Academic literature on the topic 'Collegamenti'

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Journal articles on the topic "Collegamenti"

1

Merker, Nicolao. "Il singolare caso della Staatsbiologie." PARADIGMI, no. 2 (July 2011): 135–52. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-002009.

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Abstract:
L'articolo esamina i collegamenti di Jakob von Uexküll con le idee etico-politiche della cosiddetta "Rivoluzione Conservatrice" in Germania, parecchi esponenti della quale si avvicineranno poi al nazismo. Il confronto mostra che Uexküll, pur discostandosi in politica da un razzismo vero e proprio, condivide l'ideologia dell'autoritarismo ed elitarismo antiliberale che caratterizza la "Rivoluzione Conservatrice".
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2

D’Addazio, Alessia. "Il giudice inglese indica il foro ucraino come foro appropriato per giudicare sulla specifica controversia (<i>Pjsc Bank</i> v <i>Kostyantin Valentynovich Zhevago</i>, 21 settembre 2021)." Trusts, no. 3 (June 7, 2022): 456–61. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.112.

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Abstract:
Massima Il giudice inglese denega la propria giurisdizione in favore del giudice ucraino in una causa in cui sono convenuti un cittadino ucraino, un cittadino britannico e tre società di diritto inglese riconducibili al cittadino ucraino, in quanto sulla base della dottrina del forum non conveniens la causa presenta più stretti collegamenti con l’Ucraina (la legge sostanziale applicabile è quella ucraina e in Ucraina è necessario condurre una articolata istruttoria e pendono procedimenti connessi).
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3

Waldinger, Roger. "Oltre il transnazionalismo: una prospettiva alternativa sui collegamenti tra immigranti e madrepatria." MONDI MIGRANTI, no. 2 (January 2011): 7–40. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002001.

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4

Journals, FrancoAngeli. "Intermodalit&agrave; ferroviaria e assetto territoriale dei porti gateway: il caso di La." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2021): 104–36. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12960.

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Abstract:
Il contributo affronta un tema rilevante per la geografia dei trasporti: l'intermodalit&agrave; portuale. L'obiettivo dell'articolo &egrave; quello di verificare in particolare l'importanza dell'intermodalit&agrave; ferroviaria nei porti gateway. Il caso esaminato (La Spezia) dimostra come i collegamenti intermodali ferroviari possano influenzare positivamente lo sviluppo portuale generando un aumento della movimentazione dei container marittimi e un ampliamento del retroterra servito e incidendo quindi sulla competitivit&agrave; dello scalo e dei territori connessi. La metodologia di analisi utilizzata per il caso di La Spezia pu&ograve; essere applicabile anche ad altri porti gateway dotati di connessione ferroviaria, al fine di ottenere elementi utili per l'elaborazione di politiche territoriali strategiche.
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5

Bartholini, Ignazia, and Rafaela Pascoal. "Il cibo come mezzo per una convivenza ostipitale. Gli equilibri fragili del cotto e del crudo fra migranti e popolazione autoctona in un mercato di Palermo." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 55–71. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002003.

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Abstract:
Questo articolo propone il concetto di ostipitalità (Derrida, 2000) per analizzare i collegamenti tra cibo, appartenenze e commensalità. L'osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate permettono di individuare, nelle diverse aree e tra le tipologie di attività commerciali del mercato di Ballarò, le forme di "convivenza armata" fra autoctoni e migranti e di relativa prevalenza del "cotto" e/o del "crudo". Se il cibo cotto è ospitale a determinate condizioni, il cibo crudo ha maggiori probabilità di stabilire ostipitalità durevole oltre che condizionata. A Ballarò la prevalenza degli esercizi commerciali del crudo sembra costituire un freno rispetto alla delocalizzazione degli ipermercati e ai processi di disembedding tra economia e vita sociale urbana (Polanyi, 1944; Giddens, 1991).
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6

Morelli, Ugo. "La bomba interna. Indifferenza, crisi di legame e vulnerabilitŕ." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 14 (September 2010): 81–106. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-014007.

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Abstract:
Per riconoscere l'evoluzione della paura, della violenza e della guerra nel nostro mondo, questo contributo č un'analisi del conflitto intra-psichico correlato all'inizio dell'era atomica (era della bomba esterna) e ai giorni nostri (era della bomba interna). Ci troviamo ora in un periodo di indifferenza. La crisi dei legami sociali, i social network e i conflitti interiori ed emozionali sono alla base della nostra condizione. L'indifferenza ci ferisce e abbiamo grosse difficoltŕ nell'elaborare l'ambiguitŕ, il conflitto e la creativitŕ. I piů importanti fattori di impatto di questa situazione sono connessi alla vulnerabilitŕ del mondo interno. La contingenza della crisi dei processi di individuazione e i collegamenti sociali favoriscono il rischio dell'emergere dell'altro, e la necessitŕ di investimenti didattici e psicologici per un nuovo patto di legami sociali e processi di individuazione.
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7

Parziale, Lavinia, and Elena Puccinelli. "Un percorso tra le fonti per la storia dell'alimentazione e dell'approvvigionamento alimentare: le carte del Fondo Annona dell'Archivio di Stato di Milano." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 133–42. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134008.

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Abstract:
Annona Fonti archivistiche Approvvigionamento Storia dell'alimentazione Milano, secc. XV-XIX Il saggio, scritto a quattro mani da Lavinia Parziale ed Elena Puccinelli, descrive l'intervento di riordino e di inventariazione compiuto sui fondi Annona parte antica (secolo XV-1800) e Annona parte moderna (1801-1853) dell'iperfondo Atti di Governo dell'Archivio di Stato di Milano, le cui carte furono ordinate secondo il metodo per materia fra XVIII e XIX secolo. A questa parte di carattere archivistico e metodologico, segue una prima analisi che intende fare emergere elementi preziosi per gli studi di storia dell'alimentazione e dell'approvvigionamento alimentare nel contesto milanese e lombardo quali l'identificazione delle magistrature con competenza in materia annonaria, l'approfondimento della normativa sul pane e i grani e sulle altre vettovaglie e l'indicazione dei collegamenti con altri fondi archivistici.
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8

Matičetov, Milko. "Con le cicale da Corinto all’Istria e infine presso i fiumi Vipacco – Isonzo – Natisone. Collegamenti semantici." Traditiones 33, no. 1 (April 15, 2004): 155–74. http://dx.doi.org/10.3986/traditio2004330109.

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9

Piccolo, Michele S. "Il fraseggio del corpo in psicoterapia. Alcune riflessioni a partire dalla teoria delle emozioni di William James." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2011): 499–522. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-004009.

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Abstract:
L'Autore prende in esame la teoria delle emozioni di James-Lange per riscoprirne elementi di modernitŕ estensibili alle scienze psicologico-cliniche. L'emergere dell'emozione dal (1) contatto diretto tra corpo e mondo reale e (2) dalle reminiscenze dei contatti precedenti evidenzia la permeabilitŕ della persona nei confronti dell'ambiente circostante. Il realismo di James induce a riflettere sull'importanza dell'ascolto degli "eventi reali" riferiti dal paziente e sull'impatto reale della figura del terapeuta ("qualitŕ personali") nella situazione psicoterapeutica. L'Autore si focalizza quindi sulla relazione tra la narrativa e il corpo del paziente durante il trattamento e sottolinea come il terapeuta possa cogliere nelle comunicazioni per "immagini" del paziente riferimenti alla sfera somatica. L'Autore traccia dei collegamenti tra la concezione jamesiana delle emozioni, il "feeling di quel che accade" concettualizzato da Antonio Damasio e le riflessioni sulla dimensione subsimbolica avanzate da Wilma Bucci.
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Corda, Gian Paolo. "Le implicazioni macro-urbanistiche delle reti di mobilitŕ sulla pianificazione a scala comunale." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 15–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059003.

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Abstract:
Nel caso di studio si esaminano le potenzialitŕ derivanti al contesto urbano dalla posizione privilegiata che deriva dai collegamenti ferroviari del Sempione e del Gottardo, potenziati dai nuovi trafori, e dal possibile rilancio dell'aeroporto della Malpensa. Sul piano macrourbanistico, l'interesse deriva dal fatto che queste condizioni risultano strategiche per garantire un piů equilibrato assetto regionale, capace di superare l'insufficienza delle relazioni tra le cittŕ di corona della Lombardia e di valorizzare il sistema economico milaneselombardo nel suo complesso. L'occasione č stata quella di verificare come la predisposizione di un Pgt debba muoversi non solo in coerenza con un assetto pianificatorio sovraordinante ma come possa concorrere a sviluppare le potenzialitŕ derivanti da un assetto urbano e contribuire al perfezionamento di un grande sistema di cittŕ di rango europeo, non esaurito dalla sola Milano e dall'area urbana centrale.
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Dissertations / Theses on the topic "Collegamenti"

1

D'Angelo, Anna. "Analisi di collegamenti bullonati ad elevata resistenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Sono state effettuate delle prove sperimentali per valutare l'influenza dei parametri in ingresso sul processo di serraggio di viti di classe di resistenza 14.9. Le prove sono state eseguite su un sistema Kistler Analyse che tramite sensori misura e fornisce direttamente i valori di tutte le variabili in gioco. La maggior parte della coppia in ingresso viene persa per superare gli attriti che si vengono a generare tra le superfici a contatto, quindi nel sottotesta e nei filetti. Per una corretta progettazione del giunto, è importante conoscere le condizioni tribologiche e i parametri influenti sul processo in modo da poterlo ottimizzare. È stata analizzata statisticamente tramite ANOVA l'influenza di lubrificazione, riserraggi e materiale impiegato per il sottotesta (acciaio, alluminio, CFRP) sui valori dei coefficienti di attrito nel sottotesta e nei filetti. È stato effettuato un confronto tra i risultati ottenuti e quelli riportati in bibliografia. Inoltre, è stato analizzato, nelle diverse condizioni di prova, il fenomeno del self relax: il rilassamento spontaneo della vite dopo il serraggio che comporta una perdita di precarico.
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2

Patrizio, Davide. "Analisi di collegamenti filettati con il metodo degli elementi finiti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17943/.

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Abstract:
Modellazione di un collegamento filettato, costituito da un giunto a sovrapposizione semplice, nelle configurazioni di vite mordente e passante, con elementi finiti di tipo Beam (trave). Si sono proposte due alternative di modello Beam da confrontare, per mezzo di un fattore di correlazione tra tensioni, con un modello tridimensionale che si assume a riferimento. Si sono valutati diversi scenari di carico, nonché la dipendenza dalla dimensione della mesh, o dalla formulazione di contatto. Come parametri per quantificare le performance di un modello si sono utilizzati media aritmetica e deviazione standard. Le analisi fem sono state svolte in Ansys Workbench e la post produzione dei risultati in Excel.
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3

CERIMELE, Alberto. "HRM, prassi e performance organizzativa: collegamenti invisibili. Un approccio critico." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2018. http://hdl.handle.net/11695/83536.

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Abstract:
Pressione all’innovazione, globalizzazione, necessità di lavorare velocemente, concorrenza internazionale, logiche di adattabilità e flessibilità: questi sono giorni complessi per le organizzazioni. Interiorizzando, poi, la normalità degli investimenti, dello sviluppo e dell’implementazione delle risorse immateriali e delle risorse umane, per ottenere risultati profittevoli, si ottiene un quadro sempre più complesso. Questo l’obiettivo primario del presente lavoro: studiare il mondo delle connessioni che esistono tra gestione delle persone in azienda ed ottenimento di migliori risultati. Se dal lato delle organizzazioni si assiste ad un incessabile e spaventoso aumento della complessità, dal lato dell’accademia si assiste ad una vera e propria crisi intellettuale, di posizione. La pulsione scientifica verso la comprensione profonda di temi da sfumature immateriali, verso la ricerca statistica ed unificante di collegamenti con le caratteristiche della causalità e la voglia, quasi emotiva, di poter utilizzare liberamente i concetti legati al capitale umano, al capitale intellettuale, ai beni intangibili e alla loro connessione con le performance aziendali, ha creato pensieri divergenti ed ha visto l’applicazione di modelli le cui limitazioni concettuali a monte ne inficiano l’applicabilità universale. Sebbene questo sia stato – ed è – un fertile terreno di scontro piuttosto che un motivo di armonia, Becker et al., nel 1998, hanno portato l’uomo al centro dei modelli strategici tesi all’ottenimento di migliori performance; hanno formalizzato, così, il concetto di connessione tra le buone prassi dello Human Resource Management (HRM) e la performance organizzativa (P). La teorica e la pratica, poi, hanno definito tale concetto HRM-P Link. Figli della produttività, della competizione e della necessità di tagliare costi, assistiamo, però, sempre più all’incardinarsi su sistemi razionali di misurazione, che, nelle sue infinite dimensioni logiche, prende le vesti della pratica comune dell’applicazione di un approccio scientifico radicato nell’accezione di «causalità come regolarità». È proprio in questo momento che si arriva ad un limite e si pongono problemi legati alla razionalità, alla causalità, alla dimensione dei confini entro cui operare e alla definizione di ciò che accede prima e ciò che accade poi. Questo lavoro non ha la pretesa di risolvere le questioni legate al dibattito proprio dello HRM-P Link, né tantomeno di tagliare il nodo gordiano che lo affligge. Al contrario, questo lavoro si inserisce in un contesto preciso, definisce i suoi confini, analizza sfumature e sposa pensieri critici e qualitativi. Aderire alla linea di pensiero immateriale della misurazione qualitativa e della ricerca di connessioni «sovra-connessioni» non vuol dire, comunque, discostarsi dalla razionalità e dall’affidabilità dei dati e delle misurazioni; leggere fatti reali con l’occhio della critica qualitativa fornisce uno spunto diverso sul quale fondare analisi volte a rendere i pensieri più omogenei. In questo ambito, è sposato il principio purista, di stampo critical, secondo cui relazioni costanti, dal punto di vista scientifico, non sono sufficienti per spiegare o stabilire nessi causali. L’idea che tali nessi debbano essere trovati nel mondo dell’immateriale legato ai significati profondi, ai meccanismi, ai poteri ed alle tendenze, è radicato fino al punto da indirizzare l’analisi in un preciso conteso logico e razionale. Questo, quindi, l’obiettivo specifico del presente lavoro: sostenere la ricerca empirica sullo HRM-P Link a divenire ancora più razionale, a radicare le proprie prove empiriche, i propri numeri, nel mare qualitativo fatto di connessioni che non si trovano, ovvero che mostrano una correlazione debole. Spiegare la relazione tra HRM e performance diviene, così, un atto di comprensione generale di dinamiche organizzative, strategiche e manageriali. Un atto in cui la ricerca empirica non contrasta con quella sociale e qualitativa, bensì vi si integra per generare teorie omnicomprensive.
Pressure for innovation, globalization, need to work quickly, international competition, adaptability and flexibility: these are complex days for organizations. Internalizing, then, the normality of investments, the development and implementation of intangible resources and of human resources, to obtain profitable results, we obtain an increasingly complex picture. This is the primary objective of this work: to study the world of connections that exist between managing people in companies and obtaining better results. If concerning organizations there is an incessable and frightening increase in complexity, on the side of the academy there is a real intellectual crisis, of position. The scientific impulse towards the deep understanding of themes from immaterial nuances, towards the statistical and unifying research of links with the characteristics of causality and the almost emotional desire to freely use the concepts related to human capital, intellectual capital, intangibles goods and their connection with performance, has created divergent thoughts and has seen the application of models whose conceptual limitations upstream affect the universal applicability. Although this was - and is - a fertile ground for confrontation rather than a motive for harmony, Becker et al., in 1998, brought the human being into the center of strategic models aimed to obtaining better performances; thus, they formalized the concept of connection between the good practices of Human Resource Management (HRM) and organizational performance (P). The theory and practice then defined this concept HRM-P Link. Sons of productivity, of competition and of the need to cut costs, we are, however, more and more burdened by rational systems of measurement, which, in its infinite logical dimensions, takes the form of the common practice of applying a deeply rooted scientific approach in the sense of «causality as regularity». It is precisely in this moment that we reach a limit and set problems related to rationality, causality, the dimension of the boundaries within which to operate and the definition of what is accessed first and what happens then. This work does not pretend to solve the issues related to the debate of the HRM-P Link, nor to cut the Gordian knot that afflicts it. On the contrary, this work is inserted in a precise context, defines its boundaries, analyzes nuances and marries critical and qualitative thoughts. To adhere to the immaterial line of thought of qualitative measurement and of the research for connections and «over-connections» does not mean, however, to deviate from the rationality and reliability of data and measurements; reading real facts with the eye of qualitative critique provides a different idea on which to base analyzes aimed at making the thoughts more homogeneous. In this context, it is married the purist principle, critical in its spirit, according to which constant relations, from the scientific point of view, are not sufficient to explain or establish causal links. The idea that such links must be found in the world of the immaterial link to the deep meanings, to the mechanisms, to the powers and to the tendencies, is rooted to the point of directing the analysis into a precise logical and rational context. This, then, the specific objective of this work: to support the empirical research on HRM-P Link to become even more rational, to ground their empirical evidence, their numbers, in the qualitative sea made of connections that are not found, or showing a weak correlation. Explaining the relationship between HRM and performance thus becomes an act of general understanding of organizational, strategic and managerial dynamics. An act in which empirical research does not conflict with social and qualitative research, but rather integrates it to generate all-encompassing theories.
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4

Cavallaro, Filippo. "Caratterizzazione statica di collegamenti albero-mozzo forzati ed incollati tramite adesivo anaerobico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi si vuole studiare il comportamento statico delle giunzioni albero-mozzo, in acciaio, accoppiate per interferenza e incollate con adesivo anaerobico. Questo tipo di accoppiamento, che prende il nome di accoppiamento “ibrido”, negli ultimi anni sta trovando sempre più impiego nell’ingegneria industriale in particolare quando è richiesta la trasmissione di grandi potenze e coppie. L’utilizzo dell’adesivo permette di ridurre il livello di interferenza richiesto per la trasmissione della coppia, o di evitare l’utilizzo di accoppiamenti di forma (linguette o chiavette), portando quindi ad una riduzione dei costi di fabbricazione. Per l’impiego dell’adesivo anaerobico si devono tenere in considerazione diversi fattori come: la rugosità delle superfici, il metodo di montaggio della giunzione, l’interferenza specifica di accoppiamento, la temperatura di esercizio del giunto, ecc. In questa tesi si indagheranno in particolar modo l’influenza di due fattori quali: l’interferenza specifica di progetto, si studieranno dei livelli di interferenza maggiori rispetto a quelli esistenti in bibliografia, e il metodo di montaggio, Press Fitted e Shrink Fitted. Si noterà come l’impiego di interferenze specifiche troppo alte, maggiori di ξ = 0,0018, non permettono il raggiungimento dell’ottimo tra il contributo fornito dall’interferenza di progetto e quello fornito dall’adesivo. Altresì si concluderà che un montaggio di tipo Shrink Fitted è consigliabile per l’impiego di adesivi anaerobici quando si vuole utilizzare dell’interferenza.
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5

Coromano, Simone. "Determinazione sperimentale del coefficiente d'attrito di collegamenti bullonati e relativa analisi statistica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8068/.

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Abstract:
Nel presente documento verrà affrontata la messa a punto del banco di prova per la caratterizzazione del coefficiente d’attrito globale dei collegamenti bullonati, analizzando i parametri che influenzano la buona o cattiva realizzazione della prova e verrà stabilito se essi hanno influenza oppure no sulla prova; una volta ricavati e analizzati i parametri che influenzano la prova verranno effettuate prove per vedere l’intervallo di incertezza della misura del coefficiente d’attrito per comprendere l’affidabilità della prova; successivamente verrà studiata la differente lubrificazione nelle viti e analizzata quale zona di attrito ha un’incidenza maggiore e se è significativa, poi verranno analizzati due tipi di lubrificante e stabilito quale dei due da un migliore effetto e infine verranno analizzati alcuni parametri per vedere la loro influenza sul coefficiente d’attrito, verrà valutata se è significativa oppure no, e si valuterà quale ha più o meno effetto sul coefficiente d’attrito.
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6

Latour, Massimo. "Analisi teorico-sperimentale di collegamenti dissipativi a parziale ripristino di resistenza in strutture intelaiate in acciaio." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/153.

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Abstract:
2009 - 2010
Before seismic events of Northridge (Los Angeles, 17 January 1994) and Hyogoken-Nanbu (Kobe, 17 January 1995) MRFs were supposed to be the most reliable seismic resistant systems due to the high number of dissipative zones that are able to develop Before these earthquakes, especially in United States, MRFs were realized, generally, by adopting fully welded connections, which, at the time, were retained to perform better compared to other joint typologies. In addition, the economic advantages deriving from the adoption of field fully welded connections, strongly influenced choices of building owners’ and, as a result, led to the adoption of this joint typology in almost all pre- Northridge steel MRFs. After Northridge earthquake, even though the loss of life was limited, the unexpected amount of damages occurred in structures adopting as seismic resistant system welded Moment Resisting Frames put into question the role played by welded connections on the whole structural behavior. Therefore, after the seismic events, two strategies were identified to improve behavior of fully welded connections. The first one is related to the improvement of the welding technique, usually strengthening the critical area subjected to fracture. The second one is based on the possibility of concentrating the energy dissipation in the beam, reducing the bending resistant area of beams by properly cutting the flanges in a zone close to beam-to-column connection. This weakening approach is commonly called RBS. A new design approach, which has been the subject of many studies in last decades, has gained growing interest in last years. In fact, Eurocode 8 has opened the door to the idea of dissipating the seismic input energy in the connecting elements of beam-to-column joints. It has been recognized that semi-rigid partial strength connections can lead to dissipation a and ductility capacity compatible with the seismic demand, provided that they are properly designed by means of an appropriate choice of the joint component where the dissipation has to occur. In this work, the attention is focused on this last approach. The first part of the work is descriptive and deals with the historical development and, in general, with the seismic behavior of Moment Resisting Frames. In the same chapter general concepts concerning the component method, as introduced by last version of Eurocode 3, are given. Finally, the influence of the joint behaviour on main characteristics of partial strength and/or semi-rigid MRFs is evaluated by properly accounting for existing literature. Third chapter deals with an experimental analysis on the cyclic behaviour of classical partial strength beam-to-column joints. The main scope of the experimental campaign is to show how to control the dissipative behaviour of joints by properly designing the weakest joint component and by over-strengthening the other connecting elements. Therefore, a design procedure is pointed out and the comparison among the results obtained by cyclic tests is presented in terms of energy dissipation capacity. In addition, by monitoring during the experimental tests both the whole joint and the single joint components it is shown that the energy dissipated by the joint is equal to the sum of the energy dissipated by the joint components. This result assures that the first phase of the component approach, i.e. the component identification, has been properly carried out and that interaction between components under cyclic loads is negligible. Chapter 4 represents the continuation of the work carried out in previous chapter. In fact, on the base of the obtained results, the goal is to provide a mechanical cyclic model for the prediction of the overall joint behaviour, starting from existing literature models. Hence, a state-of-the-art review is first presented and then, model employed to set up a computer program devoted to the prediction of the cyclic behaviour of steel beam-to-column joints is shown. In particular, cyclic model adopts Kim & Engelhardt model for shear panel, Cofie & Krawinkler model for Panels in Tension and Compression and Piluso et al. model for the prediction of the T-stub behavior. Finally, in chapter 5, an innovative approach to improve the seismic behavior of bolted beam-tocolumn joints, which are affected by strength and stiffness degradation, is presented. The development of a dissipative device representing the application of ADAS concept to T-stubs, is detailed. First, a mechanical and finite element model able to predict the whole force displacement curve of the so-called hourglass T-stubs are set up. Next, an experimental analysis aiming to compare the hysteretic behaviour and the dissipative capacities of rectangular and dissipative T-stubs is carried out. Finally, as a consequence of the study of the joint component, a further experimental analysis concerning the application of such devices to partial strength beam-to-column joints is presented and the results, in terms of moment-rotation curve and energy dissipation capacity, are discussed and compared to those obtained by the cyclic testing of classical joints.[edited by author]
IX n.s.
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7

Troisi, Marina. "Influenza del comportamento ciclico dei collegamenti trave-colonna sulla risposta sismica di telai in acciaio regolari o in presenza di "set-backs"." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/1916.

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Abstract:
2012 - 2013
In accordo con i criteri della progettazione sismica tradizionale, la dissipazione dell’energia sismica in ingresso nei telai sismo-resistenti avviene in alcune zone degli elementi strutturali che vengono impegnate in campo plastico e che, quindi, devono essere dettagliate in maniera appropriata al fine di assicurare cicli di isteresi ampi e stabili. Le zone dissipative possono essere localizzate alle estremità della trave o negli elementi di collegamento a seconda della tipologia di nodo trave-colonna impiegata. Infatti, le connessioni trave-colonna possono essere progettate sia come nodi a completo ripristino di resistenza, con una sufficiente sovraresistenza rispetto alla trave collegata concentrando le zone dissipative alle estremità delle travi, o come nodo a parziale ripristino di resistenza, di modo che l’energia sismica in ingresso è dissipata attraverso l’impegno plastico di componenti nodali opportunamente selezionate. Il presente lavoro si propone di valutare l’influenza della tipologia di nodi trave colonna a parziale ripristino di resistenza sulla risposta sismica di telai sismo-resistenti in acciaio regolari e con irregolarità di tipo “set-backs”, a partire dalla conoscenza del comportamento rotazionale ciclico dei collegamenti, al fine di sviluppare metodologie più accurate per la valutazione della prestazione sismica di strutture con tale tipo di connessioni. Le strutture utilizzate sono telai sismo-resistenti in acciaio piani progettati adottando una rigorosa metodologia basata sui teoremi limite del collasso plastico in grado di assicurare lo sviluppo di un meccanismo di collasso di tipo globale. Le tipologie di connessione considerate sono quattro nodi a parziale ripristino di resistenza, progettati al fine di ottenere la stessa resistenza flessionale di progetto partendo da dettagli costruttivi differenti e quindi portando a risorse di duttilità e caratteristiche dissipative del tutto diverse. Le prime tre connessioni sono state progettate mediante criteri di gerarchia a livello delle singole componenti mentre la quarta connessione è un nodo trave-colonna equipaggiato con dissipatori ad attrito posizionati in corrispondenza delle flange della trave collegata progettato e dettagliato al fine di dissipare l’energia sismica in ingresso in funzione del massimo spostamento richiesto in occasione di eventi sismici di tipo distruttivo. L’utilizzo di questi nodi trave colonna è legato alla disponibilità di risultati sperimentali relativi alla loro risposta rotazionale ciclica, in quanto essi sono stati testati all’interno di sub-assemblaggi strutturali presso il laboratorio delle strutture dell’Università degli Studi di Salerno. Infatti, il comportamento ciclico di tali nodi trave-colonna è complicato dallo sviluppo di degrado di resistenza e rigidezza e dal fenomeno del pinching all’aumentare del numero di cicli, fenomeni governati da regole che non possono essere dedotte mediante approcci teorici semplificati. Al fine di valutare la risposta sismica dei telai in acciaio sismo-resistenti, è necessaria una modellazione accurata della struttura che sia in grado di rappresentarne correttamente sia la rigidezza che le caratteristiche di deformabilità, specialmente con riferimento alle connessioni trave-colonna, essendo la dissipazione dell’energia sismica in ingresso ottenuta attraverso la plasticizzazione di tali elementi. Nello specifico, i nodi trave-colonna sono stati modellati attraverso elementi molla rotazionale inelastica posizionati alle estremità delle travi la cui curva momento-rotazione è caratterizzata da un comportamento ciclico che porta in conto sia il degrado di resistenza che di rigidezza, nonché, il fenomeno del pinching. Successivamente, è stata portata avanti una ricerca volta ad ottenere, a partire dal comportamento ciclico dei nodi così modellati, una previsione della risposta sismica della struttura attraverso l’uso di analisi dinamiche al fine di investigare l’influenza del dettaglio costruttivo del nodo sulla risposta sismica dei telai sismo-resistenti in acciaio regolari. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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8

Suergiu, Gianmaria. "Analisi time history per la valutazione degli scorrimenti in strutture prefabbricate con collegamenti attritivi non progettati con criteri antisismici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10386/.

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Abstract:
In questo lavoro si è tentato di fornire un metodo per la calibrazione di modelli numerici in analisi dinamiche spettrali. Attraverso una serie di analisi time history non lineari sono stati ottenuti gli spostamenti relativi orizzontali che nascono, in corrispondenza della connessione trave-pilastro di tipo attritivo, quando una struttura prefabbricata monopiano viene investita dalla componente orizzontale e verticale del sisma. Con un procedimento iterativo su varie analisi spettrali sono state calibrate delle rigidezze equivalenti che hanno permesso di ottenere, con buona approssimazione, gli stessi risultati delle analisi time history. Tali rigidezze sono state poi restituite in forma grafica. Per riprodurre gli spostamenti relativi orizzontali con un’analisi dinamica spettrale è quindi possibile collegare le travi ai pilastri con degli elementi elastici aventi rigidezza Kcoll. I valori di rigidezza restituiti da questo studio valgono per un’ampia gamma di prefabbricati monopiano (periodo proprio 0.20s < T < 2.00s) e tre differenti livelli di intensità sismica; inoltre è stata data la possibilità di considerare la plasticizzazione alla base dei pilastri e di scegliere fra due diverse posizioni nei confronti della rottura di faglia (Near Fault System o Far Fault System). La diminuzione di forza d’attrito risultante (a seguito della variazione dell’accelerazione verticale indotta dal sisma) è stata presa in considerazione utilizzando un modello in cui fra trave e pilastro è posto un isolatore a pendolo inverso (opportunamente calibrato per funzionare come semplice appoggio ad attrito). Con i modelli lineari equivalenti si riescono ad ottenere buoni risultati in tempi relativamente ridotti: è possibile così compiere delle valutazioni approssimate sulla perdita di appoggio e sulle priorità d’intervento in una determinata zona sismica.
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Carta, Nicola. "Sviluppo e ottimizzazione di connessioni tipo Holdown innovative per strutture in CLT." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi propone un nuovo tipo di collegamento hold-down per strutture CLT. A seguito di un’introduzione riguardante il materiale utilizzato e le possibili tipologie costruttive, si presentano i princìpi che stanno alla base del comportamento sismico di strutture costituite da pannelli CLT. Focalizzando l’attenzione sui collegamenti di tipo hold-down e confrontandosi con elementi attualmente in uso in tali strutture, viene proposto un nuovo collegamento fortemente dissipativo che presenterà la capacità di resistere a minimi spostamenti relativi in direzione orizzontale. Attraverso il calcolo e la modellazione agli elementi finiti si ottengono risultati che confermano le ipotesi e gli obiettivi di partenza, i quali vengono discussi criticamente evidenziando i vantaggi introdotti con l’hold-down oggetto di studio. Si riportano infine le tavole rappresentanti l’elemento.
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Nishida, Daisuke <1987&gt. "Il sistema d’informazione della Repubblica di Venezia: i collegamenti delle notizie scritte e orali tra Venezia, i suoi territori e le corti estere nel 1509." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6864.

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Abstract:
In questa tesi vorrei focalizzare la mia attenzione sul network delle informazioni scritte e orali della Repubblica di Venezia. Utilizzando i Diarii di Marin Sanudo come fonte principale, ho intenzione di analizzare nel dettaglio tutte le informazioni registrate nei sei mesi tra il primo marzo e 31 agosto del 1509, le quali sono le notizie giunte a Venezia inviate dai vari esponenti veneziani sia del suo territorio (Stato da terra e Stato da Mar), che delle corti estere oppure dai mercanti veneziani. La prima ragione, per cui ho ritenuto interessante affrontare questo tema, è che Venezia era uno stato con un efficiente sistema diplomatico, grazie al quale controllava i movimenti nelle corti straniere. Per tale sistema, era indispensabile raccogliere le notizie più possibili riguardo a ciò che avveniva al di fuori della città. La seconda ragione è che l’inizio del Cinquecento fu un periodo molto significativo per Venezia. Nel 1508, a Cambrai venne concluso un trattato anti-veneziano tra i diversi principi europei. Il 23 marzo 1509, dopo che anche il papa Giulio II sottoscrisse il trattato per riprendere tutto il territorio nella Romagna, tutta l’Europa si unì per combattere la Serenissima. Successivamente il 14 maggio dello stesso anno, vi fu la prima battaglia ad Agnadello tra le truppe francesi e veneziane, nella quale Venezia venne sconfitta e perse il territorio lombardo. L’ultima ragione della mia ricerca è l’esistenza di abbondanti informazioni grazie a Marin Sanudo, che scrisse quasi ogni giorno ciò che accadeva a Venezia, in Italia o in Europa sotto forma di “diario” per circa 40 anni. Dalla sua opera, possiamo ricavare tante informazioni sui documenti diplomatici, rapporti dei rettori e avvisi dei mercanti. Nel primo capitolo, ho accennato ad alcuni studi precedenti e ho spiegato la fonte principale: i Diarii di Marin Sanudo e anche la sua vita. Nel secondo capitolo affronterò le informazioni che arrivarono a Venezia in generale. Prima di tutto ho scritto riguardo la tipologia delle informazioni, ossia quelle scritte e orali. In ogni tipologia, ho messo le varie provenienze delle informazioni: Italia, Europa, Stato da Mar e Levante. Usando alcune tabelle, vorrei specificare le caratteristiche delle notizie venute da fuori Venezia. Nel terzo capitolo, invece, vorrei mettere a fuoco le notizie provenienti da Roma, uno dei più importanti luoghi di raccolta delle informazioni utili per Venezia. Ho studiato anche i corrieri che portavano le lettere da Roma a Venezia. Nel quarto capitolo, prenderò in considerazione due ambasciatori (oratori) veneziani all’estero: uno è Antonio Condulmer, oratore in Francia, e l’altro è Andrea Badoer, oratore in Inghilterra. La Francia fu lo stato che prese l’iniziativa della Lega di Cambrai. A Lione ci fu l’oratore veneziano, ma prima dell’inizio della guerra di Cambrai tornò in patria. l’Inghilterra, invece, rimase neutrale e diventò per questo uno dei luoghi più importanti da dove provenivano le varie informazioni europee. Venezia poté ricevere tante lettere dall’oratore a Londra.
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Books on the topic "Collegamenti"

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Nappi, Donatella Curtotti. I collegamenti audiovisivi nel processo penale. Milano: A. Giuffrè, 2006.

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Marchese, Stelio. I collegamenti internazionali del terrorismo italiano: (dagli atti giudiziari). L'Aquila: Japadre, 1989.

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3

Cresti, Renzo. Ipertesto di storia della musica: Discipline musicali e collegamenti all'estetica e alle arti. Panzano in Chianti (Firenze): Feeria, 2004.

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Mafia e politica tra fascismo e postfascismo: Realtà siciliana e collegamenti internazionali, 1924-1948. Manduria: P. Lacaita, 2010.

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5

Manica, Giustina. Mafia e politica tra fascismo e postfascismo: Realtà siciliana e collegamenti internazionali, 1924-1948. Manduria: P. Lacaita, 2010.

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6

Carboncini, Adriano Betti. Ferry boats: Un secolo : navi traghetto, approdi e collegamenti dalla rete sicula alle Ferrovie dello Stato. Cortona: Calosci, 1997.

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7

Giusti, Marcello. Ildebranda: Fascino e mito etrusco : orientamento astronomico : collegamenti con altri siti etruschi : enigma dei megaliti a Rimpantoni di Pitigliano. Pitigliano (Grosseto): Laurum, 2009.

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8

Giusti, Marcello. Ildebranda: Fascino e mito etrusco : orientamento astronomico : collegamenti con altri siti etruschi : enigma dei megaliti a Rimpantoni di Pitigliano. Pitigliano (Grosseto): Laurum, 2009.

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Capra, Luigi. Attraverso i monti: Colli e collegamenti intra-alpini a sud del Monte Rosa : valle d'Ayas e Valle di Gressoney, Valsesia e Valli biellesi occidentali. Ivrea: Priuli & Verlucca, 2001.

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10

Buffelli, Giuliano. Bilancio civile e fiscale: Collegamenti tra normativa civilistica e tributaria, riflessi contabili : aggiornato con le modifiche previste dal D.lgs. 6 del 17/1/2003. Milano: Il sole 24 ore, 2003.

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Book chapters on the topic "Collegamenti"

1

Bettoni, Giuseppe. "Geopolitica e Turismo. Collegamenti e future piste di ricerca viste dall’Italia." In Patrimônio, território e turismo no Brasil, Costa Rica e Itália, 147–60. EDUERJ, 2020. http://dx.doi.org/10.7476/9786500030327.0007.

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2

Di Fraia, Tomaso. "Le raffigurazioni incise e dipinte della Parete Manzi di Montelapiano (Abruzzo) e possibili collegamenti con mobilità e transumanza." In L’arte rupestre nella penisola e nelle isole italiane: rapporti tra rocce incise e dipinte, simboli, aree montane e viabilità, 157–79. Archaeopress Publishing Ltd, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm00t.10.

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"Joining by Forming Fügen durch Umformen Collegamento mediante formatura." In Dictionary of Production Engineering I / Wörterbuch der Fertigungstechnik I / Dizionario di Ingegneria della Produzione I, 639–54. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-53340-6_13.

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Conference papers on the topic "Collegamenti"

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Pignataro, Maria. "Rappresentazione tridimensionale e collegamenti visivi nel paesaggio: le fortezze dell’Alto Lago di Lecco." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2004. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7322.

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Di Giacomo, Tullia Valeria. "Riconnettere i percorsi della memoria per valorizzare e salvaguardare: la riqualificazione del corridoio fluviale dell’Aniene." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7968.

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Abstract:
I territori attuali, spesso frammentati dal crescente e incontrollato consumo di suolo hanno bisogno di una pianificazione che ristabilisca la continuità dei luoghi contribuendo a tessere nuove relazioni, intese come legami fisici o immateriali, ed eventualmente ricostruire preesistenti legami di senso depauperati o eliminati. Come mostrato dal crescente uso dei moderni strumenti di comunicazione che altro non fanno che creare delle reti per facilitare la comunicazione e il collegamento tra persone nello spazio digitale, allo stesso modo rimane evidente la necessità di creare delle reti di collegamento nello spazio fisico: collegando i diversi paesi, collegando gli abitanti gli uni agli altri, collegando gli abitanti con il territorio e le sue risorse storiche e ambientali. In misura ancora più marcata, si ritrova l’urgenza di restituire un senso ad alcuni luoghi che hanno subito una trasformazione e una perdita di ruolo, di uso, di cura e quindi di dignità. Il caso di studio si colloca a Roma, lungo il corso del fiume Aniene, nel corridoio fluviale che ancora sopravvive all’aggressione del consumo di suolo e che tuttavia necessita di particolari attenzioni verso la protezione della risorsa ambientale e verso la protezione dai rischi connessi dalla presenza del corso d’acqua a ridosso di zone anche fortemente urbanizzate. L’obiettivo è quello di ricucire la frammentazione urbana e impedire l’ulteriore consumo di suolo lungo questi spazi aperti che sono il risultato di interventi di urbanizzazione, i cosiddetti “vuoti” di risulta, gli SLOAP (Space Left Over After Planning).
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Reports on the topic "Collegamenti"

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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer, and Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Abstract:
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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