Dissertations / Theses on the topic 'Comportamento dei consumatori'

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1

De, Zotti Chiara <1993&gt. "L'evoluzione del comportamento dei consumatori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18730.

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2

Squarcina, Elisa <1996&gt. "GDO E OMNICANALITA': un'analisi dello stato dell'arte e del comportamento dei consumatori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17509.

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Abstract:
L’elaborato di tesi ha l’obiettivo di analizzare l’omnicanalità nel settore della GDO ed il comportamento dei consumatori in questo nuovo scenario. Partendo da un esame della letteratura, finalizzato ad individuare l’evoluzione del settore nel corso degli anni e la distinzione dei diversi format di vendita, è stato analizzato il panorama italiano. Successivamente, si è dato spazio ai cambiamenti e agli strumenti che le aziende dovrebbero introdurre nella gestione delle proprie attività in un panorama omnichannel. Quel che ne è emerso è la necessità di integrare canali, rapporti con i fornitori e dati per offrire un’esperienza d’acquisto senza soluzione di continuità. Il motivo è dato dal fatto che gli shoppers stanno adottando sempre più un approccio omnichannel, interagiscono quindi con diversi canali durante il loro shopping journey aspettandosi una customer experience senza ostacoli. È stata, inoltre, analizzata la comunicazione in uno scenario omnichannel, la quale deve sfruttare tutti i touchpoint che consentono di interagire con i consumatori, il che implica la necessità di integrare tutti i mezzi di comunicazione e le comunicazioni stesse. Infine, si è voluto indagare se i cambiamenti che stanno introducendo le insegne della GDO trovano un effettivo riscontro da parte degli shoppers. Per questo è stata effettuata una survey finalizzata ad analizzare il comportamento omnichannel dei consumatori, le variabili in grado di influenzarne l’adozione e la loro reazione in termini di omnicanalità alla quarantena vissuta durante la pandemia da coronavirus.
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3

Vanzetto, Valentina <1993&gt. "L'applicazione delle Neuroscienze al Marketing per una più efficace comprensione del comportamento dei consumatori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13651.

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Abstract:
L’elaborato intende illustrare l’importanza che il neuromarketing e il marketing emozionale hanno assunto nell’ultimo decennio nello studio e nell’interpretazione del comportamento dei consumatori. L’applicazione al marketing delle tecniche neuro scientifiche, le quali permettono una migliore comprensione di ciò che avviene all’interno della mente dei consumatori a livello cerebrale, inconscio ed emotivo nel momento in cui essi prendono una decisione d’acquisto, rappresenta infatti una strategia fondamentale per molte aziende per capire e, a volte, anticipare i desideri e i bisogni delle persone. La tesi cerca inoltre di evidenziare i limiti degli strumenti utilizzati finora dal marketing tradizionale per le proprie ricerche di mercato, poiché si tratta di tecniche che non tengono conto della sfera emozionale dei consumatori, la quale, in realtà, prevale sulla sfera cognitiva nel momento in cui si prende una decisione. Il case study sarà infatti una prova evidente del divario esistente fra le risposte di un questionario (relativo alla preferenza di due brand di prodotti GDO) e l’effettivo comportamento degli intervistati al momento del consumo dei due prodotti.
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4

SAMPALEAN, NICULINA IUDITA. "ESPLORAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEI CONSUMATORI NEI CONFRONTI DELLE DIVERSE ETICHETTE RELATIVE AGLI ALIMENTI DI QUALITÀ CERTIFICATA DALL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/115280.

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Abstract:
Qualsiasi prodotto alimentare che si trova sul mercato contiene diverse etichette che aiutano i consumatori nel loro processo decisionale quando fanno acquisti. Questo aiuto può essere garantito solo se i consumatori comprendono il significato di queste etichette, le differenze tra loro e le informazioni che certificano. La tesi ha esplorato il ruolo delle etichette nel settore del marketing alimentare usando studi condotti sull'approccio del consumatore. Utilizzando diversi metodi (statistici ed econometrici), abbiamo analizzato le percezioni, la consapevolezza e la conoscenza dei consumatori verso alcune etichette alimentari e le loro preferenze e comportamenti verso i prodotti alimentari che portano queste etichette (etichette nutrizionali sul fronte della confezione e marchi di qualità europei). I prodotti alimentari certificati di qualità sono stati scelti perché sono drammaticamente rilevanti per il settore agroalimentare europeo, e ancora di più per quello italiano dove costituisce la DOP Economy, data la sua densità. Sulla base dei risultati abbiamo formulato alcune raccomandazioni di marketing, policy, e di comunicazione che potrebbero essere utilizzate dai consorzi per migliorare l'impegno dei consumatori per i prodotti con marchi di qualità. Le raccomandazioni sono state rivolte anche ai policy maker e ai produttori dei prodotti DOP/IGP/STG/Organici ma anche ai policy maker dell'Etichettatura Nutrizionale.
Any food product found on the market contains several labels that help consumers in their decision making when shopping. This help can be guaranteed only if the consumers understand the significance of those labels, the differences between them and the information that they certify. The thesis explored labels’ role in the food marketing sector and studies were carried out according to consumer approach. Using different methods (statistics and econometrics), we analyzed consumers perceptions, awareness, knowledge towards some food labels and their preferences and behavior toward food products bearing these labels (Front of Packaging Nutritional Labels and Quality labels). Quality certified food products were chosen because are dramatically relevant for the European agri-food sector, even more of the Italian one where it forms the DOP Economy, due to its density. Assessments of several food labels from a consumer behavior perspective was carried out. Based on the findings we formulated some policy, marketing recommendations and communication suggestions that could be used by the consortia to enhance consumers’ engagement for products with quality certifications (PDO/PG/TSG or organic). The recommendations were also addressed to policy makers and producers of the PDO/PGI/TSG/Organic products but also to the policy makers of the Nutritional Labelling.
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5

GASTALDELLO, GIULIA. "L’impatto della pandemia di Covid-19 sul comportamento dei consumatori di vino e degli enoturisti: i cambiamenti, i loro driver e nuove prospettive." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459379.

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Abstract:
Il vino è diventato uno dei pilastri del mercato agroalimentare internazionale, con un crescente bacino di consumatori in tutto il mondo. In questo contesto, l'Italia è una delle forze trainanti del settore vitivinicolo a livello mondiale per produzione, consumo ed in termini commerciali accanto ad attori storici come Francia o Spagna e ad attori più recenti, appartenenti al cosiddetto Nuovo Mondo, come gli USA. Parallelamente, il fenomeno dell'enoturismo si è notevolmente espanso portando ad una grande differenziazione della domanda e dell'offerta, nonché ad una crescente pressione competitiva per gli attori che intendono operare nel business. Poiché il crescente corpo della letteratura sull'enoturismo risale per lo più ai primi anni 2000 e si concentra sulle cosiddette regioni vinicole del Nuovo Mondo, c'è necessità di informazioni aggiornate sulle ultime evoluzioni del settore. Inoltre, la crisi generata dal Covid-19 ha rivoluzionato la nostra quotidianità, alterando fortemente le dinamiche dei mercati e delle società mondiali. Questa tesi di dottorato mira ad esplorare se e come l'attuale pandemia ha modificato il comportamento dei consumatori di vino e degli enoturisti. In particolare, il capitolo 1 analizza l'effetto del primo lockdown sui consumi di vino degli italiani combinando tecniche descrittive e regressione logistica binaria. I capitoli 2 e 3, invece, applicano un modello ad equazioni strutturali (SEM) per esplorare l’impatto della pandemia sulle intenzioni a viaggiare degli enoturisti. Nello specifico, il capitolo 2 si concentra sugli enoturisti italiani e francesi includendo gli effetti sia del coinvolgimento personale con il vino, che del coinvolgimento situazionale legato ai periodi di confinamento, della solidarietà verso i produttori nazionali, della paura del contagio e dei vincoli finanziari causati dalla pandemia. Il capitolo 3 propone uno studio simile su un panel di enoturisti statunitensi, ma include nuove variabili: l'attitudine al rischio ed i vincoli di tempo al viaggio legati al Covid. La modellazione simultanea di fattori positivi e limitanti rispetto al comportamento dei consumatori mira a ridurre le potenziali distorsioni che possono sorgere quando, come in studi esistenti, viene considerato soltanto uno dei due aspetti. Inoltre, questo progetto investiga i recenti sviluppi del turismo del vino analizzando il fenomeno emergente delle esperienze enoturistiche online. In particolare, il capitolo 4 esplora i driver dell'interesse a partecipare all'enoturismo online, considerando fattori legati a Covid (sia positivi che negativi) ed altri elementi chiave riportati dalla letteratura. Infine, il capitolo 5 presenta i risultati preliminari di un innovativo esperimento di scelta svolto su un panel di enoturisti italiani ed incentrato sulle degustazioni di vino online, la forma prevalente di enoturismo a distanza adottata dagli operatori del settore.
Wine has become one of the pillars of the international agri-food market, to the point that it currently attracts billions of consumers worldwide every year. In the wine scenario, Italy is a leading force in wine production, consumption, and trade next to historical players like France or Spain and more recent New World actors like the USA. In parallel, the wine tourism phenomenon has grown dramatically leading to a great offer and supply differentiation, and to increasing competitive pressure for actors willing to operate in the business. Since the growing body of wine tourism literature mostly dates back to the early 2000s and focuses on so-called New World wine regions, there is a need for updated information on the latest sector evolutions. However, the Covid-19 outbreak brought unmatched, profound changes to our known normality, jeopardising international trade, tourism, and all countries’ economies and societies. With this in mind, this doctoral thesis aims at exploring the effects of the current pandemic on wine consumers and wine tourists behaviour. Notably, chapter 1 analyses the effect of the lockdown on Italians’ wine consumption combining descriptive techniques with binary logistic regression. Chapters 2 and 3, instead, apply structural equation modelling (SEM) to explore if and how the pandemic has affected wine tourism intentions. Precisely, chapter 2 focuses on Italian and French wine tourists travel intentions and considers the effects of personal involvement with wine, situational involvement with wine connected to the times of home confinement, solidarity, Covid phobia and financial constraints caused by the pandemic. Chapter 3 proposes a similar study on USA wine regions visitors but embodying also risk attitude and Covid-related time constraints to travelling. The simultaneous modelling of positive factors and constraints aims to reduce potential distortions that can arise when, as past studies have done, only positive or negative drivers of consumers behaviour are considered. Pursuant to the need of exploring recent wine tourism developments, the present work further analyses the emerging phenomenon of online wine tourism experiences. Specifically, chapter 4 explores the antecedents of interest in partaking in online wine tourism, embodying Covid-related factors (both positive and negative) jointly with other key drivers reported by the literature. Finally, Chapter 5 presents the preliminary findings of a pioneering choice experiment on a panel of Italian wine tourists involving online wine tastings, which are the prevalent form of remote wine tourism adopted by the sector’s practitioners.
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GASTALDELLO, GIULIA. "L’impatto della pandemia di Covid-19 sul comportamento dei consumatori di vino e degli enoturisti: i cambiamenti, i loro driver e nuove prospettive." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459380.

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Abstract:
Il vino è diventato uno dei pilastri del mercato agroalimentare internazionale, con un crescente bacino di consumatori in tutto il mondo. In questo contesto, l'Italia è una delle forze trainanti del settore vitivinicolo a livello mondiale per produzione, consumo ed in termini commerciali accanto ad attori storici come Francia o Spagna e ad attori più recenti, appartenenti al cosiddetto Nuovo Mondo, come gli USA. Parallelamente, il fenomeno dell'enoturismo si è notevolmente espanso portando ad una grande differenziazione della domanda e dell'offerta, nonché ad una crescente pressione competitiva per gli attori che intendono operare nel business. Poiché il crescente corpo della letteratura sull'enoturismo risale per lo più ai primi anni 2000 e si concentra sulle cosiddette regioni vinicole del Nuovo Mondo, c'è necessità di informazioni aggiornate sulle ultime evoluzioni del settore. Inoltre, la crisi generata dal Covid-19 ha rivoluzionato la nostra quotidianità, alterando fortemente le dinamiche dei mercati e delle società mondiali. Questa tesi di dottorato mira ad esplorare se e come l'attuale pandemia ha modificato il comportamento dei consumatori di vino e degli enoturisti. In particolare, il capitolo 1 analizza l'effetto del primo lockdown sui consumi di vino degli italiani combinando tecniche descrittive e regressione logistica binaria. I capitoli 2 e 3, invece, applicano un modello ad equazioni strutturali (SEM) per esplorare l’impatto della pandemia sulle intenzioni a viaggiare degli enoturisti. Nello specifico, il capitolo 2 si concentra sugli enoturisti italiani e francesi includendo gli effetti sia del coinvolgimento personale con il vino, che del coinvolgimento situazionale legato ai periodi di confinamento, della solidarietà verso i produttori nazionali, della paura del contagio e dei vincoli finanziari causati dalla pandemia. Il capitolo 3 propone uno studio simile su un panel di enoturisti statunitensi, ma include nuove variabili: l'attitudine al rischio ed i vincoli di tempo al viaggio legati al Covid. La modellazione simultanea di fattori positivi e limitanti rispetto al comportamento dei consumatori mira a ridurre le potenziali distorsioni che possono sorgere quando, come in studi esistenti, viene considerato soltanto uno dei due aspetti. Inoltre, questo progetto investiga i recenti sviluppi del turismo del vino analizzando il fenomeno emergente delle esperienze enoturistiche online. In particolare, il capitolo 4 esplora i driver dell'interesse a partecipare all'enoturismo online, considerando fattori legati a Covid (sia positivi che negativi) ed altri elementi chiave riportati dalla letteratura. Infine, il capitolo 5 presenta i risultati preliminari di un innovativo esperimento di scelta svolto su un panel di enoturisti italiani ed incentrato sulle degustazioni di vino online, la forma prevalente di enoturismo a distanza adottata dagli operatori del settore.
Wine has become one of the pillars of the international agri-food market, to the point that it currently attracts billions of consumers worldwide every year. In the wine scenario, Italy is a leading force in wine production, consumption, and trade next to historical players like France or Spain and more recent New World actors like the USA. In parallel, the wine tourism phenomenon has grown dramatically leading to a great offer and supply differentiation, and to increasing competitive pressure for actors willing to operate in the business. Since the growing body of wine tourism literature mostly dates back to the early 2000s and focuses on so-called New World wine regions, there is a need for updated information on the latest sector evolutions. However, the Covid-19 outbreak brought unmatched, profound changes to our known normality, jeopardising international trade, tourism, and all countries’ economies and societies. With this in mind, this doctoral thesis aims at exploring the effects of the current pandemic on wine consumers and wine tourists behaviour. Notably, chapter 1 analyses the effect of the lockdown on Italians’ wine consumption combining descriptive techniques with binary logistic regression. Chapters 2 and 3, instead, apply structural equation modelling (SEM) to explore if and how the pandemic has affected wine tourism intentions. Precisely, chapter 2 focuses on Italian and French wine tourists travel intentions and considers the effects of personal involvement with wine, situational involvement with wine connected to the times of home confinement, solidarity, Covid phobia and financial constraints caused by the pandemic. Chapter 3 proposes a similar study on USA wine regions visitors but embodying also risk attitude and Covid-related time constraints to travelling. The simultaneous modelling of positive factors and constraints aims to reduce potential distortions that can arise when, as past studies have done, only positive or negative drivers of consumers behaviour are considered. Pursuant to the need of exploring recent wine tourism developments, the present work further analyses the emerging phenomenon of online wine tourism experiences. Specifically, chapter 4 explores the antecedents of interest in partaking in online wine tourism, embodying Covid-related factors (both positive and negative) jointly with other key drivers reported by the literature. Finally, Chapter 5 presents the preliminary findings of a pioneering choice experiment on a panel of Italian wine tourists involving online wine tastings, which are the prevalent form of remote wine tourism adopted by the sector’s practitioners.
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CASTELLINI, GRETA. "FOOD INVOLVEMENT: VALIDAZIONE DI UNA NUOVA SCALA PER PROFILARE I CONSUMATORI DI LATTE VACCINO, LATTE SENZA LATTOSIO E BEVANDE VEGETALI E PREVEDERE I COMPORTAMENTI DI CONSUMO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/130799.

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Abstract:
Negli ultimi anni i consumatori sono cambiati. Non acquistano più cibi considerando esclusivamente la loro qualità, ma cercano prodotti che riflettano i propri valori e credenze. Uno dei costrutti più utilizzati per cogliere questi aspetti psicologici è il Food Involvement (FI). Nonostante l'indubbio valore di tale costrutto, in letteratura manca un accordo scientifico sulle dimensioni psicologiche che lo caratterizzano e sulle scale di misura utili a valutarlo. Di conseguenza, questa tesi si propone di comprendere ed esplorare l'investimento soggettivo e pragmatico che le persone provano nei confronti del cibo per capire e spiegare il fenomeno del FI, individuandone il ruolo nel predire i comportamenti di consumo alimentare e in particolare il consumo di latte vaccino e di bevande vegetali. A tal fine, è stato realizzato uno studio mixed-method, che ha combinato approcci qualitativi e quantitativi. I risultati hanno evidenziato come il FI sia un processo psicologico caratterizzato da diverse sfaccettature. Inoltre, questo studio ha creato e validato una nuova scala di FI la quale potrebbe essere utile sia per prevedere le scelte alimentari moderne, sia come strumento per valutare i bisogni dei consumatori e progettare interventi più efficaci e personalizzati per promuovere un consumo alimentare sano.
The consumers in last years have changed. They are no longer looking for foods exclusively for quality and their utilitarian value but searching for products that reflect their own values and beliefs. One of the most widely used construct to capture these psychological aspects is Food involvement (FI). Despite the undoubted value of FI construct, in literature there is a lack of scientific agreement on the essential dimensions and the measurement scales useful for evaluating it. Consequently, this dissertation aims to understand and explore the subjective and pragmatic investment that people feel toward food in order to understand and explain the phenomenon of FI, figuring out its role in predicting food consumption behaviours and in particular the consumption of cow's milk and non-dairy beverages. To achieve this aim, a mixed-methods study was implemented, combining both qualitative and quantitative approaches. The results highlighted how FI is a psychological process characterized by different facets. Moreover, this study created and validated a new scale of FI. It could be useful both from a research perspective, to better predict modern food choices, and as a tool to assess consumer need and to design more effective and tailored interventions to promote healthy food consumption.
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Catteddu, Mattia <1993&gt. "Il comportamento dei consumatori giapponesi e la "sindrome di Galapagos" L'analisi delle scelte di consumo in base alle differenze generazionali nel contesto dell'invecchiamento della popolazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14707.

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Abstract:
La ricerca si occupa di analizzare il comportamento dei consumatori in base alla differenza tra i valori sociali e culturali di ogni generazione, dopo il 2005, periodo caratterizzato dal mutamento sociale ed economico provocato dall'invecchiamento rapido della popolazione, la globalizzazione e il periodo di recessione economica. Nel primo capitolo verrà effettuata la revisione delle ricerche sull'evoluzione comportamento dei consumatori fino al 2005, per evidenziare l'influenza del contesto sociale, culturale ed economico sulle scelte di consumo e sulle infrastrutture di vendita. Nel secondo capitolo verrà data una definizione alla "Sindrome di Galapagos", analizzando i casi rappresentativi della sindrome. Nel terzo capitolo verrà analizzato il comportamento e l'evoluzione dei gruppi di consumatori nel contesto dell'invecchiamento della popolazione, dal 2005 ad oggi. L'analisi, deduttiva, si baserà su dati quantitativi forniti dai ministeri, da istituzioni demografiche (NIPSSR,...) e da agenzie di ricerche di mercato. In secondo luogo, viene analizzato in che modo il comportamento dei consumatori determina la persistenza o la scomparsa dei casi principali della sindrome di Galapagos, fenomeno in cui settori di mercato subiscono un evoluzione del tempo che differisce dallo standard del resto del mondo.
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Maniscalco, Giulia <1990&gt. "Evoluzione del comportamento del consumatore di alimenti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10237.

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Abstract:
La tesi approfondisce la funzione di consumo in generale, presentando diversi contributi della letteratura economica, per poi proseguire con lo studio della funzione del comportamento del consumatore. Si vuole evidenziare l'evoluzione di tale fenomeno, individuandone i fattori determinanti. L'ultima parte tratta invece il comportamento del consumatore di vino, in un'ottica di consumo esperienziale.
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10

Adami, Laura <1995&gt. "Economia circolare e comportamento del consumatore." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17048.

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Abstract:
Il presente elaborato è stato svolto per approfondire il concetto di economia circolare e capire come i nostri comportamenti sono decisivi per l’intero sistema ambientale, sociale ed economico. Dopo aver compreso la necessità di un cambio rotta da un sistema lineare, caratterizzato da logiche di approvvigionamento-produzione-utilizzo-scarto, ad un sistema circolare, si darà definizione di quest’ultimo analizzando la sua origine, i suoi principi, i modelli di business e infine il contesto normativo e istituzionale che lo definisce. Per poter affrontare la transizione da un’economia lineare ad un’economia circolare è necessario soffermarsi sul comportamento dei consumatori e sulle loro scelte di consumo. Si darà così spiegazione delle diverse teorie comportamentali partendo dalla theory of reasoned action alla theory of planned behaviour, la quale permetterà di spiegare come alcuni comportamenti, pur collegati ad un atteggiamento positivo e giudicati in maniera altrettanto positiva dai gruppi di riferimento, non vengono messi in atto perché troppo articolati. A sostegno di tale teoria, un semplice questionario darà risposta a quanto le credenze ed i valori insiti ad ognuno di noi si tramutano o meno in comportamenti ecologici ed intenzioni di acquisto green.
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Deamoli, Cristina <1993&gt. "I Millennials italiani ed il vino: comportamenti del consumatore e tendenze dei consumi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12372.

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Abstract:
L’elaborato prevede una breve analisi del mercato mondiale del vino, della situazione dei principali paesi esportatori e importatori e delle potenziali novità che si potranno notare negli anni a venire. Di seguito la tesi sarà incentrata sui Millennials italiani, di cui verranno analizzate le caratteristiche e il loro rapporto con questo prodotto; in base ai risultati derivanti da un’indagine demoscopica verranno proposte alcune azioni finalizzate ad influenzare il consumo di questa generazione.
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FARRUGGIA, Domenico. "Le relazioni commerciali dell'Italia nel mercato internazionale dei piccoli frutti e l'analisi delle preferenze del consumatore: un'indagine empirica nel mercato tedesco." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2015. http://hdl.handle.net/10447/107794.

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Calzavara, Andrea <1992&gt. "Il caso dell'olio di palma: un’analisi del comportamento del consumatore post moderno." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11878.

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Abstract:
Il fine di questa ricerca è quello di approfondire, tramite l’ausilio di un questionario, la posizione della popolazione italiana nei confronti dell’olio di palma e verificare quanto il clamore suscitato nel nostro paese negli ultimi tempi abbia inciso sui consumi agro-alimentari nel nostro paese. Per conseguire tale scopo, la tesi tratterà inizialmente del consumatore post moderno e di come esso si sia potenziato, soprattutto negli ultimi tempi, nei confronti dei produttori a tal punto da far modificare le strategie aziendali, inoltre seguirà un focus sul consumo agro-alimentare. Successivamente sarà introdotto l'olio di palma partendo dalla produzione di questo grasso tropicale e da come la questione su di esso si sia evoluta nel corso del tempo, per arrivare infine a definire le posizioni dei vari attori in campo e degli enti istituzionali ISS ed EFSA. Nella terza sezione invece sarà spiegata la composizione del questionario e saranno illustrati i risultati derivanti dall'analisi dei dati raccolti sia su base univariata che bivariata e tali riscontri saranno confrontati con la letteratura trovata sull'argomento. Nell'ultima parte, infine, verranno confrontate le mosse messe in atto in Italia da quattro aziende per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori: Coop, Plasmon, Barilla e Ferrero.
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Munerati, Fabio <1987&gt. "COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE NEL PUNTO VENDITA:PROCESSO DI COMUNICAZIONE E CODICI FACCIALI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1808.

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Morosinotto, Giorgia <1992&gt. "Moda e sostenibilità. Analisi del comportamento d'acquisto del giovane consumatore di fast fashion." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10019.

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Abstract:
Negli ultimi anni il modello di business basato sul fast fashion ha avuto uno straordinario successo grazie alla sua capacità di rendere democratica la moda permettendo ai consumatori di acquistare un numero maggiore di capi ad un prezzo accessibile, in ragione di un notevole risparmio sia nel costo della manodopera sia nella qualità dei materiali. Tale modello ha causato un accorciamento del ciclo di vita della moda e un aumento dei volumi di consumo di abbigliamento, inoltre ogni fase del ciclo produttivo di un capo di abbigliamene contribuisce a generare un impatto fortemente negativo sull’ambiente evidenziando l’insorgere di gravi problemi di sostenibilità ambientale e sociale. Il presente studio, attraverso una ricerca di tipo quantitativo, si pone l’obiettivo di indagare in che modo la sostenibilità come valore influenza il comportamento d’acquisto del consumatore di prodotti di moda appartenete alla generazione Y . In particolare si desidera comprendere se l’atteggiamento e le abitudini d’acquisto del giovane consumatore, il suo stile di vita e il grado d’importanza da lui attribuito al concetto di sostenibilità sono predittivi dell’intenzione d’acquisto di un capo di abbigliamento ecosostenibile. Per questa ragione si è deciso di utilizzare come variabili indipendenti quelle costitutive le scale: orientamento al fashion, allo shopping e all’ambiente e come variabile dipendente la disponibilità a pagare un premium price per l’acquisto di prodotti eco-friendly. I risultati di una serie di test effettuati sulle suddette variabili hanno evidenziato che solo due dei fattori costitutivi la scala orientamento allo shopping e due di quelli costitutivi la scala orientamento all’ambiente risultano essere predittivi dell’intenzione d’acquisto di un capo moda ecosostenibile.
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Fresco, Roberto <1988&gt. "Il comportamento di acquisto del consumatore senior: una ricerca nel comparto grocery." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4333.

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Abstract:
La finalità generale della ricerca è quella di trarre informazioni su una particolare domanda di consumatori, quella senior, ai fini dell’ottimizzazione delle politiche di gestione del punto vendita, in particolare la politica attinente alla manovra della leva strategica della comunicazione. L’obiettivo della ricerca è pertanto quello di giungere alla definizione di un modello di analisi che consenta di attivare, attraverso un’analisi empirica, un processo di segmentazione dei comportamenti di acquisto della domanda senior in base a due variabili di indagine: il comportamento di scelta delle informazioni sia out of store che in store e variabili legate al lifestyle di questa fascia di popolazione Si vuole quindi capire in quale misura il consumatore senior è influenzato dalla comunicazione all’esterno del punto vendita (out of store, come radio, televisione, affissioni etc) che permette la raccolta di informazioni con la conseguente pianificazione dell’ acquisto, e dalla comunicazione all’interno del punto vendita (in store, come segnaletica, offerte speciali all’interno del punto vendita, cartellonistica, merchandising etc.) che permette l’acquisto d’impulso. Ultimo obiettivo del presente progetto di ricerca sarà quello di verificare l’effettiva eterogeneità della domanda senior rispetto ad altre fasce d’età (attraverso la cluster analisi) tale da giustificare, da parte del dettagliante, diverse politiche di gestione del punto vendita.
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Romano, Margherita <1993&gt. "Modello a scelta discreta per lo studio del comportamento di acquisto del consumatore-turista." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12304.

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Abstract:
Il presente elaborato ha l’obiettivo di analizzare il comportamento di acquisto dei consumatori-turisti ed identificarne alcune similarità. In particolare, è stato sottoposto a circa 300 individui un questionario in cui è stato chiesto loro di effettuare una scelta tra diverse tipologie di viaggio. Tramite la stima di un modello a scelta discreta, effettuato con il software R, è stato possibile identificare due classi di comportamento di acquisto differenti, ognuna delle quali caratterizzata da individui con simili caratteristiche socio-demografiche.
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Carletti, Manuela <1993&gt. "Vendita di vino online in Italia e Social Media: analisi del comportamento del consumatore." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12447.

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Abstract:
La vendita di vino online è il canale off trade che registra le crescite maggiori nel mondo, ma in Italia la penetrazione dell’online sulla vendita totale di vino al consumatore finale è di circa lo 0,2% con una delle quote più basse tra i principali Paesi produttori e consumatori. Attraverso uno studio sul comportamento e sulle abitudini di acquisto del consumatore si denota che i principali fattori che incidono sulla decisione di non acquistare vino online sono la scarsa conoscenza e fiducia verso il distributore e la poca conoscenza del prodotto, e per questo motivo si rivelano necessari un marchio commerciale ad alta riconoscibilità e un’educazione del cliente sul prodotto venduto. Anche l’utilizzo e la raccomandazione dell’e-commerce da parte di amici, familiari o conoscenti ha un effetto sulla decisione di acquisto così come la comunicazione tramite social network da parte di produttori e distributori. Attraverso questa tesi si cerca di analizzare se esiste una relazione positiva tra la comunicazione tramite Social Media -intesa come la combinazione di informazioni tecniche sul prodotto e sulla cantina e la possibilità che questi strumenti offrono per la diffusione del “Word of Mouth”- e la decisione di acquisto di vino, in particolare in riferimento alle vendite online.
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MAZZUCCHELLI, ALICE. "Social commerce e comportamento d'acquisto. Gli effetti del Web 2.0 sulla fiducia del consumatore." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/105000.

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Abstract:
The advent of Web 2.0 technologies and social media is quickly transforming e-commerce environment from a product-oriented to a consumer-oriented social environment (Wigand, Benjamin, & Birkland, 2008), moving the online landscape into a consumer-driven era (Olbrich & Holsing, 2011; Vernuccio, Latorre, & Pastore, 2015), in which the social relationships and bonds established within online communities strongly influence decision-making and purchase process of other consumers. This phenomenon is commonly referred to as social commerce. Social commerce is a new form of e-commerce mediated by the Web 2.0 and social media. Thanks to the application of word of mouth (WOM), social commerce provides concrete support to both the interactions and the contribution of the online users in order to encourage and improve the online shopping experience of products and services (Dennison et al., 2009; Huang & Benyoucef, 2013; Salvatori & Marcantoni, 2015; Wang & Zhang, 2012; Zhang et al., 2013). Social commerce allows users to share their personal experiences, ratings and reviews, and to establish community-based social interactions (Godes & Mayzlin, 2004; Jansen, Zhang, Sobel, & Chowdury, 2009; Stephen & Toubia, 2010). Therefore, social commerce users rely on social judgments, the so-called user-generated content (UGC), to make more informed and accurate purchase decisions. In this context, consumers’ trust online becomes a crucial factor in the success of social commerce. In fact, unlike other forms of e-commerce, social commerce has some unique characteristics that may affect consumers’ trust, i.e. social support (informational and emotional), word of mouth and UGC. Hence, there is a need to identify the key variables of social commerce that contribute to shaping and influencing consumers’ trust and trust performance. After an initial literature review and telephone interviews with 24 leading e-tailers operating in Italy, the study identifies the key factors of social commerce (reputation, size, familiarity, quality of information, system quality, service quality, economic benefits, word of mouth and social support), in other words the constructs that influence consumers’ trust online. In addition, the research assesses the effects of trust on two of the main trust performance: intention to purchase and intention to word of mouth in a social commerce environment. The proposed model has been tested empirically. A CAWI questionnaire was carried out and sent to a target of Italian consumers. The results of the questionnaire were processed with SEM – structural equation modeling. The results indicate that all the characteristics of social commerce identified have significant effects on trust and, consequently, on trust performance (intention to purchase and intention to WOM) in a social commerce environment. These results have important implications for e-tailers looking to develop a successful business model in this new consumer-driven era.
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Molin, Laura <1990&gt. "La percezione nel settore fashion: un'indagine sul comportamento del consumatore nel mercato italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9564.

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Abstract:
L’elaborato prevede una panoramica generale sugli studi della percezione dei settori fashion e luxury. Si andrà a valutare in un primo momento la letteratura esistente a livello globale e internazionale per quanto riguarda l’argomento, si descriverà il modello concettuale adottato da studiosi, che hanno cercato di definire delle componenti chiave del valore percepito del lusso. Il tentativo è stato negli anni quello di definire il concetto stesso del lusso, per poter poi analizzare i risultati empirici di tali ricerche. In un secondo momento, la presente ricerca cercherà di valutare l’esistenza nel mercato italiano di variabili chiave della percezione, simili a quelle studiate in letteratura. Vi sarà a tal fine un’analisi delle risposte di un questionario somministrato ad un campione di popolazione italiana, per capire la loro percezione di consumo riguardo l’abbigliamento fashion. Ne conseguirà un’analisi delle implicazioni manageriali e una possibile segmentazione dei consumatori del mercato italiano, utile per comprendere fino in fondo le motivazioni che spingono all’acquisto, il coinvolgimento e il modo in cui soddisfare i loro bisogni a seconda delle loro percezioni.
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Goffredo, Giovanni <1989&gt. "Il consumatore cinese nel settore vitivinicolo. Studio sul comportamento del consumatore cinese e su casi di aziende italiane presenti in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4737.

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Abstract:
La tesi riguarda il settore vitivinicolo in Cina, un settore emergente di estremo interesse per l'economia italiana che sicuramente nei prossimi anni avrà uno sviluppo esponenziale. L'elaborato si compone essenzialmente di tre parti. Nella prima parte viene studiata la figura del consumatore cinese nel suo contesto socioculturale, nella seconda si esaminano le diverse fasce di consumatori, i relativi comportamenti e i trend di consumo e acquisto di vino, nell'ultima parte vengono analizzati alcuni esempi di aziende italiane che già esportano vino in Cina. Il lavoro è stato condotto anche prendendo in considerazione un'ampia gamma di siti web cinesi, grazie ai quali è stato possibile acquisire conoscenze dirette sulle abitudini del consumatore cinese.
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Poletto, Anna <1997&gt. "I consumi alimentari in tempo di pandemia: analisi del comportamento del consumatore attraverso il modello del Multinomial Logit." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20205.

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Abstract:
Le restrizioni imposte dalla pandemia causata dal SARS-Cov-2 hanno cambiato profondamente le modalità di accesso e di consumo di beni essenziali, quali i generi alimentari, ovvero le modalità di relazione con i venditori. In particolare, la necessità di restare a casa e di ridurre i contatti con altre persone hanno portato l’economia italiana a registrare un aumento sostanziale degli acquisti online, anche per quanto riguarda il comparto del Food & Beverage. L’elaborato avrà dunque come principale obiettivo quello di analizzare come il diffondersi del Covid-19 abbia modificato l'atteggiamento e le abitudini di consumo alimentare degli italiani, costringendo le stesse imprese attive nel settore ad adattare la propria offerta di prodotti e servizi alle nuove esigenze della clientela. In tale prospettiva, si è deciso di realizzare un questionario da diffondere successivamente online nelle principali piattaforme social. Dai dati raccolti è stato possibile identificare i fattori significativamente correlati all’aumento o alla diminuzione delle frequenze di acquisto e consumo. Tali fattori includono principalmente le restrizioni disposte a livello nazionale per contrastare la diffusione del virus, i cambiamenti negli stili di vita e il rischio percepito dai consumatori nei confronti del nuovo fenomeno, nonché l’eventuale riduzione del reddito pro-capite.
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Giusto, Valentina <1990&gt. "Confronto del comportamento del consumatore italiano e cinese nel processo d'acquisto di un'auto. Il caso Fiat 500." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6882.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare il processo d’acquisto del bene automobile del consumatore cinese ed effettuarne un confronto con quello italiano; nello specifico si è analizzato il caso di Fiat 500. Il primo capitolo è dedicato ad una introduzione del contesto che si andrà a studiare, sono illustrate le principali teorie di marketing cross culturale e viene approfondita l’importanza di uno dei fattori che influenzano l’acquisto di un bene: il country of origin. Segue, nel secondo capitolo, un’analisi più specifica del settore, orientata verso l’indagine del mercato automotive in Cina; si è delineata la situazione attuale del mercato per poi spostarsi sul comportamento d’acquisto dell’automobile del consumatore cinese per poi effettuarne un confronto con quello italiano. Successivamente, è stato preso in esame il caso di Fiat 500 sul mercato cinese, le strategie di lancio da parte dell’azienda e la risposta del consumatore extraeuropeo considerato.
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Calaciura, Michela <1990&gt. "Il comportamento del consumatore in ambito museale : il caso della Fondazione Musei Civici di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8518.

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Abstract:
Il progetto di tesi consiste nello studio del comportamento del consumatore in ambito museale. Per approfondire il tema si è presa in esame la Fondazione Musei Civici di Venezia in modo da provare ad identificare gli aspetti principali del comportamento del visitatore che le istituzioni museali dovrebbero maggiormente tenere in considerazione per la successiva creazione di strategie.
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Vanin, Giada <1995&gt. "MARKETING E TURISMO ENOGASTRONOMICO: COME IL WEB E I SOCIAL MEDIA INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO DEL TURISTA CONSUMATORE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17654.

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Abstract:
ll turismo enogastronomico risulta essere il principale trend turistico del nostro Paese, in quanto la scelta dell’Italia come meta è dovuta principalmente alla cucina e al buon cibo italiano. Come si può quindi promuovere un turismo enogastronomico che valorizzi il territorio e i prodotti locali? L’importanza di una buona presenza digitale da parte delle strutture turistiche e della ristorazione si rivela fondamentale. Tuttavia, non basta essere presenti online su qualche piattaforma, ma serve una buona capacità comunicativa. Immagini di impatto e comunicazione personalizzata e costante servono sicuramente a creare un brand riconoscibile. La tesi ha l’obiettivo di analizzare l’impatto che il digital ha sul turismo enogastronomico in Italia, in particolare nella regione Veneto, ponendo una lente di ingrandimento sugli strumenti di marketing digitale che favoriscono la valorizzazione del binomio prodotto-territorio e sul conseguente comportamento del turista consumatore. L’elaborato è suddiviso in 4 capitoli. Il primo capitolo introduce il tema attraverso la presentazione della letteratura riguardante il turismo enogastronomico e alcuni dati del settore in Italia. Poi analizza il profilo del turista/consumatore, le diverse certificazioni dei prodotti tipici, concludendo con la spiegazione dell’importanza del binomio prodotto-territorio e della teoria dell’economia delle esperienze. La prima parte del secondo capitolo riguarda il marketing esperienziale, mentre la seconda illustra l’evoluzione e l’empowerment del consumatore, analizza gli strumenti di digital marketing e i social usati nel turismo enogastronomico. Il terzo capitolo è un focus sulla regione Veneto e si propone di esaminare i siti e i social network per il turismo e i prodotti della regione. Il quarto e ultimo capitolo presenta un questionario distribuito online con l’obiettivo di indagare i fattori che influenzano le scelte della destinazione, l'impatto che i social media hanno sulle abitudini di comportamento del consumatore e il ruolo delle immagini nel processo di pianificazione di un viaggio.
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Maraspin, Adriano <1989&gt. "Analisi del comportamento d'acquisto del consumatore italiano attraverso il modello Almost Ideal Demand System prima e dopo la recente crisi economica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3851.

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Abstract:
Nel periodo di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese molte famiglie italiane hanno cominciato a ridefinire l’allocazione del proprio budget da destinare ai consumi, delineando una nuova mappa dei bisogni e dei desideri. Questo lavoro si pone come obiettivo quello di analizzare, mediante l’ausilio di strumenti come l’indagine sui consumi delle famiglie, gli indici dei prezzi al consumo e soprattutto applicando il modello Almost Ideal Demand System, i cambiamenti occorsi nel comportamento d'acquisto dei nuclei familiari negli anni della crisi concentrandosi sulle annate 2007 e 2009 ritenute maggiormente significative. Ogni capitolo della trattazione contempla un approfondimento teorico seguito da una disamina di carattere maggiormente empirico dei risultati ottenuti. Nella prima parte si esamina la metodologia dell’indagine sui consumi delle famiglie condotta dall’Istat, in particolare per quanto concerne le finalità, l’oggetto della rilevazione e il piano di campionamento, soffermandosi sugli step di costruzione e valutazione delle stime. Infine, perseguendo una logica di progressiva focalizzazione sul tema oggetto della tesi, si attua un’ulteriore ricerca sui mutamenti subiti dalla spesa media mensile, dapprima a livello di macrocategoria e successivamente distinguendo per area geografica, numero di componenti, tipologia e condizione professionale. Il secondo blocco assume fondamentale importanza, in quanto funge da punto di connessione tra la precedente trattazione e il successivo studio empirico. Si analizzano gli indici dei prezzi al consumo NIC, FOI e IPCA contemplando i medesimi aspetti esaminati in sede dell’indagine sui consumi delle famiglie, con enfasi rilevante sulle procedure di calcolo dei suddetti, sulla determinazione dei pesi, delle variazioni percentuali e delle rivalutazioni monetarie. Il capitolo termina con una breve disamina sulle serie storiche registratesi, indispensabile per effettuare un raffronto negli anni della crisi tra l’andamento dell’indice NIC rilevato a livello nazionale e quello osservato nelle macroregioni. Nella terza parte vengono presentati i risultati della ricerca empirica realizzata personalmente adoperando il modello Almost Ideal Demand System. Naturalmente antecedentemente si è proceduto a richiamare alcuni concetti di teoria economica (elasticità, preferenze, utilità) e ad una descrizione dell’approccio utilizzato in termini di formulazione, campi di applicazione, evoluzioni recenti ed eventuali limiti. Quest’analisi rappresenta, quindi, un ottimo strumento di marketing di conoscenza dei gusti e delle preferenze dei consumatori in un’ottica di formulazione e implementazione di strategie mirate a target specifici.
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De, Meo Germana. ""Il mercato degli alimenti funzionali e le determinanti del consumo: il caso dei prodotti lattiero caseari"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Obiettivo della tesi è stato quello di evidenziare quali fattori incidano maggiormente sul processo di acquisto dei prodotti lattiero caseari funzionali a livello europeo e tracciare un profilo delle caratteristiche e delle preferenze dei consumatori tipo. Per far ciò, è stato sviluppato un approccio metodologico ad hoc, prendendo come riferimento il modello decisionale di Kaur e Sign (2017). Verranno formulate delle ipotesi sui fattori individuati, in grado di influenzare la scelta e il comportamento dei consumatori verso i functional food lattiero caseari. Nello specifico l’elaborato presenta: una parte introduttiva, lo scenario normativo, evidenziando l’evoluzione del termine e l’impatto regolamentare. Successivamente, sarà illustrata una panoramica del mercato dei functional food, l’offerta e i principali prodotti presentati dalle aziende e la domanda del consumatore. Dai risultati emersi dalla letteratura più recente da revisione sistematica, saranno analizzati i fattori che influenzano l’acquisto di questi prodotti, delineando la figura del consumatore tipo. Nel terzo capitolo, dopo aver discusso i modelli teorici sui processi decisionali dei consumatori, sarà descritto l’approccio metodologico adottato per effettuare l’analisi. Infine, l’elaborato si concentrerà sulla discussione dei risultati, partendo dalla descrizione in merito ai dati estrapolati dalla review della letteratura e i fattori correlati al consumo e acquisto dei functional food lattiero caseari. Anche in questo caso è stato possibile tracciare la figura del consumatore tipo, evidenziando le caratteristiche più significative e peculiari. Nelle conclusioni saranno riportate alcuni pareri critici in merito all' argomento.
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Zaghi, Andrea <1976&gt. "OGM e consumatore: il ruolo della conoscenza e della fiducia nelle fonti d'informazione attraverso la Teoria del Comportamento Pianificato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1974/1/Zaghi_Andrea_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il lavoro presentato si propone di fornire un contributo all'implementazione di indagini finalizzate a misurare l'evoluzione delle intenzioni d'acquisto del consumatore italiano nei confronti degli OGM, data anche l'impossibilità  al momento di avere indicazioni e dati sul comportamento (vista la quasi totale assenza dei prodotti OGM nella distribuzione, se si eccettuano i prodotti d'allevamento di animali alimentati con OGM per cui non è previsto nessun obbligo di etichettatura). Le coltivazioni transgeniche (Organismi Geneticamente Modificati) si stanno diffondendo abbastanza rapidamente nel contesto mondiale, dal 1996, primo anno in cui sono uscite dalla fase sperimentale, ad oggi. Nel 2008 la superficie globale delle colture biotech è stata di 125 milioni di ettari, circa il 9% in più rispetto ai 114 milioni del 2007, mentre il numero dei Paesi che hanno adottato varietà  GM è giunto a 25. Di questi sono soprattutto Usa, Canada, Argentina, Brasile, Cina e India a trainare la crescita; le colture più diffuse sono soia, mais, cotone e colza, prodotti destinati principalmente al segmento feed e al segmento no-food e solo in minima parte al segmento food (cioè all'alimentazione diretta umana). Molte più resistenze ha incontrato tale sviluppo nei Paesi dell'Unione europea. A tutt'oggi le coltivazioni GM hanno raggiunto estensioni significative solamente in Spagna, con alcune decine di migliaia di ettari di mais GM. Mais che peraltro è l'unica produzione per cui è stata autorizzata una varietà  GM alla coltivazione. Si intuisce in sostanza come in Europa si sia assunto un atteggiamento molto più prudente verso l'utilizzo su larga scala di tale innovazione scientifica, rispetto a quanto accaduto nei grandi Paesi citati in precedenza. Una prudenza dettata dal serrato dibattito, tuttora in corso, tra possibilisti e contrari, con contrapposizioni anche radicali, al limite dell'ideologia. D'altro canto, le indagini di Eurobarometro hanno messo in luce un miglioramento negli ultimi anni nella percezione dei cittadini europei verso le biotecnologie: dopo aver raggiunto un livello minimo di fiducia nel 1999, si è manifestata una lenta risalita verso i livelli di inizio anni '90, con percentuali di "fiduciosi" intorno al 55-60% sul totale della popolazione. Tuttavia, sebbene sulle biotecnologie in genere (l'Eurobarometro individua quattro filoni: alimenti contenenti OGM, terapie geniche, nanotecnologie e farmaci contenenti OGM), il giudizio sia abbastanza positivo, sugli alimenti permane un certo scetticismo legato soprattutto a considerazioni di inutilità  della tecnologia, di rischio percepito e di accettabilità morale: per citare il caso italiano, che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, è tra i più elevati nel contesto europeo, solamente un cittadino su tre valuta positivamente gli alimenti contenenti OGM. Se si analizza, inoltre, il sentiment del settore agricolo, nel quale il tema riveste anche un'importanza di natura economico-produttiva, in quanto incidente sui comportamenti e sulla strategie aziendali, sembra emergere un'apertura significativamente più elevata, se non una vera e propria frattura rispetto all'opinione pubblica. Infatti, circa due maiscoltori lombardi su tre (Demoskopea, 2008), cioè la tipologia di agricoltori che potrebbe beneficiare di tale innovazione, coltiverebbero mais GM se la normativa lo consentisse. Ebbene, in tale contesto diventa d'estremo interesse, sebbene di non facile praticabilità , lo studio e l'implementazione di modelli volti a monitorare le componenti che concorrono a formare l'intenzione e, in ultima analisi, il comportamento, dei consumatori verso gli OGM. Un esercizio da attuare per lo più tramite una serie di misurazioni indirette che devono fermarsi necessariamente all'intenzione nel caso italiano, mentre in altri Paesi che hanno avuto legislazioni più favorevoli all'introduzione degli OGM stessi nella produzione food può perseguire approcci d'analisi field, focalizzati non solo sull'intenzione, ma anche sul legame tra intenzione ed effettivo comportamento. Esiste una vasta letteratura che studia l'intenzione del consumatore verso l'acquisto di determinati beni. Uno degli approcci teorici che negli ultimi anni ha avuto più seguito è stato quello della Teoria del Comportamento Pianificato (Ajzen, 1991). Tale teoria prevede che l'atteggiamento (cioè l'insieme delle convinzioni, credenze, opinioni del soggetto), la norma soggettiva (cioè l'influenza dell'opinione delle persone importanti per l'individuo) e il controllo comportamentale percepito (ovvero la capacità , auto-percepita dal soggetto, di riuscire a compiere un determinato comportamento, in presenza di un'intenzione di ugual segno) siano variabili sufficienti a spiegare l'intenzione del consumatore. Tuttavia, vari ricercatori hanno e stanno cercando di verificare la correlazione di altre variabili: per esempio la norma morale, l'esperienza, l'attitudine al rischio, le caratteristiche socio-demografiche, la cosiddetta self-identity, la conoscenza razionale, la fiducia nelle fonti d'informazione e via discorrendo. In tale lavoro si è cercato, quindi, di esplorare, in un'indagine "pilota" quali-quantitativa su un campione ragionato e non probabilistico, l'influenza sull'intenzione d'acquisto di prodotti alimentari contenenti OGM delle variabili tipiche della Teoria del Comportamento Pianificato e di alcune altre variabili, che, nel caso degli OGM, appaiono particolarmente rilevanti, cioè conoscenza, fiducia nelle fonti d'informazione ed elementi socio-demografici. Tra i principali risultati da porre come indicazioni di lavoro per successive analisi su campioni rappresentativi sono emersi: - La conoscenza, soprattutto se tecnica, sembra un fattore, relativamente al campione ragionato analizzato, che conduce ad una maggiore accettazione degli OGM; le stesse statistiche descrittive mettono in luce una netta differenza in termini di intenzione d'acquisto dei prodotti contenenti OGM da parte del sub-campione più preparato sull'argomento; - L'esplorazione della fiducia nelle fonti d'informazione è sicuramente da approfondire ulteriormente. Dall'indagine effettuata risulta come l'unica fonte che influenza con le sue informazioni la decisione d'acquisto sugli OGM è la filiera agroalimentare. Dato che tali attori si caratterizzano per lo più con indicazioni contrarie all'introduzione degli OGM nei loro processi produttivi, è chiaro che se il consumatore dichiara di avere fiducia in loro, sarà  anche portato a non acquistare gli OGM; - Per quanto riguarda le variabili della Teoria del Comportamento Pianificato, l'atteggiamento mette in luce una netta preponderanza nella spiegazione dell'intenzione rispetto alla norma soggettiva e al controllo comportamentale percepito. Al contrario, queste ultime appaiono variabili deboli, forse perchè a tutt'oggi la possibilità  concreta di acquistare OGM è praticamente ridotta a zero ; - Tra le variabili socio-demografiche, l'influenza positiva del titolo di studio sulla decisione d'acquisto sembra confermare almeno in parte quanto emerso rispetto alla variabile "conoscenza"; - Infine, il fatto che il livello di reddito non influisca sull'intenzione d'acquisto appare abbastanza scontato, se si pensa, ancora una volta, come a tutt'oggi gli OGM non siano presenti sugli scaffali. Il consumatore non ha al momento nessuna idea sul loro prezzo. Decisamente interessante sarà  indagare l'incidenza di tale variabile quando il "fattore OGM" sarà  prezzato, presumibilmente al ribasso rispetto ai prodotti non OGM.
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Zaghi, Andrea <1976&gt. "OGM e consumatore: il ruolo della conoscenza e della fiducia nelle fonti d'informazione attraverso la Teoria del Comportamento Pianificato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1974/.

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Abstract:
Il lavoro presentato si propone di fornire un contributo all'implementazione di indagini finalizzate a misurare l'evoluzione delle intenzioni d'acquisto del consumatore italiano nei confronti degli OGM, data anche l'impossibilità  al momento di avere indicazioni e dati sul comportamento (vista la quasi totale assenza dei prodotti OGM nella distribuzione, se si eccettuano i prodotti d'allevamento di animali alimentati con OGM per cui non è previsto nessun obbligo di etichettatura). Le coltivazioni transgeniche (Organismi Geneticamente Modificati) si stanno diffondendo abbastanza rapidamente nel contesto mondiale, dal 1996, primo anno in cui sono uscite dalla fase sperimentale, ad oggi. Nel 2008 la superficie globale delle colture biotech è stata di 125 milioni di ettari, circa il 9% in più rispetto ai 114 milioni del 2007, mentre il numero dei Paesi che hanno adottato varietà  GM è giunto a 25. Di questi sono soprattutto Usa, Canada, Argentina, Brasile, Cina e India a trainare la crescita; le colture più diffuse sono soia, mais, cotone e colza, prodotti destinati principalmente al segmento feed e al segmento no-food e solo in minima parte al segmento food (cioè all'alimentazione diretta umana). Molte più resistenze ha incontrato tale sviluppo nei Paesi dell'Unione europea. A tutt'oggi le coltivazioni GM hanno raggiunto estensioni significative solamente in Spagna, con alcune decine di migliaia di ettari di mais GM. Mais che peraltro è l'unica produzione per cui è stata autorizzata una varietà  GM alla coltivazione. Si intuisce in sostanza come in Europa si sia assunto un atteggiamento molto più prudente verso l'utilizzo su larga scala di tale innovazione scientifica, rispetto a quanto accaduto nei grandi Paesi citati in precedenza. Una prudenza dettata dal serrato dibattito, tuttora in corso, tra possibilisti e contrari, con contrapposizioni anche radicali, al limite dell'ideologia. D'altro canto, le indagini di Eurobarometro hanno messo in luce un miglioramento negli ultimi anni nella percezione dei cittadini europei verso le biotecnologie: dopo aver raggiunto un livello minimo di fiducia nel 1999, si è manifestata una lenta risalita verso i livelli di inizio anni '90, con percentuali di "fiduciosi" intorno al 55-60% sul totale della popolazione. Tuttavia, sebbene sulle biotecnologie in genere (l'Eurobarometro individua quattro filoni: alimenti contenenti OGM, terapie geniche, nanotecnologie e farmaci contenenti OGM), il giudizio sia abbastanza positivo, sugli alimenti permane un certo scetticismo legato soprattutto a considerazioni di inutilità  della tecnologia, di rischio percepito e di accettabilità morale: per citare il caso italiano, che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, è tra i più elevati nel contesto europeo, solamente un cittadino su tre valuta positivamente gli alimenti contenenti OGM. Se si analizza, inoltre, il sentiment del settore agricolo, nel quale il tema riveste anche un'importanza di natura economico-produttiva, in quanto incidente sui comportamenti e sulla strategie aziendali, sembra emergere un'apertura significativamente più elevata, se non una vera e propria frattura rispetto all'opinione pubblica. Infatti, circa due maiscoltori lombardi su tre (Demoskopea, 2008), cioè la tipologia di agricoltori che potrebbe beneficiare di tale innovazione, coltiverebbero mais GM se la normativa lo consentisse. Ebbene, in tale contesto diventa d'estremo interesse, sebbene di non facile praticabilità , lo studio e l'implementazione di modelli volti a monitorare le componenti che concorrono a formare l'intenzione e, in ultima analisi, il comportamento, dei consumatori verso gli OGM. Un esercizio da attuare per lo più tramite una serie di misurazioni indirette che devono fermarsi necessariamente all'intenzione nel caso italiano, mentre in altri Paesi che hanno avuto legislazioni più favorevoli all'introduzione degli OGM stessi nella produzione food può perseguire approcci d'analisi field, focalizzati non solo sull'intenzione, ma anche sul legame tra intenzione ed effettivo comportamento. Esiste una vasta letteratura che studia l'intenzione del consumatore verso l'acquisto di determinati beni. Uno degli approcci teorici che negli ultimi anni ha avuto più seguito è stato quello della Teoria del Comportamento Pianificato (Ajzen, 1991). Tale teoria prevede che l'atteggiamento (cioè l'insieme delle convinzioni, credenze, opinioni del soggetto), la norma soggettiva (cioè l'influenza dell'opinione delle persone importanti per l'individuo) e il controllo comportamentale percepito (ovvero la capacità , auto-percepita dal soggetto, di riuscire a compiere un determinato comportamento, in presenza di un'intenzione di ugual segno) siano variabili sufficienti a spiegare l'intenzione del consumatore. Tuttavia, vari ricercatori hanno e stanno cercando di verificare la correlazione di altre variabili: per esempio la norma morale, l'esperienza, l'attitudine al rischio, le caratteristiche socio-demografiche, la cosiddetta self-identity, la conoscenza razionale, la fiducia nelle fonti d'informazione e via discorrendo. In tale lavoro si è cercato, quindi, di esplorare, in un'indagine "pilota" quali-quantitativa su un campione ragionato e non probabilistico, l'influenza sull'intenzione d'acquisto di prodotti alimentari contenenti OGM delle variabili tipiche della Teoria del Comportamento Pianificato e di alcune altre variabili, che, nel caso degli OGM, appaiono particolarmente rilevanti, cioè conoscenza, fiducia nelle fonti d'informazione ed elementi socio-demografici. Tra i principali risultati da porre come indicazioni di lavoro per successive analisi su campioni rappresentativi sono emersi: - La conoscenza, soprattutto se tecnica, sembra un fattore, relativamente al campione ragionato analizzato, che conduce ad una maggiore accettazione degli OGM; le stesse statistiche descrittive mettono in luce una netta differenza in termini di intenzione d'acquisto dei prodotti contenenti OGM da parte del sub-campione più preparato sull'argomento; - L'esplorazione della fiducia nelle fonti d'informazione è sicuramente da approfondire ulteriormente. Dall'indagine effettuata risulta come l'unica fonte che influenza con le sue informazioni la decisione d'acquisto sugli OGM è la filiera agroalimentare. Dato che tali attori si caratterizzano per lo più con indicazioni contrarie all'introduzione degli OGM nei loro processi produttivi, è chiaro che se il consumatore dichiara di avere fiducia in loro, sarà  anche portato a non acquistare gli OGM; - Per quanto riguarda le variabili della Teoria del Comportamento Pianificato, l'atteggiamento mette in luce una netta preponderanza nella spiegazione dell'intenzione rispetto alla norma soggettiva e al controllo comportamentale percepito. Al contrario, queste ultime appaiono variabili deboli, forse perchè a tutt'oggi la possibilità  concreta di acquistare OGM è praticamente ridotta a zero ; - Tra le variabili socio-demografiche, l'influenza positiva del titolo di studio sulla decisione d'acquisto sembra confermare almeno in parte quanto emerso rispetto alla variabile "conoscenza"; - Infine, il fatto che il livello di reddito non influisca sull'intenzione d'acquisto appare abbastanza scontato, se si pensa, ancora una volta, come a tutt'oggi gli OGM non siano presenti sugli scaffali. Il consumatore non ha al momento nessuna idea sul loro prezzo. Decisamente interessante sarà  indagare l'incidenza di tale variabile quando il "fattore OGM" sarà  prezzato, presumibilmente al ribasso rispetto ai prodotti non OGM.
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Moschetta, Alessandra. "Come il Covid-19 ha cambiato il comportamento del consumatore favorendo le farmacie online e i suoi servizi in italia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Secondo una ricerca è necessario un tempo di circa 66 giorni affinché si generi una nuova abitudine; la pandemia dura purtroppo da più di 66 giorni e questo ha portato a un cambiamento delle abitudini del consumatore. Per poter mostrare come il Covid-19 ha influito sul consumatore partirò analizzando l'ambito della farmacia fisica e quella online mostrando poi a che punto siamo arrivati oggi. Come tutti i settori, la farmacia si è adeguata al cambiamento. Le farmacie online erano già presenti sul mercato ma non erano viste di buon occhio. Poca fiducia, se ne parlava male e il cliente non era disposto a fare questo cambiamento. L'arrivo del lockdown ha obbligato le persone a star chiuse in casa e ad interfacciarsi con un nuovo modo di vivere. Le abitudini con il tempo hanno iniziato a cambiare un pò per comodità e un pò anche per la paura del contagio. Vedremo però che le nuove preferenze saranno presenti anche dopo il lockdown. L'"effetto Covid-19" porterà alla luce una serie di fattori e modifiche sul comportamento e un nuovo modo di vivere la farmacia: si progetta una nuova farmacia del futuro dove il digitale incontra l'analogico.
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MARGIOTTA, Maria. "Verifica del merito creditizio, responsabilità del finanziatore e "indebitamento incauto"." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90911.

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Abstract:
La tesi analizza la nuova disciplina europea sul credito ai consumatori, introdotta dalla direttiva 2008/48/Ce, recepita nel nostro ordinamento con il d.lgs. n. 141/2010, che ha modificato il Testo unico bancario (d.lgs n. 385/1993). In particolare, si sofferma sull'obbligo di verifica del merito creditizio, previsto dall'art. 124 bis Tub, e sulla responsabilità del finanziatore che concede credito senza osservare il disposto della norma suddetta. Dopo aver ascritto alla responsabilità "da contatto sociale" la condotta del prestatore che concede credito in maniera poco accorta (non senza precisare che in ultima istanza la concessione disinvolta di credito avrà riflessi sulle condizioni contrattuali), l'indagine viene condotta da un differente punto di osservazione, che tiene conto della dimensione concorsuale dell'indebitamento del consumatore; tale prospettiva è suggerita dalla nuova disciplina sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento introdotta dal d.l. n. 179/2012 (convertito nella legge n. 221/2012), che ha modificato la legge n. 3/2012. Il comportamento del finanziatore viene messo in relazione alla condotta tenuta dal consumatore al momento dell'assunzione del debito, analizzando altresì le conseguenze che la condotta del finanziatore può avere nei confronti dei terzi creditori del consumatore.
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Francesca, Serravalle. "Augmented reality in retail : an analysis of this immersive technology through consumers’ and retailers’ perception." Thesis, Lyon, 2020. http://www.theses.fr/2020LYSE3048.

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Abstract:
Avec l'avènement de l'internet et du processus de digitalisation, le monde du commerce de détail a connu de nombreux changements. En fait, ce processus a incité tous les secteurs à intégrer la technologie dans leurs processus de vente. Dans le commerce de détail en particulier, ce processus a permis aux mondes physique et digital de commencer à se rencontrer. Dans ce scénario, on est passé de la vente multicanale, comprise comme un ensemble d'activités où les biens sont vendus par différents canaux (en ligne et hors ligne), à une omnicanale, où les deux canaux (en ligne et hors ligne) sont intégrés au cours du processus de vente. De cette manière, les barrières géographiques et physiques existantes ont été supprimées, laissant la place à une expérience complète pour le consommateur. Dans ce scénario se situe le travail de cette thèse de doctorat, qui découle de l'intérêt d'étudier la perception des consommateurs et des distributeurs dans l'utilisation des technologies immersives, avec un accent particulier sur ce qui est prédit par les rapports comme la technologie immersive la plus utilisée dans les cinq prochaines années : la réalité augmentée.A travers trois études exploratoires (deux études qualitatives -un côté des consommateurs et l’autre côté des détaillants- et la dernière quantitative), le présent travail de thèse vise à étendre les connaissances sur le comportement des consommateurs et des distributeurs inhérents à cette technologie. Au chapitre 2, la perception qu'ont les consommateurs de la réalité augmentée pendant les phases d'un processus d'achat est analysée au moyen de 20 entretiens semi-structurés, qui décrivent les principaux avantages et inconvénients perçus. Le chapitre 3 analyse le côté des distributeurs à travers 4 études de cas, dans le but d'étudier leur perception de la préparation à l'adoption de cette technologie immersive. Enfin, le chapitre 5 vise à mesurer la relation entre l'implication d'un produit et son comportement de consommation, médiatisé par l'immersion dans l'expérience d'achat en réalité augmentée de 254 consommateurs italiens.Les résultats mettent en évidence le rôle de la technologie immersive lorsqu'elle est associée à une implication émotionnelle avec un produit, sans laquelle elle reste un simple instrument hédonique. En fait, d'une part, les consommateurs perçoivent la technologie comme un outil supplémentaire et autonome, si elle n'est pas combinée avec des produits particuliers qui les intéressent. D'autre part, les distributeurs sont conscients des principaux avantages apportés par l'introduction de nouvelles technologies, mais sont réticents à les inclure. Cela est principalement dû à deux facteurs : la petite et moyenne taille des entreprises en Italie et une faible propension à éviter le risque et l'incertitude donnés par toutes les innovations non testées par leur secteur. Les implications de la relation entre l'implication du produit et les intentions comportementales médiatisées par l'expérience immersive avec la réalité augmentée décrite dans le modèle développé dans cette thèse de doctorat ouvrent de nouveaux horizons managériaux pour toutes les entreprises qui sont conscientes des avantages de ces technologies et souhaitent les mettre en œuvre pour améliorer leurs performances
With the advent of the internet and the digitisation process, the retail world has undergone numerous changes. As a matter of fact, this process has prompted all sectors to integrate technology into their sales processes. Particularly in retail, this process has meant that the physical and digital worlds have begun to find a meeting point. In this scenario there has been a shift from multi-channel, understood as a set of activities where goods are sold through different channels (online and offline), to a omnichannel retailing, where the two channels (online and offline) are integrated during the sales process. In this way, existing geographical and physical barriers are removed, leaving room for an all-round experience for the consumer. In this scenario is placed the work of this doctoral thesis, which stems from the interest of investigating the perception of consumers and sellers in the use of immersive technologies, with a particular focus on what is predicted by the reports as the most used immersive technology in the next five years: augmented reality.Through three exploratory studies (two qualitative studies on the consumer and retailer side and the last quantitative one), the present work aims to extend knowledge on the consumers’ and retailers’ perception on this technology. In chapter 2 consumers’ perception on augmented reality during the phases of a purchasing process is analysed through 20 semi-structured interviews, outlining the main perceived benefits and disadvantages. Chapter 3 analyses retailers’ side through 4 case studies, with the aim of studying their perception and readiness to adopt this immersive technology. Finally, chapter 5 aims to measure the relationship between the involvement of a product and its consumption behaviour, mediated through the immersion in the augmented reality shopping experience by 254 Italian consumers.Results highlight the role of immersive technology when combined with emotional product involvement, without which it remains a mere hedonic instrument. In fact, on the one hand consumers perceive technology as an additional, stand-alone tool, if not combined with specific products of their interest. On the other, retailers are aware of the main benefits brought by the introduction of a new technology, but they are reluctant to adopt it into their business. This is mainly due to two factors: the small and medium size of companies in Italy and a high uncertainty avoidance given by all the innovations not tested by their sector. The relationship between product involvement and behavioural intentions mediated by the immersive experience with augmented reality described in the model of this PhD thesis opens new managerial horizons for all those companies, which are aware of the benefits of these technologies and that would like to improve their performance using immersive tools
Con l’avvento di internet e il processo di digitalizzazione, il mondo della vendita al dettaglio ha subito numerosi cambiamenti. Infatti, questo processo ha spinto tutti i settori a integrare la tecnologia nei propri processi di vendita. In particolar modo, nella vendita al dettaglio questo processo ha fatto sì che il mondo fisico e quello digitale iniziassero a trovare un punto di incontro. In questo scenario sì è assistito infatti al passaggio dalla vendita multicanale, intesa come un insieme di attività dove le merci vengono vendute attraverso diversi canali (online e offline), ad una vendita omnicanale, dove i due canali (online e offline) sono integrati durante il processo di vendita. In questo modo, le barriere geografiche e fisiche esistenti vengono eliminate, lasciando spazio ad un’esperienza a tutto tondo per il consumatore. In questo scenario si colloca il lavoro di questa tesi di dottorato, che nasce dall’interesse di investigare la percezione dei consumatori e dei venditori nell’utilizzo delle tecnologie immersive, con un particolare focus a quella che viene predetta dai report come la tecnologia immersiva più utilizzata nei prossimi cinque anni: la realtà aumentata.Attraverso tre studi esplorativi (due qualitativi lato consumer e retailer e l’ultimo quantitativo), il presente lavoro ha l’obiettivo di estendere la conoscenza sul comportamento dei consumatori e dei venditori inerente a questa tecnologia. Nel capitolo 2 viene infatti analizzata attraverso 20 interviste semi-strutturate la percezione che hanno i consumatori della realtà aumentata durante le fasi di un processo di acquisto, delineando i principali benefici e svantaggi percepiti. Il capitolo 3 analizza il lato dei venditori attraverso 4 casi studio, con l’obiettivo di studiare la loro percezione di preparazione a adottare questa tecnologia immersiva. Infine, il capitolo 5 si pone l’obiettivo di misurare la relazione esistente tra il coinvolgimento di un prodotto e il relativo comportamento di consumo, mediato attraverso l’immersione nell’esperienza di acquisto con realtà aumentata da parte di 254 consumatori italiani.I risultati mettono in evidenza il ruolo della tecnologia immersiva se affiancata da un coinvolgimento emotivo ad un prodotto, senza il quale resta un mero strumento edonico. Infatti, da un lato i consumatori percepiscono la tecnologia come uno strumento aggiuntivo, stand alone, se non abbinato a particolari prodotti di loro interesse. Dall’altro i venditori conoscono i principali benefici apportati dall’introduzione delle nuove tecnologie, ma sono poco propensi ad inserirle. Questo è dovuto principalmente da due fattori: le piccole e medie dimensioni delle imprese in Italia e da una bassa propensione ad evitare il rischio e l’incertezza dato da tutte le innovazioni non testate dal loro settore. Le implicazioni della relazione tra coinvolgimento del prodotto e intenzioni di comportamento mediate dall’esperienza immersiva con realtà aumentata descritte nel modello sviluppato nella presente tesi di dottorato apre nuovi orizzonti manageriali per tutte quelle imprese che consce dei benefici di queste tecnologie, desiderano implementare per migliorare le loro performance
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ROSSETTI, FRANCESCA. "La propensione all'acquisto dei prodotti "Made in Italy": analisi del comportamento dei consumatori tra qualità percepita e disponibilità a pagare. Un'investigazione empirica." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/948305.

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Il presente contributo ha l’obiettivo di analizzare l’atteggiamento del consumatore nei confronti dei prodotti “Made in Italy”, in particolare allo scopo di individuarne gli attributi associati e i sistemi valoriali che possono influenzare l’acquisto. Le domande di ricerca sono essenzialmente le seguenti: 1) Esiste una riconoscibilità del “Made in Italy” in termini di caratterizzazione qualitativa dei prodotti? Se si, 2) Esiste una disponibilità pagare, in termini quantitativi, un “premium price” per tali prodotti? Si offre una disamina attraverso due metodologie. Da un punto di vista teorico, viene presentata la principale letteratura sul tema cercando di individuare i filoni scientifici di riferimento come il Country of Origin, il Country Image e la Brand Image, che si inseriscono in un contesto più ampio riguardante la Willingness to Pay. Dal punto di vista empirico, si è investigato, mediante l’uso di un questionario, sull’esistenza e sulla tipologia di una relazione tra la percezione della qualità la disponibilità a pagare un prodotto “Made in Italy”. Presentando gli esiti della ricerca condotta, i principali risultati mostrano che il “Made in Italy” è ben fissato come categoria concettuale nella mente dei consumatori. C’è un significativo “premium price” riconosciuto dagli stessi verso i prodotti “Made in Italy” per i settori analizzati (alimentare, abbigliamento e arredamento). Il “premium price” non è omogeneamente individuato per i vari settori merceologici analizzati, anche se per tutti i settori il valore comunemente riscontrato è relativo al 10%-30%.
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MENOZZI, Davide. "Comportamento del consumatore di carni bovine e strategie di valorizzazione di filiera: un’applicazione dell’Analisi Mezzi-Fini." Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11381/2362481.

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