Journal articles on the topic 'Critica sociale'

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1

Petrucciani, Stefano. "Alienazione e critica sociale." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 62 (August 2018): 39–42. http://dx.doi.org/10.3280/las2018-062008.

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2

Mazzone, Leonard. "Per una critica interna dei paradossi del capitalismo. Capitalismo e riconoscimento di Axel Honneth." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 21 (April 2011): 163–75. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021010.

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Abstract:
Analizzando alcuni saggi recenti di Axel Honneth - tradotti e raccolti nell'edizione italiana-, l'articolo focalizza l'attenzione sull'influenza reciproca tra le moderne sfere del riconoscimento sociale e gli ultimi sviluppi del capitalismo. Attraverso questo confronto, l'articolo sintetizza il tentativo di Honneth di articolare una teoria della giustizia incentrata sul concetto di riconoscimento. Questa opzione teorica consente di prospettare una diagnosi delle odierne patologie sociali e di affrontare gli effetti paradossali connessi alle tendenze di sviluppo del capitalismo: in effetti, la disamina dei processi sociali, culturali, economici e politici degli ultimi decenni testimonia l'inversione delle intenzioni normative originariamente connesse ai media istituzionali del riconoscimento sociale. Questa prospettiva teorica stimola un approccio critico verso lo stesso concetto di riconoscimento, le cui forme giustificate devono essere distinte da quelle illegittime. In questo modo, una teoria critica della societŕ puň nuovamente giovarsi del tema classico della critica all'ideologia, attraverso cui č possibile sviluppare una critica interna del capitalismo e ricondurre le istanze sociali di un lavoro qualitativamente soddisfacente alle forme della sua organizzazione sociale.
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3

Bontempi, Marco. "Concetti socio-materiali e critica sociale." Quaderni di Sociologia, no. 77 (August 1, 2018): 81–100. http://dx.doi.org/10.4000/qds.2052.

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4

Piras, Mauro. "Lo spazio della critica sociale .1. Elaborazione del lutto utopico." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 135–44. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044010.

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Abstract:
La concezione tradizionale che vede la sinistra e la critica sociale volte al rovesciamento del sistema economico-sociale si fonda su quattro presupposti: 1) la proprietÀ privata č la radice del dominio sociale; 2) č possibile pensare un regime di proprietÀ e di organizzazione economica diverso da quello capitalistico, accettabile in termini di equitÀ ed efficienza; 3) č possibile individuare nell'ordine sociale esistente le forze sociali che lo rovesceranno; 4) il cambiamento verso il nuovo ordine sociale puň essere realizzato con l'azione politica. Il saggio prova a dimostrare perché queste quattro condizioni non si danno, e come, se la sinistra riesce ad accettarlo, possa pensare la sua azione come cambiamento reale dei rapporti sociali esistenti, e non come il loro rovesciamento.
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5

Brambilla, Rossana. "Critica della pedagogia e teoria critica dell'educazione." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 23 (May 2012): 105–20. http://dx.doi.org/10.3280/cost2012-023008.

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Abstract:
Teoria critica e pedagogia non hanno mai dialogato profondamente. I pedagogisti affermano che il loro oggetto di studio sia l"educazione. Ma il loro punto di vista non gode di una dignitŕ scientifica, riconosciuta anche dalle altre discipline. Le teorie pedagogiche oscillano soprattutto tra definizioni di valori da perseguire nel lavoro educativo e proposte di tecniche per gestire l"educazione, spesso importate dalla psicologia e dalla psichiatria. Questo impedisce ai processi educativi di produrre effetti di emancipazione sociale e culturale. Ma nella Teoria critica, e in particolare nel pensiero di Adorno e Horkheimer, troviamo le coordinate capaci di portare una disciplina, e anche la pedagogia, verso la scoperta dei suoi compiti "critici".
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6

Cerri, Marco. "Elementi per una storia critica del lavoro sociale." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (December 2012): 71–83. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-002006.

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7

Punzo, Maurizio. "Il “salotto” di Anna Kuliscioff e Critica Sociale." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 30, 2020): 312–30. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820912905.

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Abstract:
Studio o salotto che fosse, la stanza come “luogo” nel quale si manifestavano, oltre agli affetti famigliari di Filippo e Anna, l’elaborazione e il dialogo politici della coppia più celebrata del socialismo italiano, Turati e Kuliscioff, merita l’attenzione di storici e critici letterari. Vi passò fior fiore di personaggi che fecero la storia della politica e della cultura di quei decenni, in particolare nell’ambito laico socialista, contribuendo alla formazione di un buon numero di futuri combattenti contro il fascismo. Ricco di citazioni di testimoni di quei decenni, il saggio fornisce al lettore il sapore dell’ambiente colto e progressista, nel quale prendevano forma opzioni culturali e politiche che avrebbero trovato, nel primo dopoguerra, modo di crescere e affermarsi. Sotto questo profilo, di grande efficacia l’incrociarsi, nel salotto di casa Turati in portici Galleria a Milano, di generazioni e correnti di socialismo di ogni tipo, nello spirito di libertà e aperto confronto che lo contraddistingueva. Il “salotto” di Anna Kuliscioff era in realtà più uno studio che un salotto. Il 1° gennaio 1899 la stessa Kuliscioff, libera dopo quattro mesi di detenzione, datava la sua prima lettera da Milano a Turati, ancora detenuto a Pallanza, “da casa del tuo-nostro studio” (Turati e Kuliscioff, 1977: vol. I, 239) ed anche Turati si riferiva a quella stanza soprattutto come al loro studio: “la luce della Camera – scriveva per esempio il 30 novembre 1903 – fa rimpiangere le belle lampade del nostro studio e del nostro tinello” (Turati e Kuliscioff, 1977: vol. II, t. I, 130). In diverse occasioni però definiva “salotto”, senza alcuna ironia, quello stesso ambiente: “Il Bollettino e le inchieste dell’Ufficio del Lavoro sono tutte in salotto, nella libreria che è accanto alla porta della tua camera da letto dal lato della finestra”, il 14 giugno 1910 (Turati e Kuliscioff, 1977: vol. III, t. I, 242–243).
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8

Contarello, Alberta, Ilaria Marini, Alessio Nencini, and Gaia Ricci. "Rappresentazioni sociali dell'invecchiamento tra psicologia sociale e letteratura." Psicologia & Sociedade 23, no. 1 (April 2011): 171–80. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-71822011000100019.

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Abstract:
Scopo del presente lavoro è proporre l'analisi di testi letterari per lo studio delle rappresentazioni sociali dell'invecchiamento. Dopo un'introduzione al tema, con cenni ai recenti sviluppi in termini di invecchiamento positivo e all'utilità di un maggiore interscambio tra psicologia sociale e letteratura, vengono presentati i risultati di analisi quali-quantitative e qualitative di due recenti opere italiane. Sia l'analisi delle corrispondenze, sia una lettura più qualitativa dei testi, restituiscono indicazioni preziose rispetto all'intento di co-costruire un modo di Invecchiare Bene. Assonanze e divergenze rispetto alla letteratura psico-sociale sull'invecchiamento contribuiscono ad una lettura critica e generativa dell'ultimo 'dono del tempo'.
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Renault, Emmanuel. "L'individualitÀ come categoria critica." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 35 (September 2009): 159–74. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-035012.

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Abstract:
- L'articolo ricostruisce la tradizione della teoria critica nella quale il concetto di individualitÀ ricopre un ruolo centrale. Questo concetto č cruciale giÀ in Marx, sia per la sua antropologia, sia per la sua teoria sociale e il suo retroterra normativo. La posizione centrale dell'individualitÀ diviene piů esplicita in Adorno, che ne intreccia aspetti critici e utopici. Infine, č indubbia l'appartenenza di Honneth a questa tradizione, che egli si propone di attualizzare in prospettiva socio-psicologica, tenendo nel debito conto le trasformazioni del capitalismo contemporaneo.
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Zaccaria, Anna Maria. "Cambiamento climatico: un processo sociale complesso." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 126 (January 2022): 45–60. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-126003.

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Abstract:
Il cambiamento climatico globale è intessuto in processi sociali complessi. Nell'era dell'Antropocene il contributo delle scienze sociali diventa importante, anche in forma di critica sociale, per comprendere le controverse dinamiche del sistema terra. Questo contributo ha due obiettivi: a. ricostruire un quadro delle visioni proposte dalle scienze sociali rispetto al tema del cambiamento climatico; b. avanzare riflessioni per l'operazionalizzazione empirica di un concetto che corre il rischio di diventare vago e banalizzato.
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Mazzara, Bruno, and Lorenzo Montali. "Il genere in psicologia sociale: questioni epistemologiche e metodologiche." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (February 2011): 21–29. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-002003.

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Abstract:
Nella ricerca sul genere, la proposta di una prospettiva teorica innovativa - centrata sulla critica al riduzionismo biologista e all'essenzialismo - si č accompagnata a una riflessione critica sull'approccio cognitivoe sulla sua caratterizzazione di genere, il. Tale riflessione viene discussa nell'articolo in relazione a temi epistemologici - il realismo e la svolta linguistica - e metodologici, relativi al confronto tra metodi qualitativi e quantitativi. Dall'analisi emerge come alcune delle questioni poste, in particolare dalla psicologia femminista, quali la soggettività del ricercatore, il ruolo del contesto, il tema del potere nelle relazioni ricercatori-ricercati, costituiscano dimensioni problematiche tuttora rilevanti per chi fa ricerca psicosociale.
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Arcidiacono, Caterina, and Salvatore Di Martino. "Psicologia della liberazione e psicologia critica di comunitŕ come conquista di felicita, libertŕ ed equitŕ." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (July 2012): 67–80. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001005.

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Abstract:
Il testo parte dai temi della psicologia della liberazione, individuandone la continuitŕ degli scopi e della metodologia nella psicologia critica di comunitŕ. Tale percorso apre la stra- da a una critica di quei modelli psicologici che centrano l'attenzione unicamente sul singolo, trascurando aspetti sociali, politici, culturali che con quest'ultimo sono interrelati. Da tale critica nasce una nuova declinazione del tema del benessere e della felicitŕ che si apre al confronto con le nuove scienze economiche, e relazionali conducendo alla costruzione di nuovi indicatori sociali di benessere attenti ai temi della partecipazione, e della giustizia sociale. Nello specifico vengono esplorati i temi della equitŕ e della libertŕ in relazione alla felicitŕ evidenziandone i reciproci rapporti.
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Alietti, Alfredo, and Sonia Paone. "Partecipazione, riqualificazione urbana ed esclusione sociale: analisi critica dei Contratti di quartiere." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 27–48. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090004.

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Abstract:
I Contratti di quartiere sono progetti integrati di recupero urbano indirizzati a quartieri caratterizzati da diffuso degrado delle costruzioni, da carenze di servizi e da scarsa coesione sociale. Gli interventi previsti hanno contenuto urbanistico e sociale e sono realizzati predisponendo forme di partecipazione dei residenti. L'articolo esamina i limiti di questo tipo di intervento considerando gli aspetti legati alla prassi di governo (difficoltŕ nel coinvolgimento dei residenti), e si interroga sull'effettiva capacitŕ di promuovere attraverso questo tipo di azione percorsi di inclusione sociale, il rischio č infatti quello di confinare a livello locale le cause dell'esclusione sociale, perdendo cosě di vista il contesto piů ampio sia a livello macroeconomico che macrosociale.
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Slaby, Jan. "Appunti per una critica delle neuroscienze." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 20 (December 2010): 105–26. http://dx.doi.org/10.3280/cost2010-020008.

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Abstract:
Questo studio introduce le motivazioni e l'idea sottese al varo recente di un'iniziativa interdisciplinare dal titolo Neuroscienza Critica. (www.criticalneuroscience. org). Si tratta di un approccio che si sforza di capire, spiegare, contestualizzare e - qualora chiamata farlo - criticare, gli sviluppi attuali nel campo nelle neuroscienze e in quei settori sociali in cui tali sviluppi si applicano, allo scopo di creare le competenze necessarie a trattare responsabilmente le nuove sfide e interessi emergenti in materia di scienze del cervello. Neuroscienza critica si rivolge agli studiosi di discipline umanistiche cosě come (e non si tratta di figure di minore importanza) a coloro che svolgono una pratica in campo neuroscientifico, a chi si occupa di polizze di assicurazione, e a coloro che operano nel settore pubblico in senso lato. La neuroscienza suscita davvero effetti a largo raggio, oppure stiamo collettivamente sovrastimando il suo impatto, a spese di altri importanti vettori di mutamento sociale e culturale? Quali sono i canali e i tramiti grazie ai quali le neuroscienze interagiscono con le idee correnti in tema di personalitŕ, identitŕ e benessere? Inoltre, cosa altrettanto importante, Neuroscienza critica si sforza di rendere i risultati di tali valutazioni, rilevanti per la pratica scientifica stessa. Essa aspira a motivare i neuro scienziati, a lasciarsi coinvolgere nell'analisi dei fattori contestuali, delle traiettorie storiche, delle difficoltŕ concettuali e delle conseguenze potenziali in connessione con il lavoro empirico. Questo studio comincia ad abbozzare un fondamento filosofico che sostenga il progetto di delineare esempi d'interazione che hanno luogo fra neuroscienze e contesto sociale e culturale nel quale esse sono inserite, esponendo alcune delle assunzioni e dei modelli interpretativi che sottostanno agli approcci dominanti. Un recente lavoro antropologico verrŕ discusso, al fine di porre i profani nelle condizioni di capire il senso di interazioni de facto interno al sapere neuroscientifico, le sue proiezioni future, nonché la propria auto comprensione. Questo puň costituire un primo passo verso una fenomenologia di quella "allure seducente" che le neuroscienze stanno esercitando sia sul mondo accademico sia nell'immaginazione popolare.
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Daconto, Luca, and Marelli Carolina Mudan. "Mixité sociale: discorsi, politiche, pratiche e processi di costruzione sociale. Un'analisi critica del dibattito francese." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 108 (January 2016): 19–33. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-108002.

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Raspa, Venanzio. "Descrizione e critica del mondo sociale: due compiti della Documentalità." Rivista di estetica, no. 50 (July 1, 2012): 143–62. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1477.

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Galli, Emma. "Methodological Individualism: a Comment on Professor Hodgson’s «Economics and Institutions» (*)." Journal of Public Finance and Public Choice 10, no. 1 (April 1, 1992): 51–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539383.

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Abstract:
Abstract In «Economia e istituzioni» Hodgson fornisce uno stimolante riesame critico dei presupposti fondamentali della teoria economica dominante, in un’ottica istituzionalista.La presente nota intende discutere un solo punto del lavoro di Hodgson, ossia la critica di atomismo che egli rivolge all’individualismo metodologico, nella sua formulazione sia neo-classica che austriaca. Se l’interpretazione semplicistica che di questo principio è stata data dall’economia neoclassica può dare adito a questo tipo di critica, lo stesso non si può sostenere con riferimento alla formulazione dell’individualismo metodologico nei lavori degli economisti austriaci, ed in particolare in quelli di Mises, in cui la natura sociale dell’individuo viene opportunamente evidenziata.
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Sartori, Andrea. "Patire l'individuale Sofferenza come critica in Löwenthal, Zorn e Zizek." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 34 (April 2009): 101–16. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-034006.

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Abstract:
- Tramite l'analisi di un testo di Leo Lowenthal (1946) e dell'autobiografia postuma del pressoché sconosciuto Fritz Zorn (1977), l'autore mette in luce come il nesso tra l'individuale e le varie forme del terrore sociale esercitate dal potere, ritragga un individuo che, a fronte della propria sofferenza personale, si sottrae alla subordinazione all'universale. Ripercorrendo alcuni tratti della lettura a cui Slavoj Zizek sottopone il pensiero di Hegel, viene anzi evidenziato come il consueto rapporto fra totalitÀ sociale e accidentalitÀ individuale risulti capovolto, e come questo capovolgimento restituisca la possibilitÀ di un pensiero ancora capace di critica.
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Bombara, Daniela. "Al margine dei margini: ribellione, esperienza del dolore e denuncia sociale in Letteria Montoro, donna siciliana e scrittrice del Romanticismo." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 20 (2017): 171–87. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2017.i20.13.

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Abstract:
Questo lavoro esamina la produzione della messinese Letteria Montoro (1825-1893), poetessa e autrice di Maria Landini, romanzo popolare con protagonista una donna ribelle, che combatte per affermare la propria libertà nello squallido scenario di una società degradata. Volontà di impegno politico, critica sociale e ‘cattiveria rappresentativa’ configurano la produzione di Montoro, apparentemente marginale e del tutto ignorata dalla critica, come perfettamente inserita nel contesto ideologico del Romanticismo italiano.
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Bani, Luca. "Paolo Valera : ideologia e critica sociale nella Milano dei misteri urbani." Transalpina, no. 25 (November 17, 2022): 101–18. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.3780.

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Piras, Mario. "Lo spazio della critica sociale. La sinistra e l'idea di eguaglianza." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 49 (June 2014): 12–19. http://dx.doi.org/10.3280/las2014-049002.

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Agodi, Maria Carmela. "Concetti e strumenti per l’analisi critica dell’arretramento del modello sociale europeo." Quaderni di Sociologia, no. 59 (October 1, 2012): 55–66. http://dx.doi.org/10.4000/qds.561.

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Kopiec, Adam Maksym. "LA CRITICA TEOLOGICA DELL’ODIERNO UMANESIMO LAICO. PARTE SECONDA." Forum Teologiczne 18 (October 12, 2017): 149–62. http://dx.doi.org/10.31648/ft.2323.

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Abstract:
Il testo è la continuazionedella prima parte in cui è stato presentato l’attuale tentativo di formulare, ai tempi della crisi globale su diversi piani della vita sociale e individuale dell’uomo, un “nuovo umanesimo” del tutto laico e secolarizzato. In questa sede invece si cercherà di articolare ed esprimere la posizione dell’universo cristiano di fronte a tali proposte e di mettere in risalto gli elementi vulnerabili e pericolosamente riduttivi dell’umanesimo puramente laico ed immanente, alla luce della ragione e della fede. Inoltre si cercherà di aprire gli spazi all’eventuale elaborazione di un “nuovo umanesimo cristiano”.
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Catarci, Marco. "Considerazioni critiche sulla nozione di integrazione di migranti e rifugiati." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 22, no. 43 (December 2014): 71–84. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004305.

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Abstract:
Il tema dell'integrazione dei migranti e dei rifugiati rappresenta una rilevante emergenza sociale e formativa del nostro tempo. Tale questione impone una riflessione critica sulla nozione di integrazione sociale. Lo studio delle forme di inclusione dei migranti nella società impone, infatti, di "ribaltare" la questione dell'integrazione sociale, che viene solitamente declinata "a senso unico" in prospettiva assimilazionista come semplice inserimento, e rappresenta la cartina di tornasole per comprendere quale risposta si è in grado di offrire di fronte a quei processi globali che causano la dissoluzione, la disgregazione sociale e l'impoverimento di intere aree del pianeta.
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Caso, Daniela. "Photovoice: una metodologia partecipativa per promuovere il cambiamento nella comunità. Un'esperienza con adolescenti." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 81–92. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002008.

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Abstract:
Photovoice č una metodologia di ricerca-azione partecipata che utilizza le fotografie scattate dai partecipanti per incoraggiare la discussione critica di gruppo riguardo le difficoltà e le risorse della comunità con l'obiettivo di promuovere il cambiamento individuale e comunitario. Nel presente contributo, il metodo Phtovoice ha consentito agli adolescenti di una piccola comunità montana coinvolti nella ricerca, di sviluppare una coscienza critica circa il legame tra la propria vita e le soluzioni offerte dalla comunità in relazione alle loro richieste relative alla gestione del tempo libero. Tale visione critica ha permesso ai giovani partecipanti di suggerire nuove soluzioni ai referenti politici, rendendosi in questo modo attivi promotori del cambiamento sociale.
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Corcuff, Philippe. "Critica sociale, emancipazione, trappole identitarie e politiche dell'apertura dell'essere nelle culture ordinarie contemporanee." SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 2 (October 2019): 31–46. http://dx.doi.org/10.3280/sp2019-002003.

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Solinas, Marco. "Vite svuotate. Per una critica dell'impatto psicosociale del capitalismo contemporaneo." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 20 (December 2010): 71–81. http://dx.doi.org/10.3280/cost2010-020005.

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Abstract:
Il saggio mira a individuare e delucidare alcuni nessi causali tra il concomitante incremento dei fenomeni depressivi, non solo in senso strettamente clinico, e l'affermazione del nuovo modello capitalistico avvenuti nei paesi occidentali dai primi anni settanta ad oggi. Oltre che sul meccanismo della flessibilitŕ del mercato del lavoro, si insiste in particolare sulle dinamiche paradossali delle istanze etiche e morali della nuova configurazione ideologica. Ricorrendo anche alla categoria di egemonia, vengono da ultimo approntati degli strumenti teorici finalizzati a riattivare i potenziali emancipativi frustrati nella sofferenza sociale di natura depressiva e regressiva.
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Stefanati, Michele Ronchi. "Per una linea leopardiana dell’impegno: Sulla matrice etico-politica dell’opera di Gianni Celati degli anni Duemila." Quaderni d'italianistica 39, no. 1 (May 9, 2019): 51–80. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v39i1.32633.

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Abstract:
Per lungo tempo, una certa tendenza critica è stata solita legare il concetto di impegno a quello di realismo, indicando come “letteratura dell’impegno” soltanto le scritture di rappresentazione e denuncia di una realtà sociale o politica e contrapponendola rigidamente al postmodernismo, visto come sinonimo di disimpegno. All’alba degli anni Duemila, nuovi studi hanno aperto strade diverse, cogliendo la complessità del concetto di impegno nelle sue numerose trasformazioni, individuandone linee di tendenza e momenti di rottura nel corso del Novecento, ma affermando la persistenza di motivi di critica etica e sociale anche in anni solitamente considerati di totale disimpegno e introversione. L’opera di Gianni Celati rappresenta un esempio di impegno, mai dichiarato, a cui non corrisponde nessun “ritorno al reale”, anzi in aperto contrasto rispetto ad esso. Quello di Celati è un “impegno fantasticante”, laddove l’intera sua opera, dagli esordi negli anni 1970 fino agli ultimi scritti, sembra partire da una considerazione critica sulla società contemporanea, sviluppando tendenze anti-autoritarie, anti-gerarchiche, anti-consumistiche e anti-egemoniche espresse, però, senza alcun ricorso al realismo. Il presente studio si concentra sulle forme di impegno etico-politico nell’opera di Celati degli anni Duemila, anni che hanno dato vita, attraverso la collaborazione alla rivista Zibaldoni e altre meraviglie, a quella che si potrebbe chiamare una “linea leopardiana dell’impegno”, per i numerosi riferimenti all’opera di Leopardi e al ruolo che essa ha avuto in quest’ottica.
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Giacchetti Ludovisi, Stefano. "La decostruzione della soggettivitÀ in Adorno e Nietzsche." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 39 (January 2011): 118–24. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039009.

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Abstract:
L'articolo presenta un'analisi comparativa tra le posizioni di Adorno e Nietzsche riguardo al ruolo della soggettivitÀ. Se da un lato č possibile rilevare l'affinitÀ di percorso dei due autori nel criticare la soggettivitÀ ‘costitutiva' quale risultato di un processo storico di identificazione operato dalla razionalitÀ, allo stesso tempo si evidenziano le differenze delle due prospettive in merito alle conclusioni raggiunte da tale critica. Il processo di dissoluzione della soggettivitÀ sostenuto da Nietzsche č in parte respinto da Adorno sulla base del rifiuto di identificare un principio formato sulle passioni. La critica sociale di Adorno lo porta a rifiutare l'affermazione di un principio di piacere ormai ridotto alla sua versione reificata. La critica della soggettivitÀ borghese conduce Adorno all'affermazione di quello che puň essere definito un ‘oltre-borghese': una forma di soggettivitÀ non costitutiva che rispetti il non-identico.
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Costa, Paolo. "Che ne è della critica sociale se un ‘altro' mondo non è più possibile?" SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 49 (June 2014): 21–35. http://dx.doi.org/10.3280/las2014-049003.

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Grossi, Giorgio. "“Socioanalisi”: primi elementi per una riformulazione della teoria sociale come analisi critica della sociazione." Quaderni di Sociologia, no. 77 (August 1, 2018): 59–79. http://dx.doi.org/10.4000/qds.2044.

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Liberti, Giuseppe Andrea. "Nel riflusso. Gianfranco Ciabatti tra poesia e critica politica." Italica 99, no. 2 (June 1, 2022): 180–98. http://dx.doi.org/10.5406/23256672.99.2.03.

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Abstract:
Abstract La crisi del movimento operaio ha influenzato in maniera eccentrica la poesia italiana, che ha poco discusso il chiudersi di un'epoca pur così ricca e intensa come quella segnata dalle lotte di classe. Tra le eccezioni figura l'esperienza di Gianfranco Ciabatti, sindacalista, quadro politico e autore di cinque raccolte poetiche. Il contributo intende offrire un profilo del Ciabatti poeta, soffermando l'attenzione sul rapporto tra crisi sociale e politica e produzione in versi. Partendo dal libro d'esordio Preavvisi al reo, frutto tardivo di una pratica scrittoria centellinata a causa della preminenza attribuita all'impegno politico e sindacale, si propone una ricognizione dei temi della crisi e del riflusso in una poesia da intendere come “servizio di classe”, che non sostituisce il documento politico ma traspone le istanze del materialismo storico e delle lotte di emancipazione e liberazione nello specifico letterario.
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Ortuso, Luisa. "Teatro sociale e psicologia transculturale: un approccio multidisciplinare per il benessere individuale e delle comunità." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 77–88. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002006.

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Abstract:
All'interno del dialogo tra teatro sociale e psicologia l'autrice esplora alcuni livelli di intervento che possono portare a una ricaduta positiva sul benessere dell'individuo e della collettività. La dimensione artistica, strutturandosi come terreno di azione comune, di confronto e critica sociale, offre in sé uno strumento culturale alternativo che permette di sviluppare una posizione di decentramento e trasformazione. In particolare si farà riferimento ad un'area di crescente interesse dell'Applied Theatre: il lavoro nell'area della migrazione. La riflessione, supportata dall'esperienza pratica, è orientata ad identificare criticità e buone prassi in un ambito trasversale al teatro e alla psicologia transcul-turale.
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Attanasio, Alessandra, and Alberto Oliverio. "Empatia e cognizione sociale. Una lettura darwiniana del mirror neuron system." PARADIGMI, no. 3 (December 2012): 93–138. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-003007.

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Abstract:
Per comprendere la complessitŕ dei fenomeni della mente, dell'empatia e della cognizione sociale č basilare oggi integrare neuroscienze e filosofia. Nonostante la lettura dei risultati neuroscientifici abbia prevalentemente seguito un'ottica darwiniana, la scoperta del mirror neuron system, dopo un primo approccio di tipo analitico, č stata interpretata fin qui in chiave fenomenologica. Il saggio mostra l'incompatibilitŕ tra la "social-embodied cognition" del sistema specchio e la fenomenologia, che si caratterizza fin dall'inizio per la sua critica a ogni scienza empirica e a ogni forma di naturalismo. La struttura intellettualistica della fenomenologia rende l'io trascendentale un surrogato della vecchia anima-sostanza e l'intersoggettivitŕ una meta-in- tersoggettivitŕ. Il saggio propone una lettura darwiniana del sistema specchio, incentrata su una "social-embodied-emotional mind", radicata nella ragione-istinto di Hume e nella rivoluzione emozionale di James.
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Giovanola, Benedetta. "Etica, economia e giustizia sociale: č possibile "quadrare il cerchio"?" PARADIGMI, no. 1 (April 2010): 87–100. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001007.

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Abstract:
La crisi attuale ci impone di interrogarci sulla possibilitŕ di paradigmi capaci di "quadrare il cerchio" tra benessere economico, coesione sociale e libertŕ politica. Il presente contributo discute la proposta elaborata dai principali esponenti del capability approach, l'economista indiano Amartya Sen e la filosofa americana Martha Nussbaum, mostrandone la riflessione critica sull'impianto normativo alla base dei processi economici (§ 1) e delle scelte pubbliche (§ 2), e prestando attenzione al ruolo delle politiche in ordine alla promozione di modelli di sviluppo e di convivenza (§ 3). La tesi č che un mutamento nei paradigmi dominanti č possibile solo a partire dal riconoscimento della dimensione etica connessa sia ai processi economici sia ai processi deliberativi propri della sfera pubblica.
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Koperek, Jerzy. "Il problema sociale delle trasformazioni moderne nel contesto della critica del capitalismo liberale dal punto di vista della dottrina sociale della Chiesa." Forum Philosophicum 3 (1998): 73–76. http://dx.doi.org/10.5840/forphil199836.

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Cubeddu, Raimondo. "Remarks on Hayek’s Critique of Social Justice*." Journal of Public Finance and Public Choice 11, no. 2 (October 1, 1993): 141–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539734.

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Abstract:
Abstract Scopo di questo saggio è colmare la lacuna che ha reso più complicata la comprensione defla critica di Hayek al concetto di giustizia sociale, considerata ingiustamente di natura essenzialmente ideologica.L’argomento centrale di Hayek, è che la teoria della giustizia sociale è fondata su una erronea concezione del processo della catallattica e sulla sua subordinazione a fini etici e politici.La tesi qui sostenuta è che la scarsa comprensione delle idee di Hayek (con la conseguente ostilità nei loro confronti) può essere attribuita al fatto che lo stesso Hayek abbia omesso esplicite chiarificazioni dei presupposti gnoseologici ed economici della sua critica.L’esame di questi presupposti, inoltre, può fornire la base per una obiettiva riflessione sulla validità delle argomentazioni di Hayek, dimostrando l’infondatezza dell’accusa di fondarsi su motivazioni puramente ideologiche.
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Poggi, Gianfranco. "LO STATO SFIDATO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 2 (August 1991): 191–221. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200013253.

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Abstract:
IntroduzioneVerso la fine del ventesimo secolo, allo stato si aprono prospettive dubbie, sia nei sistemi liberal-democratici che in quelli a partito unico. In entrambi i casi, per quanto in misura diversa e in modi diversi, lo stato svolge un ruolo assolutamente centrale nella gestione del processo sociale, assorbe e controlla una parte assai cospicua del prodotto sociale, riceve ed elabora una grande quantità di richieste1. In entrambi i tipi, tuttavia, i modi in cui lo stato fa fronte a questi compiti sono da qualche tempo divenuti oggetto di preoccupazione e critica in misura forse maggiore che nelle precedenti fasi della sua vicenda storica.
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Poggi, Gianfranco. "LO STATO SFIDATO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 2 (August 1991): 191–221. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200021808.

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Abstract:
IntroduzioneVerso la fine del ventesimo secolo, allo stato si aprono prospettive dubbie, sia nei sistemi liberal-democratici che in quelli a partito unico. In entrambi i casi, per quanto in misura diversa e in modi diversi, lo stato svolge un ruolo assolutamente centrale nella gestione del processo sociale, assorbe e controlla una parte assai cospicua del prodotto sociale, riceve ed elabora una grande quantità di richieste. In entrambi i tipi, tuttavia, i modi in cui lo stato fa fronte a questi compiti sono da qualche tempo divenuti oggetto di preoccupazione e critica in misura forse maggiore che nelle precedenti fasi della sua vicenda storica.
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Thiel, Marcel. "La psicologia critica come strumento per la ricerca sul sindacato e per l'azione sindacale: una proposta." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (October 2021): 122–44. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-002009.

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Abstract:
La necessità urgente di dare nuovo impulso alle organizzazioni sindacali può ricevere impulso e nuovo orientamento dai progressi della Scienza e appare chiaro che tra queste la psicologia potrebbe essere di grande utilità, in quanto orientata ad analizzare le esperienze e i comportamenti dei soggetti. Se da un lato, tuttavia, è vero che attraverso la psicologia tradizionale e i metodi quantitativi più noti si ottengono di fatto informazioni limitate, dall'altro però questo articolo mira a rendere conto delle metodologie della Psicologia Critica (Kritische Psychologie) come un'alternativa utile e per esplorare le ragioni per cui i lavoratori e le lavoratrici tendono oggi a (non) organizzarsi e a (non) impegnarsi nel sindacato. Per evidenziare la particolarità di una ricerca critico-psicologica in ambito sindacale, essa viene confrontata con la ricerca puramente quantitativa-psicologica e sociologica tradizionale nello stesso ambito. In questo scenario, il presente articolo presenta alcuni concetti centrali, implicazioni metodologiche e alcuni studi tematicamente rilevanti nel campo della Psicologia Critica. Il tentativo è quello di mostrare che questo nuovo approccio può essere adatto alle aspirazioni delle organizzazioni sindacali di contribuire all'emancipazione sociale delle classi lavoratrici.
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Palazzani, L., V. Mele, and Elio Sgreccia. "Allocazione delle risorse e qualità della vita in oncologia: considerazioni etiche." Medicina e Morale 41, no. 6 (December 31, 1992): 1097–104. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1084.

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Abstract:
L'articolo esamina i criteri etici per la distribuzione delle risorse in ambito oncologico sia sotto il profilo della macroallocazione (allocazione dei diversi settori sanitari) che della microallocazione (decisioni relative a chi deve ottenere le risorse disponibili). In particolare si evidenzia il ruolo della considerazione della qualità di vita in rapporto all'utilitarismo sociale, all'individualismo libertario ed al contrattualismo. Attraverso l'analisi critica di tali orientamenti si sottolinea la validità del contributo del personalismo.
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Vellar, Agnese. ""Addicted to Passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040013.

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Abstract:
"Addicted to passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani di Agnese Vellar Nell'ultimo decennio Internet si č evoluto in una piattaforma multimediale e il Web ha raggiunto la massa critica. Da queste trasformazioni emergono nuove pratiche di consumo, di autorappresentazione e di interazione sociale, con protagoniste le giovani generazioni. All'interno dei "pubblici connessi" i fan di prodotti mediali condividono informazioni relative al proprio culto e costruiscono insieme "audience di pratica", recentemente evolutesi in un "collettivismo di rete". L'autrice propone di interpretare le culture di fan come starring systems: reti di performance spettatoriali multimediali e multisituate. Nello starring system i fan collaborano e competono per acquisire capitale sociale e culturale e dunque raggiungere visibilitŕ. Da tali attivitŕ emerge un flusso di produzioni creative che rifiniscono la relazione tra autori e spettatori. In questo articolo si descrive un'indagine sul fandom telefilmico italiano attraverso il caso di studio di "Italian Subs Addicted", una comunitŕ di fansubbing. Intepretando il fandom come uno starring system, l'autrice descrive l'emergere di un collettivismo di rete ironico e competente. I fan si autodefiniscono ironicamente "addicted", in quanto, essendo cresciuti guardando serie televisive, hanno acquisito la "dipendenza" ma anche la "passione" e il capitale subculturale che consente loro una decodifica critica e una produzione creativa.
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Anna Sapone, Sara, and Arianna Scaioli. "I prototipi di Yasmeen Lari: diffusione e valore sociale di due moduli abitativi." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 57–68. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100006.

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Abstract:
Il contributo propone la rilettura critica di due prototipi abitativi di Yasmeen Lari, rivelatori di un approccio progettuale trasversale capace di integrare nozioni di giustizia sociale e ambientale, democratizzare la concezione di spazio e costruzione, traducendo e trovando sintesi nelle architetture progettate dall'architetta pakistana e nella loro diffusione. Un primo fuoco riflette su matericità e riproducibilità dei prototipi abitativi, sottolineando la complementarità tra le esperienze fisiche e digitali. Un secondo fuoco riflette sul potenziale di queste architetture nel diventare uno strumento di empowerment per le donne, sviluppando la tematica dell'integrazione in una prospettiva gender-sensitive. In ultima analisi il testo analizza l'impatto di queste architetture minime per la comunità che le accoglie.
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CORSI, PIETRO. "THE HERITAGE OF DUGALD STEWART: OXFORD PHILOSOPHY AND THE METHOD OF POLITICAL ECONOMY." Nuncius 2, no. 2 (1987): 89–144. http://dx.doi.org/10.1163/182539187x00042.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'articolo esamina il dibattito sulla metodologia dell'economia politica che anim i circoli intellettuali anglicani degli inizi del diciannovesimo secolo. Ad Oxford, l'approccio all'economia politica era fortemente condizionato dalla riflessione critica sulle proposte epistemologiche avanzate da Dugald Stewart nel suo Elements of the Philosophy of the Human Mind. I pensatori dell'Oriel College che presero parte al dibattito erano preoccupati dal processo di rapida trasformazione della societ inglese, e dall'emergere di fonti di autorit culturale indipendenti dalla, se non apertamente contrarie alla Chiesa Anglicana ed alle Universit. La discussione della metodologia dell'economia politica investiva dunque diversi aspetti della vita sociale ed intellettuale del tempo. Il dibattito oxoniense ruotava intorno al parallelismo che molti credevano di notare tra il metodo della meccanica razionale e quello dell'economia politica. Pur avallando le pretese di scientificit avanzate dagli economisti classici, i docenti di Oxford negavano che i risultati ottenuti in economia politica fossero immediatamente applicabili alla realt sociale: al pari dei cultori della meccanica razionale, l'economista doveva tenere presenti le frizioni generate dalle esistenti strutture politiche e sociali. A Cambridge, William Whewell e Richard Jones valutavano con preoccupazione la difesa dell'economia politica elaborata dai colleghi di Oxford. A loro avviso, gli studiosi dell'Oriel College concedevano troppo all'economia politica ricardiana. Alla fine degli anni venti del diciannovesimo secolo, gli intellettuali cantabrigensi sottoposero a critica severa il preteso parallelismo tra meccanica razionale ed economia politica che i seguaci di Ricardo e i ?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?docenti di Oxford ponevano al centro delle loro riflessioni. L'economia politica, si diceva a Cambridge, era una disciplina troppo giovane per poter assumere procedure assiomatico-deduttive. Laboriose ricerche erano ancora da intraprendere, prima che si potesse procedere alla costruzione di un sistema di economia teorica. Il presente saggio sottolinea la centralit di Dugald Stewart nel dibattito sulla metodologia dell'economia politica dei primi decenni del diciannovesimo secolo. Si sostiene inoltre che la lettura critica delle tesi epistemologiche avanzate dallo Stewart rappresent un momento cruciale nella elaborazione della metodologia dell'economia politica proposta da John Stuart Mill. I risultati di questo studio impongono una revisione delle interpretazioni classiche dei dibattiti filosofici e culturali in genere del primo Ottocento inglese.
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Bellan, Alessandro. "Il doppio movimento dell'individualitÀ. Adorno, l'individuo e le cose." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 39 (January 2011): 108–17. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039008.

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Abstract:
Il saggio prende in considerazione il nesso istituito da Adorno fra la crisi dell'individuo e il suo tentativo di salvare la metafisica attraverso un rapporto rinnovato con le cose, ripensando poi il significato etico della patologia sociale dell'individualitÀ. Una ‘salvezza' dell'individuale, nell'epoca della sua liquidazione, puň essere ancora proposta, nei termini di Adorno, solo se si supera la falsa alternativa fra un individuo pensato come spazio intersoggettivo delle ragioni e un'individualitÀ ripiegata monologicamente su se stessa attraverso una rinnovata antropologia, etica e critica insieme.
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Pellegrini, Stefania. "La mediazione e le sue tecniche. Un diverso metodo di gestione del conflitto tra dover essere ed essere." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (December 2012): 69–87. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003005.

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Abstract:
La riforma che ha introdotto la mediazione civile obbligatoria in Italia č stata accolta con molte perplessitŕ sia dagli studiosi, sia dagli operatori. Le ragioni sono varie e vanno dalla mancata considerazione di elementi che fanno della mediazione una forma di "giustizia sociale", a problematiche piů tecniche e procedurali. L'articolo cerca di offrire una visione critica del testo di legge, pur riconoscendo la valenza di questa forma di giustizia, che č alternativa e che, certamente, non puň e non vuole risolvere i problemi della giustizia civile ordinaria.
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Magliacane, Alessia. "Forma della norma-stato e fatto del potere pastorale." Revista da Faculdade de Direito UFPR 62, no. 2 (August 31, 2017): 175. http://dx.doi.org/10.5380/rfdufpr.v62i2.52428.

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Abstract:
La complessità del soggetto (individuale e collettivo) è sottoposta nella fase detta postmoderna (Harvey, Jameson, Raymond) ad un aggressivo tentativo di riduzione che ha come strumento la norma-stato, che ha attraversato pressoché indenne le epoche storiche fino alla modernità borghese – capitalistica indagata da Habermas (nelle strutture discorsive), da Foucault (nella trasformazione del potere disciplinare e pastorale), da Deleuze (nella particolare struttura della ripetizione, erede della coazione freudiana), da Lacan (nella dialettica della repressione simbolico-normativa), da Butler (nella dialettica tra soggettivazione e assoggettamento) ma soprattutto nelle forme dell’immaginario letterario e cinematografico (di cui si fanno qui gli esempi di Lynch e McCarthy). L’autore tenta anche una netta distinzione tra la critica del diritto e l’analisi critica della forma normativa-giuridica, nella comparazione con altre esistenti forme normative quali quella strettamente simbolica (ad esempio nella morale sociale e nella famiglia) e quella istituzionale (ad esempio nelle forme di alienazione e di istituzione totale) alla luce delle più moderne teorie linguistiche, sistemiche, psicologiche e della complessità.
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Costa, Giacomo. "Il ‘moralismo': una prima ricognizione." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 41 (September 2011): 125–32. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041010.

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Abstract:
L'articolo propone un'analisi del termine moralismo. Tralasciandone l'accezione comune e quella storiografica, la riflessione qui sviluppata si rivolge a una concezione politica del moralismo, perlomeno nella misura in cui la politica si accompagna (o si dovrebbe accompagnare) a una normativa morale. Ma non si tratta di discorso meramente normativo, poiché l'etica e l'etica della politica devono essere in realtÀ applicate a un sistema non teorico, bensě empirico, alla «realtÀ sociale strutturata». La situazione politica italiana attuale č appunto il terreno sul quale si esercita la critica proposta nel contributo.
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Petrucciani, Stefano. "Theodor W. Adorno e la crisi dell'individuo." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 39 (January 2011): 99–107. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039007.

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Abstract:
La questione della decadenza dell'individuo, o addirittura della sua liquidazione nella societÀ di massa, č un teai centrale della teoria critica della societÀ di Adorno e Horkheimer, sviluppato non solo nella, ma anche in molti testi di Adorno e negli importanti scritti pubblicati ora in italiano. Il problema che emerge da tali testi č: mentre la teoria adorniana insiste fortemente sul tema della decadenza dell'individuo, la teoria sociale contemporanea sembra invece a prima vista andare in una direzione opposta. Oggi molti scienziati sociali, come per esempio Zygmunt Bauman, descrivono la societÀ contemporanea come caratterizzata da crescenti processi di individualizzazione. Nasce dunque la domanda: chi ha ragione? I teorici della obsolescenza dell'individuo o quelli della crescente individualizzazione? Il testo cerca, ripartendo da Adorno, di svolgere qualche considerazione su questo tema.
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Ronfani, Paola. "Alcune riflessioni sulla responsabilitŕ genitoriale. Enunciati del diritto, rappresentazioni normative e pratiche sociali." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2010): 7–37. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001001.

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Abstract:
Responsabilitŕ genitoriale - Diritto europeo - Cultura giuridica - Politiche sociali - Pratiche familiari. Giŕ da alcuni anni, nell'ambito del processo di integrazione europea, č in corso il tentativo di armonizzare la regolazione giuridica delle relazioni familiari. Fra i principi unificanti delle varie legislazioni ha assunto una posizione privilegiata il concetto di responsabilitŕ genitoriale, che č molto complesso e, sotto alcuni aspetti, anche ambiguo se si riflette, come si cerca di fare nell'articolo, sulle diverse implicazioni che questa nozione ha con saperi diversi da quello giuridico (filosofia, morale, psicologia, sociologia, scienza dell'educazione). In particolare, si evidenzia come nelle rappresentazioni oggi piů accreditate della responsabilitŕ dei genitori abbia assunto un'importanza rilevante la dimensione della cura e si analizza, in prospettiva critica, la convinzione che si č andata diffondendo nell'ambito delle scienze sociali e politiche, e che č stata recepita nelle azioni di gran parte dei governi, che l'indebolimento del legame sociale sia primieramente imputabile ad una insufficiente assunzione di responsabilitŕ dei genitori nei loro compiti educativi e disciplinari verso i figli. La responsabilitŕ genitoriale viene esaminata anche nella sua dimensione di pratica sociale che si presta ad essere considerata come un esempio emblematico del "diritto vivente". Sotto quest'aspetto, assumono un rilievo particolare le forme di genitorialitŕ, sociali o addizionali, delle famiglie ricomposte e omogenitoriali, che pongono i legislatori dinnanzi a domande che toccano lo statuto della filiazione.
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