Academic literature on the topic 'Conservazione preventiva'

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Journal articles on the topic "Conservazione preventiva"

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Cauzzi, Chiara. "Sul Fondo Dionisotti: criteri di catalogazione, interventi di conservazione e linee di ricerca future." Versants. Revista suiza de literaturas románicas 2, no. 66 (November 8, 2019). http://dx.doi.org/10.22015/v.rslr/66.2.3.

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Abstract:
L’articolo descrive la composizione del Fondo Dionisotti della Biblioteca universitaria Lugano e le attività di gestione dei libri antichi, dedicando uno specifico approfondimento agli interventi di conservazione preventivi e ai criteri di catalogazione adottati. La varietà dei temi contenuti nel fondo consente una serie di riflessioni sugli interessi di studio di Dionisotti e, di conseguenza, sulle possibili linee di ricerca future, volte a ricostruire la sua figura di studioso e il suo operato nella prospettiva dei volumi che compongono il fondo. Il confronto tra l’editio princeps delle Prose della volgar lingua di Bembo e l’edizione moderna delle Prose, curata da Dionisotti nel 1931, si pone come caso di studio, che può testimoniare in maniera esemplare il modus operandi dello studioso. Keywords: Carlo Dionisotti, Fondo Dionisotti, Biblioteca universitaria Lugano (BUL), Pietro Bembo, catalogazione.
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Dissertations / Theses on the topic "Conservazione preventiva"

1

Valentini, Denis. "Il sito archeologico di Santa Croce a Ravenna: HBIM per la conservazione preventiva e programmata." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
La seguente tesi ha come oggetto l’area archeologica di Santa Croce a Ravenna (Emilia-Romagna), che si colloca all’interno della buffer zone dell’area monumentale della Basilica di San Vitale e del Mausoleo di Galla Placidia, sito UNESCO (dal 1996). L’area in oggetto risulta un palinsesto stratificato di manufatti, emersi dapprima in una campagna di scavo del XVIII secolo iniziati da Filippo Lanciani e successivamente approfondite in una campagna di scavo degli anni ’90 da Sauro Gelichi e Paola Novara. L’attuale configurazione è il risultato delle numerose trasformazioni che il luogo ha subito nel tempo non solo stratigrafiche ma anche a causa del fenomeno della subsidenza. Di recente l’area è stata oggetto di successivi allagamenti dovuti al malfunzionamento del sistema drenante, risolti di volta in volta grazie ai volontari della Mistral Protezione Civile e alla gestione e direzione della SABAP_RA. L’obbiettivo di questa tesi è fornire delle indicazioni per la conservazione e manutenzione preventiva e programmata dell’area. Il testo si compone di una fase analitica e di una fase di ricerca d’archivio e bibliografica, le quali si intrecciano con la lettura geometrica, della consistenza materica dell’oggetto e del suo stato di conservazione, analisi finalizzate alla redazione di un piano di manutenzione e conservazione dell’intero complesso. Al fine di sistematizzare le informazioni e renderle più fruibili per i gestori dell’area, si è fatto uso del sistema HBIM, ovvero una modellazione digitale tridimensionale arricchita con dati e informazioni non strettamente geometriche ma anche analitiche e di conoscenza del manufatto, quali notizie storiche, documenti d’archivio, analisi della consistenza e dell’attuale stato di conservazione. La tesi si conclude con alcune indicazioni e proposte progettuali per la valorizzazione dell’intera area.
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Bonora, Anna <1992&gt. "Lo studio del microclima indoor per la conservazione preventiva del Patrimonio storico artistico e culturale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9799/1/Bonora_Tesi%20di%20Dottorato%202021_Ciclo%20XXXIII_UNIBO.pdf.

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Abstract:
La conservazione preventiva degli edifici storici e dei beni custoditi al loro interno rappresenta una sfida ad oggi condivisa a livello internazionale. Tale conservazione dipende da numerose variabili, tra le quali il microclima indoor gioca un ruolo decisivo. Il fine di questa tesi è verificare come lo studio del microclima indoor, supportato dalla simulazione virtuale e dalla conoscenza storica delle evoluzioni dell’edificio stesso (legate a modifiche impiantistiche; architettoniche; d’uso; ecc., nel corso degli anni), costituiscano una base conoscitiva fondamentale, da cui architetti e restauratori possono partire per definire strategie specifiche, volte alla conservazione preventiva del Patrimonio. Per fare questo, l’autore presenta le indagini svolte per tre casi-studio: la Sala 33 della Reggia di Venaria Reale, in provincia di Torino, Italia; la Biblioteca Generale Storica dell’Università di Salamanca, in Spagna; il Portico della Gloria, nartece della Cattedrale di Santiago de Compostela, in Spagna. La metodologia definita e adottata per l’analisi e l’interpretazione dei dati di ciascun caso-studio ha previsto la comprensione e la messa in relazione tra: scelte costruttive; vicende evolutive delle singole architetture; fattori che ne determinano il microclima, letti (o ipotizzati) nelle relative modifiche diacroniche; degrado delle architetture e dei beni che sono custoditi in esse. Infine, uno degli esiti più innovativi della ricerca è stata la definizione di due indici di rischio: sono stati infatti definiti due nuovi indici (Heritage Microclimate Risk -HMR- e Predicted Risk of Damage -PRD-) legati al microclima degli edifici che ospitano beni e manufatti che costituiscono il patrimonio storico artistico e culturale. Tali indici sono stati definiti tenendo conto di tutte le variabili da cui il microclima dipende e dei fattori che ne determinano l’evolversi nel tempo e nello spazio.
The conservation and safeguarding of historic buildings, and of everything that is housed within them, represents a challenge whose value is currently shared at a world level, and it depends on several variables, with the microclimate playing a decisive role among them. This thesis is aimed to illustrate how the study of the indoor microclimate, supported by the virtual simulation and by the knowledge of the historical evolutions of the building (managerial, usage and architectonical changes over the years), represents a preventive practice which allows to evaluate and predict the interactions between objects and environment. To do that the author presents three case-studies: room 33 in the Palace of Venaria Reale, in Turin, Italy; the Historical Library of the University of Salamanca, in Spain; the Portico of Glory, in the Cathedral of Santiago de Compostela, in Spain. Moreover, for at least two decades, scientific literature in the field of preventive conservation, has been reporting experiences on individual case-studies relative to the study of indoor microclimate and criteria for the conservation of Cultural Heritage, in this regard, standards have also been enacted. Nevertheless, in the author view, the research involves stand-alone case-studies that are not comparable among one another, in particular about the risk assessment of the place where the assets are located and/or the damage that these assets may undergo as a result of the microclimate of their environment. For this reason, this contribution intends to present two risk indices related to the indoor microclimate: Heritage Microclimate Risk index, which defines the level of risk to which an indoor room is exposed, compared to maximum and minimum values defined according to standards or based on the historical microclimate; and Predicted Risk of Damage (PRD) index, which evaluate the risk of damage to which a specific material/object is exposed.
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Vicario, Margherita. "Microclima e conservazione nel Museo di San Marco a Firenze." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1267002.

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Abstract:
Il rapporto fra bene architettonico e contesto, inteso come l’ambiente in cui l’edificio si trova e le sollecitazioni a cui esso è sottoposto, coinvolge molti aspetti legati alla contemporaneità, che influiscono in varia misura sulla sua conservazione. Di fatto, le crescenti sollecitazioni antropiche e naturali, pongono problemi urgenti legati alla tutela del patrimonio culturale. Basti pensare agli effetti del cambiamento climatico, alle trasformazioni turistiche e al conseguente turismo di massa, alle esigenze legate all’uso e all’introduzione di nuovi impianti con le relative implicazioni connesse all’efficientamento energetico. Nel caso di edifici storici a destinazione museale la complessità aumenta poiché al contempo è necessario bilanciare le istanze conservative dell’edificio stesso, delle opere d’arte ospitate al suo interno e le esigenze di comfort degli utenti. Per questo è necessario ripensare a strategie, prima di tutto di conoscenza, che siano in grado di valutare la complessità dei fattori coinvolti. Attraverso l’applicazione al caso studio del Museo di San Marco a Firenze, ex-convento domenicano del XV secolo, la tesi propone una metodologia integrata e interdisciplinare che, attraverso diversi livelli di indagine interconnessi, mira alla comprensione del rapporto fra edificio storico e ambiente, anche nella sua evoluzione nel tempo, con l’obiettivo ultimo di progettare efficaci strategie di conservazione a lungo termine. Il metodo si basa sull’integrazione del tradizionale e consolidato progetto della conoscenza proprio del restauro architettonico, di indagini diagnostiche e misure sperimentali, di procedure analitiche e simulazioni di fluidodinamica computazionale.
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MARTELLI, MILA. "Problematiche della Conservazione Programmata applicata agli apparati decorativi e scultorei dell'architettura monumentale Il caso dei protettivi idrorepellenti." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1153832.

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Abstract:
La presente ricerca prende le mosse dalla vivace discussione intorno al tema della 'conservazione programmata' dei beni culturali e dalla constatazione di come la strada della programmazione sia ancora piuttosto difficile da percorrere, specie per quanto riguarda gli interventi sulle superfici di pregio dell'architettura. Le ragioni di questa 'resistenza' sono già da tempo sotto osservazione; questo studio si è focalizzato sugli aspetti più operativi: la Conservazione Programmata contempla e comprende la ciclicità di interventi, ma quali dati abbiamo realmente a disposizione per poter programmare la ciclicità di questi interventi? Lo stato dell'arte ne evidenzia la mancanza; paradossalmente, il problema non risiede tanto nella carenza di studi o sperimentazioni, quanto piuttosto nella loro estrema specificità, nell'assenza di un quadro di insieme e nel mancato trasferimento di informazioni tra i campi più specialistici della ricerca e quelli dell’operatività. In questo quadro generale, l’indagine sull'efficacia residua dei trattamenti conservativi delle superfici decorate dell'architettura è apparsa appropriata per affrontare alcune delle problematiche della programmazione ed è quindi diventata l’oggetto specifico di questo studio. Banco di prova il complesso Cattedrale di San Zeno e Battistero di San Giovanni in Corte in Pistoia, dove il metodo dell’Assorbimento capillare di acqua tramite spugna di contatto (UNI 11432:2011) è stato utilizzato non tanto come test trattato/non trattato, quanto piuttosto come confronto tra trattamenti con ‘anzianità’ diverse e note. Lo studio è stato quindi incentrato sulla possibilità di ‘misurare’ e ‘quantificare’ l’efficienza residua dei trattamenti protettivi dopo un determinato lasso di tempo dalla loro applicazione, e quindi la loro 'durabilità'. Sul piano generale questa tesi porta un contributo alla riflessione e alla sistematizzazione dei dati in vista di una reale utilità per la manutenzione dei beni monumentali affrontando inoltre con una diversa prospettiva la nozione di durabilità per la conservazione dei beni monumentali e richiamando al confronto sulle diverse scelte conservative. The present research is placed in the lively discussion around the theme of preventive conservation of cultural heritage and is motivated by the observation of how the road to temporal planning of interventions is still rather difficult to pursue, especially with regard to interventions on decorated architectural surfaces. The reasons for this 'resistance' is still under observation; this study focused on the most operational aspects: preventive conservation contemplates the cyclical nature of interventions, but what data do we really have at disposal to program the repetition of these interventions? The literature review highlights their lack; paradoxically, the problem does not lie so much in the lack of studies or experiments, but rather in their extreme specificity, in the absence of an overall picture and in the failure to transfer information between the most specialized fields of research and those of operations. In this general framework, the investigation into the residual effectiveness of conservative treatments of decorated architectural surfaces appeared appropriate to address some of the problems of programming and has therefore become the specific object of this study. The test stand has been the Cathedral complex of San Zeno and the Baptistery of San Giovanni in Corte in Pistoia, where the Contact sponge water absorption test (UNI 11432: 2011) was used not so much as a treated / untreated test, but rather as a comparison test between treatments with different, and known, aging. The study therefore focused on the possibility of "measuring" and "quantifying" the residual efficiency of protective treatments after a certain period of time from their application, and therefore their "durability". At a general level this thesis brings a contribution to the issue and to the systematization of data with the objective of a real utility for the maintenance of monumental assets; it also addresses, providing a different perspective, the notion of durability for the preservation of monumental assets and finally calls back to the comparison between different conservative choices.
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Books on the topic "Conservazione preventiva"

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Ebe, Antetomaso, Università di Bologna. Centro in ricerca in bibliografia., and Associazione italiana biblioteche. Sezione Emilia-Romagna., eds. Conservazione preventiva: Gestire e formare per la tutela del patrimonio librario antico. Bologna: Edizioni Aspasia, 2007.

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Barbara, Bertini Maria, and Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica (Archivio di Stato di Milano), eds. Prevenire è meglio che curare: La conservazione preventiva, ovvero, come ottenere i migliori risultati possibili con risorse limitate. [Milano]: Archivio di Stato di Milano, 2002.

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3

Maria, Spanò G., Sicily (Italy). Dipartimento beni culturali ed ambientali ed educazione permanente., Sicily (Italy). Centro regionale per la progettazione e il restauro e per le scienze naturali ed applicate ai beni culturali., and Biblioteca comunale S. Agostino (Taormina, Italy), eds. L'intervento di deacidificazione "a libro integro" sul patrimonio bibliografico della Biblioteca comunale S. Agostino di Taormina: Un metodo di conservazione preventiva : progetto pilota. Palermo: Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione, Dipartimento beni culturali ed ambientali ed educazione permanente, 2008.

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Maria, Spanò G., Sicily (Italy). Dipartimento beni culturali ed ambientali ed educazione permanente., Sicily (Italy). Centro regionale per la progettazione e il restauro e per le scienze naturali ed applicate ai beni culturali., and Biblioteca comunale S. Agostino (Taormina, Italy), eds. L'intervento di deacidificazione "a libro integro" sul patrimonio bibliografico della Biblioteca comunale S. Agostino di Taormina: Un metodo di conservazione preventiva : progetto pilota. Palermo: Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione, Dipartimento beni culturali ed ambientali ed educazione permanente, 2008.

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5

Patrimonio architettonico e rischio sismico: Un percorso tra conoscenza e obiettivi di conservazione. Torino: Celid, 2013.

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Book chapters on the topic "Conservazione preventiva"

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Zendri, Elisabetta, Eleonora Balliana, Francesca Caterina Izzo, and Laura Falchi. "La conservazione preventiva del patrimonio librario come possibile alternativa al restauro tradizionale." In Dalla tutela al restauro del patrimonio librario e archivistico. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-215-4/023.

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Abstract:
The present paper focuses on the close relation between library collections and their preservation environment, aiming, in particular, at highlighting the importance of promoting and sustaining the monitoring. The paper proposes some simple and ready-to-use technologies – smart monitoring – to prevent future damages.
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