Academic literature on the topic 'Danni agricoli'

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Journal articles on the topic "Danni agricoli"

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Riley, D. N. "New aerial reconnaissance in Apulia." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 291–307. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009843.

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Abstract:
NUOVE RICOGNIZIONI AEREE IN PUGLIAGrazie alle fotografie scattate dalla Royal Air Force durante la Seconda Guerra Mondiale nell'area del Tavoliere, in Puglia, fu registrata la presenza di tracce nelle piante coltivate dalle quali sono state ottenute un gran numero di informazioni di tipo archeologico. Ulteriori voli compiuti nel 1987 e nel 1989 dal Oberstleutnant O. Braasch, accompagnato sia dall'Autore che da altri, hanno dimostrato come ancora sia possibile utilizzare tale tecnica per l'individuazione di antiche tracce nelle piante coltivate, sempre in Puglia, nonostante i danni procurati fino ad oggi dai lavori agricoli eseguiti a partire dal periodo successivo alla guerra. Quest'articolo fornisce una serie di brevi informazioni circa 70 villaggi trincerati di tipo Neolitico osservati nel Tavoliere e nelle sue vicinanze, oltre che di altri 11 villaggi trincerati individuati più a Sud, vicino ad Altamura e a Matera. I siti di epoca romana individuati nel Tavoliere comprendono i resti di centuriazione oltre che dettagliate tracce appartenenti ad una villa e di trincee vicine a questa, scavate quasi sicuramente quando furono piantate delle viti. L'articolo considera la frequenza delle tracce nelle piante coltivate nell'Italia meridionale orientale e le loro relazioni con i terreni locali. Poiché tali tracce compaiono quasi esclusivamente su terreni particolarmente favorevoli, viene enfatizzata la necessità di prendere in considerazione anche le evidenze di carattere geologico e pedologico di una regione nei casi in cui venga studiata la distribuzione di siti individuati unicamente attraverso tracce nelle piante coltivate.
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2

Picon Alt, Júlio, Mauren Buzzatti, Ana Monteiro Costa, and Saritha Denardi Vattathara. "Expansão da mineração carbonífera no Rio Grande do Sul e a crise de valor do capitalismo contemporâneo: Uma análise socioeconômica do EIA/RIMA da Usina Termelétrica Nova Seival nos assentamentos da reforma agrária em Candiota e Hulha Negra." AMBIENTES: Revista de Geografia e Ecologia Política 3, no. 2 (December 21, 2021): 251–96. http://dx.doi.org/10.48075/amb.v3i2.28237.

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Abstract:
Neste trabalho, compreendemos a expansão da fronteira extrativista minerária no Rio Grande do Sul à luz do movimento atual do capital, vinculando a crise de sobreacumulação do capitalismo à decorrente intensificação da acumulação por despossessão, tendo o land grabbing como um dos seus principais ajus­tes tempo-espaço. Nosso objetivo consistiu em apontar as contradições e ameaças sobre os territórios dos agricultores assentados em Hulha Negra e Candiota-RS, considerando os sujeitos diretamente atingi­dos pelo empreendimento, bem como o impacto sobre o processo de reterritorialização como um todo na região, levando em consideração a dinâmica de mobilização e desmobilização de mão-de-obra e os impactos nas estruturas públicas dos municípios. Por meio de revisão teórica marxista e demais fontes secundárias, analisamos criticamente o EIA/RIMA (2020) apresentado pela empresa proponente. Para subsidiar a pesquisa, também foram realizadas entrevistas por ligações e reuniões virtuais com morado­res e representantes das organizações locais, levando em conta i) a Geração de expectativas e incertezas na população; ii) Mobilização e desmobilização de mão-de-obra; iii) Pressão e interferências sobre infra­estruturas e serviços públicos; iv) Dinamismo na economia; v) Aumento/diminuição de arrecadação mu­nicipal, entre outros. Considerando os impactos sobre os assentamentos, a geração de energia por meio de matéria-prima já rejeitada e os danos ambientais já encontrados na região causados pela mineração do carvão pretérita, identificamos que esse empreendimento não se vincula ao desenvolvimento susten­tável local, mas ao land grabbing tão importante à acumulação por despossessão. Palavras-chave: extrativismo; crise de valor do capital; acumulação por despossessão; Assentamentos rurais; Land grabbing. Abstract In this paper, we understand the expansion of the mining extractive industry’s frontier in Rio Grande do Sul (the southernmost state in Brazil) in light of the current movement of the capital, linking the overaccumulation crisis in capitalism to the resulting intensification of accumulation by dispossession, where land grabbing plays a major role in its time-space adjustments. Our goal is to point out the contradictions and threats on the territories of the peasants settled in two municipalities (Hulha Negra and Candiota), considering the subjects directly affected by the undertaking, as well as the impact on the re-territorialization process as a whole in the region, taking into consideration the dynamics of mobilizing and demobilizing labor force and the impacts in the public structures of the municipalities. Through a Marxist Theoretical review and secondary sources, we critically analyze the EIA/RIMA (2020) presented by the proposing company. To support the research, interviews were also conducted through calls and virtual meetings with residents and representatives of local organizations, taking into account i) the generation of expectations and uncertainties in the population; ii) Mobilization and demobilization of labor; iii) Pressure and interference on infrastructure and public services; iv) Dynamism in the economy; v) Increase/decrease in municipal collection; between others. Considering the impacts on the settlements, the generation of energy through raw material that has already been rejected and the environmental damage already found in the region caused by past coal mining, we identified that this undertaking is not linked to local sustainable development, but to land grabbing that is so important to the accumulation by dispossession. Keywords: extractivism; capital value crisis; accumulation by dispossession; rural settlements; land grabbing. L'espansione delle miniere di carbone minerale nel Rio Grande do Sul e la crisi del capitalismo contemporaneo: Un’analisi socioeconomica dello EIA/RIMA della centrale termoelettrica Nova Seival negli insediamenti di riforma agraria in Candiota e Hulha Negra Astratto In questo articolo analisiamo l'espansione della frontiera estrattiva mineraria nel Rio Grande do Sul alla luce dell’attuale movimento di capitale, congiungendo la crisi di sovraaccumulazione del capitalismo alla conseguente intensificazione dell'accumulazione per espropriazione, avendo il fenomeno land grabbing come uno dei suoi principali aggiustamenti spazio-temporali. Il nostro obiettivo era di evidenziare le contraddizioni e le minacce sui territori degli agricoltori insediati nei lotti in Hulha Negra e Candiota-RS, considerando i soggetti direttamente impattati dall'impresa, nonché l'impatto sull’intero processo di ri-territorializzazione nella regione, portando a considerare le dinamiche di coinvolgimento e smobilitazione del lavoro e gli impatti sulle strutture pubbliche nei comuni. Con una rassegna teorica marxista e altri dati di campo, analizziamo criticamente lo EIA/RIMA (2020) presentata dall’impresa proponente. A supporto della ricerca sono state realizzate interviste tramite call e incontri virtuali con residenti e rappresentanti delle organizzazioni locali, tenendo conto i) della generazione di aspettative e incertezze nella popolazione; ii) Surgimento e smobilitazione del lavoro; iii) pressioni e interferenze su infrastrutture e servizi pubblici; iv) Dinamicità nell'economia; v) Aumento/diminuzione della riccetta comunale; tra altri. Considerando gli impatti nei lotti di riforma agraria, la generazione di energia attraverso materie prime già scartate e i danni ambientali già riscontrati nella regione causati dalle attività estrattive del carbone fossile passate, abbiamo identificato che questo progetto non è coerente allo sviluppo sostenibile locale, ma al land grabbing che è il fenoeno importante per l’accumulazione per espropriazione. Parole-chiave: estrattivismo; crisi del valore del capitale; accumulazione per espropriazione; lotti agricoli; land grabbing.
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Coderoni, Silvia, and Alberto Manelli. "Agricoltura e sviluppo compatibile con il clima: prospettive globali di finanziamento." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (September 2011): 35–58. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002004.

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Abstract:
Le complesse relazioni tra i fattori fisici, economici e sociali che riguardano il settore agricolo in un contesto di cambiamenti climatici, fanno sě che le strategie per affrontare tale problematica non possano prescindere da un approccio integrato delle politiche di sviluppo, mitigazione e adattamento. Tale approccio puň essere definito come "sviluppo compatibile con il clima", ovvero una strategia che minimizza i danni causati dagli impatti climatici, mentre massimizza le opportunitŕ di crescita che un futuro a basse emissioni e piů resiliente puň portare. I livelli di finanziamento per lo sviluppo compatibile con il clima, tuttavia, sono ad oggi decisamente insufficienti, nonostante i flussi finanziari verso i PVS possano rappresentare uno dei modi principali per riconciliare equitŕ ed efficienza nell'affrontare i problemi del cambiamento climatico. Le prospettive per la finanza per il clima comprendono sia la creazione di nuovi fondi di finanziamento, sia il miglioramento e potenziamento di quelli esistenti, ma si fondano sul riconoscimento del ruolo del settore nella mitigazione e della sua peculiare vulnerabilitŕ ai cambiamenti climatici.
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Corti, Claudia, Fausto Barbagli, Lara Bassu, Anna Rita Di Cerbo, Pietro Lo Cascio, Neftalì Sillero, Valeria Nulchis, et al. "Monitoraggio della biodiversità in relazione all’applicazione degli standard di condizionalità: 4.2c, 4.6, 4.3 (olivo)." Italian Journal of Agronomy 10, no. 1s (February 19, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/ija.2015.749.

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Abstract:
<p>Nel presente lavoro vengono riportati i risultati relativi ai monitoraggi della diversità faunistica per i seguenti standard: 4.2c, 4.3 (olivo), 4.6. I risultati ottenuti sono nel complesso interessanti sia dal punto di vista metodologico sia per quanto concerne gli aspetti conservazionistici e gestionali. Emerge l’importanza di utilizzare più indicatori o gruppi tassonomici che comprendano <em>taxa</em> ecologicamente e funzionalmente diversi per valutare la “biodiversità”. Relativamente allo sfalcio è stato osservato che una “blanda gestione” dei ritirati dalla produzione può favorire un certo incremento di biodiversità sia per quanto riguarda gli Artropodi, sia per quanto riguarda i Rettili. Risultati concordi sono stati osservati anche negli oliveti dove la gestione della vegetazione al suolo (sfalcio) sembrerebbe incrementare la diversità. Tuttavia è opportuno ricordare che l’effetto monitorato, almeno nei ritirati dalla produzione, non è quello immediatamente successivo all’azione meccanica che invece provoca danni diretti e immediati alla fauna (ferimento e uccisione). Emerge con evidenza dai dati raccolti anche l’importanza della presenza, all’interno degli agro-ecosistemi, di aree a minor disturbo antropico, naturali e semi-naturali: fasce ecotonali e ripariali, ma anche bordure dei campi. Viceversa l’uniformità del paesaggio e la presenza di grandi estensioni coltivate a monocoltura rappresentano elementi sfavorevoli alla biodiversità animale. Nel monitoraggio attraverso l’utilizzo della tecnica di fototrappolaggio è emersa l’importante funzione svolta dai muretti a secco, “presenze” tipiche e diffuse nel paesaggio agricolo tradizionale del nostro territorio italiano. Per molti <em>taxa</em> animali detti manufatti assolvono a funzioni ecologiche diverse, quali: rifugio, aree di foraggiamento, passaggio o sosta nonché punti ottimali per la termoregolazione.</p>
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Modena, Emilio. "Editorial." Journal für Psychoanalyse, June 1, 2005. http://dx.doi.org/10.18754/jfp.4546.1.

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Abstract:
Liebe LeserInnen,Schwerpunkt, ja Schwergewicht dieses (Doppel-)Heftes ist Fritz Morgenthaler (1919-1984), dem das Psychoanalytische Seminar anlässlich seines 20. Todestages einen internationalen Kongress gewidmet hat (»Traum – Technik – Sexualität«, vom 3. - 5. März 2005 im Volkshaus Zürich). Diese drei Tage standen unter dem Motto »Faire travailler Morgenthaler«, was laut Programmheft »frei nach Laplanche (dt. 1996)« bedeuten sollte »Morgenthaler zum Arbeiten bringen.« Ich übersetze: Morgenthaler produktiv wenden, sich an ihm abarbeiten. Eine Ehrung also nach der Art jener, wie die Teppichweber von Kujan-Bulak Lenin ehrten. Bertolt Brecht erzählt, sie hätten mit dem gesammelten Geld statt einer Büste Petroleum gekauft, um damit den Sumpf hinter dem Kamelfriedhof von Stechmücken zu befreien, die »das Fieber erzeug(t)en« »So nützten sie sich, indem sie Lenin ehrten und Ehrten ihn, indem sie sich nützten, und hatten ihn Also verstanden.«1Bei der Arbeit wollte niemand zurückstehen. Dem Aufruf Ralf Binswangers folgte erst eine Arbeitsgruppe (ausser ihm: Christian Hauser, Emilio Modena, Peter Passett, Vreni Schärer, Hans-Ruedi Schneider, Christoph Stettler, Judith Valk, Christine Widmer) und dann (fast) das ganze Seminar, buchstäblich alle Fraktionen, man könnte sagen das PSZ in corpore, wie ein Mann (natürlich haben dann bei der perfekten Organisationsarbeit vor allem unsere zwei Sekretärinnen Dorothea Bünzli und Martha Bachmann gearbeitet)…Man/frau hat sich die Arbeit mit Morgenthaler nicht leicht gemacht: In so genannten Werkbefragungen (acht fortlaufende und 18 einmal stattfindende Kleingruppen) wurden einschlägige Texte zu seinen drei »Kerngeschäften« (Binswanger) - Traum, Technik, Sexualität – und zur Ethnopsychoanalyse aufgearbeitet. In 20 Einzelvorträgen und Symposien (»Begegnungen und Kontroversen«) wurden sowohl die Tagesthemen als auch »spezielle Themen«, von der Ethnopsychoanalyse bis zur materialistischen Dialektik, vertieft, diskutiert, kritisiert, ergänzt. Lediglich die einführenden Hauptreferate und den öffentlichen Vortrag trauten sich die Zürcher nicht zu. Auch scheute man die Eloquenz unserer italienischen und französischen Vernetzungsfreunde und den Aufwand für die Simultanübersetzung. So wurden sie allesamt dem »grossen Bruder« im Norden anvertraut, solchermassen die besonderen Beziehungen des PSZ zu Frankfurt und zu München dokumentierend. Zwei Tagungsplena, die von eigens dazu bestellten Beobachterinnen eingeleitet wurden, rundeten den Kongress ab.Vom allgemeinen Arbeitsfieber ergriffen, liessen wir uns von der Redaktion dazu verführen, den Kongress zu dokumentieren – und hatten fortan die doppelte Arbeit. So ist dieses Heft zu Stande gekommen. Wir haben – abgesehen von den nicht dokumentierbaren Werkbefragungen und den nicht dokumentierten Diskussionen – nichts ausgelassen und lediglich die Forumbeiträge hinzu gefügt. Finanziert wird die weit über das normale Budget hinausgehende Publikation dank eines Beschlusses der Teilnehmerversammlung des PSZ aus dem Kongressgewinn, sodass unsere AbonnentInnen in den Genuss des Doppelheftes zum Preis eines Einzelheftes gelangen (werben Sie aber bitte für uns!). Lediglich vier Arbeiten, die unbedingt zum Ganzen dazu gehören, finden Sie hier aus verschiedenen Gründen nicht: »Die zentralen Theorien Fritz Morgenthalers im Vergleich mit Donald Meltzer als einem wichtigen Vertreter postkleinianischer Psychoanalyse« von Karl Mätzler (Salzburg) haben wir bereits in Heft 44 (Schwerpunkt »Schnittstellen«) vorpubliziert. »100 Jahre Traumdeutung« von Judith Valk (Zürich) müssen Sie in unserem Schwesternblatt in Salzburg, dem »Werkblatt«, nachschlagen. Und die Arbeit von Judith Le Soldat (Zürich) über »Agricola-agricolae – Vom Propfen zum Arschpenis« ist infolge einer ernsteren Erkrankung der Autorin ausgefallen. Schliesslich hat Pedro Grosz (Zürich) darauf verzichtet, seine Ausführungen über den Brief Fritz Morgenthalers an Heinz Kohut von 1983 zu verschriften. Diesen Brief finden Sie aber neu aufgelegt in den von Judith Valk im Psychosozial-Verlag herausgegebenen »Vermischten Schriften«.2Da Fritz Morgenthaler nicht nur Psychoanalytiker, sondern auch Maler war, gehörten zum Kongress die Vernissage und die Ausstellung seiner Bilder im Museum Baviera, die wir leider nur im Sinne einer Kostprobe dokumentieren können. Auf dem Cover ein Ausschnitt aus dem »Chinesischen Variété in Bangkok« von 1957, im Inneren die «Vögel, Afrika« (1964), das undatierte Aquarell »Sepik« und »New York« (1972). Ich danke den Söhnen Jan und Marco Morgenthaler für die grosszügige Überlassung der CD ihres Bildbandes, dem wir auch das Portrait von Fritz Morgenthaler entnommen haben.3Hatte ich nicht von einer perfekten Organisation geschrieben? Nein, nicht ganz. Die frei gehaltene Begrüssungsansprache von Paul Parin wurde nicht auf Band aufgenommen. Da ich aber gerade auf seine klaren, kenntnisreichen und herzlichen Ausführungen nicht verzichten wollte, habe ich ihn gebeten, sie mir aus der Erinnerung noch einmal vorzutragen. Mit diesen Erinnerungs- und Begrüssungsworten beginnt das Heft. Meiner Meinung nach hat sich die Arbeit gelohnt: Noch nie war das PSZ in seiner bald 30-jährigen Geschichte zu einer solchen kollektiven Leistung fähig, die jenseits aller Divergenzen und divergierenden Interpretationen und jenseits aller Egoismen und psychoanalytischen Dialekten die gemeinsame Wurzel und ein Zugehörigkeitsgefühl aller mit allen spürbar werden liess. Mein besonderer Dank gilt den in- und ausländischen Gästen, die die Arbeit mit uns zusammen angepackt und sich vom genius loci nicht haben abschrecken lassen.Emilio Modena P.S. Erst nach Redaktionsschluss ist klar geworden, dass es sich beim vorliegenden Doppelheft trotz verantwortbaren Kürzungen umfangsmässig in Wirklichkeit um ein Dreifach-Heft handelt. Und noch mehr kürzen mochten wir nicht… So haben wir trotz Zuschüssen aus dem Kongress-Gewinnfonds das Budget gesprengt und müssen sparen. Wir werden 2006 nur ein einziges Heft im Herbst herausbringen (Schwerpunkt Ethnopsychoanalyse). Das Schwerpunktheft »Psychoanalyse in den Transformationsstaaten« (ehemals real sozialistisch) muss auf Frühjahr 2007 verschoben werden.1Aus: B. Brecht »Die Teppichweber von Kujan-Bulak ehren Lenin«2Morgenthaler, F.(2005): Psychoanalyse, Traum, Ethnologie – vermischte Schriften, Giessen, S. 15-203Morgenthaler, J. und M. (2005): Löwen zeichnen. Vögel zaubern. Mit Fritz Morgenthaler verreisen, Giessen (Psychosozial-Verlag)
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Dissertations / Theses on the topic "Danni agricoli"

1

CAPPA, FABRIZIO. "Wild boar impacts on crops and nemoral flora in lowland areas of northern Italy." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/305594.

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Abstract:
La selezione degli habitat del cinghiale è stata studiata nel Parco Regionale della Valle del Ticino, raccogliendo dati sulla distribuzione e abbondanza dei segni di presenza lungo 30 itinerari (lunghezza media 8,02 km, SD = 2,97) rilevati in autunno-inverno e primavera. Abbiamo confrontato l'uso dei diversi tipi di habitat con la loro disponibilità dall'indice α di Manly-Chesson. Per stimare l'effetto della composizione dell'habitat sulla presenza di cinghiali, abbiamo formulato una funzione di probabilità di selezione delle risorse (RSPF) mediante analisi di regressione logistica binaria (BLRA). Per analizzare la presenza nei diversi tipi di habitat, abbiamo effettuato analisi di correlazione e regressione tra l'Indice di Abbondanza Chilometrica (IKA) e la percentuale di tipi di habitat sugli itinerari. Il cinghiale principalmente seleziona i boschi decidui durante tutto l'anno, le foreste di conifere sono utilizzate secondo la loro disponibilità mentre le risaie e le aree urbanizzate vengono evitate. I prati sono prevalentemente utilizzati durante l'autunno e l'inverno mentre in primavera la presenza del cinghiale è più alta nelle zone dove la lunghezza dei margini del bosco è maggiore. Il modello logistico formulato mostra che le foreste decidue ad alta densità hanno influenzato positivamente la probabilità di presenza di cinghiali. Prati e campi hanno invece mostrato un'influenza negativa. La Zona di Protezione Speciale “Risaie della Lomellina” è stata oggetto di uno studio per determinare l'impatto del cinghiale sui terreni coltivati e formulare un modello di previsione del rischio attraverso un'analisi di regressione logistica binaria. I danni hanno riguardato quasi esclusivamente il mais e si sono concentrati in primavera ed estate. Casi sporadici di danni hanno riguardato campi di riso, soia e sorgo. Il rischio di danni è risultato maggiore nei campi vicini alle foreste, lontano dalle strade principali, dalle aree urbane e dalle siepi continue, e nelle aree a bassa densità di popolazione umana. Nel Parco Naturale della Valle del Ticino, dal 2010 al 2017, il 49% delle denunce riporta un evento di danno al mais e il 43% ai prati. La spesa complessiva per rimborsi del mais è stata pari a 439.341,52 euro, con danni concentrati a maggio e tra agosto e settembre. Per i prati i rimborsi sono stati pari a 324.768,66 euro, con eventi di danno concentrati nei mesi di febbraio e marzo. Per ridurre i danni alle colture, l'amministrazione del Parco ha effettuato un controllo letale della popolazione di cinghiali. Dal 2006 al 2017, il metodo di controllo più utilizzato è stato l'abbattimento da altana. Non abbiamo trovato relazioni significative tra il numero di cinghiali abbattuti e l'entità del danno. I fattori che determinano la diminuzione della probabilità di danni alle colture sono principalmente legati al disturbo antropico e alle caratteristiche dei campi e il modello predittivo del rischio di danno ha mostrato una buona capacità predittiva. Le analisi della vitalità della popolazione hanno mostrato che non è possibile ottenere una riduzione drastica con l'attuale tasso di prelievo. Triplicandolo e concentrandolo sulle femmine e sui subadulti si otterrebbe una riduzione numerica del 50% della popolazione in 7 anni e la probabilità di sopravvivenza della popolazione sarebbe dimezzata in 3 anni. Tra marzo e agosto 2019 abbiamo studiato i fattori che influenzano la selezione dell'habitat alimentare del cinghiale e l'impatto del grufolamento sulla flora nemorale. L'alimentazione durante la primavera e l'estate sembra concentrata nelle zone boschive caratterizzate da suoli freschi, dove lo spessore della lettiera è maggiore e il contenuto di frutti, soprattutto ghiande, è maggiore. Nonostante la correlazione significativa tra rooting e presenza delle nemorali non sembra esserci un effetto significativo e negativo sul numero e l'abbondanza di specie presenti.
The habitat selection by the wild boar was studied in the Ticino Valley Regional Park. The study was carried out collecting data on distribution and abundance of presence signs along 30 itineraries (average length 8.02 km, SD = 2.97) surveyed in autumn-winter and spring. We firstly compared the use of the different habitat types with their availability by the Manly-Chesson α index. To estimate the effect of habitat composition on wild boar presence we formulated a Resource Selection Probability Function (RSPF) by Binary Logistic Regression Analysis (BLRA). To analyse the attendance of the different type of habitats by the species we carried out correlation and regression analyses between the Index of Kilometric Abundance (IKA) and the percentage of habitat types on the itineraries. Wild boar mainly selected woodland during the whole year, coniferous forests are used as availability while rice fields and urbanized areas avoided. The meadows are mainly used during autumn and winter while in spring the presence of wild boar was higher in areas where the length of the forest edges is greater. The logistic model formulated show that high-density deciduous forests positively affected the probability of wild boar presence. Meadows and fields instead showed a negative influence. The Special Protection Area “Risaie della Lomellina” was the subject of a study that aimed to determine the impact of wild boar on croplands and to formulate a risk prediction model through a binary logistic regression analysis. Damage events almost exclusively involved maize, and were concentrated in spring and summer. Sporadic cases of damage concerned rice, soybean and sorghum fields. The risk of damage was higher in fields close to forests, far from main roads, urban areas and continuous hedgerows, and in areas with low human population densities. In the Ticino Valley Natural Park, from 2010 to 2017, 49% of the complaints report an event of damage to maize and 43% to meadows. The total expense for reimbursements of the maize amounted to € 439,341.52, with damages concentrated in May, after sowing period and between August and September, during the milky stage of maize. For meadows, reimbursements amounted to € 324,768.66, with damage events concentrated in February and March. To reduce damage to crops, the Park administration carried out lethal control of the wild boar population. From 2006 to 2017, the most used control method was culling from hides. In our analysis, we did not find significant relationships between the number of shot boars and the amount of damage. The factors that determine the decrease in the probability of damage to crops are mainly related to human disturbance and the characteristics of the fields. The predictive model of damage risk showed a good predictive ability. The Population Viability Analyses showed that it is not possible to obtain a drastic reduction with the current harvest rate. By tripling it and focusing on the females and sub-adult a numerical reduction of 50% of the population would be achievable in 7 years and the probability of population survival would be halved in 3 years. Between March and August 2019 we investigated the factors influencing feeding habitat selection of the wild boar, and the impact of rooting on nemoral flora. Feeding during spring and summer seems concentrated in wooded areas characterized by fresh soils, where the thickness of the litter is greater and the mast content, especially acorns, is greater. We found a significant correlation between the intensity of rooting and the presence of nemoral species, it does not seem to have a significant and negative effect on the number of species present or their abundance in the sampled areas. The floristic diversity and the dominance ratios are not influenced by the rooting intensity.
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Marinelli, Ludovica. "Sviluppo ed applicazione di modelli di stima del danno alluvionale al settore agricolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Alla luce delle richieste delle politiche di gestione e mitigazione del rischio alluvionale, definite a livello comunitario dalla Direttiva Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE), risulta necessario lo sviluppo di modelli in grado di quantificare le conseguenze economiche che gli eventi alluvionali provocano, tra gli altri, anche al settore agricolo. Per rispondere a questa esigenza è stato recente proposto il modello concettuale AGRIDE (AGRIculture Damage Estimation; Molinari et al., 2019), il cui primo sviluppo si è focalizzato sulle coltivazioni più diffuse, in particolare su quelle annuali (es. cereali; AGRIDE-c). In questo studio si è implementato il modello AGRIDE-c per l’area emiliano-modenese, sviluppando un nuovo modulo di stima del danno alle colture pluriennali, in questo caso esemplificate con i vigneti. Si è inoltre proceduto ad una validazione del modello mettendo a confronto le stime fornite da AGRIDE-c con i dati di danno raccolti a seguito dell’evento alluvionale del fiume Secchia nel 2014. La validazione ha evidenziato una buona affidabilità della metodologia predisposta, dimostrandosi un valido strumento a disposizione delle autorità competenti per la stima dei danni attesi al settore agricolo nel caso di eventi alluvionali. In aggiunta, AGRIDE-C può essere adottato anche come strumento di supporto decisionale per le attività di tipo Cost-Benefit Analysis (CBA) nell’ambito della definizione dei piani di gestione e mitigazione del rischio alluvionale.
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Parco, Riccardo. "Studio sull’inquinamento dei suoli agricoli derivato dallo sversamento di olii esausti composti da PCB (policlorobifenili) presenti nei trasformatori di energia elettrica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il lavoro sviluppato nella presente tesi prende spunto da un’esperienza di stage professionalizzante svolta nell’ufficio bonifiche ambientali della ditta Serveco s.r.l, situata in Puglia, in provincia di Taranto. In particolare, ci si è occupati dell’inquinamento del suolo da olii esausti ricchi in PCB, legato alle attività di gruppi criminali che sono interessati a rimpinguare le loro casse attraverso il furto di rame rosso, il così detto «oro rosso» contenuto all’interno dei trasformatori di energia elettrica. Nell’elaborato viene posta particolare attenzione all’importanza del suolo, alle sue caratteristiche ed alle sue funzioni andando ad inquadrare la normativa passata e presente in tema di risanamento e bonifica dei suoli contaminati. È illustrato lo svolgimento di un procedimento di bonifica, dalla segnalazione all’avvenuta bonifica, riferendoci in particolare ai suoli agricoli della regione Puglia, sorvegliati speciali poiché vittime di questa tipologia di inquinamento. Focalizzeremo la nostra attenzione su tutti gli aspetti inerenti alla tutela dell’ambiente e i fattori che portano alla compromissione delle risorse naturali, in termini di danno ambientale, con conseguente alterazione del suolo, focalizzandoci sul risanamento ambientale ed illustrando alcune tecniche di biorisanamento. Inoltre, illustreremo come il tema delle bonifiche assuma un ruolo importantissimo, con una normativa in continua evoluzione, volta alla difesa del territorio. Infine, viene posto l’accento sulla difficoltà, da un lato di riparare il danno all’ambiente e dall’altro la volontà di alcuni ordinamenti, nonostante i limiti, di pervenire a soluzioni ragionevoli che permettano di tutelare le risorse naturali e allo stesso tempo la salute umana.
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Books on the topic "Danni agricoli"

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Sangermano, Francesco. Principi e regole della responsabilità civile nella fattispecie del danno da prodotto agricolo difettoso. Milano: Dott. A. Giuffrè editore, 2012.

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