Academic literature on the topic 'Contratto flessibili'

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Journal articles on the topic "Contratto flessibili"

1

Vicarelli, Giovanna. "La flessibilità del lavoro nel Servizio Sanitario Nazionale prima e durante la pandemia da Covid-19." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 162 (March 2022): 7–29. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-162001.

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Abstract:
La prima tesi che l'articolo intende sostenere è che il settore sanitario pubblico conosce, dopo la crisi finanziaria del 2007 e fino al 2019, un processo di crescente flessibilizzazione del lavoro. Si tratta di una flessibilità numerica (nel numero degli addetti e nel tipo di contratti di lavoro), anziché di una flessibilità funzionale. Quest'ultima, infatti, è difficile da attuare in un settore ad alta percentuale di lavoro professionale, con forme di autoregolazione spesso corporative. Con la seconda tesi, relativa al periodo pandemico, si sostiene che tra il 2020 e il 2021 si sono prodotte politiche del lavoro nel SSN ancor più flessibili, con una ulteriore deregolazione dettata dall'emergenza. La domanda conclusiva riguarda quanto il Piano di rilancio e resilienza (PNRR) emanato nel 2021 e la nuova legge di Bilancio per il 2022 possano essere in grado di dare una inversione di tendenza al ciclo lungo di flessibilizzazione del lavoro inseritosi anche nel settore sanitario pubblico.
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Coletto, Diego, and Roberto Pedersini. "La flessibilitŕ numerica nei settori privato e pubblico fra strategia e contingenza." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 124 (March 2010): 673–706. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-124004.

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Abstract:
L'articolo confronta le modalitŕ di utilizzo dei principali contratti di lavoro flessibile (a termine, di somministrazione e di collaborazione) in due casi concreti appartenenti al settore privato ed al settore pubblico, al fine di indagare le diverse logiche di ricorso al lavoro non-standard in contesti differenti. La prima parte del saggio presenta una breve rassegna dei principali tentativi di definizione dei diversi tipi di flessibilitŕ del lavoro ed illustra il dibattito sugli effetti della flessibilitŕ del lavoro sull'adattabilitŕ delle organizzazioni e sulle condizioni di vita e di lavoro di lavoratrici e lavoratori. Nella seconda parte del saggio sono descritte due esperienze concrete: per quanto riguarda il settore privato, si tratta di Abb Italia, un'impresa di grandi dimensioni che opera nel settore elettro-meccanico; per il settore pubblico, viene presentato il caso di un ente locale, la Provincia di Milano. Le conclusioni riprendono alcuni degli aspetti piů rilevanti di questi casi e, piů in generale, sottolineano i risultati dell'analisi complessiva dei dati e delle informazioni raccolte nel corso della ricerca empirica.
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Treu, Tiziano. "Flessibilitŕ e tutele nella riforma del lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 137 (February 2013): 1–51. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-137001.

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Abstract:
Il saggio contiene un'analisi generale della recente riforma del lavoro (l. n. 92/2012). In premessa si ricostruisce l'iter formativo del provvedimento anzitutto nel dibattito fra le parti sociali e il governo, di cui si sottolinea l'andamento contrastato, e poi in sede parlamentare, dove si č verificata una larga convergenza politica sul testo e sulle sue modifiche, che peraltro non ha impedito forti tensioni e diffuse critiche. Il saggio discute l'impostazione generale della legge ispirata al modello europeo della flexicurity, mettendola a confronto con le esperienze di altri paesi e tenendo conto delle particolaritŕ italiane. Sottolinea inoltre l'importanza della delega sulla partecipazione dei lavoratori nell'impresa, che č indicata fra i principi ispiratori del provvedimento. Il commento rileva la non completa corrispondenza dei principali blocchi della legge rispetto agli obiettivi dichiarati dal governo e ai modelli europei: la persistente debolezza degli ammortizzatori sociali, accentuata dalla storica inadeguatezza degli strumenti di politica attiva del lavoro; l'importanza della promozione dell'apprendistato come canale privilegiato di ingresso dei giovani al lavoro; le scelte contrastanti in tema di flessibilitŕ in entrata, consistenti da una parte in una parziale liberalizzazione del contratto a termine, dall'altra in interventi limitativi dei contratti a progetto, partite IVA, associazione in partecipazione, con il ricorso alla tecnica delle presunzioni e, per altro verso, con l'aumento dei costi contributivi (interventi non omogenei che riflettono la mancanza di una rivisitazione complessiva del lavoro autonomo); infine, la modifica dell'art. 18 dello St.lav. che realizza il superamento dell'anomalia italiana della reintegrazione come unica sanzione del licenziamento ingiustificato e riconduce la reintegrazione a ipotesi tassativamente indicate dalla legge, sostanzialmente marginali rispetto alla indennitŕ risarcitoria. Il saggio sottolinea, infine, l'importanza delle vicende applicative della legge, opportunamente soggette a monitoraggio, e il ruolo decisivo non solo della giurisprudenza, ma della contrattazione collettiva che č chiamata a modificare la normativa con interventi ai vari livelli nazionali e decentrati.
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Alberti, Fernando G. "Il contratto di rete: una rassegna." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 176–97. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002007.

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Abstract:
Il presente articolo intende essere una breve nota tesa a fare il punto dello stato di adozione e di elaborazione dei contratti di rete. Con il contratto di rete, il Legislatore ha voluto introdurre una nuova fattispecie giuridica finalizzata a favorire l'aggregazione tra imprese di minore dimensione, aumentando cosě le dimensioni aziendali per meglio competere nei mercati internazionali e supportare l'innovazione. Il contratto di rete si differenzia nella ratio da altre forme burocratiche di reti inter-organizzative esistenti, per maggiore flessibilitŕ sia nella definizione degli scopi e dei confini della rete stessa sia nel livello di coinvolgimento dei partner. I contratti di rete stanno assumendo una diffusione tale da essere spesso utilizzati come sinonimi di rete tra imprese. Come ampiamente illustrato e chiarito in un articolo apparso sul numero precedente di Studi Organizzativi, le reti tra imprese si caratterizzano per una varietŕ di forme, assetti, obiettivi, meccanismi operativi e composizione, tale per cui l'appiattimento del fenomeno ai soli contratti di rete, che si registra nella retorica quotidiana di policy makers, giuristi e media, risulta essere non solo immotivato ma anche ontologicamente fallace. Emerge, quindi la necessitŕ anche per gli studiosi di strategia e organizzazione, e non solo per i giuristi, di chiarire questo fenomeno, comprenderne la natura, le potenzialitŕ e i limiti, analizzarne la diffusione e gli strumenti a supporto, ma anche metterlo in relazione con il piů ampio fenomeno delle reti inter-organizzative di cui i contratti costituiscono solo una delle possibili forme. Dagli elementi riportati in questo articolo si evince come il fenomeno dei contratti di rete, per quanto nascente, abbia vissuto nell'ultimo periodo sia un forte incremento quantitativo nell'ultimo anno sia un forte incremento sul fronte qualitativo. L'affinamento della fattispecie giuridica, la crescente casistica e l'ampio dibattito accademico, istituzionale e professionale creatosi attorno al fenomeno hanno stimolato molti a ragionare attorno al tema delle reti di imprese, anche se ancora con poca distinzione tra il concetto di rete di imprese - e le sue variegate forme - e quello di contratto di rete, che rappresenta solo un possibile inquadramento burocratico per la formalizzazione di una rete.
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Ghera, Edoardo. "Il contratto di lavoro oggi: flessibilità e crisi economica." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 140 (November 2013): 687–713. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-140009.

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Pozzetti, Roberto. "Nuovi scritti d'amore, fra e-mail e SMS." ATTUALITŔ LACANIANA, no. 9 (April 2009): 44–52. http://dx.doi.org/10.3280/ala2009-009005.

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Abstract:
- L'epoca contemporanea si caratterizza, fra l'altro, per la rilevanza inedita conferita alla dimensione del cambiamento. La flessibilitŕ, condizione ormai essenziale nel mondo del lavoro, si traduce sovente nell'inquietante fenomeno della precarietŕ fra contratti a progetto ed attivitŕ interinali. Precarietŕ che si ripercuote nel campo dell'affettivitŕ determinando degli amori liquidi, in perenne mutamento, che alternano connessioni a disconnessioni, incontri fugaci e virtuali all'evitamento del legame sociale. L'attualitŕ di questa tematica viene trattata in riferimento al nesso fra l'amore e la scrittura, sviluppato da Lacan nel Seminario XX. Tanto lo scritto quanto l'amore hanno la funzione di supplire all'inesistenza del rapporto sessuale. Parole chiave: cambiamento - flessibilitŕ - precarietŕ - inesistenza del rapporto sessuale.
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Cafagno, Maurizio. "L'evoluzione delle procedure di gara, alla ricerca di un bilanciamento tra le ragioni dell'efficienza economica e le ragioni dell'imparzialità amministrativa." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003003.

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Abstract:
Lo scritto muove dalla constatazione che studi ed osservazioni empiriche illu-strano come la disomogenea distribuzione di informazioni tra soggetti che si tro-vano a negoziare alimenta l'incertezza e concede spazio all'opportunismo, in-nalzando i costi di transazione. Calando, però, la questione strategica della miti-gazione dell'opportunismo all'interno dei tre diversi ordini di rapporti chiamati in causa dalle negoziazioni pubbliche, ossia il rapporto tra pubblica amministrazio-ne e funzionari, tra pubblica amministrazione e concorrenti e tra pubblica am-ministrazione e contraenti, possono affiorare delle prospettive legittime che, uscendo dalle strettoie della modellistica contabile familiare alla prassi giuridica , consentano di acquisire e sfruttare nuova informazione, in corso di gara, adat-tando stime e proposte e consentendo, in tal modo, di guadagnare parecchio in termini di efficienza. In definitiva ed in sintesi, teoria ed esperienza, che trovano ampio supporto ed ispirazione nel diritto europeo, inducono a pensare che l'obiettivo di innalzare efficienza e convenienza dei meccanismi di gara postula il ricorso a modelli di-versificati, aperti a gradi variabili di flessibilità. A ben vedere il diritto europeo, assumendo il patrocinio di procedure contrattuali più aperte e di criteri di bilan-ciamento più flessibili, ispirati dall'idea che la stretta sorveglianza dei funzionari e delle amministrazioni non sia la finalità incondizionatamente prioritaria, ac-credita piuttosto l'idea che gli oneri del formalismo vadano sopportati soltanto sinché si può supporre che ne discendano benefici superiori in termini di stimolo all'intensificazione degli scambi. Lo scritto approda alla conclusione che l'efficienza vada considerata alla stregua di una variabile endogena, e non esogena, rispetto alle politiche di promozione della concorrenza. Onde, sarebbe utile convalidare anche nel nostro ordinamento un criterio di libertà delle forme procedimentali, almeno per i cosiddetti contratti esclusi, che non sempre e non necessariamente siano tenute a tradursi in procedure di gara, fatta salva la possibilità di accesso alla tutela giurisdizionale per l'aspirante che dimostri di aver subito gli effetti lesivi e discriminatori della violazione dei principi generali.
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Micelli, Ezio. "Modelli di perequazione tra piano strutturale e operativo." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 113–32. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096005.

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Abstract:
L'obiettivo dello studio č di considerare l'effetto della nuova articolazione del piano urbanistico in piano strutturale e operativo sul metodo perequativo. Alcuni piani pongono l'enfasi sulla componente strategica del piano strutturale, delegando alla parte operativa i compiti legati allo sviluppo della principio perequativo; altri, al contrario, promuovono la centralitŕ del piano strutturale e in esso collocano le scelte rilevanti in tema di perequazione. Entrambi i modelli presentano limiti significativi. La soluzione puň essere cercata in scelte capaci di coniugare norme flessibili, capaci di adeguarsi all'evoluzione delle domande collettive, e tuttavia in grado di fissare i capisaldi del metodo perequativo.
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Mazzolini, Anna, Valeria Fedeli, and Grazia Concilio. "Fragilità urbane, mobilità e politiche di contrasto al Covid in Africa." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 61–66. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12928.

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Abstract:
Alcuni contesti urbani necessitano di una mobilità permanente e flessibile di beni e persone come condizione per la vita collettiva e il sostentamento di base. Per questi contesti la pandemia ha concretizzato sfide che non possono essere analizzate con paradigmi cognitivi di origine americo-euro-centrica.Per la città di Maputo, l'articolo riflette sulle fragilità urbane dell'Africa subsahariana, analizzando le misure di prevenzione della pandemia in relazione alla mobilità come fattore di co-produzione della città. In tal senso si ridefiniscono i concetti di urbano e dimobilità e si propongono strategie di analisi e strumenti di osservazione capillari da supportare con una oculata governance dei dati.
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Lomonaco, Alice. "Riuso temporaneo dei vuoti urbani: limiti ed opportunità." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 109–24. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128010.

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Abstract:
Le pratiche di riuso temporaneo dei vuoti urbani si prestano a garantire risposte alle nuove esigenze di vita che la contemporaneità ha imposto, per adattarsi più facilmente alle richieste degli attori; tuttavia, sembrano confermare le tendenze alla precarietà e alla flessibilità del lavoro e della vita degli attori coinvolti. Attraverso l'analisi del caso studio dell'Associazione Venti Pietre di Bologna l'articolo intende interrogarsi su cosa succede alle esperienze di rigenerazione urbana dal basso dopo la temporaneità. Queste esperienze possono essere trapiantate altrove? Hanno lo stesso successo e la stessa capacità? Cosa succede alle reti di relazioni costruite nel tempo una volta scaduto il tempo previsto dal contratto?
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Dissertations / Theses on the topic "Contratto flessibili"

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BONATO, RICCARDO. "La famiglia flessibile e lo sviluppo del bambino. Caso di studio: le scuole dell’infanzia del Comune di Milano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/66171.

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Abstract:
Il tessuto economico chiede strumenti contrattuali atti a rendere flessibile l’organizzazione del personale al fine di orientare, con minori costi, la produzione di beni e servizi rispetto alle esigenze mutevoli della domanda di mercato. Le riforme in atto in Italia, a partire dal “Pacchetto Treu” [1997], proseguendo con la “Riforma Biagi“ [2001], la “Riforma Fornero” [2012] e da ultimo il “Jobs Act” [2014], hanno ampliato principalmente la flessibilità numerica dei lavoratori esterni all’azienda (Atkinson, 1984). L’analisi teorica e l’analisi quantitativa esposte in questo studio hanno evidenziato limiti e rischi nell’utilizzo dello strumento dei contratti atipici. La scienza economica, in primis, è divisa nel ritenere l’aumento della flessibilità dei lavoratori esterni all’azienda un fattore che possa favorire occupazione e produttività del sistema, lo individua, invece, quale strumento di bilanciamento del costo del lavoro rispetto alle condizioni di mercato attraverso la fluttuazione dei salari. Il diritto del lavoro, anche in attuazione dei principi costituzionali, ha funzione protettiva per il lavoratore, ma le tipologie contrattuali di assunzione presentano differenti livelli di protezione del lavoratore. Il differente trattamento dei lavoratori atipici avviene su due livelli: un livello prettamente di regolazione normativa e un livello di efficacia della norme. Vi sono, infatti, norme che prevedono una parità di trattamento tra i lavoratori, ma che all’atto applicativo incontrano differenti limiti di concreta attuazione in base al contratto di assunzione (es. tutela della maternità). La tipologia del contratto di assunzione, anche a causa delle differenti tutele sostanziali e di welfare che porta con sé, influenza l’individuo nella sua dimensione identitaria personale e famigliare. La sociologia ha studiato questo fenomeno in termini di benessere per l’individuo [Sennett, 1999; Bauman, 2000; Paugam, 2000; Fullin 2004 e altri]. Anche a livello famigliare sono state condotte alcune analisi che hanno rilevato un’influenza della “flessibilità” del contratto di assunzione dei genitori sulle scelte famigliari, quali ad esempio le decisioni di spesa famigliare, il modello di famiglia adottato o la decisione di procreare [Saraceno, 2001; Fullin, 2002; Salmieri, 2006 e altri]. Questo studio, attraverso un’analisi quantitativa svolta presso i nidi e le scuole del Comune di Milano che ha coinvolto una popolazione di 9936 famiglie, ha raccolto dati descrittivi del campione relativamente alla dimensione famigliare, alla dimensione lavorativa dei genitori, al bambino che sta crescendo nella famiglia e al servizio all’infanzia usufruito, nonché rispetto ad obiettivi di ricerca più specifici come lo studio del modello di famiglia assunto dalle famiglie in seguito alla nascita di un bambino, lo studio dell’impatto sullo sviluppo del linguaggio del bambino del tipo di contratto di lavoro dei genitori, lo studio del livello di conoscenza dei lavoratori riguardo le tutele giuslavoristiche alla genitorialità, e lo studio dell’impatto del contratto di assunzione sugli elementi valoriali dei genitori-lavoratori in ambito lavorativo e in famiglia. Da questo studio è possibile concludere che accentuare la flessibilità numerica dei lavoratori esterni all’azienda nel territorio oggetto di indagine sembra essere una via irta di rischi e priva sicurezze nel raggiungimento degli obiettivi di aumento dell’occupazione e della produttività, ma utile al solo abbassamento del costo del lavoro. La mancanza degli strumenti di sostegno e tutela dei lavoratori strutturalmente meno produttivi (come le lavoratrici madri) potrebbe riversarsi non solo sul benessere e sulle scelte di vita delle famiglie di oggi, ma anche nelle generazioni future: lo sviluppo del bambino è connesso anche agli strumenti di tutela alla maternità e alla paternità che i suoi genitori ricevono.
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Fania, Ilaria <1996&gt. "I CONTRATTI DI LAVORO AD ORARIO RIDOTTO E FLESSIBILE: LA FLESSIBILITÀ DEL TERZO SETTORE IN VENETO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20839.

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Abstract:
Negli ultimi anni il concetto di flessibilità del lavoro è diventato protagonista all’interno dei dibattiti politici, economici e sociali. La flessibilità può essere definita come: «quei lavori o meglio le occupazioni che richiedono alla persona di adattare l’organizzazione della propria esistenza […] alle esigenze mutevoli della o delle organizzazioni produttive che la occupano o si offrono di occuparla, private o pubbliche che siano. Tali modi di lavorare o di essere occupati impongono alla gran maggioranza di coloro che vi sono esposti per lunghi periodi un rilevante costo umano, poiché sono capaci di modificare o sconvolgere, seppur in varia misura, oltre alle condizioni della prestazione lavorativa, il complesso dell’esistenza personale e familiare» Si possono distinguere diverse forme di flessibilità, quali (Reyneri, 2005): • Flessibilità numerica: indica una variazione del numero dei dipendenti in entrata e in uscita ed ha lo scopo di contenere il costo del lavoro per l'Azienda; • Flessibilità temporale: comporta la variazione dell'orario di lavoro standard sulla base delle esigenze dell'azienda; • Flessibilità salariale: relativa alla capacità di utilizzare politiche di moderazione salariale a livello nazionale, locale o aziendale; • Flessibilità organizzativa: si tratta della variazione delle mansioni e dei compiti affidati ai dipendenti e comporta, per tale ragione, investimenti nella formazione dei dipendenti; • Flessibilità spaziale: si riferisce a diversi luoghi in cui è possibile svolgere il lavoro. Il presente lavoro si concentra sulla flessibilità di tipo temporale che può realizzarsi attraverso un’ampia varietà di contratti di lavoro atipici. Tra questi, il terzo capitolo prende in esame i contratti a tempo parziale, il lavoro intermittente ed il lavoro ripartito. Prima di procedere con l’analisi di queste tipologie di contratti, si è esposta la disciplina normativa, la quale è stata caratterizzata da una profonda revisione e dalla tendenza a favorire forme di lavoro non standard, passando in rassegna le principali riforme, quali quella relativa al Pacchetto Treu, la Riforma Biagi, la Riforma Fornero e il Jobs Act. Infine, nell’ultimo capitolo, è stato preso in analisi il Terzo Settore, all’interno del quale si è verificata l’incidenza di tale tipologia di contratti prima in generale per l’Italia e poi specificatamente per il Veneto. 1. Luciano Gallino (2008), Il lavoro non è una merce. Contro la flessibilità, Laterza, Roma
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SEVERINO, Chiara. "I contratti atipici e flessibili nella pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28668.

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Abstract:
Atypical and flexible contractual types, used incorrectly within the Public Administration, resulted into the nowadays flexible work pathological and social phenomenon, wrongly – or maybe correctly - called “precarious work”. Given an atypical contracts’ regulation was not initially provided for, the subject was left to the contractual freedom of the parties and, in particular, to local agreements and II level bargaining, achieving a partial discipline since the 1998-2001 bargaining season. As time went by, following a change in the socio-economic context and the need to re-organize a welfare and occupational model closer to EU social policy, our Parliament tried to find flexible rules for personnel management and work organization. This is the reason why it became necessary to introduce, in the body of legislative decree 165/2001, exceptions to the access via selective procedure rule; that which regulates work as a civil servant. This research will also concentrate on all issues related to the recent legislative interventions which, discarding the specificities of public work and of the laws that regulate the work of civil servants, modified the private work sector and the contractual types ruled by the civil code and by special laws which, in some way, impacted on public work. So as to better understand the differences in application of the same contractual types in the private and public sectors, an overview of both National and Communitarian applicative issues will be provided, which developed after the most recent regulatory intervention. The last part of the research will concentrate on a possible discipline and regulation of the public sector, on atypical and flexible contractual types.
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Alfonsi, Eleonora <1996&gt. "I contratti di lavoro e la retribuzione: flessibilità, decontribuzione e detassazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21444.

Full text
Abstract:
L'elaborato finale ha come oggetto lo studio dei contratti di lavoro subordinato e la retribuzione. In particolare, viene approfondito il tema della flessibilità, sia a livello di contratti che di retribuzione. Inoltre, vengono esaminate le ipotesi di decontribuzione e detassazione della retribuzione.
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Cordella, Costantino <1985&gt. "Flessibilità e controllo sindacale nel mercato del lavoro contemporaneo: il caso del contratto a tempo determinato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6688/4/cordella_costantino_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Il lavoro di ricerca che si presenta è suddiviso in tre capitoli nei quali, da altrettanti punti di osservazione, è analizzato il tema della instabilità del lavoro. Nel primo capitolo, il candidato evidenzia le cause che hanno determinato il vorticoso aumento di utilizzo dei contratti di lavoro flessibili e, a tal proposito, da un prospettiva extra-nazionale, analizza le direttive europee e, i principi comuni e le guidelines che, nel percorso di sviluppo della strategia europea per l’occupazione, hanno posto la flexicurity come modello di mercato europeo tipico; dalla medesima prospettiva, prendendo spunto dai cambiamenti del mercato globale, si pone attenzione all’analisi economica del diritto del lavoro e, in particolare, alle conseguenze che le trasformazioni economiche generano sulla capacità di questa materia di tenere elevato il grado di sicurezza occupazionale connesso alla stipula dei contratti di lavoro. Il secondo capitolo è dedicato al ruolo svolto in Italia dai sindacati sul tema della flessibilità. In tal senso, l’autore evidenzia come la funzione “istituzionale” cui sono chiamate anche le organizzazioni dei lavoratori abbia caratterizzato le scelte di politica sindacale in materia di lavori temporanei; è così preso in esame il concetto di flessibilità “contrattata”, come già emerso in dottrina, e si teorizza la differenza tra rinvii “aperti” e rinvii “chiusi”, quali differenti forme di delega di potere normativo alle parti sociali in materia di flessibilità. Nel terzo ed ultimo capitolo l’autore tenta di evidenziare i vantaggi e le funzioni che derivano dall’utilizzo del contratto a termine, quale principale forma di impiego flessibile del nostro mercato del lavoro. Premessi tali benefici viene formulato un giudizio critico rispetto al grado di liberalizzazione che, con le ultime riforme, è stato ammesso per questo istituto sempre più strumento di arbitrio del datore di lavoro nella scelta della durata e delle condizioni di svolgimento della prestazione di lavoro.
The research work that presents itself is divided into three chapters, in which it is examined the issue of job instability. In the first chapter, the candidate shows the causes that led to the dizzying increase in use of flexible contracts and, in this regard, analyzes the European directives, principles and guidelines that, in the path of development of the European strategy for employment, have placed the 'flexicurity' as a typical model of European labor market; from the same perspective, paying attention to the theme of social problems of the global markets, it analyzes to the economic investigation of labor law and, in particular, the consequences for job security related to the economic transformations. The second chapter is devoted to the role played by trade unions in Italy on the issue of flexibility. In this sense, the author shows how the "institutional" function which are also called to comply workers' organizations has also characterized the political choices of trade unions' in the field of temporary work; so are examined the concepts of flexibility "negotiated", as already shown in the literature, and are theorized the differences between mandate "open" and "closed", such as different forms of delegation of legislative power to the trade unions in the theme of flexibility. In the third and final chapter the author tries to highlight the benefits and features that relate to the use of fixed-term contracts, as the main form of flexible contract in use in our labor market. Introduced such benefits, he made a critical judgment about the degree of liberalization of this type of labor contract considered that in the last reforms is always more the arbitrariness in the choice of the employer of the duration and conditions of carrying out the work performance.
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Cordella, Costantino <1985&gt. "Flessibilità e controllo sindacale nel mercato del lavoro contemporaneo: il caso del contratto a tempo determinato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6688/.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca che si presenta è suddiviso in tre capitoli nei quali, da altrettanti punti di osservazione, è analizzato il tema della instabilità del lavoro. Nel primo capitolo, il candidato evidenzia le cause che hanno determinato il vorticoso aumento di utilizzo dei contratti di lavoro flessibili e, a tal proposito, da un prospettiva extra-nazionale, analizza le direttive europee e, i principi comuni e le guidelines che, nel percorso di sviluppo della strategia europea per l’occupazione, hanno posto la flexicurity come modello di mercato europeo tipico; dalla medesima prospettiva, prendendo spunto dai cambiamenti del mercato globale, si pone attenzione all’analisi economica del diritto del lavoro e, in particolare, alle conseguenze che le trasformazioni economiche generano sulla capacità di questa materia di tenere elevato il grado di sicurezza occupazionale connesso alla stipula dei contratti di lavoro. Il secondo capitolo è dedicato al ruolo svolto in Italia dai sindacati sul tema della flessibilità. In tal senso, l’autore evidenzia come la funzione “istituzionale” cui sono chiamate anche le organizzazioni dei lavoratori abbia caratterizzato le scelte di politica sindacale in materia di lavori temporanei; è così preso in esame il concetto di flessibilità “contrattata”, come già emerso in dottrina, e si teorizza la differenza tra rinvii “aperti” e rinvii “chiusi”, quali differenti forme di delega di potere normativo alle parti sociali in materia di flessibilità. Nel terzo ed ultimo capitolo l’autore tenta di evidenziare i vantaggi e le funzioni che derivano dall’utilizzo del contratto a termine, quale principale forma di impiego flessibile del nostro mercato del lavoro. Premessi tali benefici viene formulato un giudizio critico rispetto al grado di liberalizzazione che, con le ultime riforme, è stato ammesso per questo istituto sempre più strumento di arbitrio del datore di lavoro nella scelta della durata e delle condizioni di svolgimento della prestazione di lavoro.
The research work that presents itself is divided into three chapters, in which it is examined the issue of job instability. In the first chapter, the candidate shows the causes that led to the dizzying increase in use of flexible contracts and, in this regard, analyzes the European directives, principles and guidelines that, in the path of development of the European strategy for employment, have placed the 'flexicurity' as a typical model of European labor market; from the same perspective, paying attention to the theme of social problems of the global markets, it analyzes to the economic investigation of labor law and, in particular, the consequences for job security related to the economic transformations. The second chapter is devoted to the role played by trade unions in Italy on the issue of flexibility. In this sense, the author shows how the "institutional" function which are also called to comply workers' organizations has also characterized the political choices of trade unions' in the field of temporary work; so are examined the concepts of flexibility "negotiated", as already shown in the literature, and are theorized the differences between mandate "open" and "closed", such as different forms of delegation of legislative power to the trade unions in the theme of flexibility. In the third and final chapter the author tries to highlight the benefits and features that relate to the use of fixed-term contracts, as the main form of flexible contract in use in our labor market. Introduced such benefits, he made a critical judgment about the degree of liberalization of this type of labor contract considered that in the last reforms is always more the arbitrariness in the choice of the employer of the duration and conditions of carrying out the work performance.
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CHIARELLI, Sabrina. "Il ruolo del Contratto collettivo delle Agenzie per il lavoro alla prova del rinnovo: oltre le logiche della mera flessibilità, un importante sistema di tutele per i lavoratori." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30594.

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PETRELLA, SERENA. "Il principio della retribuzione proporzionata e sufficiente nel sistema italiano di contrattazione collettiva." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/26273.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca indaga il tema della determinazione dei trattamenti economici dei lavoratori subordinati,alla luce dei principi costituzionali in materia e dei poteri espressamente attribuiti in tal senso dall'ordinamento italiano alla contrattazione collettiva.In primo luogo, l'analisi verte sull'approfondimento dei diversi orientamenti in dottrina e in giurisprudenza circa il contenuto e l'ambito di operatività del precetto di cui all'art. 36 Cost.,sull'individuazione del contratto collettivo c.d. parametro (strumento delegato dalla giurisprudenza all'indicazione del contenuto di cui alla retribuzione costituzionale),sul tema della verifica giudiziale della compatibilità delle clausole collettive in materia retributiva con i criteri di proporzionalità e sufficienza della retribuzione di cui all'art. 36 Cost., sul meccanismo dell'applicazione giurisprudenziale dell'art. 36 Cost., sul tema della differenziazione salariale su base territoriale ad opera della contrattazione collettiva autorizzata da interventi legislativi. In secondo luogo, si analizza il tema della definizione dei trattamenti retributivi ad opera della contrattazione collettiva italiana,alla luce dell'evoluzione storica del sistema, delle funzioni e competenze specifiche assegnate ai diversi livelli di contrattazione, ai principali istituti retributivi regolati, al rapporto tra contratti collettivi di diverso livello, soprattutto con riferimento alle recenti modifiche apportate al sistema dagli Accordi del 2009. Infine, si approfondiscono le questioni interpretative che derivano dalla struttura e dal funzionamento attuali del sistema di contrattazione collettiva italiano, ovvero se il principio della giusta retribuzione ex art. 36 Cost. sia suscettibile ancora di valida attuazione da parte della contrattazione collettiva stessa ed in che misura le determinazioni in materia retributiva del contratto collettivo di secondo livello(in special modo aziendale)possano fungere da parametro collettivo orientativo ugualmente affidabile, rispetto al contratto collettivo nazionale, come indicatore della retribuzione ex art. 36 Cost. In tal senso sono esaminate le ipotesi in cui la contrattazione collettiva di secondo livello, in particolare aziendale, preveda clausole retributive che deroghino ai trattamenti retributivi previsti dal contratto collettivo di categoria, in ragione di fattori "esterni" indipendenti dal contenuto della prestazione lavorativa. Il concorso/conflitto che deriva da contratti collettivi di diverso livello che prevedono diposizioni antinomiche in materia retributiva ripropone all'attenzione del dibattito attuale temi quali la delimitazione degli ambiti di competenza dei diversi livelli di contrattazione collettiva, l'efficacia soggettiva del contratto collettivo di primo e secondo livello. Infine, si riflette sulla situazione di inapplicabilità dell'art. 36 Cost. all'area del c.d. lavoro autonomo economicamente dipendente, auspicando anche per tali categorie di lavoratori un'estensione delle tutele proprie dei lavoratori subordinati.
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9

FRASCA, Nicoletta. "Lavoro a termine e contrattazione collettiva." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91143.

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Abstract:
Nel ripercorrere l’evoluzione della disciplina del lavoro a tempo determinato, considerato come emblema della flessibilità e, al contempo, quale strumento per favorire l’incremento dell’occupazione, l’A. analizza in particolare il ruolo svolto dalla contrattazione collettiva, che talvolta è destinataria di un ampio rinvio legale, talaltra si ritrova ad operare entro ristretti limiti.
Analysing the evolution and the regulation of fixed-term contract, considered as a symbol of flexibility and, at the same time, as a means to increase employment, the Author particularly examines the role played by collective bargaining, that sometimes is connected to a large legal referral, sometimes has to operate within stricts limits
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Books on the topic "Contratto flessibili"

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Antonello, Scialdone, and Tursilli Antonio, eds. Lavoro flessibile e forme contrattuali non standard nel terzo settore. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2009.

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Cabigiosu, Anna, and Anna Moretti. Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2020. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-484-4.

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Abstract:
L’anno 2020 ha visto svilupparsi una crisi senza precedenti a causa della pandemia. A fronte di questa situazione, l’edizione 2020 dell’Osservatorio vuole proporre una riflessione su come le reti d’imprese possano rappresentare uno strumento di resilienza delle imprese, guardando alle relazioni inter-organizzative come strumento di flessibilità, cambiamento e adattamento. L’edizione 2020 dell’Osservatorio sviluppa un approfondimento sulla relazione tra il funzionamento della rete e la performance delle imprese in rete ed è arricchito da alcuni approfondimenti settoriali. I risultati presentati aiuteranno i manager a massimizzare le opportunità offerte dalla rete ed i policy maker ad orientare in modo ancora più efficace l’utilizzo dei contratti di rete come strumento di resilienza.
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Book chapters on the topic "Contratto flessibili"

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Zoppoli, Lorenzo. "Valori, diritti e lavori flessibili: storicità, bilanciamento, declinabilità, negoziabilità." In Studi e saggi, 305–31. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.20.

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Abstract:
This article traces the national and EU legal framework after the progressive affirmation of the so-called flexible and non-standard contracts, with particular regard to fixed-term contracts, temporary agency work, part-time work and to work on demand. According to the author, notwithstanding deep changes in legislation, collective bargaining, case-law and in doctrine, the centrality of the legal value attributed to permanent contract of employment was not called into question. However, the techniques of promotion and protection of this crucial value are not consequent. Such a value has been recently reaffirmed also at European level by the Social Pillar and the directives of 2018 and 2019. This discrepancy can be overcome by specifying better the notion and sanctions in case of abuse of atypical work and by reinforcing legitimacy and negotiating skills of workers at both individual and collective level.
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D'Onghia, Madia. "Tensioni tra tecniche e valori nella disciplina delle tutele sociali dei lavoratori flessibili." In Studi e saggi, 285–304. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.19.

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Abstract:
The essay deals with the social protections of atypical workers that represent an extraordinary proof of the link between values and regulatory techniques. The author points out that current legislation does not always provide adequate forms of social protection for atypical workers. For this reason, often, more effective protections have been recognized in the jurisprudential. Three examples are analyzed: 1) the extension of the principle referred to in art. 2116 of the Italian Civil Code, as well as subordination; 2) the method of calculating the contributory seniority in the vertical part-time for retirement purposes; 3) the right to family allowances for permanent temporary workers. The author provides several points of reflection on the close intertwining of flexibility and social protections and on the need to move the plane of reasoning beyond the contract; it links rights and protections directly to the person entering the labour market and releases them from the status of worker.
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Aimo, Mariapaola. "Alla ricerca di una ‘ragionevole flessibilità’ del lavoro non standard nell’intreccio di valori e tecniche." In Studi e saggi, 267–84. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.18.

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Abstract:
Reasoning about the values ​​and the techniques that are pointed out in the regulation of non-standard work, the A. intends to read through this lens a couple of regulatory interventions, at internal and EU level: the 2018 reform on non-standard employment contracts, in particular on fixed-term contracts (the so-called ‘Decreto dignità’), and the Directive no. 2019/1152 on transparent and predictable working conditions, that the Member States will have to implement by 2022, with a national legislation that will most probably affect the working conditions of the extreme forms of precarious work.
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Bonato, Riccardo, and Chiara Caulo. "I contratti flessibili e il benessere famigliare. caso di studio: le scuole dell’infanzia del comune di milano." In Il benessere, un percorso multidisciplinare, 59–81. Ledizioni, 2014. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.3074.

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