Dissertations / Theses on the topic 'DELL'ENERGIA E DELLA PRODUZIONE'

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1

Masin, Angela. "Ottimizzazione predittiva della gestione delle unità di produzione ed accumulo di energia elettrica di una comunità energetica locale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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2

Di, Pumpo Antonio. "Energie rinnovabili e rete elettrica: modelli stocastici per la scelta della configurazione ottima delle centrali di produzione dell'energia elettrica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il dispacciamento è l'attività diretta ad impartire disposizioni per l'esercizio coordinato degli impianti di produzione dell'energia elettrica. Questa tesi è focalizzata sull'utilizzo della programmazione stocastica per il dispacciamento in presenza di incertezza sul carico non alimentato dagli impianti eolici. Sono stati definiti tre tipi di modelli stocastici a due stadi: il modello Risk-Neutral e due diversi modelli con considerazione dei rischi tramite Conditional Value at Risk, indicati in questa tesi come Rockafellar e Conejo, dai nomi degli autori delle pubblicazioni che li hanno presentati. E' stato inoltre definito il modello deterministico corrispondente. Ogni modello è stato implementato, tramite il software AIMMS, in modo completo e sono state sviluppate specifiche procedure di controllo post-esecuzione che, in caso di difficoltà di soluzione a causa della mancata possibilità di bilanciamento fra produzione e carico, aggiungono le opportune variabili di slack al modello. E' presente anche una procedura dedicata all'after uncertainty: viene risolto il modello deterministico per ogni scenario con la configurazione acceso/spento ottenuta dalla risoluzione del modello stocastico. Il programma è stato utilizzato per l'analisi della rete di trasmissione est degli Stati Uniti. I risultati indicano che il programma stocastico con CVaR valutato per basse tail probability e per basso peso del rischio garantisce un migliore andamento costi-rischi. I risultati mostrano inoltre l'inefficienza del modello deterministico Expected Value e i significativi vantaggi di tutti i modelli stocastici implementati. Il confronto dei Value of Stochastic Solution, Expected Value of Perfect Information e dei valori delle funzioni obiettivo dell'after uncertainty mostra che, per il caso in studio, il modello Risk-Neutral è la migliore strategia.
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3

Ardeni, Eugenio. "Analisi di criteri di gestione di reti complesse di distribuzione dell'energia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11340/.

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Abstract:
La tesi è il risultato di uno studio condotto sulle reti distribuzione dell’energia termica, elettrica e frigorifera; queste reti possono essere sviluppate per aumentare la diffusione della microgenerazione e generazione diffusa con l’obiettivo di renderle autonome elettricamente, termicamente e in alcuni casi indipendenti dal punto di vista del combustibile sfruttando possibilmente cogeneratori integrati e sistemi a fonte rinnovabile. In particolare la tesi si sofferma sull’analisi di criteri di gestione di una rete di teleriscaldamento esistente in modo da ridurne al minimo le dispersioni di energia termica in ambiente e gli scambi di energia elettrica con la rete nazionale. Lo sviluppo della tesi è stato suddiviso sostanzialmente in tre parti: la prima riguarda la caratterizzazione del comportamento di una rete di teleriscaldamento reale nel comprensorio urbano di Corticella a Bologna con determinati sistemi di produzione dell’energia elettrica e termica in centrale; nella seconda parte vengono analizzati nuovi sistemi in centrale di produzione e presso le utenze; infine la terza parte riguarda l’analisi economica ed energetica di tutte le soluzioni di gestione esaminate. Quindi ogni configurazione, data da nuovi sistemi di produzione delle fonti energetiche richieste e di gestione della rete, viene prima analizzata in riferimento a tre tipologie di scambio termico presso le utenze e poi valutata in termini di consumo di combustibile e di scambi di energia elettrica con la rete nazionale attraverso il costo di acquisto del gas naturale, il costo d’acquisto dell’energia elettrica dalla rete e il prezzo di vendita dell’energia elettrica alla rete. Sebbene le utenze vengano considerate sempre in assetto passivo all’interno di alcune configurazioni viene sfruttata la delocalizzazione della produzione di energia termica e la gestione della rete a bassa temperatura per ridurre il più possibile l’impatto ambientale della centrale e della rete di teleriscaldamento.
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4

Agrusta, Andrea Antonio. "OPTIMISATION'S TECHNIQUES OF HULL SHAPES USING CFD RANSE SIMULATIONS WITH LOW NUMBER OF CELLS." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11116.

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Abstract:
2013/2014
Negli ultimi anni le tecniche di idrodinamica numerica CFD hanno permesso di effettuare simulazioni al computer riguardanti l’ interazione tra solidi e fluidi. L’utilizzo dei software CFD permette una simulazione assolutamente realistica dei fenomeni idrodinamici, permettendo al progettista/programmatore di analizzare in tempi relativamente brevi molteplici soluzioni, onde sceglierne la migliore e di conseguenza molteplici macro o micro modifiche sulla carena prescelta, per valutarne l’impatto in termini di resistenza al moto, assetto, tenuta al mare, comfort. Negli ultimi anni si è visto un crescente utilizzo di algoritmi matematici di ottimizzazione multiobiettivo associati a modellatori 3d parametrici e successivamente a solutori CFD BEM a potenziale. Tali applicazioni tipicamente consentono di trovare le forme ottimali che, nel rispetto dei vincoli imposti, generino la minima resistenza d’onda ad una o più determinate velocità. Associare un processo di ottimizzazione ad un solutore viscoso RANS consente invece, conoscendo una moltitudine di parametri fisici in più, di ottimizzare seguendo più obiettivi ed in particolar modo la capacità di poter valutare l’effetto dell’attrito consente di poter ottimizzare le forme al fine di ridurre la resistenza totale all’avanzamento. Fino a ieri però un processo di ottimizzazione associato a simulazioni CFD RANS, se pur teoricamente possibile, era di fatto raramente utilizzato in quanto sconveniente a causa dell’enorme mole di calcoli da eseguire per valutare la bontà di centinaia di soluzioni diverse, rendendo troppo lungo ed oneroso il processo. Minimizzando il numero di celle computazionali riducendo così i tempi ei costi di simulazioni in ogni caso risultati adeguati, si dimostra come il modo simulazioni RANS viscosi saranno molto più utili rispetto a potenziali metodi BEM . Scopo infatti di questo lavoro è stato quello di associare un processo di ottimizzazione di carena basato sulla riduzione della RESISTENZA TOTALE ALL’AVANZAMENTO valutata attraverso l’utilizzo di simulazioni CFD RANSE eseguite con un dominio di calcolo a basso numero di celle. Tale dominio di calcolo deriva dall’accurato sviluppo di una procedura standardizzata che permette di eseguire simulazioni RANSE con una griglia standard che garantisce la bontà del risultato anche se “COARSE”. La presente trattazione oltre a fornire una panoramica sullo stato dell’arte in letteratura, presenta lo sviluppo di una metodologia atta ad eseguire simulazioni a basso numero di celle in maniera standardizzata, sviluppando tre tipi di meshatura standard, suddividendo le carene da studiare in tre differenti famiglie raggruppate per similitudine di geometrie e velocità di funzionamento e pertanto accomunate da una similare formazione ondosa : Round Bilge Displacement Hull, Round Bilge and Hard Chine Semiplaning Hull (Single and Multi-Hull), Hard Chine Planing Hull. Si è successivamente passati alla determinazione dei metodi di ottimizzazione investigando le potenzialità ed i limiti dei diversi metodi noti per eseguire ottimizzazioni multi-obiettivo, compreso il metodo „Sherpa“ basato su un robusto algoritmo combinato e progressivo finalizzato al raggiungimento della soluzione ottima riducendo automaticamente il numero di casi da simulare. Il processo di ottimizzazione in oggetto è stato applicato ad una innovativa carena semi-planante a spigolo dotata di bulbo prodiero a lama: si è partiti da una carena di base che soddisfaceva tutti i requisiti di progetto e, nel rispetto dei vincoli imposti, parametrizzata la carena ed impostati i set-up di calcolo, al termine dell’ottimizzazione si è ottenuta la geometria ottimale della stessa al fine della riduzione della resistenza totale a due differenti velocità (crociera e massima). Al termine delle attività si è proceduto con l’esecuzione di test in vasca navale su modello in scala per validare i risultati ottenuti per via numerica. La possibilità di ottenere simulazioni viscose con domini “standardizzati” a basso numero di celle permette l’analisi comparativa di molteplici soluzioni progettuali contenendo tempi e costi e con la certezza che i risultati siano realistici ed affidabili. L’innovativa standardizzazione studiata permette inoltre una riduzione del tempo di preparazione del set-up permettendo all’operatore di lanciare una simulazione su una nuova carena in pochi minuti, senza dover effettuare laboriose meshature ad-hoc e controlli di grid-independence dei risultati. L’utilizzo di queste griglie standard permette inoltre, come spiegato, di utilizzare le simulazioni CFD RANSE anche per eseguire ottimizzazioni multi-obiettivo riguardanti, per esempio, la riduzione della resistenza totale all’avanzamento. Senza griglie di questo tipo, raffinate ottimizzazioni basate su solutori viscosi sarebbero spesso antieconomiche. Difatti i risultati cui il presente lavoro è pervenuto riguardano un sensibile abbattimento dei tempi di calcolo necessari all’esecuzione di un’ottimizzazione morfologica di carena basata sulla minimizzazione della resistenza a due differenti velocità: in meno di 700 ore di calcolo con un tradizionale server a 12 core, ovvero in circa 80 ore utilizzando un centro di calcolo a 100 core, si riescono ad ottenere risultati importanti validi per fare delle valutazioni in senso assoluto sulla potenza necessaria all’imbarcazione per raggiungere le velocità prestabilite. Una procedura di questo tipo permette da una parte la possibilità di lavorare sulla resistenza totale o su altre quantità fisiche espresse dal solutore RANSE, dall’altra per la sua velocità e la sua semplicità d’utilizzo, consente l’avvicinamento alla CFD anche a progettisti di piccole imbarcazioni che fino ad oggi per problematiche di tempo e di budget non potevano approcciare ad una tecnologia così raffinata per progettare le loro carene. Difatti in un prossimo futuro l’utilizzo diffuso di tecniche di ottimizzazione o anche semplicemente di comparazione ed analisi di carene destinate ad imbarcazioni grandi e piccole, potrà contribuire in maniera significativa al risparmio di Potenza motrice installata a bordo (es. Grazie alla riduzione della resistenza totale), consentendo da una parte risparmi economici di carburante e dall’altra, soprattutto, una riduzione delle emissioni nocive in atmosfera.
In recent years, the techniques of numerical hydrodynamic CFD allowed to perform computer simulations on the interaction between fluids and solids. The use of CFD software allows an absolutely realistic simulation of hydrodynamic phenomena, enabling the designer to analyze several solutions relatively quickly, in order to choose the best hull and therefore various macro or micro changes on the hull chosen, in order to evaluate its impact in terms of resistance, trim angle, seakeeping, comfort. In recent years we have seen an increasing use of mathematical algorithms for multi-objective optimisation related to 3D parametric modelers and then to potential CFD BEM solvers. Typically these applications allow you to find the optimal shape that, while respecting the constraints imposed, generate the minimum wave resistance to one or more certain speeds. The association of optimisation processes to a viscous RANSE solver enables to optimize following more targets, knowing a multitude of physical parameters in addition. In particular, the ability to assess the effect of friction on the hull’s shape, in order to reduce the total resistance. Until yesterday, however, an optimisation process associated with CFD RANSE simulations was in fact rarely used in the industrial sector, because it was considered quite inappropriate though theoretically possible. It was due to the large amount of calculations to be performed to evaluate the goodness of hundreds of different solutions, making the process too long and expensive. The present work demonstrates how viscous RANSE simulations methods can be easily used through number of computational cells minimization and the consequent reduction of time and costs of simulations. Indeed, the aim of this work has been to associate an hull optimisation process based on the reduction of total resistance, evaluated through the use of CFD RANSE simulations performed through computational domain with low number of cells. This calculation domain derives from the accurate development of a standardized procedure which allows to make RANSE simulations with a standard grid ensuring the accuracy of the result even if "COARSE". The present research, as well as providing an overview of the state of the art in literature, shows the development of an innovative methodology able to perform simulations with low number of cells in a standardized way, developing three types of standard meshing, dividing the hulls to be studied in three different families grouped by similarity of geometry and operation speed and having therefore in common a similar wave pattern: Round Bilge Displacement Hull, Round Bilge and Hard Chine Semiplaning Hull (Single and Multi-Hull), Hard Chine Planing Hull. The work subsequently involved the determination of the methods of optimisation investigating potentiality and limits of several already known methods to perform multi-objective optimisation, including the "Sherpa" one, based on a robust combined progressive algorithm aiming to achieve the optimal solution, automatically reducing the number of cases to be simulated. The optimization process has been applied to an innovative semi-planing hard-chine hull with blade bulbous bow: the process started from a basic hull matching all the project requirements and, respecting the imposed constraints, the hull has been parameterized and the calculation set-up has been established. At the end of the optimisation , the best hull geometry has been obtained in order to achieve the reduction of the total resistance at two different speeds (cruise and maximum). At the end of these activities, a towing tank tests on a scale model was carried out in order to validate the results numerically obtained. The chance to get viscous simulations with "standardized" domains with low number of cells allows comparative analysis of multiple design solutions by reducing time and cost, with the certainty that the results are realistic and reliable ones. The innovative process of standardization also makes a reduction in the time of preparation of the set-up allowing the operator to run a simulation on a new hull in a few minutes without having to make laborious ad-hoc meshing activities and grid-independence controls of results. The use of these standard grids also allows, as already said, the use of CFD RANSE simulations also to perform multi-objective optimizations relating to, for example, the reduction of the total resistance. Without such kind of grids, fine optimization based on viscous solvers would be often uneconomical. In fact, these work’s results concern a significant reduction in computation time necessary for the execution of a morphological hull optimization based on the resistance minimization at two different speeds. In less than 700 hours of calculation with a traditional 12 core server, or in about 80 hours using a to 100 cores computer-center, it is possible to achieve important results available to give some absolute assessments on the necessary power to the hull to reach the target speeds. A procedure like this, on one side, allows the opportunity to work on the total resistance or other physical quantities expressed by the RANSE solver, on the other side - thanks to its speed and its simplicity of use - enables the approach to the CFD also for small boats’ designers who, due to lack of time and budget, could not approach to a so refined hulls designing technology, up to now. In the near future the widespread use of optimization techniques, or even just comparative and analysis ones on hulls for large and small boats, will be able to significantly contribute to save engine power installed on board (i.e. by reducing the total resistance), allowing both economic fuel savings and, above all, a strong toxic emissions reduction in the atmosphere.
XXVII Ciclo
1984
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5

Alessandrini, Stefano. "Experimental analysis and dynamic simulation of solar cooling systems." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11128.

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Abstract:
2013/2014
Il continuo aumento della richiesta di energia elettrica e la conseguente crescita dei valori di anidride carbonica nell'atmosfera terrestre crea sempre più la necessità di attuare modifiche sostanziali non solo nei metodi di produzione dei settori energetico e industriale, ma anche nella vita di ogni abitante del pianeta. Questa tesi analizza la possibilità di utilizzare l'energia solare per la produzione di acqua fredda grazie alla contemporaneità tra la disponibilità di energia rinnovabile e la richiesta di raffrescamento durante il periodo estivo. Due diversi impianti sperimentali, dotati di collettori solari a tubi evacuati commerciali e chiller ad adsoprbimento di piccole dimensioni (20 kW), sono stati monitorati ed i primi risultati sperimentali sono presentati in questo studio. Per studiare soluzioni diverse e trovare un design ottimale, un modello di simulazione dinamica è stato creato e testato utilizzando il software commerciale TRNSYS 17.
XXVII Ciclo
1984
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6

Zanetti, Martina. "Meccanismi di produzione dell'energia in astrofisica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14064/.

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Abstract:
In ambito astrofisico i meccanismi di produzione di energia sono molteplici; tra i più rilevanti possiamo ricordare l'emissione di energia per accrescimento gravitazionale, l'emissione di Bremsstrahlung, la radiazione di Sincrotrone e il Compton Inverso. Nel presente elaborato si è scelto di affrontare la reazioni termonucleari che hanno luogo negli interni stellari e i meccanismi che portano alle esplosioni di supernovae. A tal fine nel primo capitolo vengono presentate tre delle equazioni fondamentali per lo studio di una struttura stellare, in particolare quella dell'equilibrio idrostatico, della conservazione della massa e del bilancio energetico, in modo da fornire un quadro il più possibile chiaro e dettagliato. Il Capitolo 2 prende in esame le principali reazioni termonucleari che affronta una stella di grande massa nel corso della sua evoluzione, vengono esaminati i processi di bruciamento dell'idrogeno e dell'elio e i relativi rate di produzione di energia. L'ultima parte dell'elaborato si concentra sulle fasi finali della vita di una stella, descrivendo i tipi di supernovae che possiamo incontrare e le loro differenti dinamiche esplosive.
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7

Romiti, Giacomo. "Meccanismi di produzione dell'energia in astrofisica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18754/.

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Abstract:
I fenomeni dell'astrofisica– lo studio fisico della materia celeste– hanno tra le loro peculiarità quella di poter essere studiati quasi solamente tramite la radiazione elettromagnetica che giunge al nostro pianeta, essa stessa una forma di energia. Risulta dunque chiaro che discutere la totalità dei meccanismi di produzione energetica in un breve trattato è alquanto arduo, se non impossibile. Ci si limita qui pertanto a descrivere quei meccanismi che alimentano le stelle, gli oggetti che danno il nome a questa scienza e che ne costituiscono l'elemento fondamentale delle principali strutture, caratterizzando sia l'evoluzione chimica che le proprietà integrate delle galassie. Nel capitolo 1 vengono affrontate le reazioni termonucleari che alimentano le stelle durante la loro evoluzione, con particolare attenzione alla fusione dell'idrogeno e dell'elio, essendo queste le fasi più efficienti nonché durature; si accenna poi a quelli che sono gli stadi evolutivi avanzati per introdurre il caso più eclatante di morte stellare: la supernova. Nel capitolo 2 vengono descritti i processi che portano all'esplosione di supernova secondo quelli che sono attualmente i modelli più accreditati. Questi eventi, oltre ad essere otticamente spettacolari, giocano un ruolo fondamentale sull'arricchimento chimico del cosmo, poiché permettono la nucleosintesi degli elementi pesanti, alcuni dei quali costituiscono i tasselli fondamentali della vita per come la conosciamo. Si parla dunque di meccanismi come l'esplosione termonucleare delle SN-Ia o il collasso del nucleo delle SN-II, Ib e Ic.
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8

Billi, Alex. "Meccanismi di produzione dell'energia in astrofisica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19480/.

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Abstract:
Ci sono vari meccanismi di produzione di energia in astrofisica; questo elaborato si concentrerà principalmente su due di essi. Nel capitolo 1 viene trattata l'energia prodotta dalle reazioni termonucleari nei nuclei stellari. Verranno trattati vari tipi di reazioni: principalmente le catene di bruciamento di idrogeno ed elio, con accenni alle reazioni di pre sequenza e quelle successive alla 3α. Nel capitolo 2 invece verrà trattato un meccanismo più "esotico": la produzione di energia che deriva dall'accrescimento di materia da parte dei buchi neri supermassicci (Super Massive Black Hole, SMBH). In questo capitolo è presente anche una sezione in cui viene discusso l'esempio astrofisico di questo processo: i nuclei galattici attivi (Active Galactic Nuclei, AGN).
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9

Degli, Agosti Cecilia. "Meccanismi di produzione dell'energia in astrofisica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21230/.

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Abstract:
Nel presente elaborato ci si propone di ripercorrere i meccanismi di produzione dell'energia che intervengono durante l'evoluzione stellare, in particolare la fusione nucleare. Si descrive inoltre l'accrescimento gravitazionale, che è il più efficiente processo noto. Nel Capitolo 1 si descrive il teorema del viriale, quindi l'equilibrio tra energia termica e gravitazionale, e le scale temporali con cui possono procedere gli stadi evolutivi. Nel Capitolo 2 ci si occupa delle reazioni termonucleari che durante la sequenza principale e negli stadi successivi compensano la forza di gravità impedendo il collasso del sistema. Vengono descritti nel dettaglio la fusione dell'idrogeno, con la catena protone-protone e il ciclo carbonio-azoto-ossigeno, e il processo 3-alpha per la fusione dell'elio. Nel Capitolo 3 si tratta brevemente il fenomeno delle supernovae e la loro classificazione. Nell'ultimo Capitolo si studia il caso dei quasar, la cui emissione deriva dall'accrescimento gravitazionale su un buco nero: questo è il meccanismo di produzione di energia più efficiente noto. Infine si ricava la definizione di luminosità di Eddington, un limite all'energia che un corpo celeste può emettere.
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10

Bacchini, Cecilia. "Meccanismi di produzione dell'energia in astrofisica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7379/.

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Abstract:
Lo scopo di questo elaborato è descrivere alcuni dei meccanismi di produzione dell’energia studiati nel campo astrofisico. Essendo questi piuttosto numerosi, sono stati trascurati i processi ritenuti di sola conversione di energia da una forma ad un’altra, come, per esempio,l’emissione da parte di una particella accelerata. In questo modo si è potuto dedicare più spazio ad altri fenomeni, molto comuni ed efficienti, che saranno qui anticipatamente elencati. Nel Capitolo 1 vengono descritti i processi di fusione nucleare che alimentano le stelle; per ognuno sono state riportate la quantità di energia prodotta e i tempi scala. Si è scelto inoltre di dare maggiore importanza a quei fenomeni che caratterizzano le fasi principali dell’evoluzione stellare, essendo questi anche i più efficienti, mentre le reazioni secondarie sono state solamente accennate. Nella Sezione 1.4 vengono descritti i meccanismi alla base dell’esplosione di supernova, essendo un’importante fase evolutiva nella quale la quantità di energia in gioco è considerevole. Come conclusione dell’argomento vengono riportare le equazioni che descrivono la produzione energetica nei processi di fusione descritti precedentemente. Nella seconda parte dell’elaborato, viene descritto il fenomeno dell’accrescimento gravitazionale utilizzando come oggetto compatto di riferimento un buco nero. Si è scelto di porre l’accento sull’efficienza della produzione energetica e sul limite di luminosità di Eddington.
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11

Sabatini, Giovanni. "Meccanismi di produzione dell'energia in astrofisica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7770/.

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Abstract:
L’elaborato si propone di trattare i principali meccanismi di produzione dell’energia studiati in ambito astrofisico. L’ambiente di lavoro `e molto vasto e spazia dal “microscopico”, come le reazioni termonucleari, al “macroscopico”, come le contrazioni termodinamiche, le Supernovae, e i dischi di accrescimento. Non essendo possibile trattare tutti i meccanismi esistenti sono stati tralasciati i processi di conversione di energia, come ad esempio l’emissione di Sincrotrone, la Bremsstrahlung e l’effetto Compton Inverso, pur tenendo presente che, visti dall’esterno del sistema dove essi si verificano, tali processi possono essere considerati meccanismi che producono fotoni a spese dell’energia interna del sistema. Data la brevità del testo ci limiteremo ad affrontare solo i meccanismi relativi agli interni stellari, tralasciando per`o lo stadio finale di Supernovae. Una completa impostazione del problema richiederebbe la derivazione formale delle Equazioni fondamentali degli interni stellari che costituiscono l’insieme completo delle equazioni che governano la struttura interna delle stelle, il modo in cui l’energia viene trasportata dal core alla superficie, l’opacità e i tassi di produzione di energia. Si assume tale derivazione come già affrontata, riferendosi alle parti dei testi [5] e [6] in bibliografia che trattano questi argomenti.
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12

Del, Puppo Norman. "High resolution ship hydrodynamics simulations in opens source environment." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/10983.

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Abstract:
2013/2014
The numerical simulation of wake and free-surface flow around ships is a complex topic that involves multiple tasks: the generation of an optimal computational grid and the development of numerical algorithms capable to predict the flow field around a hull. In this work, a numerical framework is developed aimed at high-resolution CFD simulations of turbulent, free-surface flows around ship hulls. The framework consists in the concatenation of “tools” in the open-source finite volume library OpenFOAM®. A novel, flexible mesh-generation algorithm is presented, capable of producing high-quality computational grids for free-surface ship hydrodynamics. The numerical framework is used to solve some benchmark problems, providing results that are in excellent agreement with the experimental measures.
XXVII Ciclo
1981
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13

Valle, Francesco. "Electrocatalyst Degradation in High Temperature PEM Fuel Cells." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11126.

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Abstract:
2013/2014
Durability and cost are the major limiting factors in current PEM fuel cells development and commercialization. Electrocatalyst materials are the main responsible of both cost of the entire fuel cell stack and its degradation during operation [1,2]. In this research durability and degradation have been investigated in high temperature PEM fuel cells (HT-PEMFCs). Specific diagnostic techniques have been studied and tested for the investigation of electrocatalyst structural properties. An experimental sensibility analysis has been carried out with the purpose to assess advantages and limitations of the use of cyclic voltammetry to determine the electrocatalyst ECSA in H3PO4/PBI high temperature PEM fuel cells. Small angle x-ray scattering (SAXS) has been used to obtain structural information of the electrocatalyst nanoparticles, such as size and distribution. A procedure to characterize HT-PEMFCs MEAs by means of SAXS has been developed and tested. Transmission electron microscopy (TEM) is a complementary technique to SAXS: it has been used to validate the diagnostic method and to compare the results. Electrocatalyst evolution during long-term operation has been studied and related with performance loss. Specific stress test protocols have been developed to accelerate electrocatalyst degradation in commercial HT-PEMFC MEAs operated in single cell configuration. Two MEAs have been subjected to load cycling and one to start/stop cycling. One of the two testing protocols based on load cycling included open circuit (OC) condition in each cycle with the purpose to study the effects of frequent and short OCs during operation on MEA durability and electrocatalyst evolution. Specific start-up and shutdown procedures have been used in the start/stop test in order to limit other degradation mechanisms. Cell voltage and polarization curves have been recorded to monitor cell performance during the durability tests. The electrocatalyst structural evolution induced by load cycling has been characterized with SAXS and TEM. The stress test protocols have been effective to accelerate performance and electrocatalyst degradation of the MEA. The voltage decay rate at 200 mAcm-2 was higher than 25 μVh-1 in the samples subjected to load cycles. The start/stop cycling caused a performance degradation of 18 μV/cycle at 222 mAcm-2 during the first 450 cycles of the test. Regarding the diagnostic techniques used to characterize the electrocatalyst, cyclic voltammetry (CV) seems not to be particularly reliable when performed at high temperatures (>100°C) due to the high dependence of the voltammogram shape to humidity conditions. SAXS, on the other hand, seems to be an effective tool to investigate structural properties of PEMFC electrocatalysts. SAXS analysis showed that after 100,000 load cycles the mean size of the platinum nanoparticles more than doubled. TEM results varied about 30% from the SAXS results: this divergence could be due to a very different population size of the nanoparticles that have been analysed in the two methods. Moreover, the preparation of the sample used in TEM may have strongly influenced the electrocatalyst structure. Finally, a visualization of the electrocatalyst structural evolution on large areas of the MEAs subjected to load cycling showed preferential directions of the particles growth that could be due to the position of the channels on the flow-field plates of the fuel cell.
XXVII Ciclo
1987
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14

Spagnol, Marco. "Maintenance of electrical machines: Instantaneous Angular Speed analysis." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11102.

Full text
Abstract:
2013/2014
This research is focused on the condition monitoring of electrical machines and its long term purpose is to monitor electrical and mechanical faults at the same time, in non-stationary conditions (variable load and speed), with a single piece of hardware. The Instantaneous Angular Speed (IAS) measurement of an electrical machine is proposed and analysed in order to detect the fault development inside it. Chapter 1 introduces some basic principles about the maintenance of an electrical machine. Machine unscheduled downtimes are frequently caused by bearing faults, and rotor/stator faults. Monitoring systems are needed when the machine is very important for the plant (cost, safety). In this chapter, the electrical machine’s behaviour is also examined. Induction electrical machines have been chosen for this research. A review of the excitation frequencies is reported in the chapter. In the last section, characteristic fault frequencies (from mechanical and electrical sources) are collected. Chapter 2 presents the IAS measurement and its signal processing. The IAS is the measurement of the shaft rotating speed in order to visualize what’s happening during a single or in multiple turns. There are many measurement methods which are based either analogical to digital conversion or which use counters. Analogical to digital methods use a standard data acquisition board. Counter methods have to use specific hardware that is more expensive, but with less data to store. In this research, the counter method is used, combined with the Elapsed Time (ET) counting technique. Chapter 3 describes the encoder system. Its output signal is acquired with an oscilloscope and with the counter board. The signal’s differences are highlighted. In this chapter, the measurement’s source of errors are listed: the encoder’s geometrical error, the counter’s quantization error, the clock stability and the general electrical noise. Chapter 4 collects all the experimental tests done during the PhD research. Three experimental test rigs are shown and two measurements at Nidec ASI S.p.A. are reported. Note that the experimental test rigs were designed and built at the Università degli Studi di Trieste during the three years of the PhD. Experimental Test Rig 1 (ETR1) is used to understand the electrical motor’s behaviour with varying speed, the difference between the IAS and the speed acquired with the Torsional Laser Vibrometer, the difference between the IAS and the acceleration signal measured with an accelerometer located on the motor’s stator, the effect of the unbalance in the IAS measurement. Experimental Test Rig 2 (ETR2) allows to examine the load effect on the IAS measurement, the magneto-motive force harmonics, the slip and the rotor effects. Experimental Test Rig 3 (ETR3) is designed in order to detect the Inner Race Bearing Fault (Ball Pass Frequency Inner - BPFI) with varying load. The acceleration, the voltage and the current are compared with the Instantaneous Angular Speed. The motor is also tested with an unbalanced power supply. The two measurements at Nidec ASI S.p.A show how the IAS measurement could be implemented in an industrial machine larger than the one tested in the laboratory. This research presents the pros and cons of the IAS measurement, highlighting the capability of detecting BPFI bearing fault, feeling the load variations owing to the brake system (a synchronous generator), measuring the Fundamental Train Frequency of an healthy bearing, detecting unbalance in the rotor and other special features. The author would like to thank the Fondo Sociale Europeo, the Regione Friuli Venezia Giulia and Nidec ASI S.p.A (an electrical motor company) for the sponsorship and the collaboration during the three PhD years covered by the SHARM project ”Manutenzione Preventiva Integrata”.
Questo studio è focalizzato al monitoraggio dello stato di salute delle macchine elettriche con l'obbiettivo finale di monitorare danni meccanici ed elettrici, in condizioni non stazionarie (carico e velocità variabili), con un singolo sistema hardware. Viene quindi proposta ed analizzata la misura della Velocità Angolare Istantanea (Instantaneous Angular Speed - IAS) di una macchina elettrica allo scopo di prevedere l'insorgere di guasti al suo interno. Il Capitolo 1 introduce i principi base relativi alla manutenzione di macchine elettriche. Di frequente, le fermate non programmate sono conseguenti a danni su cuscinetti e su rotore/statore. I sistemi di monitoraggio sono indispensabili quando la macchina è molto importante nel contesto dell'impianto, considerazione esaminata sia dal punto di vista del costo che della sicurezza. In questo capitolo, viene analizzato anche il funzionamento della macchina elettrica. Dopo un'attenta valutazione, per lo sviluppo di questa ricerca sono state selezionate le macchine ad induzione asincrone. Nel capitolo è riportata anche un'analisi bibliografica sulle frequenze caratteristiche delle forzanti elettromagnetiche presenti. Nell'ultima sezione vengono elencate le frequenze tipiche dei danni rilevabili in misure di tipo vibrazionale ed elettrico. Il Capitolo 2 presenta la misura IAS. Questa rappresenta la misurazione della velocità di rotazione dell'albero e viene analizzata con accuratezza, individuando la relazione tra velocità di rotazione e le caratteristiche dell'encoder; inoltre vengono descritti i vari processamenti del segnale. Tale sistema permette di visualizzare ciò che sta accadendo alla macchina durante il suo funzionamento, in una o più rotazioni. Esistono metodi di misura basati o sulla conversione analogico-digitale o che prevedono l’impiego di contatori. I primi si servono di una scheda di acquisizione dati standard, mentre i secondi richiedono l'utilizzo di un hardware specifico, che alle volte può risultare più costoso, ma permette di acquisire i dati occupando una quantità inferiore di memoria. In questa tesi si è scelto di utilizzare un contatore per eseguire la misura IAS, sfruttando il conteggio Elapsed Time (ET). Il Capitolo 3 descrive l'encoder. Il segnale in uscita dal dispositivo viene acquisito con una scheda contatore e con un oscilloscopio in modo da confrontare ed analizzare le differenze presenti. In questo capitolo vengono elencate le tipologie di errore presenti nel sistema encoder: l'errore geometrico, l'errore di quantizzazione, l'errore dovuto alla stabilità del clock interno e l'errore dovuto a fonti esterni di rumore elettrico. Il Capitolo 4 raccoglie tutti i test sperimentali condotti durante il dottorato. Sono stati progettati e costruiti tre setup allo scopo di evidenziare particolari aspetti e problematiche; sono riportate anche due misure eseguite presso la sala prove dell'azienda Nidec ASI S.p.A. Il setup Experimental Test Rig 1 (ETR1) è stato utilizzato per conseguire le seguenti finalità: capire il funzionamento del motore elettrico con velocità variabile, analizzare la differenza della velocità acquisita con un torsiometro laser ed una scheda contatore, confrontare una misura vibrazionale (accelerometro posizionato sullo statore del motore) e la misura IAS, analizzare l'effetto dello sbilanciamento sulla misura IAS. Il setup Experimental Test Rig 2 (ETR2) permette di esaminare l'effetto del carico sulla misura IAS, le armoniche della forza elettromotrice, l'effetto dello slip e del rotore. Il setup Experimental Test Rig 3 (ETR3) è progettato in modo da evidenziare un difetto sulla guida interna di un cuscinetto, considerando anche un carico variabile. L'accelerazione, il voltaggio e la corrente sono confrontate con la Velocità Angolare Istantanea. Il motore viene testato anche applicando una tensione di alimentazione sbilanciata. Le due misure rilevate in Nidec ASI S.p.A dimostrano che la misura IAS può essere implementata in macchine industriali di grandi dimensioni e non solo nei setup di laboratorio. Questa ricerca espone gli aspetti positivi e negativi della misura IAS, evidenziando le capacità di individuare un danno sulla guida interna di un cuscinetto, captare le variazioni di carico prodotte dal freno (un generatore sincrono), misurare la Fundamental Train Frequency di un cuscinetto in buona salute, individuare uno sbilanciamento ed altre funzionalità. L'autore vuole ringraziare il Fondo Sociale Europeo, la Regione Friuli Venezia Giulia e l'azienda Nidec ASI S.p.A (produttore di macchine elettriche di medio-grandi dimensioni) per la sponsorizzazione e la collaborazione durante i tre anni di dottorato previsti dal progetto SHARM ”Manutenzione Preventiva Integrata”.
XXVII Ciclo
1983
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Paciello, Luca. "Modellazione e simulazione di produzione e accumulo dell'energia in ambito domotico." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2015. http://hdl.handle.net/11566/243045.

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Abstract:
Questa tesi si occupa dello studio e dello sviluppo di uno strumento di simulazione dei flussi energetici all’interno di sistemi domotici di produzione e accumulo dell’energia elettrica. Dopo aver introdotto il concetto di sistema domotico e aver richiamato le principali tecnologie utilizzate per la produzione e gestione dell’energia elettrica in ambito domestico, viene descritto il contesto applicativo e vengono illustrati i presupposti al lavoro di tesi. In particolare, viene ripercorsa l’evoluzione dei simulatori di ambienti domotici sviluppati nel corso degli anni all’interno del LabMACS(Laboratorio di Modellazione, Analisi e Controllo dei Sistemi Dinamici) dell’Università Politecnica delle Marche e vengono discusse le modifiche apportate nel tempo ai vari sistemi di incentivazione per favorire l’autoconsumo energetico. Lo strumento di simulazione, denominato EPSS (Energy Production and Storage Simulator), utilizza un modello basato su Reti di Petri per la descrizione dei componenti del sistema e dei flussi energetici, che risulta semplice ed e - cace sia in fase di modellazione che in fase di definizione e implementazione di opportune politiche di gestione. Inoltre, esso facilita l’integrazione di componenti di vario tipo, sia per la produzione che per l’accumulo di energia sotto varie forme (elettrica e termica). Vengono descritti la struttura e il funzionamento dell’EPSS e vengono analizzate le sue prestazioni in confronto con sistemi reali di varia complessità. I risultati ottenuti mostrano l’a dabilità dell’EPSS come strumento di supporto alla progettazione e al corretto dimensionamento di sistemi domotici in relazione agli utilizzi previsti. Questo facilita la realizzazione di sistemi capaci di raggiungere obiettivi di autoconsumo ed autonomia energetica che siano premianti nella situazione attuale. Gli sviluppi futuri prevedono la realizzazione di adeguate interfacce utente, lo studio di componenti aggiuntivi e l’integrazione dell’EPSS in sistemi di controllo e gestione dei carichi per l’ottimizzazione delle politiche di demand-response.
This thesis focuses on the study and the development of a software tool for the simulation of production, storage and exchange of electric energy in home automation systems. Basic concepts of home automation systems are introduced and the main technologies for energy production and storage are presented in order to describe the application context and the premises of the work. The research on simulation tools for home automation carried on at the LabMACS (Laboratory of Modeling, Analysis and Control of Discrete Systems) of Università Politecnica delle Marche in recent years is reviewed in the light of the evolving legislation on the market of electric energy and of the current technology. In particular, it is shown how the interest on self-consumption and autonomy has grown to become a key factor in the design and management of home energy systems. The developed simulation tool, called EPSS (Energy Production and Storage Simulator), uses a Petri Net to represents components of the system and to model power production and power exchange between them. The chosen approach results simple and e cient both from the point of view of modeling and from that of defining and implementing energy management policies. Furthermore, it facilitates the integration of components of various types for production and storage of electric and thermal energy. Structure and operation of the EPSS are described in details and performances are analyzed by comparison with real system in various situations. Results show the reliability of the EPSS as a tool for design and sizing home automation systems to satisfy user’s requirements and to achieve satisfactory levels of self-consumption and autonomy. Future developments of this work include the construction of appropriate user interfaces, the study of additional components and the integration of the EPSS into loads control and management systems in order to optimize the demand-response behavior
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MARTIN, SANCHEZ LUIS ANTONIO. "Producing Italy. Territori della nuova produzione." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/286345.

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Abstract:
Città e produzione sono parole che hanno perso la chiarezza e la forza di passate stagioni. Nella seconda metà del Novecento è un tema più volte indagato all’interno delle discipline urbane. Ricerche come La Città Fabbrica o quelle del Ilses o il LASET fondate sul concetto di “uso capitalistico del territorio” che indagavano il rapporto tra economia e territorio, narrazioni come quelle di “Il caso italiano” di Cavazza e Graubard o “Le Tre Italie” di Bagnasco e grandi immagini territoriali come Progetto ’80 e il progetto finalizzato Cnr coordinato da Giorgio Fuà, segnano i decenni ’60 e ’70. Nei decenni successivi, ’80 e ’90, l’attenzione si sposta verso la città diffusa, verso la dispersione sul territorio di tutte le funzioni urbane, compresa la produzione. In questi anni vengono prodotti grandi quadri territoriali come It.Urb ’80 o Itaten dove i temi della produzione sono tutt’altro che marginali. Queste indagini sono state alla base della costruzione di politiche e progetti in quegli anni. Nel periodo successivo le retoriche legate da una parte alla dismissione diventano protagonista degli studi sulla città. Ma come interpretare il rapporto tra città e produzione dopo più di dieci anni di crisi economica senza cadere nella retorica della dismissione o della “tecnologia redentrice”? Come la produzione - specificamente quella manifatturiera - dà forma, oggi, al territorio italiano? Che immagine emerge oggi dell’Italia produttiva? All’interno del settore manifatturiero si guardano le imprese del cosiddetto quarto capitalismo. Sono imprese medie, “multinazionali tascabili” che dagli anni ’90 in Italia sono state quella categoria d’impresa che ha saputo meglio integrarsi alla nuova divisione internazionale del lavoro. Sono le imprese con i migliori risultati – qualsiasi parametro si osservi –, quelle che più innovano, fortemente internazionalizzate. Le imprese del quarto capitalismo non sono imprese “nuove” – anzi hanno forti radicamenti territoriali – ma negli ultimi trent’anni hanno vissuto un periodo di grandi cambiamenti e crescita, che fanno sì che possano essere descritte come il nuovo modello produttivo “vincente” del panorama italiano odierno. Qua si propone d’indagare come questa categoria d’impresa – l’impresa negli ultimi anni meglio si è inserita nella nuova divisione internazionale del lavoro – si rapporta con un vasto capitale spaziale, infrastrutturale e naturale ereditato dal passato. Che adeguamenti attua. Che adeguamenti chiede all’azione pubblica. Come gli urbanisti guardano a questi nuovi soggetti entro un quadro di grandi mutamenti come quello odierno. La produzione fordista come quella dei distretti industriali aveva un progetto – a volte implicito a volte esplicito – che era sociale e spaziale. Questo nuovo modello produttivo che territorio costruisce? Di che territorio ha bisogno? Questa parte della ricerca prova attraverso diversi strumenti ad aggiornare il quadro interpretativo del rapporto tra nuovi modelli produttivi e territorio oggi in Italia, interpretazione che può servire come base per la costruzione di nuovi progetti e nuove politiche.
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Baldissera, Giulia. "Tecnologia di produzione e performance della margarina." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18568/.

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Abstract:
La margarina è un prodotto largamente utilizzato come ingrediente di molte preparazioni alimentari, soprattutto prodotti di pasticceria, nella realizzazione delle quali essa ha largamente sostituito il burro, sia per quanto riguarda le produzioni a livello industriale che a livello artigianale. Questo lavoro di tesi è stato finalizzato all’analisi degli aspetti riguardanti la formulazione, il metodo produttivo e l’utilizzo della margarina prendendo come termine di paragone il burro; in particolare lo studio si è concentrato sulla descrizione degli ingredienti utilizzati nella produzione della margarina, sul processo produttivo, sulle caratteristiche del prodotto finito, sulle sue proprietà nutrizionali e sulle sue applicazioni nella realizzazione di diversi prodotti di pasticceria, confrontando, in questo ultimo punto, le sue performance con quelle ottenute utilizzando il burro e i prodotti di pasticceria trattati sono stati: crema burro, frollini montati, frollini stampati, croissant e vol au vent. Dal presente lavoro di tesi è possibile concludere che frollini montati, frollini stampati, croissant e vol au vent realizzati con il burro risultano molto simili dal punto di vista organolettico a quelli realizzati con margarina, mentre per la crema burro la margarina si dimostra essere molto più idonea del burro perché le performance risultano molto migliori in termini di aumento di volume del prodotto. In conclusione, il maggiore pregio della margarina rispetto al burro è la possibilità di modulare le sue caratteristiche, sia nutrizionali che tecnologiche, in base alle applicazioni per le quali dovrà essere utilizzata.
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Crepaldi, Alessandra <1984&gt. "Internazionalizzazione della produzione manifatturiera: un'analisi sull'industria calzaturiera." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2321.

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Abstract:
L’integrazione dei mercati, l’innovazione tecnologica, il continuo mutamento del contesto competitivo hanno modificato le modalità di gestione aziendale. I mercati comportano la concorrenza di imprese che richiedono di essere presenti nelle diverse aree geografiche per poter utilizzare al meglio le caratteristiche locali e migliorare il proprio vantaggio competitivo. La nuova modalità di gestione richiede quindi alle imprese di essere flessibili e di individuare i migliori investimenti nel processo di internazionalizzazione che non potranno più riguardare solamente la presenza commerciale nelle diverse aree, ma richiederà un approccio globale dell’azienda ai mercati internazionali. Le attività che vengono internazionalizzate riguarderanno la ricerca di nuovi mercati di sbocco, di nuove fonti di finanziamento, oltre che di nuove fonti di approvvigionamento, tramite logiche di outsourcing e le localizzazioni delle unità produttive all’estero. Accanto ai benefici in termini di crescita e sviluppo in alcune aree e per molti settori economici, l’internazionalizzazione dei modelli produttivi ha contribuito a determinare mutamenti nella geografia economica internazionale, nell'organizzazione delle catene del valore, nella allocazione dei capitali e nella distribuzione del lavoro a livello mondiale (sia in termini quantitativi che qualitativi). La riorganizzazione internazionale della produzione sposta il valore aggiunto dalle attività operative, quelle strettamente manifatturiere, alle funzioni immateriali, quelle a monte della catena produttiva. Le competenze professionali relative alle risorse umane impiegate cambiano: upgrading delle funzioni svolte, che dovrebbe portare a maggiori redditi da lavoro, e quindi consentire al paese di origine di catturare una quota maggiore di ricchezza.
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BIANCONI, CARLO. "L’AUTOMAZIONE DELLA FABBRICA E DELLA PRODUZIONE NELLA PROSPETTIVA DI INDUSTRIA 4.0." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/291074.

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Abstract:
La ricerca effettuata ha avuto come tema la trasformazione della fabbrica tradizionale in una “Industria 4.0”. L’analisi è iniziata fin da subito muovendosi su due binari: 1. una presa visione dei processi di fabbrica, che è stata possibile ottenere grazie al dottorato di tipo EUREKA all’ interno della ditta MarTech-Srl; 2. studio delle tecniche per la digitalizzazione di tali processi. Per quanto riguarda il primo punto, emergeva la necessità di studiare la produzione di un prodotto, di una unità produttiva o di una intera fabbrica, in un modo che fosse unitario. Si percepiva una costanza nella molteplicità dei modi con i quali si procedeva nella progettazione di prodotti anche diversissimi tra loro. Questa necessità è stata soddisfatta trovando in letteratura il System Engineering. Si era trovato un vocabolario comune che consentiva, anche ad un non addetto ai lavori, di avere una mappa “cognitiva” dei processi manifatturieri. Allo stesso tempo, le attività del secondo punto sono state svolte parallelamente. Di ogni fase della produzione tradizionale si è studiata la sua controparte digitalizzata fino al punto che ci si è resi conto che sarebbe stato possibile proporre questa come definizione di Digital Twin. Lo studio della fabbrica, dei suoi processi e della digitalizzazione degli stessi ha rappresentato anzitutto una sfida metodologica: quale approccio usare per abbracciare così tanti temi allo stesso tempo? Temi aventi diverse fasi, diversi punti di vista, a diversi livelli di astrazione! La scelta è andata sul System Thinking. Come linguaggio per la modellazione dei sistemi si è usato SysML. Anche questo aspetto è stato però declinato in un modo originale dando ordine ai diversi schemi che popolano questo linguaggio. Il System Thinking, unito allo studio del manufatto e della sua filosofia, hanno portato ad una tassonomia dei sistemi che ha permesso di dare un senso alle attuali definizioni di Cyber Physical Systems (CPS).
ABSTRACT: The research carried out had as its theme the transformation of the traditional factory into an "Industry 4.0". The analysis began immediately, moving on two tracks: 1. an acknowledgment of the factory processes, which was possible to obtain thanks to the EUREKA doctorate within the company MarTech-Srl; 2. study of the techniques for digitizing these processes. As regards the first point, the need emerged to study the production of a product, a production unit or an entire factory, in a way that was unitary. A constancy was perceived in the multiplicity of ways in which we proceeded in the design of products, even very different from each other. This need was satisfied by finding System Engineering in the literature. A common vocabulary had been found that allowed, even a non-expert, to have a "cognitive" map of manufacturing processes. At the same time, the activities of the second point were carried out in parallel. Each phase of traditional production has studied its digitized counterpart to the point that it was realized that it would be possible to propose this as a definition of Digital Twin. The study of the factory, its processes and their digitization represented above all a methodological challenge: which approach to use to embrace so many themes at the same time? Themes having different stages, different points of view, at different levels of abstraction! The choice went to System Thinking. SysML was used as a system modeling language. However, this aspect too has been declined in an original way, giving order to the different schemes that populate this language. The System Thinking, combined with the study of the artifact and its philosophy, have led to a taxonomy of systems that has made it possible to make sense of the current definitions of Cyber Physical Systems (CPS).
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Manzini, Caterina. "Impianti e macchine nella produzione industriale della birra." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Piccinno, Marco. "Potenzialità della tecnica Variety Reduction Program in produzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi è stato analizzato il problema dei costi di varietà dovuti alla strategia della diversificazione dei prodotti in produzione aziendale. Quest’ultima viene studiata e confrontata con la differenziazione del prodotto, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi. Vengono così trattati il CIM (Computer Integrated Manufacturing) ed il FMS (Flexible Manufacturing System), che hanno lo scopo di ridurre sprechi e inefficienze causate dall’eccesso di parti circolanti in azienda, per poi passare all’approfondimento di un metodo più specifico, il Variety Reduction Program (VRP), teoria tratta dal testo omonimo di Akira Koudate e Toshio Suzue, che rappresenta il fulcro della trattazione. Fondamentale nell’elaborato l’analisi dei concetti di standardizzazione e riduzione dei costi attraverso lo studio del valore e il tentativo di farli coesistere tramite un unico metodo che ci fornisce gli strumenti e le tecniche adatti a ridurre la varietà e i costi correlati. Sono inoltre esplicitati gli obiettivi del VRP e descritte le cinque tecniche per attuare il metodo; da ciò si introducono concetti come classificazione delle parti, modularità e multifunzionalità. Inoltre si espongono le fasi di implementazione e i requisiti necessari affinché questa metodologia possa essere efficace ed adatta ad ottimizzare la produzione in termini di riduzione dei costi, ripartiti in costi di varietà, di funzione e di controllo. Si stabilisce l’importanza degli indici VRP riguardo le parti, processi e punti di controllo, essenziali per valutare la complessità aziendale. Infine, vengono citati alcuni casi di studio ed evidenziati alcuni sviluppi nei vari settori della produzione industriale, utili per comprendere la potenzialità che il VRP può avere in termini di riduzione dei costi e affidabilità del prodotto nella produzione, specie se affiancato da concetti innovativi come Lean Thinking, Poka Yoke e Group Technology.
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Foschi, Alessandro. "Un sistema MRP per la schedulazione della produzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8479/.

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Abstract:
L’obiettivo del progetto di tesi è la progettazione e realizzazione di un prototipo MRP che possa permettere la pianificazione della produzione di fabbrica a breve termine, in base ai vincoli di produttività delle linee di lavorazione e alla disponibilità del prodotto in giacenza.
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Biondi, Giulia Maria Rosa. "Analisi strumentale della produzione verbale nella disfluenze locutorie." Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/322.

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Abstract:
Gli studi di brain imaging piu' recenti hanno documentato: iperattivazione di aree motorie, anomala lateralizzazione destra o attivazione bilaterale di aree tipicamente coinvolte a sinistra nei parlatori fluenti, attivazione addizionale di aree motorie e non motorie, assenza di attivazione uditiva bilateralmente ed anomalie nel processamento uditivo, assenza di attivazione nei gangli basali, differenze morfologiche cerebrali tra balbuzienti e normofluenti con anomalie anatomiche nelle aree per la parola ed il linguaggio. L'analisi acustica della produzione verbale dei balbuzienti ha ricevuto negli ultimi anni un interesse crescente da parte di diversi gruppi di ricerca in conseguenza del consolidarsi delle ipotesi che considerano il disturbo di fluenza conseguente un disturbo dei processi motori o sensomotori sottostanti la produzione verbale. Dopo una breve rassegna degli studi relativi agli aspetti acustici della parola del balbuziente con particolare riguardo ai parametri temporali viene proposta una batteria di test strumentali applicabile in ambito clinico. La batteria comprende in particolare il rilevo del Voice Reaction Time, del Voice Onset time e la registrazione della Mismatch Negativity.
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CARLETTI, GIORGIA. "Studio molecolare della produzione di antocianine in pianta." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/785.

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Abstract:
le antocianine sono una classe di metaboliti secondari nelle piante, appartenenti ai flavonoidi, categoria di molecole antiossidanti utili per la salute di piante, animali e umana. Sono ampiamente studiati nelle Leguminosae poiché implicati in numerose funzioni fisiologiche. In questa tesi, due wild-types e cinque mutanti di Medicago truncatula, coinvolti nel metabolismo dei flavonoidi, sono stati caratterizzati a livello fenotipico, fisiologico e molecolare. La principale differenza tra i wild-type e i mutanti è la riduzione del contenuto di antocianine nelle foglie. In seguito all'esposizione alle radiazioni UV-B, è stata analizzata la loro risposta, evidenziando un diverso comportamento. Inoltre, il metabolismo delle antocianine è stato studiato anche a livello di regolazione genica e un nuovo gene myb è stato isolato e caratterizzato, risultando più espresso nei tessuti che accumulano antocianine.
Anthocyanins are secondary metabolites in plants. They belong to a class of flavonoids synthesized via the phenylpropanoid pathway and they are antioxidant molecules important for plant, animal and human health. Flavonoids are widely studied in legume because they are implicated in several biological and physiological functions. In this thesis seven genotypes (two wild-types and five indipendent mutants) of Medicago truncatula (the model legume plant) affected in flavonoid metabolism have been characterized at phenotypic, physiological and molecular level. The main difference between wild-types and mutants, is the reduction in anthocyanin content in leaves. The anthocyanin accumulation during the leaf life, the flowering time and the fruit formation have been registered and compared. The two wild-types contain 6 μg cyanidin.mg-1 of fresh weight, while in the mutants the anthocyanin amount ranged from 0.12 μg cyanidin mg-1 to 2 μg cyanidin mg-1 of fresh weight. After HPLC-DAD-MS/MS analysis, the main anthocyanin present in the two wild-types is the cyanidin-3-O feruloyl. The Expression profile of genes codifying enzymes and transcriptional factor involved in flavonoid biosynthesis has been investigated. RT-PCR and qPCR results show different possible pathways of reduction of anthocyanins in the five mutants. These mutants, have been exposed to UV-B radiations and their response has been investigated measuring the chlorophyll fluorescence parameters (Fv/Fm, qP and NPQ) in untreated plants, during treatment (after 4hrs and 14hrs of treatment) and in the recovering phase. All genotypes, regardless of the anthocyanins amount, showed a decrease of the photosyntetic efficiency after 14hrs of treatment. This indicates a marginal role of these pigments in the oxidative damages protection. Mutants do not response in the same manner to the UV—B exposure and the anthocyanin amount does not increase equally in all genotypes. The anthocyanin metabolism is studied also at the gene regulation level. A novel Myb gene (MtMYBA) involved in anthocyanin pathway has been isolated and characterized. This gene is more expressed in tissues which accumulate anthocyanins in M. truncatula plants. The functional analysis has been investigated overexpressing this Myb gene under the control of 35S promoter. This construct has been used to transform Arabisopsis thaliana and Medicago truncatula plants. In addition, the MtMYBA promoter has been cloned in a plasmids containing GUS and GFP reporter genes.
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CARLETTI, GIORGIA. "Studio molecolare della produzione di antocianine in pianta." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/785.

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le antocianine sono una classe di metaboliti secondari nelle piante, appartenenti ai flavonoidi, categoria di molecole antiossidanti utili per la salute di piante, animali e umana. Sono ampiamente studiati nelle Leguminosae poiché implicati in numerose funzioni fisiologiche. In questa tesi, due wild-types e cinque mutanti di Medicago truncatula, coinvolti nel metabolismo dei flavonoidi, sono stati caratterizzati a livello fenotipico, fisiologico e molecolare. La principale differenza tra i wild-type e i mutanti è la riduzione del contenuto di antocianine nelle foglie. In seguito all'esposizione alle radiazioni UV-B, è stata analizzata la loro risposta, evidenziando un diverso comportamento. Inoltre, il metabolismo delle antocianine è stato studiato anche a livello di regolazione genica e un nuovo gene myb è stato isolato e caratterizzato, risultando più espresso nei tessuti che accumulano antocianine.
Anthocyanins are secondary metabolites in plants. They belong to a class of flavonoids synthesized via the phenylpropanoid pathway and they are antioxidant molecules important for plant, animal and human health. Flavonoids are widely studied in legume because they are implicated in several biological and physiological functions. In this thesis seven genotypes (two wild-types and five indipendent mutants) of Medicago truncatula (the model legume plant) affected in flavonoid metabolism have been characterized at phenotypic, physiological and molecular level. The main difference between wild-types and mutants, is the reduction in anthocyanin content in leaves. The anthocyanin accumulation during the leaf life, the flowering time and the fruit formation have been registered and compared. The two wild-types contain 6 μg cyanidin.mg-1 of fresh weight, while in the mutants the anthocyanin amount ranged from 0.12 μg cyanidin mg-1 to 2 μg cyanidin mg-1 of fresh weight. After HPLC-DAD-MS/MS analysis, the main anthocyanin present in the two wild-types is the cyanidin-3-O feruloyl. The Expression profile of genes codifying enzymes and transcriptional factor involved in flavonoid biosynthesis has been investigated. RT-PCR and qPCR results show different possible pathways of reduction of anthocyanins in the five mutants. These mutants, have been exposed to UV-B radiations and their response has been investigated measuring the chlorophyll fluorescence parameters (Fv/Fm, qP and NPQ) in untreated plants, during treatment (after 4hrs and 14hrs of treatment) and in the recovering phase. All genotypes, regardless of the anthocyanins amount, showed a decrease of the photosyntetic efficiency after 14hrs of treatment. This indicates a marginal role of these pigments in the oxidative damages protection. Mutants do not response in the same manner to the UV—B exposure and the anthocyanin amount does not increase equally in all genotypes. The anthocyanin metabolism is studied also at the gene regulation level. A novel Myb gene (MtMYBA) involved in anthocyanin pathway has been isolated and characterized. This gene is more expressed in tissues which accumulate anthocyanins in M. truncatula plants. The functional analysis has been investigated overexpressing this Myb gene under the control of 35S promoter. This construct has been used to transform Arabisopsis thaliana and Medicago truncatula plants. In addition, the MtMYBA promoter has been cloned in a plasmids containing GUS and GFP reporter genes.
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Amadoro, Carmela. "Influenza della tecnologia di produzione sulle caratteristiche microbiologiche e chimiche della ventricina." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66251.

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Abstract:
La ventricina, prodotta nell’area a confine tra Abruzzo e Molise, è un insaccato stagionato preparato con carne suina, abbondantemente speziata con peperone dolce e peperoncino piccante. La presente tesi di dottorato ha rivolto l’attenzione allo studio degli aspetti microbiologici di ventricine differentemente preparate, seguendo scrupolosamente la ricetta tradizionale o mediante triturazione meccanica della carne. In particolare, con tale ricerca è stata studiata l’influenza delle dimensioni dei pezzi di carne utilizzati ai fini della produzione sul processo di fermentazione delle ventricine oggetto di studio. I risultati hanno mostrato in entrambi i lotti una simile evoluzione della popolazione microbica. Tuttavia i ceppi isolati durante la maturazione hanno evidenziato differenti caratteristiche tecnologiche in relazione al lotto di appartenenza. Lactobacillus sakei e Streptococcus equorum sono risultate le specie maggiormente rappresentative in tutti i campioni durante tutto il periodo di maturazione. Mediante SDS-Page è stato possibile evidenziare come l’attività proteolitica sia una caratteristica propria del ceppo isolato. Tuttavia, è stata evidenziata una relazione tra l’effettiva attività sulle proteine sarcoplasmatiche e il tempo e/o il lotto da cui ogni ceppo è stato isolato. Pertanto è possibile asserire che la tecnologia di produzione potrebbe influenzare la selezione di ceppi che, pur se appartenenti alla stessa specie, sono dotati di caratteristiche tecnologiche diverse.
Ventricina produced at the boundary between Abruzzo and Molise, two Italian regions, is a fermented sausage prepared with pork meat and fat chopped in cubes and abundantly spicy by sweet and hot pepper. This PhD thesis dealt with the study of microbiological aspects of two different type of Ventricina salami, produced with the traditional recipe or with meat grinding. In particular, the research was planned in order to investigate the influence of the meat size on the fermentation process. Results showed a similar microbial composition in the two type of Ventricina but strains isolated during the ripening evidenced different technological features, depending on the batch of isolation. Lactobacillus sakei and Streptococcus equorum were the main representatives species in all samples during all time of ripening. The SDS-Page evidenced that the proteolytic capability is a strain-specific character. Moreover, a relationship between the effectiveness of the action on sarcoplasmic proteins and the age and/or batch of isolation of each strain was found. Data obtained demonstrated that the technology of production could select strains belonging to the same species but characterised by different features.
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GELPI, ANDREA. "L'editoria delle minoranze etniche: un'etnografia della produzione televisiva nell'epoca della convergenza culturale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/786.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si propone di ricostruire le “logiche mediali” dell’editoria promossa dalle minoranze etniche attraverso un approccio etnografico. Nella prima parte si ricostruisce lo scenario mediale, culturale, istituzionale entro il quale si dipanano le attività editoriali, con particolare attenzione alle profonde trasformazioni indotte dalle dinamiche globali e dalle migrazioni internazionali. Nella seconda parte, si ricostruisce il dibattito sulle culture mediali etnico-minoritarie a partire dall'analisi dei contributi più significativi, con un approfondimento meta-teorico sugli approcci metodologici più ricorrenti e, infine, la descrizione della realtà editoriale italiana. Nella terza parte, si indaga il significato del processo di framing in relazione alla capacità dell’istituzione giornalistica di fornire definizioni della situazione sociale e, al contempo, produrre un allargamento delle forme di cittadinanza. Nella quarta e ultima parte, si espongono i risultati di una ricerca etnografica che ha coinvolto un campione composto da sei redazioni impegnate nella produzione di contenuti televisivi. Dall’indagine qualitativa emerge una panoplia di culture produttive, in cui la professionalità e l’etnicità del soggetto vengono ri-negoziate sulla base delle peculiarità di ciascun assetto produttivo. Nondimeno, le culture mediali etnico-minoritarie rappresentano un punto d’osservazione privilegiato dal quale cogliere le complesse dinamiche che investono il mediascape contemporaneo nell’epoca della convergenza.
The dissertation is an attempt to reconstruct ethnic minority publishing media logic through an ethnographic approach. The first part is a depiction of the media, cultural, institutional scenario, where publishing practices unfold, with a specific focus on meaningful transformations provoked by both global dynamics and international migrations. The second part is a reconstruction of the debate upon ethnic media culture, or rather, an analysis of the most salient approaches and a meta-theoretical examination of the most recurring methodologies. The third part provides an insight on the process of framing with relation to the journalism, and the possibility to offer a definition of the social situation and to produce an enlargement of the concept of citizenship. The fourth part is a presentation of the ethnographic results of a research upon a sample compounded by six newsroom. Qualitative outcomes reveals a huge range of productive cultures, in which both professionalism and ethnicity are negotiated in base of the specific features of each organization. Nevertheless, ethnic minority media culture represents a privileged viewpoint from where to observe the complex dynamics affecting the contemporary mediascape in the convergence era.
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GELPI, ANDREA. "L'editoria delle minoranze etniche: un'etnografia della produzione televisiva nell'epoca della convergenza culturale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/786.

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Il presente lavoro di tesi si propone di ricostruire le “logiche mediali” dell’editoria promossa dalle minoranze etniche attraverso un approccio etnografico. Nella prima parte si ricostruisce lo scenario mediale, culturale, istituzionale entro il quale si dipanano le attività editoriali, con particolare attenzione alle profonde trasformazioni indotte dalle dinamiche globali e dalle migrazioni internazionali. Nella seconda parte, si ricostruisce il dibattito sulle culture mediali etnico-minoritarie a partire dall'analisi dei contributi più significativi, con un approfondimento meta-teorico sugli approcci metodologici più ricorrenti e, infine, la descrizione della realtà editoriale italiana. Nella terza parte, si indaga il significato del processo di framing in relazione alla capacità dell’istituzione giornalistica di fornire definizioni della situazione sociale e, al contempo, produrre un allargamento delle forme di cittadinanza. Nella quarta e ultima parte, si espongono i risultati di una ricerca etnografica che ha coinvolto un campione composto da sei redazioni impegnate nella produzione di contenuti televisivi. Dall’indagine qualitativa emerge una panoplia di culture produttive, in cui la professionalità e l’etnicità del soggetto vengono ri-negoziate sulla base delle peculiarità di ciascun assetto produttivo. Nondimeno, le culture mediali etnico-minoritarie rappresentano un punto d’osservazione privilegiato dal quale cogliere le complesse dinamiche che investono il mediascape contemporaneo nell’epoca della convergenza.
The dissertation is an attempt to reconstruct ethnic minority publishing media logic through an ethnographic approach. The first part is a depiction of the media, cultural, institutional scenario, where publishing practices unfold, with a specific focus on meaningful transformations provoked by both global dynamics and international migrations. The second part is a reconstruction of the debate upon ethnic media culture, or rather, an analysis of the most salient approaches and a meta-theoretical examination of the most recurring methodologies. The third part provides an insight on the process of framing with relation to the journalism, and the possibility to offer a definition of the social situation and to produce an enlargement of the concept of citizenship. The fourth part is a presentation of the ethnographic results of a research upon a sample compounded by six newsroom. Qualitative outcomes reveals a huge range of productive cultures, in which both professionalism and ethnicity are negotiated in base of the specific features of each organization. Nevertheless, ethnic minority media culture represents a privileged viewpoint from where to observe the complex dynamics affecting the contemporary mediascape in the convergence era.
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VOLPE, GIULIANO. "Aspetti della romanizzazione della Daunia. Paesaggio agrario e insediamenti rurali, produzione e commerci." Doctoral thesis, Università di Napoli Federico II, 1989. http://hdl.handle.net/1234/26284.

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30

Sassi, Umberto. "Evoluzione della produzione del pollo da carne in italia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi in questione tratta dell'evoluzione della filiera dei polli da carne dal dopo guerra sino ad oggi. Vengono trattate inizialmente le variazioni statistiche delle produzioni e dei consumi di pollo a livello globale, europeo e nazionale. Nel secondo capitolo poi si descrivono i cambiamenti che ha affrontato la filiera dopo il termine della seconda guerra mondiale descrivendo poi la sua attuale struttura organizzativa. Successivamente si esaminano nel particolare tutti i cambiamenti e l'attuale organizzazione dei principali anelli di produzione della filiera, ossia: mangimifici, incubatoi, allevamento riproduttori, allevamento ingresso e macellazione. Infine, nell'ultimo capitolo vengono evidenziati i notevoli vantaggi che genera sotto numerosi aspetti l'attuale struttura della filiera, ma anche le prospettive future del settore, citando alcune delle campagne che il comparto sta cercando di sviluppare per implementare ulteriormente la sua posizione nel mercato globale delle carni.
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Interlandi, Silvia. "Produzione di biogas dagli scarti della lavorazione degli agrumi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7926/.

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Abstract:
La presente tesi di laurea tratta la valorizzazione degli scarti della lavorazione degli agrumi. Tutti i processi di trasformazione utilizzati nell’industria agrumaria danno origine a tre prodotti principali: succo, olio essenziale e pastazzo; il terzo, sottoprodotto a basso valore o scarto di lavorazione, è una biomassa vegetale costituita da scorze, detriti di polpa, semi e frutti di scarto. Questo lavoro si è concentrato su due aspetti fondamentali: lo studio dei possibili utilizzi del pastazzo di agrumi, che si può considerare una fonte di sostanze ad alto valore aggiunto, e la valorizzazione di tale sottoprodotto mediante digestione anaerobica per la produzione di biogas. La composizione chimica degli scarti della lavorazione degli agrumi offre ampie possibilità di utilizzazione: come alimento zootecnico, per la produzione di compost, per l’estrazione di pectina, fibre alimentari e oli essenziali, per il recupero di limonene e per produrre bioetanolo. Infine di recente il pastazzo è stato individuato come componente nella produzione di biogas, attraverso la digestione anaerobica; ciò risulta coerente con il quadro normativo riguardante gli incentivi per la produzione di biogas. E' stato analizzato un caso pratico, l’impianto di produzione di biogas alimentato a biomasse, situato in Sicilia, in contrada Nuova Scala a Mussomeli (CL); l’impianto ha una potenza di 999 KW ed è attivo dal 31 Dicembre 2012. In generale, affinchè si realizzi un corretto dimensionamento di un impianto di produzione di biogas, è necessario conoscere il potenziale metanigeno, che esprime la quantità di biogas metano massimo potenzialmente ottenibile da una biomassa, e la quantità di biomasse disponibili. In particolare, per l’impianto in questione, sono stati elaborati dati relativi alle analisi chimiche condotte sulle singole matrici in input all’impianto, sulla base delle quali è possibile dare un primo giudizio di fermentescibilità dei vari substrati e della rispettiva resa in biogas.
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Spagnolo, Sofia <1984&gt. "Valutazione emergetica della produzione di vetro artistico di Murano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8394.

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Abstract:
Scopo della tesi è quello di valutare la sostenibilità della produzione di vetro artistico con particolare riferimento alle fornaci di Murano, utilizzando lo strumento dell'Analisi Emergetica. L'emergia (da Energy Memory) è la quantità di energia di un certo tipo, tipicamente quella solare, utilizzata direttamente o indirettamente per produrre un determinato prodotto o servizio. La produzione di semilavorati in vetro di un’azienda di medie dimensioni è stata valutata attraverso il metodo dell’Analisi Emergetica. Il metodo consiste nell'individuazione di tutte le risorse coinvolte nel processo: flussi di materia, energia, denaro e servizi forniti dall’uomo e dall’ambiente, la loro conversione in emergia solare ed il calcolo di indicatori emergetici per confrontare il consumo di risorse rinnovabili e non rinnovabili locali e le risorse importate nonché per valutare il ruolo del riciclo del vetro all’interno del processo stesso. L’attività sperimentale è consistita in visita a fornaci di Murano e attività presso la Stazione Sperimentale del Vetro.
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Pagotto, Andrea <1992&gt. "IL COSTO DI PRODUZIONE DELLA VITICOLTURA BIOLOGICA: UN'ANALISI ESPLORATIVA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14777.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse nei confronti del vino biologico, sia da parte dei consumatori sia da parte di alcune aziende produttrici le quali hanno colto tale opportunità per differenziarsi dai competitor e proporre qualcosa di diverso, mossi anche dalla volontà di produrre rispettando l’ambiente. Nel presente lavoro si vuole analizzare il mercato del vino biologico con particolare attenzione al lato dell’offerta. Attraverso un’indagine di alcune realtà aziendali è stato possibile ricavare le più importanti voci di costo ed il loro ammontare nell’ambito della viticoltura biologica in modo tale da poterle in seguito confrontare con quelle riguardanti la produzione viticola con il metodo convenzionale. Ottenuti i risultati è stato possibile effettuare alcune considerazioni per capire le dinamiche che spingono gli imprenditori ad investire sul biologico valutando se questo metodo di coltivazione della vite può essere implementato da qualsiasi realtà o se sono necessarie alcune condizioni affinché sia economicamente sostenibile.
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Zanini, Chiara. "Nominalizzazioni e struttura eventiva. Un'analisi linguistica della produzione afasica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421605.

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Abstract:
The aim of this dissertation is to investigate the nature of the so-called “verb-noun dissociation” that often characterizes both the fluent and non fluent aphasic production and comprehension. More frequently, the processing of verbs is impaired, while the processing of nouns is relatively spared; nonetheless, the opposite pattern may emerge as well (for a review of the literature see: Crepaldi et al., 2010; Druks, 2002; Luzzatti, Mondini and Semenza, 2001; Mätzig et al., 2009). It has been decided to administer some experimental tasks to three Italian aphasic speakers in the effort to shed some light on those verb components that may be responsible for aphasics’ difficulties in their use of language. More precisely, the tasks deal with nominalizations, that is nominal elements derived from verbs in a less or more productive way. Crucially for the aims of this dissertation, nominalizations are nouns but at the same time they display some verbal properties, for example they can denote events (i.a.: Grossmann e Rainer, 2004). The tasks were administered in collaboration with the speech-therapists of the Clinica Neurologica I - azienda ospedaliera di Padova and IRCCS Ospedale San Camillo di Venezia. Both a quantitative and a qualitative analysis was applied to the results which represent the main achievement of the present study in its contributing to the debate on the verb-noun dissociation in aphasia on the one hand and on the nominalization phenomenon in Linguistics on the other (especially in relation to the works by Alexiadou, 2001; Chomsky, 1970; Grimshaw, 1990; Sichel, in press).
L’obbiettivo generale in cui si inquadra questa tesi è l’esplorazione del significato della cosiddetta “dissociazione tra nome e verbo”, che è stata notata nel comportamento linguistico sia degli afasici non fluenti sia degli afasici fluenti. Il caso più frequentemente osservato è quello in cui si riscontra una maggiore difficoltà per quanto riguarda i verbi rispetto ai nomi, anche se in alcuni casi si è notata una fenomenologia opposta (per un quadro generale: Crepaldi et al., 2010; Druks, 2002; Luzzatti, Mondini e Semenza, 2001; Mätzig et al., 2009). Nel tentativo di isolare quelle componenti del verbo che possono essere responsabili delle difficoltà incontrate nell’uso del linguaggio da parte degli afasici, si è deciso di ideare e somministrare a tre soggetti afasici di lingua italiana alcune prove sperimentali sulle nominalizzazioni, cioè elementi nominali che sono ricavati da verbi con modalità più o meno produttive e per mezzo dei quali ci si riferisce a un predicato (i.a.: Grossmann e Rainer, 2004). Le prove sono state somministrate con l’ausilio delle logopediste della Clinica Neurologica I dell’azienda ospedaliera di Padova e dell’IRCCS Ospedale San Camillo di Venezia. I risultati ottenuti sono stati analizzati da un punto di vista quantitativo e qualitativo e costituiscono il contributo principale che si intende offrire al dibattito sia sulle dissociazioni tra nome e verbo in afasia sia sulle nominalizzazioni nell’ambito della linguistica teorica, con particolare riferimento ai lavori di Alexiadou (2001), Chomsky (1970), Grimshaw (1990) e Sichel (in stampa).
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CIPRIANI, Giovanni. "Ottimizzazione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90783.

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Nuzzo, Roberta. "Studio della norma ISO 50001 e sua implementazione: caso applicativo nel settore della grande distribuzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3406/.

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Brogna, Nico <1973&gt. "Miglioramento della qualità della carne suina: modificazioni della frazione lipidica nella filiera di produzione del suino pesante." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/223/1/TesiDottorato_Nico_Brogna.pdf.

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Brogna, Nico <1973&gt. "Miglioramento della qualità della carne suina: modificazioni della frazione lipidica nella filiera di produzione del suino pesante." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/223/.

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Marrone, Enrico. "Previsione della produzione energetica annuale della centrale idroelettrica Hydrowatt SpA sita in Valbondione(BG)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5848/.

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Bonifazzi, Barbara. "La gestione dei prati stabili: interventi in funzione della qualità della produzione e dell'ambiente." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426047.

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Abstract:
Permanent meadows of plan are an important agricultural resource for Italy which deserve to be safeguarded and emphasized. For this reasons these crops have to be managed in order to obtain a good production from both yield and quality point of view, taking also into account the importance that they have on the protection of the environment. Thus, a research was started with the aim of studying the effects of different types of meadow management on forage production. Three different cut frequencies and three different fertilizer levels were assessed in three permanent meadows. The research was carrying out for three years in the Veneto region plan area, in between to Padova and Vicenza provinces. The results of this research showed that managing the meadow with five cuts per year is possible to obtain a good yield together with a high nutritional value. With this cut frequency it is also possible to reduce the variations of floristic composition of the meadow that certainly would worsen the production. The adoption of a fertilization management that recovers the uptake of the crop is sufficient or almost sufficient to maintain the soil fertility. Differently, if with the fertilization recovers one and a half or two times the uptakes of the crop we will obtain an increase of dry matter that, anyway, will never be higher than 10% of the total production. However, this represent an hazardous from the environmental point of view because the unused nutrients, especially nitrogen, can be leached from the soil contributing to increase the groundwater pollution.
I prati stabili ed irrigui di pianura sono una risorsa da salvaguardare e da valorizzare nell'ambito dell'agricoltura italiana. Per far questo è necessario gestire queste colture in modo da poter ottenere dalle stesse un buon prodotto, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, senza però mai perdere di vista il ruolo che tali colture svolgono nella salvaguardia dell'ambiente. Per questo è stato sviluppato un progetto di ricerca in cui sono stati studiati gli effetti dell'applicazione di tre diversi ritmi di taglio e tre diversi livelli di concimazione sulla produzione di foraggio di tre prati stabili. Lo studio è stato svolto nell'alta pianura veneta, tra le provincie di Padova e Vicenza, per un periodo di tre anni (2005-2007). Dai risultati di questa sperimentazione è emerso che un'utilizzazione del prato che preveda cinque tagli annuali permette di ottenere dallo stesso un prodotto che contemporaneamente sia di elevata quantità e sia caratterizzato da un buon valore nutritivo. L'applicazione di cinque tagli annui permette, inoltre, di limitare possibili variazioni nella composizione floristica della cenosi prativa che inevitabilmente comporterebbero un peggioramento della produzione . L'impiego di una concimazione pari alle asportazioni risulta sufficiente o quasi sufficiente al mantenimento della fertilità del suolo. Se, invece, la quantità di fertilizzante fornito è pari ad una volta e mezza le asportazioni o, addirittura, al doppio delle stesse si ottiene un aumento della produzione in termini di sostanza secca che però non supera mai il 10 % della produzione complessiva, ma contemporaneamente aumenta anche la quota di elementi minerali che rimane nel terreno inutilizzata, con il rischio effettivo di essere poi dilavata andando così ad incrementare il fenomeno dell'inquinamento degli acquiferi.
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Iannuccelli, Pamela. "Riqualificazione architettonica, risparmio e produzione dell'energia in ambito urbano. Un caso di studio nel peep corticella a bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5464/.

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Pistocchi, Rubens Manuel Giorgio. "Analisi della produzione di energia biotermica attraverso l'utilizzo del ThermoCompost." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15043/.

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Abstract:
Il presente studio nasce con l’obiettivo di studiare l’efficacia di un impianto di ThermoCompost per la produzione di acqua calda da utilizzare come vettore termico ai fini del riscaldamento di un fabbricato di piccole dimensioni, posto all’interno dell’Orto botanico dell’Università di Bologna. Il ThermoCompost è un impianto ecologico ed economico che a partire dal compostaggio dei sottoprodotti agricoli e forestali, recupera energia biotermica tramite la circolazione di acqua in una serpentina di tubo posta internamente al sistema ed una piccola pompa elettrica consentono di estrarre acqua calda per uso sanitario e/o per riscaldamento, inoltre il sistema produce al termine del trattamento, un ottimo ammendante. Come un compost domestico i batteri (aerobici), naturalmente presenti, o aggiunti quando necessario sia con letame o preparati, innalzano la temperatura nel cumulo nel giro di breve tempo anche oltre i 55 °C per 12-18 mesi. I benefici ambientali ottenibili dall'adozione di un impianto di ThermoCompost sono molteplici, non soltanto legati all’autoproduzione di energia biotermica e al riscaldamento di acqua sanitaria, edifici e serre, ma anche connessi al recupero dei sottoprodotti della filiera agricola e forestale con la riduzione dei rifiuti e dei costi di gestione ad essi connessi e al miglioramento della qualità del suolo per una migliore crescita delle colture grazie all'utilizzo del compost risultante al termine del processo di compostaggio. L’analisi progettuale preliminare si è basata su alcuni scenari ipotetici, nei quali, si è considerato un cumulo di cippato di legno di altezza di 2 metri e di larghezza di 3 metri all'interno del quale è inserito un tubo a spirale in polietilene. Lo studio è stato condotto per via teorica applicando le leggi della termodinamica e della trasmissione del calore per arrivare ad un primo dimensionamento di massima del sistema.
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Ambrosioni, Martina. "Impiego della iperossigenazione per la produzione di vini Viognier sudafricani." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’iperossidazione dei mosti in fase pre—fermentativa è una tecnica volta alla stabilizzazione della parte polifenolica dei mosti e dei conseguenti vini ottenuti da essi. L’ossigeno che entra a contatto nel mosto riesce ad ossidare la parte polifenoli, in particolare gli acidi idrossicinnamici e i flavan-3-oli, che precipitano durante le fasi di pulizia del mosto. Si ottengono in tal modo dei vini con un contenuto inferiore di substrato ossidabile che evolvono meno i difetti ossidativi a cui i vini bianchi sono soggetti. Lo studio della tecnica di iperossidazione risulta essere ancora agli albori, soprattutto in merito agli effetti che tale trattamento produce in vini ottenuti da varietà aromatiche. Lo studio in oggetto, effettuato presso la Stellenbosch University (Sudafrica) ha esplorato l’effetto che l’iperossidazione pre-fermentativa ha avuto su vini ottenuti da varietà aromatica di Viognier, prodotti in Sudafrica. Sono stati analizzati sia gli effetti sui principali parametri chimico-fisici durante il processo di vinificazione, sia le proprietà sensoriali dei vini. I vini ottenuti con tale tecnica sono stati confrontati con vini prodotti dalle medesime uve mediante vinificazione convenzionale per mosti bianchi. I risultati ottenuti per i principali parametri si sono rivelati in linea con quanto riportato in bibliografia e hanno suggerito nuovi approcci analitici per futuri studi al fine di comprendere se l’iperossidazione può essere una tecnica applicabile a varietà aromatiche e non.
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Pirone, Maurilio <1985&gt. "Il governo della forza-lavoro. Produzione e soggettività secondo Marx." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8179/1/Il%20governo%20della%20forza-lavoro.%20Produzione%20e%20soggettivit%C3%A0%20secondo%20Marx%20%28Stampa%29.pdf.

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Abstract:
Marx continua ad essere un pensatore vivo, come dimostrano i numerosi studi degli ultimi anni. Marx va costantemente alla ricerca di quelle forze soggettive che possano fare la storia dal suo interno. E le individua in quelle potenze produttive che sono trasformate in soggetto storico all’interno della società civile moderna. Il capitale per Marx non è soltanto una gigantesca macchina che produce ricchezza. È prima di tutto un rapporto sociale. Accanto alle logiche della valorizzazione sono necessarie e si sviluppano delle tecniche di potere che producono la soggettività del lavoro. Governare la forza-lavoro significa istituire un rapporto di subalternità, disciplinare l’uso dei corpi, regolare la mobilità e l’accesso degli individui alla ricchezza. È per questo motivo che ho trovato utile riprendere alcuni tasselli della complessa produzione teorica foucaultiana al fine di pensare l’impensato in Marx. Il mio lavoro si colloca ai bordi di questa frontiera per spingersi oltre, indagando le strategie, i metodi e le tecniche tramite le quali per Marx la forza-lavoro è catturata in una rete di produzione/potere. Questa maglia di relazioni soggettive e dispositivi oggettivi costituisce quella che Marx chiama la società civile. La bürgerliche Gesellschaft, infatti, non è per Marx solo il luogo dello scambio, della compravendita della forza-lavoro, del sistema dei bisogni, ma anche spazio della cooperazione, della costituzione di corpi collettivi, dello sviluppo di forme organizzative e aspirazioni politiche. È così che il governo della forza-lavoro (in senso oggettivo) si tramuta in liberazione delle forze produttive tramite l’invenzione di nuove istituzioni (quel governo del lavoro vivo in senso soggettivo esemplificato dalla Comune di Parigi).
Marx continues to be a lively thinker, as shown by numerous studies in recent years. Marx is constantly looking for those subjective forces that could act the story from the inside. And he identifies them in those productive powers that have become an historical subject within modern civil society. Capital for Marx is not only a gigantic machine that produces wealth. It is first and foremost a social relationship. In addition to the logic of enhancement, techniques of power are necessary and developed in order to produce the subjectivity of the work. Governing the workforce means to establish a subordinate relationship, to control the use of bodies, to adjust the mobility and access of individuals to wealth. It is for this reason that I found useful to take some pieces of the complex theoretical production of Foucault in order to think the unthinkable in Marx. My work is at the edge of this border to go further by investigating the strategies, methods and techniques through which workforce is captured in a production/power network. This web of subjective relations and objective devices constitutes what Marx calls the civil society. The bürgerliche Gesellschaft, in fact, for Marxi s not only the place of exchange and of the system of needs, but also field for cooperation, for the production of collective bodies, and development of organizational forms and political aspirations. That is how the government of the workforce (in the objective sense) turns into liberation of the productive forces through the invention of new institutions (that government of living labor in the subjective sense exemplified by the Paris Commune).
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Servino, Lorenzo <1986&gt. "Lavorare con il legno: l'organizzazione della produzione in un'edilizia innovativa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3599.

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Abstract:
Dopo una breve introduzione, la prima parte dell'elaborato descrive il settore del l'edilizia in legno, le sue origini, le tecniche di progettazione, i materiali utilizzati e i vantaggi rispetto ad un'edilizia tradizionale. Successivamente viene presentata l’azienda Stratek, soffermando l’attenzione sul sistema di funzionamento e sulla posizione all’interno del mercato. La terza sezione si concentra sulla letteratura e gli aspetti teorici relativi a gli strumenti di analisi e descrizione che vengono utilizzati per lo studio del caso. Viene introdotta la programmazione operativa (scheduling), seguita dalla teoria delle code e dalle regole di attribuzione di priorità. L'ultima parte si focalizzerà sullo studio del caso aziendale, realizzando un’analisi descrittiva che evidenzia le criticità aziendali e valutando le possibili soluzioni per migliorarle. Le conclusioni chiudono il lavoro.
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De, Coppi Sara <1985&gt. "Welcome back: analisi sul rientro della produzione nel paese d’origine." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7219.

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Abstract:
A partire dagli anni 60 la delocalizzazione produttiva verso i paesi dell’Est è stata scelta da molteplici aziende, in particolare del nord Europa e Nord America, spinte soprattutto dall’attrattiva di un più basso costo della manodopera. Dall’inizio degli anni 2000 però si è riscontrata una debole ma costante spinta al rientro in patria ( back reshoring) , o quantomeno in paesi prossimi (near reshoring). L’elaborato volge alla dimostrazione che l’inversione di rotta non è provocata tanto da cambiamenti delle condizioni esogene, ma molto più dalla consapevolezza da parte dell’azienda di aver “sbagliato mossa” con la delocalizzazione, essendosi concentrata solo sul minor costo del lavoro e avendo tralasciato altri aspetti. I principali motivi del reshoring infatti non risiedono nel riallineamento del costo del lavoro, ma in problemi quali bassa qualità, costi di trasporto elevati, poca flessibilità, mancanza di infrastrutture. Inoltre il “cambiamento di idea” avviene circa soltanto a 2-5 anni dalla precedente delocalizzazione. Queste tesi sono confrontate con i feedback ricevuti da una selezione di aziende italiane che hanno effettuato il rientro ( sia in prima persona che in termini di scelte in outsourcing). Ad oggi con 79 aziende rientrate l’Italia si attesta a secondo stato a livello mondiale per reshoring e segue soltanto gli Stati Uniti (forti di un settore manifatturiero molto potente e di condizioni più favorevoli alla produzione come il minor costo dell’energia). Seguono Germania e UK che hanno saputo attirare di nuovo le aziende con adeguate agevolazioni.
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Busacca, Sofia <1995&gt. "L'esperienza della produzione artigianale: il caso delle distillerie nel Vicentino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14902.

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Abstract:
La tesi riguarda in particolar modo il turismo esperienziale. Il turista ricerca sempre più non solo una semplice visita ma una vera e propria esperienza, coinvolgente e memorabile e oggi oltre alle destinazioni più conosciute tende a scegliere come mete anche luoghi più marginali ma ricchi di tradizione, storia, cultura e sapere. Nel mio elaborato mi soffermo in particolare su quelle aziende che aprono le porte al pubblico adoperando la visita d'impresa come strumento di marketing utile per la trasmissione e valorizzazione del proprio bagaglio. In particolare la seconda parte della tesi riguarda dei casi studio, ovvero alcune distillerie della provincia di Vicenza. Esse adoperano la visita aziendale e tramite essa hanno scelto di far vivere al consumatore un'esperienza diversa e di autenticità. Tramite la visita luoghi di mera produzione come le distillerie si possono trasformare in luoghi veicolo di cultura e di know-how.
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Palumbo, Silvia Gabriella Licia Michela <1989&gt. "Le dimore della danza: Centres chorégraphiques nationaux,Tanzhaus e i Centri di Produzione della Danza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7859.

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Abstract:
Il presente elaborato si pone l’obiettivo di delineare il settore della danza in Italia. Dopo una breve panoramica sui soggetti e le entità che vi operano verranno mostrate tutte le problematiche inerenti al settore dell’arte tersicorea. Una volta mostrato il reale stato di salute della danza nel nostro paese, prenderemo in esame Aterballetto-Fondazione Nazionale della danza, la quale per il triennio corrente è stato nominato Centro di Produzione della Danza dal Ministero dei Beni e delle attività culturali. La compagnia Aterballetto rappresenta un unicum in Italia sia per essere la prima realtà stabile, oltre le fondazioni liriche, sia per l’innovatività della proposta culturale offerta. Verranno brevemente descritti, inoltre, i Centre Chorégraphique National francesi e le DanceHouse tedesche, modelli di gestione e organizzazione esemplari, idonei e funzionali alla produzione, diffusione e promozione della danza. Un’ultima riflessione, la quale non pretende di essere esaustiva, verrà effettuata sul confronto delle diverse realtà europee e l’ ipotesi di un sistema internazionale che abbia confini e geografie dagli orizzonti aperti per permettere una circuitazione sostenibile delle produzioni coreutiche e una spinta sempre maggiore verso progetti di produzioni condivise.
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Panfili, Giulio. "Valutazione del costo di produzione del kWh elettrico da combustibile fossile in funzione della produzione rinnovabile non programmabile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
A fronte di una sempre maggiore penetrazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile nel parco di produzione globale, cresce la necessità di comprendere come tale penetrazione vada a integrarsi e impattare sul funzionamento e sui costi di produzione degli impianti di generazione da fonte fossile. Infatti, date le caratteristiche di aleatorietà e non programmabilità che le fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico implicano, la presenza di impianti a combustibile fossile risulta a tutt'ora fondamentale per garantire la sicurezza e l'efficienza del sistema elettrico. Infatti la flessibilità dei moderni gruppi di produzione a fonte fossile può permettere di compensare, entro certi limiti, la variabilità e imprevedibilità del contributo rinnovabile.Gli impianti fossili saranno chiamati a operare in un’ampia gamma di carico con frequenti fermate e rapidi avviamenti, passando da aspettative di esercizio di 4000-5000 ore/anno a circa 1000-2000 ore/anno. Nel presente studio si cercherà di quantificare l’effetto che tale situazione può avere sui costi di un impianto di generazione da fonte fossile. Nel capitolo 1 viene data una panoramica generale del livello di penetrazione delle fonti rinnovabili nel contesto mondiale e italiano. Nel capitolo 2 si introdurrà la modalità di calcolo dei costi utilizzata in questa tesi, basata su l’utilizzo dei dati di letteratura da cui valutare l’impatto che un singolo “avviamento” può avere sui costi di un impianto. Nel capitolo 3 tali valutazioni di costo saranno esplicitate per i gruppi turbogas, aeroderivati e heavy duty, con una prima valutazione del costo del megawattora, tramite la metodologia proposta. Nel capitolo 4 verrà ripetuta per i cicli combinati la stessa valutazione del capitolo precedente. Nel capitolo 5 verranno esplicitati i valori dei costi calcolati e i relativi trend ottenuti.
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Deliallisi, Bruno. "Progetto, gestione e collaudo di azionamenti elettrici per impianto di produzione industriale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L'elaborato descrive la progettazione, la gestione e il collaudo di una cabina elettrica per impianti industriali. Vengono descritti all'interno di essa l'impianto meccanico, gli azionamenti elettrici, i sensori e il quadro elettrico che ha il compito di alimentare e gestire tutti i componenti in campo. L'analisi e la progettazione descrivono tutto il processo partendo dalle specifiche ricevute fino al collaudo in cantiere
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