Academic literature on the topic 'Dialogo tra le Corti'

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Journal articles on the topic "Dialogo tra le Corti"

1

Bronzini, Giuseppe. "La giurisprudenza della Corte di giustizia e la protezione ‘anticipata' dello stato di diritto. Il ruolo delle norme dei Trattati e della Carta dei diritti." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (June 2022): 57–80. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-001003.

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Abstract:
La Corte di giustizia ha saputo proteggere i principi dello stato di diritto di cui all'art. 2 TUE, in particolare quello dell'indipendenza e dell'autonomia della Magistratura, sulla base dell'applicazione dell'art. 47 della Carta dei diritti e dell'art. 19.2 del TUE. Il rispetto della rule of the law è diventato anche un presupposto per godere delle risorse dell'Unione da parte degli stati. Si è sviluppata una nuova fase del processo di integrazione fondata sulla convergenza sui valori fondamentali, che molto dipenderà dalla cooperazione e dal dialogo tra Corti nazionali e Corte del Lussemburgo.
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2

Mele, Antonio. "Cambio dinastico, onori e servizio. Il Grandato di Spagna a Napoli nei primi anni del Settecento." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 515–60. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137002.

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Abstract:
La morte senza eredi di Carlo II di Spagna e il conflitto successorio che ne conseguě imposero al Regno di Napoli ben due cambi dinastici nei primi sette anni del Set- tecento. Tanto Filippo di Borbone, quanto Carlo d'Austria, per ottenere l'appoggio dell'aristocrazia napoletana e per accreditarsi ai suoi occhi come il sovrano legittimo, fecero numerose concessioni della dignitÀ di "Grande di Spagna", ambitissima distinzione onorifica del vertice nobiliare spagnolo. Il saggio ricostruisce numero e destinatari di quelle effettuate tra il 1700 e il 1710, rilevandone il forte aumento rispetto al decennio precedente, e indaga il peso che l'ambizione della prestigiosa dignitÀ ebbe nelle scelte politiche dei maggiori feudatari. Inoltre, esso mette in luce le innovazioni che l'inedito e incerto contesto dinastico apportň sia ai circuiti di patronage capaci di propiziare l'acquisizione della grandeza, sia ai modelli identitari che ispiravano il dialogo tra le "nuove" corti sovrane e l'élite aristocratica.
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3

Pegoraro, Lucio. "Ruolo della dottrina, comparazione e “legal tourism¨"." Diálogos de saberes, no. 43 (June 30, 2017): 219–36. http://dx.doi.org/10.18041/0124-0021/dialogos.43.2015.2586.

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Abstract:
Muovendo dai risultati di un’ampia ricerca sull’uso della dottrina da parte delle corti di vertice (costituzionali e supreme), l’articolo denuncia i rischi generati dall’esportazione acritica delle soluzioni “nazionali” e dalla recezione delle stesse, non supportata da un’analisi del contesto in cui si calano. In particolare, si sofferma sulla prassi delle “relazioni nazionali” nei congressi e nell’accettazione supina dei loro risultati da parte di uditori non attrezzati con le categorie della comparazione. Segnala che la rinuncia alla comparazione (in particolare, la mancata considerazione per il milieu dell’ordinamento recettore) riverbera conseguenze anche sui formanti dinamici (legislazione e giurisprudenza). Evidenzia che, ciò nonostante, le corti citano spesso autori (come quelli statunitensi) che assegnano valenza universale a teorie “locali” o “regionali” del diritto costituzionale, contribuendo a un’uniformazione giuridica formale, che non sempre riesce a mascherare profonde fratture tra i formanti.
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4

Caianiello, Michele. "Processo penale e prescrizione nel quadro della giurisprudenza europea. Dialogo tra sistemi o conflitto identitario?" Revista Brasileira de Direito Processual Penal 3, no. 3 (October 14, 2017): 967. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v3i3.99.

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Abstract:
Precarietà e incertezza sembrano affliggere, nei tempi recenti, la prescrizione del reato, quando la si osservi da una prospettiva sovranazionale o comparata. Sullo sfondo, si pone il problema della tenuta del nostro sistema nel suo complesso, e persino della sua identità, come l’abbiamo concepita e tramandata di generazione in generazione. Con l’ordinanza n. 24 del 2017, la Corte costituzionale, sollevando una nuova questione pregiudiziale, mostra l’intento di non consumare una rottura del dialogo con l’ordinamento UE, limitandosi a paventare il rischio di ricorrere ai controlimiti, senza effettivamente porli in essere. Tuttavia, il provvedimento appare criticabile per alcuni argomenti utilizzati, e per la posizione assunta, che sembra lasciare poco spazio per specificazioni e aggiustamenti alla Corte di giustizia. La decisione, infatti, pur mostrando formalmente apertura a un confronto con la Corte di giustizia, tende a proporre in realtà una divisione tra mondi opposti e inconciliabili: di qua il diritto italiano, con la sua tradizione irrinunciabile; di là quello europeo, al quale formalmente si mostra deferenza (purché non si ingerisca in questioni vitali). Sembra il piano per una sorta di convivenza da separati, che certo ha il pregio di guadagnare tempo. Tuttavia, non si intravvede, nel ragionamento condotto, alcuna strada per raggiungere, o almeno per intraprendere il cammino verso una integrazione reale degli ordinamenti: è questo, in realtà, il nodo che, se non affrontato adesso, tenderà a riproporsi in successive occasioni.
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5

Tucci, Giuseppe. "La discriminazione contro il disabile: i rimedi giuridici." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 129 (March 2011): 1–28. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-129001.

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Abstract:
La discriminazione contro i disabili ha una storia particolare nella nostra esperienza giuridica, in quanto viene fatta oggetto di sanzioni solo molto tempo dopo che erano state eliminate le altre tradizionali forme di discriminazione, come, ad esempio, quella contro le donne. Anche le norme costituzionali, che rendevano certamente illegittime quelle discriminazioni (artt. 2, 3, 4, 32, 35, etc. Cost.), sono state lette in funzione della tutela del disabile solo negli anni '90 del secolo scorso, quando la nostra legislazione ordinaria č stata costretta ad adeguarsi al diritto europeo. Infatti, soltanto l'art. 16 della l. 12 marzo 1999, n. 68, ha abrogato la norma del t.u. sul pubblico impiego che prevedeva la «sana e robusta costituzione» come astratto e generale requisito di accesso al pubblico impiego medesimo, cosě come soltanto nel 2003, in attuazione di precise direttive europee, l'art. 15 st. lav. č stato riformato in modo da qualificare come illegittima la discriminazione contro il disabile nel rapporto di lavoro privato. Oggi la tutela del disabile si realizza a livelli multipli. Infatti, vi č una tutela di diritto interno, una tutela di diritto internazionale, in base alla Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006, una tutela di diritto dell'Unione europea in senso stretto ed una tutela basata sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Malgrado tale pluralismo delle fonti delle differenti discipline giuridiche, solo l'intervento delle diverse Corti, come la Corte costituzionale, quella di Lussemburgo e quella di Strasburgo, in costante dialogo tra loro, riesce a tutelare il disabile di fronte alle nuove forme di discriminazioni, come quelle razziali, che spesso hanno ad oggetto, in particolare nella nostra esperienza giuridica, disabili extracomunitari.
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6

González Heras, Natalia. "Doni diplomatici: strumenti per il dialogo tra la Santa Sede e la Monarchia spagnola nel XVIII secolo." CHEIRON, no. 1 (January 2022): 208–25. http://dx.doi.org/10.3280/che2020-010.

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Abstract:
Le relazioni tra la Santa Sede e la Monarchia spagnola nella seconda metà del XVIII secolo furono caratterizzate da una forte tensione. L'obiettivo principale di questo lavoro è analizzarne alcune testimonianze in determinati frangenti politici, a partire dallo studio della pratica del dono, che era parte del cerimoniale associato all'ingresso pubblico dei nunzi apostolici a Madrid. Osserveremo quattro ingressi - uno per il governo di Fernando VI (1746-1759) e tre per quello del successore, Carlo III (1759-1788) - che ci permetteranno di indagare ciò che sta dietro agli aspetti meramente materiali degli oggetti inviati dal Papa ai Re spagnoli e i membri della loro Corte nel corso del secolo.
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7

Bonfatti, Rossella. "Frammenti del corpo-voce: le poetesse improvvisatrici fra Sette e Ottocento." ENTHYMEMA, no. 28 (January 1, 2022): 92–105. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/16026.

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Abstract:
Incandescenti e apodittici, i corpi delle improvvisatrici hanno rappresentato un fenomeno di spiccata intermedialità tra Sette e Ottocento, caricandosi di valori culturali estesi che sono stati valorizzati dalle recenti ricerche multidisciplinari. Ripensati come documenti viventi, come luoghi cioè di una performance che è messa in scena di sé nelle forme di un dialogo continuo con il pubblico, con la tradizione, con le convenzioni sociali, con i generi, quei corpi inviolati non hanno ancora smesso di parlare, di interrogarci nella loro atemporale eloquenza. Quest’intervento intende sondare alcuni aspetti del corpo-voce delle poetesse improvvisatrici attraverso fonti documentarie letterarie e iconografiche, partendo, in particolare, da alcuni celebri ritratti realizzati da Angelica Kauffmann per arrivare alla statuaria celebrativa e alla memoria trasmessa dalle cronache degli spettacoli, dalle recensioni, dagli egodocuments, al fine di mettere in luce la costruzione di un’identità pubblica dentro e fuori le scene.
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8

Di Pietro, M. L., A. Mancini, and A. G. Spagnolo. "La consulenza etica nella sterilità di coppia." Medicina e Morale 51, no. 6 (December 31, 2002): 1019–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.678.

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Abstract:
La consulenza alla coppia sterile non consiste solo negli aspetti tecnici di una diagnosi clinica, ma nell’attenzione alle persone nella loro totalità e relazionalità, in particolare alla loro richiesta di aiuto nel fronteggiare la sofferenza generata sia dal desiderio di un figlio, sia dagli insuccessi e delusioni che frequentemente costellano fino a quel momento la ricerca di una soluzione. Gli Autori, analizzando la letteratura scientifica in merito, rilevano una pressoché esclusiva attenzione all’aspetto psicologico della coppia, per lo più considerato separatamente dalla consulenza per la sterilità. Gli Autori si soffermano sulla consulenza alla coppia sterile nella prospettiva legislativa italiana sulla “procreazione medicalmente assistita”: la proposta di legge in questione si sofferma sull’efficacia e sulle modalità di esecuzione delle tecniche, sulla loro abortività, sui rischi per la donna e per l’embrione, ma pure sulle ricadute etiche e sui costi. La considerazione degli aspetti etici, seppur poco presente in letteratura, non può essere trascurata, essendo in queste procedure implicate la concezione di persona e di famiglia e le finalità riconosciute alla medicina. Non è un fatto eticamente neutro, né per la coppia né per il consulente, le cui convinzioni etiche in questa sede si fronteggiano. Accanto a tali considerazione gli Autori presentano la personale esperienza maturata presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del S. Cuore, tra il gennaio 2000 e il giugno 2002, su 25 coppie di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Dallo studio emerge la delusione della coppia per un comportamento poco umano dei medici precedentemente consultati e la carenza dell’informazione sulle procedure. Il counselling condotto ha previsto una fase di racconto dal quale è emerso, tra l’altro, un’incompletezza nelle indagini mediche eseguite e una scarsa o erronea informazione da parte dello specialista sugli interventi post-diagnostici e una fase di dialogo tra il consulente eticista e la coppia. Gli Autori concludono che la risoluzione/gestione del desiderio di paternità e maternità della coppia non può prescindere, a motivo della sua complessità e peculiarità, dall’integrazione interdisciplinare di diverse e indispensabili competenze: quella del ginecologo, dell’andrologo, dell’esperto in biologia della riproduzione, dello psicologo e del bioeticista.
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Amplatz, Alma, Tecla Cappellucci, Valentina Cosmi, Alessandra Dore, Elena Guidi, Andrea Luca, Nadia Maria Peron, Walter Roberto, Sabina Salvaneschi, and Cristiano Scandurra. "Del corpo, del limite: riflessioni sull'omogenitorialità." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2022): 175–88. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001013.

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Abstract:
L'articolo descrive i temi che sono stati approfonditi da un gruppo di studio della SIPP su: "Sfumature in dialogo: identità di genere, tematiche LGBTQ+ e nuove configurazioni familiari" in un iniziale periodo di incontri. Gli argomenti non sono stati affrontati da una prospettiva clinica, ma la porta d'accesso è stata quella della ricerca psicoanalitica, con un'apertura alle molteplici sfumature dell'essere umano, e con la consapevolezza dell'importanza della disponibilità all'ascolto e della capacità di sospensione del giudizio, l'epoché nel senso husserliano. Il primo argomento di studio è stato: l'omogenitorialità. L'articolo descrive quanto tale tema non possa prescindere da una nuova considerazione del legame mente-corpo: il corpo è considerato nei diversi passaggi legati alla Procreazione Medicalmente Assistita o alla Gestazione per Altri, ma anche quando sono coinvolti, in modo reale o simbolico, i corpi di donatori, donatrici e gestanti. Con le nuove frontiere pro-creative si assiste alla diffrazione del processo di concepimento (scissione mente-corpo) e la filiazione che ne deriva si costituisce come una rappresentazione «bio-medica del legame tra parti del corpo e prodotti del corpo». Ma ci troviamo anche a fare i conti con le menti e con il pensiero di queste coppie che si scontrano con la legittimità che la società può offrire ai loro desideri, alle loro scelte di vita, che possono in alcuni casi entrare in conflitto anche con il mondo interno di ciascuno. Passando per una disamina storico-filosofica del concetto mente-corpo nonché di limite, si è giunti ad alcuni interrogativi attuali: le tecnologie di fecondazione assistita rappresentano un ulteriore passo per una scissione mente-corpo o una delle tante espressioni di un sano progresso umano? Dove va a finire nella visione classica dell'Edipo il corpo sessuato? Quanto i termini, materna e paterna, appaiono ancora oggi adeguati?
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Tagliagambe, Silvano. "Dialogo tra psiche e materia." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 31 (September 2019): 16–42. http://dx.doi.org/10.3280/eds2019-031003.

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Dissertations / Theses on the topic "Dialogo tra le Corti"

1

Abagnale, Maria <1983&gt. "Il dialogo tra le Corti in Europa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7425/1/Abagnale_Maria_Tesi.pdf.

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Abstract:
La presente tesi si concentra sull'effettività che la garanzia formale dei diritti, oggetto di proclamazioni al di fuori dei confini statali, riceve dalla tutela giurisdizionale della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di Giustizia dell’Unione europea. L'analisi si sofferma sull’impatto delle pronunce dei “giudici europei” nel sistema di protezione nazionale e sulle scelte del legislatore in materia di diritti. Gli ambiti presi in considerazione sono i seguenti: "nuovi diritti", materia penale, "violazioni strutturali".
The topic of the research is the "judicial dialogue" on human rights which involved the European Court of Human Rights, the European Court of Justice and the national courts and its impact on the national reforms. In the Italian system the "dialogue" between different jurisdiction created an effectiveness protection of human rights, for instance, on the prisoners rights.
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Abagnale, Maria <1983&gt. "Il dialogo tra le Corti in Europa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7425/.

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Abstract:
La presente tesi si concentra sull'effettività che la garanzia formale dei diritti, oggetto di proclamazioni al di fuori dei confini statali, riceve dalla tutela giurisdizionale della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di Giustizia dell’Unione europea. L'analisi si sofferma sull’impatto delle pronunce dei “giudici europei” nel sistema di protezione nazionale e sulle scelte del legislatore in materia di diritti. Gli ambiti presi in considerazione sono i seguenti: "nuovi diritti", materia penale, "violazioni strutturali".
The topic of the research is the "judicial dialogue" on human rights which involved the European Court of Human Rights, the European Court of Justice and the national courts and its impact on the national reforms. In the Italian system the "dialogue" between different jurisdiction created an effectiveness protection of human rights, for instance, on the prisoners rights.
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CORRADO, LEDA RITA. "L’elusione tributaria nel dialogo tra corti europee." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/88370.

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Abstract:
La ricerca ha lo scopo di analizzare l’elusione tributaria da tre prospettive –sostanziale, sanzionatoria e processuale – prendendo spunto dal continuo dialogo tra i giudici nazionali e le corti europee sul tema. Nella prima parte della tesi, delineati in via di prima approssimazione i confini delle condotte elusive, lo studio è condotto attraverso l’analisi degli strumenti di contrasto di matrice normativa e giurisprudenziale: i secondi, in particolare, sono descritti seguendo l’evoluzione della giurisprudenza della Corte di Cassazione, la quale, dopo l’iniziale ricorso allo strumento civilistico della nullità del contratto, è giunta alla creazione di un principio generale antielusivo, mutuandolo – impropriamente – dal divieto di abuso del diritto europeo. Nella seconda parte, l’indagine è focalizzata sulla rilevanza dell’elusione tributaria ai fini dell’applicabilità delle sanzioni amministrative e penali. Dopo una breve ricognizione normativa, sono ricostruite le soluzioni individuate dalla dottrina e dalla giurisprudenza. In conclusione, si tenta di risolvere la questione attraverso il suo inquadramento nell’ambito del diritto punitivo. L’obiettivo che si persegue nella terza parte della tesi è quello di verificare se sia configurabile, in capo al giudice tributario, il potere di rilevare ex officio la violazione del principio generale antielusivo di matrice pretoria, nonché, nel caso di stimata rilevabilità ex officio, quali siano le forme di esercizio di tale potere officioso, vale a dire se il giudice tributario debba previamente sottoporre la questione alle parti ovvero se possa definirla senza attivare un contraddittorio specifico.
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4

Fanciullo, Daniela. "Il judicial dialogue tra la Corte di giustizia dell’Unione europea e la Corte europea dei diritti dell’uomo." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/1979.

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Abstract:
2013 - 2014
The research aims to provide a framework of the different stages of development of the relations between the Court of Justice of the European Union and the European Court of Human Rights, which appear, at present, still subject to further definition. The study of case law focusing on convergences and divergences between the two European Courts is the analysis tool more appropriate to observe this interaction. Though the analysis of the most important case law of the two supreme European Courts gives account of a well-established dialogue between the Court of Justice of the European Union and the European Court of Human Rights on the protection of fundamental rights, is not completely averted the risk of different interpretations of the same rights: the different approach regarding ne bis in idem principle represents a clear demonstration of this contrast. In this context, the need for a cooperative relationship between the two courts emerges clearly, for the first time expressis verbis, from Declaration n. 2 on Article 6, par. 2 TEU, which provides that “The Conference agrees that the Union's accession to the European Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms should be arranged in such a way as to preserve the specific features of Union law. In this connection, the Conference notes the existence of a regular dialogue between the Court of Justice of the European Union and the European Court of Human Rights; such dialogue could be reinforced when the Union accedes to that Convention”. Therefore, it is inevitable the “institutionalization” of the judicial dialogue, to resolve permanently problems arising from the continuous and persistent convergences and divergences between the two European Courts. This institutionalization will introduce an external review of the European Court of Human Rights on the Court of Justice of the European Union as a “bastion” for the protection of fundamental rights in the European Union system. In this perspective, the solution of the problems of coordination between the case law of the two Courts is ensured by the future (or futuristic) agreement on the accession of the European Union to the European Convention on Human Rights. The debate has become more than ever actual thanks to the latest developments that have affected the process of the accession of the EU to the ECHR in the aftermath of the Opinion 2/13 of the Court of Justice (Full Court) of 18 December 2014. It has temporarily blocked the process of EU accession to the ECHR and, therefore, the “formalization” of the dialogue between the courts of Luxembourg and Strasbourg and has clearly shown that there are still some obstacles to the “institutionalization” of relationships between the two courts. [edited by Author]
XIII n.s.
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5

Guiducci, Alessandro. "Dialogo tra fiume e città: il mercato come luogo di incontro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1651/.

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Abstract:
Le linee direttrici che hanno caratterizzato la composizione si possono riassumere in tre punti principali: • ricerca di una connessione tra la zona del parco del fiume Savio e il centro storico; • espansione del costruito attraverso lo sfruttamento dell’argine fluviale; • strutturazione di un nuovo polo attrattivo per la città di Cesena. Il primo problema che si è posto, ipotizzando la demolizione del muro di cinta, è stato quello di come far interagire due aree completamente separate tra loro; l'idea è stata quella di rendere la zona interamente pedonale e di porre in comunicazione l'area fluviale con la nuova area progettuale; in questa maniera il verde del Savio si estende oltre i propri argini e si spinge all'interno dell'area di progetto, costituendone le zone verdi, mentre il nuovo costruito giunge oltre l'argine del fiume, guadagnandosi spazio attraverso la terrazza del mercato e le braccia del museo, che si estendono verso il corso d'acqua accentuando questa nuova relazione tra le due zone. L'idea progettuale è stata quindi quella di ottenere una continua interazione tra le due entità evitando una netta divisione tra il fiume Savio e la restante cittadina ed ottenendo una zona in grado di collegare la parte più centrale di Cesena, con il proprio fiume. Il mercato ha come ambizioso obiettivo, quello di fungere da elemento di collegamento tra il centro storico di Cesena e la zona fluviale; esso viene così definito da due fronti principali, uno rivolto verso il centro storico, l'altro verso il fiume Savio. L'edificio può essere immaginato come composto da due volumi distinti, che si sviluppano attorno a due corti di diverse dimensioni; i due corpi non sono completamente separati tra loro, ma vengono collegati da un elemento centrale, che ospita parte dell'impianto distributivo dell'edificio. L'impianto generale del mercato presenta un forte richiamo al mondo classico: esso è interamente circondato da un porticato, si eleva al di sopra di un basamento e si ispira fortemente alla tipologia della domus romana. Elemento fondamentale dell'area così ipotizzata, è inoltre la passeggiata pedonale, la quale collega il Ponte Vecchio con quello di più recente costruzione; il percorso, è rialzato rispetto alla quota della nuova piazza, è visibile dalla sponda opposta del Savio e costituisce il nuovo fronte lungo il fiume; esso si identifica come l'elemento unificatore di tutti gli interventi, viene costeggiato dal nuovo impianto sulla sinistra e dal'area di pertinenza fluviale sulla destra, offrendo suggestive visuali di entrambe le zone, costituendo così una vera e propria promenade architecturale sul lungofiume. Il progetto, si pone come obiettivo, quello di restituire un carattere architettonico all'area, partendo dalla realizzazione della piazza centrale, fulcro di tutto l'impianto ipotizzato. Essa viene a costituirsi tra l'edificio più alto del C.A.P.S., l'auditorium, il mercato e la loggia. Quest’ultima si trova di fronte al mercato e si affaccia sulla piazza centrale, definendone un limite e rappresentando nello stesso tempo un forte richiamo storico agli antichi mercati italiani.
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6

BONAVENTURA, GIOIA. "Il dialogo tra giudici nello spazio costituzionale europeo." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1031601.

Full text
Abstract:
This dissertation provides an analysis of judges’ and, more generally, jurists’ language and reasoning on a specific topic: the judicial dialogue in the European constitutional space. “European constitutional space” is an expression which concisely denotes the idea, increasingly popular with European legal culture, of different legal orders conceptualized as open towards one another, interdependent, and capable of confrontation as well as conflict. Within this European constitutional space, the idea of a “dialogue” occurring between the European Union’s Court of Justice, the European Court of Human Rights, and the domestic judicial authorities (especially in the matter of fundamental rights) is equally popular among European jurists. More precisely, this analysis aims at clarifying which phenomena the legal culture claims this dialogue describes and which problems it claims it can solve: essentially, why the legal culture has felt the impulse to resort to the idea of an on-going dialogue between European judges. The investigation into the rise of a (now) well-established topos in European constitutional legal literature will be carried out on the basis of jurists’ interpretive and constructive trends, explicitly or implicitly relating to this idea of a dialogue between judges. The research is organized and divided into three different parts. The first part, which corresponds to the first chapter, is dedicated to a general, albeit brief, review of the different legal fields where the concept of dialogue is used (or has been used). This operation allows to draw some distinction between different forms of “dialogue”, such as a judicial dialogue within the legal order, a transnational judicial dialogue, and, lastly, a judicial dialogue in the European constitutional order. The second part, which is the core of the analysis, consists of three chapters. The first one deals with the relationship between the European Union’s Court of Justice and the Italian domestic judicial authorities (mainly the Italian Constitutional Court); the second one addresses the relationship between the European Court of Human Rights and the Italian domestic judicial authorities (mainly the Italian Constitutional Court); the last one concerns itself with the relationship between the European Union’s Court of Justice and the European Court of Human Rights. The third and final part aims to provide some conclusive remarks on the judicial dialogue in the European constitutional space, on the basis of the analysis carried out in the second part of this dissertation.
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7

ROMAGNOLI, ELENA. "Eredità heideggeriane: il dialogo ininterrotto tra ermeneutica e decostruzione." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/94475.

Full text
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8

MARCHESINI, DANILO VITTORIO. "Le interminabili antichità : semiosi illimitata nel dialogo tra Vico e Croce." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/60209.

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9

Giovani, Virginia <1992&gt. "Produzioni tra arte ed economia: il caso di Glasstress come strumento di dialogo tra due mondi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9303.

Full text
Abstract:
La tesi intende analizzare l’evento culturale Glasstress, presente per le ultime quattro edizioni della Biennale di Venezia, e i prodotti esposti per tale occasione. Per la mostra sono state presentate opere d’arte contemporanea in vetro, in parte create appositamente per l’occasione. Il prodotto artistico che è sorto per questo evento può essere visto con una “doppia anima”. Da un lato emerge un profilo collegato al commercio del vetro e delle produzioni associate, dall’altro ha un profondo legame con l’arte contemporanea odierna. Questa dualità determina un problema per l’ente nell’identificare e posizionare nel mercato i prodotti che nascono da questa commistione tra arte ed economia. Dopo aver osservato gli aspetti cardine che portano a condizionare l’evento e aver analizzato l’organizzazione in termini manageriali si cercherà di determinare il valore percepito dell’evento durante il tempo e quali soggetti nello specifico ne sono maggiormente influenzati. Questo approfondimento sarà fatto al fine di evidenziare alcuni aspetti che potrebbero meglio consentire di posizionare il prodotto esposto per l’occasione.
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10

ROSSI, Stefano (ORCID:0000-0002-2716-7551). "La salute mentale nell'intersezione tra i diritti. Profili di un dialogo costituzionale." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/33695.

Full text
Abstract:
La tesi di dottorato si propone di esaminare gli sviluppi della legislazione in materia di salute mentale nel contesto del modello sanitario italiano. La salute mentale, e in particolare la condizione giuridica delle persone affette da sofferenza mentale, costituisce un osservatorio privilegiato per analizzare e far emergere, con le risorse che la prospettiva costituzionalistica ci offre, le contraddizioni ancora insite nell’ordinamento, la difficoltà di declinare entro forme di tutela effettiva determinati diritti, ma anche le linee evolutive, nel campo dei diritti civili e sociali, che hanno inteso restituire dignità sociale ai ‘folli’. In tali termini, il percorso di analisi che si è inteso intraprendere è volto a vagliare i tratti frastagliati e complessi del tema della salute mentale attraverso alcuni principi propri del lessico costituzionalistico e le ricadute che hanno caratterizzato il contesto normativo italiano.
This PhD thesis explores the mental health’s legislation and attempts to identify ways of redirecting the Italian model. We can affirm that the constitutional rights constitute guarantees orientated to protecting certain values or fundamental goods to reach a worthy life; being the maximum expression of the dignity it humanizes. In this respect we will raise the first axis of analysis with the relation between mental health and constitutional rights in the strict field of the investigation. Based on personalist model, will be proposed an analysis of the psychiatric deinstitutionalization process carried out in Italy, from the decade of the 80s, after the approval of the Psychiatric Reform. Based on the right to health, it is proposed to speak of “right to have rights” (diritto ad avere diritti), that is to say, the right of mentally ill people to be helped, day after day, in the enterprise to reconquer the own personality, the honor, the privacy, the image and the personal identity. The Mental Health Act, adopted in Italy in 1978, is considered as point of renew and strengthen opportunities, obligations, duties, which may fulfill the purposes set out in the regulatory framework, which has as its foundation and the human recipient and thus the satisfaction of all their needs and rights, so that in this form, is integrated into their life experience, benefit and personal, social and cultural experiences aiming to progress and achievement.
Esta tesi doctoral examina la legislación en materia de salud mental en Italia y intenta discernir los medios para reorientar el modelo italiano. Podemos afirmar que los derechos constitucionales constituyen garantías orientadas a proteger ciertos valores o bienes fundamentales para alcanzar una vida digna; siendo la máxima expresión de la dignidad humana. En este sentido plantearemos un primer eje de análisis con la relación entre salud mental y derechos constitucionales en el campo estricto de la investigación. Partiendo del modelo personalista, se realizará un estudio sul proceso de desinstitucionalización psiquiátrica llevado a cabo en Italia, a partir de la década de los años 80, tras la aprobación de la Reforma Psiquiátrica. Partiendo del derecho a la salud, se propone hablar de los “derechos al derecho” (diritti al diritto), es decir, del derecho de los enfermos mentales a ser ayudados, día a día, en la empresa de reconquistar la propia realidad, el decoro, la intimidad, la imagen y la identidad personal. La Ley de Salud Mental, expedida en Italia nel 1978, ha servido para renovar e reforzar oportunidades, obligaciones, deberes que han logrado los propósitos establecidos en el marco normativo, que tiene como fundamento y destinatario al ser humano y con ello, la satisfacción de todas sus necesidades y derechos fundamentales, para que de dicha forma, se integren a su experiencia vital, beneficio e integridad personal, social y cultural en vivencias encaminadas a el progreso y la realización.
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Books on the topic "Dialogo tra le Corti"

1

Università di Padova. Scuola di giurisprudenza. Colloquia per la nuova ricerca. Dialogo tra corti e principio di proporzionalità: Atti del I Convegno dei Colloquia dei ricercatori della Scuola di giurisprudenza dell'Università di Padova. [Padova]: CEDAM, Casa editrice dott. Antonio Milai, 2013.

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2

Oriente e Occidente, la via dell'intercultura e la figura di Xu Guangqi (Conference) (2011 Naples, Italy). Un cristiano alla corte dei Ming: Xu Guangqi e il dialogo interculturale tra Cina e Occidente. Milano: Guerini e associati, 2013.

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3

Corti, Maria. Dialogo in pubblico. Milano: Rizzoli, 1995.

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4

Carlo, Scarpa. Scarpa/Viani/Deluigi: Dialogo tra arti, dialogo tra artisti : negozio FAI Olivetti. Venezia: Lineadacqua edizioni, 2014.

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5

McBean, Angus. Dialogo tra fotografia e pittura. Siracusa: EDIPRINT, 1987.

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6

Francis. Dialogo tra credenti e non credenti. Torino: Einaudi, 2013.

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7

Federalismo democratico: Per un dialogo tra eguali. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2010.

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8

Scrittura, dialogo, alterità: Tra Bachtin e Lévinas. Scandicci, Firenze: Nuova Italia, 1994.

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9

Aprile, Biagio. Dialogo tra le culture: Ebraismo, cristianesimo, Islam. Padova: Messaggero, 2011.

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10

Dialogo tra le culture: Ebraismo, cristianesimo, Islam. Padova: Messaggero, 2011.

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Book chapters on the topic "Dialogo tra le Corti"

1

Albeverio, Sergio, and Valeria Fedeli. "Postfazione -- Dialogo tra un matematico e un’urbanista." In UNITEXT, 331–36. Milano: Springer Milan, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-4008-3_17.

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2

Anedda, Antonella, and Cecilia Bello Minciacchi. "«Le terre slittano impercettibilmente». Un dialogo su Geografie tra Antonella Anedda e Cecilia Bello Minciacchi." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 461–76. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.25.

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3

Funari, Fernando. "I «vocabula puerilia» nelle versioni francesi di «Purg.» XI." In L'illustre volgare, 49–66. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.04.

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Abstract:
Nel quadro di una «politique du traduire», invocata da Typhaine Samoyault come forma di regolazione del rapporto tra justesse (esattezza) e justice (equità), il saggio prenderà in esame la traduzione dei «vocabula puerilia» pappo e dindi nelle traduzioni francesi del Purgatorio dantesco. Le differenti strategie traduttive, oggetto di uno studio sistematico delle versioni francesi della Commedia del XIX, XX e XXI secolo, sono in questo senso analizzate come espressioni di una «migration croisée», caratterizzata dal dialogo di ogni traduzione con le traduzioni che la precedono.
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4

Marzocco, Valeria. "Il diritto tra storia e memoria." In Identità in dialogo. La liberté des mers, 119–34. Mimesis Edizioni, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.1986.

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5

Martines, Ninna Maria Lucia. "PER UN DIALOGO TRA DONNE AUTENTICHE E DISSACRANTI:." In Escritoras y personajes femeninos en relación., 808–22. Dykinson, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv20hcss2.55.

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6

Rakowitz, Gundula. "Un dialogo tra antichi alberi e nuove colonne." In Teorie dell’architettura, 167–73. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gvdn9s.25.

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7

Carotenuto, Silvana. "Tra perdono, tecnologia e futuro: l’interculturalità contemporanea risposta a Beatrice Ferrara." In Identità in dialogo. La liberté des mers, 107–13. Mimesis Edizioni, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.1966.

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8

Ferrari, Monica. "Tra madre e figlia: lettere tra Milano, Mantova e Ferrara nelle corti del XV secolo." In Correspondencias entre mujeres en la Europa medieval. e-Spania Books, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.esb.2762.

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9

Marta Pileri. "Il dialogo tra saperi per la comunicazione del patrimonio culturale." In DIALOGHI / DIALOGUES • visioni e visualità / visions and visuality. FrancoAngeli srl, 2022. http://dx.doi.org/10.3280/oa-832-c116.

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10

Del Guercio, Adele. "La tutela dei minori stranieri tra diritti consolidati e politiche di chiusura verso l’ “Altro”." In Identità in dialogo. La liberté des mers, 153–77. Mimesis Edizioni, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.2006.

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Conference papers on the topic "Dialogo tra le Corti"

1

Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

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Abstract:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
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Andreassi, Fabio, and Ottavia Aristone. "Geografia e storia nei territori sensibili: rischio, emergenza e memoria: prove di dialogo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7934.

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Abstract:
Si vuole esplorare il significato nella pratica di alcune parole chiave quali cambiamento, collasso, emergenza, memoria, rischio e la loro eventuale capacità di esplicitare i nessi tra geografia e storia nei territori sensibili. Per i sapere non esperti, la nozione di rischio diventa cangiante: declinata al passato in forma di mitografia o respinta e scomoda declinazione del futuro, al presente tende a perdere un significato proprio per scivolare nel campo semantico dell'emergenza. Questa coniugazione produce azioni, nell'unità di spazio-temporale del disastro, che appartengono all'emergenza: depotenziata di un passato irripetibile e di un futuro incerto, si configura quale potente veicolo del potere, avendo liberato le decisioni dalle procedure necessarie per la verifica della opportunità tecnica e del consenso consapevole. Nei "casi di emergenza" si riduce la relazione decisionale con gli abitanti coinvolti; il coordinamento e la gestione assumono forme autoritative e astratte, inconsapevoli della soglia di sopportabilità del rischio da parte delle popolazioni. L'efficienza dell'intervento di prima istanza non corrisponde alla efficacia nella media durata laddove l'azione pubblica non orienta le possibili scelte e non ne supporta i processi attuativi e adattivi. Our intention is to explore the practical meaning of certain key-words such as change, collapse, emergency, memory and risk, and how they may explain the links between the geography and history of sensitive areas. For non-experts, the notion of risk is many-faceted: when declined in a past sense as a myth, or a rejected, inconvenient declination of the future, in the present, it loses its intrinsic meaning and comes to refer to an emergency. This conjugation produces actions, within the space and time of the disaster, which are proper to the emergency: its unrepeatable past weakened and with an uncertain future, it emerges as a forceful vehicle of power, which takes all the decisions and enforces the procedures necessary for assessing technical necessities and conscious consensus. In "cases of emergency", the inhabitants involved are deprived of their part in decision-making, while the management of the emergency takes on an abstract and authoritarian form and seems unable to sense the threshold of tolerance of risk of the population. The immediate intervention is seen to be effective, but not in the mid-term, where public action does not take into account the possible alternatives or sustain the local people in their attempt to adapt.
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