Academic literature on the topic 'Compositore'

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Journal articles on the topic "Compositore"

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Schmitter, Philippe. "UNA BIOGRAFIA INTELLETTUALE E DI VITA DEL «MAESTRO-COMPOSITORE» JUAN J. LINZ." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no. 3 (December 2003): 515–38. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027441.

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Abstract:
IntroduzioneSe per «maestro» intendiamo qualcuno che mette insieme un ampio gruppo di subordinati e fa eseguire loro la musica di qualcun altro, Juan José Linz non è, e non è mai stato tale. È sempre stato un «compositore» — qualcuno che scrive e suona la propria musica. E, tuttavia, dato che ha spesso riunito un certo numero di collaboratori, e scritto e diretto musica insieme a loro, chiamiamolo il «maestro-compositore» della scienza politica.
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Sterpellone, Luciano. "Manuel Albéniz: fu vero Bright?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (July 29, 2013): 272–75. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1052.

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Abstract:
Dopo alcuni cenni sulla vita del grande compositore spagnolo Manuel Albèniz, l'Autore prende in considerazione la possibile ricaduta della sua patologia renale (al tempo denominata genericamente “morbo di Bright” sulla sua creatività e produttività artistica, con alcune riflessioni sulla possibile diagnosi differenziale.
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3

Frisina, Marco. "Il compositore di musica sacra e contemporanea nel contesto culturale contemporaneo." Pro Musica Sacra 15 (November 16, 2017): 239. http://dx.doi.org/10.15633/pms.2264.

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4

Earle, Ben. "La giovinezza sommersa di un compositore: Luigi Dallapiccola. By Luciano Alberti." Music and Letters 98, no. 4 (November 1, 2017): 692–97. http://dx.doi.org/10.1093/ml/gcx097.

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5

Cerchiari, Luca. "Poesia, musica, società: I’inedita fisionomia del rapporto Quasimodo-Gaslini." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 3 (April 5, 2019): 656–78. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819833669.

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Abstract:
Il poeta Salvatore Quasimodo, premio Nobel 1959, e il pianista e compositore Giorgio Gaslini, attivo nel jazz e nella musica contemporanea, hanno condiviso un ventennio che li ha visti prima uno insegnante dell’altro (al Conservatorio di Milano), quindi collaboratori di esperienze professionali sia nella ricerca nell’ambito delle avanguardie sia nelle relazioni tra arti, ideologie e società. L’articolo fa luce su un rapporto sinora inedito, attingendo a fonti e testimonianze primarie, tra cui quella del figlio di Quasimodo, Alessandro.
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Amaral, João Paulo. "A trajetória do violeiro Tião Carreiro: das primeiras duplas ao sucesso do criador do rei do Pagode." Revista da Tulha 2, no. 1 (June 16, 2016): 144. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2447-7117.rt.2016.125299.

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Abstract:
Esse trabalho traz um resumo da trajetória do cantor, compositore violeiro Tião Carreiro (José Dias Nunes, 1934-1993). Por meio daanálise musical de sua extensa discografia e da pesquisa de suabiografia desde o início da carreira até sua inserção e repercussãono segmento sertanejo nas décadas de cinquenta, sessenta, setentae oitenta, procuramos entender em que medida o artista utilizou asmatrizes, os gêneros e linguagens caipiras tradicionais, e de queforma os conciliou com outras tendências e gêneros relacionados aosinteresses do mercado e da indústria fonográfica.
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Monzone, Chiel. "Rappresentazioni licenziose nei componimenti poetici di Domenico Tempio: Il versante maschile." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 1 (December 17, 2018): 90–111. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818812787.

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Abstract:
L’organo virile in poesia non risulta per forza volgare. Al di là del lessico usato e delle situazioni descritte, esso può avere altri significati. Come nel caso del settecentesco Domenico Tempio, autore catanese essenzialmente dialettale. In certi suoi testi, il membro è espressione del maschio; è veicolo di un istinto basilare del corpo; è manifestazione, al contempo, di una “predominanza” nell’ambito del rapporto carnale e di un “imperio” sulla donna. Soprattutto, la rappresentazione del sesso dell’uomo mostra, una volta di più e in un ulteriore modo, le qualità di letterato di Tempio, che non fu quel compositore esclusivamente osceno com’è stato da sempre “etichettato”.
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8

Ciprandi, Davide. "Le musiche di scena di Louis Pister per La Tosca di Sardou: edizione critica della partitura." ACME 74, no. 1 (November 26, 2021): 133–80. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/16796.

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Abstract:
La tesi di dottorato di Erin M. Brooks, oggi Assistant Professor di Storia della musica presso la Crane School of Music della State University of New York at Potsdam, indaga il rapporto tra Sarah Bernhardt, prima interprete del ruolo di Floria in La Tosca, e la musica del suo tempo, compresa quella scritta appositamente per il teatro. All’interno di questo testo viene citata una rilevante scoperta dell’autrice, ossia un manoscritto delle musiche di scena composte da un certo Louis Pister per la pièce di Sardou, conservate oggi presso la National Library of Australia. Scopo di questo contributo è quello di proporre un’edizione critica delle musiche di scena composte da Pister, documento imprescindibile per l’analisi dell’opera di Sardou. Inoltre, si tenterà di ricostruire, attraverso lo spoglio dei periodici contemporanei, la ricezione del dramma La Tosca e il profilo biografico dello sconosciuto compositore della musica incidentale.
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Palandrani, Tiziana. "Il sogno di Chopin nell’autobiografia di George Sand." Eikon / Imago 11 (March 1, 2022): 299–310. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.77627.

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Abstract:
Nel presente lavoro viene analizzato il sogno di Chopin raccontato da George Sand nell'ultimo volume di Histoire de ma vie, dal punto di vista della produzione letteraria dello scrittore, e includendo il contesto artistico-letterario del tempo in cui furono modificato i loro ricordi. Nell'analisi generale della sua opera di lei suscita una ricorrenza di motivi topici; Tra tutti, il Tema della morte per acqua compare dalle sue prime alle ultime produzioni, compresa la narrazione su Chopin, e segnando coincidenze estetiche con alcuni dipinti dell'epoca (in particolare con l'Ofelia di Millais, nel corpo immerso nell'acqua e nel condizione di pre-morte). Tenendo conto dell'intenso impatto che avranno gli scritti di George Sand sulla ricezione dell'immagine del compositore, questo articolo esamina alcuni aspetti che accompagneranno la rappresentazione pittorica e letteraria di Fryderyk Chopin e ipotizza che sul racconto del sogno chopiniano pesino più accorgimenti poetici che una totale aderenza alla realtà dei fatti.
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Fabris, Dinko. "Circolazione dell’opera italiana attraverso i teatri non europei del Mediterraneo: Il caso degli italiani al Cairo intorno alla prima dell’ Aida del 1871." Artigrama, no. 36 (December 9, 2022): 223–40. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_artigrama/artigrama.2021368108.

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Abstract:
Per un secolo e mezzo, l’episodio della prima dell’Aida di Verdi al Cairo nel 1871 hacatturato l’attenzione degli studiosi, che non hanno mai esplorato sistematicamente il contestooperistico —allo stesso tempo locale e globalizzato— in cui quella vicenda si era inserita. Inrealtà l’Egitto stava vivendo una fase di grande interesse per l’opera e per i teatri all’europea,condivisa da molti altri territori dell’impero ottomano a cominciare dalla capitale Costantinopoli. Compagnie di cantanti italiani avevano già portato il repertorio più aggiornato dell’operaitaliana prima ad Alessandria e poi al Cairo e, negli stessi anni della produzione di Aida, unacompagnia era stata scritturata per una stagione di opere francesi e italiane, con la direzione diNicola De Giosa, compositore di scuola napoletana e primo vero direttore dell’orchestra del Teatrodi San Carlo. Come il prediletto di Verdi, Emanuele Muzio, anche De Giosa fu però scartato dalsovrintendente del teatro egiziano, che affidò la direzione di Aida a Bottesini. Alcuni frammentisuperstiti di documentazione consentono di intuire il peso della presenza degli artisti italianinella nascita del teatro d’opera vicereale al Cairo. Artisti e direttori itineranti, ma anche glialtri individui coinvolti nelle prime rappresentazioni di opere europee in Egitto, sono certamenteprotagonisti di una storia minore, ma che ci sembra interessante cominciare a ricostruire perinserire queste vicende di mobilità artistica in una più ampia rete dei teatri del Mediterraneo.
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Dissertations / Theses on the topic "Compositore"

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Affortunato, Tiziana [Verfasser]. "Carlo Caproli compositore di cantate (Roma, 1608-1668) / Tiziana Affortunato." München : GRIN Verlag, 2021. http://d-nb.info/1231146842/34.

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STELLA, GAETANO. "Un compositore erudito nel secondo Ottocento italiano: Pietro Platania (1828-1907)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/770.

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Abstract:
La memoria del compositore siciliano Pietro Platania (Catania, 1828- Napoli, 1907) è oggi affidata quasi esclusivamente, alla sua partecipazione alla composizione della Messa per Rossini, promossa da Giuseppe Verdi tra il 1868 ed il 1869. Eppure, dalla lettura dei quotidiani, come anche della stampa specializzata del suo tempo, emerge che Platania fu considerato tra le massime autorità musicali italiane del suo tempo. Ma quali sono gli elementi di autorevolezza riconosciuti a Platania dai suoi contemporanei? A Platania veniva, prima di tutto, riconosciuta una indiscussa autorità nella teoria musicale e nel contrappunto di tradizione napoletana. Migliore degli allievi di Raimondi, per ammissione del suo stesso maestro, era stato iniziato a tutte le complicazioni del contrappunto napoletano sfociato, proprio nell’opera di Raimondi, in una concezione ‘gigantistica’; tracce di questa concezione sono presenti in alcune composizioni di Platania come il Salmo Exurgat Deus, per 24 voci ed orchestra sinfonica. Uomo decisamente colto, per formazione e letture, diede alle stampe una serie di trattati (Corso completo di fughe e canoni, Trattato d’armonia ecc.) che esercitarono una notevole influenza, soprattutto nei conservatori meridionali d’Italia. Ma Pietro Platania fu attivo in vari settori della vita musicale del secondo Ottocento. Fu autore di opere per il teatro (Vendetta Slava, Spartaco) che furono assai ben accolte, tanto da meritare la stampa da parte di editori quali Ricordi e Sonzogno, di musica sinfonica, di musica da camera (con delle notevoli liriche da camera e gli interessantissimi quartetti), di molta musica sacra, nella quale, in anni segnati dall’ascesa del Cecilianesimo, coltivò una propria maniera caratterizzata dalla co-presenza di elementi del vecchio stile severo (aggiornato però attraverso l’uso di un’armonia pienamente romantica), e di una cantabilità tipica della musica italiana del XIX secolo. Nonostante gli elementi sopra elencati, la ricerca musicologica, a parte alcuni sporadici interventi, sembra aver completamente ignorato questa interessante figura del nostro Ottocento. La tesi, dopo una necessaria ricostruzione biografica, mette quindi a fuoco una serie di aspetti legati alla sua attività di teorico e di compositore ponendo al centro principalmente gli aspetti legati alla scuola di composizione napoletana della quale Platania fu uno degli ultimi illustri esponenti.
Today the memory of the Sicilian composer Pietro Platania (Catania 1828- Naples, 1907) is almost totally bound to his participation to the Messa per Rossini, promoted by Giuseppe Verdi between 1868 and 1869. But, from the reading of the newspapers, as well as the specialized press of his time, IT is clear that Platania was considered one of the most important musicians of his generation in Italy. What are the elements of this importance attributed to Platania from his contemporaries First of all, Platania was considered one of the most expert musicians in the theoretic and contrapuntal field according to the Neapolitan tradition. He was the best Pietro Raimondi’s pupil, as his own maestro declared, and he experienced all the most complicated kinds of the Neapolitan counterpoint that, starting with Raimondi’s works, flowed into a ‘gigantic’ conception. It is possible to look at this formulation in some of Platania’s works as the Psalm Exurgat Deus for 24 voices and symphony crchestra. He was a real scholar, if we consider his culture and his readings. He published some treatises (Corso complete di fughe e canoni, Trattato d’armonia etc.) that had a strong influence especially in the southern Italian conservatories. But Platania was a very interesting figure for various activities that he made in the second half of the 19th century. He wrote Operas (Vendetta Slava, Spartaco, etc) that were greatly appreciated and edited by the most important Italian Press as Ricordi and Sonzogno, Symphonic music, Chamber music (with beautiful chamber songs and very interesting quartets), and a lot of Sacred music, where he showed his own style characterized by the co-presence of the old observed style (through a typically romantic harmony), and a pronounced melodic fluency that was very typical in the 19th century Italian music. Despite all the elements I pointed out above, the musicological research completely ignored this interesting musician of the 19th italian century, apart from some rare contributes. The script, after a necessary biographical outline, points out some aspects of his work as theorist and composer, deepening the aspects belonging to the Neapolitan school of composition of which Platania was one of the latst- but not the least- eminent exponents.
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Silva, Eliana Maria de Almeida Monteiro da. "Clara Schumann: compositora x mulher de compositor." Universidade de São Paulo, 2008. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/27/27158/tde-05072009-234006/.

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Abstract:
Clara Josephine Wieck, Clara Schumann após o casamento com o compositor Robert Schumann, foi das poucas crianças-prodígio que asseguraram sua fama e reconhecimento como virtuosas do piano por toda a vida. A história de sua longa carreira como concertista (63 anos), reflete a história da vida musical do século XIX. E seu nome aparece como grande influência na mudança de hábitos que se deu entre seu primeiro recital público, em 1828, e o último, em 1891; em termos de escolha de repertório, programação de turnês, os papéis desempenhados pela criança-prodígio e pela mulher profissional, além da atitude do público frente às propostas musicais que surgiam por vezes, antagônicas. Como compositora, porém, sua atuação não alcançou as mesmas proporções, apesar de suas peças terem agradado não só ao público, mas também a grandes mestres de seu tempo como Robert Schumann, Félix Mendelssohn, Frederick Chopin, Franz Liszt e Johannes Brahms, por exemplo. As dificuldades por que passou durante a vida a fizeram escolher entre a criação e a performance, ao que ela optou pela segunda, sem remorsos. Seus relatos atestam que a prática do instrumento, o contato com o público e a satisfação de divulgar obras cuja importância, como conhecedora do métier, sabia reconhecer, faziam parte de sua própria essência como indivíduo. Ademais, composições feitas por mulheres não eram incentivadas nem levadas a sério na primeira metade do século XIX, e a própria Clara Schumann era insegura em relação à qualidade da sua obra. Este trabalho vem demonstrar que a criação musical de Clara Schumann, relegada a um segundo plano pela própria compositora, merece ser tão divulgada como a de qualquer outro compositor do século XIX, uma vez que discute as mesmas questões propostas por eles, com um nível elevadíssimo de elaboração. Um breve histórico comentado de suas composições e a análise de seu ciclo de variações Op. 20 atestam a excelência de sua obra.
Clara Josephine Wieck, or Clara Schumann after her marriage with composer Robert Schumann, was one of the very few prodigy-children who could keep their fame and recognition as virtuosi of the piano in their lifetime. The history of her long career as a pianist (63 years) reflects the musical life of the 19th century. Her name appears as being of great influence in the change of habits that occurred between her first public concert, in 1828, and the last, in 1891 - in terms of choice of repertoire, schedule of concert seasons, the roles played by the prodigy-child and the professional woman, besides her attitude towards the audience in relation to new musical propositions, at times very antagonistic. However, as a composer, her fame did not achieve the same proportions, in spite of her pieces having pleased not only the audience, but also great masters of her time, such as Robert Schumann, Félix Mendelssohn, Frederick Chopin, Franz Liszt and Johannes Brahms. The difficulties she faced during her life made her choose between creation and performance, making her stick to the latter, without any regrets. Her testimonies speaking of the practice of the instrument, the contact with the audience and the pleasure she gained in divulging works which importance she recognized (being a connoisseur of her métier) were part of her own essence as an individual. Besides, compositions made by women were not stimulated, nor even seriously taken into consideration in the first half of the 19th century. Clara Schumann herself had doubts on the quality of her works. This work intends to make visible that Clara Schumanns musical creation, left to a second plane by the composer herself, deserves to be acknowledged as the composition of an important composer of the 19th century, for it deals with the same issues proposed by her contemporaries in a very elaborate way. A brief commented narrative of her compositions and the analysis of her cycle of variations Op. 20 are proof of the excellence of her work.
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Bandeira, Cirlene Fourquet [UNESP]. "Avaliação de frequências não convencionais na obtenção de curvas de DMA de compósitos poliméricos." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2011. http://hdl.handle.net/11449/94383.

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Abstract:
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
O estudo do comportamento viscoelástico e das suas temperaturas de transições térmicas são imprescindíveis para que produtos sejam desenvolvidos, construídos e aplicados corretamente em cada setor de mercado. Assim, qualquer método analítico que vise à redução de tempo de laboratório, na análise de propriedades viscoelásticas de compósitos poliméricos, está contribuindo diretamente para a otimização de metodologia de avaliação de materiais estratégicos. Com isto, o presente trabalho tem como objetivo validar o método Synthetic-Oscillation (multiplex) na obtenção de curvas de DMA (análise dinâmico-mecânica). Este aplicativo computacional, (multiplex), realiza em um único ensaio, medidas do comportamento viscoelástico de materiais em diferentes frequências. As curvas, geradas através deste aplicativo computacional, foram comparadas com as curvas obtidas em experimento real (multifrequência), para se determinar estatisticamente a confiabilidade do método multiplex em medir as propriedades viscoelásticas de compósitos poliméricos. Uma vez dominada esta metodologia, avaliou-se a influência da exposição à radiação ultravioleta, à umidade e ao combustível aeronáutico, na temperatura de transição vítrea (Tg) dos compósitos poliméricos. Os resultados mostram que o método multiplex é tão eficiente quanto o método de multifrequência, na obtenção de curvas de DMA de compósitos poliméricos, com a vantagem de ser mais rápido. A Tg dos compósitos estudados foi afetada apenas pela exposição a umidade e a radiação UV
The study of viscoelastic behavior and its thermal transitions temperatures are essential to new products development, construction and property application in each market sector. Thus, any analytical method that aims to reduce laboratory time on analysis of viscoelastic properties of polymer composites, is directly contributing to the methodology optimization for evaluation of strategic materials. With this, the present study aims to validate the method Synthetic-Oscillation (Multiplex) to obtain curves of DMA (dynamic mechanical analysis). This computer application, (multiplex), in a single run, measures the viscoelastic behavior of materials at different frequencies. The curves generated by this computer application, were compared with the curves obtained in a real experiment (multifrequency), to statistically determine the reliability of the multiplex method to measure the viscoelastic properties of polymer composites. Once dominated this methodology, was evaluated the influence of exposure to ultraviolet radiation, humidity and jet fuel in the glass transition temperature (Tg) of polymer composites. The results show that the multiplex method is as efficient as the method of multifrequency, in obtaining curves of DMA polymer composites, with the advantage of being faster. The Tg of the composites studied was affected only by exposure to moisture and UV radiation
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Freitas, Ricardo Luiz Barros de [UNESP]. "Fabricação, caracterização e aplicações do compósito PZT/PVDF." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2012. http://hdl.handle.net/11449/100281.

Full text
Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:30:32Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2012-08-31Bitstream added on 2014-06-13T20:21:16Z : No. of bitstreams: 1 freitas_rlb_dr_ilha.pdf: 3147438 bytes, checksum: 01acb2a6a67b2e11009fd170fd595861 (MD5)
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
Um material compósito é constituído pela combinação de dois ou mais materiais, onde se procura sintetizar um novo material multifásico, e que abrigue as melhores características individuais de cada um de seus constituintes. Compósitos de polímeros (matriz) e ferroelétricos (inclusões) podem manifestar piezoeletricidade, ou seja, a produção de uma resposta elétrica devido a uma excitação mecânica, e vice-versa. Nesta tese o material polimérico usado para preparar os filmes ou lâminas de nanocompósitos é o PVDF, e, o material cerâmico é formado por nanopartículas de PZT. Ambos os materiais são dielétricos, porém, com características muito distintas (por exemplo, o PVDF tem aproximadamente 1/4 da densidade e 1/250 da constante dielétrica do PZT). O PZT é muito utilizado em transdutores, principalmente devido aos seus elevados coeficientes piezoelétricos, contudo, é quebradiço e sofre desgaste quando empregado na forma de filmes ou lâminas. Por outro lado, o PVDF é um polímero piezoelétrico que apresenta grande flexibilidade e excelentes resistências mecânica e química, porém, seus coeficientes piezoelétricos são apenas moderados. A fim de se aumentar a flexibilidade do PZT, mistura-se o pó cerâmico, na forma de nanopartículas, com o PVDF, também pulverizado. Na tese, evidencia-se que o compósito constituído por esta combinação cerâmica-polímero proporciona uma nova classe de materiais funcionais com grande potencial de aplicação, por terem combinadas a resistência e rigidez das cerâmicas, e, a elasticidade, flexibilidade, baixa densidade e elevada resistência a ruptura mecânica dos polímeros. O novo material tem grande resistência a choques mecânicos, flexibilidade, maleabilidade, e, principalmente, coeficientes piezoelétricos relativamente elevados. Amostras do compósito...
A composite material is constituted by the combination of two or more materials, which synthesizes a new multiphase material, and has the best individual characteristics of each of its constituents. Polymer composites (matrix) and ferroelectric (inclusions) can express piezoelectricity, i.e. the production of an electrical response due to a mechanical excitation, and vice versa. In this thesis the polymeric material used to prepare the films or slides of nanocomposites is the PVDF, and, ceramic material is formed by PZT nanoparticles. Both materials are dielectrics, however, with very different characteristics (for example, the PVDF is approximately 1/4 density and 1/250 relative permittivity from PZT). The PZT is widely used in transducers, mainly due to their high piezoelectric coefficients, however, is brittle and suffers wear and tear when employed in the form of films or slides. On the other hand, the PVDF is a piezoelectric polymer that offers great flexibility and excellent mechanical and chemical resistances, however, its piezoelectric coefficients are only moderate. In order to increase the flexibility of PZT, ceramic powder is mix, in the form of nanoparticles, with PVDF, also sprayed. In theory, it becomes evident that composite consisting of this ceramic- polymer combination delivers a new class of functional materials with great potential for application, because they combine the strength and rigidity of ceramics, and elasticity, flexibility, low density and high resistance to mechanical disruption of polymers. The new material has great resistance to mechanical shock, flexibility, suppleness, and, primarily, relatively high piezoelectric coefficients. PZT/PVDF composite samples were fabricated and characterized aiming to applications such as: piezoelectric actuators, acoustic emission detectors, and energy... (Complete abstract click electronic access below)
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Corrêa, Marcos Kröning. "O fazer musical dos violonistas-compositores Dyens e Bogdanovic: relações entre performance, composicão, arranjo e improvisação." Doctoral thesis, Universidade de Aveiro, 2016. http://hdl.handle.net/10773/17898.

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Abstract:
Doutoramento em Música
A pesquisa doutoral realizada na Universidade de Aveiro sobre o “fazer musical” dos violonistas-compositores Roland Dyens (1955) e Dusan Bogdanovic (1955) através de estudo exploratório qualitativo observacional participante em masterclasses, recitais e ensembles em Festivais de Violão realizados na Europa, de outubro de 2012 a novembro de 2013, apoiado pelo estudo da totalidade da obra discográfica de Dyens e Bogdanovic entre os anos de 1979 e 2011. A investigação tem como eixo teórico os modos de ‘composição em performance’ desenvolvidos por Finnegan (1989) e as variáveis do “fazer musical” de Elliott (1995) em “performance”, “composição”, “arranjo” e “improvisação” para a análise qualitativa e quantitativa do “fazer musical” dos violonistas-compositores estudados na presente Tese. O percurso metodológico foi desenvolvido em 3 fases: Revisão de Literatura; Estudo Discográfico de Dyens e Bogdanovic e Pesquisa Empírica através de Estudo Observacional não Participante e Participante. Examino como Dyens e Bogdanovic articulam os tipos de “fazer musical” em situações presenciais, comparando-as com suas discografias. A Pesquisa Empirica foi realizada na França, Espanha, Liechtenstein e Sérvia, em 6 Festivais de Violão realizados nas cidades de Belgrado, Colmar, Paris, Sevilha e Vaduz. Dentre as principais contribuições da pesquisa: a) apresentação sistemática e inédita da totalidade das obras gravadas em discos por Dyens e Bogdanovic (perído de 33 anos) revelando as características e evolução do “fazer musical”de ambos; b) discussão e redefinição de modalidades e conceitos de “fazer musical” a partir da Revisão de Literatura, Estudo Discográfico e Pesquisa Empírica ; c) novas obras compostas, arranjadas e apresentadas no período da Pesquisa Empírica enquanto músico-participante em masterclasses com Dyens e Bogadanovic.
Doctoral research conducted at the University of Aveiro about the "music-making" of guitarist-composers Roland Dyens (1955) and Dusan Bogdanovic (1955) through exploratory qualitative observational study participant in masterclasses, recitals and ensembles in Festivals of Guitar held in Europe from October 2012 to October 2013, supported by the study of the entire record of work Dyens and Bogdanovic between the years of 1979 and 2011. The research has as theoretical axis composition modes in performance ' developed by Finnegan (1989) and the variables of "music-making" of Elliott (1995) on "performance", "composition", "arrangement" and "improvisation" for the qualitative and quantitative analysis of the guitarists-composers` music-making studied in this Thesis. The methodological path was developed in 3 phases: Literature Review; Dyens and Bogdanovic Discograph Study and Empirical Research through observational study non-participant and participant. It is examined how Dyens and Bogdanovic articulate the kinds of "music-making" in face-to-face situations, comparing them with their discographies. Empirical Research was carried out in France, Spain, Liechtenstein and Serbia, in 6 Guitar Festivals held in the cities of Belgrade, Colmar, Paris, Seville and Vaduz. One of the main contributions of this research: a) systematic and unprecedented presentation of all the works recorded on discs by Dyens and Bogdanovic (period of 33 years) revealing the characteristics and evolution of the "music-making" of both; b) discussion and redefinition of terms and concepts of "make music" from the Literature Review, Discographic Study and Empirical Research; c) new works composed, arranged and presented in the Empirical Research as a musician-participant in masterclasses with Dyens and Bogdanovic.
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Getino, Diez Julia. "Els compositors entren a l'aula. Estudio de la intervención del compositor en el proceso de creación musical en la etapa de primaria." Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2018. http://hdl.handle.net/10803/666737.

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Abstract:
Aquesta tesi doctoral està contextualitzada en un projecte d'innovació educativa en l'etapa d'educació primària (6-12 anys) que té per títol “Els compositors entren a l’aula”. L'experiència parteix de l'audició i anàlisi de l'obra d'un compositor contemporani, treball a partir del qual els alumnes desenvolupen un procés de creació basat en alguns dels elements musicals i recursos compositius de l'obra estudiada. Posteriorment, es produeix la visita del compositor, qui escolta les creacions dels alumnes i els convida a reflexionar, millorar les seves composicions i avançar a través del coneixement professional de l'expert. Després, en posteriors sessions, els nens reelaboren les seves creacions i les interpreten en un concert final. La finalitat d'aquesta recerca és estudiar l'entrada del compositor contemporani a l'aula de primària en el procés de creació i en l'aprenentatge musical dels alumnes. Els objectius de l'estudi són analitzar la interacció entre el compositor i els alumnes, el rol del docent i la valoració dels alumnes, docents i compositors sobre la visita del compositor i el projecte. Els referents que sustenten aquest estudi són els projectes de col·laboració entre docents i artistes, així com la seva repercussió en el context educatiu. La metodologia és principalment qualitativa i el paradigma interpretatiu. El mostreig intencional ho componen cinc mestres amb experiència prèvia en música contemporània i creació. Les tècniques de recollida de dades són l'observació en l'aula, el grup de discussió, els qüestionaris i les trobades no formals, la qual cosa ens permet triangular la informació obtinguda. Com a conclusió, els resultats suggereixen que el treball cooperatiu entre els nens i els compositors sembla conduir a una experiència significativa d'aprenentatge musical a través del procés creatiu i la figura de l'expert. Per tant, podem dir que els indicadors de l'experiència són favorables. Això ens fa suposar que la visita del compositor a l'aula és molt beneficiosa per a l'aprenentatge musical dels alumnes i que el projecte en el qual s'insereix aquesta visita no solament és factible, sinó que pot ser interessant expandir-ho a la comunitat educativa.
Esta tesis doctoral está contextualizada en un proyecto de innovación educativa en la etapa de educación primaria (6-12 años) que tiene por título “Els compositors entren a l’aula”. La experiencia parte de la audición y análisis de la obra de un compositor contemporáneo, trabajo a partir del cual los alumnos desarrollan un proceso de creación basado en algunos de los elementos musicales y recursos compositivos de la obra estudiada. Posteriormente, se produce la visita del compositor, quién escucha las creaciones de los alumnos y les invita a reflexionar, mejorar sus composiciones y avanzar a través del conocimiento profesional del experto. Luego, en posteriores sesiones, los niños reelaboran sus creaciones y las interpretan en un concierto final. La finalidad de esta investigación es estudiar la entrada del compositor contemporáneo en el aula de primaria en el proceso de creación y en el aprendizaje musical de los alumnos. Los objetivos del estudio son analizar la interacción entre el compositor y los alumnos, el rol del docente y la valoración de los alumnos, docentes y compositores sobre la visita del compositor y el proyecto. Los referentes que sustentan este estudio son los proyectos de colaboración entre docentes y artistas, así como su repercusión en el contexto educativo. La metodología es principalmente cualitativa y el paradigma interpretativo. El muestreo intencional lo componen cinco maestros con experiencia previa en música contemporánea y creación. Las técnicas de recogida de datos son la observación en el aula, el grupo de discusión, los cuestionarios y los encuentros no formales, lo que nos permite triangular la información obtenida. Como conclusión, los resultados sugieren que el trabajo cooperativo entre los niños y los compositores parece conducir a una experiencia significativa de aprendizaje musical a través del proceso creativo y la figura del experto. Por tanto, podemos decir que los indicadores de la experiencia son favorables. Ello nos hace suponer que la visita del compositor en el aula es muy beneficiosa para el aprendizaje musical de los alumnos y que el proyecto en el cual se inserta esta visita no solo es factible, sino que puede ser interesante expandirlo a la comunidad educativa.
This doctoral thesis is contextualized in a project of educational innovation in the stage of primary education (6-12 years) under the title “The Composers Enter the Classroom”. The experience starts with the audition and analysis of the work of a contemporary composer, a work from which students develop a process of creation based on some of the musical elements and compositional resources of the work studied. Subsequently, the composer visits the students and listens to their creations and invites them to reflect, improve their compositions and advance through the professional knowledge of the expert. Then, in subsequent sessions, the children rework their creations and perform them in a final concert. The purpose of this research is to study the introduction of the contemporary composer in the primary classroom in the process of creation and in the musical learning of the students. The objectives of the study are to analyse the interaction between the composer and the students, the role of the teacher and the assessment of the students, teachers and composers about the composer’s visit and the project. The references that support this study are the collaboration projects between teachers and artists, as well as their repercussion in the educational context. The methodology is mainly qualitative and the interpretive paradigm. Intentional sampling consists of five teachers with previous experience in contemporary music and creation. The techniques of data collection are the classroom observation, the discussion group, the questionnaires and the non-formal meetings, which allows us to triangulate the information obtained. In conclusion, the results suggest that cooperative work between children and composers seems to lead to a significant musical learning experience through the creative process and the figure of the expert. Therefore, we can say that the indicators of experience are favourable. This makes us suppose that the visit of the composer in the classroom is very beneficial for the students’ musical learning and that the project in which this visit is inserted is not only feasible, but it can be interesting to expand it to the educational community.
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Campos, Kamila Amato de [UNESP]. "Fractografia quantitativa: análise do comportamento fractal de fratura em compósitos carbono/epóxi, por processamento digital de imagens." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2010. http://hdl.handle.net/11449/94454.

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Abstract:
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Superfícies de fratura expressam a seqüência de eventos de liberação de energia com a propagação de trincas, mostrando a relação entre os componentes da estrutura, campos de tensões locais e a formação de texturas típicas em seu relevo. No caso dos compósitos de matriz polimérica, a evolução das formações topográficas pode indicar as linhas de ação de carga, os efeitos de degradação pelo ambiente ou os defeitos de processamento. Sendo assim, o objetivo deste trabalho é avaliar se as regiões de relevo formadas pelos diferentes mecanismos de propagação de trincas na fratura de compósitos termorrígidos, carbono/epóxi, podem ser relacionadas a diferentes valores de dimensão fractal, correspondendo à sua influência sobre a tenacidade. Os corpos-de-prova de compósito carbono/epóxi foram divididos em três grupos, sendo natural, com condicionamento higrotérmico e com condicionamento ultravioleta. As fraturas analisadas foram provenientes de ensaios DCB, em modo I de carregamento, sendo a aquisição das imagens feitas com o uso de microscópio óptico de reflexão e as topografias das superfícies obtidas pelo método de reconstrução por extensão de foco, calculando-se os valores de dimensão fractal com o uso dos mapas de elevações. A dimensão fractal foi classificada como: dimensão monofractal (Df), quando a fratura é descrita por um único valor; ou dimensão textural (Dt), que é uma análise macroscópica da fratura, combinada com a dimensão estrutural (Ds), que é uma análise microscópica. Os resultados demonstraram que não há relação entre Df e GIC, como proposto por Mecholsky, em seus trabalhos, não sendo esta medida uma propriedade do material. Quanto a Dt, esta medida não pode descrever qualquer propriedade do material, pois se restringe à descrição local do processo de fratura. Já Ds, descreve...
Fracture surfaces express the sequence of events of energy release with crack propagation, showing the relationship between the components of the structure, local stress fields and the formation of textures in his typical relief. In the case of polymer matrix composites, the evolution of topographic features may indicate the lines of action of load, the effects of degradation of the environment or processing defects. Therefore, the objective this work is to assess if the relief regions formed by different mechanisms of crack propagation in the fracture of thermosetting composites, carbon / epoxy, may be related to different values of fractal dimension, corresponding to its influence on toughness. Composite carbon / epoxy specimens were divided into three groups, namely natural, with hygrothermal conditioning and ultraviolet conditioning. The fractures were analyzed from DCB tests in mode I loading, with the acquisition of images by using an optical microscope and the surface topographies obtained by an extended depth-of-field method, calculating the values of fractal dimension with the use of elevation maps. The fractal dimension was classified as: monofractal dimension (Df), when the fracture is described by a single value, or texture dimension (Dt), which is a macroscopic fracture, combined with the structural dimension (Ds), which is a microscopic analysis. The results showed that there isn´t relationship between Df and GIC, as proposed by Mecholsky in his work, since this measure is not a material property. As for Dt, this measure cannot describe any property of the material, because it restricts the description of the process to local fracture conditions. In other way, Ds describes the micro-relief and is associated to the forces involved in the rupture of atomic bonds and, thus, to the association between micromechanics and microstructure... (Complete abstract click electronic access below)
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Yanez, Jonathan Xavier Andrade. "O nativo-experimental: música experimental e seus contatos com a cosmologia nativo-ancestral da América do Sul." Universidade de São Paulo, 2015. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/27/27158/tde-22092016-134017/.

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Abstract:
A dissertação procura compreender os acontecimentos musicais derivados do contato da denominada Música Experimental com realidades musicais Nativo Ancestrais Indígenas do continente sul-americano. Para isso, realiza uma contextualização histórica da evolução do experimentalismo musical desde 1950, seguindo um percurso linear até a atualidade, onde se destacam trabalhos e pesquisas de compositores ativos, que têm abordado especificamente as relações entre música, cosmovisão indígena e o xamanismo dentro do processo de experimentação sonoro/musical. Nesse contexto, se evidencia a criação de relações transculturais, produzidas entre duas realidades heterogêneas que, na contemporaneidade, se complementam. Para finalizar a presente pesquisa apresenta o trabalho prático, decorrente da criação de partituras gráficas e instruções verbais, desenvolvidas com o grupo de pesquisa em improvisação e experimentação musical Orquestra Errante (ECA-USP), onde foram utilizados elementos conceituais e sonoro/musicais nativo-indígenas e eco-escuta em práticas regulares de improvisação livre, evidenciando as dificuldades e possíveis estratégias para a conjunção entre o nativo-natural e o experimental.
The thesis seeks to understand musical events derivate from the contact of the so called Experimental Music with musical realities of Indigenous Native-Ancestry of the South American continent. To do so, it performs a historical context of the evolution of musical experimentation since 1950, following a linear path to the present, which features work and research of active composers who have specifically addressed the relationship between music, indigenous worldview and shamanism within the process of sound/musical experimentation. In this context, it highlights the creation of cross-cultural relations, produced between two heterogeneous realities that, in contemporary times, complement each other. Finally this research presents the practical work, arising from the creation of graphic scores and verbal instructions, developed with the research group in improvisation and musical experimentation Orchestra Errante (ECA-USP), where are used conceptual and sound/musical elements forma indigenous native-ancestry of South America and eco-listening in regular practices of free improvisation, highlighting the difficulties and possible strategies for the conjunction between two antagonistic elements, native-experimental.
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Franco, Ruiz Sara. "Evolución del repertorio para viola en la música de Rebecca Clarke." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2015. http://hdl.handle.net/10773/15521.

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Abstract:
Mestrado em Música
Este trabajo supone una aproximación a la música para viola de la compositora inglesa de principios del siglo XX Rebecca Clarke, mediante la realización de un análisis desde una perspectiva tradicional de cinco de sus obras más representativas para el instrumento. A través de dos líneas de investigación paralelas, una teórica y una práctica, se realiza un estudio sobre el estilo musical y compositivo de la autora. Asimismo pretende examinar si existe algún tipo de evolución estilística con respecto a las etapas vitales en las que estas obras fueron compuestas. La investigación teórica se refleja en este trabajo, y la práctica con la realización de un recital final sobre esta música, cuya grabación se adjunta como anexo del presente estudio.
This project represents an approach to the music for viola by the English composer from the early 20th Century Rebecca Clarke, and also analyse from a traditional perspective five of her most representative pieces for this instrument. Through two parallel lines of research, one based on theory, the other one based on practice, I do a study on the author's musical and composition style. At the same time I try to examine if there is any kind of style evolution in regards to the main moments these pieces were composed. The theory research is reflected in this essay, and the practical research with a final concert about this music, which recording is attached with this work.
Procura-se neste trabalho uma aproximação à música para viola da compositora de começos de século XX Rebecca Clarke, por meio da análise, sob critérios e procedimentos tradicionais, de cinco das suas mais representativas obras para o instrumento. Através de duas vias de investigação, uma teórica e outra prática, realiza-se um estudo do estilo musical e compositivo da autora. Pretende-se, também, indagar na relação entre qualquer evolução estilística e as etapas vitais em que as obras foram concibidas. A investigação teórica recolhe-se neste texto. A prática materializa-se em um recital com a própria música, cuja gravação apresenta-se como anexo do presente estudo.
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Books on the topic "Compositore"

1

Schlotterer, Reinhold. Palestrina compositore. Palestrina (Roma): Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina, 2000.

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2

Palestrina compositore. Palestrina: Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina, 2001.

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3

Cantù, Alberto. Respighi compositore. Torino: EDA, 1985.

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4

Clericetti, Giuseppe. Reynaldo Hahn: Compositore, interprete, critico. Varese (Italy): Zecchini editore, 2021.

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5

Principato, Maurizio. John Zorn: Musicista, compositore, esploratore. [Milan, Italy]: Auditorium, 2011.

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6

Zago, Vittorio. Le giornate di un compositore. Milano: O barra O, 2004.

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7

Bandirali, Luca. Mario Nascimbene: Compositore per il cinema. Lecce: Argo, 2005.

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8

Palmiero, Oreste. Giuseppe Apolloni, compositore vicentino, 1822-1889. Vicenza: Accademia olimpica, 2000.

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9

Italy), Accademia olimpica (Vicenza, ed. Giuseppe Apolloni: Compositore vicentino (1822-1889). Vicenza: Accademia Olimpica, 2000.

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10

Tenchio, Fausto. Alberico Giuseppe Agnelli: Maestro e compositore. Bellinzona: Circolo di cultura di Bellinzona, 1987.

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Book chapters on the topic "Compositore"

1

Thankachan, Titus, V. Kavimani, and P. M. Gopal. "Composites for Corrosive Wear Applications." In Composite and Composite Coatings, 199–209. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-10.

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2

Prabhu, M. Sivanesh, A. Elayaperumal, M. Wasim Khan, and M. S. Jagatheeshwaran. "Influence of Wear Parameters on Friction and Wear Behaviour of Friction Stir Processed Al/CaCO3 Surface Composite." In Composite and Composite Coatings, 225–32. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-12.

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3

Kavimani, V., P. M. Gopal, Titus Thankachan, and K. Soorya Prakash. "Tribological Properties of Ceramic-Reinforced Metal Matrix Composite." In Composite and Composite Coatings, 143–60. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-8.

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4

Vigneshwaran, S., R. Palanivel, A. Alblawi, and R. F. Laubscher. "Tensile and Wear Behaviour of MMCs Reinforced with Metallic Particles by Solid-State Technique." In Composite and Composite Coatings, 161–97. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-9.

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5

Gopal, P. M., V. Kavimani, and Titus Thankachan. "Composites for High Temperature Wear Applications." In Composite and Composite Coatings, 211–23. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-11.

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6

Vigneshwaran, S., P. Seenuvasaperumal, C. Chinthanai Selvan, R. Palanivel, and Mohammad Abdur Rasheed. "Achieving Exceptional Mechanical and Tribological Properties of Metal Matrix Composites through Stir Casting Followed by Cryorolling." In Composite and Composite Coatings, 115–41. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-7.

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7

Raj, J. Ashok, L. Arulmani, Thrinai Pavan Lavuluri, and Kadiyala B. Drupad. "Tribological Behavior of Fiber-Reinforced Polymer Composites (FRPC)." In Composite and Composite Coatings, 35–53. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-3.

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8

Vivekananda, A. S., and J. Jenix Rino. "Mechanical and Tribological Behaviour of Particulate–Reinforced Metal Matrix Composite." In Composite and Composite Coatings, 69–88. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-5.

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9

Gnanaraj, S. Darius, and T. Ram Prabhu. "Tribological Properties of Metal Matrix Composites." In Composite and Composite Coatings, 89–114. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-6.

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10

Khan, M. Wasim, A. Elayaperumal, M. Sivanesh Prabhu, and A. Tajdeen. "Bioshells and Calcium-Based Composite Coating for Tribology Applications." In Composite and Composite Coatings, 243–50. New York: CRC Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1201/9781003109723-14.

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Conference papers on the topic "Compositore"

1

Monteiro, Vitor M. de A., and Flávio de A. Silva. "MECHANICAL BEHAVIOUR OF POLYPROPYLENE AND STEEL FIBER SELF-CONSOLIDATING CONCRETE." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/bccm4.2018.02.06.

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2

Nascimento, Kívia M., Túlio H. Panzera, Carlos E. S. da Silva, Paulo H. R. Borges, André L. dos Santos, and Alexandre E. Vale. "CORRELATIONS ON ULTRA PULSE VELOCITY AND PHYSICAL-MECHANICAL PROPERTIES OF CEMENT MORTAR CONTAINING QUARTZ AND RECYCLED-PP AGGREGATES." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/10.21452/bccm4.2018.02.20.

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3

Vignoli, Lucas L., and Marcelo M. Savi. "MICROMECHANICAL MODELS FOR TRANSVERSAL ELASTIC MODULUS IN UNIDIRECTIONAL LAMINATES." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/10.21452/bccm4.2018.03.02.

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4

De Simone, Marcelo, Lourdes M. S. Souza, and Deane Roehl. "BRAZILIAN SPLITTING TEST – EXPERIMENTAL AND NUMERICAL ANALYSIS." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/bccm4.2018.02.04.

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5

Congro, Marcello, Cristian Mejía, and Deane Roehl. "PROBABILISTIC ASSESSMENT OF THE LOAD CAPACITY OF FIBER REINFORCED CONCRETE." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/bccm4.2018.02.05.

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6

de Lima, André S., and Alfredo R. de Faria. "Thermoelastic analytical solution for 2D composite laminates." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/bccm4.2018.01.01.

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7

de Lima, André S., Alfredo R. de Faria, and José J. R. Faria. "Critical review of displacement-based laminate theories and modeling techniques." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/bccm4.2018.01.02.

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8

de Menezes, Eduardo A. W., Mário J. Kunz Filho, Frederico Eggers, and Sandro C. Amico. "Hybrid composites: experimental and analytical assessment aided by online software." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/bccm4.2018.01.04.

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9

Naaman, Antoine E. "Fiber reinforced concrete: five decades of progress." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/bccm4.2018.02.01.

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10

Yang, S., N. Ukrainczyk, and E. A. B. Koenders. "A THERMAL CONDUCTIVITY MODEL FOR RUBBERISED MORTAR." In Brazilian Conference on Composite Materials. Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, 2018. http://dx.doi.org/10.21452/bccm4.2018.02.02.

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Reports on the topic "Compositore"

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Lee, Max. Composite Materials. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, September 1996. http://dx.doi.org/10.21236/ada316048.

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2

Hanson, Alexander. Revisiting Multi-Material Composite Structures with Homogenized Composite Properties. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), January 2022. http://dx.doi.org/10.2172/1842578.

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3

Frame, B. J., C. J. Janke, W. A. Simpson, Jr., R. E. Ziegler, and H. E. Philpot. Composite heat damage. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), May 1990. http://dx.doi.org/10.2172/6949632.

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4

Kumar, Ashok V. Multifunctional Composite Structures. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, March 2010. http://dx.doi.org/10.21236/ada521792.

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5

Whitehead, David, and Brian Wilson. Composite Boss Technology. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, May 1998. http://dx.doi.org/10.21236/ada350976.

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6

Marx, Egon. The composite proton. Gaithersburg, MD: National Bureau of Standards, 1986. http://dx.doi.org/10.6028/nbs.ir.86-3370.

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Johnson, Carl, Shu Sing Chang, and Donald Hunston. Polymer Composite Processing:. Gaithersburg, MD: National Institute of Standards and Technology, 1990. http://dx.doi.org/10.6028/nist.ir.4461.

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8

Holmes, Jr, and Larry R. Micro-Composite Fabrication via Field-Aided Laminar Composite (FALCom) Processing. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, September 2012. http://dx.doi.org/10.21236/ada567078.

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Barnes, Eftihia, Jennifer Jefcoat, Erik Alberts, Hannah Peel, L. Mimum, J, Buchanan, Xin Guan, et al. Synthesis and characterization of biological nanomaterial/poly(vinylidene fluoride) composites. Engineer Research and Development Center (U.S.), September 2021. http://dx.doi.org/10.21079/11681/42132.

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Abstract:
The properties of composite materials are strongly influenced by both the physical and chemical properties of their individual constituents, as well as the interactions between them. For nanocomposites, the incorporation of nano-sized dopants inside a host material matrix can lead to significant improvements in mechanical strength, toughness, thermal or electrical conductivity, etc. In this work, the effect of cellulose nanofibrils on the structure and mechanical properties of cellulose nanofibril poly(vinylidene fluoride) (PVDF) composite films was investigated. Cellulose is one of the most abundant organic polymers with superior mechanical properties and readily functionalized surfaces. Under the current processing conditions, cellulose nanofibrils, as-received and 2,2,6,6-tetramethylpiperidine-1-oxyl radical (TEMPO) oxidized, alter the crystallinity and mechanical properties of the composite films while not inducing a crystalline phase transformation on the 𝛾 phase PVDF composites. Composite films obtained from hydrated cellulose nanofibrils remain in a majority 𝛾 phase, but also exhibit a small, yet detectable fraction of 𝛼 and ß PVDF phases.
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Martin, James Ellis, and Rodney L. Williamson. Field-structured composite studies. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), April 2004. http://dx.doi.org/10.2172/918752.

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