Journal articles on the topic 'Contratto collegato'

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Krzynówek, Jerzy. "Funkcje i stosowanie "precarium" w rzymskim prawie klasycznym." Prawo Kanoniczne 36, no. 3-4 (December 10, 1993): 137–48. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1993.36.3-4.06.

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Abstract:
In sintesi si possono desumere, dall’analisi dei testi presentati, le seguenti deduzioni: il precario,che nacque come rapporto gratuito, poteva essere usato anche per fini alimentari, ma nel periodo classico questa sua funzione non era primaria. L’analisi dei testi rileva che la funzione base del precario, nel periodo menzionato, era di dare una elasticità ai negozi con i quali esso veniva collegato. Questo fenomeno si verificava spesso nell’ambito dei contratti che tendevano al trasferimento della propriétà. Il precarista aveva molte volte una aspettativa all’acquisizione della propriétà della cosa che aveva chiesto in precario. Collegando il pignus о la vendita alla concessione precaria non si facevano soltanto gli interessi del precarista, il quale poteva sfruttare la cosa prima del perfezionamento del contratto, ma anche quelli del concedente che non aveva nessun interesse a tenere la cosa presso di sé, mentre aveva bisogno di assicurare il suo diritto oltre le normali azioni derivanti dal contratto stipulato. La prova che spesso si ricorreva alla pratica di collegamento del precario con gli altri contratti, si desume dal corso dello sviluppo post-classico dell’istituto in questione. In quest’ultimo periodo il precario era divenuto un contratto stipulato per un tempo prestabilito ed a pagamento; esso è stato classificato come contractus innominatus e tutelato con l’actio prescripti verbis, dunque avendo assunto queste nuove caratteristiche, in particolare l’onerosité, è diventato affine alla locatio conductio. I compilatori tentarono di restituire al precario la sua struttura classica, ma dai testi collocati nel titolo ,,De precario” e da altri, disseminati nelle diverse parti del Digesto (che fanno riferimento all’istituto in questione), traspare la mancanza di una concezione unitaria dell’istituto. L’assenza di una struttura unica ha comportato che, nel periodo giustinianeo, il precario non ha svolto una funzione ben definita.
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Acampora, S. "Tonometria Intradiscale Lombare." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1_suppl (February 1989): 45–47. http://dx.doi.org/10.1177/19714009890020s109.

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Abstract:
L'autore riporta una nuova tecnica per verificare il grado di degenerazione del disco intervertebrale prima d'iniettare l'enzima in corso di chemonucleolisi. Tale tecnica consiste nell'iniettare un bolo di 0,3 cc di soluzione salina nel disco intervertebrale attraverso l'ago per la chemonucleolisi collegato ad un elettromanometro. Le variazioni della pressione intradiscale, dopo l'infusione rapida, vengono registrate per almeno 2 minuti. I vantaggi di questa nuova metodica sono: la ridotta esposizione del paziente alle radiazioni ed al mezzo di contrasto; l'assenza di rischio di interazione tra Chimopapaina e mezzo iodato; il risparmio di tempo, non dovendo attendere prima d'iniettare l'enzima proteolitico e la ridotta quantità di soluzioni iniettate nel disco intervertebrale.
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McGuire, John. "Multimedia Contracts in Collegiate Sports: A System Theory Perspective." Journal of Sports Media 1, no. 1 (2006): 51–71. http://dx.doi.org/10.1353/jsm.0.0012.

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Fortunato, S., F. Forli, V. Guglielmi, E. De Corso, G. Paludetti, S. Berrettini, and A. R. FetonI. "Ipoacusia e declino cognitivo: revisione della letteratura." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 155–66. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-993.

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Abstract:
La perdita dell’udito legata all’età o presbiacusia è un deficit correlato al processo irreversibile di invecchiamento che riconosce una patogenesi multifattoriale. Crescenti osservazioni hanno collegato la presbiacusia a una rapida progressione del declino cognitivo e incidentalmente con la demenza. Molti aspetti della vita quotidiana degli anziani sono stati collegati alle loro capacità uditive, mostrando che la perdita uditiva incide sulla qualità della vita, i rapporti sociali, le capacità motorie, gli aspetti psicologici, la funzione e la morfologia di specifiche aree cerebrali. Studi epidemiologici e clinici confermano l’ipotesi di un legame tra queste condizioni e questo lavoro ha lo scopo di fare il punto sui meccanismi patogenetici che sostengono tale associazione. Lo sforzo di un lavoro congiunto tra otorinolaringoiatri, audiologi, neurologi e cognitivisti è quello di chiarire gli aspetti comuni, le possibilità di diagnosi e di intervento precoce al fine di ridurre gli effetti dell’uno sull’altro di questi processi degenerativi. Le osservazioni sperimentali e cliniche si concentrano su differenti aspetti: in primo luogo la deprivazione uditiva per lungo tempo può avere un impatto negativo sulle prestazioni cognitive diminuendo la qualità della comunicazione che porta all’isolamento sociale e la depressione e quindi facilitare la demenza. Al contrario, le capacità cognitive limitate possono ridurre le risorse cognitive disponibili per la percezione uditiva, aumentando così gli effetti della perdita dell’udito. Inoltre, questa associazione può rappresentare la conseguenza di una ‘causa comune’ nella patogenesi del deficit uditivo e del sistema nervoso centrale. Infatti, molti dei fattori eziopatogenetici sono comuni, quali le cause microvascolari della malattia (es. diabete, aterosclerosi, ipertensione). La sfida di questi anni è quella di aumentare le conoscenze sui rapporti tra invecchiamento cerebrale e cognitivo ed ipoacusia, grazie anche ai progressi del neuroimaging. Sorprendentemente pochi dati sono stati pubblicati sull’utilità delle protesi acustiche nel cambiare la storia naturale di declino cognitivo. La protesizzazione e gli impianti cocleari possono migliorare le attività sociali e la sfera emotiva, la comunicazione e quindi più in generale la funzione cognitiva, con un globale impatto positivo sulla qualità della vita. Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire le informazioni attualmente disponibili in letteratura su rapporto tra declino cognitivo e deficit uditivo nell’anziano, fornendo nuovi spunti di ricerca per il futuro.
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Williams, Craig A. "Elite Youth Sports." Pediatric Exercise Science 27, no. 1 (February 2015): 18–20. http://dx.doi.org/10.1123/pes.2015-0029.

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Abstract:
Youth sport participation offers many benefits including the development of self-esteem, peer socialization, and general fitness. However, an emphasis on competitive success—often driven by goals of elite-level travel team selection, collegiate scholarships, Olympic and National team membership, and even professional contracts—has seemingly become widespread. This has resulted in increased pressure to begin high intensity training at young ages. Such an excessive focus on early intensive training and competition at young ages rather than skill development can lead to overuse injury and burnout.
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Fiore, Stefano. "Verso una nuova rilevanza penale dello sfruttamento di manodopera. Simbolismo ed effettività della risposta punitiva." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (October 2011): 83–98. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002006.

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Abstract:
La recrudescenza dei fenomeni di "caporalato" nel nostro paese, certamente collegata ai flussi di migranti clandestini che offrono un ricco serbatoio dal quale attingere nuove e particolarmente vulnerabili vittime dello sfruttamento, non ha trovato nella legislazione penale vigente adeguati strumenti di contrasto. La rilevanza penale dei fatti riconducibili al c.d. caporalato, quando non viene collocata in fattispecie "comuni" (come la violenza privata o l'estorsione), si distribuisce tra le poco efficaci ipotesi contravvenzionali previste all'art. 18 del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276 ed il delitto di riduzione o mantenimento in schiavitù, normalmente sovradimensionato sia sul piano strutturale, che su quello del correlativo impegno probatorio. L'elevato valore dei beni in gioco (libertà, autodeterminazione, dignità personale) legittima certamente un intervento penale appropriato, da inserire in un sistema di tutela integrato dei diritti dei lavoratori e offre un adeguato e condiviso fondamento alla proposta, variamente avanzata, di introdurre una fattispecie incriminatrice. Le proposte di legge analizzate, al di là di alcune disomogeneità nei contenuti, manifestano come tratto comune qualificante un articolato sistema sanzionatorio, che combinando ed integrando diverse misure, appare correttamente "mirato" sulla peculiarità del fenomeno criminale.
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Levine, Jeffrey, and John Miller. "Legal and Risk Management Considerations and Implications of Carelessly Drafted Game Contracts: Avoiding a Legal Hurricane." Journal of Legal Aspects of Sport 32, no. 1 (February 25, 2022): 95–120. http://dx.doi.org/10.18060/24474.

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Abstract:
Weather plays a crucial role in sport event management. Ignoring predicted weather conditions or not effectively communicating them may lead to unanticipated legal, financial, environmental, and social impacts. In 2018, the University of Akron and University of Nebraska football teams were forced to cancel their contest after severe lightning and rainstorms caused significant delays, thus creating a ripple effect that produced other potential risk management issues. This article examines the legal and risk management considerations of this situation, including the possible implications of a carelessly drafted game contract as well as potential strategies to mitigate legal exposure. The authors evaluated the potential application of contract ambiguity as well as contract impracticability and contract impossibility. To mitigate such issues from reoccurring, the authors suggest utilizing an enterprise risk management planning approach to create procedures as part of mitigating the risk of inclement weather in collegiate athletics event management.
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Miele, Manlio. "La sinodalità nell’ecclesiologia di Papa Francesco." Scientia Canonica 3, no. 6 (June 22, 2021): 159–88. http://dx.doi.org/10.31240/2595-1165.vol3n6a2020pp157-187.

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Abstract:
La sinodalità, come dimensione costitutiva della Chiesa, ci offre la cornice interpretativa più adeguata per comprendere lo stesso ministero gerarchico. San Giovanni Crisostomo ha detto che «Chiesa e Sinodo sono sinonimi», perché all’interno della Chiesa nessuno può essere "elevato" al di sopra degli altri. Al contrario, nella Chiesa è necessario che qualcuno "si abbassi" per mettersi al servizio dei fratelli lungo il cammino. Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell'ascolto, nella consapevolezza che ascoltare «è più che sentire». È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Popolo fedele, Collegio episcopale, Vescovo di Roma: l'uno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo, lo «Spirito della verità» (Gv 14,17), per conoscere ciò che Egli «dice alle Chiese» (Ap 2,7).
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Esposito, Assunta. "Santa Sede, Italia, Austria e la questione dei nuovi confini della diocesi di Bressanone (1920-1925)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (February 2022): 5–56. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-002001.

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Abstract:
Nel primo dopoguerra alla S. Sede toccò il difficile compito di rivedere i confini della diocesi di Bressanone, sancendo in via ecclesiastica quanto politicamente era stato disposto dai trattati di pace con il passaggio all'Italia del Tirolo meridionale tedesco (Deutsches Südtirol). La diocesi, estesa sui due versanti delle Alpi, si trovava ora divisa in due dal nuovo confine statale del Brennero. Non poteva essere ignorata dalla S. Sede la richiesta italiana di procedere ad una separazione completa della parte italiana da quella austriaca della diocesi, così come non poteva rimanere inascoltato il desiderio austriaco di mantenere in essere il legame ecclesiastico di lunga data. Collegata al nuovo assetto di Bressanone si trovava pure la questione dei decanati tedeschi della diocesi di Trento, dove clero e fedeli, in contrasto da tempo per questioni nazionali con il vescovo italiano Endrici, chiedevano per i buoni uffici del vescovo Waitz di essere sottratti a quella giurisdizione e di unirsi alla diocesi tutta tedesca di Bressanone. Il saggio ricostruisce sulla base di una documentazione archivistica inedita le alterne fasi di una procedura particolarmente laboriosa rimasta finora ignota, che si concluse con la soluzione provvisoria varata nel 1925. Una soluzione destinata in realtà a rimanere in vigore fino alla metà degli anni Sessanta.
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Jenkins, Simon PR. "Working with coaches and their teams in youth and collegiate sport in the USA: An interview with Dr Andy Gillham." International Journal of Sports Science & Coaching 13, no. 3 (June 2018): 305–14. http://dx.doi.org/10.1177/1747954118771132.

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Abstract:
Insights are provided from a coaching consultant’s work with sports teams, including helping coaches in figure skating cope with parents who were always in their way; being unable to help a women’s soccer coach eliminate toxic behaviour from senior players; devising a goal setting programme involving peer assessment in women’s soccer that was successful in motivating reserve players on the bench during matches; empowering a pitcher in women’s softball as a solution to a head coach’s poor relationship with his pitching coach; facilitating culture change in a figure skating club by rewriting the club coaching contracts; and improving team cohesion in women’s volleyball through role play in the locker room.
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Holzberg, Lauren, and Minhyun Kim. "Practical Recommendations for Transitioning from Student-Athlete to College Coach and Implications of Covid-19." Journal of Higher Education Athletics & Innovation 1, no. 9 (November 8, 2022): 49–60. http://dx.doi.org/10.15763/issn.2376-5267.2021.1.9.49-60.

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Abstract:
Attaining a first collegiate coaching position as a former student-athlete can be overwhelming, tedious, and intimidating. After candidates apply for a particular coaching position, interviews usually follow. Even though there is some literature addressing early academic career positions, there is little research regarding student-athletes securing an initial college coaching position. Additionally, literature regarding best practices for college athletic coaches moving from one academic institution to another is also limited. This article provides recommendations for candidates pursuing their initial college coaching position and securing further college coaching positions. Although this article focuses on early career college coaching positions, most of these recommendations can be applied to any coach early on in their career. This article incorporates personal experiences, athletic search committee evaluations, athletic administrator feedback, faculty input, Title VII regulations, Title IX regulations, marginalized communities’ implications of Covid-19, as well as recommendations for the resume, interview process, and negotiation of contracts. These important components are associated with attaining a college coaching position.
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Aznar, Justo, and Julio Tudela. "Gestational surrogacy. Ethical aspects / Maternità surrogata. Questioni etiche." Medicina e Morale 67, no. 3 (July 30, 2018): 277–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.539.

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Abstract:
Gestational surrogacy is the practice that takes place when a woman becomes pregnant with a foetus with which she is not genetically related, and the eggs used to produce it come from a donor or the contracting mother, to whom the baby will be handed over after the birth. The woman acting as surrogate may be contracted commercially and remunerated for her service, or the surrogacy may be altruistic, a circumstance that arises when, generally, a member of the family or friend selflessly volunteers. The ethical debate lies in which should prevail: the hypothetical right of the parents to have a child, the reproductive rights of the woman, or even the good of the child itself. At the heart of the matter is the risk of “objectification” of the gestational mother and the child itself. To resolve this question, we must assess the overall ethical principles of the reproductive process and what it implies for all parties involved, as well as the ethicality of the means used and the end pursued. Instrumentalisation of mother and child invalidates any other reason that may be adduced to positively value gestational surrogacy, from an ethical point of view.----------La maternità surrogata è quella pratica che ha luogo allorché una donna rimane incinta di un feto con il quale non è geneticamente collegata, e le uova usate per produrlo provengono da un donatore o da una madre con cui si sia stipulato un contratto, a cui il bambino sarà consegnato dopo la nascita. Con la donna che agisce come surrogata può essere stipulato un contratto commerciale ed ella può essere remunerata per il suo servizio, oppure la maternità surrogata può essere altruistica, una circostanza che si verifica, in genere, quando un membro della famiglia o un amico si offre volontariamente in maniera disinteressata. Il dibattito etico si riferisce a quel che dovrebbe prevalere: l’ipotetico diritto dei genitori di avere un figlio, i diritti riproduttivi della donna, o anche il bene del bambino stesso. Il nocciolo della questione è il rischio di “oggettivazione” della madre gestazionale e del bambino stesso. Per affrontare questa questione, occorre valutare i principi etici generali del processo riproduttivo e quel che implica per tutte le parti coinvolte, nonché l’eticità dei mezzi utilizzati e il fine perseguito. Da un punto di vista etico, la strumentalizzazione della madre e del bambino invalida qualsiasi altra ragione che possa essere addotta per sostenere il valore positivo della maternità surrogata.
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Nite, Calvin, and Marvin Washington. "Institutional Adaptation to Technological Innovation: Lessons From the NCAA’s Regulation of Football Television Broadcasts (1938–1984)." Journal of Sport Management 31, no. 6 (November 1, 2017): 575–90. http://dx.doi.org/10.1123/jsm.2017-0159.

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Abstract:
The effective management of innovation is important for sport organizations seeking to maintain dominance within their respective fields. However, innovation can be problematic as it threatens to alter institutional arrangements. This study examined how technological innovation impacted institutional arrangements within U.S. intercollegiate athletics. Adopting the institutional work framework, we studied the emergence of television and the National Collegiate Athletic Association’s (NCAA) struggle to maintain centralized control of television regulations. We drew from historical data that discussed the NCAA’s regulation of television from the 1940s until the mid-1980s. We found that disparate perceptions of the impact of live televising of college football games and the NCAA’s protracted regulations resulted in tensions among its members. This led to large universities forming strategic alliances and openly defying NCAA regulations. The tensions culminated when universities sued the NCAA in a case that was ultimately ruled upon by the U.S. Supreme Court. This resulted in substantial institutional change that saw the NCAA losing regulative authority of college football television contracts. The findings of this study have implications beyond the context of U.S. intercollegiate athletics.
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Berry, Joanne. "The conditions of domestic life in Pompeii in AD 79: a case-study of Houses 11 and 12, Insula 9, Region I." Papers of the British School at Rome 65 (November 1997): 103–25. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010606.

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LE CONDIZIONI DELLA VITA DOMESTICA A POMPEI NELL'ANNO 79 d.C.: UN CASO DI STUDIO DELLE CASE 11 E 12, INSULA 9, REGIONE IQuesto articolo discute delle condizioni di vita a Pompei negli ultimi anni prima della sua distruzione dall'eruzione del Vesuvio. Si tratta di un argomento di difficile interpretazione, per il quale molte diverse teorie esistono, molte delle quali sono basate su evidenza aneddotica e/o comparativa. In contrasto, l'ipotesi presentata in questo articolo si basa sullo studio di due case collegate nella Regione I e prende in considerazione tutta l'evidenza disponibile: vecchie fotografie di scavo, resti di manufatti del 79 d.C., le strutture attualmente ancora in piedi e i risultati degli scavi del 1995 e 1996. L'evidenza disponibile è, di fatto, contraddittoria: all'interno delle stesse case vi sono segni di commercio a grande scala e di restauro, ma anche di abbandono e distruzione. Viene suggerito che queste contraddizioni possono essere spiegate con un terremoto negli ultimi mesi, o perfino settimane, prima della distruzione finale di Pompei. Gli abitanti della città dovevano aver avuto difficoltà ad affrontare la distruzione ed il caos causate da questo terremoto. Risposte individuali ad i danni causati dal terremoto sarebbero state dipendenti da numerosi fattori, quali le possibilità economiche a sostenere le riparazioni, di conseguenza l'evidenza delle due case esaminate riflette solo una delle possibili risposte. Si conclude che un numero maggiore di studi di case individuali in tutti i loro aspetti è necessario prima che si possa pienamente capire l'impatto collettivo e le conseguenze dell'attività sismica per la vita della città negli anni precedenti al 79 d.C.
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Adams, Mollie T., Kerry K. Inger, and Michele D. Meckfessel. "The Not So Pokey Hokies." Issues in Accounting Education 32, no. 4 (April 1, 2017): 81–99. http://dx.doi.org/10.2308/iace-51749.

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Abstract:
ABSTRACT “The Not So Pokey Hokies” is a running club comprised of runners based on real people who participate in a wide range of running activities including charitable race participation, not-for-profit running organization management, nationally competitive racing, pacing, competitive team membership, coaching, and collegiate sports. This case requires students to identify tax issues related to the running club members' running activities and address the issues using tax research skills. Each runner in the case is based on a real person and is presented as a separate scenario with some common concepts across the scenarios. Specific concepts included are hobby versus for-profit activity classification, independent contractor versus employee role classification, income recognition, expense deductibility, charitable contribution deductions, and athletic scholarship taxation. The modular nature of the case allows the instructor to assign specific tax issues or entire scenarios, depending on the nature of the class. As the students complete the case, they are required to use critical thinking to identify and build tax research skills to address the issues. In addition, students gain technical knowledge through exposure to a variety of tax concepts and written communication skills through completion of a written analysis of the case.
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Zampese, Luciano. "LE RELAZIONI DI COMPOSIZIONE TESTUALE." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 28, 2022): 595–616. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18316.

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Abstract:
Un testo può venire comunemente inteso come una composizione, il risultato complessivo di una serie di azioni del comporre, in cui ciascun enunciato viene aggiunto a ciò che fino a quel momento forma un oggetto testuale coerente e coeso, più o meno percepito come incompleto. Si dà il nome di relazioni di composizione testuale a un particolare insieme di legami di natura logico-argomentativa che si realizzano inevitabilmente nel momento in cui viene prodotto (oralmente o per iscritto) un nuovo enunciato: il grado zero di tali azioni compositive è costituito dalla relazione di aggiunta, mentre relazioni più ricche saranno quelle di motivazione, consecuzione, esemplificazione, riformulazione, contrasto, concessione, ecc. La definizione in termini qualitativi e quantitativi di tali relazioni non è ancora del tutto chiara, ma il loro contributo alla coerenza di un testo appare di assoluto rilievo. Ci si propone qui di tracciare le proprietà fondamentali di tali relazioni di composizione testuale, cercando di definirne non solo la natura (che dà luogo a qualche proposta di classificazione e articolazione interna), ma anche la ‘sintassi’, ossia le diverse modalità con cui tali relazioni collegano diverse unità del testo, in un complesso intreccio tra contenuti espliciti e impliciti, a contatto o a distanza, tra elementi che costituiscono il fuoco della relazione ed elementi che ne rimangono al margine o ne sono esclusi, tra formato sintattico e natura della relazione, e così via; si accennerà anche alla possibilità per un enunciato di veicolare contemporaneamente più relazioni logiche (eventualmente tra loro funzionalizzate, come nel caso di un esempio che serva da motivazione), e più in generale alle gerarchie informative che ciascuna relazione impone ai contenuti coinvolti. Si fornisce in chiusura un paio di esempi d’analisi che illustrano su frammenti di testi reali la complessa tramatura realizzata dalle relazioni di composizione testuale. Relationships in text composition A text can be commonly understood as a composition, the overall result of a series of actions of composing, in which each utterance is added to what up to that point forms a coherent and cohesive textual object, more or less perceived as incomplete. “Textual composition relationships” refer to a particular set of logical-argumentative links that are inevitably realized at the moment a new utterance is produced (orally or in writing): the zero degree of such compositional actions is the relationship of addition, while richer relations will be motivation, consecution, exemplification, reformulation, contrast, concession, etc. The definition in qualitative and quantitative terms of such relationships is not yet entirely clear, but their contribution to the coherence of a text appears to be of absolute importance. We trace the basic properties of these relationships of textual composition, trying to define not only their nature (which gives rise to some proposals for classification and internal articulation), but also their 'syntax,' that is, the different ways in which such relationships connect different units of the text, in a complex interweaving between explicit and implicit content, in contact or at a distance, between elements that constitute the focus of the relationhip and elements that remain on the margin or are excluded from it, between syntactic format and the nature of the relationhip, and so on; mention is also made of the possibility for an utterance to simultaneously convey several logical relationships (possibly functionalized with each other, as in the case of an example serving as a motivation), and more generally of the informational hierarchies that each relationship imposes on the contents involved. In closing, a couple of examples of analysis of fragments of real texts are provided to illustrate the complex framework of textual composition relationships.
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Armentano, Antonio. "JUVENTUS-NAPOLI TRA LE DIVERSE SFUMATURE DELLE DECISIONI FEDERALI, L’ANTINOMIA NON RILEVATA DAL COLLEGIO DI GARANZIA DELLO SPORT ED ALTRE SPIGOLATURE." Diritto Dello Sport 2, no. 1 - 2021 (July 2021). http://dx.doi.org/10.30682/disp0201f.

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Abstract:
L’incontro di calcio tra la Juventus FC e la SSC Napoli, in programma il 4 ottobre 2020, non si è disputato poiché le autorità sanitarie hanno vietato la trasferta della squadra partenopea a Torino a causa della positività al COVID-19 di due suoi calciatori. L’articolo esamina le decisioni della Giustizia Sportiva evidenziando alcune incongruenze e, soprattutto, il mancato rilievo, da parte del Collegio di Garanzia dello Sport, di un’antinomia ravvisabile nel contrasto dell’art. 30, comma 3, dello Statuto Federale con l’art. 54, comma 1, del Codice della Giustizia Sportiva del CONI. L’individuazione prima e la risoluzione poi di tale contrasto non è trascurabile perché avrebbe potuto portare ad una dichiarazione di inammissibilità del ricorso proposto dalla SSC Napoli.
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"Diritto italiano. Soggiorno." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (September 2011): 230–42. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-002017.

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Abstract:
1. Consiglio di Stato Ad. Plen. 10.5.2011 n. 7 - regolarizzazione ex art. 1 ter l. 102/2009 - pregressa condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 - non ostativitŕ della causa - contrasto con gli artt. 15 e 16 della direttiva 2008/115/CE (cd. direttiva rimpatri) - normativa europea direttamente applicabile - decisione della Corte di Giustizia del 28.4.2011 causa C-61/11 PPU El Dridi - non applicazione della normativa in contrasto da parte del giudice nazionale; abolitio criminis - retroattivitŕ ex art. 2 c.p. - effetti anche sui provvedimenti amministrativi - rapporto giuridici non definitivi - inapplicabilitŕ del principio tempus regit actum 2. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna - 23.2.2010 n. 1339 - permesso di soggiorno - straniero soggiornante in Italia da 40 anni - attuale disagio sociale - persona sostenuta dai Servizi sociali - diniego di rinnovo del titolo per insufficienza reddituale - mancata valutazione del periodo di tempo trascorso, dei legami familiari e sociali - illegittimitŕ del diniego 3. Tribunale amministrativo regionale Lazio 3.11.2010 n. 33120 - permesso di soggiorno - procedimento per il suo rilascio - superamento del termine di conclusione del procedimento - silenzio della PA - illegittimitŕ - ordine giudiziale alla questura di provvedere; ritardo - risarcimento del danno - mancata allegazione probatoria - rigetto per genericitŕ della domanda 4. Tribunale amministrativo regionale Lombardia 1.2.2011 n. 325 - regolarizzazione - decorso del termine per la definizione del procedimento - silenzio della PA - ricorso avverso il silenzio - accoglimento per inutile decorso del termine; ostativitŕ delle condanne in capo al datore di lavoro - insussistenza; interesse giuridico anche del lavoratore all'informazione sull'esito del procedimento; ricorso avverso il silenzio - contestuale richiesta di risarcimento dei danni - necessitŕ di mutamento del rito processuale ex art. 117, co. 6 codice processo amministrativo 5. Tribunale amministrativo regionale Friuli Venezia Giulia 24.2.2011 n. 100 - regolarizzazione - ostativitŕ delle condanne ex artt. 380 e 381 c.p.c. - automatismo preclusivo - impossibilitŕ di valutare la lievitŕ o la gravitŕ del fattoreato e/o l'allarme sociale - sospetta illegittimitŕ costituzionale della norma per violazione dei principi di ragionevolezza, paritŕ di trattamento e adeguatezza - rinvio alla Corte costituzionaleRASSEGNA DI GIURISPRUDENZA6. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 25.5.2010 n. 211 - decreto flussi - nulla osta negato per asserita insufficienza reddituale del datore di lavoro - mancata valutazione del reddito attuale - illegittimitŕ; criteri di verifica della capacitŕ reddituale del datore di lavoro predeterminati dalla D.P.L. - procedimento di diniego di nulla osta - comunicazione preavviso di rigetto ex art. 10 bis l. 241/90 e s.m. - obbligo della PA di tenere conto dell'attivitŕ Partecipativa 7. Tribunale amministrativo regionale della Campania 19.1.2011 n. 362 - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - diniego per pregresse condanne ritenute automaticamente ostative - mancata valutazione della effettiva ed attuale pericolositŕ sociale e dei legami familiari - violazione della direttiva 2003/109/CE, dell'art. 8 CEDU e dell'art. 9 TU n. 286/98 - illegittimitŕ 8. Tribunale amministrativo regionale Sardegna 17.2.2011 n. 83 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo - mancata valutazione delle ragioni della mancata stipula del contratto di soggiorno con il richiedente la regolarizzazione - illegittimitŕ - omessa valutazione del principio che vieta di collegare la perdita del titolo di soggiorno alla perdita del lavoro
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Freese, Charissa. "I-deals: Ideosyncratic deals employees bargain for themselves." Gedrag & Organisatie 20, no. 2 (June 1, 2007). http://dx.doi.org/10.5117/2007.020.002.007.

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Denise Rousseau is onbetwist expert op het gebied van psychologische contracten en arbeidsrelaties. Ze heeft een nieuw boek geschreven, dat een logisch vervolg is op haar boek Psychological Contracts in Organizations uit 1995. In dat boek gaat ze in op wat psychologische contracten zijn, hoe ze gevormd worden en het belang ervan in arbeidsrelaties. In haar nieuwe boek gaat ze een stap verder. Nu het belang van psychologische contracten alom onderkend wordt, hoe moet die kennis dan optimaal ingezet worden in arbeidsrelaties? Zij introduceert daarbij de term 'i-deal', waar helaas geen mooie Nederlandse tegenhanger voor bestaat, zonder aan inhoud in te boeten. 'I-deals' zijn individuele afspraken tussen werknemer en organisatie met betrekking tot het arbeidscontract, waarbij zowel werknemer als organisatie profiteren van een dergelijke deal, een ideal dus. In de wetenschap is veel aandacht voor rechtvaardigheid op de werkvloer, waarbij vaak wordt aangeraden te komen tot standaardisatie om ervoor te zorgen dat zaken zo als rechtvaardig ervaren worden. Rousseau betoogt dat werknemers juist helemaal niet altijd hetzelfde willen en dat het ook niet in het belang is van de organisatie om iedereen gelijk te behandelen. Echter, de individuele maatwerkafspraken die Rousseau propageert, druisen in tegen de rechtvaardigheidstheorie. Het centrale thema van het boek is dan ook hoe i-deals zo vormgegeven kunnen worden, dat werknemer, organisatie en collega's hiervan profiteren. Rousseau toont zich gevoelig voor de negatieve consequenties die kunnen ontstaan bij individuele maatwerkafspraken: voorkeursbehandelingen zijn daarbij niet gewenst. Ze gaat allereerst in op wat i-deals zijn en wat er juist niet mee bedoeld wordt. Ze onderscheidt zes typen i-deals gebaseerd op de fase waarin ze totstandkomen (bij aanname, tijdens beoordeling, promotie of pensioen) en door wie de onderhandeling geïnitieerd wordt: door de organisatie of de werknemer. Vervolgens beschrijft ze hoe erover onderhandeld kan worden en welke rol organisatie en collega's daarbij spelen. Tot slot gaat ze in op de culturele verschillen die een rol kunnen spelen bij het totstandkomen van i-deals. Het boek geeft veel voorbeelden uit de praktijk, waarbij cases van organisaties die geprofiteerd hebben van i-deals de revue passeren. Dit maakt het tot een boek dat zowel wetenschappers als HR-managers inspiratie kan geven.
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"Utilizing the College-Level Community Engagement Assessment Rubric to Identify Strengths, Weaknesses, and Opportunities for Growth in Drexel University’s College of Arts and Sciences." eJournal of Public Affairs 8, no. 3 (2019). http://dx.doi.org/10.21768/ejopa.v8i3.5.

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Drexel University’s College of Arts and Sciences (CoAS), one of the institution’s largest colleges, has intentionally aimed to grow and deepen its commitment to civic engagement over the last decade. CoAS has demonstrated a significant commitment to community engagement by making it a funding priority and creating a leadership position to support engagement. Because of the varying levels and formats of the college’s civic-engagement efforts, a process of assessment was needed. To channel assessment efforts, a faculty working group adopted Saltmarsh and Middleton’s pilot assessment rubric. A group of seven engaged faculty from across the college and the executive director of the Lindy Center for Civic Engagement analyzed campus websites, press releases, and presidential addresses. The group also examined additional indicators associated with policies, practices, structures, communication, and culture in the form of mission and vision statements, faculty and staff job descriptions, strategic plans, student recruitment materials, tenure and teaching faculty reviews, faculty contracts, operational budgets, and course learning objectives. These data allowed for formative and substantive evaluation of the college’s civic engagement and scholarship. A final white paper was presented to both the dean of the College of Arts and Sciences and the senior vice provost of University and Community Partnerships. Moving forward, this pilot will allow faculty and administrators to strategically address multiple dimensions of engagement at the collegiate and institutional loci.
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Pike Lacy, Alicia M., Thomas G. Bowman, Robert A. Huggins, Monica R. Lininger, Craig R. Denegar, Douglas J. Casa, and Stephanie M. Singe. "Secondary School Athletic Trainers' Experiences with Organizational Conflict: A Comparison Across Employment Models." Journal of Athletic Training, April 5, 2022. http://dx.doi.org/10.4085/1062-6050-0422.21.

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ABSTRACT Context: Athletic training is a multi-faceted profession characterized by interpersonal relationships and a team approach to care. Collaborative relationships, by nature, open the door for conflict, which has been reported frequently in the collegiate athletic setting. However, secondary school athletic trainers' (ATs') experiences with conflict and pressure in their role are not readily understood. Objective: To measure extent and sources of stress, pressure, and conflict within the secondary school athletic training setting and determine if differences exist across employment characteristics. Design: Cross-sectional study Setting: Secondary school athletics Participants: Secondary school ATs (n=725; age=39.8±10.5 years; years certified=16.7±9.7; years in current role=10.6±7.8). Interventions: Online questionnaire with quantitative measures pertaining to organizational conflict and workplace dynamic. Employment type [school district employee, school district teacher, medical or university facility, independent contractor] and status [full-time (FT), part-time (PT)] served as independent variables. Main Outcome Measures: Likert scale scores (1=strongly agree to 5=strongly disagree; 1=always to 5=never) and perceived sources of stress, pressure, and conflict were the dependent variables. Analyses included Kruskal-Wallis tests with Mann-Whitney U post-hoc tests and Odds Ratios to assess for associations between variables of interest. Results: We obtained a 15.3% response rate (725/4,745). While ATs reported experiencing conflict and pressure, these experiences were relatively infrequent and not universal. Compared to PT, FT ATs reported significantly higher ratings of strong relationships with coaches (p=.003) and the principal (p=.002). Sources of conflict most frequently identified were parents (59%) and coaches (53.9%), followed by athletes (32.6%). FT ATs were 1.6 times more likely to report experiencing conflict with a coach compared to PT ATs (OR = 1.550, 95% CI = 1.037–2.317), p=0.040). Conclusions: Secondary school ATs' experiences regarding organizational conflict were relatively positive. Instances of pressure and conflict were reported, though relatively infrequently, and these experiences were largely uninfluenced by employment type.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Zoya Serebrovska. "Prenatal non invasive genetic diagnosis: clinical and ethical aspects." Medicina e Morale 55, no. 6 (December 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.336.

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La diagnosi prenatale (DP) è considerata quasi evento centrale in gravidanza. Oltre alle ragioni cliniche, come la disponibilità di tecniche diagnostiche che indagano la conoscenza di correlazioni tra difetti genetici e disordini morfo-funzionali, ve ne sono altre, peraltro importanti, di ordine culturale le quali inducono una massiccia richiesta di ricorso alla DP. Il rischio collegato alle procedure invasive rappresenta uno dei problemi etici della DP. Perciò, di recente si è resa disponibile una possibilità di ottenimento delle medesime informazioni sul feto e, di conseguenza, diagnostica delle malattie senza entrare a contatto diretto col feto, utilizzando soltanto un campione di sangue materno. Al contrario, una importante probabilità di danneggiare o di indurre aborto grava sulle tecnologie invasive come, ad es., nel prelievo dei villi coriali e, in misura minore, nell’amniocentesi. Sulla DP non invasiva, gli Autori presentano una sintetica analisi medica ed etica, argomentando in merito alla possibilità di evitare la trasformazione di queste tecnologie diagnostiche in strumenti di selezione eugenetica, attraverso le seguenti considerazioni: 1. la DP non invasiva dovrebbe essere eseguita solamente sotto indicazione medica; 2. il ricorso alle tecniche meno invasive dovrebbe essere riservato ai casi di dubbio (falsi positivi/negativi); 3. l’informazione sui risultati di DP dovrebbe essere completa e precisa e la coppia dovrebbe essere accompagnata anche dopo la diagnosi, mentre il medico dovrebbe lavorare con la donna/coppia tentando di spiegare che la condizione clinica del bambino non deve prevaricare mai il valore della sua vita; 4. infine, la donna o la coppia dovrebbero essere tempestivamente informate e rassicurate sulle diverse modalità di cura/assistenza e di supporto per il figlio. ---------- Prenatal diagnosis (PD) is considered as almost central event of pregnancy. Besides medical aspects, like the availability of diagnostic techniques of the knowledge of correlation between genetic defects and morphofunctional disorders, there are important cultural reasons for so intensive request of PD. The risk linked to invasive procedures of PD is one of the ethical problems concerning PD. For this reason, a possibility has been recently available to obtain the same foetal information and, consequently, to diagnose some diseases without any direct contact with foetus using only a sample of maternal blood, that is non invasive PD. On the contrary, a relevant probability to loose a chid is a considerable side effect of invasive procedure, as chorionic villous sampling or amniocentesis procedures, with different levels of risk. About this issue, the Authors present a short medical and ethical analysis of non invasive PD, arguing about the possibility to avoid the transformation of these diagnostic technologies into ulterior instruments of eugenics, through the following considerations: 1. non invasive PD should be possible only under medical indications; 2. the less dangerous invasive technologies should be apply when there is a doubt about false positive or negative results; 3. the information on the results of PD should be complete and precise, and the couple should be accompanied during post-diagnostic time, while the medical doctor should work with woman or couple trying to explain that clinical condition of the foetus would never overcome the value of his/her life; 4. finally, woman or couple should be ensured in a short time of different kinds of available care and support for child.
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Digiacomo, Alexander. "TEACHING ITALIAN LANGUAGE AND CULTURE THROUGH DANTE’S INFERNO / INSEGNARE LA LINGUA E LA CULTURA ITALIANA ATTRAVERSO L’INFERNO DI DANTE." European Journal of Foreign Language Teaching 6, no. 1 (February 8, 2022). http://dx.doi.org/10.46827/ejfl.v6i1.4158.

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Abstract:
<p>Italian theorists have developed an inductive text-centred approach to L2 language learning that encourages students to be more autonomous and active in the language-learning classroom than traditional language learning approaches. This method contrasts with traditional language-teaching methodologies, which use teacher-centred approaches that focus solely on grammar fundamentals and the variety of rules that describe mainstream language-learning procedures. It is well known that language students can benefit from learning about the culture and the literature of the target-language nation because it leads to the heightened curiosity and a deeper understanding of the various rules and truths associated with the language. Significantly, this exercise draws the inference that links cultural awareness, language learning, and development and creates a strategic learning platform that emphasises the learner’s contribution to learning. This paper puts theory into practice by proposing a contextualised learning unit in which students learn about culture, literature, and language through the lens of Dante’s Inferno. The proposed didactic unit is framed upon six instances of inductive learning: motivation, globality, analysis, synthesis, reflection, and verification. This paper also discusses teachers' considerations when selecting authentic texts and highlights the benefits of teaching literary texts to language students.</p><p> </p><p>I teorici italiani hanno sviluppato un approccio induttivo centrato sul testo per l’apprendimento della lingua L2 che incoraggia gli studenti ad essere più autonomi e attivi nell’apprendimento della lingua in classe rispetto agli approcci di apprendimento linguistico tradizionali. Questo metodo contrasta con le metodologie tradizionali di insegnamento delle lingue, che utilizzano approcci centrati sull’insegnante i quali si concentrano esclusivamente sui fondamentali grammaticali e sulle varietà di regole che descrivono le procedure convenzionali di apprendimento linguistico. È ben noto che gli studenti di lingue possono trarre beneficio dall’apprendimento della cultura e della letteratura della nazione della lingua di destinazione, perché questo porta a una maggiore curiosità e a una più profonda comprensione delle varie regole e verità associate alla lingua. In modo particolare, questo esercizio formula l’inferenza che collega consapevolezza culturale, apprendimento linguistico e sviluppo, e crea una piattaforma di apprendimento strategica che enfatizza il contributo dello studente all’apprendimento. Questo elaborato mette in pratica la teoria proponendo un’unità di apprendimento contestualizzata in cui gli studenti imparano la cultura, la letteratura e la lingua attraverso la lente dell’Inferno di Dante. L’unità didattica proposta si basa su sei esempi di apprendimento induttivo: motivazione, globalità, analisi, sintesi, riflessione e verifica. Questo elaborato discute anche le considerazioni degli insegnanti nella scelta di testi autentici e mette in evidenza i benefici dell’insegnamento di testi letterari agli studenti di lingue. </p><p> </p><p><strong> Article visualizations:</strong></p><p><img src="/-counters-/edu_01/0926/a.php" alt="Hit counter" /></p>
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