Dissertations / Theses on the topic 'Contratti della pubblica amministrazione'

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1

Panagia, Angela <1976&gt. "L'attività contrattuale della pubblica amministrazione alla luce del D.lgs. n. 163/2006." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/926.

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Abstract:
Il DLGS n. 163/2006 e s.m. costituisce attuazione della normativa europea in materia di appalti pubblici aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture, e, in particolare, delle direttive n. 2004/18/CE per i settori ordinari e n. 2004/17/CE per i settori speciali. Il presente lavoro si propone di esaminare, da un lato, la conformità della legislazione italiana alle suddette direttive comunitarie e segnatamente alle regole sull’evidenza pubblica poste a presidio della concorrenza e del mercato, anche alla luce della giurisprudenza nazionale e comunitaria, e dall’altro, la peculiare natura degli atti posti in essere dalla pubblica amministrazione aggiudicatrice nei rapporti contrattuali con gli operatori economici privati, costantemente connotati dalla loro duplice rilevanza in campo pubblicistico e civilistico, con le problematiche che ne derivano in tema di riparto di giurisdizione e tutela risarcitoria.
The new Code of Public contracts (DLGS n. 163/2006) puts into effect the Public procurement European law, and in particular the directives n. 2004/18/UE and n. 2004/17/UE about public contracts of works, services and supplies. This paper will examine both the accordance of the Italian law to the European directives, in particular to the public procurement rules required to assure the fair and competitive development of the enterprises’ economic activity in the market place, both the special nature of the public administration’s action in its contractual relationships with the economic subjects, always double connected to public and civil law, and therefore involving questions about jurisdictional division and claim for damages.
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2

Esposito, Antonella. "Sopravvenienze e contratto di appalto." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/165.

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Abstract:
2009 - 2010
L’indagine prende le mosse dallo studio da un lato dell’intreccio delle regole civilistiche e pubblicistiche, partendo dall’assunto che l’attività amministrativa, volta alla cura di interessi pubblici, ben può essere esercitata attraverso istituti di diritto privato, nella considerazione che l’autonomia negoziale debba necessariamente innestarsi nell’autonomia funzionale della quale l’amministrazione è portatrice, e dall’altro lato dallo studio del fatto che il perdurare nel tempo del rapporto contrattuale e delle relative situazioni giuridiche possa venire intralciato da accadimenti esterni che possono ostacolare l’attuazione e la realizzazione degli interessi sottesi. La scelta di esaminare proprio il contratto di appalto dipende dal fatto che trattasi di fattispecie in grado di coniugare i due momenti fondamentali della ricerca: per un verso infatti racchiude, quando si tratta di appalto pubblico, sia la fase pubblicistica contraddistinta dall’attività della pubblica amministrazione quale il soddisfacimento dell’interesse pubblico affidato alla sua cura, attraverso l’obbligato rispetto dei canoni fondamentali di trasparenza, efficienza, parità di condizioni nell’accesso al mercato ed economicità, sia la fase privatistica della stipulazione di un contratto, utilizzando tutti quegli strumenti posti a disposizione dei contraenti dal diritto civile e costituenti l’autonomia contrattuale (art. 1321 c.c.), secondo cui le parti sono libere di determinare il contenuto, ovviamente nei limiti imposti dalla legge e sempre che si realizzino interessi meritevoli di tutela secondo il nostro ordinamento. La stessa scelta del contraente dovrà avvenire secondo procedure di evidenza pubblica che, ai sensi dell’art 2, co. 1 d. lgs. 163/2006, dovranno “svolgersi nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza, di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità”. L’altro momento della ricerca riguarda un’analisi più strettamente privatistica dello schema negoziale del contratto di appalto, in cui l’interesse del committente e dell’appaltatore alla realizzazione del risultato pone in primo piano le vicende che intercorrono tra la conclusione del contratto di appalto ed il compimento dell’opera. Infatti l’appalto è suscettibile di subire nel corso del suo svolgimento una serie di trasformazioni mutamenti e alterazioni riconducibili alla nozione di modificazione. La ricerca analizza la fase successiva alla stipulazione contrattuale, perché è proprio in questa fase che si fondono i due temi della ricerca. La conclusione del contratto rappresenta il momento finale attraverso il quale si esprimono e si consolidano gli effetti dell'atto negoziale, a sua volta comprendente il bilanciamento delle opposte aspettative controfattuali degli stipulanti. Successivamente alla conclusione, ognuno dei contraenti beneficia della tranche favorevole della stipula, ponendo conseguentemente in essere i comportamenti che, da soli o in concorso con quelli della propria controparte, hanno la funzione di eseguire il contratto. Proprio dallo studio di questo momento si comprende come la stipulazione non sia idonea a cancellare il dna di autorità della pubblica amministrazione che, pur dopo la stipula del contratto, può tornare a valutare l’interesse pubblico per il quale si è determinata a contrarre, decidendo di annullare l’aggiudicazione per motivi di legittimità (entro un termine ragionevole e tenendo conto, ai sensi dell’art. 21 nonies, degli interessi dei destinatari e dei controinteressati) o di revocarla, ai sensi dell’art. 21 quinquies, per sopravvenuti motivi di pubblico interesse per mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario. Assumono, altresì, rilevanza giuridica quelle sopravvenienze in grado di alterare notevolmente sul piano qualitativo (impossibilità e presupposizione) o quantitativo (eccessiva onerosità) la prestazione. In linea di principio, secondo il diritto privato, non è in discussione che il contratto possa subire modifiche le quali possono intervenire o in esecuzione di una specifica clausola di rinegoziazione, inserita preventivamente nel contratto, oppure perché le parti si accordano per rivedere il regolamento contrattuale successivamente alla sua definizione. Dopo una panoramica sull’attività contrattuale della pubblica amministrazione, che conduce al riconoscimento per la pubblica amministrazione della piena soggettività giuridica e quindi la piena e generale possibilità di essere titolare di tutte le posizioni giuridiche tipiche del diritto privato; si analizza, brevemente, la procedura di aggiudicazione dei contratti di appalti pubblici al fine di ricostruire la stessa seguendo lo schema negoziale tipico del diritto privato. Da una siffatta analisi si deduce che soltanto la stipulazione e non l’aggiudicazione equivale ad accettazione dell’offerta, e per tali ragioni si affrontano le vicende modificative successive alla stipula del contratto. Particolare rilievo è dato alla cessione del contratto e al sub-appalto, istituti osservati spesso con sfavore perché in grado di incidere in profondità lo stretto rapporto fiduciario insito nel rapporto tra committente ed appaltatore; da tale sfiducia ne è derivata, infatti, l’impossibilità di disporre mutamenti nella figura del privato contraente senza apposita adesione della stazione appaltante, che autorizzi la modifica soggettiva del rapporto contrattuale. Da tener presente sono anche i casi di successione di un soggetto giuridico nella titolarità di un’impresa appaltatrice, in cui il principio cardine su cui ruota tale interpretazione è quello dell’immodificabilità del soggetto partecipante alla gara, in quanto “l’immutabilità della persona dell’esecutore delle opere ha sempre rivestito per l’amministrazione particolare importanza, se non altro per il fatto che lo stesso viene scelto o dovrebbe essere scelto di regola al termine di un complesso procedimento concorsuale volto innanzitutto a consentire la più ampia partecipazione di imprese e poi ad individuare il soggetto meglio qualificato”. Le modifiche contrattuali affrontate nel lavoro comprendono anche il fenomeno del cd. jus variandi dell’amministrazione sui progetti di opere pubbliche già posti in esecuzione. La relativa disciplina consente all’amministrazione, ove se ne verifichi il bisogno, di introdurre nei progetti di lavori, già in corso di esecuzione, “variazioni od aggiunte” che non siano previste dal contratto e di provvedere a tale scopo “mediante una perizia suppletiva che servirà di base ad una distinta sottomissione o ad un’appendice al contratto principale”. Nel caso di varianti e addizioni oltre i limiti consentiti, l’interesse dell’appaltatore è tutelato mediante il diritto potestativo allo scioglimento del contratto. E da qui parte lo studio circa le fattispecie di estinzione dell’appalto diverse dalle cause tipiche di estinzione dell’appalto comuni ai altri contratti, quali l’adempimento, la risoluzione per inadempimento o per impossibilità sopravvenuta della prestazione dell’appaltatore, il mutuo consenso, il decorso del tempo. Infine, non può mancare un considerevole riferimento alla sorte del contratto nel caso di annullamento dell’aggiudicazione, ed il correlato tema del risarcimento dei danni. Molti degli atti del procedimento amministrativo in tema di pubblici appalti sono infatti suscettibili di essere riguardati sia sotto l’angolo visuale del diritto pubblico, sia sotto quello del diritto privato. Si pensi, per esempio, al bando di gara, che può essere considerato come atto amministrativo, lex specialis della procedura selettiva, sia come invito a offrire; e così all’aggiudicazione, che può essere vista come l’atto conclusivo del procedimento amministrativo in cui la pubblica amministrazione esprime definitivamente la propria volontà (certamente impugnabile davanti al giudice amministrativo) o come accettazione della proposta contrattuale. Dall’analisi effettuata si evidenzia l’impossibilità di descrivere compiutamente il fenomeno rappresentandolo nella rigida contrapposizione di due distinte fasi, senza tener conto degli effetti che ciascuna produce sull’altra, facendone sfumare peraltro i connotati anche in ragione della frequente possibilità di qualificare sotto il profilo privatistico le medesime fattispecie a seconda del particolare caso concreto che di volta in volta occorre affrontare e risolvere. [a cura dell'autore]
IX n.s.
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3

Auriemma, Barbara. "Profili della contrattazione pubblico-privato in materia di appalti pubblici e scelta del contraente in diritto italiano e comparato." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/250.

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Abstract:
2008 - 2009
Una profonda trasformazione ha consentito alla pubblica amministrazione di passare da una posizione di originaria supremazia e di potere a quella di soggetto prevalentemente al servizio della collettività. Il nuovo modo di operare della p.a. ha avuto come conseguenze inevitabili sia il mutamento delle funzioni esercitate dal potere pubblico sia il mutamento degli strumenti di esercizio di tali funzioni. Alcuni compiti istituzionali sono stati devoluti a soggetti privati, in altri casi amministrazioni e privati concorrono alla realizzazione di obiettivi di interesse generale, attraverso il ricorso agli istituti di diritto comune e a nuove forme organizzative. Il settore delle opere pubbliche, in particolare, ha visto lo sviluppo di forme di azione concordata nelle quali, pur sussistendo una forte componente pubblicistica dal punto di vista gestionale ed organizzativo, è divenuta fondamentale la partecipazione degli interessati. ricorrendo all'organizzazione imprenditoriale e finanziaria dei privati per i procedimenti di scelta. Vengono utilizzati istituti tipici del diritto civile per regolare settori di competenza della pubblica amministrazione; regole pubblicistiche e regole privatistiche sono in continua e reciproca interazione. Nella contrattazione pubblico-privato si assiste alla compresenza. quindi, di due momenti fondamentali: 1. il soddisfacimento dell'interesse pubblico (fase pubblicistica); 2. la utilizzazione degli strumenti di diritto privato (fase privatistica). Il primo, si realizza attraverso la previsione dell'obbligo di rispettare i canoni fondamentali di trasparenza., efficienza, efficacia, parità di condizioni nell'accesso al mercato, economicità, ragionevolezza. ecc.. Il secondo. consente la stipulazione dei contratti mediante la utilizzazione di tutti gli strumenti del diritto civile, nel rispetto dell'autonomia contrattuale in base alla quale le parti sono libere di determinarne il contenuto, ovviamente nei limiti imposti dalla legge e sempre che si realizzino interessi meritevoli di tutela. I modelli privatistici utilizzati dall'amministrazione a volte presentano alterazioni, limiti. prescrizioni integrative e derogatorie... [a cura dell'Autore]
VIII n.s.
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4

Favarolo, Ada. "La gestione delle sopravvenienze nei contratti ad evidenza pubblica: la rinegoziazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/135.

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Abstract:
2009 - 2010
Il rischio delle sopravvenienze - tanto maggiore quanto più esteso è il lasso temporale tra la conclusione e l’esecuzione del contratto - determina una divaricazione tra il regolamento contrattuale, di per sé statico, e la realtà, dinamica, e pone notevoli difficoltà in ordine alla gestione del rapporto. A fronte di tali evenienze, si rivela utile il ricorso agli strumenti conservativi invalsi nella prassi negoziale, soprattutto internazionale, che sono orientati al riequilibrio del rapporto. In luogo dei tradizionali rimedi ablativi si auspica l’applicazione, in via generalizzata, di meccanismi di prosecuzione del rapporto che consentono la rimodulazione degli accordi, in via convenzionale e/o giudiziale. Questa soluzione si presenta in linea con le nuove frontiere del diritto contrattuale, una delle quali è quella che si sviluppa attraverso la sequenza conservazione-adeguamento-rinegoziazione del contratto. Si evidenzia l’autonomia della fase esecutiva del rapporto e si attribuisce al contratto una flessibilità indispensabile per porre rimedio, mediante l’adeguamento, alla inevitabile incompletezza economica dei rapporti destinati a protrarsi nel tempo. L’interesse verso l’applicazione dell’istituto della rinegoziazione ai contratti della pubblica amministrazione muove dalla crescente diffusione dei rapporti consensuali in cui è coinvolta la p.a., sul piano sia delle previsioni normative che delle prassi amministrative. Le ragioni di questo sviluppo si rinvengono nelle forti trasformazioni sociali che hanno caratterizzato l’ordinamento in senso pluralistico e autonomistico, nonché nel riconoscimento della rilevanza di tali contratti dal punto di vista economico, in considerazione dell’intervento sempre più massiccio dei pubblici apparati nella dinamica dei fenomeni economici ed imprenditoriali. Acquisita la consapevolezza circa la possibilità di perseguire il fine pubblico mediante moduli consensuali, le pubbliche amministrazioni hanno fatto sempre più ricorso a strumenti di stampo civilistico, attuando, così, i fondamentali principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa e superando il dogma della incompatibilità tra discrezionalità amministrativa e autonomia negoziale, nonché l’idea del ricorso al modello autoritativo quale strumento esclusivo di realizzazione degli interessi pubblici. La funzionalizzazione dell’attività amministrativa al perseguimento del pubblico interesse implica l’operatività di regole particolari, che, però, non garantiscono la predisposizione o, comunque, la persistenza di una regolamentazione equilibrata di tutti gli interessi coinvolti. L’esigenza di tutelare l’equilibrio contrattuale non è estranea ai contratti della P.A., poiché un regolamento non rispondente a tutti gli interessi rappresentati nel contratto, o non più tale per effetto di circostanze sopravvenute, integra un momento patologico dell’attività amministrativa. In questa prospettiva, la ricerca si prefigge l’obiettivo di valutare la configurabilità e gli eventuali limiti della rinegoziazione nei contratti della Pubblica Amministrazione, quale strumento di pianificazione dei conflitti e modalità di tutela dell’interesse pubblico. L’esigenza di evitare distorsioni della concorrenza e assicurare l’attuazione del principio della par condicio tra i partecipanti alle gare giustifica la diffidenza verso l’istituto, al punto da affermare un divieto di rinegoziazione, sia nella fase propriamente procedimentale sia in quella successiva alla stipula del contratto. Questo divieto sarebbe espressione dell’impossibilità di dar luogo a forme di contrattazione nell’ambito delle procedure di evidenza pubblica, in quanto, alla possibilità di rivedere in melius - anche in favore della stazione appaltante- le condizioni contrattuali, si oppone l’esigenza di salvaguardare la par condicio fra i concorrenti di una procedura ormai definitivamente conclusa e, pertanto, intangibile. La questione merita di essere analizzata anche alla luce dei criteri di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, in ossequio al principio del buon andamento. La dialettica tra questi principi è idonea a conferire alla rinegoziazione una diversa dignità di ruolo e consente di configurare le operazioni di adattamento contrattuale, in presenza di sopravvenienze, come rispondenti ad esigenze legittime sia dell’amministrazione, sia del soggetto aggiudicatario. Non sembra pertanto corretto ritenere che la rinegoziazione comporti necessariamente una violazione dei principi di trasparenza e concorrenza. La rigorosa delimitazione dell’ambito applicativo della rinegoziazione nei contratti ad evidenza pubblica alla sola gestione degli eventi sopravvenuti, con il fine di ripristinare l’equilibrio economico-giuridico esistente al momento della stipulazione del contratto consente di superare la principale obiezione mossa all’impiego degli strumenti manutentivi, rappresentata dalla lesione delle regole della concorrenza, e realizza, al contempo, un equilibrato bilanciamento tra gli interessi coinvolti. Si evidenzia, così, l’impossibilità di accogliere una soluzione univoca e la necessità di procedere a una verifica in concreto circa i reali effetti sortiti dalla rinegoziazione sull’assetto complessivo della gara. La soluzione prospettata è il risultato sia di una valorizzazione della capacità negoziale della P.A. - che non si esaurisce al momento della conclusione del contratto, ma rimane aperta alla dinamica degli interessi (pubblici e privati) - sia di una ricostruzione della buona fede quale clausola generale del nostro ordinamento con valenza non solo interpretativa, ma anche integrativa del contenuto contrattuale, idonea a garantire la conservazione dell’equilibrio economico-giuridico del contratto. [a cura dell'autore]
IX n.s.
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5

Pistore, Giovanna. "I POTERI DATORIALI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN ITALIA E IN SPAGNA LOS PODERES EMPRESARIALES DE LA PÚBLICA ADMINISTRACIÓN COMO EMPLEADORA EN ITALIA Y ESPAÑA." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3422753.

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Abstract:
The thesis analyses the powers of the Public Administration as an employer, governed in Italy by the Testo Unico del Pubblico Impiego (d. lgs. n. 165/2001) and in Spain by the Estatuto Básico del Empleado Público (Real Decreto Legislativo n. 5/2015). First, the dissertation begins with the attempt to identify which is the interest of the Public Administration as a creditor in the labour contract, through the analysis of statutory and administrative rules. Therefore, the work investigates whether the private tools are appropriate to pursue the general interest and how the public interest plays in conforming the prerogatives of the public employer. Finally, it examines the incidence of the interest of the Public Administration as a creditor in the structure of the labour contract of public servants.
La tesi analizza i poteri datoriali privatistici della Pubblica Amministrazione in Italia e in Spagna, come enucleati, in particolare, dal Testo Unico del Pubblico Impiego (d. lgs. n. 165/2001) e dal Estatuto Básico del Empleado Público (Real Decreto Legislativo n. 5/2015, già Ley n. 7/2007). Si incomincia con l'individuazione dell'interesse creditorio dedotto nel contratto, attraverso l'analisi delle norme civilistiche ed amministrative in materia. Quindi, si è verificato se gli strumenti privatistici siano idonei a perseguire l'interesse pubblico generale e come si atteggi tale interesse nel conformare le prerogative datoriali della Pubblica Amministrazione. Infine, si esamina l'incidenza dell'interesse creditorio della Pubblica Amministrazione sulla struttura del contratto di lavoro privatistico del pubblico impiegato.
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6

SEVERINO, Chiara. "I contratti atipici e flessibili nella pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28668.

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Abstract:
Atypical and flexible contractual types, used incorrectly within the Public Administration, resulted into the nowadays flexible work pathological and social phenomenon, wrongly – or maybe correctly - called “precarious work”. Given an atypical contracts’ regulation was not initially provided for, the subject was left to the contractual freedom of the parties and, in particular, to local agreements and II level bargaining, achieving a partial discipline since the 1998-2001 bargaining season. As time went by, following a change in the socio-economic context and the need to re-organize a welfare and occupational model closer to EU social policy, our Parliament tried to find flexible rules for personnel management and work organization. This is the reason why it became necessary to introduce, in the body of legislative decree 165/2001, exceptions to the access via selective procedure rule; that which regulates work as a civil servant. This research will also concentrate on all issues related to the recent legislative interventions which, discarding the specificities of public work and of the laws that regulate the work of civil servants, modified the private work sector and the contractual types ruled by the civil code and by special laws which, in some way, impacted on public work. So as to better understand the differences in application of the same contractual types in the private and public sectors, an overview of both National and Communitarian applicative issues will be provided, which developed after the most recent regulatory intervention. The last part of the research will concentrate on a possible discipline and regulation of the public sector, on atypical and flexible contractual types.
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7

Festa, Gianclaudio. "Il danno all'immagine della pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1249.

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8

MARTA, PAOLO. "Il danno all’immagine della Pubblica Amministrazione." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2014. http://hdl.handle.net/11579/46566.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di compiere un’accurata analisi sulla materia del danno all'immagine della pubblica amministrazione, istituto che negli ultimi anni ha vissuto una copiosa evoluzione legislativa e giurisprudenziale, diventando uno degli argomenti maggiormente dibattuti all’interno del più ampio genus della responsabilità amministrativa. Senza pretese di esaustività, la tesi sarà strutturata in modo da consentire una ricostruzione della materia soprattutto dal punto di vista sostanziale, senza, tuttavia, trascurare alcuni aspetti processuali di maggiore rilevanza. Al fine di rendere completa la trattazione, si comincerà da una breve disamina del diritto all’immagine quale diritto della personalità, considerato che, in ogni caso, la fattispecie di danno all'immagine della P.A. trae origine dalla categoria dei diritti della personalità, i quali, pur avendo carattere spiccatamente individuale, sono stati estesi alle persone giuridiche. Sul punto, sarà analizzata l’evoluzione giurisprudenziale che ha caratterizzato l’origine e l’evoluzione di questo istituto; trattasi, infatti, di un istituto di nascita pretoria, che è stato positivizzato soltanto dal 2009 in poi. Sarà, dunque, ricostruita l’evoluzione legislativa in materia, prestando particolare attenzione all’art. 17, comma 30 ter, D.L. 78/2009 (il cosiddetto “lodo Bernardo”, dal nome del parlamentare firmatario della proposta) che ha determinato una seria restrizione delle fattispecie risarcibili, oltre ad aver suscitato diverse problematiche interpretative. A tal proposito, fondamentale sarà l’analisi della sentenza n. 355/2010 della Corte costituzionale, che è stata investita della questione da diverse sezioni territoriali della magistratura contabile. La predetta sentenza di rigetto è stata oggetto di critiche e tentativi di “superamento”, ai quali sarà dedicata particolare attenzione. Infine, la trattazione riguarderà, in particolare, gli effetti dirompenti che hanno avuto sull'istituto le recenti disposizioni in materia di corruzione (legge 2 n.190/2012) e trasparenza (D.lgs n.33/2013); tali atti legislativi hanno rimesso in discussione quanto previsto dal “lodo Bernardo” e dalla giurisprudenza ad esso conformatasi, determinando una applicazione del danno all’immagine indubbiamente più estesa, ma creando, allo stesso tempo, notevoli problemi di interpretazione sistematica di disposizioni fra loro confliggenti. Un ultimo capitolo sarà dedicato alla questione del cd clamor fori. Nello specifico, l’analisi sarà incentrata sui due orientamenti che si sono formati in giurisprudenza e dottrina, fra chi considera il clamor fori quale elemento costitutivo del danno all’immagine e chi si limita a qualificarlo quale criterio di quantificazione del danno. Anche su questa materia verranno sondati gli effetti causati dalla legge 190/2012 e dal D.lgs 33/2013.
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BIANCHINI, Stefano. "La responsabilità precontrattuale della pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389341.

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Abstract:
The matter regarding the culpa in contrahendo of the public administration and in particular the enforceability of the rules about precontractual liability – contained in the civil code – to contractual activity brought about by the public administration has aroused interest by the science of law and the jurisprudence both administrative and civil. This topic has been widely studied indeed. The different surveys have considered and developed the various problems concerning first the abstract admissibility of the precontractual liability of the public administration, secondly the application peculiarities of the culpa in contrahendo because of the public nature of the administration. Before dealing with these issues, I will make some comments about the civil discipline of the precontractual liability, first considering the notion and the rule principles of the institution in question. The notion of good faith in objective sense, which – as it is common knowledge – is the conceptual and applicatory requirement of the culpa in contrahendo, gets a special importance for this research. More precisely, starting from the importance of the concept of good faith as developed by the civil science of law and jurisprudence I will consider its significance in administrative law while dealing with the well-known issue of the application of the good faith principle to the legal paradigms of public law, which are characterized by the exertion of discretionary power by the administration. Concerning this subject, I will consider some of the most authoritative doctrinal directions that have proposed – also considering the jurisprudential development due to the necessity of protecting the good faith of interested parties within public relations between citizens and the public administration, also when the administration acts in the exertion of its discretionary powers – of alternative dogmatic reconstructions for recognizing the subjection of the administration to loyalty and correctness rules, which are specifications of the general principle of the objective good faith. In particular, I will analyse the theories which state that the effectiveness of the institution de quo in public relations is based on the impartiality principle ex art. 97 Cost. (Allegretti), the tutelage of the confidence aroused within private parties by a previous provision or behavior of the public administration (Merusi), the tutelage of the favourable judicial situations of private parties produced by a previous decision of the administration (Mantero). After a few theoretical and historiographical notes regarding the admissibility of the civil liability of the public administration, in the first part of this research I will relate systematically and refute the arguments that the jurisprudence and part of the science of law have been supporting until the first half of the last century for denying the admissibility of a precontractual liability of the public administration: the public nature of the person, the discretionary nature of the administrative acting during negotiation of the contract, the discipline of controls that would exclude ex sé the admissibility of a precontractual tort. After supposing the abstract admissibility of a precontractual liability of the public administration and recognizing the importance of the objective good faith principle also within administrative law, I will analyse the admissibility of the culpa in contrahendo of the public administration in the public phase of the public evidence, proposing the admissibility of a tort from provision activity (illecito da attività provvedimentale), also considering the reconstructive theories that I will criticize: the theory of the contractual administrative nature of the provisions that compose the so-called public phase of the public evidence, and the theory of the admissibility of the precontractual liability as liability “for non-fulfilment of correctness duties” (responsabilità “per inadempimento degli obblighi di correttezza”) or liability “from qualified administrative contact” (responsabilità “da contatto amministrativo qualificato”).
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10

Melillo, Flavia. "La responsabilità civile della Pubblica Amministrazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1756.

Full text
Abstract:
2012 - 2013
La ricerca ha ad oggetto la ricostruzione del rapporto tra autorità e libertà in una prospettiva evolutiva, che tenga conto della complessità del fenomeno, ripudiando una concezione astorica e avalutativa. L’entrata in vigore della Costituzione ha imposto il ripensamento del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato nel rispetto del principio di legalità costituzionale che, nel rinnovato sistema delle fonti dell’ordinamento, non consente di rinvenire una dicotomia tra pubblico e privato o una supremazia del primo sul secondo. Le conseguenze del rinnovato sistema di valori si sono avute, in modo tangibile, attraverso l’eliminazione di aree di franchigia dei pubblici poteri e, in primo luogo, con l’affermazione della responsabilità della pubblica amministrazione per i danni cagionati, con il suo comportamento, al soggetto privato. Occorre, però, evidenziare che la mera affermazione di massima non implica l’effettiva realizzazione del programma costituzionale, volto alla realizzazione del valore della persona umana, nei suoi diritti fondamentali, ivi incluso il diritto ad una tutela piena ed effettiva, anche nei confronti dei poteri pubblici. Nel presente lavoro, quindi, si evidenzia come, in concreto, taluni aspetti della disciplina sia sostanziale che processuale incidono sulla posizione giuridica soggettiva del privato, andando a limitarne la tutela. La prova è data dal grande dibattito svoltosi con riguardo alla natura giuridica della responsabilità della pubblica amministrazione. Per quanto la giurisprudenza maggioritaria ne individui il paradigma nella responsabilità aquiliana, non mancano diverse opzioni ricostruttive nel senso della natura contrattuale, precontrattuale o speciale. Si evidenzia la necessità di operare una valutazione in concreto della fattispecie, senza eliderne le peculiarità al solo fine di una sua inclusione nell’uno o nell’altro paradigma di responsabilità. Occorre, comunque, rilevare che il dibattito circa talune conseguenze applicative - ritenute più o meno favorevoli all’amministrazione o al privato - la cui soluzione è tradizionalmente dipesa dalla soluzione offerta al quesito circa la natura giuridica della responsabilità della pubblica amministrazione, è stato sopito dall’intervento risolutivo del legislatore, oppure dall’opera ricostruttiva della giurisprudenza. Infatti, con riferimento al problema della prescrizione, occorre rilevare che il legislatore ha previsto, all’art. 30 c.p.a., un termine decadenziale di 120 giorni per esperire l’azione; mentre, in riferimento all’elemento soggettivo, la giurisprudenza amministrativa fa applicazione del meccanismo presuntivo, sì che è onere della pubblica amministrazione dimostrare la scusabilità dell’errore. Al riguardo, poi, è necessario fare i conti con la recente giurisprudenza della Corte di giustizia, interrogandosi sull’ambito applicativo della regola espressa in materia di appalti, per la quale il criterio di imputazione della responsabilità sarebbe oggettivo, sì che un problema di distribuzione dell’onere della prova nemmeno si porrebbe, non facendo, la colpa, parte degli elementi costitutivi della responsabilità. Tuttavia, il più grande limite all’effettiva attuazione del programma costituzionale pare essere costituito dalla limitazione del sindacato della Corte di cassazione sulle decisioni del giudice amministrativo ai soli profili di giurisdizione. Questa barriera, frutto di una retriva concezione del rapporto tra i due plessi, intacca il principio di unicità della funzione giurisdizionale. In primo luogo, manca una sede istituzionale per comporre eventuali contrasti tra giudici ordinari e giudici amministrativi nell’interpretazione delle stesse disposizioni, così svalutandosi il ruolo nomofilattico della Corte di Cassazione. Inoltre, il limite del sindacato ai soli motivi di giurisdizione impedisce una statuizione del giudice ordinario sui diritti soggettivi, quando riservati alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Queste problematiche sono vieppiù avvertite ove si rilevi che la distinzione tra interessi legittimi e diritti soggettivi, alla luce degli interventi legislativi e giurisprudenziali, non è più idonea a fondare il riparto di giurisdizione. Se svincolata dalla valutazione storica e culturale che l’ha prodotta, la dicotomia perde di rilievo e pare solo evidenziare una residuale area di privilegio in favore dei pubblici poteri, una latente ma resistente concezione autoritaria del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato, in palese contrasto col principio di legalità costituzionale, sì che si auspica una profonda revisione del sistema di tutela delle posizioni giuridiche soggettive che si trovino a confrontarsi con una pubblica amministrazione, revisione che attui il programma costituzionale e si prefissi l’obiettivo della massima tutela del valore della persona umana. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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SPADARO, NADIA SIMA. "Inerzia della pubblica amministrazione e tutela risarcitoria." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/40193.

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Abstract:
The thesis addresses a topic that has been matter of discussion and dissertations in the administrative law doctrine and in the decisions of the Courts for a long while. Even though most of the Courts had taken a clear position on it, many authors, probably more attentive to the effectiveness of the individual rights protection, have suggested different solutions. The issue refers to the possibility of compensating the individual that has not received a response from the Public Authority at the deadline provided by the procedure established by the law. The Courts generally admitted this possibility only in the case of late satisfactory measures. Therefore, the compensation granted to the individual was related to the damage caused by the delay in taking advantages of the good of life requested and lately granted. The delay in receiving an unsatisfactory measure or the simple lack of action of the Public Authority was not compensated. This standing is based on the ground that the compensation of the legitimate interest needs the preliminary check of the possibility to attribute the requested good of life. Nevertheless, and this is the thesis argued in the present work, this standing can be met even admitting the compensation for delay in receiving an unsatisfactory measure for the simple lack of action by the Public Authority. Time in itself, in fact, can be considered a good of life, essential in the enterprises’ business planning, and a fundamental component in the investment choice. This assumption is confirmed by the analysis of the relevant rules of International law (especially article 6 of the CEDU under the European Court’s interpretation), as well as the European Union law and the internal law (especially the Italian Constitution). Once demonstrated that time is considered a value in our legal system, the work concentrates in examining the specific components of the delay damage.
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VERNILE, SCILLA. "INERZIA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED EFFETTIVITÀ DELLA TUTELA DEL PRIVATO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/215986.

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Abstract:
The topic of the thesis is the protection of the private, provided by our legal system, against the inactivity and delay of public administration. Quite often indeed the public authorities don’t answer to the private requests into the time established by law. The logic premise of the thesis is in fact that the public administrations should conclude the administrative procedure, by issuing an expressed act into a specific deadline. The thesis is divided into three main parts. The first one focuses on the duty of public administration of adopting a final act at the end of the administrative procedure. In particular, it moves from the assumption that this is not a general duty, but it exists just when the private has a subjective position protected by the legal system. The second part, instead, cares more about the importance of acting in time, according to the new value given to the time. The time schedule of administrative action in fact can have important consequences on private activities, every time they are subjected to the preventive control of public authorities. So, in this part, the thesis deals with the different goals followed by the lawmaker, by establishing a specific term to finish the administrative procedure. Specially we can see how it’s important both for private activity and public one, since the moment that one of the scope is to make the administrative action more efficient. After examining the various purposes, the thesis focuses on what can happen during the administrative procedure, causing the delay in issuing the final act. The third part, instead, studies the three main different instruments provided by the legal system to protect the private. For every tool, we underline the specific interest defended, the effective utility provided and the costs and time for using it, in order to make a comparison among them. The first instrument is a special lawsuit to ask to the judge to condemn the public administration to issue the final act. The second one, instead, is a procedural tool, in the sense that it works into the same administrative procedure. So, if the public body, who has to issue the act, doesn’t observe its duty, the private can ask to another body to take its place, by adopting the final decision. The last instrument, at the end, is a special liability for the damages caused to the private by the public administration’s delay.
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Vindigni, Marcella. "Inerzia della Pubblica amministrazione: profili sostanziali e processuali." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1246.

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Abstract:
la tesi affronta la tematica dell'inerzia della Pubblica Aministrazione e i relativi profili di tutela; in particolare viene esaminato l'esame della tempistica procedimentale e dell'inadempimento dell'obbligo di provvedere della pubblica amministrazione e gli strumenti di tutela a disposizione del cittadino alla luce delle recenti novità normative, in particolare l'emanazione del codice del processo amministrativo che ha sancito la trasformazione del giudizio amministrativo da giudizio sull'atto a giudizio sul rapporto, e tenendo conto dei principali orientamenti dottrinali e giurisprudenziali
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Richiedei, Michela <1974&gt. "La responsabilità della Pubblica Amministrazione per danno ambientale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4955.

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Abstract:
La Pubblica Amministrazione, realizzando opere pubbliche e rilasciando autorizzazioni o provvedimenti, pone in essere delle attività che possono essere dannose per l’ambiente. Un danno ambientale può derivare, quindi, non solo dall’attività di un privato ma anche da comportamenti o omissioni posti in essere dallo Stato e dalla Pubblica Amministrazione (P.A.). L’attività pubblica diventa quindi essenziale per la tutela e la valorizzazione ambientale e si configura come vera e propria politica ambientale la cui sfera ha avuto nel corso degli anni un progressivo allargamento. La Pubblica Amministrazione può incorre in responsabilità per danno ambientale sia direttamente, con un'opera pubblica, sia indirettamente mediante la concessione di autorizzazioni, ritardi di intervento, omissioni e silenzi. L’evoluzione della normativa nazionale di tutela dell’ambiente, inoltre, è una conseguenza positiva per il nostro ordinamento derivante dal potere normativo comunitari, pertanto, anche se non si configura come una azione con effetti diretti nell’ambiente, il soggetto pubblico incorre in responsabilità anche quando non adempie agli obblighi comunitari in materia di ambiente.
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Senatore, Ileana, Pietro Pantano, and Pietro Orlando De. "Complessità e pubblica amministrazione: la pianificazione strategica e il sistema di misurazione e valutazione della performance: il caso della Agenzia delle entrate." Thesis, Università della Calabria, 2016. http://hdl.handle.net/10955/1339.

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Medoni, Giorgia <1992&gt. "La gestione della qualità nella Pubblica Amministrazione: il settore scolastico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10621.

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Abstract:
La tesi è divisa in due parti: nella prima parte analizzerò il funzionamento e il lavoro del Nucleo di Autovalutazione, nella seconda del Comitato di Valutazione. In entrambe le parti svilupperò i temi prima dal punto di vista teorico poi dal punto di vista pratico riportando quella che è stata la mia esperienza di Stage presso L'Istituto Comprensivo Statale di Montegrotto Terme (con analisi ed elaborazione dei dati).
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SERRA, GIUDITTA. "La nuova dimensione degli acquisti. Riflessioni sull'innovazione della Pubblica Amministrazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266539.

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Abstract:
This thesis intends to be a critical reflection on the digitization of the acquisition procedures of goods and services, which European policies are aimed to facilitate in order to foster economic revival on both the national and the Community level. Many different reasons make us wonder if it isn't appropriate to introduce a digitized public tender procedure in national and Community legislation. The Community’s economic and cultural policies have influenced national legislation by steering them towards the creation of an organic and unified set of rules for public tender. Specifically, economic goals such as the realization of a Single Market based on the principle of competition, can be considered essential with regard to acquisition of goods and services. As a matter of fact, the EU policies are intended to identify public tender as a strategic means for market revival and renewed competitiveness between enterprises, so to have a positive effect on the current economic crisis. Given the amount of financial resources connected to the Public Procurement Code, it is the economic crisis itself that calls for rationalization of public expenditure on acquisitions, which has been an ever more consolidated policy in the past few years, also by national government. This essay will focus on the growing importance of the Community, in particular on its economic policy and its influence over national regulations. The pursuit of the primary objective of European policies - the realization of a Single Market - is the decisive factor in the shift in function of contemporary public tendering from an exclusively national economic matter into a strategic means for the competitiveness of enterprises in the Single Market. This new function and its subsequent use in the public procurement in a broader framework are major factors in undermining the Italian traditional acquisition procedures which identifies the local authority as the fundamental body for the procurement procedures. The change from local to global perspective made it necessary to reflect on the convenience of an evolution in the acquisition dynamics developed in the late 2000s. In fact, faced with the same economic problems and urged on by the EU, the Italian government has established a centralized digital purchasing system, the Consip model of 3 the electronic market, which has been able to provide an immediate response to the issue of expenditure rationalization by streamlining and simplifying procedures. Through the development of the information society, the European Union points at building a renewed relationship between institutions and citizens, based on the exchange of data in a new perspective of collaboration and simplification of procedures. The need to coordinate the technological tools with traditional institutions of administrative law implies the need to modernize the previous administrative structure both in terms of technological means and in terms of computer literacy for the operators. To this effect the Italian government has established appropriate institutions such as the AIPA, DigitPa and, most recently, the Agency for digital Italy. The mere creation of a digitized administration in which digital technologies are not only a support tool, but also a way to coordinate and redefine the administration itself, requires the analysis of its underlying principles and of some institutions of the administrative digitization procedure. Though the CONSIP system and the electronic market are generally considered to be acquisition procedures, they can't be traced back to the classical notion of administrative procedure. For this reason the analysis of the principles on which the digital administration is based has led us to reflect on their possible application to the procedure of public tender. Given the specific nature of the purchasing process it would be superfluous to create a new set of rules specifically for public tendering, as it can be covered by the current regulation of the digital administration. So even if at first glance there don't seem to exist specific guidelines for the digitization of the acquisition procedures, these can be deducted from the existing regulations of the industry and the Digital Administration Code (DAC). Furthermore, the development of a completely digitized procedure would allow us to better respond to economic needs in the current time of crisis. Technological tools not only save time and money, they can also open the market to more competitors, ultimately resulting in national and global economic revival. This revival will also result from a reduction of the type corruption that is typical of public tender, because the use of a digital procedure will render the expenditure of public money more transparent and easier to control.
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Fartade, Bianca Valentina <1996&gt. "La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: un confronto tra Italia e Spagna." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21345.

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Abstract:
Con il presente elaborato si cercherà innanzitutto di fornire qualche nota introduttiva sul fenomeno dell'e-Government e sulla sua applicazione alla Pubblica Amministrazione. Successivamente, si andranno ad inquadrare i principali aspetti inerenti alla digitalizzazione in Italia e in Spagna, tracciando un profilo generale della situazione in entrambi i paesi e, allo stesso tempo, fornendo qualche dato numerico sui principali indicatori internazionali che si occupano di misurare la performance digitale. Per concludere e avere una panoramica completa relativa al fenomeno si confronteranno tre realtà locali: Comune di Noventa Padovana, Comune di Modena e Comune di Malaga.
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Ippoliti, Martini Carlotta <1987&gt. "Responsabilità della pubblica amministrazione e prevenzione tra tutela della salute ed esigenze di mercato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8113/1/ippolitimartini_carlotta_tesi.pdf.

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Abstract:
Nell’ambito di un processo di espansione della responsabilità civile della Pubblica Amministrazione emerge con intensità crescente il problema più specifico dell’applicabilità dei rimedi risarcitori a fronte dei danni derivanti dall’omessa o inadeguata attuazione di provvedimenti funzionali ad assicurare un ragionevole bilanciamento tra le istanze di tutela del fondamentale diritto alla salute e quelle di garantire l’iniziativa economica privata. L’analisi delle molteplici fattispecie nelle quali si pone il problema appena indicato fa emergere una preponderante prevalenza di discipline di derivazione comunitaria ispirate al principio di precauzione ed impone all’interprete anzitutto il compito di ricostruire gli orientamenti che ne delineano la fisionomia osservando un contesto più ampio di quello nazionale nel quale la lettura della giurisprudenza interna si integra con quella della Corte di giustizia; quindi ad interrogarsi circa la portata generale di un principio che, pur avendo fatto ingresso nell’ordinamento italiano attraverso Regolamenti e Direttive dell’Unione Europea, appare ormai fondamentale in tutte le materie nelle quali emergono problemi di tutela della salute della persona. Adottando questa prospettiva di indagine la ricerca si focalizza su fattispecie rappresentative quali, ad esempio, quelle in cui la Pubblica Amministrazione è chiamata a garantire la conservazione di un ambiente salubre, la sicurezza delle acque destinate ad uso umano, dei farmaci e degli alimenti al fine di individuare regole la cui valenza generale consenta di risolvere le delicate questioni indicate anche in ipotesi diverse da quelle considerate e nelle quali non sia presente una specifica legislazione di settore che imponga alla Pubblica Amministrazione dettagliati obblighi di protezione.
The increasing expansion of the liability of the Public Administration imposes to consider the more specific question of the applicability of liability rules in order to compensate injuries caused by inadequate implementation of safety measures aimed to reach a reasonable balance between the protection of the human health and the market efficiency. The analysis of cases in which the just indicated problem arises reveals a predominant prevalence of European Union’s Directive and Regulations inspired by the precautionary principle. In this prospective it is firstly necessary to investigate the interplay between the domestic case law and the Court of Justice’s case law in order to define the boundary in which the precautionary principle play a fundamental role in the Italian tort law system and in particular where human health protection is involved. Adopting this method the research focuses on representative cases (such as, for example, those in which the Public Administration has the duty to ensure the preservation of an healthy environment, the safety of the water intended for human consumption, the safety of drugs and foods) in order to identify general rules useful to solve the indicated issues even in cases other than those considered and in which there is no a specific legislation which imposes to the Public Administration detailed protection duties.
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LETTERESE, Ester Monica. "LA MODERNIZZAZIONE DIGITALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TRA INTERVENTI LEGISLATIVI E BIG DATA." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2020. http://hdl.handle.net/11580/75234.

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Abstract:
The digitalization of the public administration is one of the main innovations that has marked the organization of administrative activity; has affected in particular the individual procedures by establishing significant changes in relations with the users of the various administrative services. Technology has therefore entered the daily life mechanisms of the public administration, the same theme of administrative simplification is inevitably linked to the digitization of the public administration. The analysis on the theme of Open Government Data shows how the transformations taking place are profoundly changing spaces and repertoires of public participation and of the relationship between public and private, between PA and citizens. The web increasingly represents a new connective fabric that brings together the different dimensions of public action (individual and collective, global and local, virtual and real), and that causes an empowerment process for citizens to develop. In recent years many scholars have placed the diffusion of big data technologies at the center of their research, that is, the massive collection of data and information from the most disparate sources. E-government can use big data to find out the trends and patterns of people's behavior on social networks so that the government can provide a better, effective and efficient service. Digitization then also becomes the main vehicle to comply with the transparency and disclosure obligations which all administrations must comply with. The objective of this contribution is to provide specific reading tools for the new public management school based on digitalization, on Open Government Data, on Big Data through a qualitative analysis that highlights the limits of this research linked to the cultural gap and the protection of the right to privacy.
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Linzi, Silvia <1993&gt. "Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione: analisi critica e proposte di miglioramento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13343.

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Abstract:
Panoramica delle funzioni e degli strumenti che offre la piattaforma "Acquisti in rete", creata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in collaborazione con Consip spa. Lo strumento del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, MEPA. Esempio concreto di gara di servizi di manutenzione sotto soglia comunitaria (euro 221.000,00) espletata nel MEPA dall'A.A.S. 5 Friuli Occidentale: analisi critica e proposte di miglioramento.
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CARUSO, Germana. "La valutazione del personale non dirigente tra ottimizzazione della produttività ed efficienza della pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28643.

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Abstract:
International economic Bodies and authoritative academic studies agree on identifying the Italian Public Sector as a formidable, unhatched vein of competitiveness. The growing attention to Public work’s productivity and to the State apparatus’ expense trend, which are all closely related elements to the entire Country’s competitiveness, are at the base of the recent Public Sector reform (d.lgs. 150/2009). The Italian Parliament, moved towards finding a concurrence of Public employment and private sector regulative assets, entrusting the role of strategic incentive for modernization to performance evaluation and measurement systems, both individual and organizational ones, so as to make the whole Public sector more efficient, on the whole. This research, carried out on the methodological level by integrating the legal approach with the analysis instruments offered by organizational sciences, starts from the analysis of the critical aspects of the performance measurement and evaluation systems of the public employees in central Administrations. The final result was that of moving from the centrality of individual performance to the supremacy of organizational performance; a change of perspective in the face of which the Reform still atones for an error in planning. The d.lgs. 150/2009, in fact, concentrates its efficiency around the “performance lever”, activated by the improvement of civil servants’ performance, and only marginally takes into consideration the opportunities offered, in terms of competitiveness recovery of the Public Sector, by activities of re-triggering of the Public apparatuses’ processes and restructuring. Finally, the critical analysis of the changes intervened on the context conditions at the basis of d.lgs. 150/2009, sets the right premises for the processing of de iure condendo perspectives on a new model of union liaisons.
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Turrini, Lorenzo. "Studio della tecnologia Blockchain, analisi di di piattaforme blockchain e possibili applicazioni all’interno della pubblica Amministrazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
La tesi tratta del possibile utilizzo della tecnologia blockchain, inserendo il concetto di confidenzialità,all'interno della pubblica Amministrazione. Attraverso lo studio della tecnologia blockchain e delle piattaforme attualmente disponibili sul mercato che implementassero anche il concetto di privacy. Utilizzando lo studio svolto, si è svolto un confronto tra un sistema centralizzato e uno decentralizzato, una applicazione basata sulla blockchain e una basata sull'architettura client-server infine un confronto tra le piattaforme blockchain prese in esame. Per concludere con la progettazione di una possibile soluzione per la pubblica Amministrazione utilizzando una delle piattaforme blockchain studiate.
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Rapa, Daniela <1981&gt. "Il processo di digitalizzazione della Pubblica amministrazione e la Sanità Digitale in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20674.

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Abstract:
La digitalizzazione del settore pubblico è uno degli effetti del processo di diffusione delle tecnologie digitali in tutti i settori di vita. La tesi vuole analizzare l’evoluzione normativa in materia di e-government nel nostro paese, mettendo in luce punti di forza e criticità. Individua le riforme più significative a partire dagli anni ’90, il Codice dell’Amministrazione digitale, fino ai recenti decreti Semplificazione 2020 e 2021, i quali hanno dato una forte spinta all’innovazione digitale soprattutto per la necessità di garantire l’accesso alle amministrazioni pubbliche da remoto e la prestazione di servizi pubblici “a distanza”. L’elaborato focalizza l’attenzione sul settore della Sanità e l’impatto che l’innovazione digitale ha ed ha avuto su di esso, anche alla luce dei cambiamenti avvenuti a seguito dell’emergenza sanitaria. La pandemia infatti ha fatto emergere le numerose problematiche legate alle modalità di fruizione dei servizi e la necessità di accelerare la Digital Health. Sono notevolmente incrementati gli investimenti in ICT nella Sanità italiana soprattutto sui servizi sanitari e documenti (Cartella Clinica elettronica, Ricetta dematerializzata, telemedicina) e sul Fascicolo Sanitario Elettronico. Purtroppo però molte criticità restano: l’utilizzo del FSE rimane disomogeneo e su base regionale. Tentando di dare delle risposte alle motivazioni tali carenze, la tesi approfondisce le nuove sfide e opportunità future: il Next Generation EU e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il quale, se ben gestito, darà la possibilità di realizzare tutti quei progetti di Digital Health e che sino ad ora hanno stentato a decollare e darà un forte impulso innovativo alla digitalizzazione della PA in tutto il paese.
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Rossa, Stefano. "Digitalizzazione, Pubblica Amministrazione e Dati Aperti. L’Open Data Analysis pubblica come esempio di Born-Digital Administrative Functions." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2020. http://hdl.handle.net/11579/115040.

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Abstract:
La Tesi di Dottorato analizza l’impatto della digitalizzazione sulla Pubblica Amministrazione. Lo studio si sofferma, in particolare, sul ruolo dei dati aperti (Open Data) nell’esercizio delle funzioni amministrative. Dopo aver ricostruito il concetto digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, e aver proceduto a delinearne una definizione giuridica, dall’indagine emerge come la digitalizzazione possa essere intesa come un processo esecutivo e organizzativo che consta di due momenti. Da un lato, la Pubblica Amministrazione agisce, e si organizza per agire, per esercitare con le tecnologie digitali (ICT) funzioni amministrative preesistenti, al fine di attuare i principi “tradizionali” dell’Amministrazione. Dall’altro, la Pubblica Amministrazione agisce, e si organizza per agire, per esercitare con le ICT funzioni amministrative nuove, non preesistenti, al fine di attuare i principi della strategia di Open Government (trasparenza, partecipazione e collaborazione). In questa seconda declinazione del concetto di digitalizzazione, la Pubblica Amministrazione si trova a esercitare funzioni amministrative innovative, nuove, rese concretamente possibili dall’impiego della tecnologia digitale: funzioni amministrative che possono essere definite Born-Digital Administrative Functions. Fra esse, un esempio può essere costituito dall’Open Data Analysis pubblica, vale a dire l’analisi dei dati aperti in possesso delle Pubbliche Amministrazioni, la quale rappresenta la crasi della concretizzazione dei principi di trasparenza, partecipazione e collaborazione.
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Mazziol, Antonella <1965&gt. "La interoperabilità nella gestione dei dati della Pubblica Amministrazione: il caso dei Comuni italiani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9401.

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Abstract:
In questa tesi si analizza il catalogo delle basi di dati della pubblica amministrazione osservando in particolare i dati caricati dai Comuni italiani, per coglierne alcuni dati statistici. Si studiano inoltre alcune strutture di database realmente utilizzate in un Comune, derivandone delle ontologie, e si descrivono sia alcune tecniche per derivare ontologie da un database relazionale, sia il possibile uso delle strutture semantiche ottenute in questo modo ai fini della realizzazione della interoperabilità dei dati e degli applicativi prevista dalla Agenda Digitale italiana ed europea. In particolare, dal momento che l'alignment di ontologie nel senso di identificare le relazioni tra singoli elementi di ontologie differenti è una precondizione necessaria per realizzare la interoperabilità tra agenti o servizi che utilizzano ontologie diverse, si realizza, con strumenti free, un esempio di alignment tra ontologie diverse riferite allo stesso dominio e derivate da database in uso in Comuni diversi, e se ne esplorano le possibilità.
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Giordan, Filippo. "La pubblica amministrazione e il mercato. Servizi pubblici, attività contrattuale e tutela della concorrenza." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426177.

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Abstract:
The object of this research is a cross-cutting issue and, for this reason, the attention was not focused on a specific topic but, more generally, on the role of the public administration in the various occurrences in which the public function is intertwined with the protection of private interests or with the protection of general interests such as the protection of competition in the markets. Very briefly we can say that the study has been divided into three main areas. In the first chapter I focused on the position of the administration, and, in general, of the public authority in the market economy, both as an operator which plays an active role through the activity of the public companies and a legal person covering a guarantee position; (focusing here the attention on the role of public authorities). In the second chapter we focused on the role of public administration as the subject that must ensure the provision of services of general economic interest and, consequently, the analysis concerned about the European Union discipline of competition and its various manifestations in domestic law. Particular emphasis was given to the regulation of local public services where the tension between the open market and the protection of the public interests is very emphasized. In the third chapter the analysis was shifted to the role of the administration as a market operator whose contractual activity is characterized by a number of differences compared to the discipline normally applicable to relations between private legal entities. In particular, we focused on pre-contractual liability, the condition of the contract after the annulment of the adjudication and other cases in which we can recognize a threat for the free competition.
L’oggetto della ricerca ha carattere trasversale e, conseguentemente, l’attenzione non è stata focalizzata su di uno specifico istituto ma, più in generale, sul ruolo svolto dalla pubblica amministrazione nei vari momenti in cui lo svolgimento della funzione si intreccia con la tutela di interessi privatistici o di interessi generali quale è certamente la tutela della concorrenza nei mercati. Molto sinteticamente si può dire che il lavoro è stato suddiviso in tre macro aree. Nel primo capitolo mi sono soffermato sulla posizione dell’amministrazione e, in generale del soggetto pubblico, nell’economia di mercato, nella duplice veste di operatore che svolge un ruolo attivo attraverso lo strumento societario e di soggetto investito di una funzione di garanzia degli equilibri di mercato (focalizzando qui l’attenzione sulla funzione delle autorità garanti). Nel secondo capitolo ci si è concentrati sul ruolo della p.a. quale soggetto tenuto a garantire l’erogazione di servizi di interesse economico generale e, conseguentemente, l’analisi ha avuto ad oggetto la disciplina pro concorrenziale di stampo comunitario e le sue diverse declinazioni nell’ordinamento interno. Particolare rilievo è stato assegnato alla disciplina dei servizi pubblici locali dove è molto accentuata la tensione tra apertura al mercato, da un lato, e salvaguardia degli interessi pubblici sottesi ai servizi da erogare, dall’altro. Nel terzo capitolo l’analisi si è spostata sul ruolo dell’amministrazione quale operatore di mercato la cui attività contrattuale si caratterizza per numerosi profili di specialità rispetto alla disciplina normalmente applicabile ai rapporti tra privati. Sono stati svolti, quindi, alcuni approfondimenti in tema di responsabilità precontrattuale, sorte del contratto ad esito dell’annullamento del provvedimento prodromico di aggiudicazione e in relazione ad alcune vicende della contrattualistica pubblica che possono rappresentare un pericolo per le esigenze di tutela della concorrenza e di parità delle chances competitive dei vari soggetti privati interessati ad essere controparti negoziali della p.a.
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Sartori, Valentina. "Lo statuto penale della Pubblica Amministrazione e il fenomeno della privatizzazione degli enti pubblici: nuove e vecchie problematiche." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424810.

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Abstract:
The qualifications of “public official” and “public service employee” have always played an important role in defining the limits of the administration’s criminal protection. In this research, the analysis of Articles 357 and 358 of the Penal Code is addressed in the specific perspective of the influence that the privatization of public institutions has had with respect to the public qualification of the offender. In this context, at first, the legislator and, later, the decisions of the courts, have adopted a functional-objective principle in the recognition of the figure of “public official” and “public service employee”, enhancing the concrete activity carried out by the offender. The same interpretative approach has been followed, for criminal law, in the recognition of the identification indexes of a “public institution”, but with a different result: in this case, the question is not the distinction between public institution and private entity, but the “functionalization” of the concrete activity to the public interest. Therefore, the research theme offers important insights into possible alternative models of protection to the crimes against administration, that could be identified in business association’s criminal law and beyond the criminal law.
Le qualifiche soggettive di “pubblico ufficiale” e di “incaricato di un pubblico servizio” hanno da sempre avuto un ruolo di preminente importanza nel delimitare i confini della tutela penale della Pubblica Amministrazione. Nel presente lavoro, l’analisi degli articoli 357 e 358 del codice penale è affrontata nella specifica prospettiva dell’influenza che il fenomeno della privatizzazione degli enti pubblici ha avuto con riferimento all’attribuzione della qualifica pubblicistica al soggetto attivo del reato. In tale contesto, dapprima il legislatore e, successivamente, la giurisprudenza, hanno adottato un criterio funzionale-oggettivo nel riconoscimento della figura del pubblico ufficiale e dell’incaricato di un pubblico servizio, valorizzando la concreta attività svolta dal soggetto agente. Il medesimo percorso interpretativo è stato seguito nel riconoscimento, ai fini penalistici, degli indici identificativi di un “ente pubblico”, ma con un risultato diverso: in questo caso, non rileva tanto la distinzione tra ente pubblico ed ente privato, quanto la “funzionalizzazione” dell’attività concreta svolta dal soggetto all’interesse generale. Il tema di ricerca offre, quindi, importanti spunti di riflessione in ordine ad eventuali modelli di tutela alternativi allo statuto penale della Pubblica Amministrazione, da individuarsi nell’ambito del diritto penale d’impresa e nella disciplina extra-penale.
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Montorsi, Tommaso <1977&gt. "Crisi economiche, sostenibilità ambientale e politiche pubbliche: il ruolo del legislatore e della pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5462/1/montorsi_tommaso_tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza il ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione rispettivamente nel delineare e attuare politiche pubbliche volte alla promozione di modelli di sviluppo economico caratterizzati da un elevato tasso di sostenibilità ambientale. A tal fine, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli. Nel primo capitolo vengono presi in considerazione i principali elementi della teoria generale che costituiscono i piani di lettura del tema trattato. Questa prima fase della ricerca è incentrata, da un lato, sull’analisi (storico-evolutiva) del concetto di ambiente alla luce della prevalente elaborazione giuridica e, dall’altro, sulla formazione del concetto di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla sua declinazione in chiave ambientale. Nella parte centrale del lavoro, costituita dal secondo e dal terzo capitolo, l’analisi è rivolta a tre settori d’indagine determinanti per l’inquadramento sistematico delle politiche pubbliche del settore: il sistema di rapporti che esiste tra i molteplici soggetti (internazionali, nazionali e locali) coinvolti nella ricerca di soluzioni alla crisi sistemica ambientale; l’individuazione e la definizione dell’insieme dei principi sostanziali che governano il sistema di tutela ambientale e che indirizzano le scelte di policy nel settore; i principali strumenti (giuridici ed economici) di protezione attualmente in vigore. Il quarto ed ultimo capitolo prende in considerazione le politiche relative alle procedure di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti per la produzione di energia alimentati da fonti energetiche rinnovabili, analizzate quale caso specifico che può essere assunto a paradigma del ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione nel settore delle politiche di sviluppo sostenibile. L’analisi condotta mostra un elevato tasso di complessità del sistema istituzionale e organizzativo, a cui si aggiungono evidenti limiti di efficienza per quanto riguarda il regime amministrativo delle autorizzazioni introdotto dal legislatore nazionale.
This work analyzes the role of the legislator and of the public administration respectively in outlining and implementing public policies aimed at the promotion of economic development models distinguished by a high rate of environmental sustainability. For this purpose, the work is split into four chapters. The first chapter takes into consideration the main elements of the general theory making up the keys to understanding the topic being dealt with. This first research phase is centred, on the one hand, on the (historical-evolutionary) analysis of the environment concept in the light of prevalent legal interpretation and, on the other, on the formation of the concept of sustainable development, especially in an environmental perspective. In the central part of the work, consisting of the second and the third chapter, the analysis involves three areas of investigation of great importance for the systematic contextualization of public policies in the sector: the system of relations existing between the numerous entities (international, national and local) involved in finding solutions to the systemic environmental crisis; the identification and definition of the substantial principles regulating the environment protection system and directing policy choices in the sector; the main, currently applicable protection instruments (juridical and economic). The fourth and last chapter takes into consideration the policies relating to the authorization procedures for the building and running of energy production plants fuelled by renewable sources, analyzed as a specific case which can be taken as a paradigm of the role played by the legislator and the public administration in the sector of sustainable development policies. The analysis conducted shows a high rate of complexity of the institutional and organizational system, to which must be added evident limits of efficiency as regards the administrative system of authorizations introduced by the national legislator.
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Montorsi, Tommaso <1977&gt. "Crisi economiche, sostenibilità ambientale e politiche pubbliche: il ruolo del legislatore e della pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5462/.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza il ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione rispettivamente nel delineare e attuare politiche pubbliche volte alla promozione di modelli di sviluppo economico caratterizzati da un elevato tasso di sostenibilità ambientale. A tal fine, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli. Nel primo capitolo vengono presi in considerazione i principali elementi della teoria generale che costituiscono i piani di lettura del tema trattato. Questa prima fase della ricerca è incentrata, da un lato, sull’analisi (storico-evolutiva) del concetto di ambiente alla luce della prevalente elaborazione giuridica e, dall’altro, sulla formazione del concetto di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla sua declinazione in chiave ambientale. Nella parte centrale del lavoro, costituita dal secondo e dal terzo capitolo, l’analisi è rivolta a tre settori d’indagine determinanti per l’inquadramento sistematico delle politiche pubbliche del settore: il sistema di rapporti che esiste tra i molteplici soggetti (internazionali, nazionali e locali) coinvolti nella ricerca di soluzioni alla crisi sistemica ambientale; l’individuazione e la definizione dell’insieme dei principi sostanziali che governano il sistema di tutela ambientale e che indirizzano le scelte di policy nel settore; i principali strumenti (giuridici ed economici) di protezione attualmente in vigore. Il quarto ed ultimo capitolo prende in considerazione le politiche relative alle procedure di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti per la produzione di energia alimentati da fonti energetiche rinnovabili, analizzate quale caso specifico che può essere assunto a paradigma del ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione nel settore delle politiche di sviluppo sostenibile. L’analisi condotta mostra un elevato tasso di complessità del sistema istituzionale e organizzativo, a cui si aggiungono evidenti limiti di efficienza per quanto riguarda il regime amministrativo delle autorizzazioni introdotto dal legislatore nazionale.
This work analyzes the role of the legislator and of the public administration respectively in outlining and implementing public policies aimed at the promotion of economic development models distinguished by a high rate of environmental sustainability. For this purpose, the work is split into four chapters. The first chapter takes into consideration the main elements of the general theory making up the keys to understanding the topic being dealt with. This first research phase is centred, on the one hand, on the (historical-evolutionary) analysis of the environment concept in the light of prevalent legal interpretation and, on the other, on the formation of the concept of sustainable development, especially in an environmental perspective. In the central part of the work, consisting of the second and the third chapter, the analysis involves three areas of investigation of great importance for the systematic contextualization of public policies in the sector: the system of relations existing between the numerous entities (international, national and local) involved in finding solutions to the systemic environmental crisis; the identification and definition of the substantial principles regulating the environment protection system and directing policy choices in the sector; the main, currently applicable protection instruments (juridical and economic). The fourth and last chapter takes into consideration the policies relating to the authorization procedures for the building and running of energy production plants fuelled by renewable sources, analyzed as a specific case which can be taken as a paradigm of the role played by the legislator and the public administration in the sector of sustainable development policies. The analysis conducted shows a high rate of complexity of the institutional and organizational system, to which must be added evident limits of efficiency as regards the administrative system of authorizations introduced by the national legislator.
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Ferro, Federica <1989&gt. "I tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione e gli effetti sulle Piccole e Medie Imprese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7163.

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Abstract:
Il ritardo dei pagamenti da parte della Pubbliche Amministrazioni in Italia ha raggiunto risultati da record se equiparati con le altre amministrazioni pubbliche degli Stati facenti parte dell'Unione Europea. Ecco quindi che l'elaborato mette in evidenza la nuova Direttiva europea "Late Payments" per contrastare il fenomeno, e come lo Stato Italiano ha recepito tale fonte comunitaria all'interno del suo ordinamento. In conclusione si cercherà di stimare i costi derivanti dal fenomeno e i risparmi che si potrebbero ottenere se le tempistiche fossero allineate a quelle del settore privato, o semplicemente alle tempistiche imposte dalla Direttiva europea.
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Tirindelli, Davide <1993&gt. "L'evoluzione della Pubblica Amministrazione e il Customer Satisfaction Management. Caso di studio: Comune di Susegana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12678.

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Abstract:
Negli ultimi 25 anni il settore pubblico italiano ha subito importanti cambiamenti che, attraverso norme e leggi specifiche, ne hanno permesso una rivalutazione dell'immagine pubblica e la valorizzazione degli aspetti intangibili nei sistemi di controllo delle performance. La qualità dei servizi erogati agli stakeholder (imprese, ambiente e comunità) e la centralità del ruolo del cittadino rappresentano i fattori critici da considerare nella pianificazione strategica e nella programmazione operativa dell’Ente, in un’ottica di continuo progresso. La digitalizzazione e i nuovi strumenti informatici hanno consentito il consolidamento della relazione tra l’Ente e i cittadini. Tale rapporto è migliorato attraverso l'utilizzo della Customer Satisfaction Management che rappresenta il modello più semplice ed efficace nella rilevazione della soddisfazione dei cittadini. Nel caso di studio della tesi, attraverso il questionario, viene rilevata la qualità percepita dagli utenti in merito al servizio bibliotecario del Comune di Susegana.
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Trocciola, Gaetano. "Il ruolo della co-produzione di servizi nella Pubblica Amministrazione: il sistema dei Beni Culturali." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2295.

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Abstract:
2014-2015
This research project is aimed at exploring the rising role of service co-production in the public sector, with a focus on cultural heritage. In several countries, both in Europe and abroad, an increasing involvement of users in service co-production, at both the individual and the collective levels, could be identified. Eventually, co-production is intended at addressing the political, economic and social challenges which have been produced by the crisis of the welfare state. Since ‘70s, the scientific literature has widely discussed the distinguishing attributes of co-production in the fields of education, social services, health care, social safety, and environment protection, claiming that the involvement of users is crucial, on the one hand, to improve service quality, enhancing their ability to meet the growing expectations of users, and, on the other hand, to pave the way for increased sustainability, due to cost reduction and higher effectiveness. This thesis attempts to examine whether significant experiences of co-production have been realized in a particular public context, that is to say cultural heritage, which have been poorly analyzed through the lenses of co-production. Besides, it investigates what kinds of changes the involvement of users could generate on the cultural heritage management. This work is organized as follows. First of all, a brief introduction contextualizes the object of the research. Then, the research design is depicted; a mixed research method has been adopted, in line with the specific characteristics of this research project. In the first chapter, a narrative literature review has been performed, to describe the evolution of the co-production concept and to devise a theoretical framework aimed at providing several insights on the potential role of co-production in the process of public value creation. The second chapter focuses on the relationship between users and providers, examining the specific experiences of co-production experienced by the Royal Palace of Caserta, one of the most renowned cultural site of Italy and included among the UNESCO world heritage sites since 1997. The third chapter analyzes the contribution of service co-production for the purposes of protection and promotion of cultural heritage. The role of co-production is examined in light of the recent legislative reform of the Italian Ministry for cultural heritage and Tourism (MiBACT), which have provided the main cultural sites of Italy with an increased managerial autonomy. Conclusions summarized the role that information technologies and digital tools could play – especially in a social perspective – to pave the way for co-creating relationships, realizing the full potential of innovative forms of participation, including co-production. [edited by Author]
XIV n.s.
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Stanzione, Maria Gabriella. "Principio di precauzione e diritto alla salute tra responsabilità del privato e della Pubblica Amministrazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/168.

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Abstract:
2009-2010
Sempre più forte è l’esigenza, nella società attuale, di un punto di equilibrio tra il progresso, momento essenziale nella vita della comunità, e un ambiente vivibile, protetto da alterazioni. Il problema, anche quando sembra riferirsi esclusivamente alla tutela dell’ambiente – cui la riflessione giuridica moderna è particolarmente sensibile – riguarda il fondamentale diritto alla salute e interessa una molteplicità di discipline, scientifiche sociali ed economiche. Il diritto alla salute, infatti, inteso nell’accezione accolta nel Preambolo della Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, vale a dire non soltanto come mera assenza di malattie, bensì come stato di benessere fisio-psichico della persona, non può essere disgiunto dal diritto ad un ambiente salubre. Rispondere al quesito se il diritto debba intervenire in ambiti in cui all’elevata utilità per l’uomo si accompagna il sospetto di un rischio per la sua salute, quali il trasporto di energia elettrica, la radiotelefonia, l’immissione sul mercato di organismi geneticamente modificati, farmaci sperimentali, nanotecnologie, e così via, significa rispondere preliminarmente al quesito se – e secondo quali criteri – il diritto debba disciplinare ambiti in cui vi sia l’incertezza scientifica. La medesima Corte Costituzionale ha più volte ribadito che l’incertezza scientifica non è sufficiente per escludere provvedimenti volti alla salvaguardia della salute umana ex art. 32 Cost. Da più parti si invoca la necessità di adottare misure cautelative dinanzi a rischi di danni gravi e irreversibili all’ambiente e alla salute. L’incertezza non può giustificare l’immobilismo giuridico dinanzi ai mutamenti, soprattutto nell’ambito scientifico-tecnologico, dove la scienza contempla una pluralità di previsioni e asserzioni, in alcuni casi opposte. Emerge, così, l’ulteriore interrogativo di come il diritto possa disciplinare situazioni in cui gli effetti, soprattutto se a lungo termine, non siano prevedibili con sufficiente sicurezza. Ad esso si aggiunge il problema delle modalità con cui dare attuazione alla norma. Tali esigenze si traducono nell’elaborazione, nel diritto internazionale, prima, e in quello comunitario, poi, del principio di precauzione, che impone di assumere come esistente la situazione più pericolosa per la salute umana e di adottare misure di cautela anche qualora il rischio che si realizzi un danno grave o irreversibile all’ambiente sia meramente sospettato. [a cura dell'autore]
IX n.s.
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35

PINTUS, GIACOMO. "Responsabilizzazione della dirigenza pubblica e nuove logiche sanzionatorie nell’amministrazione di risultato." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266719.

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Abstract:
Within the new polycentric organization structured on the separation between politics and administration, the real responsibility of the public management constitutes a fundamental passage for the full realization of the ‘result administration’ model. In front of the lack of effectiveness of the principles such as valuation and responsibility, the system has recently registered the emersion of a new approach which ‘penalizes’ the public management, inspired not by logics of correction but, on the contrary, by ones based on sanctions. The objective of the dissertation is to comprehend if the new punitive approach is effectively able to offer a real contribution to the problem of the lack of effectiveness of accountability, to then evaluate if its function within the system has changed. To do this the starting point is the analysis of the evolution of the relationship between politics and administration, in order to understand which is the current role of public management inside the system. On the basis of this premise, the theme of the forms adopted from the accountability of the ‘result administration’ model has been confronted: first through the observation of what should have been its contribution, and then, with the highlight of the critiques emerged on the grounds of the concrete implementation and the responses elaborated by the system. Furthermore, an in-depth study has been carried out on the computerization process of the public administrations: in this area of interest, in fact, an important example of acceptance of the new sanctionbased logic has been registered, used as leverage to force the public management into implementing the law provisions contained in the CAD (the italian ‘Digital Administration Code’). The analysis carried out has, on one side, brought out the tough operational issues in the utilization of the new sanction mechanisms, on the other, has revealed certain intrinsic and extrinsic limits. This has therefore prevented the achievement of the scope of covering the lack of effectiveness of accountability, and has contributed to generate an alteration of its structure that seems to be capable to affect its peculiar function, to them traditionally attributed within the scope of the ‘result administration’ model.
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Dall’Agata, Claudia <1967&gt. "Innovazione organizzativa e istituzionale della pubblica amministrazione. Un approccio interpretativo e l'analisi di un dispositivo partecipativo nel settore della cultura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1420/1/dall%27agata_claudia_tesi.pdf.

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Abstract:
The thesis aims at inquiring into the issue of innovation and organizational and institutional change in the public administration with regard to the increasingly massive adoption of participatory devices and practices in various arenas of public policies. The field of reference regards transformations of the types of public actions and regulation systems, concerning governance. Together with the crisis of the public function and of the role played by the insitutions what is emerging are different levels of governement, both towards an over national and a local direction, and a plurality of social interlocutors, followed by a post-bureaucratic pattern of the public administration that is opening itself in the direction of environment and citizens. The public adminstration is no longer considered an inert object within the bureaucratic paradigm but as a series of communicative processes, choices, cultures and practices that actively builds itself and the environment it interacts with. Therefore, the output of the public administration isn’t the simple service being supplied but the relationship enacted with the citizen, relationship that becomes the constituent basis of adminstrative processes. The intention of thesis is to take into consideration the relation between innovation of the public administration and participatory experimentations and implementations regarded as exchanges in which citizens and the public administration hold talks and debates. The issue of the organizational change of the public administration as output and effect of inclusive deliberative practices has been analysed starting from an institutionalist approach, in other words examining the constituent features of institutions, “rediscovering” them with regard to their public nature, their ability to elaborate collective values and meanings, the social definition of problems and solutions. The participatory device employed by the Forlì city council that involved enterprises and cultural associations of the area in order to build a participatory Table, has been studied through a qualitative methodology (participant observation and semi-strutctured interviews). The analysis inquired into the public nature both of the participatory device and the administrative action itself as well as into elements pertaining the deliberative setting, the regulative reference framework and the actors which took part in the process.
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Dall’Agata, Claudia <1967&gt. "Innovazione organizzativa e istituzionale della pubblica amministrazione. Un approccio interpretativo e l'analisi di un dispositivo partecipativo nel settore della cultura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1420/.

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Abstract:
The thesis aims at inquiring into the issue of innovation and organizational and institutional change in the public administration with regard to the increasingly massive adoption of participatory devices and practices in various arenas of public policies. The field of reference regards transformations of the types of public actions and regulation systems, concerning governance. Together with the crisis of the public function and of the role played by the insitutions what is emerging are different levels of governement, both towards an over national and a local direction, and a plurality of social interlocutors, followed by a post-bureaucratic pattern of the public administration that is opening itself in the direction of environment and citizens. The public adminstration is no longer considered an inert object within the bureaucratic paradigm but as a series of communicative processes, choices, cultures and practices that actively builds itself and the environment it interacts with. Therefore, the output of the public administration isn’t the simple service being supplied but the relationship enacted with the citizen, relationship that becomes the constituent basis of adminstrative processes. The intention of thesis is to take into consideration the relation between innovation of the public administration and participatory experimentations and implementations regarded as exchanges in which citizens and the public administration hold talks and debates. The issue of the organizational change of the public administration as output and effect of inclusive deliberative practices has been analysed starting from an institutionalist approach, in other words examining the constituent features of institutions, “rediscovering” them with regard to their public nature, their ability to elaborate collective values and meanings, the social definition of problems and solutions. The participatory device employed by the Forlì city council that involved enterprises and cultural associations of the area in order to build a participatory Table, has been studied through a qualitative methodology (participant observation and semi-strutctured interviews). The analysis inquired into the public nature both of the participatory device and the administrative action itself as well as into elements pertaining the deliberative setting, the regulative reference framework and the actors which took part in the process.
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Ramos, Moragues Francisco <1980&gt. "Il rapporto tra politica e pubblica amministrazione e la disciplina della dirigenza: il modello spagnolo e italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4430/1/ramos_francisco_tesi.pdf.

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Abstract:
L’oggetto di studio dela tesi sono proprio le relazioni esistenti tra la Politica e la Pubblica Amministrazione dalla prospettiva dei dirigenti pubblici. Ancora più concretamente, l’analisi proposta si basa sull’articolazione di tale rapporto nel modello di funzione pubblica adottato in Italia e in Spagna. La tesi è strutturata in tre grandi capitoli. Il primo di essi verte, in generale, sullo studio delle relazioni tra la Politica e la Pubblica Amministrazione in Spagna. Il secondo capitolo, sarà destinato allo studio del rapporto tra politica e pubblica amministrazione in Italia, affrontato secondo una prospettiva storica. Nel terzo ed ultimo capitolo viene affrontato in modo dettagliato il regime giuridico del personale dirigente in vigore, così come appare delineato dopo la riforma realizzata dalla legge n. 15/2009, sviluppata attraverso il d.lgs. n. 150/2009, ovvero la cosiddetta riforma “Brunetta”.
The aim of this thesis is the study of the relationships between politics and Public Administration distinguishing between the Spanish and the Italian model. Regarding its structure, it is divided into three chapters, preceded by an introduction and followed by some conclusions. The first one is focused on the Spanish model, both on the historical background and on the current situation in which it is highlighted the approval of the Law No. 7/2007 on the Basic Statute of the Public Worker. The second one analyses the Italian model from an historical perspective. Finally, the third chapter is focused in detail on the reform carried out by the Law No. 15/2009 and the Legislative Decree No. 150/2009 that develops the previous one.
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Ramos, Moragues Francisco <1980&gt. "Il rapporto tra politica e pubblica amministrazione e la disciplina della dirigenza: il modello spagnolo e italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4430/.

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Abstract:
L’oggetto di studio dela tesi sono proprio le relazioni esistenti tra la Politica e la Pubblica Amministrazione dalla prospettiva dei dirigenti pubblici. Ancora più concretamente, l’analisi proposta si basa sull’articolazione di tale rapporto nel modello di funzione pubblica adottato in Italia e in Spagna. La tesi è strutturata in tre grandi capitoli. Il primo di essi verte, in generale, sullo studio delle relazioni tra la Politica e la Pubblica Amministrazione in Spagna. Il secondo capitolo, sarà destinato allo studio del rapporto tra politica e pubblica amministrazione in Italia, affrontato secondo una prospettiva storica. Nel terzo ed ultimo capitolo viene affrontato in modo dettagliato il regime giuridico del personale dirigente in vigore, così come appare delineato dopo la riforma realizzata dalla legge n. 15/2009, sviluppata attraverso il d.lgs. n. 150/2009, ovvero la cosiddetta riforma “Brunetta”.
The aim of this thesis is the study of the relationships between politics and Public Administration distinguishing between the Spanish and the Italian model. Regarding its structure, it is divided into three chapters, preceded by an introduction and followed by some conclusions. The first one is focused on the Spanish model, both on the historical background and on the current situation in which it is highlighted the approval of the Law No. 7/2007 on the Basic Statute of the Public Worker. The second one analyses the Italian model from an historical perspective. Finally, the third chapter is focused in detail on the reform carried out by the Law No. 15/2009 and the Legislative Decree No. 150/2009 that develops the previous one.
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CRISTOFERI, FILIPPO. "PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1413.

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Abstract:
Il presente percorso di ricerca si è posto l’obiettivo di contribuire al consolidamento metodologico di una pianificazione strategica e di una programmazione operativa funzionali all’attività della pubblica amministrazione regionale. Si è analizzata l’esperienza di Regione Lombardia all’inizio della IX legislatura attraverso una impostazione metodologica basata su un longitudinal case study, allo scopo di individuare delle regolarità che potessero condurre verso una analitical generalization secondo un’ottica di policy research a garanzia della trasferibilità e della utilizzabilità delle regolarità tracciate. L’approccio sostanziale volto a fare emergere gli elementi, le tecniche, le metodologie e gli strumenti sviluppati ha permesso di riscontrare delle regolarità che sono indipendenti dal contesto particolare. Tra gli altri si citano l’importanza della continuità, l’integrazione e la trasversalità del processo, e la funzione fondamentale di una struttura organizzativa dedicata al processo strategico e di un sistema informativo a supporto. Si auspica che le considerazioni metodologiche di sintesi pongano le basi, in alcune amministrazioni regionali, per un ripensamento dei propri modelli e sistemi di pianificazione strategica e programmazione operativa.
The aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
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CRISTOFERI, FILIPPO. "PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1413.

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Abstract:
Il presente percorso di ricerca si è posto l’obiettivo di contribuire al consolidamento metodologico di una pianificazione strategica e di una programmazione operativa funzionali all’attività della pubblica amministrazione regionale. Si è analizzata l’esperienza di Regione Lombardia all’inizio della IX legislatura attraverso una impostazione metodologica basata su un longitudinal case study, allo scopo di individuare delle regolarità che potessero condurre verso una analitical generalization secondo un’ottica di policy research a garanzia della trasferibilità e della utilizzabilità delle regolarità tracciate. L’approccio sostanziale volto a fare emergere gli elementi, le tecniche, le metodologie e gli strumenti sviluppati ha permesso di riscontrare delle regolarità che sono indipendenti dal contesto particolare. Tra gli altri si citano l’importanza della continuità, l’integrazione e la trasversalità del processo, e la funzione fondamentale di una struttura organizzativa dedicata al processo strategico e di un sistema informativo a supporto. Si auspica che le considerazioni metodologiche di sintesi pongano le basi, in alcune amministrazioni regionali, per un ripensamento dei propri modelli e sistemi di pianificazione strategica e programmazione operativa.
The aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
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Favaro, Stefano <1986&gt. "IL RUOLO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELLA TUTELA DELL’AMBIENTE: IL CASO DELL’ENTE PARCO NELLA DIFESA DELLA NATURA E NELLA PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1767.

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Abstract:
Nel presente lavoro intendo analizzare come la PA interviene nella tutela dell'ambiente e nella pianificazione del territorio. Prendo in considerazione il caso dell'Ente Parco in quanto ente deputato alla difesa della natura ed alla pianificazione urbanistica ed ambientale delle aree adibite a parco.
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Veronese, Gessica <1986&gt. "Valutare la performance nella Pubblica Amministrazione alla luce della riforma Brunetta: il caso del Consiglio regionale del Veneto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3358.

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Abstract:
Il presente elaborato intende innanzitutto approfondire la tematica della valutazione della performance nelle pubbliche amministrazioni partendo dalla riforma che ha introdotto tale concetto, ossia dalla riforma Brunetta. A questo si giunge solo dopo aver descritto il percorso normativo che ha permesso l'elaborazione di tale riforma, quindi l'evoluzione del sistema dei controlli antecedente al D.Lgs. n.150/2009. L'elaborato si conclude con l'applicazione pratica dei concetti esposti al Consiglio regionale del Veneto, partendo con l'analisi del Piano della Performance 2011-2013, fino ad arrivare ai risultati emersi dal procedimento di valutazione.
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Conte, Giorgio <1976&gt. "Gli organismi di diritto pubblico: strumento per ottimizzare l'andamento della pubblica amministrazione o ibrido giuridico lesivo della concorrenza e dei diritti degli utenti?" Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/740.

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Greggio, Marco <1980&gt. "Il ciclo di gestione della performance e la valutazione nella pubblica amministrazione. Il caso del Consiglio regionale del Veneto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6375.

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Abstract:
La tesi affronta la gestione della performance e la valutazione nella pubblica amministrazione, con particolare riferimento alle nuove disposizioni introdotte dalla riforma Brunetta e alla sua applicazione pratica nell’amministrazione del Consiglio regionale del Veneto presso cui svolgo attività lavorativa. La presente tesi è strutturata in due parti e dieci capitoli. La prima parte, basata sullo studio di una selezione della bibliografia aziendalista, giuridica e sociologica, ripercorre l’evoluzione delle riforme nella P.A., illustrando le principali teorie e le applicazioni normative e tecnico-metodologiche degli strumenti di gestione aziendale nella P.A.; inoltre, essa riporta alcuni ma rilevanti aspetti critici e applicativi che caratterizzano le riforme nella P.A. Più specificamente, dal capitolo primo al sesto, si illustrano l’evoluzione, le teorie e le novità introdotte dalla riforma Brunetta relativamente ai controlli, alla performance e alla valutazione nella P.A., descrivendo, nel primo capitolo, l’evoluzione delle politiche di riforma e la complessità che caratterizza ogni riforma e processo di cambiamento. Nel secondo capitolo vengono presentati gli strumenti di controllo interno nella P.A. risalenti alla riforma del 1999: il controllo di regolarità amministrativo-contabile, il controllo di gestione, la valutazione della dirigenza, la valutazione e il controllo strategico. Nel capitolo terzo si approfondiscono i concetti di performance organizzativa e individuale, secondo le teorie economico-aziendali; mentre nel capitolo quarto si illustrano le innovazioni apportate dalla riforma Brunetta, con particolare riferimento al ciclo di gestione della performance. Gli ultimi due capitoli della prima parte presentano invece gli aspetti critici e applicativi della riforma, in particolare vengono esaminate al capitolo quinto le critiche sulle retoriche manageriali nelle organizzazioni pubbliche, sollevate in particolare dal noto sociologo francese M. Crozier, come i rischi di distorsione dei sistemi valutativi, la distorsione tecnicista del processo di valutazione, l’enfatizzazione degli obiettivi e dei vincoli, la necessità di riabilitare il ruolo della leadership e la retorica della partecipazione. Al capitolo sesto vengono presi in considerazione invece i principi e le soluzioni applicative per il ciclo di gestione della performance e per la valutazione nella pubblica amministrazione, come la “Carta di Mantova”, le metodologie nelle procedure di valutazione della performance nella P.A., il ruolo dell’ Information Technology nel ciclo di gestione della performance. La seconda parte della tesi approfondisce, sulla base dello studio della documentazione prodotta dall’amministrazione del Consiglio Regionale Veneto su performance, sistema di misurazione e valutazione, sistema di gestione della qualità, nome regionali, regolamenti interni e procedure formalizzate, l’applicazione pratica del ciclo di gestione della performance nella struttura tecnico-amministrativa a supporto dell’assemblea legislativa veneta. In particolare, al capitolo settimo si descrivono sia il contesto socio-economico e istituzionale, sia l’autonomia e il funzionamento dell’assemblea legislativa veneta e della sua struttura di supporto. Al capitolo ottavo viene presentato il piano della performance 2014-2016, assieme ai sistemi operativi dell’amministrazione e agli obiettivi e agli indicatori della performance. Al capitolo nono si passa alla presentazione del sistema per la valutazione del personale del Consiglio regionale del Veneto per il biennio 2014-2015 e alle sue parti costitutive. Infine, al capitolo decimo viene presentata la relazione sulla performance 2013, con particolare riferimento alla riorganizzazione, che ha interessato la struttura tecnico‐amministrativa secondo il nuovo ordinamento regionale, ai risultati raggiunti e alle proposte di miglioramento.
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GIANNELLI, VALENTINA. "ILLEGITTIMITA' DELLA LEGGE E AZIONE AMMINISTRATIVA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35756.

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Abstract:
La ricerca indaga il tema dell’incidenza delle pronunce di incostituzionalità sull’azione amministrativa, con l’intento di osservare le interazioni tra Costituzione e Amministrazione. La trattazione muove dall’esame degli articoli 136 Cost. e 30 l. 87/1953 e rintraccia nel divieto di applicazione della norma incostituzionale (art. 30, co. 3, cit.) la chiave di attivazione dell’efficacia retroattiva delle pronunce di accoglimento. A seguito di un’analisi critica dell’idea tradizionale secondo cui tale divieto operi nel solo ambito processuale, si pone al centro della riflessione il rilievo per cui l’art. 30 co. 3 rappresenta una regola cogente non solo per il giudice, ma anche per l’amministrazione. Tale norma mira, infatti, a qualificare le norme illegittime come oggettivamente inapplicabili e non a connotare soggettivamente l’attività di disapplicazione delle stesse. Si rende, così, necessario esaminare l’autotutela amministrativa sui provvedimenti applicativi della legge illegittima: tale potere, esercitabile oltre i vincoli temporali dell’attività giurisdizionale, è quello che meglio consente di verificare gli eventuali vincoli posti dal giudicato costituzionale all’amministrazione. In particolare, la questione si sviluppa attorno a quei provvedimenti ad efficacia durevole non più impugnabili, che siano ancora produttivi di effetti all’indomani della declaratoria di incostituzionalità.
The research investigates the effects of the declaration of unconstitutionality of a law on the activities of the Public administration. The analysis moves from article 136 of the Italian Constitution and art. 30 par. 3 of l.n. 87/1953, looking at the prohibition of the application of the (declared) unconstitutional law as the key to activate the retroactive effect of the declarations of unconstitutionality by the Constitutional court. Following a critical analysis of the traditional idea that this prohibition operates only as a “procedural” rule, the emphasis is placed on the importance of art. 30 par. 3, which can be seen as a binding rule not only for the judge, but also for the administration itself. The purpose of that rule can be seen, in fact, to “brand” unlawful rules as being objectively inapplicable by any public or private subject. It is therefore necessary to focus on the possibility for the administration to re-examine its acts which were based on the unconstitutional law: that power, exercised beyond the time constraints of the judicial activity, is the one which best suits to verify the existence of constraints imposed by the judgments of the Constitutional court to the administration.
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GIANNELLI, VALENTINA. "ILLEGITTIMITA' DELLA LEGGE E AZIONE AMMINISTRATIVA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35756.

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Abstract:
La ricerca indaga il tema dell’incidenza delle pronunce di incostituzionalità sull’azione amministrativa, con l’intento di osservare le interazioni tra Costituzione e Amministrazione. La trattazione muove dall’esame degli articoli 136 Cost. e 30 l. 87/1953 e rintraccia nel divieto di applicazione della norma incostituzionale (art. 30, co. 3, cit.) la chiave di attivazione dell’efficacia retroattiva delle pronunce di accoglimento. A seguito di un’analisi critica dell’idea tradizionale secondo cui tale divieto operi nel solo ambito processuale, si pone al centro della riflessione il rilievo per cui l’art. 30 co. 3 rappresenta una regola cogente non solo per il giudice, ma anche per l’amministrazione. Tale norma mira, infatti, a qualificare le norme illegittime come oggettivamente inapplicabili e non a connotare soggettivamente l’attività di disapplicazione delle stesse. Si rende, così, necessario esaminare l’autotutela amministrativa sui provvedimenti applicativi della legge illegittima: tale potere, esercitabile oltre i vincoli temporali dell’attività giurisdizionale, è quello che meglio consente di verificare gli eventuali vincoli posti dal giudicato costituzionale all’amministrazione. In particolare, la questione si sviluppa attorno a quei provvedimenti ad efficacia durevole non più impugnabili, che siano ancora produttivi di effetti all’indomani della declaratoria di incostituzionalità.
The research investigates the effects of the declaration of unconstitutionality of a law on the activities of the Public administration. The analysis moves from article 136 of the Italian Constitution and art. 30 par. 3 of l.n. 87/1953, looking at the prohibition of the application of the (declared) unconstitutional law as the key to activate the retroactive effect of the declarations of unconstitutionality by the Constitutional court. Following a critical analysis of the traditional idea that this prohibition operates only as a “procedural” rule, the emphasis is placed on the importance of art. 30 par. 3, which can be seen as a binding rule not only for the judge, but also for the administration itself. The purpose of that rule can be seen, in fact, to “brand” unlawful rules as being objectively inapplicable by any public or private subject. It is therefore necessary to focus on the possibility for the administration to re-examine its acts which were based on the unconstitutional law: that power, exercised beyond the time constraints of the judicial activity, is the one which best suits to verify the existence of constraints imposed by the judgments of the Constitutional court to the administration.
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D'Ambrosio, Mariangela. "Cyberbullismo: patologia sociale off o nichilismo on line? Nuove prospettive integrate della devianza emozionale alla luce della responsabilità e del controllo adottato dalla Pubblica Amministrazione." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2019. http://hdl.handle.net/11695/91395.

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Abstract:
Le emozioni sono il frutto della combinazione di un’attivazione fisiologica specifica e generalizzata legata a fattori endogeni e fattori socioculturali (Iagulli,2014) quali la definizione delle situazioni e i contesti culturali (Gordon,1989;1990): “le forze sociali hanno dato forma al biologico, l’hanno convertito in un frammento di esperienza con un nome, una storia, un significato e determinate conseguenze” (Turnaturi,1995:159). La devianza emozionale rappresenta uno fra gli esempi più importanti di tale condizione: essa si verifica quando non vi è congruenza fra ciò che si sente in una certa situazione e quello che, invece, si dovrebbe provare per essere in sintonia con le regole sociali e viceversa (D’Andrea,2005:78-79). Fra gli elementi considerati alla base della devianza emozionale: a)pluralità di ruoli sociali contemporaneamente ricoperti; b)situazioni di marginalità subculturale; c)situazioni di transizioni di ruolo; d)presenza di regole troppo rigide volte a regolare ruoli e rituali (Iagulli,2016) che si legano al bullismo ed, in particolare, al cyberbullismo tema quest’ultimo della mia analisi. Sfondo di tali comportamenti è il cosiddetto spazio di “interrealtà” (Riva,2014:60) comprendente sia il reale che il mondo virtuale in una dimensione di interrelazione fortissima e interdipendente. Parlare di emozioni sociologicamente, infatti, e di possibili disfunzioni sociali alla base degli agiti e di applicazioni devianti, non è cosa facile se si pensa alla natura particolare dell’argomento. La partita delle nuove frontiere della devianza giovanile (in termini di bullismo/cyberbullismo) (Anichini, Chiarugi,2012) si gioca proprio sul versante emozionale. Le relazioni on line, nello specifico, sono molto reali, perchè sono in grado di far provare gioie e dolori autentici nella comprensione generale: risulta difficile, allora, distinguere fra sentimenti in rete ed emozioni vis à vis. I ragazzi, in altre parole, si emozionano nell’on line ma non sperimentano tali sensazioni; piuttosto le provano in maniera alterata attraverso contenuti mediali e messaggi, in essi inseriti, di natura anche fuorviante. Le reazioni emotive, le affordance emozionali (Hochschild, 1979; 1983; 2000) provate on line possono essere caratterizzate da tre elementi: lo shock (repulsione); la sorpresa (attrazione) e la sicurezza (Riva,2014:80). Queste emozioni mediate, sia esse positive che negative, sono però disincarnate: si sentono ma non si appartengono (Ibidem). I social media agiscono sulla consapevolezza emotiva, “onlife”: sebbene in rete si sperimenti tutta la vasta gamma emozionale, è lo schermo a frapporsi fra l’utente e il modo in cui essa viene espressa, come in una finestra che si affaccia verso un mondo affettivo altro, che può sfociare in un “secondo sé” (Salerno, Lena, 2016:12-17). La connessione sembra modificare ciò che le persone pensano di se stesse e degli altri, in uno scambio emotivo spesso disfunzionale e dissonante. Viene a trasformarsi, cioè, la possibilità di scegliere gli amici e di condividere certi contenuti piuttosto che altri, elemento che diventa motivo per potersi prendere gioco della vittima/e prescelta/e, cosi come accade nei casi di cyberbullismo (Turkle,2012). La devianza emozionale,in tal senso, diventa macro settore in cui inserire lo studio del cyberbullismo a partire dal gap fra feeling rules e contesto sociale ed emotivo reale -virtuale legittimamente accettato e viceversa (Thoits,1989;1990; Hochschild,1989; 1990; 2006;2013).
Emotions are the result of a combination made by specific and general physiological activations linked to endogenous and socio-cultural factors (Iagulli, 2014) such as the social definition of situations and the cultural contexts itself (Gordon, 1989, 1990): “Social forces shaped the world and converted it into a fragment of experiences with a name, a story, a meaning and specific consequences” (Turnaturi, 1995:159). Emotional deviance is one of the most important examples of this condition: it occurs when there is no congruence between what individual feels in a social situation and what he/she should experience to be in harmony with social rules and vice versa (D'Andrea, 2005:78-79). At the base of emotional deviance, among the elements considered, there are: a) the social roles’ plurality simultaneously covered by the subject; b) situations of subcultural marginality; c) situations of role transitions; d) too much rigid rules to regulate roles and rituals (Iagulli, 2016) that are connected, in my analysis, to bullying and, in particular, to the cyberbullying phenomenon. The background of these behaviors, is the “interreality” space (Riva, 2014:60) that includes both the real and the virtual world in a very strong and interdependent interrelation dimension. In fact, talking about sociological emotions and their possible social dysfunctions, is not easy for the particular nature of the topic. The new frontiers of youth deviance (in terms of bullying/cyberbullying) (Anichini, Chiarugi, 2012) are based on the emotional behavior. Online relationships, in particular, are very real because they are able to bring true joys and sorrows in the general understanding: it is difficult, therefore, to distinguish between feelings in the network and emotions vis à vis. Children, in other words, get excited online but they do not really feel emotions; on the contrary, they experience these in an altered way, through media contents and messages that can be misunderstood. Emotional affordances (Hochschild, 1979, 1983, 2000) tested on line can be characterized by three specific elements: shock (repulsion); surprise (attraction) and security (Riva, 2014: 80). These emotions can be positive or negative, but they are disembodied: they exist but they aren’t really experienced (Ibidem). Social Media and Media act on the emotional component, “onlife”: there is a symbolic window through which the user looks at himself/herself as a “second self” (Salerno, Lena, 2016: 12-17). The connection seems to change, in an dysfunctional and dissonant emotional type of relation that transforms the ability to choose friends and to share certain contents rather than others, like in cyberbullying cases (Turkle, 2012). The emotional deviance, in this sense, becomes a macro theoretical sector that can be useful to study cyberbullying starting from the gap between feeling rules and the real social and emotional context - legitimately approved and vice versa (Thoits, 1989; Hochschild, 1989; 1990; 2006; 2013).
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Rambelli, Giorgio. "Classificazione di contenuti provenienti da Social Media tramite algoritmi di Machine Learning su architettura Big Data a supporto della Pubblica Amministrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’elaborato di tesi presenta un caso di studio nell’ambito del Data Mining tramite la realizzazione di un sistema per il riconoscimento di notizie non attendibili diffuse in rete. Tale disciplina si pone l’obiettivo di identificare relazioni, pattern ricorrenti ed informazioni significative su grandi quantità di dati tramite l’applicazione di algoritmi e metodi statistici. Il processo di Data Mining può essere suddiviso in tre fasi principali: estrazione trasformazione e caricamento su una banca dati, effettiva analisi e rappresentazione grafica dei risultati ottenuti. Sfruttando strumenti e tecnologie sofisticati provenienti da altri campi quali Intelligenza Artificiale e Big Data, è possibile estrarre conoscenza approfondita, fornire predizioni sugli andamenti futuri e generare suggerimenti sulle base degli andamenti passati. Il progetto in esame si colloca proprio in questo settore sfruttando algoritmi di Network Analysis e strumenti per la gestione di Big Data per valutare l’attendibilità del contenuto proveniente dai Social Media. Il prototipo è stato realizzato presso l’azienda Iconsulting S.p.A. su commissione del Corecom Emilia-Romagna (Comitato Regionale per le Comunicazioni) in seguito alle esigenze di un supporto informatico per contrastare il fenomeno delle Fake News, tema nei cui confronti la Pubblica Amministrazione dimostra particolare sensibilità. L’obiettivo di realizzare un sistema per la valutazione automatica dell’attendibilità del contenuto digitale online può essere considerato raggiunto sotto ogni aspetto: il sistema è attualmente in funzione, il cliente ha valutato positivamente l’elaborato e l’azienda ospite sta valutando l’utilizzo di tale sistema per istituire un osservatorio tramite il quale organizzare incontri di discussione sul tema della comunicazione digitale.
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Manfreda, Stefano <1981&gt. "Promozione della concorrenza e poteri regolatori nel settore dei servizi pubblici locali: ruolo delle authorities e sindacato del giudice amministrativo sugli atti anticoncorrenziali della pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8231/1/manfreda_stefano_tesi.pdf.

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Abstract:
La tesi esamina le norme che disciplinano i servizi pubblici locali dall’angolo visuale della concorrenza e della capacità delle riforme a garantire un bilanciamento tra esigenze di liberalizzazione e tutela dell’interesse pubblico dell’amministrazione e dell’utenza. Il primo paragrafo è dedicato a un esame complessivo della disciplina nazionale in tema di servizi pubblici locali. Il secondo, anche alla luce della breve riflessione storica e della dimostrazione empirica dei fallimenti di alcune delle riforme introdotte negli anni dal legislatore, si concentra sulla questione del difficoltoso bilanciamento cit., e pone una riflessione sulle modalità e sull’approccio che il legislatore dovrebbe tenere nel “mettere mano” alla materia. Segue una riflessione ed un raffronto tra le nozioni europea e nazionale di servizio di interesse generale e servizio pubblico locale e l’analisi della concorrenza nel mercato, per il mercato e l’autoproduzione nell’attuale contesto ordinamentale. Segue l’esame delle Direttive europee del 2014, del sul progetto di testo unico dei servizi pubblici locali e del vigente testo unico sulle società partecipate nonché sulle esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica. Il secondo capitolo riguarda le Autorità amministrative indipendenti, la loro natura ancora controversa, la mancata previsione delle stesse nella carta costituzionale ed i profili problematici attinenti all’esercizio dei loro poteri anche impliciti, delle garanzie procedimentali e di tutela per i soggetti interessati dalle decisioni e il loro ruolo nell’implementazione e nella tutela della concorrenza. L’ultimo capitolo attiene al sindacato del giudice amministrativo sugli atti anticoncorrenziali della pubblica amministrazione ed ai rapporti tra potere giurisdizionale del giudice amministrativo e “paragiurisdizionale” delle autorità amministrative indipendenti con uno sguardo ad alcuni peculiari poteri affidati ad alcune Autorità dal legislatore. Le conclusioni pongono una riflessione sulla necessità per il legislatore di affrontare con coerenza, omogeneità e prudenza l’approccio riformista in senso pro-concorrenziale, nella complessa materia dei servizi pubblici locali.
The thesis examines the rules governing local public services from the angle of view of competition. The first paragraph is devoted to a comprehensive examination of national discipline in the field of local public services. The second focuses on the question of the difficult balancing cit., and raises a reflection on the modalities and approach the legislator should take to "put the hand" on matter. Following is a reflection and comparison between the European and national notions of service of general interest and local public service and the analysis of competition in the market, for the market and self-production in the current context. The second chapter deals with independent administrative authorities, their nature still controversial, their lack of predictability in the constitutional charter and the problematic profiles pertaining to the exercise of their implied powers, procedural safeguards and protection for those affected by the decisions and Their role in the implementation and protection of competition. The last chapter deals with the administrative court syndicate on anti-competitive public administration acts. The conclusions reflect on the need for the legislator to address coherently, homogeneously and prudently the pro-competitive reform approach in the complex field of local public services.
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