Academic literature on the topic 'Conversazionali'

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Journal articles on the topic "Conversazionali"

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Coppola, Cristina, Antonio Iannaccone, Monica Mollo, and Tiziana Pacelli. "Interazioni conversazionali, manipolazioni linguistiche e emergenza di abilità logiche in attività matematiche." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 9 (May 27, 2021): 9–31. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.1.

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Abstract:
In questo lavoro, in accordo con la prospettiva vygotskiana e focalizzando su alcuni aspetti della logica matematica, viene presentata una riflessione derivante da un insieme di ricerche che esplorano le relazioni tra linguaggio e sviluppo di abilità logiche. Si descrive la progettazione/implementazione di un dispositivo educativo, articolato in attività linguistico-manipolative realizzate in classi quarte di scuola primaria. Le attività si basano sulla costruzione e manipolazione di un linguaggio simbolico, socialmente condiviso, nato per far muovere un “bambino-robot” in una stanza. L’analisi qualitativa degli scambi sociali e del contenuto delle interviste di esplicitazione ha permesso di evidenziare come, attraverso il confronto dei diversi punti di vista, i bambini realizzano un processo dinamico di costruzione e negoziazione di significati matematici. In particolare, sono presentati alcuni temi comuni emersi dalle interviste che mostrano le modalità di elaborare le attività da parte dei bambini, collegate ad aspetti interindividuali e intraindividuali.
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Pauletto, Franco, and Biagio Ursi. "”Eh ciò, Sergio el xe stà anca sfortunà”." Cuadernos de Filología Italiana 28 (July 15, 2021): 131–61. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.72116.

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Abstract:
Basato sui principi teorici e metodologici dell’analisi della conversazione, questo studio descrive gli usi in interazione di ciò ([ʧɔ]), un segnale discorsivo presente in diverse varietà italo-romanze ancora ampiamente diffuse in Veneto, ma frequente anche nell’italiano regionale parlato in quest’area. I dati provengono da telefonate informali e da conversazioni in famiglia, in italiano e in dialetto trevigiano ([trevi'zaŋ]). I risultati preliminari mostrano che ciò (dalla forma imperativa del verbo veneto ciór / tór / tòr ([ʧor] / [tor] / [tɔr], ‘prendere’) è usato principalmente all’inizio del turno di parola, spesso preceduto da altre particelle. Tuttavia ciò si trova spesso all’interno e, in un numero limitato di casi, anche alla fine del turno. Dal punto di vista sequenziale, nei nostri dati la presenza di ciò è riscontrabile in maniera pressoché esclusiva in turni di risposta. Questo studio dimostra che un approccio metodologico di tipo analitico conversazionale può dare un utile contributo alla comprensione non solo di strutture e fenomeni caratteristici del parlato ma anche delle complesse relazioni esistenti tra varietà linguistiche diverse in Italia.
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Malebranche (book author), Nicolas de, Alfonso Ingegno (book editor), Luisa Andrini (book translator), and Jean-Claude Margolin (review author). "Conversazioni cristiane." Renaissance and Reformation 36, no. 3 (January 1, 2000): 108–9. http://dx.doi.org/10.33137/rr.v36i3.8649.

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Jeannet, Angela M., and Annamaria Moneti. "Conversazioni in italiano." Italica 65, no. 1 (1988): 41. http://dx.doi.org/10.2307/478734.

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Raimondi (book author), Ezio, Davide Rondoni (book editor), and Alessandro Martini (review author). "Conversazioni. Una speranza contesa." Quaderni d'italianistica 19, no. 1 (April 1, 1998): 159–63. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v19i1.9625.

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Bommarito, Laura R., and Rita Franceschini. "Riflettere sull'interazione. Un'introduzione alla metacomunicazione e all'analisi conversazionale." Italica 75, no. 4 (1998): 599. http://dx.doi.org/10.2307/479617.

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Fatigante, Marilena, Cristina Zucchermaglio, Francesca Alby, and Mariacristina Nutricato. "La struttura della prima visita oncologica: uno studio conversazionale." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (January 2021): 53–77. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-001005.

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Abstract:
La prima visita in oncologia è un evento istituzionale (Drew e Heritage, 1992) altamente complesso sia per medico che per paziente e accompagnatori coinvolti. Il lavoro presenta uno studio conversazionale su un corpus di prime visite oncologiche volto all'esame delle distinte fasi che compongono questo evento. Il corpus di dati è costituito da 36 video registrazioni di visite oncologiche, condotte da due oncologi senior in due differenti ospedali romani. Lo stu-dio aderisce alla prospettiva teorico-metodologica dell'Analisi Conversazionale (Schegloff, 2007), in particolare applicata al contesto medico (Heritage e Maynard, 2006). A partire da indicatori empirici discorsivi e multimodali, sono state identificate 8 fasi attraverso le quali, con diverse durate e complessità, si realizza la visita oncologica: Apertura, Anamnesi, Presentazio-ne della malattia, Stadiazione, Indicazione di trattamento, Prescrizioni e Chiusura. L'analisi qualitativa mostra come paziente e accompagnatore si orientino ai passaggi tra fasi distinte, cooperando con il medico ad assolvere la specifica agenda di attività della visita. Sono discusse le implicazioni dello studio per la ricerca e la comprensione delle forme di partecipazione e strategie di empowerment disponibili ai pazienti per fronteggiare la complessità comunicativa dell'incontro con l'oncologo e ridurre possibili stati d'ansia che si associano a questo evento.
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Everri, Marina, and Luisa Molinari. "Le voci degli adolescenti nelle conversazioni familiari." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (September 2013): 18–25. http://dx.doi.org/10.3280/mg2013-003002.

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Özdural, Alpay. "Omar Khayyam, Mathematicians, and "Conversazioni" with Artisans." Journal of the Society of Architectural Historians 54, no. 1 (March 1, 1995): 54–71. http://dx.doi.org/10.2307/991025.

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Abstract:
The main purpose of this article is to substantiate the proposition that mathematicians and architect-artisans had collaborated through special meetings, called conversazioni in the text, for the application of geometry to architecture in the Islamic world. A meeting reportedly attended by Omar Khayyam furnishes convincing evidence for this proposition. The study expands on the untitled treatise written by Omar Khayyam as a response to a question raised at this meeting. The treatise is about a problem that concerns an ornamental pattern, the story of which can be traced in two other works on geometry: Abu 'l-Wafa' al-Buzajani's book, What the Artisan Requires of Geometric Constructions, and an anonymous Persian treatise on ornamental geometry, On Interlocking Similar or Corresponding Figures. While these three works are analyzed in the article, the wider implications of the collaboration between mathematicians and artisans concerning the field of architecture are discussed.
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Aroldi, Piermarco. "L'arte della conversazione. per un approccio conversazionale ai social network." SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 2 (November 2014): 109–25. http://dx.doi.org/10.3280/sp2014-002007.

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Dissertations / Theses on the topic "Conversazionali"

1

PERNA, Ilenia Serena. "Le parole dell'incontro. Dinamiche interazionali e procedure conversazionali dell'essere straniero nel gruppo classe." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2011. http://hdl.handle.net/11695/66300.

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Abstract:
Il lavoro di tesi focalizza l’attenzione sulle prime fasi di inserimento di un bambino straniero, di nazionalità cinese, in un contesto classe in cui sia per le insegnanti che per gli alunni questa rappresenta la prima esperienza di scambio interculturale. In particolare, la ricerca indaga come la presenza della diversità di cui l’alunno è portatore modifichi e influenzi le dinamiche interazionali tipiche del contesto classe, causando una vera e propria ricostruzione del setting originario. La classe interculturale, difatti, rappresenta il luogo in cui si realizza una situazione di doppia asimmetria relazionale tra nativo - non nativo e tra insegnante - alunno. Partendo dunque dal presupposto secondo cui tale interazione è prototipicamente asimmetrica (Orletti, 2000) e, ancora, che la figura dell’interlocutore nativo si sostanzi in una posizione di minore potere conversazionale, sono state analizzate le soluzioni adottate dai vari partecipanti alla situazione comunicativa (insegnante, gruppo dei pari, alunno straniero, mediatore linguistico), vere e proprie strategie comunicative che hanno contribuito a favorire e mantenere l’interazione, quantomeno diminuendo fraintendimenti ed “incidenti” di percorso. Inoltre l’attenzione di focalizzare l’analisi sull’interazione con un alunno di nazionalità cinese non è stata casuale poiché sono davvero pochi gli studi condotti su apprendenti di lingua cinese in un contesto di scuola primaria mentre abbondano quelli effettuati su apprendenti sinofoni di italiano L2 nei successivi gradi di istruzione (in particolar modo scuole secondarie superiori e università) e, in secondo luogo, per verificare se la particolarità della cultura di provenienza potesse dar luogo a conferme o smentite già annunciate in letteratura. La ricerca si avvale di una metodologia qualitativa che utilizza l’approccio della Conversation Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): sono state effettuate circa 60 ore di videoregistrazione, debitamente trascritte, durante un intero anno scolastico. Sul piano teorico si è fatto riferimento agli studi dell’interazionismo simbolico e della teoria dell’interazione sociale con particolare riferimento alla sociologia di Goffman e Garfinkel, ma non mancano riferimenti al costruttivismo sociale (Berger e Luckmann, Schütz), alla sociolinguistica pragmatica e agli studi più recenti sulla comunicazione interculturale (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).
The present work focuses on the first phases of including a foreign Chinese student in the institutional setting “classroom” where the intercultural talk-in interaction is seen as a very new experience by both teachers and students. Research particularly investigates how the several Chinese student’s varieties influence and change the system dynamics, which are typical of such a setting, by causing a real redevelopment of the original setting. In consequence of that, the intercultural classroom represents the place where a double asymmetrical relationship takes place, the first one among native and non - native speakers, the second one between the teacher and the student. By basing on this particular assumption, according to whom such an interaction is prototypically asymmetric (Orletti, 2003) and, moreover, the figure of the native partner results in a weaker position in the conversational turn, the several solutions adopted by the different participants of such a conversation have been here analysed, as well as the real communication strategies, which help to support and maintain the interaction, at least by lowering the degree of misunderstanding or snags. Furthermore, the choice of focusing on the analysis of the interaction with a Chinese speaker student as a participant of classroom conversation hasn’t been made by chance: on the one hand there are very few studies on Chinese native language learners in the setting “primary school”, whereas there are too much research on L2 Italian Chinese native learners in other settings, such as “high schools” or “universities”; on the other hand research have been carried out to verify/check if the varieties of one’s own cultural background could confirm or deny the previous theories of literature. Research make use of the typical qualitative approach of the Conversational Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): the experimental part of this work is made up of 60 hours of video recordings, duly transcribed, for a whole school year. Concerning the theoretical part, the studies on the symbolic interactionism and the theory of social interaction have been taken into account with particular reference to Goffman and Garfinkel’sociological studies, but there are also many references to the social constructionism (Berger and Luckmann, Schütz), the pragmatics and sociolinguistics and to the new studies on the intercultural communication (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).
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IZZO, EMANUELA. "SEQUENZE CONVERSAZIONALI TRA INSEGNANTI E BAMBINI IN UN CONTESTO MULTILINGUE DI SCUOLA DELL’INFANZIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/170823.

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Abstract:
Diversi studi condotti tra insegnanti di scuola dell’infanzia e bambini in piccolo gruppo, hanno mostrato l’utilità della conversazione per incentivare lo sviluppo del linguaggio e una miglior crescita cognitiva. Questo studio si è occupato di investigare gli interventi a cui gli insegnanti di scuola dell’infanzia ricorrono per gestire momenti di conversazione con un piccolo gruppo di bambini, in un contesto scolastico multilingue. Inoltre si è considerata la relazione tra gli effetti degli interventi degli insegnanti e l’emergere di ragionamenti condivisi tra i bambini all’interno di sequenze. Da ultimo, questo studio ha esaminato la 7 partecipazione dei bambini bilingue all’interno delle sequenze di co-costruzione del discorso. Dieci insegnanti sono state videoregistrate mentre conversavano con bambini italiani e bilingue, con un’età compresa tra i 3 e i 5 anni. Tutte le conversazioni sono state trascritte ricorrendo ai criteri usati da Pontecorvo e Fasulo (1999). Con l’obiettivo di comprendere più a fondo alcune dinamiche, sono stati utilizzati altri strumenti per la raccolta dei dati: questionari, note di campo, interviste. Una prima analisi quantitativa è stata condotta sugli interventi delle insegnanti all’interno delle conversazioni, sull’emergere di sequenze di co-costruzione del ragionamento da parte dei bambini e sulla partecipazione dei bambini italiani e bilingue all’interno di queste sequenze. In seguito, a partire dai risultati dell’analisi quantitativa, è stata condotta un’analisi qualitativa sulle conversazioni. L’analisi quantitativa ha mostrato una relazione tra gli interventi degli insegnanti e l’emergere di sequenze di co-costruzione del discorso tra insegnante e bambini. Inoltre la partecipazione dei bambini bilingue all’interno di queste sequenze è risultata inferior a quella degli italiani. L’analisi qualitativa ha fatto emergere che gli insegnanti promuovono la partecipazione dei bambini mostrando un interesse autentico per le loro parole. Questo aspetto è collegato a un’attenta e consapevole valutazione delle domande da rivolgere ai bambini e con la scelta di ricorrere a interventi a specchio. Infine è risultato importante supportare i ragionamenti dei bambini creando dei collegamenti tra i loro interventi e usando i loro contributi per guidare la conversazione.
Different studies suggested that conversations between preschool teachers and small groups of children improve language development and cognitive growth. The current study investigated the interventions of preschool teachers to manage conversations with a small group of children in a multilingual context. Moreover, it also investigated the relationship between teachers' interventions and children's co-construction of reasoning, within sequences. Finally, it focused on bilingual children participations during the co-constructional sequences. Ten teachers were video recorded while conducting conversations with Italian and bilingual children aged 3 to 5 years old. All conversations were transcribed using Pontecorvo Fasulo’s (1999) criteria. In order to understand better some dynamics, other collecting data instruments were used: questionnaire, field notes, and interviews. A first quantitative analysis was conducted on teacher’s interventions in conversations, children's co-construction of reasoning within sequences, and Italian and bilingual children's participation during these sequences. Afterwards, starting from quantitative results, a qualitative analysis on conversations was computed . The quantitative analysis indicated a relationship between teacher’s interventions and the emergence of children-teacher co-constructional sequences . Furthermore, bilingual children were found to participate within these sequences less frequently than Italian children. Qualitative analyses suggested that teachers promoted children’s participation by showing an authentic interest in their speech. This was related with a conscious choice of what and how to ask questions, and with teachers' responsiveness by doings things like mirror talk and revoicing. At last, it emerged the importance of supporting children's discourse by connecting their interventions and using their contributions to guide conversations.
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Russo, Camilla. "Metafore cristallizzate, implicature “fabbricate” ed implicature “mancate”: analisi di alcuni aspetti delle implicature conversazionali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13741/.

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Abstract:
All’interno di questa tesi mi propongo, dopo una breve introduzione del linguista e filosofo H. P. Grice e del concetto di implicatura conversazionale da lui elaborato, di osservare e commentare, attraverso vari esempi, sia quelle espressioni linguistiche ormai cristallizzate (in cui dunque non “scatta” più l’implicatura), che quei casi in cui (per motivi che esporrò in seguito) la comunicazione non avviene con “successo”.
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Pecorelli, Margherita. "Studio e sviluppo di interfacce conversazionali a supporto di persone con disabilità: un prototipo integrato su Alexa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20473/.

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Abstract:
Negli ultimi anni si è assistita ad un'evoluzione sul modo in cui l'uomo interagisce con la macchina. Da interazioni di tipo meccanico facenti uso di tastiera e mouse si è prima passati all'utilizzo di schermi sensibili al tatto e più recentemente alla possibilità di poter comunicare oralmente con dispositivi elettronici. In questo lavoro si considerano le interfacce conversazionali con particolare riferimento al modo in cui esse potrebbero migliorare la vita di persone affette da disabilità. Si inizia analizzando in primis le tecnologie esistenti che consentono di realizzare interfacce conversazionali, per poi focalizzarsi su una delle più diffuse: Amazon Alexa. Viene in seguito realizzato un prototipo di assistente virtuale da posizionare all'ingresso del Campus Universitario di Cesena la cui funzione primaria è assistere gli utenti, fungendo da punto informazioni. Lo scopo del prototipo è quello di esplorare se questi nuovi modi di interazione uomo-macchina siano idonei per migliorare l'esperienza quotidiana di utenti con e senza disabilità. A tal fine, nel prototipo si sono integrate funzionalità di ricerca informazioni circa la struttura fisica del luogo, gli eventi in esso disponibili e i servizi erogati dalla struttura. Il lavoro discute le fasi di raccolta dei requisiti, progettazione dell'architettura, design di dettaglio e affronta anche aspetti implementativi. A seguito della realizzazione pratica del prototipo, il suo funzionamento è stato sottoposto a test, tramite utilizzo ed interviste ad utenti. I test hanno dato un esito generalmente positivo ed hanno evidenziato alcune limitazioni correnti sia del prototipo che della piattaforma che ne consente il funzionamento. Il lavoro si conclude quindi con una discussione circa i possibili sviluppi futuri da apportare al prototipo e, più in generale, sulle prospettive future degli assistenti virtuali.
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RAVICCHIO, FABRIZIO. "CPIAbot: un agente conversazionale per l’alfabetizzazione in italiano L2 di adulti analfabeti o debolmente scolarizzati." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1081056.

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Abstract:
Il dibattito sull’analfabetismo in Italia, fenomeno considerato residuale grazie alla scolarizzazione degli anni ’60-’70, si è riacceso in seguito ai recenti flussi migratori, che hanno visto l’arrivo di migranti adulti con scarsa o nulla scolarizzazione. Le risposte dei territori a questo fenomeno sono molteplici, sia sul versante informale sia sul versante formale. I Centri Provinciali per l’Apprendimento degli Adulti – CPIA, istituti dipendenti dal Ministero dell'Istruzione, ad esempio, forniscono percorsi nei quali lo sviluppo della competenza comunicativa, componente necessaria per il conseguimento della certificazione di livello A2, viene affiancato da interventi che mirano a colmare lacune riguardanti le abilità strumentali. All’interno di questi percorsi, le tecnologie digitali possono offrire un valido supporto, ma occorre tenere conto di due aspetti fondamentali: l'implementazione di sistemi accessibili ad un pubblico di analfabeti e lo sviluppo di risorse che supportino gli obiettivi previsti dagli strumenti metodologici di riferimento. In tale scenario, dunque, nasce il progetto che ha portato alla realizzazione di CPIAbot, un agente conversazionale ideato per supportare la didattica all’interno dei corsi di italiano L2, livello PreA1/A1, offerti dai CPIA genovesi coinvolti nella sperimentazione. Nello specifico, questa glotto-tecnologia, rivolta ad un segmento ancora poco battuto dai software didattici, si propone di stimolare l’utilizzo della lingua d’arrivo all’interno delle lezioni d’aula e nell’extra-scuola, nonché di supportare i docenti nella personalizzazione della didattica. Per comprendere l’aderenza ai bisogni del contesto e agli obiettivi individuati, inoltre, la tecnologia è stata sperimentata all’interno di un CPIA, per dare risposta alle seguenti domande di ricerca: • CPIAbot può supportare la didattica ibrida in classi di apprendenti adulti analfabeti o debolmente scolarizzati, favorendo il raggiungimento degli obiettivi previsti dal sillabo di riferimento? • In quali ambiti e con quali modalità CPIAbot è stato utilizzato dai docenti? Quale rappresentazione restituiscono gli insegnanti, in relazione all’integrazione dello strumento nella loro didattica? • Quali sono le caratteristiche dell’utilizzo di CPIAbot da parte degli studenti adulti analfabeti, all’interno della didattica ibrida? La sperimentazione ha restituito un quadro articolato. L’agente conversazionale, infatti, è stato utilizzato prevalentemente come tutor per l’esercitazione individuale delle abilità strumentali, meno come strumento per esercitare la competenza comunicativa all’interno di situazioni simulate. L’uso di CPIAbot, inoltre, è avvenuto prevalentemente nelle lezioni d’aula, mentre il suo supporto all’ibridazione tra l’apprendimento formale e informale è rimasto in secondo piano. Data la complessità della tecnologia realizzata, tuttavia, un’analisi più approfondita del legame tra le differenti risorse in esso integrate, come l’interfaccia vocale o le caratteristiche agentive del sistema, e i risultati emersi dalla ricerca permette di ipotizzare il contributo che gli agenti conversazionali possono offrire all’alfabetizzazione in L2 di migranti adulti.
The debate on illiteracy in Italy, which was considered a residual phenomenon thanks to the schooling of the 1960s and 1970s, has been rekindled following recent migration flows, which have seen the arrival of adult migrants with little or no schooling. The responses of the territories to this phenomenon are manifold, both on the informal and on the formal side. The Provincial Centres for Adult Learning (CPIA), institutes dependent on the Ministry of Education, for example, provide pathways in which the development of communicative competence, a necessary component for obtaining A2 level certification, is accompanied by interventions aimed at filling gaps in instrumental skills. Within these paths, digital technologies can offer valuable support, but two fundamental aspects must be taken into account: the implementation of systems accessible to an illiterate public and the development of resources that support the objectives set by the methodological tools of reference. The project that led to the creation of CPIAbot, a conversational agent designed to support the teaching of Italian L2 courses, PreA1/A1 level, offered by the CPIAs in Genoa involved in the experiment, was born in this scenario. Specifically, this glotto-technology, which is aimed at a segment that is not yet well covered by educational software, aims to stimulate the use of the target language in classroom and extracurricular lessons, as well as to support teachers in the personalisation of teaching. In order to understand its adherence to the needs of the context and to the objectives identified, the technology was tested within a CPIA, in order to answer the following research questions: - Can CPIAbot support hybrid teaching in classrooms of illiterate or weakly schooled adult learners, fostering the achievement of the objectives set out in the reference syllabus? - In what areas and in what ways has CPIAbot been used by teachers? What representation do teachers give in relation to the integration of the tool in their teaching? - What are the characteristics of the use of CPIAbot by illiterate adult learners in hybrid teaching? The experimentation returned an articulated picture. The conversational agent, in fact, was mainly used as a tutor for the individual practice of instrumental skills, less as a tool to practice communicative competence within simulated situations. The use of CPIAbot, moreover, occurred mainly in classroom lessons, while its support for the hybridisation of formal and informal learning remained in the background. Given the complexity of the technology implemented, however, a deeper analysis of the link between the different resources integrated in it, such as the voice interface or the system's agentive features, and the results that emerged from the research allows us to hypothesise the contribution that conversational agents can offer to adult migrants' L2 literacy.
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ZUCCA, MARIO. "The economics of Conversational Agents." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1006351.

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Abstract:
For many years software has been developed to automate the internal processes of a company. Over the years we have learned to measure the cost / benefit ratio linked to the introduction of new automation tools. We have also figured out how to define a strategy that allows introduction into the company by minimizing risks and maximizing returns. This implies the launch of initiatives aimed at preparing the organization for the changes that will be induced through the creation of new features. However, in the last period we are observing a constant growth in the demand for new automation models that can make the most of recent scientific advances made in the field of cognitive services. In recent years we have witnessed the introduction of new automation services for the processes borrowed from the experiences made in the field of robotics and adapted to more complex business models. With the advent of increasingly sophisticated cognitive services we can easily imagine how, by combining RPA tools with cognitive services, we can significantly extend the services that companies can offer. In fact, we can think of automating certain business processes by integrating cognitive services, allowing us to add a new dimension of intervention, allowing the system to interact using natural language. We can briefly define these new tools as conversational agents. There are already several concrete implementations of these technologies that are abandoning the field of research to try their hand at the industrial world. We are in fact witnessing a progressive spread of conversational platforms also in the consumer sphere. Some of the most concrete examples that have had an important commercial success are Google Home®, Alexa®, Siri®, Cortana® etc. Such a significant success that the concept of virtual assistant is cleared through. The main companies have begun the introduction of these technologies through the implementation of simple chatbots which, however, are changing the main way of interacting with customers through the progressive replacement of traditional call centers. However, many decision makers remain doubting about the claims surrounding the promised business value of the conversational platforms. Potential adopters must be informed about the true value and economic returns of the technological investments needed to introduce these new tools into organizations. In this work we want to define precisely what the conversational agents are and provide a solid economic model that allows to estimate what are the factors that influence the adoption of this technology and the economic returns of the investments.
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Cicoletti, Malmberg Eva. "Skulpturen Conversazioni : Essentiell form - Sofistikerade budskap." Thesis, Uppsala universitet, Konstvetenskapliga institutionen, 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-355950.

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Abstract:
This study consists of an analysis of the artwork Conversazioni, by the artist Oliviero Rainaldi. It is a monumental bronze sculpture  situated in Rome, Italy, portraying the pope John Paul II. The initiative for the monument honouring the late pope was taken for the official celebrations of his beatification in 2011. This contemporary artwork is executed in a stylized form with very few details. The study aims to put in evidence the multiple layers of meaning which can be found, in opposition to the visible simplicity of its shape. The major narrative context emerges through an in- depth investigation of possible interpretations. This pope had a well known devotion to the Virgin Mary, a character strongly connected with the concept of mercy, being mercifulness a characteristics of Cristian faith. The artist has expressed this concept by focalizing on the opened cloak of the pope referring to the Virgin of Mercy, a Marian model of medieval origin. Furthermore it is possible to find and interpret other biblical quotations.  The theoretical framework consists in the one built around the art historian Erwin Panofsky’s iconographical three-step method. Referring to Panofsky this study could best be classified as an iconological analysis since  the intrinsic meanings of  rather vague and complicated  symbolisms have been sought. The method has consisted in field studies of the sculpture and its context as well as literature studies in order to create a background for major comprehension of the subject. An interview with the author of the artefact has also been made.  The work became immediately heavily critiziced in mass media both because of its supposedly unflattering shape and the  lack of resemblance with the portrayed person. The debate came to the point where the artist agreed to modify it. The study contains opinions from both people and institutions collected from  italian newspaper articles written after the unveiling of the statue.  An attempt has been done to try to better understand the negative reception it received. The answers can only be suppositions. Nevertheless, some valid hypothesis can be formulated: contemporary artworks easily seem out of context in Rome since they are quite unfrequent; The pope’s statue is out of context twice, being one of its kind in a profane and in modern history anticlerical environment; the iconography is not easily readable for an average beholder, a circumstance that could contribute to the initial low grade of comprehension;  The statue doesn’t live up to people’s expectations of likeness; John Paul II  is not immediately recognizable which is experienced by the viewer as disturbing as it is dealing with an homage to a famous person. It seems though, that the appreciation of it, after overcoming the initial disappointment, generally has grown. A plausible theory is that the sculpture Conversazioni however, manage to visualize universally valid religious concepts such as mercifulness and protection, a welcoming gesture readable and perceptible to everyone.
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Maroni, Barbara. "Il silenzio e il ritmo conversazionale nell'interazione in classe." Doctoral thesis, La Sapienza, 2003. http://hdl.handle.net/11573/917509.

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Sasso, Greta. "Chat e Oggetti Intelligenti: Un'Interfaccia Conversazionale per l’Internet Of Things." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15589/.

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Abstract:
La tesi riguarda la progettazione e lo sviluppo di un sistema di integrazione delle Chat con gli Oggetti Intelligenti, dell'Internet Of Things. Si è sviluppato un sistema composto dal kit contenente le lampadine Philips Hue con cui l’utente abbia la possibilità di interagire tramite una chat di messaggistica mobile, come ad esempio Telegram o Facebook Messanger, utilizzando il linguaggio naturale per esprimere i propri desideri, intenzioni, come se stesse dialogando con un'altra persona. Si è quindi studiato e realizzato un diverso tipo di interfaccia per interagire con gli smart device sostituendo la necessità di utilizzare le diverse applicazioni fornite dalle aziende, migliorando notevolmente l'usabilità.
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Wojtowicz, Patryk. "La rivoluzione dei Chatbot: sviluppo di un sistema conversazionale in azienda." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15600/.

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Abstract:
L'evoluzione dei sistemi conversazionali ha permesso lo sviluppo di tecnologie in grado di rivoluzionare i processi aziendali. La tesi si propone come obiettivo quello di analizzare lo stato dell'arte e sviluppare un prototipo di chatbot che risponda ad un esigenza reale di un'azienda.
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Books on the topic "Conversazionali"

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Dossetti, Giuseppe. Conversazioni. Milano: In dialogo, 1994.

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Vassallo, Nicla. Conversazioni. Milano: Mimesis, 2012.

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3

Conversazioni sull'immigrazione. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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4

Borradori, Giovanna. Conversazioni americane. Roma: Laterza, 1991.

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5

1953-, Iovino Roberto, ed. Conversazioni musicali. Genova: Il melangolo, 2011.

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6

Conversazioni d'arte. Milan]: SEFER, 2015.

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7

Nicolas, Malebranche. Conversazioni cristiane. Firenze: L. S. Olschki, 1999.

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8

Carlassare, Lorenza. Conversazioni sulla Costituzione. 2nd ed. Padova: CEDAM, 2002.

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9

Plutarch. Conversazioni a tavola. Napoli: M. D'Auria, 1998.

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10

Conversazioni sulla Costituzione. [Padova]: CEDAM, 2011.

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Book chapters on the topic "Conversazionali"

1

Colella, Gianluca. "I costrutti condizionali conversazionali in italiano." In XXVe CILPR Congrès International de Linguistique et de Philologie Romanes, edited by Maria Iliescu, Heidi Siller-Runggaldier, and Paul Danler, 2–651. Berlin, New York: De Gruyter, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9783110231922.2-651.

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2

Händl, Claudia. "Il tedesco come lingua straniera nellʼalto Medioevo? La funzione pragmatica delle Glosse e conversazioni di Kassel." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 179–98. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.2018012.

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3

Russo, Michela, and Teresa Proto. "Interferenza germanica e frammentazione linguistica della Galloromania: modelli diglossici e bilinguismo nei Pariser (altdeutsche) Gespräche (Conversazioni di Parigi)." In Actas del XXVI Congreso Internacional de Lingüística y Filología Románica, edited by Emili Casanova and Cesáreo Calvo, 469–88. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783110300031.469.

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4

Briole, Guy. "Conversazioni sul parlessere." In Conversazione clinica, 9–12. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x1q.3.

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5

Balandi, Gian Guido. "Conversazioni con Luigi Mariucci." In Dialoghi con Luigi Mariucci. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-665-7/006.

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Abstract:
The Author, while declining the invitation to intervene on the “The legacy of Luigi Mariucci to labour law”, announces his commitment to the publication of the complete labour law text – monographies and articles – of his late friend, the first volume being available in early 2022. Inspired by a feature of these studies, the Author describes how he would introduce a class of students to the idea of labour law according Mariucci’s thought.
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6

De Lucca, Valeria. "The Colonna, Aristocratic Culture, and the Display of Power in Seventeenth-Century Rome." In The Politics of Princely Entertainment, 13–57. Oxford University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780190631130.003.0002.

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Abstract:
Patronage of the arts and the sponsorship of events that attracted public attention were essential tools for the Roman elite to negotiate their position within the complex social and political structure of the city. This chapter introduces Lorenzo Onofrio Colonna, Maria Mancini, and their cultural milieu in Rome. Their palace in piazza Santi Apostoli became the stage for their support of conversazioni, music-making, and intellectual gatherings. The palace and its collections of paintings, antiquities, arts, and the cycle of frescoes that began to be executed during Lorenzo Onofrio’s life were also essential elements of their self-fashioning and family myth-making.
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7

Mazzoncini, Carlotta. "Conversazioni evangeliche: il doppio dialogo michelangiolesco dopo gli anni Quaranta del Cinquecento." In Capricci luterani?, 391–408. De Gruyter, 2023. http://dx.doi.org/10.1515/9783110758061-016.

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