Academic literature on the topic 'Conoscenza territoriale'

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Journal articles on the topic "Conoscenza territoriale"

1

Orazi, Francesco. "Innovazione, tecnologia e governance: il ruolo dell'universitŕ nel rilancio delle economie locali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 125 (March 2012): 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-125010.

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Abstract:
L'articolo, a partire da ipotesi innovative di governance (Rete di Competenza) descrive il ruolo strategico dell'universitŕ in un contesto di economie basate sul fattore conoscenza, mettendo in luce ipotesi di ammodernamento dei sistemi territoriali. L'obiettivo del lavoro intende verificare le condizioni di persistenza, presso i territori provinciali della Terza Italia, di condizioni favorevoli per lo sviluppo di tessuti produttivi innovativi basati sui fattori tecnologia e conoscenza e caratterizzati per capacitŕ operative di tipo reticolare/virtuale. Il prodotto della ricerca da un lato propone una specifica pratica di governance diffusa per il coordinamento istituzionale delle risorse di sviluppo, dall'altro una dorsale connettiva web based per l'interazione strategica degli attori produttivi, istituzionali e sociali e per l'incremento delle attivitŕ di networking territoriale e virtuale.
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Villari, Beatrice. "Design e territorio. Cuando l’oggetto progettuale del design e ’il capitale territoriale." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 1 (March 8, 2009): 174–78. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2009.v1i.12753.

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Abstract:
Partendo dal presupposto che il Design può contribuire al processo di sviluppo territoriale, i designer dovrebbero prendere in considerazione i fattori che definiscono sia il territorio che la pratica del design. L'ipotesi è che certe condizioni legate alla società in cui operiamo (società della conoscenza o società della rete) possono influenzare la qualità dei territori e quindi la natura della pratica del design. Dal punto di vista del design, queste condizioni possono influenzare la scelta della disciplina, così come gli approcci e gli strumenti che potrebbero essere applicati. L'autore delineerà un approccio progettuale per lo sviluppo locale che impiega concetti chiave (come reti, asset intangibili, condivisione della conoscenza) e che lavora a diverse scale di progetto: prodotto-servizio, comunicazione e visione strategica.
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3

Cusinato, Augusto. "La pianificazione del territorio nell'epoca della conoscenza. Il punto di vista di un economista." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 103 (July 2012): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-103002.

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Abstract:
Il paper esamina se, nel passaggio alla società della conoscenza, esistono le condizioni per un recupero di legittimazione sociale da parte della pianificazione urbana e territoriale: condizioni che consistono nella convergenza tra le istanze etiche proprie di ogni intervento regolatore e il gioco degli interessi inerente al modello di sviluppo in atto. L'esame indica che vi è spazio per il formarsi di tale convergenza, considerato il carattere specificatamente locale dei processi dialogici di formazione della conoscenza che stanno alla base della creatività e dell'innovazione.
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4

López Sánchez, Marina, Rossella Salerno, Mercedes Linares, Gómez del Pulgar, and Antonio Tejedor Cabrera. "Pianificazione del paesaggio e patrimonio digitalizzato: verso una convergenza necessaria." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 101–6. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099014.

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Abstract:
In Europa il paesaggio si è consolidato come un tema che richiede un nuovo approccio etico al governo del territorio. Con riferimento alla Convenzione Europea del Paesaggio, il paesaggio si è già confermato come l'attuale sfida della pianificazione territoriale. Derivante dalla revisione di diverse pratiche europee convergenti sul tema, questo testo evidenzia il ruolo centrale del patrimonio nell'affrontare sfide poste dalla visione paesaggista e sostiene la necessità di stabilire sinergie con ricerche che propongono una strategia della conoscenza del patrimonio basata sulla rappresentazione e visualizzazione digitale. Queste tecniche possono contribuire efficacemente all'inclusione della dimensione sociale nella pianificazione territoriale come oggi richiede l'approccio paesaggistico.
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5

Bacci, Elice, Giancarlo Cotella, and Elisabetta Vitale Brovarone. "La sfida dell'accessibilità nelle aree interne: riflessioni a partire dalla Valle Arroscia." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 77–85. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096007.

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Abstract:
Nelle aree rurali e montane ‘interne', la riflessione sull'accessibilità implica un cambio di prospettiva rispetto ai contesti più propriamente urbani. Migliorare l'accessibilità di questi territori significa agire su più fronti, non solo potenziando l'offerta di mobilità ma anche agendo sul capitale territoriale locale, (ri)portando servizi, conoscenza e forme di interazione. La Strategia Nazionale per le Aree Interne (snai) muove in questa direzione, promuovendo un approccio place-based fondato da un lato sulla dotazione delle precondizioni strutturali per lo sviluppo territoriale (ivi compresa l'accessibilità), dall'altro sullo sviluppo locale. A partire dal caso studio della Valle Arroscia, analizzata nell'ambito del progetto di ricerca espon urruc e scelta come area progetto della snai in Liguria, il contributo esplora i temi e le sfide peculiari per l'accessibilità nelle aree interne e riflette sulle future prospettive di sviluppo.
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6

Conti Puorger, Adriana, and Pierpaolo Napolitano. "Caratterizzazione socio-economica della regione Marche per sezioni di censimento." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (September 2011): 30–59. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002002.

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Abstract:
La suddivisione del territorio realizzata dall'ISTAT in occasione dei censimenti della popolazione e delle abitazioni, utilizzata inizialmente per finalitŕ organizzative e di gestione dell'operazione censuaria, ha assunto a partire dal 1981 una specifica valenza informativa, che risulta possibile finalizzare a una conoscenza di dettaglio del territorio. La disponibilitŕ di tale informazione rende possibile l'analisi territoriale al di lŕ della soglia dei confini amministrativi, rispondendo alla convinzione ormai diffusa che si debba entrare nei dettagli della struttura insediativa e residenziale per una proficua analisi del territorio regionale. L'obiettivo č l'identificazione delle morfologie sociali ed economiche descritte nel loro dispiegarsi sul territorio e analizzarle nelle loro reciproche interdipendenze, trasformando la grande mole di dati in una sintesi informativa fruibile. L'accresciuta potenza di elaborazione e di memorizzazione dei dati da parte degli strumenti HW e SW (Vickers e Rees, 2007), rende possibile l'applicazione di avanzati metodi statistici a insiemi di dati anche piů grandi di quelli qui considerati. La classificazione delle sezioni di censimento in tipologie socio-economiche fornisce uno strumento di lettura e interpretazione semplificata dei dati statistici, pur nelle dovute cautele suggerite dalle inevitabili scelte effettuate nel corso dell'analisi e dai possibili ulteriori miglioramenti con l'applicazione di metodologie piů complesse Una volta definite le tipologie, la ricerca sviluppa un'analisi multi-scala, sovrapponendo i risultati ottenuti dall'applicazione statistica con alcune principali partizioni territoriali che insistono sulla regione. Ricomporre le tipologie individuate a livello di sezione, a scala provinciale e comunale, come anche alla dimensione distrettuale e dei sistemi locali del lavoro, puň servire ad arricchire la loro interpretazione, come pure su un piano piů operativo, risultare di possibile ausilio alla stesura dei piani territoriali. In sede di conclusione si collegherŕ quanto analizzato a un contesto piů ampio per valutare la loro rispondenza alla volontŕ di orientare i territori verso uno sviluppo territoriale inteso, secondo le attuali tendenze delle pianificazione europea,.
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7

Tricarico, Luca, Rosamaria Bitetti, and Maria Isabella Leone. "L'innovazione sociale nelle politiche urbane. Un caso studio nel contesto italiano." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 108–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096010.

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Abstract:
Il contributo analizza i caratteri di una politica urbana che applica e incorpora concetti e approcci tipici dell'innovazione sociale. Con questo obiettivo, esamina un caso studio, ‘Un acceleratore per l'economia di territorio', promosso dal comune di Milano con una serie di partner locali e inserito nel framework governativo del Fondo per l'innovazione sociale (fis). Il progetto per la creazione di ‘economie di prossimità' sarà realizzato combinando strumenti finanziari a impatto sociale e percorsi di accelerazione per lavoro e impresa nelle aree periferiche. L'ipotesi che si vuole qui verificare è se l'innovazione sociale possa essere non solo il contenuto, ma anche il metodo di una politica place-based di sviluppo territoriale: acquisendo conoscenza dispersa, innescando processi di intelligenza collettiva nella ridefinizione dei bisogni sociali e proponendo soluzioni condivise dall'interesse di più attori.
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Tricarico, Luca, Rosamaria Bitetti, and Maria Isabella Leone. "L'innovazione sociale nelle politiche urbane. Un caso studio nel contesto italiano." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 108–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096010.

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Abstract:
Il contributo analizza i caratteri di una politica urbana che applica e incorpora concetti e approcci tipici dell'innovazione sociale. Con questo obiettivo, esamina un caso studio, ‘Un acceleratore per l'economia di territorio', promosso dal comune di Milano con una serie di partner locali e inserito nel framework governativo del Fondo per l'innovazione sociale (fis). Il progetto per la creazione di ‘economie di prossimità' sarà realizzato combinando strumenti finanziari a impatto sociale e percorsi di accelerazione per lavoro e impresa nelle aree periferiche. L'ipotesi che si vuole qui verificare è se l'innovazione sociale possa essere non solo il contenuto, ma anche il metodo di una politica place-based di sviluppo territoriale: acquisendo conoscenza dispersa, innescando processi di intelligenza collettiva nella ridefinizione dei bisogni sociali e proponendo soluzioni condivise dall'interesse di più attori.
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9

Mugarra, Miriam Velazco. "Derecho Agrario: instrumento del desarrollo agrícola y rural." Przegląd Prawa Rolnego, no. 2(23) (December 15, 2018): 159–69. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.12.

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Abstract:
L’obiettivo dell’articolo è di presentare le sfide contemporanee del diritto agrario in materia di sviluppo sostenibile delle zone rurali, tenendo conto delle politiche agricole attuate a livello locale, regionale, internazionale e globale. Nello specifico si è cercato di approfondire l’influenza del c.d. approccio territoriale allo sviluppo sostenibile delle zone rurali e la sua importanza per il diritto agrario. Per attuare il concetto di agricoltura sostenibile a Cuba è necessaria un’implementazione decisiva del progresso tecnologico, una moderata, razionale ed economicamente giustificata intensificazione della produzione e un contenimento del degrado della produttività potenziale del suolo. È inoltre inevitabile ampliare e modernizzare l’infrastruttura tecnica delle zone rurali e delle aziende agricole stesse. Oltre alla necessità di aumentare il livello di istruzione e di conoscenza professionale da parte degli agricoltori, come anche il livello di consapevolezza ecologica, queste azioni richiedono un sostegno finanziario tramite stanziamenti del bilancio pubblico e dei fondi regionali. È anche necessario migliorare il reddito agricolo, in quanto esso determina le possibilità di intraprendere investimenti e attività pro-ecologiche, che a loro volta determinano la sicurezza alimentare del Paese. Secondo l’autore, l’approccio territoriale è uno strumento efficace che facilita la gestione pubblica delle zone rurali e contribuisce a un ulteriore sviluppo socio-economico della popolazione rurale.
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10

Antonietti, Roberto, and Francesca Gambarotto. "I luoghi fertili per l'innovazione. uno studio sulla localizzazione delle start-up innovative in Italia." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 52–61. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003005.

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Abstract:
Lo start-up d'impresa è uno strumento fondamentale per trasformare la conoscenza in nuovi prodotti/servizi innovativi. In Italia da pochi anni si è intervenuti a sostegno della nascita di nuove imprese innovative ma poca rilevanza viene data alle caratteristiche ambientali che favoriscono questo processo creativo. In questo lavoro, utilizzando il registro delle start-up innovative di Unioncamere e i sistemi locali del lavoro di Istat, analizziamo la distribuzione territoriale delle start-up per capire quali sono i fattori che ne influenzano maggiormente la nascita e la localizzazione. Dall'analisi emerge che i centri urbani di dimensioni mediograndi grazie alla varietà della loro economia, alla presenza di attori cruciali come i centri universitari e gli incubatori e alla performance economica aperta verso mercati internazionali caratterizzano gli habitat più fertili per sostenere la nascita di start-up innovative.
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Dissertations / Theses on the topic "Conoscenza territoriale"

1

Tanzarella, Anna. "Rappresentare il cambiamento: fonti storico-cartografiche per la conoscenza e l'agire territoriale: il caso trentino." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2012. https://hdl.handle.net/11572/367856.

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Abstract:
La presente ricerca espone i risultati di un primo censimento e dello studio sulle fonti cartografiche storiche conservate in archivi trentini, nazionali ed esteri, che hanno ad oggetto la rappresentazione del Tirolo meridionale, e del Trentino in particolare, prima dell’annessione al Regno d’Italia nel 1919. Particolare attenzione è stata rivolta alle testimonianze cartografiche a grande e grandissima scala (catastali, peritali, topografico-militari), comprese fra il XVII e il XIX s., e per buona parte insondate nel loro valore euristico di documenti del territorio. Si tratta di un lavoro di carattere esplorativo, che ha dato priorità da un lato al censimento delle fonti (al momento quantificato in più di 1000 pezzi cartografici), con una prima sistematizzazione delle stesse e l’ideazione di una scheda ragionata di classificazione, dall’altro, attraverso una selezione dei materiali censiti, all’elaborazione di alcuni exempla metodologici, ricostruttivi e applicativi, su aree campione (la conca di Trento, la Valle del Rio Cavallo, la Valle del Basso Sarca). Pertanto la ricerca d’archivio è stata accompagnata dall’indagine sul campo mirata all’individuazione delle componenti territoriali restituite dalla rappresentazione cartografica, dei sedimenti che hanno segnato i precedenti cicli di territorializzazione e che oggi possono costituire l’oggetto di una rinnovata progettualità. La pianificazione paesaggistica e il governo del territorio devono potersi confrontare con le indagini geostoriche come chiave di lettura per comprendere e spiegare la complessità culturale e paesaggistica dei territori attuali.
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2

VETTORETTO, LUCIANO. "Nuovi sviluppi della ricerca territoriale in relazione ai problemi attuali di conoscenza e decisione : teorie, metodo, esperienze." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1987. http://hdl.handle.net/11578/278088.

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3

PAGANO, ANTONIETTA. "La mobilità internazionale del capitale umano come strumento di sviluppo e competitività territoriale nella società della conoscenza." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/202025.

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4

Rizzo, Raffaela Gabriella. "Applicazioni GPS/GIS per la valorizzazione del territorio del consorzio di bonifica valli grandi e medio Veronese. La realizzazione di una guida mobile su PDA phone." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2557.

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Abstract:
2006/2007
Il lavoro di tesi è stato svolto con lo scopo di utilizzare le tecniche e gli strumenti dell’ICT (Information Communication Technology) assieme a quelle di posizionamento GPS (Global Positioning System) per realizzare un progetto di valorizzazione turistica e culturale di un territorio della bonifica, nello specifico quello delle Valli Grandi Veronesi. Quest’ultimo, nell’ottica della sostenibilità – ampiamente sottolineata nei documenti della Commissione Europea anche nel 2007 - rappresenta una delle poche aree rimasta da conservare in tutte le sue caratteristiche, proprio in una Pianura Padana altamente congestionata. Gli obiettivi posti sono stati due: 1)creare per il Consorzio dei materiali organizzati per una conoscenza tematica sul rapporto uomo – acque (interne e di bonifica) con attenzione alla valorizzazione dei relativi beni culturali e paesaggistici 2) realizzare una guida mobile dedicata per turisti "consapevoli" ed enti territoriali. La tesi si articola in un'introduzione, quattro capitoli, una conclusione, un'appendice e un allegato. - Introduzione Nell'introduzione si evidenziano gli obiettivi della ricerca e l'iter che ha condotto a sviluppare il tema della valorizzazione con tecniche ICT del comprensorio del Consorzio in base al rapporto uomo – acqua. Vengono presi in considerazione i soggetti (istituzioni, enti e privati) coinvolti nel lavoro, indicata la metodologia seguita nella realizzazione dello stesso e gli step intermedi raggiunti nell'arrivare alla realizzazione della guida mobile. Capitolo 1 – "ICT: mobile devices e guide mobili" Prende in considerazione il mercato dell'ICT (high tech) nell’ambito dei portable devices spiegando il perché della scelta di un PDA phone quale strumento per la realizzazione della guida suddetta. Essendosi soffermati sul settore della navigazione per auto, si fornisce una panoramica sulla composizione di un PND (Portable Navigation Device) e quale sia la differenza dello stesso rispetto ai PDA (Personal Digital Assistant) e ai PDA phone. Infine, nell'ultimo paragrafo (1.4 Le guide mobili) viene dato un riepilogo sulle diverse tipologie di guide mobili – con una possibile classificazione – ad oggi realizzate o in progress da enti e istituzioni. Capitolo 2 – "Gli studi propedeutici, anni 2004 e 2005: GPS, Mobile Mapping System e Laser Scanner" Descrive le diverse strumentazioni e tecniche (con i relativi esperimenti) presi in considerazione nell'arco di due anni (2004-2005): il Mobile Mapping System G.I.G.I.one dell'Università degli Studi di Trieste e il laser scanner terrestre; entrambi provati nella provincia di Verona. Questo per indicare l'iter che ha portato a orientarsi verso i portable devices per la navigazione quali strumenti per la localizzazione, rappresentazione e comunicazione degli aspetti salienti caratterizzanti un dato territorio. Capitolo 3 – "Il Comprensorio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese" Il capitolo è interamente dedicato alla vasta area oggetto di studio descrivendone, in una prima fase, i caratteri generali per addentrasi poi sui lineamenti idrografici e sull’opera di bonifica che lo ha caratterizzato negli ultimi secoli, soffermandosi in particolare su come e perché si siano formate le Valli Grandi Veronesi, specificando anche qual è il ruolo del Consorzio di Bonifica nella gestione del territorio. Capitolo 4 – "Tecnologie ICT e mobile devices per la valorizzazione del territorio del Consorzio di Bonifica. L'itinerario di guida mobile nelle Valli Grandi: dal glossario della bonifica a un percorso nella bonifica" Indica quale sia stata la metodologia seguita nell'effettiva realizzazione dell'itinerario su PDA phone esplicitando le contemporanee fasi di lavoro su piattaforma desktop per ottenere, in aggiunta alla guida mobile, anche un'implementazione con finalità didattico/formative del SIT del Consorzio, attraverso la proposta di contenuti informativi turistico – escursionistici. In questo capitolo, il più articolato, si descrive come è stato rilevato il tragitto dell’itinerario con sistema GPS; si sia creato il database ValliGrandi.mdb; sia stato sviluppato il progetto GIS itinerarionellabonifica.mxd e come il tutto sia stato incluso nel PDA phone con i Geo Appunti e la traccia ValliGrandi.trc. Conclusioni Nelle conclusioni vengono esposte riflessioni sugli step compiuti, con una tabella riassuntiva delle operazioni che hanno coinvolto il concetto di punto di interesse e gli strumenti per effettuarle. Si esplicitano anche ipotesi di utilizzo/divulgazione del lavoro svolto. Appendice – Glossario L’itinerario realizzato ha come tematica il particolare rapporto uomo – acqua che si viene a creare in un ambiente quale quello della bonifica idraulica, ma con le peculiarità della bonifica in esame: quella delle Valli Grandi. Questo ha richiesto, oltre all'acquisizione della conoscenza dei luoghi, un apprendimento dei termini specifici della bonifica. Ecco perché si propone in allegato il glossario che, in fase di lavori, ha preso la forma di un itinerario tematico. Allegato – "L'itinerario di guida mobile nelle Valli Grandi Veronesi: cartografie e descrizione" Il allegato si propone l'itinerario in tre versioni: 1) un'iniziale breve esposizione dell'intero percorso, 2) una descrizione delle singole tratte sia generale sia con due esempi di dettaglio e 3) sei schede di singoli punti interesse a esemplificazione delle informazioni contenute del database ValliGrandi.md, informazioni riportate nella guida mobile su PDA phone. Oltre a questo sono state inserite quattro cartografie a corredo della descrizione e la copia del poster "Paesaggio e ICT: per un’iterazione positiva?" che riassume tutto il lavoro svolto.
The thesis concerns the tourist and cultural enhancement of the Valli Grandi reclaimed area in the province of Verona using ICT tools and techincs combined with the GPS ones. The targets aimed at are: 1) the production of organised materials for a thematic knowledge about the relation man – water paying attention to the enhancement of its cultural and landscape heritage; 2) the creation of a mobile guides for tourists and territorial institutions. The thesis describes in four chapters, one addendum (the reclaimed land glossary) and an attached document the steps followed to achieved the targets. Chapter 1 – "ICT: mobile devices and mobile guides" This chapter describes briefly the ICT market of portable devices and explains why the PDA phone has been chosen as the tool for the mobile guide of the Valli Grandi Veornesi. Telling this a possible classification of the nowadays known mobile guides has been given. Chapter 2 – "Preliminary studies, years 2004-2005: GPS, Mobile Mapping System and Laser Scanner" Chapter two concerns the preliminary studies that led to the choice of a potable navigation device to represent the territory, survey the itinerary and localise the point of interests. Chapter 3 – "The Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese area" The Consorzio area is here described giving the perception of how it has transformed in a reclaimed through the centuries. The role and tasks of the Consortium are also explained. Chapter 4 – "ICT technologies and mobile devices for the enhancement of the Consorzio di Bonifica territory. The mobile guide itinerary through the Valli Grandi: from a reclaimed land glossary to a tour in the reclaimed land" It describes the methodology followed in the creation of the PDA phone itinerary explaining the simultaneous steps on desktop PC (to elaborate a tourist implementation of the already existing GIS of the Consortium) and on the PDA phone. It illustrates how the three projects ValliGrandi.mdb, ValliGrandi.trc and intinerarionellabonifica.mxd has been created. Addendum: Glossary It is the dictionary of the reclaimed land terms used in the Valli Grandi territory, terms that has become a tourist itinerary. Attached document This document describes the itinerary both in general and in particular parts. Examples of six point of interest cards are also included.
XX Ciclo
1974
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5

CAMATTI, Nicola. "ESTERNALITA’ TERRITORIALI E CONSEGUENZE DI POLICY." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389356.

Full text
Abstract:
This work is about the territorial externalities and it is divided in this way.In Chapter I is intended to give a definition of this concept and than to catalog the various externalities present in a territory.In Chapter II is intended to show as the dynamics of knowledge externalities are the reason of the economic growth in the long-term.In Chapter III shows, qualitatively, empirically and theoretically, as there is not a order of preference in the the dynamics externalities of specialization and urbanization.In Chapter IV, describes the consequences of policy.The main result of this work is to point put as any policy about the territorial externalities must take in account the total net effect and the equilibrium of social efficiency.
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6

BENVENUTI, ALESSANDRA. "RETI DI SISTEMI E "RETI DI CONOSCENZE" PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO. STRATEGIE PER L'INFORMAZIONE SPAZIALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2006. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13225.

Full text
Abstract:
2004/2005
L'attività di ricerca ha avuto come oggetto il tema della integrazione e condivisione delle conoscenze geografiche in ambito inter e intraistituzionale, tema di forte attualità attorno la quale sta convergendo da alcuni l'attenzione di molteplici settori della ricerca nel campo dei Sistemi Informativi Territoriali. Assumendo come sfondo di riferimento la generale revisione che sta attraversando, in ambito nazionale, il settore del "governo del territorio" e la nuova "domanda di conoscenza" che esso esprime con sempre maggiore urgenza, sono stati indagate le fondamentali problematiche sottese alla creazione di basi di conoscenze condivise in contesti complessi, caratterizzati da eterogeneità degli obiettivi, delle modalità operative e da diverse "visioni" della realtà, oltre che da differenti approcci alla gestione delle informazioni geografiche. Si è cercato a questo riguardo di mettere in luce, attraverso una "lettura critica", le questioni ancora aperte e le aporie correlate alla necessità di complementare l'approccio prevalentemente "tecnico" con categorie interpretative che tipicamente appartengono alle discipline umanistiche. Per individuare le risposte che provengono, a questo riguardo, dal settore dell' IT (Information Tecnology) è stata analizzata l' evoluzione che i SIT hanno subito nell'ultimo decennio, contraddistinta dal passaggio da sistemi "mano-utente" alla cosiddetta Distributed Geographic Information, che suggerisce un approccio policentrico e "reticolare" alla gestione delle informazioni, comprese quelle di natura spaziale.
XVIII Ciclo
1963
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
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7

Mazzoli, Tommaso. "Atlante delle colline moreniche friulane. La georeferenziazione come base interattiva per la conoscenza del territorio." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3501.

Full text
Abstract:
2008/2009
Il progetto ha come obiettivo la costruzione di un atlante bibliografico on-line che elabori e rappresenti lo stato dell’arte della ricerca sul territorio delle colline moreniche friulane
XXII Ciclo
1970
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8

COLACECI, SARA. "La rappresentazione del paesaggio tra espressività e scienza. Sistemi informativi per la conoscenza del patrimonio territoriale culturale." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1628852.

Full text
Abstract:
Tema della ricerca è la possibilità di indagare intorno alla rappresentazione del paesaggio secondo il punto di vista dell’architetto, il quale volge la sua attenzione non soltanto al manufatto architettonico, bensì ai contesti ambientali in cui i manufatti architettonici si inseriscono. La ricerca si propone di esplorare la rappresentazione del paesaggio attraverso contenuti teorici, metodologie e sperimentazioni che coinvolgono i sistemi informativi in uso nella contemporaneità con lo scopo di capire quanto essi siano esaustivi alla lettura e alla rappresentazione del paesaggio, evidenziandone le problematiche irrisolte, gli aspetti innovativi e le potenzialità. L’obiettivo è comprendere in che modo tali sistemi riescono a legare il ruolo dell’Informazione alla centralità della Rappresentazione. Se l’Informazione, intesa come complesso di dati numerici, testuali e grafici, è il fulcro su cui si fondano tali sistemi, lo scopo è capire in che modo essa si traduca in linguaggio grafico, espressivo, comunicativo della Rappresentazione. Le sperimentazioni in ambiente di Geographic Information System e di Information Modeling sono condotte al fine di comprendere quanto gli aspetti metodologici e tecnici propri dei singoli sistemi informativi possano essere usati per l’analisi e la conoscenza dei contesti in cui viviamo. Rappresentazioni mappali e modelli tridimensionali con i loro attributi informativi in ambiente Geographic Information System affrontano la scala antropogeografica, indagando la relazione tra fattori fisici e fattori antropici, le componenti del paesaggio e i sistemi vegetazionali. Modelli tridimensionali, unitamente all’apparato informativo, in ambiente di Information Modeling affrontano, invece, le singole architetture vegetali. Il tema della conoscenza è centrale in una ricerca che si occupa dei contesti, che possono essere soggetti a gestione, tutela, conservazione, riqualificazione, valorizzazione. Condizione prioritaria, dunque, per tali interventi è proprio la conoscenza puntuale e sistemica delle componenti del paesaggio.
The research topic is the possibility of investigating the representation of the landscape from the point of view of the architect, who turns his attention not only to the architectural artefact, but to the environmental contexts in which the architectural artefacts are inserted. The research aims to explore the representation of the landscape through theoretical contents, methodologies and experiments that involve the information systems in use nowadays, in order to understand how exhaustive they in reading and representation of the landscape, highlighting the unresolved problems, the innovative aspects and the potential. The goal is to understand how these systems manage to link the role of Information to the centrality of Representation. If information, understood as a complex of numerical, textual and graphic data, is the fulcrum on which these systems are based, the aim is to understand how it is translated into the graphic, expressive and communicative language of the Representation. Experiments in the Geographic Information System and Information Modeling environment are managed in order to understand how the methodological and technical aspects of individual information systems can be used for the analysis and knowledge of the contexts in which we live. Map representations and three-dimensional models with their information attributes in the Geographic Information System environment deal with the anthropogeographic scale, investigating the relationship between physical and anthropogenic factors, landscape components and vegetation systems. Three-dimensional models, together with the information system, in the Information Modeling environment, on the other hand, deal with individual plant architectures. The theme of knowledge is central in research that deals with contexts, which can be subject to management, protection, conservation, requalification, enhancement. A priority condition, therefore, for these interventions is precisely the precise and systemic knowledge of the components of the landscape.
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9

IPPOLITI, ELENA. "Il rilievo dei centri storici per la conoscenza e la conservazione. Tesi del dottorato di ricerca in “Rilievo e Rappresentazione del Costruito”, VI ciclo, sede amministrativa Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Architettura, Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo, 1995. Tutor prof. Mario Docci." Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11573/218823.

Full text
Abstract:
Il principale tema della tesi riguarda la definizione di un quadro di riferimento (culturale, metodologico, di esperienza scientifica e operativa) nel rilievo urbano e, nello specifico, nel settore dei centri storici, che stabilisca non solo in cosa debbano consistere e quali debbano essere gli elaborati, quali precisioni debbano essere rispettate, quali tecniche e strumentazioni debbano essere utilizzate, ma, soprattutto, quali temi debbano essere indagati, quali attenzioni debbano essere rivolte e a che cosa, quali approfondimenti siano necessari. Per la definizione di questa metodologia critico-operativa e’ stato necessario costruire un “quadro di riconoscimento” della realta’ indagata (del centro storico nella sua totalita’, nelle relazioni con il contesto territoriale e nelle sue componenti elementari) attraverso il quale pervenire all'individuazione dei “temi” di indagine rispetto ai quali progettare e organizzare le operazioni di rilievo. Successivamente sono state poi definite le “categorie” di analisi attraverso cui condurre l'indagine, ed infine i “modi” e le “forme” in cui si attua la conoscenza stessa attraverso il rilievo, inteso come costituito delle due fasi complementari, quella del momento dell'acquisizione del dato e quella della costruzione dell'informazione attraverso la rappresentazione. Per il raggiungimento di questo obiettivo il primo passo e’ consistito nell'approfondimento della letteratura e delle esperienze connesse e riferibili al tema della ricerca, il rilievo di un centro storico, realizzato attraverso una ricerca bibliografica e la valutazione ed elaborazione critica degli studi e delle posizioni culturali, legislative ed operative inerenti e connesse. In questo senso gli argomenti trattati hanno avuto principalmente l'obiettivo di chiarire e approfondire, e nello stesso tempo di definire e delimitare, il senso, il significato e il valore dei due termini di riferimento fondamentali per la presente ricerca: rilievo e centro storico. Presupposto del presente studio e’ che l'azione della conoscenza, e quindi la comprensione, e’ pregiudiziale all'azione di tutela, salvaguardia e conservazione. Il rilievo - nelle sue accezioni di comprensione, evidenziazione, ricostruzione - si propone come processualita’ di atti che si realizza nella concretezza dello svolgersi delle operazioni: e’ nel procedere stesso, nell'operare, che si attua la conoscenza. Il rilievo non e’ semplice riproduzione meccanica del reale, ma ha soprattutto un carattere interpretativo: del fenomeno che ci si appresta a studiare e’ necessario preventivamente formulare dei modelli interpretativi, che riducano la complessita’ dell'oggetto in modo che questo diventi a noi conoscibile. Nell'ambito di questa ricerca il rilievo e il rilevare sono strumenti di lettura e di analisi irrinunciabili per la conoscenza del reale, conoscenza che si attua attraverso una pratica intellettuale con la quale il fenomeno indagato viene dapprima riconosciuto, quindi interpretato - discretizzato ed infine classificato. Questo vuol dire che per conoscere e’ necessario innanzitutto riconoscere, e che la stessa conoscenza non puo’ essere comunicata, trasmessa se non viene classificata, tipizzata. Il significato che qui si vuole attribuire al rilievo e’ quello della documentazione, sincronica e diacronica (per la conoscenza e la conservazione) che sappia cogliere dell'oggetto di studio sinteticamente l'individualita’ e comprenderne analiticamente gli elementi che lo compongono. Una concezione che e’ ben conscia dell'impossibilita’ del raggiungimento dell'esaustivita’ e della completezza, ma che d'altra parte nega valore alla conoscenza settoriale condizionata da un uso limitato e specifico che perde i contatti con la globale comprensione della realta’ indagata. Questo porta alla proposta della definizione di rilievo “tematizzato” (tipizzato), che significa invece impostare la processualita’ delle operazioni di un rilievo intorno a dei temi che ne costituiranno la struttura e il progetto. Un rilievo, dunque, indipendente dal fine, ma che per contro ammette molte utilizzazioni. Le successive argomentazioni hanno riguardato la definizione del quadro di riferimento, ovvero la "tipizzazione delle sue caratteristiche", il che ha necessitato l'approfondimento dell'oggetto della presente ricerca, il centro storico, un manufatto complesso, risultato di successive modificazioni, trasformazioni e stratificazioni, ma anche espressione, immagine di un'idea, di una determinata cultura e di una determinata organizzazione sociale. Un fenomeno dunque molto articolato, in cui una determinata organizzazione dello spazio (sia nelle sue connotazioni fisico-spaziali sia in quelle simboliche) esprime l'appartenenza degli uomini ad un particolare luogo in un determinato tempo, e quindi le relazioni tra questi la storia e gli eventi naturali. La comprensione di un fenomeno cosi’ complesso puo’ attuarsi solo a patto di considerare tanto il sistema di relazioni che il centro storico intrattiene con il territorio, quanto il sistema di relazioni che lega gli elementi che lo costituiscono. Per la definizione della una metodologia per la lettura e l'analisi dei centri storici e’ stata cosi’ proposta una articolazione, una gradualita’ del processo conoscitivo, relazionata ad una corrispondente articolazione riscontrabile nel fenomeno che ci apprestiamo ad indagare, facendo cosi’ corrispondere ai modelli interpretativi della realta’ indagata dei modelli operativi strumentali alla messa in atto del processo conoscitivo del rilievo. Il punto di partenza e’ consistito nella scomposizione del fenomeno da analizzare e nella classificazione degli elementi che lo compongono. Il metodo proposto individua all'interno del fenomeno urbano una qualificazione scalare dei fatti costruiti in funzione della loro “ampiezza” (la scala territoriale, la scala urbana, la scala edilizia, la scala architettonica) a cui corrisponde una gradualita’ della conoscenza, che si attua con modalita’ e procedure differenziate. Il percorso conoscitivo proposto procede dal generale al particolare, ma affrontando iterativamente il fenomeno prima nella sua totalita’ e poi nei suoi elementi costitutivi. Pertanto i fenomeni individuati ed analizzati dapprima in funzione delle “classi d'ampiezza” sono poi analizzati in quanto individuo, organismo, struttura, elemento. Ad esempio, il centro storico nella sua complessita’ e totalita’ e’ stato considerato in quanto manufatto unico, individuale, irripetibile, ma e’ stato anche analizzato come particolare attuazione concreta di una tipologia insediativa, ed e’ anche stato studiato come composto di parti, di elementi considerati come tasselli di un mosaico, dotati ognuno di determinate qualita’ organizzative dello spazio. Infine sono poi definite le categorie con cui condurre l'analisi di un centro storico, sia nei rapporti con il territorio, sia nelle relazioni con i singoli elementi costituenti. Si e’ ritenuto basilare verificare via via le ipotesi teoriche che si andavano delineando, attraverso la sperimentazione condotta su un campione di studio, un centro storco di limitate dimensioni, individuato in Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia a dieci chilometri da Todi. Dal confronto tra ipotesi metodologiche e risultati sperimentali ottenuti sono state tratte le conclusioni della ricerca. I risultati della ricerca sono stati raccolti in un volume e organizzati in due parti. Nella prima, dal titolo “Il quadro teorico”, vengono sviluppati, indagati e sistematizzati i temi e gli argomenti di tipo teorico, considerati irrinunciabili e indispensabili per lo sviluppo della ricerca. Nella seconda parte, dal titolo “La sperimentazione. Il rilievo di un centro storico tipo: Monte Castello di Vibio”, sono stati applicati e verificati alcuni dei temi teorici sviluppati precedentemente, in riferimento al centro storico tipo prescelto per la sperimentazione.
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Stefanini, Sara. "Il Patrimonio architettonico delle culture del Maghreb a rischio di scomparsa per perdita di conoscenza ed aggressione ambientale. Valutazione delle vulnerabilità e del rischio sismico della medina di Fes in Marocco." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1190289.

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Abstract:
The research project intends to develop a methodology for the conservation of the architectural heritage in the Maghreb countries, threatened by both natural (in particular seismic events) and anthropic attacks (loss of knowledge and uncritical affirmation of technological cultures incompatible with the previous ones). The field of application of the study was the Medina of Fes in Morocco, considered a representative example of the processes and dynamics in progress. The theme of preservation of cultural heritage is investigated following a multidisciplinary approach in which the purely technical aspects have been addressed by seeking comparison with socio-cultural aspects. In order to gain an in-depth knowledge of the systems and construction types characterizing the area under investigation, it was decided to study the living and construction culture in northern Morocco and specifically in the Fes region, paying attention, thanks to field investigations, on the main critical points of the buildings and on the techniques that can be associated with the “rule of the art”, including those devices that seem to play a role in contrasting the seismic action. In addition, for the same purpose, a survey campaign was carried out on traditional masonry as representative of recurrent types, trying to associate a structural assessment with it and verify its mechanical properties. In particular, the following were carried out: a) physical-mineralogical analyses on mortar and brick samples; b) mechanical characterization tests, i.e. compression tests, indirect traction tests and three-points-bending tests for on brick samples; c) an evaluation of the efficiency of the different wall types through the application of the Wall Quality Index (IQM) integrating it into the GNDT data form; d) tilt tests on wall models to assess the contribution to the resistance in the plane of the walls by the wooden “radications”, characteristic of the local construction technique. The results obtained allowed to support the subsequent analysis phase related to the evaluation of seismic vulnerability, a subject that has not yet been sufficiently studied in the Maghreb area. A methodology is then proposed for assessing the seismic vulnerability calibrated on the specific characteristics of historical settlements (essentially consisting of patio buildings in aggregate) that can be extended and replicated in other similar contexts. The proposed method is based on the II level GNDT Vulnerability Index and allowed the realization of vulnerability curves, fragility curves, damage scenarios for different seismic intensities and loss scenarios. The results of the vulnerability assessment are also presented through their spatial distribution in the form of maps created in the GIS environment. Finally, the proposed methodology for the assessment of seismic vulnerability was applied a second time to the case study imagining that it had performed a consolidation of the building through the implementation of interventions for coherent and mechanically compatible with the historicized building structural reinforcement.
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Books on the topic "Conoscenza territoriale"

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Ente nazionale per l'energia elettrica. Direzione delle costruzione. and Ente nazionale per l'energia elettrica. Direzione studi e ricerche., eds. Il Contributo dell'ENEL alla conoscenza del sistema fluvio-territoriale del Po. [Rome]: ENEL, 1986.

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Vittorio, Borachia, and Paolillo Pier Luigi, eds. Territorio sistema complesso: Una valutazione critica delle variabili informative per una conoscenza delle risorse fisiche nel sistema territoriale urbano-agricolo. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1993.

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Colesanti, Gemma Teresa, Blanca Garì, and Núria Jornet-Benito, eds. Clarisas y dominicas. Modelos de implantación, filiación, promoción y devoción en la Península Ibérica, Cerdeña, Nápoles y Sicilia. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-676-7.

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Abstract:
Il volume è frutto della ricerca del progetto Claustra. Atlante della spiritualità femminile. Il libro si occupa dell’analisi del paesaggio religioso contrassegnato dalle comunità di clarisse e di domenicane. L’approfondimento della struttura territoriale dei vari regni avviene tramite cinque linee: la conoscenza di aree poco studiate nella topografia monastica femminile; la comprensione delle dinamiche fondazionali e il ruolo delle comunità di mulieres religiose; la dinamica dell’impianto urbano e i processi di comunicazione e di azione, creatori del paesaggio monastico; l’importanza del mecenatismo e del patrocinio femminile nei modelli fondazionali e nella promozione culturale; l’analisi delle pratiche devozionali e della cultura materiale delle comunità in un contesto funzionale, spaziale e performativo. El presente volumen es el resultado de la investigación del proyecto Claustra. Atlas de espiritualidad femenina. El libro se ocupa del análisis del paisaje religioso marcado por las comunidades de clarisas y dominicas. Desde una estructura territorial por reinos se abordan cinco lineas: el conocimiento de áreas poco estudiadas en la topografía monástica femenina; la comprensión de dinámicas fundacionales y el papel de grupos de mulieres religiosae; la dinámica de implantación urbana y los procesos de interacción creadores de paisaje monástico; la importancia del mecenazgo y patronazgo femenino en los modelos fundacionales y de promoción cultural; el análisis de las prácticas devocionales y la cultura material de las monasterios femeninos en un contexto funcional, espacial y performativo.
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Lazzeroni, Michela. Geografia della conoscenza e dell'innovazione tecnologica: Un'interpretazione dei cambiamenti territoriali. Milano: F. Angeli, 2004.

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Varra, Lucia, ed. Dal dato diffuso alla conoscenza condivisa. Florence: Firenze University Press, 2012. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-177-5.

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Abstract:
At the present time, the tourist destination offers a stimulating laboratory for the experimentation of theoretical models and good practices on the subjects of governance, knowledge management and sustainable competition. Growing interest in the study of this territorial context gains impetus from the new approaches and tools that local administrations are starting to introduce in the phases of implementation and control of local strategies. In this respect, the Tourist Destination Observatory (OTD) represents an important innovation, offering a nerve centre for the aggregation and networking of heterogeneous data scattered over the territory as well as a model for the implementation of permanent approaches to social dialogue as prerequisites for the creation of knowledge and for an aware, shared, competitive and responsible development of the destination. The OTD can act as an efficient agent of local change, facilitating the processes of governance, and as a tool of knowledge management for the valorisation of intellectual capital. It is consequently a crucial support for the strategic repositioning of mountain resorts, which can represent valid responses to the emerging new modes of interpreting the holiday.
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Surico, Giuseppe, ed. 1913-2013. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-492-9.

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Abstract:
Cento anni e il cammino continua. Questa opera realizzata da un gruppo di professori della (ex)Facoltà di Agraria di Firenze ha l’unico intento di raccontare, attraverso pochi e significativi argomenti, i primi cento anni (1913-2013) di una istituzione che con i suoi ricercatori, tecnici e amministrativi, ha contribuito, come un solo corpo, all’avanzamento delle conoscenze nelle Scienze Agrarie e, in ambito territoriale, al successo del comparto agroalimentare toscano. Ma i veri protagonisti di questa opera non sono solo i Maestri della Scuola Agraria e Forestale fiorentina bensì le migliaia di studenti che in cento anni hanno frequentato, prima l’Istituto Nazionale Forestale e poi la Facoltà e che hanno portato in Italia e nel mondo i frutti degli insegnamenti ricevuti a Firenze.
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Atlante cartografico della Puglia: Conoscenza storica e sistemi informativi territoriali. Firenze: Alinea, 2006.

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Nicodemo, Silvia. Le istituzioni della conoscenza nel sistema scolastico. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg272.

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Abstract:
Stato, regioni ed enti locali territoriali sono costituzionalmente obbligati a rendere effettivo il diritto all’educazione e all’istruzione. La Carta costituzionale impone interventi positivi a vari livelli di governo per assicurare i diritti inerenti l’istruzione, la garanzia di livelli essenziali di prestazioni e attribuisce funzioni fondamentali nella materia agli enti locali; gli interventi pubblici hanno connotazioni di regolazione, di gestione diretta e di spesa e gli obblighi sono assunti a ogni livello di governo. Tale quadro non è smentito in sede comunitaria, che raccomanda gli stati di investire nell’infanzia. Individuati le libertà e i diritti costituzionali inerenti l’istruzione nonché la tutela della prima infanzia – diritti che hanno i contenuti dei diritti a prestazione – il volume affronta le competenze ai diversi livelli di governo, l’organizzazione della istituzione scolastica, anche nella relazione con le famiglie e con gli enti locali. In tale quadro, si esamina il ruolo dei privati, della libertà delle scuole, le problematiche inerenti i finanziamenti pubblici. Emerge la complessità del sistema delle istituzioni che producono conoscenza, educazione e istruzione, che, pur nel rispetto di vincoli finanziari, deve garantire una qualità e continuità, momento necessario per assicurare l’effettività dei diritti e libertà costituzionale.
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Book chapters on the topic "Conoscenza territoriale"

1

Rombai, Leonardo. "Massimo Quaini: geografia storica, fonti, conoscenze territoriali e loro uso politico e socio-culturale." In Il pensiero critico fra geografia e scienza del territorio, 65–79. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-322-2.06.

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Abstract:
Quaini's commitment is aimed – with the development of the Gambian concept – towards the construction of a critical and operational historical geography (usable for the aware and sustainable management, institutional planning and socio-cultural use of territories), through innovative theoretical-methodological reflections and concrete case studies: with a focus on the landscape-territorial historicity and the heritage of regions and places, and openness to interdisciplinarity and local knowledge, integrating – with exemplary critical contextualization – the written and graphic documentary sources with those of the terrain.
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Conference papers on the topic "Conoscenza territoriale"

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Ponzetta, Alessandra. "Il castello di Tutino (Le): una lettura storico-architettonica per la conoscenza del patrimonio pugliese." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11517.

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Abstract:
The castle of Tutino (Le): a case study on knowledge of the Apulian heritageThis study aims to investigate the relationship between a castle located in the Apulian region (Southeastern Italy) and its historical and territorial background. The subject of the research deals with a multi-layered monumental complex located in the lower Salento, in the territory of the town of Tricase, which includes five castles. This currently presents itself as an irregularly shaped fence marked by five towers, whose original structure dates back to at least the fifteenth century. In particular, on one side of the castle a baronial palace was built by the Trani family in the eighties of the sixteenth century. As far as it concerns the history of the entire complex it should be noticed that it has undergone various enlargements and modifications due to changes of its property and use. This process is both documented at the archival-bibliographic level, and experienced by the analysis of the masonry stratigraphy, thanks to which it has been possible to identify the various stages of the historical-constructive development of the castle. In conclusion, the analysis carried out intends to clarify how the historical dynamics occurred in the region of Apulia influenced the final stage of the castle of Tutino; to this end it will be considered the evolution of constructive techniques and perspectives belonging to the local tradition, in order to demonstrate the impact on the features of this castle.
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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano, and Alessandro Micucci. "Le trasformazioni dello spazio urbano: la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Abstract:
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

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Abstract:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
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