century. The analysis is carried out through a comparison between Italy and France, and covers three main areas: the genealogy of the concept of urban landscape, its variations, and its relation with the theory of the historic centre; the development of legislation and its connection with the cultural debate; the outcomes in urban planning practice. To analyse the theoretical debate on urban landscape the main sources include the most important Italian and French professional periodicals. Urban planning outcomes are analyzed through two case studies on Turin and Lyon, developed by archive research. Although the French and Italian discourses of the post world war II decades have been particularly interesting for the cultural elaboration about preservation and promotion of urban heritage, both Italian and French notions of urban landscape didn’t succeed in reaching substantial outcomes in term of legislation.
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Barbiani, Valentina <1992&gt. "Il dibattito sui “valori asiatici” in antitesi al sistema culturale occidentale: proposta di traduzione e commento di due articoli specialistici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9236.

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Abstract:
Il presente elaborato di tesi si focalizza sulla traduzione di due articoli specialistici riguardanti i valori asiatici in contrasto con i principi diffusi nel contesto euro-americano. Più specificatamente, il lavoro consta di tre parti fondamentali. Il primo capitolo presenta un’introduzione al dibattito relativo ai valori asiatici; in esso si espongono le caratteristiche fondamentali di questo sistema valoriale, il modo in cui esso nasce e si diffonde, oltre a effettuarne un’analisi in relazione a un sistema di valori più propriamente occidentale. La seconda parte, che costituisce il fulcro dell’intera tesi, è data dalla traduzione degli articoli specialistici. Nel primo, intitolato “Yazhou jiazhiguan” yu Rujia wenhua de xiandai pingxi “亚洲价值观”与儒家文化的现代评析 (Critica moderna al “sistema dei valori asiatici” e alla cultura della scuola confuciana), si espone la “sorte” dei valori asiatici che sono stati alternativamente criticati o promossi in seguito alla crisi economica asiatica degli anni ’90. Il testo xifang jiazhi tixi ji qi pingjia 西方价值体系及其评价 (Il sistema dei valori occidentali e la sua valutazione) riguarda, invece, un’analisi dell’evoluzione del pensiero etico e filosofico occidentale a partire dall’Antica Grecia. La terza sezione, infine, presenta i commenti traduttologici che fanno riferimento all’opera di traduzione, nei quali si espongono le strategie adottate e le varie tecniche utilizzate per risolvere i problemi traduttivi riscontrati.
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Gorini, Anna. "Un’italiana scomoda. Indagine sull’opera e sul mito di Oriana Fallaci." Doctoral thesis, Università di Siena, 2022. http://hdl.handle.net/11365/1210797.

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Abstract:
La tesi mira a ricostruire alcuni aspetti della figura di Oriana Fallaci, oscurati dalla sua fama mondiale di personaggio mediatico, politicizzato e mitizzato. Fallaci, prima di tutto questo, è stata infatti una giornalista importante, che ha scritto moltissimo. Ѐ stata un’autrice che ha dato vita a nuovi linguaggi narrativi, e la sua è stata una figura di intellettuale che ha partecipato al dibattito culturale e sociale degli anni Settanta. Il lavoro di ricerca si è concentrato dunque sul percorso di costituzione della personalità di autrice, sulla sua trasformazione in intellettuale, e sul venir meno di tutto questo, mentre di Fallaci è pubblicamente noto il personaggio mitizzato e mediatizzato. Di fronte ai contorni oggi un po’ sfocati di Fallaci giornalista, all’origine dimenticata della sua personalità politica, per cercare di capire questa autrice l’indagine riparte dai suoi testi laddove erano nati, cioè nei giornali, per analizzarli da vicino sia in relazione al contesto di cronaca sia alla pagina, nella quale il sistema paratestuale è l’anima vitale che svela fino in fondo il senso di un pezzo giornalistico. Questo lavoro cerca di costruire un racconto di Fallaci che provi a superare l’assunto stereotipo della scrittrice straordinaria a lungo negletta, o quello della personalità eroica, ma anche il sospetto da parte di alcuni ambienti, concentrandosi su tre prospettive: gli anni di elaborazione della soggettività autoriale, il consolidamento della personalità intellettuale, la trasformazione nel mito e la mediatizzazione di quest’ultimo. Dunque, dopo il primo capitolo, dedicato alla biografia e alle opere, il secondo capitolo si sofferma sugli incontri di Fallaci con quegli scrittori che, da lei avvicinati nel corso di interviste, sono stati figure-chiave nell’evoluzione del suo rapporto con la scrittura, vissuto in modo totalizzante. In queste interviste, che sono letterarie, si stratificano la sua visione e la sua teoria narrativa, anche se dissimulate nel linguaggio e nella struttura del pezzo giornalistico destinato al grande pubblico di un periodico di attualità. Questo percorso di incontri si interseca anche con la transizione di Fallaci da giornalista-autrice a intellettuale. Nel terzo capitolo viene approfondita questa evoluzione, che coincide con la partecipazione di Fallaci al dibattito sull’aborto, nel 1975. In quell’anno Pasolini si confronta su questo tema con altri intellettuali, a partire da un celebre intervento sul Corriere della Sera. Fallaci, che è sempre in viaggio e vive per lo più negli Stati Uniti, non è riconosciuta come parte di quel campo e non si riconosce in quei linguaggi: entra tuttavia nel flusso di quel dibattito in modo dirompente con il romanzo Lettera a un bambino mai nato, che crea un nuovo spazio discorsivo per le donne e per la loro possibilità di raccontarsi. Ma “lo scrittore” Oriana Fallaci, come amava definirsi, non può essere compreso se non considerando la molteplicità dei generi in cui si è espressa, tra giornalismo e narrativa, e tenendo conto del suo vivere performativo, portatore di significati, perfino più dei testi. Cosa rimane oggi della figura di Oriana Fallaci? Oltre ai suoi scritti, soprattutto il suo personaggio, che ispira il cinema, la televisione e il teatro, come viene raccontato nella parte conclusiva di questa tesi.
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Marziano, Michela Eugenia. "La guerra della memoria. Politicamente corretto e cancel culture nel dibattito contemporaneo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di descrivere due fenomeni al centro del dibattito contemporaneo: il politicamente corretto e la cancel culture. Ne verrà tracciato un profilo storico, riportando i diversi punti di vista e le critiche sorte, alla luce delle problematiche sollevate negli ultimi anni dai movimenti di protesta MeToo e Black Lives Matter. Verranno presentati degli esempi tratti dal mondo del cinema e del doppiaggio che evidenziano il modo in cui le nuove forme del pensiero modificano la realtà, le immagini, il linguaggio e la storia.
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BUZIO, ALDO. "La gestione e l'impatto dei siti UNESCO:monitoraggio e valutazione dei siti italiani nel dibattito internazionale." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2012. http://hdl.handle.net/11583/2497054.

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Abstract:
La tesi analizza il mutamento nello scenario dei siti UNESCO e nella loro gestione, osservando in particolar modo quale sia la realtà italiana all’interno di tale contesto. Negli ultimi anni, infatti, la realtà della Lista del patrimonio mondiale UNESCO è notevolmente mutata, sono emerse nuove forme di valore e tipologie di patrimonio iscritto nella lista. Questi nuovi scenari richiedono nuove forme di amministrazione, sia dal punto legislativo che da quello socioeconomico. Nel primo capitolo viene descritto il quadro teorico e pratico di tali mutamenti negli anni e sono analizzati gli strumenti messi in atto in ambito internazionale per governare tali realtà complesse ed eterogenee e la loro interazione e impatto sul contesto locale di riferimento. In base al quadro fornito, nel secondo capitolo l’analisi si concentra sulla candidatura del paesaggio culturale dell’area vitivinicola delle Langhe, Monferrato e Roero visto come esempio di nuova tipologia di sito patrimonio dell’umanità e attualizzazione del dibattito teorico descritto. La larga diffusione sul territorio e la molteplicità di attori coinvolti nel processo, o dagli effetti dello stesso, hanno fatto sì che la candidatura stessa rappresentasse un fenomeno pubblico con rilevanti impatti anche di carattere sociale ed economico. Le strategie e metodologie di governance, analizzate nella teoria e nella pratica nei capitoli precedenti, necessitano di un processo di monitoraggio e valutazione, che viene approfondita all’interno della terza parte della tesi, esaminando preferibilmente le tematiche dell’efficacia della gestione e dell’impatto provocato dall’iscrizione alla lista de patrimonio mondiale e gli strumenti di studio e controllo attualmente in atto. Da tale analisi si sintetizza un modello che valuti la gestione del sito UNESCO descrivendo l’impatto generato sul territorio principalmente in termini qualitativi di rapporto con il territorio. Lo scopo è di studiare quanto le attività dei siti UNESCO, in particolare negli ambiti della conoscenza, conservazione valorizzazione e comunicazione abbiano ricadute significative sul territorio. Tale modello viene applicato ai casi studio di: Napoli, Genova, Firenze, Val d’Orcia, Pienza, Residenze Reali, Val Camonica, Alberobello. La conclusione del lavoro di ricerca riassume le considerazioni dei capitoli precedenti cercando di sintetizzare i casi analizzati in un modello per la comprensione della gestione di un sito UNESCO dalla fase di creazione dello stesso al mantenimento di tali risultati nel tempo, anche espandendo la discussione verso altre forme di patrimonio, come quello intangibile, o politiche pubbliche, come quelle rivolte all’innovazione e la creatività.
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Boschi, Morestori Anita <1994&gt. "I monumenti e l'elaborazione del passato. Le tracce della cultura memoriale del fascismo nel dibattito attuale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19708.

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Abstract:
L'intento della tesi è quello indagare il monumento come mezzo di rappresentazione collettiva e sociale, in cui ritrovare e ricercare le nostre modalità di interiorizzazione ed esteriorizzazione della storia e del passato, ma anche dei valori identitari di cui si vuole rendere esplicita la condivisione come comunità. La proposta è quella di esaminare le varie conformazioni con le quali i monumenti si legano al passato fascista e colonialista in ambito italiano e quali soluzioni sono state messe in atto, dal dopoguerra fino ad oggi, nell’affrontare le tematiche più critiche della nostro passato e del nostro presente; oltre ad indagare gli elementi salienti di quel periodo, sarà necessario cercare di individuare e mettere in luce gli aspetti principali dei mutamenti storici e sociali del periodo considerato come risposta e conseguenza di dinamiche anteriori. All’interno di una panoramica più ampia sull’uso dell’architettura e della monumentalità da parte della cultura fascista nelle sue differenti fasi storiche (come strumento di commemorazione dei caduti della prima guerra mondiale, di celebrazione del regime e di affermazione del nuovo ruolo imperiale dell’Italia), vengono presi in esame alcuni casi specifici di monumenti realizzati durante il ventennio fascista. Tali esempi rispondono alla volontà di mettere in luce le modalità di appropriazione dello spazio e del potere da parte del fascismo, ma anche le modalità di risposta e fruizione che tali tracce suscitano nel periodo ad esso successivo e nel presente, nel conformare e definire la cultura e la civiltà contemporanea. Le tracce architettoniche, monumentali e simboliche del fascismo sono ancora presenti e suscitano reazioni e risposte differenti, all’interno del dibattito politico, intellettuale, ma anche comunitario e cittadino; è necessario quindi valutare queste reazioni più approfonditamente, come risposte ad un bisogno più profondo di riappropriazione dello spazio e di affermazione di valori fondamentali. Si passa quindi ad un’analisi del dibattito tra chi sostiene la conservazione di queste manifestazioni e chi, invece, ne vorrebbe l’eliminazione; ma si prendono anche in esame le altre proposte, tra cui quelle artistiche, avanzate nei confronti di esse, al fine di «ri-immaginare la nozione di monumento» in base alle tre possibilità esposte dalla studiosa Ruth Ben-Ghiat nel primo incontro I luoghi dei fascismo all’interno del progetto dell’Istituto Parri: rimozione/dislocazione, ri-significazione, costruzione di nuovi monumenti. Nuove necessità e valori, quindi, che vogliono essere espressi e trovare il proprio spazio di rappresentazione, anche come elaborazione e ri-elaborazione di un passato complesso e in molti casi doloroso, ma con cui è necessario confrontarsi.
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Luchak, Angela. "Il dibattito tra soggettività e oggettività e la traduzione di culture in antropologia: il caso dei Moso." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20445/.

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Abstract:
Il presente contributo si propone di soffermarsi brevemente sulla disciplina dell’antropologia al suo esordio nel mondo accademico, al fine di analizzare le prime teorie e metodologie che la caratterizzavano. In questo senso, verrà fatto un piccolo excursus sulla visione universalista dei primi antropologi evoluzionisti, e sul conseguente obiettivo di ottenere una conoscenza oggettiva e autorevole delle culture. Si passerà quindi ad analizzare il dibattito tra oggettività e soggettività come punto di svolta nell’approccio antropologico, con l’introduzione di un punto di vista soggettivo: è questo che fa emergere la consapevolezza della creazione di saperi parziali e situati nel mondo occidentale accademico, grazie alla spinta data dai movimenti postcoloniali e femministi. Ne consegue la necessità di instaurare un rapporto dialogico che metta in luce sia la soggettività dell’etnografo che dei nativi, al fine di contribuire alla produzione dei saperi. La discussione teorica si sposterà poi sul campo pratico, soffermandosi sull’elemento principale dell’analisi etnografica: la lingua, strumento attraverso cui i membri di una cultura descrivono la realtà che li circonda. Partendo da questo presupposto, si prenderà in esame il difficile compito dell’etnografo di tradurre elementi allo stesso tempo linguistici e culturali, con continui adattamenti per il pubblico di arrivo. Verranno quindi approfonditi contributi che guardano alla traduzione in modi diversi, in particolar modo come analisi delle forme simboliche e dei singoli lessemi, e come analisi di relazioni e del contesto pragmatico. In ultimo, verrà applicato quanto visto allo specifico caso della società dei Moso, nel quale si affronterà la sfida di comprendere e tradurre concetti e referenti assenti nella cultura del pubblico d’arrivo. Si vedrà, perciò, quanto l’approccio traduttivo e l’analisi del rapporto tra lingua e cultura possano lasciare spazio a possibilità tanto di arricchimento quanto di incomprensione.
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BRUNO, EDOARDO JACOPO. "FRANCESCO ANTONIO ZACCARIA E LA CULTURA GESUITICA DEL SETTECENTO. IL DIBATTITO SU PRIMATO PONTIFICIO E RUOLO DEI VESCOVI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/46250.

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Abstract:
L’oggetto della tesi di dottorato è l’analisi degli argomenti presenti nell’Antifebbronio, lavoro composto dal gesuita Francesco Antonio Zaccaria nel 1767. Nonostante il testo contiene numerose dissertazioni originali inerenti il primato papale, i poteri dell’episcopato e la censura dei libri, tematiche che furono oggetto di molte discussioni nella Chiesa cattolica, non esiste oggi qualche studio specifico sulle dottrine asserite dal gesuita. Per capire meglio le problematiche presenti nel suo lavoro e per approfondire alcuni aspetti della vita del gesuita è stato importante lo studio del Dello Stato della Chiesa del vescovo di Treviri Johannes Nikolaus von Hontheim, l’Elogio storico dell’abate Francescantonio Zaccaria del teologo Luigi Cuccagni e la Storia polemica delle proibizioni de’ libri scritta dallo stesso Zaccaria nel 1777. I lavori di Zaccaria e von Hontheim sono fondamentali per comprendere che all’interno della Chiesa di Roma esistevano visioni ecclesiologiche caratterizzate da elementi di notevole diversità. Inoltre l’Antifebbronio è un libro molto interessante per capire la mentalità della Compagnia di Gesù rispetto a questioni come i poteri del papa e dei vescovi. Nella tesi ho approfondito le reazioni del mondo cattolico italiano e della Chiesa di Roma inerenti le opinioni sostenute da Zaccaria nell’Antifebbronio.
The object of my thesis of doctorate is the analysis of the arguments present in Antifebbronio, work composed by the Jesuit Francesco Antonio Zaccaria in 1767. Despite the text contains numerous original dissertation inherents the papal primacy, the powers of the episcopate and the censorship of the books, thematic that were object of many discussions in the Catholic Church, it doesn’t exist today some specific study of the doctrines asserted by the Jesuit. To better understand the problematic presents in his work and to deepen some aspects of the life of the Jesuit it was important the study of Dello Stato della Chiesa of the Bishop of Treviri Johannes Nikolaus von Hontheim, l’Elogio storico dell’abate Francescantonio Zaccaria by theologian Luigi Cuccagni and the Storia polemica delle proibizioni de’ libri written by the same Zaccaria in 1777. The works of Zaccaria and von Hontheim are crucials to understand the existence of very different ecclesiological views inside the Church of Rome. Furthermore Antifebbronio is a very interesting work to understand the mentality of the Company of Jesus respect questions as the powers of the pope and the bishops. In the thesis i followed up the reactions of the italian catholic world and the Church of Rome inherents the opinions sustained by Zaccaria in Antifebbronio.
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BRUNO, EDOARDO JACOPO. "FRANCESCO ANTONIO ZACCARIA E LA CULTURA GESUITICA DEL SETTECENTO. IL DIBATTITO SU PRIMATO PONTIFICIO E RUOLO DEI VESCOVI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/46250.

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Abstract:
L’oggetto della tesi di dottorato è l’analisi degli argomenti presenti nell’Antifebbronio, lavoro composto dal gesuita Francesco Antonio Zaccaria nel 1767. Nonostante il testo contiene numerose dissertazioni originali inerenti il primato papale, i poteri dell’episcopato e la censura dei libri, tematiche che furono oggetto di molte discussioni nella Chiesa cattolica, non esiste oggi qualche studio specifico sulle dottrine asserite dal gesuita. Per capire meglio le problematiche presenti nel suo lavoro e per approfondire alcuni aspetti della vita del gesuita è stato importante lo studio del Dello Stato della Chiesa del vescovo di Treviri Johannes Nikolaus von Hontheim, l’Elogio storico dell’abate Francescantonio Zaccaria del teologo Luigi Cuccagni e la Storia polemica delle proibizioni de’ libri scritta dallo stesso Zaccaria nel 1777. I lavori di Zaccaria e von Hontheim sono fondamentali per comprendere che all’interno della Chiesa di Roma esistevano visioni ecclesiologiche caratterizzate da elementi di notevole diversità. Inoltre l’Antifebbronio è un libro molto interessante per capire la mentalità della Compagnia di Gesù rispetto a questioni come i poteri del papa e dei vescovi. Nella tesi ho approfondito le reazioni del mondo cattolico italiano e della Chiesa di Roma inerenti le opinioni sostenute da Zaccaria nell’Antifebbronio.
The object of my thesis of doctorate is the analysis of the arguments present in Antifebbronio, work composed by the Jesuit Francesco Antonio Zaccaria in 1767. Despite the text contains numerous original dissertation inherents the papal primacy, the powers of the episcopate and the censorship of the books, thematic that were object of many discussions in the Catholic Church, it doesn’t exist today some specific study of the doctrines asserted by the Jesuit. To better understand the problematic presents in his work and to deepen some aspects of the life of the Jesuit it was important the study of Dello Stato della Chiesa of the Bishop of Treviri Johannes Nikolaus von Hontheim, l’Elogio storico dell’abate Francescantonio Zaccaria by theologian Luigi Cuccagni and the Storia polemica delle proibizioni de’ libri written by the same Zaccaria in 1777. The works of Zaccaria and von Hontheim are crucials to understand the existence of very different ecclesiological views inside the Church of Rome. Furthermore Antifebbronio is a very interesting work to understand the mentality of the Company of Jesus respect questions as the powers of the pope and the bishops. In the thesis i followed up the reactions of the italian catholic world and the Church of Rome inherents the opinions sustained by Zaccaria in Antifebbronio.
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Bufanio, Settimio. "Real Italians and Non-Real Italians - Proposta di sottotitolaggio di un episodio di Italics sul dibattito italo-americano." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Questo elaborato ha come obbiettivo proporre la traduzione audiovisiva, sotto forma di sottotitoli, di un episodio del programma televisivo Italics, della rete CUNY TV. La proposta combina due elementi chiave che contraddistinguono la divisione degli insegnamenti in questo corso di laurea, ovvero l’interculturalità e la traduzione. Nel corso dei tre anni di mediazione linguistica interculturale a Forlì, infatti, i moduli di traduzione ed interpretazione nella prima lingua di studi si alternano a quelli di lingua e cultura, in cui si esplorano vari aspetti della cultura dei paesi della lingua in questione. Realizzare la traduzione di un episodio di questo programma unisce alla perfezione i due ambiti, in quanto oltre a mettere in atto le tecniche di traduzione apprese e ad iniziare a lavorare su quella specializzata audiovisiva, tocca direttamente il tema forse più “perfettamente interculturale”, nel vero senso della parola, fra cultura italiana e cultura americana, ovvero quello degli italo-americani, che è ciò intorno a cui si svolge questo programma ed in particolar modo la puntata in questione. L’elaborato è diviso in tre capitoli. Il primo tratterà le basi della traduzione audiovisiva, dal suo percorso di riconoscimento nel campo della traduzione, per poi trattare in particolare il sottotitolaggio; il secondo capitolo tratterà in breve la parte culturale, riassumendo i contenuti del programma e la causa scatenante della riaccensione del dibattito italo-americano; infine, il terzo ed ultimo capitolo comprenderà il commento tecnico alla traduzione, con esempi concreti di problemi e scelte di traduzione. In appendice sarà allegata la tabella dei sottotitoli completi, affiancati dalle battute originali e dai tempi di entrata ed uscita.
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ACCORSI, MARIA LETIZIA. ""Antichità e renovatione" nella basilica dei SS. Silvestro e Martino ai Monti. Il significato della restaurazione seicentesca ed il suo divenire nel tempo." Doctoral thesis, 1998. http://hdl.handle.net/11573/66268.

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Abstract:
Il processo evolutivo del ‘complesso titolare di S. Martino ai Monti’ (titolo di Equizio e basilica) si snoda entro un arco di tempo che va dal IV secolo ai nostri giorni dando vita ad un organismo stratificato che offre numerosi spunti di riflessione sull’articolato rapporto che ciascuna epoca instaura con la preesistenza oltre, naturalmente, a rivestire interesse sotto il profilo storico, artistico e culturale. Il presente studio analizza, in particolare, la trasformazione seicentesca, con l’intento di cogliere il significato dell’intervento barocco dalla sua formulazione prima , che costituisce una feconda esemplificazione della dialettica tra opere innovative ed impianti preesistenti, alla sua configurazione attuale, frutto di parziali reinterpretazioni e manomissioni. Si delinea così un percorso conoscitivo che attraverso la lettura del monumento, l’analisi della letteratura storico-critica, delle fonti documentarie edite e non, delle descrizioni e del materiale iconografico vuole pervenire alla comprensione dell’opera nella sua consistenza attuale. Al testo è allegato il volume "Elaborazione delle fonti documentarie" che raccoglie e illustra i dati emersi dalla ricerca archivistica. I documenti del XVII secolo, conservati presso l'Archivio di S. Martino ai Monti e l'Archivio di Stato di Roma, comprendono descrizioni, conti relativi alla fabbrica ed atti notarili. Questo materiale, in parte inedito, ha fornito un valido ausilio alla ricostruzione della genesi progettuale e delle fasi del cantiere, rivelando, anche, in forma più o meno esplicita, l'interesse della committenza per alcune tematiche quali "antichità-veneratione-renovatione" che tra loro correlate costituiscono una componente essenziale di questo intervento e del restauro cinque-seicentesco in generale. Il caso di S. Martino ai Monti si pone pertanto come una feconda esemplificazione del rapporto dialettico tra opere innovative e preesistenze, presente all'interno del dibattito culturale barocco. La documentazione archivistica inedita relativa al XVIII secolo, conservata presso l'archivio di S. Martino ai Monti, riguarda in particolare due importanti rifacimenti settecenteschi: la cappella del Carmine e il presbiterio. Infine i documenti del XIX e XX secolo, per lo più inediti, conservati presso l'Archivio di S. Martino ai Monti, l'Archivio Storico Capitolino, l'Archivio Centrale dello Stato, l'Archivio della Soprintendenza ai Monumenti del Lazio, hanno consentito di delineare le trasformazioni urbane ed architettoniche di quell'epoca, mettendo in evidenza le scelte che guidano gli interventi, le tecniche impiegate, i dibattiti sorti in merito ai modi di condurre alcune operazioni ed i commenti suscitati dai risultati conseguiti. Tutti elementi che hanno stimolato alcune riflessioni sul mutato atteggiamento nei confronti della preesistenza in concomitanza con la nascita del restauro modernamente inteso. I dati emersi dalla ricerca bibliografica ed archivistica sono letti in parallelo con l'esame diretto del manufatto attuato anche attraverso il rilievo, esteso al 'titolo', all'organismo basilicale comprensivo della cripta nonché ad un camera di sepoltura adiacente (sottostante alla porzione terminale della navata sinistra). Il rilievo della chiesa e del 'titolo' è illustrato in sei tavole allegate al testo.
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Malangone, Marilena. "La cultura neoclassica napoletana nel dibattito europeo: la figura e l’opera di Stefano e Luigi Gasse." Tesi di dottorato, 2008. http://www.fedoa.unina.it/3114/1/Tesi_Marilena_Malangone.pdf.

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Abstract:
Stefano e Luigi Gasse, figli gemelli di Stefano e Luigia Minotti, furono attivi a Napoli nella prima metà dell’Ottocento, ove lavorarono prevalentemente nella sfera dell’architettura di Stato, rendendosi interpreti delle esigenze e delle ambizioni dei ben cinque governi che, nell’arco temporale relativamente breve che li ebbe tra i principali animatori della scena architettonica partenopea, si alternarono alla guida del Regno meridionale. La storiografia, nei circa due secoli che ci separano da essa, ha, in verità, speso molte parole in merito alla vasta produzione dei due fratelli, limitandosi, tuttavia, a valutarne prevalentemente, peraltro sempre in termini encomiastici, proprio i molti e considerevoli uffici che essi assolsero al servizio dello Stato. Diversamente, assai meno celebrate, quando non del tutto trascurate, sono state le pur numerose committenze private che i Gasse, e specialmente Stefano, onorarono, dando prova di una non minore abilità nella creazione di suggestivi brani di edilizia neoclassica e di scenografiche soluzioni paesistiche, ancor oggi distintamente riconoscibili nel confuso ed eterogeneo tessuto urbano napoletano. D’altro canto, nella considerazione dell’operato dei due professionisti, i differenti autori hanno generalmente compiuto finora indagini di tipo puntuale e per lo più mirate all’approfondimento di singoli interventi, architettonici od urbanistici, esimendosi da una ricomposizione di quei distinti episodi entro un omogeneo ed organico quadro esaustivo dell’intera loro attività, anche soltanto limitatamente ai pubblici mandati. Ebbene, l’obiettivo che ci si è proposti nell’intraprendere il presente studio è stato, primariamente, quello di apportare un contributo alla letteratura critica ed analitica esistente sulla produzione dei gemelli Gasse, con la preparazione di un lavoro monografico che, contemplando i molteplici aspetti teorici e pratici della loro non lunghissima, ma ben prospera carriera, restituisse un prospetto agile, dettagliato e pressoché completo della vicenda di cui essi si resero protagonisti.
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BOCCARDO, DANIELA. "Il Molise rurale: aspetti strutturali e culturali di un territorio agricolo del Mezzogiorno dalla politica agraria fascista al dibattito sulla riforma fondiaria (1936-1950)." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11570/3124190.

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Abstract:
In questa tesi si analizza il territorio corrispondente al Molise tra fascismo e immediato dopoguerra, considerato in quanto contesto geo-economico caratterizzato da un sistema produttivo esclusivamente agricolo all'interno del quale hanno operato prima la strategia politica del ruralismo fascista e, in seguito, quella ispirata ai principi della scuola sociale cristiana della Coldiretti.
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