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Journal articles on the topic 'Condizioni di vita'

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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "Indicatori di qualità della vita." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 7–9. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000319.

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Abstract:
La complessità del dibattito sulla qualità della vita si riflette nelle definizioni proposte (Oliver el al., 1996); alcune sono ampie ma vaghe, tali da non specificare il contenuto del concetto e quindi da ostacolarne la misurazione: “La qualità della vita è un ampio concetto che comprende tutti gli aspetti dell'esistenza di un individuo” (Torrance, 1987); “Nell'epoca moderna qualità della vita significa salute e benesse re, idee ampiamente comprese ed accettate dalle persone” (Oliver, 1991). Alcune definizioni si focalizzano sugli indicatori oggettivi di benessere: “La qualità della vita consiste nell'ottenere le condizioni necessarie per la felicità in una data società” (McCall, 1975). Altri autori definiscono la qualità della vita come senso di benessere legato alla situazione contingente o ad una qualche combinazione di benessere soggettivo ed oggettivo: “La qualità della vita è uno stato di benessere che riflette le condizioni di vita, la soddisfazione e l'adattamento a queste condizioni di vita” (Franklin et al., 1986); “La qualità della vita è il senso di benessere sperimentato da una persona all'interno delle sue attuali condizioni di vita” (Lehman, 1983). La centralità dell'aspetto soggettivo si ritrova anche nella definizione che recentemente la WHO ha dato di “qualità della vita”: “…..è una percezione individuale della propria posizione nella vita all'interno del conteste della cultura e dei valori in cui si vive, in relazione ai propri scopi, aspettative, standard ed interessi” (WHOQOL Group, 1995).
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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "Modelli concettuali di qualità della vita." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 12–15. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000332.

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Abstract:
Lo studio della qualità della vita nei pazienti affetti da disturbi mentali risale ai primi anni '80 (Malm et al., 1981; Lehman et al., 1982; Lehman, 1983; Baker & Intagliata, 1982; Bigelow et al., 1982). Negli stessi lavori compare per la prima volta un tentativo di riflessione teorica sul concetto di qualità della vita in psichiatria: un elemento condiviso dagli autori che si sono occupati di qualità della vita in quel periodo è il superamento delle tradizionali misure legate alla malattia (sintomi, compromissione, disabilità) per includere nell'indagine l'esperienza che il paziente ha della propria condizione di vita; tuttavia, vi sono notevoli differenze tra i vari autori nella concettualizzazione del rapporto tra le condizioni obiettive di vita e la loro percezione soggettiva e circa i fattori che influenzano questa relazione. Descriveremo di seguito alcuni modelli di qualità della vita facendo riferimento alla recente opera di Katschnig et al. (1997).
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Storato, Giulia, Giuliana Sanò, and Francesco Della Puppa. "Fare casa nella città interstiziale, tra dinamiche attrattive e forze espulsive. Condizioni abitative e strategie della vita quotidiana di richiedenti asilo e rifugiati senza dimora a Trento." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 124 (March 2021): 138–55. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-124008.

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Abstract:
Il presente contributo, frutto di una ricerca etnografica condotta nella Provincia Autonoma di Trento, indaga le condizioni di vita di rifugiati e richiedenti asilo al di fuori del sistema di accoglienza. In particolare, approfondisce gli effetti prodotti dagli insediamenti informali in cui essi dimorano e dalle condizioni materiali che li caratterizzano sulla vita quotidiana di questi immigrati, nonché le forme di riappropriazione di tali spazi che gli stessi immigrati esercitano.
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Galuppo, Laura. "Costruire organizzazioni sostenibili: pratiche di ricerca-intervento." RISORSA UOMO, no. 1 (May 2011): 51–67. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-001005.

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Abstract:
L'articolo descrive tre esperienze di ricerca-azione intorno al tema della sostenibilitŕ della vita organizzativa condotte entro contesti sociosanitari. Attraverso la presentazione di tali esperienze di ricerca sul campo, il lavoro consente un'esplorazione di quali condizioni appaiano cruciali per costruire organizzazioni sostenibili e di quali pratiche e strategie di azioni siano in grado di favorire tali condizioni di sostenibilitŕ.
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Curtarelli, Maurizio, Maija Lyly-Yrjanainen, and Greet Vermeylen. "Qualitŕ e sostenibilitŕ del lavoro in Europa. Evidenze dall'Indagine europea sulle Condizioni di lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 127 (September 2012): 92–115. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127007.

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Abstract:
L'articolo presenta alcuni risultati della 5a Indagine europea sulle condizioni di lavoro, condotta nel 2010 dalla Fondazione Europea per il Miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) con sede a Dublino. I risultati illustrati fanno riferimento a quattro specifici ambiti della qualitŕ del lavoro: salute e fattori di rischio connessi; motivazione, ricompense intrinseche e soddisfazione; skills, formazione e apprendimento sul lavoro; infine, conciliabilitŕ tra lavoro e vita privata. Tali ambiti concorrono alla definizione di "sostenibilitŕ" del lavoro, concetto strettamente connesso con quello di qualitŕ e che riflette la possibilitŕ di tenere il piů a lungo possibile i lavoratori nell'occupazione, in una logica di invecchiamento attivo. I risultati riflettono un'estrema varietŕ di situazioni, frutto sia di aspetti oggettivi delle specifiche realtŕ lavorative e sia della percezione che l'individuo ha del proprio lavoro e delle condizioni in qui opera.
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Brandi, Maria Carolina, and Antonio Ricci. "Condizioni di vita e di studio degli immigrati: i risultati di una ricerca." MONDI MIGRANTI, no. 1 (May 2014): 189–203. http://dx.doi.org/10.3280/mm2014-001011.

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Laurent, Jane K., Massimo Petrocchi, and Giorgio Rossi. "L'agro di Roma tra `500 e `800: Condizioni di vita e lavoro." American Historical Review 92, no. 2 (April 1987): 452. http://dx.doi.org/10.2307/1866726.

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Vermeylen, Greet, Agnčs Parent-Thirion, and Maurizio Curtarelli. "La qualitŕ del lavoro e dell'occupazione nell'Indagine europea sulle Condizioni di lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 127 (September 2012): 35–51. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127004.

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Abstract:
L'articolo presenta il quadro teorico di riferimento e l'approccio metodologico sottesi all'Indagine europea sulle condizioni di lavoro, condotta sin dall'inizio degli anni '90 dalla Fondazione Europea per il Miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) con sede a Dublino. Dopo aver illustrato brevemente il contesto politico in cui č maturato il concetto di qualitŕ del lavoro e i motivi della sua recente "popolaritŕ", l'articolo si sofferma sugli elementi e sulle caratteristiche della qualitŕ del lavoro che sono stati considerati per pervenire alla sua concettualizzazione e piena operativizzazione nell'approccio di Eurofound. L'analisi prosegue poi con una panoramica degli approcci alla concettualizzazione e misurazione della qualitŕ del lavoro di organismi e istituzioni sovranazionali e si conclude con la descrizione della metodologia dell'Indagine europea sulle condizioni di lavoro.
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Cozza, Cassandra. "Architetture che cambiano la vita." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 42–56. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100005.

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Abstract:
Il saggio illustra l'impegno umanitario di Yasmeen Lari, a partire da quando, in seguito al terremoto del Kashmir, iniziò a dedicare la sua vita alle persone più indigenti, dimostrando un impegno costante per la costruzione di una giustizia sociale ed ecologica. Un impegno sul campo con due obiettivi principali: il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni più povere e vulnerabili e la sostenibilità ambientale. Un lavoro complesso, di ampio interesse internazionale e attento ai materiali, alla storia e alle tradizioni locali. L'architettura come processo finalizzato all'indipendenza e all'empowerment dei suoi ‘clienti scalzi' - soprattutto donne - attraverso un impegno costante nella formazione degli architetti più giovani e degli autocostruttori, nonché nel fronteggiare l'emergenza pandemica causata da Covid-19.
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Asteggiano, Riccardo. "Aritmie cardiache e cancro." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (July 31, 2022): 60–66. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-8.

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Abstract:
La reale incidenza delle aritmie e della morte improvvisa è di difficile valutazione per la peculiare condizione dei pazienti oncologici, a causa di sintomi e segni concomitanti e confondenti. Tuttavia ogni tipo di aritmia può presentarsi in questi soggetti, sia spontaneamente che a causa di condizioni favorenti, che per effetto tossico del trattamento del cancro. È comunque essenziale, perché spesso modificabile e riducibile, valutare il rischio aritmico nei pazienti con cancro. Modesti interventi, come la correzione di una dis-ionia o evitare il concomitante trattamento con farmaci con potenziale effetto prolungante il QTc, possono evitare aritmie pericolose e letali. Ciò è di particolare importanza oggi, essendo di molto migliorata con le nuove terapie sia la qualità della vita che la sopravvivenza dei pazienti oncologici.
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Spensieri, Simone, and Claudia Sbarboro. "L'Escuelita: presa in carico di gruppo di giovani immigrati al Ser.T." GRUPPI, no. 3 (December 2012): 119–31. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003009.

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Abstract:
Il lavoro descrive l'esperienza della presa in carico di gruppo di ragazzi immigrati al Ser.T., per lo piů ecuadoriani, di etŕ compresa tra 20 e 35 anni, con problematiche di tossicodipendenza. Nel raccontare lo sviluppo di tale percorso terapeutico, cerchiamo di mettere in evidenza i significati che assumono il consumo e lo spaccio di stupefacenti per questi ragazzi, a partire dalle difficili condizioni di vita dei migranti nella nostra societŕ. Un'analisi che ci porta a valutare con un occhio politicamente attento le difficoltŕ psicopatologiche, cercando di articolarle anche alle dimensioni sociali e politico economiche che costruiscono gli spazi esistenziali in cui questi giovani tentano, annaspando, di costruire la propria vita.
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Farina, Fatima, and Alessandra Vincenti. "Lavorare stanca. Esistenze/resistenze nei percorsi lavorativi." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2022): 37–47. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-002004.

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Abstract:
Se il lockdown ha interrotto per milioni di persone l'andare al lavoro, non ha interrotto il lavoro, né trasformato l'immaginario del lavoro, sempre misurato su un imperativo di performatività vitale. Il fenomeno delle cosiddette "Grandi dimissioni" pare però accelerato dallo stop imposto dalla pan- demia. Si tratta di un fenomeno tutto da analizzare - anche per la difficoltà di reperire alcuni dati - e da comprendere con ricerche che vadano a indagare in profondità i cambiamenti nei percorsi di lavoro così come il rifiuto di condizioni lavorative di sfruttamento. L'ipotesi di un rigetto delle condizioni di lavoro e dunque di vita è certo una delle opzioni, ma è da considerare un possibile tentativo di sovvertire l'ordine valoriale imposto con pratiche che esprimo- no obiezione e diserzione dal sistema. Se il discorso pubblico è focalizzato sulla mancanza di offerta nei settori ad alta intensità di lavoro, l'interrogativo da porsi va al di là del mismatch tra domanda e offerta e riguarda le condizioni con- siderate oggi accettabili per lavorare.
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Terracciano, Bianca. "Incarnare una cultura per tradurla e innovarla." dObra[s] – revista da Associação Brasileira de Estudos de Pesquisas em Moda, no. 31 (April 15, 2021): 303–28. http://dx.doi.org/10.26563/dobras.i31.1301.

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Abstract:
La tesi di fondo di questo articolo è che una forma di vita può essere analizzata a partire dagli elementi di identificazione vestimentaria, selezionando la dimensione figurativa e plastica del total look, dove capi e accessori invarianti e ricorrenti diventano condizioni semiotiche necessarie alla produzione di significazione (FLOCH, 1995, p. 124). Un caso di particolare interesse che sussume moda, semiosfera, forme di vita, identità e alterità è rappresentato dai BTS, gruppo musicale coreano. I BTS hanno prima stabilito una relazione di interazione e integrazione gerarchica con la forma di vita degli idol, plasmandone i tratti caratterizzanti per risemantizzarla e innovarla secondo il loro linguaggio identitario.
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Mihaljevic, Nikica. "L'eutanasia, la morte e l'importanza della corporeità in Accabadora di Michela Murgia." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 20 (2017): 188–202. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2017.i20.14.

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Abstract:
In questo articolo esaminiamo, nel romanzo di Michela Murgia, l’omicidio che avviene in seguito all’atto di eutanasia, intesa come la cessazione di vita di una persona dalla parte di un’altra però senza classificare questo atto come un crimine ma concentrandosi principalmente sulle dinamiche e sugli aspetti ineludibili dell’atto. Murgia mette in contrasto la vita alla morte usando il personaggio di Accabadora, la quale, da un lato, termina la vita di personaggi, cambiando, allo stesso tempo, il corso naturale degli eventi, mentre, d’altra parte, prende in affidamento una bambina allo scopo di darle condizioni di vita migliori. Altrettanto importante, in questa analisi, è l’atteggiamento psicologico dei personaggi di Murgia, fortemente connesso con l’aspetto etico dell’atto, il quale inevitabilmente e contemporaneamente incoraggia le reazioni di altri personaggi.
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Bertocchi, Sabrina, Francesca Emiliani, Silvia Potě, and Laura Palareti. "Diversi regimi terapeutici nel trattamento di bambini affetti da malattia emorragica congenita: processi di scelta e ricadute sul benessere psicosociale del paziente e della sua famiglia." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (February 2011): 65–90. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-003005.

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Abstract:
Un tratto caratteristico delle malattie emorragiche congenite (di cui la piů diffusa č l'emofilia) č l'imprevedibilitŕ dell'evento emorragico, della sua durata e della sua severitŕ, da cui consegue una condizione di continua incertezza sulle modalitŕ e la tempestivitŕ necessarie per l'intervento. Il superamento di questa condizione č oggi possibile attraverso l'infusione del fattore di coagulazione mancante. Quest'ultima puň essere attuata tramite due modalitŕ: profilassi e terapia al bisogno. Questo studio ha come obiettivo la comprensione approfondita delle condizioni che favoriscono o che invece ostacolano l'adesione a forme diverse di trattamento terapeutico, in particolare profilassi e terapia al bisogno, in famiglie con bambini affetti da emofilia. Sono stati intervistati congiuntamente i genitori di 11 famiglie con figli emofilici in etŕ evolutiva, residenti a Bologna e provincia che aderivano a trattamenti differenziati (profilassi o terapia al bisogno). I risultati mostrano come le due diverse forme di terapia siano collegate a differenti rappresentazioni della malattia e a diverse modalitŕ di funzionamento familiare. La profilassi si conferma la terapia che maggiormente si accompagna ad uno stile di vita normalizzato sia per il bambino che per l'intera famiglia.
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Colloca, Carlo. "Le condizioni di vita dei migranti nel ragusano fra processi di deterritorializzazione ed ecomafie." MONDI MIGRANTI, no. 2 (July 2022): 53–73. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002003.

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Abstract:
L'articolo analizza l'organizzazione spaziale e sociale della "fascia trasformata del ragusano" dove abitano e lavorano cittadini stranieri immigrati. L'obiettivo è restituire - con il supporto di dati statistici, della cartografia e della fotografia - i risultati di un'attività di ricerca svolta fra il febbraio 2020 e il novembre 2021 sulle caratteristiche socio-territoriali di un contesto, dove il passaggio dalla stagionalità alla colture intensive in serra non si è configurato come una transizione ad una nuova produzione di territorialità, con nuove formulazioni della relazione co-evolutiva fra insediamento umano e ambiente, ma è l'esito di un sistema socio-economico per sua natura deterritorializzato e, dunque, organizzato in uno spazio astratto, omologato, casuale e artificiale. Si tratta di un territorio dove si concen-trano gli effetti di un'agricoltura divenuta sempre più industrializzata e globalizza-ta che si alimenta di un crescente sfruttamento del lavoro migrante e dell'ecosistema, anche per mano di una criminalità organizzata che controlla la gestione della plastica, degli agrochimici e dei rifiuti che questi materiali determi-nano.
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Saj, Marek. "Warunki ważności profesji zakonnej." Prawo Kanoniczne 50, no. 1-2 (June 15, 2007): 53–75. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.1-2.03.

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Abstract:
La professione religiosa, cioè il voto dei tre consigli evangelici: castità, povertà e obbedienza, è uno degli elementi essenziali della vita religiosa, a tal punto che senza di essa non si può parlare di vita religiosa. Oltre ad avere una grande rilevanza teologica, essa è un atto giuridico, costituito da vari elementi. Può, dunque, succedere che uno di essi non sarà adempiuto o sarà mancato, per cui i voti potranno essere considerati dubbi oppure invalidi. Il diritto universale della Chiesa definisce perciò le condizioni che garantiscono la validità degli atti emessi. Il Codice di Diritto Canonico del 1983 offre elementi che, al momento dell’emissione dei voti sia temporali che perpetui, sono richiesti per la loro validità. Il presente saggio considera le questioni relative alle condizioni richieste dalla Chiesa per una valida e lecita professione religiosa, nonchè le questioni concernenti la sua convalidazione, la scadenza del tempo per il quale fu emessa oppure l’eventuale dispensa da essa.
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Zincone, Giovanna. "DUE VIE ALLA CITTADINANZA: IL MODELLO SOCIETARIO E IL MODELLO STATALISTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 2 (August 1989): 223–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012922.

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Abstract:
IntroduzioneQuando vogliamo classificare i sistemi politici democratici e li osserviamo in un ottica comparata, tendiamo spesso a sottovalutare quei tratti che più specificamente determinano condizioni di vita diverse per i loro cittadini. Guardiamo, ad esempio, più spesso alla configurazione degli organi decisionali, ai modelli di competizione e di alleanza tra le élites; mentre ci capita meno spesso di utilizzare come criterio di classificazione la possibilità, che può avere un individuo qualunque, di influenzare le decisioni pubbliche. Anche le ricerche sulla partecipazione, che dovrebbero studiare la politica dal punto di vista dei governati, osservano di solito i comportamenti di fatto e le variabili socioeconomiche di tali comportamenti, mentre trascurano i caratteri del sistema. E anche quando se ne occupano, individuano le condizioni giuridiche che permettono o incentivano gli atti di partecipazione (quali ad esempio l'estensione del suffragio, da una parte, o il voto obbligatorio dall'altra), ma non si preoccupano di quei profili delle istituzioni che rendono tali atti di partecipazione efficaci (ad esempio, il ruolo più o meno cruciale degli organismi elettivi rispetto ad altre arene decisionali).
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Lallement, Michel, and Guillaume Lecoeur. "Le trasformazioni della qualitŕ del lavoro in Francia: evoluzioni, implicazioni e dibattiti contemporanei." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 127 (September 2012): 195–208. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127012.

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Abstract:
In Francia, nel corso degli ultimi decenni, l'evoluzione del modo di produzione ha avuto delle conseguenze fondamentali sulla qualitŕ del lavoro. Tuttavia il nesso fra nuove forme di organizzazione del lavoro e malessere non č "meccanico". Piů che a una "perversione" intrinseca del management o ad una propensione di ciascuno di noi a far soffrire l'altro, č ad un nuovo dato nella relazione di lavoro (l'esigenza sempre crescente di disponibilitŕ) che occorre attribuire le trasformazioni e gli interrogativi sulla qualitŕ del lavoro. Per mostrarlo, il saggio si articola in tre momenti. Una prima parte evidenzia un insieme generale delle recenti evoluzioni delle condizioni di lavoro. Una seconda parte entra nel dettaglio sui nessi fra nuove forme di lavoro e rischi psico-sociali. La terza parte si fonda sui risultati di alcune indagini empiriche per chiarire le relazioni tra lavoro e condizioni di vita.
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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "Obiettivi dello studio." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 20. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000356.

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Abstract:
Lo studio che presentiamo si iscrive nell'attività di monitoraggio e valutazione del Servizio Psichiatrico Territoriale di Verona-Sud e fa parte di un più ampio studio in corso presso questo servizio, il Progetto Outcome.In relazione al dibattito in corso in letteratura, il presente studio ha i seguenti obiettivi: a)descrivere la qualità di vita dei pazienti psichiatrici in un contesto italiano, tenendo conto degli aspetti obiettivi, e, ancor più, degli aspetti soggettivi della qualità della vita;b)analizzare la relazione esistente fra le diverse dimensioni in cui viene misurata la qualità della vita;c)analizzare la correlazione esistente fra la qualità della vita ed altri parametri tradizionalmente utilizzati per valutare le condizioni di un paziente, quali le caratteristiche socio-demografiche, la diagnosi, la psicopatologia, la disabilità sociale, l'utilizzazione dei servizi psichiatrici e la soddisfazione degli utenti verso i servizi stessi.
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Palazzani, Laura. "Tra autonomia e responsabilità. La filosofia del diritto e la legislazione sul “diritto di morire”." Medicina e Morale 71, no. 4 (December 22, 2022): 469–80. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1222.

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Abstract:
L’articolo analizza le problematiche del fine vita in bioetica dal punto di vista della filosofia del diritto, analizzando criticamente i percorsi della legislazione e della giurisprudenza italiani più recenti. In particolare, la Legge 219/2017 viene analizzata con riferimento al rifiuto e alla rinuncia alle cure salvavita, all’ostinazione terapeutica, alla sedazione profonda, alle direttive anticipate di cura e la pianificazione anticipata dei trattamenti. L’autore analizza i problemi bioetici e biogiuridici sul tema del “lasciar morire” e “uccidere”, con riferimento alla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale che ammette il suicidio medicalmente assistito in deroga all’art. 580 cp, a determinate condizioni. La sentenza 50/2022 della Corte Costituzionale sull’inammissibilità del cosiddetto referendum sull’eutanasia consente di individuare altre riflessioni bioetiche sui temi con riferimento alla tutela minima della vita e alla vulnerabilità.
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Mazzucato, Claudia. "Tra norme e valori: i compiti di cura del diritto in una democrazia." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 2 (January 2011): 53–75. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-002004.

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Abstract:
In una societŕ democratica, guidata da principi costituzionali, al diritto non spetta il compito di regolare la vita dei consociati attraverso comandi, divieti e punizioni, bensě il compito di prendersi cura delle persone mediante il riconoscimento di diritti inviolabili e la promozione delle condizioni di una vita sempre migliore. Il diritto finisce anche per rappresentare il minimo etico condivisibile in una societŕ pluralista e laica. La disciplina migratoria vigente viene presa ad esempio del tradimento dei compiti di cura del diritto; mentre il diritto minorile viene indicato come un modello virtuoso di un sistema giuridico che si ispira alla cura dei destinatari delle norme.
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Berry, Joanne. "The conditions of domestic life in Pompeii in AD 79: a case-study of Houses 11 and 12, Insula 9, Region I." Papers of the British School at Rome 65 (November 1997): 103–25. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010606.

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Abstract:
LE CONDIZIONI DELLA VITA DOMESTICA A POMPEI NELL'ANNO 79 d.C.: UN CASO DI STUDIO DELLE CASE 11 E 12, INSULA 9, REGIONE IQuesto articolo discute delle condizioni di vita a Pompei negli ultimi anni prima della sua distruzione dall'eruzione del Vesuvio. Si tratta di un argomento di difficile interpretazione, per il quale molte diverse teorie esistono, molte delle quali sono basate su evidenza aneddotica e/o comparativa. In contrasto, l'ipotesi presentata in questo articolo si basa sullo studio di due case collegate nella Regione I e prende in considerazione tutta l'evidenza disponibile: vecchie fotografie di scavo, resti di manufatti del 79 d.C., le strutture attualmente ancora in piedi e i risultati degli scavi del 1995 e 1996. L'evidenza disponibile è, di fatto, contraddittoria: all'interno delle stesse case vi sono segni di commercio a grande scala e di restauro, ma anche di abbandono e distruzione. Viene suggerito che queste contraddizioni possono essere spiegate con un terremoto negli ultimi mesi, o perfino settimane, prima della distruzione finale di Pompei. Gli abitanti della città dovevano aver avuto difficoltà ad affrontare la distruzione ed il caos causate da questo terremoto. Risposte individuali ad i danni causati dal terremoto sarebbero state dipendenti da numerosi fattori, quali le possibilità economiche a sostenere le riparazioni, di conseguenza l'evidenza delle due case esaminate riflette solo una delle possibili risposte. Si conclude che un numero maggiore di studi di case individuali in tutti i loro aspetti è necessario prima che si possa pienamente capire l'impatto collettivo e le conseguenze dell'attività sismica per la vita della città negli anni precedenti al 79 d.C.
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Bevivino, Maria Luisa. "Defaral Sa Bopp: l'iniziativa dei migranti senegalesi per uno sviluppo rurale endogeno e sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 97 (May 2012): 85–99. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097007.

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Abstract:
Tra i molteplici attori che promuovono uno sviluppo rurale alternativo al paradigma agro-alimentare dominante, i migranti possono rivestire un ruolo di primo piano in quanto "cittadini fra piů spazi" capaci di produrre processi di cambiamento nel territorio d'origine e in quello d'arrivo. Viene presentata l'analisi di un progetto di co-sviluppo in Senegal volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale e limitare l'esodo rurale attraverso pratiche virtuose di sviluppo endogeno sostenibile.
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Boniardi, Laura, Valeria Brazzoduro, and Clara Luraschi. "L'impatto della pandemia da SARS-CoV-2 sui bisogni della fase adolescenziale: riflessioni ed esemplificazioni cliniche." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (December 2022): 125–38. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003007.

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Abstract:
La caratteristica generale che distingue l'adolescenza da ogni altra fase della vita è la discontinuità (M. C. Gislon, [2, 4]). La crisi che sperimenta l'adolescente costituisce un'importante opportunità, unica e non ripetibile in altre epoche di vita e l'ambivalenza è la caratteristica principale di questo periodo. L'attuale generazione di adolescenti si trova ad affrontare una sfida senza precedenti, correlata all'impatto della pandemia da SARS-CoV-2 e delle conseguenti misure di contenimento, che hanno creato condizioni di sviluppo anomale oltre che inaspettate. Questo articolo si propone di illustrare le principali caratteristiche del modello di psicoterapia breve focale integrata con attenzione ai bisogni specifici della fase adolescenziale ed esemplificazione di alcuni casi trattati durante la pandemia.
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Orientale Caputo, Giustina. "Le condizioni di vita e di lavoro in un territorio periferico altamente problematico: risultati di una ricerca longitudinale sulla disoccupazione a Napoli." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 83–97. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126006.

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Abstract:
La presente ricerca, longitudinale di tipo panel, indaga i comportamenti dell'offerta di lavoro in una delle aree periferiche piů svantaggiate della cittŕ di Napoli. Essa affronta gli aspetti della vita individuale e familiare, mostrando la relazione fra condizione occupazionale, ricerca di lavoro, povertŕ e lavoro nero.
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Tibaldeo, Roberto Franzini. "Animale, "transanimale" e umano nel pensiero di Hans Jonas." Pensando - Revista de Filosofia 6, no. 11 (July 27, 2015): 415. http://dx.doi.org/10.26694/pensando.v6i11.3606.

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Abstract:
Il pensiero di Hans Jonas, specie per quel che riguarda la cosiddetta “biologia filosofica”, tratta indirettamente del rapporto tra essere umano e animale. A questo riguardo, Jonas rifiuta sia l’approccio dualistico, sia quello monistico-riduzionistico e propende al contrario per una complessiva reinterpretazione del fenomeno della vita nei termini di quel che egli definisce una “rivoluzione ontologica”. In virtù di ciò, il pensatore rintraccia lo specifico del fenomeno della vita e individua nelle forme viventi una scala naturae di complessità, auto-trascendimento e libertà via via crescenti, le cui tappe significative sono la vita organica, quella animale e quella umana. Per quel che concerne la forma animale, varie specie presentano “potenzialità trans-animali”, che evidenziano un ponte biologico e ontologico verso l’essere umano. In altre parole, l’animale è in qualche modo in grado di prefigurare la forma di vita specificamente umana. Tuttavia, sostiene Jonas, non appena quest’ultima fa la propria comparsa, essa è tale per cui se ne evidenzia al tempo stesso anche lo “iato metafisico” rispetto alla vita animale. La specificità umana si manifesta nella propria capacità di essere responsabile e di preservare le condizioni basilari per una vita autentica sul pianeta.
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Prilleltensky, Isaac, and Caterina Arcidiacono. "Modello ecologico e migranti: benessere, giustizia e potere nella vita degli immigrati." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 11–23. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001002.

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Abstract:
Il contributo descrive anzitutto il modello ecologico multidimensionale di Prilleltensky e come esso si declina a livello individuale, relazionale,organizzativo, comunitario e ambientale in relazione all'oppressione, al benessere e al processo di liberazione. Vengono in particolare esaminati gli elementi che agiscono nella trasformazione e che permettono il potenziamento delle risorse e dei punti di forza. Attenzione č data infine alla definizione ed esplicitazione dei valori e dei diritti del singolo e della comunitŕ al fine di definire quale sia la validitŕ epistemica e trasformativa della ricerca e dell'intervento in psicologia di comunitŕ alla luce di tale modello. Lo scopo precipuo dell'articolo consiste nell'esplicitare le variabili in gioco nella condizioni di vita dei migranti, enucleando i fattori di protezione e di rischio da considerare per valutarne il benessere e le modalitŕ d'inserimento nei contesti di accoglienza.
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Walsh, Froma. "Un modello di resilienza familiare per la prevenzione e l'intervento." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 97–108. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001007.

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Abstract:
Questo lavoro presenta una rapida sintesi del modello di resilienza familiare, fondato sulla ricerca e messo a punto per la pratica clinica di comunitŕ con le famiglie che si trovano di fronte a situazioni critiche. Tale approccio basato sulla collaborazione e sulle risorse č particolarmente utile nelle seguenti circostanze: la ripresa dalle crisi, dai traumi e dalle perdite; l'attraversamento di problematiche fasi di transizione; il trattamento di condizioni croniche disturbanti a livelli multipli; l'adattamento effi cace a nuove circostanze di vita.
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Demo, Giulia, Genni Duse, Marina Drigo, Daniela Palomba, Elisabetta Patron, Giulia Buodo, and Lorena Zanus. "Catastrofizzazione, tensione muscolare e outcome del dolore cronico: un confronto tra Fibromialgia e Dolore Cronico Diffuso." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (February 2022): 39–60. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001004.

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Abstract:
La Fibromialgia è una condizione di dolore muscoloscheletrico diffuso che si associa a fa-tigue, rigidità, insonnia, alterazioni dell'umore e comporta conseguenze importanti per la vita quotidiana. Ad oggi è ancora sottodiagnosticata e sono poco chiare sia l'eziopatogenesi sia la diagnosi differenziale con condizioni di Dolore Cronico Diffuso. Tra i fattori cognitivi che contribuiscono al mantenimento della condizione, la catastrofizzazione ha ottenuto particolare interesse. Lo scopo del presente studio è stato confrontare la sintomatologia in pazienti con diagnosi di Fibromialgia (FM; n = 27) e con diagnosi di Dolore Cronico Diffuso (Chronic Widespread Pain, CWP; n = 27) e indagare i predittori degli outcome riferiti di dolore. Tutti i pazienti han-no compilato i seguenti questionari: McGill Pain Questionnaire (MPQ), West Haven Yale Multidimensional Pain Inventory (WHY-MPI), Pain Related Self-Statement Scale (PRSS), Pain Related Control Scale (PRSS). È stato rilevato inoltre l'elettromiografia di superficie (EMG) a riposo per 5 minuti in corrispondenza del muscolo trapezio superiore sinistro e del muscolo frontale. Ai questionari, i pazienti con FM hanno presentato una maggiore catastrofizzazione (p 0.05) rispetto ai pazienti CWP. Inoltre, il livello di catastrofizzazione modula la relazione tra EMG del muscolo trapezio e interferenza del dolore riportata nel gruppo di pazienti con FM. I risultati suggeriscono che alti livelli di catastrofizzazione accentuino l'effetto negativo di elevati livelli di tensione muscolare in pazienti con FM.
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Francesca Guidi, Caterina. "La subalternità al tempo della crisi. Le differenze di reddito tra lavoratori stranieri e nativi in Italia in una prospettiva comparata." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 163–81. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003009.

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Abstract:
Come hanno evidenziato alcuni studi recenti in Italia, la crisi economica del 2008 ha ampliato le differenze di reddito tra i ceti sociali più elevati e le classi sociali più svantaggiate evidenziando il sensibile peggioramento delle condizioni dei ceti po-polari e ultrapopolari, in particolar modo delle famiglie con occupazione operaia. All'interno di questo quadro di riferimento, il saggio analizza l'impatto della crisi economica sui redditi dei lavoratori stranieri presenti in Italia rispetto ai lavoratori "autoctoni" in un'ottica comparata con quanto è avvenuto in alcuni paesi europei (Francia, Grecia, Spagna e Paesi scandinavi - Svezia, Finlandia e Danimarca sono stati trattati all'unisono). Lo studio è stato condotto utilizzando le indagini EU-SILC che offrono microdati coerenti a livello internazionale su reddito, povertà, esclusione sociale e condizioni di vita con elevati livelli di comparabilità tra paesi e tempi, con particolare attenzione alle sei rilevazioni realizzate tra il 2011 e 2016.
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Paola Arena, Libera. "Scoperte paleontologiche e sfruttamento industriale: il caso degli scisti bituminosi e dei fossili di Besano nell'Ottocento." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (September 2022): 5–47. http://dx.doi.org/10.3280/sil2022-001001.

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Abstract:
Il territorio di Besano (Varese) attirò l'attenzione di molti geologi fin dai primi decenni dell'Ottocento da un punto di vista mineralogico, stratigrafico e soprattutto paleontologico. Questa storia risale al 1830 quando Giulio Curioni raccolse alcuni esemplari di scisti bituminosi richiamando l'attenzione sia degli industriali, per il loro valore economico, sia dei geologi, per il loro contenuto fossilifero. Le prime due campagne di scavi paleontologici compiute a Besano nel 1863 e nel 1878, mostrarono l'interesse della comunità scientifica della seconda metà dell'Ottocento verso gli scisti di quest'area della Lombardia. In tali occasioni vennero portate alla luce numerose nuove specie fossili di piante e animali la cui scoperta consentì agli scienziati di meglio comprendere la struttura stratigrafica, l'età dei terreni e di proporre ipotesi sulle condizioni di vita e sull'ambiente di questo luogo nelle passate epoche geologiche.
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Leghissa, Giovanni. "Bellezza e tristezza, l'organizzazione nell'etŕ del neoliberalismo compiuto." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 133–43. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016010.

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Abstract:
Nella Germania nazista, giŕ nel 1934, fu creato il Büro für die Schönheit der Arbeit, che aveva come finalitŕ il miglioramento delle condizioni di vita sul posto di lavoro. Dall'analisi di questo episodio, a lungo dimenticato, della storia del taylorismo, si passa all'analisi delle nuove forme di organizzazione, tipiche dell'impresa strutturata "in rete". Pur abissalmente diversa da qualsiasi forma-impresa inserita in un contesto politico totalitario, anche l'organizzazione contemporanea spesso rischia di non sottrarsi alle critiche che Foucault muove nei confronti di quelle forme di governo che hanno di mira la vita degli individui al fine di instaurare sottili forme di controllo. Il saggio si conclude ipotizzando che sia ancora possibile, tuttavia, arginare le derive biopolitiche della vita organizzativa contemporanea riattivando il modello classico della Bildung: se l'impresa č comunque luogo di formazione, cioč luogo in cui si produce senso, si tratterŕ allora di educare gli individui ad affinare quello spirito critico che serve non solo a costruire la cosiddetta "cultura d'impresa", ma anche a formare cittadini autonomi e responsabili.
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Rinaldi, Niccolň. "Un tč afgano." FUTURIBILI, no. 1 (March 2011): 91–101. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001007.

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Abstract:
L'Autore mette in risalto come la conoscenza, la disponibilitŕ e il dialogo del conoscere sono le condizioni per capire veramente l'afgano e la sensibilitŕ afgana. E ciň č quello che manca in chi, straniero, si occupa dell'Afghanistan: diplomatico, militare, funzionario, volontario, tecnico medico, che arrivano, pensano di risolvere i problemi, per poi tornare presto in patria con un aumento di stipendio e di carriera. L'Autore richiama invece alcuni esempi di persone che entrano dentro all'animo afgano: Alberto Cairo č il piů citato per la sua opera e i suo libri che riproducono questo rapporto con la vita quotidiana e l'identitŕ afgana. Infine l'articolo riporta esperienze dirette dell'Autore, che si concentrano nell'incontro con Abdullah, il venditore di meloni, con il quale passa ore, sorbendo tč afgano, a parlare di vita quotidiana, di politica, a cominciare da Karzai.
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Angelucci, Anna. "La scuola di tutti e per ognuno. Meritocrazia selettiva e cooperazione inclusiva." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 45 (February 2013): 45–52. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045004.

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Abstract:
La cooperazione appare, sia da un punto di vista biologico sia da un punto di vista culturale, come una modalitÀ comportamentale che gli esseri umani hanno sviluppato per garantirsi vantaggi evoluzionistici di tipo individuale e/o sociale. Anche nell'attivitÀ pedagogica e formativa, l'approccio cooperativo, centrato sulla costante valorizzazione dei processi di apprendimento nel percorso d'istruzione, costituisce la scelta privilegiata dai docenti italiani, nelle scuole di ogni ordine e grado. Tuttavia, negli ultimi anni, con l'istituzione di un sistema di valutazione nazionale (Invalsi), il Miur sta introducendo nuove forme di competizione tra docenti, studenti, classi e scuole, adottando modelli anglosassoni basati sul paradigma della meritocrazia misurata attraverso test standardizzati. Forme di competizione che favoriscono la diffusione di comportamenti opportunistici e individualistici e che impediscono la realizzazione del fine ultimo dell'istruzione e della conoscenza: l'emancipazione da condizioni di partenza svantaggiose o inique e l'acquisizione di un ventaglio di capacitÀ soggettivamente significativo per formulare e realizzare il nostro progetto di vita.
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Malina, Artur. ""Kto może być zbawionym?" (Mk 10,26)." Verbum Vitae 1 (June 15, 2002): 105–22. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1310.

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Abstract:
Alla domanda dei discepoli „chi può essere salvato?” (Mc 10,26) Gesù risponde con l'affermazione dell'onnipotenza divina di operare ciò che presso gli uomini risulta impossibile (Mc 10,27). La richiesta di separarsi radicalmente da tutti i beni per trovarsi nella sequela dietro Gesù, rivolta al ricco interessato alle condizioni di ereditare la vita eterna (Mc 10,21), e la promessa di questa vita, fatta a coloro rispondono positivamente a tale chiamata alla sequela (Mc 10,30), conferiscono alla sua risposta una dimensione cristologica. La presentazione della salvezza come dono di Dio, che è offerto agli uomini nella sequela dietro Gesù, rivela la relazione unica di Gesù con Dio e le sue conseguenze per gli uomini. Sull'esempio negativo del ricco e quello positivo dei discepoli si vede come il rapporto degli uomini con Gesù sia determinante per il loro rapporto con Dio.
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Kałowski, Julian. "Znaczenie i zadania osób odpowiedzialnych za formację zakonną." Prawo Kanoniczne 35, no. 3-4 (December 10, 1992): 57–83. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.3-4.03.

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Abstract:
In questo articolo l’autore ha analizzato molto importante e sempre attuale problema che si riferisce al ruolo dei formatori. L ’articolo include l’analisi dei suguenti quesiti: la necessita di nominare da parte dei superiori religiosi dei formatori qualificati e responsabili della formazione a tutte le tape della vita religiosa; qualita e condizioni richieste dai formatori e infine, l’autore ha sottolineato gli obblighi comuni a tutti formatori.
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Gernone, Giuseppe, Francesco Papagno, Vito Pepe, and Francesco Soleti. "Insufficienza renale acuta del postpartum: una diagnosi complessa?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (November 3, 2013): 26–31. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.998.

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Abstract:
La diagnosi differenziale nei casi d'insufficienza renale acuta del postpartum associata ad anemia emolitica microangiopatica e trombocitopenia, include, tra le altre: pre-clampsia grave/eclampsia, grave eclampsia, la sindrome HELLP (Hemolysis, Elevated Liver enzyme, Low Platelet), la acute fatty liver of pregnancy (AFLP), la porpora trombotica trombocitopenica/sindrome emolitico-uremica associata alla gravidanza (TTP/aHUS), esordio acuto o flare di LES in gravidanza e la sindrome catastrofica da anticorpi antifosfolipidi (CAPS). Si tratta di condizioni potenzialmente pericolose per la vita data la presenza di disfunzione multiorgano. Il verificarsi di uno stato di ipercoagulabilità e la concentrazione decrescente di ADAMTS 13 in gravidanza e nel post-parto aumentano il rischio di sviluppare porpora trombotica trombocitopenica (TTP). Vi è però una notevole sovrapposizione riguardo la clinica ed i test di laboratorio tra queste condizioni, e quindi la diagnosi può essere un problema anche per clinici esperti. Tuttavia è importante stabilire un'accurata diagnosi poiché la gestione e le complicanze di tali sindromi possono essere differenti. Il caso presentato sottolinea la complessità connessa alla diagnosi differenziale dei quadri clinici che includono anemia emolitica microangiopatica e trombocitopenia connessi alla gravidanza ed il ruolo del plasma exchange nella loro gestione.
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Valtolina, Giovanni Giulio, and Nicoletta Pavesi. "Famiglie migranti e minori con disabilità. Problematiche e prospettive della presa in carico." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 61–75. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003004.

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Abstract:
Analizzare le condizioni di vita delle famiglie migranti in cui è presente un figlio disabile risponde a una esigenza quanto mai attuale. Le reti familiari in cui è presente un minore disabile possono essere considerate potenzialmente multiproblematiche: la loro vulnerabilità, infatti, è legata tanto alla diagnosi, alla cura e alla gestione della disabilità, quanto all'essere stranieri, talvolta privi di un adeguato sostegno sociale, o in condizioni di particolare disagio economico e/o sociale, o ancora non a proprio agio nel complesso mondo dei servizi sanitari, sociali, educativi offerti dal nostro sistema di welfare. L'articolo intende offrire una rassegna della letteratura internazionale sul tema del rapporto tra famiglie immigrate in cui è presente un minore disabile e i servizi di welfare, rassegna necessaria in quanto nel contesto italiano questo tema non è ancora stato affrontato. Lo scopo del contributo è quello di evidenziare un primo frame teorico entro il quale poter collocare future ricerche empiriche, anche con lo scopo di sostenere la progettazione sociale in questo specifico campo. In particolare, emergono come rilevanti le prospettive teoriche dell'empowerment, della reticolazione degli attori, dell'incontro tra saperi professionali ed esperienziali e della comunicazione interculturali quali bussole per la progettazione di servizi/interventi efficaci.
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Loner, Arnaldo. "La nuova morte Una malattia curabile. Riflessioni sul fine vita." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 3 (December 31, 2022): 149–54. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-3-1.

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Abstract:
Come un uragano la pandemia da SARS Covid 19 ha investito il pianeta sconvolgendo le consuete abitudini di vita, l’approccio alla malattia e, talora, alla morte di quanti ne sono stati colpiti e dei loro familiari forzatamente allontanati dai propri cari. In questo contesto ancora di più il ruolo del medico, gli aspetti relazionali, e deontologici tra sanitario e paziente sono diventati rilevanti. Da anni l’avvocato Arnaldo Loner, già Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bolzano e del Triveneto e, a suo tempo, accusa nel processo contro il guardiano del lager nazi-fascista della città, si occupa di deontologia medica, di aspetti medico-legali e di problematiche legate al fine vita. Numerose le sue pubblicazioni e le onorificenze ufficiali acquisite anche a livello internazionale. Nel recente convegno regionale dell’ARCA del Trentino Alto Adige svoltosi a Trento l’avvocato Loner ha tenuto una lettura dal titolo: “Riflessioni tra norma e deontologia in sanità”. Il tema della vita e della morte sono stati trattati da ampiamente e con pari dignità sempre tenendo ben presente che “Il tempo di relazione è tempo di cura” ed il medico nell’uno e nell’altro caso è un accompagnatore. Sarà pur vero, come sostiene Erich Fromm, che “gli uomini sono piccole nuvole che si formano e passano senza alterare minimamente le condizioni atmosferiche” ma il loro passaggio sulla terra non può essere ciò che succede mentre noi ci occupiamo d’altro.
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Frau, Ombretta. "Fra la virago e la femmina: emancipazione e etica del lavoro nelle eroine di Jolanda." Quaderni d'italianistica 29, no. 1 (January 1, 2008): 125–44. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v29i1.8496.

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Abstract:
La narrativa della scrittrice centese Maria Majocchi Plattis (Jolanda), a torto segnata dal marchio di "letteratura rosa", dà prova del suo fermo impegno civile. Jolanda esamina l'universo femminile da un punto di vista decisamente intellettuale e privilegiato e nell'originale galateo Eva regina si sofferma in dettaglio sul rapporto fra la donna moderna e il mondo delle professioni. Il presente studio si concentra su uno dei romanzi meno conosciuti di Jolanda, Dopo il sogno (1906), e sulla rinascita della giovane protagonista Camilla, in seguito a una delusione amorosa. Saranno i consigli della sua illustre vicina di casa, la scrittrice Viola d'Alba, palese alter-ego di Jolanda, a spingere Camilla a dare un significato diverso alla sua vita, a intraprendere una carriera professionale nella fabbrica paterna, e a dare inizio a una serie di miglioramenti delle condizioni di lavoro delle giovani (e bambine) impiegate in fabbrica.
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Sarti, Simone, Marco Terraneo, and Mara Tognetti Bordogna. "Stili di vita nell'Italia della crisi: il cambiamento nelle abitudini insalubri secondo le condizioni lavorative." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 150 (June 2018): 23–48. http://dx.doi.org/10.3280/sl2018-150002.

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Fanizza, Fiammetta, and Fiorella Spallone. "Diritto allo studio e spazio pubblico: un nuovo framework per l'innovazione sociale." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2022): 77–90. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003006.

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Abstract:
Con l'obiettivo di approfondire il concetto di benessere sociale tramite un'analisi del rapporto tra sistema urbano e sistema universitario, l'articolo presenta l'approccio e i primi risultati di una ricerca coordinata da Urban@it (Centro Nazionale di Studi sulle Politiche Urbane) sul tema del diritto allo studio. Tramite lo sviluppo di un approccio focalizzato sulla volontà di intendere il diritto allo studio come un diritto sociale compiutamente inteso, si tratta di una ricerca commissionata dall'Adisu Puglia (Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario) che coinvolge l'intera Regione Puglia allo scopo di individuare condizioni/processi che evitano di considerare le popolazioni studentesche come categorie "peculiari" di cittadini, ossia con bi-sogni e diritti descritti e circoscritti quasi esclusivamente da una condizione di vita transitoria e tutto sommato precaria. In particolare, il lavoro svolto dal Gruppo di Ricerca dell'Università di Foggia sul tema dell'innovazione dell'offerta di servizi per il diritto allo studio applica una metodologia quanti-qualitativa esito della combinazione tra survey (realizzata a livello regiona-le sull'intera popolazione di studenti universitari) e Grounded Theory (su un campione di studenti selezionati tra gli iscritti alle diverse associazioni studentesche). I risultati presentati in questo articolo si concentrano sull'individuazione di "nuovi concetti", utili sia per descrive-re/caratterizzare i contesti delle città universitarie che per definire un comune scenario deno-minato "Puglia città universitaria".
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Padovese, Giulia. "I "disertori" di Caporetto nelle memorie di alcuni militari lombardi (1917-1919)." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (September 2022): 48–93. http://dx.doi.org/10.3280/sil2022-001002.

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Abstract:
Nonostante l'elevato numero di uomini coinvolti, vicende personali e socio-politiche portarono a "relegare nell'ombra" la memoria della prigionia vissuta da migliaia di soldati italiani durante la Grande guerra, riscoperta solo intorno alla fine del secolo scorso, grazie, in particolar modo, alla possibilità di analizzare documenti contenenti forme di scrittura popolare raccolti e conservati all'interno di archivi pubblici e privati. Prendendo in esame fonti edite e inedite, viene quì ricostruita l'esperienza di prigionia vissuta da alcuni soldati di origine lombarda (Angelo Rognoni, Giuseppe Resegotti, Giulio Salaroli e Carlo Colombo), dalla cattura a Caporetto fino al ritorno in Italia, descrivendo le terribili condizioni di vita all'interno dei campi dell'Impero austro-ungarico e della Germania, in particolar modo in quello di Cellelager, destinato ai soli ufficiali, e soffermandosi a riflettere sull'importanza della memoria e sui motivi che portarono a "dimenticare" tali avvenimenti.
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Cornice, Alessandro. "La condizione dei braccianti agricoli di origine straniera." Sinappsi 12, no. 1 (2022): 80–93. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-7.

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Abstract:
La crisi pandemica degli ultimi due anni ha messo in evidenza il contributo essenziale dei lavoratori stranieri nel mercato del lavoro del settore primario. Il blocco delle frontiere ha esplicitato il fabbisogno dei lavoratori migranti per la tenuta delle filiere dell'agroalimentare. Tuttavia, nonostante siano stati riconosciuti come lavoratori essenziali, le loro condizioni di vita e lavoro risultano ancora esposte al rischio di emarginazione sociale e sfruttamento lavorativo. In una prospettiva di miglioramento, il presente contributo intende dare conto dei primi esiti dell’azione di sistema contenuta nel Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020-2022. ****** EN: The Covid-19 crisis highlighted the role of foreign workers in the agricultural labour market. Although considered as key-workers, migration increases the risk of labour exploitation and socio-economic vulnerability. This article aims to describe the first results of the system action included in the Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020-2022.
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Muzio, Marisa, and Luca Argenton. "Psicologia dello sport: il benessere per la prestazione eccellente." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2021): 233–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11634.

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Abstract:
Lo studio delle relazioni tra attività fisica e qualità della vita rappresenta una delle aree di maggiore interesse per diverse discipline psicologiche, dalla psicologia della salute a quella applicata allo sport, fino alla psicologia del ciclo di vita. La psicologia dello sport, in particolare, si presenta oggi come area teoricoapplicativa in cui convergono e si integrano i contributi delle scienze dello sport e delle discipline psicologiche. In linea con le attuali tendenze della Positive Psychology, l'approccio applicativo tende a costruire il modello di funzionamento ottimale dell'atleta – sia nell'età dello sviluppo che ad alto livello agonistico – e a supportarne e svilupparne le condizioni di funzionamento ottimale. ? in questo quadro di riferimento che si contestualizzano gli studi sulla peak performance e sui peak moments in generale. Tra questi, l'articolo evidenzia e approfondisce la centralità del costrutto di flow sia in chiave teorica che nelle sue ricadute operative.
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De Michele, Grazia. ""Un'inguaribile incapacitŕ di reazione al nuovo ambiente di vita". Bambini meridionali al Nord e classi differenziali negli anni '50 e '60." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2010): 11–22. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003002.

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Abstract:
Tra gli anni '50 e gli anni '70 del Novecento, l'Italia fu interessata da un vastissimo movimento interno di popolazione. Milioni di italiani decisero di cercare migliori condizioni di vita e di lavoro lontano dal proprio luogo di origine, contribuendo a quello che gli storici sono soliti indicare come processo di "modernizzazione" del paese. Gli spostamenti dal Sud verso le cittŕ del triangolo industriale si rivelarono particolarmente traumatici, soprattutto per le difficoltŕ da parte delle comunitŕ ospiti a relazionarsi con i nuovi arrivati, generalmente percepiti come "Altri" portatori di cultura, valori e stili di vita "arretrati" rispetto a quelli del luogo di arrivo. In questo contesto, la scuola elementare rappresentň un luogo di discriminazione per molti bambini di origine meridionale, che in misura crescente vennero assegnati alle cosiddette "classi differenziali". Scopo principale di questo articolo č l'analisi del discorso psichiatrico che supportň le pratiche di selezione e marginalizzazione dei piccoli meridionali nelle scuole elementari del Nord-Ovest industrializzato. Spesso tali pratiche disattendevano le indicazioni degli "esperti" sulla spinta di esigenze e interessi contingenti.
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Martinez, Esteban. "La qualitŕ dell'occupazione e del lavoro. Lo ‘stato' della ricerca in Belgio." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 127 (September 2012): 209–22. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127013.

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Abstract:
L'articolo espone la natura polisemica ed evolutiva del concetto di "qualitŕ del lavoro", sia nel contesto delle politiche occupazionali pubbliche che della ricerca scientifica. Valutare la qualitŕ del lavoro puň, da un lato, fornire le basi per un programma di ricerca che critichi i cambiamenti nell'organizzazione del lavoro, orientati verso la flessibilitŕ, e le tendenze nella strategia europea per l'occupazione, concentrate sull'aumento incondizionato dei tassi di occupazione. Quando la si interpreta attraverso la - riduttiva - prospettiva di flexicurity, questa valutazio- ne puň, d'altra parte, oscurare quei fattori esplicativi di organizzazione del lavoro e di azione pubblica che provocano lavoro precario, un indebolimento del sistema di relazioni industriali e un deterioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
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Leone, Daniela. "Le forme della globalizzazione: un'opzione politica." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (February 2012): 96–99. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003007.

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Abstract:
Le forme in cui puň evolvere la globalizzazione non sono giŕ predeterminate secondo un paradigma indiscutibile. Il positivo avviamento allo sviluppo di tanta parte della popolazione mondiale comporta anche un costante deflusso di risorse dai paesi giŕ industrializzati e ne comprime progressivamente gli standard di benessere e di tutela. Questa tendenza non č immune da rischi. Il peggioramento percepito delle condizioni di vita oltre un carico di rottura puň sfociare in una convulsa reazione difficile da governare a posteriori. I sindacati, in tale contesto internazionale di crisi economica e di sfiducia generalizzata, sono chiamati a giocare un ruolo decisivo, prima nella cognizione delle complesse dinamiche socio-economiche e successivamente nella definizione di soluzioni praticabili.
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Bartholini, Ignazia, and Rafaela Pascoal. "Il cibo come mezzo per una convivenza ostipitale. Gli equilibri fragili del cotto e del crudo fra migranti e popolazione autoctona in un mercato di Palermo." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 55–71. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002003.

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Abstract:
Questo articolo propone il concetto di ostipitalità (Derrida, 2000) per analizzare i collegamenti tra cibo, appartenenze e commensalità. L'osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate permettono di individuare, nelle diverse aree e tra le tipologie di attività commerciali del mercato di Ballarò, le forme di "convivenza armata" fra autoctoni e migranti e di relativa prevalenza del "cotto" e/o del "crudo". Se il cibo cotto è ospitale a determinate condizioni, il cibo crudo ha maggiori probabilità di stabilire ostipitalità durevole oltre che condizionata. A Ballarò la prevalenza degli esercizi commerciali del crudo sembra costituire un freno rispetto alla delocalizzazione degli ipermercati e ai processi di disembedding tra economia e vita sociale urbana (Polanyi, 1944; Giddens, 1991).
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