Contents
Academic literature on the topic 'Contrasto al finanziamento del terrorismo'
Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles
Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Contrasto al finanziamento del terrorismo.'
Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.
You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.
Journal articles on the topic "Contrasto al finanziamento del terrorismo"
Archiv für katholisches Kirchenrech, Editors. "2. Lettera Apostolica di Papa Francesco in forma di Motu proprio per la prevenzione ed il contrasto del reciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa vom 8. August 2013." Archiv für katholisches Kirchenrecht 182, no. 2 (June 24, 2013): 516–18. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-18202012.
Full textSpataro, Armando. "Otto anni dopo l'11 settembre (Il modello anglosassone e quello europeo nell'azione di contrasto del terrorismo internazionale)." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (November 2009): 151–64. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-005010.
Full textCoates-Stephens, Robert. "Dark age architecture in Rome." Papers of the British School at Rome 65 (November 1997): 177–232. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010631.
Full textZingales, Umberto. "Espulsioni di minori stranieri anche per ragioni di contrasto al terrorismo internazionale? Riflessioni a margine del decreto 5 gennaio 2016 del Tribunale per i minorenni di Sassari." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (June 2016): 201–15. http://dx.doi.org/10.3280/mg2016-001023.
Full text"2. Lettera Apostolica di Papa Francesco in forma di Motu proprio per la prevenzione ed il contrasto del reciclaggio, del finanziamento del terrorismo edella proliferazione di armi di distruzione di massa vom 8. August 2013." ARCHIV FÜR KATHOLISCHES KIRCHENRECHT 182, no. 2 (November 24, 2013): 516–18. http://dx.doi.org/10.1163/2589045x-182-02-90000012.
Full textDissertations / Theses on the topic "Contrasto al finanziamento del terrorismo"
De, Vido Sara. "Strumenti giuridici di controllo nel contrasto del finanziamento al terrorismo internazionale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426504.
Full textIl finanziamento al terrorismo internazionale è un tema di grande attualità divenuto oggetto di un acceso dibattito in sede internazionale soprattutto a seguito dei tragici attentati che nell’ultimo decennio hanno colpito diversi Paesi in varie regioni del mondo. Dallo studio delle modalità con cui i terroristi hanno raccolto fondi per la pianificazione di attentati, sfruttando la globalizzazione dei mercati finanziari internazionali, appare chiaro come il contrasto del fenomeno debba avvenire non solo all’interno dell’ordinamento di ciascuno Stato, ma anche, e soprattutto, attraverso la cooperazione internazionale. La nostra indagine è partita, dal punto di vista metodologico, dall’analisi delle molteplici fonti in materia sul piano del diritto internazionale pubblico, del diritto dell’Unione europea e del diritto interno. Utili sono stati poi gli atti di c.d. “soft law” quali le raccomandazioni della Financial Action Task Force on Money Laundering, organismo intergovernativo che si occupa di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Nella prima parte dell’indagine, si è accertata in primo luogo l’autonomia di parte della definizione di finanziamento al terrorismo internazionale. La messa a disposizione di risorse ad un’organizzazione terroristica, indipendentemente dal fatto che queste vengano poi utilizzate, in tutto o in parte, per realizzare un attentato, è a nostro avviso nozione autonoma rispetto a quella di terrorismo internazionale. Infatti, il finanziatore è responsabile anche se non si prova che i fondi siano destinati specificatamente al compimento di un atto di terrorismo. E’ sufficiente dimostrare che essi siano diretti all’attività di un’organizzazione “designata” come terrorista. Il secondo profilo sul quale si è concentrata l’attività di ricerca è la ricostruzione di un obbligo di cooperazione nell’adozione di misure di contrasto del finanziamento al terrorismo di natura consuetudinaria. Tale ricostruzione è partita dall’analisi della risoluzione Onu n. 1373/2001, che richiede agli Stati di adottare misure interne omogenee di contrasto del finanziamento al terrorismo che sono poi il presupposto per una efficace cooperazione sul piano internazionale. La prassi, in particolare desumibile dai rapporti inviati dagli Stati al comitato anti-terrorismo delle Nazioni Unite, dalle norme di diritto interno adottate da alcuni Stati e dal comportamento dei rappresentanti degli Stati in sede internazionale, dimostra come gli Stati abbiano attivato tutti i meccanismi a loro disposizione per rispettare le disposizioni della risoluzione n. 1373/2001. Quanto all’opinio juris, imprescindibile per accertare l’esistenza di una norma consuetudinaria, è opportuno far riferimento alle dichiarazioni effettuate dagli Stati in sede di consesso intergovernativo o nell’ambito del Consiglio europeo o, ancora, nei rapporti inviati al comitato istituito dalla risoluzione Onu n. 1373. Accertata l’esistenza di una norma consuetudinaria in tal senso, ci siamo focalizzati sulle sue ripercussioni all’interno del sistema dell’Unione europea. L’analisi è stata condotta esaminando le principali misure di contrasto del finanziamento al terrorismo adottate nel quadro comunitario. Esse hanno diversa natura e diversa base giuridica, potendo essere collocate nei tre pilastri dell’Unione. L’azione dell’Unione europea è stata particolarmente incisiva nel quadro del contrasto del finanziamento al terrorismo internazionale. L’Unione europea ha ad esempio tradotto in atti vincolanti per gli Stati membri (direttive) delle misure che erano oggetto di mere raccomandazioni da parte di taluni organismi intergovernativi (Financial Action Task Force soprattutto). Tra le misure adottate nel quadro dell’Unione europea, si è ritenuto opportuno esaminare in particolare quelle di congelamento dei capitali per valutare in che misura gli Stati abbiano dato esecuzione ai provvedimenti stranieri in virtù del predetto obbligo di cooperazione internazionale. A tal fine sono state prese in esame le varie ipotesi nelle quali un giudice di uno degli Stati membri potrebbe trovarsi a seconda che la richiesta di congelamento discenda dalla designazione del soggetto in ottemperanza alla risoluzione Onu n. 1267/99 ovvero alla risoluzione n. 1373/2001. La cooperazione nell’adozione di misure di contrasto del finanziamento al terrorismo internazionale risulta rafforzata nel quadro comunitario. L’Unione europea ha non solo reso effettivo l’obbligo di cooperazione attraverso l’adozione di misure vincolanti per gli Stati membri, ma ha anche, nel contempo, contribuito in modo determinante al cristallizzarsi della norma consuetudinaria. Benché l’obbligo di cooperazione in questione possa dirsi rafforzato all’interno di un sistema quale quello dell’Unione europea, esso deve necessariamente coesistere con altre norme di rango comparabile presenti nel sistema comunitario quali quelle poste a tutela dei diritti umani fondamentali. In particolare, misure di congelamento dei capitali possono ledere il diritto ad un equo processo e ad un ricorso giurisdizionale effettivo, il diritto di proprietà, il diritto alla reputazione e il diritto di accesso ai documenti pubblici dell’Unione. Come si possono coordinare questi diritti con la norma consuetudinaria che impone un obbligo di cooperazione nel contrasto del finanziamento al terrorismo? I diritti umani fondamentali possono essere limitati, se non sono assoluti, ma solo seguendo un criterio di proporzionalità: così, se un soggetto - il cui nome risulti inserito in una lista di presunti terroristi - non ha il diritto di notificazione preventiva, questi avrà però diritto di presentare ricorso davanti ad un’autorità competente alla revisione delle liste.
Zuin, Irene <1992>. "Approccio Risk-Based nei presidi antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11712.
Full textTremante, Francesca <1997>. "Modello risk based per la determinazione del pricing delle attività di compliance in materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20277.
Full textBERNARDONI, PIETRO. "DIRITTI FONDAMENTALI E PREVENZIONE DEL TERRORISMO NEL SISTEMA MULTILIVELLO. ALLA RICERCA DI UN BILANCIAMENTO TRA ESIGENZE DI SICUREZZA E TUTELA DELLE LIBERTÀ AI MARGINI DELLA 'MATERIA PENALE'." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/852161.
Full textThe thesis focuses on some of the terrorism prevention tools in the light of the related guarantee statute; in particular, the listing systems developed by the UN and the European Union were considered, as well as the prevention measures governed by Legislative Decree 6 September 2011, no. 159; the attempt is to identify the common thread that unites these apparently very distant measures. From this point of view, the work moves along a twofold direction: on the one hand, the identification of the guarantees that must guard the prevention institutes, also in light of their legal nature in the perspective of the conventional concept of "criminal matter"; on the other hand, the reconstruction of the discipline of the institutes, based on national and supranational sources and jurisprudence. This analysis is contained mainly in Chapters III and IV, dedicated respectively to the identification of a possible guarantee statute valid for the prevention system as a whole and the reconstruction of the positive discipline of the institutions considered. This part, which constitutes the main focus of the work, is preceded by two chapters, with function of theoretical (Ch.. I) and historical framework (Ch. II). The first Chapter, in fact, wants to provide a frame of the conceptual coordinates in which we move in the next part of the work; it is ideally divided into three parts, which represent the three pillars of the entire thesis. The first axis, that of guarantees, is the object of attention by reconstructing the conventional and constitutional concept of "criminal matter"; the second, in some ways opposed to the previous one, focuses on the analysis of the concept of "security", understood as the value that the entire preventive anti-terrorism system is aimed at protecting. Finally, the last axis represents an attempt to synthesize the two areas already outlined, through the so-called balancing mechanism in terms of proportionality. The scheme adopted in the first Chapter is therefore re-proposed in the following and central part of the work, which has already been mentioned: the issue of guarantees is taken up and elaborated on in Chap. III; in Chap. IV, then, the analysis focuses on the institutes elaborated by the national and supranational legislator with the aim of guaranteeing “security”; in the fifth and final Chapter, an attempt is made to sift - with a view to balancing - the mechanisms set up to protect security claims in the light of fundamental individual guarantees. It is here that attempts have also been made to put forward some proposals for remodeling the system, in order to eliminate some of the aspects of its incompatibility with fundamental rights. The issue of the legal nature of the institutes examined, in the perspective in which it has been placed, is therefore played down by the centrality attributed to the criterion of proportionality as a balancing tool between opposing needs. Similarly, categories such as "enemy criminal law", "struggle criminal law " and "emergency law", even if considered in the first Chapter, are not used critically. The chosen perspective, in fact, is not that of an all-encompassing evaluation in terms of legitimacy-illegitimacy of the entire system, but, rather, an analysis that is as precise and specific as possible of the institutions examined in the light of the guarantee statute. elaborated by the Courts of Rights.
GARBO, Emanuela. "La funzione preventiva del diritto penale nel contrasto al terrorismo internazionale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/401276.
Full textGrande, Giulia <1997>. "Trattamento del contante, riciclaggio e finanziamento al terrorismo: analisi empirica sulla circolazione del contante nell’Area Euro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21178.
Full textBettin, Luca <1990>. "Gli assetti organizzativi ed i presidi a salvaguardia dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo nelle banche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9042.
Full textBERNABEI, BEATRICE. "La strategia di contrasto al terrorismo internazionale alla prova del rispetto dei diritti fondamentali. Il rischio di overruling: sintomi e prospettive." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/918870.
Full textBooks on the topic "Contrasto al finanziamento del terrorismo"
Mulinari, Simona. Cyberlaundering: Riciclaggio di capitali, finanziamento del terrorismo e crimine organizzato nell'era digitale. Milano: Pearson education Italia, 2003.
Find full textMulinari, Simona. Cyberlaundering: Riciclaggio di capitali, finanziamento del terrorismo e crimine organizzato nell'era digitale. Milano: Pearson education Italia, 2003.
Find full textI nuovi scenari del terrorismo internazionale di matrice jihadista: Multidimensionalità e variabilità del fenomeno, tipologia degli attentatori, modelli di prevenzione e contrasto. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2011.
Find full text