Academic literature on the topic 'Contaminazione genetica'

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Journal articles on the topic "Contaminazione genetica"

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Italia, Paola. "Il romanzo digitale:." Textual Cultures 12, no. 2 (August 29, 2019): 57–70. http://dx.doi.org/10.14434/textual.v12i2.27688.

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Abstract:
L’articolo propone una riflessione sullo stato dell’arte del romanzo italiano nel mondo digi- tale svolta attraverso l’analisi dei testi in prosa della modernità presenti nel portale Biblio- teca Italiana e affronta i casi di studio di Manzoni, Pirandello e Tozzi, per analizzare tre progetti complementari e diversi di edizione cartacea e digitale, e di interazione tra ricerca accademica, istituzioni bibliotecarie ed editoria. I casi mostrano come il romanzo, per la sua polifonia, le sue dinamiche genetiche, la sua contaminazione con le arti visive e drammati- che, richieda una infrastruttura digitale che metta in relazione tutti questi aspetti tra loro, anche in chiave didattica, costituendo un banco di prova della necessaria trasformazione dell’edizione critica digitale in un sito di ricerca e conoscenza dei testi e dei loro autori. This article proposes a reflection on the state of the art of the Italian novel in the digital world carried out through the analysis of modern prose texts in the website BibliotecaItaliana.it, examining the case studies of Manzoni, Pirandello, and Tozzi, and in particular three com- plementary projects and several digital editions as well as interactions among academic rese- arch, institutions, librarians, and publishers. The case studies show how the novel — thanks especially to its polyphony, its genetic dynamics and contamination with the visual and dra- matic arts — requires an infrastructure that also links all these aspects from an educational point of view. The novel may be considered as a testing ground for the necessary transforma- tion of the digital critical edition into a “knowledge site” of texts and their authors.
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Romano, L., F. Fabbrini, P. D’Agostino, and L. Nitsch. "La diagnosi genetica preimpianto: aspetti biomedici con aggiornamenti di letteratura scientifica." Medicina e Morale 55, no. 1 (February 28, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.367.

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Abstract:
L’articolo analizza gli aspetti biomedici della diagnosi genetica preimpianto (PGD), in considerazione degli aggiornamenti della letteratura scientifica. La diagnosi genetica preimpianto è definibile, in ambito biomedico, come forma precoce di diagnosi che, mediante diverse tecniche, analizza gli embrioni prodotti con la fecondazione artificiale al fine di poter determinare la presenza di alterazioni genetiche. La PGD viene proposta, poi, anche per massimizzare l’efficacia delle procedure di fecondazione artificiale e viene indicata da alcuni per la selezione di embrioni secondo il sesso e per ragioni non mediche (c.d. bilanciamento familiare o Social Preimplantation Diagnosis). L’articolo analizza i rischi connessi alla tecnica di PGD quali gli errori diagnostici, il danneggiamento e la perdita di embrioni, lo sviluppo della gravidanza. Per poter praticare la PGD si producono embrioni mediante fecondazione artificiale. La diagnosi, attuata con diverse tecniche, è effettuata mediante biopsia e selezione degli embrioni. Una o due cellule sono aspirate attraverso un foro nella zona pellucida dall’embrione allo stato di 6-8 cellule (terzo giorno di sviluppo), mediante una soluzione acidificata di Tyrodes o mediante laser. La rimozione del primo e secondo globulo polare è stata realizzata principalmente per selezionare aneuploidie legate all’età (PGD-AS). L’analisi del globulo polare, però, è limitata alle malattie ereditate per via materna, infatti i cromosomi paterni non possono essere analizzati. La reazione a catena della polimerasi (PCR) è stata usata per la prima volta in PGD per la diagnosi di fibrosi cistica. La PCR è limitata dal rischio di contaminazione e dalla perdita dell’allele (allele droupout). La PGD è stata eseguita per malattie Xlinked (per esempio distrofia muscolare di Duchenne, emofilia, X-fragile), malattie recessive (fibrosi cistica, talassemia, atrofia muscolare spinale) e malattie dominanti (distrofia miotonica, Corea di Huntington, Charcot-Marie- Tooth). L’ibridazione in situ fluorescente (FISH) sui nuclei in interfase è stata usata per analizzare i cromosomi degli embrioni poiché è difficile fare il cariotipo ai singoli bastomeri, La prima applicazione di FISH è stata per determinare il sesso per le malattie X-linked. La PGD viene praticata per i portatori di varie aberrazioni cromosomiche bilanciate, per esempio le traslocazioni, le inversioni, le delezioni, usando sonde specifiche per rilevare l’aberrazione. Nuove tecniche si stanno mettendo a punto: la multiplex PCR, la whole genome amplification la comparative menome hybridisation (CGH) e i DNA “chip”. Le legislazioni che regolano la PGD variano da nazione a nazione: da nessuna alla proibizione. ---------- In this article the authors study biomedical issues of preimplantation genetic diagnosis (PGD), considering the scientific literature. PGD is an early form of diagnosis for patients at risk of transmitting an inherited disease to their offspring. Patients have to go through in vitro fertilization (IVF, ICSI) to produce embryos for PGD. Furthermore, some authors suggest sex selection by PGD for family balancing or social preimplantation diagnosis. The authors analyse the risk of PGD (e.g. diagnostic failure, embryo-survival after biopsy, embryo loss and pregnancy rate). A biopsy of the embryos, removing 1-2 cells, and single cell diagnosis are performed to determine which embryos are free from the genetic disease. 1-2 cells are aspirated through a hole in zona pellucida made by acidified Tyrodes solution or a non-contact laser. Removal of the first and second polar body, either sequentially or simultaneously has also been performed for PGD, mainly for age-related aneuploidy screening (PGD-AS). Polar body analysis is limited to maternally inherited disease as the paternal chromosomes cannot be analyzed. The polymerase chain reaction (PCR) has been used on single cells for PGD since the first report of PGD for cystic fibrosis. PCR is hampered by the risk of contamination and allele dropout. Paternal contamination can be overcome by using intracytoplamatic sperm injection (ICSI) to achieve fertilization. PGD has been performed for X-linked (e.g. Duchenne muscular dystrophy, haemophilia, fragile X syndrome), recessive (e.g. cystic fibrosis, thalassemia, spinal muscular atrophy) and dominant (e.g. myotinic dystrophy, Huntington’s disease, Charcot-Marie-Tooth disorder) diseases. Since it is difficult to karyotype single bastomeres, interphase fluorescent in situ hybridization (FISH) has been used to analyze chromosomes in embryos. FISH for sexing for X-linked disease was the first application, and PGD may be performed for carriers of various balanced chromosome aberrations, e.g. translocations, inversions, deletions, using probes designed to detect the specific aberration. Recent advances in molecular diagnosis technique have included the use of multiplex PC, whole genome amplification, comparative genome hybridisation (CGH) and DNA microarray. The rules and legislation regulating PGD varies from country to country, from no legislation at all to total prohibition.
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Dissertations / Theses on the topic "Contaminazione genetica"

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Gerdol, Marco. "Un approccio trascrittomico per delineare i meccanismi molecolari alla base della risposta del mitilo Mytilus galloprovincialis a patogeni e alla contaminazione da biotossine algali." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2012. http://hdl.handle.net/10077/7383.

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Abstract:
2010/2011
L’avvento delle tecniche di sequenziamento di nuova generazione ha reso recentemente disponibile l’opportunità di analizzare su scala genomica e trascrittomica organismi non modello, anche nel caso in cui virtualmente non sia disponibile alcuna informazione pregressa. Il mitilo mediterraneo Mytilus galloprovincialis è un organismo di grande importanza economica ed è considerato un utile bioindicatore, ma nonostante ciò fino a questo momento gli studi molecolari sono stati fortemente limitati proprio dalla limitata conoscenza genomica di questo importante bivalve. In questa tesi sono state utilizzate tecniche di sequenziamento di nuova generazione per analizzare la risposta del mitilo a biotossine algali paralitiche (PSP) su scala trascrittomica a livello della ghiandola digestiva. L’enorme mole di dati di sequenza ottenuti ha permesso di studiare in modo approfondito alcune famiglie di geni di grande importanza nella risposta immune del mitilo. In particolare sono state individuate e descritte l’ampia famiglia di lectine C1q-like, coinvolte nel riconoscimento dei patogeni, e due nuove famiglie di peptidi antimicrobici, le big defensine e le mitimacine.
XXIV Ciclo
1984
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GHIONNA, VERONICA. "Genetics, mycotoxins and diagnostics of Fusarium species involved in Fusarium Head Blight of cereals, with particular attention to Fusarium graminearum, for a higher quality and safer cereal production." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2017. http://hdl.handle.net/11369/361840.

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Abstract:
I cereali rappresentano l’alimento base per molte persone a livello mondiale. Tra le malattie, la Fusariosi dei Cereali o Fusarium Head Blight (FHB) è una delle più preoccupanti nei cereali ed è causato da diverse specie di Fusarium. La comprensione della struttura della popolazione della fusariosi è importante perché la colonizzazione può differire tra le specie di Fusarium e ognuno di esse può avere il suo profilo di micotossine. Pertanto, un'identificazione affidabile delle specie più presenti è importante per la corretta valutazione del potenziale rischio tossicologico dei cereali contaminati. Fusarium graminearum sensu stricto (s. s.) è l'agente principale della Fusariosi ed è membro del complesso di specie F. graminearum species complex (FGSC) composto da 16 entità filogenetiche. Tra le più importanti micotossine di Fusarium ci sono i tricotecani, potenti inibitori della sintesi proteica. Ogni specie del complesso FGSC è in grado di produrre tricoteceni di tipo B in planta. In particolare, il deossinivalenolo (DON), il nivalenolo (NIV) e i loro derivati acetilati (3-ADON, 15-ADON e 4-ANIV) sono le micotossine più comuni prodotte dalle specie del complesso. Nel nostro studio, 361 campioni di cereali raccolti in Austria, Germania e Cina durante un periodo di tre anni (2011-2013) sono stati analizzati per le specie di Fusarium e la relativa contaminazione da micotossine. Tra i campioni raccolti in Cina, la micotossina più frequente è stata l’enniatina B1 (94% di campioni contaminati) e F. graminearum s. s. è stata la specie più frequentemente isolata. In Germania e Austria la beauvericina (BEA), l’enniatina (ENNs), il DON e deossinivalenol-3- glucoside (D3G) sono state le micotossine più rilevate. Quì, su orzo e frumento, F. graminearum s. s., F. poae e specie appartenenti al clade di F. tricinctum erano le specie più presenti identificate; d'altra parte, F. subglutinans e F. temperatum erano le specie più presenti sul mais. Inoltre, sono stati raccolti e analizzati 208 campioni da aree geografiche dell'Italia per un periodo di tre anni (2013-2015) e le analisi chimiche hanno rivelato la contaminazione della tossina zearalenone (ZEA) nella maggior parte dei campioni, tricoteceni di tipo B (DON e NIV) in campioni raccolti in Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Puglia, tricoteceni di tipo A (T-2 e HT-2) nell'Italia meridionale. È stata caratterizzata la diversità filogenetica di una popolazione mondiale di 92 ceppi di F. graminearum isolati su 5 diversi cereali, grano, orzo, mais, avena e triticale. L'identificazione basata sulla sequenza del DNA e l'analisi filogenetica dei geni β-tubulina e del fattore di elongazione-1α hanno dimostrato che 14 ceppi isolati dal grano raccolto in Cina erano strettamente correlati al ceppo di riferimento di F. gerlachii, specie mai trovata prima su grano cinese. Tutti gli altri ceppi della popolazione isolati in Austria, Germania, Cina e Italia sono stati identificati come F. graminearum s. s. Test di PCR convenzionali, uno di letteratura e uno sviluppato in questo studio per l'individuazione di un nuovo tipo di tricotecene A, NX-2, di recente scoperto, sono stati utilizzati per determinare il genotipo dei tricoteceni degli isolati, allo scopo di studiare la distribuzione di questi in differenti aree geografiche. Le analisi molecolare eseguite sui ceppi italiani di F. graminearum s. s. hanno confermato che il 15-ADON è l'unico chemeotipo osservato e tutti i 14 ceppi identificati come F. gerlachii hanno mostrato il chemiotipo molecolare 3-ADON. Tutta la popolazione analizzata non ha l'allele del gene TRI1 per la produzione del nuovo NX-2. L'assenza del chemotipo 3-ADON tra i ceppi italiani mostrato nello studio è una importante informazione per la situazione italiana, in quanto il chemiotipo 3 ADON è noto essere il più aggressivo sulle piante di frumento. Inoltre, sono state effettuate analisi chimiche per rilevare la reale capacità di produrre tricoteceni e queste hanno confermato la massima produzione di 15 ADON da parte dei ceppi identificati come F. graminearum s. s. e hanno rilevato sia chemiotipo NIV che DON per tutti e 14 i ceppi di F. gerlachii. In conclusione, il nostro lavoro ha fornito una relazione dettagliata sulla popolazione mondiale di F. graminearum da cereali, principalmente grano. Un altro importante concetto di questa tesi è la quantificazione della biomassa delle specie di Fusarium contaminanti le piante di frumento in differenti fasi fenologiche, indispensabile per comprendere l'interazione tra le singole specie fungine e le piante nello sviluppo delle malattie. In questo studio sono state effettuate due prove diverse in fitotrone, su piante di frumento duro inoculate artificialmente con sospensioni di F. graminearum e F. culmorum, in diverse fasi di crescita vegetale. Le piante sono state campionate in differenti fasi di crescita e tagliate in diverse parti. Sono stati testati complessivamente 64 campioni di frumento inoculati con F. graminearum e 64 con F. culmorum. Sono stati eseguiti due differenti test quantitativi in real-time PCR per rilevare il DNA di F. graminearum e F. culmorum sui campioni di frumento. Un test quantitativo di PCR basato sul gene di elongazione-1α, usando il SYBR Green, è stato utilizzato per rilevare F. culmorum. Un test TaqMan è stato utilizzato per rilevare F. graminearum, con primers e sonda costruiti su un frammento di DNA specifico per F. graminearum. Inoltre, sono state effettuate analisi chimiche su un insieme di campioni di grano, al fine di rilevare la quantità di DON, una tossina di solito associata a F. graminearum e F. culmorum. La presenza di F. graminearum è stata rilevata sulle spighe e sulle cariossidi di tutte le piante inoculate alla fioritura, considerata lo stadio chiave per la contaminazione della cariosside da parte di Fusarium; d'altra parte, la presenza di F. culmorum è stata rilevata solo in campioni inoculati e campionati allo stesso tempo, senza diffusione dopo l'inoculo. DON è stato rilevato anche in campioni con scarsa quantità o assenza del fungo, vista la sua capacità di muoversi nel sistema vascolare; mentre DON non è stato rilevato nelle cariossidi. Oltre alle micotossine già menzionate, l'acido fusarico (FA) è tra i più antichi metaboliti secondari identificati prodotti dalle specie di Fusarium, noti per lungo tempo mostrare una forte fitotossicità e una tossicità moderata alle cellule animali; tuttavia, gli obiettivi cellulari di FA e la sua funzione nella patogenicità fungina rimangono sconosciuti. Quì abbiamo esaminato il ruolo di FA in F. oxysporum, un patogeno che provoca appassimento vascolare su più di cento specie vegetali e infezioni opportunistiche nell'uomo. La delezione mirata di fub1, che codifica per un ortologo della polichetide-sintesi coinvolta nella biosintesi di FA in F. verticillioides e F. fujikuroi, ha abolito la produzione di FA e dei suoi derivati in F. oxysporum. Inoltre abbiamo dimostrato che l'espressione di fub1 è controllata dal regolatore principale del metabolismo secondario LaeA, attraverso la modulazione dell'accessibilità della cromatina al locus fub1. La FA ha mostrato una forte fitotossicità sulle piante di pomodoro, attenuata da un rifornimento esogeno di rame o zinco, suggerendo una possibile funzione di FA come agente chelante di questi due ioni metallici. È importante notare che la gravità dei sintomi vascolari sulle piante di pomodoro e la mortalità dei topi immunodepressi sono stati significativamente ridotte nei mutanti fub1Δ e completamente ripristinate nei ceppi complementari. Insieme, questi risultati forniscono nuove conoscenze sulla regolazione e sul modo di azione del FA così come sulla funzione di questa fitotossina durante il processo di infezione di F. oxysporum
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Salvatori, Giulia Carlotta. "Profili di responsabilità per danno da OGM con particolare riferimento al danno alla salute e al danno da contaminazione genetica." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11562/960496.

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Abstract:
La presente analisi si propone l’obiettivo di affrontare il tema della responsabilità per danno da OGM, alla luce delle recenti evoluzioni registratesi nel contesto dell’UE con l’entrata in vigore della Direttiva n. 2015/412/UE: tematica, questa, da sempre considerata ‘scottante’, alla luce del necessario bilanciamento che gli OGM richiedono tra ricerca scientifica, anche a fini industriali, e libertà di iniziativa economica da un lato, e tutela della salute e dell’ambiente, dall’altro lato. Dopo aver ripercorso le tappe fondamentali della vicenda degli OGM – partendo dalla definizione giuridica di OGM, attraverso una ricognizione della normativa europea in tema, con un focus finale sulle novità introdotte dalla Direttiva del 2015 – si è passati all’analisi delle ipotesi di danno da OGM, che la dottrina suddivide, in considerazione del bene giuridico che verrebbe di volta in volta leso, in danno alla salute dell’uomo, danno all’ambiente e danno da contaminazione genetica. Focalizzandosi sulla prima ipotesi, dopo una breve disamina sull’importanza assunta, sia nel nostro ordinamento giuridico sia in quello europeo, dal bene ‘salute’ – alla luce del fatto che gli OGM rappresentano una fattispecie potenzialmente dannosa che travalica i confini del singolo individuo leso, per investire l’intera collettività –nel tentativo di vagliare quali norme possano venire in rilievo in caso di danno da OGM alla salute, si è ritenuto opportuno procedere ad una suddivisione, analizzando da un lato, l’approccio basato sul sistema della responsabilità civile – art. 2050 cod. civ. o disciplina della responsabilità del produttore –, dall’altro lato quello fondantesi su una logica precauzionale ed evidenziando i punti deboli insiti in ognuno dei sistemi. Si propone pertanto una soluzione di contemperamento degli strumenti precauzionali con quello tradizionale della responsabilità civile, attraverso una rivalutazione del contratto di assicurazione, in maniera tale da poter, attraverso tale strumento, gestire i rischi anche potenziali, quali appunto quelli derivanti dall’immissione in commercio di OGM. L’ultima parte del lavoro è riservata all’analisi al danno da contaminazione genetica, per tale intendendosi il danno creato alle coltivazioni tradizionali o biologiche dalla contaminazione proveniente da coltivazioni transgeniche. Dopo aver vagliato il significato e l’evoluzione normativa del principio di coesistenza, sia a livello europeo, che a livello interno ed aver analizzato i principali casi giurisprudenziali in tema di danno da contaminazione genetica, ci si è focalizzati sulle novità introdotte dalla Direttiva del 2015 in tema: si prevede che a decorrere dal 3 aprile 2017 gli Stati membri in cui sono coltivati OGM dovranno adottare i provvedimenti necessari, nelle zone di frontiera del loro territorio, al fine di evitare eventuali contaminazioni trasnfrontaliere in Stati membri limitrofi in cui la coltivazione di tali OGM è vietata. Individuata pertanto una nuova natura del danno da contaminazione genetica, che diventa un danno cd. transfrontaliero, si indaga quali regole utilizzare per disciplinare la responsabilità di uno Stato per danno da contaminazione genetica ad un altro Stato, differenziando il caso in cui la contaminazione avvenga tra due Stati membri dell’UE da quello in cui uno o entrambi gli Stati non sono membri dell’UE.
My research activity focuses on different types of liability stemming out from the various range of GMOs damages, in the light of the entry into force of the Directive no. 2015/412/EU. The Regulation of GMOs has always been considered a 'hot' topic for the required balance between scientific and industrial research and freedom of economic initiative on the one hand, and protection of health and the environment, on the other hand. Starting from both the legal definition of GMOs, and the analysis of the European legislation concerning them, the reserach focuses on the cases of GMOs damages, with a final focus on the changes by the Directive of 2015. The doctrine in fact has indicated a three-fold partition of GMOs damages, based on the type of juridical right protected: the damage to human health, to the environment and to genetic contamination. On the first hypothesis, having highlighted the importance of health both in our legal framework and in the European one – since GMOs are potentially harmful non only for the individual injured but also for the entire community –the research proceeds to a subdivision, attempting to explore which rules can be relevant in case of damage by GMOs to human health: on the one hand, the approach based on the civil liability system – art. 2050 cod. civ. or the rules on product liability –, on the other hand the approach based on the precautionary principle. Highlighting the weaknesses inherent in both of the systems, a compromise solution achieved through a reconciliation of the precautionary principle with the traditional civil liability, is proposed, re-evaluating the insurance contract, in order to be able to manage potential risks, such as those arising by the market placement of GMOs. The last part of my dissertation analyses the damage rising from genetic contamination, a specific type of damage caused to agricultural production – wether traditional or biological – by genetic pollution. After considering the meaning and the normative evolution of the co-existence principle, both under European and Italian law, and analyzing the main case-law concernig the damage to genetic contamination, the research emphasises that the recent modification (with the introduction of Article 26 bis, paragraph 1 bis in the Directive 2001/18/EC) opens new horizons in the configuration of damage caused by genetic contamination. According to the new provision, Member States in which GMOs are cultivated shall take appropriate measures in border areas of their territory with the aim of avoiding possible cross-border contamination into neighbouring Member States in which the cultivation of those GMOs is prohibited. As a consequence of that, the structure of damage to genetic contamination has been modified on the EU level to (essentially) a transboundary damage. In the light of the aforementioned considerations, the research will single out the rules applicable to the liability of a certain Member State for cross-border contamination towards another Member State, while noticing the differential treatment of cases depending on whether the contamination takes place between two both EU member States or not.
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BASILI, Silvia. "Gli attuali scenari del commercio internazionale dei prodotti agroalimentari, tra vecchie e nuove questioni di sicurezza alimentare: una riflessone comparatistica ta UE, USA e CINA." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251081.

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Abstract:
Il commercio dei prodotti agroalimentari ha assunto oggi una dimensione globale, che pone una serie di questioni su cui è necessario riflettere. Una di queste riguarda la sicurezza alimentare intesa nell'accezione di food safety, ossia come il diritto di ogni individuo a consumare cibo sano e sicuro. La sicurezza alimentare implica l'assenza di elementi estranei che sono riconducibili ai residui dei trattamenti antiparassitari, veterinari, contaminanti ambientali o ancora l'assenza di adulterazioni nel processo di produzione, che possono comportare un rischio per la salute dei consumatori. La tesi analizza le principali dinamiche internazionali relative all'attuale commercio dei prodotti agroalimentari, focalizzando l'attenzione sulla questione della sicurezza alimentare, che da un lato deve garantire senza compromessi la tutela di tutti i consumatori, e dall'altro però, le misure adottate non devono costituire inutili ostacoli commerciali per le imprese alimentari esportatrici. L'analisi inizia dagli accordi nati nell'ambito della WTO, con la firma del Trattato di Marrakech nel 1994, con lo scopo di favorire gli scambi commerciali internazionali attraverso una maggiore armonizzazione delle differenti normative di riferimento. Per quanto riguarda specificamente la sicurezza alimentare si fa riferimento all'Accordo SPS sulle misure sanitarie e fitosanitarie e al Codex Alimentarius, che hanno lo scopo di creare un sistema di norme internazionali valido all'interno dei paesi membri della WTO per tutelare la salute dei consumatori e garantire pratiche eque nel commercio degli alimenti. Dal contesto multilaterale della WTO si procede ad analizzare il ruolo degli accordi bilaterali o regionali, nati in seguito alla crisi del multilateralismo, iniziata con il round di Doha nel 2001e dovuta principalmente all'eterogeneità delle posizioni dei Paesi membri. In particolare nell'ambito degli accordi bilaterali si fa riferimento al partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) recentemente negoziato tra UE e USA, e fermo per ora a tale fase. Si tratta di un accordo di libero scambio volto ad abbattere molte barriere commerciali esistenti tra le due sponde dell'Atlantico, con particolare riferimento a quelle non tariffarie consistenti in divergenze normative che ostacolano le esportazioni, tra cui vanno sicuramente ricomprese le misure sanitarie e fitosanitarie, che si sono rivelate le questioni maggiormente dibattute nel corso delle trattative del TTIP, offrendo lo spunto per analizzare in chiave comparatistica le due diverse tradizioni giuridiche di food safety, delineate attraverso la tematica degli OGM, dove emerge la distanza dell'approccio giuridico tra le due potenze transatlantiche. L'uso delle moderne tecniche di ingegneria genetica in campo alimentare è stato uno dei temi particolarmente discussi nell'ambito delle negoziazioni; gli OGM erano già stati oggetto di una controversia tra Europa e USA nell'ambito della WTO. In ogni caso il TTIP, nonostante il suo fallimento, segna comunque la volontà delle due potenze di trovare una base normativa comune. L'ultima parte della tesi riguarda invece l'evoluzione della sicurezza alimentare in Cina, che grazie alla rapida crescita economica degli ultimi anni, si attesta ad essere una delle potenze protagoniste degli scambi commerciali mondiali, completando in tal modo il quadro internazionale di riferimento. L'introduzione nel 2009 della prima legge sulla sicurezza alimentare, poi modifica nel 2015, rappresenta un primo avvicinamento ai sistemi normativi occidentali. L'analisi delle diverse normative di food safety nel contesto europeo, statunitense e cinese mostra come la globalizzazione economica abbia determinato anche una globalizzazione giuridica o meglio un progressivo allineamento dei diversi sistemi normativi. La necessità di facilitare gli scambi commerciali per competere a livello mondiale ha favorito l'avvicinamento dei vari ordinamenti giuridici. Pertanto si assiste a una sorta di "contaminazione legislativa" estranea alla politica commerciale comune della WTO, ferma da tempo ad una fase di completa stagnazione. In particolare per quanto riguarda il settore alimentare si auspica che il progressivo avvicinamento dei sistemi normativi sul tema della sicurezza alimentare possa favorire la nascita di una food law unitaria a livello globale, che sappia rispondere alle esigenze economiche - commerciali della libera circolazione dei prodotti, e contemporaneamente garantire la tutela di tutti i consumatori, assicurando un elevato livello di qualità e sicurezza.
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