Dissertations / Theses on the topic 'Crisi finanziarie'

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1

Brun, Michele <1994&gt. "Analisi dei cambiamenti dei framework contabili internazionali e nazionali in risposta alle crisi finanziarie globali - dalla crisi finanziaria dei mutui sub-prime al Covid-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17202.

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Abstract:
Il presente elaborato ha la finalità di riassumere i temi che verranno trattati nonché gli obiettivi perseguiti all’interno della mia tesi di laurea magistrale dal titolo “Analisi dei cambiamenti dei framework contabili internazionali e nazionali in risposta alle crisi finanziarie globali – dalla crisi finanziaria dei mutui sub-prime al Covid-19”. L’elaborato esporrà le reazioni e gli interventi nei framework contabili poste in essere dalle istituzioni nonché dai vari organismi di contabilità nazionali e internazionali in risposta alle crisi finanziarie del XXI secolo e, in particolare, alla crisi finanziaria dei mutui sub-prime del 2007-2009 e all’attuale crisi economica provocata dall'emergenza sanitaria del COVID-19. Per ciascuna delle succitate crisi finanziarie si esporranno inizialmente le cause generanti nonché gli effetti sull’economia globale e sull’economia italiana, anche attraverso delle analisi macroeconomiche. Si esamineranno inoltre le iniziative poste in essere dalle istituzioni per contenerne gli effetti sino ad arrivare all’obiettivo principale dell’elaborato: l’analisi dettagliata dei cambiamenti nei principi contabili nazionali e internazionali posti in essere dagli organismi responsabili delle loro emanazioni, come ad esempio l’Organismo Italiano Contabilità (OIC) e l’International Accounting Standards Board (IASB).
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2

Bonato, Francesca <1992&gt. "Sopravvivenza delle startup e scelte finanziarie: il caso del Veneto durante la crisi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10126.

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Abstract:
La tesi illustra in principio quali siano i problemi finanziari tradizionalmente incontrati dalle imprese nei primi anni di vita. Segue un'analisi empirica che indaga come le diverse scelte di struttura finanziaria abbiano condizionato la sopravvivenza delle imprese stesse, cercando di individuare altri fattori eventualmente capaci di esercitare un'influenza sul successo dell'attività da esse svolta. L'elaborato si conclude con una presentazione di alcuni interventi promossi per incentivare e facilitare la crescita delle startup in Italia.
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3

COLLA', RUVOLO Tobia. "Organizzazioni finanziarie internazionali, gestione delle crisi del debito sovrano estero e rispetto dei diritti umani." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2021. http://hdl.handle.net/11695/105840.

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Abstract:
Oggetto e scopo del presente scritto è quello di approfondire alcune tematiche legate alla sostenibilità sociale del debito sovrano estero degli Stati e alle criticità dei programmi d’intervento a sostegno degli Stati in difficoltà. I finanziamenti agli Stati in difficoltà, provenienti tanto dalle organizzazioni internazionali finanziarie come il Fondo Monetario Internazionale o (in determinati casi) la Banca Mondiale, quanto da altri Stati (nell’ambito di riunioni informali come i vertici economici o, relativamente alla ristrutturazione del debito, i Club di Parigi e di Londra), infatti, sono subordinati all’applicazione di misure di condizionalità che, in particolar modo in occasione della crisi del 2008-2010, sono state improntate all’austerità. L’applicazione di tali misure ha causato un’eccessiva compressione e, in alcuni casi, a una violazione di taluni diritti riconosciuti agli individui dai principali trattati internazionali in materia di diritti umani. Gli organi di controllo sui diritti umani, determinate organizzazioni internazionali, nonché alcune corti costituzionali degli Stati beneficiari dei prestiti, hanno segnalato tale problematicità, rivelando come le politiche di condizionalità, non solo di fatto non abbiano risolto le crisi del debito sovrano se non in maniera temporanea, ma abbiano anche fatto abbassare gli standard di tutela dei diritti degli individui delle popolazioni coinvolte oltre i limiti consentiti dall’ordinamento internazionale e da taluni ordinamenti interni. Ciò ha portato la Comunità internazionale a chiedersi se fosse ipotizzabile configurare una responsabilità delle organizzazioni internazionali che, in occasione delle crisi del debito sovrano estero degli Stati, impongono a questi ultimi, per beneficiare dei prestiti, condizioni basate su politiche di austerity destinate a comprimere gli standard di tutela dei diritti degli individui. Tale valutazione va fatta anche alla luce del fatto che, sebbene uno Stato possa porre in essere misure regressive di tutela dei diritti umani, nella misura in cui essi siano finanziariamente condizionati, esso comunque è tenuto a garantire un minimum core standard (uno standard minimo di tutela), individuato dalla dottrina internazionalistica come limite invalicabile nella tutela dei diritti umani. Ulteriore obiettivo del presente scritto, pertanto, è quello di analizzare il regime di responsabilità delle organizzazioni economiche internazionali per le violazioni dei diritti umani conseguenti all’applicazione delle misure di austerità, sia alla luce dei Draft Articles on the Responsibility of International Organizations del 2011, nonché della giurisprudenza internazionale e interna in materia, per poi verificare in concreto i possibili rimedi (internazionali e interni) esperibili dallo Stato debitore e dagli individui. Se per le istituzioni dell’Unione europea tale aspetto appare più di semplice risoluzione grazie alla presenza di organi giurisdizionali interni all’organizzazione stessa, per le altre organizzazioni internazionali, la questione appare più complicata, a causa delle incertezze legate ai rimedi giurisdizionali internazionali e per le problematiche legate all’immunità delle organizzazioni internazionali dalla giurisdizione civile che, sebbene la dottrina sia ancora divisa al riguardo, costituiscono un potenziale impedimento alla tutela giurisdizionale dei diritti degli individui innanzi a una corte interna.
The object and the scope of the present work is to investigate some issues relating to the social sustainability of State sovereign debt and some weaknesses of the intervention programs to help the States in difficulties. Such loans, from both international financial organizations such as the International Monetary Fund or (in some cases) the World Bank, and other States (within the framework of informal meetings such as economic summits or, with respect to debt restructuring, the Paris and London clubs), are subject to the application of conditionality measures that, especially during the crisis of 2008-2010, have been characterised by austerity. The application of such measures has provoked a huge compression, and in some cases a violation, of certain human rights recognised by the main international treaties about human rights. Human rights monitoring bodies, some international organizations and some constitutional courts of the borrowed States have reported this problem, revealing how conditionality policies have not solved the crisis (if not temporarily) and have caused a lowering of the human rights standards beyond the limits allowed by international and domestic law. The International community, therefore, has questioned whether is configurable the responsibility of the international organizations that, during the sovereign debt crises, impose to the borrowing States, in order to get the loans, conditionality based on austerity measures destined to reduce human rights standards. In making this assessment, it is important to consider that, even if a State can impose regressive measures in the protection of human rights, when they are economically conditioned, it has to guarantee a minimum core standard identified by the international doctrine as insurmountable limit in human rights protection. Further scope of the present work is to analyse the responsibility regime of international financial organizations for the violations of human rights, on the basis of the Draft Articles on the Responsibility of International Organizations of 2011 and the international and domestic case law on the matter, to verify the international and domestic remedies available for the borrowing State and the individuals. If for the European Union institutions, such aspect is quite simple thanks to the presence within the organization of jurisdictional bodies, for other international organizations this matter is more complicated because of the uncertainties relating to international remedies and because of is still controversial in doctrine the international organizations immunity from domestic courts. This could be a potential obstacle to the judicial protection of individuals before a domestic court.
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4

MAGRI, FEDERICO. "Il ruolo del Promotore Finanziario tra gestione del cliente, delle relazioni, della crisi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/103113.

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Abstract:
The Tied Agent is a key player in the existing econoomic scenario. Inside the Behavioral Finance's framework we present the results of three researches made between 2012 and 2015 than have investigated some psychological aspects related to the role of the Tied Agent.
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5

Montanelli, Alessandra <1994&gt. ""Teoria del Prospetto e selezione di portafoglio: un'applicazione alla crisi del 2008 in Italia"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13948.

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Abstract:
La teoria economica classica si basa sull’assunzione di piena razionalità dell’investitore, il cui comportamento è volto unicamente al soddisfacimento dei propri bisogni. L’ipotesi di mercati efficienti, di informazione completa, di non sazietà dell’agente economico sono alcuni dei fondamenti della Teoria dell’Utilità Attesa, caposaldo dell’economia nello spiegare le scelte dell’investitore in condizioni di incertezza. Tuttavia, recenti studi empirici hanno fatto emergere l’inconsistenza di dette ipotesi, che almeno in certi contesti vengono sistematicamente violate dagli operatori economici. Proprio a partire da queste evidenze, l’ipotesi di razionalità dell’investitore viene posta in discussione. Al suo posto, incontrano sempre maggior interesse teorie che, a partire da studi di psicologia cognitiva, guardano all'individuo come ad un soggetto il cui comportamento è sistematicamente influenzato da errori cognitivi (bias comportamentali) che dunque influenzano le sue decisioni. Daniel Kahneman e Amor Tversky sono tra gli studiosi che riuscirono a conciliare aspetti psicologici con quelli economici, merito che gli fece vincere anche il Premio Nobel nel 2002. Tra i loro più importanti apporti all'economia moderna risulta la Teoria del Prospetto, secondo cui le scelte dell’investitore si basano sulla funzione di valore e sulla funzione di ponderazione delle probabilità. L’elaborato si propone di presentare un’applicazione della Teoria del Prospetto al fine di analizzare il cambiamento delle scelte di portafoglio a seguito della crisi occorsa nel 2008, con particolare interesse al raffronto con il modello di ottimizzazione classico à la Markowitz.
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6

BARBERA, CARMELA. "Public sector accounting in tempo di austerity. Strategie finanziarie, resilienza e ruoli dell'accounting nelle relazioni tra Stato ed enti locali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35757.

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Abstract:
Molti studi hanno evidenziato come le riforme legate al NPM abbiano favorito l’adozione di logiche di mercato nelle amministrazioni pubbliche, basate sul rafforzamento dell’efficienza e dell’efficacia, e l’introduzione di innovazioni manageriali nell’erogazione dei servizi pubblici. In ciò, i meccanismi contabili pubblici hanno giocato un ruolo importante. Alcuni hanno enfatizzato che sono poche le evidenze sulla relazione tra logiche di NPM e maggiore performance, sottolineando che l’efficienza e l’orientamento ai risultati non sono sufficienti a evitare le conseguenze di shock. Altri affermano che le recenti misure di austerity hanno portato ad un rinnovato interesse sia in approcci di tipo privatistico, che a logiche neo-weberiane, ma sono anche emersi nuovi paradigmi. Date queste considerazioni, la mia ricerca mira a contribuire (i) alla letteratura di pubblica amministrazione e a quella di financial management investigando come le risposte organizzative a eventi negativi sono legate alle precedenti strategie finanziarie e condizioni e capacità organizzative, e come la resilienza organizzativa sia influenzata da condizioni interne ed esterne; (ii) alla letteratura di public sector accounting, esplorando come l’accounting inficia sulle relazioni tra stato ed enti locali nell’ambito delle politiche di austerity, e le relative conseguenze su come i servizi pubblici sono organizzati, erogati e a chi.
Many studies have emphasized how NPM reforms have led to the adoption of market logics within public sector organizations, based on enhancing efficiency and effectiveness, and to the introduction of managerial innovations to public service delivery. In this, public accounting mechanisms have played a relevant role. Some have emphasized that there are scant evidences of the relation between NPM logics and increased performance, with “efficiency” and “result-orientation” being not sufficient to avoid the consequences of shocks. Others claim that the recent austerity measures has led to a renewed interest on both private-like approaches and neo-weberian logics, but also to the emergence of post-NPM paradigms. Based on these considerations, my research aims (i) to contribute to public administration and public sector financial management literature by investigating how organizational responses to negative events are rooted in past financial strategies and organizational conditions and capacities, and how organizational resilience is affected both by internal and external conditions; (ii) to contribute to public sector accounting literature by exploring how accounting is implicated in the (re)shaping of the relationship between central and local governments under the emergence of austerity policies, and how this affects how public services are organized, provided, and to whom.
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7

BARBERA, CARMELA. "Public sector accounting in tempo di austerity. Strategie finanziarie, resilienza e ruoli dell'accounting nelle relazioni tra Stato ed enti locali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35757.

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Abstract:
Molti studi hanno evidenziato come le riforme legate al NPM abbiano favorito l’adozione di logiche di mercato nelle amministrazioni pubbliche, basate sul rafforzamento dell’efficienza e dell’efficacia, e l’introduzione di innovazioni manageriali nell’erogazione dei servizi pubblici. In ciò, i meccanismi contabili pubblici hanno giocato un ruolo importante. Alcuni hanno enfatizzato che sono poche le evidenze sulla relazione tra logiche di NPM e maggiore performance, sottolineando che l’efficienza e l’orientamento ai risultati non sono sufficienti a evitare le conseguenze di shock. Altri affermano che le recenti misure di austerity hanno portato ad un rinnovato interesse sia in approcci di tipo privatistico, che a logiche neo-weberiane, ma sono anche emersi nuovi paradigmi. Date queste considerazioni, la mia ricerca mira a contribuire (i) alla letteratura di pubblica amministrazione e a quella di financial management investigando come le risposte organizzative a eventi negativi sono legate alle precedenti strategie finanziarie e condizioni e capacità organizzative, e come la resilienza organizzativa sia influenzata da condizioni interne ed esterne; (ii) alla letteratura di public sector accounting, esplorando come l’accounting inficia sulle relazioni tra stato ed enti locali nell’ambito delle politiche di austerity, e le relative conseguenze su come i servizi pubblici sono organizzati, erogati e a chi.
Many studies have emphasized how NPM reforms have led to the adoption of market logics within public sector organizations, based on enhancing efficiency and effectiveness, and to the introduction of managerial innovations to public service delivery. In this, public accounting mechanisms have played a relevant role. Some have emphasized that there are scant evidences of the relation between NPM logics and increased performance, with “efficiency” and “result-orientation” being not sufficient to avoid the consequences of shocks. Others claim that the recent austerity measures has led to a renewed interest on both private-like approaches and neo-weberian logics, but also to the emergence of post-NPM paradigms. Based on these considerations, my research aims (i) to contribute to public administration and public sector financial management literature by investigating how organizational responses to negative events are rooted in past financial strategies and organizational conditions and capacities, and how organizational resilience is affected both by internal and external conditions; (ii) to contribute to public sector accounting literature by exploring how accounting is implicated in the (re)shaping of the relationship between central and local governments under the emergence of austerity policies, and how this affects how public services are organized, provided, and to whom.
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8

Bibaj, Egi <1988&gt. "La crisi economica e finanziaria greca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2336.

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Abstract:
Dal luglio 2007 il mondo si trova ad affrontare la crisi finanziaria più grave e più dirompente dal 1929. Scoppiata inizialmente negli Stati Uniti la crisi si è estesa a tutto il mondo, approfondendosi ed aggravandosi. Si è dimostrata altamente contagiosa e complessa, propagandosi rapidamente a vari segmenti di mercato e a vari paesi. I governi e le banche centrali in tutto il mondo hanno adottato diversi provvedimenti per cerare di migliorare la situazione economica e ridurre i pericoli sistematici. Nel primo capitolo ho affrontato il tema dell’evoluzione della crisi, tappa per tappa. Esplicherò dove e come nasce: crisi subprime degli USA; la sua evoluzione: crisi finanziaria; il suo propagarsi: crisi del debito sovrano. Poi proseguo con una veloce veduta di quelli che sono i PIGS. Nel secondo capitolo affronto quella che è l’evoluzione del sistema economico e politico della Grecia, toccando l’evoluzione storica del suo Debito Pubblico e le manovre adottate per scongiurare la grave crisi finanziaria. Proseguendo con la spiegazione di come la crisi ha intaccato l’economia greca: i fattori e le caratteristiche. Nel terzo capitolo esplico le manovre adottate al livello europeo al fine di tutelare la moneta unica e continuare ad ottenere fiducia dai mercati finanziari. Affronto per cui anche la questione: verso l’unione fiscale o verso il collasso dell’euro?
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9

Della, Bruna Barbara. "Crisi finanziaria tra legislazione emergenziale e vigilanza." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/3169.

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Abstract:
2014 - 2015
The first chapter of the thesis begins with a brief introduction on what are the principles that regulate the economy and how they affect it. A market without rules or in serious shortage of them is the incubator of problems destined to affect the economies of all Countries. This situation came out with the phenomenon of deregulation, born on the belief that markets are capable of self-regulation, and the lack of rules capable of setting effective limits that led to an exponential increase in risky financial transactions. As we all know, the creation of the subprime housing bubble in the United States is the most striking example of how the lack of rules could lead to the construction of "financial monsters" that caused the collapse of major banking giants, as well as serious repercussions on the whole economic stability. In fact, in 2008, one of the biggest financial crises in the history occurred, following which the emerged the awareness that the regulatory and banking supervision instruments were characterized by serious inefficiencies. ... [edited by Author]
XIV n.s.
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10

Pugiotto, Lavina <1988&gt. "La comunicazione finanziaria in tempo di crisi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5374.

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Abstract:
La tesi è composta da quattro capitoli inerenti la comunicazione finanziaria in tempo di crisi. Il primo capitolo riguarda il concetto di comunicazione finanziaria: viene spiegato il processo di comunicazione finanziaria andando ad analizzare ogni singolo strumento del processo quali la fonte, codifica e decodifica del messaggio, il messaggio, la struttura dell’azienda, i canali e il destinatario. In seguito l’elaborato differenzia le tipologie di comunicazioni, mandatory disclosure e voluntary disclosure per poi arrivare ad esporre i diversi modelli teorici. Il secondo capitolo verte sulla teoria dell’ EMH e la criticità dell’informativa finanziaria con particolare riferimento alle asimmetrie informative e le adverse selection. Il terzo capitolo si concentra sul tema centrale, cioè la comunicazione in tempo di crisi. Prima di parlare della crisi finanziaria viene però preso in considerazione il pensiero economico di Hyman Minsky il quale ha offerto una diversa e nuova descrizione del funzionamento dell' economia di mercato per poi passare alle fasi del ciclo economico di Charles Kindleberger. Dopo questa parentesi introduttiva passo a spiegare l'inizio e le cause della crisi del 2007/2008 quindi i mutui subprime, il mercato immobiliare e le conseguenze sulla comunicazione, prendendo in considerazione il trade- off fra stabilità e trasparenza. Nell’ ultimo capitolo viene esposta un analisi empirica attinente il settore bancario: vengono presi in considerazioni i dati delle banche in modo da vedere l’andamento dei titoli delle banche e le loro variazione prima e dopo la crisi finanziaria.
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11

Toscano, Mario <1971&gt. "Il mercato e-MID: intraday e crisi finanziaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2650/1/toscano_mario_tesi.pdf.

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Abstract:
Il lavoro di tesi ha l’obiettivo di dare seguito e profondità alle verifiche già condotte negli anni scorsi da Monticini e Baglioni, da Angelini e da Vento e La Ganga. Nel dettaglio nella serie storica dei tassi scambiati, sul comparto ON, del mercato e-Mid, riscontrano empiricamente che i tassi scambiati nelle prime ore del mattino sono in media superiori rispetto a quelli del pomeriggio. In pratica emerge un costo orario positivo. Il campione è costituito da 196.571 contratti eseguiti tra il 1 gennaio 2007 ed il 31 marzo 2009, sul comparto ON. Le analisi si sono concentrate sull’intensità del reversal patttern, oltre che su base giornaliera anche su base settimanale (day of the week) e su base mensile (month of the year effect). Le medesime analisi sono state condotte sull’ultimo giorno del periodo di mantenimento, e su particolari giorni che hanno scandito la crisi finanziaria. Per osservare la dinamica del reversal pattern prima e durante la crisi, le medesime verifiche sono condotte su tre sub campioni. Il primo considera tutti i contratti dall’inizio e fino all’8 agosto compreso; il secondo da quest’ultimo e fino al 12 settembre 2008 compreso; l’ultimo dal fallimento della Lehman e fino al 31 marzo 2009. I risultati confermano la presenza del reversal, per tutti i giorni e per tutti i mesi. Tuttavia quando il campione è suddiviso, le stime del primo campione, perdono di significatività, in particolare il giovedì ed il mese di febbraio. Sel medesimo periodo di campionamento al fine di verificare se il reversal pattern sia attribuire in parte anche alla liquidità del mercato, si è indagato su tutte le proposte in bid ed in offer, e dei relativi volumi, ovvero sul bid ask spread, il relativo prezzo medio ed i volumi. Anche in questo caso le analisi si sono concentrate oltre che sul campione originario, anche sui tre sub campioni in cui è stato successivamente suddiviso. . Quando infine si analizzano volumi e proposte, si nota innanzitutto che, al mattino, quando i prezzi scambiati sono maggiori il bid ask spread è minimo. Viceversa il pomeriggio quando il BAS è minore. La stessa dinamica si osserva per lo spread effettivo (SE), il quale è pari alla differenza tra prezzo medio delle contrattazioni e prezzo medio delle proposte. Infine i volumi sia delle proposte che delle contrattazioni, sono maggiori al mattino rispetto al pomeriggio e tendono a decrescere con l’intensificarsi della crisi. Inoltre i volumi in bid sono sempre maggiori rispetto a quelli in offer al mattino piuttosto che al pomeriggio.
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Toscano, Mario <1971&gt. "Il mercato e-MID: intraday e crisi finanziaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2650/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi ha l’obiettivo di dare seguito e profondità alle verifiche già condotte negli anni scorsi da Monticini e Baglioni, da Angelini e da Vento e La Ganga. Nel dettaglio nella serie storica dei tassi scambiati, sul comparto ON, del mercato e-Mid, riscontrano empiricamente che i tassi scambiati nelle prime ore del mattino sono in media superiori rispetto a quelli del pomeriggio. In pratica emerge un costo orario positivo. Il campione è costituito da 196.571 contratti eseguiti tra il 1 gennaio 2007 ed il 31 marzo 2009, sul comparto ON. Le analisi si sono concentrate sull’intensità del reversal patttern, oltre che su base giornaliera anche su base settimanale (day of the week) e su base mensile (month of the year effect). Le medesime analisi sono state condotte sull’ultimo giorno del periodo di mantenimento, e su particolari giorni che hanno scandito la crisi finanziaria. Per osservare la dinamica del reversal pattern prima e durante la crisi, le medesime verifiche sono condotte su tre sub campioni. Il primo considera tutti i contratti dall’inizio e fino all’8 agosto compreso; il secondo da quest’ultimo e fino al 12 settembre 2008 compreso; l’ultimo dal fallimento della Lehman e fino al 31 marzo 2009. I risultati confermano la presenza del reversal, per tutti i giorni e per tutti i mesi. Tuttavia quando il campione è suddiviso, le stime del primo campione, perdono di significatività, in particolare il giovedì ed il mese di febbraio. Sel medesimo periodo di campionamento al fine di verificare se il reversal pattern sia attribuire in parte anche alla liquidità del mercato, si è indagato su tutte le proposte in bid ed in offer, e dei relativi volumi, ovvero sul bid ask spread, il relativo prezzo medio ed i volumi. Anche in questo caso le analisi si sono concentrate oltre che sul campione originario, anche sui tre sub campioni in cui è stato successivamente suddiviso. . Quando infine si analizzano volumi e proposte, si nota innanzitutto che, al mattino, quando i prezzi scambiati sono maggiori il bid ask spread è minimo. Viceversa il pomeriggio quando il BAS è minore. La stessa dinamica si osserva per lo spread effettivo (SE), il quale è pari alla differenza tra prezzo medio delle contrattazioni e prezzo medio delle proposte. Infine i volumi sia delle proposte che delle contrattazioni, sono maggiori al mattino rispetto al pomeriggio e tendono a decrescere con l’intensificarsi della crisi. Inoltre i volumi in bid sono sempre maggiori rispetto a quelli in offer al mattino piuttosto che al pomeriggio.
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Colombi, Stefania <1985&gt. "LA COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA IN TEMPO DI CRISI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1690.

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Abstract:
Nell’attuale situazione di crisi diviene sempre più importante per le aziende il ruolo della comunicazione economico-finanziaria. Quest’ultima dovrebbe essere utilizzata come elemento determinante per chiarire il cambiamento in atto e far riacquisire la credibilità delle imprese stesse. La tesi è suddivisa in una prima parte teorica e in una seconda parte di analisi empirica. Nella prima parte viene analizzato il ruolo e le caratteristiche dell’informativa economico-finanziaria, le maggiori teorie riguardanti la comunicazione e il legame di quest’ultime con l’attuale crisi economica. La seconda parte concerne invece l’analisi empirica del settore bancario e in particolare modo la comunicazione di quest’ultimo con il mercato dei capitali.
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14

Granzotto, Erika <1986&gt. "CRISI FINANZIARIA ATTUALE E RIPERCUSSIONI NEL SETTORE EDILE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4223.

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Abstract:
Nella storia si sono verificate crisi che hanno costretto popolazioni di diversi paesi ad affrontare momenti di difficoltà. La crisi contemporanea, inizialmente solo finanziaria, si è trasformata in grave crisi economica e presenta caratteristiche nuove ed aspetti inediti. Si è sviluppata in tutto il mondo un'ampia discussione sui comportamenti delle banche, dei fondi speculativi e delle istituzioni finanziarie, le quali utilizzando le possibilità consentite dalle legislazioni attuali hanno contribuito ad aggravare la crisi. Lo scopo di questa tesi è analizzare alcuni aspetti fondamentali della crisi economica e finanziaria globale ed, in seguito, approfondire la crisi che nel contesto italiano sta attraversando il settore edile. In primo luogo, mi sono impegnata a descrivere quali sono state le cause e le conseguenze della crisi attuale, risultato di una serie di decisioni della classe politica degli Stati Uniti, Paese in cui ha avuto origine e da cui in seguito si è manifestata nel resto del sistema economico industrializzato. Successivamente, mi sono focalizzata sulle misure adottate per contrastare la crisi ed il relativo intervento dei Governi. Le Banche centrali ed i governi hanno l'arduo compito di avviare una ripresa economica mediante politiche monetarie e fiscali che possano stabilizzare il sistema finanziario e rallentare la decelerazione produttiva. Nello specifico il loro intervento si è incentrato nell'evitare che la crisi di liquidità portasse al fallimento delle banche e delle istituzioni finanziarie. In un secondo momento, le politiche da attuare devono sostenere programmi di crescita e regolamentare l'attività delle banche attraverso strumenti che blocchino le speculazioni finanziarie. Successivamente, mi sono dedicata ad analizzare gli effetti che la crisi attuale ha avuto nel settore dell'edilizia in Italia. La crisi finanziaria è diventata una crisi economica di dimensioni globale. La bolla finanziaria e quella immobiliare sono esplose e l'effetto nel settore dell'edilizia è stato quello di un surplus di offerta rispetto alla domanda. Le aziende edili sono in difficoltà, data la mancanza improvvisa di liquidità dovuta alla crisi finanziaria che stanno attraversando gli istituti bancari, i quali non hanno più fiducia e rendono pressoché impossibile l'accesso al credito. Allo stesso tempo la pressione fiscale è sempre più alta che impone scadenze pressanti. A tutto ciò si aggiunge la saturazione del comparto immobiliare dovuta al bisogno di risparmio delle famiglie che non hanno i mezzi e/o le possibilità di investire. In seguito, ho sviluppato questo tema interessandomi ai possibili scenari che futuri che possano permettere una ripresa del settore, soffermandomi sulla necessità di investire in progetti di bio edilizia ed eco-sostenibilità. Vi è la necessità di innovare e intercettare nuovi mercati per cercare di uscire da questa congettura negativa del mercato edile in Italia. Dal canto delle istituzioni, è necessario un piano di aiuti statali focalizzati sulla sostenibilità di alcuni progetti e sulla riconversione ecologica e aumento del credito bancario che consentano la ripresa di questo settore che rappresenta un'importanza cruciale per l'economia italiana.
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Lemma, Valerio. "Il project financing tra crisi finanziaria e ripresa economica." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2010. http://hdl.handle.net/11385/200734.

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Melandri, Antonio <1986&gt. "La crisi finanziaria e il test di impairment sull'avviamento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2479.

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Abstract:
La crisi finanziaria e strutturale che ha colpito dal 2009 i mercati globali ha avuto notevoli ripercussioni nella vita delle imprese sia Europee che extra UE. Nel presente lavoro si vuole analizzare come la situazione congiunturale attuale incida fortemente nella valutazione periodica del valore delle attività immateriali, e più precisamente nell'avviamento, attraverso l'analisi di alcuni esempi reali.
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Petrin, Patrizio <1990&gt. "La crisi finanziaria del 2008: il ruolo della deregolamentazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13011.

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Abstract:
La crisi finanziaria del 2008 ha avuto un importante impatto sull’economia mondiale nel corso dell’ultimo decennio; è infatti dai tempi della grande depressione del 1929 che l’economia mondiale non subiva una così forte battuta d’arresto. Un primo elemento in comune è dato dal fatto che la crisi è iniziata negli Stati Uniti, e si è poi propagata nel resto del mondo. La regolamentazione dei mercati, era stata istituita proprio con lo scopo di evitare che potessero ricapitare situazioni analoghe a quelle degli anni venti e trenta. In particolare, leggi come la Glass Steagall Act, istituite con lo scopo di proteggere i consumatori, sono venute meno. Non solo. Nel corso degli anni settanta e ottanta, dopo quindi cinquant’anni di relativa stabilità economica, e di crescita più o meno costante in tutto il mondo, i Paesi maggiormente industrializzati hanno iniziato un processo di deregolamentazione che ha contribuito a minare l’efficienza dei mercati, e che ha portato ad allargare quelle “linee di faglia”, che hanno poi intaccato la stabilità dei mercati mondiali. La liberalizzazione finanziaria, tende infatti ad accelerare l’assunzione di rischi da parte degli operatori economici. La mancanza di una forte regolazione per quel che riguarda l’operato delle agenzie di rating, ha contribuito ad allargare la stessa crisi espandendola al debito sovrano dei Paesi dell’Europa meridionale, portando a peggiorare una situazione economica, già resa critica dalla stessa crisi finanziaria del 2008. Anche un forte conflitto di interessi fra gli operatori dei mercati finanziari, il governo americano e la Federal Reserve, ha contribuito ad aggravare questo fenomeno. Arriveremo alla conclusione che proprio la deregolamentazione è stato il fattore chiave che ha portato l’economia e la finanza mondale, ad assumere sempre maggiori rischi, conducendo il mondo ad affrontare una crisi pesantissima in termini non solo di recessione, e di instabilità economica, ma anche di disoccupazione crescente, ed aumento della povertà.
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Di, Sandro Francesco. "Funzione del rating ed efficienza del mercato dei capitali. Analisi, giustificazione economica e prospettive di miglioramento dell’attività di risk assessment." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2010. http://hdl.handle.net/11385/200855.

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Gabbin, Laura <1990&gt. "La cassa integrazione guadagni negli anni della crisi economico-finanziaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6184.

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Abstract:
L'elaborato analizza la disciplina della cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinaria e in deroga, evidenziandone le più recenti novità legislative. Si pone particolare attenzione all'esame dell'istituto in relazione alla crisi economico-finanziaria, anche attraverso dati statistici.
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Zuin, Francesco <1991&gt. "Il ruolo della previdenza complementare ai tempi della crisi finanziaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8090.

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Abstract:
il presente lavoro di tesi si baserà sulla previdenza complementare, in particolar modo mi occuperò soprattutto dei profili giuridici della previdenza complementare. Per fare ciò ho analizzato il d.lgs. 252/05 sotto diversi aspetti; inoltre mi sono soffermato sugli investimenti dei fondi pensione, i quali in questi anni di crisi si sono rivelati un'ulteriore fonte di finanziamento per le imprese
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Smaniotto, Giovanna <1992&gt. "DALLA CRISI AL DISSESTO FINANZIARIO DELLE AZIENDE: L'EVOLUZIONE DEI MODELLI PREVISIONALI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20641.

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Abstract:
Il presente elaborato intende proporre un analisi degli stati di difficoltà aziendali e una ricostruzione delle procedure di creazione e di sviluppo delle differenti metodologie di previsione degli stessi. Nello specifico, nella prima parte del lavoro si eseguirà un approfondimento circa i concetti di crisi e degli altri stati che potrebbero seguire alla stessa in assenza di adeguati interventi riparatori, quali l'insolvenza e il dissesto. Si proseguirà con l'identificazione di alcune delle possibili cause e tipologie di crisi aziendali, richiamando l'importante lavoro di teorici ritenuti determinanti in materia. La seconda parte si aprirà con un'esposizione sintetica delle differenti metodologie di previsione degli stati di difficoltà aziendali utile per la seguente analisi dettagliata di ciascuna. Si inizierà dalla disamina dei modelli tradizionali fino al determinante contributo di Altman per poi soffermarsi anche sui modelli, sia di tipo tradizionale che innovativo, elaborati successivamente.
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Buschi, Daniele. "Zero-intelligence Models e crisi di liquidità endogene nei mercati finanziari." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21933/.

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Abstract:
Lo scopo della presente tesi è quello di descrivere la dinamica dei mercati, e in particolar modo quella del prezzo, da un punto di vista fisico. Sono presentati modelli e approssimazioni che rimandano all’approccio tipico della fisica dei sistemi complessi, delineando una fondamentale collaborazione (quella tra Fisica ed Economia) che sta conoscendo un importante sviluppo, soprattutto grazie alla grande mole di dati disponibili oggigiorno. La tesi è strutturata in tre capitoli principali. Nel primo capitolo si descrive la dinamica elementare del prezzo, illustrando i principi base del random walk, si delineano i concetti necessari alla comprensione dello zero-intelligence model e si discute la scelta di optare per un modello che descriva la dinamica del prezzo ponendo l’accento sulle conseguenze della struttura istituzionale a cui si fa riferimento, piuttosto che alla razionalità deli agenti. Il secondo capitolo presenta il modello, cosiddetto zero-intelligence in grado di descrivere la dinamica di una delle più comuni microstrutture di formazione del prezzo: il limit order book. Lo sviluppo di tale modello è trattato tramite una sezione che utilizza la tecnica dell’analisi dimensionale per effettuare predizioni, inerenti a varie grandezze di interesse economico, confermate da dati simulati numericamente; e un’ultima sezione in cui, attraverso l’approssimazione di campo medio, si delineano due approcci teorici che spiegano in maniera più formale i risultati di tale modello. È infine presente un terzo capitolo che tratta una modifica del modello analizzato al secondo capitolo grazie all’aggiunta del feedback. Tale fattore incide pesantemente sulla probabilità di comparsa di crisi di liquidità e, per quanto non si è rigorosamente mostrata una transizione di fase, si assiste a bruschi cambiamenti di tale probabilità a seconda dell’intensità del feedback stesso.
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Fracasso, Giovanni <1975&gt. "Il riposizionamento strategico dei grandi endowments americani dopo la recente crisi finanziaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4208/1/Fracasso_Giovanni_tesi.pdf.

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Fracasso, Giovanni <1975&gt. "Il riposizionamento strategico dei grandi endowments americani dopo la recente crisi finanziaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4208/.

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Cavallin, Davide <1992&gt. "Analisi della disoccupazione in Italia ed Europa a seguito della crisi finanziaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15057.

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Abstract:
La tesi mira ad analizzare il fenomeno della disoccupazione nel nostro paese, soffermandoci in particolare sul periodo seguente alla crisi finanziaria del 2008. Nel primo capitolo, dopo una breve introduzione, si analizza il fenomeno in generale, osservando le variazioni del tasso di disoccupazione tra il nostro paese e l'Europa e con il resto del mondo. Nel secondo capitolo ci si concentrerà sulla situazione italiana, con un'attenzione rivolta alla disoccupazione giovanile , alla disparità di genere e alle tipologie attuali di contratto (incluse le cause dell'aumento della disoccupazione e alcune possibili soluzioni). Infine si osserveranno le soluzioni proposte dall'Unione Europea, osservando le differenze tra alcuni paesi che sono riusciti ad riportare il livello agli anni pre-crisi e il nostro, in cui il livello è ancora alto, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione giovanile.
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RIZZO, Rosa. "Gli aiuti di Stato e la crisi finanziaria nel Diritto dell’Unione Europea." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91042.

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Zanta, Giorgia <1991&gt. "La situazione post crisi dei mercati finanziari in Europa: il caso Brexit." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12474.

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Abstract:
La crisi subprime ha impattato notevolmente sul sistema bancario inglese, l'elaborato inizia con un esame “storico” sull'evoluzione dei mercati dall’inizio del secolo anche in chiave comparativa dei principali paesi europei esaminando gli eventuali sviluppi dei sistemi bancari dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione. Viene quindi descritta l'importanza del mercato londinese dal punto di vista finanziario, le possibili conseguenze della brexit sul sistema attuale di relazioni bancarie e in genere finanziarie internazionali.
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ARESU, SIMONE. "L’utilizzo dei grafici nei bilanci delle aziende europee durante la recente crisi finanziaria." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266540.

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Abstract:
This dissertation investigates the use of graphs in the European annual reports during the recent financial crisis. By analysing the top firms headquartered in France, Germany, Italy and the UK and by comparing the period pre-crisis and the period during the crisis, this study provides a longitudinal and comparative analysis. An influence of the institutional context on the use of key performance indicators (KPIs) graphs is found. Moreover, a “status quo” behaviour of the firms seem to explain the graphs’ usage over time. In contrast with previous studies that have showed that graphs are used selectively to portray a more favourable picture of the firm’s performance, this study shows that KPIs graphs are not used selectively during the recent financial crisis. In line with impression management theories, firms are more likely to distort KPIs graphs favourably than unfavourably. Finally, the number of financial analysts is found to positively affect both KPIs graphs’ usage and selectivity. This dissertation provides both theoretical and practical contributions. From an academic perspective, this study investigates the use of graphs in the annual reports not only in line with impression management theories but also in line with other theories, like the incremental information perspective and the institutional theory. From a practical perspective, it provides suggestions to the annual reports’ readers and regulators. Readers should read and process the information within the graph carefully, especially because graphs are found to be distorted. Regulators should provide guidelines for a graph’s accurate usage, following the correct design standards.
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DOMENICALI, Caterina. "Il Governo legislatore. La decretazione d'urgenza tra crisi economico-finanziaria e vincoli europei." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2388928.

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Abstract:
The thesis regards a classic theme – the emergency decrees adopted by the government - developed on new fields and following an original method. The hypothesis is that the increasing importance of emergency decrees in the italian system represents both the symptom and the product of deeper structural changes that occurred in the relations between European institutions and national constitutional powers. Through the analytical examination of emergency decrees in the last three legislatures, linking quantitative and qualitative approaches, an inductive study is carried out to locate any stabilizing trends that may eventually go beyond momentary political-institutional balances. The identification of these trends is to define the field of further investigation, that aims to reconstruct ratio below the existence and the endurance of regularity. Emergency decree shows a new nature: neither an exceptional source nor ordinary legislation. It rather becomes the instrument to concretize goals that are largely co-determined by the government in the intergovernmental seats; the realization of which the government itself is the guarantor at the domestic level. This demonstrates that a new step in European integration is taken: the government does not respond only to its parliamentary majority but it also is the guarantor in front of the European institutions of the effectiveness of decisions that insert into supranational coordinated policies.
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Meneghello, Francesco <1988&gt. "Il Private Equity in tempo di crisi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3332.

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Abstract:
L'elaborato tratta l'inquadramento teorico dell'attività di private equity, analizzando l'evolzuione del settore in ambito nazionale ed europeo. La seconda parte della tesi si focalizza sulla crisi finanziaria del 2008, sulle cause, e sull'impatto che ha avuto sull'attività di private equity. L'obiettivo quindi della tesi è quello di capire se l'attività del private equity è cambiata in seguito alla crisi e se tali cambiamenti hanno portato ad un miglioramento del settore.
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Lumine, Giovanni <1992&gt. "La crisi finanziaria asiatica e le politiche del Post-Washington Consensus in Asia orientale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12799.

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Abstract:
Il seguente lavoro riprende il dibattito sul neoliberismo e sui differenti modelli economici che interessano i paesi in via di sviluppo. Riguardo a quest'ultimo punto, salta certamente all'occhio l'inarrestabile successo avuto dalle cosiddette "tigri asiatiche", e in generale dalle economie dell'Asia orientale, all'interno del nuovo sistema economico globalizzato che è venuto a formarsi a partire dalla fine degli anni settanta. Questa parte di mondo è stata ed è tuttora considerata da molti come un modello vincente per la sua capacità di attrarre investimenti a livello internazionale e per l'alto grado di liberalizzazione della sua economia di mercato. Nell'estate del 1997, tuttavia, diversi paesi asiatici dovettero ricorrere a un prestito del Fondo Monetario Internazionale proprio per risanare gli squilibri derivati da una eccessiva quantità di investimenti. Dopo aver ripercorso i principali eventi storici che hanno contribuito a stabilire il sistema economico e monetario oggi dominante, verranno analizzate le ripercussioni di questo processo sul mondo della finanza e sulle politiche del Fondo Monetario Internazionale, esponendo inoltre il concetto di "Post-Washington Consensus". Nel secondo capitolo, invece, saranno prese in esame alcune delle teorie più quotate per quanto riguarda le crisi finanziarie occorse di recente nei paesi in via di sviluppo. Nel terzo capitolo, infine, queste teorie verranno applicate al caso asiatico, mettendolo di fronte al dibattito scientifico dell'epoca. Vedremo innanzitutto che la crisi asiatica non segue lo stesso copione delle precedenti crisi finanziarie, e che il dibattito in merito alle sue cause segue almeno tre differenti scuole di pensiero. Per concludere, ripercorreremo gli eventi fondamentali che hanno portato allo scoppio della crisi, concentrandoci sul ruolo dei governi e del Fondo Monetario Internazionale prima, durante e dopo la crisi. Nello specifico, andremo ad analizzare l'impatto dei programmi di aggiustamento strutturale del FMI sui tre paesi maggiormente colpiti (Thailandia, Indonesia, Corea), associabili al cosiddetto "modello di sviluppo ad alto rapporto tra debito e capitale", così come definito da Wade e Veneroso. Vedremo che è proprio sul tema delle liberalizzazioni finanziarie che si concentra lo scontro ideologico e politico tra gli organi di Bretton Woods (rappresentativi del modello di sviluppo unico a guida anglo-statunitense) e i governi asiatici colpiti dalla crisi, considerati tutto ad un tratto inefficienti e corrotti. Il fine ultimo sarà quello di stabilire se, nel caso della crisi asiatica, si abbia assistito a un fallimento delle politiche pubbliche oppure a un fallimento dei mercati finanziari. Nel primo caso, bisognerebbe spiegare come mai il tracollo sia potuto accadere tutto ad un tratto, dal momento che i paesi maggiormente colpiti avevano fino a pochi anni prima della crisi dei tassi di crescita tra i più elevati al mondo, oltre a possedere in generale un buon equilibrio macroeconomico. Nel secondo caso, verrebbe da chiedersi come mai alcuni paesi siano stati colpiti più duramente di altri. Se è vero che nell'era della globalizzazione è impossibile rinnegare l'importanza del libero mercato, è altrettanto vero che, come insegna l'esperienza delle crisi finanziarie, il ruolo dello stato è fondamentale nel bilanciare il rischio di un eccessivo spostamento di fondi domestici nei conti delle banche e degli operatori privati stranieri. In questo senso, il modello asiatico sembra essere comunque riuscito a cogliere i più grossi vantaggi dalle dinamiche economiche del neoliberalismo, riuscendo al tempo stesso ad evitare i rischi di una eccessiva vulnerabilità finanziaria.
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Bullo, Alessandro <1987&gt. "L'Unione Bancaria Europea: vigilanza e soluzione delle crisi centralizzate." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3925.

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Abstract:
La crisi finanziaria iniziata negli Stati Uniti nel 2007, che convenzionalmente si fa coincidere con il fallimento di Lehman Brothers (2008), ha stravolto l’economia globale. La causa primaria viene fatta risalire alla crisi dei mutui subprime. Crisi che presto si è propagata colpendo l’Unione Europea, in particolar modo l’Eurozona. Con il seguente elaborato si intende analizzare le ripercussioni che tali avvenimenti hanno avuto in Europa, dove, da alcuni anni la crescita del PIL è negativa, trainata da una crisi del debito sovrano e del settore bancario, pericolosamente connessi l’uno all’altro. Questi accadimenti hanno spinto le autorità Europee a mettere in discussione il disegno originale della costruzione Europea, soprattutto dell’Unione Monetaria Europea, con la necessità incombente di salvare l’integrazione finanziaria. Settore finanziario che ha raggiunto dimensioni esorbitanti e che richiede l’introduzione di nuove regole e nuove strutture in grado di cogliere al meglio le nuove problematiche connesse ad intermediari di dimensioni sempre maggiori e non più operanti a livello esclusivamente nazionale. Perciò, è cresciuta sempre più l’esigenza di rivedere l’assetto vigente sul controllo degli intermediari creditizi e sulle procedure di risoluzione delle banche dissestate, che non possono più rimanere allocate a livello nazionale. Da qui, nasce il progetto di una unione bancaria. La tesi si struttura in una parte introduttiva, quattro capitoli centrali e infine le conclusioni cui si è arrivati. Nel primo capitolo, dopo un breve percorso cronologico sulla creazione dell’unione Europea e dell’Unione Monetaria, si presentano le problematiche manifestatesi durante la crisi dovute a falle strutturali della costruzione Europea stessa. Nei due capitoli centrali si discutono le soluzioni proposte dalle autorità Europee, prevedenti la creazione di una Unione Bancaria costituita da un meccanismo unico di vigilanza, da un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e da un fondo di garanzia dei depositi centralizzato. Nell’ultimo capitolo si descrivono i passaggi che porteranno alla creazione di tale Unione, illustrando le difficoltà e le perplessità di un progetto ambizioso che non riguarda esclusivamente decisioni tecniche ma dovrà incontrare il consenso politico di Paesi con culture ed economie diverse.
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Bozzola, Simone <1988&gt. "L'Unione bancaria: il meccanismo per la risoluzione delle crisi bancarie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3783.

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Abstract:
Grazie a questa tesi si vogliono approfondire alcuni dei problemi originati dal processo di integrazione europea che porterà al raggiungimento dell'Unione Bancaria. In particolare l'attenzione sarà concentrata sul meccanismo per la risoluzione delle crisi bancarie europeo e sui problemi connessi ai fallimenti bancari. La tesi è divisibile in tre capitoli, il cui obiettivo è diverso ma complementare. Nel primo capitolo si vuole approfondire il processo di integrazione europea dal punto di vista regolamentare, definendo i principali problemi affrontati dalla normativa. In seguito vengono individuate alcune delle esigenze che hanno portato a considerare l’istituzione di una Vigilanza integrata a livello europeo e le principali difficoltà affrontate dai singoli Paesi. Sono così evidenziate le criticità che possono precludere la realizzazione dell’Unione bancaria, descrivendo alcuni meccanismi per la risoluzione esistenti in altri Paesi per suggerire nuove possibili soluzioni. Il caso Monte dei Paschi di Siena consentirà infine, di analizzare le complesse situazioni affrontate recentemente dalle banche ed evidenzierà il ruolo delle autorità di Vigilanza comunitarie e nazionali. Il secondo capitolo riassume la storia dell'Unione Europea e del processo di integrazione che ha portato alla realizzazione di istituzioni europee che saranno probabilmente coinvolte con la futura attività del meccanismo per la risoluzione delle crisi. Questa introduzione funge da schema teorico per determinare se il modello comunitario che si vuole perseguire sia un’unione federale o un’organizzazione intergovernativa. Determinare ciò risulta fondamentale per capire quali saranno le future responsabilità del meccanismo per la risoluzione delle crisi. Il terzo capitolo tratterà delle crisi bancarie, verificando da cosa esse siano determinate e quali siano gli strumenti adoperati per la risoluzione delle crisi. Lo scopo è determinare quali azioni consentano di minimizzare i costi per contribuenti e depositanti, riportando alcuni casi recenti di crisi bancarie.
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Marinello, Alberto <1989&gt. "La crisi del mercato italiano dell'auto. La situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo Fiat." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3608.

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Abstract:
L’attenzione di questo lavoro si rivolge al mercato italiano dell’auto, che sta vivendo in questi ultimi anni momenti difficili. Si è analizzato, pertanto, l’andamento del settore prestando attenzione anche al carico fiscale che lo Stato impone sull’automotive. Si mette in luce come il mercato sia ormai in una fase matura, che vede lo squilibrio tra domanda e offerta pendere dalla parte dell’offerta: elevato tasso di motorizzazione e basso incremento demografico frenano la crescita a discapito di una sovraccapacità produttiva. Si può parlare in questo caso di crisi strutturale del mercato dell’auto. Il mercato del nuovo e il giro d’affari sull’usato sono inoltre penalizzati da un eccessivo carico fiscale, che ha disincentivato il ricambio dell’auto se non addirittura il suo l’utilizzo. Questo lavoro si compone delle seguenti due parti: una prima che vuole mostrare come la crisi abbia colpito anche il mercato italiano dell’auto, mettendo in difficoltà tutta la filiera del settore; e una seconda che vuole analizzare, oltre all’andamento della gestione, la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo Fiat, in quanto comprendente le principali case automobilistiche italiane. Con riferimento alla seconda parte si è proceduto ad un’analisi per indicatori e per indici al fine di ottenere utili indicazioni sulla performance del Gruppo.
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Corazza, Giacomo <1989&gt. "IL GIAPPONE: LA CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA DEGLI ANNI NOVANTA IN CONFRONTO CON LA GRANDE DEPRESSIONE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6247.

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Abstract:
Il seguente elaborato verte sull’analisi della crisi giapponese degli anni Novanta, esaminando dal punto di vista economico-finanziario le politiche monetarie e fiscali applicate e le riforme effettuate. Il fine ultimo è quello di comparare la crisi sopra descritta con la grande depressione iniziata nel 1929, studiando differenze e soprattutto analogie tra le due. Il primo capitolo introduce il quadro storico generale del Giappone, presentandone lo sviluppo che lo ha portato a diventare la seconda più grande economia del mondo, con un tasso annuo di crescita del PNL che ha toccato l’8,5% nel 1972 e un aumento medio della disponibilità di moneta che supera il 10% annuo. Successivamente viene presentata la crisi economico-finanziaria che ha colpito il Paese negli anni Novanta, causando un’interruzione della suddetta crescita. Alla luce di tale introduzione, nel secondo capitolo ci si concentra in modo specifico sulle numerose cause che hanno portato alla crisi, soffermandosi approfonditamente sui vari settori indagati: la produzione ed il commercio in primis, per poi passare al deficit pubblico in crescita, alle riforme attuate, alle richieste da parte degli Stati Uniti d’America da dover accettare a causa della perdita di fiducia nei mercati, per finire con la descrizione della situazione bancaria, caratterizzata da banche corrotte e dissestate. Il terzo e ultimo capitolo presenta un excursus storico relativo alla grande depressione , descrivendo le politiche monetarie e fiscali e la crisi bancaria così da poter confrontare al meglio le due crisi. Il confronto verterà in maniera particolare sull’analisi delle analogie che la crisi giapponese presenta nei confronti della grande crisi, scelte che il Paese avrebbe potuto evitare essendo a conoscenza degli errori decisionali effettuati nel 1929.
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Giacomin, Ylenia <1997&gt. "La valutazione delle aziende in crisi: come il dissesto finanziario impatta sul costo del capitale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19495.

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Abstract:
L’elaborato si concentra sulla stima del valore delle aziende che si trovano in uno stato di crisi. In particolare, l’argomento si apre con una parte introduttiva volta alla comprensione delle caratteristiche tipiche delle imprese in dissesto finanziario, degli indicatori utilizzati dal nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza e dei motivi per i quali si effettua la valutazione. Si procede con la trattazione dei Principi Italiani di Valutazione focalizzando l’attenzione sul processo e sulle assunzioni stabilite dall’Organismo Italiano di Valutazione. Segue l’illustrazione dei metodi di valutazione proposti dalla dottrina: accanto a quelli tradizionali viene posto il metodo del Valore Attuale Modificato con inclusione dei costi del dissesto di Fernandez. Infine, vi è un focus sulla stima del costo del capitale: si cerca di comprendere quanto premio per il rischio di default carichi la best practice nel WACC utilizzato nella valorizzazione di un campione di aziende in crisi e se esso sia approssimabile a quello ricavabile dai costi del dissesto unitari del modello di Fernandez.
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Ribon, Elia <1996&gt. "Il turismo e l’informazione mediatica in Italia come termometri delle crisi: confronto tra la crisi finanziaria del 2008 e la crisi economica derivante dalla pandemia Covid-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20827.

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Abstract:
L’analisi sarà rivolta al confronto tra la crisi finanziaria del 2008 e la crisi economica del 2020 in Italia, rispetto ai dati dei principali Paesi occidentali (Europa, USA), utilizzando come parametri in primo luogo un’analisi quantitativa sulle conseguenze sul turismo italiano in termini di presenze e arrivi (dati Istat e Banca d’Italia), in secondo luogo l’andamento dell’informazione mediatica durante le crisi e le reazioni di ricerca online della popolazione. Quest’ultimo parametro verrà analizzato tramite interrogazione di query al database open source Media Cloud per la crisi pandemica, il quale permette di analizzare le principali fonti di informazione online (giornali, blog, siti di informazione) sull’argomento in oltre cento paesi (tra i quali l’Italia), estrarre i termini più utilizzati, mappare la rete di argomenti e tracciare l’interesse, per capire come sia cambiata la narrazione nel tempo. Per studiare le reazioni delle persone, l’analisi verrà condotta su dataset open source di Twitter e su dati Google Trends.
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Zanatta, Alessandro <1990&gt. "Crisi economica e ripresa: il ruolo del Venture Capital in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5335.

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Abstract:
La recente crisi finanziaria ha causato importanti conseguenze. Dal lato delle imprese, si avverte una forte restrizione di credito. Dal lato degli intermediari finanziari, l'utilizzo della leva è profondamente calato e la solidità degli istituti bancari è minata da un’ingente mole di sofferenze. Nell’intento di individuare dei soggetti in grado di apportare capitali in azienda e favorire progetti di sviluppo, l’attenzione è stata rivolta agli operatori di Venture Capital. Con riferimento a questi ultimi, il presente scritto indaga il ruolo che possono avere nell'affrontare la crisi e agevolare la successiva ripresa economica iniziale delle imprese partecipate.
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Cristino, Luca. "Economia del debito e crisi finanziaria: rappresentazioni delle strutture emergenti attraverso network analysis su datasets pubblici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3174/.

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Minni, Francesca <1982&gt. "Autonomia finanziaria degli enti territoriali al tempo della crisi, tra unione europea e garanzia dei diritti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6526/1/TESI_DI_DOTTORATO_F_MINNI_def.pdf.

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Abstract:
La tesi si propone di ricostruire la struttura attuale dell'autonomia finanziaria degli enti locali italiani, e in particolare le regioni italiane, alla luce delle riforme legislative e costituzionali approvate dal Parlamento italiano negli ultimi anni (come ad esempio il bilancio riforma costituzionale equilibrata del 2012). Lo studio si concentra sulla situazione italiana alla luce dei vincoli europei introdotti nel corso degli anni, da quelli contenuti nel Trattato di Maastricht a quelli derivati dalla crisi economica e finanziaria. L'obiettivo è quello di verificare se le scelte del legislatore italiano possano dirsi coerenti con il processo di unione politica europea e quali conseguenze abbiano avuto sulla garanzia dei diritti. In particolare, lo studio si concentra sulla garanzia dei diritti sociali nel contesto politico ed economico attuale, a livello europeo e nazionale, con particolare attenzione al diritto alla salute.
The thesis aims to reconstruct the current structure of the financial autonomy of local authorities Italians, and particularly the Italian regions, in the light of legislative and constitutional reforms approved by the Italian Parliament in recent years (such as the balanced budget constitutional reform of 2012) . The study focuses on the Italian situation in the light of European constraints that have taken place over the years from those contained in the Maastricht Treaty to those connected to the current economic and financial crisis. The aim is to verify whether the choices of the Italian legislature are consistent with the process of political European union and what consequences they have had on the guarantee of rights. In particular, the study focuses on the guarantee of social rights in the current political and economic environment, at a European and national level, with particular attention to the right to health.
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Minni, Francesca <1982&gt. "Autonomia finanziaria degli enti territoriali al tempo della crisi, tra unione europea e garanzia dei diritti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6526/.

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Abstract:
La tesi si propone di ricostruire la struttura attuale dell'autonomia finanziaria degli enti locali italiani, e in particolare le regioni italiane, alla luce delle riforme legislative e costituzionali approvate dal Parlamento italiano negli ultimi anni (come ad esempio il bilancio riforma costituzionale equilibrata del 2012). Lo studio si concentra sulla situazione italiana alla luce dei vincoli europei introdotti nel corso degli anni, da quelli contenuti nel Trattato di Maastricht a quelli derivati dalla crisi economica e finanziaria. L'obiettivo è quello di verificare se le scelte del legislatore italiano possano dirsi coerenti con il processo di unione politica europea e quali conseguenze abbiano avuto sulla garanzia dei diritti. In particolare, lo studio si concentra sulla garanzia dei diritti sociali nel contesto politico ed economico attuale, a livello europeo e nazionale, con particolare attenzione al diritto alla salute.
The thesis aims to reconstruct the current structure of the financial autonomy of local authorities Italians, and particularly the Italian regions, in the light of legislative and constitutional reforms approved by the Italian Parliament in recent years (such as the balanced budget constitutional reform of 2012) . The study focuses on the Italian situation in the light of European constraints that have taken place over the years from those contained in the Maastricht Treaty to those connected to the current economic and financial crisis. The aim is to verify whether the choices of the Italian legislature are consistent with the process of political European union and what consequences they have had on the guarantee of rights. In particular, the study focuses on the guarantee of social rights in the current political and economic environment, at a European and national level, with particular attention to the right to health.
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Masiero, Romina <1990&gt. "La crisi d’impresa e la ristrutturazione finanziaria. Investimenti di private equity e performance industriale in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5008.

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Abstract:
Il presente elaborato intende analizzare le difficili situazioni di crisi o dissesto finanziario che continuano ad affliggere le imprese italiane dal crollo dei mercati finanziari nell’estate del 2007. In particolare si è deciso di porre un accento alla relazione tra imprese in difficoltà finanziaria e l’accesso ai finanziamenti necessari per rilanciare l’attività imprenditoriale. Si tratta, dunque, di un tema particolarmente attuale che richiede un’analisi estesa, non solo delle disfunzionalità aziendali che possono sfociare in dissesto e successivamente in crisi, ma anche delle asimmetrie che ostacolano gli interventi di ricorso al credito. La prima parte ha uno scopo introduttivo al problema e pertanto mira a definire la crisi d’impresa nella sua accezione più ampia attraverso la trattazione di aspetti economici e peculiarità aziendali che possano indurre un dissesto finanziario. Non solo si tratta di delineare una definizione il più possibile comprensiva del carattere multiforme del fenomeno “crisi”, ma si cerca oltretutto di ricercare le cause di tale dissesto e lo sviluppo dello stesso affinché si giunga alla comprensione del dissesto come un processo recuperabile alla luce di una costante misurazione dei rischi endogeni ed esogeni della realtà aziendale. Si passa dunque all’indagine più approfondita delle inefficienze, siano esse strutturali o indotte esternamente, per poi giungere ad un’analisi finanziaria che coniuga aspetti contabili e misurazioni finanziarie per comprendere le asimmetrie d’informazione che caratterizzano il rapporto tra le imprese e gli istituti finanziari esterni come le banche. Nella parte finale dell’elaborato si intraprende uno studio empirico che ha come oggetto d’analisi il confronto tra performance industriali dei settori italiani in presenza di investimenti di private equity. L’indagine empirica introduce una sezione dedicata alla letteratura di base che giustifica la domanda di ricerca e la selezione del campione in esame per poi proseguire nella determinazione del modello di riferimento. In quest’ultima parte si intende rispondere empiricamente alla tesi esposta nel resto dello studio: la presenza dei fondi privati di investimento ha degli effetti positivi anche sulla performance industriale? Lo scopo principale del lavoro è, dunque, di indagare il rapporto tra impresa in crisi e istituti finanziari, una relazione di vitale importanza in quanto entrambe le parti non possono sopravvivere senza l’attività dell’altra. Il fine di questo lavoro è di compendiare prima e analizzare poi la crisi finanziaria d’impresa e le interrelazioni con il mercato del finanziario, con lo scopo principale di veicolare il principio fondamentale che le imprese attuali vivono in ecosistemi di business che gli istituti di credito dovrebbero saper leggere in quanto essi stessi vi fanno parte. Inoltre si analizza la crescente presenza degli operatori di private equity come possibile soluzione alle problematiche gestionali e finanziarie esposte.
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Pirvu, Georgiana Alina <1989&gt. "Prevenire la crisi d'impresa. Un'analisi del comportamento finanziario delle imprese italiane del comparto mobili per cucina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7918.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è analizzare il comportamento finanziario e strategico attuato in un periodo di recessione, caratterizzato da una forte caduta della domanda interna e da un rallentamento della domanda estera, dalle imprese operanti nel comparto fabbricazione di cucine componibili. L’indagine condotta su un campione ben determinato di imprese operanti nel comparto mobili componibili per cucina, ha lo scopo di esaminare in maggior dettaglio i diversi aspetti dell’attività produttiva, le strategie di risposta adottate nonché i risultati delle imprese “vincenti” in modo da evidenziare come hanno reagito alla crisi e il livello di tenuta che hanno saputo mostrare a livello di singole aziende e gli errori e/o sfortune delle imprese “perdenti” che non ce l’hanno fatta a superare il periodo di forte difficoltà che ha iniziato a manifestarsi a partire dal 2009. La prima parte dell’elaborato è stato dedicato all’analisi delle cause e delle tipologie di crisi aziendale nonché l’importanza della gestione del rischio a livello d’impresa per prevenire eventuali crisi. Nella seconda parte si sono fornite informazioni sul quadro macroeconomico mondiale e nazionale e informazioni generali sul settore mobili mettendo in evidenza il cambiamento che questo ha subito dal 2007 ad oggi, per poi si concentrare l’attenzione su un gruppo di operatori nel comparto mobili componibili per cucina scelti secondo diversi criteri. Nel campione considerato, sono state incluse anche quelle società che nel periodo considerato (2005-2014) hanno avviato una procedura prevista dall’art. 118 della legge fallimentare o hanno cessato di essere in seguito ad operazioni straordinarie. Suddividendo il campione d’imprese in due gruppi, imprese sopravvissute o “vincenti” e imprese “perdenti” ha permesso di analizzare con maggiore dettaglio gli effetti della crisi e le risposte strategiche e i comportamenti finanziari attuati. Le aziende che rispondono meglio a questi criteri sono state individuate in base alla Banca Dati Aida, in seguito ad una ricerca fatta sulla base del codice ATECO 310200. In ordine decrescente di fatturato su base 2014, le imprese “vincenti”: Scavolini, Veneta Cucine, Arredo 3, Stosa, Valcucine, Arrital, Gatto, Cesar Arredamenti, Ernestomeda, Aster Cucine, Scic, mentre le imprese “perdenti” sono: Emmegi (fusione per incorporazione in altra società, il 08.01.2011), Diesis (attiva, ma in stato di insolvenza: concordato preventivo dal 22.11.2013), Copat, El-Ma. Sono state analizzate le relazioni degli amministratori sulla gestione al bilancio e l’andamento economico finanziario di queste aziende nel periodo 2005-2014, in modo da poter evidenziare i loro comportamenti e risultati prima della crisi, cioè tra il 2005 e il 2008, e durante il periodo 2009-2014, periodo in cui la si è inizialmente manifestata e via via si è aggravata, con un momento di parziale sollievo nel 2010, la forte crisi che si è abbattuta sul settore del mobile che ha colpito in particolare il comparto del mobile della cucina.
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Rossi, Michele <1990&gt. "Le cartolarizzazioni nel nuovo mercato europeo dei capitali. Dalla crisi finanziaria al Reg. (UE) n. 2402/2017." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9689/1/michele_rossi_tesi.pdf.

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Abstract:
Il saggio esamina il nuovo Reg. (UE) n. 2402/2017, in vigore dal 1° Gennaio 2019, che istituisce un quadro generale per le operazioni di cartolarizzazione e, al tempo stesso, un quadro specifico per le cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (s.t.s.). Unitamente al Reg. (UE) n. 2401/2017 (in materia di requisiti prudenziali per enti creditizi e imprese di investimento), il Regolamento raccoglie larga parte della disciplina unionale in materia di cartolarizzazioni (Securitisation framework). L’analisi, che prende avvio da una preliminare descrizione dell’architettura essenziale di un’operazione di cartolarizzazione (Cap. 1), muove, in primo luogo, da un’indagine di tipo ricognitivo e funzionale all’individuazione dei fallimenti di mercato e della regolamentazione osservati nel settore dei prodotti cartolarizzati durante la crisi finanziaria 2007-2008 (Cap. 2). A seguire viene ricostruito il dibattito sulle linee di politica legislativa di settore sviluppatosi, a livello internazionale, attraverso i lavori, fra gli altri, dell’International Organization of Securities Commissions (IOSCO) e, a livello europeo, nell’ambito dei lavori sull’Unione dei mercati dei capitali (Cap. 3). Infine, il lavoro si concentra sull’analisi del nuovo Regolamento e, in particolare, sugli obblighi di dovuta diligenza, di mantenimento del rischio e di trasparenza (Cap. 4), nonché sul nuovo quadro normativo delle cartolarizzazioni s.t.s. (Cap. 5), con l’obiettivo di fornire una prima valutazione in ordine ai risultati raggiunti dal Legislatore europeo nell’ambito della reform agenda del mercato dei prodotti cartolarizzati.
The essay examines the new Regulation (EU) 2017/2402, in force since 1 January 2019, which establishes a general framework for securitisation transactions and, at the same time, a specific framework for simple, transparent and standardised securitisations (s.t.s.). Along with Regulation (EU) 2017/2401 (on prudential requirements for credit institutions and investment firms), the Regulation collects a large part of the Union’s securitisation framework (Securitisation framework). The analysis, which starts from a preliminary description of the essential architecture of a securitisation operation (chap. 1), moves, first, an investigation of a reconnaissance and functional type to identify the market failures and regulation observed in the sector of securitised products during the financial crisis 2007-2008 (chap. 2). Following this, the debate on the legislative policy lines of the sector developed at international level through the work of, among others, the International Organization of Securities Commissions (IOSCO) and, at European level, in the context of the work on the Capital Markets Union (chap. 3). Finally, the essay focuses on the analysis of the new Regulation and, in particular, on the obligations of due diligence, maintenance of risk (risk retention rule) and transparency (chap. 4), as well as on the new regulatory framework of securitisations s.t.s. (chap. 5) with the aim of providing an initial assessment of the results achieved by the European legislator in the context of the reform of the market agenda for securitised products.
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Piva, Stefano <1994&gt. "L'analisi della sopravvivenza per le imprese di piccole e medie dimensioni,durante e dopo la crisi finanziaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14861.

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Abstract:
La sopravvivenza delle imprese è da sempre oggetto di studio da parte della letteratura economica che negli anni, ha prodotto vari risultati, dando vita a risultati teorici e differenti tesi, con lo scopo d'individuare le ragioni che hanno permesso alle imprese di durare nel tempo. Alla luce della crisi che ha investito l’economia mondiale negli ultimi 10 anni, il presente elaborato si pone l’obiettivo di fornire uno scenario, , sull’ evoluzione delle variabili che impattano sulla sopravvivenza delle PMI italiane
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Foffani, Alberto <1997&gt. "L’Asia orientale tra regionalismo e globalizzazione. Analisi della traiettoria dell'integrazione regionale asiatica dopo la Crisi Finanziaria Asiatica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21311.

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Abstract:
Come molti autori concordano, a partire dagli anni Ottanta si è assistito ad un’accelerazione dei processi di globalizzazione economica. Il fatto trova conferme soprattutto in Asia orientale e nella sorprendente crescita economica delle sue economie emergenti, il cosiddetto “Miracolo Asiatico”. Tuttavia, lo scoppio della Crisi Finanziaria Asiatica nel 1997 e la conseguente sfiducia nei confronti delle istituzioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale, hanno spinto gli attori statali asiatici a trovare delle soluzioni regionali nuove per difendere la stabilità finanziaria della regione. La Crisi Finanziaria Asiatica è stata dunque uno spartiacque del regionalismo asiatico che ha prodotto soluzioni regionali alternative ma non del tutto indipendenti dal Fondo Monetario Internazionale, come Chiang Mai Initiative Multilateralization. L’obiettivo di questa tesi è studiare la traiettoria del regionalismo asiatico e il suo rapporto con processi e organizzazioni globali, sostenendo la complementarietà tra i processi regionali e globali.
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Pasqualetti, Cristina <1989&gt. "Data Envelopment Analysis con dati negativi e valutazione della performance dei fondi comuni nei periodi di crisi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4267.

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Abstract:
Il lavoro di questa tesi riguarda la valutazione dei fondi comuni di investimento nei periodi di crisi. Alcune delle principali misure di perfomance presentano dei problemi di interpretazione quando utilizzate nei periodi in cui il mercato si trova in un a fase negativa, o ne ha appena passata una. In questa tesi vengono presentati alcuni aggiustamenti da applicare a tali misure al fine di poterne usufruire anche nei periodi di crisi. Viene inoltre presentata la metodologia Data Envelopment Analysis (DEA) e sono descritte alcune soluzioni che consentono l’uso di tale metodologia, anche in presenza di dati negativi. In fine la DEA viene applicata nella valutazione della performance dei fondi comuni di investimento.
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Boscolo, Anzoletti Valentina <1987&gt. "Gli aiuti di Stato alle banche europee nel contesto della crisi: rischi e riforme di una legislazione d’emergenza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4350.

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Abstract:
La crisi finanziaria scoppiata nel 2007 negli Stati Uniti e rapidamente diffusasi anche in Europa ha, in pochi mesi, moltiplicato gli interventi pubblici di sostegno al sistema bancario. La Commissione Europea si è ritrovata ad emanare tempestivamente una legislazione d’emergenza per coordinare la mole dei nazionalistici interventi di aiuti alle banche promossi dai singoli Stati Membri. Riemergono sullo sfondo considerazioni riguardanti i concetti, molto spesso contrapposti tra loro, di stabilità del settore e libera concorrenza tra operatori. L’obiettivo post crisi si configura nello scacciare lo spettro dello Stato salvatore ed interventista, nella speranza di ottenere un mercato unico bancario a tutti gli effetti.
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Giarola, Valentina <1986&gt. "LA CRISI IN GIAPPONE NEGLI ANNI NOVANTA: ASPETTI ECONOMICI, POLITICI E STRUTTURALI NEL QUADRO DI UN SISTEMA FINANZIARIO NAZIONALIZZATO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2682.

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Abstract:
Il presente lavoro ha il fine di descrivere gli aspetti economici, istituzionali e strutturali che caratterizzarono la crisi finanziaria giapponese degli anni novanta. L’esigenza di realizzare la presente ricerca, nasce dalla complessità dei fenomeni che interagirono portando alla crisi finanziaria. Di qui l’opportunità di individuare innanzitutto le determinanti, che contribuirono alla creazione del fenomeno patologico, analizzarle e contestualizzarle in un corpus unico governato da una logica espositiva che, se da un lato focalizza le determinanti economiche, politiche, e strutturali della crisi, dall’altro non tralascia di contestualizzarle nel sistema finanziario ed istituzionale nipponico degli anni novanta. Il lavoro si apre con un capitolo volto a ricostruire il circuito finanziario, economico nonché istituzionale in cui ha avuto luogo la crisi. In esso viene rilevato un sistema finanziario, caratterizzato da un’attività bancaria eccessivamente “segmentata ed ingessata” da vincoli legislativi, amministrativi ed istituzionali, riconducibile ad un mercato di “oligopolio protetto” dallo Stato. Tale scenario non è scevro da distorsioni quali il fenomeno della corruzione nelle istituzioni pubbliche e degli scandali che, hanno contribuito non poco a determinare la crisi finanziaria degli anni novanta. Alla luce di tale scenario viene poi rilevata l’esigenza del legislatore di porre in essere una serie di riforme che viene in parte soddisfatta attraverso il varo della Deregulation del settore finanziario e successivamente della Big Bang Reform volte ad innovare il sistema e a traghettarlo verso gli obiettivi della trasparenza e della competitività. Nel secondo capitolo dell’opera si analizzano gli aspetti economici, politici e sistemici della crisi partendo da una ricostruzione della dinamica del fenomeno patologico. Vengono successivamente scandite le varie fasi nelle quali si individuano i fattori di politica interna, quali per esempio quel meccanismo che prende il nome di “window guidance”, le dinamiche e le relazioni tra il Ministero delle Finanze e la Banca del Giappone, le annesse responsabilità delle due Istituzioni nella crisi, e quelli di natura internazionale come per esempio gli accordi dell’Hotel Plaza e del Louvre. A tale analisi poi ne viene associata una strutturale che, partendo dal contesto sistemico e dalla sua evoluzione, dovuta alle riforme strutturali, rileva come le caratteristiche del sistema e gli effetti delle ristrutturazioni abbiano inciso sul fenomeno patologico. Si allude in tal senso alla situazione della qualità delle esposizioni del settore bancario nei confronti delle industrie, nonché all’espansione del sistema finanziario, dovuto alla deregulation, ed all’annessa ondata speculativa. L’opera si chiude con un capitolo dedicato alle politiche fiscali, monetarie, e strutturali intese ad arginare la crisi e a dare un nuovo corso alla politica economica del Giappone. In esso si partirà dalla ricostruzione della c.d. bubble economy Giapponese che si innesta in un sistema finanziario eccessivamente nazionalizzato ed un sistema politico nettamente in crisi per prendere delle importanti decisioni di politica economica che avrebbero cambiato radicalmente l’aspetto dell’economia nipponica. Tale situazione, così sinteticamente descritta, è alla base, come si vedrà, di una sostanziale inefficacia dei rimedi adoperati dai diversi governi per la soluzione della crisi.
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Rossi, Giulia <1990&gt. "La partecipazione al mercato finanziario: analisi delle scelte di portafoglio degli investitori europei prima e dopo la crisi economica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5359.

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Abstract:
L’invecchiamento della popolazione è uno dei più importanti cambiamenti sociali del XXI secolo nel nostro continente. L’aumento del numero delle persone anziane rappresenta la conseguenza di diversi fattori: da un lato il cosiddetto “baby-boom” del dopoguerra seguito invece da un calo della natalità negli ultimi decenni, dall’altro i progressi in campo scientifico, medico ma anche sociale, hanno fatto sì che questa parte della popolazione fosse nelle condizioni di vivere meglio e più a lungo. Proprio per la crescente importanza della fascia di popolazione più anziana, questo elaborato, nel primo capitolo, si propone di analizzare la situazione demografica nel mondo, in particolare in Europa, descrivendo i fattori che determinano questo cambiamento e come affrontarlo al meglio. Nel secondo capitolo, invece, vengono prese in considerazione le determinanti che influenzano la partecipazione al mercato finanziario da parte degli investitori ultracinquantenni, in particolare l’età, il sesso, le abilità cognitive e lo stato di salute. Infine, nell’ultimo capitolo, mediante l’utilizzo dei dati provenienti da SHARE (Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe), l’analisi è volta ad esaminare il comportamento degli investitori riguardo la loro partecipazione al mercato finanziario e alle scelte della tipologia di investimenti del loro portafoglio nel periodo antecedente alla crisi economica del 2007-2008, rispetto al periodo successivo.
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