Academic literature on the topic 'Collettivi'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Collettivi.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Collettivi"

1

Speziale, Valerio. "Il rapporto tra contratto collettivo e contratto individuale di lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 135 (September 2012): 361–88. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135002.

Full text
Abstract:
Il saggio analizza i rapporti tra contratto collettivo e contratto individuale di lavoro. Dopo aver sottolineato che la contrattazione collettiva, con alcune specifiche clausole, espressamente qualifica le proprie norme come inderogabili, l'autore sostiene che anche la legge, con una pluralitŕ di interventi legislativi, riafferma la natura inderogabile delle disposizioni dei contratti collettivi. In questi casi, le clausole dei contratti individuali che introducono discipline peggiorative rispetto agli standards collettivi sono nulle ai sensi degli articoli 1418 e 1419 c.c. e sono automaticamente sostituite da quelle collettive. Dopo aver criticato alcune tra le teorie piů diffuse che cercano di giustificare la prevalenza del contratto collettivo su quello individuale, l'autore sostiene che questa prevalenza puň essere riaffermata anche nei casi in cui la legge non attribuisce al contratto collettivo natura inderogabile. Infatti, tale caratteristica puň ormai essere considerata come un «principio generale» del nostro ordinamento giuridico, desumibile in via interpretativa ed applicabile dal giudice anche nelle ipotesi non espressamente regolate.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Nogler, Luca. "L'AI del 26.11.2020 e il sistema leader di bilateralità della microimpresa (con uno sguardo particolare ai fondi sanitari)." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 681–748. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168003.

Full text
Abstract:
Il saggio analizza le novità più recenti della c.d. bilateralità del settore dell'artigianato e della piccola impresa. Esso offre un quadro di sintesi della contrattazione collettiva nazionale del settore, dell'attività del Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato nonché quella di tutti i fondi, sia nazionali che territoriali, contrattuali collettivi sanitari.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Viviana Casano, Lilli. "Il ruolo delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva nella costruzione di un mercato del lavoro di cura." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no. 3 (December 2022): 79–100. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003008.

Full text
Abstract:
Il contributo indaga alcuni nodi problematici che oggi si frappongono alla emersione e alla costruzione di un mercato del lavoro di cura dignitoso, con specifico riferimento al ruolo dei sistemi di relazioni industriali e della contrattazione collettiva. L'analisi ha riguardato 54 Con-tratti Collettivi Nazionali concentrandosi su norme e istituti centrali per lo studio della contrat-tazione collettiva nella sua funzione istituzionale (e preliminare) di costruzione, appunto, dei mercati di riferimento (sistemi di classificazione e inquadramento del personale, retribuzione, formazione e sviluppo professionale).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Dalla Sega, Michele. "Welfare contrattuale e sanità integrativa: Una prospettiva di relazioni industriali." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no. 3 (December 2022): 43–54. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003005.

Full text
Abstract:
Il presente studio ha l'obiettivo di indagare le principali tendenze di sviluppo delle politiche di assistenza sanitaria integrativa nell'ambito della contrattazione collettiva. L'analisi viene compiuta su una selezione di 58 Contratti Collettivi Nazionali, focalizzando l'attenzione sulle specifiche previsioni sulla materia, al fine di verificare, da un lato, se vi siano dei "modelli" contrattual-collettivi di sviluppo dei Fondi sanitari, dall'altro lato, quali siano le principali misure garantite dagli stessi enti. Le prime evidenze emerse dai casi analizzati mostrano, in primo luogo, un processo di graduale accentramento delle risorse verso i grandi Fondi settoriali e intersettoriali promossi a livello nazionale. Sul piano delle prestazioni, invece, si nota come i Fondi operino principalmente nell'ambito di aree sanitarie già presidiate dal Servizio Sanitario Nazionale, piuttosto che con un fine realmente integrativo delle prestazioni pubbliche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Mannarini, Terri. "Promuovere convivenza. Interazioni dialogiche e processi di conoscenza nelle esperienze di governo partecipato." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 11–18. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002002.

Full text
Abstract:
Il saggio intende mettere in evidenza come le pratiche decisionali partecipate ispirate alla filosofia della governance costituiscano sfere pubbliche parziali in cui gli attori della comunità possono tematizzare e affrontare problemi collettivi, attuando processi di risignificazione e negoziando principi e norme. L'autrice suggerisce che la relazione con l'altro e i processi di costruzione collettiva della conoscenza - assunte quali dimensioni fondamentali della convivenza - possono essere letti attraverso la lente del modello dialogico della conoscenza sociale di Marková (2003), che enfatizza la natura tensiva della relazione e la sua proprietà di generare conoscenza condivisa.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Riverso, Roberto. "Le statuizioni civili della sentenza Thyssen." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2012): 167–76. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-002005.

Full text
Abstract:
La parte della sentenza Thyssen dedicata al risarcimento delle parti civili risulta conforme alla piů evoluta giurisprudenza in materia di danni e legittimazione degli enti collettivi; essa appare comunque di notevole importanza segnando un punto di non ritorno nelle istanze risarcitorie in materia di sicurezza sul lavoro. Pur non potendosi discutere del risarcimento dei danni alle vittime e ai loro familiari piů diretti, liquidati prima dell'apertura del dibattimento, la drammaticitŕ dei fatti oggetto del giudizio č comunque penetrata in tutta la sua entitŕ e sotto diversi importanti profili, anche nelle statuizioni civili. Grazie alla presenza di ben 52 parti civili di diversa origine e natura (enti territoriali, associazioni, lavoratori, familiari) sono confluite nel processo autentiche istanze democratiche e partecipative; e sentimenti di natura collettiva; che hanno contribuito a rendere piů visibile la ferita inferta sul tessuto sociale e civile di una popolazione intrisa, per risalente tradizione storica, di cultura industriale e sindacale; oltre che a dare rappresentanza piů vera alla cognizione del dolore collettivo prodotto sulla comunitŕ interessata. Anche nella liquidazione del danno i giudici hanno operato con realismo e congruitŕ, discostandosi da logiche puramente tabellari e modulando i risarcimenti in modo affatto simbolico, in funzione del criterio guida attribuito alla gravita degli eventi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Benvenuto, Sergio. "Freud e i collettivi." RIVISTA ITALIANA DI GRUPPOANALISI, no. 1 (December 2009): 125–58. http://dx.doi.org/10.3280/rig2009-001005.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

de Salvia, Azzurra. "Le conseguenze del caso Laval sul sistema svedese di relazioni industriali." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (February 2012): 92–95. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003006.

Full text
Abstract:
A seguito della sentenza Laval della Corte di Giustizia del dicembre 2007, i sindacati svedesi, responsabili di un'azione collettiva tesa ad ostacolare pratiche di social dumping adoperate da un prestatore di servizi straniero, sono stati condannati al risarcimento dei punitive damages. Tale vicenda ha dato avvio ad un processo di revisione della normativa svedese, culminato con l'adozione della legge cd. Laval che ha posto rilevanti limiti all'autonomia collettiva e al conflitto, vietando altresě le azioni collettive nei confronti di imprese estere vincolate da un contratto collettivo stipulato nel proprio Paese d'origine con le organizzazioni sindacali locali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Guido, Alpa. "Responsabilitŕ sociale dell'impresa, enti non profit, etica degli affari." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 199–227. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002001.

Full text
Abstract:
Č variegato lo scenario nel quale sta evolvendo la "responsabilitŕ sociale dell' impresa", un'idea, poi trasformatasi in corrente intellettuale e in iniziative di natura culturale ed istituzionale, che vede protagonisti le imprese, le categorie professionali, le Amministrazioni pubbliche, larghi strati della societŕ civile nonché Governi e Parlamenti. La responsabilitŕ sociale impegna gli operatori economici a valutare - nell'ambito di uno "sviluppo sostenibile" - gli effetti dell'attivitŕ economica sui suoi destinatari e sull'ambiente, e a contribuire alla formazione di un'etica sociale: l'ente organizzato in forma collettiva - corporate, come suona la formula importata dal mondo anglo- americano - č chiamato a prender consapevolezza della dimensione sociale dello sviluppo in cui si confrontano e si contemperano esigenze economiche ed esigenze della collettivitŕ e a recare il proprio contributo alla tutela di diritti e interessi individuali e collettivi sui quali si ripercuotono le scelte, i comportamenti, le strategie dell'agire economico. Č una delle risposte - tra le molte che si potrebbero dare - al progressivo sgretolamento dello Stato sociale, alle aggressioni all'ambiente, alla creazione dei bisogni consumistici, alla precarietŕ del lavoro, alla opacitŕ dei rapporti negoziali, alla ingovernabilitŕ della globalizzazione dei mercati. Questa risposta riposa sul contributo volontario degli operatori e si colloca dunque in uno spazio che va al di lŕ di ciň che ad essi č richiesto dagli obblighi imposti dalla legge.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Ciurlo, Alessandra. "L’arte nella costruzione della memoria collettiva colombiana: l’apporto della diaspora in Europa." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 29, no. 62 (August 2021): 63–78. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880006205.

Full text
Abstract:
Riassunto Questo articolo pretende mostrare come nell’ambito del conflitto armato in Colombia, la diaspora colombiana in Europa mediante alcune espressioni artistiche di cui è protagonista, dia un contributo importante alla costruzione della memoria collettiva del paese. Mediante analisi di contenuto si studiano comparativamente quattro opere artistiche che hanno una forte valenza performativa: una pièce teatrale e tre performance con linguaggi che utilizzano la danza, la musica, la fotografia e il video. Le opere incentrate sulle vittime del conflitto armato e quindi con una carica emotiva molto grande, aspirano a informare e denunciare eventi traumatici resi invisibili dalla narrativa ufficiale, essenziali per la ricostruzione di una memoria collettiva plurale e inclusiva. Le proposte artistiche dimostrano come l’arte con la sua comunicazione riflessiva sia capace di innescare tra il pubblico partecipante processi di trasformazione delle strutture di pensiero individuali e collettivi, evidenziando le sue potenzialità come atto critico e politico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Collettivi"

1

PIRAS, CLAUDIA. "La qualificazione degli interessi plurisoggettivi e l’evoluzione dei mezzi di tutela nel sistema amministrativo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266720.

Full text
Abstract:
Subjective legal positions are legally irrelevant firstly, because they have superindividual features and they do not refer to a specif subject. There are many legal scholars who have qualified the interests such as interests of a purely factual and they have started the discussion of legal consistency of common interests and arrangements of protection. Many docrtinal conflicts about protections way of collective interests started due to the conflicting between collective nature of the interests and personal nature of common interests. The problem of relevance has been overcame through the attribution of legal standing to exponential authorities, bearers of collective interests, then it has gone in search of the ways of protection both in procedural and in the judicial. Collective action that finds its most typical expression in the US class action has also been welcomed in our system and also with regard to public administration, aimed at overcoming the inefficiencies and reduce bureaucracy delays, with a view 'transparent administration and higher quality. In conclusion the discussion can be said dormant, because the common interest have been overcame instead the assimilation of the candidate positions is increasing, relied by collective bodies to individual rights.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

MARIANI, ROBERTA. "La legittimazione ad agire negli interessi collettivi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20177.

Full text
Abstract:
L’elaborato si propone il compito di esaminare il tema degli interessi collettivi, soffermandosi in particolare su un aspetto che si ritiene di importanza fondamentale e prioritaria rispetto ad altri, anche in un’ottica di effettività della tutela. Il riferimento è alla legittimazione ad agire per questi particolari interessi a dimensione c.d. sovraindividuale, interessi che, seppur abbiano avuto uno sviluppo più noto a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, trovano invero le loro radici più profonde già alla fine dell’Ottocento. Lo studio viene pertanto condotto, in una prima parte, ripercorrendo la nascita e lo sviluppo degli interessi collettivi, illustrando le condizioni nelle quali si è avvertita l’esigenza di tutela di posizioni che facessero capo ad una pluralità di individui, il tutto prendendo a riferimento tre periodi storici diversi. Sulla base della medesima suddivisione storica, inoltre, ci si è soffermati sul tema principale della ricerca, e cioè sulla legittimazione ad agire nelle sue diverse forme –diffusa, in capo ai singoli individui della categoria, ovvero concentrata, in capo a dei c.d. enti esponenziali – e sul connesso e imprescindibile tema dell’efficacia soggettiva della sentenza resa all’esito di un “processo collettivo”, anche con riferimento ai rapporti tra questo e il giudizio individuale. Il punto, invero, è particolarmente magmatico e al riguardo si è cercato di dar conto delle soluzioni più disparate che sono state proposte in dottrina, argomentandone i pro e i contro. Da ultimo, analizzate le forme di tutela dei giudizi collettivi nei diversi ambiti di natura sostanziale, ci si è concentrati sul giudizio collettivo proprio (o inibitorio) con specifico riferimento all’ambito consumeristico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Ben, Mohamed Andrea <1990&gt. "I licenziamenti collettivi alla luce della riforma Fornero." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5351.

Full text
Abstract:
Lo scopo della tesi è quello di approfondire il tema dei licenziamenti collettivi. E' stata fatta un'analisi della normativa principale nei suoi articoli chiave (legge n. 223/1991). Si è poi tenuta in considerazione la riforma Fornero nei punti in cui apporta alla disciplina modifiche rilevanti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Zaramella, Guglielmo <1987&gt. "Storia dei Collettivi Politici Veneti a Padova (1974-1979)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2409.

Full text
Abstract:
A Padova dalla metà degli anni '70 si verificarono una serie di attentati e fatti di piazza ricollegabili al gruppo "Collettivi politici padovani". Con questa ricerca si vuole ricostruire la nascita, la struttura e gli attentati del gruppo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Skanda, Beatrice <1991&gt. "La disciplina dei marchi collettivi: il caso “Qualità Maniago”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8737.

Full text
Abstract:
Analizzando dapprima come la normativa sui marchi collettivi si è evoluta nel tempo e quindi anche come si è ampiamente distinta dalla normativa sui marchi individuali, la presente tesi si pone l’obiettivo di fornire un’approfondita panoramica sulla disciplina dei marchi collettivi. L’istituto dei marchi collettivi è attualmente disciplinato, nel nostro ordinamento, dal Codice della Proprietà Industriale ma è stata l’importanza di una normativa chiara anche a livello comunitario che ha portato il legislatore a recepire ed attuare diverse riforme in materia. Al fine di meglio apprendere la funzione e le caratteristiche distintive di un marchio collettivo, si è qui voluto studiare il caso “Qualità Maniago”, marchio collettivo registrato con il preciso scopo di garantire la qualità dei prodotti del distretto maniaghese e di contraddistinguerli nella produzione mondiale. Infine, la tesi vuole inoltre sottolineare le differenze fra i marchi collettivi ed altri istituti di proprietà industriale, come le denominazioni di origine e le indicazioni di provenienza. Tale argomento è di fondamentale importanza per quanto riguarda la tutela dei prodotti agroalimentari, poiché, nonostante le similitudini che accomunano i due istituti, vi sono profonde differenze di cui tener conto a livello normativo nel momento in cui scegliamo di registrare un prodotto come denominazione di origine / indicazioni di provenienza oppure come marchio collettivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Robba, Michael <1990&gt. "La nuova disciplina dei marchi collettivi e di certificazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17169.

Full text
Abstract:
Analisi del decreto legislativo 20 febbraio 2019, n.15 di attuazione della Direttiva 2015/2436/UE sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa, e del Regolamento UE n. 2015/2424. Analisi del marchio di certificazione, del marchio collettivo e del rapporto con le indicazioni geografiche nel diritto italiano e comunitario.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Puppoli, Elisa <1994&gt. "I licenziamenti collettivi tra norme giuridiche e evidenze empiriche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18430.

Full text
Abstract:
La materia dei licenziamenti collettivi è molto attuale nel particolarissimo, fragile ed incerto contesto storico in cui mi trovo a scrivere il presente elaborato. Il mondo del diritto del lavoro nonché delle tutele dei lavoratori è cambiato nel corso dei decenni, ma mai con la velocità ed il proliferare di riforme a cui si è assistito in questi ultimi anni. Alla base del mio lavoro sta la volontà di conoscere l’evoluzione della normativa nonché i motivi che hanno spinto il legislatore a modificare la materia dei licenziamenti collettivi e degli ammortizzatori sociali nel corso degli anni. A tal proposito, accompagnerò la descrizione della normativa a dati statistici. Il mio studio comincia con gli accordi Interconfederali del 1965, approfondisce il tema della disciplina comunitaria ed arriva ad esporre quella che è la legge fondante nel nostro ordinamento in materia di licenziamenti collettivi, ovvero la l.n. 223/1991. Considerando anche le vicissitudini dell’Istituto della Cassa Integrazione Guadagni e della Mobilità, andrò ad esporre le modifiche apportate alla legge fondamentale dalle principali riforme. È evidente come queste siano intervenute nella disciplina dei licenziamenti collettivi e degli ammortizzatori sociali, nell’intento, tra gli altri, di ricondurre l’utilizzo delle risorse e degli strumenti di sostegno allo giusto scopo. Nessuno avrebbe immaginato che, pochi anni dopo, a causa di una grave epidemia mondiale, si sarebbe attuato l’esatto opposto. Da un’ottica di riduzione degli interventi di Cassa Integrazione, di controllo nell’erogazione dei sussidi per la disoccupazione ed incentivo a intraprendere la via del licenziamento collettivo (piuttosto di quella dell’integrazione salariale), si assiste ad un divieto dei licenziamenti e ad una corresponsione di denaro pubblico protratta su larga scala per diversi mesi. Il futuro è incerto. Si può partire tuttavia da una miglior comprensione del passato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

GHITTI, CARLA. "LICENZIAMENTI COLLETTIVI E TECNICHE DI CONTROLLO DEL POTERE DATORIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6134.

Full text
Abstract:
La tesi affronta il tema delle tecniche di controllo del potere datoriale nelle procedure di riduzione del personale, con l’intento di verificare se la legge n. 92/2012 (c.d. Riforma Fornero) abbia inciso sul controllo individuale-giudiziale e su quello collettivo-sindacale. Nel primo capitolo si illustrano le ragioni per cui la verifica giudiziale sulla giustificazione dei licenziamenti collettivi, già doverosa alla luce della legge n. 223 del 1991, rimanga essenziale nel quadro della riforma Fornero, pur in considerazione dell'impatto provocato dal nuovo regime sanzionatorio sulle concrete modalità di attuazione di questo accertamento. Nel secondo capitolo si dimostra perché, sebbene la legge sembri diretta a valorizzare il ruolo del sindacato nella procedura (attribuendo grande rilievo all'accordo sindacale raggiunto nel corso dell'esame congiunto) in realtà riduca fortemente gli spazi di negoziazione collettiva determinando un complessivo indebolimento del ruolo delle oo.ss. a danno dell’effettività del controllo sindacale. Nel terzo capitolo si analizzano gli aspetti più rilevanti della verifica sindacale e giudiziale sui criteri di scelta, che rappresentano uno degli aspetti più delicati della disciplina dei licenziamenti collettivi per la loro diretta ricaduta sulla posizione dei singoli. In conclusione si afferma che solo la piena realizzazione dei due modelli di tutela (individuale e collettiva), in una visione che considera il controllo giudiziale e quello sindacale complementari e non alternativi, sia in grado di assicurare il livello di protezione dei lavoratori voluto dal legislatore del 1991.
The thesis concerns collective redundancies and focuses on the limits that the law and the collective bargaining put to the employer's powers, with specific regard to employer's discretionary during the redundancy procedure, in order to verify whether the law 92/2012 (known as Fornero Reform), affected the judge's control and the trade union. In the first chapter we can find the reasons investigating if the judgemental control over the substantive fairness of collective dismissals, which was already due following the law n. 223/1991, still remains essential in the Fornero reform. In the second chapter it is clarified why, although the reform seems to enhance the role of the trade union in the procedure, in fact it reduces the possibilities of collective bargaining and, as a consequence it weakens the trade union control. The third and last chapter analyzes the most relevant aspects of the criteria to select employees for redundancy from both sides either either judicial and from the trade union side. In the end it is considered that only though a double vision, judicial and union, it is possible to grant a fair protection to the workers as planned from the legislator of 1991.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

GHITTI, CARLA. "LICENZIAMENTI COLLETTIVI E TECNICHE DI CONTROLLO DEL POTERE DATORIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6134.

Full text
Abstract:
La tesi affronta il tema delle tecniche di controllo del potere datoriale nelle procedure di riduzione del personale, con l’intento di verificare se la legge n. 92/2012 (c.d. Riforma Fornero) abbia inciso sul controllo individuale-giudiziale e su quello collettivo-sindacale. Nel primo capitolo si illustrano le ragioni per cui la verifica giudiziale sulla giustificazione dei licenziamenti collettivi, già doverosa alla luce della legge n. 223 del 1991, rimanga essenziale nel quadro della riforma Fornero, pur in considerazione dell'impatto provocato dal nuovo regime sanzionatorio sulle concrete modalità di attuazione di questo accertamento. Nel secondo capitolo si dimostra perché, sebbene la legge sembri diretta a valorizzare il ruolo del sindacato nella procedura (attribuendo grande rilievo all'accordo sindacale raggiunto nel corso dell'esame congiunto) in realtà riduca fortemente gli spazi di negoziazione collettiva determinando un complessivo indebolimento del ruolo delle oo.ss. a danno dell’effettività del controllo sindacale. Nel terzo capitolo si analizzano gli aspetti più rilevanti della verifica sindacale e giudiziale sui criteri di scelta, che rappresentano uno degli aspetti più delicati della disciplina dei licenziamenti collettivi per la loro diretta ricaduta sulla posizione dei singoli. In conclusione si afferma che solo la piena realizzazione dei due modelli di tutela (individuale e collettiva), in una visione che considera il controllo giudiziale e quello sindacale complementari e non alternativi, sia in grado di assicurare il livello di protezione dei lavoratori voluto dal legislatore del 1991.
The thesis concerns collective redundancies and focuses on the limits that the law and the collective bargaining put to the employer's powers, with specific regard to employer's discretionary during the redundancy procedure, in order to verify whether the law 92/2012 (known as Fornero Reform), affected the judge's control and the trade union. In the first chapter we can find the reasons investigating if the judgemental control over the substantive fairness of collective dismissals, which was already due following the law n. 223/1991, still remains essential in the Fornero reform. In the second chapter it is clarified why, although the reform seems to enhance the role of the trade union in the procedure, in fact it reduces the possibilities of collective bargaining and, as a consequence it weakens the trade union control. The third and last chapter analyzes the most relevant aspects of the criteria to select employees for redundancy from both sides either either judicial and from the trade union side. In the end it is considered that only though a double vision, judicial and union, it is possible to grant a fair protection to the workers as planned from the legislator of 1991.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Ambu, Alessia. "Modelli dinamici per fenomeni collettivi in fisica dei sistemi complessi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9419/.

Full text
Abstract:
In questo lavoro si parla di un particolare comportamento emergente nei sistemi complessi: il flocking. Dopo aver dato una panoramica generale di come sia stato affrontato finora lo studio della formazione degli stormi, vengono portati come esempio un modello matematico e uno studio empirico particolare, il quale fonda le basi del flocking su un’interazione topologica. Il modello matematico, basato su un’interazione metrica, viene dapprima presentato, cercando di darne una parziale spiegazione tramite le proprietà delle matrici laplaciane, per poi essere testato attraverso delle simulazioni numeriche. Lo studio empirico, invece, viene presentato nei dettagli fornendo risultati e ipotesi atte a spiegarli. Infine prendendo spunto da questi due lavori, nell’ultima parte vengono posti a confronto due modelli, uno metrico e uno topologico, tramite simulazioni al calcolatore. L’esito di queste simulazioni conferma le ipotesi avanzate per spiegare i risultati empirici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Collettivi"

1

Favalli, Giacinto. Licenziamenti collettivi. [Milano]: IPSOA, 2000.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Chericoni, Eldo. Licenziamenti collettivi. Milano: Giuffrè, 1988.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Klobas, Lucio. Silenzi collettivi. Roma: Theoria, 1988.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Balbi, Franco, and Carolina Paiola. I contratti collettivi. 5th ed. Milano: Il sole-24 ore, 2005.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Gragnoli, Enrico. Profili dell'interpretazione dei contratti collettivi. Milano: A. Giuffrè, 2000.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Claudio, Melchior, and Associazione italiana di sociologia. Sezione di metodologia, eds. La rappresentazione dei soggetti collettivi. Udine: Forum, 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Petrelli, Patrizia. Interessi collettivi e responsabilità civile. Padova: CEDAM, 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Rappresentazioni sociali e movimenti collettivi. Napoli: Liguori, 1985.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Donzelli, Romolo. La tutela giurisdizionale degli interessi collettivi. Napoli: Jovene, 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

1946-, Gibelli Maria Cristina, and Rigamonti Paolo, eds. I costi collettivi della città dispersa. Firenze: Alinea, 2002.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Collettivi"

1

Rizzin, Eva. "Resistenze e storie di rom e sinti per costruire insieme la memoria collettiva." In Raccontare la Resistenza a scuola, 193–97. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.25.

Full text
Abstract:
The contribution aims at discussing the word "Resistenza" in the framework of the life of the communities sinti and rom, between present and past decades. On one side the paper aims at highlighting the contribution rom and sinti gave to Resistance and ti-fascist movement, on the other side it shows sinti and rom's resistance against prejudices and stereotypes which determine their present. The riappropriation of their communitarian history as their national history can be considered as a powerful tool for building people's identity as citizens and it marks a path toward sharing and inclusion.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Lorenzini, Claudio. "Montagne diseguali? Il ruolo regolatore delle risorse collettive nella montagna friulana, secoli XVII-XVIII." In Disuguaglianza economica nelle società preindustriali: cause ed effetti / Economic inequality in pre-industrial societies: causes and effect, 231–53. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-053-5.17.

Full text
Abstract:
Among the structural elements characterizing the Alpine communities in comparison to those in the plains was the specularity of their landscapes: large collective areas (woods and pastures) and scarce space for farming; extensive and fertile land, prerogative of selected groups (noblemen, clergymen), and limited collective spaces (pastures). It is on this basis that the argument was made of the ‘natural’ equality of Alpine communities. Recent studies have instead demonstrated also in these contexts a polarization of land, especially where the temporary migration of men represented one of the foundations of the economy. This is applicable also to the Carnia region, in particular during the second half of the 18th century.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Del Tredici, Federico. "Una terra senza nome. Sviluppo economico e identità collettive nella bassa pianura milanese (tardo medioevo-prima età moderna)." In Reti Medievali E-Book, 111–28. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-423-6.07.

Full text
Abstract:
In the Historia de situ Ambrosianae urbis, written in the early fourteenth century, the notary Giovanni of Cermenate offered an unprecedented tripartite image of the Milanese contado: Seprio, north-west; Martesana, north-east; and a third indefinite “part” which can be identified with the plain south of the city, not exactly defined by Giovanni of Cermenate. The paper investigates such an absence, by linking it to the general weakness of collective identities provoked by the extraordinary economic development of the low Milanese plain.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Barale, Michele F., and Margherita Valcanover. "Paesaggi collettivi Il silenzio delle proprietà collettive delle Valli del Germanasca nel Piano Paesaggistico Regionale del Piemonte." In Sapere l’Europa, sapere d’Europa. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-562-9/008.

Full text
Abstract:
Communal land management is a structural element of the Alpine Mountains. In the Valleys of the Germanasca (TO), collective management has been carried out for centuries by means of extensive private shared ownership. These properties materialize the interrelations between the community and territory as identified by the first article of the European Landscape Convention. This contribution puts the theme of collective management of the highlands in the perspective of the recognition, by the urban tools regarding the theme of Landscape, of the “interrelations” between anthropic and natural elements, and in this case with respect to the Piedmont Regional Landscape Plan.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Carocci, Sandro. "“Metodo regressivo” e possessi collettivi: i “demani” del Mezzogiorno (sec. XII-XVIII)." In Écritures de l’espace social, 541–55. Éditions de la Sorbonne, 2010. http://dx.doi.org/10.4000/books.psorbonne.11261.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Durkheim, Émile. "Estasi collettive." In Come nascono i valori, 119–36. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x06.9.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Bruun, Christer. "Celebrazioni ad Ostia: la scelta del giorno per le dediche pubbliche, le inaugurazioni e altri eventi collettivi." In Ricerche su Ostia e il suo territorio. Publications de l’École française de Rome, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.efr.3856.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Rossi, Pasquale. "Psicologia collettiva (1899)." In L’occhio sensibile, 132–36. Edizioni Kaplan, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.edizionikaplan.986.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Missero, Dalila. "A Materialist Trajectory in Feminist Filmmaking: Rethinking Labour and Consciousness-raising." In Women, Feminism and Italian Cinema, 139–54. Edinburgh University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474463249.003.0012.

Full text
Abstract:
This chapter focuses on Italian feminist filmmakers’ attempt to work in mainstream cinema and television. It reconstructs a variety of experiences, from the radical experiments of collective filmmaking of the Cooperativa Arcobaleno and the Collettivo Femminista Cinema, to feminist attempts to break into commercial cinema, like Sofia Scandurra’s Io sono mia (I am Mine, 1977). Due to practical, political and economic constraints, these feminist attempts to impact on the Italian audio-visual production couldn’t tackle with the structural inequalities that historically affected the film industry.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Martone, Sonia. "DALL’IDEA DI TUTELA AL CONCETTO DI RESPONSABILITÀ COLLETTIVA." In Il Colosseo, la piazza, il museo, la città. Temi, 80–85. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2jhjx0d.9.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Collettivi"

1

Crupi, Valentina. "Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente: l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

Full text
Abstract:
La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Silva, Madalena Pinto da. "Guardare oltre il tempo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7958.

Full text
Abstract:
È nostra convinzione che gli argomenti della dissoluzione del luogo contribuiscono a ideare una città che va aggiungendo architetture atopici, architetture dove si può manifestare più facilmente la spettacolarità delle sue forme, e dove la rottura spaziale della città diventa più evidente. D'altra parte, la difesa dell’anti-storicità del processo creativo architettonico, nel confronto con la città e la sua architettura in nome del progresso e del futuro, crea le forme di rottura e di disagio e dà forza ad una nuova visione puramente funzionalista. Oggi l'architettura appare come controllata d’altre aree del sapere, manifestandosi, tuttavia, esuberante nelle sue forme, in un’autonomia illusoria, e prigioniera di presupposti che le superano e svalutano. L'architettura contemporanea deve chiamare di nuovo a sé il concetto di continuità e permanenza, della prospettiva di creare nuove memorie e di contribuire alla definizione di riferimenti collettivi che possano edificare le forme della nostra storia attuale, e le forme di una città in crescita che oggi è già difficile da identificare. Siamo preoccupati, tuttavia, in un altro ordine, l'ordine che possiamo trovare attraverso esempi che mostrano una sequenza 'genomica', una struttura che stabilisca la continuità dei fatti che hanno determinato la città e che la hanno configurato in molti modi, nel corso della sua storia. In un processo dicotomico di causa ed effetto, la città contemporanea può anche vedere la sua forma descritta con la precisazione della forma dei suoi spazi pubblici (Il suo design e la sua posizione – una grammatica operativa), ma anche con il rapporto e i legami tra loro, (un ordine – una sintassi efficiente). We are convinced that the arguments surrounding the dissolution of place tend toward the materialization of a city which continues to amass atopic architectures, architectures that facilitate the spectacularism of their forms and where the spatial rupture of the city becomes more discernible. On the other hand, the vindication of the architectural creative process as anti-historical creates forms of rupture and discomfort, and empowers a new, merely functionalist, vision. Today architecture is seen as subsidiary to other branches of knowledge, and, despite its exuberant forms, it retains an illusory autonomy, confined by assumptions that surpass and depreciate it. Contemporary architecture must reclaim the notion of perpetuity and permanence, so as to create new memories and contribute to the maintenance of collective references that solidify our current history’s forms and the forms of a growing city increasingly difficult to identify. We are interested in the order that we can find by way of examples that feature a ‘genomic’ sequence, a structure capable of establishing the continuity of facts that throughout history have determined and configured the city in so many ways. By means of a dichotomous cause and effect process, we may also describe the contemporary city’s form by clarifying the form of public spaces (their design and position – an operative grammar) and the relation and articulation between public spaces (an order – an efficient syntax).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Roselli, Claudia. "Geografie della memoria e zone di transizione: interpretare le possibilità future di salvaguardia dei legami territoriali a Delhi." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7959.

Full text
Abstract:
Il futuro delle metropoli sarà quello di continuare ad aumentare in dimensioni ed estensioni, fagocitando territorio, oppure ci sarà un momento in cui le cose cominceranno a cambiare, nella consapevolezza collettiva e politica, che è necessario assimilare i concetti di limite e di sostenibilità? Sembra che le svolte economiche globali abbiano già allertato le menti sensibili verso un necessario cambiamento di rotta nella governance urbana. Non è più possibile ignorare le trasformazioni, talvolta molto pericolose, in atto nelle nostre città, ed è piuttosto necessario tentare un loro indirizzamento verso passaggi temporali che considerino l'importanza della memoria collettiva, attivando l'engramma giusto per costruire nuove relazioni antropologiche, culturali e sociali. Nello specifico il paper vuole esaminare la realtà della città di Delhi, la capitale indiana, svelando l'esistenza nel suo corpo di zone di confine territoriali: zone dove ancora è possibile trovare e riconoscere tracce della sua antica origine rurale fatta di mestieri agricoli e artigiani, forni di argilla e terre coltivate. Questa anima della città, costituita da memorie, saperi e relazioni territoriali è stata minacciata, negli ultimi anni, dal desiderio cieco di espansione di imprenditori senza scrupoli e da decisioni non monitorate capillarmente relative ai piani di sviluppo urbanistico, le quali hanno avuto ricadute non prevedibili a spese del territorio e dell'ambiente. Negli ultimi anni, dopo la fine delle aspettative create dai Giochi del Commonwealth, la città ha sviluppato una rete infrastrutturale più veloce, promuovendo l'utilizzo dei mezzi pubblici e creando una rete metropolitana molto efficiente, presupposto iniziale per riconquistare la sua antica fama di città verde. Oltre a queste nuove potenzialità infrastrutturali anche i tessuti connettivi, tra area ed area e le grandi zone di verde urbano ( giardini, parchi e foreste ) potenziano l'ipotesi di trasformare Delhi in una delle più competitive capitali del futuro. Per realizzare questa visione è necessario creare vocabolari, strade e linguaggi, capaci di suggerire lo sviluppo di nuovi modelli di insediamenti urbani sopratutto nelle zone più sensibili ovvero laddove avviene l'incontro tra l'urbano ed il rurale. The future of the metropolis will be to increase in dimension and extension phagocyting territory, or it will be a moment where the things will start to change, in the collective and politic awareness, that it is necessary to absorb the concepts of limits and sustainability? It seems that the global economic turns have already alerted the sensitive minds towards a necessary change of the course of the urban governance. It is not possible to ignore longer, the transformations, sometime very dangerous, in our cities, todays. Rather it is necessary try to addressed them in a time crossing, capable of understanding the importance of the collective memory, attracting the proper engramma to build new anthropological, cultural and social relations. Specifically the paper would like analyze the reality of the city of Delhi, the Indian capital, disclosing the existences, on its body, of some territorial boundaries. Zones where it is possible to find and to recognize tracks of its ancient rural origins made by crafts and agricultural artisan, clay ovens and cultivated lands. This soul of the city, made by memories, knowledges and territorial relations was menaced, on the last years, from the blind wish of expansions of unscrupulous businessman and from decisions not capillary monitored relatively to urban development plans, which have had unpredictable consequences for the territory and for the environment. After the end of the expectations created from the Commonwealth Games, on 2010, the city developed an infrastructural net more quick, promoting the use of the public transports and creating an underground net very efficient, initial assumption to regain its former glory of green city. Over these new infrastructural potentialities also the connective tissues, between area and area and the big zones of urban green, like gardens, parks and forests, they had great potential in themselves to make Delhi one of the most competitive capital of the future.To realize this visions it is necessary to create vocabularies, roads and languages, capable of suggesting the development of new models of urban settlements mainly on the sensitive zones, where it will happen the encounter between urban and rural.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Arras, Francesca, Arnaldo Cecchini, Elisa Ghisu, Paola Idini, and Valentina Talu. "Perché e come promuovere la camminabilitá urbana a partire dalle esigenze degli abitanti piú svantaggiati: il progetto "Extrapedestri. Lasciati conquistare dalla mobilità aliena!"." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7962.

Full text
Abstract:
La città contemporanea è una città a misura di automobilista. Chi non vuole o non può usare l'automobile per spostarsi non è in grado di esercitare pienamente il proprio diritto urbano di accesso ed uso degli spazi e delle strade sottratti dalle automobili all'uso pubblico e collettivo. Il prerequisito per la riconquista di questo diritto urbano negato è la promozione di un vero e proprio cambiamento culturale in materia di mobilità, attraverso il coinvolgimento consapevole e responsabile degli abitanti nelle politiche e nei progetti di promozione della mobilità altra, in particolare di coloro che subiscono la maggior parte delle conseguenze negative determinate dalla presenza invasiva delle automobili nella città: bambini, anziani, persone disabili e pedoni (e ciclisti) in generale. Nell'articolo descriveremo il progetto pilota "Extrapedestri. Lasciati conquistare dalla mobilità aliena!" che si pone l'obiettivo di promuovere la camminabilità urbana di due quartieri marginali della città di Sassari (e, in prospettiva, di tutta la città, trattandosi un progetto facilmente replicabile) a partire dalle esigenze, dai desideri e dalla "capacità di disobbedienza" dei bambini, uno dei gruppi di abitanti più svantaggiati in materia di mobilità. Contemporary city is a car-friendly city. Those who cannot or do not want to use a car are not capable to fully exercise their fundamental urban right to access and to use the public spaces and the streets. In this paper, we argue that it is possible to make more effective policies aimed at building walkable cities making reference to the desires and needs of disadvantaged groups. In particular, we concentrate on children as one of the most vulnerable groups of inhabitants of the city. The role children can play in improving urban quality of life is fundamental, for a number of reasons, most important of which, for the purpose of this paper, is their "capability of disobedience" which might be used as a force of urban transformation. Then, we present one project through which we try to promote the urban walkability of the city of Sassari starting from children's involvement: "ExtraPedestrians: let yourself be conquered by the 'alien' mobility".
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Middea, Alexandra. "Identita', cultura, paesaggio: costruzione di una responsabilità condivisa." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

Full text
Abstract:
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Maccarrone, Maria. "Una città nomade e multidimensionale: il caso della reale Aci." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7973.

Full text
Abstract:
Viviamo strani giorni, tempi di rapide accelerazioni, cambiamenti sociali e trasformazioni ambientali stressanti, che richiedono soluzioni contenitive e culturali improcrastinabili. Poniamo il caso di Acireale, città insulare di circa 50.000 abitanti, posta lungo la costa orientale sicula, stretta fra l’azzurra ionia marina, il nero del Vulcano Etna e il sempreverde degli agrumi. Il paesaggio dell’Aci trattiene geomorfologie e memorie antiche. Ricomporne le alterne vicende significa riflettere sulle “reali” specificità di una città siciliana per la quale è esistita un’articolata continuità storica di frequentazione in una porzione ampia di suolo vulcanico denominato Timpa. Nel corso dei secoli, le comunità hanno identificato in questo unico complesso lavico un salubre avamposto su cui migrare, tendenzialmente da Sud a Nord, fino a stanziarsi sul pianoro su cui sorge la città di Acireale. In età recente, la maggior crescita edilizia ha consumato pregevoli parti di terreno agricolo, inducendo uno sprawl urbano verso l’entroterra ed esponendo la Timpa a grandi rischi generati dalla progressiva assenza di organici interventi d’assetto territoriale. Questo contesto storico e paesaggistico aspetta d’essere attraversato, curato e valorizzato per ricomporre di quei valori percettivi che giacciono latenti nella memoria collettiva. La riqualificazione della Timpa può essere il tema per l’infrastrutturazione geografica con cui ri-connettere le inevitabili istanze di trasformazione urbana all’improrogabile sviluppo sostenibile del territorio acese. We live in strange days, periods of rapid acceleration, with stressful social changes and environmental changes, which require cultural solutions. Take the case of Acireale, city of about 50.000 inhabitants, located along the eastern coast of Sicily, between the Ionio sea, Mount Etna and evergreen citrus. The landscape of Aci holds geomorfologie and ancient memories. Over the centuries, communities have identified in this unique building of lava a place healthy where migrate, from South to North. In recent years, the growth of buildings has consumed valuable pieces of agricultural land, causing urban sprawl inland and exposing the Timpa large risks generated by the progressive absence of organic interventions of regional planning. This historical context and landscape is waiting to be crossed, edited and enhanced. The project of the Timpa may be the theme for re-connect the inevitable instances of urban transformation at the sustainable development of the territory.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Zocchi, Angela Maria, and Barbara Raggiunti. "Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

Full text
Abstract:
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Ottaviani, Dorotea. "Il valore della memoria nei processi di riqualificazione dei grandi complessi di edilizia residenziale pubblica." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8017.

Full text
Abstract:
Come affrontare i processi di riqualificazione quando “il rapporto tra le aree-residenza e elementi primari” non è più alla base della configurazione per tessuti della città e la casa diventa monumentale memoria e gesto rappresentativo dello Stato? Concentrando lo sguardo sul periodo tra gli anni 60' e 70' si rende evidente un intento congiunto delle amministrazioni e degli architetti, attraverso la progettazione di complessi a scala macroscopica, spesso isolati dal contesto classico della città, di creare una visione chiara ed iconica del ruolo assistenzialista dello Stato. Questa stagione, sottolineata da scelte compositive in contrapposizione con la visione “ordinaria” della città e della sua crescita per tessuti, raggiunge la sua massima espressione nel “grande segno” che fa coincidere tipologia architettonica con morfologia urbana e racconta di un’amministrazione che vuole essere il referente diretto per la risoluzione di problematiche sociali e risponde in maniera reattiva e molto rapida alle questioni e alle esigenze poste dalle sue classi più bisognose. Il primo valore da riconoscere ai progetti di questo periodo è di essere stati rappresentativi di vocazioni collettive e di averle riassunte con un gesto progettuale dall'alto valore iconografico. La seconda caratteristica di questa stagione architettonica, continuando a restringere la valutazione ad una constatazione dei fatti scevra di componenti di giudizio, è la sua ampia vocazione ad essere terreno sperimentale sia in ambiti architettonici che urbanistici. La domanda che ci poniamo è se sia possibile ripartire da queste due valori per re-interpretare i progetti dei grandi complessi residenziali pubblici e renderli “abitabili” mantenendone le loro particolari vocazioni. How can we deal with requalification process in parts of the city which are no longer based on the “relation among residential-area and primary elements” and where the house has become the rappresentative memory of programs and ideals of the State? Concentrating on the 60' and 70' period in Italy it is clear a joined intent of the administration and the architects to create a neat and iconographic image of the protective and directive role of the State towards its citizen, through the designing of large, unitary social housing, often off the normal urban scale and isolated by the rest of the city. This season, highlighted by compositive experience in sharp contrapposition with the “ordinary” vision of the city, reach its maximal expression in “great sign design” that tends to an equivalence between architectural typology and urban morphology. The first merit that have to be acknowlegde to those project is to have been a representative of collective vocations through a high valued iconographical design. A second valor to be confered to this period is its vocation on being a laboratory for both architectural and urban experimentation. Question we are facing is, then, if it is possibile to start over on those two intrinsic values, seep through the lens of the european directives for sustainable renewal of the cities, for a reinterpretation of the large housing estates in order to give them back to their peculiar potential and to make the the center of regenerations of the city itself.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography