Academic literature on the topic 'Condizioni di uguaglianza'

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Journal articles on the topic "Condizioni di uguaglianza"

1

Caprara, Leonardo. "Linee evolutive del ruolo dei laici nel diritto canonico vigente." Scientia Canonica 4, no. 8 (September 10, 2022): 105–43. http://dx.doi.org/10.31240/2595-1165.vol4n8a2021pp105-143.

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Abstract:
Il Concilio Vaticano II costituisce lo spartiacque storico tra due epoche: quella preconciliare dominata dalla visione della Chiesa come societas perfecta inæqualis e dalla conseguente costruzione del rapporto laico/chierico in termini di subordinazione/sovraordinazione e quella post-conciliare nella quale matura l’idea della corresponsabilità e partecipazione di tutti i battezzati - siano essi chierici, laici o religiosi - nell’edificazione del Corpo di Cristo. Gli apporti della dottrina conciliare sono stati trasfusi in termini giuridici nel Codex del 1983 che pone al centro del (nuovo) diritto costituzionale canonico il principio di uguaglianza specificato dal principio di varietà: tutti i fedeli sono eguali nella dignità e nell’azione godendo dei medesimi diritti e doveri ma ognuno di essi è chiamato a partecipare alla missione della Chiesa con uno specifico ruolo determinato dalla rispettiva vocazione e condizione. Dopo aver dato conto del mutamento di indirizzo tra il Codice del 1917 e la nuova codificazione canonica, il presente contributo si sofferma sull’evoluzione della concezione del laicato nel post- Concilio con particolare attenzione ad alcuni documenti pubblicati nel corso degli ultimi tre pontificati sottolineandosene il contributo decisivo sia quanto all’interpretazione, arricchimento e sviluppo dei principi conciliari sia quanto all’applicazione concreta delle norme codiciali.
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2

Eusebi, Luciano. "Dignità umana e bioetica Sui rischi correlati all’asserito “diritto” di morire." Medicina e Morale 58, no. 3 (June 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.243.

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Abstract:
L’affermazione della dignità umana implica il superamento dell’idea secondo cui si potrebbe agire negativamente verso un altro individuo in corrispondenza a un giudizio negativo sulle sue condizioni esistenziali, sulle sue qualità o sulla utilità del rapporto con lui. Ne deriva l’idea antitetica di rapporti intersoggettivi fondati sul riconoscimento di ogni altro come soggetto portatore di esigenze relazionali proprie della communitas humana. In questo senso, dandosi una connessione inscindibile tra ogni profilo dell’umano e la corporeità, solo il rispetto della vita in tutto l’arco in cui essa è in atto salvaguarda il principio di uguaglianza, quale presupposto della democrazia. La stessa decisione contro la propria vita, in quanto produce il venir meno dell’individuo come soggetto morale, non può ritenersi un’affermazione coerente della dignità umana. Sotto il profilo giuridico, configurare relazioni mediche finalizzate alla morte (ferma la non doverosità di trattamenti sproporzionati) compromette il ruolo garantistico svolto dalla tutela della vita, esponendo i soggetti più deboli a pregiudizi sostanziali della loro dignità. ---------- Affirming human dignity implies overcoming the idea that one is entitled to act negatively towards another human being, on the basis of a corresponding negative judgment on his/her personal conditions or qualities, or on the basis of how useful the relationship with him/her might be. Consequently, the opposite idea has to be fostered, i.e., the idea that interpersonal relationships are grounded in the recognition of every “other” person as someone who carries all the relational needs specifically linked to the communitas humana. This said, given the inseparable connection between all aspects of humanity and our bodily dimension, only the full respect of the human life throughout its course can safeguard the principle of equality, which is a fundamental condition for democracy. The decision to act against one’s own life is in itself not coherent with human dignity, since it terminates the individual as a moral agent. From the juridical point of view, allowing patient-doctor relationships aimed at causing death (accepted that disproportionate clinical treatments are not due) endangers the warranties played by the legal protection of human life, and therefore it substantially affects the dignity of those who are weak.
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3

Del-Pozzo, Massimo. "Il principio istituzionale e gerarchico nel sistema costituzionale di Javier Hervada." Persona y Derecho, February 24, 2022. http://dx.doi.org/10.15581/011.86.008.

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Abstract:
L’espressa formalizzazione della scienza costituzionale induce Hervada a ricercare i principi basilari dell’ordinamento canonico nei principi di uguaglianza radicale, di varietà e gerarchico. Il profilo gerarchico, rispettando la condizione del fedele e i diritti fondamentali, è alla base dell’assetto istituzionale. L’analisi esplora la possibile differenziazione tra il principio istituzionale (la volontà fondativa di costituire un ente transpersonale e permanente) e il principio gerarchico (la riserva di alcune funzioni pubbliche e la graduazione interna all’ordo). L’istituzionalità aiuta a comprendere la consistenza e lo sviluppo dell’organizzazione ecclesiastica. La differenza funzionale e il coordinamento organico precisano il significato e l’estensione della gerarchia. L’insegnamento di Hervada in questi ambiti è ancora molto attuale e stimolante in riferimento alla ministerialità del governo, alla coesione e unitarietà interna all’ordo e al collegamento diretto tra azione gerarchica e beni della comunione.
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4

Graziuso, Valentina. "Convenzioni matrimoniali, emancipazione e consenso femminile in epoca medioevale: La voce della Compiuta Donzella di Firenze." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies, February 1, 2023, 001458582211436. http://dx.doi.org/10.1177/00145858221143694.

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Abstract:
Dando voce al lamento di una giovane donna obbligata dal padre a sposarsi contro la propria volontà, i celebri versi della Compiuta Donzella di Firenze portano alla luce alcune delle dinamiche oppressive e problematiche del mondo femminile, in un contesto socialmente e culturalmente dominato da uomini. Esplorando le ragioni che avrebbero indotto una giovane donna del Duecento a difendere il proprio diritto al consenso coniugale, si ipotizza che la stessa avrebbe avuto modo di conoscere l’esistenza della clausola matrimoniale con la quale il giurista bolognese Giovanni Graziano riconosceva l’importanza del consenso reciproco da parte dei coniugi come condizione essenziale alle nozze. Questo studio parte dall’idea che i versi della rimatrice fiorentina acquistano un grande valore se interpretati sulla base delle dinamiche politiche e sociali della sua epoca e in relazione agli altri componimenti del manoscritto, tralasciando la tanto discussa questione dell’identità biologica che si cela dietro il suo nome. Parole chiave: Compiuta Donzella di Firenze, consenso femminile, Decreto Graziano, matrimonio medievale, uguaglianza di genere.
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Dissertations / Theses on the topic "Condizioni di uguaglianza"

1

Rossi, Andrea. "Borell-Brascamp-Lieb inequalities: rigidity and stability." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1125503.

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Abstract:
La tesi è dedicata allo studio delle cosiddette disuguaglianze di Borell-Brascamp-Lieb, note in letteratura come forme funzionali della disuguaglianza di Brunn-Minkowski. L'intento della tesi è duplice: da una parte si prefigge come manuale dettagliato delle disuguaglianze di Borell-Brascamp-Lieb, affrontando varie estensioni e proprietà più o meno note in letteratura; in secondo luogo si concentra sulla questione della stabilità di tali disuguaglianze, citando i risultati più significativi ed esibendo i contributi originali ottenuti, tratti dagli articoli: 1) A. Rossi, P. Salani, Stability for Borell-Brascamp-Lieb inequalities, Geometric Aspects of Functional Analysis - Israel Seminar (GAFA) 2014-2016 (B. Klartag and E. Milman Eds), Springer Lecture Notes in Mathematics 2169 (2017); 2) A. Rossi, P. Salani, Stability for a strengthened one-dimensional Borell-Brascamp-Lieb inequality, Applicable Analysis (2018). All the Borell-Brascamp-Lieb inequalities can be read as the functional counterparts of the celebrated Brunn-Minkowski inequality, and they have been widely studied in the last decades. The thesis focuses on two main targets. The first is to produce a complete and detailed overview on the results (old and new) on the Borell-Brascamp-Lieb inequalities, the second is to investigate some open questions on the quantitative version of such inequalities. The thesis is divided in 7 chapters. The first five contain the overview on the state of the art, classical and alternative proofs of both Borell-Brascamp-Lieb and Brunn-Minkowski inequalities, theequality cases and some stability results. Chapter 6 and Chapter 7 are devoted to describe the original contributions of the author in the field. Precisely in Chapter 6 a strengthened version of the one dimensional Borell-Brascamp-Liebinequality is proved, while in Chapter 7 the goal is to prove a general quantitative versions of the Borell-Brascamp-Lieb inequalities without concavity assumptions on the involved function. The original results are contained in the following two papers: • A. Rossi, P. Salani, Stability for Borell-Brascamp-Lieb inequalities, Geometric Aspects of Functional Analysis - Israel Seminar (GAFA) 2014-2016 (B. Klartag - E. Milman Eds), Springer Lecture Notes in Mathematics 2169 (2017); • A. Rossi, P. Salani, Stability for a strengthened one-dimensional Borell-Brascamp- Lieb inequality, Applicable Analysis (2018).
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Books on the topic "Condizioni di uguaglianza"

1

Tubertini, Claudia. Pubblica amministrazione e garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg242.

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Abstract:
L’opera si propone di verificare l’Incidenza sulla Pubblica Amministrazione della nuova previsione contenuta all’art. 117, comma 2, lett. m) della Costituzione, che affida al legislatore statale la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (i cd. LEP). Se, da un lato, il riconoscimento di maggiori competenze alle autonomie territoriali può incidere sul concreto godimento dei diritti, d’altro lato nella Costituzione attuale esistono numerosi strumenti che consentono di differenziare lo status delle Regioni e degli enti locali, garantendo, al contempo, parità di accesso su tutto il territorio nazionale alle prestazioni ritenute coessenziali alla cd. cittadinanza sociale. Tra questi strumenti, vi è senza dubbio la previsione dei LEP che, se correttamente interpretata alla luce del principio di uguaglianza, può costituire uno strumento per il superamento di tutte le disuguaglianze, derivanti o meno dall’intervento degli enti sub-statuali, e può consentire al livello nazionale di mantenere entro i binari del federalismo cooperativo l’attuale sistema amministrativo. Da tale lettura discendono precise conseguenze sull’interpretazione dei contenuti e dello spessore che può rivestire la disciplina dei LEP, la quale non solo può abbracciare, entro certi limiti, aspetti qualitativi, quantitativi ed organizzativi (e dunque assumere una funzione di indirizzo dell’amministrazione e della relativa organizzazione), ma può anche giustificare la creazione di meccanismi di finanziamento basati sulla predeterminazione dei costi di erogazione e di meccanismi di monitoraggio dell’effettiva erogazione. Nel campo della tutela della salute, l’analisi dell’esperienza sinora condotta mostra il positivo sforzo compiuto dallo Stato e dalle Regioni nell’identificazione delle prestazioni essenziali sulla base dei principi di pertinenza, efficacia e, soprattutto, appropriatezza, intesa come contemperamento tra idoneità alla soddisfazione dei bisogni dei destinatari e concreta realizzabilità, alla luce delle complessive condizioni organizzative e finanziarie del servizio; la conclusione è un sostanziale apprezzamento (sia pure a fronte delle inevitabili difficoltà attuative e di alcune indubbie forzature del testo costituzionale, nella direzione di un riaccentramento di competenze) della direzione intrapresa, con metodo collaborativo, per garantire l’erogazione dei LEA su tutto il territorio nazionale e, dunque, per rendere effettivo anche il “dovere di adeguatezza organizzativa” che ricade sulla Pubblica Amministrazione.
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