Academic literature on the topic 'DEVIANZA SOCIALE'

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Journal articles on the topic "DEVIANZA SOCIALE"

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Scarscelli, Daniele. "Medicalizzazione della devianza, controllo sociale e social work." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (June 2015): 37–64. http://dx.doi.org/10.3280/sd2015-001002.

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Cavana, Laura. "Pedagogia della devianza e controllo sociale." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2010): 14–21. http://dx.doi.org/10.3280/mg2010-001002.

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3

Balloni, Augusto. "Psicologia e criminologia: devianza giovanile e trasformazioni sociali." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 217–26. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12608.

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Abstract:
L'articolo affronta prevalentemente le tematiche della devianza giovanile, magistralmente sviluppate da Renzo Canestrari, sia in una prospettiva di ricerca scientifica che in una prospettiva più propriamente operativa. Seguendo il percorso del prof. Canestrari, rilevabile dalla sua cospicua produzione scientifica, si mette in evidenza l'importanza delle tecniche osservative per la criminologia e le loro implicazioni teoriche affinché il loro impiego sia riconosciuto come sempre maggiormente valido e scientificamente sorvegliato. L'autore si sofferma poi ad analizzare il pensiero di Renzo Canestrari, evidenziando come la dimensione personale e quella sociale siano, nell'opera del Maestro, gli elementi imprescindibili per interpretare e prevenire la devianza giovanile in un'ottica di educazione integrale.
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4

Guarcello, Emanuela, and Giulia Gozzelino. "Justice system and juvenile deviance after the Covid-19 pandemic. Educational paths between school promotion and re-education." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 273–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-10171.

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Abstract:
Starting from the concept of social justice and from universal children’s rights (UN, 1989), the contribution questions the role of education in enhancing the originality and uniqueness of each one and in restoring responsibility and dignity to fragile (Milani, 2019), difficult (Bertolini ,1993) and deviant (Vico, 1988) young people. In a complex contemporaneity, tested by pandemic’s sufferings and restrictions, the pedagogical look underlines the importance of reconstructing – starting from school – promotional, capacitating and justice-oriented paths. Deviant acts are read in the light of a broad social responsibility. We propose the empowerment of an educating community (Agazzi, 1968) aimed at participation, dialogue (Freire, 2002) and assumption of an active and inclusive citizenship. The juvenile penal system is collectively rethought, favouring diversion from prosecution, mediation, reparation and probation strategies. Giustizia e devianza minorile dopo la pandemia Covid-19. Percorsi alternativi tra promozione scolastica e rieducazione. Partendo dal concetto di giustizia sociale e dai diritti universali delle bambine, dei bambini e degli adolescenti (UN, 1989), il contributo si interroga sul ruolo dell’educazione nel valorizzare l’originalità e l’unicità di ciascuno e nel restituire responsabilità e dignità ai soggetti fragili (Milani, 2019), difficili (Bertolini, 1993) e devianti (Vico, 1988). In una contemporaneità complessa, provata dalla sofferenza e dalle restrizioni della pandemia, lo sguardo pedagogico sottolinea l’importanza di ricostruire, a partire dalla scuola, percorsi promozionali, capacitanti e orientati alla giustizia. Si rileggono gli atti devianti alla luce di un’ampia responsabilità sociale e si propone l’empowerment di una comunità educante (Agazzi, 1968) volta alla partecipazione, al dialogo (Freire, 2002) e all’assunzione di una cittadinanza attiva e inclusiva per ripensare collettivamente il sistema penale minorile privilegiando deviazioni dall’accusa, strategie di mediazione, di riparazione e di messa alla prova.
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Barba, Davide, and Mariangela D’Ambrosio. "Il gioco d'azzardo patologico in tempo pandemico. Analisi sociologiche ed implicazioni sulla sicurezza sociale fra reale e virtuale." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 1 (April 2022): 43–55. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001005.

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Abstract:
L'obiettivo dell'articolo è quello di ricostruire sociologicamente il GAP, integrando il paradigma della sociologia della devianza con quello della sociologia delle emozioni in tempo pandemico, per arrivare alle implicazioni sulla sicurezza sociale fra reale e virtuale e di verificare l'adeguatezza delle misure legislative vigenti in materia alle trasformazioni conosciute del fenomeno, quindi, dal loro impatto sociale iniziale alle riforme auspicabili.
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Raimondo, Rossella. "Madri irregolari: l’esperienza dell’ospizio di maternità di Bologna dal 1860 al 1919." El Futuro del Pasado 11 (September 9, 2020): 357–72. http://dx.doi.org/10.14516/fdp.2020.011.012.

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Abstract:
A partire dall’analisi dei documenti conservati presso l’Archivio Storico Provinciale di Bologna, il presente articolo ricostruisce la storia dell’asilo di maternità, annesso, nel 1860, al secolare brefotrofio cittadino, con il fine di rivolgersi non più solo ai bambini illegittimi, ma anche alle donne che li portavano in grembo; essi divennero centri di propulsione di politiche e iniziative che intendevano superare le vecchie e ormai obsolete logiche che collocavano queste madri nella categoria della «devianza», per riconoscerle come soggetti verso i quali prevedere forme di tutela a livello sociale e igienico-sanitario. La storia dell’istituzione felsinea verrà confrontata con altre strutture nate con simili scopi e finalità su scala nazionale, al cui interno verranno sperimentate e sviluppate nuove conoscenze e pratiche nel campo dell’ostetricia.
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Bompiani, Adriano. "Diritti del minore e solidarietà fra le famiglie nell'affidamento eterofamiliare." Medicina e Morale 43, no. 4 (August 31, 1994): 691–722. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1008.

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Abstract:
L'Autore, dopo aver brevemente richiamato i contenuti della Convenzione lntemazionale dei diritti dell'Infanzia (New York 1989, ratificata dall'Italia con la legge 27 maggio 1991 n. 176) riguardanti la promozione dell'affidamento temporaneo minorile a famiglia diversa da quella originaria allorché quest'ultima si trovi in condizione di difficoltà altrimenti non superabile e tale da compromettere l'allevamento e l'educazione del minore, si sofferma a considerare le varie condizioni di inadeguatezza, o anche di patologia, della famiglia che determinano la condizione di rischio sopra indicata a danno del minore. Rileva altresì come sempre più frequenti nella società moderna siano anche i fenomeni di devianza e di trasgressione giovanili. In questo contesto, valuta l'apporto che ha dato l'istituto dell'affidamento eterofamiliare nell'esperienza italiana di questi ultimi anni, a partire dall'entrata in vigore della legge "Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori" (4 maggio l 983, n.184). Descrive gli aspetti positivi e le difficoltà della corretta applicazione dell'istituto dell'affidamento eterofamiliare, le distorsioni cui ha dato luogo considerando sia le caratteristiche degli affidanti e degli affidatari che la durata dell'affidamento, le caratteristiche dell'attuale mentalità del giudice minorile e dell'operatore sociale (spesso conflittuali nella formazione e nella prassi), le competenze del servizio sociale e del Tribunale dei minori. Auspicando la chiarificazione volenterosa dei problemi sollevati ed una migliore conoscenza generalizzata, nella società, delle potenzialità che offre tale istituto, si sofferrna sugli aspetti etici dell'affidamento eterofamiliare, cui va riconosciuta ispirazione solidaristica ed alto contenuto morale se correttamente impiegato.
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Mancini, Elena. "I malati invisibili della povertà: troppi alberi per accorgersi della foresta? Le politiche sanitarie internazionali per il contrasto delle malattie neglette e della povertà (Neglected Tropical Diseases)*." Medicina e Morale 71, no. 1 (April 14, 2022): 39–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1198.

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Abstract:
Le malattie, soprattutto se infettive, hanno da sempre accompagnato la storia dell’umanità, modificando profondamente gli assetti economici e condizionando le strutture sociali e l’evoluzione culturale di intere popolazioni. Tutto questo è ancora vero per un miliardo e mezzo di persone colpite da malattie che l’occidente ha oramai dimenticato e che sono endemiche nelle aree tropicali del pianeta (Neglected Tropical Diseases – NTDs). Enormemente favorite dalla povertà, esse sono a loro volta una delle principali cause di povertà e uno dei più insidiosi ostacoli allo sviluppo di estese aree geografiche dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Occorre combattere la povertà per ridurre le malattie, ma occorre anche eliminare le malattie per sollevare dalla povertà e favorire lo sviluppo. Contrastare le NTDs significa tuttavia affrontare contesti caratterizzati oltre che dalla povertà, da equilibri sociali precari, da drammatiche condizioni igienico-sanitarie, dall’assenza o inadeguatezza delle infrastrutture e dei sistemi sanitari, da varie forme di discriminazione ed esclusione sociale dei malati: fattori questi che ostacolano qualsiasi azione a partire dalla stessa raccolta e verifica dei dati epidemiologici. Sono qui esaminate alcune strategie di intervento ispirate all’approccio community-driven, diretto al coinvolgimento delle comunità locali nell’integrazione e gestione delle misure di contrasto. È analizzato inoltre il ruolo degli operatori sanitari informali (Community Health Workers) nella diffusione di comportamenti, informazioni e strumenti di profilassi e nella valorizzazione di pratiche locali marginali che tuttavia si siano dimostrate efficaci nel contrasto o prevenzione di una o più NTDs (devianza positiva). Una riflessione conclusiva è dedicata alla formazione dei CHWs ai fini dell’educazione sanitaria di comunità. * Questa pubblicazione si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Centro per la ricerca sulle malattie rare neglette e della povertà”, finanziato dal Consorzio CNCCS.
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Brown, Joel H., and Jordan E. Horowitz. "Deviance and Deviants." Evaluation Review 17, no. 5 (October 1993): 529–55. http://dx.doi.org/10.1177/0193841x9301700504.

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Rai, Sarju Sing, Elena V. Syurina, Ruth M. H. Peters, Annisa Ika Putri, Irwanto Irwanto, and Marjolein B. M. Zweekhorst. "How do Positive Deviants Overcome Health-Related Stigma? An Exploration of Development of Positive Deviance Among People With Stigmatized Health Conditions in Indonesia." Qualitative Health Research 32, no. 4 (December 14, 2021): 622–34. http://dx.doi.org/10.1177/10497323211058164.

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Abstract:
A constructivist grounded theory approach was used to understand how some people living with stigmatized health conditions develop positive deviance to overcome stigma. We examined interviews from 13 identified positive deviants living with four different stigmatized health conditions (HIV, leprosy, schizophrenia, and diabetes) in Indonesia. Positive deviance develops in the form of psychological empowerment through improvement of self-belief and perception (intrapersonal component), development of understanding and skill to exert control in life (interactional component), and self-discovery of successful behaviors and strategies to avert stigma (behavioral component). Positive deviants, after being empowered, start empowering others affected by sharing their knowledge and fostering social awareness and acceptance. The findings revealed the presence of problem-solving ability and agency within the community of stigmatized individuals in Indonesia and warrant researchers to partner with the community to expedite the diffusion of transferable positive deviant strategies within and outside the communities.
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Dissertations / Theses on the topic "DEVIANZA SOCIALE"

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Cangemi, Raffaella <1985&gt. "Salute mentale e devianza. L'importanza dell'integrazione nel territorio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16151.

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Abstract:
SALUTE MENTALE E DEVIANZA. L’IMPORTANZA DELL’INTEGRAZIONE NEL TERRITORIO Questo studio offre uno spunto di riflessione sull’evoluzione del percorso di riconoscimento della persona affetta da patologie psichiatriche e dell’integrazione all’interno del territorio. La persona affetta da disturbi mentali e che ha commesso dei reati non deve subire discriminazioni, né tantomeno essere relegata ai confini della vita sociale. Deve essere accettata ed inclusa. Lo studio inizia con un excursus teorico sociologico collegando il disturbo mentale al concetto di devianza e affrontando l’argomento dei meccanismi di esclusione e di violenza perpetuati attraverso l’istituzionalizzazione del malato psichiatrico. Nella tesi viene analizzata questa ambiguità grazie all’utilizzo di teorie sociologiche e l’evoluzione delle stesse. Sono state analizzate leggi e decreti che hanno permesso l’inclusione dei soggetti all’interno del territorio, come ad esempio la Legge Basaglia che rappresenta la svolta nel mondo dell’assistenza al paziente psichiatrico. Attraverso gli interventi sociali e di inclusione già attuati in Italia si può notare un’evoluzione e una sensibilizzazione al disagio mentale. L’obiettivo della ricerca è innanzitutto dare una panoramica dell’ambiente di evoluzione e del trattamento a cui erano soggetti persone con patologie psichiatriche. Analizzando quindi il concetto di deistituzionalizzazione del paziente sia a livello manicomiale, con la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, sia a livello di comunità territoriale con la nascita dei Dipartimenti di salute mentale. Si inizia a lavorare in direzione di un aumento del potere del paziente, restituendogli una reale quotidianità sociale, con amici, parenti, ma anche una contrattualità di servizio, evitando di abbandonarlo a sé stesso, ma senza imporgli obiettivi e programmi terapeutici precostituiti e quindi obbligatori. Diventa così concreta l’unione tra teorie sociologiche e diritto grazie al grande lavoro di rete tra servizi pubblici e privati e all’utilizzo di un approccio soggettivo, centrato sulla persona. Vi è la costruzione di nuove strategie di intervento che mirano a dare una nuova prospettiva della salute mentale attraverso il paradigma del Recovery. È il paziente stesso a decidere il suo percorso ridando l’importanza all’individuo al di là della malattia. In conclusione, questo lavoro mira a rendere noti i passi avanti fatti relativamente al concetto di inclusione, al superamento delle barriere, al diritto alla salute e alla possibilità di scelta della propria vita da parte del paziente. Lo scopo finale però è superare lo stigma e spronare il lettore a considerare queste persone come persone e non come utenti in carico ad un servizio.
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Siino, Antonia Roberta <1987&gt. "Mafie, capitale sociale e sistemi relazionali. Analisi del tessuto sociale della provincia di Forlì-Cesena." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8734/1/Siino_AntoniaRoberta_tesi.pdf.

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Abstract:
Gli studi sul fenomeno mafioso ne evidenziano la capacità di infiltrare anche i tessuti socio-economici delle cosiddette aree non tradizionali. Il presente studio mira ad analizzare il tessuto sociale di una specifica area territoriale, individuata nella provincia emiliano-romagnola di Forlì-Cesena, al fine di comprendere se le reti sociali esistenti siano in grado di produrre il tipo di capitale sociale e beni relazionali necessari al contrasto dei processi di espansione delle mafie. Il quadro teorico è definito dalla combinazione della teoria relazionale (Donati 1986; Coleman 1988; Putnam 2004; Burt 2005; Donati, Solci 2011) e dei principali approcci al fenomeno mafioso (Gambetta 1992; Varese 2011, 2014; Sciarrone 1998, 2014). Per queste ragioni, la ricerca considera tre dimensioni: economica, legata alla presenza di nuovi mercati; criminale, legata alla presenza attuale di gruppi mafiosi; socio-relazionale, legata a fiducia, impegno civico, conoscenza e consapevolezza del fenomeno stesso. Nel primo e nel secondo capitolo, l'autrice definisce il quadro teorico grazie alla letteratura scientifica riguardante il fenomeno mafioso e la teoria relazionale. Nel terzo capitolo viene presentata la metodologia adottata, includendo obiettivi, ragioni e metodi sui quali la ricerca si basa. Il quarto capitolo è dedicato all'analisi della dimensione economica e criminale del territorio considerato, attraverso lo studio di documenti ufficiali e interviste semi-strutturate ad esperti. Nel quinto capitolo, è invece analizzata la dimensione socio-relazionale, attraverso interviste semi-strutturate ad alcuni attori locali: associazioni antimafia, associazioni di categoria, istituzioni e imprenditori locali. Considerando i diversi profili coinvolti, l'analisi dei dati è stata realizzata al fine di integrare i diversi punti di vista tentando di comprendere una realtà difficile da raggiungere.
From the studies on the mafia phenomenon, it is evident their capability in infiltrating the socio-economical fabric of non-traditional area too. Thus, this study aims to analyze the social fabric of a specific territory, the Forlì-Cesena area in the Italian region of Emilia-Romagna, in order to define if the existent social networks could be able to produce the kind of social capital and relational goods needed to fight the mafia expansion. The theoretical framework is defined by the combination of the relational theory (Donati 1986; Coleman 1988; Putnam 2004; Burt 2005; Donati, Solci 2011) and the main approaches to the mafia phenomenon (Gambetta 1992; Varese 2011, 2014; Sciarrone 1998, 2014). For this, the research will consider three dimensions: the economical one, linked to the presence of new markets; the criminal one, linked to the actual presence of mafia groups; the socio-relational one, linked to trust, civic engagement, knowledge and awareness of the phenomenon itself. In the first and second chapter the author defines the theoretical framework thanks to the scientific literature concerning mafia phenomenon and relational theory. In the third chapter the methodology is presented, including aims, reasons and methods on which the research is based. The fourth chapter is dedicated to the analysis of the economical and criminal dimensions of the considered area, through the study of official documents and semi-structured interviews to experts. In the fifth chapter, the socio- relational dimension is analyzed thanks to semi-structured interviews to some groups of local actors: antimafia associations, trade associations, Institutions, local entrepreneurs. Considering the different profiles involved, the data analysis has been conducted in order to integrate different points of view, willing to understand a reality difficult to reach.
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Languasco, Silvia <1987&gt. "Crimine e follia. La costruzione sociale della devianza tra diritto, neuroscienze e psichiatria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4189.

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Abstract:
La devianza,così come i concetti di crimine e follia che include, sono socialmente costruiti. Ogni cultura ha i propri criminali e i propri folli caratterizzati dall'essere anormali, diversi dalla norma. Proprio in questi soggetti, anche storicamente e soprattutto in Occidente, si è rintracciato l'elemento disturbatore, perturbante l'ordine pubblico, che apporta dolore, sofferenza e problemi agli altri componenti della società. Nella contemporaneità, nel tentativo di trovare delle spiegazioni all'agire criminale, hanno fatto ingresso nel campo penalistico le neuroscienze forensi che forniscono una spiegazione di tipo biologico ai comportamenti devianti. Il rischio paventato da molti studiosi al riguardo dell'utilizzo di queste tecniche mediche usate (recentemente anche in Italia) come prove in tribunale comprovanti la parziale o totale mancanza della capacità di intendere e di volere dell'imputato, è quello di un ritorno al paradigma determinista. Paradigma che richiama la teoria dell'atavismo di Cesare Lombroso per l'impostazione riduzionista. Se l'imaging cerebrale e la genetica molecolare sono fertili terreni scientifici che possono portare a scoperte importanti sul funzionamento del cervello e del comportamento umano, anche criminale, se non usate con cautela rischiano di creare delle idee che negano la possibilità di scelta e l'esistenza del libero arbitrio, che portano a sovrapporre le figure di matti e rei, che sminuiscono le discipline di cura privandole della loro ragion d'essere portando a soluzioni che escludono definitivamente i colpevoli dalla società e che non contemplano l'efficacia della prevenzione. Affinché nell'immediato futuro questi risvolti non si verifichino è necessario che la criminologia amplifichi il suo impianto interdisciplinare e che adotti uno sguardo antropologico sull'essere umano che delinque, analizzandolo nella sua completezza e complessità. Solo così è possibile arrivare a comprendere il perché si delinque e a prospettare soluzioni alla questione criminale che pensino al bene della società ma anche a quello del criminale.
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Arnoldi, Christian <1974&gt. "La montagna anomica e la devianza intermittente. "Social problems" nell'area alpina." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/517/1/TesiChristianArnoldi.pdf.

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Arnoldi, Christian <1974&gt. "La montagna anomica e la devianza intermittente. "Social problems" nell'area alpina." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/517/.

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Ditta, Annalisa <1993&gt. "VIOLENZA DI GENERE: PARLIAMONE ! Dagli stereotipi alle strategie di contrasto sociale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13007.

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Abstract:
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti". Non è casuale la scelta di introdurre il tema della violenza di genere con questa citazione. In questa frase sono introdotti valori e significati estremamente importanti, dalla libertà, all'uguaglianza, dalla dignità ai diritti, valori che sfumano e si perdono ogni qualvolta sentiamo parlare di violenza, qualsiasi essa sia. Negli ultimi anni si crea la necessità di affrontare con maggiore interesse e risorse una problematica quale la violenza di genere; la cronaca stessa ci presenta quotidianamente episodi di violenza, femminicidi, stalking in un fenomeno sempre più crescente. Pensieri culturali, valori, principi, tutti fattori consultabili e incisivi su un tema di tale portata. L'elaborato scende anche nella valutazione di progetti e percorsi possibili, atti a creare forme di risoluzione sempre più concrete ed efficienti.
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Busatto, Claudia <1996&gt. "Il Servizio Sociale del Nucleo Operativo Tossicodipendenze: tra controllo e aiuto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19395.

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Abstract:
La tesi vuole analizzare il complesso e composito fenomeno della tossicodipendenza dal punto di vista del Nucleo Operativo Tossicodipendenze (N.O.T.), Servizio Sociale inserito nell’organico degli Uffici Territoriali del Governo. Per la stesura del presente elaborato è stato utilizzato il metodo dell’indagine compilativa, resa possibile dallo studio di testi di numerosi studiosi, i quali hanno affrontato l’argomento in modo rigoroso da molteplici punti di vista (sociologico, psicologico e giuridico). Questo elaborato nasce a seguito della esperienza di tirocinio svolta da chi scrive presso l’Ufficio N.O.T. della Prefettura - U.T.G. di Treviso da luglio 2020 a ottobre 2020, la tesi è incentrata sul concetto di equilibrio tra controllo e aiuto nella relazione con la persona-utente. Il lavoro si apre con un inquadramento teorico del N.O.T. nonché del fenomeno tossicodipendenza, verrà, inoltre, dedicata particolare attenzione all’evoluzione legislativa in tema di sostanze stupefacenti in Italia. Nel terzo capitolo verranno analizzati nel dettaglio i concetti di aiuto e controllo dal punto di vista del Servizio Sociale, nel quarto capitolo si andrà ad analizzare il principale strumento utilizzato dall’Assistente Sociale del N.O.T., ovvero il colloquio motivazionale. Il quinto capitolo dell’elaborato verrà dedicato ai Servizi per le Dipendenze patologiche (Ser.D), in quanto Servizi che operano a stretto contatto con i N.O.T.
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Bidinotto, Anna <1996&gt. "I bisogni emergenti e l’operato del servizio sociale durante la Pandemia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19719.

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Abstract:
Da più di un anno tutto il mondo sta convivendo con la malattia da Coronavirus, la quale ha destato molte preoccupazioni ed incertezze. Se prima della pandemia potevamo avere già un’idea delle problematiche che possono affliggere una popolazione, ora ci troviamo di fronte ad una situazione completamente nuova. Molte persone che prima riuscivano in modo autonomo a gestire la loro situazione economica, ora riscontrano momenti di difficoltà. Tantissimi giovani si trovano in uno stato lavorativo sempre più precario; gli anziani soli, a seguito del lockdown, stanno vivendo ancor più in uno stato di abbandono. La presente tesi si pone l'obiettivo di analizzare i bisogni della popolazione emersi a causa della malattia da covid-19. Al fine di realizzare l’elaborato sono state analizzate all’incirca 850 domande pervenute al servizio sociale di Jesolo rispetto ai buoni spesa e al Fondo straordinario per il Covid-19, durante un tirocinio di ricerca svolto tra agosto e ottobre 2020. Per realizzare la seconda parte della tesi è stato auspicabile intervistare telefonicamente 14 lavoratori con famiglie annesse, che stanno affrontando una difficoltà socio-economica a causa della crisi sanitaria in atto. La terza e ultima parte constaterà di un’analisi rispetto al lavoro svolto dagli operatori sociali durante la pandemia e delle misure economiche da loro erogate per la cittadinanza, approfondendo anche le difficoltà e le preoccupazioni principali di quest’ultimi in questo periodo di crisi mondiale.
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D'Ambrosio, Mariangela. "Cyberbullismo: patologia sociale off o nichilismo on line? Nuove prospettive integrate della devianza emozionale alla luce della responsabilità e del controllo adottato dalla Pubblica Amministrazione." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2019. http://hdl.handle.net/11695/91395.

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Abstract:
Le emozioni sono il frutto della combinazione di un’attivazione fisiologica specifica e generalizzata legata a fattori endogeni e fattori socioculturali (Iagulli,2014) quali la definizione delle situazioni e i contesti culturali (Gordon,1989;1990): “le forze sociali hanno dato forma al biologico, l’hanno convertito in un frammento di esperienza con un nome, una storia, un significato e determinate conseguenze” (Turnaturi,1995:159). La devianza emozionale rappresenta uno fra gli esempi più importanti di tale condizione: essa si verifica quando non vi è congruenza fra ciò che si sente in una certa situazione e quello che, invece, si dovrebbe provare per essere in sintonia con le regole sociali e viceversa (D’Andrea,2005:78-79). Fra gli elementi considerati alla base della devianza emozionale: a)pluralità di ruoli sociali contemporaneamente ricoperti; b)situazioni di marginalità subculturale; c)situazioni di transizioni di ruolo; d)presenza di regole troppo rigide volte a regolare ruoli e rituali (Iagulli,2016) che si legano al bullismo ed, in particolare, al cyberbullismo tema quest’ultimo della mia analisi. Sfondo di tali comportamenti è il cosiddetto spazio di “interrealtà” (Riva,2014:60) comprendente sia il reale che il mondo virtuale in una dimensione di interrelazione fortissima e interdipendente. Parlare di emozioni sociologicamente, infatti, e di possibili disfunzioni sociali alla base degli agiti e di applicazioni devianti, non è cosa facile se si pensa alla natura particolare dell’argomento. La partita delle nuove frontiere della devianza giovanile (in termini di bullismo/cyberbullismo) (Anichini, Chiarugi,2012) si gioca proprio sul versante emozionale. Le relazioni on line, nello specifico, sono molto reali, perchè sono in grado di far provare gioie e dolori autentici nella comprensione generale: risulta difficile, allora, distinguere fra sentimenti in rete ed emozioni vis à vis. I ragazzi, in altre parole, si emozionano nell’on line ma non sperimentano tali sensazioni; piuttosto le provano in maniera alterata attraverso contenuti mediali e messaggi, in essi inseriti, di natura anche fuorviante. Le reazioni emotive, le affordance emozionali (Hochschild, 1979; 1983; 2000) provate on line possono essere caratterizzate da tre elementi: lo shock (repulsione); la sorpresa (attrazione) e la sicurezza (Riva,2014:80). Queste emozioni mediate, sia esse positive che negative, sono però disincarnate: si sentono ma non si appartengono (Ibidem). I social media agiscono sulla consapevolezza emotiva, “onlife”: sebbene in rete si sperimenti tutta la vasta gamma emozionale, è lo schermo a frapporsi fra l’utente e il modo in cui essa viene espressa, come in una finestra che si affaccia verso un mondo affettivo altro, che può sfociare in un “secondo sé” (Salerno, Lena, 2016:12-17). La connessione sembra modificare ciò che le persone pensano di se stesse e degli altri, in uno scambio emotivo spesso disfunzionale e dissonante. Viene a trasformarsi, cioè, la possibilità di scegliere gli amici e di condividere certi contenuti piuttosto che altri, elemento che diventa motivo per potersi prendere gioco della vittima/e prescelta/e, cosi come accade nei casi di cyberbullismo (Turkle,2012). La devianza emozionale,in tal senso, diventa macro settore in cui inserire lo studio del cyberbullismo a partire dal gap fra feeling rules e contesto sociale ed emotivo reale -virtuale legittimamente accettato e viceversa (Thoits,1989;1990; Hochschild,1989; 1990; 2006;2013).
Emotions are the result of a combination made by specific and general physiological activations linked to endogenous and socio-cultural factors (Iagulli, 2014) such as the social definition of situations and the cultural contexts itself (Gordon, 1989, 1990): “Social forces shaped the world and converted it into a fragment of experiences with a name, a story, a meaning and specific consequences” (Turnaturi, 1995:159). Emotional deviance is one of the most important examples of this condition: it occurs when there is no congruence between what individual feels in a social situation and what he/she should experience to be in harmony with social rules and vice versa (D'Andrea, 2005:78-79). At the base of emotional deviance, among the elements considered, there are: a) the social roles’ plurality simultaneously covered by the subject; b) situations of subcultural marginality; c) situations of role transitions; d) too much rigid rules to regulate roles and rituals (Iagulli, 2016) that are connected, in my analysis, to bullying and, in particular, to the cyberbullying phenomenon. The background of these behaviors, is the “interreality” space (Riva, 2014:60) that includes both the real and the virtual world in a very strong and interdependent interrelation dimension. In fact, talking about sociological emotions and their possible social dysfunctions, is not easy for the particular nature of the topic. The new frontiers of youth deviance (in terms of bullying/cyberbullying) (Anichini, Chiarugi, 2012) are based on the emotional behavior. Online relationships, in particular, are very real because they are able to bring true joys and sorrows in the general understanding: it is difficult, therefore, to distinguish between feelings in the network and emotions vis à vis. Children, in other words, get excited online but they do not really feel emotions; on the contrary, they experience these in an altered way, through media contents and messages that can be misunderstood. Emotional affordances (Hochschild, 1979, 1983, 2000) tested on line can be characterized by three specific elements: shock (repulsion); surprise (attraction) and security (Riva, 2014: 80). These emotions can be positive or negative, but they are disembodied: they exist but they aren’t really experienced (Ibidem). Social Media and Media act on the emotional component, “onlife”: there is a symbolic window through which the user looks at himself/herself as a “second self” (Salerno, Lena, 2016: 12-17). The connection seems to change, in an dysfunctional and dissonant emotional type of relation that transforms the ability to choose friends and to share certain contents rather than others, like in cyberbullying cases (Turkle, 2012). The emotional deviance, in this sense, becomes a macro theoretical sector that can be useful to study cyberbullying starting from the gap between feeling rules and the real social and emotional context - legitimately approved and vice versa (Thoits, 1989; Hochschild, 1989; 1990; 2006; 2013).
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10

Mengozzi, Sara <1992&gt. "Identità in movimento: i cammini come strumento innovativo del Lavoro Sociale. L'esperienza di Pedalando Faticando." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15144.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi, ipotizzerà i cammini come dispositivi educativi e nuove pratiche in grado di portare non solo ad una maggiore conoscenza di se stessi, ma anche ad una ricerca di senso per guidare le scelte della propria vita, in un contesto liquido e sfuggente. Quanto riportato avrà una base teorica ed empirica, basata sui dati rilevati dall'esperienza di un progetto nato nel cremonese, "Pedalando Faticando".
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Books on the topic "DEVIANZA SOCIALE"

1

Avanzini, Bianca Barbero. Devianza e controllo sociale. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2002.

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2

Marotta, Gemma. Immigrati: Devianza e controllo sociale. Padova: CEDAM, 1995.

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3

Maria, Morello, and Catricalà Angelo, eds. Il bambino negato: Costruzione sociale della devianza. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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4

Donadi, Paola. Il bambino negato: Costruzione sociale della devianza. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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5

Serafin, Gianandrea. L'interpretazione del crimine: Criminologia, devianza e controllo sociale. Trento: Tangram edizioni scientifiche, 2012.

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6

Orsi, Walther. Disagio e devianza giovanile oggi: Per una pratica sociale innovativa. Milano: Angeli, 1990.

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7

Civita, Anna. Il bullismo come fenomeno sociale: Uno studio tra devianza e disagio minorile. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2006.

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8

Civita, Anna. Il bullismo come fenomeno sociale: Uno studio tra devianza e disagio minorile. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2006.

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9

Calvanese, Ernesto. La reazione sociale alla devianza: Adolescenza tra droga e sessualità, immigrazione e "giustizialismo". Milano, Italy: FrancoAngeli, 2005.

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10

Melossi, Dario. Stato, controllo sociale, devianza: Teorie criminologiche e società tra Europa e Stati Uniti. [Milano]: B. Mondadori, 2002.

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Book chapters on the topic "DEVIANZA SOCIALE"

1

Zeller, David, and Robert D. Benford. "Social Movements." In Deviance Today, 339–52. 2nd edition. | New York, NY : Routledge, 2020.: Routledge, 2020. http://dx.doi.org/10.4324/9781003053286-24.

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2

Rock, Paul. "Deviance." In Social Problems and Mental Health, 49–57. London: Routledge, 2022. http://dx.doi.org/10.4324/9781003261919-15.

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3

Kaplan, Howard B., and Robert J. Johnson. "Toward a General Theory of Deviant Behavior." In Social Deviance, 3–24. Boston, MA: Springer US, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0655-3_1.

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4

Kaplan, Howard B., and Robert J. Johnson. "Method." In Social Deviance, 25–37. Boston, MA: Springer US, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0655-3_2.

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5

Kaplan, Howard B., and Robert J. Johnson. "An Elaboration Strategy for the Study of Deviant Behavior." In Social Deviance, 41–121. Boston, MA: Springer US, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0655-3_3.

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6

Kaplan, Howard B., and Robert J. Johnson. "Gender as a Moderator in Explanations of Adolescent Deviance." In Social Deviance, 123–47. Boston, MA: Springer US, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0655-3_4.

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7

Kaplan, Howard B., and Robert J. Johnson. "Multigroup Analysis of the General Theory of Deviant Behavior." In Social Deviance, 149–70. Boston, MA: Springer US, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0655-3_5.

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8

Kaplan, Howard B., and Robert J. Johnson. "Deviance from Adolescence to Young Adulthood." In Social Deviance, 173–81. Boston, MA: Springer US, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0655-3_6.

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9

Kaplan, Howard B., and Robert J. Johnson. "Deviance and Gender." In Social Deviance, 183–97. Boston, MA: Springer US, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0655-3_7.

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10

Kaplan, Howard B., and Robert J. Johnson. "The Study of Deviant Behavior." In Social Deviance, 201–14. Boston, MA: Springer US, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0655-3_8.

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Conference papers on the topic "DEVIANZA SOCIALE"

1

Sainsbury, R., and R. Baskerville. "Distrusting Online: Social Deviance in Virtual Teamwork." In Proceedings of the 39th Annual Hawaii International Conference on System Sciences (HICSS'06). IEEE, 2006. http://dx.doi.org/10.1109/hicss.2006.128.

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2

Wei, Jianliang. "Research on Deviant Behaviors in Social Tagging." In 2010 IEEE International Conference on Granular Computing (GrC-2010). IEEE, 2010. http://dx.doi.org/10.1109/grc.2010.83.

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3

Ibrahim, Mr, and Mrs Hasni. "Social Control on Postgraduate Students’ Deviant Behaviour." In Proceedings of the 1st International Conference on Social Sciences (ICSS 2018). Paris, France: Atlantis Press, 2018. http://dx.doi.org/10.2991/icss-18.2018.228.

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4

Warsono, Mr, Ms Sarmini, and Syarifah Hasanah. "Deviant Behaviors of Teenage Drug Users." In Social Sciences, Humanities and Economics Conference (SoSHEC 2017). Paris, France: Atlantis Press, 2018. http://dx.doi.org/10.2991/soshec-17.2018.48.

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5

Sunnatova, R. I., M. O. Mdivani, and E. V. Lidskaya. "Personal resource as a factor of deviant behaviour prevention among students of digital generation." In INTERNATIONAL SCIENTIFIC AND PRACTICAL ONLINE CONFERENCE. Знание-М, 2020. http://dx.doi.org/10.38006/907345-50-8.2020.264.276.

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Abstract:
The history of students’ deviant behavior problem and studying different aspects of this phenomenon is defined by ambiguous understanding of the phenomenon occurrence nature. Widespread digitalization of educational environment and social life introduces new factors determining the behavior of modern adolescents. A promising approach to solving a number of research and practical problems in preventing deviant behavior among adolescents may consider the possibility of identifying a personal resource as a factor of preventing violations in adolescent behavior. The study involved 402 students from Moscow school. It revealed negative connotations in self-confidence and obsession with computer games, browsing social networks (Spearman’s correlation coefficient — .583), as well as with volitional control of emotional reactions — .598. A significant correlation was also found between teenagers’ dissatisfaction with significant adults’ attitude and obsession with computer games, browsing social networks: problems with teachers — Spearman’s correlation coefficient .458 and, accordingly, dissatisfaction with family relationship .431. All correlations are significant at the level of 0.01. Generally, the analysis results allow us to state that the questionnaire being developed can be useful both to identify the adolescent’s personal resource that enforce normative behavior and to identify deviant behavior risk predictors for students in grades 7–11. It can also be used as a tool for targeted planning in psychological and pedagogical support aimed at leveling various behavior violations and intrapersonal destructive states of adolescents.
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6

Yohannis, Alfa R., and Husni Sastramihardja. "Recognizing deviants in Social Networking Sites: Case study fupei.com." In 2009 International Conference on Electrical Engineering and Informatics (ICEEI). IEEE, 2009. http://dx.doi.org/10.1109/iceei.2009.5254685.

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7

Gorun, Adrian. "INFORMAL AND FORMAL CONTROL OF SOCIAL DEVIANCE THROUGH EDUCATION." In 14th SGEM GeoConference on ECOLOGY, ECONOMICS, EDUCATION AND LEGISLATION. Stef92 Technology, 2014. http://dx.doi.org/10.5593/sgem2014/b53/s22.083.

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8

Paatova, Maria. "Social And Pedagogical Rehabilitation Of Adolescents With Deviant Behaviour As Social Work." In International Scientific Conference «Social and Cultural Transformations in the Context of Modern Globalism» dedicated to the 80th anniversary of Turkayev Hassan Vakhitovich. European Publisher, 2020. http://dx.doi.org/10.15405/epsbs.2020.10.05.116.

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9

Paatova, Maria. "Social And Pedagogical Rehabilitation Of Adolescents With Deviant Behavior." In International Scientific Conference «Social and Cultural Transformations in the Context of Modern Globalism» dedicated to the 80th anniversary of Turkayev Hassan Vakhitovich. European Publisher, 2020. http://dx.doi.org/10.15405/epsbs.2020.10.05.117.

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10

Kochetkova, Anna Sergeevna, and Tatyana Vasilievna Korotaeva. "SIGNIFICANCE OF PSYCHOLOGICAL AND SOCIAL WORK WITH DEVIANT TEENAGERS." In Russian science: actual researches and developments. Samara State University of Economics, 2020. http://dx.doi.org/10.46554/russian.science-2020.03-1-323/325.

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Abstract:
Social realities are formed in such a way that the slogans of freedom and self-expression, success and achievements, which cannot be realized by an individual, are actively being introduced into the consciousness of an individual, using the means of mass communication. This often leads to deviant ways of self-realization, building psychological defense systems. Severe environmental conditions, weakening of group relationships give rise to anxiety, frustration, stress and distress in a person, which are overcome in part of society by violating generally accepted norms of behavior, aggression, illegal actions, and the formation of a specific subculture
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