Academic literature on the topic 'Costruzione della conoscenza scientifica'

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Journal articles on the topic "Costruzione della conoscenza scientifica"

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Gresleri, Giuliano. "Immagine e parola scritta. L’Esprit Nouveau 1920-1925, la costruzione del Purismo." LC. Revue de recherches sur Le Corbusier, no. 4 (October 1, 2021): 46. http://dx.doi.org/10.4995/lc.2021.16223.

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Abstract:
<p>Questo saggio, parzialmente completato nel 1976, ha visto la luce in forma non completa sul n. 50 della rivista PARAMETRO dedicato a <em>LʼEsprit Nouveau</em>. Nella scarsa conoscenza che si aveva in quegli anni degli argomenti qui trattati, il lavoro preparatorio allo scritto che si è sviluppato in oltre un anno di ricerche presso la Fondation Le Corbusier di Parigi, è singolarmente scivolato in avanti rispetto alle ricerche che Carlo Olmo conduceva sullo stesso argomento un anno prima. Solo per caso i due testi non si sono incrociati. Dalla conoscenza e dalle discussioni accademiche e non, intervenute su quanto qui affermato è scaturita lʼidea di affrontare il problema concreto della ricostruzione de LʼEsprit Nouveau che, iniziata sotto la direzione scientifica mia e di José Oubrerie (1977) ha visto la luce nel settembre dello stesso anno. Ciò che vediamo oggi nel parco di Piazza della Costituzione è il restauro dell'opera che, dopo quarantʼanni di vita, mostrava evidenti segni di <em>maquillage</em> epidermico e strutturale.</p>
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Dčttore, Davide, Paolo Antonelli, Barbara Santoni, and Ilaria Pazzaglia. "La prevenzione del bullismo omofobico: un intervento sulle discriminazioni legate agli stereotipi e ai ruoli di genere." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 1 (March 2012): 39–60. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-001003.

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Abstract:
Valutazione dell'efficacia di un intervento di prevenzione del bullismo omofobico, svolto nel Comune di Firenze su 338 studenti di classi secondarie di primo ordine, attraverso la costruzione di uno strumento ad hoc, somministrato prima e dopo l'intervento, basato su un'attenta analisi della letteratura scientifica. I risultati mostrano l'efficacia dell'intervento nell'aumentare nei partecipanti la conoscenza e la consapevolezza rispetto alla definizione e alla rielaborazione dei concetti di genere, stereotipo, ruolo, discriminazione, orientamento sessuale e omofobia. Sviluppi futuri: predisposizione di una valutazione a lungo termine.
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Mele, Francisco. "Il popolo di San Gennaro." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 16, 2018): 266–74. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757201.

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Abstract:
La ricerca parte da un esame del popolo di San Gennaro, a Napoli, come garante della costruzione sempre in divenire dell’identità napoletana, secondo la Teologia del Popolo sviluppata dai teologi e filosofi argentini Lucio Gera, Justino O’Farrell e Juan Carlos Scannone. Il popolo possiede una conoscenza, una razionalità, anche se non teorico-scientifica, che si esprime mediante le celebrazioni liturgiche, le feste religiose, le processioni. Facendo riferimento alla prospettiva mnemostorica (Jan Assmann), San Gennaro è una figura della memoria e non della storia. Applicando la lettura bio-politica elaborata da Michel Foucault, nel culto di San Gennaro, durante la cerimonia delle feste dedicate a San Gennaro, trovano fondamento e legittimazione la Chiesa, lo Stato rappresentato dalle sue istituzioni e il popolo napoletano. Paradossalmente anche la camorra cerca una legittimazione per imporre il suo proprio predominio, nonostante che la sua pretesa venga respinta e condannata sia dallo Stato che dalla Chiesa.
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Salone, Carlo, and Francesco Arfò. "Città e grandi eventi: il programma Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nella percezione dei residenti." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2020): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2020-003001.

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Abstract:
L'adozione di politiche di sviluppo urbano focalizzate sulla cultura, sia dal lato dell'offerta (realizzazione di infrastrutture e sostegno alle industrie culturali e creative) sia da quello della domanda (campagne di promozione turistica, programmazione di eventi) e prassi corrente nel capitalismo cognitivo. Intorno al nesso tra cultura e sviluppo economico si e coagulato un vasto dibattito scientifico che fa da sfondo e giustificazione per l'adozione di politiche pubbliche conseguenti, in particolare, ma non solo, alla scala urbana. In realta, la produzione e il consumo di cultura sono pero spesso associati a fenomeni tra loro molto diversi e non di rado conflittuali. Secondo alcuni autori (Bridge, 2006; Kaasa e Vadi, 2010; Scott, 2000), lo sviluppo del settore culturale contribuisce soprattutto alla crescita economica e al vantaggio competitivo urbano, attraverso la generazione di nuova conoscenza per l'innovazione e la creativita ma, anche, effetti positivi su altre attivita economiche correlate. Altri ne enfatizzano le potenzialita inclusive, adatte alla costruzione dei diritti di cittadinanza e alla promozione di una societa piu giusta e coesa (Stern e Seifert, 2007), altri ancora assumono una posizione intermedia, attribuendo alla cultura sia un vantaggio competitivo che un beneficio per l'inclusione sociale, senza pero riuscire a chiarire appieno il rapporto tra queste due dimensioni dello sviluppo (Sacco e Segre, 2009). In questo articolo si inquadra e analizza il caso di Matera 2019 all'interno del progetto di Capitale Europea della Cultura ed alla luce delle teorie legate allo sviluppo urbano trainato dalla cultura. L'analisi del caso di Matera 2019 si pone l'obiettivo di misurare gli impatti attualmente osservabili nella citta sotto il profilo socio-spaziale e di indagare le modalita con cui i cittadini materani hanno interagito con l'evento, attraverso un'analisi della loro opinione circa il percorso svolto e le possibilita future della citta.
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Cimino, Guido. "La costruzione scientifica della personalità. Itinerari storici della psicologia." Journal of the History of the Behavioral Sciences 41, no. 1 (January 5, 2005): 86–89. http://dx.doi.org/10.1002/jhbs.20067.

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Mannarini, Terri. "Promuovere convivenza. Interazioni dialogiche e processi di conoscenza nelle esperienze di governo partecipato." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 11–18. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002002.

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Abstract:
Il saggio intende mettere in evidenza come le pratiche decisionali partecipate ispirate alla filosofia della governance costituiscano sfere pubbliche parziali in cui gli attori della comunità possono tematizzare e affrontare problemi collettivi, attuando processi di risignificazione e negoziando principi e norme. L'autrice suggerisce che la relazione con l'altro e i processi di costruzione collettiva della conoscenza - assunte quali dimensioni fondamentali della convivenza - possono essere letti attraverso la lente del modello dialogico della conoscenza sociale di Marková (2003), che enfatizza la natura tensiva della relazione e la sua proprietà di generare conoscenza condivisa.
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Origgi, Giancarlo. "Apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 15 (December 2010): 19–25. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015003.

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Abstract:
Il saggio tenta di dare forma alle tante dimensioni del concetto di apprendimento nella societŕ della conoscenza, in relazione alle tematiche del lifelong learning ed a quelle relative all'innovazione dei modelli di conoscenza e di formazione legati all'introduzione delle nuove tecnologie ed al ruolo, sempre piů significativo, che l'individuo assume all'interno della realtŕ virtuale. Un concetto fondamentale dell'articolo č il concetto di "rete" assunto come metafora essenziale capace di delineare la vita degli individui nella knowledge society. Il termine "rete" fa riferimento, in tal senso ed allo stesso tempo, a tanti concetti estremamente significativi della societŕ contemporanea e della vita degli individui: la rete designa al tempo stesso la conoscenza, la cittŕ, la societŕ, internet, la navigazione tra mondi reali e virtuali disegnati, dalle nuove tecnologie, nella formazione cosě come nel cinema, nella letteratura cosě come nelle discipline del costruttivismo. L'articolo si conclude con un breve rimando alla cultura del rinascimento anticipatrice di uno spirito in cui scienza, conoscenza e tecnica sono tra loro fortemente legate. La sperimentazione che ha luogo nel rinascimento, nella bottega dell'artigiano, diventa punto di partenza e filo unificante di diverse istanze della conoscenza e dell'arte, della ricerca scientifica e dell'esplorazione tecnica.
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Giullari, Barbara. "Tra conoscenza e lavoro: una introduzione." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120001.

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Abstract:
Lo scenario contemporaneo č caratterizzato da radicali trasformazioni sia dei processi di produzione della conoscenza, sia del lavoro che sottopongono il rapporto tra i due termini a critiche e revisioni profonde. Nonostante i diversi punti di vista, l'imperativo volto alla costruzione di una societŕ ed un'economia della conoscenza si traduce sovente in politiche che enfatizzano il ruolo strumentale dell'educazione nei confronti della crescita economica, cosě come nello stesso tempo il lavoro č sottoposto a processi di trasformazione che ne indeboliscono il rapporto con la cittadinanza. La centralitŕ della conoscenza nei processi sociali ed economici chiama in causa la qualitŕ del sistema scolastico e formativo e la qualitŕ del lavoro e della sua organizzazione: č quindi necessario sviluppare una prospettiva critica che ponga in evidenza nuovi terreni di confronto, di potenzialitŕ e di rischi nel rapporto tra sistema formativo e mondo del lavoro. In tale prospettiva č introdotta la relazione tra processi di apprendimento e traiettorie lavorative, illustrando alcune tra le principali direzioni di ricerca connesse a tali questioni.
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Pastore, Gerardo. "Elementi per una Governance del lifelong learning: il modello dei Circoli di studio." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004008.

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Abstract:
Da oltre un decennio studiosi, politici ed esperti discutono di democrazia partecipativa e si impegnano nella teorizzazione di modelli diin grado di aumentare le possibilitŕ decisionali dei cittadini. Da qui la diffusione delle cosiddette "best practices" politiche, amministrative, sociali volte a superare quel deficit democratico che sembra caratterizzare le societŕ contemporanee e a contrastare i dilaganti atteggiamenti antipolitici, oltre che antisociali. Nell'articolo si individua una comunione di intenti fra pratiche partecipative, cittadinanza attiva e il piů ampio processo di costruzione della societŕ della conoscenza. A partire dalla considerazione del ruolo strategico delsi propone un approfondimento monografico sui circoli di studio, in quanto pratica formativa chiamata a giocare funzioni chiave nella costruzione della cittadinanza attiva e nella realizzazione di spazi per la promozione della partecipazione e della cultura democratica.
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Bosio, Albino Claudio, Guendalina Graffigna, and Serena Barello. "Uno scenario transdisciplinare per la salute: nuovo paradigma per la psicologia e gli psicologi?" PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (June 2021): 17–33. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-002003.

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Abstract:
Si afferma in campo scientifico un nuovo approccio transdisciplinare alla salute (TDS) basato sul coinvolgimento partecipativo di più discipline e di più attori (di area scientifica e laica) nella costruzione di risposte alle domande sociali di salute. Descritto il fenomeno della TDS nelle sue caratteristiche principali (storiche, teoriche, me-todologiche) sono messe a fuoco le questioni aperte e le prospettive che tale approccio presenta. Infine, sono argomentate le ragioni per un coinvolgimento partecipativo della psicologia e degli psicologi nell'approccio TDS.
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Dissertations / Theses on the topic "Costruzione della conoscenza scientifica"

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PIRAGUA, CHAPARRO LILIANA CONSUELO. "IL VERO TESORO DELLA SCUOLA. Processo di costruzione della conoscenza scientifica da parte di studenti di una scuola rurale colombiana, a partire dallo studio di fenomeni quotidiani dell’astronomia di posizione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/77597.

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Abstract:
Questa tesi indaga i modi di costruzione della conoscenza scientifica da parte degli studenti di questa scuola, a partire dall’adattamento alle caratteristiche socio culturali e geografiche del contesto scelto di una serie di attività che fanno parte di un percorso longitudinale ri-costruito sulla base del lavoro di un gruppo di ricercatori italiani guidati dalle professoresse Enrica Giordano e Nicoletta Lanciano . L’obiettivo generale di questa implementazione é stato progettare e sperimentare un percorso didattico allo scopo di analizzare le caratteristiche associate al processo di costruzione delle conoscenze scientifiche da parte degli studenti. La seguenza didattica ha come contenuto l'astronomia osservativa per coinvolgere gli studenti in un contesto scientifico nel quale individualmente e collettivamente, possano esplorare una molteplicità di strade per la costruzione della conoscenza associata ad un soggetto per sua natura multidimensionale. Nel primo capitolo si presenta l’ipotesi concettuale che sostiene tutto il modello cognitivo di base, e L’insegnamento delle scienze dalla prospettiva culturale. Il secondo capitolo presenta un quadro organizzato secondo uno schema originale, la linea di base, della ricerca colombiana in didattica della scienza. Si presentano anche riferimenti alle ricerche nella didattica della scienza dei contesti europeo e latinoamericano. Il terzo capitolo esplicita le domande di ricerca e gli obiettivi associati. Nel quarto capitolo presenta il Quadro Concettuale e la Descrizione Contestuale. Si tratta di una composizione dialogica tra le diverse prospettive metodologiche utilizzate nel divenire della ricerca Il quinto, sesto e settimo capitolo corrispondono rispettivamente a: l’analisi dei risultati, le conclusioni e le prospettive. Gli allegati sono inseriti dopo la Biliografia. L’elaborazione dell’ipotesi in relazione al modello cognitivo è stata fatta a partire da un confronto originale tra il lavoro dell'italiano Paolo Guidoni, (L-E-C) e del colombiano Carlos A. Hernández (V-I-Ap) a partire dalle fonti primarie. Nella organizzazione e stesura della linea di base sono state analizzate 384 esperienze di ricerca e innovazione didattica colombiane, riprese da fonti secondarie. Le fonti primarie utilizzate nella descrizione del contesto sono prese dagli attori diretti (studenti) e indiretti (comunitá) del processo. Gli strumenti che sono stati ri-costruiti secondo una metodologia qualitativa, si sono trasformati progressivamente a seconda delle caratteristiche del processo, arrivando ad una nuova configurazione metodologica. Ci si è per questo ispirati all’Opportunismo Metodologico descritto da Feyerabend riguardo al modo costitutivo della pratica scientifica reale, sostenendo che non esiste una sola forma legittima di fare ricerca qualitativa, nè una sola posizione o cosmovisione che la supporti. Alcuni conclusioni di ordine generale: 1. Il valore della sequenza didattica, riferito non solo alle implicazioni di contenuto e metodologiche, sta nel fatto che diventa lo strumento che permette allo studente di avvicinarsi ad un altro mondo, il mondo delle scienze. 3. Il nucleo dell’esperienza é stato cercare di arrivare alla razionalitá e alla comprensione dell’ esperienza stessa, in forma discorsiva e attraverso medellizzazioni, come consolidamento dell’apprendimento. 4. Si tratta di una proposta che offre la possibilità di costruzione di conoscenza nel rispetto delle condizioni individuali e non soltanto trasforma la vita di chi partecipa direttamente ma addirittura l’opinione che la comunità ha della scuola stessa.
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CIANCI, Eloisa. "Il "pensiero" scientifico : processi di costruzione delle conoscenze biotecnologiche nel sistema scienza-società." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/89.

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Bonometti, Elena <1995&gt. "DONNE E SCIENZA NELLA CINA CONTEMPORANEA: il ruolo femminile nella costruzione della leadership scientifica cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16977.

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Abstract:
Negli ultimi decenni ci sono stati progressi nell’impegno per eliminare il divario di genere nell'ambito dell'istruzione e delle carriere scientifiche. A livello mondiale, tuttavia, le donne rappresentano ancora una minoranza nella comunità scientifica. La Cina contemporanea, attualmente tra le nazioni che maggiormente investono nella scienza e tecnologia, punta a diventare una potenza scientifica a livello globale. Essendo le donne cinesi una fetta di popolazione significativa, la nazione ha riconosciuto negli ultimi decenni l’importanza e la necessità di cambiare la visione che aveva sulle donne e ha cominciato a investire nella forza lavoro che esse rappresentano. La ricerca pone l’attenzione sul ruolo che le donne cinesi hanno nella società, analizzando in particolare la loro partecipazione nelle STEM. Il fine di questo lavoro è comprendere la tendenza nella Cina di oggi per quanto riguarda donne e scienza: qual è il loro ruolo, qual è la loro presenza, qual è il loro contributo e qual è il possibile trend futuro. L’obiettivo è comprendere se e come questo ambito, tendenzialmente considerato maschile in tutto il mondo, venga promosso alle donne cinesi per rispondere ad una domanda: il futuro e il progresso della Cina sono in mani femminili?
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CATTANEO, AGNESE. "SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/324.

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Abstract:
In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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Bonaiuti, Giovanni. "Strumenti della rete e processo formativo : uso degli ambienti tecnologici per facilitare la costruzione della conoscenza e le pratiche di apprendimento collaborative /." Firenze : Firenze university press, 2005. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40227462k.

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Filicetti, Michele, Lucio Grandinetti, and Antonio P. Volpentesta. "La gestione della conoscenza e della meta-conoscenza nelle comunità di ricerca scientifica." Thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10955/1190.

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TAGLIAMONTE, ROSA. "L'educazione scientifica: formare, innovare, comunicare la cultura scientifica nella società della conoscenza. Il caso dello Spazio." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1081124.

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Abstract:
L’Unione europea riconosce da tempo il peso ricoperto dalla scienza, dalla tecnologia e dall’innovazione per la propria prosperità economica e sociale. Ciò nonostante, i risultati conseguiti dagli studenti europei nelle indagini internazionali condotte dall’Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) e dall’International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA) evidenziano, generalmente, una carenza di preparazione adeguata nelle materie scientifiche e in matematica e, nello specifico caso italiano, mettono in luce una frattura fra Nord e Sud, con risultati tendenzialmente più bassi nelle scuole del Mezzogiorno. In Italia, così come nei principali paesi europei, il calo delle immatricolazioni alle facoltà scientifiche e, in particolare, alle classi di lauree delle scienze cosiddette dure, come la matematica, la fisica e la chimica, registrato negli anni scorsi, ha destato preoccupazioni relativamente alla capacità del sistema Paese di rispondere alla domanda, da parte del mondo industriale, di ricercatori e tecnici altamente qualificati. A ciò si aggiungono le inchieste di opinione su scienza e tecnologia condotte da Eurobarometro, che sottolineano la scarsa diffusione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche nella società europea della conoscenza. L’educazione scientifica deve essere in grado di rispondere alle nuove esigenze e alle sfide, considerando i bisogni reali della società in ambito tecnico-scientifico e promuovendo in tutti cittadini lo sviluppo di atteggiamenti positivi verso la scienza e la tecnologia al fine di arginare la sfiducia e le reazioni avverse ai sistemi esperti che, nelle nostre società moderne, raccolgono e organizzano un sapere tecnico-scientifico codificato di cui la maggior parte di noi conosce ben poco e che influisce in maniera continuativa in molti aspetti del nostro agire. In questo scenario l’educazione scientifica e la comunicazione pubblica della scienza rappresentano attività chiave per fornire ai cittadini le abilità di base utili a orientarsi nel mondo contemporaneo e per rendere le carriere tecnico-scientifiche più allettanti ai giovani. Allo stesso tempo, è necessario che la scuola prefiguri strategie didattiche rinnovate per migliorare il binomio insegnamento-apprendimento in ambito tecnico-scientifico, sfruttando le opportunità offerte dal mondo della ricerca attraverso percorsi educativi capaci di stimolare l’interesse e la competenza degli studenti e di orientare le loro scelte verso percorsi formativi e carriere tecnico-scientifiche. Lo studio, partendo dalla contemporanea riscoperta sociale dell’educazione scientifica e della comunicazione pubblica della scienza, studia il caso dello Spazio, settore che offre molte opportunità per le attività di educazione e di diffusione della cultura scientifica, vista la grande attrattività che esercitano i programmi spaziali nell’immaginario collettivo. L’ipotesi è che le opportunità offerte dalla scuola, dalle università e dai centri di ricerca devono trovare un punto di incontro affinché siano produttivi l’uno per l’altro. In tal senso, lo svolgimento di un percorso educativo che rende il contesto Spazio ideale per l’insegnamento e l’apprendimento delle discipline correlate alle STEM - Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica - finalizzato al coinvolgimento delle giovani generazioni e basato sull’interazione tra mondo della scuola e quello della ricerca, può contribuire a sviluppare e mantenere l’interesse dei giovani per la scienza e la tecnologia, con un obiettivo più a lungo termine di concorrere alla creazione di una società basata sulla conoscenza, garantendo forza lavoro qualificata nel settore delle attività spaziali e non solo. Al pari delle altre tipologie di organizzazione, le agenzie spaziali hanno dimostrato negli anni un accresciuto interesse alle politiche educative, al punto da ridefinire la propria struttura interna e intervenire con apposite iniziative di diffusione della cultura scientifica e spaziale. Quanto fatto in Europa dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e in Italia dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) rappresenta un esempio del fenomeno che ha portato le agenzie spaziali di tutto il mondo ad attivarsi per arginare il preoccupante fenomeno della fuga dagli studi di carattere tecnico-scientifico. La ricerca ha studiato l’European Space Education Resource Office (ESERO), il progetto dell’ESA destinato alle scuole primarie e secondarie, che si inserisce nel campo dell’educazione formale e utilizza le potenzialità offerte dai contesti informali per accrescere l’alfabetizzazione e la competenza scientifica dei giovani nelle STEM. Il progetto prevede la creazione, negli Stati membri dell’ESA, di uffici nazionali che operano in collaborazione con i principali stakeholder in ambito formativo e scientifico per offrire risorse didattiche e percorsi formativi, in particolare per gli insegnanti, utilizzando lo Spazio come contesto di insegnamento-apprendimento delle STEM. Il lavoro ha analizzato lo scenario italiano di istruzione in ambito tecnico-scientifico al fine di comprendere se e in che modo realizzare il progetto ESERO anche in Italia: è stata svolta un’analisi documentale sulle Indicazioni nazionali e le Linee guida emanate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e un’intervista a due dirigenti dello stesso ministero in qualità di testimoni privilegiati. Successivamente, sono stati presi in esame i processi che hanno portato i Paesi Bassi, l’Irlanda e il Regno Unito a costituire un ufficio ESERO; anche in questo caso le informazioni sono state raccolte mediante intervista e analisi documentale. Il progetto ESERO, nei Paesi dove è stato realizzato, ha dimostrato di essere capace di offrire sostegno ai sistemi nazionali di istruzione, proponendo una filiera educativa che declina nei vari contesti nazionali tre elementi fondamentali: il collegamento tra la formazione e il mondo del lavoro; l’opportunità di imparare facendo; il sostegno alla formazione continua. Le tre esperienze nazionali di ESERO prese in esame hanno evidenziato elementi simili che sono stati segnalati come positivi ai fini dell’attuazione e della diffusione del progetto a livello Paese. Sulla base degli elementi caratterizzanti ESERO e dei punti positivi emersi nel corso dell’esame dei tre casi internazionali, è stato ipotizzato che anche in Italia il progetto sia in grado di offrire soluzioni adeguate per migliorare i punti di debolezza del sistema scolastico nazionale. È stato così proposto un progetto di ESERO Italia che prova a rispondere, oltre agli obiettivi generali del progetto, anche alle esigenze nazionali messe in luce dall’analisi dello scenario italiano.
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LANZILLO, LUCA. "Comunicazione scientifica e trasferimento della conoscenza nelle scienze umane: processi, indicatori e metriche fondamentali." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1003734.

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Abstract:
I profondi cambiamenti socio-economici avvenuti nell’ultimo secolo hanno portato a un’attenzione crescente da parte dei governi nei confronti dell’Università e delle politiche inerenti la ricerca scientifica. Uno dei temi principali su cui si è spostato l’interesse è quello dell’apporto che l’Università dovrebbe fornire non solamente in termini di progresso della conoscenza e di insegnamento superiore, ma anche di crescita e sviluppo di tutta quella parte della società “esterna” al mondo universitario. Si delinea per l’Università una finalità aggiuntiva, una “terza missione”, concetto abbastanza nebuloso che indica il complesso delle interazioni tra università e società nel contesto della “società della conoscenza”. Nella realtà spesso viene erroneamente utilizzato come sinonimo di “trasferimento tecnologico”, ritenendolo per tale motivo non pertinente alla ricerca umanistica. Laddove però con terza missione si intenda la partecipazione dell’Università alla costruzione della cittadinanza scientifica, ecco che le scienze umane possono (e devono) giocare un ruolo attivo. Il progetto di ricerca mira ad approfondire quale sia (e possa essere) questo ruolo e la percezione degli umanisti italiani in tal senso: se all’estero il concetto di terza missione è oramai ben radicato, nel nostro paese è stato introdotto solo recentemente nella normativa universitaria e principalmente in funzione della sua valutazione. La mancanza di una riflessione organica in tal senso rischia perciò di essere controproducente sotto molti punti di vista, specialmente in un paese che a partire dagli anni Settanta ha perseguito un modello di “sviluppo senza ricerca”.
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Books on the topic "Costruzione della conoscenza scientifica"

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1955-, Minazzi Fabio, ed. L' oggettività della conoscenza scientifica. Milano: FrancoAngeli, 1996.

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Ancarani, Vittorio. La scienza decostruita: Teorie sociologiche della conoscenza scientifica. Milano: FrancoAngeli, 1996.

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3

biologist, Modonesi Carlo, Tamino Gianni, and Fondazione Diritti genetici, eds. Fast science: La mercificazione della conoscenza scientifica e della comunicazione. Milano: Jaca book, 2008.

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4

Carlo, Modonesi. Fast science: La mercificazione della conoscenza scientifica e della comunicazione. Milano: Jaca book, 2008.

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5

Basili, Carla. Sinergie invisibili: Ricerca e informazione scientifica nell'economia della conoscenza. Roma: Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto di ricerca sull'impresa e lo sviluppo, 2009.

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6

La gestione della conoscenza e il piano di costruzione. Pisa: ETS, 2007.

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7

Cavallini, Graziano. La costruzione probabilistica della realtà: Dalla fisica quantistica alla psicologia della conoscenza. Napoli: CUEN, 2001.

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8

Lanfredini, Roberta. Oggetti e paradigmi: Per una concezione interattiva della conoscenza scientifica. Roma: Theoria, 1988.

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9

Lanfredini, Roberta. Oggetti e paradigmi: Per una concezione interattiva della conoscenza scientifica. Roma: Theoria, 1988.

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10

Buzzoni, Marco. Semantica, ontologia ed ermeneutica della conoscenza scientifica: Saggio su T.S. Kuhn. Milano: F. Angeli, 1986.

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Book chapters on the topic "Costruzione della conoscenza scientifica"

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Carlo Bianchini, Alessandro Viscogliosi, Francesca Cicinelli, and Andrea Gallo. "La costruzione scientifica della memoria: il caso della nuova antica città di Ninfa." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.97.

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Conference papers on the topic "Costruzione della conoscenza scientifica"

1

Ragosta, Annamaria, and Bianca Gioia Marino. "Close to the volcan. Knowledge, conservation and enhancement of a Vesuvian vernacular heritage." In HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15377.

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Abstract:
Nell'area circostante le pendici del vulcano è individuabile un reticolo storico di architettura rurale creato dalla nota fertilità del suolo vesuviano. Il terreno, ricco di minerali per la natura piroclastica del sito, ha favorito fin dall'epoca romana la costruzione di strutture agricole, più o meno concentrate in aree dove la natura impervia del suolo consentiva un proficuo insediamento per la coltivazione. La rete di tali esempi di architettura vernacolare, situata entro i confini del Parco Nazionale del Vesuvio, è ancora oggi visibile, seppur frammentata e in stato di abbandono. Una ricerca in corso ha permesso di effettuare una prima rigorosa indagine. Tali edifici sono espressione di criteri distributivi coerenti con la loro funzione e rappresentano lo stretto rapporto tra tipologia insediativa e territorio. Questa particolarità si riflette fortemente nelle tecniche costruttive e rappresenta anche la testimonianza materiale di un particolare savoir-faire edilizio tramandato nei secoli. Vengono utilizzati materiali prelevati dal sito (es. lave, schiuma lavica, lapilli, pomice, ecc.) e sebbene non vi sia un'esatta estrazione della pietra, esiste la tecnica 'a cantieri' con una malta forte come legante. La tipologia è diversificata: dal piccolo presidio all'edificio disposto su due livelli, talvolta turriti, a seconda dell'impegno produttivo e colturale. A differenza delle masserie tradizionali poste più a valle, già oggetto di una notevole storiografia, questi casi di architettura rurale posti più a monte non sono mai stati oggetto di indagine sistematica. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli.
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