Academic literature on the topic 'Contratti d'impresa'

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Journal articles on the topic "Contratti d'impresa"

1

Burlina, Chiara. "L'effetto dei contratti di rete sulla performance d'impresa: il caso italiano." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (March 2018): 138–52. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-001010.

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2

Patané, Michele. "Capitale proprio e ricapitalizzazioni. Fisiologia e patologia." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 175–94. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002002.

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Abstract:
Il saggio offre una chiave di lettura per definire, valutare e classificare una specifica richiesta di nuovo capitale. In altri termini evidenzia le tipologie di sviluppi gestionali che inducono un'azienda ad assumere la decisione di varare un'operazione sul capitale a titolo oneroso. Il saggio si distingue dai filoni di studi piů tradizionali che specialmente per la aziende bancarie dibattono sulla riforma della regolamentazione dei requisiti patrimoniali e sull'attitudine degli stessi a fronteggiare adeguatamente le diffuse situazioni di instabilitŕ finanziaria. Il saggio si sviluppa a monte, ed in questo risiede la sua specificitŕ, in ambiti poco investigati e con una logica rigorosamente economico- aziendale. Seguendo questo approccio scientifico mira ad individuare i filtri interpretativi che saldano le condizioni di instabilitŕ del governo aziendale alle riconducibili operazioni sul capitale con le quali gli amministratori mirano a correggere, ripristinare o rilanciare condizioni di equilibrio operativo. Questi ultimi si rendono infatti necessari per conoscere i reali motivi che inducono a varare operazioni sul capitale oltre che per accertare se le medesime si inseriscono in percorso d'impresa che a seconda dei casi rientri nei confini della fisiologia o in quelli della patologia della gestione aziendale. Il lavoro propone una successione di aree di riflessione che ricollocano nella giusta centralitŕ lo studio di dette operazioni quando si deve valutare lo stato di salute d'azienda. Le conclusioni si concentrano sull'opportunitŕ che le operazioni sul capitale siano obbligatoriamente e preventivamente corredate da molte informazioni. Dette informazioni vanno nella direzione di richiamare il senso di responsabilitŕ degli amministratori che le propongono e di accrescere la capacitŕ valutativa da parte dei potenziali destinatari. Le decisioni innovative, gli interventi strutturali e l'acquisizione di quote di attivitŕ intangibili, da finanziare con mezzi patrimoniali o similmente tali, devono essere assunte in condizioni di massima sicurezza. In circostanze normali devono essere finanziate con risorse patrimoniali precedentemente accantonate. Eccezionalmente i tempi di realizzazione possono contrarsi mediante la preventiva richiesta di ulteriori conferimenti o di finanziamenti di carattere straordinario. La compagine sociale nella sua interezza deve essere tuttavia opportunamente ed adeguatamente preinformata. Richieste di nuovi apporti, in corso d'opera o successive ad operazioni giŕ concluse, sono sempre discutibili. Sono quantomeno espressione di inadeguata trasparenza di importanti processi decisionali. Nei casi piů censurabili segnalano invece inesatte valutazioni dell'impatto finanziario, economico e patrimoniale dei progetti giŕ avviati.
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Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Dissertations / Theses on the topic "Contratti d'impresa"

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BARDELLI, ELISABETTA. "L'autonomia negoziale nei contratti d'impresa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2007. http://hdl.handle.net/11581/401878.

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Abstract:
This work relates to private autonomy in business contracts. The thesis is developed in two parts. The first part deals with the category of business contracts. It considers the special law of business contracts and analyses the characterizations of enterprise bargaining; it concludes by considering the business contracts as an autonomous category. The second part deals with relations between private autonomy and market regulation. It looks at private autonomy from a historical perspective and analyzes the various private autonomy limits introduced by the recent rules governing corporate contracts. The work concludes with the configuration of a new trend and with the analysis of the impact this may have in the traditional theory of contract and autonomy negotiations.
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2

D'Errico, Antonella. "La determinazione del prezzo nella contrattazione d'impresa." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1322.

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Abstract:
2011 - 2012
La riflessione sulla determinazione del prezzo nella contrattazione d’impresa coinvolge ampi e variegati profili della teoria generale del contratto. Preliminarmente, occorre verificare la praticabilità di una opzione ermeneutica tendente a configurare una distinta classe contrattuale in riferimento ai contratti tra imprese rispetto alla contrattazione in generale. All’indomani dell’unificazione del codice civile e di commercio all’interno della codificazione del 1942, si è prospettata la necessità di reintrodurre i c.d. contratti d’impresa, in luogo dei precedenti contratti commerciali. Si tratterebbe di una categoria incentrata sulla considerazione dell’esistenza di alcune figure contrattuali che risultano caratterizzate non soltanto dalla partecipazione ad esse dell’imprenditore, ma anche dal fatto che, attraverso queste, si esplica e realizza la specifica e oggettivamente qualificante attività d’impresa. Tali contratti presenterebbero caratteristiche comuni, peculiari rispetto al loro raggruppamento e riferibili a tutte le figure contrattuali che in esso rientrano, tali da giustificare esigenze di configurazione e disciplina comuni. La formula contratti d’impresa rappresenta, tuttavia, una categoria convenzionale, priva di utilità e, soprattutto, non supportata da specifici dati normativi. Il comune riferimento all’impresa, inoltre, quale parte del rapporto giuridico, è troppo generica e onnicomprensiva per fondare su di essa una categoria concettuale unitaria, che sia significativa sotto il profilo ermeneutico per l’identità di ratio ispiratrice delle norme che ad essa dovrebbero fare riferimento. Il ricorso a categorie precostituite e astratte non sembra poter trovare accoglimento. Ciascun contratto possiede caratteristiche funzionali e strutturali peculiari, distinte rispetto a quelle degli altri contratti. Di qui, la necessità di stabilire, volta per volta, la disciplina più congrua da applicare in riferimento al singolo caso concreto. Così ragionando, è possibile rintracciare una pluralità di norme, regole e princípi all’interno del complesso ordinamento italo- comunitario delle fonti, in modo da stabilire un collegamento tra le singole discipline e i valori contenuti nella Costituzione. Quanto alla riflessione sulla determinazione del prezzo nel contratto, si rivela preminente delineare gli esatti confini entro i quali esso si colloca, quale elemento essenziale nei contratti di scambio a titolo oneroso. Il prezzo manca di una sua esatta collocazione e di una disciplina unitaria che stabilisca le conseguenze giuridiche da ricollegare a una sua eventuale mancanza. Di qui, la necessità di analizzare cos’è il prezzo, in quanto parte dell’oggetto del contratto, e le conseguenze della sua mancata determinazione. La disamina dei meccanismi di determinazione del prezzo nella disciplina del contratto in generale rivela come in caso di mancata determinazione espressa del prezzo, soccorrano i criteri suppletivi, elencati nell’articolo 1474 c.c., del prezzo abitualmente praticato, del prezzo di mercato, del “giusto prezzo”. Essi rispondono all’esigenza di evitare la declaratoria di nullità del contratto per indeterminatezza dell’oggetto e favorire il mantenimento del vincolo contrattuale: anche qualora non vi sia accordo tra le parti e manchino i criteri di successiva determinazione è sempre possibile stabilire l’entità del corrispettivo, attraverso il riferimento al “giusto prezzo”. Alla sanzione della nullità per indeterminatezza dell’ oggetto, sub specie prezzo, è da preferire una valutazione del contratto in termini di incompletezza. La tecnica del contratto «incompleto» rappresenta, in questo senso, uno strumento duttile per le parti, soprattutto quando esse siano costituite da imprese, in grado di preservare la stabilità del rapporto, lasciando a una successiva futura determinazione l’individuazione di altri aspetti del contenuto contrattuale, in un’ottica di favor alla conservazione del rapporto. In tali casi il contratto non è in fase di formazione, ma già concluso. Né si potrebbe obiettare che esso sia invalido per mancanza di uno dei suoi elementi strutturali. Il contratto è concluso, ma incompleto, in quanto manca di un elemento essenziale - il prezzo -, che potrà essere in sèguito specificato. L’applicazione del principio di conservazione del contratto è ancora più stringente in rapporto alla contrattazione d’impresa: l’unica strada per garantire stabilità al rapporto è, infatti, la non previsione iniziale di un prezzo che potrebbe subire alterazioni nel prosieguo dello stesso. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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CUOMO, PAOLO. "Contratti di finanziamento e controllo contrattuale dell'impresa in crisi." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/729.

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Abstract:
La dissertazione ha ad oggetto l'influsso creditorio su società di capitali mediato da covenants inseriti all'interno di accordi di soluzione stragiudiziale della crisi d'impresa. Il fenomeno è qualificato come fattispecie di controllo contrattuale creditorio, e approfondito sotto il profilo degli obblighi di comportamento del finanziatore.
The thesis relates to the influence exercised by creditors of a corporate entity, made possible by covenants inside workout agreements. The subject is classified as case of creditor control, in order to determine the duties arising for the financer.
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CUOMO, PAOLO. "Contratti di finanziamento e controllo contrattuale dell'impresa in crisi." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/729.

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Abstract:
La dissertazione ha ad oggetto l'influsso creditorio su società di capitali mediato da covenants inseriti all'interno di accordi di soluzione stragiudiziale della crisi d'impresa. Il fenomeno è qualificato come fattispecie di controllo contrattuale creditorio, e approfondito sotto il profilo degli obblighi di comportamento del finanziatore.
The thesis relates to the influence exercised by creditors of a corporate entity, made possible by covenants inside workout agreements. The subject is classified as case of creditor control, in order to determine the duties arising for the financer.
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DE, STEFANO LODOVICA. "Contrarre con l'impresa: profili soggettivi ed oggettivi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20367.

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Abstract:
Il primo aspetto affrontato è rivolto alla evoluzione storica della contrattazione d’impresa. L’analisi storica è stata necessaria per svolgere un primo inquadramento generale dei contratti d’impresa, al fine di chiarire che l’esistenza della “contrattazione di impresa” trae origine dal fatto che il diritto commerciale è nato e si evoluto in parallelo e non congiuntamente al diritto civile. Il secondo aspetto approfondito riguarda la contrattazione d’impresa, nell’ottica dell’equilibrio delle posizioni contrattuali e della autonomia privata. Una prima analisi ha riguardato il profilo soggettivo e, pertanto, i nuovi status. Il secondo aspetto di indagine, che attiene ai profili oggettivi, è volto ad individuare l’elemento che tenga unito il complesso quadro normativo che riguarda le regole “speciali” proprie dei contratti di impresa
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Bredariol, Eva. "Regole di imputazione e responsabilità patrimonaile nelle reti d'impresa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423644.

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Abstract:
This essay will discuss a selection of subjects on inter-firm networks. There are two reasons behind the chosen themes of this study: the first one relates to the continuous evolution of the regulatory framework, the second lies in the variety and diversity of contents and outlines presented by the subject. This essay, first provides a detailed description of the whole legislative evolution of the regulation of networks, explaining the effects of such evolution on the qualification and classification of the legal model and then analyzes the networks from the outlined perspective. The research field of the subject of this study is delimited by the rules of attribution on one side and by the liability rules on the other. We have tried to identify the regulation on accountability for the economic transactions resulting from the interaction of many businesses linked together by a network. Then we attempted to investigate and understand "who is accountable or how to determine accountability" for such transactions, hence which liability rules are applicable. We progressed in the observation of the "inter-firm network" model with the intent to conduct the investigation applying criteria that enable to understand all its complexity and wholeness, the multiple and conflicting interests concurrent in activities that are the expression of a private autonomy, as in the economic contest. The guideline applied to the analysis is the distinction between contractual networks that don't entail the creation of a new legal corporation and those with legal subjectivity, but relevance was given ,within each classification of networks, to their distinctive features. The investigation led to outline issues that have offered several insights: the scope of the term "subjectivity", the compatibility (or otherwise) of the regulation of networks with the standards consortium regulation, then the hypothesis of action by the common agency without representation and some interesting considerations regarding the accountability of such actions. We came to observe that when it comes to networks the obligations, from the perspective of their consequent accountability, have to be charged according to an objective criteria of "relevance" to the common program of the network, and this applies regardless of the attribution based on the criteria of representative power. The investigation of the subject of limited liability in networks has led to analyze the issue of separation and autonomy related to the common capital fund and to study it both in networks with subjectivity and in the ones which are purely contractual (provided they have a capital fund). Both profiles examined have provided us with an opportunity to understand how the network, and the network contract in particular, is a model that in many respects may lead to question the traditional categories, calling the interpreter to perform a careful analysis in order to be able identify its distinctive elements.
La tesi si occupa di una selezione di tematiche relative alle reti d'€™impresa. Alla base della scelta dei profili di indagine vi sono due ordini di ragioni: la prima attiene alla vicenda legislativa in continua evoluzione, la seconda attiene alla caratterizzazione stessa della fattispecie che presenta contorni e contenuti variabili. Dopo aver ripercorso tutto l'€™excursus evolutivo della vicenda legislativa, dando conto delle modifiche apportate alla norma con le conseguenze in termini di qualificazione e inquadramento della fattispecie, si è poi passati ad analizzare le reti dall'angolo prospettico prescelto. Il campo di osservazione, oggetto della presente tesi è delimitato da un lato dalle regole di imputazione, dall'altro dalle regole di responsabilità. Si è cercato di individuare quali siano le regole di imputazione che riguardano le operazioni economiche che si producono in forza dell'agire da parte di più imprese legate tra loro in un contratto di rete. Successivamente si è passati a comprendere "chi o come si risponda" per le operazioni intraprese ossia quali regole di responsabilità patrimoniale trovino applicazione. Si è proceduto nell'osservazione della fattispecie "rete d'impresa" dando conto del fatto che suddetta operazione dev'€™esser condotta secondo criteri in grado di cogliere tutta la complessità e completezza, la molteplicità ed il conflitto di interessi che concorrono nell'attività delle reti d'€™impresa, di cui l'autonomia privata è espressione, ossia nella dimensione dell'operazione economica. L'approccio all'analisi è stato guidato secondo la distinzione tra reti prive di soggettività e reti con soggettività giuridica, e all'€™interno di ciascuna categoria si è posta attenzione a caratteristiche peculiari. L'analisi ha portato a soffermare l'attenzione su questioni che hanno offerto diversi spunti di riflessione: dalla portata del termine "€œsoggettività"€, alla compatibilità (o meno) della disciplina sulle reti con le norme consortili, fino all'€™ipotesi dell'agire dell'€™organo comune mandatario senza rappresentanza e le interessanti considerazioni in ordine alla imputabilità degli atti da questo posti in essere. Si è giunti ad osservare che nelle reti d'€™impresa le obbligazioni, viste sotto il profilo della responsabilità ad esse conseguente, vanno imputate secondo un criterio oggettivo di "€œpertinenza"€ o riconducibilità al programma comune della rete e tutto questo a prescindere, quindi, da un'imputazione secondo il criterio della spendita del nome. L'approfondimento del tema della responsabilità patrimoniale nelle reti ha condotto ad analizzare il tema della separazione ed autonomia patrimoniale che caratterizzano il fondo e a rintracciare questa caratteristica tanto nelle reti con soggettività, quanto in quelle meramente contrattuali (purché dotate di fondo). Entrambi i profili analizzati hanno offerto occasione per comprendere come la rete d'€™imprese, ed in particolare il contratto di rete, si riveli essere una fattispecie che, sotto diversi aspetti, può mettere in discussione le categorie tradizionali, invitando l'€™interprete a un'attenta attività di analisi per poter giungere ad inquadrarne le caratteristiche.
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Varotto, Francesca <1996&gt. "Il contratto di rete: caratteristiche, aspetti organizzativi ed effetti sulle performance d'impresa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18348.

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Abstract:
Le collaborazioni tra imprese si sono dimostrate essere in molti casi una soluzione efficace per il raggiungimento di obiettivi altrimenti difficilmente conseguibili operando in maniera totalmente autonoma. Per questo motivo le reti d’impresa e in particolare il contratto di rete rappresentano uno strumento utile per molteplici tipologie di aziende che vogliono condividere risorse, sia a livello economico che di competenze e conoscenze, in modo da migliorare le proprie performance e ottenere in maniera più efficace ed efficiente determinati obiettivi mantenendo allo stesso tempo la propria autonomia. Il presente lavoro di tesi vuole quindi fornire una panoramica circa le caratteristiche e il ruolo giocato dalle reti d’impresa. In particolare, nel primo capitolo viene presentato il concetto di network e le peculiarità del contratto di rete. Il secondo capitolo approfondisce invece il ruolo svolto dalla governance e dai meccanismi di coordinamento nella gestione delle relazioni tra le imprese che danno avvio alle reti e il terzo capitolo si occupa del tema delle performance, dell’efficacia e del fallimento delle reti d’impresa. Il quarto capitolo è infine incentrato sull’analisi di carattere empirico riguardante un campione di imprese e dei relativi contratti di rete, al fine di esaminarne le caratteristiche e gli effetti sulle performance.
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Lenoci, Maria Concetta <1988&gt. "La tutela del marchio d'impresa in Cina e in Italia: contraffazione e strumenti di contrasto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2842.

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Abstract:
Questa tesi fornisce una analisi comprensiva delle normative, internazionali e nazionali, che regolano la disciplina del marchio d’impresa in Cina e in Italia. Negli ultimi decenni, a causa dei frequenti episodi di contraffazione divenuti una pratica sistematica e pervasiva nella moderna industria, l’importanza della tutela del marchio è cresciuta considerevolmente. La regolamentazione di questa disciplina ha lo scopo di tutelare interessi individuali e collettivi meritevoli di protezione in un mercato, altrimenti selvaggio. La scelta di comparare due così diverse realtà come la Cina e l’Italia non è casuale; questa dissertazione, infatti, si propone di fornire un’analisi approfondita delle rispettive legislazioni nazionali in materia, mettendo in evidenza l'evoluzione della disciplina della proprietà intellettuale e l’atteggiamento della Cina dopo il suo accesso alla WTO nel 2001. Quest’ultima si trova oggi in una fase di grande trasformazione, in cui l’adattamento delle norme interne a quelle internazionali e le continue modifiche della disciplina codicistica, seppur mostrando un elevato grado di maturità, non sembrano ancora sufficienti a soddisfare le esigenze di un Paese che è passato in soli due decenni dal più rigido statalismo alla condizione di gigante economico. Nonostante gli evidenti miglioramenti, le stime degli illeciti in materia di contraffazione vedono ancora la Cina come protagonista indiscussa. Si farà riferimento inoltre ad alcuni casi concreti di violazione del diritto di uso esclusivo del marchio d’impresa e si cercherà di dare un’interpretazione delle nuove tendenze cinesi nella risoluzione delle controversie in materia di marchi in capo all’organo giurisdizionale della WTO. Si discorrerà degli strumenti di contrasto alla contraffazione presenti, e ci si chiederà se i progetti di cooperazione, in particolare quelli realizzati tra l’ Italia e la Cina abbiano svolto e possano ancora svolgere un ruolo decisivo al fine del raggiungimento di tale obiettivo.
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Books on the topic "Contratti d'impresa"

1

Vincenzo, Buonocore, ed. Contratti d'impresa. Milano: A. Giuffrè, 1993.

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2

Borzaga, Matteo. Lavorare per progetti: Uno studio su contratti di lavoro e nuove forme organizzative d'impresa. Padova]: CEDAM, casa editrice Dott. Antonio Milani, 2012.

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3

Sirena, Pietro. Il diritto europeo dei contratti d'impresa: Autonomia negoziale dei privati e regolazione del mercato : convegno di studio, Siena, 22-24 settembre 2004. Milano: Giuffrè, 2006.

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4

Capo, Giovanni. Attività d'impresa e formazione del contratto. Milano: A. Giuffrè, 2001.

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5

Buonocore, Vincenzo. Contrattazione d'impresa e nuove categorie contrattuali. Milano: A. Giuffrè, 2000.

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6

La contrattazione d'impresa tra autonomia contrattuale e libertà di iniziativa economica: Profili storico-evolutivi. Torino: G. Giappichelli editore, 2011.

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