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Journal articles on the topic 'Controllo coerente'

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van Meerhaeghe, Marcel A. G. "Protection of Competition in Belgium*." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 93–101. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345036.

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Abstract:
Abstract Le recenti leggi sulla concorrenza introdotte in alcuni Paesi europei sono basate sulle norme comunitarie. È questo il caso della legge italiana del 10 ottobre 1990 e del progetto di legge belga del 10 settembre 1990.In Belgio è in vigore la legge 27 maggio 1960 contro l’abuso di posizione dominante, mentre non hanno concluso l’iter parlamentare altri progetti di legge sulla politica della concorrenza elaborati successivamente.Pertanto, il testo da esaminare (confrontandolo con la legge italiana e anche con quella comunitaria) è il progetto di legge del settembre 1990.Un primo problema è dato dal fatto che il Trattato di Roma non definisce il concetto di «concorrenza». Questa lacuna caratterizza anche molte leggi nazionali, inclusa quella belga del 1960, che contiene definizioni alquanto approssimative di «abuso» e di «posizione dominante». Il progetto di legge definisce solo tre concetti: «undertaking», «posizione dominante” e «ministro». Neppure la legge italiana fornisce definizioni.Il progetto di legge propone l’istituzione di un «Consiglio della concorrenza», con compiti sia di decisione circa attività anti-concorrenziali, sia di consultazione, di sua iniziativa o su richiesta del Ministro degli affari economici.Il consiglio è composto di dodici membri, di cui sei (compreso il presidente ed il vice-presidente) appartenenti alla magistratura ed altri sei designati sulla base della loro specifica competenza. Dodici membri supplenti sono designati sulla stessa base. Le nomine durano sei mesi e sono effettuate su deliberazione del Consiglio dei ministri. È facile immaginare che la Commissione sulla concorrenza sarà sottoposta a notevoli pressioni politiche. Inoltre, si prevede una commissione di consiglieri, rappresentanti le parti sociali, la cui consultazione ritarderà certamente le procedure.Il sistema previsto dalla legge italiana sembra preferibile, sia perché assicura una maggiore indipendenza dal potere politico, sia perché è più agile.Per quanto riguarda le operazioni di concentrazione, il progetto belga richiede una percentuale della quota di mercato (il 20%) che è inferiore a quella prevista dalla regolamentazione CEE (il 25%) ed inoltre il fatturato minimo richiesto, pari ad un miliardo di franchi belgi, appare eccessivamente basso, anche confrontato con quello della legge italiana, che è circa 15 volte più elevato e da commisurare ad un prodotto interno lordo cinque volte maggiore.Le procedure previste dal progetto belga (come, peraltro, anche quelle comunitarie) sembrano richiedere un eccessivo lavoro burocratico, anche a danno della riservatezza.Uno dei timori suscitati dalla regolamentazione comunitaria, attraverso le deroghe ai divieti di comportamento anticoncorrenziale, è quello di voler dar luogo a politiche industriali o sociali, piuttosto che ad una politica della concorrenza. In una parola, vi è il rischio che prevalga la «politica” vera e propria.Per quanto riguarda i rapporti tra normativa comunitaria e leggi nazionali, è possibile che ambedue siano applicate, purché non venga pregiudicata l’applicazione uniforme delle norme comunitarie.Le autorità nazionali possono vietare accordi rispetto ai quali la Commissione abbia dichiarato di non intervenire. Oltre a svolgere un ruolo di consulenza nei riguardi della Comunità, gli Stati possono inserirsi nel procedimento comunitario. Di fatto, per gli attori puo essere preferibile ricorrere alla magistratura, la quale può decidere il pagamento dei danni, anziché limitarsi ad imporre multe, come fa la Commissione.Con riferimento al sistema belga, si può dubitare che un Paese con un territorio così limitato possa regolamentare le concentrazioni, le quali sono già oggetto di normative comunitarie.Appare inoltre sorprendente, sia nel rapporto belga che nella legge italiana, l’assenza di norme che sopprimano il controllo dei prezzi.Poiché sia la legge italiana che il progetto belga si basano sulla normativa comunitaria, per fame una valutazione complessiva bisogna fare riferimento a quest’ultima, la quale si fonda sulla legislazione anti-trust statunitense che, tuttavia, negli ultimi anni e stata sottoposta a numerose critiche.Appare sempre piu di frequente che monopoli ed oligopoli non siano cosl preoccupanti come si pensava in passato. In particolare, un sistema oligopolistico può essere nella sua essenza concorrenziale.Non sembra quindi opportuno che, di fronte ad una revisione sostanziale di molte idee tradizionali in tema di funzionamento dei mercati, la Commissione e gli Stati membri accentuino il controllo delle concentrazioni.La politica comunitaria non sembra aver avuto un’evoluzione logica e coerente. In passato le concentrazioni mediante fusione venivano incoraggiate; dopo le si è considerate con diffidenza.Gli stessi concetti di «mercato rilevante», «pratiche concertate» e «posizione dominante” sono cambiati nel corso del tempo.Data l’ispirazione liberale del Trattato di Roma, la determinazione del «valore economico” dovrebbe essere lasciata al mercato, senza porsi il problema di identificare prezzi che siano «eccessivi». Anche per quanto riguarda gli accordi di distribuzione esclusiva, non sono chiari i danni che potrebbero conseguirne.In conclusione, le autorità nazionali farebbero meglio se cercassero d’influire sulla politica comunitaria della concorrenza piuttosto che adottarla senza i necessari approfondimenti.
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Vega, Shirley Katharine Flores, Claudelino Martins Dias Junior, Ricardo Niehues Buss, Gueibi Peres Souza, and Rodrigo Speckhahn Soares Da Silva. "Avaliação de desempenho econômico-financeira: um estudo de caso em indústrias simuladas de capital aberto." STUDIES IN ENGINEERING AND EXACT SCIENCES 3, no. 1 (March 16, 2022): 268–87. http://dx.doi.org/10.54021/seesv3n1-021.

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Abstract:
A avaliação de desempenho usualmente se dá a partir da utilização de indicadores de resultado e constitui instrumento essencial na busca de qualificação das decisões por parte dos gestores, bem como orienta a política de investimentos e potenciais investidores. Com objetivo de avaliar o desempenho econômico-financeiro de empresas industriais simuladas de capital aberto, este estudo vale-se de uma abordagem quali-quantitativa, preliminarmente a partir da seleção de indicadores de performance que orientam análises horizontais e verticais. A pesquisa apresenta-se como descritiva, valendo-se de base conceitual na definição de um modelo de referência para o alcance do objetivo proposto. Desta forma, os resultados sugerem que empresas que controlam seus indicadores financeiros por meio de uma política “mais coerente” de gestão de seus ativos, obtêm maior rentabilidade e, por conseguinte, permanecem mais atrativas.
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Kernberg, Otto F. "Replica agli interventi." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2011): 496–98. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-004008.

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Abstract:
L'Autore risponde agli interventi di Thomas von Salis, Emilio Modena, Marianna Bolko, Pier Francesco Galli, Alberto Merini e Paolo Migone. Tra i tanti problemi sollevati, vengono scelti solo alcuni temi: la questione della "democrazia" nella formazione psicoanalitica, la funzionalitŕ della formazione e l'importanza dei controlli di qualitŕ, il rapporto tra ideologia e scienza in psicoanalisi, le spinte interne ed esterne all'istituzione per migliorare il sistema del training, l'importanza della ricerca scientifica, il problema della neutralitŕ analitica e l'originalitŕ della proposta di Pier Francesco Galli di definire la neutralitŕ come continuitŕ e coerenza dell'atteggiamento dell'analista, la questione della selezione dei candidati degli istituti psicoanalitici, il rapporto tra la teoria generale della psicoanalisi e le sue applicazioni, e cosě via.
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Ames, José Luiz. "Maquiavel e a educação: a formação do bom cidadão." Trans/Form/Ação 31, no. 2 (2008): 137–52. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732008000200008.

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Abstract:
Maquiavel é popularmente conhecido por uma teoria política associada ao seu nome: "maquiavelismo". O artigo realiza um esforço inicial para afastar o pensamento maquiaveliano de semelhante concepção. Em seguida, faz uma análise detalhada de todas as ocorrências do termo "educação", num total de onze, na sua obra. A hipótese que orienta nossa reflexão é de que a educação é pensada por Maquiavel como uma força destinada a controlar a desordem inerente ao movimento tanto do desejo quanto da natureza impedindo os efeitos deletérios daquele sobre a vida política. Graças à educação, o homem é capaz de conhecer a "natureza das coisas", isto é, saber o que as coisas são "desde sempre" e, desta maneira, antecipar-se ao "curso das coisas ordenado pelos céus". Por fim, procuramos mostrar que, para Maquiavel, a educação possibilita moldar o comportamento dos indivíduos de tal modo que é possível redirecionar o curso das coisas para uma ordem coerente com o bem coletivo.
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Engel, Pedro. "Variações formais em um sistema generativo: o sintagma como hipótese de controle semântico." Gestão & Tecnologia de Projetos 17, no. 1 (November 12, 2021): 97–109. http://dx.doi.org/10.11606/gtp.v17i1.183945.

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Abstract:
A definição dos meios para controlar o processo generativo em um sistema computacional que aspira automação em projeto depende de como entendemos e organizamos as informações codificadas no programa. Trata-se de um problema que deve ser considerado à luz de questões contingentes, como propósito e definição do usuário. Vinculado a uma estratégia de pesquisa pelo projeto, este artigo aborda a elaboração de uma definição de Rhinoceros/Grasshopper como apoio ao ensino de projeto ilustrando as relações entre elementos de fachada em edifícios de estrutura independente. O processo generativo produz variações compositivas por meio da seleção e deslocamentos de elementos arquitetônicos. O desenvolvimento do módulo de controle do algoritmo implica em considerar o principal propósito pedagógico deste projeto: promover compreensão da manipulação formal ressaltando o vínculo entre operações sintáticas e a dimensão semântica da arquitetura. Será apresentada hipótese para endereçar este problema: uma reorganização do módulo controle aprimorando um sistema de filtros desenvolvido anteriormente. Seguindo princípios da Linguagem dos Padrões, de Alexander et al. (1977), buscou-se contornar o problema do tratamento independente das variáveis aproximando precedentes arquitetônicos, cuja combinação de elementos atua em conjunto, criando respostas coerentes a problemas de projeto com demandas múltiplas e conflitantes. A modalidade, denominada “controle por sintagma” – conceito da linguística que se refere a conjunto de palavras ordenado segundo regras sintáticas – busca controlar variações usando padrões combinatórios pré-definidos com base nos precedentes estudados.
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Grossi, Paolo. "'Moderno' y 'posmoderno' en la historia del derecho en Italia." História do Direito 1, no. 1 (December 31, 2020): 243. http://dx.doi.org/10.5380/hd.v1i1.78729.

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Abstract:
O presente texto trata-se do discurso proferido em razão da conferência inaugural do primeiro Congresso da Sociedade Espanhola de História do Direito. Seu objetivo é contextualizar e caracterizar os dois momentos distintos de florescimento jurídico na península italiana, a saber: a modernidade herdada da Revolução Francesa e a pós-modernidade do entreguerras. Para tanto, aborda essa modernidade jurídica italiana como o império do estatismo e do legalismo, período em que a burguesia pretendia controlar toda realidade social por meio do monopólio da produção jurídica e seu consequente afastamento do povo, isto é, uma busca por um Direito codificado abstrato e pretensamente claro, coerente e seguro. Em seguida, em contraste com esse absolutismo jurídico, surge o Direito pós-moderno italiano, nascente durante a 1ª Guerra Mundial e concretizado na Constituição pós-guerra de 1948, cujas peculiaridades são suas facticidade e pluralidade, ou seja, é uma arte jurídica espontânea que germina e autoorganiza-se a partir da própria sociedade em que está inserida, culminando com os direitos sociais. O discurso conclui que os direitos pós-modernos têm, cada vez mais, tornando-se valores inderrogáveis e fundamentais tanto da República quando do Estado italiano.
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Silva, Thiago Bruno de Jesus, Sandra Rolim Ensslin, and Carlos Eduardo Facin Lavarda. "Avaliação de desempenho nas práticas orçamentárias: o que a literatura nos ensina?" Revista de Gestão dos Países de Língua Portuguesa 19, no. 3 (December 23, 2020): 196–216. http://dx.doi.org/10.12660/rgplp.v19n3.2020.80312.

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Abstract:
A Avaliação de Desempenho (AD) nas Práticas Orçamentárias tem sido, de forma tradicional, baseada apenas em controlar e avaliar o desempenho real e o orçado. Contudo, a AD passou a incluir indicadores coerentes com os objetivos estratégicos, atender a distintas partes interessadas no âmbito interno e no externo e a discutir diferentes propósitos. Desta forma, o objetivo deste estudo analisar as características das investigações internacionais em relação a um fragmento de literatura sobre a utilização da Avaliação de Desempenho nas Práticas Orçamentárias, ao ter como intenção a geração de conhecimento e identificação de lacunas para apontar possibilidades de futuras investigações. Empregou o Knowledge Development Process-Constructivist (ProKnow-C) para fins de orientação. O portfólio bibliográfico foi composto de 23 artigos. Como resultados, constatou-se, nas informações qualitativas no portfólio bibliográfico, a necessidade de (i) utilizar outros paradigmas nas investigações; (ii) abordar a execução do orçamento para se obter a Avaliação de Desempenho; (iii) projetar a Avaliação de Desempenho nas Práticas Orçamentárias para atender às necessidades de amplo público; e (iv) buscar abranger mais propósitos de Avaliação de Desempenho nas Práticas Orçamentárias.
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Sørensen, Rune J., and Terje P. Hagen. "Local Government without Taxing Authority: A Viable Party Democracy? *." Journal of Public Finance and Public Choice 15, no. 2 (October 1, 1997): 103–23. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907782860.

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Abstract:
Abstract Un elemento essenziale della democrazia rappresentativa è il controllo elettorale. Si assume che i votanti mantengano responsabili i governi da loro eletti. La democrazia partitica assume che ogni partito politico rappresenti un distinto programma politico. I cambiamenti nella composizione dei consigli eletti dovrebbero influenzare le politiche perseguite. L’elettorato dovrebbe essere al corrente di queste differenze partitiche ed esprimere la sua soddisfazione o insoddisfazione votando a favore di particolari partiti. Comunemente, si asserisce che queste assunzioni sono violate nella democrazia locale. Ricerche empiriche suggeriscono che la composizione partitica delle assemblee locali non ha conseguenze per le politiche locali di spesa.Il governo locale norvegese influenza la composizione dei bilanci locali, non la grandezza del reddito locale. Questa analisi rivela che le preferenze di spesa dei consigli locali divergono a seconda della forza di un partito e che i cambiamenti nella rappresentanza locale dei partiti influenzano le effettive politiche di spesa. In aggiunta, i cittadini sembrano avere una qualche conoscenza dei programmi dei partiti. L’insoddisfazione su particolari servizi locali influenza il loro comportamento elettorale, fenomeno che offre almeno parziale supporto empirico all’ipotesi della responsabilità. Questi riscontri ristabiliscono un modesto grado di coerenza tra la rappresentanza partitica locale, lo schema di spesa del governo locale ed il comportamento elettorale.
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SOUSA MOURÃO, Cláudia Cristina, Raquel Loreta ESPİNOZA BADİLLA, and Fátima De Jesus CHİBANTE CAMÕES PİNHEİRO. "BY ACCIDENT… OR NOT! EXPERIENCE LIVED IN HOME VISIT IN THE AREA OF COMMUNITY PALLIATIVE CARE." Sağlık Akademisi Kastamonu 7, Special Issue (October 31, 2022): 157. http://dx.doi.org/10.25279/sak.1138660.

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Abstract:
Introdução: No decorrer do exercício profissional na ECCI (Equipa de Cuidados Continuados Integrados) do Almourol, é realizada visita domiciliária (VD) a doente oncológica em fase terminal com o objetivo de poder ser cuidada no domicilio. Durante uma semana de estágio na Equipa Intra Hospitalar de Suporte em Cuidados Paliativos (EIHSCP) do Hospital de Leiria, em conjunto com a médica e a assistente social, aborda-se o trabalho em equipa, controlo de sintomas, comunicação, protocolos de úlltimos dias e horas de vida (UDHV), possibilidade de cumprir os desejos em fim de vida, cuidar em casa com os recursos (in)disponíveis em Cuidados Paliativos nos Cuidados de Saúde Primários, e o antecipar a perda e apoio no luto junto da familia. A interdisciplinaridade revela-se uma ferramenta preciosa para cuidar até ao fim e poder morrer com dignidade. A D. Ema, de 68 anos, com neoplasia gástrica metastizada a vários órgão e osso, orientada, lúcida, consciente da sua condição, com discurso coerente e decisões de fim de vida assumidas em família, estava a ser acompanhada pela EIHSCP de Leiria, acabando por ser referenciada por acaso… ou não, à ECCI do Almourol. A D. Ema, vivia com marido na região de Ourém, tendo optado por ir para casa do filho no Entroncamento devido à progressão da doença. Viveu as últimas semanas de vida com filho, nora (principal cuidadora) e 2 netos (11 e 18 anos), em moradia de construção recente sem barreiras arquitetónicas, com excelentes condições de habitabilidade em localização urbana. Apresentava dor controlada (escala numérica 2), desconforto geral pela síndroma anorexia-caquexia/astenia, ascite acentuada, náusea, sialorreia, dispneia, ansiedade, confusão ocasional no período noturno e insónia. Ajuste terapêutico de acordo com a situação. Abordadas questões de nutrição e hidratação em fim de vida com a própria e a cuidadora, sendo posteriormente validadas com o filho. O objetivo principal da D. Ema era falecer em casa, devendo realizar-se paracentese no domicílio e posterior controlo dos restantes sintomas. Objetivo: Refletir a prática centrada na pessoa com base no trabalho de equipa e legis artis. Método: Relato de caso dirigido à decisão da D. Ema de poder morrer em casa com controlo sintomático, conforto e dignidade. Confronto com expetativas e realidades dos profissionais de saúde, a pessoa cuidada e a família. Focados vários aspetos: Lei 31/2018; Norma 015/2013 da DGS; Qualidade em Cuidados Paliativos; Código Deontológico: enfermeiro, médico e assistente social; princípios éticos: beneficência, justiça, autonomia e não maleficência; a pessoa como centralidade dos cuidados; filosofia dos cuidados paliativos e realização de paracentese em domicílio.Resultados: Satisfação dos desejos da pessoa em fim de vida e família assentando na confrontação de perspetivas e respeito pelas decisões. Aprendizagem multidimensional, com enfoque nas questões éticas. Capacidade de realizar, com os escassos recursos disponíveis, os cuidados de que a pessoa/família necessitaram. Conclusões: A comunicação interdisciplinar permitiu a continuidade dos cuidados na pessoa, permitindo que a decisão de morrer com dignidade em casa fosse uma realidade por acaso… ou não, acontecessem cuidados paliativos!
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Ferreira Filho, Ivan Ramos, Kelly Cristine Da Silveira, and Antônio J. Silva Neto. "Tecnologia de Hidrato de Gás: Modelagem Computacional para a Etapa de Crescimento do Hidrato." VETOR - Revista de Ciências Exatas e Engenharias 31, no. 1 (November 18, 2021): 23–42. http://dx.doi.org/10.14295/vetor.v31i1.13164.

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Abstract:
Dentro da química sustentável, os hidratos de gás estão ganhando destaque devido às suas inovadoras aplicações, em diferentes contextos científicos e industriais. A capacidade de entender e controlar suas propriedades são cruciais para o pleno desenvolvimento de tecnologias baseadas em hidratos. Neste contexto, a partir do modelo matemático publicado por Vlasov para a formação de hidrato de metano, o presente estudo busca o desenvolvimento de um código computacional capaz de simular o grau de formação de diferentes hidratos de gás, em quaisquer condições termodinâmicas, com a vantagem de reduzir a quantidade de experimentos necessários para a avaliação do seu comportamento de formação. Para avaliar a viabilidade na simulação de formação de outras composições de hidratos de gás, o código foi utilizado para simular a formação do hidrato de ciclopentano. O modelo computacional idealizado apresentou sucesso na reprodução numérica das curvas experimentais para o hidrato de metano, apresentando o maior erro de 19,73%. Os resultados apresentados neste trabalho mostram-se coerentes frente à literatura, fornecendo meios de observação da influência das condições experimentais iniciais até a etapa final de formação. Ainda, o código computacional apresenta um caráter global, pois permite simular diferentes composições de hidratos de gás, com promissora aplicação no desenvolvimento de processos baseados na tecnologia de hidratos.
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Manso, Luiz A. F., and Armando M. Leite da Silva. "Modelagem de cargas variantes no tempo na avaliação de confiabilidade composta via simulação Monte Carlo não-seqüencial." Sba: Controle & Automação Sociedade Brasileira de Automatica 15, no. 1 (March 2004): 93–100. http://dx.doi.org/10.1590/s0103-17592004000100012.

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Abstract:
Este artigo apresenta uma nova metodologia para avaliar a confiabilidade de sistemas compostos de geração e transmissão considerando cargas variantes no tempo. Baseado na simulação Monte Carlo não-seqüencial, o método proposto utiliza um modelo de Markov capaz de representar diferentes padrões cronológicos de carga para cada área ou barra do sistema. Um novo processo de estimação é proposto para avaliar o índice de freqüência de corte de carga (LOLF - loss of load frequency), sem a necessidade de presumir comportamento coerente para o sistema. Exemplos utilizando os sistemas MRTS (Modified IEEE Reliability Test System) e SSB (Sul-Sudeste Brasileiro) são apresentados e discutidos.
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Arevalo, Hernán Dario Hernández, and Louriel Oliveira Vilarinho. "Desenvolvimento e avaliação de calorímetros por nitrogênio líquido e fluxo contínuo para medição de aporte térmico." Soldagem & Inspeção 17, no. 3 (September 2012): 236–50. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-92242012000300008.

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Abstract:
Um dos parâmetros mais influentes no processo de soldagem a nível industrial e de pesquisa é o calor entregue à chapa (aporte térmico) devido a sua direta ligação com a mudança das características metalúrgicas e propriedades mecânicas da junta soldada. Para o estudo e quantificação do calor aportado na peça de trabalho, tem-se utilizado tanto métodos teóricos (analíticos e numéricos), quanto experimentais (calorimetria). Estas técnicas apresentam ampla dispersão dos resultados obtidos para o rendimento térmico. Desta forma, a proposta deste trabalho é apresentar o projeto, construção e avaliação de um calorímetro de nitrogênio líquido e fluxo contínuo (água) para a medição do aporte térmico e rendimento térmico de processos GTAW e GMAW. Para o processo GTAW, cordões sobre chapa foram realizados com Ar puro e chapas de aço ao carbono ASTM A36 e variou-se os parâmetros de soldagem como corrente, comprimento do arco, velocidade de soldagem e comprimento do cordão de solda. Foram também realizadas soldagens sobre chapa com o processo GMAW em transferência por curto-circuito e goticular (spray), onde o arame utilizado foi AWS ER70S-6 (1,2 mm de diâmetro)e gás de proteção Ar+25%CO2 (curto-circuito) e Ar+5%O2 (goticular). Para os processos derivativos (STT - Surface Tension Transfer, RMD - Regulated Metal Deposition, CMT - Cold Metal Transfer, GMAW-P - Pulsado e GMAW-PV - Polaridade Variável) foram tomados como base parâmetro de soldagem encontrados por outros autores no Laprosolda (Centro para Pesquisa e Desenvolvimento de Processos de Soldagem). De modo geral, o calorímetro de nitrogênio líquido apresentou boa repetibilidade com diferença máxima de 3%. Também foi observado que durante os testes realizados no calorímetro de nitrogênio liquido apresentaram resultados coerentes para as diferentes condições de soldagem e reportando valores de rendimento térmico global de 70,3% para o processo GTAW, 78,6% para GMAW curto-circuito convencional, 73,6% para GMAW goticular e 76,1% para os processos GMAW curto circuito-controlado. Os resultados obtidos com o calorímetro de fluxo contínuo (água) acompanharam a tendência do calorímetro de nitrogênio líquido, mas com resultados médios 12% abaixo.
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Lazzaretti, Letizia. "TRADUZIONE, ADATTAMENTO E VALIDAZIONE DI UN QUESTIONARIO SU MOTIVAZIONE E DISPOSIZIONE VERSO LA SCRITTURA E SUO IMPIEGO NELLO STUDIO DELL’AUTOPERCEZIONE DI CLASSI INTERE E STUDENTI MULTILINGUI." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 254–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17137.

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Questo articolo sintetizza il processo di traduzione e validazione di un questionario sulla disposizione verso la scrittura rivolto a studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado. A seguito di due fasi di validazione, una incentrata sulla comprensibilità degli item e una sulla consistenza interna dello strumento, è stato prodotto un questionario semplice e facilmente utilizzabile in contesti sia didattici che di ricerca. Non tutte le sottoscale ottengono risultati indicativi di una forte consistenza, quindi saranno necessari ulteriori perfezionamenti. Lo strumento è stato poi utilizzato in una ricerca volta a determinare gli effetti, sia motivazionali che linguistici, apportati da un progetto di educazione linguistica su 122 studenti di quinta primaria e terza secondaria di primo grado (gruppo sperimentale), poi confrontati con 104 alunni di pari età (gruppo di controllo). I gruppi sono stati confrontati sia interamente che per soli multilingui. Gli studenti hanno scritto individualmente un testo narrativo, poi analizzato tramite scale olistiche su contenuto, comprensibilità, coerenza e coesione, successivamente hanno compilato il questionario. I risultati linguistici, migliori per il gruppo sperimentale, suggeriscono che la metodologia del Progetto sia un buon punto di partenza per accrescere le competenze in modo omogeneo e per ridurre le disuguaglianze dal punto di vista linguistico. I risultati di autopercezione lasciano invece aperte diverse ipotesi, che necessitano di ulteriori rilevazioni per essere confermate o smentite. Translation, adaptation, and validation of a questionnaire on motivation and disposition towards writing and its use in the study of self-perceptions of whole classes and multilingual students This paper summarizes the process of translation and validation of a questionnaire about disposition towards writing for primary and middle school students. We followed two validation phases -the first one focused on the comprehensibility of the items, the second one on the internal consistency of the tool- and finally we obtained a simple and easily usable questionnaire for both educational and research contexts. Not all subscales were strong consistent, so further refinements are needed. We subsequently used the questionnaire in a study about motivational and linguistic effects of a language education project on 122 5th and 8th-grade students (experimental group), then compared with 104 same-age pupils (control group). We analyzed both entire groups and multilingual pupils only. Students individually wrote a narrative text (analyzed through holistic scales about content, comprehensibility, coherence, and cohesion) and then filled out the questionnaire. The linguistic results, better for the experimental group, suggest that the Project's methodology is a good starting point to increase skills homogeneously and to reduce linguistic inequalities. The self-perception results leave open several hypotheses, which require further findings to be confirmed or denied.
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Da Rocha, Priscila Kely, and Ligia De Carvalho Abões Vercelli. "Habilidades socioemocionais na escola: guia prático da educação infantil ao ensino fundamental, Roseli Bonfante Curitiba: Juruá Editora, 2019. 91 p." Dialogia, no. 35 (August 28, 2020): 283–87. http://dx.doi.org/10.5585/dialogia.n35.17437.

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Abstract:
Roseli Bonfante é graduada em Psicologia pela Universidade para o Desenvolvimento do Alto Vale do Itajaí (Unidavi), é especialista em Terapia Cognitiva pelo Instituto Catarinense de Terapia Cognitiva (ICTC) e em Terapia Cognitivo-Comportamental na Infância e Adolescência pelo Instituto Paranaense de Terapia Cognitiva (IPTC). É mestranda no programa de Mestrado Profissional em Educação Profissional e Tecnológica do Instituto Federal Catarinense (ProfEPT-IFC) e atua como servidora pública na Secretaria Municipal de Educação na cidade de Rio do Sul, no interior de Santa Catarina.A obra Habilidades socioemocionais na escola produzida por Bonfante resulta de sua experiência profissional dedicada ao desenvolvimento de um projeto de saúde mental para o pleno crescimento socioemocional de crianças de 4 a 6 anos, etapa da Educação Infantil, e de alunos de 10 e 11 anos de idade, que cursam o Ensino Fundamental, em uma cidade do interior de Santa Catarina.A obra é dividida em quatro capítulos nos quais a autora aborda o projeto, tomando como base para sua argumentação autores como Caminha, Goleman, Matos, entre outros. Ressalta sua motivação para a elaboração do projeto, suas reflexões e ações coerentes com as práticas de Psicologia aplicada à Educação. Na introdução, Bonfante sinaliza com que intensidade, e por quanto tempo, as emoções foram negligenciadas e vistas como processos separados e independentes no indivíduo. A autora nos esclarece que, no passado, a emoção não era vista como algo que a escola precisasse se preocupar, contudo, atualmente, a educação socioemocional vem ganhando espaço no contexto escolar. Traz estudos como os apontados por Nunes (2009), que mostram a criança como um sujeito integral em seu processo de desenvolvimento, e assim deve ser explorada pela escola, ou seja, como um corpo físico, intelectual, social e emocional. Afirma que a escola deve contribuir para que a criança aperfeiçoe sua autoconfiança, maneje suas emoções, controle seus impulsos, promova e aumente a empatia e a resiliência de forma eficaz, adequada e saudável, de maneira que apresente uma melhoria significativa em seu desenvolvimento cognitivo, mental e social.No primeiro capítulo intitulado “Breve nota sobre emoções e sentimentos”, a autora apresenta as contribuições da Psicologia, da Biologia e da Neurociência para o estudo das emoções, citando que reações fisiológicas e cognições produzem estados mentais que são percebidos como agradáveis ou desagradáveis, cujo resultado pode ser chamado de emoção. Destaca como esses processos ocorrem e que são naturalmente a essência do ser humano.À luz de diversos autores, conceitua as emoções primárias, como medo, raiva, tristeza, alegria, amor, nojo, e emoções secundárias, como culpa, vergonha, decepção, saudade, solidão, preocupação, explicando como acontecem suas funções, os eventos ambientais que as impulsionam, o que advém de seu excesso ou falta, as experimentações fisiológicas da ocorrência de cada emoção e sua função adaptativa.Apresenta os primeiros estudos sobre inteligência emocional, tratada na Psicologia, definida como a capacidade de reconhecer os próprios sentimentos e os dos outros, assim como a habilidade de lidar com eles. Ressalta como os estudos ficaram amplamente conhecidos em 1995 nos livros Inteligência emocional, de Daniel Goleman, e O erro de Descartes, de António R. Damásio. Aponta que esses dois autores se baseiam em estudos anteriores de Peter Salovey e John Mayer sobre inteligência emocional e ampliam suas pesquisas a respeito da capacidade do sujeito de criar motivação para si mesmo, de persistir no objetivo apesar das dificuldades, de controlar os impulsos, de adiar satisfações, de ser empático, autoconfiante e conter a ansiedade. Sugerem também que as habilidades e aptidões emocionais são aprendidas e aprimoradas desde a mais tenra idade. Daí surge a necessidade da Educação Emocional como forma de auxiliar a criança na busca por estratégias para o manejo adequado e hábil de suas emoções.No segundo capítulo, “O desenvolvimento socioemocional na criança”, a autora aponta, com base em BEE (2003) e Brazelton (1994), como paulatinamente a criança adquire consciência de suas emoções, sendo um dos aspectos mais importantes desse desenvolvimento a modulação e a regulação de suas expressões emocionais por meio das conversas que entabula, bem como orientações no tocante aos comportamentos adequados e inadequados. As regras sociais de expressão emocional têm aprendizado tácito a partir de sinais observados no ambiente. Perceber emoções em si própria e nos outros são habilidades importantes e necessárias para que a criança tenha boas relações sociais e essas competências devem ser estimuladas.No capítulo terceiro, “Educação socioemocional na Educação Infantil: os professores como promotores de saúde mental”, Bonfante relata as experiências do trabalho desenvolvido por professores da Educação Infantil a partir do projeto apresentado a eles pela autora, mediante as formações continuadas na cidade de Rio do Sul, cujo objetivo foi aumentar a saúde e o bem-estar global das crianças. Elencaram-se os objetivos norteadores do trabalho cujo foco foram as emoções sob a premissa de que a criança atuasse como protagonista de sua evolução, capaz de criar, interpretar, colocando em ação diferentes linguagens, esquemas afetivos, cognitivos, sociais, motores e estéticos. Sempre partindo de situações reais dentro de um contexto significativo para ela.No ano de 2014, a autora iniciou uma formação com professores de Educação Infantil da rede municipal de Rio do Sul sob o título de “Emoções e educação socioemocional”, que abrangia trinta e um Centros de Educação Infantil e atingia 3 362 crianças. Após a formação, as professoras passaram a pôr em prática as atividades propostas com crianças de quatro a seis anos e construíram portfólios que foram apresentados e discutidos nos encontros formativos. As atividades foram ministradas nos contextos de sala de aula dentro de temáticas que as professoras já vinham praticando com suas turmas alinhadas às propostas do projeto Educação Socioemocional. Assim, algumas professoras usaram as ideias de atividades dessa temática nos projetos que já estavam desenvolvendo e que serviram de base para compor atividades relacionadas às emoções; outras, optaram por realizar oficinas e momentos conversando especificamente sobre o tema com as crianças.Ainda nesse capítulo, a autora nos apresenta a forma como a temática “emoções” é inserida nos diversos projetos nas escolas onde o projeto maior aconteceu. Aponta como ele foi aplicado nas oficinas e a maneira como o conceito foi abordado, tendo a roda de conversa e as percepções da criança como pontos de partida. O momento de desenvolvimento das crianças e sua capacidade de abstração dos conceitos a respeito das emoções também foi levado em conta, trabalhando-se as emoções primárias com as crianças pequenas.A autora entende que o trabalho com Habilidades Socioemocionais deva acontecer nas escolas de forma contínua, para além do projeto, a fim de que os resultados sejam percebidos a médio e a longo prazo, pois trata-se de construir, num processo paulatino e reflexivo, conhecimentos cada vez mais complexos acerca das emoções e sentimentos; porém, ainda nos encontros formativos, as professoras trazem nos portfólios relatos e depoimentos de suas percepções sobre o modo como as crianças avançaram na compreensão e reconhecimento de seus próprios sentimentos e de seus colegas.No quarto capítulo, “Ciranda das emoções: um projeto de promoção de saúde para estudantes do Ensino Fundamental”, como o próprio título evidencia, a autora apresenta um relato de sua experiência na implantação do projeto nas escolas municipais de Rio do Sul, porém agora com uma nova estruturação voltada ao Ensino Fundamental, especificamente com crianças dos quintos anos. Bonfante ressalta, a princípio, um panorama da temática das emoções em modelos internacionais como Reino Unido e Estados Unidos. Descreve o Programa de Ensino de Habilidades de Vida que foi proposto pela Organização Mundial da Saúde (OMS) e adaptado para a população brasileira, enfatizando que a escola, com seu papel social, é o melhor cenário para o desenvolvimento integral da criança, resultando na minimização da desigualdade e contribuindo, assim, para uma cidadania plena.Com a ampliação do projeto, ajustado para atender também a essa etapa de ensino, e visando ao momento de desenvolvimento das crianças maiores, caracterizadas por outras subjetividades, o trabalho ganha novos contornos, e ganha uma equipe multidisciplinar. Entretanto, a essência do trabalho é mantida, com as oficinas semanais no contexto escolar objetivando potencializar as habilidades sociais, emocionais de todos os envolvidos.Com esse grupo, surgem temáticas como: civilidade, assertividade, solução de problemas interpessoais, resiliência, autocontrole, empatia e expressividade emocional, destacando a contribuição para a formação de sujeitos críticos com habilidades para lidar de maneira apropriada com suas emoções e sentimentos, capazes de lidar com a frustração e ansiedade, colocando-se no lugar do outro, sendo colaborativos e responsáveis, respeitando a diversidade com altruísmo e otimismo.Nessa obra, Roseli Bonfante nos apresenta o resultado empírico e positivo de seu trabalho nas escolas da rede municipal de Rio do Sul, ciosa da relevância de estudos que tratam de questões do desenvolvimento da criança de forma integral, não apenas considerando o sujeito cognitivo, mas percebendo a importância de edificar nele competências sociais e afetivas. De forma agradável e didática, a autora apresenta seu projeto desde o espaço formativo com professores, e seus desdobramentos, até os primeiros resultados de sua implementação. O caráter prático e interventivo de sua obra evidencia a necessidade do aprofundamento de pesquisas e contribui no alinhamento de velhas práticas dos educadores às novas propostas educacionais. Cite como: (ABNT NBR 6023:2018) ROCHA, Priscila Kely da; VERCELLI, Lígia de Carvalho Abões. Habilidades socioemocionais na escola: guia prático da educação infantil ao ensino fundamental, Roseli Bonfante. Dialogia, São Paulo, n. 35, maio/ago. 2020. Resenha, p. 283-287. Disponível em: https://doi.org/10.5585/dialogia.n35.17437. American Psychological Association (APA) Rocha, P. K., Vercelli, L. de C. A. (2020, maio/ago.). Habilidades socioemocionais na escola: guia prático da educação infantil ao ensino fundamental, Roseli Bonfante. Resenha. Dialogia, São Paulo, 35, p. 283-287. https://doi.org/10.5585/dialogia.n35.17437.
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Gandolfi, Miriam. "Hanno ucciso l’Uomo Ragno. Nascita, splendore, declino di una fase mitica della psicopatologia clinica e della psicoterapia. C’è ancora margine per una loro dignità scientifica? Una proposta connessionista complessa." Ricerca Psicoanalitica 33, no. 2 (August 30, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.608.

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Abstract:
Il panorama delle offerte di interventi tecnici in ambito psicoterapeutico non fa certo difetto per quantità e varietà. Anche la psichiatria, soprattutto non accademica, sta producendo grande mole di ricerca circa due gravi fenomeni: l’incremento incontrollato della prescrizione farmacologica e la grave sottovalutazione degli effetti collaterali e della sindrome da interruzione di assunzione. Non altrettanto si può dire dello sforzo concettuale nel riflettere, formulare e dibattere teorie che si interroghino sulla natura dei comportamenti che vengono definiti psicopatologici. Migliorare la loro comprensione permetterebbe una gestione più efficace dei processi psicoterapeutici e non il semplice controllo degli aspetti sintomatici. Attualmente è tornato in auge il vuoto, benché rassicurante, termine di raptus, così come l’onniesplicativa ricerca di un trauma/causa. La prospettiva evoluzionista, grazie al termine epigenetica, reintroduce una descrizione lineare e determinista di geni residuali. Neuropsicologi e neurobiologi non hanno dubbi sull’esistenza di strutture e meccanismi biologici di base difettosi che permetterebbero di tracciare una linea di demarcazione certa tra normalità e psicopatologia. L’autrice, dopo aver messo a confronto gli sviluppi dei diversi approcci che affrontano le tematiche e la gestione della psicopatologia, propone un percorso rigoroso e coerente con un approccio sistemico-connessionista circa le modificazioni del concetto di mente, di psicopatologia e di cambiamento psicoterapeutico e richiama l’attenzione circa il rischio di sostituire concetti teorici con la suggestione di linguaggi descrittivi fuorvianti. Dopo aver indicato nelle teorie della complessità la scelta della sua cornice epistemologica di riferimento, propone, attraverso l’esemplificazione e la presentazione di un caso clinico, il suo metodo di lavoro. Un metodo dove trasmissibilità e verificabilità restano criteri scientifici fondamentali.
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Gonçalves, Carlos Eduardo. "A Responsabilidade Penal da Pessoa Jurídica nos Crimes Contra a Ordem Econômico-Financeira." Revista de Direito Penal, Processo Penal e Constituição 1, no. 1 (December 6, 2015). http://dx.doi.org/10.26668/indexlawjournals/2526-0200/2015.v1i1.621.

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Abstract:
A Constituição é uma norma jurídica, devendo ser interpretada como um sistema coeso e coerente. Portanto, não basta a interpretação literal para autorizar qualquer legislação decorrente. É preciso observar o sistema constitucional como um todo para dele retirar o real alcance da norma. O trabalho visa analisar a responsabilidade penal da pessoa jurídica, em virtude do relevante papel exercido por esse ente jurídico na organização social e do panorama de crimes econômicos e ambientais que se proliferam em nossa sociedade, indagando se a responsabilidade civil ou administrativa desses entes coletivos é o suficiente para regular e controlar as suas ações.
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Foddis, A. "La rilevanza degli indicatori e della dimensione della performance ai fini dell’accountability." Working Paper of Public Health 3, no. 1 (June 15, 2014). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2014.6727.

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Abstract:
Il processo di aziendalizzazione volto a recuperare la funzionalità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), la conseguente responsabilizzazione legata alla gestione delle risorse assegnate alle articolazioni che lo compongono, il riconoscimento della libertà di scelta all’accesso delle prestazioni sanitarie quale condizione di concorrenza tra erogatori al fine di contrastare l’implosione di modelli statici e incapaci di creare valore, hanno reso necessario un approccio multidimensionale di misurazione della performance, in coerenza con la nuova cornice normativa delineata dalle riforme sanitarie degli anni ’90. Essa infatti è considerata leva determinante per l’accountability, ossia si ritiene che la misurazione dei risultati conseguiti possa tradursi in un processo di responsabilizzazione degli operatori nella misura in cui si lega alla pubblicazione dei dati e quindi ad un ritorno informativo del proprio operato con misurazioni oggettive, chiare e trasparenti. Misurare la performance significa fissare obiettivi quantificabili, definire i risultati attesi, associare agli obiettivi degli indicatori che possano adeguatamente misurare sia il percorso sia il grado di raggiungimento degli stessi, rilevare sistematicamente, ad intervalli di tempo definiti, il valore degli indicatori. La rilevanza della misurazione/valutazione delle prestazioni, e delle sue tecniche, è cresciuta di pari passo con l’espandersi sia di procedure di rendicontazione interne alle singole aziende sanitarie, sia di forme di rendicontazione pubblica aperta, o almeno accessibile, ai cittadini. In riferimento ai destinatari interni, l’impiego di un sistema di indicatori per la misurazione della performance è un valido supporto ai fini del controllo direzionale per indirizzare il management nei processi decisionali; in riferimento ai destinatari esterni, tale sistema costituisce il mezzo per poter dar loro conto dei risultati delle azioni intraprese. Insieme al concetto di responsabilità, il principio dell’accountability presuppone quello di trasparenza inteso come accesso alle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, fra cui gli indicatori gestionali e gli strumenti di comunicazione volti a rendere visibili decisioni, attività e risultati. Il presente lavoro si compone di una parte introduttiva dedicata a illustrare brevemente il concetto di produzione, di una riferita a delineare la rilevanza di un sistema di indicatori quale supporto imprescindibile nelle scelte decisionali volte al miglioramento continuo della performance, e di una conclusiva in cui si è inteso rimarcare l’importanza di progettare un sistema di controllo di gestione integrato con un sistema di gestione della qualità, quale strumento di controllo direzionale interno all’azienda sanitaria e di rendicontazione esterna del proprio operato, meglio conosciuta con il termine di “accountability”.
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Oliveira, Débora Vasconcelos de, Luis De Almeida Prado Bacellar, and Paulo Roberto Antunes Aranha. "Caracterização de Suscetibilidade ao Colapso por Análise Estrutural e Geofísica em Área Cárstica no Município de Sete Lagoas - MG." Anuário do Instituto de Geociências - UFRJ 43, no. 2 (August 21, 2020). http://dx.doi.org/10.11137/2020_2_76_86.

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Abstract:
Problemas geotécnicos, como colapsos, são comuns em ambientes cársticos e na cidade de Sete Lagoas (MG) inúmeros casos foram registrados nos últimos anos. Em consequência, estudos têm sido desenvolvidos com o intuito de delimitar áreas de maior suscetibilidade a este fenômeno, que está geralmente vinculado a presença de condutos ou cavidades subterrâneas, de desenvolvimento controlado pela estrutural. Entre os diversos métodos de caracterização de cavidades, um dos mais eficazes é a geofísica de superfície, em especial a eletrorresistividade, com a técnica de caminhamento. Uma técnica alternativa, menos conhecida, mas tida como eficiente para a detecção de direções de fraturas subverticais, é a aquisição elétrica azimutal, que consiste em rotacionar algum arranjo (e.g. Wenner, Dipolo Equatorial, Quadrático) em torno de um ponto. O objetivo principal deste trabalho foi definir a suscetibilidade ao colapso de uma área adjacente a uma lagoa no município de Sete Lagoas/MG por análise estrutural e eletrorresistividade. Objetivou-se, secundariamente, averiguar a eficácia da técnica de aquisição azimutal na detecção de fraturas verticais. Foram traçados lineamentos estruturais em imagens de sensores remotos, além de medidas em campo as atitudes do acamamento e das fraturas. O levantamento geofísico consistiu de linhas de caminhamento elétrico com arranjo dipolo-dipolo e de levantamentos azimutais com diversos arranjos e espaçamentos interletrodos. Foi possível identificar um antiforme vazado na área e uma cavidade ampla e rasa, conectada à lagoa. Além de fraturas paralelas ao acamamento, foram reconhecidas quatro famílias de fraturas subverticais, N20E (F1), E-W (F2), N50-70E (F3) e N30-50W (F4). A família F2 é a mais frequente e a F4 mais aberta, classificada como cavernosa. Com estas informações concluiu-se que o terreno estudado apresenta alta suscetibilidade ao colapso. A técnica azimutal se apresentou útil como complemento para identificar fraturas subverticais, uma vez que os resultados obtidos foram coerentes com os dados estruturais.
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Montaldi, Massimo. "Anthropology applied to the analysis of social deviances and the effects of uprooting on individual trans-generational behavior / Antropologia applicata all’analisi delle devianze sociali e gli effetti dello sradicamento sul comportamento individuale trans generazionale / Antropología aplicada al análisis de las desviaciones sociales y de los efectos del desarraigo en el comportamiento transgeneracional individual." Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia, October 8, 2019. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2019.64.

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Abstract:
This article aims to clarify some points of view and aspects on the relationship between multiculturalism and migration, and the relationship between minor and major normative jurisprudences, against the dynamic background of historical and anthropological processes, in a criminological perspective, and using some theories that argue why the phenomena of deviance are associated with intercultural and ethnic contexts. The interaction between outgroup and ingroup, while modern societies are engaged in solving problems related to the management and control of regulatory deviance, seems to bring out spaces to think, thanks to the onset of the ethnographic method in criminological studies. Criminology and ethnography can therefore profitably experiment with a scientific relationship, in the light of the sociology of deviance. New concepts invite to formulate a different approach, less constrained by specializations, but tending to obtain a result of a balanced scientific exchange full of perspectives. In this way, some of the reasons behind the deviant behavior among minorities will appear clearer. It can be argued, for example, that concepts of proximal and distal stress expand the translations of the problem. The cessation of the social bond, the semantic differences between landless and native minorities, seem to have a role in the dynamics of deviance, psychopathology, and crime. The sub-cultural community, the training and educational conditions are all recurrent themes, but they often assume an unexpected value in the eternal struggle for space. The class struggle and the reasons behind the enormous amount of laws appear to be the result of contrasting relationships between majorities and minorities. The problem of cultural deviances does not always seem clear and complete, if interpreted by the individual sciences, they easily run into scientific reductionism and redundancy. Stitching together edges that tend to remain far away could be possible only provided that the different perspectives can be connected, and that the tool of comparative ethnography is regarded as a fruitful link with criminology. Semantics is enriched with concepts, such as the syndrome of socio-cultural adoption, probes the implications of the cultural bond that redefines the existential plots of the condition of the migrant in modernity. The disruptive effects of the stress of minorities, or the disbelief of minorities towards the normative majority, are only some of the concepts with which I have tried to represent the motivations that are at the base of a basic hostility of some social communities to the rules. A multi-scientific approach has an experimental structure, a crossroads of different experiences, which aims to build lexicons and widen and diversify the semantics of deviance, questioning the particularisms and the singular exasperation of the perspectives of hermeneutic excesses. As Europe prepares to deal with the impact of epochal migration, the comparative method is able to provide empirical considerations for a reading consistent with history, and less involved with academic speculation, and ideological needs. Understanding the dynamics that underlie the criminal deviance between minorities, is not only an exercise of absolute social vanguard, but tends to build new bases and theoretical and practical references better systematized, which dictate complex work agendas, expanding the knowledge on the real relationship between criminal deviance and ethnic communities. RiassuntoQuesto articolo si propone di chiarire alcuni punti di vista e aspetti sulle relazioni tra multiculturalismo e migrazione, e il rapporto tra minoranze e maggioranze normative, sullo sfondo dinamico di processi storici e antropologici, in una prospettiva criminologica, e utilizzando alcune teorie che argomentano i motivi per i quali le fenomenologie della devianza si associano ai contesti interculturali ed etnici. L'interazione tra outgroup ed ingroup, mentre le società moderne sono impegnate nella soluzione di problemi legati alla gestione ed al controllo della devianza normativa, sembra far emergere spazi di riflessione grazie all’irruzione del metodo etnografico negli studi criminologici. Criminologia ed etnografia, possono dunque proficuamente sperimentare una relazione scientifica, alla luce della sociologia della devianza. Nuovi concetti invitano a riformulare un approccio meno costretto dalle specializzazioni, ma tendente ad ottenere un risultato di uno scambio scientifico equilibrato e denso di prospettive. Appariranno più chiare in tal modo, alcuni delle motivazioni retrostanti alla condotta deviante tra le minoranze. Si può sostenere, per esempio, che concetti di stress prossimale e distale, ampliano le traduzioni del problema. La cessazione del legame sociale, le differenze semantiche tra minoranze senza terra e minoranze native, sembrano avere un ruolo nella dinamica della devianza, della psicopatologia, della delinquenza. La comunità sub culturale, la formazione e le condizioni di istruzione, sono temi ricorrenti, tuttavia assumono sovente un valore imprevisto nella lotta eterna per lo spazio. La lotta di classe e le ragioni che stanno dietro alla enorme mole di normativa, appaiono il frutto di rapporti di contrasto tra maggioranza e minoranze. Non appare sempre chiaro e completo il problema delle devianze culturali, se interpretato dalle singole scienze, incorrono facilmente nel riduzionismo e nella ridondanza scientifica. Un lavoro di ricucitura di margini che tendono a mantenersi lontani, è possibile a patto che le prospettive sappiano comunicare tra loro, e lo strumento dell’etnografia comparata si profila una proficua connessione con la criminologia. La semantica si arricchisce di concetti, come ad esempio la sindrome dell’adozione socioculturale, sonda le implicazioni del legame culturale che ridefinisce le trame esistenziali della condizione del migrante nella modernità. Gli effetti dirompenti dello stress delle minoranze, o la diffidenza delle minoranze verso la maggioranza normativa, sono solo alcuni dei concetti con cui ho cercato di rappresentare le motivazioni che stanno alla base di un'ostilità di fondo di alcune comunità sociali, rispetto alle regole. Un approccio multi scientifico ha un assetto sperimentale, incrocio di esperienze diverse, che mirano a costruire lessici e ampliare e diversificate le semantiche della devianza, mettendo in discussione i particolarismi e l'esasperazione singolare delle prospettive degli eccessi ermeneutici. Mentre l'Europa si appresta ad affrontare l'impatto di una migrazione epocale, il metodo comparativo è in grado di fornire le considerazioni empiriche per una lettura coerente con la storia, e meno coinvolte con la speculazione accademica, e le esigenze ideologiche. Capire le dinamiche che sotto intendono la devianza criminale tra le minoranze, è un esercizio non solo di assoluta avanguardia sociale, ma tende a costruire basi nuove e riferimenti teorici e pratici meglio sistematizzati, che dettano agende di lavoro complesse, allargando la conoscenza sul rapporto reale tra devianza criminale e comunità etniche. ResumenEste artículo se propone aclarar los puntos de vista y aspectos sobre las relaciones entre multiculturalismo y migración, y la relación entre minorías y mayorías normativas, en el fondo dinámico de procesos históricos y antropológicos. En una perspectiva criminológica, y utilizando algunas teorías que argumentan los motivos por los cuales las fenomenologías de las desviaciones se asocian a los contextos interculturales y étnicos. La interacción entre outgroup e ingroup, mientras las sociedades modernas están ocupadas en la solución de los problemas ligados a la gestión y al control de la desviación normativa, parece que hacen surgir espacios de reflexión gracias a la introducción de la metodología etnográfica en los estudios criminológicos. Criminología y etnografía, pueden entonces experimentar rentablemente una relación científica, bajo la luz de la sociología de la desviación. Nuevos conceptos invitan a reformular un enfoque menos forzado por las especializaciones, pero con la tendencia en obtener un resultado de un intercambio científico equilibrado y lleno de perspectivas. Aparecerán más claras de esta manera, algunas de las motivaciones que están detrás de la conducta desviada entre las minorías. Se puede sostener, por ejemplo, que conceptos como stress proximal y distal, amplían las traducciones del problema. La ruptura del lazo social, las diferencias semánticas entre minorías sin tierra y minorías nativas, parecen tener un rol en la dinámica de la desviación, de la psicopatología y de la delincuencia. La comunidad sub-cultural, la formación y las condiciones de instrucción, son temas recurrentes, sin embargo, asumen a menudo un valor imprevisto en la lucha eterna por el espacio. La lucha de clase y las razones que están detrás a la gran masa normativa, parecen el fruto de relaciones de contraste entre mayorías y minorías. No parece siempre claro y completo el problema de las desviaciones culturales, si es interpretado por las ciencias individuales, incurren fácilmente en el reduccionismo y en la redundancia científica. Un trabajo de reparación de márgenes que tienen la tendencia a mantener la distancia, es posible siempre y cuando las perspectivas sepan comunicarse entre ellas, y el instrumento de la etnografía comparada pueda conectarse rentablemente con la criminología. La semántica se enriquece de conceptos, como por ejemplo el síndrome de la adopción sociocultural, sondea las implicaciones del lazo cultural que redefinen la parte existencial de la condición del migrante en la modernidad. Los efectos disruptivos del stress de las minorías, o la diferencia de las minorías hacia las mayorías normativas, son solo algunos de los conceptos con los que busqué representar las motivaciones que están en la base de la hostilidad de algunas comunidades sociales, con respecto a las reglas. Un enfoque multicientífico tiene un corte experimental, cruce de experiencias diferentes, que velan por construir léxicos, ampliar y diferenciar las semánticas de la desviación, poniendo en discusión los particularismos y la exasperación singular de las perspectivas de los excesos hermenéuticos. Mientras Europa se alista para afrontar el impacto de una migración épica, la metodología comparativa puede suministrar las consideraciones empíricas para una lectura coherente con la historia, y menos involucrada con la especulación académica, y las exigencias ideológicas. Entender las dinámicas que definen la desviación criminal entre las minorías, es un ejercicio no solo de absoluta vanguardia social, sino que tiene la tendencia en construir bases nuevas y referencias teóricas y prácticas mejor sistematizadas, que dictan agendas de trabajo complejas, engrandeciendo el conocimiento sobre la relación real entre desviación criminal y comunidades étnicas.
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Soares, Rui. "Liderar a mudança através de valores." Investigação e Intervenção em Recursos Humanos, no. 3 (April 4, 2014). http://dx.doi.org/10.26537/iirh.v0i3.1861.

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Abstract:
Assistimos, nos dias de hoje, ao surgimento de uma nova mentalidade e há quem afirme que entramos numa nova Era. Diz-se ainda que a crise mundial que atravessamos está a funcionar como catalisador para um mundo cada vez mais social, mais humanista. Um novo paradigma que exige uma nova abordagem, catalisadora de resultados consistentes, sustentados e duradouros. A atual crise tomou uma proporção gigantesca com um impacto desastroso para o ser humano. Acredito que, mais do que crise económico-financeira, enfrentamos uma crise de valores com repercussões enormes nas organizações. As empresas estiveram durante muito tempo focadas num estilo de gestão com necessidade de controlar. Hoje, já não é possível o gestor estar constantemente a dizer aos colaboradores o que fazer e como fazer. É necessário que haja uma estratégia e valores que guiem os colaboradores e estes têm de ser capazes de exercer iniciativa, assumir responsabilidades, atingir resultados e comunicar eficazmente com todos os stakeholders. Esta nova Era exige uma forte liderança assente em valores na medida em que, num ambiente cada vez mais volátil e dinâmico, os valores funcionam como âncoras e criam uma linguagem comum que permite alinhar as pessoas e a liderança. Os valores são crenças duradouras que influenciam as escolhas que se fazem e os colaboradores procuram, mais do que nunca, organizações que tenham um relacionamento baseado na honestidade, na confiança, na integridade e no respeito mútuo, organizações das quais se possam orgulhar em trabalhar lá. As empresas precisam de líderes que transmitam um propósito e uma direção firme e assente em valores mobilizadores, não só expressos como, acima de tudo, vividos pela organização e pelos seus gestores, promovendo uma cultura orientada para o desenvolvimento pessoal e integrando princípios éticos e ecológicos na sua estratégia. As empresas estão agora a enfrentar o maior de todos os desafios: criar e manter uma organização bem-sucedida com base no que é bom para os negócios como para as pessoas e sociedade. E um fator crucial para a vantagem competitiva consiste em harmonizar as crenças e valores quer dos “donos” quer dos colaboradores. Liderar através de valores contribui para 3 grandes objetivos: simplificar (reduzindo a complexidade pela necessidade de constante adaptação); orientar (canalizando a visão para o futuro); e assegurar o compromisso (traduzindo os objetivos estratégicos em políticas que visam as pessoas). Em termos de políticas de gestão de recursos humanos, ainda encontramos muitos exemplos onde estas não são suficientemente coerentes com a estratégia ou não estão devidamente integradas. Neste sentido, as empresas precisam hoje não só de inovação nas políticas e estratégias de recursos humanos como, sobretudo, de um desenvolvimento integrado. Liderar pelos valores e conceber políticas de gestão de recursos humanos assente em valores, é uma prioridade estratégica e inadiável. É esta a reflexão que se pretende lançar com a contribuição de um caso prático resultante de um diagnóstico organizacional realizado num grupo empresarial português e que originou a implementação de um programa de mudança no qual a grande “pedra de toque” incidiu na definição de um sistema integrado de gestão de recursos humanos e a redefinição de uma framework para a liderança.
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