Academic literature on the topic 'Credito non bancario'

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Journal articles on the topic "Credito non bancario"

1

Gallo, Manuela, and Valeria Vannoni. "Credito bancario e sviluppo economico nelle regioni italiane." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (July 2012): 407–20. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-003001.

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Abstract:
Il lavoro propone un'analisi del contributo offerto dal sistema bancario allo sviluppo economico nelle diverse regioni italiane; il presupposto č che la distribuzione e la qualitŕ del credito bancario riflettano le differenze in termini di sviluppo economico delle diverse regioni. L'analisi si concentra, in particolare, sulla qualitŕ del credito, in base alla considerazione per cui la disponibilitŕ delle banche nel concedere prestiti sia influenzata, secondo una relazione inversa, dalla dimensione dei crediti non-performing. Un ulteriore elemento incluso nell'analisi č la presenza delle banche sul territorio, valutata in base al numero degli sportelli per regione. Oltre a questi aspetti, sono oggetto di valutazione anche gli investimenti in ricerca e sviluppo, per i quali l'aspettativa č quella di un'influenza positiva sullo sviluppo economico della regione. La verifica empirica, condotta mediante un'analisi di regressione lineare multivariata, ha evidenziato come a livelli piů alti di qualitŕ del credito bancario corrispondano anche maggiori livelli del pil: un deterioramento del merito creditizio delle controparti bancarie si traduce, pertanto, in minore crescita economica e, quindi, in una stretta del credito, che a sua volta contrae i margini di aumento del prodotto interno lordo. La spesa per ricerca e sviluppo risulta premiare le regioni che credono sia necessario investire in tal senso.
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2

Genovino, Cinzia, and Rosa Maria Caprino. "Il ruolo della banca nel processo di innovazione del modello di business." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 2 (January 2021): 69–105. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-002005.

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Abstract:
Il contributo rappresenta un approfondimento del Rapporto MACREF Strategie di integrazione tra produzioni agroalimentari e turismo ed in particolar modo il ruolo della banca nei processi d'innovazione dei modelli di business per le PMI. Si è cercato di offrire un'analisi critica della letteratura sul tema della scelta relativa alla struttura finanziaria efficiente delle imprese, con particolare riguardo alla realtà delle piccole e medie imprese italiane, ed in particolar modo del settore agroalimentare, attraverso una visione della letteratura empirica sull'argomento. Le PMI si caratterizzano tradizionalmente per l'uso quasi esclusivo di capitale di debito nella copertura del fabbisogno finanziario e presentano di conseguenza una struttura finanziaria quanto mai semplificata, nella maggior parte dei casi composta dal debito bancario da una parte e dal capitale dei soci fondatori dall'altra. In questo momento di crisi e di particolare frammentazione del tessuto societario italiano, in particolar modo quello del comparto agroalimentare, un ruolo determinante è stato rivestito dagli istituti bancari anche come gestori di garanzie e contributi pubblici. La scarsa patrimonializzazione delle nostre aziende, spesso a carattere e proprietà familiare, è stata negli anni supplita con un forte ricorso al credito bancario, dal quale le imprese sono diventate dipendenti a scapito di un corretto equilibrio finanziario. L'intero sistema si trova difronte ad una rieducazione finanziaria, dunque sia le imprese che le banche, quest'ultime spinte dall'innovazione tecnologica e dalla ricerca di redditività, si accingono al superamento della loro tradizionale veste istituzionale legata alla erogazione di credito. Gli istituti di credito possono e stanno quindi trasformando in opportunità tale situazione rivedendo i propri modelli distributivi e di business per diversificare le proprie fonti di reddito concentrandosi sull'offerta di nuovi servizi ad alto valore aggiunto alle imprese, sostenendo lo sviluppo e la crescita economica del nostro paese. Oggi il ruolo trainante della ripresa è infatti rappresentato da quelle imprese che sono innovative, che sanno coniugare la produttività e la tecnologia, che si aggregano tra loro o che si internazionalizzano: è proprio a queste impr- se che il sistema bancario deve guardare offrendo loro un supporto non solo in termini finanziari ma in termini di esperienza, conoscenze, competenza e consulenza.
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3

Roberto, Ruozi. "Rischi dell'attivitŕ bancaria e tutela dei creditori delle banche." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 229–39. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002002.

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Abstract:
Di fronte a nuove crisi bancarie si presume che gli Stati non dovrebbero piů intervenire a salvare le banche dal fallimento a meno che il costo del salvataggio non finisse per gravare sulle spalle dei contribuenti. Le dissestate finanze pubbliche non potrebbero del resto piů sopportare il costo dei salvataggi bancari, di cui peraltro potrebbe non esserci piů bisogno se, nel frattempo, fossero trovate soluzioni giuridiche diverse da quelle attualmente in vigore per gestire le crisi bancarie riducendone l'impatto sui risparmiatori. Le sorti di questi ultimi dovrebbero tuttavia essere affidate piů che altro alla buona gestione dell'attivo e del passivo delle banche nonché alle loro attitudini e alla loro politica nei riguardi dei rischi assunti o assumibili.
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Chavarín Rodríguez, Rubén, and Aurea Tlatoa Chávez. "The importance of bank credit for the economic activity in Mexico: A manufacturing sector analysis." Ensayos Revista de Economía 42, no. 1 (January 31, 2023): 83–120. http://dx.doi.org/10.29105/ensayos42.1-4.

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Abstract:
The general objective of this paper is to estimate, in Mexico’s case, the impact of commercial bank credit on economic activity in the whole manufacturing sector, and seven selected manufacturing industries. Unlike the literature that has studied the effects of bank credit in the Mexican economy, this research finds evidence (through ARDL-bounds models) of a positive and significant impact of bank credit on production for the whole sector and the following industries: i) food, ii) beverage and tobacco, iii) paper, iv) non-metallic mineral-based products, and v) transport equipment manufacturing; along with significant effects from fixed investment in machinery and equipment, and the real interest rate. In addition, we did not find evidence that loan concentration affects manufacturing production. Due to these results, this study postulates that bank credit matters as a stimulus of industrial activity, and it would be worth designing policies that strengthen and deepen such impacts. Resumen El objetivo general de este trabajo es estimar, para el caso de México, el impacto del crédito bancario sobre la actividad económica del sector manufacturero y de siete subsectores manufactureros seleccionados. A diferencia de la literatura que ha estudiado los efectos del crédito bancario en la economía mexicana, este trabajo encuentra evidencia (a través de modelos ARDL-bounds) de un impacto positivo y significativo del crédito bancario sobre la producción para el total del sector y las siguientes industrias: i) alimentos, ii) bebidas y tabaco, iii) papel, iv) productos minerales no metálicos, y v) producción de equipo de transporte; junto con efectos significativos de la inversión fija en maquinaria y equipo, y la tasa de interés real. Adicionalmente, no se halló evidencia de que la concentración del crédito afecte a la producción manufacturera. Debido a estos resultados, este trabajo postula que el crédito bancario sí importa como estímulo de la actividad industrial, y valdría la pena diseñar políticas que fortalezcan y profundicen tales impactos.
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5

Fand, David I. "On the Savings and Loan Debacle (*)." Journal of Public Finance and Public Choice 10, no. 1 (April 1, 1992): 35–50. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539374.

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Abstract:
Abstract Scopo di questo lavoro è di indagare le ragioni che sono alia base del crollo dei risparmi e dei prestiti manifestatosi negli Stati Uniti a partire dai primi anni 80, fenomeno che, sebbene unico nella sua durata e singolare nelle sue dimensioni, è considerato dall’autore essere il risultato di forze ordinarie, generalmente presenti nella gestione del credito. L’esame di queste forze, arricchito di una serie di notazioni di storia monetaria, rappresenta il nucleo centrale dell’articolo. L’autore ne individua ed esamina quattro: la filosofia interventista dominante; l’atteggiamento eccessivamente ottimista nella valutazione delle istituzioni di deposito non bancarie; il mantenimento della costruzione residenziale, a qualunque costo; il rent-seeking dei politici e dei burocrati.
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Sawadogo, Hamidou. "Effets de la Corruption Sur L'activité Bancaire en Afrique Subsaharienne (AFSS)." Revue Internationale des Économistes de Langue Française 6, no. 1 (2021): 79–100. http://dx.doi.org/10.18559/rielf.2021.1.4.

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Abstract:
This paper analyses the effect of corruption on bank lending activity on a sample of 302 private banks from 25 countries in sub-Saharan Africa over the period 1995 to 2018. Using the generalized moments method, we find a negative effect of corruption on bank credit on the one hand, and a positive effect of corruption on non-performing loans on the other hand. This negative effect is empirically verified even if the heterogeneity linked to membership of a regional economic community in which integration is deep (ECOWAS) and membership of the CFA Franc zone is taken into account. These results suggest that anti-corruption policies are crucial in reducing the negative spillover effects generated by a poor institutional environment on access to bank lending and the quality of bank credit.
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Cardosi, Emilio. "Gli effetti delle agevolazioni finanziarie sulle decisioni di investimento e sulle performance delle imprese: una valutazione empirica della legge 488/92." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001006.

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Abstract:
La tematica delle agevolazioni finanziarie a favore delle imprese costituisce, da sempre, oggetto di notevole attenzione ed interesse da parte di studiosi, economisti e policy maker. La domanda di ricerca deriva da esigenze di policy - allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle norme di incentivazione - oltre che dalla richiesta di analisi empiriche per dare risposta a quesiti di tipo teorico. Gli studi presenti nella letteratura nazionale che esaminano gli effetti che le agevolazioni finanziarie producono sulle imprese - utilizzando dati d'impresa e non dati aggregati - non sono molto numerosi. L'articolo analizza gli effetti prodotti dalla legge 488/92 sulle imprese, partendo dal fondamentale ruolo che gli intermediari finanziari hanno svolto nella fase applicativa. A tal scopo č stata condotta un'indagine sperimentale attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di imprese agevolate e non, secondo la metodologia di analisi casi-controlli definita in letteratura comparison group design. I due gruppi di imprese sono stati esaminati in funzione degli investimenti effettuati, delle politiche di finanziamento, delle strategie, dei fattori di competitivitŕ, nonché delle performance conseguite. In particolare, tramite apposito test statistico inferenziale, č stata valutata l'addizionalitŕ dello strumento agevolativo, intesa come capacitŕ dello stesso di stimolare nuovi progetti di investimento. L'analisi empirica ha evidenziato come la misura d'incentivazione abbia favorito le decisioni di investimento delle micro e piccole imprese - generalmente piů esposte ai fenomeni di razionamento del credito - ma non quelle delle medie e grandi imprese, costituendo al contempo una leva importante per l'attivazione dei finanziamenti bancari ordinari. Č stata, inoltre, sviluppata un'analisi sull'andamento della redditivitŕ delle imprese del campione considerato, nell'arco temporale interessato dai programmi di investimento, in funzione dei fattori competitivitŕ adottati. Dall'indagine č emerso che le performance delle imprese che hanno fatto prevalentemente ricorso a fattori di tipo non-price competition - che dovrebbero caratterizzare la fase della selezione competitiva - tendono ad essere mediamente piů elevate, rispetto a quelle delle altre imprese e ciň indipendentemente dall'agevolazione ricevuta. Lo studio propone, quindi, un contributo al dibattito scientifico e di politica industriale in tema di valutazione degli effetti degli incentivi, secondo un approccio di tipo micro e con un'analisi di selezionati elementi dell'ambiente esterno ed interno delle imprese.
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Alves, Pana, Javier Delgado, Jaime Garrido, Nadia Lavín, and Carlos Pérez Montes. "Recent developments in financing and bank lending to the non-financial private sector. Second half of 2022." Economic bulletin, no. 2023/Q1 (January 27, 2023). http://dx.doi.org/10.53479/29531.

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Abstract:
Rationale. To analyse, owing to their macroeconomic implications, the conditions and volume of funding raised by households and firms and to quantify the credit risk taken on by deposit institutions via loans to these two sectors. Takeaways. • Financing conditions continued to tighten in the second half of 2022 and the transmission of market rate rises to the cost of lending accelerated. This has led to a decrease in the flow of new funding. • The bank loan stock to the resident private sector in 2022 Q3 saw a slight decrease compared with the same quarter in recent years, mainly owing to trends in the stock of loans to business activities. Non-performing and Stage 2 loans continued to decline, except in some portfolios, such as those with ICO-backed loans. • Exposures to the energy sector have a limited weight in the bank credit business in Spain, although their quality has worsened throughout 2022 and somewhat tighter credit standards have been observed.
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Camille, Tchotchou Petche Kamga. "Retour sur la cohabitation entre le droit CEMAC et le droit OHADA dans la liquidation des établissements de crédit en Afrique centrale." Uniform Law Review, August 1, 2021. http://dx.doi.org/10.1093/ulr/unab018.

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Abstract:
Abstract La liquidation des compartiments bancaire et non bancaire des établissements de crédit se caractérise par un dualisme juridique. Au premier compartiment est appliqué le droit CEMAC, tandis que le second compartiment est soumis au droit OHADA. Ce dualisme juridique est marqué par la prééminence de la réglementation bancaire CEMAC en raison de la spécificité de l’activité bancaire. Toutefois, cette prééminence n’est pas sans ambages. La réglementation bancaire CEMAC s’entremêle dans le processus de liquidation du compartiment non bancaire, pourtant dédié au droit OHADA, et de ce fait, relègue celui-ci à une position subsidiaire dans son « propre empire ». Cet imbroglio juridique crée une situation d’inconfort juridique pour toute personne qui sera chargée d’assurer la liquidation d’un établissement de crédit. Elle devra faire preuve de subtilité et de sagacité pour démêler et identifier, à chaque étape de la procédure, la véritable règle applicable. Mots-clésdroit CEMAC, droit OHADA, liquidation, procédures collectives, établissements de crédit Summary The liquidation of the banking and non-banking compartments of credit institutions is characterized by legal dualism. CEMAC law is applied to the first compartment and the second compartment is subject to OHADA law. This legal dualism is marked by the pre-eminence of the CEMAC banking regulations due to the specificity of the banking activity. However, this pre-eminence is not without ambiguity. The CEMAC banking regulations are interwoven in the process of liquidating the non-banking compartment, which is nevertheless dedicated to OHADA law, and therefore relegates it to a subsidiary position in its “own empire”. This legal imbroglio creates a situation of legal discomfort for anyone who will be responsible for liquidating a credit institution. He will have to show subtlety and sagacity to disentangle and identify, at each stage of the procedure, the real applicable rule.
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Dissertations / Theses on the topic "Credito non bancario"

1

MATHU, SHARON. "Essays in Macro-Finance." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/291152.

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Abstract:
Questa tesi contiene tre saggi di macroeconomia e finanza. Il capitolo 1 è un'indagine sulle tecniche utilizzate per risolvere economie di agenti eterogenei con attriti finanziari in tempo continuo. Il capitolo 2 studia l'impatto delle imprese zombi sull'economia. Il capitolo 3 esplora come l'impatto delle non banche sull'economia.
This dissertation contains three essays in macroeconomics and finance. Chapter 1 is a survey of the techniques used to solve heterogeneous-agent economies with financial frictions in continuous time. Chapter 2 studies the impact of zombie firms on the economy. Chapter 3 explores how the impact of nonbanks on the economy.
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Floris, Antonella <1984&gt. "I contratti di finanziamento non tipicamente bancari e il credito all'esportazione." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3962.

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Abstract:
Il lavoro è dedicato all’analisi di alcuni modelli contrattuali diffusi nel commercio internazionale per il finanziamento e l’agevolazione delle esportazioni. Si tratta di contratti non tipizzati dalla legge italiana che pongono all’interprete il problema di individuarne la natura giuridica e la conseguente disciplina applicabile. Una prima parte del lavoro è dedicata alla ricostruzione della nozione di causa del contratto in considerazione dei diversi tentativi di codificazione uniforme della disciplina contrattuale a livello europeo e internazionale. La seconda parte del lavoro verte sull’analisi del forfaiting, del project financing e del factoring internazionale. Si tratta di contratti profondamente diversi, talvolta oggetto di specifiche convenzioni internazionali, che però si rivelano legati da una comune funzione di finanziamento
This research aims to give a legal analysis of some agreements which are widespread in international trade to finance and to facilitate exports. With the exception of some restricted area, they are not ruled by the Italian law, so that the interpreters have to face to the issue about the types they belong to and abut their regulation. The first part of this work concerns the investigation of the notion of “causa” of the contract through the various attempts to draft a uniform code of the law of the contract, both at an European level and at an international one. In the second part the author deals with the contracts of forfaiting, project financing and international factoring. They are deeply different agreements – which have been sometimes objects of international conventions – that, however, appear connected by a common purpose of financing.
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MARGIOTTA, Maria. "Verifica del merito creditizio, responsabilità del finanziatore e "indebitamento incauto"." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90911.

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Abstract:
La tesi analizza la nuova disciplina europea sul credito ai consumatori, introdotta dalla direttiva 2008/48/Ce, recepita nel nostro ordinamento con il d.lgs. n. 141/2010, che ha modificato il Testo unico bancario (d.lgs n. 385/1993). In particolare, si sofferma sull'obbligo di verifica del merito creditizio, previsto dall'art. 124 bis Tub, e sulla responsabilità del finanziatore che concede credito senza osservare il disposto della norma suddetta. Dopo aver ascritto alla responsabilità "da contatto sociale" la condotta del prestatore che concede credito in maniera poco accorta (non senza precisare che in ultima istanza la concessione disinvolta di credito avrà riflessi sulle condizioni contrattuali), l'indagine viene condotta da un differente punto di osservazione, che tiene conto della dimensione concorsuale dell'indebitamento del consumatore; tale prospettiva è suggerita dalla nuova disciplina sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento introdotta dal d.l. n. 179/2012 (convertito nella legge n. 221/2012), che ha modificato la legge n. 3/2012. Il comportamento del finanziatore viene messo in relazione alla condotta tenuta dal consumatore al momento dell'assunzione del debito, analizzando altresì le conseguenze che la condotta del finanziatore può avere nei confronti dei terzi creditori del consumatore.
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Bou, habib Chadi. "Flux internationaux, hypertrophie bancaire et syndrome hollandais dans les petites économies ouvertes." Thesis, Lyon 2, 2012. http://www.theses.fr/2012LYO22014/document.

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Abstract:
Les flux financiers internationaux ont connu un développement accéléré au cours des quatre dernières décennies, et le rôle du secteur bancaire dans la transformation de ces flux en moyens de financer la demande s’est accru. Or le passage d’un choc de flux, à un choc de revenu, puis à un choc de demande, génère des ajustements de type «Syndrome Hollandais»; avec variation des prix relatifs et ajustement de la structure de production, mouvement des facteurs de production, et variation des rémunérations absolues et relatives de ces facteurs. Le phénomène est d’importance pour les petites économies ouvertes preneuses de prix et exposées aux chocs exogènes. Nous conceptualisons la transmission du choc et les ajustements sur différents horizons temporels pour une économie à deux secteurs; l’un produisant des biens échangeables et l’autre des biens non-échangeables. L’économie dispose de deux facteurs de production, le travail et le capital, substituables et mobiles avec le temps. Nous testons ce cadre conceptuel sur le Liban, le Luxembourg, et l’Islande; trois pays bénéficiant de larges flux financiers internationaux avant la crise de 2008 et ayant des secteurs bancaires de tailles importantes. Nous trouvons que la direction et l’intensité des ajustements de moyen terme vont dépendre du différentiel d’intensité capitalistique entre secteurs. Sur le long terme, l’offre des facteurs va se modifier. Nous testons aussi l’impact des politiques de réserves et du marché de la monnaie et du crédit, et des politiques fiscales et structurelles. La combinaison de mesures produit de meilleurs résultats sans toutefois mettre le poids de l’atténuation des ajustements sur un seul instrument
Foreign financial inflows have developed quickly in the past 40 years. These inflows have increased the ability of the banking sector to further finance domestic demand. The transformation of foreign financial inflows into an income and demand shock generates Dutch Disease adjustments; with change in relative prices and adjustments in the productive system, resources movement, and change in the absolute and relative remunerations of factors of production. The phenomenon is of great importance in the case of small open economies that are price takers in the international market and exposed to exogenous shocks. We conceptualize the transmission of the shock and the adjustments over different time horizons for an economy composed of two sectors; one producing traded goods and the other producing non-traded goods. This economy is endowed with two factors of production, labor and capital, substitutable and mobile as time elapses. We experiment this conceptual framework in the cases of Lebanon, Luxemburg, and Iceland; the three economies having large banking sectors and benefiting from large foreign financial inflows prior to the 2008 crisis. We find that the direction and intensity of adjustments over the medium term depend on the differential of capital intensity between sectors. Over the longer term, the supply of factors of production would change. We also simulate the impact of policy choices, with focus on reserves policies, policies of money and credit, fiscal policies, and structural policies. The combination of measures leads to better results without putting the burden of the mitigation of adjustments on one single policy instrument
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Badreddine, Ayman. "Les effets de la multibancarisation sur le financement des PME par les banques." Thesis, Lyon 3, 2011. http://www.theses.fr/2011LYO30018/document.

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Abstract:
La théorie bancaire récente a bien mis en évidence l'avantage comparatif des banques dans l'octroi du crédit aux petites et moyennes entreprises. La dépendance des PME vis-à-vis du financement bancaire est caractérisée par une asymétrie d'information due à l'opacité des firmes. Afin d'échapper à la surveillance de la banque prêteuse, les entreprises se dirigent vers une multibancarisation comme étant d'une part un contrat d'assurance implicite contre le risque de rationnement et d'une autre part une stratégie de diversification des sources de financement. Cette stratégie élimine également le risque de capturation (Hold-up problem) provenant de l'avantage informationnel détenu par la banque prêteuse et assure des conditions de crédits plus favorables. Ce travail de recherche teste et analyse les effets de la relation durable et de la multibancarisation sur les conditions de crédits. Après une présentation des fondements théoriques nous testons, sur un échantillon de 150 PME libanaises, l'effet du financement relationnel multibancaire respectivement sur le coût du crédit, le rationnement du crédit et les garanties demandées. Nous testons de même l’effet de la consolidation bancaire sur la propension des PME à diversifier leurs relations bancaires
The recent banking theory highlights the comparative advantage of banks in financing SME (Small and Medium-Sized Enterprises. The dependence of the SME from the banking financing is mainly due to their information opacity. To escape the permanent control of the banks, companies go to a multi-banking relationship as an implicit insurance contract against the availability risk but also as an efficient way to diversify sources of funding. This strategy also eliminates the risk of capturation (Holdup Problem) resulting from the informative advantage detained by banks and insures more favorable credit terms. This research tests and analyzes the effects of the long-lasting relation and the multi-banking relationships on credit terms. After a detailed presentation of the literature review when we developed the main theoretical concepts we tested our hypothesis on a sample of 150 Lebanese SME firms. Our empirical works was focused on the effect of the multi-banking financing respectively on the credit cost, on credit availability and on collaterals. We also tested the effect of banking Mergers and acquisitions on SME’s intention to diversify their banking relations
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Than, Nguyen Vinh Hao. "Financial and banking development : the case of Vietnam." Thesis, Paris 1, 2017. http://www.theses.fr/2017PA01E061.

Full text
Abstract:
Le développement bancaire et financier au Vietnam fait face à de nouvelles conjonctures économiques. Il serait utile d'analyser ce développement dans de nouvelles conditions d'intégration imposées par les normes internationales. La thèse vise à soutenir deux idées : (1) le développement de la relation entre les banques commerciales et les entreprises non publiques, particulièrement les PME, qui résulte des changements de la structure économique du Vietnam - un pays en transition vers l'économie de marché et (2) la micro-finance qui est une innovation permettant une plus grande performance des institutions bancaires et financières vis-à-vis des imperfections du marché ainsi que la réduction de la pauvreté et la pratique de l'usure, dans les zones rurales en particulier.Les grilles théoriques se réfèrent principalement à la théorie néo-institutionnaliste de D.North, à celle du développement financier de King et Lévine, aussi bien qu'à la théorie des complémentarités institutionnelles de Hall & Soskice, et à celle des conventions de Boyer &Orléan. Parmi les principaux résultats que nous avons obtenus, le premier réside dans le résultat positif de la relation entre banques commerciales et les entreprises non-publiques, les PME en particulier. Les banques commerciales contribuent à dynamiser le secteur privé en allouant des crédits et sélectionnant des projets d'investissement et, par conséquent,deviennent un acteur économique important capable de réduire le chômage, promouvoir les affaires et dans une certaine mesure, orienter le développement industriel. A leur tour, les entreprises non-publiques deviennent des clients cibles des banques commerciales et contribuent à créer une nouvelle forme de demande de crédit, de projets d'investissement, du marché du travail, de changements de stratégies d'entreprise et d'évolution des cadres juridiques allant dans le sens facilitant les activités du secteur privé.Le second résultat confirme la corrélation entre le développement économique et le développement bancaire et financier. Le résultat est soutenu par une recherche empirique basée sur une analyse factorielle à partir des données de CEPII 2012. Nous avons réussi à dessiner une carte globale des systèmes bancaires et financiers et localiser la position du Vietnam. Nous observons que le Vietnam se situe dans la zone des pays en émergence, mais à la périphérie, loin des pays développés. Ceci implique qu'il serait utile de se déplacer vers la zone des pays à développement bancaire et financier avancé. Le troisième se trouve dans le résultat positif du rôle de la micro-finance. Cette pratique s'avère efficace dans la réduction de la pauvreté et l'empêchement de l'usure, en particulier dans les régions rurales. Cependant, l'accès au crédit n'est pas facile pour les populations défavorisées à cause de la communication, des spécificités culturelles, du niveau d'éducation,de l'expansion des réseaux ... La micro-finance constitue une innovation permettant de résoudre les problèmes d'asymétrie d'information et d'aléa moral, grâce au contrôle croisé des informations et à la responsabilité réciproque. Cette pratique apporte des preuves du mécanisme d'auto-renforcement prévu par la théorie des conventions, dans le cas de la micro-finance pour les pauvres. En conclusion, le Vietnam, en transition vers une économie de marché, se caractérise par un double changement institutionnel. D'une part, le changement de relation entre les banques commerciales et les entreprises non-publiques, en particulier les PME. Le pays s'oriente vers un secteur privé dont le rôle devient de plus en plus important pour s'adapter à la nouvelle structure économique. D'autre part, l'invasion de la micro-finance devient une alternative efficace pour répondre aux imperfections du marché du système bancaire et financier formel
The financial and banking development in Vietnam has recently known new challenging economic circumstances. It is useful to analyze this matter to deal with new conditions imposed by the integration process in international norms. This dissertation is devoted to defend two ideas: (1) the development of the relationship between commercial banks and NSOEs, especially SMEs, is a result of change of economic structure of Vietnam, a country intransition, on its way towards a fully market-based economy and (2) micro-finance is a form of innovation making financial-banking institutions more performing in response to market failures as well as in impeding usury and poverty alleviation, especially in rural areas.With different theoretical frameworks mainly based on new-institutionalist vision of D. North, financial development of King and Levine, institutional complementaries of Hall & Soskice, convention theory of Boyer & Orléan, we have had some key findings as following. The first key finding resides in the positive result of the relationship between commercial banks and NSOEs, especially SMEs, in the way that commercial banks contribute to dynamize the private sector by allocating loans and investment selection. Therefore, commercial banks become an important economic agent being able to reduce unemployment, promote businesses and orientate somehow industry development. In its turns, NSOEs, while become target customers of banks, contribute to shape credit demand, project investment, labor market, business strategy changes and legal evolution in the way of facilitating the privatesector.The second finding confirms that the correlation between economic development and financial-banking development does exist. It was proved by empirical study based on a factor analysis from CEPII 2012 databse. We was successful to draw a map and localize precisely the position of Vietnam in the financial-banking world map. And, we saw that Vietnam was located in areas of emerging countries, but merely in peripheral zone far away from developed countries. This suggests an implication that it would be useful to move closer to highly developed countries in the financial and banking sector.The third key finding resides in the positive result that microfinance is proved efficient in poverty alleviation and impeding usury, especially in rural areas; but the accessibility to credit is not easy for poor people due to communication, cultural characteristics, education level, extension of network ... Microfinance is a form of innovation in the way that information asymmetry and moral hazard are well resolved thanks to cross-screening and joint-liability. Micro-finance in Vietnam shows evidence of the process of self-reinforcing mechanism of the convention theory, for the case of micro-finance for the poor. We conclude that on its way to a fully market-based economy, Vietnam in transition is characterized by a double institutional move: on the one hand, the change in relationship between commercial banks and NSOEs, especially SMEs, is moving towards a more important role of the private sector in response to new economic structure; on the other hand, micro-finance invasion becomes an efficient alternative to remedy to market failures of theformal financial and banking system
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Sawadogo, Relwendé. "Essais sur les déterminants et les conséquences macroéconomiques du développement du secteur d’assurance dans les pays en développement." Thesis, Clermont-Ferrand 1, 2016. http://www.theses.fr/2016CLF10493/document.

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Abstract:
La présente thèse est composée d’un ensemble de travaux de recherche en économie appliquée qui s’inscrivent dans le champ contemporain de l’économie de l’assurance. La thèse s’interroge sur comment les pays en développement pourraient développer davantage le secteur d’assurance afin de bénéficier des effets sur l’économie domestique. La première partie de la thèse analyse les déterminants macroéconomiques du développement du secteur d’assurance. Premièrement, les résultats montrent que l'augmentation du revenu par habitant conduit à une augmentation des primes d'assurance-vie et l’assurance-vie est un bien de luxe en Afrique Subsaharienne (chapitre 2). On trouve également des preuves que l’impact marginal du revenu dépend de la qualité de l'environnement juridique et politique. Deuxièmement, l’analyse de l’effet des IDE montre que, ceux-ci constituent un facteur clé dans l'augmentation des primes d'assurance non-vie à la fois dans les pays d’Afrique Subsaharienne (ASS) et dans les autres pays en développement (chapitre 3). Troisièmement, les activités d’assurance-vie et bancaire sont substituables en ASS, cependant les résultats indiquent une causalité unidirectionnelle allant du crédit bancaire au secteur privé vers le développement des activités d’assurance-vie (chapitre 4). La deuxième partie de la thèse analyse l’impact du développement du secteur d’assurance sur l’économie des pays en développement. Premièrement, il apparaît que le développement de l'assurance-vie a un effet positif sur la croissance économique dans les pays en développement d'une part et d'autre part, l’effet marginal de l’assurance-vie est influencé par les caractéristiques structurelles des pays (chapitre 5). Les primes d'assurance augmentent de façon significative la valeur des titres négociés sur le marché financier aussi bien avant et après la crise de 2007(chapitre 6). Troisièmement, la thèse a montré qu’il existe une relation à long terme entre le développement de l’assurance non-vie et l’ouverture commerciale et que les primes d'assurance non-vie améliorent l'ouverture au commerce international aussi bien dans les pays en développement que spécifiquement dans les pays à faible et moyen revenu (chapitre 7)
This thesis is composed of a set of research in applied economics that enroll in the contemporary field of economics of insurance. The thesis analyses how developing countries could develop more the insurance sector and benefit from these effects on local economy. The first part explored the determinants of insurance development from a macroeconomic perspective. First, the results show that increase of income per capita leads to an increase in life insurance premiums and that life insurance is a luxury commodity in Sub-Saharan Africa (chapter 2). We also find evidence that the marginal impact of income varies according to the quality of legal and political environment. Second, analysis of effect of the FDI inflows shows that these are a key factor in increase of non-life insurance premiums in countries of Sub-Saharan Africa (SSA) and in other developing countries (chapter 3). In chapter 4, the results highlighted that the activities of life insurance and banking are substitutable in SSA and, however, there is presence of unidirectional causality running from real private credit density to life insurance and insurance density. The second part of the thesis has analysed effect of development of insurance sector on economy in developing countries. First, it appears that the development of life insurance has a positive effect on economic growth on the one hand and on the other hand marginal effect of life insurance is influenced by the structural characteristics of countries (chapter 5). In chapter 6, the results showed that the insurance premiums significantly increase stock market value traded, before as well and after the 2007's economic crisis. Finally, the thesis showed that there is a long term relationship between the development of non-life insurance and trade openness and that non-life insurance premiums improve openness to international trade as well in developing countries than specifically in low and middle income countries (chapter 7)
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Books on the topic "Credito non bancario"

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Vigo, Ruggero. I contratti pendenti non disciplinati nella "legge fallimentare": Disciplina generale, leasing finanziario, apertura di credito bancario, preliminare di vendita). Milano: A. Giuffrè, 1989.

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Curcio, Domenico, and Igor Gianfrancesco. Risposta alle consultazioni EBA sul rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario. AIFIRM, 2022. http://dx.doi.org/10.47473/2016ppa00034.

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Abstract:
Il 2 dicembre 2021 sono stati pubblicati dall'EBA tre documenti di consultazione in tema di rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario, in attuazione dei mandati contenuti nella CRD5. In particolare: - EBA/CP/2021/36 introduce Regulatory Technical Standards che riguardano l’implementazione del Supervisory Outlier Test (SOT) relativo sia all’approccio del valore economico che del margine di interesse; - EBA/CP/2021/37 aggiorna le linee guida EBA vigenti in materia di rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario e introduce specifici criteri per la valutazione e il monitoraggio del Credit Spread Risk from the Banking Book (CSRBB); - EBA/CP/2021/38 introduce Regulatory Technical Standards che disciplinano nel dettaglio la metodologia standardizzata e la metodologia semplificata per gli enti non complessi relative sia all’approccio del valore economico che all’approccio del margine di interesse. AIFIRM ha deciso di rispondere alla consultazione EBA riaprendo i lavori della Commissione che aveva già predisposto a febbraio 2021 il Position Paper n. 25 denominato “Rischio di Tasso di Interesse del Portafoglio Bancario (IRRBB): evoluzione normativa ed implicazioni gestionali”. La Commissione ha redatto i tre documenti riportati di seguito che sono stati validati dal Consiglio e dal Comitato Tecnico Scientifico il 30 marzo 2022 ed inviati all’EBA il 2 aprile 2022.
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