Academic literature on the topic 'Di Salute'

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Journal articles on the topic "Di Salute"

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Calloni, Lia, Anna Paola Capriulo, Aurora Torri, Giulia Parisi, Claudia Meroni, Simona Olivadoti, and Corrado Celata. "Una "comunità competente" per la prevenzione ed il contrasto al Gioco d'Azzardo Patologico (GAP): esperienze in corso nei territori lombardi." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (September 2020): 23–40. http://dx.doi.org/10.3280/psc2020-002003.

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Abstract:
L'empowerment di comunità è una strategia centrale per la promozione della salute. Obiet-tivo del case-study è analizzare il ruolo delle "Comunità Competenti" nei programmi lombardi di prevenzione e contrasto al Gioco d'Azzardo Patologico. Identificando cinque principi chiave emersi dai documenti "Salute in tutte le politiche" e "Tutti per la salute" si analizzerà la concretizzazione delle politiche lombarde in tema GAP, declinate localmente dalle Agenzie di Tutela della Salute (ATS). Sarà evidenziato come l'azione di governance e il coinvolgimento intersettoriale, la condi-visione di buone pratiche, la co-costruzione di interventi incrementino conoscenze, percezione di controllo e motivazioni delle comunità, estendendo il loro impatto anche ad altri determinanti di salute.
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Nigro, Nicoletta, and Michael Fanizza. "Il Trattamento DBT orientato del Disturbo Borderline di Personalità nei servizi di Salute Mentale di Modena." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2021): 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-003007.

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Abstract:
Il presente articolo descriverà Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) ed il suo trattamento nei Centri di Salute Mentale dei 7 Distretti territoriali Modenesi. Il Disturbo Borderline rappresenta, già normalmente una sfida importante per i Centri di Salute Mentale, sia per la criticità del trattamento sia per il benessere dei team curanti essendo un disturbo con forte componente drammatica che impone alle equipe curanti la gestione di aspetti controtransferali e la necessità di un intervento che implementi nel paziente l'integrazione di elementi frammentati e disregolati. In letteratura emerge che per rispondere a tali esigenze l'intervento deve prevedere una co-terapia; una espressione della co-terapia è rappresentata dal doppio setting, individuale e di gruppo. Un modello che risponde a tali requisiti è quello Dialettico- Comportamentale ideato da Marsha Linehan (DBT). La realtà modenese si mette in gioco nella presa in carico dei disturbi gravi della personalità secondo il Modello DBT adattando alla realtà territoriale ed alle esigenze dei Centri di salute Mentale tale intervento associando anche il trattamento gruppale psicoeducativo alle famiglie. In epoca pandemica i servizi territoriali rivolti alla Salute mentale hanno accettato la sfida di un trattamento DBT on line.
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3

Lucidi, Fabio. "Dal modello bio-psico-sociale all'approccio alla salute globale." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (October 2021): 7–12. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003002.

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Abstract:
Molti anni dopo la proposta di un modello bio-psico-sociale, si parla oggi di Salute Globa-le come diritto umano fondamentale, nel quale salute e malattia sono considerate risultati di processi non solo biologici ma anche economici, sociali, politici, culturali e ambientali, tra-scendendo e superando le prospettive nazionali, così come gli interessi e le possibilità delle singole discipline. Adottando una prospettiva transdisciplinare in un'ottica transnazionale, parlare di Salute Globale vuol dire mettere in primo piano le disuguaglianze che sono presenti in termini di speranza e di qualità di vita, malattie e disabilità così come risorse e opportunità di salute sia all'interno dei Paesi, sia tra di essi, attraverso la ricerca, la formazione e l'intervento in materia di assistenza, prevenzione della malattia e promozione della salute. La Psicologia della Salute ha l'opportunità di contribuire a questo processo portando in esso conoscenze, competenze, prospettive pronte a fondersi in un approccio che mette al centro la soluzione dei problemi e non le discipline che ad essa contribuiscono.
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Saraceno, Benedetto. "Un Programma per la salute mentale nelle popolazioni meno favorite." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 9–11. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000447.

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Abstract:
Nations for Mental Health è un Programma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità istituito di recente, dopo la pubblicazione, nel maggio 1995, di un rapporto sulla salute mentale nel mondo da parte di un gruppo di studio della Harvard Medical School.Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha accolto con entusiasmo la pubblicazione, riconoscendo che l'obiettivo globale delle Nazioni Unite “*è quello di promuovere la salute mentale e il benessere di tutti gli abitanti del pianeta”.Il Programma delle Nazioni per la Salute Mentale si fa carico di questa missione.Il suo scopo principale consiste nel migliorare la salute mentale e il benessere psicosociale delle popolazioni meno favorite del mondo.Il Programma mira ad aumentare la consapevolezza delle conseguenze dei problemi di salute mentale e di abuso di sostanze sul benessere sociale e sulla salute fisica, a coordinare gli sforzi internazionali per combattere le malattie mentali e ad attuare i progetti di salute mentale a livello nazionale. Avviare un certo numero di progetti pilota in ognuna delle sei regioni OMS del mondo.Tali progetti sono intesi a illustrare il potenziale degli sforzi collaborativi a livello nazionale, con l'intenzione di sviluppare poi progetti su più vasta scala.Intende anche sviluppare a livello internazionale un processo di sensibilizzazione tale da ottenere una forte volontà politica e un forte impegno da parte dei policy makers e dei leader nei confronti delle questioni di salute mentale, riconoscendola come un importante problema di sanità pubblica e affrontando il problema della stigmatizzazione e della discriminazione.
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Pasetto, Roberto, Enrica Pizzi, and Valentina Possenti. "Attività di ricerca sul possibile contributo del teatro sociale per la tutela e promozione della salute." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 23–37. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002002.

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Abstract:
Il presente contributo ha la finalità di porre le basi per attività di ricerca volte allo sviluppo di laboratori di teatro sociale che abbiano come macro-obiettivo la tutela e promozione della salute. Inizialmente, si descrivono le caratteristiche dei laboratori di teatro sociale che li identificano come contesti privilegiati per condurre attività di ricerca; segue quindi una disamina epistemologica sul concetto di salute e della sua promozione, e sono poi rappresentate le dimensioni di salute associate all'ambiente di vita. Infine, si traduce quanto trattato nella traccia di sviluppo di un percorso di ricerca, i cui elementi qualificanti sono: a) l'obiettivo salute in termini di "abilità funzionale"; b) l'adozione dell'approccio life-course per fasi di vita; c) la considerazione delle relazioni con l'ambiente naturale tra i domini propri della tutela e promozione della salute, oltre che delle dimensioni del modello bio-psico-sociale.
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Salvatore, Sergio. "Una critica alla definizione in positivo della salute." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (October 2021): 35–39. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003007.

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Abstract:
Il contributo discute criticamente la capacità dell'interpretazione in positivo del concetto di salute, di porsi a fondamento scientifico della psicologia della salute. La critica si poggia su tre argomenti: il carattere ideale e asintotico della definizione in positivo, la sua dipendenza dalle contingenze storico-culturali, la mancanza di riferimento ad una classe specifica di fenomeni. Due alternative sono richiamate: il recupero della concezione in negativo ? la salute come as-senza di malattia ? e la concezione metodologica: la salute come dinamica istituzionale che sostanzia l'agire sanitario.
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Rinaldi, Alessandro, Giulia Civitelli, Maurizio Marceca, and Lorenzo Paglione. "Le politiche per la tutela della salute dei migranti: il contesto europeo e il caso Italia." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 21, no. 40 (June 2013): 9–26. http://dx.doi.org/10.1590/s1980-85852013000100002.

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Abstract:
Intendendo la salute come un diritto umano fondamentale che non si esaurisce alla dimensione biologica ma si estende a quella sociale, economica e politica, gli autori, dopo aver descritto brevemente le politiche che a livello europeo sono state emanate per tutelare la salute dei migranti, analizzano l'esperienza italiana alla luce delle direttive internazionali. L'Italia rappresenta infatti un caso particolare ed avanzato di tutela della salute dei migranti; la sua politica sanitaria decisamente inclusiva riconosce parità di diritti e doveri ai cittadini regolarmente presenti ed ammette ampie possibilità di protezione ed assistenza anche per gli immigrati privi di permesso di soggiorno. Tuttavia, anche in un contesto avanzato come quello italiano, è necessaria un'evoluzione da un approccio di tipo assistenzialistico ad uno più ampio di promozione della salute attraverso politiche di natura intersettoriale, alla luce della teoria dei determinanti sociali di salute. Affrontare la tematica della salute del popolo migrante rappresenta un'occasione per rendere i servizi sanitari in particolare e le politiche migratorie in generale più attente ad ogni persona, alla sua storia e al contesto nel quale essa vive.
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Cersosimo, Giuseppina. "Concezioni di salute e di ambienti urbani." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 101 (July 2013): 11–13. http://dx.doi.org/10.3280/sur2013-101002.

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Amaddeo, F., M. Bacigalupi, G. de Girolamo, W. Di Munzio, A. Lora, and D. Semisa. "Strutture del Dipartimento di Salute Mentale." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 7, S2 (August 1998): 31–36. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000721.

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Abstract:
Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) comprende tutti i presidi psichiatrici pubblici, ospedalieri ed extraospedalieri per adulti, gestisce tutte le attività concernenti la tutela della salute mentale per adulti esistenti nel territorio di competenza e possiede un organico pluriprofessionale a direzione unica. Può comprendere o meno le attività di neuropsichiatria infantile, anche se é auspicabile che le comprenda.II DSM comprende le seguenti unità organizzative:1.Centra di Salute Mentale (CSM)2.Ambulatorio3.Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC)4.Day Hospital (DH)5.Centra Diurno (CD)6.Strutture Residenziali
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Apicella, Anna. "A proposito di salute, diritto alla salute e giustizia sanitaria." SALUTE E SOCIETÀ, no. 2 (November 2011): 207–11. http://dx.doi.org/10.3280/ses2011-002016.

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Dissertations / Theses on the topic "Di Salute"

1

Dervishi, Eglantina <1980&gt. "L'esplorazione dell'empowerment di un'istuzione di salute mentale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5237/1/Dervishi.Eglantina_-tesi.pdf.

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Abstract:
Il ruolo dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziaro è un problema crescente in entrambi i paesi sviluppati e in via di sviluppo. Gli esperti della psichiatria di comunità e dei gruppi di auto aiuto vedono l'empowerment come un fattore chiave per il successo di queste istituzioni. Uno studio quantitativo esplorativo è stato condotto in un ospedale Psichiatrico Giudiziario a Tirana. Questo studio ha misurato l'empowerment del paziente e il personale con l'obiettivo di comprendere la situazione attuale presso l'O. P. G. di Tirana. Questo consentirà alle parti interessate di effettuare un intervento di successo per servire al meglio le esigenze di tutte le parti. Empowerment in psichiatria può essere definito come un progetto attentamente progettata che contribuirà a consentire al personale di aiutare al meglio a soddisfare le esigenze dei pazienti e dei operatori. Pertanto, l’empowerment scale e altri questionari sono stati utilizzati sia per il paziente e gli operatori del personale dell'O. P. G. di Tirana. I risultati mostrano una differenza significativa tra il personale e i pazienti in materia di empowerment. Correlazioni interessanti sono state trovate tra l’empowerment e dati demografici dei pazienti e il personale dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Tirana. Una correlazione positiva tra empowerment e alcuni elementi della qualità di vita dei pazienti. Si è anche trovato che l’empowerment dipendeva dalla gravità dei sintomi. E' molto importante avere un intervento concreto che prevede di aumentare il livello dell’empowerment nel personale e nei pazienti presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Tirana.
The role of Judicial Psychiatric Hospitals is a growing issue in both developed and developing countries. Experts in the psychiatric community and self-help groups see empowerment as a key factor to the success of these institutions. A quantitative exploratory study was conducted in a Judicial Psychiatric Hospital in Tirana. This study measured the empowerment of the patient and the staff with the aim of understanding the current issues in these two groups. By measuring and understanding the current situation at the Judicial Psychiatric Hospital in Tirana this will allow relevant parties to conduct a successful intervention to better serve the needs of all parties. Empowerment in psychiatry can be defined as a carefully designed project that will help allow the staff to best help meet the patients needs and requirements. Therefore, an empowerment scale and other questionnaires were used at both the patient and the staff levels of the Judicial Psychiatric Hospital in Tirana. In order to assure the highest level of accuracy the empowerment scale was first validated. The results show a significant difference between the staff and the patients with regard to empowerment. Interesting correlations were found between empowerment and the demographic of the patients and the staff of the Judicial Psychiatric Hospital in Tirana. There was a positive correlation between empowerment and some elements of the quality of life of the patients. It was also found that the empowerment was dependent on the gravity of the symptoms. It is very important to have some concrete intervention plans to help the empowerment of the staff and the patients at the Judicial Psychiatric Hospital in Tirana
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Dervishi, Eglantina <1980&gt. "L'esplorazione dell'empowerment di un'istuzione di salute mentale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5237/.

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Abstract:
Il ruolo dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziaro è un problema crescente in entrambi i paesi sviluppati e in via di sviluppo. Gli esperti della psichiatria di comunità e dei gruppi di auto aiuto vedono l'empowerment come un fattore chiave per il successo di queste istituzioni. Uno studio quantitativo esplorativo è stato condotto in un ospedale Psichiatrico Giudiziario a Tirana. Questo studio ha misurato l'empowerment del paziente e il personale con l'obiettivo di comprendere la situazione attuale presso l'O. P. G. di Tirana. Questo consentirà alle parti interessate di effettuare un intervento di successo per servire al meglio le esigenze di tutte le parti. Empowerment in psichiatria può essere definito come un progetto attentamente progettata che contribuirà a consentire al personale di aiutare al meglio a soddisfare le esigenze dei pazienti e dei operatori. Pertanto, l’empowerment scale e altri questionari sono stati utilizzati sia per il paziente e gli operatori del personale dell'O. P. G. di Tirana. I risultati mostrano una differenza significativa tra il personale e i pazienti in materia di empowerment. Correlazioni interessanti sono state trovate tra l’empowerment e dati demografici dei pazienti e il personale dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Tirana. Una correlazione positiva tra empowerment e alcuni elementi della qualità di vita dei pazienti. Si è anche trovato che l’empowerment dipendeva dalla gravità dei sintomi. E' molto importante avere un intervento concreto che prevede di aumentare il livello dell’empowerment nel personale e nei pazienti presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Tirana.
The role of Judicial Psychiatric Hospitals is a growing issue in both developed and developing countries. Experts in the psychiatric community and self-help groups see empowerment as a key factor to the success of these institutions. A quantitative exploratory study was conducted in a Judicial Psychiatric Hospital in Tirana. This study measured the empowerment of the patient and the staff with the aim of understanding the current issues in these two groups. By measuring and understanding the current situation at the Judicial Psychiatric Hospital in Tirana this will allow relevant parties to conduct a successful intervention to better serve the needs of all parties. Empowerment in psychiatry can be defined as a carefully designed project that will help allow the staff to best help meet the patients needs and requirements. Therefore, an empowerment scale and other questionnaires were used at both the patient and the staff levels of the Judicial Psychiatric Hospital in Tirana. In order to assure the highest level of accuracy the empowerment scale was first validated. The results show a significant difference between the staff and the patients with regard to empowerment. Interesting correlations were found between empowerment and the demographic of the patients and the staff of the Judicial Psychiatric Hospital in Tirana. There was a positive correlation between empowerment and some elements of the quality of life of the patients. It was also found that the empowerment was dependent on the gravity of the symptoms. It is very important to have some concrete intervention plans to help the empowerment of the staff and the patients at the Judicial Psychiatric Hospital in Tirana
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ESPOSTO, ELISABETTA. "Disuguaglianze di salute nel percorso ictus." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242564.

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Abstract:
BACKGROUND: Il livello di salute e le aspettative di vita, sono strettamente correlate alla posizione sociale occupata dall’individuo. OBIETTIVI Il progetto di ricerca si pone come obiettivo generale quello di descrivere ed analizzare sia le caratteristiche e dimensioni dell’evento ictus acuto nella Regione Marche per gli anni 2010 e 2011 ed in particolare per i residenti dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale Area Vasta 2, che delle disuguaglianze sociali di salute presso un campione di popolazione colpita da Ictus, nel tentativo di fornire un contributo all’avanzamento delle evidenze scientifiche disponibili in questo ambito. METODI: La fonte di informazioni utilizzata per soddisfare il primo obiettivo è costituita dai dati delle Schede di dimissione ospedaliera (SDO) della Regione Marche per gli anni 2010 e 2011. Nella seconda parte della tesi, è stato analizzato un campione di popolazione di pazienti con ictus acuto selezionato attraverso il codice patologia riscontrata C0404, corrispondente all’ictus, dai dati dei Dispatch della Centrale Operativa 118 di Ancona in un periodo di sei mesi: dal 15 novembre 2010 al 15 maggio 2011. Il data base è stato integrato con i dati relativi al reddito individuale. RISULTATI: Gli ictus acuti nella Regione Marche sono stati nel 2011 n. 3.895 (depurando dei pazienti residenti fuori regione). Stante una popolazione nella Regione Marche nel 2011 (censimento) di 1.565.335 abitanti, si ha un’incidenza di ictus pari a 2.49 x 1000 abitanti (3.895/1.565.335). L’Area vasta 2 si attesta ad un tasso di 2,53 x 1000 abitanti (1.251/494.522). Il campione selezionato per l’analisi del percorso ictus è costituito da 195 unità. Il decesso è più frequente tra le femmine (48,2% vs 30,1%) e aumenta con l’aumentare dell’età ed è correlato al reddito individuale e all’ospedale di arrivo. Il modello di regressione logistica conferma tali dati. In particolare ad ogni aumento di anno di età si ha un aumento del 5% della probabilità di decesso (OR=1,05; [CI: 1,00 – 1,09]; p=0,032) e le donne hanno un rischio maggiore (OR=2,39; [CI: 1,14 – 4,99]; p=0,021). Per quanto riguarda il reddito individuale, risulta che percepire un reddito maggiore di 7.534 euro è un fattore protettivo rispetto all’exitus, nello specifico gli individui che appartengono alla seconda e terza fascia sono significativamente a minor rischio di decesso, rispettivamente (OR=0,26; [CI: 0,12 – 0,59]; p=0,001) e (OR=0,30; [CI: 0,10 – 0,94]; p=0,039). Per quanto riguarda l’ospedale di arrivo, rispetto all’AOU Ospedali Riuniti di Ancona, gli altri ospedali presentano tutti un rischio maggiore di decesso, ma tale risultato è significativo solo per l’INRCA e Senigallia rispettivamente (OR=4,65; [CI: 1,08 – 20,11]; p=0,004) e (OR=9,01; [CI: 1,68 – 48,22]; p=0,010), nel primo caso spiegato in parte dalla età media più elevata. CONCLUSIONE: I dati dimostrano una relazione tra l’appartenenza ad una fascia di reddito più povera e la maggior probabilità di esito nefasto nella cura dell’Ictus. L’importanza di rafforzare il Percorso Ictus al fine di garantire cure efficaci. Infine, gli sforzi dei policy maker dovranno essere rivolti principalmente a politiche integrate con l’ambito sociale e di supporto alle famiglie, cercando di compensare le differenze distributive e rafforzando il tessuto sociale.
BACKGROUND: Level of health and life expectancy are closely related to the social position of patients. AIM: this doctoral work want to describe and analyze both characteristics and size of acute stroke event in the Marches during 2010 and 2011 and in particular for the Azienda Sanitaria Unica Regionale Area Vasta 2, and the social health inequalities in a sample of the population affected by stroke to make a positive contribution to scientific evidence available in this field. METHODS: for the first aim were used all data of Hospital Discharge Data (SDO) of Marches Region for the years 2010 and 2011. In the second part of the thesis was analyzed a sample of population affected by acute stroke selected through a disease code C0404, corresponding to stroke, from data collected from Dispatch of the Centrale Operativa 118 Ancona during a period of six months: from 15 November 2010 to 15 May 2011. To the database were added data related to individual income. RESULTS: in the 2011 the total number of acute stroke in the Marches was n. 3.895 (excluding outside region patients). Due to population in the Marches in the 2011 (census) of 1.565.335 inhabitants, there is a stroke incidence of 2.49 x 1000 inhabitants (3.895/1.565.335). The Area Vasta 2 has an incidence of 2,53 x 1000 inhabitants (1.251/494.522). The sample selected for the analysis of the Stroke Care Pathways consists of 195 units. Cases of death are more frequent among women (48,2% vs 30,1%) and they increase with age of patient. They are also related to individual income and to time of arrival in hospital. The logistic regression model confirms these data. In particular the risk of death increase of 5% for every more year of age (OR=1,05; [CI: 1,00 – 1,09]; p=0,032) and women are more at risk(OR=2,39; [CI: 1,14 – 4,99]; p=0,021). As for individual income, having an income greater than 7.534 euro is a protective factor according to the exitus, in particular people of second and third group are significantly less at risk of death, respectively (OR=0,26; [CI: 0,12 – 0,59]; p=0,001) e (OR=0,30; [CI: 0,10 – 0,94]; p=0,039). As for the arrival hospital, compared to AOU Ospedali Riuniti di Ancona, the other hospitals have a greater risk of death, although this result is significant only for the INRCA and Senigallia respectively (OR=4,65; [CI: 1,08 – 20,11]; p=0,004) and (OR=9,01; [CI: 1,68 – 48,22]; p=0,010), in the first case it was explained by the average old age of patients. CONCLUSION: all data show a strict relation between a low income bracket and death in the stroke care. The importance of strengthen the Stroke Care Pathways guarantee more effective care. All efforts of policy maker should aim to the integrated policies with social field and support to families, trying to compensate distributive differences and strengthen social tissue.
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Valletta, Luana <1986&gt. "Costruire salute con le comunita: analisi e valutazione della qualita della partecipazione nell'ambito di interventi di promozione della salute." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7665/1/Costruire_Salute_Valletta_Luana_2016.pdf.

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Abstract:
I governi e le organizzazioni sanitarie internazionali ribadiscono da tempo l’importanza dell’attivazione di processi di partecipazione al fine di coinvolgere cittadini e stakeholders sui temi riguardanti la salute e il benessere delle comunità. La partecipazione dei cittadini negli interventi di promozione della salute può rafforzare l'empowerment, migliorare la salute generale e ridurre le disuguaglianze. In coerenza con queste premesse, la Regione Emilia-Romagna ha promosso e finanziato un programma estensivo biennale “Guadagnare salute in contesti di comunità”, con lo scopo di promuovere processi partecipativi sui temi di sani stili di vita attraverso un lavoro intersettoriale, interdisciplinare e con il forte coinvolgimento delle comunità locali. Il programma ha previsto la realizzazione di 6 progetti che hanno coinvolto diversi territori della Regione. Analizzare e valutare la partecipazione dei cittadini e la sua efficacia, all’interno queste progettazioni, è molto complesso anche per le diverse posizioni dei decisori e degli operatori sanitari sul concetto stesso di partecipazione e coinvolgimento della comunità. A tale scopo sono stati realizzati due studi quali-quantitativi. Il primo studio qualitativo ha cercato di approfondire la natura delle rappresentazioni della partecipazione all’interno di 17 dirigenti e funzionari che hanno coordinato e implementato a livello regionale e locale i progetti di comunità regionali finanziati. Nel tentativo di indagare le relazioni di una specifica partecipazione di qualità e per le ambiguità emerse dal primo studio e dalla letteratura (Dowling et al.,2004; Granner&Sharpe, 2004; Aveling&Jovchelovitch,2013) il secondo studio ha cercato di comprendere in che modo l’esperienza di una qualità della partecipazione, delle collaborazioni interdisciplinari e della percezione di contribuire a livello decisionale possa essere in relazione con il senso di comunità, l’empowerment, la soddisfazione per la partecipazione e l’intenzione a continuare a partecipare. Gli studi confermano le importanti relazioni tra la partecipazione di qualità e precisi outcome e aprono la strada a futuri approfondimenti specifici.
Citizens’ participation in health promotion interventions, in order to strengthen community empowerment, improve overall health and reduce inequalities is a central assumption of community health psychology and for the most important health organizations and Governments. The study of citizens’ participation and its effectiveness is quite complex also for the different positions about the meaning itself of participation and about which kind of participation’s experience can be useful for who is involved. These issues so far not been explored among health workers, health’s partnership and citizens involved in community-based health project. In the north of Italy, the Emilia-Romagna Region has promoted and funded an extensive two-year program "Gaining health in community settings" with the aim to promote participatory processes on health issue of through work across sectors, interdisciplinary and with the strong involvement of local communities and citizens. In order to understand the representations, ideas and meanings attributed to participation in the health promotion intervention, from who promotes designs and facilitates participatory processes will be presented a qualitative study carried out on 17 interviews of managers and health care professionals who have contributed to the planning and implementation of various community projects. Also, as pointed out by different authors (Dowling et al., 2004; Granner & Sharpe, 2004;Aveling & Jovchelovitch, 2013) it has become increasingly necessary to shift the focus from a general participation to specific processes involved in a quality participation and their possible relation. Starting from these premises was investigated through a questionnaire to 234 participants, active in the design and implementation of these projects, which processes are involved in who have a higher "quality participation" participatory experiences. Specifically, the relationship of quality participation processes have been investigated with the sense of community, empowerment, the perception of efficacy, the satisfaction of the participation and the intention to continue to participate.
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Valletta, Luana <1986&gt. "Costruire salute con le comunita: analisi e valutazione della qualita della partecipazione nell'ambito di interventi di promozione della salute." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7665/.

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Abstract:
I governi e le organizzazioni sanitarie internazionali ribadiscono da tempo l’importanza dell’attivazione di processi di partecipazione al fine di coinvolgere cittadini e stakeholders sui temi riguardanti la salute e il benessere delle comunità. La partecipazione dei cittadini negli interventi di promozione della salute può rafforzare l'empowerment, migliorare la salute generale e ridurre le disuguaglianze. In coerenza con queste premesse, la Regione Emilia-Romagna ha promosso e finanziato un programma estensivo biennale “Guadagnare salute in contesti di comunità”, con lo scopo di promuovere processi partecipativi sui temi di sani stili di vita attraverso un lavoro intersettoriale, interdisciplinare e con il forte coinvolgimento delle comunità locali. Il programma ha previsto la realizzazione di 6 progetti che hanno coinvolto diversi territori della Regione. Analizzare e valutare la partecipazione dei cittadini e la sua efficacia, all’interno queste progettazioni, è molto complesso anche per le diverse posizioni dei decisori e degli operatori sanitari sul concetto stesso di partecipazione e coinvolgimento della comunità. A tale scopo sono stati realizzati due studi quali-quantitativi. Il primo studio qualitativo ha cercato di approfondire la natura delle rappresentazioni della partecipazione all’interno di 17 dirigenti e funzionari che hanno coordinato e implementato a livello regionale e locale i progetti di comunità regionali finanziati. Nel tentativo di indagare le relazioni di una specifica partecipazione di qualità e per le ambiguità emerse dal primo studio e dalla letteratura (Dowling et al.,2004; Granner&Sharpe, 2004; Aveling&Jovchelovitch,2013) il secondo studio ha cercato di comprendere in che modo l’esperienza di una qualità della partecipazione, delle collaborazioni interdisciplinari e della percezione di contribuire a livello decisionale possa essere in relazione con il senso di comunità, l’empowerment, la soddisfazione per la partecipazione e l’intenzione a continuare a partecipare. Gli studi confermano le importanti relazioni tra la partecipazione di qualità e precisi outcome e aprono la strada a futuri approfondimenti specifici.
Citizens’ participation in health promotion interventions, in order to strengthen community empowerment, improve overall health and reduce inequalities is a central assumption of community health psychology and for the most important health organizations and Governments. The study of citizens’ participation and its effectiveness is quite complex also for the different positions about the meaning itself of participation and about which kind of participation’s experience can be useful for who is involved. These issues so far not been explored among health workers, health’s partnership and citizens involved in community-based health project. In the north of Italy, the Emilia-Romagna Region has promoted and funded an extensive two-year program "Gaining health in community settings" with the aim to promote participatory processes on health issue of through work across sectors, interdisciplinary and with the strong involvement of local communities and citizens. In order to understand the representations, ideas and meanings attributed to participation in the health promotion intervention, from who promotes designs and facilitates participatory processes will be presented a qualitative study carried out on 17 interviews of managers and health care professionals who have contributed to the planning and implementation of various community projects. Also, as pointed out by different authors (Dowling et al., 2004; Granner & Sharpe, 2004;Aveling & Jovchelovitch, 2013) it has become increasingly necessary to shift the focus from a general participation to specific processes involved in a quality participation and their possible relation. Starting from these premises was investigated through a questionnaire to 234 participants, active in the design and implementation of these projects, which processes are involved in who have a higher "quality participation" participatory experiences. Specifically, the relationship of quality participation processes have been investigated with the sense of community, empowerment, the perception of efficacy, the satisfaction of the participation and the intention to continue to participate.
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6

Bertoncello, Chiara. "Definizione della metodologia e costruzione del profilo di salute di una città finalizzato alla promozione della salute della comunità." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3425633.

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Abstract:
A Health Profile is a quantitative and qualitative description of citizens health and the factors that influence their health status. Defining a Health Profile requires a meticulous and deep knowledge and analysis of community’s resources and needs. Aim of this study is to define the methodology and to build a city’s Health Profile in order to promote community’s health. Specific objects were: to outline a description, both quantitative and qualitative, of Padua’s citizens health status and of factors influencing it, to describe data flows, to experience an active interaction between different stake-holders and to involve citizens in defining population’s health profile. Quantitative analysis has been performed collecting and processing health indicators previously used by WHO Healthy Cities Project and other indicators that helped to better define city health status. A community network has been build promoting an active participation of subjects involved in health services and actions. Citizens were asked to express their perception in respect of various determinants of health. The methodology and the new tools we designed and used were found to be effective. The Health Profile realized is the first step to define a next-to-come Health integrated Plan, a governance tool. In this view, beside the results of health indicators, useful was to describe the status of community network and its ability to answer to the needs of various sub-groups of citizens.
Il Profilo di Salute consiste in una descrizione quantitativa e qualitativa della salute degli abitanti e dei fattori che la influenzano. Costruire un Profilo di Salute significa saper condurre una lettura attenta delle risorse e dei bisogni di una comunità. Scopo del presente lavoro è la definizione della metodologia e la costruzione del Profilo di Salute di una città finalizzato alla promozione della salute della comunità. Gli obbiettivi specifici sono: produrre una descrizione quantitativa e qualitativa della salute degli abitanti della città di Padova e dei fattori che la influenzano; definire i flussi informativi; sperimentare un percorso di collaborazione attiva tra i diversi stakeholders; coinvolgere i cittadini nel percorso di elaborazione del profilo. L’analisi quantitativa ha previsto l’elaborazione di indicatori di salute: sono stati utilizzati gli indicatori del Progetto “Città Sane” dell’OMS ed altri indicatori che potessero fornire un quadro più esaustivo della realtà cittadina. È stato avviato un percorso di coinvolgimento e partecipazione di tutti i soggetti responsabili, a vario titolo, dei servizi e degli interventi per la salute, che ha portato alla costruzione dei primi nodi della rete. È stata realizzata una campagna di comunicazione che ha favorito la partecipazione attiva dei cittadini attraverso l’espressione del loro giudizio rispetto ad alcuni determinanti di salute. La metodologia seguita e i nuovi strumenti utilizzati si sono rivelati adeguati rispetto agli scopi prefissati. Il Profilo di Salute realizzato è propedeutico all’elaborazione di un Piano integrato di Salute, strumento di guida e di governance. A questo scopo sono risultate fondamentali, accanto alle informazioni ottenute attraverso il calcolo degli indicatori, le indicazione sullo stato della rete e sulla capacità di quest’ultima di rispondere alle esigenze delle diverse categorie di abitanti
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7

Zattoni, Giorgia <1994&gt. "Dalla malattia alla salute mentale: l'evoluzione delle politiche di salute mentale da una prospettiva comparata." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13867.

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Abstract:
Esistono poche cose al mondo che spaventano quanto la malattia mentale, poiché essa è l’emblema della diversità, che per secoli è stata reclusa nelle istituzioni totali. Il passaggio dalla malattia mentale alla salute mentale implica necessariamente un’analisi di quella che è stata l’assistenza psichiatrica in Europa dall’istituzione del paradigma manicomiale alla sua distruzione. L’analisi delle politiche di salute mentale in Europa, può essere affrontata da una prospettiva di welfare, al fine di cogliere l'influenza dei sistemi di welfare e le differenze tra un paese ed un altro. Italia e Inghilterra si sono caratterizzate per il forte contributo dato dal movimento di deistituzionalizzazione e da quello antipsichiatrico, e rappresentano i paesi che maggiormente si sono impegnati per un’evoluzione delle politiche di salute mentale che fossero volte alla distruzione dell’istituzione totale in favore di servizi di comunità, per questo la comparazione dei due modelli di politiche appare interessante: in Italia, la panoramica dell’evoluzione delle politiche mette in luce i punti di forza e le criticità della riforma, i cambiamenti attesi e non avvenuti e lo stato attuale delle politiche di salute mentale e dei servizi; in Inghilterra invece il cambiamento è avvenuto in maniera lenta e graduale ma è stato più incisivo e fortemente influenzato dal movimento antipsichiatrico, rappresentato da Cooper, Jones e Maxwell. Le sfide che investono le società richiedono l’affermazione di un nuovo paradigma, quello del recovery che tenta di riformulare i servizi e le politiche per rispondere ai cambiamenti nell’ambito della salute mentale.
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8

OLIVADOTI, SIMONA. "Disuguaglianze di salute e cancro: nuovi modelli assistenziali." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241952.

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Abstract:
Un’ampia letteratura ha ormai dimostrato come la salute sia largamente influenzata da fattori esterni alla medicina e al sistema sanitario, quali appunto i determinanti sociali, ambientali, economici e comportamentali. Il tema delle disuguaglianze di salute si colloca nell’intersezione di molteplici sfere e discipline, dalle scienze sociali a quelle mediche, dall’economia alla politica, fino agli aspetti morali e di etica dei diritti umani. Differenze nella mortalità e nella morbilità tra i gruppi socioeconomici sono state documentate fin dall’inizio del secolo. Sono sempre meno le persone che muoiono per malattie infettive e sempre più quelle che sviluppano malattie croniche. L’aumento di fattori di rischio come stili di vita insalubri, alimentazione scorretta, inattività fisica, consumo di tabacco ed uso di alcool ha portato ad uno sviluppo più precoce di malattie croniche negli ambienti sempre più urbanizzati, e i sistemi sanitari non sono ancora, totalmente, preparati per gestire la richiesta di cure e trattamenti. Spesso sono i più poveri che si trovano, insieme alle loro famiglie, a lottare contro i danni economici e sociali che una lunga malattia può provocare. In particolare, attualmente, il cancro resta la seconda principale causa di morte, senza tener conto dei costi economici per la società. Alla luce di tutto ciò, ci è sembrato utile ragionare e indagare sulla situazione attuale dell’incidenza e della mortalità per tumore, e l’associazione tra l’incidenza della malattia e le condizioni socio – economiche. Nella prima parte dell’elaborato ci si è focalizzati sugli approcci teorici alle disuguaglianze di salute e sui determinanti di salute, integrando l’approccio epidemiologico con quello sociologico. Per comprendere la portata del fenomeno in oggetto, si è data un’ampia descrizione e analisi dal punto di vista numerico. Le analisi fatte hanno evidenziato grosse disparità, soprattutto, a livello geografico. Infine, ci si è concentrati sui nuovi modelli assistenziali per i malati cronici, in particolare il Chronic Care Model, i cui principi generali sono ormai riconosciuti come fondamentali. Questo modello è rappresentativo del nuovo paradigma medico, volto all’empowerment del paziente, e della comunità e alla qualificazione del team assistenziale.
A large portion of the published literature has now clearly shown that health is largely determined by factors other than medicine and health care, such as the social, environmental, economic and behavioural contexts. The issue of health inequalities lies at the intersection of several disciplines, from social sciences to medical ones, from economic to politics, to the moral and ethical aspects of human rights. Differences in mortality and morbidity between socioeconomic groups have been documented since the beginning of the century. Fewer and fewer people are dying from infectious diseases, with a corresponding raise in those who develop chronic illnesses. The increase in risk factors such as unhealthy lifestyles, unhealthy diet, physical inactivity, tobacco and alcohol use has led to the development of chronic diseases earlier in the increasingly urbanized environment, and health systems are not yet totally prepared to handle the request for care and treatment. Often the poorest are, together with their families, in a constant fight against economic and social damage that can result from a long illness. In particular, at present, cancer remains the second leading cause of death, without taking into account the economic costs to society. In the light of this, we thought useful to analyse and investigate the current situation of the incidence and mortality from cancer, and the association between the incidence of the disease and the socioeconomic conditions. In the first part, we focus on the elaborate theoretical approaches to inequalities in health and determinants of health, integrating the epidemiological and sociological approach. To understand the significance of this issue, we have given a comprehensive description and analysis from the numerical point of view. The analysis showed large differences, especially in terms of geographical distribution. Finally, we have focused on new models of care for chronically ill patients, particularly the Chronic Care Model, whose general principles are now recognized as fundamental. This model is representative of the new medical paradigm, which aims to empowerment of the patient, and community and qualification of the care team.
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9

Albensi, Beatrice <1989&gt. "La salute nel mercato del lavoro di cura." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6012.

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Abstract:
Il lavoro intende indagare le connessioni esistenti tra salute e mercato del lavoro nel settore del lavoro di cura. Le caratteristiche del mercato del lavoro incidono infatti profondamente sullo stato di salute delle caregiver. L’analisi intende avanzare alla luce di coordinate spazio-temporali precise: la crisi economica degli ultimi anni ha infatti portato al peggioramento delle condizioni lavorative in termini salariali, contrattuali e di salute. Il lavoro di cura si caratterizza per una forte presenza del lavoro sommerso e grigio, aspetto che si intreccia anche con la questione dell’irregolarità giuridica degli stranieri. La retribuzione ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli ultimi anni e fa registrare un aumento delle ore lavorative ma a parità di salario, con il conseguente abbassamento del guadagno orario. L'allungamento dell'orario lavorativo, la maggiore precarietà e flessibilità in questo settore unitamente alle basse retribuzioni e al logoramento psicologico tipico del lavoro emozionale hanno provocato un peggioramento della salute psico-fisica delle assistenti familiari.
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10

BELLUTO, Martina. "Prendersi cura. Un'analisi antropologica dei bisogni di salute nelle cure intermedie e di prossimità." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2021. http://hdl.handle.net/11392/2488243.

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Abstract:
L’esigenza di saper raccogliere i bisogni degli attori sociali e il loro mutamento è un tema all’ordine del giorno nel campo delle politiche sociali e sanitarie contemporanee, resosi ancora più evidente con l’avanzare della pandemia di Covid-19. Con l’insorgenza di bisogni di salute sempre più complessi legati all’aumento delle malattie croniche, delle disuguaglianze e delle trasformazioni che investono i rapporti sociali, i sistemi sanitari si trovano oggi ad affrontare un profondo processo di rinnovamento, che richiede di sviluppare sia strategie per far fronte all’imprevisto in termini di preparedness, quanto diversi modi di pensare, fare e costruire la cura. Nell’ambito dei servizi sociali e territoriali, il personale medico-sanitario incontra una molteplicità di interazioni e informazioni che attraversano diversi campi di forza, in molte situazioni entrando in tensione con l’“istituito” della macchina amministrativa. In questo campo, la valutazione dei bisogni di salute dei pazienti chiama in causa una pluralità di professionisti che si muovono nella rete di cura e la sostanziano con un lavoro “vivo”, il quale difficilmente trova uno spazio di riconoscimento a livello istituzionale. Sebbene il concetto di bisogno sia assunto come riferimento costante, sono rari i casi in cui questo tema venga esplorato in modo approfondito nelle sue dimensioni relazionali, pratiche e soggettive. All’interno della biomedicina, le molteplici dimensioni del bisogno tendono piuttosto a essere misurate e categorizzate per fini diagnostici. Una modalità diversa da come spesso questi sono vissuti, narrati e significati all’interno dell’esperienza di malattia, sia da parte dei pazienti che dei loro caregiver, operatori sociosanitari inclusi. Attraverso un’analisi etnografica delle cure intermedie e di prossimità realizzata tra la Regione Emilia-Romagna e il Brasile, la ricerca intende offrire una riflessione antropologica dei bisogni di salute in quanto “fatti biografici e sociali”, con l’obiettivo di avanzare alcuni strumenti e proposte metodologiche riguardanti l’innovazione nei processi di lavoro nel campo dei servizi sociosanitari, in un’ottica centrata sulla dinamicità relazionale e collettiva delle pratiche di cura. Nel testo sono trattati, in particolare, casi studio raccolti nel corso della collaborazione con le professioniste e i professionisti degli Ospedali di Comunità. Queste strutture, nate solo recentemente nel contesto italiano, sono dedicate alle cure intermedie, una forma di assistenza integrata tra l’ospedale e il domicilio, volta a coordinare al meglio azioni longitudinali di intervento sul territorio.
The need to identify the needs of social actors and their change is a current topic in contemporary social and health policies, even reinforced by the spread of the Covid-19 pandemic. With the emergence of complex health needs related to chronic diseases, new inequalities, and the transformations of social relations, health systems face a renovation process that requires strategies to cope with preparedness and different ways of thinking, doing and building care. Health professionals deal with varying interactions and communications, often in tension with what is "established" by welfare administrations. In this field, assessing patients'health needs requires a plurality of professionals, who dynamically move in the network of care. Professionals substantiate it with living labour, rarely finding the space for it to be recognised at the institutional level. Although health policies made constant references to the concept of need, there are only a few cases in which this issue is explored in-depth in its relational, practical, and subjective dimensions. The multiple dimensions of need in the biomedical domain tend to be measured and categorised for diagnostic purposes, not converging with the way they are lived and experienced by patients and their caregivers – professional ones included. The research aims to offer an anthropological analysis of health needs as "biographical and social facts" through an ethnographic analysis of intermediate and proximity care between Emilia-Romagna and Brazil. It aims to observe and reflect on health needs as "biographical and social facts", advancing methodological tools and proposals for professionals based on a relational and collective approach to health. The case studies here observed deal in particular with Community Hospitals and their workers. These are structures for intermediate care, recently adopted in the Italian context, promoting integrated forms of health care, and providing coordinated and community-based interventions.
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Books on the topic "Di Salute"

1

editor, Cipolla Costantino, ed. Sociologia e salute di genere. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2014.

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2

Giorgio, Cosmacini, Gaudenzi Giuseppe, and Satolli Roberto, eds. Dizionario di storia della salute. Torino: Einaudi, 1996.

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3

Mara, Tognetti Bordogna, ed. Disuguaglianze di salute e immigrazione. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2008.

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4

Petrini, Massimo. Lineamenti di teologia pastorale della salute. Torino: Edizioni camilliane, 2013.

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5

Clemente, Carmine. Welfare e sistemi integrati di salute. Calimera (Le) [i.e. Lecce, Italy]: Kurumuny, 2012.

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6

Berlinguer, Giovanni. Questioni di vita: Etica, scienza, salute. Torino: Einaudi, 1991.

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7

Torre, Giuseppe Dalla. Immigrazione e salute: Questioni di biogiuridica. Roma: Studium, 1999.

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8

Giuseppe, Cardamone, and Zorzetto Sergio, eds. Salute mentale di comunità: Elementi di teoria e pratica. Milano: FrancoAngeli, 2000.

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9

Mondadori, ed. Oggi meglio di ieri. Milano: Piemme, 2011.

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10

Clemente, Carmine. I sistemi sociali di tutela della salute. Bari: Adriatica, 2002.

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Book chapters on the topic "Di Salute"

1

Grossi, Enzo, and Ginevra Are Cappiello. "Stili di vita, salute, cultura e ambiente nel determinismo del benessere psicologico soggettivo: uno studio di popolazione nella città di Milano." In Cultura e salute, 215–27. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2781-7_16.

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2

Ravagnan, Annamaria, and Chloé Dall’Olio. "Il museo come luogo di “diletto”." In Cultura e salute, 85–102. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2781-7_7.

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3

Lonardi, Cristina, Enzo Grossi, Angelo Compare, Renata Cerutti, and Mauro Niero. "Approfondimenti su differenze di genere nell’influsso della cultura sul benessere psicologico." In Cultura e salute, 229–44. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2781-7_17.

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4

Niero, Mauro, and Cristina Lonardi. "Benessere, stato di salute e qualità della vita: aspetti teorici e metodologici." In Cultura e salute, 103–19. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2781-7_8.

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5

Poli, R., and A. Mainardi. "Implementazione delle tecniche di rimedio cognitivo nei Servizi di Salute Mentale." In La riabilitazione cognitiva della schizofrenia, 211–17. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2802-9_18.

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6

Cerati, G., and M. Percudani. "Innovazione e miglioramento della qualità dei trattamenti nei Servizi di Salute Mentale." In La riabilitazione cognitiva della schizofrenia, 219–27. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2802-9_19.

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7

Cena, Loredana, and Antonio Imbasciati. "Psicoanalisi e prospettive evoluzionistiche dell’attaccamento: Un progetto di prevenzione per la tutela della salute mentale perinatale." In Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori, 229–52. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2472-4_11.

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8

Cena, Loredana, and Antonio Imbasciati. "La ricerca in Psicologia Clinica Perinatale: Fattori di rischio e protezione per la tutela della salute mentale." In Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori, 47–70. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2472-4_3.

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9

Manni, Paola. "Saluti." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, IX—X. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.01.

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10

Azzetta, Luca. "Iniziative per un centenario. Dante al Dipartimento di Lettere e Filosofia." In L'illustre volgare, 21–33. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.02.

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Abstract:
Il contributo presenta le iniziative maturate all’interno del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze in occasione del settimo centenario della morte di Dante. In particolare si sofferma su due iniziative: dapprima l’ampio ciclo di conferenze Dante e i poeti italiani del Novecento, dedicato al vario rapporto intrattenuto da venti poetesse e poeti del secolo scorso con la poesia dell’Alighieri; quindi la mostra Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante, ospitata nelle sale del Museo del Bargello, che ricostruisce le modalità con cui Firenze, pochi anni dopo la morte di Dante, si riappropriò della memoria e della figura del poeta, dando vita a un profondo processo di rielaborazione della memoria: esso culmina con la consacrazione dell’Alighieri dovuta a Giovanni Boccaccio e ha ricadute decisive per la storia della letteratura e della cultura italiana, cioè del modo in cui ancora oggi si guarda a Dante e si legge la Commedia. All’interno di questo percorso di riappropriazione un aspetto rilevante è quello che riguarda le prime traduzioni dai classici latini, che intrattengono con la Commedia un rapporto privilegiato e complesso.
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Conference papers on the topic "Di Salute"

1

Montecchio, L., E. Motta, and S. Mutto Accordi. "Le ectomicorrize come indicatori di salute delle piante forestali." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.090.

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2

Ortolani, Chiara. "Morfologia urbana, trasporti, energia: indicatori di impatto." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

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Abstract:
La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
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3

Urso, T., and P. Paiero. "Il legno di salice: utilizzazioni tradizionali e prospettive future." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.226.

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Minotta, G., G. Facciotto, and S. Bergante. "Indagine sui fattori che influenzano la produttività iniziale di cedui a corta rotazione di pioppo e salice nell'Italia settentrionale." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.115.

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Mingo, A., A. Migliozzi, A. Cristaudo, A. Saracino, and G. Maugeri. "La Silva nel Saltus. Note storico-ecologiche e cartografiche per una moderna gestione delle risorse silvo-pastorali dei Monti Nebrodi (Sicilia)." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.183.

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"ABORDAJE MULTIDICIPLINAR EN PATOLOGIA DUALALCOHOLISMO Y DISCAPACIDAD INTELECTUAL. SESM-DI (SERVICIO ESPECIALIZADO EN SALUD MENTAL Y DISCAPACIDAD). CASO CLÍNICO." In 23° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2021. SEPD, 2021. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2021p102s.

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Abstract:
Introducción: En las últimas décadas y desde la desinstitucionalización de los pacientes diagnosticados de discapacidad intelectual (DI), ha aumentado su exposición a estresores ambientales, abuso de sustancias y alcohol. La prevalencia del abuso del alcohol en este grupo de población oscila de un 0.5–2.5% hasta el 22.5% lo cual impacta negativamente en su funcionamiento, relaciones, salud física y mental (1). La población con DI expuesta a sustancias puede no estar bajo el cuidado de servicios especializados y en su mayoría solo reciben un soporte mínimo (2). En este contexto y desde el 2008 el Hospital Universitario de La Princesa desarrolla un Programa de Atención en Salud Mental para Personas con Discapacidad Intelectual (SESM-DI), para atender a las personas con este diagnóstico desde un abordaje multidisciplinar. Objetivos: Presentar un caso de Síndrome de dependencia a alcohol en un paciente con DI, analizando el abordaje desde un equipo multidisciplinar especializado para pacientes con DI. Método: Exposición de un caso clínico. Resultados: Se presenta un varón de 41 años con DI que comienza a presentar un trastorno de dependencia a alcohol con consecuente disfuncionalidad en todas las esferas de su vida. Desde el SESMD-I en 14 sesiones se realiza un abordaje multidisciplinar aportando: evaluación psiquiátrica y psicológica, tratamiento farmacológico y tratamiento psicológico y psicoterapéutico con paciente, familia y centro de educación especial, consiguiendo mejorar la sintomatología del paciente así como la restructuración de su contexto y su funcionalidad en el mismo. Conclusiones: La dependencia del alcohol es un problema médico que genera gran disfuncionalidad en la población general y de forma más acusada en pacientes que presenta DI. El programa SESMD-I permite un abordaje personalizado de esta población vulnerable garantizando un mejor diagnóstico y tratamiento integral.
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Ifani, Sylviana Mirahayu, and Melly Andriana. "Karakter Desain Ruang Salat Berbasis Syariat di Pusat Perbelanjaan Kota Medan." In Temu Ilmiah IPLBI 2019. Ikatan Peneliti Lingkungan Binaan Indonesia, 2019. http://dx.doi.org/10.32315/ti.8.d001.

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Sahari Moghaddam, Farzan, Maziyar Mahmoodi, Edison Sripal, Majid A. Abdi, and Lesley James. "Experimental Study of Natural Gas Hydrate Formation Kinetics and Inhibition in Brine and Water." In 2022 14th International Pipeline Conference. American Society of Mechanical Engineers, 2022. http://dx.doi.org/10.1115/ipc2022-88861.

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Abstract:
Abstract Hydrates formed under high pressure and low-temperature pipeline conditions are a serious flow assurance challenge. Furthermore, there are uncertainties with respect to the performance of different hydrate inhibitors based on their type, hydrocarbon and brine compositions, and operating conditions. Considering the inhibiting effect of salt ions in the brine composition can benefit hydrate chemical management strategies by reducing the high quantities of inhibitors. This study experimentally evaluates the performance of kinetic and thermodynamic inhibitors and investigates the growth of hydrate under subsea pipeline pressure and temperature conditions. The effect of hydrate inhibitors was studied through a novel isothermal approach using varied brine compositions. Few studies such as Kakati et al. (2015) have focused on the inhibiting effect of multivalent ionic brine composition. Our study considers several multivalent ionic salts in formation brine and seawater including NaCl concentrations of 9.7 wt% and 2.4 wt%, compared to previous isochoric and isothermal studies relying only on one salt type. The influence of high and low salinity levels, including multivalent ionic salts, were evaluated, as they have been shown to be able to reduce the quantity of inhibitors used in hydrate chemical management strategies. The results were benchmarked against experiments using de-ionized (DI) water to capture the individual effect of the inhibitors and brine in inhibiting hydrate formation. Growth detection was also captured through image analysis to improve the understanding of hydrate kinetics in water and brine. The experimental results were evaluated according to hydrate equilibrium curves simulated using Calsep PVTsim Nova. A novel macro scale isothermal approach was applied in PVT Cell to investigate natural hydrate formation and growth in DI water and brine systems. The ability of i) a kinetic hydrate inhibitor (KHI) and ii) methanol as a thermodynamic hydrate inhibitor (THI) to inhibit hydrate formation was studied. A sudden drop in the pressure (indirect measurement) confirmed through visual observations (direct measurement) is applied to identify the hydrate formation point. Nine isothermal hydrate tests were conducted, with and without inhibitors, in DI water and brine systems. Results indicate that the KHI was best able to inhibit hydrate formation. KHI inhibited hydrate formation for more than 20 hours in the presence of formation brine at 4.8°C and 97 bar (&gt;1400 psi). In the absence of an inhibitor, hydrate formation in water occurred during the pressurization step, at a pressure below 35 bar (500 psi). The hydrate mixture resulted in a sudden shift to darker colours upon formation, further grew, and agglomerated.
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Maccarrone, Maria. "Una città nomade e multidimensionale: il caso della reale Aci." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7973.

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Abstract:
Viviamo strani giorni, tempi di rapide accelerazioni, cambiamenti sociali e trasformazioni ambientali stressanti, che richiedono soluzioni contenitive e culturali improcrastinabili. Poniamo il caso di Acireale, città insulare di circa 50.000 abitanti, posta lungo la costa orientale sicula, stretta fra l’azzurra ionia marina, il nero del Vulcano Etna e il sempreverde degli agrumi. Il paesaggio dell’Aci trattiene geomorfologie e memorie antiche. Ricomporne le alterne vicende significa riflettere sulle “reali” specificità di una città siciliana per la quale è esistita un’articolata continuità storica di frequentazione in una porzione ampia di suolo vulcanico denominato Timpa. Nel corso dei secoli, le comunità hanno identificato in questo unico complesso lavico un salubre avamposto su cui migrare, tendenzialmente da Sud a Nord, fino a stanziarsi sul pianoro su cui sorge la città di Acireale. In età recente, la maggior crescita edilizia ha consumato pregevoli parti di terreno agricolo, inducendo uno sprawl urbano verso l’entroterra ed esponendo la Timpa a grandi rischi generati dalla progressiva assenza di organici interventi d’assetto territoriale. Questo contesto storico e paesaggistico aspetta d’essere attraversato, curato e valorizzato per ricomporre di quei valori percettivi che giacciono latenti nella memoria collettiva. La riqualificazione della Timpa può essere il tema per l’infrastrutturazione geografica con cui ri-connettere le inevitabili istanze di trasformazione urbana all’improrogabile sviluppo sostenibile del territorio acese. We live in strange days, periods of rapid acceleration, with stressful social changes and environmental changes, which require cultural solutions. Take the case of Acireale, city of about 50.000 inhabitants, located along the eastern coast of Sicily, between the Ionio sea, Mount Etna and evergreen citrus. The landscape of Aci holds geomorfologie and ancient memories. Over the centuries, communities have identified in this unique building of lava a place healthy where migrate, from South to North. In recent years, the growth of buildings has consumed valuable pieces of agricultural land, causing urban sprawl inland and exposing the Timpa large risks generated by the progressive absence of organic interventions of regional planning. This historical context and landscape is waiting to be crossed, edited and enhanced. The project of the Timpa may be the theme for re-connect the inevitable instances of urban transformation at the sustainable development of the territory.
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Jiang, Wei, and Ziyuan Li. "PREPARATION AND STUDY OF PROPERTIES OF DI(TRIMETHYLOLPROPANE) BIPHOSPHATE ETHANOLAMINE SALT." In International Conference on New Materials and Intelligent Manufacturing. Volkson Press, 2018. http://dx.doi.org/10.26480/icnmim.01.2018.12.15.

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Reports on the topic "Di Salute"

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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer, and Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Abstract:
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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