Dissertations / Theses on the topic 'Consumatore di alimenti'

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Maniscalco, Giulia <1990&gt. "Evoluzione del comportamento del consumatore di alimenti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10237.

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Abstract:
La tesi approfondisce la funzione di consumo in generale, presentando diversi contributi della letteratura economica, per poi proseguire con lo studio della funzione del comportamento del consumatore. Si vuole evidenziare l'evoluzione di tale fenomeno, individuandone i fattori determinanti. L'ultima parte tratta invece il comportamento del consumatore di vino, in un'ottica di consumo esperienziale.
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CHIODINI, ALESSANDRO MARINO. "Valutazione dell'esposizione del consumatore a resdui di pesticidi negli alimenti: stato attuale e prospettive future in Lombardia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/973.

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Abstract:
La presente tesi descrive i risultati del programma di controllo dei pesticidi in regione Lombardia da 1996 a 2008 ed analizza i dati per calcolarne, con metodi diversi, la valutazione dell’esposizione del consumatore. 9387 campioni sono stati analizzati con un numero di campioni irregolari pari all’1%. Il numero di campioni senza residuo era pari al 69% ed il numero di campioni con i residui al di sotto del valore limite stabilito per legge era del 30%. Successivamente per capire l'esposizione dei consumatori a residui di antiparassitari si è utilizzato un metodo deterministico sviluppato da EFSA (PRIMo). È stato trovato che fra i campioni irregolari analizzati, solo 31 potrebbero causare il danno alla salute del consumatore. Un’ ulteriore analisi è stata quella di effettuare una valutazione con metodo probabilistico (Creme) calcolando l'esposizione cumulativa di antiparassitari sulla salute dei consumatori. Coem primo passo, residui di uno stesso pesticida trovato su campioni di patate sono stati inseriti nel software. Inoltre, campioni contenenti residui di pesticidi organofosfati sono stati inseriti nel software accoppiati con i dati italiani di consumo. In entrambi i casi, la valutazione cumulativa probabilistica dimostrava un adeguato livello di sicurezza per adulti e bambini.
The presented thesis describes the results of the pesticide monitoring programme in Lombardy Region from 1996 to 2008 and analyses the data gathered to calculate consumer exposure assessment with different approaches. A total of 9387 samples were analysed and the number of irregular samples was equal to 1%. The number of samples without residues was 69% and the number of samples with residues within the MRL was 30%. A further step to understand the exposure of consumers to residue of pesticides was obtained with the use of a deterministic approach developed by EFSA (PRIMo Model). It was found that among the detected irregular samples, only 31 might cause harm to the health of the consumer. An additional step was constituted by the use of one probabilistic method (Creme Software) to calculate the cumulative exposure of pesticides for the consumers. As a first step, residues of Chlorprofam were plotted in the software on samples of potato. In addition, samples containing residues of Organophosphates were also plotted along with the Italian consumption data. In both the case studies, the probabilistic acute cumulative assessment indicated that the intake, for adults and toddlers was below the set toxicological endpoint.
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CHIODINI, ALESSANDRO MARINO. "Valutazione dell'esposizione del consumatore a resdui di pesticidi negli alimenti: stato attuale e prospettive future in Lombardia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/973.

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Abstract:
La presente tesi descrive i risultati del programma di controllo dei pesticidi in regione Lombardia da 1996 a 2008 ed analizza i dati per calcolarne, con metodi diversi, la valutazione dell’esposizione del consumatore. 9387 campioni sono stati analizzati con un numero di campioni irregolari pari all’1%. Il numero di campioni senza residuo era pari al 69% ed il numero di campioni con i residui al di sotto del valore limite stabilito per legge era del 30%. Successivamente per capire l'esposizione dei consumatori a residui di antiparassitari si è utilizzato un metodo deterministico sviluppato da EFSA (PRIMo). È stato trovato che fra i campioni irregolari analizzati, solo 31 potrebbero causare il danno alla salute del consumatore. Un’ ulteriore analisi è stata quella di effettuare una valutazione con metodo probabilistico (Creme) calcolando l'esposizione cumulativa di antiparassitari sulla salute dei consumatori. Coem primo passo, residui di uno stesso pesticida trovato su campioni di patate sono stati inseriti nel software. Inoltre, campioni contenenti residui di pesticidi organofosfati sono stati inseriti nel software accoppiati con i dati italiani di consumo. In entrambi i casi, la valutazione cumulativa probabilistica dimostrava un adeguato livello di sicurezza per adulti e bambini.
The presented thesis describes the results of the pesticide monitoring programme in Lombardy Region from 1996 to 2008 and analyses the data gathered to calculate consumer exposure assessment with different approaches. A total of 9387 samples were analysed and the number of irregular samples was equal to 1%. The number of samples without residues was 69% and the number of samples with residues within the MRL was 30%. A further step to understand the exposure of consumers to residue of pesticides was obtained with the use of a deterministic approach developed by EFSA (PRIMo Model). It was found that among the detected irregular samples, only 31 might cause harm to the health of the consumer. An additional step was constituted by the use of one probabilistic method (Creme Software) to calculate the cumulative exposure of pesticides for the consumers. As a first step, residues of Chlorprofam were plotted in the software on samples of potato. In addition, samples containing residues of Organophosphates were also plotted along with the Italian consumption data. In both the case studies, the probabilistic acute cumulative assessment indicated that the intake, for adults and toddlers was below the set toxicological endpoint.
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GRECO, ANDREA. "L'informazione nel mercato agro-alimentare." Doctoral thesis, Università di Siena, 2017. http://hdl.handle.net/11365/1011458.

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Abstract:
Nei moderni mercati, il cui perimetro è così vasto da aver fondato la nozione di mercato globale, circolano merci identificabili solo nel genere, e sono esclusi o marginalizzati i caratteri distintivi di provenienza da un certo produttore ed origine da un certo territorio che hanno costituito, per secoli, le informazioni fondamentali per ciascuna scelta di acquisto. L'informazione assurge così ad elemento centrale per la tutela del consumatore, ed un rilievo del tutto peculiare essa assume nel mercato degli alimenti, che trae le proprie peculiarità dalle merci - gli alimenti - che in esso circolano. L'informazione della quale si tratterà è quella posta a vantaggio del consumatore (strumentale alla tutela dello stesso) e quella posta a vantaggio del professionista (strumentale alla competizione concorrenziale), e sarà analizzato cosa deve e cosa può essere oggetto dell'informazione, e come tale informazione debba o possa essere veicolata, tenendo conto in particolare della ratio che informa una tanto dettagliata disciplina. Particolare attenzione sarà infine rivolta alle informazioni nutrizionali e sulla salute, sulle quali convergono interessi talvolta antagonisti tra loro (libertà di iniziativa economica, tutela della salute del consumatore; lealtà della competizione concorrenziale; tutela degli interessi economici dei consumatori). Proprio tali indicazioni rappresentano l'ultima frontiera della competizione tra operatori alimentari e, al contempo, la più recente insidia per gli interessi dei consumatori.
In the modern markets the circulating goods are recognizable only by their gender; the provenance from a certain producer or the origin from a certain place, elements that have been for centuries the fundamentals information for each consumer choice, are nowadays excluded or marginalized. Information became a central element of the consumer protection, and takes a special position in the food market, that takes its peculiarity from the goods – food products – that circulate in it. We will focus on the information to the consumer (functional to its protection) and on the information for the entrepreneur (functional to the commercial competition). We will analyze what “have to” and what “can be” the object of the information, and the ways of transmission of these information, taking into account the ratio of the entire legislation. A special attention will be reserved to the nutritional claims and health claims, that sometimes involve antagonistic interests. These indications represent the last frontier of competition between food operators and, at the same time, the latest trap for consumers’ interest.
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SAVARESE, MARIAROSARIA. "IL RUOLO DELLE DETERMINANTI PSICOLOGICHE NEL CONSUMO DI ALIMENTI "SENZA": UNO STUDIO MIXED-METHODS SULLA POPOLAZIONE ITALIANA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/79303.

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Abstract:
L'aumento delle intolleranze, e la crescente volontà dei consumatori di seguire diete più sane, stanno interrogando il dibattito scientifico circa il ruolo del glutine e del lattosio nelle abitudini alimentari, sia dal punto di vista nutrizionale che di qualità di vita. Nel contesto italiano, l'improvviso cambiamento nelle diete dei consumatori sta causando cambiamenti critici dal punto di vista economico e culturale. Le motivazioni alla base di questi cambiamenti alimentari sembrano poco chiare, suggerendo così la necessità di uno approccio psicologico. Questa tesi di dottorato propone una ricerca mixed-methods volta a esplorare le determinanti psicologiche delle diete “senza” glutine e lattosio tra i consumatori italiani, con particolare attenzione ai consumatori tolleranti. I risultati mostrano che questi consumatori sembrano coinvolti in un profondo cambiamento psicologico e che le diete "senza" rappresentano per loro un "passaggio" per iniziare a ricostruire il loro equilibrio attraverso nuovi piani alimentari (e di stile di vita). Riflettendo sul caso critico delle diete “senza” lattosio e glutine, questa ricerca sottolinea le potenzialità per la psicologia di studiare le scelte alimentari e promuovere la salute e il benessere dei consumatori.
The estimated increase in the adverse reactions from food, along with consumers’ desires to pursue healthier diets, are raising questions for people about the role of gluten and lactose in their food habits. Consequences of this food regimen on a healthy population are under discussion, both from nutritional perspective and broader quality of life. In the Italian context, the sudden change in consumer diets is bringing about critical changes economically and culturally. The motivations behind these dietary changes in tolerant consumers appear unclear, thus suggesting the need for a psychological approach. This dissertation propose a mixed-methods research aimed at exploring to explore the psychological determinants of gluten and lactose-free diets among Italian consumers, with a main focus on tolerant consumers. Results show that these consumers appear involved in a deep psychological change and “free from” diets represent for them a “gate” to start rebuilding a perceived balance through new food (and lifestyle) plans. This is a first attempt that, reflecting on the critical case of lactose- and gluten-free diets, would underline potentialities for psychology to intervene in this field and to promote consumer health and wellbeing through food consumptions.
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SAVARESE, MARIAROSARIA. "IL RUOLO DELLE DETERMINANTI PSICOLOGICHE NEL CONSUMO DI ALIMENTI "SENZA": UNO STUDIO MIXED-METHODS SULLA POPOLAZIONE ITALIANA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/79303.

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Abstract:
L'aumento delle intolleranze, e la crescente volontà dei consumatori di seguire diete più sane, stanno interrogando il dibattito scientifico circa il ruolo del glutine e del lattosio nelle abitudini alimentari, sia dal punto di vista nutrizionale che di qualità di vita. Nel contesto italiano, l'improvviso cambiamento nelle diete dei consumatori sta causando cambiamenti critici dal punto di vista economico e culturale. Le motivazioni alla base di questi cambiamenti alimentari sembrano poco chiare, suggerendo così la necessità di uno approccio psicologico. Questa tesi di dottorato propone una ricerca mixed-methods volta a esplorare le determinanti psicologiche delle diete “senza” glutine e lattosio tra i consumatori italiani, con particolare attenzione ai consumatori tolleranti. I risultati mostrano che questi consumatori sembrano coinvolti in un profondo cambiamento psicologico e che le diete "senza" rappresentano per loro un "passaggio" per iniziare a ricostruire il loro equilibrio attraverso nuovi piani alimentari (e di stile di vita). Riflettendo sul caso critico delle diete “senza” lattosio e glutine, questa ricerca sottolinea le potenzialità per la psicologia di studiare le scelte alimentari e promuovere la salute e il benessere dei consumatori.
The estimated increase in the adverse reactions from food, along with consumers’ desires to pursue healthier diets, are raising questions for people about the role of gluten and lactose in their food habits. Consequences of this food regimen on a healthy population are under discussion, both from nutritional perspective and broader quality of life. In the Italian context, the sudden change in consumer diets is bringing about critical changes economically and culturally. The motivations behind these dietary changes in tolerant consumers appear unclear, thus suggesting the need for a psychological approach. This dissertation propose a mixed-methods research aimed at exploring to explore the psychological determinants of gluten and lactose-free diets among Italian consumers, with a main focus on tolerant consumers. Results show that these consumers appear involved in a deep psychological change and “free from” diets represent for them a “gate” to start rebuilding a perceived balance through new food (and lifestyle) plans. This is a first attempt that, reflecting on the critical case of lactose- and gluten-free diets, would underline potentialities for psychology to intervene in this field and to promote consumer health and wellbeing through food consumptions.
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SAMPALEAN, NICULINA IUDITA. "ESPLORAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEI CONSUMATORI NEI CONFRONTI DELLE DIVERSE ETICHETTE RELATIVE AGLI ALIMENTI DI QUALITÀ CERTIFICATA DALL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/115280.

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Abstract:
Qualsiasi prodotto alimentare che si trova sul mercato contiene diverse etichette che aiutano i consumatori nel loro processo decisionale quando fanno acquisti. Questo aiuto può essere garantito solo se i consumatori comprendono il significato di queste etichette, le differenze tra loro e le informazioni che certificano. La tesi ha esplorato il ruolo delle etichette nel settore del marketing alimentare usando studi condotti sull'approccio del consumatore. Utilizzando diversi metodi (statistici ed econometrici), abbiamo analizzato le percezioni, la consapevolezza e la conoscenza dei consumatori verso alcune etichette alimentari e le loro preferenze e comportamenti verso i prodotti alimentari che portano queste etichette (etichette nutrizionali sul fronte della confezione e marchi di qualità europei). I prodotti alimentari certificati di qualità sono stati scelti perché sono drammaticamente rilevanti per il settore agroalimentare europeo, e ancora di più per quello italiano dove costituisce la DOP Economy, data la sua densità. Sulla base dei risultati abbiamo formulato alcune raccomandazioni di marketing, policy, e di comunicazione che potrebbero essere utilizzate dai consorzi per migliorare l'impegno dei consumatori per i prodotti con marchi di qualità. Le raccomandazioni sono state rivolte anche ai policy maker e ai produttori dei prodotti DOP/IGP/STG/Organici ma anche ai policy maker dell'Etichettatura Nutrizionale.
Any food product found on the market contains several labels that help consumers in their decision making when shopping. This help can be guaranteed only if the consumers understand the significance of those labels, the differences between them and the information that they certify. The thesis explored labels’ role in the food marketing sector and studies were carried out according to consumer approach. Using different methods (statistics and econometrics), we analyzed consumers perceptions, awareness, knowledge towards some food labels and their preferences and behavior toward food products bearing these labels (Front of Packaging Nutritional Labels and Quality labels). Quality certified food products were chosen because are dramatically relevant for the European agri-food sector, even more of the Italian one where it forms the DOP Economy, due to its density. Assessments of several food labels from a consumer behavior perspective was carried out. Based on the findings we formulated some policy, marketing recommendations and communication suggestions that could be used by the consortia to enhance consumers’ engagement for products with quality certifications (PDO/PG/TSG or organic). The recommendations were also addressed to policy makers and producers of the PDO/PGI/TSG/Organic products but also to the policy makers of the Nutritional Labelling.
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MARTINI, BARZOLAI Alberta. "LA RESPONSABILITÀ DELL'OPERATORE DEL SETTORE ALIMENTARE ALLA LUCE DEI REQUISITI GENERALI IMPOSTI ALLE INFORMAZIONI ALIMENTARI DAL REG. (UE) N. 1169/2011." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2388981.

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Abstract:
My research concerns a specific topic of the new Regulation (EU) n. 1169/2011 on the provision of food information to consumers, that is the responsibility of food business operator for the information given to the consumers in the light of the new «general food information requirements» provided in the Chapter III of the Regulation. Moving from some considerations about the major novelties brought in by the Regulation (EU) n. 1169/2011 and about the concept of responsibility, the first part of the research examines the new rules about the responsibility of the food business operator introduced by the art. 8 of the Reg. (EU) n. 1169/2011 and defines on which operator in the food supply chain are imposed determined duties to inform the consumers or to control the presence and accuracy of food informations. Then, the same section analyzes in which cases the food business operator fulfills the obligation, provided in the art. 6, Reg. (EU) n. 1169/2011, to give informations «in accordance» with the new Regulation and, consequently, when he can't be considered responsible. The third chapter focuses on the the possibility – only mentioned in the 5° Whereas of the Reg. (EU) n. 1169/2011 – to coordinate the specific provisions of the Regulation (Eu) n. 1169/2011, which prohibits unfair food information practices, with the general clauses laid down in the Directive n. 2005/29/EC concerning the Unfair business to consumer commercial pratices. The last part of the thesis, in closing, develops the topic of the enforcement of the food law provisions laid down in the Reg. (EU) n. 1169/2011 examining both the problem of the administrative sanctions applicable in the future to the infringements, both the individual and collective remedies granted to consumers under private law.
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LA, PORTA BEATRICE. "NOVEL FOOD: LA NORMATIVA DELL'UNIONE EUROPEA TRA SICUREZZA ALIMENTARE, SFIDE DELLA TECNICA E TUTELA DELL'AFFIDAMENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/57797.

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Abstract:
La produzione normativa degli ultimi decenni in campo alimentare permette di evidenziare come sussista una sempre crescente attenzione verso la scienza da parte del diritto e la costante tendenza della dottrina a ripensare, alla luce delle evoluzioni registrate, il legame esistente tra ambiti distinti ma legati tra loro in modo indissolubile. In una globale progressione della sensibilità del legislatore europeo verso le esigenze di garanzia del corretto funzionamento del mercato nonché di una crescente tutela del consumatore e della sua sicurezza, la normativa in materia di nuovi alimenti ha cercato di trovare un equilibrio tra la spinta innovatrice che, da anni, interessa l’intero settore alimentare e le plurime necessità di operatori e consumatori che richiedono prodotti dalle caratteristiche sempre più definite e idonee a soddisfare un ampio ventaglio di preferenze. Assumendo che “la capacità della tecnica è la potenza effettiva di realizzare indefinitamente scopi e di soddisfare indefinitamente bisogni” ben si comprende come quello dei novel food risulti essere un caso paradigmatico di incontro tra scienza, bisogni del mercato e regole giuridiche e come si sia esteso l’interesse sul tema, portando a porre interrogativi sempre più complessi anche in relazione alle modalità di regolamentazione delle novità in campo scientifico.
The last decades' lawmaking in the food field highlights the increasing attention towards science and got lawyers rethinking about the link existing between law and science. In a progression of the European legislator's sensitivity to guarantee the market as well as the food consumers and their safety, the EU legislation on novel foods has tried to balance food innovation and the multiple needs of operators and consumers who require products with increasingly more defined characteristics and suitable to satisfy a wide range of preferences. If "the capacity of the technique is the effective power to achieve goals and to satisfy needs indefinitely" is easy to understand how the novel food turns out to be a paradigmatic case of an encounter between science, market needs and juridical rules. Furthermore, the increasing interest in the food sector raises the question of which methods of regulation of scientific innovations apply.
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LA, PORTA BEATRICE. "NOVEL FOOD: LA NORMATIVA DELL'UNIONE EUROPEA TRA SICUREZZA ALIMENTARE, SFIDE DELLA TECNICA E TUTELA DELL'AFFIDAMENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/57797.

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Abstract:
La produzione normativa degli ultimi decenni in campo alimentare permette di evidenziare come sussista una sempre crescente attenzione verso la scienza da parte del diritto e la costante tendenza della dottrina a ripensare, alla luce delle evoluzioni registrate, il legame esistente tra ambiti distinti ma legati tra loro in modo indissolubile. In una globale progressione della sensibilità del legislatore europeo verso le esigenze di garanzia del corretto funzionamento del mercato nonché di una crescente tutela del consumatore e della sua sicurezza, la normativa in materia di nuovi alimenti ha cercato di trovare un equilibrio tra la spinta innovatrice che, da anni, interessa l’intero settore alimentare e le plurime necessità di operatori e consumatori che richiedono prodotti dalle caratteristiche sempre più definite e idonee a soddisfare un ampio ventaglio di preferenze. Assumendo che “la capacità della tecnica è la potenza effettiva di realizzare indefinitamente scopi e di soddisfare indefinitamente bisogni” ben si comprende come quello dei novel food risulti essere un caso paradigmatico di incontro tra scienza, bisogni del mercato e regole giuridiche e come si sia esteso l’interesse sul tema, portando a porre interrogativi sempre più complessi anche in relazione alle modalità di regolamentazione delle novità in campo scientifico.
The last decades' lawmaking in the food field highlights the increasing attention towards science and got lawyers rethinking about the link existing between law and science. In a progression of the European legislator's sensitivity to guarantee the market as well as the food consumers and their safety, the EU legislation on novel foods has tried to balance food innovation and the multiple needs of operators and consumers who require products with increasingly more defined characteristics and suitable to satisfy a wide range of preferences. If "the capacity of the technique is the effective power to achieve goals and to satisfy needs indefinitely" is easy to understand how the novel food turns out to be a paradigmatic case of an encounter between science, market needs and juridical rules. Furthermore, the increasing interest in the food sector raises the question of which methods of regulation of scientific innovations apply.
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MORUZZI, ROMINA. "I consumatori di fronte ai paradossi dell’offerta di prodotti alimentari sostenibili. Uno studio comparativo tra Francia e Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1729.

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Abstract:
Questo studio si propone di esplorare i paradossi esistenti nell’offerta di prodotti alimentari sostenibili e, di conseguenza, i comportamenti (strategie di coping) (Lazarus e Folkman, 1984) adottati dai consumatori al momento di tale percezione. A questo scopo abbiamo adattato il modello concettuale di Mick e Fournier (1998), sviluppato inizialmente per i paradossi delle tecnologie moderne, al contesto dell’Alimentazione sostenibile. A livello metodologico, è stata realizzata un’inchiesta qualitativa presso 84 individui “ordinari” (non militanti) in Francia e Italia. In più, sono stati interrogati 18 soggetti (individui militanti) che fanno abitualmente i loro acquisti presso la rete dell’AMAP, in Francia, e dei GAS in Italia. Le interviste semi-strutturate hanno permesso di mettere in luce delle differenze tra i consumatori “ordinari” dei due Paesi da un punto di vista delle strategie di coping evocate per superare i paradossi percepiti. Così abbiamo proposto tre profili di consumatori “ordinari”. Al contrario gli individui militanti si avverano come un gruppo più omogeneo tra i due contesti d’indagine, sia a livello di percezione di paradossi sia nell’adozione di pratiche sostenibili. La ricerca ha, altresì, evidenziato delle caratteristiche più specifiche alle due nazioni, per esempio a livello della struttura di mercato, della comunicazione sui prodotti sostenibili, nonché nell’ottica delle caratteristiche socioculturali. Pertanto questo studio ha avuto tre obiettivi: teorico al fine di verificare i paradossi elencati e le strategie di coping adottate dai consumatori francesi e italiani; metodologico adattando gli “ingranaggi” del modello concettuale di Mick e Fournier (1998) al contesto specifico di ricerca; e poi pratici allo scopo di distinguere degli elementi frenanti la diffusione dell’offerta sostenibile e altri che possano favorire lo sviluppo di un consumo sostenibile in ciascun Paese, come attraverso un’offerta più mirata agli aspetti ambientali in Francia ("filière nord/nord" di agricoltori francesi equo-solidali, biologici e locali) e delle produzioni più legate agli aspetti etici in Italia (ex. prodotti di economie solidali).
This study aims to explore existing paradoxes in the offer of food sustainable products and consequently consumers’ behaviours (coping strategies) (Lazarus and Folkman, 1984) at the time of this perception. For this purpose, the theoretical model of Mick and Fournier (1998), built initially for studying the paradoxes of modern technologies, were adapted to sustainable food consumption. At methodological level, a qualitative survey was conducted among 84 “ordinary” consumers in France and Italy. Later other 18 subjects, usually involved into sustainable purchases (participants of AMAP, GAS), were interviewed. The semi-structured interviews shed light on some differences between “ordinary” consumers of the two countries when they adopted coping strategies to go beyond perceived paradoxes. Thus we proposed three ordinary consumers’ profiles. On the contrary engaged individuals are like a more homogeny group going over national boundaries. They agree with paradoxes and sustainable practices. In addition, the research pointed out some divergent aspects connected with specific context, for instance market of sustainable food products, communication over this offer and social cultural characteristics. Finally, this work had three objectives: theoretical to verify the paradoxes listed and evocated consumers’ strategies by French and Italian consumers; methodological regarding the adaptation of the conceptual model “gears” of Mick et Fournier (1998) to the context of sustainable consumption; and then practical ones such as identification of barriers for developing sustainable consumption and specific possible ways of growth: more attention to environmental aspects in France (“filière nord/nord” of organic, fairly, local French peasants) and ethics products in Italy (products issued from social economies).
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MORUZZI, ROMINA. "I consumatori di fronte ai paradossi dell’offerta di prodotti alimentari sostenibili. Uno studio comparativo tra Francia e Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1729.

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Abstract:
Questo studio si propone di esplorare i paradossi esistenti nell’offerta di prodotti alimentari sostenibili e, di conseguenza, i comportamenti (strategie di coping) (Lazarus e Folkman, 1984) adottati dai consumatori al momento di tale percezione. A questo scopo abbiamo adattato il modello concettuale di Mick e Fournier (1998), sviluppato inizialmente per i paradossi delle tecnologie moderne, al contesto dell’Alimentazione sostenibile. A livello metodologico, è stata realizzata un’inchiesta qualitativa presso 84 individui “ordinari” (non militanti) in Francia e Italia. In più, sono stati interrogati 18 soggetti (individui militanti) che fanno abitualmente i loro acquisti presso la rete dell’AMAP, in Francia, e dei GAS in Italia. Le interviste semi-strutturate hanno permesso di mettere in luce delle differenze tra i consumatori “ordinari” dei due Paesi da un punto di vista delle strategie di coping evocate per superare i paradossi percepiti. Così abbiamo proposto tre profili di consumatori “ordinari”. Al contrario gli individui militanti si avverano come un gruppo più omogeneo tra i due contesti d’indagine, sia a livello di percezione di paradossi sia nell’adozione di pratiche sostenibili. La ricerca ha, altresì, evidenziato delle caratteristiche più specifiche alle due nazioni, per esempio a livello della struttura di mercato, della comunicazione sui prodotti sostenibili, nonché nell’ottica delle caratteristiche socioculturali. Pertanto questo studio ha avuto tre obiettivi: teorico al fine di verificare i paradossi elencati e le strategie di coping adottate dai consumatori francesi e italiani; metodologico adattando gli “ingranaggi” del modello concettuale di Mick e Fournier (1998) al contesto specifico di ricerca; e poi pratici allo scopo di distinguere degli elementi frenanti la diffusione dell’offerta sostenibile e altri che possano favorire lo sviluppo di un consumo sostenibile in ciascun Paese, come attraverso un’offerta più mirata agli aspetti ambientali in Francia ("filière nord/nord" di agricoltori francesi equo-solidali, biologici e locali) e delle produzioni più legate agli aspetti etici in Italia (ex. prodotti di economie solidali).
This study aims to explore existing paradoxes in the offer of food sustainable products and consequently consumers’ behaviours (coping strategies) (Lazarus and Folkman, 1984) at the time of this perception. For this purpose, the theoretical model of Mick and Fournier (1998), built initially for studying the paradoxes of modern technologies, were adapted to sustainable food consumption. At methodological level, a qualitative survey was conducted among 84 “ordinary” consumers in France and Italy. Later other 18 subjects, usually involved into sustainable purchases (participants of AMAP, GAS), were interviewed. The semi-structured interviews shed light on some differences between “ordinary” consumers of the two countries when they adopted coping strategies to go beyond perceived paradoxes. Thus we proposed three ordinary consumers’ profiles. On the contrary engaged individuals are like a more homogeny group going over national boundaries. They agree with paradoxes and sustainable practices. In addition, the research pointed out some divergent aspects connected with specific context, for instance market of sustainable food products, communication over this offer and social cultural characteristics. Finally, this work had three objectives: theoretical to verify the paradoxes listed and evocated consumers’ strategies by French and Italian consumers; methodological regarding the adaptation of the conceptual model “gears” of Mick et Fournier (1998) to the context of sustainable consumption; and then practical ones such as identification of barriers for developing sustainable consumption and specific possible ways of growth: more attention to environmental aspects in France (“filière nord/nord” of organic, fairly, local French peasants) and ethics products in Italy (products issued from social economies).
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Cevoli, Gianmarco. "Consumo di carne e di prodotti alternativi: analisi dei fattori di influenza sulla scelta d'acquisto del consumatore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La scelta d'acquisto di carne degli italiani è cambiata negli ultimi anni, il consumo pro capite è infatti sceso a 76 kg nel 2018, nonostante l'aumento del numero di animali macellati. Questo progetto di tesi ha lo scopo di analizzare le risposte dei consumatori ad un questionario riguardante l'influenza sull'acquisto operata da alcuni aspetti della carne e di prodotti che possano sostituirla. Prima di presentare i risultati di questa analisi, nell'elaborato vengono descritte le filiere e le caratteristiche della carne e di tre prodotti innovativi che potrebbero fungere da suoi sostituti all'interno della dieta: gli alimenti Plant-based da fonti 100% vegetali, gli alimenti prodotti con farine risultanti dalla lavorazione di insetti edibili e gli alimenti ottenuti da colture cellulari fatte sviluppare in laboratorio a partire da cellule prelevate da tessuti di animali allevati. Segue poi un commento sui cambiamenti socio-demografici e l'evoluzione delle abitudini alimentari che stanno avvenendo in Italia negli ultimi anni, con anche la presentazione delle nuove diete vegetariane e semivegetariane che si stanno diffondendo. Infine l'analisi dei risultati del questionario mostra come l'interessamento verso nuovi temi, quali l'impatto ambientale e il benessere animale, possano portare, o abbiano già portato, ad un cambiamento delle abitudini alimentari dei consumatori, i quali potrebbero preferire prodotti che possano garantire la soddisfazione di questi requisiti. In particolare le nuove generazioni si dimostrano più recettive verso questo cambiamento, rispetto alle fasce d'età più avanzate. La carne però ricopre ancora un ruolo importante nella dieta ed è preferita agli altri prodotti, soprattutto per le caratteristiche organolettiche. Nel momento in cui questi prodotti però arriveranno ad imitarne ed emularne sapore, consistenza e flavour, si assisterà probabilmente ad un cambiamento delle preferenze, a favore di quegli alimenti innovativi più sostenibili.
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Poletto, Anna <1997&gt. "I consumi alimentari in tempo di pandemia: analisi del comportamento del consumatore attraverso il modello del Multinomial Logit." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20205.

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Abstract:
Le restrizioni imposte dalla pandemia causata dal SARS-Cov-2 hanno cambiato profondamente le modalità di accesso e di consumo di beni essenziali, quali i generi alimentari, ovvero le modalità di relazione con i venditori. In particolare, la necessità di restare a casa e di ridurre i contatti con altre persone hanno portato l’economia italiana a registrare un aumento sostanziale degli acquisti online, anche per quanto riguarda il comparto del Food & Beverage. L’elaborato avrà dunque come principale obiettivo quello di analizzare come il diffondersi del Covid-19 abbia modificato l'atteggiamento e le abitudini di consumo alimentare degli italiani, costringendo le stesse imprese attive nel settore ad adattare la propria offerta di prodotti e servizi alle nuove esigenze della clientela. In tale prospettiva, si è deciso di realizzare un questionario da diffondere successivamente online nelle principali piattaforme social. Dai dati raccolti è stato possibile identificare i fattori significativamente correlati all’aumento o alla diminuzione delle frequenze di acquisto e consumo. Tali fattori includono principalmente le restrizioni disposte a livello nazionale per contrastare la diffusione del virus, i cambiamenti negli stili di vita e il rischio percepito dai consumatori nei confronti del nuovo fenomeno, nonché l’eventuale riduzione del reddito pro-capite.
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Amadei, Solidea. "Listeria monocytogenes nei formaggi: elementi di valutazione del rischio per i consumatori vulnerabili." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20990/.

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Abstract:
I formaggi sono alimenti comuni consumati da tutte le popolazioni e da tutte le fasce d’età. Per le loro caratteristiche intrinseche vengono considerati dal regolamento 2073/2005 come prodotti che costituiscono un substrato favorevole per lo sviluppo microbico. Essendo alimenti Ready to Eat (RTE) non subiscono ulteriori trattamenti prima del consumo per cui eventuali patogeni hanno modo di sopravvivere e moltiplicarsi. Uno di essi è Listeria monocytogenes che è stato causa negli anni di vari focolai tossinfettivi e ad oggi i casi di infezione sono in aumento in Europa e nel mondo. La listeriosi colpisce principalmente le categorie di popolazione più vulnerabili che comprendono anziani, donne in gravidanza e persone immunocompromesse e si manifesta con sintomi da lievi simil-influenzali a gravi come setticemia, meningite, aborto e morte. In questo elaborato vengono approfonditi i principali fattori di rischio che aumentano la probabilità di insorgenza della listeriosi nelle suddette categorie di popolazione. Tra questi elementi utili ai fini della valutazione del rischio è compresa la scorretta gestione dell’alimento in termini di manipolazione e tempo e temperatura di conservazione, la virulenza del ceppo patogeno incontrato e l’efficacia del sistema di sorveglianza attivo sul territorio. Infine vengono ipotizzate alcune strategie per ridurre l’incidenza della listeriosi originata dal consumo di alimenti soprattutto per le persone più esposte al rischio.
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Volpato, Martina <1991&gt. "I prodotti alimentari certificati: la ricerca della qualità. Un'analisi empirica sulle scelte di acquisto dei consumatori veneti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13214.

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Abstract:
Il fine di questa tesi è quello di comprendere, tramite l’ausilio di un questionario, il comportamento di acquisto dei consumatori veneti in relazione ai prodotti alimentari certificati. In particolare si fa riferimento a quei prodotti agro-alimentari nazionali caratterizzati dall’assegnazione di una certificazione, nello specifico IGP, DOP, IGT, DOC, DOCG, Biologico. Per conseguire tale scopo la tesi è stata suddivisa in due macro sezioni, in principio sarà introdotto in questionario; i risultati dello stesso verranno illustrati per mezzo dell’analisi univariata e bivariata. Successivamente si procederà provando a suddividere il campione di consumatori in dei gruppi sulla base di alcune variabili appositamente selezionate, utilizzando la Cluster Analysis. Infine, nell’ultima sezione dell’elaborato verranno introdotte le certificazioni e la letteratura riguardante il comportamento del consumatore in relazione all’acquisto di prodotti agro-alimentari.
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Allori, Sara. "Olio di semi di canapa: indagine esplorativa in merito alle leve di gradimento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Lo scopo del presente elaborato era quello di indagare le motivazioni di consumo ed il gradimento dell’olio di semi di canapa da parte di soggetti italiani. È stato scelto di eseguire l’indagine mediante focus group, metodo rapido per investigare aspettative e gradimento di un prodotto da parte dei consumatori. Sono state condotte tre sessioni in modalità online. Dall’indagine esplorativa è emerso che l’olio di semi di canapa è sempre più diffuso sul mercato e conosciuto. Uno spunto interessante riguarda le modalità di consumo. Infatti in alcuni casi viene consumato occasionalmente come condimento a crudo al posto dell’olio extravergine di oliva, in quanto l’aroma viene ritenuto gradevole. In altri non viene né verrebbe impiegato come condimento, perché l’aroma viene definito troppo forte, ma si preferisce utilizzarlo come integratore alimentare, date le proprietà salutistiche, in particolare legate al profilo lipidico ematico (abbassamento del colesterolo). Molti degli attributi emersi dall’Analisi Quantitativa Descrittiva (QDA®), svolta da un panel di assaggiatori esperti, come il dolce, la nocciola tostata, l’erba e i semi di zucca (attributi positivi) e il rancido e la verdura cotta (negativi) coincidevano con quelli del focus group. Al termine dell’indagine esplorativa è emerso che, per un prodotto piuttosto nuovo e peculiare di questo tipo, i consumatori e le consumatrici sono molto interessati ed attenti alle informazioni riportate in etichetta, in particolare riferite al metodo di estrazione e al colore, parametro quest’ultimo che di norma non viene o non può essere riportato. Appare quindi urgente, soprattutto in relazione ad una ulteriore possibile crescita del mercato dell’olio di canapa, definire requisiti e parametri di qualità peculiari ed un assetto normativo che differenzi il prodotto estratto meccanicamente da quello raffinato, così come accade per gli oli di oliva, che possiedono parametri di qualità diversi se vergini o raffinati.
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Gambi, Lucia. "Effetto delle informazioni relative alla tipicita sull?accettabilita dei consumatori: il caso del salame di Mora Romagnola." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12838/.

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Abstract:
Questo elaborato ha come obiettivo quello di presentare come i consumatori percepiscono il salame di Mora Romagnola quando posto a confronto con salami di tipo industriale. Esso espone quindi l’effetto dell’informazione relativa alla tipicità sul gradimento, sulla percezione della qualità del prodotto e sulle attese. Durante il lavoro di tesi stata valutata l’accettabilità di un gruppo di 59 consumatori nei confronti di 6 tipi di salami (2 di Mora Romagnola e 4 di tipo industriale), mediante un test affettivo realizzato in modalità cieco/informato valutando anche il gradimento atteso (senza assaggio). È emerso un interesse dei soggetti intervistati verso i prodotti tipici, che hanno espresso un’aspettativa piuttosto elevata per il salame di Mora Romagnola. Tuttavia, dopo l’assaggio (in cieco), si è assistito per quasi tutti i prodotti ad una disconferma (negativa), con valori significativamente più bassi rispetto alle attese. In fase “informata” si è verificato invece il fenomeno del contrasto ossia il gradimento si allontanava da quello atteso; per uno dei due salami di Mora Romagnola tale fenomeno era abbastanza contenuto e si verificava con un aumento del gradimento passando dal test cieco a quello informato La valutazione delle caratteristiche sensoriali ha confermato le differenze riscontrate tra i due prodotti tradizionali: uno è stato poco gradito in relazione alla sua scarsa identità sensoriale. Il ruolo svolto dall’informazione è risultato dunque fondamentale: essa può avere un’influenza positiva per quei prodotti che corrispondono o superano le aspettative; non assume alcun ruolo nel caso di un prodotto sconosciuto al consumatore; infine, può essere in grado di penalizzare il giudizio su un prodotto, se questo non corrisponde alle attese del consumatore. Pertanto la difformità tra prestazione reale ed attesa rappresenta un elemento di rischio per il successo dei prodotti sul mercato, che le aziende produttrici dovrebbero tenere in considerazione.
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PATELLI, Niccolò. "Tracciabilità digitale basata sulla blockchain della filiera agroalimentare: percezione dei consumatori e analisi di un caso studio." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1276568.

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Abstract:
Food safety e food security sono aspetti cruciali in un mercato globale in costante crescita e cambiamento. Il primo fa riferimento alla prevenzione di malattie di origine alimentare, il secondo indica la sicurezza per un consumatore di comprare un prodotto specifico e non uno contraffatto. Una tracciabilità migliorata, basata su sistemi blockchain, può aiutare a prevenire i problemi riguardanti la sicurezza alimentare. La blockchain è un database distribuito, cioè un sistema in cui ogni partecipante possiede una copia dello stesso database posseduta dagli altri dove ogni modifica in una copia viene automaticamente apportata alle altre. Garantisce decentralizzazione, trasparenza, immutabilità e tracciabilità. Come si evince dai numerosi progetti sviluppati e applicati, è un sistema perfetto per la tracciabilità della filiera alimentare. Una migliore tracciabilità può essere utile anche a livello di mercato. Ad esempio, l’italian sounding è la pratica di utilizzare parole, colori (come la bandiera italiana) e nomi italiani, a prescindere dal paese di origine e del metodo di produzione, a scopo promozionale. Colpisce molti settori, ma quello più danneggiato è quello agroalimentare. Questa ricerca è mirata allo studio delle applicazioni della blockchain alla tracciabilità della filiera agrifood, al suo impatto e alla sua percezione. L’uso di questi sistemi ha molti vantaggi, ma ha anche svantaggi: i produttori devono accettare di mostrare più trasparenza, il costo dei prodotti tracciati potrebbe aumentare (per via dei considerevoli costi di progettazione e manutenzione di questi sistemi) e la profilazione dei consumatori è un tema che va approfondito. Per valutare l’interesse dei consumatori italiani verso l’utilizzo della tracciabilità digitale per il cibo, è stato svolto un sondaggio su 500 utenti. Le domande poste riguardano il loro interesse e la loro conoscenza verso la tracciabilità, la blockchain, preferenze di acquisto, suggerimenti su quali categorie di prodotti (carne, pesce, ecc.) necessitano una migliore tracciabilità. Infine, è stato valutato quale sia l’aumento di costo accettabile per prodotti dotati di tracciabilità digitale. I risultati mostrano che in media gli intervistati sono interessati alla tracciabilità del cibo, conoscono o hanno sentito nominare la blockchain, desiderano conoscere principalmente l’origine di carne, pesce e latticini, preferirebbero comprare un prodotto provvisto di tracciabilità digitale rispetto a un concorrente sprovvisto e l’aumento di costo accettabile per un prodotto tracciato con la blockchain è tra 10% e 15%. Per completare la ricerca, è stato sviluppato un progetto in collaborazione con la startup innovativa Franceschi srl, che comprende Saporare e S|Trace. Saporare è un e-commerce di cibo e bevande della tradizionale italiana (aceto balsamico, miele, olio di oliva, vino), provenienti da piccoli e medi produttori, dove ogni prodotto ha una dichiarazione di origine. I prodotti venduti saranno tracciati con S|Trace, una piattaforma proprietaria di tracciabilità digitale basata sulla blockchain, provvista di una web-app per il caricamento dati, disegnata per essere facilmente fruibile. Saporare si pone come parte terza nella filiera, certificando l’origine e la sicurezza dei prodotti, senza sostituirsi a disciplinari di produzione o enti di controllo: è il caso studio perfetto per studiare l’applicazione della blockchain alla filiera agroalimentare. Infine, considerando sia i costi che la complessità della blockchain, è stato sviluppato un diagramma di flusso per facilitare la scelta della giusta tecnologia da utilizzare. In particolare, questo diagramma può aiutare a definire quale tipo di blockchain è migliore per ciascuna filiera e quando la blockchain può avere maggiore efficacia.
Food safety and food security are crucial aspects in the growing and constantly changing food market. The first definition refers to hygiene and foodborne diseases prevention, the second refers to the security for a consumer to by a specific product and not a counterfeit. An improved traceability, based on blockchain systems, may help to prevent food safety and food security issues. Blockchain belongs to the distributed ledgers, a type of database in which each participant owns a copy of the same data and every change in a copy is automatically reflected on the other copies. It is designed to guarantee decentralization, transparency, immutability and traceability. As shown by a relevant number of projects that has been developed and applied, it suits to the food supply chain traceability. An improved traceability based on blockchain can also be useful at the market level. For instance, Italian sounding is the practice to use Italian words, colours (such as the Italian flag colours) and names to give an Italian appearance to a product, irrespective of its country of origin and its production method, to promote it. It affects different sectors, but the food sector is the most damaged. The present research is focused on the application of the blockchain to the traceability of the food supply chain, its impacts and its perception. Indeed, the application of these systems may have several advantages, but also negative impacts: the producers must accept to show transparency to the consumers, it may lead to a price increase (as the design and maintenance of a digital traceability systems have a considerable cost) and consumer profiling is an aspect that must be properly discussed. To assess if the Italian consumers may be interested in the use of blockchain traceability for food, a survey has been performed on 500 users. The asked questions concern their interest and knowledge towards traceability, blockchain technology, shopping preferences, the suggestion of food categories (e.g. meat, fish and others) currently requiring an improved traceability. Lastly, the willingness to spend more to buy food provided with digital traceability was evaluated. The results revealed that respondents are generally interested in food traceability, they usually know what blockchain and digital traceability are, they buy food mainly at supermarkets, they are interested in knowing the origin of the food mainly for meat, fish and dairy, they would rather buy a product provided with digital traceability system instead of an unprovided competitor and they consider acceptable a 10-15% cost increase for a digitally traced product. To complete the research, a concrete project/case study has been completely developed in collaboration with the innovative startup Franceschi srl, composed by Saporare and S|Trace. Saporare is an online shop of traditional Italian food and beverages (e.g. balsamic vinegar, honey, olive oil, wine) of small and medium sized producers and each product has a declaration of origin. The products will be traced with S|Trace, a blockchain-based traceability system provided with a web app for data upload, designed to ease the operation for the producers. Saporare acts as the third part in the supply chain, certifying the origin and the security of the products, but without substituting production disciplinaries or food control agencies: this makes the perfect use-case to study the application of the blockchain to the food supply chain. Lastly, considering both costs and complexity of the blockchain, a pipeline facilitating the choice of the right technology has been developed. In particular, the developed pipeline may help to define which type of blockchain could be useful for each food supply chain and when a blockchain could be really effective.
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Martorella, Martina. "Contributo del commercio equo e solidale alla sostenibilità economica sociale ed ambientale del commercio internazionale di cacao." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Si vanno ad analizzare i principi, la struttura e le certificazioni relative al Fair Trade per chiarire l'efficacia del marchio in generale e per evidenziare l'incisività che tale marchio ha sul prodotto cacao. Si esplicherà come le prime strutture organizzative create da Fair Trade, abbiano definito le linee guida all’approccio alle problematiche riscontrate nei sistemi di produzione alimentare. Si analizza come attraverso l’evoluzione delle organizzazioni che lo compongono, e dei canali di controllo e di informazione, ci sia stata la crescita del Fair Trade e del commercio equo negli anni. Inoltre si andrà a considerare la credibilità e l’efficacia nel sistema economico- sociale, garantita dai sistemi di certificazione e dalla riconoscibilità della certificazione fairtrade sui prodotti.Si analizza il sistema di certificazione con relativo impatto sugli agricoltori e sulle cooperative di produttori di cacao anche a livello ambientale. Si considera la crescente domanda del prodotto certificato da parte dei consumatori e la conseguente relazione sviluppata da Fair Trade e larga distribuzione.Si vanno ad analizzare i trend di mercato per considerare nuove realtà createsi in parallelo allo sviluppo sostenibile del cacao da parte di Fair Trade che danno modo di affrontare i punti critici del commercio equo. Si esaminano i limiti riscontrati dello sviluppo di Fair Trade nel mercato del cacao. Vi sono considerazioni sulle future tendenze di mercato e di certificazione della larga distribuzione. Queste analisi servono ad osservare se l’obiettivo di apporto alla sostenibilità, da parte di Fair Trade al commercio di cacao, sia stata effettiva.
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Saggiomo, Francesca. "Contaminanti organoclorurati in alimenti di origine animale quali indicatori di contaminazione ambientale e del rischio tossicologico per il consumatore." Tesi di dottorato, 2017. http://www.fedoa.unina.it/11734/1/saggiomo_francesca_29.pdf.

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Abstract:
I composti organoclorurati (OC) sono dei regolatori endocrini, cioè composti che compromettono il normale funzionamento del sistema endocrino. Nell’ambito degli OC, i bifenilipoliclorurati e i pesticidi organoclorurati sono considerati responsabili di diversi effetti tossici evidenziati sia negli esseri umani che nelle specie animali domestiche e selvatiche, come teratogenicità, cancro, disturbi riproduttivi e immunotossicità. Diversi autori hanno riportato che più del 90% dell'esposizione umana agli OC avviene principalmente attraverso il consumo di alimenti di origine animale, in particolare, il latte (e prodotti lattiero-caseari) e i prodotti della pesca. Questi alimenti possono essere considerati indicatori di inquinamento ambientale da OC e devono essere monitorati per una attenta valutazione del rischio tossicologico per il consumatore. In una prima parte, il presente studio ha avuto l’obiettivo di valutare se l’abbandono incontrollato di rifiuti di origine urbana e industriale potesse essere responsabile della contaminazione degli alimenti da PCB. A tal fine, sono state confrontate le concentrazioni di PCB nel latte di capra raccolto in tre diverse aree della regione Campania. Una delle tre, Caserta, con il suo territorio circostante posto nel centro-nord della regione, da tempo subisce gli effetti negativi correlati alle attività illecite della cosiddetta “Ecomafia”. Le altre due aree considerate, che fanno parte di due province diverse nel sud-est della Campania, dove le suddette attività sono praticamente assenti, hanno costituito il gruppo di controllo. Sono state rilevate concentrazioni molto elevate di PCB nel latte di Caserta (la somma dei sei PCB indicatori insieme al PCB 118 era pari a 209,10 ng/g su peso lipidico) in contrasto con la quasi totale assenza di tali inquinanti nelle unità campionarie del gruppo di controllo. Dallo studio emerge la relazione tra siti contaminati per smaltimento illegale di rifiuti e contaminazione da PCB. Il problema che ne scaturisce deve essere considerato prioritario sia per l'ambiente che per la salute. Allo stesso tempo, sono stati anche evidenziati valori più elevati di contenuto lipidico nel latte del gruppo di controllo e quindi una correlazione negativa tra le concentrazioni di PCB e il contenuto lipidico nel campione di Caserta. Nella seconda parte di questa tesi di dottorato, è stato analizzato un campione di trote Mediterranee (Salmo trutta) raccolto nel Parco Nazionale della Sila (Calabria). Il contenuto di PCB e pesticidi organoclorurati nel muscolo di trota e nel latte di capra sono stati determinati avvalendosi di un gas-cromatografo munito di rivelatore a cattura di elettroni (Ni63). La presenza di livelli residuali di PCB (la somma dei sei congeneri indicatori), è stata evidenziata in tutte le unità campionarie (in media 201.9 ng/g sul peso lipidico) e la presenza di p'p, DDE, il principale metabolita del DDT, è stata osservata nel 100% del campione (con una concentrazione media di 97.57 ng/g sul peso lipidico). L’analisi di correlazione tra i livelli di concentrazione degli OC e la presenza di parassiti intestinali non ha evidenziato alcuna associazione tra le due variabili. Circa la valutazione del rischio tossicologico, le concentrazioni di PCB rilevate nel latte di capra raccolto a Caserta erano al di sopra del limite massimo fissato dalla UE, lasciando intravedere un rischio non trascurabile per la salute dei consumatori. Al contrario, i livelli di OC misurati nelle trote dalla Calabria, erano sempre al di sotto dei limiti stabiliti. In conclusione, lo studio conferma l'utilità di impiegare il latte di capra e il muscolo di trota per valutare lo stato di inquinamento ambientale da contaminanti organici persistenti, e il derivante rischio per il consumatore.
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CORTI, IVAN. "Ruolo dei mercati ittici quali osservatori epidemiologici per il monitoraggio di malattie zoonosiche, infettive, parassitarie, neoplastiche e tecnopatie a tutela del consumatore, della qualità dei prodotti, della salute animale e dell’ambiente." Doctoral thesis, 2022. https://hdl.handle.net/11570/3245333.

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Abstract:
The study was conducted over the three-year period 2019-2022 and aimed to demonstrate the role of fish markets as an epidemiological observatory through the highlighting of zoonotic, diffusive infectious, parasitic, neoplastic, and technopathic diseases with particular regard to freshwater species   from a One Health perspective. This was done through necropsy evaluations, on a random basis, with the aim of enucleating the possible usefulness of the results of "raw material" controls by FBOs, as well as, potentially, creating feedback between the Competent Authority of Official Control and FBOs of the entire fish chain, not unlike what is currently provided in the meat sector. Sampling took place at the Milan Fish Market, a reference market in Italy and the European Union. A total of 930 individuals belonging to 18 freshwater species including anadromous and catadromous species, on sale at the market and present at the time of the inspection, were sampled. In addition, following the finding of a nematode in the heart of a swordfish an additional 364 individuals from FAO 27.IX and FAO 34 were sampled. From what emerged from this study it was possible to highlight many elements, including: the prevalence of "visible" parasites (as indicated in Reg. (EC) 2074/2005) in freshwater and anadromous fish present in the Milan fish market (4.7%), even by single species, during the period considered; the finding of Triaenophorus nodulosus, a cestode that we are not yet aware of in the Lake Bolsena reservoir in pike (Esox lucius); the intracardiac localization of the parasite Hysterothylacium incurvum in swordfish (Xiphias gladius) fished in the Central and Eastern Atlantic Ocean in Portuguese waters, not yet described with this particular localization; the prevalence of Eustrongylides for perch species in Lake Garda and Big-scale sand smelt in Lake Trasimeno, as well as the finding of pathophysiological alterations and their prevalence and origins. All that was found provided valuable elements to be able to consider the epidemiological role of fish markets as "strategic."   Pathophysiological alterations of different nature and technopathologies were identified. Depending on the type of finding, collateral examinations such as parasitological, histological, microbiological, and molecular examinations were conducted. The results of this investigation suggest that a thorough autopsy examination, possibly strengthened by simple analytical appeals, conducted on a sample basis, may be repayable for the greater protection of public health, environmental health, and aquatic organisms themselves, in full One Health perspective.
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BASILI, Silvia. "Gli attuali scenari del commercio internazionale dei prodotti agroalimentari, tra vecchie e nuove questioni di sicurezza alimentare: una riflessone comparatistica ta UE, USA e CINA." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251081.

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Abstract:
Il commercio dei prodotti agroalimentari ha assunto oggi una dimensione globale, che pone una serie di questioni su cui è necessario riflettere. Una di queste riguarda la sicurezza alimentare intesa nell'accezione di food safety, ossia come il diritto di ogni individuo a consumare cibo sano e sicuro. La sicurezza alimentare implica l'assenza di elementi estranei che sono riconducibili ai residui dei trattamenti antiparassitari, veterinari, contaminanti ambientali o ancora l'assenza di adulterazioni nel processo di produzione, che possono comportare un rischio per la salute dei consumatori. La tesi analizza le principali dinamiche internazionali relative all'attuale commercio dei prodotti agroalimentari, focalizzando l'attenzione sulla questione della sicurezza alimentare, che da un lato deve garantire senza compromessi la tutela di tutti i consumatori, e dall'altro però, le misure adottate non devono costituire inutili ostacoli commerciali per le imprese alimentari esportatrici. L'analisi inizia dagli accordi nati nell'ambito della WTO, con la firma del Trattato di Marrakech nel 1994, con lo scopo di favorire gli scambi commerciali internazionali attraverso una maggiore armonizzazione delle differenti normative di riferimento. Per quanto riguarda specificamente la sicurezza alimentare si fa riferimento all'Accordo SPS sulle misure sanitarie e fitosanitarie e al Codex Alimentarius, che hanno lo scopo di creare un sistema di norme internazionali valido all'interno dei paesi membri della WTO per tutelare la salute dei consumatori e garantire pratiche eque nel commercio degli alimenti. Dal contesto multilaterale della WTO si procede ad analizzare il ruolo degli accordi bilaterali o regionali, nati in seguito alla crisi del multilateralismo, iniziata con il round di Doha nel 2001e dovuta principalmente all'eterogeneità delle posizioni dei Paesi membri. In particolare nell'ambito degli accordi bilaterali si fa riferimento al partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) recentemente negoziato tra UE e USA, e fermo per ora a tale fase. Si tratta di un accordo di libero scambio volto ad abbattere molte barriere commerciali esistenti tra le due sponde dell'Atlantico, con particolare riferimento a quelle non tariffarie consistenti in divergenze normative che ostacolano le esportazioni, tra cui vanno sicuramente ricomprese le misure sanitarie e fitosanitarie, che si sono rivelate le questioni maggiormente dibattute nel corso delle trattative del TTIP, offrendo lo spunto per analizzare in chiave comparatistica le due diverse tradizioni giuridiche di food safety, delineate attraverso la tematica degli OGM, dove emerge la distanza dell'approccio giuridico tra le due potenze transatlantiche. L'uso delle moderne tecniche di ingegneria genetica in campo alimentare è stato uno dei temi particolarmente discussi nell'ambito delle negoziazioni; gli OGM erano già stati oggetto di una controversia tra Europa e USA nell'ambito della WTO. In ogni caso il TTIP, nonostante il suo fallimento, segna comunque la volontà delle due potenze di trovare una base normativa comune. L'ultima parte della tesi riguarda invece l'evoluzione della sicurezza alimentare in Cina, che grazie alla rapida crescita economica degli ultimi anni, si attesta ad essere una delle potenze protagoniste degli scambi commerciali mondiali, completando in tal modo il quadro internazionale di riferimento. L'introduzione nel 2009 della prima legge sulla sicurezza alimentare, poi modifica nel 2015, rappresenta un primo avvicinamento ai sistemi normativi occidentali. L'analisi delle diverse normative di food safety nel contesto europeo, statunitense e cinese mostra come la globalizzazione economica abbia determinato anche una globalizzazione giuridica o meglio un progressivo allineamento dei diversi sistemi normativi. La necessità di facilitare gli scambi commerciali per competere a livello mondiale ha favorito l'avvicinamento dei vari ordinamenti giuridici. Pertanto si assiste a una sorta di "contaminazione legislativa" estranea alla politica commerciale comune della WTO, ferma da tempo ad una fase di completa stagnazione. In particolare per quanto riguarda il settore alimentare si auspica che il progressivo avvicinamento dei sistemi normativi sul tema della sicurezza alimentare possa favorire la nascita di una food law unitaria a livello globale, che sappia rispondere alle esigenze economiche - commerciali della libera circolazione dei prodotti, e contemporaneamente garantire la tutela di tutti i consumatori, assicurando un elevato livello di qualità e sicurezza.
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