Journal articles on the topic 'Competenze tecniche'

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Cioffi, Francesca, Marina Cerbo, Federico Spandonaro, Giorgio Casati, Giuseppe Quintavalle, Patrizia Magrini, Giorgio Giulio Santonocito, Salvatore Di Somma, and Katia Casinelli. "Strumenti di sviluppo e di misurazione delle competenze per l'innovazione clinica: il caso della telemedicina e il caso dell'eradicazione del virus HCV." MECOSAN, no. 118 (August 2021): 117–36. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118006.

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Abstract:
Si presenta la sperimentazione di strumenti di sviluppo e misurazione delle competenze per l'innovazione clinica in due casi studio riguardanti telemedicina ed eradicazione del HCV. 71 professionisti di 5 aziende sanitarie laziali sono stati arruolati in un percorso di coaching, individuale e di team, mirato a potenziare 5 capacity core per la competenza di service design: comunicazione, orientamento al risultato, intelligenza emotiva, gestione del conflitto, networking. Le 5 competenze core e l'utilizzo delle nuove tecniche sono stati misurati all'inizio e al termine del percorso (9 mesi), sul quale ha impattato l'emergenza Covid-19. Il 19,4% dei professionisti ha migliorato tutte le competenze e raggiunto la soglia di eccellenza, dimostrando l'efficacia del coaching individuale e di team, in forma oggettivamente misurabile.
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Cepollaro, Gianluca. "Ambiguitŕ, competenze e valutazione del personale." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 45 (October 2010): 15–26. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045003.

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Abstract:
L'articolo cerca di approfondire come la considerazione dell'ambiguitŕ propria in ogni processo valutativo puň aiutare a comprendere i limite dei metodi, degli strumenti e delle tecniche tradizionali. La valutazione del personale č innanzitutto un processo relazionale e contestuale prima di essere un sistema per misurare le performance rispetto alle attese a controllare il rapporto tra obiettivi e risultati. La cura della relazionalitŕ e l'adozione di un approccio evolutivo alle competenze puň aiutare nel mettere a punto un processo di valutativo capace di sviluppare spazi di riconoscimento e solidarietŕ tra individui e organizzazioni.
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Delalio, Alessia, Maria Pia Zito, and Marisa Pegoraro. "Eccellenza assistenziale e dialisi peritoneale." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (February 17, 2014): S71—S72. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.981.

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Abstract:
Parallelamente al diversificarsi delle strategie di dialisi peritoneale, un grosso impulso ha avuto la ricerca di competenze assistenziali specifiche. Una ricerca nazionale EDTNA/ERCA (2005) ha permesso di conoscere le diverse realtà organizzative e assistenziali orientate alla continuità delle cure, oggi presupposto indispensabile per la costruzione della rete tra ospedale e territorio. Educazione terapeutica e competenze tecniche educative specifiche per gli adulti hanno caratterizzato la formazione che EDTNA/ERCA ha proposto, non supportando la tesi della marginalità della metodica e delle competenze professionali che la sua pratica richiede. Proprio quest'ultimo aspetto può essere una delle criticità per il suo sviluppo.
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De Marchi, Valentina. "La domanda e l'offerta di competenze ambientali: l'esempio del Veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2011): 90–110. http://dx.doi.org/10.3280/es2011-002010.

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Abstract:
Se la realizzazione di sistemi di produzione e consumo che concilino aspetti economici ed ambientali č un obiettivo sempre piů importante per manager e politici a livello mondiale, si sa ancora poco delle competenze e conoscenze necessarie alle aziende per raggiungere questo obiettivo. Sulla base di interviste nel settore del legno-arredo in Veneto, questa analisi esplorativa identifica tre tipologie di competenze ambientali - tecniche, amministrative e strategiche - e tre modalitÀ attraverso le quali le aziende vi possono accedere - lo sviluppo interno delle competenze, l'interazione con soggetti esterni e l'assunzione di figure professionali specifiche. Inoltre, l'articolo propone un'analisi degli enti che offrono competenze ambientali in Veneto, incluse universitÀ, consulenti ed aziende di servizi, in base all'efficacia della loro offerta, cosě come percepita da manager ed esperti del settore. Infine, vengono discussi i risultati e suggerite indicazioni di policy per migliorare l'offerta di competenze ambientali.
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F.O. Arianna, Orsola. "Il formatore nella mediazione e conciliazione dei conflitti." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 157–71. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112010.

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Abstract:
Il mondo della mediazione e della conciliazione dei conflitti è vasto e la formazione deve adattarsi ed essere specifica in ogni ambito ma anche trasversale, essendo comuni le tecniche di gestione dei conflitti. Il formatore deve avere quindi conoscenze e competenze: nella formazione (al fine di impostare e condurre la lezione scegliendo i contenuti e le modalità di svolgimento più idonei ai discenti e al tipo di evento); nelle tecniche di gestione del conflitto e di interazione comunicativa; nella gestione delle emozioni; nella metodologia delle procedure facilitative ed aggiudicative di negoziazione e di mediazione; nella normativa e nella giurisprudenza Nazionali, Comunitarie e Internazionali; in tutte le materie oggetto della formazione specifica che dovrà garantire. Questo contributo vuole offrire una panoramica generale, anche se non del tutto esaustiva, della figura, del ruolo e della funzione del formatore nell'ambito della mediazione, della conciliazione e, più in generale, della gestione dei conflitti nei diversi ambiti.
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Ricciardi, B., A. Pontoriero, A. Ragusa, C. A. Riccardi, and A. Granata. "Il catetere venoso centrale nel paziente con scompenso cardiaco in emodialisi: una analisi retrospettiva." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 4 (January 26, 2018): 14–18. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1167.

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Abstract:
L'accesso vascolare per emodialisi nel paziente affetto da scompenso cardiaco è un tema clinico complesso, che necessita di competenze tecniche nefrologiche e cardiologiche per una sua piena comprensione. In tali pazienti infatti il confezionamento di un accesso vascolare nativo prossimale presenta una lunga serie di effetti sulla funzione cardiaca, potenzialmente in grado di peggiorare la performance e la prognosi del paziente. In tali pazienti è quindi possibile che il posizionamento di un catetere venoso centrale rappresenti una soluzione meno problematica. Questo articolo presenta una casistica monocentrica ed alcuni casi clinici esemplificativi, utili ad indagare tale peculiare condizione.
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Federspil, Giovanni, and Roberto Vettor. "Il progresso scientifico e la medicina interna." Medicina e Morale 46, no. 2 (April 30, 1997): 287–98. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.883.

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Abstract:
Parlare di progresso scientifico e medicina può sembrare, ozioso perché l’idea che il progresso scientifico sia stato la causa del miglioramento dell’assistenza medica è ormai così ampiamente diffusa e radicata che sembra non dar adito ad alcun dubbio. Gli autori ritengono, invece, utile evidenziare come i rapporti che sussistono tra progresso sciantifico da un lato e medicina interna dall’altro siano più complessi di quanto non possa apparire a prima vista. L’analisi di questo binomio, da una prospettiva storica, ha consentito all’autore di evidenziare che oggi l’internista non è più il medico che, come alla fine dell’Ottocento, ha le competenze più profonde; ma il medico che di fronte al profluvio di concetti, di teorie, di tecniche e di nuovi approcci di studio, che vengono proposti quotidianamente dal progresso scientifico, sa mantenere un atteggiamento mentale critico ed equilibrato. La funzione e l’importanza dell’internista non risiedono nel saper praticare questa o quella tecnica o nel conoscere a fondo la variante più recente di ogni teoria patogenetica concernente una certa malattia, ma consistono nel possedere, oltre ad una cultura sufficientemente ampia, una maggiore consapevolezza metodologica e un atteggiamento critico.
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Gualtieri, Elena, Roberta De Filippis, and Silvia Vayr. "I modelli teorici di matrice cognitivista nella consulenza tecnica in ambito civile nei casi di separazione divorzio: riflessioni ed esemplificazioni cliniche." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 50 (August 2022): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/qpc50-2022oa14084.

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Abstract:
L'articolo valuta il ruolo dell'esperto impegnato nelle consulenze tecniche, nell'ambito delle vicende separative. Vengono analizzati gli strumenti a supporto del lavoro clinico forense e i modelli tecnico-teorici dei terapeuti cognitivisti che lavorano in questo ambito. Le autrici propongono il tema della valutazione della genitorialità, con particolare attenzione alla teoria dell'attaccamento, al modello dinamico-maturativo e al primario interesse del minore. Seguendo il modello cognitivista evoluzionista e quello post-razionalista, viene poi sottolineato il ruolo della relazione e del processo conoscitivo narrativo. Vengono messe in luce altresì le principali criticità che lo psicologo forense può dover affrontare in un contesto denso di conflittualità, come quello delle separazioni. Vengono affrontati i temi centrali da esplorare in CTU e gli interventi che si possono attuare durante l'iter peritale, al fine di promuovere il riconoscimento e la condivisione della sofferenza, oltre che la cooperazione, ritenuti elementi centrali del buon esito della consulenza. Vengono affrontati due casi clinici-forensi, rileggendoli alla luce dei modelli proposti. Le autrici auspicano inoltre che i professionisti in ambito forense acquisiscano competenze e riflessività sulle ricadute del proprio agire professionale, sufficienti a perseguire lo scopo, ovvero il benessere del minore e della famiglia.
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Piccolo, Marina, and Sarah Miragoli. "Il gioco traumatico nella Play Therapy." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (September 2012): 87–106. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-002005.

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Abstract:
Nella valutazione e nell'intervento clinico con i bambini, emerge la necessitŕ di utilizzare delle tecniche alternative alla verbalizzazione, a causa delle scarse competenze comunicative. L'evidenza clinica e di ricerca mostra che il gioco puň fornire un contesto appropriato e protetto, che aiuti il bambino ad esprimere le proprie emozioni e sentimenti, anche in situazioni post-traumatiche. Il gioco, attraverso l'uso di materiale simbolico, permette di ottenere la distanza necessaria dall'impatto del trauma e di esprimere pensieri e sentimenti. Il presente articolo, in base a quanto riportato dalla letteratura specialistica, descrive le caratteristiche specifiche della Play Therapy, focalizzando l'attenzione sul gioco in situazioni traumatiche. La ricerca, infatti, mostra l'efficacia della Play Therapy con bambini che mostrano diversi tipi di difficoltŕ sociali, emotive, di apprendimento, includendo anche i bambini con problematiche correlate ad esperienze traumatiche, come maltrattamento fisico e abuso sessuale.
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Carlomagno, Nadia. "Le potenzialità didattiche delle arti sceniche." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 346–59. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9941.

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Abstract:
La diffusione delle arti sceniche presuppone modalità e linguaggi propri dei suoi testi, delle sue tecniche e delle sue pratiche, apparentemente impermeabili ad una investigazione esclusivamente logico-formale, laddove gli elementi della rappresentazione teatrale costituiscono un'esperienza non lineare che si incarna in un complesso oggetto di studi sull'azione e sulla relazione, le cui analogie si riverberano in altre attività umane, compresa l'attività didattica. Le caratteristiche di questo lavoro si indirizzano ad uno specifico spazio della ricerca educativa, in una relazione ricorsiva che ha avvicinato e allontanato da molto tempo le arti e la scienza. La relazione tra teatro e didattica è rintracciabile nel valore assunto dall'esperire, ovvero nei fattori emergenti all'interno della dimensione autobiografica del docente e del discente, come avviene per l'attore e lo spettatore, aprendo l'opportunità di riconsiderare il significato di formazione delle competenze didattiche in un quadro divergente, capace di alimentarsi della ricerca e dell'arte scenica, di sistematizzare questi due ambiti dell'azione umana in una forma aperta e permeabile a culture potenzialmente complementari.
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Silvestri, Angelo, Antonino Aprea, Luciana Bianchera, Leonardo Montecchi, Giorgio Cavicchioli, and Stefano Mennella. "Gli operatori della gruppalità al tempo delle grandi migrazioni: prime riflessioni epistemologiche sulla formazione." GRUPPI, no. 2 (October 2021): 42–53. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12580.

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Abstract:
In questo scritto dialogano alcuni esperti di formazione con matrici culturali e impostazioni teoriche e tecniche diverse. Il loro obiettivo è aprire un dibattito su che tipo di competenze dovrebbero avere gli operatori della salute mentale che si occupano di migranti e migrazione. Le attuali grandi trasformazioni sociali stanno determinando dei cambiamenti nella pratica clinica, nell'organizzazione dei servizi di cura e sulle opportunità di lavoro: tutto ciò comporta un inevitabile ripensamento della formazione. Tutti sono d'accordo nel riconoscere il dispositivo gruppale come una delle principali risorse per far fronte a queste difficoltà. L'accoglienza dei migranti porta a importanti vissuti di smarrimento verso il nuovo e incertezza verso i propri paradigmi culturali. È fondamentale imparare nozioni di antropologia ed etnopsicologia per poter ascoltare l'altro e capire i suoi reali bisogni all'interno della sua personale e specifica cornice culturale e di senso, fatta di registri simbolici peculiari.
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Albanese, Martina. "La sfida neuro-docimologica: criticità e strumenti po." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 33–46. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12431.

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Abstract:
La Docimologia ha affrontato diverse sfide che hanno comportato rivoluzioni e riassestamenti. Dopo aver brevemente tratteggiato il percorso compiuto dalla scienza della valutazione dei processi di apprendimento/insegnamento verso quella che viene definita valutazione formativa, si focalizzano alcuni aspetti critici posti in essere dalla ricerca neuro-educativa e che si pongono, dunque, come nuove sfide per la Docimologia: (1) le distorsioni valutative generate dalla diffusione dei neuro-miti; (2) la pericolosità dei bias inconsci dell'insegnante che agiscono sui processi di valutazione. Laddove questi processi vengono resi consapevoli è possibile volgersi ad un'idea valutativa improntata all'equità e all'ideale pedagogico della democrazia e della valorizzazione autentica del singolo. Ciò è reso possibile soprattutto grazie all'ausilio di strumenti, tecniche o metodi in grado di orientare l'azione docimologica degli educatori. Per tal motivo ne vengono analizzati alcuni come l'osservazione sistematica, la riflessione parlata, la rubrica di valutazione delle competenze, i compiti di realtà.
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Paradiso, Michele, José Fernando Muñoz Robledo, Bianca Galmarini, and Valentina D’Ippolito. "LA GUADUA E L’INFORMALE. LA CONOSCENZA STRUTTURALE E LA QUALIFICAZIONE DEI MATERIALI NATURALI NEL BARRIO DE INVASIÓN NUEVA ESPERANZA, KM41, MANIZALES, COLOMBIA." Revista M 15 (August 16, 2019): 48–69. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2178.

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Abstract:
Nueva Esperanza è un insediamento di tipo informale situato nella regione andina colombiana, nel Dipartimento di Caldas, a cavallo del Río Cauca e sulla via che collega Manizales a Medellín. Come occupazione autogestita con ambizione di legalizzazione, è un modello non estraneo alla gestione colombiana, la cui emergenza abitativa è il risultato dell’instabilità politica e della lunga condizione di guerriglia, concentrata soprattutto in scenario rurale. Il lavoro che presentiamo investiga le forme dell’abitare sviluppatesi in questa comunità, alla luce delle differenti origini sociali e geografiche, formazione e competenze dei residenti. L’oggetto della ricerca è lo studio delle modalità di autocostruzione delle abitazioni in materiali locali (guadua angustifolia) e dell’efficacia delle soluzioni tecniche e costruttive adottate in tale contesto. Conseguente ai risultati dell’attività di rilievo e restituzione dei manufatti architettonici è l’individuazione di tre casi studio rappresentativi per diversi livelli di qualità d’esecuzione, qualità di conservazione, complessità della composizione. Si intravede, allora, un progetto ex novo che assolverà alla duplice intenzione di realizzare un luogo di socializzazione (ad oggi assente) e di sperimentare un cantiere autogestito a scopo didattico, per la valorizzazione del materiale e della tecnologia opportuna al fine di una ricostruzione consapevole delle abitazioni.
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Andreetta, Sara, and Andrea Marini. "Narrative assessment in patients with communicative disorders." Travaux neuchâtelois de linguistique, no. 60 (January 1, 2014): 69–84. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2014.3033.

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Abstract:
Di recente numerosi studi hanno dimostrato che i tradizionali test per la valutazione dei disturbi linguistici in pazienti con afasia non sono completamente sufficienti a determinarne le reali competenze comunicative e linguistiche. Di conseguenza, tanto nella ricerca quanto nella pratica clinica si stanno affermando nuovi approcci per valutare queste abilità. Tra questi, l'analisi del loro eloquio spontaneo riveste un'importanza cruciale per il suo alto valore ecologico e la possibilità di esaminare contemporaneamente aspetti strutturali e funzionali del linguaggio. Il presente articolo descrive nel dettaglio una delle tecniche di analisi dell'eloquio narrativo che negli ultimi anni si sta affermando sia nella ricerca che nella pratica clinica. Si tratta di una metodologia per la Valutazione Multilivello dell'Eloquio Narrativo prodotto da pazienti con disturbi del linguaggio (cfr. Marini e coll., 2011). Questa metodologia si basa sull'analisi dei livelli di produttività linguistica, di elaborazione lessicale e grammaticale, di organizzazione narrativa e dei livelli di informatività raggiunti dal paziente. Questa metodologia è stata applicata con successo a numerosi tipi di disturbi, tanto in età adulta (ad es. afasie fluenti e non fluenti, traumi cranici, schizofrenia, demenza di Alzheimer) quanto in età evolutiva (ad es. Disturbi Specifici del Linguaggio, Sindromi di Down e di Williams, Disturbi dello Spettro Autistico).
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Russo, Gaspare Elios, Tania Gnerre Musto, Massimo Testorio, Anna Rita D’Angelo, Silvia Lai, Barbara Borzacca, Augusto Morgia, et al. "Il consenso informato in aferesi: il punto di vista del nefrologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 30, 2013): S61—S64. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1094.

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Abstract:
L'aferesi ha conosciuto nel tempo, per evoluzione dei materiali d'uso, diversificazione delle tecniche e possibilità di impiego clinico, un progresso tale da rappresentare un presidio terapeutico complesso che richiede specifiche conoscenze e competenze. In Europa, questa attività clinica è stata gestita in maniera poco attenta, tanto che, a oggi, non si riconoscono specifici ambiti di impiego né settori di utenza. Per tale motivo, nel 1993, si è costituito, in seno alla Società Italiana di Nefrologia, il Grappo di Studio dell'aferesi terapeutica. Infatti, in assenza di una specifica o univoca indicazione terapeutica, si rende necessario l'approccio multidisciplinare, che dovrà approdare alla redazione di Linee Guida condivise e a idonei marker di appropriatezza e di efficacia della terapia. Il consenso informato, espressione della volontà del cittadino malato che autorizza il medico a compiere uno specifico trattamento medico-chirurgico, acquisisce un ruolo fondamentale anche nell'ambito dell'aferesi terapeutica. Il medico non ha il “diritto di curare”, ma solo la “potestà” e la “facoltà” di curare su richiesta del paziente, al di fuori dei casi di emergenza. Pertanto, il consenso non è solamente un obbligo deontologico-contrattuale ma l'atto che legittima il trattamento per ogni singolo paziente. Quindi, suggeriamo un percorso standard per l'acquisizione del consenso nell'ambito dell'aferesi.
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Ricchiardi, Paola, Emanuela M. Torre, Lara Colombo, Marilena Dellavalle, Chiara Ghislieri, and Paola Torrioni. "Educatori, assistenti sociali, psicologi e insegnanti: uno strumento per l'autovalutazione delle rappresentazioni professionali degli studenti." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 49–64. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11510.

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Abstract:
Le professioni in ambito socio-psico-educativo presentano in Italia percorsi di studio distinti, in ragione della necessità di formare professionisti con un profilo di competenze differenziato. Tuttavia le professioni definite "di cura", educative o "del sociale", vengono spesso considerate simili dagli studentiche si stanno orientando verso le stesse, in virtù di un presunto denominatore comune, connesso soprattutto al valore professionale trasversale dell'essere di aiuto agli altri e ai destinatari delle "azioni educative o di cura" (es. bambini, soggetti fragili). Non è infrequente riscontrare misconcezioni erappresentazioni errate non solo in fase di orientamento, ma anche negli studenti che sono già arrivati oltre la metà del proprio percorso di studi, con il rischio di generare abbandono, transizione tra più corsi o insoddisfazione professionale a medio e lungo termine. Risulta dunque importante accompagnare in maniera adeguata gli studenti a scegliere l'ambito professionale più rispondente alle proprie propensioni e attitudini, attraverso l'impiego di specifici strumenti di autovalutazione. A tal fine è stata predisposta una scala di autovalutazione per le professioni socio-psico-pedagogiche. Lo strumento è stato somministrato agli studenti del secondo/terzo anno dei percorsi di studio implicati (Scienze dell'educazione, Scienze e tecniche psicologiche, Servizio sociale e Scienze della formazione primaria), per individuare le misconcezioni che permangono più frequentemente, sulla base delle quali sono stati costruiti percorsi orientativi per le secondarie.
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Di Pietro, M. L., A. Mancini, and A. G. Spagnolo. "La consulenza etica nella sterilità di coppia." Medicina e Morale 51, no. 6 (December 31, 2002): 1019–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.678.

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Abstract:
La consulenza alla coppia sterile non consiste solo negli aspetti tecnici di una diagnosi clinica, ma nell’attenzione alle persone nella loro totalità e relazionalità, in particolare alla loro richiesta di aiuto nel fronteggiare la sofferenza generata sia dal desiderio di un figlio, sia dagli insuccessi e delusioni che frequentemente costellano fino a quel momento la ricerca di una soluzione. Gli Autori, analizzando la letteratura scientifica in merito, rilevano una pressoché esclusiva attenzione all’aspetto psicologico della coppia, per lo più considerato separatamente dalla consulenza per la sterilità. Gli Autori si soffermano sulla consulenza alla coppia sterile nella prospettiva legislativa italiana sulla “procreazione medicalmente assistita”: la proposta di legge in questione si sofferma sull’efficacia e sulle modalità di esecuzione delle tecniche, sulla loro abortività, sui rischi per la donna e per l’embrione, ma pure sulle ricadute etiche e sui costi. La considerazione degli aspetti etici, seppur poco presente in letteratura, non può essere trascurata, essendo in queste procedure implicate la concezione di persona e di famiglia e le finalità riconosciute alla medicina. Non è un fatto eticamente neutro, né per la coppia né per il consulente, le cui convinzioni etiche in questa sede si fronteggiano. Accanto a tali considerazione gli Autori presentano la personale esperienza maturata presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del S. Cuore, tra il gennaio 2000 e il giugno 2002, su 25 coppie di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Dallo studio emerge la delusione della coppia per un comportamento poco umano dei medici precedentemente consultati e la carenza dell’informazione sulle procedure. Il counselling condotto ha previsto una fase di racconto dal quale è emerso, tra l’altro, un’incompletezza nelle indagini mediche eseguite e una scarsa o erronea informazione da parte dello specialista sugli interventi post-diagnostici e una fase di dialogo tra il consulente eticista e la coppia. Gli Autori concludono che la risoluzione/gestione del desiderio di paternità e maternità della coppia non può prescindere, a motivo della sua complessità e peculiarità, dall’integrazione interdisciplinare di diverse e indispensabili competenze: quella del ginecologo, dell’andrologo, dell’esperto in biologia della riproduzione, dello psicologo e del bioeticista.
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Iannotta, Iolanda Sara, and Roberta Scarano. "Digital transition: promotion and development of transferable skills within the company." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 151–60. http://dx.doi.org/10.36253/form-13636.

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Abstract:
The advent of Industry 4.0 and the difficulties emerged in the pandemic and post-pandemic period have introduced important changes, raising many reflections on the skills needed to address the new social, economic, and professional challenges. This contribution is part of the epistemological and methodological framework of a larger project dealing with in-company training. Today it is necessary to invest, more and more resolutely, in the training of human capital to life skills, adopting strategies consistent with the availability of companies and business objectives. Technical-specific skills are no longer sufficient to guarantee the worker’s permanence and well-being in the labour market. We will look at digital competence as one of the essential skills for active citizenship and digital transition. Transizione digitale: promozione e sviluppo delle skill trasferibili in ambito aziendale. L’avvento di Industria 4.0 e le difficoltà emerse nel periodo pandemico e post-pandemico, hanno introdotto importanti cambiamenti, sollevando numerose riflessioni relative alle competenze necessarie per affrontare le nuove sfide sociali, economiche e lavorative. Il presente contributo si colloca nel quadro epistemologico e metodologico di un progetto più ampio che si occupa di formazione in azienda. Ad oggi è necessario investire, sempre più e con maggiore risolutezza, nella formazione del capitale umano alle life skill, adottando strategie coerenti con la disponibilità delle aziende e con gli obiettivi di business. Le competenze tecnico-specifiche non sono più sufficienti, infatti, a garantire la permanenza e il benessere del lavoratore nel mercato del lavoro. In particolare, ci occuperemo di competenza digitale, fra le competenze essenziali per la cittadinanza attiva e la transizione digitale.
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Muller, Fernanda Suely, Antonia Dayane Figueiredo Rodrigues, and Rhayssa De Sousa Costa. "Curso Italiano dall’inizio: relato de experiência em ensino de língua italiana e a formação docente." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 16. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70753.

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Abstract:
RESUMO: A disciplina de estágio de regência faz parte da formação docente em cursos de licenciatura e sua relevância é pautada pelo desenvolvimento e aplicação de técnicas didáticas adquiridas ao longo de todo o período de graduação. Este trabalho visa, então, evidenciar a experiência obtida por meio do minicurso Italiano dall’inizio, ministrado no período de 23 de junho a 28 de julho de 2021. No minicurso privilegiamos a abordagem comunicativa para o desenvolvimento do material didático e aulas, prezando pela interação necessária para o ensino de língua estrangeira e pela utilização de recursos, atividades on-line e materiais multissemióticos que pudessem enriquecer a experiência educacional na modalidade à distância. Em nossa exposição, sublinharemos a importância de experiências didáticas práticas para a formação em licenciatura, visto que a preparação de aula, material didático e o aperfeiçoamento das relações interpessoais com os alunos constituem-se como elementos imprescindíveis para o aprimoramento de todas as habilidades necessárias aos futuros professores.Palavras-chave: Estágio. Ensino de italiano LE. Formação docente. Relato de experiência. ABSTRACT: Il tirocinio è una tappa fondamentale della formazione degli insegnanti dei corsi di Laurea e la sua rilevanza si basa sullo sviluppo e l'applicazione delle tecniche di insegnamento imparate lungo tutto il loro percorso di studi universitari. Questo lavoro si propone, quindi, di mettere in luce l'esperienza maturata attraverso il minicorso Italiano dall'inizio, svolto dal 23 giugno al 28 luglio 2021, con un carico di lavoro di 30 ore. In questo corso di breve durata noi abbiamo prediletto l'approccio comunicativo nelle lezioni, mirando l'interazione necessaria per l'insegnamento di una lingua straniera e l’uso di risorse, attività in rete e materiali multi modali che potessero arricchire l'esperienza dell’insegnamento/apprendimento nella didattica a distanza. Nella nostra presentazione, sottolineeremo quindi l'importanza delle esperienze pratiche di insegnamento per la formazione universitaria, poiché la preparazione delle lezioni, i materiali didattici e lo sviluppo dei rapporti interpersonali con gli studenti costituiscono elementi essenziali per il miglioramento di tutte le competenze e abilità necessarie ai futuri docenti.Parole-chiave: Tirocinio. Didattica dell’italiano LS. Formazione Docente. Racconto esperienza docente. ABSTRACT: The internship discipline is part of teaching practicum in undergraduate courses and its relevance is based on the development and application of teaching techniques acquired throughout the entire undergraduate period. This work aims, then, to highlight the experience obtained through the minicourse Italiano dall'inizio, given from June 23rd to July 28th, 2021. In the minicourse we privilege the communicative approach for the development of teaching material and classes, valuing the interaction necessary for foreign language teaching and the use of resources, on-line activities and multisemiotic materials that could enrich the educational experience in the distance modality. In our presentation, we will emphasize the importance of practical teaching experiences for undergraduate training, since the preparation of classes, teaching materials and the improvement of interpersonal relationships with students that are essential elements for the improvement of all the skills necessary for future teachers.Keywords: Internship. Teaching Italian Language LF. Teacher practicum. Experience report.
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Zanon, Vittorio. "Ubuntu, io sono perché noi siamo. Empowerment di gruppo per giovani nigeriane vittime di tratta." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002008.

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Abstract:
Dal 2016 in Veneto ed in particolare a Verona si è registrato un enorme aumento di nigeria-ne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Come servizio sociale del Comune di Verona, all'interno delle azioni del Progetto NAVe Network Antitratta per il Veneto è emersa l'esigenza di essere più efficaci negli interventi dei vari attori coinvolti nel progetto di aiuto alle ragazze per molte difficoltà nella creazione di relazioni interpersonali di fiducia, con conseguenti esiti fallimentari dei percorsi di assistenza, dovuti sia a limiti dei dispositivi di intervento sia alle sempre più complesse problematiche rilevate (scarsa motivazione, com-portamenti adolescenziali, esiti da traumi, aborti, atti autolesivi, tentati suicidi, ricoveri ospe-dalieri, allontanamenti, comportamenti a rischio e devianti, uso inconsapevole dei social net-work, ecc.). C'era l'esigenza di mettersi in discussione e modificare approcci e modalità di intervento, al fine di essere più efficaci nei percorsi di inclusione individuali, cambiare pro-spettiva e rimettere al centro le vere protagoniste dei percorsi di inclusione. Si è quindi scelto di fare un lavoro di gruppo tra minorenni e neomaggiorenni in carico al servizio sociale. Puntando su accettazione incondizionata e autodeterminazione delle perso-ne, si è avviato un percorso di empowerment di gruppo per accompagnare le giovani nige-riane vittime di tratta seguite in un percorso pedagogico antioppressivo di liberazione. Le attività sono condotte e facilitate da tre assistenti sociali, una mediatrice linguistico cultu-rale nigeriana e da una ragazza nigeriana con funzione di peer educator. Da settembre 2018 si sono organizzati incontri di 4-5 ore ogni sei settimane. Come scelta di conduzione delle attività si è scelto di non dare eccessiva strutturazione agli incontri e di utilizzare delle tecniche di animazione per facilitare un clima informale che age-volasse le relazioni e la libera espressione. L'obiettivo principale non è quello di trasmettere contenuti, ma di stimolare un processo di maturazione e consapevolezza del sé. Il messaggio esplicitato da subito era molto chiaro: «come sistema pubblico di assistenza siamo molto in difficoltà: abbiamo bisogno che siate voi stesse a farci capire come aiutarvi meglio». Le ra-gazze hanno così compreso il ruolo di partecipazione attiva richiesto; contemporaneamente la sfida per il servizio sociale ed i sistemi di accoglienza è stata quella di mettersi maggior-mente in gioco, per ridare fiducia alle ragazze e riconoscere loro competenze e capacità nell'autodeterminarsi. Da loro è inizialmente emersa una propensione a concentrarsi su temi legati al presente ed al futuro (la vita in comunità, la stabilizzazione nel territorio italiano, il lavoro, ecc.) ed una tendenza ad evitare tematiche più dolorose (il passato, il viaggio e l'esperienza di tratta, il rapporto con la Nigeria, ma anche in qualche modo il riconoscimento/consapevolezza di uno status di vittima che necessita di protezione). Si sono coinvolti negli incontri vari soggetti esterni soggetti della rete dei servizi, anche di tipo istituzionali (Questura, servizi specialistici sociosanitari, ecc.), affrontando alcune tematiche scelte dalle ragazze (le regole delle comunità, i documenti, la salute, le emozioni, le relazioni interpersonali, ecc.). Dopo un anno e mezzo, si individuano alcuni iniziali indicatori di esito: continuità della pre-senza e partecipazione attiva agli incontri, clima del gruppo, interazioni tra le ragazze all'interno e fuori dal gruppo, creazione di vicinanza e fiducia verso le istituzioni, tenuta dei percorsi di inclusione, maggiore attenzione, consapevolezza e disponibilità a mettersi mag-giormente in gioco, oltre ad un allargamento e coinvolgimento attivo da parte di servizi so-ciosanitari pubblici.
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Baldassarre, Michele, and Anna Lucia Averna. "Wiki e Matematica: costruzione di competenze." Interaction Design and Architecture(s), no. 7_8 (September 20, 2009): 37–41. http://dx.doi.org/10.55612/s-5002-007_8-006.

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Abstract:
L’organizzazione di un wiki web a scuola può fornire l’opportunità per un miglioramento delle competenze disciplinari. In questa esperienza la metodologia del learning by doing trova una piena applicazione e diventa spunto di riflessione sui problemi che si incontrano nell’istruire all’uso delle nuove tecnologie e sulla necessità di educare ai corretti comportamenti all’interno dei social network. All’osservazione dello sviluppo dell’attività si affiancano l’analisi delle implicazioni sulle competenze in campo matematico, nonché l’esame delle difficoltà incontrate a livello tecnico e comportamentale.
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Fracchia, Fabrizio. "La disciplina italiana e le tecniche di decisione nella gestione dell'ambiente." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 2 (May 2009): 127–47. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-002009.

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Abstract:
- The article deals with the main patterns established by the Italian legal system with respect to the decisions regarding environmental issues. After outlining the most important theories related to the problem of the juridical definition of the environment, as well as the constitutional context, which assigns the environmental protection to the competence of the State, the analysis singles out five different models. The first one is the result of the application of the environmental principles established by the European sources and enforced by the Italian Law; in this regard, in particular, the precautionary principle interferes with the usual way through which the Public Entities take their final decisions. The second pattern embodies the idea according to which the environment is a prominent value, capable of prevailing over other values and interests. The third one, starting from the same assertion (the environmental interest must "win"), adds that it must only be assessed by technical bodies with a specific competence. The fourth model is based upon the premise that the environmental proceedings cannot be simplified, so that some legal tools such as "conferenza di servizi", silence and so on, cannot be applied in this field. The last pattern considers the possibility for Bodies different from the State (such as the Regions) to regulate the environmental issues, thus introducing stricter levels of protection of the environment. The article underlines that the size of this competence strictly depends on the notion of "protection of the environment" that is used (in any case, the Constitutional Court, since the fundamental decision n. 407 of 26th July 2002, considering the environment as a sort of transversal matter, has ruled that important room for regional legislative power does exist). Very often there is a sort of subsidiarity, since in the first place the technical bodies have the competence to take care of the environmental interest, while the bureaucracy or the politicians can intervene only afterwards and in case of inertia or conflict. The main thesis suggested by the article is that the most appropriate body entitled to take the final decision in the environmental field should be the political one. Emphasizing the principle of integration, the article assumes that the environment is an interest that must be taken into account by the decision makers, but adds that it must be balanced with other interests, in a perspective of relativism: it is a specific task of the political system to guarantee a final synthesis among different values. The article also underlines the relevance of the sustainable development principle, aimed at guaranteeing that the satisfaction of the current generation doesn't affect the quality of life and the chances of the future generations. The sustainable development is the true root of the whole environmental law buildings and basis of the other environmental principles, within the Italian context (Legislative Decree n. 152/2006). It seems to have left behind the limits, disciplinary also, of the environmental law, being now a general principle of the administrative activity tout court. It shows that the environmental decisions might usually affect the interests of the future generation, hence confirming that those choices must be made by the politicians, since they represent the whole community.Key words: Environment, decision patterns, sustainable development.JEL classifications: K32
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Palumbo, Mauro, and Sonia Startari. "La valutazione e la certificazione delle competenze nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) della Regione Liguria." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 109–25. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050007.

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Abstract:
Il contributo intende descrivere l'esperienza di un progetto pilota della Regione Liguria sulla "creditizzazione" e la valutazione delle competenze acquisite nei percorsi di Istruzione Formazione Tecnico Superiore (IFTS). Tale sperimentazione ha comportato una riflessione con diversi stakeholder del mondo della scuola, della formazione professionale e delle imprese, sul concetto di competenza e di credito formativo e, soprattutto, sul come connetterli in un processo di riconoscimento e valutazione. I contenuti e le metodologie sono stati sviluppati in modo partecipato e la stessa partecipazione ha comportato la messa in discussione del modo in cui fino a quel momento i vari soggetti avevano operato e dei diversi significati che attribuivano ai diversi concetti implicati. In una prospettiva sperimentale sono stati affrontati alcuni dei principali problemi relativi alla costruzione e alla messa in pratica di una metodologia di valutazione e riconoscimento delle competenze e dei crediti; in questo modo si č pervenuti a definizioni convergenti che hanno permesso di mettere a sistema un modello condiviso, frutto di un vero e proprio reframing dei processi attivati. Infatti, il lavoro comune finalizzato alla condivisione di modelli e metodologie ha prodotto un consenso sul piano operativo che ha generato anche un lessico e una sintassi comune e una rivisitazione delle concettualizzazioni implicite con cui gli operatori si erano fino a quel momento accostati a questi temi.
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Milici, Antonina. "L'uso di tecniche teatrali nell’insegnamento-apprendimento di una LS/L2." Cuadernos de Filología Italiana 26 (October 2, 2019): 57–73. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.62479.

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Abstract:
Oggi è oltremodo importante investigare sulle migliori strategie volte a facilitare l’acquisizione di competenza comunicativa in LS/L2, anche in considerazione delle più recenti politiche linguistiche europee. Il processo di insegnamento-apprendimento va ripensato in chiave sociolinguistica, pragmatica e interculturale. Come già acclarato dalla ricerca, la partecipazione emotiva dei discenti gioca un ruolo chiave per una maggiore efficacia negli esiti di apprendimento. Ciò è perfettamente in linea coi principi dell’approccio orientato all’azione che ritroviamo nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue e nel Companion Volume del 2018. Il presente contributo intende descrivere potenzialità e vantaggi delle tecniche teatrali impiegate in glottodidattica. Non sono moltissimi gli studi teorici in questo campo proprio perché esso si basa su esperienze pratiche che, oltre ad una buona padronanza in LS/L2, mirano ad ottenere risultati in ambito sociale, specialmente per gli stranieri, come la possibilità di un più rapido adattamento nel paese di accoglienza mantenendo il proprio bagaglio linguistico e culturale. La glottodidattica teatrale ha suscitato sempre maggior interesse perché rispondente in pieno alla promozione di un’educazione plurilinguistica e interculturale e della convivenza democratica.
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Lucenti, Enrico, Cristian Sorrentino, and Francesco Bez. "Management del paziente soccorso in ambiente impervio da parte dell’infermiere di emergenza territoriale: un case report." Rescue Press 01, no. 04 (December 4, 2021): 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2021.04.01.it.

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Abstract:
INTRODUZIONE La valutazione del paziente ed il relativo trattamento effettuato dal primo equipaggio sanitario giunto sul luogo dell’evento hanno un’importante impatto sull’evoluzione clinica e sull’outcome del paziente traumatizzato; è necessario infatti applicare un approccio sistematico a queste situazioni guidato da raccomandazioni chiare e semplici che vedono interagire il soccorso tecnico con il soccorso sanitario[1]. È ben noto che il soccorso tecnico è in capo al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco[2] e al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)[3]. È altrettanto evidente che in determinate condizioni cliniche del paziente, sebbene l’evento sia in un’ambiente impervio, il soccorso sanitario non può tardare il suo essenziale intervento[4] [5]. La durata e l’esposizione a fattori ambientali per il paziente stesso convalidano l’importanza delle figure sanitarie di emergenza territoriale anche nei luoghi impervi: il personale sanitario oltre ad avere le necessarie conoscenze per il supporto vitale dovrebbe avere competenze logistiche e sulle operazioni di soccorso[6] [7]. La “Golden Hour”, termine coniato nell’ormai lontano 1961, è un concetto ben noto ai soccorritori del setting pre-ospedaliero; successivamente si è vista la nascita del termine “Platinum Ten Minutes”[8]. In entrambi i casi accorciare il tempo che trascorre dall’evento traumatico alla cura definitiva è di fondamentale importanza per un migliore esito del paziente stesso[9] [10]. Esistono anche pareri contrastanti espressi in letteratura circa l’efficacia della stessa “Golden Hour”[11]; tuttavia se vengono presi in considerazioni quei pazienti traumatizzati con patologie evidentemente tempo dipendenti (es. shock emorragico)[12] [13] [14], l’importanza di un trattamento precoce torna ad essere di grande attualità[15] [16]. Questo case report descrive un soccorso in ambiente impervio dove l’infermiere di emergenza territoriale, quale primo MSA[17] (mezzo di soccorso avanzato) giunto sul posto e quindi prima figura sanitaria, ha raggiunto il paziente sul luogo dell’evento per poterlo valutare e trattare precocemente, in piena collaborazione con il personale del soccorso tecnico giunto sul posto. L’obiettivo è quindi quello di richiamare gli attori del sistema di emergenza territoriale all’importanza della collaborazione fra enti diversi, sanitari e tecnici non sanitari, avente chiaramente come scopo finale un più precoce ed efficace trattamento del paziente sul posto per migliorarne l’outcome.
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Ruberti, Saverio, and Raffaella Visini. "Competenza tecnica e attitudinipersonali nel lavoro dello psicoterapeuta cognitivista." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2021): 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-001012.

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Abstract:
L'articolo approfondisce il rapporto fra gli aspetti tecnici della psicoterapia cognitiva e le dinamiche personali e affettive che intercorrono fra terapeuta e paziente. Gli autori evidenziano la crescente valorizzazione della relazione terapeutica nella psicoterapia cognitiva e mettono a fuoco i fattori di carattere emotivo nelle interazioni fra terapeuta e paziente, e il loro ruolo nella produzione del cambiamento. Questi elementi sono analizzati alla luce dei più recenti modelli di trattamento, noti come Terza Ondata della terapia cognitivocomportamentale.
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Chiodelli, Francesco. "L'urbanistica come tecnica: una riflessione a partire da Henri Lefebvre." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 164–71. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056025.

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Abstract:
Il paper propone alcuni spunti di riflessione sugli ambiti di competenza dell'urbanistica e sulla natura del suo sapere, a partire da alcune suggestioni contenute nell'opera di Henri Lefebvre. Nella prima parte del testo si analizzano in particolare le riflessioni del filosofo francese in merito allo spazio e all'urbanistica, sottolineando come un'indicazione che da queste si puň cogliere č quella della necessitŕ di depoliticizzare il sapere dell'urbanistica (per ripoliticizzare lo spazio). Nella seconda parte del testo si sottolinea la distanza che esiste tra questa proposta e gli assunti tipici invece delle diverse letture che hanno sostenuto e sostengono la necessitŕ di una qualche politicizzazione del planner (advocacy, pluralist, radical, communicative, collaborative planning). A partire da tale confronto si tracciano i contorni di una proposta che riconosca con chiarezza gli ambiti di competenza specifici della disciplina, argomentando come questi possano essere ricondotti ad un sistema di regole tecniche relative alla relazione fra regolazione spaziale e regolazione sociale.
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Egman, S. "129 Tecnical, Interpersonal and Critical Thinking Competency Assessment: A Systemic Approach." Pediatric Research 68 (November 2010): 68. http://dx.doi.org/10.1203/00006450-201011001-00129.

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De Nicola, M. "La TC della regione orbitaria." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 115–20. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s321.

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Abstract:
Il progresso tecnologico è impietoso: inizialmente nobilita certe metodiche e successivamente con l'avvento di nuove le mette da parte. Così accade anche per la tomografia computerizzata: diversi settori della patologia, una volta suo dominio incontrastato, sono oggi di pertinenza della RM come ad esempio la fossa cranica posteriore o la regione spinale. La regione orbitaria rimane a tutt'oggi di competenza pressoché esclusiva della TC, infatti la RM a tale livello non ottiene risultati migliori. La tecnica di esame TC prevede l'esecuzione di un «pacchetto» di scansioni sottili (1,5 – 2 mm) e contigue, eventualmente ingranate, di numero sufficiente a comprendere tutto il volume in esame, vale a dire l'intera regione orbitaria. Le scansioni vengono orientate di preferenza secondo il piano neuro-oculare che passa per il nervo ottico quando è in posizione di sguardo all'infinito, tuttavia la possibilità di rielaborare i dati relativi alle scansioni di base e quindi di ottenere ricostruzioni bidimensionali secondo altri piani (ad esempio secondo i piani di maggior sviluppo delle strutture intraorbitarie, come il nervo ottico ed i muscoli del cono) ci consente di scegliere, quale piano originale di scansione, anche un piano diverso da quello neuroculare. Sembra opportuno ribadire la priorità della TC a livello orbitario sia per motivi di ordine tecnico che diagnostico. Tuttavia è evidente la complementarietà di altre metodiche quali la RM in alcune situazioni patologiche ed è facile prevedere come nel tempo l'inesorabile progresso tecnologico consentirà alla RM di guadagnare terreno sulla TC soprattutto in relazione ad una maggiore specificità. Naturalmente entrambe non rappresentano l'unico strumento per risolvere tutte le problematiche cliniche: esse vanno correttamente utilizzate nell'ambito di un processo clinico diagnostico globale.
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De Benedictis, Michele. "Giulio Leone: l'ultimo dei bonificatori." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2010): 155–59. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-004006.

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Abstract:
Le grandi opere di bonifica, il cui culmine si č andato realizzando nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, hanno certamente contribuito a mutare il volto produttivo e sociale dell'agricoltura del Mezzogiorno. I successi conseguiti sono in larga misura da attribuire alla competenza e all'impegno professionale di un agguerrito nucleo di tecnici. Giulio Leone, recentemente scomparso, č stato, a pieno titolo, l'ultimo rappresentante di tale schiera. Il suo impegno professionale, a partire dagli anni Quaranta, ha interessato le realtŕ del latifondo siciliano e diversi comprensori dell'agricoltura campana. Alla conclusione del lavoro per la riforma agraria in Calabria, ha fatto seguito il prolungato impegno presso la Cassa per il Mezzogiorno, prima alla direzione del Servizio bonifiche e successivamente come Vicedirettore del medesimo istituto. Una lunga vita esemplare, sotto il profilo umano e professionale, che lo fa annoverare tra i grandi "tecnici" del meridionalismo contemporaneo.
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Viaro, Maurizio, Ilenia Barile, Chiara Beghin, Mara Germani, Rosmaria Giuliano, Anna Nemes, and Michela Zanella. "Formazione e Identitŕ sistemiche." TERAPIA FAMILIARE, no. 96 (August 2011): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096001.

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Abstract:
In questo articolo, gli AA. si propongono di illustrare un modulo di programma formativo, attualmente in fase di attuazione presso il Centro Padovano di Terapia della Famiglia, volto a far acquisire ai futuri terapeuti sistemici definiti strumenti di analisi dell'interazione, enfatizzando tale competenza, peculiare alle identitŕ relazionali - sistemiche e alla storia - in particolare all'esperienza della cosiddetta "scuola di Milano". Il programma č basato su esercitazioni in aula integrate con momenti di apprendimento a distanza, tramite sito web dedicato. Questo progetto nasce dall'esigenza di valorizzare alcune componenti specifiche di una formazione e di una identitŕ che si dicono relazionale-sistemiche, rivisitando alcuni concetti fondanti questo approccio e integrandoli con strumenti e tecniche derivate dalla formazione a distanza. La seduta familiare congiunta e l'analisi della comunicazione in ottica pragmatica possono continuare ad essere oggi elementi caratterizzanti, anche se non piů esclusivi, di una formazione sistemica, come lo sono della sua storia e della sua identitŕ.
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Zadra, Cinzia. "Il tutor esterno nei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento): maestro invisibile alla ricerca di circolarità fra teoria e prassi." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2020): 29–43. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10075.

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Abstract:
Questo contributo affronta la questione del ruolo dei tutor1 d'azienda e del loro riconoscimento come agenti formativi all'interno del più ampio discorso sui luoghi di apprendimento work-related. Attraverso la tecnica dello shadowing e interviste in profondità si è cercato di comprendere le esperienze dei tutor aziendali in riferimento alla co-costruzione di spazi di apprendimento e di progettazione educativa e alle richieste di qualificazione e partecipazione.
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Rahmawati, Laili Etika, and Nuraini Fatimah. "Pengembangan Model Penilaian Autentik Kompetensi Berbicara." Jurnal VARIDIKA 26, no. 1 (July 14, 2015): 1–10. http://dx.doi.org/10.23917/varidika.v26i1.727.

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Abstract:
The first year research has aim to: (1) describe the learning assessment process of the speaking theory subject and (2) design the theorethic model of authentic assessment in speaking competence. The method used in the research is Research and Development method, i.e. the research method is used to produce certain product, and to test the effectiveness of the product. The results of the research are: (1) the assessment activity of the students’ speaking competence who takes the speaking theory subject have the characteristics of authentic assessment. It is based on the result of the curriculum review which has impact to the syllabus adjustment in directing to the teachers’ need at school. Therefore, the speaking competence assessment which focuses on the speaking ability, nowadays its academic competence focus is broading. In addition, the audiences’ affective respon is used as the assessment consideration; (2) the theoretic model of speaking competence assessment can be described that the speaking competence assessment is divided as two step categories, they are the process and the result assessment. The portofolio assessment is the most theorithic assessment tecnique which considered as it appropriate to gain the students’ speaking competence development. The result of the assessment is divided into two tests, i.e the middle semester test and the final semester test. The middle semester test is used to know the student’s competence which has closed relation to the speaking theories because the students have to mastery the speaking competence in order to practice the speaking competence, the students’ must also have to teach it. The final semester test is conducted to know the students’ competence in the speaking practice which can be conducted by the three techniques, they are group, peer, and individual technique. The tehcniques can be applied based on the needs and the characteristic of the tested competence.
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Togni, Fabio. "Come valutare le biografie professionali? L'importanza formativa ed educativa delle Narrative Skills nei contesti professionali." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 199–214. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112013.

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Abstract:
Il saggio, partendo dalla diffusione delle Professional Bio, con un taglio di se-miotica pedagogica, indaga il valore formativo della narrazione mettendo in evidenza i suoi aspetti tecnico-formali, i suoi espedienti e i suoi schemi principali. Questi tre elementi vengono analizzati per evidenziare il profilo delle Narrative Skills degli autori di questi testi, di coloro che sono chiamati a valutarli e, infine, di coloro che hanno compiti di formazione nei contesti professionali e intendono utilizzare strategie narrative. In conclusione, viene proposto uno strumento per la va-lutazione della competenza narrativa in tutti i contesti in cui essa si manifesta.
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Ortolan, Paola. "Il ruolo del giudice della famiglia: la diversa esperienza al tribunale ordinario e al tribunale per i minorenni." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 115–22. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001012.

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Abstract:
L'articolo si propone di offrire qualche riflessione sulla specificità della funzione del giudice che si occupa dei minori presso il tribunale ordinario, nei giudizi in cui i genitori sono in conflitto (separazioni, divorzi, affidamento dei figli delle coppie non coniugate), rispetto a quella del giudice che si occupa di minori segnalati per la condizione di pregiudizio, presso il tribunale per i minorenni, partendo dall'esperienza concreta nei diversi ruoli. Intende valorizzare la specializzazione dell'autorità giudiziaria che, a qualsiasi titolo, presidia la tutela dei minori e la necessità dell'integrazione delle sue competenze con quelle dei professionisti di altre discipline (psicologi, neuropsichiatri infantili, pedagogisti, ecc.) chiamati come consulenti tecnici d'ufficio o presenti già nell'organo decidente come giudici onorari. Infine, vuole mettere in evidenza alcune criticità processuali.
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Marina Imperato and Francesca Dello Preite. "Esperienze dalla dirigenza scolastica nella pandemia: traiettorie per una leadership trasformativa." IUL Research 3, no. 5 (June 15, 2022): 29–43. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.254.

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Abstract:
La situazione creatasi a causa della pandemia nel 2020 ha sollevato nella dirigenza scolastica numerosi interrogativi da esaminare con urgenza, competenza e responsabilità. Su questa base è nato il progetto “Dirigere le scuole al tempo della pandemia”, ideato ed elaborato dal gruppo di ricerca D.I.S.C.O.V.ER.: la ricerca, di cui il presente contributo illustra i principali punti di interesse, ha assunto il metodo narrativo per raccogliere i vissuti professionali del lavoro dirigenziale durante il primo lockdown (primavera 2020). Gli input proposti ai dirigenti hanno cercato di esplorare sia gli aspetti tecnico-organizzativi, sia le componenti riconducibili alla leadership educativa. Alle interviste, effettuate tra agosto e settembre 2020, hanno risposto oltre trenta dirigenti di ogni ordine di scuola, di 11 regioni italiane, con diversa anzianità di servizio.
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De Paola, Maria, and Vincenzo Scoppa. "Corsi pre-universitari e rendimenti degli studenti." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (June 2011): 57–83. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002003.

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Abstract:
In questo lavoro si cerca di comprendere se corsi di formazione a livello universitario, diretti a colmare lacune nelle competenze di base, possano determinare un miglioramento nei risultati accademici ottenuti dagli studenti. La nostra analisi riguarda gli effetti prodotti da un progetto, finanziato dalla Regione Calabria, che all'inizio dell'anno accademico 2008-09 ha offerto agli studenti immatricolati alle Universitŕ calabresi un insieme di attivitŕ formative. I tipici problemi di "distorsione da selezione" che si pongono nella valutazione degli effetti di interventi di questo tipo sono stati affrontati sia grazie alla disponibilitŕ di dettagliate informazioni su caratteristiche, abilitŕ e motivazioni degli studenti, sia cercando di identificare un gruppo di controllo costituito da studenti che non hanno partecipato all'intervento per fattori puramente casuali. Dalle nostre stime emerge un impatto positivo dei corsi di formazione sulle performance degli studenti nel primo anno di studi. Questi risultati sono robusti all'uso della tecnica del.
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Piccioni, Sara, Mariapia D’Angelo, and Maria Chiara Ferro. "I Corpora SEAH di comunicazione specializzata nel settore dell’Architettura e delle Costruzioni." Linguistica 61, no. 2 (December 30, 2021): 97–122. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.97-122.

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Abstract:
La mancanza di competenze nel linguaggio accademico-disciplinare costituisce spesso un ostacolo alla mobilità degli studenti. Questo è particolarmente vero nel campo dell’Architettura e delle Costruzioni (AC), in cui il percorso formativo comprende una serie di sotto-domini tecnici che sono spesso definiti da pratiche professionali, tradizioni culturali e quadri giuridici specifici di un dato paese. Con l’obiettivo di favorire la partecipazione ai programmi di scambio, il progetto Erasmus+ SEAH (Sharing European Architectural Heritage: Innovative language teaching tools for academic and professional mobility in Architecture and Construction) mira a creare corpora specializzati nel campo dell’AC e moduli linguistici open access basati sui suddetti corpora in lingua francese, tedesca, italiana, russa e spagnola. Il contributo presenta il quadro teorico di riferimento, le metodologie e le finalità del progetto SEAH, soffermandosi sui criteri e sulle procedure generali del corpus design, con esemplificazioni della compilazione e impiego dei corpora per la lingua spagnola, italiana e russa.
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Feresin, Mariachiara. "I consulenti tecnici d'ufficio nei casi di affidamento dei bambini in situazioni di violenza domestica in Italia." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (April 2022): 116–26. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-003011.

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Abstract:
In Italia, la legge 8 febbraio 2006, n. 54, Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli e il decreto legislativo 28 dicembre 2013, n. 154, Revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, hanno stabilito che l'affidamento congiunto e la bigenitorialità sono fondamentali per garantire il miglior interesse del bambino. Nel processo di determinazione dell'affidamento dei figli, i giudici possono nominare un esperto (consulente tecnico d'ufficio-Ctu) per valutare le competenze genitoriali. Scopo di questo studio qualitativo è di indagare le conoscenze, le opinioni e il modus operandi dei Ctu nei casi di affidamento dei figli in situazioni di violenza domestica (VD). Sono state condotte interviste semistrutturate con 15 Ctu, poi analizzate qualitativamente. I risultati suggeriscono che nella gestione dei casi di affidamento dei figli, la maggior parte dei Ctu presenta: forti pregiudizi contro le donne, spesso colpevolizzate e/o penalizzate; adesione a modelli controversi (ad es. l'alienazione parentale); scarsa conoscenza del fenomeno della VD e della legge. È necessario sviluppare e implementare linee guida sul processo decisionale per l'affidamento dei bambini nel contesto della VD.
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Sbaragli, Silvia. "Editoriale." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 11 (May 18, 2022): I—IV. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.11.0.

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Abstract:
«La teoria dell’argomentazione rifiuta le antitesi troppo nette: mostra che tra la verità assoluta e la non-verità c’è posto per le verità da sottoporsi a continua revisione mercè la tecnica dell’addurre ragioni pro e contro. Sa che quando gli uomini cessano di credere alle buone ragioni, comincia la violenza».(Bobbio, 2013, prefazione a Perelman & Olbrecht-Tyteca, 1958/2013, XIX) Come afferma Norberto Bobbio nella citazione proposta, «quando gli uomini cessano di credere alle buone ragioni [, purtroppo,] comincia la violenza».Questa frase, riletta anche alla luce del complesso e difficile contesto mondiale attuale, ci ricorda quanto siano importanti quelle competenze trasversali delle quali oggigiorno parlano tutti i programmi scolastici: imparare a comunicare e ad argomentare, a comprendere e accettare il punto di vista degli altri, a saper ascoltare e collaborare, a saper includere le diversità ecc. Sono tanti i valori, i principi, le conoscenze e le abilità che vorremmo trasformare in vere e proprie competenze tramite il nostro lavoro quotidiano, nell’intento di riuscire a formare una società migliore. Può sembrare fuori luogo toccare i concetti proposti da Bobbio all’interno di una rivista che si occupa “solo” di didattica della matematica, ma ciò che ci si auspica è che questa rivista possa rappresentare un piccolissimo tassello verso il confronto, lo scambio, la condivisione di punti di vista e di percorsi didattici che possano formare generazioni sempre più consapevoli e pronte al dialogo e all’ascolto. Continua a leggere...
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Prasetia, Indra, Akrim Akrim, Sulhati Sulhati, and Burhanuddin Burhanuddin. "The Influence of Lesson Study Strategy on Teachers’s Pedagogical Quality in All State Madrasah Aliyah of Medan." Budapest International Research and Critics Institute (BIRCI-Journal): Humanities and Social Sciences 4, no. 1 (January 28, 2021): 762–72. http://dx.doi.org/10.33258/birci.v4i1.1669.

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Abstract:
The purpose of this study were : (1) to learn pedagogical strategies teachers who follow the guidance of teacher with lesson study and coaching strategies with MGMP convensional teacher, (2) to determine the interaction between teacher coaching strategies with lesson study and strategies with teacher guidance MGMP conventional and subjects the teachers’ pedagogic competence, (3) to find pedagogical english teacher who followed a strategy with teacher guidance conventional MGMP, (4) to learn pedagogical math teacher who followed a strategy of coaching teachers with pedagogical lesson study and mathematics teachers who follow the strategy with teacher guidance conventional MGMP. This study is quasi-experimental research. The number of samples were 60 teachers. The tecnique of determining the sample is done by random sampling. Research hypptheses were tested using Anova 2 ways used before Anova first tested the data analysis requirements of the test for normality of data using Lillieofors test, and homogeneity of variance using the test Bartlet.
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Cerardi, Ilaria, and Giorgio Gadda. "Un team di infermieri dedicato alla gestione degli accessi vascolari." Dissertation Nursing 1, no. 1 (July 29, 2022): 87–106. http://dx.doi.org/10.54103/dn/17763.

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Abstract:
INTRODUZIONE: L’ accesso vascolare difficile si manifesta nel 30% degli assistiti che necessitano un accesso vascolare. E’ una condizione clinica che determina l’esecuzione di molteplici tentativi di incannulamento della vena. La gestione è affidata ad un team infermieristico dedicato con competenze avanzate nell’impianto di cateteri venosi periferici (CVP), PICC e Midline tramite tecnica ad ultrasuoni. OBIETTIVO:Effettuare un’analisi della letteratura indagando outcome e benefici della gestione di questi assistiti da parte di un team infermieristico con competenze avanzate negli accessi vascolari. METODI: Sono state consultate le banche dati PubMed, CINAHL, EMBASE, Cochrane Library, ILISI e Web of Science ed i siti ufficiali dell’ INS e del GAVeCeLT. RISULTATI: Sette studi sono stati inclusi. Il team è composto in media da 15 infermieri e 4 medici specialisti. Emerge un tasso di successo della procedura al primo tentativo dell’88-100% ed una riduzione del 90% e 70 % dei tassi di CLABSI e infezioni catetere-correlate. In media il 44.1% dei device sono stati rimossi per termine del trattamento. L’ attesa del device idoneo si è ridotta dell’ 80%. Il tasso medio di soddisfazione è risultato dell’ 88.23% (score medio registrato 8.56/10) ed una media di 2.85/10 per il dolore percepito. Le aziende hanno riportato una riduzione media di 261.358,27 euro/anno sulle spese aziendali. CONCLUSIONI: Un team dedicato per gli accessi vascolari difficili rappresenta una risorsa fondamentale per l’ erogazione di cure di qualità grazie ad una gestione tempestiva, una riduzione dei tassi di complicazioni, un’ ottimizzazione del timing assistenziale e delle spese aziendali.
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Vučo, Julijana. "LE POLITICHE LINGUISTICHE EDUCATIVE E LA LINGUA ITALIANA NEL CONTESTO GLOBALE E REGIONALE OBRAZOVNE JEZIČKE POLITIKE I ITALIJANSKI JEZIK U GLOBALNOM I REGIONALNOM KONTEKSTU." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 323–40. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.18.

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Abstract:
Numerose sono le ragioni che motivano lo studio di lingue straniere. La diffusione e la distribuzione di lingue straniere dipende da motivi economici, politici, culturali e tecnico-organizzativi coordinati alle specificità e necessità locali. Nelle decisioni dei creatori delle politiche linguistiche o singoli interessati per quale lingua optare, partecipano numerosi fattori, dai motivi legati alle urgenze strategiche concordi alle visioni globali, fino a quelli ispirati dalle ragioni personali dell’individuo. La lingua italiana è parlata da cca 70 milioni di parlanti, caratterizzata da forte mobilità sia di forme migratorie tradizionali sia di quelle moderne legate al turismo e scelte professionali. Nel senso economicoproduttivo, l’Italia fa parte della rosa dei paesi più sviluppati del mondo. Questi fattori creano molte e sviluppate ragioni per l’interazione in lingua italiana. Nel presente contributo, seguendo le dichiarate e le più importanti competenze del Duemila europeo, si discutono le attuali politiche educative prevalentemente linguistiche, la potenza delle lingue, la spendibilità e la posizione dell’italiano nell’interazione linguistica nel mondo moderno, come pure le possibili prospettive dello sviluppo del ruolo della lingua italiana nel contesto globale e regionale.
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Rozkrut, Tomasz. "Papieska Rada ds. Tekstów Prawnych: interpretacja autentyczna kanonów Kodeksu z 1983 roku." Prawo Kanoniczne 52, no. 1-2 (June 5, 2009): 115–37. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.1-2.04.

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Abstract:
Dopo il breve cenno storico del Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi, che parte dal motu proprio „Cum iuris canonici” (1917) di Benedetto XV fino alla Costituzione apostolica „Pastor bonus” (1988) di Giovanni Paolo II, vengono presentate le competenze del Dicastero secondo art. 154-158 della „Pastor bonus” (funzione interpretativa, aiuto tecnico-giuridico agli altri Dicasteri della Curia Romana, esame dei decreti generali degli organismi episcopali, giudizio di conformità delle leggi particolari e dei decreti emanati dai legislatori inferiori con le leggi universali della Chiesa) e anche le sue altre attività nella Chiesa (incontri con vescovi, rapporti con istituzioni scientifiche, simposi, pubblicazioni, etc.). Successivamente vengono presentate: dichiarazioni, note esplicative, istruzione „Dignitas connubii”, ma specialmente interpretazioni autentiche dei canoni del Codice di Giovanni Paolo II, sistemate secondo i libri del CIC del 1983, ricordando, che ogni interpretazione della legge ha sempre una componente di creazione. Alla fine vengono convocati eventuali alcuni casi, dove sembra che la legge non sia chiara o sarebbe bene domandare il Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi sulla conformità della legge particolare con la legge universale.
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Sanza, Michele. "I nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2011): 75–86. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-001006.

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Abstract:
Il profilo dei nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici si pone all'incrocio tra i cambiamenti avvenuti nel campo dell'epidemiologia dei disturbi psichici e i risultati delle ricerche sul rapporto tra psicopatologia e comportamento violento. Questo approccio va ulteriormente riportato all'evoluzione del quadro normativo di riferimento che, avendo modificato importanti aspetti teorici della non imputabilitŕ e altrettanto importanti aspetti pratici delle misure di sicurezza per i pazienti rei non imputabili, ha determinato nuovi fabbisogni organizzativi e di competenza tecnica nei Dipartimenti di Salute Mentale. Il quadro di lettura che si propone, tende a trovare la definizione del profilo dei nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici nelle prospettive epidemiologica, clinica, giuridica, e dell'organizzazione dei servizi. Questi aspetti, del resto, devono essere visti in un'ottica di sistema, come parti reciprocamente interagenti, di cui occorre definire i punti di contatto, affinché le conoscenze del quadro di riferimento teorico, cosě composto, si possano tradurre in percorsi operativi di tipo professionale nei Dipartimenti di Salute Mentale.
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Lambruschi, Furio, Francesca Lionetti, Melvin Piro, and Lavinia Barone. "Il video-feedback come intervento di supporto alla genitorialità per il trattamento delle difficoltà emotive e comportamentali." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 46 (July 2020): 47–68. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10161.

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Abstract:
La teoria dell'attaccamento ha contribuito in modo importante al diffondersi di una serie di interventi rivolti alla diade genitore-bambino, la cui efficacia è stata dimostrata su base sperimentale, grazie ai rigorosi strumenti metodologici di cui dispone. Si tratta di programmi di intervento volti a sostenere lo sviluppo positivo della diade e in particolare a promuovere relazioni di attaccamento sicure e a ridurre il rischio di problematiche di tipo esternalizzante nei bambini. In questo contributo intendiamo proporre una rassegna ragionata dei principali interventi di video-feedback, orientati all'attaccamento e finalizzati oltre che al sostegno e alla promozione delle competenze genitoriali, anche al trattamento delle difficoltà emotive e comportamentali del bambino e dell'adolescente, definendone le caratteristiche principali e i contesti di applicazione. Data la centralità in questi programmi dell'uso del video, intendiamo anche delinearne l'evoluzione storica e il suo valore come tecnica specifica nel lavoro clinico in età evolutiva. Da ultimo verranno riassunti quelli che a nostro parere rappresentano gli ingredienti fondamentali delle procedure di video-feedback, evidenziandone operativamente alcune possibili linee di utilizzo strategico in coerenza con la prospettiva clinica cognitivocostruttivista. Nel far ciò verrà posta particolare attenzione al costrutto di disciplina sensibile (sensitive discipline), importante soprattutto lavorando con i disturbi esternalizzanti o in un'ottica di prevenzione.
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Marniga, Brunella. "Per una revisione critico-filosofica ed epistemologica della medicina contemporanea." Medicina e Morale 47, no. 5 (October 31, 1998): 989–1006. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.822.

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Abstract:
Le urgenti questioni bioetiche che la medicina deve affrontare e la sempre maggiore richiesta di “umanizzazione” della stessa, sono i motivi che giustificano una necessaria revisione critico-filosofica della medicina allo scopo di ridefinire metodi, essenza, limiti e valori, attraverso un’analisi epistemologica. Tale riflessione critica deve necessariamente avvalersi di un’indagine filosofica che “va oltre la mera competenza della singola scienza”. La medicina occupa un posto particolare nell’ambito delle scienze empirico-sperimentali, perché si occupa di un oggetto peculiare, l’uomo malato, che non è riconducibile alla sola dimensione dell’oggettivazione. La figura del medico ricorda Jaspers, deve avere “da un lato la conoscenza scientifica e l’abilità tecnica, dall’altro l’ethos umanitario”. Altro punto da considerare è la relazione interpersonale medico-paziente che va intesa non solo come atto terapeutico, ma anche come processo conoscitivo dell’uomo malato e della sua biografia, mantenendo un’apertura al dialogo al fine di mantenere un rapporto più umanitario, attento ai bisogni del paziente. L’incontro tra medicina e filosofia nasce dall’esigenza della comprensione e della contraccezione tralasciata dalla scienza. In conclusione, l’articolo si sofferma sui vantaggi di un’umanizzazione della medicina volta a realizzare una riflessione etica che consideri l’altro nella sua dimensione olistica.
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Bottasso, Anna, and Maurizio Conti. "Economie di integrazione verticale ed economie di scopo nel settore idrico e fognario: alcune considerazioni alla luce dell'evidenza empirica internazionale." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 89–128. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003005.

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Abstract:
In questo lavoro vengono affrontati due temi molto rilevanti nel dibattito eco-nomico relativo alla configurazione ottimale dei settori idrico e fognario. In par-ticolare, viene discussa la letteratura empirica internazionale che ha analizzato l'esistenza di possibili economie di scopo derivanti dalla gestione congiunta del servizio idrico al dettaglio e all'ingrosso. A questo proposito, la maggioranza degli studi esaminati tende a identificare l'esistenza di non trascurabili economie di integrazione verticale, soprattutto nel caso di operatori di medie e piccole dimen-sioni. Inoltre, viene passata in rassegna l'evidenza empirica relativa alla presenza di economie di scopo tra il servizio di depurazione e smaltimento delle acque reflue e le parti rimanenti della filiera del Servizio Idrico Integrato. Da questi lavori sembra di poter concludere che esistano di economie di scopo tra (alcune delle) componenti della filiera idrica e fognaria per imprese di dimensioni medio-piccole. In particolare, tali economie sarebbero presenti nei segmenti dove è più semplice condividere taluni fattori produttivi, oltre alla competenza tecnico-manageriale, quali il segmento relativo alla potabilizzazione dell'acqua e quello del trattamento e smaltimento dei reflui. Il lavoro discute infine l'applicabilità di tali risultati al caso italiano
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Khairunnisah, Khairunnisah. "Improving Students’ Tenses Mastery through Tenses Symbol Technique (TST) in Class X4 at SMA Negeri 1 Pekanbaru." J-SHMIC : Journal of English for Academic 5, no. 1 (February 27, 2018): 38–48. http://dx.doi.org/10.25299/jshmic.2018.vol5(1).1108.

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Abstract:
Student’s Tenses mastery is an important competence to support the major English skills, listening, speaking, reading, and writing. Beside, the tenses mastery is also important to have another grammar materials that need Tenses mastery as the basic knowledge. However, in reality, students’ tenses mastery is very minimal that they are not able to call out the names of the tenses, mention the formulas, let alone to understand meaning and the usage in sentences. To solve this problem the resercher has created a teaching technique, namely, Tenses Symbols Technique (TST) that covers four steps of tenses mastery: memorizing tenses names, formulating tenses patterns, understanding tenses meanings, dan applying in context. Clasroom Action Research is the research method applied in this research because the aim of this research merely to solve the problem the researcher has in her own class. From the two cycles of Classroom Action Research that consists of planning, acting, observing, and reflecting, and from data analyzing , it was proven that Tenses Symbols Tecnique (TST) could improve the students’ tenses mastery as 81% in cycle 1 and 95% in cycle 2 because the application of symbols in this technique could simplify of the process of decoding the meaning of each tenses. So, the result of this research is TST could improve students’ tenses mastery.
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Cornacchia, Matteo, Gina Chianese, and Elisabetta Madriz. "Il piano di sviluppo personale: strumento-processo di orientamento e prefigurazione professionale." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11491.

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Abstract:
Nell'ambito del progetto SUPER, l'Unità di Trieste, in linea con l'obiettivo generale di "strutturare un sistema di orientamento al lavoro e tutorato", ha sviluppato e realizzato un Personal Development Plan – Piano di Sviluppo Individuale (PDP), uno strumento-processo di accompagnamento rivolto agli studenti del corso di studio in Scienze dell'educazione (L-19) per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione dei propri percorsi di sviluppo professionale attraverso l'utilizzo in contesto di pratiche narrativo-riflessive. Il PDP si configura quale misura di accompagnamento e orientamento narrativo per gli studenti in un momento di definizione della propria identità personale e professionale secondo il paradigma dell'Emerging Adulthood; risponde altresì alla necessità di promuovere il loro successo universitario e professionale e di sostenerli nel processo di prefigurazione e costruzione di una professionalità "riflessiva".Dal punto di vista tecnico, il PDP è sostenuto dal software Mahara per consentire la realizzazione di uno strumento-processo paperless, condivisibile (con tutor di tirocinio, tutor aziendali e altri studenti), capace di supportare diverse forme di prove autentiche (filmati, foto, progetti, …) relative alla traduzione in contesto dello sviluppo di abilità e competenze chiave che caratterizzano il profilo professionale dell'educatore socio-pedagogico e che funga – altresì – anche da repository delle proprie buone pratiche professionali.
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