Journal articles on the topic 'Corretta gestione'

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Candia, Luigi, and Andrea Cambieri. "La cartella clinica: strumento di lavoro e di studio, mezzo di prova." Medicina e Morale 40, no. 4 (October 31, 1991): 569–83. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1125.

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Abstract:
La cartella clinica costituisce uno strumento abituale di lavoro per il medico ospedaliero, strumento tuttavia non adeguatamente conosciuto sotto il profilo dottrinario ed applicativo. Essa viene pertanto esaminata nel presente lavoro dal punto di vista della corretta raccolta delle informazioni cliniche, del significato scientifico-didattico e delle implicazioni di carattere medico-legale, tentando di sintetizzare gli elementi più salienti che una sua corretta "gestione" pone al medico ed all'istituzione ospedaliera.
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2

Altimari, Luigi, Angela Troisi, and Federico Marchetti. "Il sintomo febbre: l'interpretazione e la corretta gestione." Medico e Bambino 41, no. 4 (April 21, 2022): 235–43. http://dx.doi.org/10.53126/meb41235.

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Abstract:
In paediatric age, fever represents one of the main reasons for parental concern and the main cause of access to the emergency room. Against "fever phobia", it is essential that the paediatrician spends some time explaining to parents that fever is a defence mechanism against infection and that it should be treated rationally, with the objective of making the child feel better and not making them heal faster. Furthermore, it is useful to provide parents with indications on how to measure body temperature and advice on clinical signs to pay attention to, besides fever. Indeed, in addition to temperature, there are other parameters to evaluate in a febrile child, some clearly measurable, others for which it is necessary for the doctor to evaluate the child "face to face". It is on this issue that the main guidelines on the management of febrile children are based, whose objective is to help the paediatrician to identify those few children who have a severe disease and therefore deserve prompt treatment and investigations. The article shows current evidence on the role of fever, the most correct methods for its measurement, the reasonable use of drugs for the symptomatic control of fever and the approach to be followed in the management of fever in the child aged less than 5 years.
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3

Toraldo, D. M., D. Passali, A. Sanna, F. De Nuccio, L. Conte, and M. De Benedetto. "Cost-effectiveness strategies in OSAS management: a short review." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 447–53. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1520.

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Abstract:
L’apnea ostruttiva del sonno (OSAS) è una malattia cronica eccessivamente sotto-diagnosticata con un’alta prevalenza negli adulti. L’OSAS sta diventando un problema sociale significativo perché associata ad un peggioramento della qualità della vita ed un aumento della mortalità. Il rapporto costo-efficacia nella gestione diagnostica e terapeutica dell’OSAS è un problema strategico per contrastare la crescente domanda di test oggettivi. I pazienti OSAS che non presentano comorbilità clinicamente evidenti devono essere studiati utilizzando un sistema semplificato e poco costoso, come l’Home Sleep Testing (HST). Al contrario, la Sleep Laboratory Polisomnography (PSG) rimane il gold standard per la gestione dei pazienti con OSAS in presenza di comorbidità. Occorre sottolineare che l’uso di HST potrebbe portare ad una diagnosi errata in soggetti OSAS non ben selezionati. Questa breve rassegna si propone di offrire argomenti di riflessione sulla corretta diagnosi e trattamento dell’OSAS, in rapporto ai dati di prevalenza e alle ricadute sui costi/benefici sociali della malattia. Attualmente non può essere solo il rapporto costo/efficacia a definire il modello organizzativo adottato per la gestione dell’OSAS, in quanto si rendono necessari ulteriori studi prospettici a lungo termine, volti a validare in maniera definitiva tale rapporto nonché il confronto tra il trattamento con modelli di gestione ospedaliera versus l’assistenza domiciliare.
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Colavero, Paolo. "Il corpo, lo spazio e il tempo. Note di metodo per una psicologia nei Servizi di Oncoematologia Pediatrica." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (October 2022): 154–67. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-003012.

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Abstract:
Lo psicologo di Oncoematologia Pediatrica rappresenta una figura chiave nel complesso delle cure mediche che vengono portate avanti nelle Unità Operative Complesse. Il presente lavoro, dopo una breve descrizione della specificità dell'intervento psicologico rivolto alla soggettività e all'esperienza vissuta dei pazienti e dei familiari, discute della cura del contenito-re sanitario messo loro a disposizione. L'attenzione al contenitore e il rispetto dello stesso so-no fondamentali per la corretta fondazione e la tenuta dell'ambulatorio stesso e quindi per la gestione delle situazioni cliniche e la cura del "tempo sospeso" ospedaliero, temporalità propria dei pazienti e delle famiglie, che rappresenta un maker psicopatologico della condizione di fragilità dovuto alla malattia oncoematologica.
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Ferrari, Veronica. "Il ruolo del progetto nel rapporto con la città stratificata. Paniconi e Pediconi a Mantova." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 122–29. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099017.

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Abstract:
Il saggio illustra il contributo degli architetti romani Mario Paniconi (1904-1973) e Giulio Pediconi (1906- 1999) al programma di ricostruzione post-bellica del Piano Fanfani - gestione ina-Casa - mediante il progetto del complesso per abitazioni e negozi di piazza San Giovanni a Mantova, un intervento che sviluppa in maniera attenta e innovativa l'organizzazione planimetrica degli alloggi e sperimenta elementi compositivi diversi sui fronti che dialogano con la città. Il complesso di edilizia popolare si inserisce con la corretta misura all'interno del tessuto densamente costruito e stratificato mettendosi a sistema con la morfologia dell'edificato. I progettisti lavorano su schemi abitativi semplici e la dotazione di spazi collettivi come la grande corte-giardino e i servizi collettivi.
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Romano, Walter. "Il Pmo e un Tool di gestione integrata per la corretta governance dei progetti." PROJECT MANAGER (IL), no. 32 (November 2017): 12–15. http://dx.doi.org/10.3280/pm2017-032004.

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Ardissino, Gianluigi, and Antonio Vergori. "Gestione dei liquidi e del sodio nella reidratazione per via endovenosa in età pediatrica." Medico e Bambino Pagine elettroniche 23 (July 2020): 156. http://dx.doi.org/10.53126/mebxxiiil156.

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Abstract:
Tornando indietro con la memoria a quasi 30 anni orsono, quando ero giovane specializzando in Pediatria, ricordo distintamente le personali incertezze e difficoltà ad acquisire un metodo per la corretta reidratazione del bambino. Ciascuno dei miei Maestri di allora sembrava utilizzare un approccio diverso e non univoco, come se l’argomento non avesse una sua regola precisa: c’era chi utilizzava sistematicamente la soluzione fisiologica, chi una soluzione ipotonica (a 20, 40 o 60 mEq/l di NaCl) e chi preparava la soluzione aggiungendo NaCl ipertonico alla glucosata. Per non parlare dei volumi da infondere e quindi delle velocità di infusione; anche questi gestiti con variabilità che non consentivano mai di derivarne una regola. In tali condizioni appariva impossibile imparare un metodo, forse anche perché, di fatto, un metodo non c’era. Le stesse mie difficoltà e incertezze le percepisco oggi negli specializzandi che si susseguono al nostro fianco come se il problema di una corretta reidratazione, per quanto basilare in Pediatria, rimanesse invariato nel tempo. La mia vita professionale mi ha poi portato dalla Pediatria alla Nefrologia pediatrica, ove l’equilibrio idrico ed elettrolitico sono elemento fondamentale del sapere. In tale contesto e per superare l’handicap una volta per tutte, ho sviluppato un metodo per la reidratazione del bambino che oggi credo sia giunta l’ora di condividere. Il metodo al quale alludo, infatti, si è rivelato efficace nel corso di decenni di attività non solo nelle condizioni di disidratazione semplice ma anche in condizioni estreme: dal prematuro di 380 g al ragazzone di 110 kg, dalla natremia di 99 mEq/l a quella di 203 mEq/l, dal disidratato con grave insufficienza renale (urea di 604 mg/dl) a quello con sindrome nefrosica (e albuminemia di 0,6 g/dl). A chi avrà la bontà di leggere questo nostro scritto e la pazienza di comprenderlo, promettiamo non solo di superare per sempre le incertezze e difficoltà che agitano i pediatri ospedalieri più giovani (e talvolta anche quelli meno giovani) nell’approccio alla disidratazione, ma promettiamo anche molte soddisfazioni nel veder puntualmente accadere quello che era stato preventivato e anticipato da una grande dimestichezza con la materia che consentirà loro di “giocare” con gli equilibri del sodio e dell’acqua e avere riscontri sempre positivi.
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Varaldo, Riccardo, Daniele Dalli, Riccardo Resciniti, and Annalisa Tunisini. "Marketing e intangibles per la competitivitŕ delle medie imprese italiane." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 207–25. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002001.

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Abstract:
Il paper analizza il ruolo del marketing soprattutto nelle sue componenti piů intangibili nelle strategie competitive delle medie imprese industriali italiane di successo. In particolare, si individuano le scelte di posizionamento di queste imprese e si esamina attraverso quali politiche di branding, pricing e comunicazione e quali relazioni di canale esse sono realizzate. Finalitŕ ultima del paper č l'identificazione dei modelli di successo nella gestione del marketing e l'analisi dei casi mira ad evidenziare come a) l'eccellenza di marketing segue a un generale recupero di competitivitŕ che si basa sul distacco dai modelli imprenditoriali tradizionali e sull'adesione a un modello d'impresa manageriale che gestisce direttamente il rapporto con i mercati, b) l'eccellenza di marketing esprime di rado una via italiana al marketing in senso stretto, quanto piuttosto una corretta applicazione dei principi del marketing tout court in grado di valorizzare il patrimonio di risorse cui sono applicati. Sul piano metodologico il paper si avvale dell'analisi dei risultati di 29 casi di studio di medie imprese con performance superiori alle medie dei rispettivi settori (alimentari, prodotti per la persona, prodotti per la casa, meccanica leggera, cantieristica). La ricerca č stata promossa dalla Societŕ Italiana di Marketing e ad essa hanno partecipato 29 gruppi di ricerca di 21 atenei diversi.
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Mandolfo, S. "“Lock therapy”: da utopia a realtà." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 34–39. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1134.

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Abstract:
Negli ultimi anni la presenza di cateteri venosi centrali permanenti (CVCp), quale accesso vascolare per l'emodialisi, rappresenta un'evenienza sempre più comune. Il problema principale del CVCp è rappresentato dal biofilm che a sua volta determina un aumento di rischio d'infezione e di trombosi. Recentemente è stata posta particolare attenzione alla soluzione di chiusura “lock” del CVCp. L'eparina andrebbe abbandonata poiché induce più rapidamente lo sviluppo di biofilm ed espone il paziente a rischio di sanguinamento dovuto all'overspil-ling. La soluzione citrato (3.8%) determina attualmente il migliore rapporto rischio/beneficio sul funzionamento del CVC, ma non offre vantaggi sulla riduzione delle infezioni. Le soluzioni con citrato ipertonico (46.7%) e con antibiotico (AML) andrebbero riservate solo su pazienti con elevata incidenza di episodi d'infezione e nei quali non è possibile una sostituzione del CVCp. Le AML andrebbero usate per periodi brevi per il rischio di sviluppo di resistenze. Per l'etanolo è necessario attendere l'esito di importanti trial. Nella corretta gestione del CVC, qualunque “lock” sia utilizzato, va sempre ricordato il continuo addestramento del personale e l'applicazione delle misure igieniche universali.
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Forneris, G. "Lock Per CVC: realtà e nuove prospettive." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 1–3. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1127.

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Abstract:
Il lock dei CVC rappresenta una tematica estremamente attuale, in particolare nel campo degli accessi vascolari per dialisi. Le recenti conoscenze sul biofilm hanno spostato l'interesse dalla proprietà del lock di garantire la pervietà del CVC a quella di prevenire le infezioni. Tuttavia non abbiamo ancora a disposizione un lock ideale dotato di proprietà antitrombotiche e protettive nei confronti delle infezioni. L'eparina rappresenta il lock tradizionalmente più utilizzato anche se nel corso del tempo ha mostrato alcuni aspetti sfavorevoli e stimolato la ricerca di soluzioni alternative. Tra queste l'uso dei chelanti, in particolare del citrato di sodio a bassa concentrazione (3.8–4%) è quella che riscuote attualmente il maggiore consenso per la sicurezza di impiego e i costi ridotti. Citrato ad alta concentrazione (46.7%), taurolidina ed etanolo rappresentano invece lock avanzati, ciascuno con peculiari caratteristiche e prospettive di futuro impiego. In ogni caso l'aderenza alle misure di prevenzione generali nei confronti delle infezioni e la corretta gestione del CVC costituiscono la condizione imprescindibile per l'attività quotidiana indipendentemente dalla scelta del lock.
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Koch, M., and H. Iro. "Salivary duct stenosis: diagnosis and treatment." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 2 (April 2017): 132–41. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1603.

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Abstract:
La gestione delle stenosi delle ghiandole salivari maggiori ha subito un cambiamento significativo nel corso degli ultimi 15-20 anni. L’elemento fondamentale che sta alla base di una scelta terapeutica minimamente invasiva è rappresentato da un’accurata diagnosi. La scialografia convenzionale e la scialo-RM possono essere utili strumenti per la diagnosi delle stenosi salivare, senza dimenticare il ruolo basilare e centrale dell’ecografia qualora si sospetti che un processo stenotico a carico dei dotti salivari sia la causa dell’ostruzione. Tuttavia, ad oggi, la scialoendoscopia rappresenta la scelta diagnostica migliore, permettendo una corretta pianificazione terapeutica attraverso una quanto più precisa caratterizzazione della stenosi. Sia a livello sottomandibolare che parotideo è possibile distinguere le stenosi infiammatorie da quelle secondarie a processi fibrotici e, inoltre, a carico dei dotti salivari parotidei è stata descritta una stenosi associata a varie anomalie del sistema duttale. Nella maggior parte dei casi la sola terapia conservativa non è sufficiente per la risoluzione della sintomatologia ostruttiva, tuttavia lo sviluppo di trattamenti minimamente invasivi, prima fra tutte la scialoendoscopia, ha permesso di ottenere un tasso di conservazione della funzione ghiandolare di oltre il 90% dei casi. Se a livello sottomandibolare la principale misura terapeutica nella gestione delle stenosi del dotto ghiandolare rimane l’incisione duttale (eccezion fatta per il crescente ruolo della scialoendoscopia nelle stenosi centrali), viceversa a livello del dotto parotideo la stenosi viene preminentemente gestita mediante la scialoendoscopia. Va comunque sottolineato che nel 10-15% dei casi il successo terapeutico viene ottenuto attraverso un trattamento di tipo combinato. La seguente review si propone di fornire una panoramica circa l’epidemiologia, la diagnostica e l’attuale stato dell’arte del trattamento delle stenosi salivari.
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Carbonari, L., F. Galli, and L. Tazza. "Team dell'accesso vascolare: modelli organizzativi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (January 24, 2018): 2–8. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1105.

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Abstract:
Il nefrologo, che si confronta con tutti i problemi inerenti all'insufficienza renale, è anche da sempre principale gestore della terapia emodialitica. Per tale motivo tocca al nefrologo, in prima istanza, occuparsi dell'accesso vascolare disponendone l'allestimento, la sorveglianza e la manutenzione a garanzia della possibilità di effettuare il trattamento sostitutivo. Rispetto a quanto avviene in altri paesi, in Italia l'attività dell'accesso non è ad oggi standardizzata né strutturata; ciascun centro dialisi si organizza in funzione delle capacità dei nefrologi ivi operanti e delle collaborazioni di altri specialisti presenti nell'ospedale, spesso senza un percorso strutturato e con modalità di intervento per lo più fondate sulla disponibilità personale e sul volontarismo. Partendo dalla storia dell'accesso vascolare in Italia, abbiamo individuato tre tipologie organizzative che correlano, da un lato, con il contesto storico in cui sono sorte e, dall'altro, con il progresso, in termini di dispositivi medici e competenze specialistiche, che ha via via modificato i comportamenti. Il modello organizzativo “primordiale” vede il nefrologo confezionare e correggere personalmente gli accessi disponibili in quell'epoca. Nel modello polispecialistico, che nasce successivamente, il nefrologo inizia a delegare ad alti specialisti, più competenti sul versante tecnico, singole fasi del lavoro; resta colui che inizia il percorso e detta i tempi ma perde, talora, il controllo della gestione complessiva. Nel modello strutturale integrato, ideale ma non ancora integralmente realizzabile, il chirurgo dedicato all'accesso dialitico ed il radiologo interventista interagiscono da vicino con il nefrologo, che funge da regista, coordinatore e amministratore di tutto il processo di gestione dell'accesso vascolare. La formazione culturale specifica e necessaria e la conoscenza del programma terapeutico complessivo sono condivise dal team dell'accesso. In tale modello integrato dovrebbero essere trovate soluzioni perché anche la responsabilità professionale ed il rimborso amministrativo risultino bene “integrate” tra i vari specialisti ed operatori sanitari che partecipano all'attività. Il rimborso a D.R.G. com'è attualmente regolato presenta incongruenze e può produrre effetti contrari alla migliore cura del paziente. Le Aziende ospedaliere attualmente non riservano all'accesso vascolare, parte irrinunciabile della terapia dialitica, l'attenzione necessaria e non comprendono come una corretta gestione del problema, fondata su percorsi organizzati, migliori la qualità di vita del paziente e contenga il costo assistenziale della dialisi. La gestione complessiva dell'accesso vascolare dialitico non può più fondarsi, attualmente, solo sulla “buona volontà” del nefrologo dializzatore, ma richiede regole strutturali. Pertanto andrebbero definite le motivazioni professionali mediante l'attribuzione di precisi compiti, con lo scopo di meglio identificare e minimizzare il “rischio organizzativo”. L'individuazione di meccanismi economico-organizzativi-normativi che privilegino anzitutto l'ottenimento del risultato e, a seguire, che premino il lavoro di tutta la squadra che l'ha generato è la condizione prima per creare il modello integrato. è più che mai tempo che l'accesso vascolare entri a pieno titolo nel sistema qualità della dialisi e per farlo, a nostro avviso, il modello organizzativo integrato è l'unica soluzione possibile.
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Canepa, Marco, Francesco Cappelli, Giuseppe Limongelli, Marco Luigetti, Fiore Manganelli, Anna Mazzeo, Davide Pareyson, Stefano Perlini, and Laura Obici. "La corretta gestione del paziente con amiloidosi ereditaria da transtiretina a fenotipo misto: le raccomandazioni di un gruppo di esperti Italiani." Drugs in Context 11 (May 17, 2022): 1–11. http://dx.doi.org/10.7573/dic.2022-3-7.

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FARNETI, P., G. MACRÌ, G. GRAMELLINI, M. GHIRELLI, F. TESEI, and E. PASQUINI. "Curva di apprendimento nella scialoendoscopia diagnostica e interventistica per le patologie salivari ostruttive." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (October 2015): 325–31. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-352.

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Abstract:
La scialoendoscopia è un nuovo strumento diagnostico e chirurgico che offre l’opportunità di trattare alcune patologie delle ghiandole salivari con procedure non invasive e con risultati potenzialmente superiori alle precedenti tecniche. Come per tutte le nuove tecniche, per raggiungere rapidamente risultati paragonabili a quelli riportati in letteratura, è indispensabile un corretto programma di formazione che segua una graduale curva di apprendimento. Questo include un appropriato programma diagnostico, una corretta selezione dei pazienti e la conoscenza delle possibili insidie operatorie. Abbiamo eseguito uno studio retrospettivo confrontando le prime 141 procedure (74 parotidee e 67 sottomandibolari) eseguite con questa tecnica nel nostro Dipartimento dal 2009 al 2013 con analoghe esperienze riportate in letteratura. I pazienti sono stati divisi in 3 gruppi: Gruppo A (le prime 49 procedure effettuate), gruppo B (le successive 50), Gruppo C (le ultime 42 procedure effettuate). Fra i tre gruppi non sono state evidenziate differenze statisticamente significative nei tempi medi di durata delle procedure, nella percentuale di ricorrenza della sintomatologia dopo il trattamento, nel numero di pazienti che hanno necessitato di più trattamenti e nell’incidenza di complicanze minori. Non sono state riportate complicanze maggiori. Con l’acquisizione di una maggiore esperienza da parte dei chirurghi si è evidenziato un progressivo calo del numero di interventi eseguiti in anestesia generale rispetto a quelli in anestesia locale (51% vs 18% vs 14%). Solo in tre casi su 130 ghiandole trattate (2.3%) è stato necessario eseguire un’asportazione ghiandolare. Per i calcoli salivari è stato valutato il tipo di tecnica utilizzato per l’estrazione e la percentuale d’insuccesso che era analoga nei tre gruppi (13.6% vs 15% vs 15%). I nostri risultati non differiscono sostanzialmente da quelli riportati in letteratura. Abbiamo risolto la difficoltà iniziale nella cateterizzazione del dotto con esercizi chirurgici su cadavere o su teste di maiale. La mancanza di precisione degli strumenti diagnostici radiologici può essere migliorata autonomizzando il chirurgo nell’esecuzione delle ecografie pre e post-operatorie. Viene infine sottolineata l’opportunità di creare dei centri di scialoendoscopia con un bacino di utenza di circa 1 o 2 milioni di abitanti in modo da concentrare le patologie, far fronte agli elevati costi della strumentazione necessaria e poter guadagnare la necessaria esperienza nelle gestione delle varie tecniche chirurgiche.
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Maffettone, Ada. "Perioperative management of diabetic patients undergoing elective and emergency surgery." Journal of AMD 25, no. 1 (May 2022): 64. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.1.10.

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Abstract:
Frequentemente pazienti con diabete noto o non ancora diagnosticato debbono essere sottoposti ad un intervento chirurgico per complicanze correlate al diabete o per altre patologie. Il diabete e, ancor più, l’iperglicemia in assenza di una diagnosi nota di diabete, rappresentano condizioni che complicano il percorso, le procedure e gli esiti del trattamento chirurgico comportando un allungamento della degenza media del 45% e un aumento della mortalità del 50% rispetto alla media, oltre ad una frequente aumentata incidenza di complicanze infettive, infarto del miocardio, insufficienza respiratoria, stroke, insufficienza renale acuta. L’iperglicemia spesso non è adeguatamente corretta a causa di una scarsa sensibilità rispetto ai vantaggi che un adeguato controllo delle glicemie comporta sull’esito del trattamento chirurgico, della presenza di numerose priorità assistenziali e del timore dell’ipoglicemia, che costituisce una delle barriere principali al raggiungimento del target glicemico appropriato. È indispensabile, pertanto, al fine di ridurre il rischio di esiti sfavorevoli, strutturare un percorso pre, intra e postoperatorio che permetta di effettuare un’attenta valutazione del compenso glicemico, delle complicanze e delle comorbilità del diabete e un’appropriata gestione terapeutica peri e postoperatoria. Il Gruppo Diabete e Inpatient di AMD, prendendo spunto da quanto già prodotto nel 2014 in collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia, ha elaborato, sulla base delle più recenti linee guida, raccomandazioni per la valutazione del paziente con diabete che deve essere sottoposto a un intervento chirurgico in elezione al fine di individuare lo specifico rischio anestesiologico, definire il piano di cura diabetologico ottimale, ridurre i rischi correlati all’intervento chirurgico e garantire la continuità assistenziale alla dimissione. PAROLE CHIAVE diabete in ospedale; chirurgia elettiva; chirurgia in urgenza; percorso perioperatorio.
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Binetti, Paola. "Etica della relazione terapeutica in psichiatria." Medicina e Morale 49, no. 1 (February 28, 2000): 85–102. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.751.

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Abstract:
L’etica pone alla psichiatria una serie di interrogativi molto precisi, che possono essere sintetizzati in una triade così strutturata definizione del quadro antropologico di riferimento: identificazione dei criteri di qualità della relazione terapeutica; consapevolezza che il contesto in cui il paziente inserito è contestualmente fattore di sofferenza e risorsa irrinunciabile. Le tre domande rispondono ad un’ottica multifocale che assume di volta in volta come punto di vista privilegiato Chi è il paziente; il Chi siamo del rapporto medico paziente; il Chi sono del contesto socio-familiare. Dalla conoscenza e dal rispetto reciproco scaturiscono modelli decisionali eticamente accettabili perché centrati su di una comune tensione verso il bene reciproco. Il rischio della manipolazione nella relazione terapeutica in psichiatria è però costantemente in agguato e scaturisce dalla sostanziale diffidenza nelle capacità dell’altro, sia sul piano della comprensione degli eventi che su quello della loro corretta gestione. Verità ed errore in psichiatria vanno analizzati nella concretezza delle situazioni individuali e vanno collocati nell’ottica della gradualità e della progressività con cui l’uomo si accosta alla conoscenza, sempre attraverso tentativi ed errori. Un aspetto etico irrinunciabile nella relazione in psichiatria è quello che permette al soggetto malato di potersi esprimere con piena autenticità, evitando sostituzioni indebite si da parte dei familiari che del personale sanitario. L’autenticità come espressione singolare della propria identità, accettata da sé stesso e sa chi prede incarico la sua sofferenza è un fattore terapeutico dei più importanti ed efficaci. Una decisione per essere eticamente valida deve essere presa in piena libertà e nel pieno rispetto della coscienza soggettiva, per questo è essenziale l’aiuto offerto al paziente perché esprima le sue scelte e gradatamente ne comprenda la rilevanza attraverso le conseguenze operative. La libertà nella relazione con il paziente psichiatrico va sempre intesa come una conquista continua, che lo psichiatra presidia senza manipolazioni falsificazionistiche. Il problema del rapporto tra eticità come responsabilità personale ed oggettività come referente normativo universale si chiarisce solo se ci si pone nell’ottica dei diritti umani: diritto a conoscere la verità, diritto a formulare scelte coerenti, diritto a ricevere l’aiuto necessario a riscattare la propria libertà da condizionamenti di vario tipo e genere. Ossia assumendo il principio della autonomia personale come fondamento della relazione di aiuto psico-terapeutico, anche quando l’autonomia presente come diritto va sostenuta fino al punto di acquisizione come altro nome quello della responsabilità verso sé stesso e verso gli altri.
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Pasetti, Carlo, and Giovanna Zanini. "La presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica: questioni etiche nelle varie fasi della malattia." Medicina e Morale 53, no. 5 (October 31, 2004): 939–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.626.

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Abstract:
Molti sono stati i cambiamenti che si sono verificati in questi ultimi anni nella prassi clinica e nella presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica, nonostante la perdurante assenza di terapie farmacologiche efficaci. Tali cambiamenti possono essere così riassunti: a) sul piano clinico: l’istituzione di unità interdisciplinari di trattamento alla SLA; la possibilità di impiego di nuove procedure terapeutiche in grado non di modificare la prognosi della malattia ma di prolungarne la sopravvivenza; una sempre maggiore attenzione per la riabilitazione e le malattie croniche progressive; b) sul piano etico: il progressivo affermarsi del principio di autonomia; l’evoluzione di nuovi modelli di relazione medico-paziente. Questi fattori hanno comportato per gli operatori coinvolti nella presa in carico la irrinunciabile necessità di confrontarsi con nuove questioni etiche, solo pochi anni or sono ritenute del tutto impensabili: 1. la comunicazione della diagnosi e della prognosi; 2. i processi decisionali nelle fasi più avanzate della malattia; 3. l’accompagnamento alla morte e al morente. Vengono discusse in dettaglio le singoli questioni etiche, arrivando alle seguenti considerazioni conclusive: 1. in tutti i punti nodali della presa in carico del paziente con SLA una corretta informazione e una buona capacità di comunicazione dei terapeuti sono considerati elementi chiave per una gestione clinica che eviti nel paziente rischi di comportamenti autolesivi o di fughe nella medicina alternativa e nel medico rischi di disimpegno terapeutico, angoscia decisionale, burn out; 2. è indispensabile fare evolvere nuovi modelli di relazione medico-paziente, diversi da quelli di tipo paternalistico ma anche da quelli di tipo contrattualistico o utilitaristico, ritenuti più adeguati in questo contesto, come il modello dell’alleanza terapeutica; 3. il rispetto del principio di autonomia e degli strumenti che ne derivano (consenso informato e direttive anticipate in particolare) vengono ritenuti certo un punto forte, ma non l’unico télos etico dell’azione, che deve comunque sempre tendere ad ispirarsi anche, e soprattutto, al principio di beneficenza; 4. un accompagnamento farmaco-protetto alla morte e al morente, calato in un’attenta presenza e in un elevato livello relazionale, secondo un’etica delle virtù che valorizzi le buone intenzioni, può configurarsi come una terza via tra i due opposti errori etici costituiti dall’eutanasia e dall’accanimento terapeutico, terza via che consente di superare annose diatribe tra differenti orientamenti e appare più in linea con paradigmi universalmente accettati e accettabili.
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Madonna, Raffaella, Marco Valenti, Giovanna Borrelli, Renato Cerbo, Manlio De Lellis, Giorgia Sprovera, Marisa Massaro, et al. "Epidemiological monitoring of psychological, neurological and sensorial handicaps in the 0-24 years population of the Abruzzo region (Italy). Preliminary results." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 3 (December 1998): 188–96. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007387.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Descrivere Pimplementazione epidemiologica nella Regione Abruzzo di un servizio di prevenzione degli handicap psiconeurosensoriali dell'eta evolutiva; presentare i dati di prevalenza delle patologie osservate e i modelli di regressione esplicativi deU'occorrenza, discutere i dati di accesso ai servizi in termini di risposta alle necessità sociosanitarie. Setting e disegno - Sono stati utilizzati i dati forniti da un sistema informativo regionale, costituito da fonti informative primarie operanti presso le aziende USL (Servizio di Medicina scolastica, Medicina di base, Pediatria di base, Consultori familiari, Servizio di Riabilitazione) e da strutture specializzate di individuazione diagnostica (Équipe Multidisciplinari, Divisione Clinicizzata di Neuropsichiatna Infantile, Servizi Territoriali di NPI). Il modello di gestione dei dati è il registro epidemiologico di popolazione. La popolazione target e la popolazione abruzzese di eta inferiore ai 25 anni. Principali misure utilizzate - Vengono utilizzate in questo studio misure epidemiologiche di prevalenza, standardizzate per età, assumendo come standard la popolazione regionale (0-24 anni). La definizione delle patologie è stata effettuata sulla base delle nosografie standard 1CD-9 e ICD-10; la definizione di handicap sulla base della classificazione OMS (1981). Sono state esaminate le associazioni tra le variabili esplicative di tipo sociodemografico e anamnestico e le diverse tipologie di esito clinico attraverso modelli di regressione logistica. Risultati - Le stime di prevalenza per le principali patologie neuropsichiatriche infantili e per le patologie organiche e/o congenite generatrici di handicap nella popolazione dell'Abruzzo sono paragonabili a quelli riscontrati in letteratura in setting analoghi, ad eccezione dei disturbi ipercinetici che sembrerebbero indicare per I'Abruzzo un'alta occorrenza in entrambi i sessi. La riabilitazione risulta essere la necessita sanitaria maggiormente richiesta per tutti gli assi diagnostici; neH'ambito delle necessita sociali risulta relativamente poco rilevante il ricorso all'assistenza scolastica e, soprattutto, domiciliare. L'analisi di regressione logistica indica lo stato socioeconomico e la presenza di handicap in famiglia come fattori associati, rispettivamente, in modo negativo all'occorrenza di disturbi ipercinetici, e in modo positivo alFoccorrenza di ritardo mentale. Inoltre, lo stato di convivenza in famiglia naturale e associato negativamente aU'occorrenza di disturbi evolutivi. Conclusioni - Lo studio riporta i risultati preliminari dell'attivita di un registro specializzato per l'handicap psiconeurosensoriale in eta evolutiva. Tra le prime indicazioni operative emerge con chiarezza l'utilita della standardizzazione delle procedure diagnosu'che, della definizione di linee guida gestionali comuni nelle diverse aree territoriali, e, comunque, l'importanza della conoscenza epidemiologica del fenomeno handicap per una corretta impostazione di strategie di prevenzione e programmazione.
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Egas, Carlos Roberto, Darío Viracocha, and Juan Rivera. "Implementación de una red inalámbrica de sensores para la gestión de luminarias utilizando IPv6." Enfoque UTE 10, no. 4 (December 2, 2019): 45–56. http://dx.doi.org/10.29019/enfoque.v10n4.553.

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Abstract:
Se presentan los resultados de la implementación del prototipo de red inalámbrica de sensores para gestionar las luminarias en los hogares mediante el uso de los nodos de sensores Iris, diseñados para funcionar con batería durante largos períodos de tiempo y con capacidades de procesamiento limitadas. Los nodos usan direcciones 6LoWPAN; la conversión de la dirección a IPv6 se hace por medio de un gateway. Las luminarias se gestionan por medio de dispositivos conectados a la red Ipv6, con sistema operativo Android. El correcto funcionamiento del prototipo se demuestra al validar las funcionalidades del sistema de gestión implementado.
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Zamora Cabrera, Erika Priscila, Cecilia Ivonne Narváez Zurita, and Juan Carlos Erazo Álvarez. "Incidencia del control interno en la gestión administrativa de las IES. Caso: Departamento de Pastoral, Universidad Politécnica Salesiana." Revista Arbitrada Interdisciplinaria Koinonía 4, no. 2 (October 1, 2019): 321. http://dx.doi.org/10.35381/r.k.v4i2.477.

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Abstract:
Recibido: 1 de septiembre de 2019Aprobado: 30 de septiembre de 2019Toda organización se plantea objetivos a cumplir a corto y largo plazo; para ello se ayuda de diferentes procesos en los cuales es necesario ejecutar controles que permitan verificar su correcto funcionamiento. Esta investigación se basó en el modelo COSO III para establecer procedimientos de control interno que permitan al proceso de Tutorías Académicas aportar de manera correcta con uno de los objetivos de la Universidad Politécnica Salesiana que es el garantizar la permanencia y titulación de todos sus estudiantes, para ello se utilizaron técnicas como encuestas, entrevistas, observación y análisis documental. Los resultados obtenidos demostraron que el proceso no cuenta con controles estratégicos en los puntos críticos, la institución no tiene manuales de funciones para este proceso, además el proceso se ejecutó de manera empírica por los estudiantes tutores. Con los procedimientos de control interno establecidos, el proceso se ejecuta de manera correcta y se evalúa continuamente.
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Glibota, Gisela, Luis Ariel Pellegrino, Lucio José Chiozzi, and Verónica Itatí Ramírez. "Protocolo para la gestión de Residuos Informáticos, importancia de implementarlo en la Universidad Nacional del Nordeste (UNNE), Argentina." Brazilian Journal of Animal and Environmental Research 5, no. 4 (December 13, 2022): 4210–26. http://dx.doi.org/10.34188/bjaerv5n4-062.

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Abstract:
El trabajo: “Protocolo para la gestión de Residuos Informáticos, importancia de implementarlo en la Universidad Nacional del Nordeste (UNNE), Argentina.”, se enmarca en los resultados de un proyecto de investigación (año 2019-2022) que viene desarrollando el equipo de docentes investigadores en el Centro de Gestión Ambiental y Ecología (CEGAE) de la Universidad Nacional del Nordeste (UNNE) de la República Argentina. Este protocolo tiene como objeto, asegurar el correcto cumplimiento de ciertas normas y procedimientos a aplicar en las tareas operativas, como de información y trazabilidad de los RI en la UNNE, para garantizar una correcta actuación en la recogida selectiva, el tratamiento del residuo, garantizar la confiabilidad y transparencia del proceso de reciclaje o disposición final.
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Vidal Díaz, Dayana, Daniela Vidal Díaz, and Orlando Gutiérrez López. "Principios para la elaboración de un Manual para la Gestión de Comunicación de Crisis en las organizaciones." Explorador Digital 6, no. 3 (September 12, 2022): 258–83. http://dx.doi.org/10.33262/exploradordigital.v6i3.2313.

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Abstract:
La comunicación siempre ha sido un pilar fundamental en la correcta gestión de los procesos en las organizaciones. La Gestión de la Comunicación de Crisis como parte integrante del sistema de comunicación de la organización y no separado de este, implica una constante relación entre los trabajadores, los diferentes niveles de dirección, el público y la sociedad. El presente trabajo propone un sistema de principios fundamentales para la elaboración de un Manual para la Gestión de Comunicación de Crisis. Tener determinada percepción de riesgo es el primer paso para evitar una Crisis que afecte el correcto funcionamiento de la institución. Por ende, es necesario tomar acciones a tiempo que garanticen minimizar el impacto y den una respuesta rápida y efectiva a los públicos implicados.
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Jiménez, Guardiola Deyanira. "Metodología para la implementación de un sistema de gestión de calidad para laboratorios de análisis ambientales bajo la NMX-EC-17025-IMNC-2018." Ciencia Latina Revista Científica Multidisciplinar 6, no. 6 (December 6, 2022): 2866–73. http://dx.doi.org/10.37811/cl_rcm.v6i6.3739.

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Abstract:
En la presente investigación se describirá la metodología necesaria para la implementación de un Sistema de Gestión de Calidad bajo los requisitos establecidos en la norma mexicana NMX-EC-17025-IMNC-2018 “Requisitos generales para la competencia de los laboratorios de ensayo y calibración”. Cuáles son las herramientas necesarias para poder llevar a cabo un correcto desempeño en un Sistema de Gestión de Calidad y cuál es la estrategia adecuada que lograra mantener la estandarización en los resultados de los análisis ambientales, así como la mejora continua en los procesos. Es importante mencionar que para poder lograr un buen desempeño de un Sistema es necesario contar con un equipo de trabajo lo suficientemente capacitado para dar seguimiento a los requisitos, así como una correcta operabilidad de las técnicas que el laboratorio tenga por desarrollar.
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Di Vito, Roberto, Cosima Posari, Silvia Bucco, Martina Camplese, Federica Giunta, Nicola Spetrino, Xhensila Grabocka, et al. "Aspetti clinico-diagnostici e terapeutici nella gestione quotidiana dell'ipernatremia." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 4 (September 29, 2014): 338–42. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.934.

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Abstract:
I disturbi dell'equilibrio idro-salino risultano estremamente comuni nei pazienti ospedalizzati, in particolar modo in quelli critici. L'ipernatremia, che può essere secondaria a sovraccarico di sodio o a perdita di fluidi ipotonici, può contribuire significativamente alla già importante morbilità e al rischio di morte di questa categoria di pazienti. Questo disturbo richiede pertanto una diagnosi tempestiva e può essere corretto con un intervento appropriato e con il trattamento dei fattori predisponenti che ne sono alla base.
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López Yeste, Mª Liboria, Antonia R. Pons Mas, Leonor Guiñón Muñoz, Silvia Izquierdo Álvarez, Fernando Marqués García, Aurora Blanco Font, Natalia F. Pascual Gómez, et al. "Gestión del proceso posanalítico en los laboratorios clínicos según los requisitos de la norma ISO 15189:2012. Consideraciones sobre la gestión de muestras clínicas, aseguramiento de la calidad en el proceso posanalítico y gestión de la información del laboratorio." Advances in Laboratory Medicine / Avances en Medicina de Laboratorio 2, no. 3 (May 21, 2021): 381–89. http://dx.doi.org/10.1515/almed-2020-0088.

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Abstract:
Resumen La norma ISO 15189:2012 exige una serie de requisitos en cuanto a la gestión de muestras clínicas, el aseguramiento de la calidad del proceso y la gestión de la información del laboratorio. Además, la entidad acreditadora, ENAC en España, tiene establecidas las condiciones para el uso de la marca en el informe de resultados del laboratorio acreditado. Las recomendaciones planteadas aplican a las actividades incluidas en el proceso posanalítico del laboratorio, así como al personal implicado. Se indican los criterios para que el laboratorio defina y documente el tiempo y las condiciones de retención de las muestras, para diseñar un control de calidad interno que verifique si las actividades posanalíticas alcanzan la calidad esperada, los requisitos que debe cumplir la gestión de la información y la necesidad de disponer de un plan de contingencia que asegure la comunicación de los resultados en todo momento. Asimismo, se describe el uso correcto de la marca de acreditación en los informes. Diversos gobiernos y sociedades científicas abogan por la obligatoriedad de la acreditación de los laboratorios clínicos. Siendo la norma ISO 15189 la más específica para demostrar su competencia técnica, es indispensable el conocimiento y la comprensión de sus requisitos para su correcta implantación.
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Benavides Velásquez, María José. "Evaluación de la gestión de cobro de la empresa ECONORTE, en el departamento de Estelí." Revista Científica de FAREM-Estelí, no. 9 (February 15, 2016): 67–70. http://dx.doi.org/10.5377/farem.v0i9.2429.

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Abstract:
En esta investigación se determinan las malas prácticas utilizadas por los gestores de cobro de la empresa de cobros ECONORTE (Empresa de Cobros del Norte) que realizan su gestión de recuperación de cobreo en Estelí y sus municipios. El tipo de investigación que se realizó es descriptiva y analítica, con propuesta, se sustentó teóricamente en Beaugond, R. (1997), Carh, Pos. (2007), ttinger, R, P. (2000), Figueros, S (21 de Marzo- 2003), entre otros. Se aplicó un cuestionario de preguntas, dirigida tanto para el personal de la empresa como para los clientes que requieren del servicio que brinda la empresa. Los resultados evidencian que, según los gestores de cobro de Econorte las acciones y estrategias que siguen para la recuperación de la cuentas por cobrar de la empresa Disnorte son las correctas y se le esta dando el debido seguimiento a los clientes, además de estar en comunicación con los Distribuidores de Facturas para coordinar el cobro de las mismas.Según la encuesta realizada a los clientes lo anterior no es del todo efectivo ya que no se le está realizando la visita mensualmente por lo que al parecer la gestión no es la correcta.
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Suárez-Solórzano, Tatiana Mercedes, Mirka Betzabeth Riofrío-Riera, and Francisco Vladimir Benítez-Luzuriaga. "Gestión de la Cadena de Suministro para Potenciar la Internacionalización de las Pymes de la Provincia El Oro." Economía y Negocios 14, no. 1 (January 4, 2023): 149–60. http://dx.doi.org/10.29019/eyn.v14i1.1002.

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Abstract:
Entre los cambios que ha tenido el comercio internacional está la optimización en la gestión de la cadena de suministros (GCS) para perdurar en el mercado con una buena red de distribución y atención al cliente. El propósito del artículo fue analizar la gestión de la cadena de suministro y la capacidad de internacionalización de las pymes de la provincia de El Oro, mediante revisión documental y análisis estadístico. Este es un estudio de enfoque cuantitativo que se ejecutó mediante encuestas ad-hoc a 90 pymes de la provincia de El Oro. Se usó el método analítico-sintético, inductivo-deductivo y el método de sistematización. Los resultados fueron analizados por IBM SPSS y Smart LPS, usando técnicas estadísticas que indicaron que existe relación entre el manejo de inventarios con el proceso de distribución para la gestión de la cadena de suministro. Los resultados también mostraron que el correcto proceso de distribución y comercialización potencian la internacionalización de las pymes y que el manejo de inventarios no influye en el interés de internacionalización. Es decir, que para potenciar la internacionalización de las pymes se debe realizar una correcta gestión de inventarios a través de un eficiente proceso de distribución y comercialización.
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Guazzarotti, Andrea. "La Corte costituzionale pone fine alle ordinanze dei Sindaci sulla sicurezza urbana: un rigore foriero di futuri sviluppi?" DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (September 2011): 91–104. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-002006.

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Abstract:
Sommario: 1. Le ordinanze non sono fonti, ma l'interpretazione correttiva non chiude la partita - 2. Il nuovo potere d'ordinanza viola la riserva di legge relativa posta dall'art. 23 Cost. - 3. Ulteriori parametri di incostituzionalitŕ - 4. Irrisolta la questione dell'interferenza tra poteri para-normativi del Sindaco e poteri del Consiglio comunale - 5. Una decisione piů incisiva dei precedenti in materia di ordinanze - 6. Il rigore della Corte č foriero di nuovi sviluppi? Un cenno alla gestione dell'immigrazione per mezzo di ordinanze della legge sulla protezione civile
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Aguirre-Mejía, Elena Tzetzángary, and Francisco Canibe-Cruz. "Modelo de Competencias Docentes para Transferencia de Conocimiento." Investigación Administrativa 52-1 (January 1, 2023): 1–20. http://dx.doi.org/10.35426/iav52n131.03.

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Abstract:
El objetivo es identificar aquellas dimensiones con sus indicadores que sean detonantes para una correcta transferencia del conocimiento para el desarrollo de competencias en la formación de docentes universitarios permitiendo el desarrollo de gestiones administrativas. El método de investigación utilizado es de ecuaciones estructurales PLS-SEM con una muestra de 215 sujetos pertenecientes al Tecnológico Nacional de México. Los resultados muestran dimensiones como desarrollo tecnológico, comunicación social-afectiva e innovación didáctico-pedagógica siendo significativos y determinantes para la transferencia del conocimiento. Los hallazgos muestran que la dimensión didáctico-pedagógica en la formación del profesorado tiene mayor impacto en la transferencia del conocimiento respecto a las otras. Su originalidad radica en que aporta evidencia empírica y detona un modelo para la gestión y desarrollo de competencias profesionales específicas para el profesorado universitario que garantice la correcta TC, su limitante es que la muestra se tomó antes de la pandemia.
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Aguirre Palma, Boris, and Efraín Flores Batalla. "El desarrollo de la persona en el contexto de la gestión del talento humano." Economía y Negocios 4, no. 1 (December 8, 2013): 61. http://dx.doi.org/10.29019/eyn.v4i1.201.

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Abstract:
El desarrollo de las personas en el contexto de la gestión del talento humano, se relaciona con su educación y crecimiento personal orientado hacia el futuro. Los directivos están convencidos de la necesidad de desarrollar a sus colaboradores, por lo cual les permite participar más activamente en los objetivos y en la toma de decisiones de la empresa. El desarrollo de las personas es un conjunto de experiencias organizadas de aprendizaje, proporcionadas por la organización dentro de un período específico para ofrecer la oportunidad de mejorar el desempeño o el crecimiento humano. Involucra tres áreas de actividades: entrenamiento, educación y desarrollo. La Gerencia de Recursos Humanos trabaja en función del cambio organizacional y en varios métodos de desarrollo de personas, con el fin de enfocarlos y apoyar el cumplimiento de las estrategias y los objetivos de sus puestos; sobre esta base, establece a la persona como su activo intangible más importante y pone en preminencia que de su correcto desempeño y desarrollo depende el éxito o fracaso de la empresa. La certeza que las personas son lo más importante para la empresa, nace desde su misión, visión y objetivos, y se concreta cuando la economía y rentabilidad de las organizaciones es inmejorable, asegura al personal y un adecuado clima laboral. Sin embargo, ¿Hasta dónde se aplica el axioma de que las personas son el activo intangible fundamental de las empresas y que de la correcta conducción de esta verdad dependerá el éxito de la producción y rentabilidad empresarial? Vayámonos pues a la parte medular de este artículo, el cual tiene como intención fundamental, resolver estas interrogantes.
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Ghezzi, Dante. "Gli affidi intrafamiliari: un'opportunità da gestire con cura." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 110–19. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001011.

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Abstract:
L'affido intrafamiliare dei minori in difficoltà nel loro nucleo è una risorsa diffusa e applicata nel nostro paese che merita una riflessione particolare essendo strumento delicato a cui sono stati dedicati pochi studi. Esso non può essere applicato in maniera automatica in quanto possono verificarsi controindicazioni o complessità impreviste. Pertanto si propone una metodica falsificazionista per garantirsi che la scelta dell'affidamento intrafamiliare sia idonea, corretta e non succube di un ottimismo ingenuo. Vengono affrontati altresì sia la questione della definizione di un progetto da cui non ci si può esimere se non si vuole cadere nello spontaneismo, sia il tema classico ma spesso lasciato ai buoni propositi del lavoro in équipe e quindi l'attenzione al recupero delle competenze genitoriali venute meno.
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Girbau, Maria Rosa, Jordi Galimany, Maria Llum Torrens, Anna Roigé, and Katy Salas. "Gestión de residuos sanitarios (y 2). Qué facilita y/o dificulta la correcta gestión." Nursing (Ed. española) 24, no. 7 (August 2006): 60–65. http://dx.doi.org/10.1016/s0212-5382(06)71143-8.

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Medina Peñaloza, Sergio Javier. "Programa estratégico nacional para la correcta gestión de los residuos en México." Pacha. Revista de Estudios Contemporáneos del Sur Global 1, no. 1 (April 30, 2020): 88–97. http://dx.doi.org/10.46652/pacha.v1i1.9.

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Abstract:
En este artículo se realiza un análisis documental de los principales instrumentos normativos en materia de gestión de los residuos a nivel internacional. Al respecto se exploran algunas de las prácticas en Italia, Noruega y Suecia; se comenta la situación actual de las políticas de gestión de los residuos en México; asimismo, de manera general, se identifican las principales causas por las que actualmente México carece de un programa estratégico nacional para la aplicación de la legislación existente, que permita el ejercicio práctico de los derechos y obligaciones inherentes, y se señalan las afectaciones fundamentales en el ambiente; finalmente, se plantea la necesidad de contar con un programa estratégico nacional para la adecuada gestión de los residuos en favor del uso racional y el desarrollo social sostenible.
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Ramírez A., Luis Ovidio. "EL CONTROL INTERNO COMO ELEMENTO FUNDAMENTAL DE GESTIÓN EN LAS ENTIDADES ESTATALES." Contaduría Universidad de Antioquia, no. 39 (January 26, 2016): 17–30. http://dx.doi.org/10.17533/udea.rc.25587.

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Abstract:
Con el presente artículo, analizaremos los alcances de la Ley 87 de 1993, la cual establece normas para el ejercicio del control interno en las entidades y organismos del Estado, como elemento facilitador en la gestión de los administradores públicos, además de pretender mostrar las bondades de su correcta aplicación, analizando ésta, aspectos como el marco normativo, la definición de control interno, los objetivos del sistema, responsables, etc.
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Sandí Meza, Vinicio. "Las alianzas público-privadas como elemento de gestión de las ciudades inteligentes." Revista Centroamericana de Administración Pública, no. 72 (June 1, 2017): 15–31. http://dx.doi.org/10.35485/rcap72_1.

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Abstract:
Las Alianzas Público-Privadas son un medio por el que se facilita la creación y gestión de ciudades inteligentes, existen gran cantidad de proyectos desarrollados desde las APP y en América Latina se presentan varios ejemplos de buenas prácticas en ámbitos como transporte, energías limpias y gobernanza. Desde el Instituto Centroamericano de Administración Pública, ICAP, se trabajan aspectos que contribuyen a la correcta planificación, ejecución y ajustes de las iniciativas gubernamentales que buscan la creación de ciudades inteligentes.
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Zambrano -Mercado, Ronal Aníbal, Helmer Muñoz - Hernández, Cristian Camilo Brito - Aleman, and Angie Patricia Caro - Florez. "Gestión financiera en planes de ordenamiento territorial como herramienta de desarrollo urbano." Revista Científica Profundidad Construyendo Futuro 13, no. 13 (July 1, 2020): 31–38. http://dx.doi.org/10.22463/24221783.2577.

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Abstract:
El desarrollo de este artículo con base a una metodología descriptiva, de tipo documental, bajo un enfoque cualitativo, resalta la importancia de la gestión financiera en la formulación de Planes de Desarrollo y de Ordenamiento territorial en los entes territoriales, como instrumentos que derivan el desarrollo urbano de los mismos. Con ello, se resalta la correcta planificación, así como manejo contable por medio de sistemas contables adecuados, que posteriormente permitirán la correcta gestión financiera, en pro de planes de ordenamiento sostenibles. Con base a ello, se precisa el objetivo general de; establecer cómo la gestión financiera en los planes de ordenamiento territorial funciona como una herramienta de desarrollo urbano evaluando. Esto a partir del estudio de la viabilidad de su consecución y la asignación de recursos financieros. Esto, teniendo en cuenta que ésta, permite la construcción de instrumentos financieros que son apoyo e insumos para la elaboración y ejecución de los Planes de Desarrollo y de Ordenamiento Territorial. Instrumentos como el Plan Operativo Anual de Inversiones, el Marco Fiscal a mediano Plazo y demás planes financieros, así como la disposición de políticas públicas que impulsen esta planeación consecutiva, que permita la proyección de los recursos financieros disponibles en la entidad territorial para la ejecución de programas y proyectos de manera que estos que ejecuten eficientemente y generando un beneficio común.
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Betancur, Diego Fernando, Nelly Rocío La Rotta, Santiago Toro, and Luz Dary Valderrama Charry. "Herramientas para evaluar la gestión de residuos hospitalarios." Cultura del cuidado 14, no. 2 (December 11, 2018): 5–15. http://dx.doi.org/10.18041/1794-5232/cultrua.2017v14n2.4607.

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Abstract:
Los residuos hospitalarios tienen un impacto directo sobre la salud pública y el medio ambiente puesto que son portadores de enfermedades e infecciones. El pensamiento ecológico y los nuevos parámetros de la ciencia verde obligan a implementar medidas que reduzcan el riesgo de infección y el impacto negativo en el medio ambiente. Expertos aseguran que los productos y las tecnologías utilizados en el sistema de salud han contribuido al deterioro del medio ambiente por la producción de grandes cantidades de sustancias peligrosas. A pesar de que existen varios modelos y normativas para la correcta gestión de residuos hospitalarios, se hace necesario generar herramientas para la evaluación de las prácticas en torno al tratamiento de los residuos clínicos desde el momento de su generación hasta los residuos de acuerdo a los lineamientos establecidos.
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Umaña Alpízar, Raquel. "La gestión de documentos en las instituciones de educación superior: de un proceso operativo a un proceso estratégico." Legajos. Boletín del Archivo General de la Nación 8, no. 06 (April 1, 2015): 79–93. http://dx.doi.org/10.31911/bagn.2015.8.06.124.

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Abstract:
Este artículo presenta la historia y los avances en la aplicación de las buenas prácticas de gestión documental en las instituciones de educación superior en Costa Rica, producto de los cambios en la gestión universitaria por la implantación de la administración electrónica, como componente fundamental para la correcta implantación de la UDigital.
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Bompiani, Adriano. "Caratteristiche delle comunità terapeutiche e norme per il corretto comportamento degli operatori." Medicina e Morale 43, no. 2 (April 30, 1994): 231–72. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1020.

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Abstract:
L'importanza crescente delle comunità terapeutiche (CT) nella lotta alla tossicodipendenza nell'ultimo decennio in vari paesi ha spinto l'Autore, nell'articolo, a riflettere sulle tipologie di CT nella individuazione di quei comportamenti corretti che devono vigere al loro interno. In Italia, infatti, pur essendo stato riconosciuto alle CT un ruolo di enti ausiliari delle strutture pubbliche deputate all'assistenza dei tossicodipendenti, non esiste tuttora una normativa che ne regolamenti la tipologia, l'ordinamento interno, le caratteristiche della gestione e le verifiche del funzionamento. Dopo avere brevemente tracciato la cronistoria delle CT per poi illustrarne le caratteristiche - senza dimenticare lo sviluppo dei Servizi pubblici per le tossicodipendenze {SERT) -, si argomenta sulle dimensioni ed i criteri operativi dell'attività psicoergoterapica che si svolge all'interno delle CT. Sul personale operante all'intemo delle CT l'Autore analizza le motivazioni e l'idea di comunità nel pensiero dei loro "fondatori". Vengono così individuate delle Linee comuni ai diversi metodi adottati nelle CT: !'"educazione alla vita"; la personalizzazione del programma di riabilitazione; il rifiuto di ogni imposizione e violenza; la condivisione delle responsabilità, anche attraverso il lavoro come strumento formativo della personalità. E' ancora aperto, invece, il problema della valutazione dei risultati ottenuti nelle CT. L'articolo si conclude con le linee-guida approvate nell'aprile 1993 dagli operatori di CT e SERT nel Comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga in Italia. Pur non essendo vincolante, tale documento rappresenta uno sforzo di consapevolezza dei problemi in gioco ed un impegno morale degli operatori su validi principi etici nella lotta alla tossicodipendenza.
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Mosquera Laverde, William, Luisa Rojas Melo, and Camilo Maurcio Grillo Torres. "Resultados sobre la relación entre la toma de decisiones, la comunicación y el manejo de las TIC en Pymes del sector industrial." Ingeniería Solidaria 9, no. 16 (January 15, 2014): 109–18. http://dx.doi.org/10.16925/in.v9i16.664.

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Abstract:
En el presente artículo se desarrolla una reflexión sobre algunos aspectos gerenciales débiles, en especial la comunicación organizacional y el manejo de las tic en las Pymes, por medio de una investigación de tipo cualitativo exploratorio de como las Pymes enfrentan los desarrollos tecnológicos y los emplean en la toma de decisiones, y con los resultados obtenidos se plantean las posibles gestiones correctas a implementar en la empresa y las estrategias a diseñar para afrontar los TLC vigentes. Por último, se presentan las ventajas de ser eficiente comunicacionalmente a través del desarrollo e implementación de medidas operativas e informáticas, mostrando algunas herramientas de gestión que se deben adoptar para mejorar productividad en Colombia.
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Álvarez Villanueva, Enrique. "La pregunta correcta: cuestiones sobre la inteligencia artificial." Eikasía Revista de Filosofía, no. 107 (June 1, 2022): 263–80. http://dx.doi.org/10.57027/eikasia.107.306.

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Abstract:
La llegada de inteligencias artificiales ―que acompañen a las personas vulnerables e incluso sean nuestros amigos y amantes, por ejemplo― es cada vez menos un sueño lejano, por lo que muchas de estas cuestiones éticas han de plantearse en un horizonte temporal a medio plazo, entre los problemas actuales y la hipotética llegada de la inteligencia artificial general. Plantearse las cuestiones correctas es una labor muy complicada en general, y más si cabe en el campo de la inteligencia artificial, lleno de declaraciones y anuncios rimbombantes por parte de expertos, conspiraciones y miedos basados en las historias de ciencia ficción y un temor bien fundado a la luz del creciente número de escándalos causados por las malas prácticas de los proveedores de servicios a la hora de gestionar los datos que extraen de nuestra actividad en la red. La intención del presente trabajo es exponer una serie de problemas cuyo tratamiento normalmente queda en un segundo plano en la bibliografía a favor de otros debates, con el fin de contribuir a una visión más informada y crítica de la tecnología que parece que está por llegar para combatir el escepticismo basado en creencias de ciencia ficción y despertar un escepticismo bien informado.
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Hernández-Hernández, Jesús, Raúl H. Palacios, and Felipe Núñez-Cárdenas. "Procesos de la administración de TI." Ciencia Huasteca Boletín Científico de la Escuela Superior de Huejutla 11, no. 21 (January 5, 2023): 34–35. http://dx.doi.org/10.29057/esh.v11i21.10132.

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Abstract:
En este trabajo, se presenta un organizador gráfico donde se muestran los procesos de administración en las unidades informáticas. Es decir, el procesamiento de información, procedimientos, categorías y las formas de operar en cuestión a la administración. Estos procesos representan la parte más importante para gestionar las TICs en una empresa. Así mismo, se incluyen estándares y procedimientos para el funcionamiento correcto de centros de procesamiento de datos para la estabilidad, eficiencia y confiabilidad de estos para promover el control total en estos entornos.
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Rubio Rodriguez, Rolando, Julio Barón Velandia, and Carlos Enrique Montenegro Marin. "AGENTES DE SOFTWARE APLICADO A GESTIÓN DE REDES BASADA EN WEB." Redes de Ingeniería 4, no. 2 (April 26, 2014): 108. http://dx.doi.org/10.14483/2248762x.5929.

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Abstract:
Los dispositivos que ofrecen acceso inalámbrico a servicios de red exigen un constante seguimiento por parte de profesionales en redes para garantizar su correcta operación, en este documento se presenta el diseño y desarrollo del conjunto de componentes que facilitan las funciones de monitoreo de dispositivos de red para garantizar al usuario una adecuada experiencia de navegación desde clientes inalámbricos. El estado del dispositivo que provee servicios de navegación es monitoreado mediante agentes que registran los eventos de interés y envían la información al módulo de gestión el cual permite la interacción mediante interfaces y protocolos Web, liberando al administrador de las tareas de revisión presencial de cada uno de los dispositivos instalados.
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Guerrero Bejarano, María Auxiliadora. "La Gestión del Conocimiento en las Empresas, su importancia y dependencia del Estilo del Liderazgo de la Alta Gerencia." INNOVA Research Journal 1, no. 1 (January 28, 2016): 1–7. http://dx.doi.org/10.33890/innova.v1.n1.2016.2.

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Abstract:
Este estudio analiza la importancia de la gestión del conocimiento dentro de las empresas y como este puede ser influido por los líderes. El concepto del conocimiento empresarial encierra procesos, desarrollo de productos y todos los aspectos que hacen parte del Know How empresarial, ahí­ radica la importancia de su correcta gestión y evolución.
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Casalilla, Bartolomé Yun. "Economía moral y gestión aristocrática en tiempos del Quijote." Revista de Historia Económica / Journal of Iberian and Latin American Economic History 23, S1 (March 2005): 45–68. http://dx.doi.org/10.1017/s0212610900012234.

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Abstract:
RESUMENEste artículo postula el estudio conjunto de las historias intelectual y económica. Las representaciones mentales afectan a las decisiones y variables económicas, al tiempo que las realidades económicas influyen en la evolución de las ideas. Esto se ilustra con el caso de la nobleza castellana y su gestión de los patrimonios. Ésta venía determinada en gran parte por la «economía moral» del grupo, que venía a justificar su lugar privilegiado en la sociedad. Sin embargo, en la Edad Moderna nuevas ideas y dificultades económicas erosionaron esos conceptos y actitudes, conduciendo a un creciente interés de los nobles por una gestión eficiente de sus propiedades. El delicado equilibrio entre ganancia y prestigio –a su vez un medio indirecto de conseguir riqueza–, así como la omnipresen-cia de preocupaciones religiosas, obstaculizan la correcta visión de la situación real y de su evolución, no por ello menos necesaria.
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Gallardo, Leonor, and Jorge Garcia-Unanue. "Los datos, las analíticas y la digitalización como claves del futuro en la Gestión Deportiva pública y privada." Comunicación y Hombre, no. 16 (March 11, 2020): 133–49. http://dx.doi.org/10.32466/eufv-cyh.2020.16.586.133-149.

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Abstract:
En este artículo se presentan los resultados de dos estudios de investigación sobre el desarrollo competencial y las tendencias en el ámbito de la Gestión Deportiva. En el primero de ellos se compara el nivel de implementación de las herramientas de gestión entre servicios deportivos públicos y privados. En el segundo se analiza las competencias actuales y futuras para la correcta gestión de servicios deportivos.
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Del Río-Cortina, Jorge Luis, Diego Cardona -Arbeláez, and Abel Guacarí-Villalba. "Responsabilidad social empresarial y construcción de la marca: una nueva mirada a las estrategias de gestión." REVISTA DE INVESTIGACIÓN, DESARROLLO E INNOVACIÓN 8, no. 1 (December 6, 2017): 49. http://dx.doi.org/10.19053/20278306.v8.n1.2017.7370.

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Abstract:
La Responsabilidad Social Empresarial, RSE, se ha estudiado principalmente desde una perspectiva de desempeño financiero; de aquí que haya poco desarrollo entorno a la relación que existe entre la RSE y el proceso de construcción de marca, denominado Branding. El branding es importante como estrategia para generar efectos positivos en las empresas. Este artículo realiza una aproximación a esta discusión, aportando elementos que permiten entender cómo desde La responsabilidad social empresarial se puede gestionar la marca de las empresas, de modo que se generen estrategias que impacten positivamente la organización a todo nivel. Los hallazgos denotan que una adecuada gestión de la RSE, combinada con la gestión correcta de la marca puede tener incidencia en el crecimiento y en la rentabilidad de las empresas.
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Flores-Ramírez, Rony. "La gestión organizacional y su importancia para el correcto desempeño institucional." Revista Amazónica de Ciencias Económicas 2, no. 1 (January 20, 2023): e497. http://dx.doi.org/10.51252/race.v2i1.497.

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Abstract:
Las organizaciones e instituciones enfrentan grandes retos para su correcto desempeño, es por ello que existen varias aristas por trabajar, desde los sistemas de producción, hasta el manejo adecuado de todo lo que involucra la gestión organizacional. Uno de esos factores tiene que ver con los recursos humanos, quienes son finalmente los encargados de lograr los objetivos empresariales, y cuyos resultados tendrán que ver con impactos socioculturales, ambientales, económicos e inclusive políticos.
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Cárdenas Matute, Jorge Cristian, Javier Bernardo Cabrera Mejía, and Jorge Lugo García. "DESARROLLO DE UN MODELO EXPERTO BASADO EN LÓGICA DIFUSA PARA LA GESTIÓN DE TECNOLOGÍAS DE LA INFORMACIÓN." MQRInvestigar 6, no. 3 (August 12, 2022): 496–523. http://dx.doi.org/10.56048/mqr20225.6.3.2022.496-523.

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Abstract:
En la presente investigación se utilizó la teoría de lógica difusa para establecer un modelo deun sistema experto que ayude a la toma de decisiones en la gestión de TI. Los resultadosencontrados en la investigación son: generación de un modelo sistema experto utilizando elmétodo propuesto minmax. Finalmente se concluye que, con el modelo generado nos permitereducir el número de variables a considerar, de acuerdo al nivel de importancia correlacional,para una mejor y correcta gestión de TI.
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Porlles Loarte, José Angel. "FLUJO DE FONDOS: PODEROSA HERRAMIENTA DE GESTIÓN EN LOS NEGOCIOS (PARTE II)." Gestión en el Tercer Milenio 8, no. 16 (December 30, 2005): 53–62. http://dx.doi.org/10.15381/gtm.v8i16.9376.

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Abstract:
En la primera parte de esta Serie Flujo de Fondos se incidió en el marco conceptual de los diferentes enfoques de construcción del Estado de Movimiento de Fondos. En esta segunda parte se procede al análisis del impacto y la conexión de las diversas cuentas del Balance General y del Estado de Resultados (EPG) en el Estado de Movimiento de Fondos, para su correcta interpretación y entendimiento de los cambios, obteniendo así información vital que contribuye a un mejor análisis financiero de lo ocurrido con el origen y usos de fondos, así como su impacto en la estructura financiera de la empresa. El manejo sistemático y reflexivo de esta herramienta de análisis potenciará a los profesionales vinculados en la toma de decisiones gerenciales.
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