Academic literature on the topic 'Decostruzione del testo'

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Journal articles on the topic "Decostruzione del testo"

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Selvaggi, Caterina. "A proposito del film "Balzac" di J. Dayan. Roland Barthes, Honoré de Balzac e la Decostruzione." PSICOBIETTIVO, no. 1 (August 2010): 161–72. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001011.

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Abstract:
La recente uscita in Italia di un film su Balzac, (regia di Josée Dayan) in coincidenza col trentennale della morte del critico-scrittore Roland Barthes, offre l'occasione di ripensare al notissimo saggio critico di Barthes dal titolo S/Z, che č un'analisi del racconto Sarrasine, dil Balzac. Si tratta di un saggio in cui Barthes espone la teoria critica che distrugge ogni pretesa alla interpretazione di un testo e alla ricerca in esso di "sigificati ultimi" e apre la strada a quella discussa corrente critica chiamata "decostruzione". Ma la visione del film su Balzac, accanto alla lettura del Journal de deuil, il diario scritto da Barthes per due anni dopo la morte della madre, pubblicato quest'anno in edizione italiana (per Einaudi), mostra analogie profonde tra il conflitto di Barthes con sua madre e il rapporto altrettanto drammatico di Balzac con la propria madre.
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Comberiati, Daniele. "La colonia cinese: Le rappresentazioni culturali e letterarie della Concessione italiana di Tientsin nella letteratura e nella cultura italiana del Novecento." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 48, no. 3 (August 10, 2014): 398–410. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814540421.

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Abstract:
Pur essendo stata breve e marginale rispetto alle altre esperienze coloniali, la Concessione italiana di Tientsin (1901–1947), unica esperienza di colonizzazione italiana in Asia, è interessante per le particolari dinamiche di decostruzione e ricostruzione dell’identità nazionale di cui è stata portatrice. Attraverso lo studio delle rappresentazioni letterarie e culturali di cui è stata oggetto (dai romanzi tardo-futuristi del collettivo marinettiano de I Dieci fino al fumetto Shanghai Devil di Gianfranco Manfredi, passando per le autobiografie degli ufficiali e per i testi degli esploratori, senza dimenticare di motivare “l’assenza” della Concessione italiana di Tientsin negli scritti sulla Cina degli scrittori degli anni Sessanta), la concessione cinese può, infatti, rappresentare una sorta di “laboratorio del colonialismo”, dove più evidenti sono le contraddizioni e i conflitti della presunta omogeneità nazionale. Nell’articolo, attraverso un’analisi diacronica e grazie all’apporto delle teorie postcoloniali e degli studi sulla razza, si passano in rassegna non solo i testi letterari su Tientsin, ma anche le dinamiche orientaliste e le rappresentazioni della razza e dell’identità italiana che essi mettono in gioco.
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Witcher, Robert. "Broken pots and meaningless dots? Surveying the rural landscapes of Roman Italy." Papers of the British School at Rome 74 (November 2006): 39–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003226.

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Abstract:
VASI ROTTI E PUNTI PRIVI DI SIGNIFICATO? RICOGNENDO IL PAESAGGIO RURALE DELL'ITALIA ROMANAIn questo articolo mi domando come mai il rapido sviluppo metodologico delle indagini di superficie come tecnica per lo studio dell'Italia romana rurale non è stato accompagnato da sviluppi paralleli nelle branche teoretiche e interpretative. L'indagine di superficie rimane legata ad un limitato range di domande guidate da testi e domande ‘processuali’, ed è isolata da un più ampio pensiero archeologico circa la cultura materiale e il paesaggio. In forte contrasto con altre regioni e periodi, lo studio del paesaggio romano d'Italia continua a focalizzarsi sui siti, sulla ceramica e sui processi, piuttosto che sui luoghi, la gente e le idee. lo auspico un cambiamento epistemologico per portare gli studi verso un dialogo con la piu ampia disciplina. A questo scopo vengono sottoposte a critica pratiche teoretiche e metodologiche. La convinzione che la ricognizione è incapace di rispondere a questioni come l'identità sociale viene abbandonata attraverso una ‘decostruzione’ di come la conoscenza archeologica viene costruita. Una serie di potenziali soggetti di ricerca vengono discusse al fine di delineare una nuova agenda per le ricognizioni in Italia. Il fine è quello di stimolare una diversificazione degli approcci che realizzino pienamente il potenziale informativo della ricognizione come contributo alla studio dei paesaggi romani.
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Dissertations / Theses on the topic "Decostruzione del testo"

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Emanuele, Valerio <1996&gt. "Czech Mate! Decostruzione delle complessità del testo pornografico all-male ceco attraverso la sottotitolazione. Un caso studio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21552.

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Abstract:
Questa tesi si concentra sulla traduzione audiovisiva (AVT) di materiale sessualmente esplicito all-male, ricorrendo all'analisi dell'industria dell'intrattenimento per adultә in Cechia e del relativo contesto sociale. Da una parte, fornisce una panoramica dei Porn studies a livello mondiale, una definizione del pubblico del porno e, infine, le produzioni all-male in Cechia, sulla base di premesse sociali e storiche. Dall’altra, è il risultato di una traduzione audiovisiva costruita sui trend attuali e più recenti dell'AVT, nonché sull’analisi sociolinguistica di questi testi per tenere conto delle differenze di variazione tra ceco e italiano. Queste due linee di ricerca sono riunite nella proposta di tre traduzioni di video porno - attraverso la sottotitolazione - per evidenziare alcune sfide inerenti al testo pornografico ceco. In questo contesto, i sottotitoli sono da individuare come un elemento saliente nel porno ceco all-male, implicando così un'analisi necessaria della sua dimensione (socio)linguistica. Inoltre, per inquadrare la complessità del testo pornografico, verranno indagate tre sfere linguistiche: una pornosfera relativa al linguaggio sessuale esplicito; una cecosfera, riguardante la terminologia legata alla cultura; e infine una queerosfera, incentrata sui socioletti delle comunità queer.
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ammannati, gianluca. "Decostruire i classici della pedagogia." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1191028.

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Abstract:
Alla luce della rivoluzionaria teoria semiologica di Derrida basata sulle quattro tesi “La scrittura prima della lettera”, “La fine del libro e l’inizio della scrittura”, “La struttura grafematica della comunicazione e dell’esperienza” e “Non c’è fuori testo”, nella prima parte del nostro studio, indaghiamo quella “literacy” nell’ordine della lettura che, secondo il grammatologo francese, dovrebbe mobilitare la competenza di decostruire un testo, in aggiunta al classico “commento raddoppiante”. Prendiamo poi in esame “La strategia generale della decostruzione” delle dicotomie del pensiero metafisico e la proponiamo come metodologia per decostruire le antinomie classiche della pedagogia. Nella seconda parte, ci cimentiamo con alcune letture decostruttive cercando di individuare quel movimento di significazione della différance che attraversa ogni testo inscritto nella storia della metafisica, ossia quella disseminazione del senso che deborda qualsiasi modellistica pedagogica; un’eccedenza di senso che, paradossalmente, consente la costruzione sistematica del discorso educativo ma, al contempo, ne impedisce la chiusura teoretica. Pertanto, attraversando la linea del tempo, cominciamo con la decostruzione del concetto di maieutica del Socrate platonico, poi passiamo alla decostruzione integrale di un’opera, il De magistro di Agostino, per finire con la decostruzione di un insieme di testi, il corpus pestalozziano. Dopo le conclusioni, in appendice, abbozziamo una rilettura in chiave decostruttiva di un classico della pedagogia italiana contemporanea, Educazione alla Ragione di Giovanni Maria Bertin.
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