Academic literature on the topic 'Controllo delle acque'
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Journal articles on the topic "Controllo delle acque"
Guarducci, Anna, Marco Piccardi, and Leonardo Rombai. "Acque di costa tra mare e terra: il paesaggio della pianura costiera di Pisa e Livorno secondo la cartografia del XVIII secolo." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 35–58. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125003.
Full textFerrera, Maurizio. "Rodolfo Lewanski, Il controllo degli inquinamenti delle acque: l'attuazione di una politica pubblica, Milano, Giuffrè, 1986." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 2 (August 1987): 329–30. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016749.
Full textSpagnoli, Federica. "IL COLOSSO DEL KOTHON, BAAL DELLE ACQUE E DEL CIELO: PROTEZIONE DIVINA E CONTROLLO DELLE RISORSE IDRICHE A MOZIA NEL V SECOLO A.C." Quaderni di Vicino Oriente 17 (2021): 129. http://dx.doi.org/10.53131/qvo1127-60372021_12.
Full textDestefanis, Eleonora. "Il controllo delle acque fluviali nell’Italia settentrionale (IV-VIII secolo). Spunti di riflessione, tra fonti scritte e documentazione archeological." Antiquité Tardive 29 (January 2021): 107–24. http://dx.doi.org/10.1484/j.at.5.128651.
Full textFacco, Lucas, Laura Wanessa Madeira, Amanda Alves Fecury, Maria Helena Mendonça de Araújo, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck, Keulle Oliveira da Souza, and Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias. "Casi confermati di dengue in Brasile tra il 2008 e il 2012." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 16, 2020, 17–27. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/dengue-in-brasile.
Full textDissertations / Theses on the topic "Controllo delle acque"
Bassani, Francesca. "Controllo e condizionamento delle acque nelle fontane a ricircolo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.
Find full textBONACITO, CLIZIA. "IDENTIFICAZIONE DI UN INDICE INTEGRATO PER IL CONTROLLO DELLE ACQUE MARINO COSTIERE." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2007. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12318.
Full textIl presente dottorato di ricerca aveva lo scopo di identificare indici per la valutazione della qualità dell'ambiente marino costiere, anche in base alle indicazioni della Direttiva Europea 2000/60/CE e del D.Lgs. 152/2006, valutarne l'applicabilità e significatività, con l'obiettivo finale di integrarne alcuni per ottenere un indice complessivo di salubrità di un ecosistema marino fortemente antropizzato (il Golfo di Trieste). In particolare sono stati applicati tre indici ed è stato analizzato il comparto fitoplanctonico, così da coprire le principali componenti che costituiscono la colonna d'acqua. Alcuni degli indici riscontrati ed analizzati sono i seguenti: numero di specie bentoniche; numero di specie esotiche; indice di diversità algale di Shannon- Weawer; presenza e copertura di macrofite bentoniche; l'indice algale RIP o RIF; no medio di specie per rilievo delle fitocenosi; presenza/abbondanza di specie/taxa opportunistici; proliferazione di alghe nitrofile; determinazione deii'ABC (Apparent Bacterial Concentration) e stima della frazione bioluminiscente %LB (Luminous Bacteria); rapporto nematodi/copepodi; indice biotico di Borja; indice trofico TRIX. Questi ultimi 3 indici sono stati applicati sui dati del Laboratorio di Biologia Marina, per le stazioni C1, da giugno 2002 a dicembre 2004, e AA 1, da febbraio 1999 a novembre 2004. Il rapporto nematodi/copepodi non ha evidenziato situazioni di stress in nessuna delle due aree, soltanto considerando la correlazione tra i valori di tale rapporto e quelli dell'abbondanza totale del meiobenthos si è riscontra una "sofferenza" nella stazione AA 1. Comunque si ritiene diffusamente che questo rapporto è fortemente influenzato dal tipo di sedimento, dal tipo di inquinamento (organico od inorganico) e dal tipo di habitat, pertanto difficilmente può essere utilizzato in maniera universale. L'indice biotico marino di Borja ha indicato una condizione leggermente inquinata per entrambe le stazioni, soltanto valutando l'abbondanza percentuale dei gruppi ecologici individuati dall'indice, la stazione AA 1 risulta più stressata, rispecchiando il fatto che è un'area i cui fondali sono sottoposti a vari fattori di disturbo. Il problema di questo indice è che spesso sono attribuite alle singole specie caratteristiche etologiche e di soprawivenza agli stress in base all'appartenenza o meno ad un determinato genere, e non perché siano state fatte verifiche sperimentali su ogni singola specie. L'indice trofico TRIX ha evidenziato condizioni di trofia che corrispondono ad una qualità dell'ambiente tra buona e moderata, raggiungendo talvolta qualità elevata soprattutto per la stazione AA 1. Ciò è legato al maggiore idrodinamismo di quell'area, rispetto alle correnti meno accentuate e al maggiore contatto con gli inquinanti di origine antropica della stazione C1. È stata, quindi, determinata la significatività di diversi descrittori (quali potenziali indicatori) del comparto fitoplanctonico per i campionamenti della stazione C1 da ottobre 1998 a settembre 2005, così da poter integrare la valutazione qualitativa di una colonna d'acqua. Per le analisi sono stati utilizzati dati raccolti dal gruppo BIPA e sono state: l'andamento dell'abbondanza fitoplanctonica; l'andamento del contenuto totale di carbonio; la distribuzione percentuale dell'abbondanza rispetto alla dimensione cellulare; l'indice di Shannon- Weaver; la numerosità dei taxa; l'andamento della taglia individuale media; la variazione della numerosità di classi di taglia; la relazione tra la taglia individuale dei taxa e la loro abbondanza; la significatività delle correlazioni taglia-abbondanza e la pendenza della retta di regressione per valutare lo scosta mento dal valore di riferimento -0,75 in base alle legge dell'equiripartizione dell'energia. l risultati hanno evidenziato che l'effetto del ridotto trofismo nell'ecosistema pelagico del Golfo di Trieste sta determinando una graduale riduzione della biomassa dei produttori primari, e ciò è evidente sia nella diminuzione dell'abbondanza del fitoplancton autotrofo e mixotrofo e ancor più nella diminuzione del contenuto totale in carbonio. Viceversa non si è registrato quanto atteso in termini dimensionali specifici ovvero la comunità fitoplanctonica non ha subito drastiche riduzioni nelle taglie degli organismi. Anche l'indice di Shannon- Weaver non ha evidenziato alcun aumento della biodiversità nel corso del periodo considerato. La sola numerosità dei taxa viceversa evidenzia un forte aumento nel tempo. In altri termini, seppur ridotti numericamente, i popolamenti fitoplanctonici presentano una maggiore biodiversità. La seconda fase di analisi del comparto fitoplanctonico centrata soprattutto sull'analisi della taglia (dimensione) media come macrodescrittore, ha evidenziato che essa è aumentata nel corso degli anni. Il fatto che nella prima fase di analisi fosse risultato che il contenuto totale in carbonio è diminuito, corrisponde al fatto che nel corso degli anni è sì aumentata la taglia massima riscontrata nei popolamenti (e ciò era stato evidenziato anche nella prima fase di analisi), ma anche la taglia minima. Non è stato possibile, però, verificare in maniera significativa lo scostamento delle comunità dal valore di riferimento di -0,75 che indica l'equiripartizione di energia tra esemplari di taglia piccola e grande, che avrebbe dato indicazioni e conferma dell'andamento del sistema fitoplanctonico verso uno stato di miglioramento legato all'evoluzione in corso delle condizioni ambientali chimico-fisiche del Golfo di Trieste. Ciò indicherebbe che la diminuzione dei nutrienti e quindi dell'eutrofizzazione, non è così accentuata da far prevalere specie con dimensioni ridotte, d'altra parte non si verificano più con la stessa frequenza imponenti fioriture mono o paucispecifiche, caratteristiche di ambienti ad alto trofismo o eutrofizzati. Nel presente studio, il rapporto nematodi/copepodi non ha evidenziato situazioni di stress né in una stazione né nell'altra. Non esistono, però, degli intervalli di valori corrispondenti a delle condizioni intermedie di alterazione ambientale, né una valutazione qualitativa dettagliata dello stato dell'ambiente (solamente ambiente stressato o meno), a differenza degli altri due indici utilizzati. Il rapporto nematodi/copepodi risulta difficile quindi da confrontare con gli altri due indici, l'indice biotico marino e l'indice trofico TRIX. L'indice biotico marino di Borja indica, per tutto il periodo preso in esame, che entrambe le stazioni presentano un livello di inquinamento leggero, anche se la stazione M 1 presenta un alto numero specie del gruppo 4 che potrebbe essere indicatore di stress legato sia per possibili crisi di ipossia, sia per il deposito di fanghi di dragaggio, sia per la pesca a strascico. L'applicazione dell'indice trofico TRIX (DIN/Ptot) sulle acque superficiali indica uno stato per lo più buono per entrambe le stazioni, che, in base alla tabella del D.lgs. 152/99, corrisponde ad una condizione delle acque con medio livello trofico, occasionali intorbidamenti delle acque, occasionali colorazioni anomale delle acque, occasionali ipossie nelle acque bentiche. Quest'ultima condizione rispecchierebbe lo stato descritto dall'indice di Borja che individua, soprattutto per la stazione AA 1 con l'elevato numero di specie del gruppo· 4, periodi di stress, legati probabilmente a condizioni di ipossia. L'analisi tramite diversi descrittori del comparto fitoplanctonico della stazione C1, indicherebbe una tendenza ad un miglioramento dell'ambiente indicata dalla diminuzione dell'abbondanza cellulare legata soprattutto alla rarefazione di fioriture imponenti, dall'aumento del numero di taxa presente, dall'aumento della taglia media e della numerosità di classi di taglia presenti negli ultimi anni. Non esiste però un parametro numerico di riferimento o delle soglie in senso assoluto per valutare questo miglioramento, ma solo l'analisi di una serie storica di dati. L'analisi comparata ed aggregata degli indici ha evidenziato come non esistano indici validi per situazioni mesotrofiche, tutti gli indici analizzati sono in grado di discriminare correttamente soltanto situazioni estreme e stabilizzate nel tempo. Nel caso del Golfo di Trieste si sono evidenziati più segnali di un cambiamento in atto, ma di limitata entità e non e' possibile stabilire oggi se le evoluzioni future seguiranno questo trend. Sull'evoluzione delle acque del Golfo hanno certamente influito le scelte gestionali operate in passato che hanno garantito una diminuzione della concentrazione del fosforo inorganico come nel resto del bacino, ma probabilmente anche cambiamenti climatici che hanno determinato un maggior apporto di acque di provenienza orientale e quindi più oligotrofiche.
XIX Ciclo
1976
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
Puccio, Christian. "Monitoraggio tramite segnali indiretti per il controllo del processo di denitrificazione in un impianto a f.a. in scala di laboratorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/124/.
Full textAndreis, Chiara. "Analisi sperimentale delle performance di una logica innovativa per il controllo dinamico dello sbrinamento di pompe di calore aria-acqua." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22638/.
Full textFrontori, I. "L'ACQUA A MEDIOLANUM. CONTROLLO E GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE IN ETÀ ROMANA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/488876.
Full textContino, Alessandro. "Un'applicazione mobile per controllo e monitoraggio della qualità dell'acqua di una piscina." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6589/.
Full textDrudi, Federico. "Applicazione dell'acqua attivata al plasma (PAW) ed implementazione di un sistema di visione computerizzata (CVS) per il controllo e la valutazione della melanosi nei crostacei." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24608/.
Full textSPAZZINI, Nicola. "Uomini, terra e acque: il monastero di San Benedetto Polirone in età moderna." Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11562/343733.
Full textThe object of the research is the Benedictine monastery of Polirone in the modern age; this monastery, which was founded in 1007 by Tedaldo Canossa in the area on San Benedetto, not far from Mantua, received the monks until its abolition, occurred in 1797 following the capture of the city by Napoleon Bonaparte. In particular, this thesis investigates the strategies implemented by the monks for the control of water, aimed at defending the monastery from the floods of the rivers Po and Secchia, and at regularizing the minor hydrographic network to improve the yield of the land. The discussion analyses critically the documents showing the aggregation of Polirone to the Congregation of St. Justina of Padua (later Cassinese), as well as the relationship developed over the centuries between the monastery and the same institution. Considerable space is devoted to the study of the “crisis of the seventeenth century” in the territories of the abbey, and to military maneuvers that involved Polirone even in the wars of succession of the eighteenth century. The documents found and analyzed confirm the need to consider the triple relationship human beings-ground-water in a perspective of complexity and reciprocity, that becomes essential to trace the history of Polirone in modern times. The research is supplemented by three appendices: a catalog of historical maps of San Benedetto Po, the statement of the monastery lands granted to the "terzaroli" (1657) and the tabulation of properties headed to the monastery (1784).
Books on the topic "Controllo delle acque"
Lewanski, Rodolfo. Il controllo degli inquinamenti delle acque: L'attuazione di una politica pubblica. Milano: Giuffrè, 1986.
Find full textBonadonna, Lucia, Rossella Colagrossi, and Liliana La Sala. Parametri microbiologici per il controllo delle acque di piscina: Metodi analitici di riferimento. Roma: Istitutio superiore di sanità, 2013.
Find full textSeverini, Giancarlo. Fortificazioni e controllo delle acque in Toscana fra '500 e '600: Il caso di Pisa. Pisa: ETS, 1999.
Find full textBruno, Milena. Indicazioni per il controllo delle specie algali tossiche delle acque marine e lacustri italiane: Studio delle coste e di un lago del Lazio, 1994-1995. Roma: Istituto superiore di sanità, 1997.
Find full textAmorosino, Sandro. Il governo delle acque: La salvaguardia di Venezia, una storia amministrativa italiana. Roma: Donzelli, 2002.
Find full textBellabarba, Marco. Seriolanti e arzenisti: Governo delle acque e agricoltura a Cremona fra Cinque e Seicento. Cremona: Biblioteca statale e libreria civica di Cremona, 1986.
Find full textLaguna, fiumi, lidi: Cinque secoli di gestione delle acque nelle Venezie : atti del Convegno indetto dal Magistrato alle acque, Venezia-Fondazione Cini, S. Giorgio maggiore, 10-12 giugno 1983. [Venice?]: La Press, 1985.
Find full textGroppello, Andrea, and Paola Virgioli. Venezia sistema Mose: Studi di inserimento archiettonico delle opere mobili alla bocche lagunari per la difesa dalle acque alte. Venezia: IUAV, 2009.
Find full textMencini, Giannandrea. Venezia acqua e fuoco: La politica della "salvaguardia" dall'alluvione del 1966 al rogo della Fenice. Venezia: Il Cardo, 1996.
Find full textSilvestri, Camillo. Successi delle acque: Dall'anno 1677 al 1755. Rovigo, 2003.
Find full textConference papers on the topic "Controllo delle acque"
Bellini, Oscar Eugenio. "Green camouflage: una nuova identità per le infrastrutture urbane nella città densa." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7982.
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