Academic literature on the topic 'Costruzione del consenso'

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Journal articles on the topic "Costruzione del consenso"

1

Artusi, Marco, and Andrea Maurizzi. "Le nuove frontiere del marketing politico: Internet come strumento di costruzione e gestione del consenso." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2010): 75–96. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003007.

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Abstract:
Questo articolo si concentra sulle applicazioni digitali nella comunicazione politica e nello sviluppo del consenso, partendo dal presupposto che sia necessario superare la concezione di Internet come semplice mezzo di comunicazione di massa, ma che que- sto vada analizzato come strumento sociale di acquisizione, attivazione e coinvolgimento di persone attorno ad un movimento o idea politica. Le evoluzioni in senso sociale in atto nella Rete Internet stanno portando ad un'integrazione tra reale e virtuale, e stanno rendendo Internet una rappresentazione sempre piů fedele della realtÀ e delle reti sociali dei diversi soggetti: da qui nasce una grande opportunitÀ di costruzione del consenso. Sulla base di queste considerazioni, viene elaborato un modello di comunicazione politica in Internet, integrato nel processo di marketing politico ed articolato nelle fasi di acquisizione, attivazione e difesa. Il modello č basato sulla significativa esperienza di Barack Obama.
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2

Bianchini, Paolo. "La funzione pedagogica dell’estetica totalitaria. La scuola fascista e la celebrazione della Prima Guerra Mondiale in Italia. Il caso di Torino." Educar em Revista 35, no. 73 (February 2019): 135–60. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.62734.

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Abstract:
SOMMARIO La scuola, anche dal punto di vista architettonico e dell’arredo scolastico, è senza dubbio un prodotto culturale tipico di ogni epoca storica. Durante il fascismo, essa ha svolto il compito di formare il cittadino-soldato, amante della patria e obbediente ai voleri del duce. Servendosi in maniera massiccia dell’arte e della bellezza, la scuola ha assunto un compito centrale nello Stato fascista, venendo incaricata della trasmissione di un’identità nazionale basata sul culto di coloro che erano morti per la costruzione dell’Italia unita. L’arte, in tutte le sue forme, ma specialmente quelle architettoniche e plastiche, è stata per questo abilmente utilizzata nel ventennio fascista come strumento di trasmissione di una pedagogia della morte e della guerra, considerata come imprescindibile per l’“italiano nuovo”. Il saggio indaga i meccanismi con cui l’estetica totalitaria fascista è stata applicata nelle scuole di Torino negli anni del primo dopoguerra, ricoprendo una parte imprescindibile - seppur insospettabile per molti - nella costruzione del consenso.
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3

Sciarra, Silvana. "Lauralba e le "stagioni" delle relazioni industriali. Un ricordo." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 172 (February 2022): 569–76. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172004.

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Abstract:
In questo ricordo di Lauralba Bellardi si segnalano alcuni temi salienti sviluppati nella sua produzione scientifica. Ne emerge una figura di studiosa rigorosa e originale, impegnata nell'inquadrare le relazioni industriali in un quadro di regole e procedure. I suoi studi sulla contrattazione collettiva hanno contribuito alla costruzione di una cultura del consenso, trasfusa, tra l'altro, negli incarichi istituzionali da lei ricoperti.
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4

Ravenna, Marcella H. "Un caso esemplare di costruzione del consenso: la realizzazione dell'Aktion T4 nella Germania nazista." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2013): 329–48. http://dx.doi.org/10.3280/pu2013-002013.

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5

Gabriele, Nicola. "Tra "buona sociabilità" e avanguardia patriottica. Censura teatrale e costruzione del consenso in età risorgimentale." MEMORIA E RICERCA, no. 44 (November 2013): 25–42. http://dx.doi.org/10.3280/mer2013-044003.

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6

Benzoni, Riccardo. "Laicizzare la beneficenza. La distribuzione dotale nelle feste politiche del Regno d’Italia napoleonico (1805-1814)." Journal of Church History 2021, no. 1 (June 1, 2021): 3–17. http://dx.doi.org/10.24193/jch.2021.1.1.

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Abstract:
"Riassunto. Luogo privilegiato della costruzione del consenso per Bonaparte, le feste politiche del Regno d’Italia napoleonico (1805-1814) costituiscono un caso di studio alquanto significativo per osservare il processo di progressiva laicizzazione della beneficenza che ebbe luogo nella tarda età Moderna. Nel conferire una profonda accelerazione alle novità introdotte dai sovrani illuminati alla metà del secolo XVIII, le iniziative che vennero promosse in questo ambito dal regime napoleonico favorirono infatti la graduale assunzione da parte governo – e specificamente del ministero dell’Interno – di prerogative in precedenza spettanti alle autorità ecclesiastiche e ai gruppi confraternali. Attraverso lo studio della distribuzione delle doti alle fanciulle indigenti in occasione delle feste politiche, il lavoro si propone pertanto di lumeggiare i tratti della profonda trasformazione che ebbe luogo nel corso della stagione francese e di porre altresì l’accento sul cospicuo ritorno, ricercato dal regime tramite la distribuzione delle elargizioni, nei termini del radicamento dell’adesione."
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7

Maffi, Davide. "Blandire e premiare. Cavalieri milanesi di Santiago (1560-1700)." SOCIETÀ E STORIA, no. 127 (July 2010): 1–27. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-127001.

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Abstract:
Nell'Europa della prima etÀ moderna la costruzione del consenso e la cooptazione delle élites locali all'interno degli stati transnazionali era di vitale importanza per il mantenimento della stabilitÀ interna. In questo saggio l'autore analizza l'impiego da parte della corona spagnola dei cavalierati dell'ordine militare di Santiago per blandire l'aristocrazia dello Stato di Milano all'interno del processo di consolidamento del controllo in un'area di importanza strategica fondamentale per la politica della monarchia spagnola nell'Italia settentrionale e nell'Europa centrale. Un processo di larga durata che prende l'avvio dagli onori concessi alle vecchie famiglie della nobiltÀ feudale durante i regni di Filippo II e III, sino ad arrivare alla premiazione degli ufficiali aristocratici dell'esercito durante le guerre di Filippo IV, e l'ascesa delle "nuove" famiglie alla fine della dominazione spagnola.
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8

Bacuzzi, Marta. "La citta` della festa rivoluzionaria: l'utopia realizzata nella Parigi repubblicana di fine Settecento." TERRITORIO, no. 91 (June 2020): 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091001.

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Abstract:
Le feste rivoluzionarie, una serie di celebrazioni che hanno segnato il corso dell'ultimo decennio del Settecento, traducono gli ideali della Rivoluzione francese in qualcosa di concreto, tangibile e accessibile a tutti, tanto da materializzare nella città di Parigi una vera e propria utopia. Questo contributo intende mettere in luce come la trasformazione fisica delle vie cittadine, nonostante abbia prodotto un allestimento temporaneo ed effimero, senza alcun effetto duraturo sulle condizioni di vita delle persone, si sia in realtà rivelata uno strumento indispensabile per la creazione di consenso e di conseguenza per la legittimazione del potere. Si intende dunque evidenziare il ruolo della costruzione ‘virtuale' dello spazio urbano nel plasmare l'immaginazione sociale, rivelando al contempo gli strumenti impiegati dall'élite intellettuale incaricata di progettare le cerimonie.
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9

Cooley, Alison. "A new date for Agrippa's theatre at Ostia." Papers of the British School at Rome 67 (November 1999): 173–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004542.

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Abstract:
UNA NUOVA DATA PER IL TEATRO DI AGRIPPA AD OSTIAQuest'articolo riesamina la data di fondazione del teatro di Ostia, e suggerisce che esso possa contribuire a un più generale modello di costruzione dei teatri tipico dell'impero in un periodo particolare del regno di Augusto. Vi è generale consenso sul fatto che il teatro di Ostia sia stato costruito nel periodo augusteo, dietro suggerimento del braccio destro di Augusto, Marco Agrippa, ma è stato talvolta associato con la prima parte del suo regno. La prima parte della discussione sottolinea l'importanza di un frammento epigrafico, che dovrebbe essere aggiunto ai due frammenti pubblicati come CIL XIV 82. Le due lettere del frammento suggeriscono l'ipotesi che la fondazione del teatro appartenga al periodo 18–12 a.C, e forse al 18–17 a.C. Il teatro di Ostia appartiene quindi ad un gruppo di teatri che furono costruiti fra il 25 ed il 15 a.C. e che sono associati con personaggi influenti che avevano legami personali con Augusto.
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10

Brizzi, Riccardo. "Aldo Moro, la televisione e l'apertura a sinistra." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2010): 137–66. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002007.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce, attraverso il ricorso a fonti d'archivio inedite, le modalitŕ attraverso le quali il leader democristiano Aldo Moro si servě del mezzo televisivo nella fase di avvicinamento al centro-sinistra, tra il 1959 e il 1963. Se l'interesse della Dc verso il piccolo schermo era andato progressivamente crescendo all'indomani del congresso di Napoli (1962), in seguito all'affermazione della leadership di Amintore Fanfani, č soltanto con l'ascesa di Aldo Moro alla segreteria che la televisione - complice l'avvio delle trasmissioni di "Tribuna elettorale" a partire dall'autunno 1960 - inizia a svolgere un ruolo decisivo nella costruzione del consenso politico rivelandosi uno strumento indispensabile nella paziente opera di tessitura degli equilibri possibili operata da Aldo Moro all'interno del sistema politico italiano. L'autore, in particolare, sottolinea come il leader democristiano si servě del mezzo televisivo per rispondere a tre esigenze fondamentali, nella fase della cosiddetta «apertura a sinistra»: la legittimazione progressiva del partito socialista; la rivendicazione della centralitŕ del partito rispetto al governo; la progressiva conquista di autonomia della Dc rispetto alle gerarchie ecclesiastiche.
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Dissertations / Theses on the topic "Costruzione del consenso"

1

ROMANO, IOLANDA. "L'azione partecipata a scala locale tra retorica e sorpresa : la costruzione del consenso come possibile effetto inatteso di un processo di apprendimento." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1998. http://hdl.handle.net/11578/278396.

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Books on the topic "Costruzione del consenso"

1

La leadership politica: Media e costruzione del consenso. Roma: Carocci, 2012.

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2

Stefano, Cavazza, ed. L' Occidente come forma di costruzione del consenso politico. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2006.

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3

Consenso e politica di massa: L'uso del mito garibaldino nella costruzione della nazione. Acireale: Bonanno, 2009.

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4

Il ceto politico del Lazio nell'Italia repubblicana: Dinamiche della rappresentanza e costruzione del consenso (1946-1963). Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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5

Attraverso la Lega: La costruzione del consenso sul territorio e le trasformazioni della società italiana. Bologna: Società editrice Il mulino, 2014.

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6

Montaldo, Silvano. Patria e affari: Tommaso Villa e la costruzione del consenso tra unità e grande guerra. Torino: Comitato di Torino dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1999.

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7

Berlusconi, Perot e Collor come political outsider: Media, marketing e sondaggi nella costruzione del consenso politico. Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino, 2000.

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8

Baris, Tommaso. C'era una volta la Dc: Intervento pubblico e costruzione del consenso nella Ciociaria andreottiana (1943-1979). Roma: GLF editori Laterza, 2011.

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