Academic literature on the topic 'Cura della vita'

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Journal articles on the topic "Cura della vita"

1

Ruggiero, Rossana, Fermin Gonzales Melado, Giorgia Brambilla, Laura Palazzani, Stefano Kaczmarek, Michele Salata, and Luigi Zucaro. "Decisioni per la cura del bambino piccolo nelle fasi critiche e terminali della vita." Medicina e Morale 71, no. 3 (November 3, 2022): 261–76. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1210.

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Abstract:
L’articolo si basa sull’analisi comparativa di tre documenti: la Mozione del Comitato Nazionale di Bioetica su Accanimento clinico o ostinazione irragionevole dei trattamenti sui bambini piccoli con limitate aspettative di vita, la Legge del 22 dicembre 2017, n. 219 recante Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento e la Lettera Samaritanus bonus della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita. Nella consapevolezza della loro diversità è possibile individuare alcuni nodi centrali nella cura del paziente pediatrico nelle fasi critiche o terminali della vita: il problema della valutazione della qualità di vita; le cure di base di questi piccoli pazienti, con particolare riferimento: all’idratazione e nutrizione; alle cure palliative pediatriche; infine, al ruolo della famiglia nell’assunzione delle decisioni in ambito pediatrico. Gli autori presentano anche i punti di concordanza che emergono dall’analisi dei tre documenti dedicando attenzione al bambino piccolo con limitate aspettative di vita: guarire se possibile, curare e prendersi cura sempre e umilmente, riconoscere i limiti della medicina.
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2

Mozzanica, Carlo Maria. "Prendersi cura della fragilitŕ." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 2 (January 2011): 50–30. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-002001.

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Abstract:
Lo scenario socioculturale postmoderno si fa sempre piů generatore di fragilitŕ sistemiche (della persona, della famiglia e della comunitŕ) e infrasistemiche (che toccano tutta la vita e/o la vita di tutti). Diventano parte dell'esperienza ordinaria e condivisa la censura, la rimozione dei vissuti piů profondi propri del quotidiano e dell'ordinaria esistenza: la malattia, la sofferenza, la decadenza non accettata - che diventa marginalitŕ - della vecchiaia, la morte. Nel quadro dei diritti costituzionali emergono la rimozione e la censura di uno dei tre principi fondamentali delle democrazie, quantomeno di quelle occidentali: la fraternitŕ o la solidarietŕ. Occorre invece ribaltare la prospettiva, nell'ottica umana in generale e in quella medica in particolare: non si tratta di "curare" (cure) un corpo oggetto, ma di "prendersi cura" (care) di un corpo soggetto. "Curare" non deve identificarsi con "guarire", cancellando cosě l'idea della morte perché inaccettabile. Č necessario ricordarsi che la malattia č sempre evento esistenziale e non meramente biologico, e che l'assenza di possibilitŕ di guarigione non deve portare mai alla rinuncia del rapporto umano con il malato. In senso piů ampiamente esistenziale, l'uomo di oggi deve abbandonare ogni pretesa di onnipotenza per prendersi cura amorevole della propria fragilitŕ, che č cifra costituiva della sua umanitŕ.
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Meola, Lorella. "Auto-sorveglianza e governo: sguardi prospettici della mobile-health." Medicina e Morale 69, no. 3 (November 3, 2020): 311–25. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.705.

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Abstract:
La mobile-health propone una crescente gamma di tecnologie digitali, che offrono soluzioni nella cura della salute e nella promozione del benessere. Pur contribuendo in maniera vantaggiosa alla prevenzione delle malattie e alla gestione delle patologie croniche in particolare, tuttavia la varietà delle tecnologie disponibili e l’ampiezza dei fini perseguibili sollevano perplessità rispetto alla regolamentazione e alla valutazione morale della mobile-health. L’articolo analizza le implicazioni etiche e politiche della natura ibrida delle tecnologie digitali, al confine tra promozione della salute e gestione dello stile di vita, evidenziando come esse si appropriano della vita dell’utente. Attraverso un meccanismo di auto-sorveglianza, la mobile-health acquisisce dati ed elargisce raccomandazioni per una vita più salutare. Tale dispositivo, identificato nei processi di datificazione e modulazione delle condotte, è orientato all’ottimizzazione della vita, intesa come massimizzazione dei processi vitali, ovvero del loro funzionamento e del loro esito. L’ottimizzazione potrebbe comportare la riduzione della condotta umana a una moltiplicazione di prestazioni, attraverso le quali l’individuo cerca di migliorare se stesso ma, così facendo, egli stesso si rivela funzionale al profitto economico-produttivo, politico e organizzativo della società. L’ipotesi che si intende dimostrare è che l’auto-sorveglianza su cui si basa la mobile-health diviene una strategia di governo eteronomo delle condotte.
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4

Ingrosso, Marco. "Alle sorgenti della cura. Ricerca di idee guida per le societÀ della salute." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 38 (September 2010): 73–92. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-038007.

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Abstract:
Il testo ripercorre il passaggio dalle forme di cura antiche a quelle moderne e contemporanee, interrogandosi sulle idee motivanti e generatrici che hanno sostenuto, nei diversi contesti e ambienti storico-sociali, le specifiche pratiche di cura compresenti. Tale analisi costituisce la premessa della domanda su quali siano o possano essere le sorgenti della cura in un'epoca planetaria e secondo-moderna, nella quale si sono prodotte crescenti aspettative di vita e di salute e una maggiore articolazione delle offerte di cura, tanto da far parlare della formazione di societÀ della salute. In esse sembrano entrare in crisi le motivazione profonde, diffuse e condivise, del ‘prendersi cura' tanto nell'ambito familiare e interpersonale quanto in quello professionale, con esiti critici sul piano della qualitÀ e delle relazioni, ma anche del faticoso coordinamento fra i diversi saperi e forme di cura.
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Panza, Costantino, and Michele Gangemi. "Lo sguardo interessato del pediatra di famiglia." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 81–93. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001009.

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Abstract:
La figura del pediatra delle cure primarie è definita da quel professionista che non si impegna a curare il bambino limitatamente alle richieste dei genitori o durante i momenti di patologia acuta; il pediatra si prende cura della famiglia e dell'ambiente che si interrelaziona con il bambino; esce dall'ambulatorio per partecipare attivamente alla vita di comunità contribuendo a costruire, affiancato ad altri professionisti, volontari, organizzazioni o agenzie sanitarie ed educative, programmi di sostegno per i genitori e le famiglie che possano essere supportati dalle risorse locali disponibili. Insieme ai servizi sanitari e sociali della comunità locale, il pediatra si impegna nella costruzione di una rete di professionisti con specifica formazione ed esperienza nella promozione della salute del bambino e della sua famiglia e nella prevenzione di stili di vita potenzialmente negativi. Gli autori evidenziano due ambiti della cura che coinvolgono in tal senso la pediatria delle cure primarie a garanzia della salute del bambino, della sua famiglia e della collettività: il maltrattamento e le vaccinazioni.
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Guglielmetti, Chiara, Silvia Gilardi, Sara Casati, and Paolo Monti. "Divenire partner del team di cura: qualitŕ del servizio e senso di appartenenza negli adulti con Beta Talassemia Major." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (March 2012): 87–109. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-001006.

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Abstract:
Il contributo presenta i risultati di una ricerca che ha coinvolto 137 pazienti adulti affetti da Beta Talassemia Major. A partire da un'analisi della letteratura sulle dimensioni che caratterizzano un sistema di presa in carico della malattia cronica, č stato esaminato il rapporto tra elementi di gestione collaborativa della cura e la percezione di controllo della malattia in relazione a due outcomes: la soddisfazione per il servizio di cura e la soddisfazione per la qualitŕ della vita. Inoltre si č voluto indagare in via esplorativa il contributo del costrutto senso di appartenenza alla comunitŕ di cura nel legame con i livelli di soddisfazione per il servizio e la qualitŕ della vita. I risultati confermano la rilevanza del senso di appartenenza alla comunitŕ di cura quale significativo predittore di entrambi gli outcomes. La soddisfazione per le cure trova nella dimensione della fiducia l'altro significativo predittore, mentre la soddisfazione per la qualitŕ della vita viene spiegata anche dall'apporto della percezione di controllo sulla malattia.
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Arcidiacono, Caterina, and Filomena Tuccillo. "Donne migranti: convivere nella invisibilità sociale." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 43–56. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002005.

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Abstract:
Il contributo esplora la consapevolezza reciproca e la cooperazione nella "buona convivenza". Vengono, in particolare, esaminate le dimensioni che trovano fondamento nell'armoniosa interazione tra individualità e contesti di riferimento. Lo scopo principale dell'articolo consiste nell'approfondire le strategie di vita delle donne di origine straniera impiegate nei servizi di cura della casa e della famiglia, alfine di conoscere gli elementi che ne caratterizzano le storie di vita, in relazione con il contesto locale e gli abitanti nativi. A tal proposito, il materiale raccolto, mediante intervista focalizzata, č stato sottoposto ad un'analisi di tipo interpretativo, utilizzando la Grounded Theory per giungere alla formulazione di una teoria di riferimento inerente l'oggetto dello studio.
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de Maria, Ranieri. "Corpo e individuo nel Welfare State: pubblici poteri e dignitŕ umana." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 2 (July 2012): 63–78. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002004.

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Abstract:
Negli ultimi anni i media e la politica si sono occupati spesso delle vicende del corpo, a volte di mero interesse individuale. Ciň probabilmente deriva dall'attitudine crescente del Welfare State ad occuparsi della vita e della salute degli individui, e dalla tendenza alla socializzazione del corpo, sul quale č stata costruita una vera e propria economia. Correlatamente, l'attribuzione alla medicina di compiti sociali ulteriori rispetto alla cura della salute ha contribuito al processo, stabilendo inoltre dei modelli di "normalitŕ" da promuovere e imporre. Se da un lato la compressione indebita di spazi di privatezza da parte dello Stato puň violare la dignitŕ umana e rompere il contratto sociale, la crisi dello Stato sociale apre importanti interrogativi sul futuro.
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9

Dyduch, Jan. "Troska o małżeństwo i rodzinę w sprawozdaniach z wizytacji kanonicznych kardynała Karola Wojtyły." Prawo Kanoniczne 42, no. 3-4 (December 20, 1999): 199–213. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1999.42.3-4.05.

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Abstract:
Card. Karol Wojtyła prendeva cura pastorale dei matrimoni e delle famiglie. Le considerava come beni fondamentali della società e della Chiesa. Questa preoccupazione si esprime nei rapporti delle visitazioni canoniche. Durante le visitazioni lui insegnava del matrimonio mostrandolo come l’alleanza insolubile e sacramentale, di carattere religioso e sacro. Spiegava pure, ehe la famiglia serve la vita, la protegge, è luogo dell’educazione dei figli, e partecipa alla missione di evangelizzare e santificare. Card. Karol Wojtyła svolgeva la sua missione pastorale tra le coppie e le famiglie ed insegnava ai suoi sacerdoti la stessa cura pastorale familiare.
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Carla, Weber. "Accogliere l'ambiguitŕ. Risonanze ambigue nella relazione psicoterapeutica." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 17 (December 2011): 56–74. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-017005.

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Abstract:
Il contributo muove dall'ipotesi che le risonanze relazionali sono per loro stessa natura ambigue, non essendo mai l'uno riducibile del tutto all'altro. Esplora alla luce della base naturale della stessa relazione psicoterapeutica la "pars costruens". Accettare un certo compromesso con la vischiositŕ delle posizioni ambigue, implica, di conseguenza, l'approfondimento della capacitŕ di contenimento dell'ambiguitŕ in una determinata relazione psicoterapeutica e l'apprendimento al contatto con l'ignoto e l'indifferenziato. Il riferimento agli apporti teorici di Ferenczi, Bion, Winnicott, Bleger, consente di approfondire come co-evolve la risonanza nella relazione psicoteraputica e le possibilitŕ di attivazione di un'area intermedia, generativa di cambiamento. La clinica, inoltre, puň godere delle esperienze dei poeti e degli artisti per comprendere quanto l'ambiguitŕ sia fonte della creazione, e perciň della vita stessa. Oltre all'esplorazione dei vincoli e delle possibilitŕ di utilizzo della rilevanza generativa dell'ambiguitŕ nella relazione psicoterapeutica, il contributo esplora la natura stessa dell'ipotesi dello spazio intermedio nel setting della cura e la natura ambigua di quello stesso spazio.
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Dissertations / Theses on the topic "Cura della vita"

1

DADDI, ANDREA IGNAZIO. "Aver cura della vita. Sulla via biografica in filosofia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241177.

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Abstract:
La presente ricerca delinea le linee portanti della filosofia biografica proposta da Romano Màdera (Màdera & Tarca, 2003; Màdera, 2006, 2012, 2013) quale originale e coraggioso tentativo di rinnovamento della filosofia come modo di vivere (Hadot, 2001) volto alla ricerca di un senso per l'esistenza e caratterizzato dalla tensione alla conoscenza e alla saggezza, dalla trascendenza della centratura egoica e dall'aspirazione all'autorealizzazione solidale. Nel ripercorrere l'evoluzione del pensiero di un protagonista della filosofia italiana contemporanea, sottolineandone le implicazioni formative e psico-politiche, all'argomentazione teorica si intreccia la testimonianza personale del ricercatore stesso che è parte integrante di un più vasto progetto comunitario, frutto di tale pensiero. Coerentemente all'approccio oggetto di studio, capace di non dividere verità e vita, si parte da sé per trovare in sé il mondo, il proprio posto in esso e la direzione di un cammino comunque condiviso. L’opera di Màdera (1977, 1989, 1997, 1998, 1999, 2016, 2018 e cfr. supra) e la sintesi tra filosofia, psicologie del profondo, tradizioni spirituali e metodi biografici cui essa ha dato origine costituiscono la base di partenza e al tempo stesso l'oggetto privilegiato dello studio, che pertanto si presenta per buona parte come un lavoro di rilettura e commento ragionato, cui vanno ad accompagnarsi approfondimenti specifici, per quanto non esaustivi, sul rapporto tra metodo (auto)biografico e filosofia nel corso del tempo, anche considerando il panorama internazionale (Chitwood, 2004; Cowley, 2014; Davis, 1999; Earle, 1976; Jaspers, 1913, 1922; Mathien & Wright, 2006; Mish, 1950; Schuster, 2003; Wright, 2006). Inevitabili sono altresì i rimandi tanto a quegli autori che più hanno segnato l’itinerario concettuale màderiano (Hadot e Jung, in primis, ma, tra gli altri, anche Freud, Marx e Nietzsche) quanto ai lavori dei molti che, a vario titolo e trasversalmente rispetto alle canoniche ripartizioni disciplinari, lo hanno accompagnato e, in tutto o in parte, condiviso (solo per citarne alcuni: Baracchi, Demetrio, Formenti, Gamelli, Jedlowski, Tarca) contribuendo così alla progressiva definizione di un’inedita proposta formativa per gli adulti del nostro tempo all’interno di una comunità di pratiche. L’analisi dei testi e gli specifici approfondimenti tematici si inseriscono all'interno di una cornice narrativa che prevede un frequente ricorso alla prima persona secondo la tradizione già filosofica della confessione e il modello offerto dagli approcci biografici (cfr. autobiografia, autoetnografia) alla ricerca empirica di tipo qualitativo, ormai consolidati nella letteratura pedagogica (Adams, Holman Jones, Ellis, 2014; Anderson, 2006; Andrew, 2017; Denzin & Lincoln, 2000; Ellis, 2004; Chang, 2008; Holman Jones, Adams, Ellis, 2016; Merrill & West, 2009; Muncey, 2010). Una tale narrazione, unitamente agli allegati, tratteggia, almeno parzialmente, lo sfondo esperienziale connesso alle pratiche filosofiche rinnovate personalmente sperimentate dal ricercatore (cfr. Seminari Aperti di Pratiche Filosofiche di Milano-Bicocca e di Genova; Scuola in Analisi Biografica a Orientamento Filosofico).
This research outlines the main features of the Biographical Philosophy Romano Màdera propones (Màdera & Tarca, 2003; Màdera, 2006, 2012, 2013). It is an original and bold attempt to renew philosophy as a way of life (Hadot, 2001) aimed to find a meaning for our existences, to transcend our ego-centering and to move towards knowledge, wisdom and a supportive realization. By retracing the evolution of an important Italian contemporary philosopher’s thought and stressing its educational and psycho-political implications, the researcher - that is part of a community project this thought originates - intertwines theoretical argument and personal experience. Consistently with the studied approach, thus not separating truth from life, you start from your own to find in yourself the whole world, your place in it and the direction of a shared path. Màdera’s work (1977, 1989, 1997, 1998, 1999, 2016, 2018 and above) and the synthesis between philosophy, depth psychologies, spiritual traditions and biographical methods that derives from it are the starting point and at the same time the privileged object of the research. The study is partly a rereading and a comment of Màdera’s works, accompanied by specific - though not exhaustive - insights on the relationship between (auto)biographical method and philosophy over time, even considering the international scene (Chitwood, 2004; Cowley, 2014; Davis, 1999; Earle, 1976; Jaspers, 1913, 1922; Mathien & Wright, 2006; Mish, 1950; Schuster, 2003; Wright, 2006). Inevitable are also the references both to those authors who have more marked the Màderian conceptual itinerary (first of all Hadot and Jung, but - among the others - Freud, Marx and Nietzsche) and to the contributions of the many who, in various ways and transversally to the canonical disciplinary division, accompanied and shared it, completely or in part (to name but a few: Baracchi, Demetrio, Formenti, Gamelli, Jedlowski, Tarca). They contributed to the progressive definition of an unprecedented educational proposal for contemporary adult learners within a community of practice. The analysis of the texts and the specific thematic reflections fit within a narrative frame that provides for frequent recourse to the first person, yet according to the philosophical tradition of the confession and to the well-established biographical approaches (e.g.: autobiography, auto-ethnography) to qualitative inquiry in education and social sciences (Adams, Holman Jones, Ellis, 2014; Anderson, 2006; Andrew, 2017; Denzin & Lincoln, 2000; Ellis, 2004; Chang, 2008; Holman Jones, Adams, Ellis, 2016; Merrill & West, 2009; Muncey, 2010). Along with the appendixes, such a narrative sketches, at least partially, the experiential background related to the renewed philosophical practices personally experienced by the researcher (Open Seminars of Philosophical Practices in Milan-Bicocca and Genoa; Training in Philosophically Oriented Biographical Analysis).
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Tarchini, Luisa <1983&gt. "Bioetica femminista ed etica della cura: un approccio alle questioni di fine vita." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5035/1/tarchini_luisa_tesi.pdf.

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Abstract:
Scopo di tale lavoro è indagare la valenza dell'etica femminista e dell'etica della cura all'interno del campo della bioetica, in particolar modo rispetto ai dilemmi morali attinenti alle questioni di fine vita. Nell'intento di far emergere l'importanza dell'approccio femminista alla bioetica, ci occuperemo inizialmente dell'analisi dell'etica femminista, individuando i tratti caratteristici e le peculiarità proprie di tale pensiero. Secondariamente illustreremo la nascita dell'etica della cura e tratteremo delle differenti correnti che la costituiscono, al fine di mettere in evidenza le caratteristiche principali ascrivibili al pensiero della cura di tipo femminista. Dopo aver preso in considerazione l'etica femminista e l'etica della cura, esamineremo in che termini il concetto di autonomia possa essere interpretato dalla riflessione femminista nel suo complesso, cominciando a riflettere intorno al ruolo che l'etica della cura e l'etica femminista possono avere all'interno del campo della bioetica. In tal senso, prenderemo in esame le caratteristiche e gli obiettivi della bioetica femminista, soffermandoci ad indagare l'apporto che l'approccio femminista può fornire alla discussione intorno alle questioni di fine vita. Al riguardo, esamineremo in che modo l'etica femminista e l'etica della cura possano espandere il discorso bioetico intorno al fine vita, vagliando i timori e le preoccupazioni espresse dalla riflessione femminista e considerando i nuovi scenari e le nuove prospettive tracciate dall'etica della cura.
The focus of this work is about feminist ethics, the ethics of care and the importance of feminist bieothics respect on end-of-life issues. Our aim is to analyse feminist ethics and the ethics of care in order to broader the discussion about feminist bioethics. To deepen the reflection about the value of feminist ethics and the ethics of care inside bioethics, we will examine the feminist perspective about end-of life issue, in particular we will discuss about autonomy and physician assisted suicide.
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Tarchini, Luisa <1983&gt. "Bioetica femminista ed etica della cura: un approccio alle questioni di fine vita." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5035/.

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Abstract:
Scopo di tale lavoro è indagare la valenza dell'etica femminista e dell'etica della cura all'interno del campo della bioetica, in particolar modo rispetto ai dilemmi morali attinenti alle questioni di fine vita. Nell'intento di far emergere l'importanza dell'approccio femminista alla bioetica, ci occuperemo inizialmente dell'analisi dell'etica femminista, individuando i tratti caratteristici e le peculiarità proprie di tale pensiero. Secondariamente illustreremo la nascita dell'etica della cura e tratteremo delle differenti correnti che la costituiscono, al fine di mettere in evidenza le caratteristiche principali ascrivibili al pensiero della cura di tipo femminista. Dopo aver preso in considerazione l'etica femminista e l'etica della cura, esamineremo in che termini il concetto di autonomia possa essere interpretato dalla riflessione femminista nel suo complesso, cominciando a riflettere intorno al ruolo che l'etica della cura e l'etica femminista possono avere all'interno del campo della bioetica. In tal senso, prenderemo in esame le caratteristiche e gli obiettivi della bioetica femminista, soffermandoci ad indagare l'apporto che l'approccio femminista può fornire alla discussione intorno alle questioni di fine vita. Al riguardo, esamineremo in che modo l'etica femminista e l'etica della cura possano espandere il discorso bioetico intorno al fine vita, vagliando i timori e le preoccupazioni espresse dalla riflessione femminista e considerando i nuovi scenari e le nuove prospettive tracciate dall'etica della cura.
The focus of this work is about feminist ethics, the ethics of care and the importance of feminist bieothics respect on end-of-life issues. Our aim is to analyse feminist ethics and the ethics of care in order to broader the discussion about feminist bioethics. To deepen the reflection about the value of feminist ethics and the ethics of care inside bioethics, we will examine the feminist perspective about end-of life issue, in particular we will discuss about autonomy and physician assisted suicide.
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Prudenzano, Piero <1985&gt. "Il Cohousing: tra housing sociale e cura per l’alienazione della vita moderna. Il caso di Porto 15." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18550.

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Abstract:
La Commissione Europea ha definito la housing exclusion, cioè la condizione di povertà abitativa che può colpire persone vulnerabili, la manifestazione più seria della povertà e dell’esclusione nella nostra società, collegandola direttamente alla povertà economica. Infatti, oltre al costo vero e proprio per l’acquisto o la locazione di un immobile, a gravare sulle famiglie ci sono anche altri costi che sono legati all’abitare e sono definiti di “accesso” (tasse, utenze, spese condominiali, caparra, mutuo…). La forte diminuzione dei redditi delle famiglie e del loro potere d’acquisto, ha portato ad una crescita delle spese per la casa aumentando il problema dell’affordability, cioè della possibilità di ottenere un certo standard abitativo a un prezzo che non costituisca un peso irragionevole rispetto al reddito familiare. Oltre un terzo delle famiglie, tendenzialmente precarie e che fanno parte della cosiddetta “fascia grigia”, scivolano verso la povertà anche a causa della sproporzionata onerosità delle spese per la casa. È una condizione che non concerne gli individui che versano in condizioni croniche di difficoltà, bensì persone che si trovano perennemente esposte all’instabilità di diversa natura e a una debole integrazione sociale. È in questo contesto che si potrebbe inserire l’housing sociale, inteso come reazione orientata a combattere il problema del disagio abitativo al fine di rispondere alla crescente necessità di alloggi adeguati ai nuovi bisogni. Verrà preso in esame il cohousing come forma innovativa di social housing caratterizzato da un forte senso di comunità, opportunità di scambio sociale e inteso come pratica partecipativa per il rilancio del vicinato solidale e la rigenerazione urbana. Il cohousing è una modalità residenziale costituita da unità abitative private e spazi e servizi comuni, ed è caratterizzata da progettazione e gestione partecipate, condivise, consapevoli, solidali e sostenibili, lungo tutto il percorso. In particolare, verrà analizzato il progetto “Porto 15” di Bologna, il primo cohousing in Italia ad iniziativa interamente pubblica, che ha visto il recupero di 18 alloggi in uno stabile di proprietà dell’Azienda Servizi alla Persona di Bologna, con l’obiettivo di promuovere e sperimentare una nuova forma di abitare collaborativo rivolto ai giovani under 35.
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Barbetta, Manuel. "Struttura e cinematica della Via Lattea." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23586/.

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Abstract:
Nel breve lavoro presentato si vogliono esporre le caratteristiche strutturali e cinematiche della galassia che ci ospita. Partendo da una breve introduzione storica, verrà illustrato il lavoro di Hubble nella classificazione generale delle galassie, per poi focalizzarsi sulla struttura morfologica della Via Lattea. Verrà successivamente analizzata dal punto di vista teorico e poi osservativo la sua curva di rotazione, accennando ai metodi che hanno portato ad individuarla e a come le differenze tra le due portino alla necessità di introdurre il concetto di materia oscura. In conclusione, si accennerà ai problemi riguardanti la struttura a spirale di galassie di questo tipo e la soluzione proposta da Lin e Shu negli anni '60. Pur trattandosi di una trattazione breve, si è cercato di renderla più completa possibile, per quanto un'analisi davvero dettagliata della nostra galassia richiederebbe un lavoro ben più lungo.
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Beccaceci, Lorenzo. "Struttura e cinematica della Via Lattea." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24856/.

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Abstract:
La nostra galassia, la Via Lattea (dal greco γάλα, γάλακτος), ha una struttura che mostra numerose complessità che si trasformano in un ordine elegante. La prima osservazione diretta risale ai tempi di Galileo Galilei, il primo a esaminarla attraverso l'uso del telescopio. E’ nota la sua forma a disco a spirale, struttura simile a molte altre galassie che osserviamo; contiene centinaia di miliardi di stelle, tra cui il nostro Sole e il sistema solare che ci ospita. Dopo un’esposizione della classificazione delle galassie e delle loro caratteristiche fondamentali nel primo capitolo, si introduce la struttura della nostra galassia, con un’analisi delle principali regioni che la compongono. Infine nel terzo capitolo si esamina la sua cinematica, introducendo la rotazione differenziale con i coefficienti di Oort e la curva di rotazione, che descrive la velocità con la quale le stelle orbitano attorno al centro galattico.
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Martinelli, Lorenzo. "Struttura e cinematica della Via Lattea." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23917/.

Full text
Abstract:
La Via Lattea è la galassia che ospita il Sistema Solare, sistema planetario di cui fa parte la Terra. Per questo motivo, il suo studio presenta delle difficoltà estranee allo studio delle altre galassie, a causa della prospettiva completamente diversa da cui la si osserva. Allo stesso tempo permette di ottenere delle informazioni molto dettagliate sui fenomeni su piccola scala, che non si possono ottenere per le altre galassie. In questo elaborato si vuole dare una panoramica delle caratteristiche strutturali e cinematiche della Via Lattea, presentando gli aspetti fondamentali dei metodi che permettono di desumere tali caratteristiche dalle osservazioni.
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Giacometti, Andrea. "Struttura e cinematica della Via Lattea." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L'obbiettivo di questo elaborato è, dopo aver spiegato come le galassie vengono classificate in base alla loro morfologia fornendo vari esempi dimostrativi, porre l'attenzione sulla galassia che ospita il Sistema Solare: la Via Lattea. Si discuterá delle caratteristiche che ne determinano la struttura e la cinematica, arrivando a ricavare la curva di rotazione per mezzo delle costanti di Oort e dell'emissione dell'idrogeno neutro, fino ad introdurre la presenza della materia oscura.
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Milizi, Lorenzo. "Struttura e cinematica della Via Lattea." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10950/.

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Abstract:
In questa tesi si vuole fornire una descrizione delle proprietà morfologiche delle galassie per poi passare ad una analisi dettagliata della struttura e della cinematica della Via Lattea. Il primo capitolo è basato sulle informazioni generali che caratterizzano e classificano le galassie, partendo dalla classificazione di Hubble per poi analizzare nel dettaglio i diversi tipi di galassie. Il secondo capitolo si concentra in particolar modo sulla struttura della Via Lattea, descrivendo in modo dettaglio tutte le componenti morfologiche che la costituiscono. Il terzo ed ultimo capitolo si concentra sugli aspetti cinematici delle galassia a spirale applicati alla Via Lattea.
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GRIFO, PAOLA. "Cure al limite, limite delle cure: opinioni "ingenue" ed "esperte" rispetto alle cure di fine vita, effetti di burnout. Confronto fra operatori sanitari lombardi e popolazione comune." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/233.

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Abstract:
Parlare di morte è un tabù della nostra società. L'incremento quantitativo di pazienti terminali impone peraltro uno sforzo per il miglioramento della loro qualità di vita. Lo psicologo deve comprendere la domanda sociale su questi temi, per costruire un adeguato intervento clinico-formativo rivolto agli operatori sanitari. Obiettivi della ricerca sono di individuare: la rappresentazione di disponibilità di Cure Palliative (CP); gli atteggiamenti degli operatori sanitari e del pubblico circa le diverse opzioni di fine vita (End-Of-Life, EOL), verificando l'ipotesi che i sanitari e in particolare i palliativisti siano meno favorevoli all'eutanasia e più alle CP; i predittori delle opinioni; l'influenza delle difficoltà concettuali sulla stabilità delle opinioni; il rapporto tra le opinioni e la rappresentazione delle CP; le diverse percezioni dei bisogni del paziente terminale; il burnout dei palliativisti rispetto agli altri sanitari. 524 soggetti (265 sanitari, di cui 118 palliativisti; 259 non-sanitari) hanno compilato un questionario self-report, sviluppato ad-hoc. Ai 265 sanitari è stato inoltre somministrato il Maslach Burnout Inventory. I non-sanitari risultano più favorevoli all'eutanasia e meno alle CP rispetto ai sanitari. Analisi lineari indicano, fra i predittori dell'accordo all'eutanasia, religiosità e lavoro sanitario; le opinioni risultano peraltro instabili. Il campione presenta livelli di burnout significativamente inferiori alla media italiana; i palliativisti segnalano un burnout minore dei colleghi nella dimensione EE; il sostegno alla relazione costituisce elemento protettivo. L'incidenza di fattori non misurabili indica l'opportunità di approfondimenti qualitativo-idiografici. Lo studio suggerisce la necessità di una maggiore conoscenza delle tematiche EOL. Lo psicologo deve sostenere presso i caregiver un luogo simbolico per l'elaborazione dell'evento-morte.
In our society death is a taboo topic. The increase of dying patients calls for an improvement in their quality of life. Psychologists need to understand the social demand on these issues, in order to promote appropriate clinical and training interventions for health workers. In this research we looked at the representation of availability of Palliative Care (PC) as well as attitudes of health workers and the general public towards different End-Of-Life (EOL) options. We tested the hypothesis that health workers and especially palliative care workers disagree with euthanasia and agree with PC more than the public. We also investigated attitudes predictors; the influence of conceptual difficulties on attitudes stability; the relationship between attitudes on euthanasia and PC representation; different perceptions of dying patients' needs; palliative care and other health workers' burnout. 524 subjects (265 health workers: 118 involved in palliative cares and 147 in other health sectors; 259 from the general public) filled in a self-report questionnaire, created ad-hoc. The 265 health workers also filled in the Maslach Burnout Inventory. The public, compared to health workers, agreed more with euthanasia and less with PC. Linear analysis indicates that religious beliefs and health work are the only significant predictors of this agreement, even if attitudes are quite unstable. The burnout levels in our sample are significantly lower than Italian mean levels. Palliative care workers show lower levels in EE subscale than their colleagues; supporting relationships are a protective factor. The incidence of non-measurable factors suggests the opportunity of further qualitative studies. This research highlights the need for deeper knowledge of EOL issues. Psychologists should give to all professional carers the opportunity for reflective practice and symbolic work on the event of dying.
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Books on the topic "Cura della vita"

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Mortari, Luigina. Aver cura della vita della mente. [Scandicci, Italy]: La nuova Italia, 2002.

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Duranti, Doris. Il romanzo della mia vita: A cura di Gian Franco Venè ; con 20 illustrazioni fuori testo. Milano: Arnoldo Mondadori Editore, 1987.

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De Siervo, Ugo, ed. Principi contro i totalitarismi e rifondazione costituzionale. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-797-9.

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Abstract:
— Piano dell’opera — VOLUME I Scritti giovanili a cura di Piero Antonio Carnemolla VOLUME II La fondazione romanistica. Scritti di storia e di diritto romano a cura di Patrizia Giunti VOLUME III Principi contro i totalitarismi e rifondazione costituzionale a cura di Ugo De Siervo VOLUME IV La città e la persona umana. Scritti sociali, politici e amministrativi a cura di Pier Luigi Ballini, Giulio Conticelli VOLUME V La costruzione della pace. Scritti di politica internazionale a cura di Bruna Bagnato VOLUME VI Il credente e la Chiesa. Scritti di vita religiosa ed ecclesiale a cura di Bruna Bocchini, Augusto D’Angelo VOLUME VII Indici dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giorgio La Pira
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Giunti, Patrizia, ed. La fondazione romanistica. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-849-5.

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Abstract:
— Piano dell’opera — VOLUME I Scritti giovanili a cura di Piero Antonio Carnemolla VOLUME II La fondazione romanistica. Scritti di storia e di diritto romano a cura di Patrizia Giunti VOLUME III Principi contro i totalitarismi e rifondazione costituzionale a cura di Ugo De Siervo VOLUME IV La città e la persona umana. Scritti sociali, politici e amministrativi a cura di Pier Luigi Ballini, Giulio Conticelli VOLUME V La costruzione della pace. Scritti di politica internazionale a cura di Bruna Bagnato VOLUME VI Il credente e la Chiesa. Scritti di vita religiosa ed ecclesiale a cura di Bruna Bocchini, Augusto D’Angelo VOLUME VII Indici dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giorgio La Pira
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Carnemolla, Piero Antonio, ed. Scritti giovanili. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-854-9.

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Abstract:
— Piano dell’opera — VOLUME I Scritti giovanili a cura di Piero Antonio Carnemolla VOLUME II La fondazione romanistica. Scritti di storia e di diritto romano a cura di Patrizia Giunti VOLUME III Principi contro i totalitarismi e rifondazione costituzionale a cura di Ugo De Siervo VOLUME IV La città e la persona umana. Scritti sociali, politici e amministrativi a cura di Pier Luigi Ballini, Giulio Conticelli VOLUME V La costruzione della pace. Scritti di politica internazionale a cura di Bruna Bagnato VOLUME VI Il credente e la Chiesa. Scritti di vita religiosa ed ecclesiale a cura di Bruna Bocchini, Augusto D’Angelo VOLUME VII Indici dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giorgio La Pira
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De Boni, Claudio, ed. Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Florence: Firenze University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-274-5.

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Abstract:
L'idea di "stato sociale" è una delle più controverse nella storia del pensiero politico contemporaneo. Il motivo dell'intervento dello stato nella vita economica, con scopi di consolidamento politico e di riequilibrio sociale, è stato oggetto di accese polemiche ideali fin dal suo affacciarsi, fra Sette e Ottocento, come possibile cura della povertà. Lo scontro tra fautori e oppositori delle politiche sociali si è poi ripresentato a proposito del formarsi dello stato sociale come strumento di integrazione del proletariato negli stati nazionali e come risposta ai diritti sociali connessi con la cittadinanza. E continua oggi, come riflesso culturale della crisi del Welfare e dell'offensiva ideologica neoliberista. Questo primo volume (dei due in cui l'opera è articolata) riattraversa i momenti più importanti della disputa nel secolo XIX, evocando temi come la formazione della cultura liberale e il suo confronto con la questione sociale, le varie ipotesi di protezione delle classi subalterne, le discussioni intorno all'emergere dei diritti sociali (come il diritto all'istruzione e il diritto al lavoro), la precoce formulazione delle ipotesi socialdemocratiche di riforma sociale. I TRE VOLUMI: Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo L'Ottocento Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Il Novecento Parte prima: Da inizio secolo alla seconda guerra mondiale Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Il Novecento Parte seconda: dal dopoguerra a oggi
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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Gabriella De Giorgi Cezzi, and Pier Luigi Portaluri, eds. A 150 anni dall’unificazione amministrativa italiana. Vol. II. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-409-1.

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Abstract:
Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Stefano Civitarese Matteucci, and Luisa Torchia, eds. A 150 anni dall’unificazione amministrativa italiana. Vol. IV. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-430-5.

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Abstract:
Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, and Fabio Saitta, eds. A 150 anni dell’unificazione amministrativa italiana. Vol. I. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-433-6.

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Abstract:
Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Ferrara, Leonardo, Domenico Sorace, Barbara Marchetti, and Mauro Renna, eds. A 150 anni dall’unificazione amministrativa italiana. Vol. III. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-439-8.

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Abstract:
Nel 1865 furono emanate le leggi di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. In occasione del centocinquantenario, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze ha organizzato un progetto di studi sulle trasformazioni che nell’ultimo cinquantennio hanno interessato gli apparati e le attività dell’amministrazione della Repubblica, vista nel suo articolato governo locale e nella sua appartenenza all’Unione europea. Le ricerche hanno coinvolto, nell’arco di quasi due anni, più di centocinquanta studiosi di Università italiane. I risultati sono stati presentati il 15 e 16 ottobre del 2015 a Firenze, la città che centocinquant’anni prima era stata Capitale d’Italia e che nel 1965 aveva ospitato il convegno celebrativo del centenario delle stesse leggi di unificazione amministrativa. Gli studi condotti sono ora pubblicati in forma definitiva e organizzati in otto volumi. Piano dell’opera I. L’organizzazione delle pubbliche amministrazioni tra Stato nazionale e integrazione europea, a cura di Roberto Cavallo Perin, Aristide Police, Fabio Saitta II. La coesione politico-territoriale, a cura di Gabriella De Giorgi Cezzi, Pier Luigi Portaluri III. La giuridificazione, a cura di Barbara Marchetti, Mauro Renna IV. La tecnificazione, a cura di Stefano Civitarese Matteucci, Luisa Torchia V. L’intervento pubblico nell’economia, a cura di Maurizio Cafagno, Francesco Manganaro VI. Unità e pluralismo culturale, a cura di Edoardo Chiti, Gianluca Gardini, Aldo Sandulli VII. La giustizia amministrativa come servizio (tra effettività ed efficienza), a cura di Gian Domenico Comporti VIII. Cittadinanze amministrative, a cura di Antonio Bartolini, Alessandra Pioggia
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Book chapters on the topic "Cura della vita"

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Nuvolati, Giampaolo. "La qualità della vita delle città." In LA CURA DELLE CITTÀ, 35–39. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1h0p5kf.6.

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2

Toppetti, Fabrizio. "Contro il logorio della vita (urbana) contemporanea." In LA CURA DELLE CITTÀ, 17–33. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1h0p5kf.5.

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"4 • Osservazioni conclusive." In I francescani cinesi e la traduzione della Bibbia Con traduzione di Huainian Liu Xutang shenfu e testo cinese a fronte. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-672-5/005.

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Abstract:
Il ricordo di amici e confratelli di P. Liu Xutang permette di attraversare alcuni anni molto significativi nella vita della Chiesa cattolica e dell’Ordine Francescano in Cina, mostrando il coinvolgimento dello stesso nella traduzione della Bibbia in cinese, nell’erezione della Vicaria e poi Provincia Reginae Sinarum, e nella cura dei cristiani in Cina continentale. Prendendo le mosse dalla traduzione del testo in ricordo di P. Ludovico Liu Xutang, e intendendo approfondire gli ambiti in cui lo stesso fu coinvolto in prima persona, la trattazione di questo volume si ferma cronologicamente all’anno della sua morte, che fu lo stesso dell’erezione della Provincia Reginae Sinarum. Naturalmente, l’attività della stessa continuò, fino ad arrivare ai nostri giorni, così come si sono susseguite vite e progetti dei francescani cinesi e dello Studio Biblico che, a partire dai coetanei di P. Liu, fino ad arrivare agli attuali membri dell’istituto, continuano a prestare il loro servizio per i cattolici di lingua cinese in numerosi campi e iniziative che lasciano spazio alla possibilità di nuove analisi e approfondimenti.
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Weber, Miriam. "Utrecht / NLD Una vita urbana sana per tutti." In LA CURA DELLE CITTÀ, 223–30. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1h0p5kf.26.

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Conference papers on the topic "Cura della vita"

1

Blečić, Ivan, Arnaldo Cecchini, Maurizio Minchilli, and Valentina Talu. "Progettare la cittá di prossimitá per promuovere le "capacitá urbane" degli abitanti svantaggiati." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8001.

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Abstract:
La promozione della qualità della vita urbana passa necessariamente attraverso la costruzione di una città inclusiva, una città effettivamente "usabile" da tutti i suoi abitanti. Anche e soprattutto da chi, a causa di una qualche condizione (permanente o temporanea), si discosta dall'immagine dell'abitante-tipo adulto, maschio, sano, istruito, ricco e automunito e non é quindi "capace" (o non lo è pienamente) di accedere ai luoghi, ai servizi, alle opportunità e alle informazioni della città che sono progettate, organizzate e governate precisamente in funzione delle esigenze e dei desideri di questo abitante-tipo. Rilevanti sono in tal senso i progetti e le politiche che si concentrano soprattutto sulle periferie con l'intento di promuovere la qualità della vita urbana quotidiana degli abitanti . Accanto ai grandi (e costosi) interventi di riqualificazione, particolarmente utili sono le trasformazioni a scala di quartiere, le "micro" trasformazioni, perché sono in grado di migliorare concretamente l'usabilità di quella che può essere definita "città quotidiana e di prossimità", la città, cioè, che gli abitanti conoscono, "usano" (o "userebbero" se fosse effettivamente accessibile e usabile) e di cui possono prendersi cura. L'articolo cerca di mostrare perché è efficace e pertinente un approccio legato ad una dimensione "micro" degli interventi, anche attraverso il racconto di alcune esperienze sul campo condotte da Tamalacà, un gruppo di ricerca e azione del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica (DADU) dell'Università di Sassari. Upgrading the quality of urban life necessarily goes hand in hand with building up an inclusive city, a city actually “usable” by all its inhabitants. The kind of project that is important from this point of view will focus on the most marginal areas of the city. Alongside the large, costly urban redevelopment interventions, transformations on a neighbourhood scale and "micro" dimension are particularly useful. This article attempts to show why an approach involving intervention linked with a “micro” dimension is effective and pertinent, and also describes a significant experiment carried out by the action research group TaMaLaCà of the Department of Architecture Design and Planning - Architecture at Alghero (University of Sassari) in the town of Sassari.
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Middea, Alexandra. "Identita', cultura, paesaggio: costruzione di una responsabilità condivisa." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

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Abstract:
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
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Tonelli, Chiara. "Abitare domani: sfide e opportunità per la Smart City." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7952.

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Abstract:
"La nascita dell’agricoltura segna, agli inizi della civiltà, la costituzione delle due più antiche professioni al mondo: l’agronomo e l’architetto. … L’agronomo in grado di comprendere la qualità del terreno e sapere come trattare le sementi, e l’architetto in quanto deputato all’organizzazione creativa del nuovo ambiente umano, ovvero la gestione dello spazio che racchiude la zona nella quale si concentrano le attività e la vita degli agricoltori”. Ecco la nascita della città, uno dei tre assi portanti del convegno “Città, Memoria, Gente” in cui si inseriva la sessione “Architettura, Sostenibilità, Energia” che ho moderato. Senza la città i tre temi della sessione non avrebbero lo stesso portato. Un casale isolato nella campagna è un’architettura, è sostenibile e produce la propria energia, almeno quella alimentare per i suoi abitanti. Ci interessava però mettere a fuoco il meccanismo che unisce gli edifici al loro essere insieme in un agglomerato che si è fatto città, dove si intessono relazioni umane, dove si creano condizioni di sostenibilità, dove si consuma ma si può produrre energia. "The birth of agriculture marks the beginning of civilization, the formation of the two oldest professions in the world: the agronomist and the architect. The agronomist ... able to understand the quality of the land and to know how to treat the seeds, and the architect as deputy of the creative organization of the new human environment, such as the management of the space that encloses the area where activities and the lives of farmers are concentrated" (Sergio Di Cori Modigliani, “La narrativa esistenziale di Territorio zero”, in Territorio Zero, per una società a emissioni zero e chilometri zero, a cura di Livio De Santoli e Angelo Consoli, Minimum fax, Roma, 2013). Here it is the birth of the “Cities”, one of the three themes of the conference "Cities, Memory, People" where the session "Architecture, Sustainability, Energy ", which I moderated, was. Without the city the three themes of the session would not have brought the same. An isolated house in the countryside is an architecture, it is sustainable and produces its own energy, at least feed its inhabitants. We were interested, however, to focus on the mechanism that links the buildings to their being together in a cluster that has made the city where human relations weave, where sustainable conditions could be created, where it is possible to consume as well to produce energy.
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Cecchini, Arnaldo, and Maria Rita Schirru. "L’esplosione urbana: un fenomeno a molte dimensioni." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7972.

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Abstract:
Il mondo sta diventando un mondo di città. Un fenomeno incessante e che si svolge a velocità crescente è quello dell’esplosione urbana che spesso si manifesta come sprawl, ma che non è solo sprawl. Far fronte al fenomeno dell’esplosione urbana non è semplice, anche perché non è un solo fenomeno, ma fenomeni diversi per morfologia e per cause. E allora non vi è una sola soluzione per controllare l’esplosione urbana, come ripete il mantra della “città compatta” come l’unica e un po’ vaga soluzione. Governare l’esplosione urbana vuol certamente dire accrescere la densità e concentrare le aree urbanizzate, ma questo può essere fatto solo comprendendo le specificità dei diversi fenomeni e identificando la “cura” corretta, con un atteggiamento progettuale lungimirante. Come pianificare una nuova via per rendere possibile lo sviluppo di questi territori, pensando alle interazioni e ai legami tra i diversi livelli, le diverse funzioni, le diverse popolazioni, ma anche fra piano e progetto? Si può partire dal presupposto che sia possibile ridurre gli effetti negativi del periurbano pur conservandone e valorizzandone i vantaggi, ricercando dei “compromessi”, attraverso l’individuazione di una serie di strumenti urbanistici coadiuvati da misure economico-fiscali. La pianificazione urbanistica non può, da sola, governare il fenomeno periurbano, perché le convenienze in gioco sono numerose e in capo ad una moltitudine di soggetti diversi; quindi si deve operare, oltre che sugli strumenti urbanistici, anche su quelli economico-fiscali, proponendo un riordino del sistema fiscale, integrato nella pianificazione urbanistica ed ambientale delle città. Proveremo a indicare come The world is today a “world of cities”. In this world there is phenomenon that is an incessant phenomenon, that occurs at an increasing speed: the urban explosion, that is sprawl, ma not only sprawl. To cope with this phenomenon is not easy, mainly because it is not a single phenomenon, but a set of related phenomena, different for morphology and different in causes. Then there is not a sole solution to control the urban explosion, as it is told by the rather simplistic mantra of the compact city. The control of the urban explosion needs to increase density and concentrate urbanization, but we can operate this control only if we understand the diversity of phenomena to identify the right treatment, designing with far-sightedness, How to design and plan a new way to allow a development of these territories, looking at the interaction between the different levels of governance, the different functions, the different populations? Uno starting point could be that it is possible to reduce the negative effects of suburbanization, maintaining the advantages, finding a “compromise” when needed; it implies to combine planning regulations with fiscal end economical measures. Urban and territorial planning cannot govern the sub-urbanisation by itself: we have a complex game with a lot of diverging actors; we must integrate planning and fiscal systems. We’ll try to say how.
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Bessa, Bruna Valentim Amichi, Paula Fonseca de Sena, Julia Mendes Albuquerque, Caroline Luz Vital, Jessica Moreno Soledade de Andrade, and Milena Bastos Brito. "Aceitabilidade das usuárias de sistema intrauterino de levonorgestrel como um método contraceptivo." In 44° Congresso da SGORJ - XXIII Trocando Ideias. Zeppelini Editorial e Comunicação, 2020. http://dx.doi.org/10.5327/jbg-0368-1416-2020130233.

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Introdução: Há uma associação consistente entre a ocorrência de gravidez não planejada e o uso reduzido dos serviços de saúde, desde o atendimento pré-natal até o puerperal, levando ao aumento significativo de abortamentos em condições inseguras e de complicações materno-fetais. A gravidez indesejada se constitui como grave problema de saúde pública, considerando a repercussão dela nas condições de saúde, econômicas e sociais da mulher e da família. O planejamento familiar é uma importante ferramenta na redução de gestações não planejadas e das consequências atribuídas a elas. Nesse contexto, os métodos contraceptivos de longa duração se destacam pela sua alta eficácia. Entre eles, há o sistema liberador de levonorgestrel (SIU-LNG), cuja aceitabilidade entre as usuárias se apresenta elevada na literatura, porém ainda pouco utilizado entre as mulheres na menacme com vida sexual ativa. Objetivo: Avaliar satisfação e descontinuidade de usuárias de SIU-LNG. Material e Métodos: Estudo de corte transversal baseado na aplicação de questionários via contato telefônico com pacientes que realizaram a inserção do SIU-LNG como método contraceptivo entre 2016 e 2018 em um serviço ambulatorial do Sistema Único de Saúde (SUS), em Salvador, Bahia. Resultados e Conclusão: No período do estudo, foram inseridos 99 SIU-LNG. Conseguiu-se contato com 77 pacientes. As outras 22 foram excluídas por perda de seguimento (sem êxito no contato após 7 tentativas em dias e horários diferentes). A maioria das 77 participantes analisadas no estudo tinham ensino superior (completo ou não) (61,04%), autodeclaravam-se de cor parda (46,75%) e já pariram pelo menos uma vez (71,43%). Expulsão foi referida por quatro pacientes, e uma delas relatou gravidez durante o uso. Obtiveram-se taxas de descontinuidade e de satisfação de 6,94 e 81,82%, respectivamente. Das pacientes em uso, 78,46% pretendiam manter o método, 93,85% recomendariam o SIU-LNG para alguém e 86,57% apresentaram sintomas associados ao método, sendo os mais comuns: acne (35,82%), dismenorreia e ganho de peso (32,84%). Os motivos relatados para o abandono do método foram sangramento aumentado, desconforto do parceiro durante o coito, dor pélvica intensa e mal posicionamento. Os métodos contraceptivos substitutos foram contraceptivo oral combinado, progestagênio isolado via oral e laqueadura tubária. O estudo evidenciou a alta aceitação do SIU-LNG entre as usuárias do SUS e a baixa taxa de descontinuidade. Vale ressaltar que houve explicação prévia sobre os sintomas esperados e a imprevisibilidade do sangramento menstrual, o que pode ter contribuído para a baixa taxa de descontinuidade, evidenciando a importância do papel do profissional médico na aceitabilidade do método por parte da usuária.
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Silva, Vinicios Henrique Da, Alice Loureiro Martins, Marina De Souza Alves, Barbara De Miranda Rost, and Michael Dos Santos Brito. "PROSPECÇÃO E ANÁLISE IN SILICO DE NOVOS PROMOTORES CONSTITUTIVOS PARA CANA-DE-AÇÚCAR." In I Congresso de Engenharia de Biotecnologia. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2021. http://dx.doi.org/10.51189/rema/1378.

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A crescente demanda por novas fontes renováveis de geração de energia e o aumento da população mundial tornam a Biotecnologia Vegetal indispensável para novas pesquisas visando o desenvolvimento de plantas geneticamente modificadas (OGMs). Para a obtenção desses OGMs, os promotores exercem importante função na regulação e expressão dos genes. Dentre eles, os promotores constitutivos são responsáveis pela regulação de genes cuja expressão ocorre ininterrupta nos diferentes tecidos e estágios de desenvolvimento da planta, sendo estes na maioria das vezes envolvidos com o metabolismo basal da célula. Apesar de promotores constitutivos já caracterizados funcionarem para alguns organismos vegetais, até o momento há deficiência de fortes promotores constitutivos para a engenharia genética de gramíneas, sobretudo na cana-de-açúcar (Saccharum officinarum), principal matéria-prima utilizada para produção de etanol de primeira e segunda geração no Brasil. Objetivo: O presente estudo visa avaliar e caracterizar in sílico novos promotores constitutivos da cana, bem como seus homólogos em Sorgo e Milho, para o desenvolvimento de novos vetores de transformação eficientes para gramíneas. Materiais e métodos: A partir de banco de dados genômicos e transcriptômicos, específicos para a Cana e outras espécies correlatas, além de ferramentas de bioinformática pretende-se identificar os genes constitutivos e seus homólogos, visualizar a sua expressão e encontrar possíveis candidatos para isolar seus promotores gênicos e realizar as análises. Resultados parciais: Até o momento, foi possível realizar a identificação de ao menos 10 genes constitutivos da cana-de-açúcar e seus homólogos em milho e sorgo. Através dos testes de expressão de Northern virtual no SuCEST e de forma complementar, em bancos específicos para seus homólogos, os genes Fator de Elongação 1 Delta 1, Proteína Homóloga ao FT SUI1 e Arginina tRNA Ligase da cana-de-açúcar demonstraram os melhores perfis de expressão. Concomitantemente a isso, iniciamos estudos na prospecção de novos promotores viriais capazes de conduzir a expressão constitutiva em gramíneas. A próxima etapa consiste em desenhar iniciadores específicos dos promotores endógenos, objetivando a clonagem física e posterior sequenciamento destes promotores. O projeto é financiado pela FAPESP através do auxílio regular nº 2019/12424-6 .
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