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Gresleri, Giuliano. "Immagine e parola scritta. L’Esprit Nouveau 1920-1925, la costruzione del Purismo." LC. Revue de recherches sur Le Corbusier, no. 4 (October 1, 2021): 46. http://dx.doi.org/10.4995/lc.2021.16223.

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Abstract:
<p>Questo saggio, parzialmente completato nel 1976, ha visto la luce in forma non completa sul n. 50 della rivista PARAMETRO dedicato a <em>LʼEsprit Nouveau</em>. Nella scarsa conoscenza che si aveva in quegli anni degli argomenti qui trattati, il lavoro preparatorio allo scritto che si è sviluppato in oltre un anno di ricerche presso la Fondation Le Corbusier di Parigi, è singolarmente scivolato in avanti rispetto alle ricerche che Carlo Olmo conduceva sullo stesso argomento un anno prima. Solo per caso i due testi non si sono incrociati. Dalla conoscenza e dalle discussioni accademiche e non, intervenute su quanto qui affermato è scaturita lʼidea di affrontare il problema concreto della ricostruzione de LʼEsprit Nouveau che, iniziata sotto la direzione scientifica mia e di José Oubrerie (1977) ha visto la luce nel settembre dello stesso anno. Ciò che vediamo oggi nel parco di Piazza della Costituzione è il restauro dell'opera che, dopo quarantʼanni di vita, mostrava evidenti segni di <em>maquillage</em> epidermico e strutturale.</p>
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2

Dčttore, Davide, Paolo Antonelli, Barbara Santoni, and Ilaria Pazzaglia. "La prevenzione del bullismo omofobico: un intervento sulle discriminazioni legate agli stereotipi e ai ruoli di genere." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 1 (March 2012): 39–60. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-001003.

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Abstract:
Valutazione dell'efficacia di un intervento di prevenzione del bullismo omofobico, svolto nel Comune di Firenze su 338 studenti di classi secondarie di primo ordine, attraverso la costruzione di uno strumento ad hoc, somministrato prima e dopo l'intervento, basato su un'attenta analisi della letteratura scientifica. I risultati mostrano l'efficacia dell'intervento nell'aumentare nei partecipanti la conoscenza e la consapevolezza rispetto alla definizione e alla rielaborazione dei concetti di genere, stereotipo, ruolo, discriminazione, orientamento sessuale e omofobia. Sviluppi futuri: predisposizione di una valutazione a lungo termine.
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3

Mele, Francisco. "Il popolo di San Gennaro." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 16, 2018): 266–74. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757201.

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Abstract:
La ricerca parte da un esame del popolo di San Gennaro, a Napoli, come garante della costruzione sempre in divenire dell’identità napoletana, secondo la Teologia del Popolo sviluppata dai teologi e filosofi argentini Lucio Gera, Justino O’Farrell e Juan Carlos Scannone. Il popolo possiede una conoscenza, una razionalità, anche se non teorico-scientifica, che si esprime mediante le celebrazioni liturgiche, le feste religiose, le processioni. Facendo riferimento alla prospettiva mnemostorica (Jan Assmann), San Gennaro è una figura della memoria e non della storia. Applicando la lettura bio-politica elaborata da Michel Foucault, nel culto di San Gennaro, durante la cerimonia delle feste dedicate a San Gennaro, trovano fondamento e legittimazione la Chiesa, lo Stato rappresentato dalle sue istituzioni e il popolo napoletano. Paradossalmente anche la camorra cerca una legittimazione per imporre il suo proprio predominio, nonostante che la sua pretesa venga respinta e condannata sia dallo Stato che dalla Chiesa.
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Salone, Carlo, and Francesco Arfò. "Città e grandi eventi: il programma Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nella percezione dei residenti." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2020): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2020-003001.

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Abstract:
L'adozione di politiche di sviluppo urbano focalizzate sulla cultura, sia dal lato dell'offerta (realizzazione di infrastrutture e sostegno alle industrie culturali e creative) sia da quello della domanda (campagne di promozione turistica, programmazione di eventi) e prassi corrente nel capitalismo cognitivo. Intorno al nesso tra cultura e sviluppo economico si e coagulato un vasto dibattito scientifico che fa da sfondo e giustificazione per l'adozione di politiche pubbliche conseguenti, in particolare, ma non solo, alla scala urbana. In realta, la produzione e il consumo di cultura sono pero spesso associati a fenomeni tra loro molto diversi e non di rado conflittuali. Secondo alcuni autori (Bridge, 2006; Kaasa e Vadi, 2010; Scott, 2000), lo sviluppo del settore culturale contribuisce soprattutto alla crescita economica e al vantaggio competitivo urbano, attraverso la generazione di nuova conoscenza per l'innovazione e la creativita ma, anche, effetti positivi su altre attivita economiche correlate. Altri ne enfatizzano le potenzialita inclusive, adatte alla costruzione dei diritti di cittadinanza e alla promozione di una societa piu giusta e coesa (Stern e Seifert, 2007), altri ancora assumono una posizione intermedia, attribuendo alla cultura sia un vantaggio competitivo che un beneficio per l'inclusione sociale, senza pero riuscire a chiarire appieno il rapporto tra queste due dimensioni dello sviluppo (Sacco e Segre, 2009). In questo articolo si inquadra e analizza il caso di Matera 2019 all'interno del progetto di Capitale Europea della Cultura ed alla luce delle teorie legate allo sviluppo urbano trainato dalla cultura. L'analisi del caso di Matera 2019 si pone l'obiettivo di misurare gli impatti attualmente osservabili nella citta sotto il profilo socio-spaziale e di indagare le modalita con cui i cittadini materani hanno interagito con l'evento, attraverso un'analisi della loro opinione circa il percorso svolto e le possibilita future della citta.
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5

Cimino, Guido. "La costruzione scientifica della personalità. Itinerari storici della psicologia." Journal of the History of the Behavioral Sciences 41, no. 1 (January 5, 2005): 86–89. http://dx.doi.org/10.1002/jhbs.20067.

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Mannarini, Terri. "Promuovere convivenza. Interazioni dialogiche e processi di conoscenza nelle esperienze di governo partecipato." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 11–18. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002002.

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Abstract:
Il saggio intende mettere in evidenza come le pratiche decisionali partecipate ispirate alla filosofia della governance costituiscano sfere pubbliche parziali in cui gli attori della comunità possono tematizzare e affrontare problemi collettivi, attuando processi di risignificazione e negoziando principi e norme. L'autrice suggerisce che la relazione con l'altro e i processi di costruzione collettiva della conoscenza - assunte quali dimensioni fondamentali della convivenza - possono essere letti attraverso la lente del modello dialogico della conoscenza sociale di Marková (2003), che enfatizza la natura tensiva della relazione e la sua proprietà di generare conoscenza condivisa.
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Origgi, Giancarlo. "Apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 15 (December 2010): 19–25. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015003.

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Abstract:
Il saggio tenta di dare forma alle tante dimensioni del concetto di apprendimento nella societŕ della conoscenza, in relazione alle tematiche del lifelong learning ed a quelle relative all'innovazione dei modelli di conoscenza e di formazione legati all'introduzione delle nuove tecnologie ed al ruolo, sempre piů significativo, che l'individuo assume all'interno della realtŕ virtuale. Un concetto fondamentale dell'articolo č il concetto di "rete" assunto come metafora essenziale capace di delineare la vita degli individui nella knowledge society. Il termine "rete" fa riferimento, in tal senso ed allo stesso tempo, a tanti concetti estremamente significativi della societŕ contemporanea e della vita degli individui: la rete designa al tempo stesso la conoscenza, la cittŕ, la societŕ, internet, la navigazione tra mondi reali e virtuali disegnati, dalle nuove tecnologie, nella formazione cosě come nel cinema, nella letteratura cosě come nelle discipline del costruttivismo. L'articolo si conclude con un breve rimando alla cultura del rinascimento anticipatrice di uno spirito in cui scienza, conoscenza e tecnica sono tra loro fortemente legate. La sperimentazione che ha luogo nel rinascimento, nella bottega dell'artigiano, diventa punto di partenza e filo unificante di diverse istanze della conoscenza e dell'arte, della ricerca scientifica e dell'esplorazione tecnica.
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Giullari, Barbara. "Tra conoscenza e lavoro: una introduzione." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120001.

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Abstract:
Lo scenario contemporaneo č caratterizzato da radicali trasformazioni sia dei processi di produzione della conoscenza, sia del lavoro che sottopongono il rapporto tra i due termini a critiche e revisioni profonde. Nonostante i diversi punti di vista, l'imperativo volto alla costruzione di una societŕ ed un'economia della conoscenza si traduce sovente in politiche che enfatizzano il ruolo strumentale dell'educazione nei confronti della crescita economica, cosě come nello stesso tempo il lavoro č sottoposto a processi di trasformazione che ne indeboliscono il rapporto con la cittadinanza. La centralitŕ della conoscenza nei processi sociali ed economici chiama in causa la qualitŕ del sistema scolastico e formativo e la qualitŕ del lavoro e della sua organizzazione: č quindi necessario sviluppare una prospettiva critica che ponga in evidenza nuovi terreni di confronto, di potenzialitŕ e di rischi nel rapporto tra sistema formativo e mondo del lavoro. In tale prospettiva č introdotta la relazione tra processi di apprendimento e traiettorie lavorative, illustrando alcune tra le principali direzioni di ricerca connesse a tali questioni.
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Pastore, Gerardo. "Elementi per una Governance del lifelong learning: il modello dei Circoli di studio." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004008.

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Abstract:
Da oltre un decennio studiosi, politici ed esperti discutono di democrazia partecipativa e si impegnano nella teorizzazione di modelli diin grado di aumentare le possibilitŕ decisionali dei cittadini. Da qui la diffusione delle cosiddette "best practices" politiche, amministrative, sociali volte a superare quel deficit democratico che sembra caratterizzare le societŕ contemporanee e a contrastare i dilaganti atteggiamenti antipolitici, oltre che antisociali. Nell'articolo si individua una comunione di intenti fra pratiche partecipative, cittadinanza attiva e il piů ampio processo di costruzione della societŕ della conoscenza. A partire dalla considerazione del ruolo strategico delsi propone un approfondimento monografico sui circoli di studio, in quanto pratica formativa chiamata a giocare funzioni chiave nella costruzione della cittadinanza attiva e nella realizzazione di spazi per la promozione della partecipazione e della cultura democratica.
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Bosio, Albino Claudio, Guendalina Graffigna, and Serena Barello. "Uno scenario transdisciplinare per la salute: nuovo paradigma per la psicologia e gli psicologi?" PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (June 2021): 17–33. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-002003.

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Abstract:
Si afferma in campo scientifico un nuovo approccio transdisciplinare alla salute (TDS) basato sul coinvolgimento partecipativo di più discipline e di più attori (di area scientifica e laica) nella costruzione di risposte alle domande sociali di salute. Descritto il fenomeno della TDS nelle sue caratteristiche principali (storiche, teoriche, me-todologiche) sono messe a fuoco le questioni aperte e le prospettive che tale approccio presenta. Infine, sono argomentate le ragioni per un coinvolgimento partecipativo della psicologia e degli psicologi nell'approccio TDS.
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Badami, Alessandra. "L'investimento in arte e cultura per fondare una cittŕ e generare una comunitŕ a Gibellina. Intervista a Ludovico Corrao." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 105 (November 2012): 66–86. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-105005.

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Abstract:
L'autrice propone, in forma di intervista, un ritratto della poliedrica figura di Ludovico Corrao sotto il profilo della sua attivitŕ urbanistica. Il generoso ingegno del Senatore Corrao, che ha guidato la costruzione della cittŕ nuova di Gibellina a seguito del terremoto del 1968, ha concepito un progetto di cittŕ ispirandosi all'arte e alla cultura come principi connotanti e caratterizzanti di una nuova societŕ. L'intervista, che vuole anche essere un omaggio alla figura di Corrao dopo la sua recente tragica scomparsa e un invito ad approfondire la conoscenza della storia e della realtŕ attuale di Gibellina, č preceduta da un breve profilo della sua attivitŕ politica e urbanistica.
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Messina, Patrizia. "Trasferimento di tecnologia e scienza politica: il caso dello spin-off dell'università di Padova sherpa srl." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003009.

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Abstract:
Nella concezione fordista dello sviluppo il "trasferimento tecnologico" viene riferito in modo pressoché esclusivo alla produzione di brevetti e spin-off provenienti dalle discipline ad alto contenuto tecnologico, tipico dei politecnici, finalizzati in genere alla produzione industriale. Nell'ambito di una economia della conoscenza, invece, il trasferimento di tecnologia viene inteso principalmente come "condivisione di sapere codificato" e riguarda l'intera gamma della conoscenza scientifica applicata, in grado cioè di generare innovazione nei processi di produzione del benessere della collettività. In questa seconda accezione del termine gli studi sulle politiche di sviluppo locale hanno permesso di elaborare un "sapere esperto" in grado di accompagnare gli attori locali in un percorso collaborativo di design e implementazione di strategie di sviluppo nell'ambito di processi di policy design partecipativi. Il saggio focalizza l'attenzione sull'esperienza maturata sul campo a questo riguardo, presentando il caso dello spin-off dell'Università di Padova Sherpa srl.
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Manghi, Sergio. "Saperi, catastrofi, ecologia e politica (a partire da quattro suggestioni della rivista Educazione sentimentale)." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 55–63. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036006.

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Abstract:
Da una parte l'immaginare la conoscenza scientifica "vera" come incorporea e asituata, dall'altra l'esigenza di un "prendere la parola" e della sua localizzazione eco-sociale e spazio-temporale. La conoscenza è un'attività creativa sempre e comunque concretamente in atto, emergente all'interno delle più vaste "interdipendenze costitutive" di cui è parte. La percezione del carattere unico e contingente di ogni singolo accadimento non può essere scollegato dallo sguardo dell'osservatore cui accade. La prospettiva è quella di una convergenza tra saperi a lungo compartimentati con un attraversamento dei vari campi disciplinari e delle reti eco-sociali che li sostengono. Tutto questo e altro nutre l'auspicio ad "ascoltare il mondo" contro l'avanzata di un progetto di civilizzazione ormai fuori controllo.
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Carlotta Pizzi. "Discipline STEAM e studenti Altamente Sensibili: Promuovere lo sviluppo di competenze trasversali e la valorizzazione delle differenze individuali nell'apprendimento." IUL Research 1, no. 2 (December 1, 2020): 94–106. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.64.

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Abstract:
Le discipline STEAM rappresentano uno strumento didattico efficace per la promozione della parità, la valorizzazione delle differenze individuali come occasione di crescita collettiva e lo sviluppo di competenze trasversali che favoriscano la costruzione integrata della propria identità personale e professionale. In quest’ottica rappresentano un’opportunità di emersione e realizzazione per tutti quegli studenti Altamente Sensibili caratterizzati da una personalità introversa, e portatori di inclinazioni, necessità e potenzialità di cui la scuola deve necessariamente tenere conto per realizzare una didattica realmente inclusiva e costruttiva. Se posti nelle giuste condizioni, coi giusti strumenti e un corretto approccio metodologico basato sulla conoscenza e la consapevolezza del ruolo che genetica, ambiente ed esperienze formative giocano nella costruzione del Sé, questi studenti potranno acquisire consapevolezza nelle proprie capacità e avere l’opportunità di realizzarsi pienamente nel rispetto delle proprie caratteristiche individuali.
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Pelillo-Hestermeyer, Giulia. "Il racconto mediatizzato della vita di Margherita Hack." Mnemosyne, no. 6 (October 15, 2018): 14. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i6.13693.

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Abstract:
Il saggio si sofferma sull’ibridazione di diverse forme discorsive nel racconto di sé dell’astrofisica italiana Margherita Hack (1922-2013), molto nota all’opinione pubblica sia per la sua opera di divulgazione scientifica, che per le prese di posizione su temi politici, religiosi, etici. Nei suoi interventi pubblici, il racconto di una vita “eccezionale” si inserisce nella trattazione di temi scientifici, politici, o di altro tipo. La “media-biografia” appare come un punto d’osservazione privilegiato per studiare modelli socioculturali e sociolinguistici legati alla figura dello scienziato, e della scienziata in particolare, modelli che vengono rivisitati dalla stessa nella ri-costruzione del suo “personaggio”.
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Freddano, Michela, Anna Siri, and Mauro Palumbo. "Indicatori per una valutazione partecipata: l'esperienza del Corso di Metodologia della Ricerca Sociale II (A.A. 2009/2010)." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 21–42. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046003.

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Abstract:
Il contributo intende proporre un modello di valutazione degli apprendimenti quale vero e proprio processo partecipato, in grado di sviluppare metodi valutativi e auto-valutativi appropriati, in quanto frutto dello stesso contesto interattivo che produce l'evento formativo. Gli autori sviluppano una riflessione critica su una sperimentazione condotta nell'ambito dell'insegnamento di Metodologia e tecniche della ricerca sociale II, riguardante la realizzazione di una valutazione partecipata e condivisa dagli studenti del "rendimento all'esame", articolata in modo da poter costruire indicatori adeguati. In una prospettiva valutativa, sono affrontati alcuni dei principali problemi relativi al processo di costruzione e validazione di indicatori condivisi. Inoltre, all'intento teorico e pratico di costruire indicatori adeguati attraverso un processo partecipativo, si affianca anche il proposito di realizzare un percorso di apprendimento, mediante l'impegno attivo degli studenti nella valutazione e nella costruzione della conoscenza, attraverso metodi di.
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Talŕ, Paola. "Acque trasportate: l'acquedotto di Colognole e l'entroterra di Livorno." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 169–86. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125009.

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Abstract:
Costruito tra il 1793 e il 1872 su progetto di illustri architetti ed ingegneri delle Regie Fabbriche Granducali, l'Acquedotto di Colognole funziona per la cittŕ fino al 1957; da allora viene abbandonato e approvvigiona solo alcuni piccoli centri collinari. Oggi ci troviamo di fronte ad un manufatto monumentale che ha perso la funzione per cui era stato costruito, ma non il suo valore storico e architettonico e la relazione con il paesaggio. La costruzione di questo acquedotto ha segnato l'evoluzione delle consuetudini delle popolazioni collinari e dei territori che ha attraversato trasformandone gli scenari. La comprensione dei complessi cambiamenti nel tempo consente una lettura del paesaggio di grande attualitŕ in merito a rilevanti questioni di conservazione e tutela. Il contributo inquadra il tema a partire dalle accresciute necessitŕ dell'approvvigionamento idrico della cittŕ e del porto di Livorno, illustra la complessa articolazione del lungo cantiere per la costruzione del nuovo acquedotto; infine dedica un'ultima parte all'importanza della conoscenza geografica del paesaggio, cosě come emerge dalle descrizioni dalle principali guide storiche del XIX secolo e dalle vicende della realizzazione della Passeggiata degli Acquedotti.
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Martino, Ardigò, and Sara Bontempo Scavo. "Migrazioni, Globalizzazione, diritti umani e salute." Saúde em Redes 5, no. 2 (January 14, 2020): 207–26. http://dx.doi.org/10.18310/2446-4813.2019v5n2p207-226.

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Abstract:
I processi in atto mondialmente come fattori specifici di questa fase della globalizzazione rappresentano insieme ai grandi cambiamenti epidemiologici e demografici rappresentano una cornice imprescindibile per l’analisi della salute dei migranti. Questo articolo si propone di analizzare il campo specifico della salute dei migranti attraverso un approccio interdisciplinare. I processi salute malattia in cui i migranti sono coinvolti vengono analizzati in chiave critica rispetto alla produzione di conoscenza in campo sanitario rilevando allo stesso tempo le opportunità in termini di costruzione di una cornice di ricerca e formazione e pratiche interdisciplinare, e le ricadute positive in termini di organizzazione dei servizi alla persona e clinici.
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Ferretti, Federico. "Intellettuali anarchici nell'Europa del secondo Ottocento: i fratelli Reclus (1862-1872)." SOCIETÀ E STORIA, no. 127 (July 2010): 63–96. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-127003.

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Abstract:
L'articolo analizza il percorso di formazione di due intellettuali europei cosmopoliti e politicamente eterodossi, i fratelli Elie ed Élisée Reclus, nel contesto politico, sociale e culturale dell'Europa della seconda metÀ dell'Ottocento. Il decennio preso in esame si struttura nei tre fondamentali passaggi della cooperazione in Francia, dell'Internazionale dei Lavoratori e della Comune di Parigi. La principale problematica scientifica č valutare il peso di questo binomio parentale, intellettuale e politico, da una parte nell'elaborazione del futuro pensiero anarchico dei suoi componenti, dall'altra nella costituzione di quel milieu di studiosi e militanti che dal decennio successivo contribuirÀ alla costruzione delle opere geografiche e delle teorie sociali del piů celebre fra i due fratelli, Élisée.
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Crivello, Silvia. "Ereditŕ dei grandi eventi: un confronto tra Barcellona, Genova e Torino." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2010): 69–89. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-001004.

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Abstract:
L'articolo presenta una lettura dei processi di trasformazione e di costruzione di "capitale territoriale" nelle cittŕ coinvolte da un grande evento. L'obiettivo č quello di sperimentare una metodologia di analisi utile a sviluppare riflessioni ed interpretazioni circa il ruolo dei grandi eventi come strumenti di sviluppo urbano. Distinguendo fra tre differenti accezioni di capitale (fisso, reticolare e relazionale), viene proposto uno specifico impianto metodologico che prevede la valutazione (attraverso interviste, letteratura scientifica, documenti di piano e dati empirici) di ciascuna componente. Tale metodologia č applicata per un confronto, attraverso la costruzione di diagrammi polari, tra i casi di Barcellona, Genova e Torino, cittŕ protagoniste negli ultimi anni di importanti trasformazioni connesse all'organizzazione di eventi di grande portata (Olimpiadi, Capitale Europea della Cultura, ecc.).
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Mannoni, Tiziano, and Anna Boato. "Archeologia e storia del cantiere di costruzione." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 39. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.5.

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Abstract:
La storia dell’architettura per più di duecento anni ha cercato di capire la costruzione attraverso le fonti scritte, raggiungendo in ciò una notevole specializzazione. La assai più recente archeologia dell’architettura sta cercando di far parlare il costruito stesso sulla sua storia, ivi compresa quella del cantiere di costruzione. I dati archeologici (sequenze stratigrafiche, datazioni archeologiche, materiali e tecniche costruttive), fatti dialogare con i dati archeometrici (orologi naturali, provenienze, caratteristiche e rarità dei materiali), secondo le regole della cultura materiale (apprendimento e trasmissione del saper fare empirico), permettono di affrontare la conoscenza delle scelte effettuate dai costruttori, le loro possibilità e le loro motivazioni (critica archeologica). E’ a questo punto che la ricerca fa un vero salto di qualità e di quantità se si rileggono con l’occhio dell’archeologo i dati scritti provenienti dai contratti di costruzione, dai permessi pubblici, dalla contabilità del cantiere e dalle stime e perizie delle opere compiute.
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Guidarini, Stefano. "Progetto e ricerca." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 7–16. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095001.

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Abstract:
Qui si riprende una riflessione, che è in corso nelle Scuole di Architettura italiane all'interno delle discipline della progettazione, con l'obiettivo di fare il punto sul progetto come strumento di conoscenza e come prodotto di ricerca scientifica, senza dimenticare la doppia natura dell'architettura da sempre divisa tra scienza e arte, tra sapere tecnico-scientifico e cultura umanistica, tra necessità pratiche (stabilità, funzionalità, durata, sicurezza, economia) e aspirazioni che si rivolgono a soddisfare necessità umane più ampie e sfumate (utilità, bellezza, figuratività e rappresentatività, comodità, riconoscibilità, creatività).
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Cassia, Fabio, and Alberto Marino. "Business-to-business branding: continuitÀ, discontinuitÀ e problemi aperti." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 1 (March 2011): 139–59. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-001008.

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Abstract:
La crescente competizione globale che coinvolge sempre piů intensamente anche i mercati industriali ha portato negli ultimi anni diversi Autori ad interrogarsi circa il ruolo potenziale che la marca puň assumere per l'affermazione di vantaggi competitivi in tali contesti. Prendendo avvio da una dettagliata revisione della Letteratura sul business-to-business branding, il presente lavoro si propone innanzitutto di dimostrare come parte della conoscenza disponibile possa risultare fuorviante. Attraverso un'analisi di uno studio di Kotler e Pfoertsch (2006), si evidenzia in particolare l'inefficacia di un diretto ed incondizionato trasferimento dei principi e soprattutto delle strategie di branding dai mercati B2C a quelli B2B. Infine, il lavoro propone alcune proposizioni teoriche nella prospettiva della costruzione di un modello complessivo di business branding basato sulle circostanze, radicato nell'approccio relazionale.
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Paola, Galimberti. "Qualitŕ e disponibilitŕ dei dati sulla ricerca: l'archivio istituzionale fra intenzioni e realtŕ." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 48 (January 2012): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048005.

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Abstract:
La valutazione č diventata e sarŕ sempre piů una delle strategie dei sistemi di governance delle universitŕ ma anche dei sistemi di ricerca nazionali. Anche in Italia si sta ponendo sempre di piů l'accento sull'efficacia e l'efficienza della ricerca finanziata con fondi pubblici. Gli atenei italiani si trovano perň ad affrontare un duplice problema: il primo č trasversale e riguarda la completezza e correttezza dei dati sulla produzione scientifica a disposizione di chi deve valutare a qualunque livello. Mancano in generale dati affidabili e completi a livello centrale e locale che permettano la costruzione di indicatori attendibili, robusti e comparabili a livello nazionale e internazionale. Il secondo problema č specifico e riguarda la difficoltŕ nell'individuare criteri adeguati, simili e coerenti per valutare (anche in termini comparativi) la produzione scientifica nelle scienze umane, che utilizzando canali di disseminazione dei risultati diversi dall'articolo e prevalentemente la lingua italiana, resta esclusa dai principali database citazionali. Dal 2004 l'universitŕ di Milano raccoglie i metadati relativi alla produzione dei propri ricercatori in un Archivio istituzionale (AIR) che rappresenta una vetrina esaustiva della produzione scientifica dell'ateneo, unica nel panorama italiano. Dal 2008 si č cominciato a pensare di utilizzare i dati contenuti nell'archivio ai fini della valutazione della produttivitŕ e della produzione di singoli gruppi e strutture (valutazione scuole di dottorato, valutazione dipartimenti). Gli esercizi svolti fino ad ora hanno messo in risalto criticitŕ e potenzialitŕ di questo strumento e hanno permesso un ripensamento e una messa a punto nell'ottica di una sua migliore performance e di possibili sviluppi futuri. Il presente lavoro prende in esame due esercizi (analisi della produttivitŕ della Facoltŕ di Lettere e Filosofia, Raccolta di dati ai fini di effettuare una prevalutazione in vista della VQR 2004-2008) che, pur facendo emergere alcune criticitŕ dell'archivio che necessitano di correzione, ne hanno confermato l'efficacia ai fini della disseminazione ma anche della valutazione della produzione dell'Ateneo.
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Löbl, Ivan. "La sovrastima dei metodi molecolari e dei modelli matematici rispetto a quelli tradizionali può condurre a problemi reali nella conoscenza della biodiversità mondiale." Memorie della Società Entomologica Italiana 92, no. 1-2 (December 15, 2015): 85. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2015.85.

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Abstract:
Fin dal 1992, con la Convenzione sulla Diversità Biologica di Rio de Janeiro, la biodiversità della terra è una materia di costante interesse pubblico, ma la comunità scientifica, impegnata nel descrivere e identificare le specie animali includendole in grandi raggruppamenti diversificati, deve affrontare difficoltà in continua crescita. I problemi derivano dalla scarsa comprensione della specificità della tassonomia e dall’assegnare eccessivo valore ai metodi quantitativi e alle moderne tecnologie. Dato che la maggior parte delle specie animali deve essere ancora scoperta e studiata, è necessario affrontare la situazione con metodi più equilibrati.
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Strzelczyk, Grzegorz. "Wierność Chrystusa." Verbum Vitae 11 (January 14, 2007): 217–33. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1427.

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Abstract:
La questione delia fedelta umana di Cristo non ha mai suscitato grandi polemiche percio si trova ai margini della riflessione cristologica odiema, soppressa soprattutto dalla problematica della fede di Gesu. E invece possibile un ricupero della categoria della fedelta in cristologia sistematica. Qui vengono indicati cinque campi. 1. La discussione intomo alla relazione delle due volonta in Cristo ("fedelta" come modo di relazionarsi dell 'umana riguardo la divina). 2. La discussione attorno alla fede di Gesu ("fedelta" non e cosllegata alle conoscenza e conseguentemente alle concezioni medioevali di essa, che pesano sulla "fede"). 3. Vale la pena verificare la possibilita della costruzione di un modello soteriologico basato sulla "fedelta" (sull'esempio dell'impiego biblico del concetto). 4. La fedelta di Cristo puo essere letta come umana "traduzione" (e perci o anche rivelazione) della fedelta di Dio stesso. 5. Nel contestodella imitatio Christi "fedelta" puo - in certi contesti - sostituire o integrare il concetto chiave tradizionale della obbedienza (difficilmente comprensibile nel quadro dellacoltura odierna).
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Tagliagambe, Silvano. "Ricerca e didattica in rete." PARADIGMI, no. 1 (April 2010): 165–79. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001014.

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Abstract:
La didattica in rete comporta, per il docente, l'acquisizione di capacitŕ e conoscenze che vanno al di lŕ delle sue specifiche competenze disciplinari e sono sintetizzate nel concetto di e-teaching. Questo passaggio esige la costruzione di un ambiente ad hoc e un piů spiccato orientamento verso il processo di organizzazione della conoscenza, basata sull'uso sistematico di metadati atti a descrivere un dato individuale o una collezione di dati comprendente materiali molteplici articolati in piů livelli gerarchici. Esige inoltre una flessibilitŕ che permetta di articolare l'insegnamento secondo gli stili di apprendimento dei destinatari. Il ricorso a testi digitali, inoltre, accentua l'importanza della dimensione pragmatica e olistica del linguaggio e segna una marcata presa di distanza dalla "building blocks theory".
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Antonelli, Mauro. "Renzo Canestrari e la Storia della psicologia." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 189–201. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12606.

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Abstract:
Renzo Canestrari ha promosso presso l'Universit&agrave; di Bologna gli studi di storia della psicologia al fine di comprendere sia le molteplici radici della psicologia scientifica, sia il tormentato processo di sviluppo della psicologia italiana, nel suo periodo di fondazione e in quello della rifondazione negli anni '50 e '60. Egli affid&ograve; all'allievo Giuseppe Mucciarelli, che proveniva da studi filosofici ed epistemologici, il compito di approfondire la conoscenza delle basi storiche ed epistemologiche delle scienze psicologiche. Negli anni '80 e '90 l'attivit&agrave; di Mucciarelli fu febbrile e incessante, facendo di Bologna uno dei pi&ugrave; autorevoli centri di ricerca italiani nel campo della storia della psicologia. Mucciarelli ha condotto un gran numero di studi su come gli orientamenti positivisti, psicofisici e fenomenologici europei abbiano influenzato il primo sviluppo della psicologia in Italia.Nello stesso periodo Nicoletta Caramelli, analizzando i rapporti tra la storia della psicologia e quella delle scienze umane, ha gettato nuova luce sulle origini del cognitivismo e sulla transizione in Italia dalla psicologia della Gestalt alla psicologia cognitiva.
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Cappuccio, Giuseppa, and Lucia Maniscalco. "Costruzione e validazione del questionario DIDLab "La didattica Laboratoriale: apprendimenti e stili di conduzione con l'approccio IBSE"." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2021): 80–96. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12066.

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Abstract:
Il presente lavoro espone gli esiti della costruzione e validazione del questionario "La didattica Laboratoriale: apprendimenti e stili di conduzione con l'approccio IBSE" finalizzato a misurare il grado di conoscenza dell'approccio Inquiry-Based Science Education e lo stile di conduzione nella didattica laboratoriale, che ha visto coinvolti 523 corsisti del corso di specializzazione per le attivit&agrave; di sostegno didattico dell'Universit&agrave; degli Studi di Palermo; il test di misurazione costruito &egrave; composto da 42 item suddiviso in cinque macro-aree su scala Likert a 5 punti. Dall'analisi quantitativa condotta &egrave; emerso che il questionario ha buona concordanza, pensato per indagare sulle conoscenze dell'approccio investigativo e migliorare lo stile di conduzione della didattica laboratoriale. Quest'ultima risulta utile a facilitare l'acquisizione di una competenza in ogni ordine di scuola. Il laboratorio, infatti, rappresenta la modalit&agrave; trasversale che promuove nello studente una preparazione completa e capace di continuo rinnovamento. Dall'analisi sono emersi risultati molto soddisfacenti per quanto riguarda l'attendibilit&agrave; e la validit&agrave; del questionario costruito. A seguito dell'analisi fattoriale condotta sono stati estrapolati i due fattori pi&ugrave; rappresentativi, denominati Stili di conduzione nella didattica laboratoriale e Conoscenza dell'approccio Inquiry-Based Science Education. Infine, &egrave; stata condotta un MANOVA 2 X 2 per esplorare differenze ascrivili agli anni di servizio e al grado di istruzione dove si presta insegnamento. Tale indagine ha rilevato una correlazione tra la conoscenza e l'applicazione dell'approccio IBSE alla didattica laboratoriale tanto maggiore quanto pi&ugrave; sono gli anni di servizio e all'interno degli ordini di scuola primaria e secondaria di primo grado.&amp;nbsp;
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Santoro, Elena, and Michela Mancini. "La Narrative Exposure Therapy: un intervento con i bambini terremotati in Abruzzo." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (May 2012): 77–89. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-001006.

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Abstract:
Nel giugno 2011 è stata messa a punto un'ulteriore revisione della "Carta di Noto" (Linee- guida per l'esame del minore in caso di abuso sessuale), originariamente proposte nel 1996 e già modificate nel 2002, allo scopo di rispondere alle novità normative e alla accresciuta conoscenza scientifica riguardo questo fenomeno. L'articolo presenta alcune considerazioni sulle fasi investigative, in particolare, sulla testimonianza del minorenne e sulle migliori pratiche per aumentare l'affidabilità del colloquio con il bambino. Viene ribadita la necessità di disporre di "esperti" con abilità specifiche e reali esperienze nel settore, e di una formazione adeguata per acquisire queste capacità.
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BROOKE, JOHN HEDLEY. "SCIENCE AND THE SECULARISATION OF KNOWLEDGE: PERSPECTIVES ON SOME EIGHTEENTH CENTURY TRANSFORMATIONS." Nuncius 4, no. 1 (1989): 43–65. http://dx.doi.org/10.1163/182539189x00022.

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Abstract:
Abstract<title> RIASSUNTO </title>Il presente articolo intende mettere in luce la complessità dei legami tra l'innovazione scientifica ed il progresso sociale abitualmente indicato dal termine « secolarizzazione ». Vengono delineati i contrasti tra Boyle e Priestley, tra Newton e Laplace, tra Burnet e Hutton, tra Ray e Lamarck, allo scopo di illustrare le trasformazioni concettuali compiute durante l'illuminismo. Ogni trasformazione rappresenta ciò che potremmo chiamare una secolarizzazione della conoscenza. L'autore sostiene, comunque, che va stabilita una distinzione critica tra la secolarizzazione interna alla scienza e la scienza come agente della secolarizzazione. L'importanza di tale distinzione è manifesta se si sottolineano le seguenti considerazioni: 1) non vi è polarità semplice tra sacro e « secolare », profano, nelle reazioni all'innovazione scientifica; 2) diversi significati religiosi possono venire attribuiti alla nuova scienza; 3) le scienze molto spesso non fanno altro che mettere in luce conflitti metafisici preesistenti; 4) in quanto risorsa nelle polemiche teologiche, le scienze possono addirittura riflettere, piuttosto che causare, attitudini profane. Riferendosi a studi recenti di Funkenstein, Buckley e Brockliss, l'argomentazione si conclude con il commento di fatti profondamente ironici rilevabili nei legami storici tra scienza illuministica e religione.
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Marniga, Brunella. "Per una revisione critico-filosofica ed epistemologica della medicina contemporanea." Medicina e Morale 47, no. 5 (October 31, 1998): 989–1006. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.822.

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Abstract:
Le urgenti questioni bioetiche che la medicina deve affrontare e la sempre maggiore richiesta di “umanizzazione” della stessa, sono i motivi che giustificano una necessaria revisione critico-filosofica della medicina allo scopo di ridefinire metodi, essenza, limiti e valori, attraverso un’analisi epistemologica. Tale riflessione critica deve necessariamente avvalersi di un’indagine filosofica che “va oltre la mera competenza della singola scienza”. La medicina occupa un posto particolare nell’ambito delle scienze empirico-sperimentali, perché si occupa di un oggetto peculiare, l’uomo malato, che non è riconducibile alla sola dimensione dell’oggettivazione. La figura del medico ricorda Jaspers, deve avere “da un lato la conoscenza scientifica e l’abilità tecnica, dall’altro l’ethos umanitario”. Altro punto da considerare è la relazione interpersonale medico-paziente che va intesa non solo come atto terapeutico, ma anche come processo conoscitivo dell’uomo malato e della sua biografia, mantenendo un’apertura al dialogo al fine di mantenere un rapporto più umanitario, attento ai bisogni del paziente. L’incontro tra medicina e filosofia nasce dall’esigenza della comprensione e della contraccezione tralasciata dalla scienza. In conclusione, l’articolo si sofferma sui vantaggi di un’umanizzazione della medicina volta a realizzare una riflessione etica che consideri l’altro nella sua dimensione olistica.
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Cappuccio, Giuseppa, and Giuseppa Compagno. "Valutazione e feedback: la competenza docimologica come competenza comunicativa. Una ricerca con i docenti della scuola secondaria." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 461–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12427.

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Abstract:
La competenza docimologica degli insegnanti costituisce uno dei perni dell'azione didattica allorch&eacute; essa pu&ograve; costituire, di fatto, una molla per la promozione dell'apprendimento, dell'autonomia e del successo formativo di ogni alunno. Il feedback, inteso come strumento privilegiato nell'esercizio della prassi valutativa, offre l'opportunit&agrave; di valorizzare la singolarit&agrave; dei percorsi di ogni studente intelaiando interazioni comunicative volte alla co-costruzione di conoscenza. La competenza docimologica degli insegnanti assume, pertanto, i connotati della competenza comunicativa, la quale sostanzia e orienta le scelte valutative diversificando registri linguistici e scelte degli strumenti di comunicazione in ordine la tipologia di feedback funzionale al successo formativo. Lo studio si propone di illustrare i risultati di un processo di ricerca, messo in atto con 385 docenti di scuola secondaria della provincia di Caltanissetta nell'a.a. 2020/2021. Attraverso il processo di ricerca si &egrave; voluto incrementare negli insegnanti la competenza docimologica come competenza comunicativo-didattica centrata sul feedback.
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Mattone, Manuela. "Il patrimonio dell’elettricità: una risorsa culturale da valorizzare." Labor e Engenho 11, no. 4 (December 26, 2017): 426. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651200.

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Abstract:
I paesaggi e le architetture elettriche rappresentano una significativa testimonianza della storia che ha visto protagonisti numerosi paesi tra il XIX e il XX secolo. Si tratta di un patrimonio tuttora solo parzialmente indagato, rispetto al quale occorre farsi promotori di azioni volte a favorirne la conoscenza, la conservazione e non ultime la valorizzazione e fruizione da parte di un pubblico sempre più ampio e non necessariamente specializzato. I manufatti connessi alla produzione dell’energia idroelettrica e le tracce delle opere infrastrutturali resesi necessarie al momento della loro costruzione rappresentano una vera e propria risorsa culturale che, qualora integrata alle altre risorse presenti nei territori montani, potrebbe acquisire maggiore visibilità e leggibilità contribuendo a rendere questi ambiti appetibili e ricercati non solo per gli aspetti di carattere naturalistico e paesaggistico, ma anche storico-culturale, contribuendo alla loro riattivazione.
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Mauri, Chiara, Stefania Borghini, Emanuele Fiordalisi, and Elena Cavazzana. "I bambini e le marche. "Per vincere, emozionarsi, lievitare nell'aria, perché hanno un'anima"." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (June 2011): 99–124. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-002007.

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Abstract:
Da decenni il dibattito sui bambini, la pubblicitÀ e le marche coinvolge studiosi, operatori politici, responsabili di istituzioni educative e sociali. Nuove indagini ampliano continuamente l'orizzonte di conoscenza e rivelano aspetti inattesi che stimolano la ricerca scientifica a rivedere i paradigmi dominanti e a sviluppare metodi di studio a misura di bambino. In questo articolo gli autori esplorano come i bambini ri-elaborano e commentano la pubblicitÀ delle marche che amano di piů. L'analisi empirica di 28 collage realizzati da gruppi di bambini rivela che i bambini hanno una chiara consapevolezza e persino una preferenza per i significati simbolici delle marche e della pubblicitÀ, aprendo la strada per una riflessione piů critica sul fenomeno.
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Hajduk, Ryszard, and Maksym Adam Kopiec. "LA VITA CRISTIANA COME REALIZZAZIONE DELLA VERITÀ." Forum Teologiczne 20 (December 13, 2019): 47–59. http://dx.doi.org/10.31648/ft.4802.

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Abstract:
In un’epoca che mette in discussione l’esistenza della verità oggettiva e la possibilità di conoscerla, la Chiesa dice al mondo la verità che deriva dal Logos divino. Questa è la verità sull’amore di Dio che appare pienamente nella persona del Figlio di Dio, Gesù Cristo. Egli incarna la verità su Dio che è amore e rivela anche la verità sull’uomo, sulla sua chiamata e sul suo destino. Alla luce della verità di Dio, l’uomo può guardare a se stesso con amore e realizzarsi nell’amore, essendo creato a immagine e somiglianza di Dio. La verità proclamata dal cristianesimo è di altissimo livello, tenendo conto della sacralità e dignità di ogni essere umano. Essa aiuta le persone a usare correttamente la libertà che hanno. È la base per la creazione di strutture sociali che supportano lo sviluppo umano integrale e la costruzione di relazioni interpersonali sane. Non consente all’uomo di essere subordinato agli indicatori economici, né di essere strumentalizzato in vista del progresso scientifico e tecnico. A causa della verità oggettiva, anche le norme etiche ottengono la loro base non negoziabile e la loro giustificazione più profonda. Solo allora le norme etiche possono regolare, l’ars vivendi degli individui, il funzionamento dei fattori sociali, aiutando a risolvere problemi che appaiono nella vita sociale e politica, nonché negli affari e nell’economia.
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Santovito, Viviana. "Verità della physis e menzogna sociale: Doktor Glas, un Übermensch fallito?" ACME 74, no. 2 (September 14, 2022): 167–80. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/18666.

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Abstract:
Questo studio investiga quali siano i punti di contatto tra il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche e lo scrittore svedese Hjalmar Söderberg nel romanzo di quest’ultimo Doktor Glas. L’articolo prende in esame due testi nietzschiani finora poco messi in relazione con l’opera söderberghiana, Über Wahrheit und Lüge im außermoralischen Sinne e Die fröhliche Wissenschaft, evidenziando gli influssi che il pensiero del filosofo tedesco ha esercitato sulla concezione del Doktor Glas. L’analisi prende le mosse dai concetti di menzogna e conoscenza così come formulati in Über Wahrheit und Lüge im außermoralischen Sinne e dal concetto di “morte di Dio”, identificando in quest’ultimo il crollo della metafisica nel pensiero filosofico europeo a partire dalla rivoluzione copernicana. Il saggio illustra come a questo cambiamento sia sopraggiunto lo svilupparsi di una nuova sensibilità tecnico-scientifica legata alla physis, cambiamento che vede nella figura del medico il suo massimo esponente. L’articolo mette dunque in luce come nel Doktor Glas il passaggio dalla metafisica alla physis venga rappresentato come un momento di crisi esistenziale, non avendo il medico la capacità di superare il trauma della perdita della metafisica. Quest’incapacità è causata dalla conoscenza, la quale se offre la possibilità di scoprire le menzogne usate dalla società, non consente però di trovare lo stimolo per superare la condizione di vuoto causata dalla “morte di Dio”. Söderberg fornisce dunque nel suo romanzo un’interpretazione pessimistica della crisi di Fin de siècle, inquadrando nella paralisi interiore del dottor Tyko Gabriel Glas e l’omicidio inconcludente del pastore Gregorius il fallimento del passaggio dal paradigma metafisico al paradigma della physis e l’impossibilità di superare la crisi tramite una metamorfosi nella condizione di Übermensch.
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Miglietta, Donata. "Un'esperienza tra passione e ragione." GRUPPI, no. 1 (March 2013): 29–41. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001003.

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Abstract:
L'autrice ripercorre gli anni in cui la psicoterapia di gruppo stava consolidandosi in Italia grazie al lavoro pionieristico di Ferdinando Vanni, incontrato all'inizio della carriera e poi ritrovato come collega, e di altri psicoanalisti. Attraverso l'esperienza diretta dell'autore, il racconto ci porta dalla formazione psicodrammatica degli inizi all'incontro con la gruppoanalisi e con il gruppo a funzione analitica. In evidenza viene messa la nascita e la crescita del Centro Ricerche di Gruppo de "Il Pollaiolo" di Roma, ispirato al pensiero di Bion, e il gruppo di supervisione, condotto da Francesco Corrao con il nome di gruppo di modellizzazione, come luogo dove il pensiero e la conoscenza si generavano nella continua oscillazione tra passione e ragione. L'autrice racconta la sua partecipazione alla vita culturale e scientifica del CRG e ci trasmette l'immagine vivida di un altro importante maestro della psicoanalisi e della psicoanalisi applicata ai gruppi: Francesco Corrao, sapiente animatore del Centro "Il Pollaiolo" prima che lo stesso diventasse l'Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo. Le memorie personali e dirette dell'autrice vanno cosě dalla nascita del CRG di Roma a quello di Milano fondato nel 1994 e ci riportano infine al momento della nascita della COIRAG.
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Bompiani, Adriano. "Genomica funzionale e proteomica: recenti sviluppi della ricerca nelle malattie poligeniche e considerazioni etiche." Medicina e Morale 52, no. 5 (October 31, 2003): 797–840. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.661.

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Abstract:
L’autore compie una rassegna anzitutto delle metodiche che vengono ricomprese sotto le denominazioni di genomica funzionale e proteomica, ne illustra l’applicazione per la migliore conoscenza delle malattie poligenichemultifattoriali e pertanto complesse a larga diffusione (più dell’1% della popolazione adulta) e causa di elevata morbillità e mortalità. Le possibilità offerte dei DNA-microarrays nell’analisi dei polimorfismi dei nucleotidi, correlate alle potenzialità offerte dai supporti bioinformatici, caratterizzano la genetica che ha fatto seguito al sequenziamento del DNA, consentendo l’analisi dei “profili di espressione genica”.Lo sviluppo delle moderne tecniche di indagine sulle proteine permette, a sua volta, di riconoscere le proteine che sono correlate a stati morbosi attraverso loro livelli di espressione alterati se confrontati con quelli provenienti da soggetti sani. Queste linee di ricerca, appena al loro inizio, offrono certamente positivi giudizi se valutate sotto il profilo della conoscenza scientifica, ma non sono prive di rischi e riserve sotto il profilo etico. L’autore ne esamina i vari aspetti che riguardano sia la singola persona che la comunità: se - in casi ben circoscritti - possono stimolare comportamenti favorevoli alla prevenzione di malattie ad insorgenza tardiva, sono da paventarsi - sul piano culturale - forme di riduzionismo di natura sociobiologica, pericoli di discriminazione e soprattutto - in epoca prenatale - espressioni ancora più estese di quell’eugenismo che caratterizza negativamente la società contemporanea.
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Calcaterra, Rosa M. "John Dewey e la fede laica." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 35 (September 2009): 7–20. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-035001.

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Abstract:
- Lo sfondo religioso del pensiero di John Dewey ha una forte incidenza sulla sua concezione della democrazia, la quale tuttavia prevede espressamente l'affrancamento dalle credenze nel soprannaturale. Il carattere ‘quasi-religioso'che egli assegna agli ideali democratici č un'espressione peculiare di un ‘naturalismo umanistico' che valorizza la capacitÀ immaginativa e la conoscenza scientifica, quali strumenti basilari per sviluppare le migliori possibilitÀ umane, prescindendo dall'individualismo e da ogni forma di dogmatismo. La complessitÀ del pensiero deweyano, delle sue fonti di ispirazione cosě come delle sue istanze piů originali, sembra offrire sufficienti motivi tanto per mitigare i rischi di un incauto scientismo quanto per lasciare spazio a un ulteriore approfondimento del problema delle credenze religiose, problema che, nel nostro tempo, appare tutt'altro che secondario.
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Tosio, Beatrice. "Imprenditori accademici e innovazione nei processi di trasferimento tecnologico." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122010.

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Abstract:
Il rapido progresso tecnologico e la commistione di scienza e tecnologia nei settori più innovativi hanno ridefinito i contorni del perimetro normativo in cui gli attori accademici commercializzano i risultati della propria ricerca scientifica, qualificandosi come imprenditori accademici. Dopo una breve panoramica di alcune teorie sociologiche sulla produzione di conoscenza in ambito pubblico e privato, l'autore ipotizza che due diversi idealtipi di imprenditore accademico corrispondano a due distinti approcci nei confronti del trasferimento tecnologico. L'autore analizza in ottica comparata otto studi di caso di imprenditori accademici nel settore biomedico in Europa. L'evidenza empirica conferma la tipizzazione elaborata. Dall'analisi dei fattori istituzionali alla base delle differenze riscontrate appare cruciale il coinvolgimento dell'ateneo, che a sua volta dipende dal grado di centralizzazione dell'impianto accademico e dall'innovativitŕ del contesto industriale.
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Coscia, Cristina. "Paesaggi elettrici e nuove economie: valori, patrimoni, responsabilità sociali e management." Labor e Engenho 11, no. 4 (December 26, 2017): 436. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651197.

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Abstract:
A fronte di imponenti operazioni di ristrutturazione industriale -in particolare di ripensamento di tutto il processo economico di produzione dell’energia- che coinvolgono molte aree dell’Occidente (e non solo), una questione emergente è quella dei patrimoni “elettrici” dismessi e della riqualificazione dei contesti su cui sono localizzati. Il percorso della valorizzazione –di fatto consolidato disciplinarmente- per questo comparto offre suggestioni di ricerca e di dibattito con alcuni elementi di innovazione: 1) una reinterpretazione della teoria del valore e delle sue componenti classiche; 2) la sinergia tra interventi architettonici e interventi economici strutturali; 3) l’urgenza di operazioni di censimento, di costruzione di conoscenza attraverso banche dati e nuovi flussi di informazioni; 4) il control management dei processi. Il contributo ha l’intento di ripercorrere lo stato dell’arte sul tema e di rileggerlo alla luce dei nuovi approcci di valorizzazione uniti ad un’ottica ambientale e di economia circolare. Fanno da supporto a tale analisi critica, la lettura di casi nazionali italiani (a partire dalle operazioni condotte da Enel) ed internazionali, dove si stanno già generando esternalità, intangibile e benefici attesi oltre che plusvalori economici.
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Rigoni, Annamaria. "Il "gruppo di contiguitŕ". Ipotesi sul processo di costruzione del pensiero in uno spazio/tempo instabile." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 13 (February 2010): 87–98. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013007.

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Abstract:
La ricerca sull'apprendimento della psicosocioanalisi č un'occasione per riflettere su un tema piů vasto: quale apprendimento č possibile in una societŕ in cui il tempo e lo spazio sono entitŕ incerte e instabili e nella quale si perdono i confini tra ciň che accade e ciň che viene rappresentato? L'ipotesi formulata in questo articolo č che per poter apprendere sia necessaria una relazione in uno spazio-tempo sufficientemente stabile e accogliente, una situazione che ricorda la relazione originaria necessaria per l'apprendimento secondo W. Bion, segnata dalla capacitŕ di ręverie della madre nei confronti del figlio, che gli permette di trasformare le esperienze sensoriali ed emotive, e di renderle "pensabili". Un "Gruppo di Contiguitŕ", caratterizzato da vicinanza, conoscenza personale tra i membri, accoglienza, continuitŕ potrebbe essere oggi il luogo all'interno del quale puň riattualizzarsi la capacitŕ di ręverie, luogo in cui si possono pensare i pensieri, digerirli, trattenerli dentro di sé, trasformarli in energia per la mente, invece di continuare ad ingoiare ed evacuare ininterrottamente parole e merci, come spesso accade nella societŕ contemporanea.
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Olivetti, Elena, Camilla Bongiovanni, Laura Staccini, Daniele Cavadini, Laura Mandelli, and Stefano Porcelli. "Passaggio alla psicoterapia online durante la pandemia da Coronavirus (Covid-19): precedente esperienza, familiarità con la tecnologia e conoscenze teoriche sulla psicoterapia online da parte del terapeuta. Il caso del Centro Medico Santagostino." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 49 (January 2022): 21–34. http://dx.doi.org/10.3280/qpc49-2021oa13211.

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Abstract:
Durante la pandemia da Coronavirus (Covid-19), l'uso della psicoterapia online (PO) è stato ampiamente rivalutato. In situazioni in cui il passaggio alla PO siano caratterizzati da necessità e urgenza, la preparazione tecnica e teorica del terapeuta può essere cruciale. Nel presente studio abbiamo pertanto indagato il ruolo di tale preparazione sul passaggio alla PO durante l'emergenza Covid-19, nel contesto di un servizio privato di psicoterapia (Santagostino). Un questionario costruito ad hoc è stato utilizzato per rilevare l'esperienza pregressa di PO di 86 terapeuti, il grado riferito di familiarità con i sistemi di videocomunicazione, di conoscenza teorica e scientifica della PO, e la percentuale di pazienti in cura passati in PO. Sono state inoltre raccolte informazioni riguardo all'orientamento terapeutico e al grado personale di scetticismo nei confronti della PO prima della pandemia. Su 158 terapeuti contattati, 86 hanno completato il questionario. L'esperienza pregressa del terapeuta in PO si è dimostrata la variabile più predittiva per il passaggio dei pazienti alla PO. Accanto a essa la familiarità tecnica dei terapeuti, associata a un basso scetticismo. I risultati dello studio suggeriscono che una precedente esperienza, e dunque formazione, all'uso della PO, potrebbe favorire sia il suo utilizzo da parte del terapeuta, che l'adesione dei pazienti alla PO stessa. Una adeguata formazione tecnica e teorica potrebbe incrementare il senso di padronanza e fiducia (vs. scetticismo) nella PO.
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Palazzani, Laura. "La formazione in Bioetica: modelli e contenuti." Medicina e Morale 47, no. 1 (February 28, 1998): 119–31. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.842.

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Abstract:
Il problema della formazione in bioetica è estremamente delicato e complesso e presenta due tipi di difficoltà, una di fatto, l’altra di principio. La difficoltà fattuale è legata alla giovane età di questa disciplina e, conseguentemente, alla mancanza di modelli consolidati di insegnamento; le difficoltà teoriche sono, invece, strettamente legate al carattere interdisciplinare (confronto e dialogo tra discipline diverse) e al pluralismo teoretico e pratico (pluralità di concezioni morali e giuridiche) che costituiscono la peculiarità della bioetica. La domanda che l’Autrice si pone è: quale formazione in bioetica? E soprattutto chi, come, quando, formare in bioetica? Ma soprattutto chi formare in bioetica? Occorre prima di tutto individuare i discenti ed operare una distinzione tra una formazione che tende al generale (ed è quindi diretta a tutta la società) e una formazione che tende allo specifico (rivolta a chi opera nel settore socio-sanitario e a chi non opera direttamente o indirettamente nella sanità). Il come formare in bioetica riguarda invece tre settori: il sapere (conoscenza dettagliata della ricerca scientifica e della tecnologia, applicata alla biologia e alla medicina, della struttura socio-sanitaria, della teologia e della filosofia), il saper fare e il saper essere (è importante sapersi calare dal piano teorico-conoscitivo a quello applicativo ed esperienziale, sia dell’agire, sia dell’essere). La questione del quando formare in bioetica non è stata ancora risolta. Anche quella del chi forma in bioetica è ancora in fase di sperimentazione: sarebbe auspicabile una équipe di docenti di materie diverse ma interagenti.
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Todaro, Letterio. "La cultura dell’educazione e le sue trasformazioni nel passaggio critico degli anni Sessanta /Settanta: conversazioni con Carmen Betti." Espacio, Tiempo y Educación 5, no. 1 (January 1, 2018): 281. http://dx.doi.org/10.14516/ete.198.

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Abstract:
Carmen Betti è tra le figure di riferimento della ricerca italiana in area storico-educativa. Per diversi anni ha insegnato presso l’Università di Firenze, rappresentando con i suoi lavori e con i suoi studi, una voce autorevole e notevolmente qualificata nel panorama italiano della disciplina. L’incisività dei suoi lavori ha contribuito a rafforzare il riconoscimento di una tradizione che porta a individuare nella sede fiorentina una «scuola» di alto profilo dell’accademia italiana nell’ambito degli studi di storia dell’educazione. La sua ricerca ha evidenziato un costante impegno a segnalare lungo i sentieri della storia dell’educazione un cantiere aperto per la costruzione di valori civili, indicando quali criteri «orientatori» dell’impegno intellettuale che caratterizza il lavoro dello storico dell’educazione la tensione a legare la lettura storica dei processi formativi con i motivi della conquista collettiva di spazi di libertà, di democrazia, di emancipazione. Recentemente ha ricoperto la funzione di Segretaria del Centro Italiano per la Ricerca Storico Educativa, segnando con il suo impegno l’attivazione di importanti strumenti di raccordo a servizio della comunità scientifica italiana degli storici dell’educazione e offendo un contributo qualificante per spingere in avanti le piste della ricerca sul terreno della storia dell’educazione.Per dare avvio alla conversazione mi sembra perciò utile chiedere all’interlocutrice una breve presentazione del proprio percorso professionale e un aiuto nel ricordare, attraverso anche spunti di memoria personale, i punti salienti che hanno segnato l’evoluzione del suo profilo di studiosa.
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Pozzali, Andrea. "Conoscenza tacita e processi di innovazione nel settore delle biotecnologie: dalla scoperta scientifica allo sviluppo della piattaforma tecnologica." Quaderni di Sociologia, no. 38 (August 1, 2005): 113–32. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1054.

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Di Guida, Anna. "Gioca con me, così posso fidarmi di me." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2021): 157–78. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001011.

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Abstract:
La perdita della persona amata, come un genitore, irrompe nella vita di un bambino in modalità dirompete e traumatizzante. Mentre il mondo esterno è contraddistinto dal vuoto fisico, il mondo interno tenta disperatamente di colmare la presenza dell'oggetto amato. Cosa accade quando la persona amata mette a rischio la vita dell'altro genitore, quando la morte si impone in maniera violenta e traumatica? Queste domande orientano il delicato lavoro di costruzione di confini tra mondo interno ed esterno, tra fantasia e realtà di un piccolo paziente che mediante il gioco prova ad affrontare il sentimento di perdita, la rabbia e l'angoscia per l'esperienza di mancanza. Il contributo descrive come grazie all'utilizzo del gioco e all'analisi del transfert e del controtransfert, sia possibile fare esperienza di un buon incontro per dare l'avvio alla conoscenza dell'altro e anche di sé stesso.
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Riva, Eleonora, and Federica de Cordova. "Nuove pratiche di comunicazione e processi psico-sociali di costruzione dell'identità negli adolescenti transculturali." IKON, no. 58 (March 2011): 77–101. http://dx.doi.org/10.3280/ikr2009-058005.

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Abstract:
Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.
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Burrai, Francesco. "Il reporting di trial randomizzati controllati. Parte 1." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (June 20, 2014): 134–38. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.880.

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Abstract:
Introduzione. Questo lavoro è il primo di due articoli che affronteranno la problematica fondamentale dell'utilizzo corretto della metodologia RCT nella ricerca in Italia nel campo nefrologico e dialitico. Il gold standard per misurare l'efficacia di un intervento assistenziale e sanitario è rappresentato dal trial controllato randomizzato. Numerosi RCT presentano ancora oggi però diversi gap metodologici, evidenziati a livello della qualità del reporting del trial. Obiettivo. Mostrare una Linea Guida per il reporting di un trial, utile per gli Autori per una strutturazione e conduzione corrette e rigorose del trial e per i lettori per avere gli strumenti metodologici per una lettura critica di qualsiasi RCT. Strumenti e Metodi. Il reporting è lo strumento metodologico standard per garantire la rigorosità di un RCT. La metodologia utilizzata è quella di analizzare in maniera sintetica, ma completa, le fasi fondamentali che compongono un reporting che un trial deve rispettare. Risultati. Il rispetto di una Linea Guida del reporting di un RCT mostra risultati non ambigui, chiari, non manipolati o distorti, prodotti da una metodologia corretta e rigorosa in ogni fase del RCT, permettendo una comprensione corretta dei risultati e la loro possibile generalizzazione. Conclusioni. Gli Autori dovrebbero usare sistematicamente le Linee Guida standard per la produzione di RCT, rispettandone ogni indicazione, per garantire un'utile ed efficace progressione della conoscenza scientifica nonché l'eticità e la serietà della ricerca. (nursing)
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