Dissertations / Theses on the topic 'Comunità religiose'

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1

Degano, Fabrizio <1984&gt. "Il rapporto di lavoro nelle comunità religiose." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8419.

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Abstract:
Viene descritto il rapporto di lavoro nelle comunità religiose, con la gestione delle risorse umane, la responsabilità civile penale ed amministrativa nei rapporti di lavoro, la disciplina contrattuale ( ccnl agidae, ccnl lavoro domestico, voucher etc), volontariato e sicurezza d.lgs 81/2008
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2

Panchetti, Benedetta <1983&gt. "L'istituto del matrimonio negli statuti personali delle comunità religiose in Libano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8314.

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Abstract:
Scopo di questa tesi è l’indagine delle diverse problematiche giuridiche che sorgono nel diritto libanese nell’ambito del diritto matrimoniale poiché manca una normativa statale che ammetta la forma civile del matrimonio. Erede del sistema ottomano delle millet e del diritto personale, il Libano si caratterizza, infatti, sul piano giuridico come l’ordinamento statale che riconosce la più ampia autonomia normativa e giurisdizionale alle comunità religiose nella regione mediorientale nel diritto matrimoniale. Pertanto, il lavoro si è focalizzato nello studio delle problematiche sorgenti nel rapporto tra diritto statale e diritti religiosi, ed in particolare sui matrimoni tra membri di comunità diverse e sui matrimoni celebrati all’estero. Inoltre, la ricerca si occupa delle problematiche giuridiche sorte con la trascrizione del primo matrimonio civile celebrato nel paese da due cittadini che avevano ottenuto l’eliminazione dell’ appartenenza confessionale dai registri di stato civile.
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3

NEGRI, ALESSANDRO. "IL CONTRASTO ALLA RADICALIZZAZIONE VIOLENTA DI MATRICE RELIGIOSA IN UN ORDINAMENTO LAICO E PLURALISTA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/816085.

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Abstract:
Nonostante il tema della lotta al terrorismo di matrice asseritamente religiosa, e dunque della radicalizzazione che precede il passaggio all’atto violento, sia al centro del dibattito politico e giuridico ormai da vent’anni, il nostro ordinamento non sembra essere stato ancora in grado di elaborare una risposta univoca e efficace a detti fenomeni. Il punto di partenza da cui prende le mosse questo lavoro è la convinzione che le difficoltà finora incontrate siano anzitutto legate alla lacuna di una definizione giuridica di radicalizzazione, foriera di confusione e criticità. Primo scopo di tale ricerca, quindi, è conferire a tale concetto un’autentica rilevanza giuridica, capace di indicare all’ordinamento il baricentro attorno al quale orientare la propria reazione. Alla luce della proposta qui elaborata, secondo cui il radicalizzato è colui che ha modellato la sua intera personalità attorno alla sua professione di fede e rifiuta di riconoscere pari dignità a chi non condivide la sua religiosità totalizzante, si vaglierà poi l’attuale modello italiano di contrasto alla radicalizzazione, evidenziandone in particolare i limiti e le debolezze. La seconda parte del lavoro suggerisce invece inedite strategie di prevenzione della radicalizzazione e di de-radicalizzazione attuabili in un ordinamento laico come quello italiano, prefigurando nuove ipotesi di collaborazione con le comunità religiose compatibili col quadro costituzionale e sottolineando la centralità del concetto di responsabilità in un piano laico di de-radicalizzazione.
Despite the fact that the fight against allegedly religious terrorism, and therefore the radicalisation that precedes the transition to violence, has been at the centre of the political and legal debate for twenty years now, our legal system does not yet seem to have been able to develop a univocal and effective response to these phenomena. The starting point for this work is the conviction that the difficulties encountered so far are first and foremost linked to the lack of a legal definition of radicalisation, a source of confusion and criticality. The first aim of this research, therefore, is to give this concept legal relevance, capable of indicating to the legal system the centre of gravity around which to orient its reaction. In the light of the proposal elaborated here, according to which the radicalised individual is he who has modelled his entire personality around his profession of faith and refuses to recognise equal dignity to those who do not share his totalising religiosity, the present Italian model of counteracting radicalisation will be examined, highlighting, in particular, its limits and weaknesses. The second part of the thesis, on the other hand, suggests new strategies for the prevention of radicalisation and de-radicalisation that can be implemented in a secular system such as the Italian one, prefiguring new hypotheses of collaboration with religious communities compatible with the constitutional framework and stressing the centrality of the concept of responsibility in a secular plan of de-radicalisation.
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4

Di, Gioacchino Massimo. "La “questione religiosa italiana” negli Stati Uniti. Canone religioso e pratiche ecclesiali nelle comunità cattoliche italiane del Nordest (1876-1921)." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2018. http://hdl.handle.net/11384/86063.

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5

PERSANO, DANIELE. "La rappresentanza degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/216.

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Abstract:
La riforma del Titolo V della parte II Cost. ha aperto nuove prospettive per la tutela degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali, che trovano adeguata rappresentanza nelle Diocesi, Province e Regioni Ecclesiastiche.
The reform of Title V of Part II Const. He opened up new prospects for the protection of the interests of religious believers in local communities, which find adequate representation in the Diocese, Ecclesiastical Provinces and Regions.
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6

Melcangi, Alessia Giorgia. "La comunità copta nell'Egitto di Gamal 'Abd al-Nasser (1952-1970): tra politica e religione." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/926.

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Abstract:
Negli ultimi decenni del XX secolo molti stati arabi hanno dovuto fare i conti con l intensificarsi della coscienza etnica e religiosa, che ha generato spesso conflitti interni e instabilità politica e sociale. Tutte le società composte da diverse comunità hanno sperimentato, nel corso del tempo, tensioni e conflitti, sebbene le identità religiose ed etniche non siano sempre state esattamente fissate e delineate da contorni netti, diventando oggetto di rinegoziazione e ridefinizione ed assumendo un ruolo minoritario o maggioritario. In stati come l Egitto ove, accanto alla maggioranza musulmana, è presente una consistente comunità cristiana, la riflessione politica e sociale si è soffermata spesso su temi riguardanti la pubblica cittadinanza, la società civile e la partecipazione politica, al fine di comprendere quale sia il ruolo riservato alle comunità di religione non musulmana all interno della struttura sociale e del quadro politico statuale. Il lavoro qui presentato cerca di comprendere in quale misura i cambiamenti avvenuti nell Egitto contemporaneo abbiano influenzato il processo di definizione dell identità nazionale e i rapporti politici, sociali ed economici tra la comunità copta e la leadership al potere, con una riconsiderazione della posizione assunta dai copti all interno della società egiziana. L obiettivo che ci siamo proposti è quello di esaminare il ruolo svolto dalla comunità copta nell ambito politico e sociale e nelle relazioni con il governo all interno del quadro storico dell Egitto nasseriano; in quest analisi uno sguardo privilegiato assumono le dinamiche interne alla comunità copta che provocano l emergere di nuovi protagonisti, influenzandone le relazioni con il potere. Gamal Abd al-Nasser, leader del movimento e presidente della Repubblica egiziana dal 1956, si fece portavoce di un programma politico che segnò una definitiva cesura, non solo dal punto di vista istituzionale, con il regime liberale precedente. Mettendo al centro dell attenzione la problematica sociale e quella nazionale, il ra is cercò di ridurre i conflitti di natura confessionale. Nel quadro della nuova strutturazione dello stato e della società, la comunità copta fu integrata all interno di una nuova comunità, di cui l appello alla nazione divenne uno dei principali pilastri.
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7

Forteza, González Maria. "El pluralisme en l’Església catòlica. Una comparació entre moviments laics: El Moviment de Cursets de Cristiandat i la Comunitat de Sant’Egidio." Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2021. http://hdl.handle.net/10803/673280.

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Abstract:
La diversitat dins l’Església catòlica no és un fenomen exclusivament recent. A l’Edat Mitjana, els ordes religiosos ja van crear diferents models de religiositat catòlica, a partir d’estructures semi-autònomes, plenament integrades i legitimades per la institució (Finke i Wittberg, 2000). A la Modernitat, van sorgir sectors i organitzacions que defensaven ideologies divergents, adoptant orientacions o bé conservadores, o bé liberals (Poulat, 1986). Actualment, la diversitat dins l’Església es reflecteix en els moviments laics. Aquestes associacions apareixen a principis del segle XX i experimenten un apogeu a partir del Concili Vaticà II (1962-1965), atès que s’atorga un nou lloc al laic dins la institució i se’l dota d’un rol més actiu. Avui dia existeixen al voltant de cent moviments laics al món, amb objectius dispars entre si (Faggioli, 2008, 2017). Aquesta tesi doctoral pren com a punt de partida aquesta diversitat interna del catolicisme i se centra en l’anàlisi dels moviments laics. Recerques anteriors (Diotallevi, 2002; Palmisano i Bonazzi, 2010) han identificat una doble estructura en l’Església catòlica: una, configurada per una lògica burocràtica, que correspondria a l’estructura formal de poder; una altra, que es regeix per una lògica més innovadora i carismàtica, que estaria conformada per les organitzacions catòliques. Els moviments laics es trobarien en aquest darrer tipus d’estructura. Atesa la varietat de models de religiositat catòlica disponibles actualment, és pertinent parlar de l’existència d’un mercat de moviments laics (Diotallevi, 2002). L’objectiu d’aquesta recerca és, precisament, analitzar l’oferta d’aquest mercat, aplicant el model de dimensions religioses de Glock y Stark (1965) a dos casos: el Moviment de Cursets de Cristiandat i la Comunitat de Sant’Egidio. Els resultats mostren que els dos moviments reprodueixen els mateixos continguts que la institució en les dimensions ideològica, ritual i intel·lectual. En canvi, difereixen en les dimensions experiencial i conseqüencial. Així, el Moviment de Cursets de Cristiandat es focalitza en la primera, oferint als seus membres la possibilitat de regular la seva religiositat a partir de l’experiència compartida de l’amor de Déu; mentre que la Comunitat de Sant’Egidio es focalitza en la segona dimensió, oferint als seus membres regular la seva religiositat a través d’actes solidaris amb poblacions en risc d’exclusió social. L’aplicació d’aquest model d’anàlisi posa de manifest que els moviments laics són una via d’acomodació de l’Església catòlica a la tardomodernitat, que permet flexibilitzar l’oferta religiosa, tot mantenint la tradició. Així, el model permet identificar les dimensions en què es reprodueix la tradició i les dimensions en què els moviments construeixen una diversitat d’opcions, entre les quals els catòlics poden escollir com regular la seva religiositat segons les seves preferències. D’aquesta manera, els moviments laics són un reflex del fenomen de la privatització i la individualització de la religió (Berger, 1980; Estruch, 2015; Hervieu-Léger, 1999; Luckmann, 1973).
La diversidad dentro de la Iglesia católica no es un fenómeno reciente. Ya en la Edad Media, las órdenes religiosas crearon diferentes modelos de religiosidad a partir de estructuras semiautónomas, plenamente integradas y legitimadas por la institución (Finke y Wittberg, 2000). En la Modernidad, surgieron sectores y organizaciones que defendían ideologías divergentes, adoptando orientaciones o bien conservadoras, o bien liberales (Poulat, 1986). Actualmente, la diversidad dentro de la Iglesia se refleja en los movimientos laicos. Estas asociaciones aparecen a principios del siglo XX y experimentan un auge a partir del Concilio Vaticano II (1962-1965), dado que éste otorga un nuevo lugar al laico dentro de la institución y le dota de un rol más activo. Hoy día, existen alrededor de un centenar de movimientos laicos en todo el mundo, cuyos objetivos son dispares entre sí (Faggioli, 2008, 2017). Esta tesis doctoral toma como punto de partida esta diversidad interna del catolicismo y se centra en el análisis de los movimientos laicos. Investigaciones anteriores (Diotallevi, 2002; Palmisano y Bonazzi, 2010) han identificado una doble estructura en la Iglesia católica: una, configurada por una lógica burocrática, que correspondería a la estructura formal de poder; otra, que se rige por una lógica más innovadora y carismática, que estaría conformada por las organizaciones católicas. Los movimientos laicos se encontrarían dentro de ésta última. Dada la variedad de modelos de religiosidad católica disponibles actualmente, resulta pertinente hablar de la existencia de un mercado de movimientos laicos (Diotallevi, 2002). El objetivo de esta investigación es, precisamente, analizar la oferta de este mercado, aplicando el modelo de las dimensiones religiosas de Glock y Stark (1965) a dos casos: el Movimiento de Cursillos de Cristiandad y la Comunidad de Sant'Egidio. Los resultados muestran que los dos movimientos reproducen los mismos contenidos que la institución en las dimensiones ideológica, ritual e intelectual. En cambio, difieren entre sí en las dimensiones experiencial y consecuencial. Así, el Movimiento de Cursillos de Cristiandad se focaliza en la primera, ofreciendo a sus miembros la posibilidad de regular su religiosidad a partir de la experiencia compartida del amor de Dios; mientras que la Comunidad de Sant'Egidio se focaliza en la segunda dimensión, ofreciendo a sus miembros regular su religiosidad a través de actos solidarios con poblaciones en riesgo de exclusión social. La aplicación de este modelo de análisis pone de manifiesto que los movimientos laicos son una vía de acomodación de la Iglesia católica a la tardomodernidad, que permite flexibilizar la oferta religiosa, manteniendo la tradición. Así pues, el modelo permite identificar aquellas dimensiones en las que se reproduce la tradición y aquellas en las que los movimientos elaboran una diversidad de opciones, entre las que los católicos pueden escoger como regular su religiosidad según sus preferencias. De esta forma, los movimientos laicos son un reflejo del fenómeno de la privatización y la individualización de la religión (Berger, 1980; Estruch, 2015; Hervieu-Léger, 1999; Luckmann, 1973).
Diversity within the Catholic Church has been present for centuries. In the Middle Ages, religious orders already proposed different models of Catholic religiosity, creating semi-autonomous structures that were fully integrated and legitimized by the institution (Finke and Wittberg, 2000). In Modernity, both conservative and liberal organizations appeared, supporting different ideologies (Poulat, 1986). Nowadays, diversity within the Church is seen in the plurality of Lay Movements. Such associations were created at the beginning of the 20th century. The Second Vatican Council (1962-1965) gave lay people a new place in the institution and provide them a more active role, which favours the growth of Lay Movements (Faggioli, 2008, 2017). Nowadays, we observe more than one hundred Lay Movements, that attain a disparity of goals. Such catholic diversity is the starting point of this PhD, which focuses on the study of Lay movements. Previous research (Diotallevi, 2002; Palmisano and Bonazzi, 2010) has pinpointed a dual structure of the Catholic Church. According to these theories, a more bureaucratic structure, conformed by a formal framework of power, coexists with another structure, shaped by Catholic organizations, and governed by a more innovative and charismatic logic. Lay Movements can be placed in the latter type of structure. Such diversity of models of Catholic religiosity offer makes it pertinent to talk about a market of Lay Movements (Diotallevi, 2002). The aim of the current work is to analyse the supply side of this market, applying Glock and Stark (1965) religious dimensions on the bases of two case studies: the Cursillo Movement and the Community of Sant’Egidio. The results show that, in relation to the ideological, ritual and intellectual dimensions, the two movements reproduce the same contents as the institution. But the two movements differ in the experiential and consequential dimensions. Cursillo Movement focuses on the first, offering its members the possibility of regulating their religiosity based on the shared experience of God’s love. Whereas the Community of Sant’Egidio focuses on the latter one, offering its members the possibility of regulating their religiosity acting in solidarity with populations at risk of social exclusion. The application of the analysis model suggests that Lay Movements are a way to accommodate the Catholic Church to late modernity, while maintaining tradition. Thus, the model makes it possible to identify the dimensions in which tradition is reproduced and the dimensions in which Lay Movements built a variety of options, from which Catholics can choose how to regulate their religiosity according to their preferences. Therefore, Lay Movements are a reflection of the privatization and individualization of religion process in late modernity (Berger, 1980; Estruch, 2015; Hervieu-Léger, 1999; Luckmann, 1973).
Universitat Autònoma de Barcelona. Programa de Doctorat en Sociologia
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MAZZUCOTELLI, FRANCESCO. "Islam e modernità: dottrine e prassi nella comunità sciita libanese." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1078.

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Abstract:
La tesi analizza l'impatto di percorsi di reinterpretazione della tradizione religiosa sciita sul tessuto sociale e sulle forme di mobilitazione politica della comunità sciita libanese nel corso del ventesimo secolo. La creazione di un'identità sciita distinta viene studiata nel quadro della formazione di una "ideologia islamica" e nel contesto del consolidamento del modello istituzionale confessionalista libanese, prima nel periodo mandatario e poi dopo l'indipendenza, in un intreccio fluido di fattori transnazionali e locali e di meccanismi di identità e di alterità. Le pratiche rituali e i costrutti simbolici connessi alla commemorazione di Ashura sono, in particolare, il sito di una battaglia per la legittimazione e per la definizione dell'identità collettiva: l'interpretazione radicale di Ashura è usata per legittimare forme di dissenso e resistenza. L'impegno religioso espresso nello spazio pubblico dà vita a numerose forme associative e assistenziali che creano un sistema alternativo di offerta di servizi sociali, rafforzando i legami comunitari e sostenendo stili di vita e modelli di comportamento islamicamente corretti, in ciò che definiamo come la sfera pubblica islamica. Questo progetto di modernità alternativa comprende anche l’assimilazione selettiva di pratiche e modelli della globalizzazione e di forme di mercificazione. I discorsi e i documenti analizzati mostrano infine la formazione di una metanarrazione della resistenza, in cui, reinterpretando temi del paradigma di Karbala', la comunità sciita viene descritta come prima linea della resistenza contro la tirannia e l’oppressione, in una visione teleologica della storia.
This dissertation investigates the impact of patterns of reinvention and reinterpretation of Shi'a religious tradition on the social fabric and the politics of the Shi'a community of Lebanon during the twentieth century. We firstly explore the theorization of doctrines that discharge "Western"-oriented modernizing projects as the only legitimate patterns of development and governance for Muslim societies. This theoretical framework is conceived and conveyed mainly by a transnational Shi'i clerical milieu. We examine how a distinct Shi'a collective identity is formed, partly as a result of the formation of an "Islamic ideology", and partly as a collateral effect of the confessionalist system that is implemented in Lebanon during the Mandate and after the independence. We observe a fluid, complex interplay of transnational, domestic, and parochial factors, and how they shape mechanisms of identity and otherness. In particular, we analyze how the ritual practices and symbolic constructs related to the commemoration of Ashura and the battle of Karbala' become a site of ideological dispute for legitimacy and self-identity. In particular, we see how a radical reading of Ashura is used to legitimize forms of political dissent and resistance. We then explore how religious commitment and forms of public piety are related to social activism and the provision of multiple services through a vast network of charitable institutions. This alternative system of social welfare and assistance strengthens communal relations and pious lifestyles, envisaging a religiously-inspired society that we define as Islamic public sphere. We also question how this project of alternative modernity is shaped by a selective assimilation of practices and models marked by globalization and commodification, where scientific and technical development is accepted but a vast array of values and behaviors are discharged as un-Islamic. We finally examine the tropes of a metanarrative of resistance through a reading of major documents of Hezbollah and public speeches. We analyze a narrative construct where the Shi’a community, as part of the disinherited and the injustly oppressed of the world, is pitted – along the same lines of Ashura and the battle of Karbala' – against the forces of oppression and tyranny, in a teleological view of human history. We evaluate how this discourse is framed in the public sphere and how it is productive of symbolic capital and legitimacy at a political and social level.
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9

Casellato, Alessandro. "Vita di Giuseppe Gaddi, comunista: una biografia, una generazione, una religione politica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/10579/304.

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Abstract:
La tesi prende in esame la vita di Giuseppe Gaddi (Trieste 1909 - Vienna 1982). Il percorso politico di Gaddi è simile a quello di altri militanti della sua generazione: si iscrisse giovanissimo al Partito Comunista d'Italia, fu arrestato e condannato dal Tribunale speciale; quando uscì dal carcere espatriò in Unione sovietica e frequentò la Scuola leninista. Trascorse la seconda metà degli anni Trenta in Francia, lavorando come giornalista, propagandista e organizzatore di partito. Dopo l'8 settembre 1943 fu mandato ad organizzare la lotta partigiana nelle montagne bellunesi e, dopo la Liberazione, a costruire il Partito comunista in Veneto. Negli anni Sessanta diresse l'Associazione Italia-Urss e poi, fino alla morte, la Federazione internazionale della Resistenza. La biografia di Gaddi si intreccia con la riflessione sulle parole e sugli schemi narrativi con cui raccontarla, e con cui Gaddi stesso lo fece nel corso della sua vita (lo fece in più occasioni, ogni volta rielaborando in modo diverso il racconto autobiografico). Uno dei temi principali che percorrono la tesi è infatti l'insieme di pratiche, riti e modelli discorsivi che si sono costruiti attorno al racconto della militanza comunista di quella generazione. Fin dal suo precoce ingresso nel Partito comunista, Gaddi è inserito in una rete di relazioni che fa di lui un punto di vista significativo su quella generazione di militanti comunisti. L'epistolario e i suoi molti altri scritti restituiscono una trama di rapporti che comincia a tessersi a metà degli anni Venti, all'interno della Federazione giovanile comunista, e permarrà fino agli Ottanta, vigilia dello scioglimento del partito comunista italiano. Oltre a questo, la ricerca vuole ricostruire la mentalità, la personalità e le caratteristiche "antropologiche" di questi militanti politici che furono definiti rivoluzionari professionali. Per loro il comunismo fu una sorta di "religione politica", cioè un sistema di credenze, di miti, di riti, di simboli capaci non solo di spiegare il mondo, ma anche di definire il significato e il fine ultimo dell'esistenza individuale. Uno spazio significativo della tesi è dedicato alla concezione della morte nella tradizione comunista, ai riti e alle parole ad essa connessi, e in particolare ai funerali di partito come "riti di istituzione". The dissertation deals with Giuseppe Gaddi's life (Trieste 1909 - Wien 1982). His politicai course is similar to the one of other militants of his generation. He very early joined thè Communist Party of Italy, was arrested and condemned by the Special Court. When he was released from prison, he went abroad in Soviet Union and attended Leninist School. He spent the second half of Thirties in France, working as a party organizer, propagandist and journalist. After the 8th of September 1943 he was sent to organize resistence war in the mountains near Belluno and, after Liberation, to build the Italian communist Party in Veneto. In the Sixties he directed Italia-Urss Association and then Resistance International Federation. Gaddi biography is here twined with reflections upon thè words and narrative patterns that we could use to teli it, and that Gaddi himself used during his life (he did often, every time making a different autobiographical tale). One of the most important dissertation issues is thè whole of practises, rithes and narratives grown around the communist militants of that generation. Since his early entry in the Communist Party, Gaddi is linked to a network that makes him a relevant point of view on that generation. His letters and many other writings show the relations that began to be weft at the half of Twenties - inside the Italian Communist Youth Federation - and that lasted to the dissolution of Pci. The researh would look into mentality, personality ad antropological characteristics of this kind of politicai militants called "professional revolutionaries". For them, communisme was a "politicai religion", that is a System of thoughts, mythes, rites, symbols able to explain the world and to give meaning to individuai existance. A quite large part of the dissertation is given up to the conception of death in communist tradition, to connected rites and words and, particultarly, to party funerals as "istitution rites".
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Cuccurullo, Lidia. "Costruire una nazione nell'Italia preunitaria : religione e politica nelle comunità albanesi di rito greco di Calabria e di Sicilia." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86059.

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Chiara, Gabriella de. "Aspetti giuridici ed economici delle comunità islamiche in Italia e in Spagna." Doctoral thesis, Universidad de Alicante, 2019. http://hdl.handle.net/10045/110556.

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Abstract:
La presencia de comunidades musulmanas en Europa es cada vez más frecuente. El fenómeno de migraciones de poblaciones de los países árabes es bastante reciente, de hecho se remonta a los años Sesenta, pero solo con tiempo se afirma el concepto de identidad religiosa que caracterizan el musulmán y condiciona cada aspecto de vida cotidiana. En el viaje hacia el Oeste, los musulmanes conllevan las prácticas socio-jurídico que mal se adaptan a los sistemas europeos. Por lo tanto el Estado, con los relativos acuerdos, se encuentra a determinar el tipo de relaciones que propone tener con las comunidades musulmanes establecidas en el mismo territorio. El escenario histórico que se refiere a el nacimiento de la sociedad islámica, ha permitido delinear los fundamentos del sistema de solidaridad y mutualidad, típico de la Umma y que ha influido el sistema de gestión y administración de los tributos. Hoy en día parece encontrar, en el contexto occidental, aunque en modo informal, un sistema de prácticas jurídicas desarrollado para las comunidades musulmanas, similar a lo utilizado en la historia y que define el concepto de solidaridad islámica.
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Palmiro, Mileto. "Le diversita' etnico-culturali : tra sfida e progetto : un'indagine esplorativa nella congregazione missionaria comboniana (verso la comunita' religiosa interculturale) /." Romae : Pontificia università gregoriana, 2007. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb41171545t.

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Rossi, Chiara. "Secolarizzazione e ricomposizione del sacro in Italia : il caso delle comunità parrocchiali della Garfagnana." Thesis, Paris 4, 2016. http://www.theses.fr/2016PA040028.

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Abstract:
S’insérant dans l’ample débat sur la sécularisation, cette étude se focalise sur les modalités actuelles de coexistence, dans un contexte donné, de la sécularisation et de la dé-sécularisation qui se rencontrent et s’agencent parfois sur un mode insolite, générant nécessairement, à travers un processus de décomposition et de recomposition du religieux, des conséquences sur l’action des individus et sur les dynamiques collectives. À travers une approche ethnographique basée sur le principe de l’interconnaissance, sur la technique de l’observation participante et sur de nombreux entretiens en profondeur, l’enquête sonde les changements en acte à l’intérieur d’un univers rural qui remodèle actuellement les espaces et les formes de son système de croyances religieuses. Le terrain d’étude qui fait l’objet de notre enquête est une petite vallée de l’Italie centro-septentrionale (la Garfagnana) et la paroisse revêt le rôle de principal centre d’observation. Effectivement, dans le contexte considéré, cette institution apparait, au cours des siècles, comme un point de repèreessentiel non seulement pour la communauté religieuse mais aussi pour la société civile, et demeure l’instrument privilégié qu’utilise l’Église afin de maintenir et/ou de recréer le réseau de liens avec ses fidèles. L’analyse des dynamiques à travers lesquelles ces rapports sont conservés, créés et alimentés à l’intérieur de la communauté paroissiale nous mène à la compréhension de l’identité catholique de cette région singulière en mettant en évidence les modalités et les conséquences du croire – sur le plan tant individuel que collectif − ainsi que les motivations des différentescatégories d’acteurs
This study, included in the wider debate regarding the secularisation process, mainly focuses on the ways in which nowadays secularisation and de-secularisation can coexist in a specific context, convening, at times adding to each other, and thus generating, through a process of decomposition and recomposition of the sacred, unavoidable consequences on individual actions and collective dynamics. Through an ethnographic approach, based on inter-knowledge, on participant observation techniques and on numerous in-depth interviews, the research examines the ongoing changes within a transitioning rural universe, which is remodelling spaces and structures of its religious belief system. The research was carried out in a small valley in Northern Italy (Garfagnana) and the main focus of the study was the parish. In this context, this institution has been over the centuries an important reference point, not only for the religious universe but also for the civil community and still today represents the privileged means by which the church creates and maintains the networkof bonds with its worshippers. The analysis of the dynamics by which , within a parish community, these bonds are preserved, recreated and nurtured has led us towards understanding the catholic identity of this particular region, highlighting the modalities, the motivations and the consequences of religious beliefs, on both an individual and collective level, of the many categories of participants
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Paz, Nivia Ivette Núñez de la. "Evangelização que comunica e Comunicação que evangeliza: Comunidade Canção Nova, um novo jeito de ser igreja a partir do entrecruzamento evangelização-comunicação." Faculdades EST, 2008. http://tede.est.edu.br/tede/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=88.

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Abstract:
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico
A tese tem como objetivo principal demonstrar, a partir de argumentos que emergem do entrecruzamento Evangelização-Comunicação, que a Comunidade Canção Nova representa um Novo Jeito de ser Igreja dentro do catolicismo romano. Os argumentos que denotam, balizam e sustentam tal afirmação são: os novos jeitos de comunidades, os novos jeitos de famílias e os novos jeitos de identidades que convivem nesse fenômeno religioso-carismático-midiático. Esses argumentos afloraram na pesquisa do cotidiano da Comunidade, especificamente no entrecruzamento contínuo e único entre evangelização e comunicação. Com essa demonstração, propõe-se que, na atualidade, o entrecruzamento Evangelização-Comunicação representa um fator importante para manter a igreja em movimento, em sintonia com seu tempo. A estrutura, composta de quatro capítulos, reflete o percurso investigativo seguido na pesquisa. Apresentando a gestação, o surgimento e posterior desenvolvimento da Comunidade como um trajeto no qual o contexto desempenha um papel determinante, o primeiro capítulo realiza o levantamento histórico, corrobora que Canção Nova representa um fenômeno religioso, carismático e midiático novo na contemporaneidade e pergunta se tal fenômeno poderia ser considerado uma nova igreja. O segundo capítulo procura responder essa questão apoiando-se no estudo do entrecruzamento evangelização-comunicação que caracteriza a Comunidade. O terceiro capítulo, embasado na pesquisa bibliográfica, demonstra que o entrecruzamento gera um novo jeito de ser igreja e não uma nova igreja; trabalha, ademais, alguns elementos que definiriam esse novo jeito: o gênero, a liturgia e a ênfase pneumatológica. No entanto, reconhece que tais elementos não conferem uma particularidade peculiar à Comunidade. O quarto capítulo, ao narrar parte das observações da pesquisa de campo e fazer uma analise dos dados à luz das bibliografias antes trabalhadas, afirma que Canção Nova representa um novo jeito de ser igreja em função da dinâmica com que constrói e recria comunidades, da forma com que fomenta e vivencia o convívio familiar e da singularidade e criatividade com que define sua identidade.
The main goal of this thesis is to show, from arguments that emerge from the crossing of Evangelization and Communication, that the Community Canção Nova is a New Way of being the Church within Roman Catholicism. The arguments that denote, assess and sustain such a claim are the new ways of communities, new ways of families and new ways of identities, living in this religious-charismatic-mediatic phenomenon. These arguments emerged in the daily life research of the Community, specifically in the continuous and unique crossing between evangelization and communication. The thesis also intends to prove that, in fact, the crossing of Evangelization and Communication is an important factor for keeping the Church in line with its time. The structure of this work, consisting of four chapters, reflects the analytical route followed in the search. With an introduction to origins, rise and subsequent development of that Community, as a path in which the context plays a crucial role, the first chapter conducts a historical study, confirms that the Nova Canção Community is a new religious, charismatic and mediatic phenomenon in contemporary times and asks if this phenomenon could be considered a new way of being Church. The second chapter intends to answer that question, based on the study of the crossing of evangelization and communication, which characterizes the Community. Based on the bibliographic literature, the third chapter shows that this crossing creates a new way of being church and not a new church. Moreover, this present work deals with some elements that defined that new way such as: genre, liturgy and pneumatologic emphasis. However, it acknowledges that these elements do not confer any peculiar feature to the Community. By describing part of the observations made at the field of research and analyzing data in the light of bibliographic references that were used before, the fourth chapter affirms that Nova Canção represents a new way of being church according to the dynamics that builds and recreates communities, the way in which it promotes and experiences familiar coexistence and the creativity and uniqueness by which its identity is defined.
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TRAVAGLIATI, MARIANGELA. "La dimensione del Sacro nei miti contemporanei. Il mito di Renato Zero." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/178.

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Abstract:
Renato Zero rappresenta un mito contemporaneo in quanto nell'artista, molte persone vivono un'esperienza di senso, di comunità e di sacro. Il mito è una dimensione sacrale, con una forte valenza sia religiosa, sia sociale. L'arte musicale di Renato Zero offre l'accesso ad un mondo di speranza e di valori (amore, amicizia, solidarietà, coraggio, fede), un mondo che reincanta e unisce chi si stringe intorno a lui: i suoi fan, detti sorcini o zerofolli. Il fandom zerofolle costituisce una comunità reale e on line, in quanto il web appare centrale nella costruzione di un'identità sorcina; una comunità nella quale si condivide una cultura zeroista. Il legame tra Zero e i sorcini è interpretato alla luce della teoria del carisma di Weber. Infine, il punto d'appoggio per una concezione laica di sacro, in cui sacro consiste in un'esperienza di senso, è fornito dalla sociologia della religione di Durkheim.
In the actual society there are different shapes of sacred, and the myth is one of this forms. Myth has more means, and celebrity is a part of this means. Especially, the religion of celebrity is an important social phenomenon, and d our analysis?object is a star: the singer Renato Zero. Around the star there is a fandom, interesting social movement, in which people of fan build sense of belonging and identity. The fan club represents a form of fandom and is a passion community, with her order, space, communication, rite or ceremony, and mythology. The name of Zero?s fandom is sorcini o zerofolli; they are a sort of charismatic aristocracy around own prophet; in fact, the weberian theory of charisma represents a principal interpretation of this fandom (perhaps of fandom generally). Sorcini has worths and a collective conscience: in this case we found our interpretation on Émile Durkheim sociology and, in particular, on theory of rite as celebration on community. Sorcini has a liturgy and sacred in the myth of Renato Zero, in fact, sorcini are different to simple fan, because sorcini mean an identity and sense of group or membership.
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Aznar, García Salvador. "Régimen jurídico de los lugares de culto en la Comunitat Valenciana. Una propuesta de regulación legal." Doctoral thesis, Universidad de Alicante, 2014. http://hdl.handle.net/10045/40463.

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Abstract:
Se aborda en esta investigación el régimen jurídico de los lugares de culto, con especial referencia a la Comunitat Valenciana, desde la perspectiva de su consideración como elemento imprescindible para el desarrollo de la libertad de culto. Se estudian las posibilidades de colaboración de las Administraciones Públicas con las confesiones religiosas en lo referente a dichos inmuebles, siempre manteniendo a salvo la aconfesionalidad estatal, pero sin que ello implique obviar el deber constitucional de cooperar con dichas entidades. Se analiza la cuestión desde todas las ramas del Derecho que pueden tener incidencia, abordando materias propias del Derecho Eclesiástico, Constitucional, Urbanístico, Civil, Tributario y Penal. Por último, se realiza una propuesta para la regulación de los lugares de culto en el ámbito territorial de la Comunitat Valenciana (si bien, en principio, podría resultar aplicable a cualquier otra región española), con el doble objetivo de remover obstáculos para la implantación de lugares de culto y favorecer, con ello, la efectiva práctica de la libertad de culto por parte de los ciudadanos.
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Deffaveri, Maiko. "Cristo na era digital: interface da comunica??o digital com a cristologia de J. Moltmann." Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2011. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/5848.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2015-04-15T12:50:20Z (GMT). No. of bitstreams: 1 436921.pdf: 876008 bytes, checksum: 918b49280d31c0ae6ba7ba8203bc573a (MD5) Previous issue date: 2011-12-22
This dissertation examines the impact of the Internet in the conception of the person of Jesus Christ among Catholic youth of Rio Grande do Sul, constructing a dialogue with the thought of the Theologian J?rgen Moltmann. To this end, it presents a qualitative study with focus groups interviews with young Catholics in four cities of Rio Grande do Sul. Initially, the article traces the christological itinerary of Moltmann, highlighting their his theology from the dimension of hope, emphasizing the Christopractice. It then it presents the characteristics of the digital age as well as the characteristics of the present generation youth. It also presents the epistemological assumptions that guide the work. The methodological procedures are the following: focus group as a technique; the audience researched; the inerpretation follows de lines of the methodological framework of depth hermeneutics, that serves as a broad framework in the analysis of symbolic forms of communication. The data are systematized and categorized, and are interpreted according to the pressuppositions of the Christology in messianic dimensions of J. Moltmann, trying to answer the question: who is Jesus Christ for us today?
Esta disserta??o analisa o impacto da internet na concep??o de Jesus Cristo entre jovens cat?licos do Rio Grande do Sul, construindo um di?logo com o pensamento do *te?logo J?rgen Moltmann. Para tal, apresenta-se uma pesquisa qualitativa com jovens cat?licos em quatro cidades do estado. Inicialmente, o texto tra?a o itiner?rio cristol?gico de Moltmann, destaca a teologia a partir da dimens?o da esperan?a, dando ?nfase ? cristopr?tica. Em seguida, o presente trabalho caracteriza a era digital, assim como dos jovens desta gera??o. Os procedimentos metodol?gicos s?o detalhados: a t?cnica do grupo focal, o p?blico pesquisado e o referencial metodol?gico da Hermen?utica de Profundidade, que serve como um enquadramento amplo na an?lise de formas simb?licas de comunica??o. Ap?s, os dados s?o sistematizados e categorizados, para serem relacionados com a cristologia em dimens?es messi?nicas de J. Moltmann, a fim de responder ? quest?o: quem ? Jesus Cristo para os jovens cat?licos hoje?
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Schmidt, Gerson Padre. "TV brasileira : novo p?lpito da igreja eletr?nica : o verbo se faz imagem televisiva." Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2008. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/4342.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2015-04-14T14:40:46Z (GMT). No. of bitstreams: 1 401824.pdf: 422365 bytes, checksum: 21b176ddfd846e782856c3c641fde387 (MD5) Previous issue date: 2008-04-30
A Igreja Eletr?nica ? uma realidade concreta que surge no contexto p?s-moderno, na contempla??o das imagens, dentro de um mundo globalizado, t?cnico e espetacular. Ela ? aqui analisada como fen?meno imag?tico e de comunica??o. A TV Brasileira se torna palco e p?lpito de novos atores religiosos, especialmente os pastores neopentecostais, que acreditam na for?a desse instrumento eficaz, na conquista de um novo rebanho virtual. O pa?s j? produz seus profetas midi?ticos, n?o necessitando mais migrar do norte da Am?rica. As igrejas desfilam na passarela televisiva. A Igreja Internacional da Gra?a, por meio de seu fundador R.R.Soares, mostra sua for?a e sua capacidade de manter-se no ar, por meio de um programa di?rio na Rede Bandeirantes de Televis?o. A an?lise de sua estrat?gia, por meio de alguns programas, na perspectiva de autores contempor?neos, aponta para importantes conclus?es a respeito da pedagogia e metodologia carism?tica neopentecostal. A for?a midi?tica o torna cada vez mais forte. Procuramos responder a essa quest?o: em que medida a utiliza??o da m?dia televisiva ? importante como novo p?lpito da f? e capta??o de adeptos para a Igreja Internacional da Gra?a.
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Andreolla, Jurema. "A f? crist? na era digital : di?logo entre a revela??o na teologia de Bruno Forte e a experi?ncia religiosa na internet." Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2012. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/5852.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2015-04-15T12:50:21Z (GMT). No. of bitstreams: 1 438131.pdf: 1115214 bytes, checksum: 9f3cdc3533208a6cc1782bb612e4d5a9 (MD5) Previous issue date: 2012-03-14
New possibilities are offered to religion in the society now, which is marked by information culture, digital media and virtuality. Thus, we asked: is it possible to make a hearing experience and to maintain a dialogue with God through the new ambience of faith, created by the Internet? In the light of Brono Forte s theological ideas, the current study is part of the Christian Revelation that was carried out to demonstrate what is the dialogue that is mediated by faith, experienced in Digital Era. Therefore, we used exodus and advent categories, in order to demonstrate how the author develops his conception of the situation of man, considering God and neighbor in the plan of faith. After that, we identified how people look for experience with God in media of communication, particularly in the new social networking sites. We verified that some questions arise, through the development of the present study: Is it possible to find God in virtual space? Can a community of face be considered a space of evangelization and community of experience? Finally, through a qualitative research, we identified categories that express a Christian religious experience that use internet with this purpose. We concluded that there is dialogue between Theology and Communication, if we consider Bruno Forte s ideas, confronted to the results of the interviews.
Novas possibilidades s?o oferecidas ? religi?o na sociedade atual, marcada pela cultura da informa??o, da m?dia digital e da virtualidade. Diante disso, cabe a interroga??o: ser? poss?vel fazer uma experi?ncia de escuta e di?logo com Deus, por meio da nova ambi?ncia da f? criada pela Internet? ? luz do pensamento teol?gico de Bruno Forte, a disserta??o parte da Revela??o crist?, para demonstrar em que poderia consistir o di?logo mediado pela f? experimentada na Era Digital. Para isso, utilizam-se as categorias ?xodo e advento, a fim de demonstrar como o autor desenvolve o pensamento sobre a situa??o do ser humano em rela??o a Deus e ao pr?ximo no plano da f?. A seguir, identificam-se como as pessoas procuram a experi?ncia de Deus nas m?dias da comunica??o, especialmente nas novas redes sociais da Internet. Verificam-se, ao longo do trabalho, poss?veis direcionamentos para as quest?es: ? poss?vel encontrar-se com Deus no espa?o virtual? Uma comunidade de f? virtual pode ser considerada um espa?o de evangeliza??o e viv?ncia comunit?ria? Finalmente, por meio de uma pesquisa qualitativa, identificam-se categorias que expressam a experi?ncia religiosa de crist?os que usam a Internet para esse fim. Conclui-se, estabelecendo um di?logo entre Teologia e Comunica??o, valendo-se da obra de Bruno Forte, confrontada com o resultado das entrevistas.
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Magueta, Rita de Cássia de Matos. "Salve o dia entre todos o mais belo : educação religiosa e fotografias de primeira comunhão na década de 1940 (Porto Alegre/RS)." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2015. http://hdl.handle.net/10183/131142.

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Abstract:
Esta Dissertação de Mestrado se propôs a observar duas práticas: a fotográfica e a preparação para primeira comunhão, no âmbito da História da Educação. A questão que norteou a pesquisa procurou investigar como a fotografia cria uma representação do corpo religioso educado pelas práticas de preparação à primeira comunhão, na década de 1940. Constitui objeto empírico um álbum com retratos fotográficos de primeira comunhão, produzido por uma religiosa da congregação das Irmãs de São José e localizado no Memorial do Colégio Sevigné, na cidade de Porto Alegre, Rio Grande do Sul. Para tentar responder à questão, destinei um capítulo à fotografia, no qual apresento uma pequena história deste artefato e uma mirada ao circuito social da fotografia na cidade. A respeito das questões técnicas, destaco a produção de retratos em estúdios fotográficos a partir de manuais, de meados do século XIX até a década de 1940. Na medida do possível, faço referência a esses apontamentos nos retratos do corpus documental. O segundo capítulo foi destinado à cerimônia da primeira comunhão, tanto como um ritual religioso quanto como um ritual de passagem. Observo representações pictóricas de crianças para abordar as representações de primeira comunhão. Em diferentes impressos católicos, destaco os ensinamentos relacionados ao corpo na educação e liturgia católica. No último capítulo, analiso e descrevo os artefatos, álbum e retratos. Sobre o álbum, uma reflexão a respeito os escritos presentes em suas páginas. Sobre as fotografias, utilizei a quantificação de descritores a partir de uma grade interpretativa elaborada para observar os aspectos do espaço e dos sujeitos fotografados. As recorrências nesses descritores oportunizaram uma reflexão sobre a educação do corpo. Discuto o conceito de imagem, de habitus, de ritual, de coleção, de representação e de cultura fotográfica. Quanto ao aporte teórico, me baseei nos pressupostos de Michel de Certeau e Arlete Farge a respeito da operação historiográfica; sobre o conceito de habitus, emprego as concepções de Pierre Bourdieu; Roger Chartier embasa a respeito dos conceitos de representação e protocolos de leitura. Na perspectiva de abordagem da fotografia e cultura visual, me embasei nos pressupostos teóricometodológicos de Michel Frizot, Philippe Dubois, Ulpiano Bezerra de Meneses, Ana Maria Mauad, Alexandre Santos e Zita Possamai. Além do álbum, utilizei como corpus documental da pesquisa diversos manuais de fotografia; uma série de impressos católicos, como catecismos, Carta Episcopal, periódicos; livro de memórias de ex-alunas e da congregação; relatório das religiosas; e publicações específicas sobre a cerimônia. Representações capturadas pela camada fotossensível, os retratos dão a ver a cerimônia da primeira comunhão através do aparato simbólico que as concerne. Concluo que imersos em habitus, o corpo capturado pela fotografia, socialmente educado, incorpora a moral católica ao mesmo tempo em que emprega poses e gestos da cultura fotográfica. O álbum, neste sentido, é uma coleção de corpos educados, ou seja, de retratos de primeira comunhão ofertados às catequistas do Colégio Sevigné.
Este trabajo de Maestría se propone observar dos prácticas distintas: la fotográfica y la preparación para la primera comunión, ambas desde la Historia de la Educación. La pregunta que dirige la investigación intentó descifrar cómo la fotografía crea una representación del cuerpo religioso educado por las prácticas de preparación a la primera comunión, en la década de 1940. El objeto empírico lo constituye un álbum con retratos fotográficos de la primera comunión, producido por una religiosa de la congregación de las Irmãs de São José (ISJ) y localizado en el Memorial del Colegio Sevigné, en la ciudad de Porto Alegre, Río Grande Do Sul. Para intentar responder la pregunta, se destina un capítulo a la fotografía, en el cual se presentó una pequeña historia de este artefacto y una mirada al circuito social de la fotografía en la ciudad. Al respecto de los detalles técnicos, se destaca la producción de retratos en estudios fotográficos a partir de manuales en un período que comprende desde mediados del s. XIX hasta los años 40´s. En la medida de lo posible, se hace referencia a estas anotaciones en los retratos del corpus documental. Un segundo acápite fue destinado a la ceremonia de la primera comunión, estudiado tanto como un ritual religioso, como un ritual de pasaje. Se observa también las representaciones pictóricas de niños para abordar las representaciones de la primera comunión. En diferentes impresos católicos, se destacan las enseñanzas relacionadas al cuerpo en la educación y la liturgia católica. En la última parte, se analizan y describen los artefactos, álbumes y retratos. Sobre el álbum, una reflexión al respecto de los escritos presentes en sus páginas. Sobre las fotografías, se utiliza la cuantificación de descriptores a partir de una cuadrícula interpretativa elaborada para observar los aspectos del espacio y los sujetos fotografiados. Las regularidades en esos descriptores lograron una reflexión sobre la educación del cuerpo. Se discute los conceptos de imagen, habitus, ritual, colección, representación y cultura fotográfica. En cuanto al marco teórico referente, el trabajo se basa en los presupuestos de Michel de Certeau y Arlete Farge al respecto de la operación historiográfica; sobre el concepto de habitus, se emplearon las concepciones de Pierre Bourdieu; Roger Chartier es usado para hablar de los términos de representación y protocolos de lectura. En la perspectiva del abordaje de la fotografía y la cultura visual, son esgrimidos los presupuestos teórico-metodológicos de Michel Frizot, Philippe Dubois, Ulpiano Bezerra de Meneses, Ana Maria Mauad, Alexandre Santos y Zita Possamai. Además del álbum, el corpus documental está compuesto por diversos manuales de fotografía; una serie de impresos católicos, como catecismos, una Carta Episcopal, publicaciones; libros de memorias de ex alumnas y de la propia congregación; actas de las religiosas; y publicaciones específicas sobre la ceremonia. Representaciones capturadas por la capa fotosensible, los retratos dan a ver la ceremonia de la primera comunión a través del aparato simbólico que las envuelve. Inmersos en habitus, el cuerpo capturado por la fotografía, socialmente educado, incorpora la moral católica al mismo tiempo que emplea poses y gestos de la cultura fotográfica. El álbum, en este sentido, es una colección de cuerpos educados, ósea, de retratos de primera comunión ofrecidos a las catequistas del Colegio Sevigné.
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Zolin, L?cia In?s Ugoski Volcan. "Igreja e comunica??o social : um estudo de documentos do magist?rio pontif?cio." Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2010. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/5834.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2015-04-15T12:50:18Z (GMT). No. of bitstreams: 1 422600.pdf: 58133 bytes, checksum: 648b716c56bc614f8bfbd158fbac1c1b (MD5) Previous issue date: 2010-01-28
Esta disserta??o de mestrado ? o resultado de um estudo realizado sobre o pensamento da Igreja Cat?lica a respeito da comunica??o social, a partir da analise de documentos pontif?cios que tratam deste tema e que foram publicados a partir da inven??o da tipografia. Tal an?lise tem por objetivo entender qual o posicionamento da Igreja sobre a comunica??o social, sobretudo, a que se desenvolve mediante o uso de diferentes recursos e instrumentos. O primeiro cap?tulo, al?m de descrever o que a Igreja pensa sobre a comunica??o humana, tamb?m registra elementos teol?gicos que podem contribuir para a compreens?o deste fen?meno. No segundo cap?tulo ser?o expostos os principais documentos publicados entre a ?poca da inven??o da prensa at? o pontificado de Jo?o XXIII, na fase que antecedeu o Conc?lio Vaticano II. O terceiro cap?tulo trabalhar?, na sequ?ncia, o pensamento p?sconciliar. E, por fim, no quarto cap?tulo analisaremos a compreens?o que a Igreja tem sobre o uso dos mass media para a evangeliza??o. Disposta a superar as defici?ncias, hoje, a Igreja busca articular-se de forma sistem?tica, sobretudo atrav?s da Pastoral da Comunica??o. Pastoral integradora, que deve perpassar todas as atividades eclesiais.
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ROVATI, ALESSANDRO. "Liberalismo, Neutralità dello Stato e la Politica della Chiesa. Filosofia Morale e Teologia Politica nel lavoro di Stanley Hauerwas." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6156.

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Abstract:
Questa tesi si occupa di analizzare il lavoro di Stanley Hauerwas, uno studioso di grande fama nel mondo accademico americano i cui testi sono molto letti in tutto il mondo. Tramite la lettura critica dell’intero corpus degli scritti di Hauerwas la tesi intende riflettere sul rapporto problematico tra Cristianesimo e liberalismo. A questo scopo, la tesi si concentra inizialmente sui presupposti filosofici che sono alla base delle argomentazioni di Hauerwas. In secondo luogo, riflette sulle idee ed istituzioni tipiche del liberalismo e sul loro rapporto con il Cristianesimo. Infine, descrive la proposta etica di Hauerwas e il modo con cui questa determina il tipo di politica che la chiesa e i cristiani dovrebbero avere. Seguendo l’ampiezza del lavoro di Hauerwas, la tesi si interessa di un gran numero di filosofi, teorici della politica e teologi, spaziando dagli scritti di Aristotele e Tommaso d’Aquino, alla filosofia del linguaggio di McCabe, Murdoch, e Wittgenstein, dalle riflessioni etiche di Kovesi, Anscombe, e MacIntyre, alle teorie politiche di Rawls, Stout e Coles. Grazie alla sottolineatura del ruolo delle virtù e della formazione morale, insieme all’enfasi posta sull’importanza che la tradizione della chiesa, le sue pratiche e il suo linguaggio hanno nel dare forma all’immaginazione e alle vite dei cristiani, Hauerwas descrive in maniera costruttiva e feconda una proposta politica genuinamente cristiana e ci aiuta a navigare le complessità del mondo contemporaneo.
The dissertation provides an in-depth analysis of the scholarship of Stanley Hauerwas, a very prominent figure in the American academy whose body of work is widely read in many countries. By providing a close reading of Hauerwas’ entire corpus, the dissertation aims at discussing the contested relationship between Christianity and liberalism. It does so first, by focusing on the philosophical presuppositions that shape Hauerwas’ overall argument. Second, it reflects on the main liberal commitments and institutions and their relationship with Christianity. Third, it describes Hauerwas’ ethical proposal and its bearings on the political commitments that the church and Christians ought to have. Following the breadth of Hauerwas’ work, the dissertation deals with a great number of philosophers, political theorists, and theologians, spanning from the writings of Aristotle and Aquinas, to the philosophy of language of McCabe, Murdoch, and Wittgenstein, to the ethical reflections of Kovesi, Anscombe and MacIntyre, and to the political theory of Rawls, Stout, and Coles. Through his stress on the role of virtues and moral formation, and by emphasizing the importance that the church’s tradition, language, and practices have in shaping the imagination and lives of Christians, Hauerwas gives a constructive and fruitful description of what a genuine Christian politics looks like and helps us navigate the complex world of today.
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CASELLATO, Alessandro. "Vita di Giuseppe Gaddi, comunista. Una biografia, una generazione, una religione politica." Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/10278/25647.

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García, Sentamans Joaquina. "La Capilla de la Comunión de Algemesí. Desarrollo constructivo y estado de conservación." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10251/149487.

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Abstract:
[ES] La Capilla de la Comunión de Algemesí, paradigma de las iglesias góticas valencianas que sucumbieron a los mandatos tridentinos, entraña una importante dificultad a salvar; la carencia de documentación. La presente tesis doctoral trata de dilucidar, por medio de los elementos constructivos, el desarrollo del edificio en consonancia con el progreso de la ciudad. Para ello se lleva a cabo un estudio histórico-constructivo sobre la arquitectura religiosa valenciana, del cual servirse para datar las diferentes fases del proceso edificatorio y describir, de manera pormenorizada, los aspectos técnicos de la obra en cada una de sus etapas. El análisis arquitectónico pone de manifiesto que la iglesia sometida a examen abarca, en sí misma, toda la evolución de las construcciones sacras del Reino de Valencia; desde la sencillez de mediados del siglo XIII emergida de la conquista del territorio por el rey Jaime I, hasta el período de máxima exaltación decorativista derivado del Concilio de Trento que enmascaraba las trazas primigenias. Los hallazgos realizados de mayor relevancia no solo provienen del subsuelo con los vestigios de la iglesia fundacional sino que, además, la envolvente rococó atesora unas refinadas bóvedas de transición al Renacimiento, las cuales evidencian la excepcionalidad y maestría constructiva de la época de mayor esplendor del reino. Habida cuenta de la dilatada concatenación de cambios estructurales, se estudia su repercusión en las condiciones en que se encuentra la Capilla, mediante una serie de controles y ensayos in situ relativos al exceso de humedad y agrietamiento perceptibles en el recinto litúrgico. El análisis patológico constata lo desacertado de la solución perimetral así como su condición de edificio húmedo, y justifica el fenómeno que se produce cada verano en las piezas marmóreas que conforman los zócalos; la condensación higroscópica de la base de pilastras. También, atendiendo al cuadro fisurativo en muros, demuestra que la estructura resultante ha sabido adaptarse, con el transcurso del tiempo, a las múltiples modificaciones. En suma, ante la absoluta desinformación de la que parte el trabajo de investigación, este se proyecta en aras de dar respuesta a la incertidumbre que, desde muy antiguo, envuelve a la Capilla de la Comunión. Ergo, las actuaciones se ocupan de esclarecer la génesis y ulterior desarrollo constructivo de tan enigmática miscelánea arquitectónica y, por añadidura, de obtener un conocimiento aproximado de su particular estado de conservación.
[EN] The Communion Chapel of Algemesí, a paradigm of the Valencian Gothic churches that succumbed to the Tridentine mandates, entails an important difficulty to save; the lack of documentation. This doctoral dissertation tries to elucidate, through the construction features, building's development in line with city progress. For this purpose a historical-constructive research on Valencian religious architecture is carried out, which can be used to date construction's process different phases and to describe, in detail, building's technical aspects on each of its stages. The architectural analysis shows that the church under review covers, itself, the entire evolution of sacred buildings of Valencia's kingdom; from mid-thirteenth century's simplicity that emerged from King Jaime I territory conquest, to the maximum decorative exaltation period resulting from Council of Trent that masked the original traces. The greater relevance findings do not only come from the subsoil with the founding church vestiges', but also Rococo surroundings that treasures some refined Renaissance transition vaults, which demonstrate the exceptionality and constructive mastery of kingdom's greatest splendor era. In view of the extensive structural changes' concatenation, it is studied their impact on chapel actual conditions, through a series of on-site tests and checks related to perceptible excess moisture and cracking in the liturgical enclosure. The pathological analysis confirms how inappropriate perimeter solution is as well as its condition as wet building, and it justifies the phenomenon that happens every summer on marble pieces that form the baseboards; the hygroscopic condensation of the pilasters' base. Furthermore, considering walls' cracks, it is shown that resulting structure has successfully adapted, over time, to the multiple modifications. In sum, facing the absolute misinformation from which research work begins, this is projected so as to respond to uncertainty that, from a very old age, surrounds the Communion Chapel. Thus, the actions deal to clarify the genesis and subsequent constructive development of such an enigmatic miscellaneous architectural and, in addition, to obtain an approximate knowledge of its particular state of conservation.
[CA] La Capella de la Comunió d'Algemesí, paradigma de les esglésies gòtiques valencianes que van sucumbir als mandats tridentins, entranya una important dificultat a salvar; la carència de documentació. La present tesi doctoral tracta de dilucidar, per mitjà dels elements constructius, el desenvolupament de l'edifici d'acord amb el progrés de la ciutat. Per a això es du a terme un estudi històric-constructiu sobre l'arquitectura religiosa valenciana, del qual servir-se per a datar les diferents fases del procés edificatori i descriure, de manera detallada, els aspectes tècnics de l'obra en cadascuna de les seues etapes. L'anàlisi arquitectònic posa de manifest que l'església sotmesa a examen comprén, en si mateixa, tota l'evolució de les construccions sacres del Regne de València; des de la senzillesa de mitjan del segle XIII emergida de la conquista del territori pel rei Jaume I, fins al període de màxima exaltació decorativista derivat del Concili de Trento que emmascarava les traces primigènies. Les troballes realitzades de major rellevància no solament provenen del subsòl amb els vestigis de l'església fundacional sinó que, a més, l'embolcall rococó atresora unes refinades voltes de transició al Renaixement, les quals evidencien l'excepcionalitat i el mestratge constructiu de l'època de major esplendor del regne. Tenint en compte la dilatada concatenació de canvis estructurals, s'estudia la seua repercussió en les condicions en què es troba la Capella, mitjançant una sèrie de controls i assajos in situ relatius a l'excés d'humitat i l'esquerdament perceptibles en el recinte litúrgic. L'anàlisi patològic constata el desencert de la solució perimetral així com la seua condició d'edifici humit, i justifica el fenomen que es produeix cada estiu en les peces marmòries que conformen els sòcols; la condensació higroscòpica de la base de pilastres. També, atenent el quadre fissuratiu en murs, demostra que l'estructura resultant ha sabut adaptar-se, amb el transcurs del temps, a les múltiples modificacions. En resum, davant l'absoluta desinformació de la qual parteix el treball de recerca, aquest es projecta a fi de donar resposta a la incertesa que, des de molt antic, embolica a la Capella de la Comunió. Per tant, les actuacions s'ocupen d'esclarir la gènesi i ulterior desenvolupament constructiu de tan enigmàtica miscel·lània arquitectònica i, per afegiment, d'obtindre un coneixement aproximat del seu particular estat de conservació.
[IT] La Cappella della Comunione di Algemesí, paradigma delle chiese gotiche valenziane che soccomberono ai mandati tridentini, comporta una grande difficoltà da superare; la mancanza di documentazione. La presente tesi di dottorato cerca di chiarire, attraverso gli elementi costruttivi, lo sviluppo dell’edificio in linea con il progresso della città. A tal fine viene effettuato uno studio storico-costruttivo sull’architettura religiosa valenziana, di cui avvalersi per datare le varie fasi del processo edificatorio e descrivere, in modo dettagliato, gli aspetti tecnici del cantiere in ciascuno dei suoi stadi. L’analisi architettonica mette in evidenza che la chiesa in esame comprende, in sé, l’intera evoluzione delle costruzioni sacre del Regno di Valencia; dalla semplicità della metà del XIII secolo emersa dalla conquista del territorio da parte del re Jaime I, fino al periodo di massima esaltazione decorativa derivato dal Concilio di Trento che mascherava le tracce primigenie. Le scoperte più relevanti non provengono soltanto dal sottosuolo con le vestigia della prima chiesa, bensì anche dal rivestimento rococò che possiede delle raffinate volte di transizione al Rinascimento, le quali evidenziano l’eccezionalità e maestria costruttiva dell’epoca di maggior splendore del regno. Alla luce della lunga concatenazione di cambiamenti strutturali, si studia il suo impatto nelle condizioni in cui si trova la Cappella, tramite una serie di controlli e prove in situ relativi all’eccesso di umidità e le crepe percepibili nel recinto liturgico. L’analisi patologica constata non solo l’uso improprio della soluzione perimetrale ma anche la sua condizione di edificio umido, e giustifica il fenomeno che si produce ogni estate nei marmi che formano gli zoccoli; la condensazione igroscopica della base dei pilastri. Inoltre, prendendo in considerazione le crepe dei muri, dimostra che la struttura risultante è riuscita ad adattarsi, nel corso del tempo, alle molteplici modifiche. In conclusione, dinanzi all’assoluta desinformazione dalla quale parte il lavoro di ricerca, esso viene progettato allo scopo di dare risposta all’incertezza che, da molto tempo, avvolge la Cappella della Comunione. Pertanto, le azioni si occupano di fare luce sulla genesi e ulteriore sviluppo costruttivo dell’enigmatica miscellanea architettonica e, in aggiunta, di ottenere una conoscenza approssimativa del suo particolare stato di conservazione.
García Sentamans, J. (2020). La Capilla de la Comunión de Algemesí. Desarrollo constructivo y estado de conservación [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/149487
TESIS
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Slavíková, Milena. "Křesťanské rituály a náhradní rituály se zřetelem k situaci v Československu druhé poloviny 20. století." Master's thesis, 2016. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-346742.

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Abstract:
The thesis in its first part describes the evolution of rituals in general from the anthropological point of view. The focal topic of the thesis is an attempt to explain the reasons for arising of other non-Christian rituals in the course of history, with special emphasis on rituals of the 2nd half of the 20th century in Czechoslovakia, mainly of the period of the totalitarian regime. The thesis aims to ask about legitimacy of substituting Christian rituals, whether they have been just mere substitution or whether we can regard them as complementary or paralel rituals. Last but not least the thesis inquires into specificity and irreplaceability of Christian rituals. Keywords Secular Rituals, Religious Rituals, Liturgy, Christianity, Comunism.
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