Journal articles on the topic 'Descrittività'

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Tammaro, Ciro. "IL MATRIMONIO NEL «DE SACRAMENTIS» DI UGO DI SAN VITTORE E NELLE Ciro Tammaro IL MATRIMONIO NEL « DE SACRAMENTIS » DI UGO DI SAN VITTORE E NELLE « SENTENTIAE » DI PIETRO LOMBARDO: BREVI NOTE TEOLOGICO-CANONICHE COMPARATIVE." Revista Española de Derecho Canónico 72, no. 179 (July 1, 2015): 599–614. http://dx.doi.org/10.36576/summa.46451.

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Abstract:
Considerazioni preliminari. Struttura essenziale del matrimonio nell’opera De Sacramentis di Ugo di San Vittore: considerazioni generali. La teoria «consensuale» nella dottrina matrimoniale di Ugo di San Vittore: rilievi descrittivi. La disciplina dei beni del matrimonio nel pensiero teologico-canonico espresso nel De Sacramentis. Struttura essenziale del matrimonio nelle Sententiae di Pietro Lombardo: considera- zioni generali. La teoria «reale» nella dottrina matrimoniale di Pietro Lombardo: rilievi descrittivi. La disciplina dei beni del matrimonio nel pensiero teologico-canonico espresso nelle Sententiae. Considerazioni teologico-canoniche comparative e rilievi conclusivi.
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Metzeltin, Michele. "Il valore semantico del complento oggetto nelle frasi goldoniane." Linguistica 25, no. 2 (December 1, 1985): 29–43. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.25.2.29-43.

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Abstract:
Per capire le frasi di un testo bisogna tra l'altro analizzare i loro aspetti sintattici, pragmatici e semantici. A questo fine occorre disporre di strumenti o apparati descrittivi di precisione in grado di rendere espliciti questi aspetti.
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3

Bianchi, Valentina. "PROGETTARE PERCORSI “VERTICALI” SULL’ARGOMENTAZIONE, TRA MODELLI DESCRITTIVI E PROPOSTE DIDATTICHE." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 28, 2022): 1068–84. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18338.

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Abstract:
L’argomentazione è una pratica complessa e, allo stesso tempo, cruciale per il nostro agire (sociale) quotidiano: saper argomentare rientra, infatti, tra i principali obiettivi da raggiungere alla fine del percorso scolastico. A tal fine, diventa imprescindibile la realizzazione di un curricolo verticale che preveda un iter graduale di avvicinamento all’atto argomentativo (e ai suoi processi costitutivi) e che, dalla scuola primaria, in una prospettiva di continuità organica e sistematica, accompagni il discente fino all’esame finale del secondo ciclo. Considerando la dimensione testuale (e la pratica di interazione con la multiformità dei testi argomentativi) il filo conduttore dell’intero percorso, dopo aver illustrato i principi e i modelli teorici utili alla definizione della struttura argomentativa e dei dispositivi linguistici su cui si regge, con questo lavoro si prova ad avanzare una serie di proposte didattiche concrete da poter sviluppare anche in aula. Designing “vertical” paths on argumentation, between descriptive models and teaching proposals Argumentation is a complex practice and, at the same time, crucial for our (social) daily interaction: being able to argue is one of the main objectives to reach at the end of the school career. To this end, it becomes essential to create a vertical curriculum that provides a gradual approach to the act of argumentation (and its constituent processes) and that, from elementary school, in a perspective of organic and systematic continuity, accompanies the learner until the final exam of the second cycle. Considering the textual dimension (and the practice of interaction with the multiformity of argumentative texts) as the guiding thread of the entire course, after illustrating the principles and theoretical models useful for the definition of the argumentative structure and the linguistic devices on which it is based, this paper attempts to suggest a series of concrete didactic proposals that can also be developed in the classroom.
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Crivella, Giuseppe. "L’oeil-araignée. Sistemi descrittivi come scatole ottiche nei "Salons" di Diderot. Una lettura a partire dalle tesi di Hamon." e-Scripta Romanica 8 (November 3, 2020): 36–53. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.08.03.

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Abstract:
Il testo si propone di analizzare le modalità di funzionamento dei sistemi descrittivi nei Salons di Diderot. Recuperando il fitto reticolo di definizioni operative messe a punto da Philippe Hamon nel noto testo Du descriptif, il nostro studio sviluppa una serie di analisi finalizzate a mettere in luce la distanza della prassi descrittiva di Diderot rispetto alle enunciazioni teoriche della trattatistica retorica a lui anteriore o coeva, puntando l’attenzione soprattutto su un uso assolutamente originale del pantonimo all’interno dei Salons.
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Miatto, Enrico. "L'inclusione come un prisma: significati e prospettive di una incursione nel catalogo OPAC del SBN." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 285–95. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9468.

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Abstract:
Il termine 2inclusione" sul piano interpretativo e descrittivo dei fenomeni sociali si offre con una pluralità di significati e di caratteristiche che lo identificano, distinguendolo da altri fenomeni descrittivi dell'umano. Allo scopo di produrre uno stato dell'arte e di cogliere i macro ambiti in cui il termine viene utilizzato, l'articolo propone un'analisi sulla sua presenza nella pubblicistica italiana attraverso l'interrogazione dello strumento On-line Public Access Catalog del Servizio Bibliotecario Nazionale. Focus dell'analisi è il periodo dal 1999 al 2019. Dall'analisi delle occorrenze sono desumibili macrocatergorie a cui i titoli delle opere considerati sono stati ricondotti. Ne emerge un netto slittamento sul versante educativo che alimenta di certo i saperi disciplinari pedagogici
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Sola, Giorgio. "LA DEMOCRAZIA RIVISITATA DA SARTORI: UNA NOTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 1 (April 1989): 113–36. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017512.

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Abstract:
IntroduzioneL'uscita diThe Theory of Democracy Revisited(Chatham, N.J., Chatham House, 1987, 2 voll.) è un avvenimento di grande rilievo, non solo per la comunità politologica internazionale, ma anche per un pubblico colto ed informato. La ragione principale consiste nel fatto che questa opera di oltre cinquecento pagine rappresenta il punto di arrivo e la sintesi di trent'anni di studi e di ricerche condotte da Giovanni Sartori nel campo della politica, con particolare riguardo ai problemi del metodo, allo studio dei partiti e dei sistemi di partito, all'edificazione di una teoria della democrazia in cui trovino coerente collocazione sia gli aspetti descrittivi che quelli prescrittivi, sia le aspirazioni che le valutazioni che accompagnano questo termine fin dal suo apparire nel IV secolo a.C.
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Wakefield, Jerome C. "Patologizzare la normalitŕ: l'incapacitŕ della psichiatria di individuare i falsi positivi nelle diagnosi dei disturbi mentali." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2010): 295–314. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-003001.

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Abstract:
Quando la psichiatria si č trasformata da un'attivitŕ basata sul lavoro nei manicomi a una professione inserita nella comunitŕ, le diagnosi false positive hanno rappresentato una vera sfida alla validitŕ dei sistemi diagnostici. L'introduzione, col DSM-III del 1980, di criteri diagnosti operazionalizzati basati sui sintomi descrittivi ha esacerbato questa difficoltŕ a causa della natura contestuale della distinzione tra normale disagio e disturbo mentale. Viene discusso, anche con esempi clinici, se i DSM-III e DSM-IV sono riusciti a evitare i falsi positivi, e viene fatta un'analisi concettuale dei criteri di alcune diagnosi, proponendo contro-esempi alla pretesa dei DSM di identificare un disturbo. A tutt'oggi la psichiatria non č riuscita a risolvere il problema dei falsi positivi. Permangono lacune riconoscibili persino da non specialisti, e questo anche se il problema č puramente concettuale e non dipende da nuove informazioni provenienti da ricerche.
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Garzilli, Francesca. "Latenze del paesaggio periurbano: in dialogo con François Jullien." CRIOS, no. 19 (May 2021): 34–45. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019004.

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Abstract:
Il paper rilegge criticamente il territorio periurbano e le sue potenzialità a partire da un'intervista rilasciata da François Jullien in merito ad alcuni concetti, pertinenti all'oggetto di riflessione, espressi all'interno del libro "Vivre de paysage ou l'impensé de la raison" (2014) . Scopo del sag¬gio è di mettere in relazione il concetto di paesaggio espresso da Jullien, riferito alla tradizione cinese, ed in particolare le sue condizioni di spazio entre ed ècart, con le caratteristiche tipiche del territorio periurbano. Questa impostazione sembra particolarmente utile per superare i limiti descrittivi e prefigurativi legati alla condizione topologica di questo spazio, frammentario, ibrido, discontinuo, contradditorio. La visione olistica sostenuta dallo studioso francese sembra infatti esaltare le potenzialità del periurbano come "campo di transizione", aiutando ad uscire da alcune secche concettuali persistenti nel dibattito disciplinare. La contaminazione tra questa interpretazione del paesaggio e gli studi provenienti dalla tradizione del landscape ecology possono così contribuire a un nuovo discorso sul paesaggio periurbano e sulle possibilità di una sua risignificazione mediante una rinnovata idea di progetto.
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Mancini, Tiziana, Nadia Monacelli, Chiara Foŕ, and Luca Caricati. "L'AIDS, una malattia come le altre? Rappresentazioni sociali dell'HIV/AIDS in un campione di soggetti adulti." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (September 2010): 5–32. http://dx.doi.org/10.3280/psd2010-001001.

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Abstract:
Lo studio č parte di un progetto finanziato nel 2007 dall'ISS finalizzato a cogliere i motivi che possono favorire o ostacolare l'accesso al test per l'HIV. L'obiettivo dello studio presentato era quello di cogliere alcuni aspetti descrittivi delle rappresentazioni sociali dell'HIV e dell'AIDS attivando due piani della conoscenza: quello evocativo-emotivo e quello razionale- cognitivo. Un questionario semi-strutturato č stato somministrato a 307 partecipanti. I risultati mostrano come, da un punto di vista evocativo-emotivo, sia possibile cogliere una sostanziale equivalenza fra l'immagine dell'AIDS e quella dell'HIV. Queste rappresentazioni enfatizzano, da un lato, una concezione di AIDS/HIV basata prevalentemente su contenuti propri delle conoscenze scientifiche, dall'altro concezioni in cui prevale la dimensione valutativo-morale. Č solo a seguito di un'attivazione mediata cognitivamente che i partecipanti riconoscono piů chiaramente la differenza fra HIV e AIDS. In questo caso, essi sono consapevoli che l'HIV non sia la stessa cosa dell'AIDS e che essere sieropositivi non equivalga ad essere malati di AIDS. Vengono discusse le implicazioni di tali risultati per le campagne preventive.
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Manfrida, Gianmarco, and Elisa Serafini. "La famiglia dell'emigrante č sempre una risorsa? Reti sociali e vissuti familiari nelle donne nigeriane vittime di tratta." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 31 (October 2010): 29–42. http://dx.doi.org/10.3280/pr2010-031003.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio in Italia la tratta degli esseri umani ha assunto maggiore rilevanza e importanza. Il fenomeno si caratterizza per la sua complessitŕ e la sua rapida trasformazione, per questo gli autori hanno deciso di guardarlo ponendo attenzione ad un aspetto specifico: le reti sociali. In particolare si sono soffermati sulla situazione individuale e familiare di donne nigeriane inserite in programmi di protezione previsti dall'art. 18 D.Lgs. 286/98, con l'obiettivo di svolgere una prima analisi su handicap e risorse sociali, attraverso due strumenti descrittivi e proiettivi: genogramma e disegno simbolico dello spazio vitale. I risultati hanno permesso di evidenziare una sostanziale differenza fra la struttura descritta nel primo strumento e quella piů corrispondente ai vissuti individuali che appare nel secondo. Secondo gli autori tale discrepanza puň riflettere la differenza esistente fra un supporto reale ambivalente della rete sociale e il supporto sociale effettivamente percepito dal soggetto, libero dai condizionamenti negativi impliciti nelle "lealtŕ invisibili". Si aprono cosě spazi e responsabilitŕ per gli operatori formati in un modello relazionale sistemico.
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Meli, Vivienne, and Silvia Romano. "Desertificazione psichica e trasformazione: psicoterapia, arte e immagini con un gruppo di donne rifugiate e vittime di tratta." STUDI JUNGHIANI, no. 50 (January 2020): 54–74. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2019oa8370.

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Abstract:
Il nostro articolo è un ampliamento della relazione che abbiamo tenuto del convegno "Art and Psyche: Conference IV. The illuminated imagination" organizzato dallo IAAP (International Association for Analytical Psychology), e svoltosi a Santa Barbara (California) lo scorso aprile. Vorremmo dare un contributo nell'ambito della riflessione sulla potenza evocativa e terapeutica delle immagini e con questo fine abbiamo provato a far dialogare pratica clinica e riflessione teorica, partendo dai contributi sull'argomento di C.G. Jung, D. Kalsched, V. Kast ed altri. Nell'esposizione si alterneranno momenti descrittivi, riguardanti un'esperienza di gruppo di psicoterapia espressiva (arteterapia) con donne rifugiate e vittime di tratta, e momenti di riflessione sulle possibilità che l'arte offre quale lingua comune, che permette di instaurare relazioni immediate, divenendo così strumento di integrazione. I materiali, il processo creativo e l'accoglienza ristabiliscono gradualmente un senso di controllo sugli eventi, andato perso col trauma: lavorare sulle proprie immagini offre delle possibilità riparative, a fronte degli effetti disintegrativi propri dell'esperienza traumatica. In questo modo si supera l'impasse di fronte al quale talvolta ci si trova quando si propone una terapia esclusivamente verbale a persone provenienti da altre culture e portatrici di gravi sofferenze
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Simone, Sara. "Paola Lombroso e Zia Mariù: l’ispirazione socialista negli scritti sull’infanzia e per l’infanzia." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 2, 2020): 331–53. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820908693.

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Abstract:
Paola Lombroso, psicologa, pedagogista, antropologa e scrittrice, dedicò la sua creatività letteraria, la sua riflessione scientifica e il suo impegno politico ai più indifesi, per età e per condizioni materiali. Cresciuta alla scuola scientifica del padre criminologo e antropologo Cesare Lombroso, affascinata dalle idee socialiste e solidaristiche che apprendeva anche dagli amici di famiglia, fra i quali Filippo Turati e Anna Kuliscioff, si impegnò per realizzare opere di sostegno ai bambini delle classi popolari, alla diffusione della lettura e della cultura nelle aree più disagiate e povere dell’Italia. Con i suoi saggi scientifici analizzò la psicologia dell’infanzia e la formazione della personalità nel processo di crescita, affrontando anche la questione dell’emancipazione femminile attraverso l’istruzione delle bambine. L’attività letteraria spaziò dalla novellistica alla raccolta di bozzetti descrittivi, alle fiabe per ragazzi; collaborò a numerose riviste letterarie, politiche, per l’infanzia. Da una sua idea nacque il Corriere dei Piccoli e, sulle pagine di questo, la rubrica di corrispondenza sotto lo pseudonimo di Zia Mariù. Fu promotrice anche della nascita e diffusione delle “Bibliotechine”, per sostenere l’acculturazione dei bambini delle classi popolari e rurali attraverso la lettura.
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Pasquariello, Massimo, Michela Bia, and Alberto Cassone. "Uno studio economico-territoriale del Nord-Ovest italiano tramite l'analisi delle componenti principali." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (March 2011): 43–81. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001002.

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Abstract:
L'analisi economica di contesti micro-territoriali č di grande interesse per le scienze sociali, in quanto capace di contribuire all'interpretazione di processi sociali ed economici complessi spesso sottostanti a dinamiche macro-economiche. Scopo di questo studio č descrivere e analizzare una realtŕ economica e sociale articolata, attraverso l'utilizzo di adeguati indicatori. In particolare il presente lavoro sviluppa un'analisi empirica dei Sistemi locali del lavoro. L'area geografica presa in considerazione č il Nord-Ovest dell'Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d'Aosta). Allo scopo di individuare i principali fattori economici descrittivi delle diverse realtŕ locali, applichiamo la tecnica dell'analisi delle componenti principali. In particolare i risultati ottenuti mettono in evidenza tre componenti che risultano meglio descrivere le aree studiate: la componente, la componentee la componente. La prima segnala la relazione positiva tra la numerositŕ delle imprese manifatturiere, livelli occupazionali piů elevati e infrastrutture piů diffuse nell'area oggetto di studio; la seconda individua una relazione positiva tra i settori dei servizi alle imprese, il commercio e piů alti tassi di disoccupazione; la terza rileva la correlazione positiva tra il valore aggiunto, il tasso di occupazione e la densitŕ imprenditoriale ma negativa se ci si condiziona alle strutture imprenditoriali di tipo micro. L'articolo pone in evidenza le relazioni esistenti tra il territorio, le specializzazioni produttive e il posizionamento geografico delle unitŕ di osservazione. Particolare attenzione č stata data all'aspetto geo-spaziale individuando aree di analisi omogenee che trascendono i meri confini amministrativi.
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Guerrieri, Claudia. "Linked open data e rappresentazione del patrimonio culturale: un caso applicativo per diffondere la conoscenza dei beni culturali ecclesiastici nel web semantico." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 184–202. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00047.

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Abstract:
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni culturali di proprietà ecclesiastica – ma soprattutto della modalità in cui è costruito e quotidianamente popolato. Il portale è ideato e coordinato dall’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio nazionale BCE – CEI), con l’ambizione di offrire una lettura d’insieme sui beni culturali di proprietà ecclesiastica conservati in Italia, dove gli authority data assumono il ruolo di punto di snodo per la tessitura di relazioni tra risorse culturali di natura diversa (risorse storico-artistiche, architettoniche, bibliografiche, archivistiche, fotografiche, istituti di conservazione). La proposta di integrazione nel web semantico del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB mira al raggiungimento di una piena interoperabilità semantica, attraverso l’analisi delle ontologie già presenti nel dominio culturale, per favorirne un loro riuso. BeWeB è dunque un case study presentato e introdotto da un inquadramento generale, utile a spiegare il contesto in cui sono inscritte le tecnologie che abilitano la realizzazione del web semantico e dei progetti di costruzione dei grafi della conoscenza (knowledge graph).
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Kovesi, Catherine. "Laurence Gérard-Marchant, ed. Draghi rossi e querce azzurre: Elenchi descrittivi di abiti di lusso (Firenze, 1343–1345). Memoria Scripturarum 6; Testi latini 4. Florence: Sismel Edizioni del Galluzzo, 2013. clv + 684 pp. €110. ISBN: 978-88-8450-509-5." Renaissance Quarterly 67, no. 4 (2014): 1359–60. http://dx.doi.org/10.1086/679822.

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Randolph, Adrian W. B. "Laurence Gérard-Marchant, ed., Draghi rossi e querce azzurre: Elenchi descrittivi di abiti di lusso (Firenze 1343–1345). (Memoria Scripturarum 6; Testi Latini 4.) Florence: SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2013. Paper. Pp. clvi, 684. €110. ISBN: 978-88-8450-509-5." Speculum 90, no. 2 (April 2015): 542–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0038713415000500.

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"Fisionomia e criteri descrittivi." QT Quaderni di Tecnostruttura, no. 36 (January 2010): 145–54. http://dx.doi.org/10.3280/qt2009-036014.

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"4. Algoritmi Descrittivi Ed Esempi Di Codifica." Tumori Journal 86, no. 1_suppl1 (January 2000): S13. http://dx.doi.org/10.1177/03008916000861s105.

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Novelli, Eugenio, and Sylvie Occelli. "Profili descrittivi di distribuzioni spaziali : alcune misure di diversificazione." Cybergeo, October 4, 1999. http://dx.doi.org/10.4000/cybergeo.4930.

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Albasi, Cesare, Alioscia Boschiroli, and Daniele Paradiso. "Una prospettiva psicoanalitica relazionale sul trauma, sulla dissociazione, e sul loro rapporto con la psicopatologia e l’organizzazione borderline." Ricerca Psicoanalitica 33, s1 (December 30, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.709.

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Abstract:
Il lavoro prende in considerazione due dei concetti più discussi all’interno della prospettiva relazionale in psicoanalisi: la dissociazione e il trauma. Posti all’interno della tradizione e della riflessione relazionale italiana da oltre 25 anni, gli autori propongono un modello di trauma, dissociazione e organizzazione borderline per evidenziare la loro prospettiva clinica su questi fenomeni e sulla funzione fondamentale della mente dissociante in una specifica prospettiva psicopatologica. A partire dall’osservazione clinica dei livelli descrittivi e fenomenologici e da un modello dei processi psichici coinvolti, questo contributo vuole riflettere sull’esperienza traumatica e su come la dissociazione articoli una possibilità di vita psichica e vitalità residua. Considerando il funzionamento dell’individuo e delle sue relazioni, il lavoro focalizzerà anche l’attenzione sull’esito che la dissociazione ha sugli aspetti esistenziali dell’esperienza soggettivamente e/o oggettivamente traumatica. L’idea è quella di fornire al clinico una prospettiva osservativa, concettuale e operativa che permetta di cogliere diagnosticamente i diversi livelli di funzionamento della mente del paziente. Il lavoro in particolare si concentra sul livello di organizzazione borderline e la specifica psicopatologia connessa. La riflessione sull’organizzazione borderline invita a connettere in modo sistemico mente, corpo, relazione e affetti, nella prospettiva dell’attaccamento e della molteplicità dell’esperienza soggettiva cercando di dare massimo risalto alla specificità della persona che si ha di fronte, alle sue risorse soggettive, ai suoi molteplici livelli di funzionamento.
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Cresti, Emanuela. "Dal polilogo al monologo nell’italiano parlato: la base pragmatico/prosodica del bi-/multi-dialogo e la sua declinazione monologica in testi narrativi e descrittivi." Kwartalnik Neofilologiczny, February 22, 2023. http://dx.doi.org/10.24425/kn.2019.128408.

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Gandolfi, Miriam. "Hanno ucciso l’Uomo Ragno. Nascita, splendore, declino di una fase mitica della psicopatologia clinica e della psicoterapia. C’è ancora margine per una loro dignità scientifica? Una proposta connessionista complessa." Ricerca Psicoanalitica 33, no. 2 (August 30, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.608.

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Abstract:
Il panorama delle offerte di interventi tecnici in ambito psicoterapeutico non fa certo difetto per quantità e varietà. Anche la psichiatria, soprattutto non accademica, sta producendo grande mole di ricerca circa due gravi fenomeni: l’incremento incontrollato della prescrizione farmacologica e la grave sottovalutazione degli effetti collaterali e della sindrome da interruzione di assunzione. Non altrettanto si può dire dello sforzo concettuale nel riflettere, formulare e dibattere teorie che si interroghino sulla natura dei comportamenti che vengono definiti psicopatologici. Migliorare la loro comprensione permetterebbe una gestione più efficace dei processi psicoterapeutici e non il semplice controllo degli aspetti sintomatici. Attualmente è tornato in auge il vuoto, benché rassicurante, termine di raptus, così come l’onniesplicativa ricerca di un trauma/causa. La prospettiva evoluzionista, grazie al termine epigenetica, reintroduce una descrizione lineare e determinista di geni residuali. Neuropsicologi e neurobiologi non hanno dubbi sull’esistenza di strutture e meccanismi biologici di base difettosi che permetterebbero di tracciare una linea di demarcazione certa tra normalità e psicopatologia. L’autrice, dopo aver messo a confronto gli sviluppi dei diversi approcci che affrontano le tematiche e la gestione della psicopatologia, propone un percorso rigoroso e coerente con un approccio sistemico-connessionista circa le modificazioni del concetto di mente, di psicopatologia e di cambiamento psicoterapeutico e richiama l’attenzione circa il rischio di sostituire concetti teorici con la suggestione di linguaggi descrittivi fuorvianti. Dopo aver indicato nelle teorie della complessità la scelta della sua cornice epistemologica di riferimento, propone, attraverso l’esemplificazione e la presentazione di un caso clinico, il suo metodo di lavoro. Un metodo dove trasmissibilità e verificabilità restano criteri scientifici fondamentali.
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