Dissertations / Theses on the topic 'Codice dei contratti'

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GIRGENTI, ALFIO LIVIO. "Il contratto di cooperazione nel codice dei contratti pubblici." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/152404.

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Abstract:
Il contratto di cooperazione è un istituto introdotto per la prima volta nel codice dei contratti pubblici, all’art. 5, comma 6, D.Lgs. n. 50/2016, in attuazione delle direttive europee sui contratti pubblici di quarta generazione. In particolare, tale tipo di contratto è finalizzato alla cooperazione nei servizi pubblici in comune attraverso la condivisione di attività esposte al mercato aperto, e si presenta come una fattispecie comune alle tre direttive europee in materia di concessioni (art. 17, par. 4, dir. 2014/23/UE), appalti pubblici nei settori ordinari (art. 12, par. 4, dir. 2014/24/UE) e nelle “utilities” (art. 28, par. 4, dir. 2014/25/UE), che hanno codificato la fattispecie elaborata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Essenzialmente, tale cooperazione per via consensuale si configura, sul piano formale, sotto forma di (i) convenzione pubblicistica conclusa esclusivamente tra enti pubblici, (ii) esente dall’obbligo di gara. La ricerca si concentra su entrambe le caratteristiche di tale tipo di contratto e persegue un duplice obiettivo: da un lato criticare, sul piano strutturale, l’adeguatezza della nozione di accordo amministrativo ai fini della qualificazione della natura di tale contratto, e dall’altro lato estendere, sul piano funzionale, la portata dell’esenzione oltre la classica libertà di cooperare e di organizzare i servizi pubblici in forma aggregata, sancita dall’art. 2, par. 1, secondo periodo, dir. 2014/23/UE. Ciò implica le seguenti due questioni: se il contratto di cooperazione si risolve in sostanza nella codificazione nell’ambito del diritto europeo di una situazione meramente interna (l’accordo di collaborazione) e, se in caso contrario, tale tipo di contratto comporta l’esenzione dall’obbligo di gara di una fattispecie che comunque non ricade nell’ambito di applicazione dalle libertà fondamentali (in quanto strumento di autoproduzione in senso lato). A tale fine, prenderò in esame le origini giurisprudenziali della fattispecie, in modo da ricostruire il percorso logico e cronologico che ha portato a differenziare tale contratto di cooperazione dal partenariato pubblico-pubblico, dai contratti in house e, infine, dall’accordo di collaborazione, attraverso il confronto con le fattispecie previste dal diritto nazionale di accordo inter-amministrativo, che il diritto europeo prende sì in considerazione, ma senza armonizzarle. Alla luce di questa analisi, si cercherà di mettere in evidenza che la nozione codificata di contratto di cooperazione rappresenta la versione evoluta dell’accordo di collaborazione, con la quale sono esentati appalti pubblici e concessioni aventi ad oggetto attività economiche esposte al mercato aperto, finalizzate all’erogazione di servizi pubblici e scambiate in regime cooperazione pubblica. Al centro di tale interpretazione sta la previsione, introdotta in modo innovativo rispetto alla precedente giurisprudenza, che ammette lo svolgimento di attività esposta al mercato aperto, come previsto alla lettera c) dell'articolo citato. In sintesi, intendo sostenere che il contratto di cooperazione è formalmente un accordo inter-amministrativo e sostanzialmente un contratto pubblico quando, sotto il profilo strutturale, può riguardare attività accessorie al servizio pubblico, e non comporta alcun rapporto in house, nonché dimostrare che, sotto il profilo funzionale, l’esenzione di tale contratto va oltre la semplice aggregazione dei servizi ed è estesa ai casi in cui si verifica la condivisione delle risorse e delle prestazioni attraverso lo svolgimento di attività complementari.
The cooperation contract is a legal type common to the three European directives on concessions (art. 17, para 4, dir. 2014/23/EU), procurement in the public sector (art. 12, para 4, dir. 2014/24/EU) and utilities (art. 28, para 4, dir. 2014/25/EU), which never introduced before, but established by the case law. Essentially, such contract is aimed to the cooperation in the public services in common through the sharing of activities exposed to the open maket, and configures, at a formal level, (i) an arrangement concluded exclusively between public bodies, (ii) exempt from the obligation to follow the competitive procedures. The research focalizes both the characteristics of the legal type and aims a twofold objective: on the one hand -structurally-, criticizing the adequacy of the concept of public agreement in order to qualify the nature of that contract, and on the other hand -functionally-, extending the scope of that exemption beyond the classic freedom of cooperation and organization of public services in aggregate form, provided by art. 2, para 1, second sentence, dir. 2014/23/EU). This entails the following two questions: whether the cooperation contract resolves essentially in the codification of European law in the context of a purely internal situation (the cooperation agreement) and, if not, this type of contract involves the exemption from the obligation to follow the competitive procedures of a situation that in any case does not fall within the scope of the fundamental freedoms (as an instrument of in house providing in a broad sense). To this purpose, I will delve into the jurisprudential origins of the present legal type, in such a way to reconstruct the logical and chronological path which leads to differentiate such a cooperation contract from the public-public partnership, from the in-house contract and, finally, from the cooperation agreement, by means of the comparison with the legal types of inter-administrative arrangement provided by the domestic law, which the European law takes into account without a full harmonization. In the light of this analysis, I will seek to point out the codified notion of cooperation contract represents the evolved version of the collaboration agreement, with which are exempted public contracts and concessions relating to economic activities exposed to the open market, aimed to the provision of public services and exchanged in cooperation within the public sector. At the core of this interpretation is the provision, introduced in innovative way than the previous case law, that allows the performance in cooperation of activities exposed to the open market, as provided in subparagraph c) of the cited articles. Furthermore, with regard to structure yet, it will observe that the cooperation contract does not overlap or interfere with the in house providing in a narrow sense, even if this kind of contract is inserted in the same statutory package. Turning to the scope of the exemption from the functional point of view, it should be noted that as part of the contractual cooperation was allowed, in the recitals of the 2014 EU directives, the integration between public bodies to carry out complementary activities. In summary, I want to argue that the cooperation contract is formally an inter-administrative arrangement and essentially a public contract as, structurally, may relate to activities ancillary to the public service, and does not imply any in house relationship, and to demonstrate that, functionally, the exemption of that contract goes beyond simple service aggregation and is extended to cases where there is the sharing of performance by carrying out complementary activities.
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Petrone, Iole <1976&gt. "I nuovo istituti introdotti dal Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (D. LGS. 12 Arile 2006, N. 163)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2337/1/Tesi_Iole_Petrone.pdf.

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Petrone, Iole <1976&gt. "I nuovo istituti introdotti dal Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (D. LGS. 12 Arile 2006, N. 163)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2337/.

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Vianello, Massimo <1981&gt. "Programmazione e finanziamento delle infrastrutture pubbliche alla luce delle modifiche introdotte dal nuovo codice dei contratti pubblici D.Lgs. 50/2016. Analisi e peculiarità del caso MO.S.E." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12285.

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Abstract:
Il documento tratta delle nuove procedure di programmazione e di finanziamento delle infrastrutture alla luce del nuovo codice dei contratti pubblici. Vengono inizialmente definite e classificate le infrastrutture; successivamente vengono messe in evidenza le procedure di programmazione delle opere prioritarie nazionali e degli enti territoriali. Vengono poi analizzati i metodi di finanziamento delle infrastrutture classici ed innovativi. Infine viene analizzate le caratteristiche e le peculiarità del caso MO.S.E.
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NAPOLEONE, ANDREA. "Gli appalti di grandi opere infrastrutturali: dalla legge obiettivo (L. 443/2001) al terzo decreto correttivo del nuovo codice dei contratti pubblici (D.lgs. 163/2006 e ss.mm.ii.)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1150.

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Abstract:
Analizzando i peculiari profili normativi della disciplina in materia di opere di preminente interesse nazionale, la tesi giunge alla conclusione di ritenere la normativa sugli appalti di infrastrutture strategiche, non una legislazione "speciale", ma un sottoinsieme settoriale di disposizioni normative, volta per volta utilizzabile dall'interprete, al fine di risolvere problemi ermeneutici e applicativi in tema di appalti di opere pubbliche tout court.
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GRILLO, ELISA. "Le concessioni di servizi pubblici locali a rilevanza economica: i principi europei dell'evidenza pubblica nella giurisprudenza della Corte di Giustizia e nel Codice dei contratti pubblici." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/43993.

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Abstract:
Le concessioni di servizi pubblici locali a rilevanza economica, inquadramento normativo e giurisprudenziale aggiornato all'anno 2012. Particolare attenzione alla procedura di selezione del concessionario e, in particolare, ai principi generali estrapolati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia e tradotti in norme di trasparenza, imparzialità e parità di trattamento immediatamente applicabili. analisi della casistica nazionale in cerca di riscontro degli insegnamenti del giudice europeo alla luce del recepimento delle direttive del 2004 attraverso il d.lgs. 163/2006.
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Chicco, Donatella. "Profili penali negli appalti pubblici: dallo schema legislativo alla normativa antimafia." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8610.

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Abstract:
2011/2012
La presente trattazione affronta un settore specifico del diritto penale con l’obiettivo di contribuire alla riflessione su una materia, quella degli appalti pubblici, che è in continua, magmatica evoluzione e costantemente al centro dell’attenzione giuridica non meno che politica e sociale. Del resto, è ormai da due decenni che il settore delle gare d’appalto italiano è testimone di una serie di cambiamenti che, da un lato, sono la conseguenza di un necessario adeguamento della normativa nazionale a quella comunitaria, ma, dall’altro, rappresentano i diversi passaggi della vita economica ed istituzionale del Paese. Il primo aspetto considerato interessa la ricostruzione del contesto entro il quale si colloca il Codice dei contratti, per poi passare alla legislazione penale con particolare riferimento ai reati dei pubblici ufficiali e dei privati contro la Pubblica amministrazione, fino ad arrivare alle più recenti evoluzioni legislative, prime fra tutte le nuove disposizioni introdotte dal Codice antimafia. In una seconda fase vengono affrontate tematiche rilevanti, sia in dottrina che in giurisprudenza, quali la disciplina relativa alle cause di esclusione dei soggetti concorrenti alla contrattazione pubblica, ai sensi dell’art. 38 del d.lgs. 163/2006 e s.m.i. Sotto un profilo strettamente penalistico, sono messe in luce le criticità di un sistema vittima di una evidente iper-regolamentazione che ha comportato solo il proliferare, a ritmo incalzante, di regole, sia sostanziali che processuali, le prime doppiate, poi, in gran parte, nelle varie sedi regionali e, infine, accompagnate da sempre più analitiche disposizioni regolamentari. Nell’ambito di questo percorso, l’indagine prosegue approfondendo il sistema di condizionamento mafioso all’interno delle gare ad evidenza pubblica e le misure adottate dal nostro ordinamento per arginare tale fenomeno. Infine, si allungherà lo sguardo ad altri sistemi penali e, in particolare, a quelli europei di civil law, nonché alle più recenti iniziative sovranazionali nel campo della lotta alla criminalità organizzata, al fine di completare il bagaglio di conoscenze utili per proporre alcune ipotesi di riorganizzazione normativa concernente i temi trattati, in un’ottica di semplificazione e di perfezionamento del sistema delle gare d’appalto.
XXV Ciclo
1982
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Cassata, Laura <1988&gt. "L'arabo giuridico nei Codici delle obbligazioni e dei contratti: analisi e confronto tra paesi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8106.

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Abstract:
Il presente lavoro mira ad analizzare le caratteristiche peculiari dell’arabo giuridico nelle sue varianti nazionali. Partendo dall’evoluzione del diritto islamico, e da come questo sia stato influenzato dal diritto della tradizione occidentale, principalmente dal modello di civil law francese, si è passati a prendere in considerazione i Codici delle obbligazioni e dei contratti del Marocco, della Tunisia e del Libano. Tali codici sono relativamente recenti e la loro nascita risale ai primi decenni del Novecento, quando questi paesi erano ancora sotto l’influenza della Francia. In particolare, da questi codici sono state estratte le norme relative alle obbligazioni solidali, alternative, divisibili e indivisibili. L’analisi che ne è stata fatta è di tipo prettamente linguistico e vuole mettere in luce le varianti che ogni paese, tra quelli sopracitati, ha sviluppato, creando così una sorta di arabo giuridico nazionale. Nello specifico, l’analisi è sviluppata dapprima sul piano lessicale, prendendo in esame sia le differenze tra i tre paesi, sia le uguaglianze; secondariamente si è passati a un’analisi di tipo morfo-sintattico. Le scelte operate da un paese, in alcuni casi, divergono da quelle di un altro. Per tale ragione non è possibile considerare l’arabo giuridico come una lingua monolitica, poiché esso subisce delle variazioni, a volte anche considerevoli, lungo l’asse diatopico.
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Maile-Zinser, Tanja. "Auswirkungen der Unmöglichkeit auf den Erfüllungsanspruch : eine rechtsvergleichende Untersuchung zum deutschen Recht, dem US-amerikanischen Uniform Commercial Code, dem UN-Kaufrecht, den UNIDROIT Principles of International Commercial Contracts, den Principles of European Contract Law und dem Vorentwurf eines Europäischen Vertragsgesetzbuchs /." Berlin : Logos-Verl, 2006. http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?id=2820899&prov=M&dok_var=1&dok_ext=htm.

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Santos, Gilberto Pinto dos. "Revisão dos contratos no Código de Defesa do Consumidor /." Franca : [s.n.], 2004. http://hdl.handle.net/11449/89895.

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Abstract:
Orientador: Artur Marques da Silva Filho
Resumo: O objeto do presente estudo é o de examinar as causas que podem autorizar a revisão dos contratos, suas circunstâncias e efeitos jurídicos, principalmente em face do Código Brasileiro de Defesa do Consumidor. Partindo-se da teoria clássica do contrato (Capítulo I), cuja essência se traduz nos dogmas da autonomia da vontade e da liberdade contratual e culmina na intangibilidade do pacta sunt servanda, passa-se à nova teoria contratual (Capítulo II), que ganhou corpo a partir do final do século XIX, admitindo a interferência estatal e a relativização da força obrigatória dos contratos, de modo a evitar ou a coibir abusos por parte dos contratantes mais fortes, mormente nas situações de contratação de massa, por adesão ou estandardizada. A relação contratual de consumo (Capítulo III), com suas características e elementos próprios, e a proteção do consumidor na formação e na execução do contrato (Capítulo IV) são tratadas em seguida, particularizando-se os seus aspectos mais relevantes, tais como o princípio da vulnerabilidade do consumidor, publicidade e oferta, informações adequadas sobre o produto ou serviço, dever de garantia, conteúdo e interpretação do contrato, direito de arrependimento pelo consumidor, proteção contra práticas comerciais ou cláusulas abusivas, resolução das obrigações pelo inadimplemento etc. Por fim, com remissão à doutrina e jurisprudência pertinentes, são analisados os fundamentos e as situações que podem autorizar a revisão contratual (Capítulo V), notadamente aquelas envolvendo abuso do direito, cláusulas abusivas, lesão enorme, caso fortuito ou força maior, teoria da imprevisão e teoria da base do negócio, bem como quais os limites e os seus efeitos, quando admitida a revisão do contrato.
Riassunto: L' obiettivo del presente studio è quello di esaminare le cause che possono autorizzare la revisione dei contrati, le loro circonstanze e gli effeti giuridici, soprattuto quelli che riguardano il Codice Brasiliano di Difesa del Consumatore. Partendo dalla teoria classica del contrato (Capitolo I), la cui essenza si traduce nei dogmi dell'autonomia della volontà e della libertà contrattuale e culmina nell' intangibilità del pacta sunt servanda, si passa alla nuova teoria contrattuale (Capitolo II), che ha preso corpo a partire della fine del XIX secolo, e che ammette l'interferenza statale e la relativizzazione della forza obbligatoria dei contratti, per evitare o impedire abusi da parte dei contrattanti più forti, principalmente nelle situazioni di contratto di massa, per adesione o standardizzata. La relazione contrattuale di consumo (Capitolo III) com le sua caractteristiche e i suoi elementi propri, e la protezione del consumatore nella formazione e nell' esecuzione del contratto (Capitolo IV) sono trattate in seguito, esaminando nei suoi particolari i suoi aspetti più rilevanti, come il principio della vulnerabilità del consumatore, pubblicità e offerta, informazioni adeguate sul prodotto o servizio, obbligo di garanzia, contenuto e interpretazione del contratto, dirito di pentimento del consumatore, protezione contro pratiche commerciali o clausole abusive, risoluzione degli obblighi per inadempienza ecc. Infine, in remissione alla dottrina e alla giurisprudenza pertinenti, sono analizzatti i fondamenti e le situazioni che possono autorizzare la revisione contrattuale (Capitolo V), notoriamente quelle che riguardano l'abuso di diritto, clausole abusive, lesione enorme, caso fortuito o forza maggiore, teoria dell' imprevisto e teoria della basse dell' afare, così come quali siano i limiti e i loro offetti, quando è ammessa la revisione del contratto.
Mestre
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Santos, Gilberto Pinto dos [UNESP]. "Revisão dos contratos no Código de Defesa do Consumidor." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2004. http://hdl.handle.net/11449/89895.

Full text
Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:24:14Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2004Bitstream added on 2014-06-13T20:31:18Z : No. of bitstreams: 1 santos_gp_me_fran.pdf: 613458 bytes, checksum: e352d32575ba414e671c159076a3a8bb (MD5)
Universidade Estadual Paulista (UNESP)
L' obiettivo del presente studio è quello di esaminare le cause che possono autorizzare la revisione dei contrati, le loro circonstanze e gli effeti giuridici, soprattuto quelli che riguardano il Codice Brasiliano di Difesa del Consumatore. Partendo dalla teoria classica del contrato (Capitolo I), la cui essenza si traduce nei dogmi dell'autonomia della volontà e della libertà contrattuale e culmina nell' intangibilità del pacta sunt servanda, si passa alla nuova teoria contrattuale (Capitolo II), che ha preso corpo a partire della fine del XIX secolo, e che ammette l'interferenza statale e la relativizzazione della forza obbligatoria dei contratti, per evitare o impedire abusi da parte dei contrattanti più forti, principalmente nelle situazioni di contratto di massa, per adesione o standardizzata. La relazione contrattuale di consumo (Capitolo III) com le sua caractteristiche e i suoi elementi propri, e la protezione del consumatore nella formazione e nell' esecuzione del contratto (Capitolo IV) sono trattate in seguito, esaminando nei suoi particolari i suoi aspetti più rilevanti, come il principio della vulnerabilità del consumatore, pubblicità e offerta, informazioni adeguate sul prodotto o servizio, obbligo di garanzia, contenuto e interpretazione del contratto, dirito di pentimento del consumatore, protezione contro pratiche commerciali o clausole abusive, risoluzione degli obblighi per inadempienza ecc. Infine, in remissione alla dottrina e alla giurisprudenza pertinenti, sono analizzatti i fondamenti e le situazioni che possono autorizzare la revisione contrattuale (Capitolo V), notoriamente quelle che riguardano l'abuso di diritto, clausole abusive, lesione enorme, caso fortuito o forza maggiore, teoria dell' imprevisto e teoria della basse dell' afare, così come quali siano i limiti e i loro offetti, quando è ammessa la revisione del contratto.
O objeto do presente estudo é o de examinar as causas que podem autorizar a revisão dos contratos, suas circunstâncias e efeitos jurídicos, principalmente em face do Código Brasileiro de Defesa do Consumidor. Partindo-se da teoria clássica do contrato (Capítulo I), cuja essência se traduz nos dogmas da autonomia da vontade e da liberdade contratual e culmina na intangibilidade do pacta sunt servanda, passa-se à nova teoria contratual (Capítulo II), que ganhou corpo a partir do final do século XIX, admitindo a interferência estatal e a relativização da força obrigatória dos contratos, de modo a evitar ou a coibir abusos por parte dos contratantes mais fortes, mormente nas situações de contratação de massa, por adesão ou estandardizada. A relação contratual de consumo (Capítulo III), com suas características e elementos próprios, e a proteção do consumidor na formação e na execução do contrato (Capítulo IV) são tratadas em seguida, particularizando-se os seus aspectos mais relevantes, tais como o princípio da vulnerabilidade do consumidor, publicidade e oferta, informações adequadas sobre o produto ou serviço, dever de garantia, conteúdo e interpretação do contrato, direito de arrependimento pelo consumidor, proteção contra práticas comerciais ou cláusulas abusivas, resolução das obrigações pelo inadimplemento etc. Por fim, com remissão à doutrina e jurisprudência pertinentes, são analisados os fundamentos e as situações que podem autorizar a revisão contratual (Capítulo V), notadamente aquelas envolvendo abuso do direito, cláusulas abusivas, lesão enorme, caso fortuito ou força maior, teoria da imprevisão e teoria da base do negócio, bem como quais os limites e os seus efeitos, quando admitida a revisão do contrato.
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TROMBETTI, OLGA. "L'UNIFORMAZIONE DEL DIRITTO PRIVATO EUROPEO: IL PROBLEMA DEI PRINCIPI GENERALI, CON PARTICOLARE RIGUARDO AL SISTEMA GIURIDICO ARGENTINO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217945.

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Abstract:
La tesi analizza i principi generali del diritto privato europeo, così come elaborati nei principali progetti di uniformazione quali la Proposta di Regolamento su un diritto comune europeo della vendita, il Draft Common Frame of Reference, il Code Européen des Contrats. Finalità dell’analisi è quella di verificare se essi, quali valori comuni posti a fondamento degli ordinamenti giuridici europei, trovino o meno effettiva rispondenza nelle scelte di ordine politico-strutturale adottate dalle Istituzioni comunitarie. L’analisi viene svolta in un’ottica di raffronto tra: a) la Proposta di Regolamento su un diritto comune europeo della vendita, presentata dalla Commissione europea al Parlamento ed al Consiglio con la Comunicazione 11 ottobre 2011 n.635; b) il Draft Common Frame of Reference (Bozza di Quadro Comune di Riferimento) presentato tra il 2008 ed il 2009 da una rete di esperti incaricata dalla Commissione europea di redigere un quadro regolatorio di principi, definizioni e regole modello del diritto contrattuale; c) il Code Européen des Contrats, realizzato dall’ Accademia dei Giusprivatisti Europei, da applicarsi ai contratti tra imprenditori, a quelli tra consumatori ed a quelli tra imprenditore e consumatore. Caratteristica del progetto dell’Accademia è che l’opera armonizzatrice si fonda sull'utilizzo di una tecnica di stampo legislativo e conseguente elaborazione non di principi indeterminati ma di regole vere e proprie. Vengono esaminati in particolare i principi generali del diritto contrattuale quali l’autonomia contrattuale, la buona fede e la correttezza, ed il principio di collaborazione. La prima, strettamente connessa alla natura opzionale della proposta presentata dalla Commissione europea, starebbe a fondamento della scelta delle parti dello strumento regolativo da applicare alla negoziazione. Il medesimo principio viene sancito anche dal Code Europeèn des Contrats art. 2 e dal DCFR art. II.-1:102: le parti godono dunque della libertà di determinare il contenuto del contratto o di consentire ad un terzo di determinarlo e altresì stabilire che gli effetti del contratto si dispieghino verso un soggetto non coinvolto nell’attività di negoziazione. Tra i principi generali rileva quello della buona fede, e del suo corollario della trasparenza del contenuto contrattuale, regola fondamentale dell’acquis communautaire. Nel Code il dovere di correttezza è disciplinato dall’art. 6, dove si ha specifico riguardo alla condotta delle parti durante le trattative precontrattuali. Il dovere di informazione, puntualmente disciplinato dal Code all’art. 7, trova applicazione nel corso delle trattative ma anche dopo l’eventuale conclusione del contratto, Il principio viene affermato in via generale anche dal DCFR all’art. I.-1:103, Book I, dove con buona fede e correttezza si intende uno standard di condotta connotata da onestà, chiarezza e considerazione degli interessi della controparte della trattativa o del rapporto in questione. Il dovere di osservare un comportamento conforme a buona fede è in particolare sancito dal DCFR, nel capitolo 3, Book II, «Marketing and pre-contractual duties», rispetto alle trattative individuali, e nella Section 4 del capitolo 9, Book II, con riferimento alle clausole vessatorie. La proposta di Regolamento per un diritto comune sulla vendita, dopo aver introdotto in forma generale il principio di buona fede e correttezza (art. 2), ne disciplina il momento applicativo nella fase delle trattative precontrattuali. Il Capo II, della Parte II, avente ad oggetto la disciplina della conclusione di un contratto vincolante, è infatti intitolato «Informazioni precontrattuali». Rilievo particolare assume anche il dovere di collaborazione tra le parti, sancito in via generale dall’art. 3 della Proposta di regolamento e dall’art. III.-1.104 del DCFR. La verifica dell'effettiva operatività dei principi generali è oggetto di valutazione anche allo scopo di consentire la corretta interpretazione teleologica del corpus normativo di cui essi si pongono a fondamento. Viene, dunque, accertato se oltre alla finalità di miglioramento delle condizioni per l'instaurazione e per il funzionamento del mercato interno, siano riscontrabili – in base ad esigenze solidaristiche, ispirate ad un criterio di giustizia sociale - anche esigenze di tutela dei soggetti cd. Deboli del mercato (consumatori e PMI). In tal senso, il concetto di principio generale viene associato, nel diritto europeo dei contratti, al concetto di diritto fondamentale: così ad esempio il Draft Common Frame of Reference, che dedica un intero capitolo del Libro II al diritto/principio di non discriminazione. Viene infine esaminata la problematica centrale del legislatore attuale, quella cioè di realizzare un diretto collegamento tra i principi ordinanti del diritto dei contratti ed i diritti fondamentali, contenuti dalla Carta europea dei diritti fondamentali. Tre sono le possibilità messe in luce dalla dottrina: a) realizzazione di un diretto richiamo, senza l’esplicita riproduzione di essi; b) interpretazione/applicazione dei testi di diritto privato europeo alla luce di tali principi così come previsti dalla Carta europea dei diritti fondamentali; c) considerazione dei principi fondamentali quali norme imperative. In quest’ultima ipotesi tali norme sarebbero oggetto di futura applicazione. L'analisi sarà approfondita dalla riflessione sul recente progetto di codice civile e commerciale argentino, presentato nel marzo 2012. L'idea offerta dal progetto menzionato è di particolare interesse in vista del processo di unificazione attualmente in corso in Sud America, solo per alcuni aspetti simile a quello europeo.
The thesis analyzes the general principles of European private law elaborated in the uniformization projects of European contract law such as the Proposal for a Regulation on a Common European Sales Law, the Draft Common Frame of Reference, the Code Européen des Contrats. The purpose of the analysis is to check if these principles, as common values of European legal systems, are in compliance with the policies and structural choices adopted by UE Institutions. The analysis is carried out comparing: - the Proposal for a Regulation on a Common European Sales Law - (hereinafter CESL), presented by the European Commission to the European Parliament and the Council with the Communication of 11th October 2011 n. 635; - the Draft Common Frame of Reference, presented between 2008 and 2009 by a networks of experts appointed by the European Commission to draw up a toolbox and a frame of reference containing principles, definitions and model rules of European contract law; - the Code Européen des Contrats, presented by the Academy of European Private Lawyers. The project should to be applied to B2B contracts, to C2C contracts and to B2C contracts. The Code’s peculiarity is that the harmonization is not based on vague and undetermined principles, but rather on the use of a legislative type technique which allows for proposing clear, determined rules. Specific principles, such as freedom of contract, good faith and fairness, cooperation are analyzed. The freedom of contract, strictly connected with the optional nature of Proposal of the CESL, is the basic principle of the parties choice to determine the regulatory instrument of their contract. The same principle is also laid down in the Code Européen des Contrats art. 2 and in art. II.-1: 102 DCFR. The parties can determine the content of the contract, or exercise their freedom to allow a third party to determine the content or they can choose to direct the effects of the contract to a person not involved in it. Between general principles of European contract law detects the good faith, and its corollary the transparency of the contractual content, fundamental rule of the acquis communautaire. In the Code Europèen des Contrats, the general principles of fairness is established by the art. 6, on the precontractual duties. The duty to disclose, governed by art. 7, is applied during the negotiations but even after the conclusion of the contract. The same principles is established by art. I.-1:103, Book I, DCFR, where good faith and fairness are conduct standard characterized by honesty, clarity and consideration of the interests of the other party in the contractual relationship. The duty of good faith is established by the DCFR, in Chapter 3, Book II, "Marketing and pre-contractual duties" with regard to individual negotiations, and in Section 4 of Chapter 9, Book II, with regard to the unfair terms. The CESL introduces the general principle of good faith with its art. 2, setting specific application in precontractual duties in Part II, Chapter 2, about «Precontractual information». Particular attention should have the cooperation, established by art. 3 of the CESL and by art. III.-1104 of the DCFR. The check of effectiveness of general principles is aimed to allow a teleological interpretation of the set of rules, in which they are incorporated. It’s necessary clarify if, in addition to the purpose of improving the conditions for the establishment of the internal market, is possible to comply - on the basis of a solidarity inspired by a social justice criteria - also the needs of protect for the weak subjects of internal market. In this sense, the concept of the general principle is associated, in European contract law, to the concept of fundamental right, as well as in the Draft Common Frame of Reference, where is possible to find a specific chapter of Book II on right / principle of non-discrimination. Finally, the thesis examines the central question of the current legislature, that is how to create a direct link between the principles of contract law and fundamental rights, as referred to by the European Charter of Fundamental Rights. The academics highlight three possibilities: a) a direct reference, without the explicit reproduction of them; b) interpretation / application of the texts of European private law in the light of these principles as laid down in the European Charter of Fundamental Rights; c) qualification of fundamental principles as mandatory rules, necessarily to be applied.The analysis will be deepened by reflection on the recent project of argentine civil and commercial code, presented in March 2012. The idea offered by the mentioned project is of particular interest in view of the unification process currently in South America, only in some respects similar to the European one.
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Garalevičius, Zigmas. "La codification du droit des contrats en Lituanie - l’exemple des contrats de distribution." Thesis, Paris 2, 2015. http://www.theses.fr/2015PA020056.

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Khoriaty, Rita. "Les principes directeurs du droit des contrats : regards croisés sur les droits français, libanais, européen et international." Thesis, Paris 2, 2011. http://www.theses.fr/2011PA020042.

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Abstract:
La comparaison des principes directeurs du droit des contrats dans les ordres internes (français et libanais), européen et international permet de déceler, d’une part, une convergence sur le plan de l’identification des principes directeurs du droit des contrats et, d’autre part, une divergence sur le plan de la mise en oeuvre de ces principes. La convergence se manifeste par le fait que les mêmes principes - à savoir les principes de liberté contractuelle, de loyauté contractuelle et de sécurité contractuelle - sous-tendent la théorie générale des contrats dans les trois ordres. Cette convergence s’explique par deux principaux facteurs : d’une part, un facteur logique à savoir le raisonnement par induction qui permet de dégager les principes directeurs du droit des contrats, et, d’autre part, un facteur politique en l’occurrence la concordance des objectifs généraux du droit des contrats dans les trois ordres. Quant à la divergence sur le plan de la mise en oeuvre des principes directeurs,elle se manifeste pratiquement par le renforcement, en droits européen et international,des principes directeurs de la liberté contractuelle et de la loyauté contractuelle ainsi que par l’aménagement du principe directeur de la sécurité contractuelle. Cette divergence a pu être expliquée par l’existence de besoins propres du commerce international. Toutefois, elle devrait plutôt être rattachée à l’influence de droits nationaux étrangers aux droits français et libanais
The comparison of the guiding principles of contract law in French, Lebanese, European and international laws reveals on one hand a convergence in terms of identifying the guiding principles of contract law and on the other hand a divergence interms of implementing these principles.The convergence arises from the same principles - namely the principles of contractual freedom, contractual security and contractual “loyalty”2 - underlying the general theory of contracts in all three laws. This convergence is due to two mainfactors: firstly, a logical factor that is the inductive reasoning that allows extracting the guiding principles of contract law, and, secondly, a political factor based on the similarity of the general objectives of contract law in the three laws. As for the divergence in terms of guiding principles implementation, it is revealed through reinforcing in European and international laws, the guiding principles of contractual freedom and contractual “loyalty” as well as the adjustment of the guiding principle of contractual security. This divergence could be explained by the existence of specific needs of international trade. However, it should rather be related to the influence of foreign national laws different from French and Lebanese laws
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STAZIO, DANIELE. "Development of a model for international regulation on incoming tourism, dealing with both adult and minor athletes L’incidenza di internet nel settore del turismo: OTA, social media, sharing economy, point and click contracts e nuovo Codice del Turismo di cui al D.lgs. 21 Maggio 2018 n. 62." Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2019. http://hdl.handle.net/11581/429109.

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Abstract:
L’era di internet e del web 4.0 incentrata sull’introduzione di nuove tecnologie, di canali digitali, di domotica e di social media ha mutato radicalmente le abitudini dell’uomo moderno, ormai homo digitalis che non può fare a meno della grande rete per un acquisto di un oggetto, per la ricerca di un lavoro, per comunicare con gli altri ovvero per ricercare semplicemente delle informazioni. In questo momento storico di digital disruption in cui la ricerca di interazione in tempo reale con la rete è quasi ossessiva, taluni business sono stati costretti ad abbandonare il modus operandi adottato per lunghi anni ovvero a reinventarlo. La necessità di soddisfare le nuove esigenze dei mercati al fine di conservare un adeguato livello di competitività ha innescato un globale processo di rinnovamento del sistema economico. In particolar modo il settore turistico ha subito, nell’ultimo decennio, profondi mutamenti dovuti ad una radicale innovazione nel modo in cui gli individui organizzano i viaggi e scelgono una meta: essi, ormai, si servono di strumenti digitali in tutte le fasi dell’esperienza turistica. La forte spinta digitale, se da un lato ha permesso ai viaggiatori di beneficiare degli strumenti messi a disposizione dal web, dall’altro ha messo a dura prova i management degli operatori turistici, costretti ad integrare nel più breve tempo possibile le leve digitali all’interno dell’offerta, sì da poter soddisfare le nuove esigenze dei clienti. Clienti, rectius viaggiatori, che ricercano on-line un servizio esperienziale e personalizzato, in linea con le caratteristiche del prodotto turistico che, per sua natura, è un experience good. Tale aspetto è di cruciale importanza in quanto, nell’effettuare la propria scelta, il viaggiatore ricerca delle informazioni e soprattutto consigli che lo indirizzano verso la scelta migliore. L’oggetto del presente lavoro è proprio l’incidenza di internet nel mondo del turismo. Dopo una ricognizione delle fonti nazionali, europee ed internazionali di diritto del turismo, oggetto di analisi sarà il mondo delle OTA, on-line travel agencies e la loro affermazione, mediante diversi modelli di business, a scapito degli operatori fisici, cioè le agenzie di viaggio ed i tour operator. La trattazione si snoderà poi lungo un approfondimento circa il modello di mercato utilizzato dalle piattaforme di intermediazione on-line, la contrattualistica da esse utilizzata (clausole MFN e parity rate), le c.d. asimmetrie informative e la disciplina della concorrenza, con particolare riferimento non soltanto all’art. 110 TFUE ma anche – in ottica comparativa - ai procedimenti avverso le OTA avvenuti nel Regno Unito, in Germania, in Italia, in Francia e negli Stati Uniti. Sarà poi osservato il tema della reputation building che, se da un lato ha incoraggiato l’interazione critica e collaborativa on-line degli utenti trasformandoli in prosumer, dall’altro ha contribuito a produrre, unitamente ad altri fattori, il fenomeno della c.d. disintermediazione degli operatori turistici. Nello scenario finora descritto, si esamineranno sia i social network, con particolare attenzione, grazie anche agli influencers, alla incidenza degli stessi nella scelta di una meta e nell’organizzazione di un viaggio, sia il rilevante impatto della sharing economy nel settore del turismo. Nella seconda parte del lavoro, spazio sarà dato al contratto point and click che costituisce la modalità maggiormente utilizzata nella prassi del commercio elettronico per la conclusione dei contratti on-line. In base al principio di libertà delle forme, previsto dall’ordinamento italiano, il consenso delle parti alla conclusione del contratto può essere manifestato con qualsiasi forma, anche per fatti concludenti, salvi i casi in cui è richiesta la forma scritta ex 1350 c.c. Così nell’ambito dei contratti telematici la manifestazione di volontà può essere espressa anche inserendo il numero della propria carta di credito ovvero mediante semplice click. Non si potrà, infine, non tenere conto degli effetti nell’ordimento interno della Direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, che ha modificato il Regolamento (CE) n. 2006/2004 e la Direttiva 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e che ha abrogato la Direttiva 90/314/CEE del Consiglio. Tale Direttiva è stata recepita da legislatore italiano con il D.lgs. 21 Maggio 2018 n.62 che ha riscritto quasi completamente, dopo sette anni, il c.d. Codice del turismo, allegato al D.lgs. 23 maggio 2011 n. 79. L’ultimo capitolo verterà, infine, sulla Regione Marche e sulla sua governance del sistema turistico: si parlerà non soltanto della l.r. 11 luglio 2006, n. 9 e del ruolo di “Destinazione Marche” ma anche dell’incoming del futuro, che verosimilmente si baserà sul cicloturismo, sul luxury tourism, sul turismo di charme, sul glamping e sui condhotel. La cornice entro la quale il presente lavoro si muove è quella della nuova idea di turismo, apportata e diffusa dalla sharing economy. Se un tempo turismo era sinonimo di pausa ed evasione dalla routine quotidiana, oggi la parola d’ordine è esperienza. Il viaggiatore desidera un prodotto turistico in grado di offrire la possibilità di vivere un’esperienza unica, diversa, irripetibile, mai vissuta prima. Il viaggiatore, in altre parole, non vuole un prodotto standardizzato ma chiede con forza modello di turismo in cui non sia soltanto spettatore, ma protagonista. Il presente lavoro, infine, è realizzato nell’ambito del progetto “Eureka” attivato dalla International School of Advanced Studies per l’area scientifica “Legal and Social Sciences”, curriculum “Civil Law and Constitutional Legality”, istituito e promosso dall’Università degli Studi di Camerino, dalla Regione Marche, da Esitur Tour Operator S.r.l., da Vector One S.c.a.r.l. e da Contram S.p.A., aziende presso le quali è stata svolta parte della ricerca.
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Laverdet, Caroline. "Aspects juridiques des mondes virtuels." Thesis, Paris 2, 2020. http://www.theses.fr/2020PA020006.

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Abstract:
Les « mondes virtuels », ou « métavers », permettent à de nombreux utilisateurs de s’immerger en ligne, dans des espaces tridimensionnels, interactifs et persistants, par le biais de leur avatar. L’engouement économique suscité par ces univers se heurte à un encadrement juridique encore aujourd’hui quasi-inexistant. Sont par exemple revendiqués des droits de propriété sur les objets virtuels, la protection de la liberté d’expression au sein des univers virtuels, ainsi qu’une protection spécifique de l’avatar, notamment lorsque l’éditeur décide unilatéralement de supprimer le compte d’un utilisateur. Or ces droits et libertés s’opposent généralement aux règles et conditions d’utilisation fixées par les éditeurs, conditions qui doivent impérativement être acceptées par les utilisateurs pour pouvoir accéder aux univers persistants. Dès lors, faut-il appliquer et, plus simplement, adapter les règles juridiques existant dans le monde réel aux mondes virtuels ? A travers l’étude des aspects juridiques des mondes virtuels, l’objectif de cette thèse est de s’interroger sur la manière dont le droit s’est saisi à ce jour des espaces persistants et sur les conditions d’une meilleure appréhension juridique future
"Virtual worlds", or "metavers", allow many users to immerse themselves online, in three-dimensional, interactive and persistent spaces, through their avatars. The economic craze generated by these universes is confronted with a legal framework that is still almost non-existent today. For example, property rights on virtual objects, the protection of freedom of expression within virtual universes, as well as specific protection of the avatar are claimed, particularly when the publisher unilaterally decides to delete a user's account. However, these rights and freedoms generally conflict with the rules and conditions of use set by publishers, which must be accepted by users in order to access persistent universes. Therefore, should we apply and, more simply, adapt the legal rules existing in the real world to virtual worlds? Through the study of the legal aspects of virtual worlds, the objective of this thesis is to question the way in which the law has so far seized persistent spaces and the conditions for a better future legal apprehension
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Jaume, Bennasar Andrés. "Las nuevas tecnologías en la administración de justicia. La validez y eficacia del documento electrónico en sede procesal." Doctoral thesis, Universitat de les Illes Balears, 2009. http://hdl.handle.net/10803/9415.

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Abstract:
La tesis se encarga de analizar, por un lado, la integración y el desarrollo de las nuevas tecnologías en la Administración de Justicia; y, por otro, los parámetros que constituyen la validez y eficacia del documento electrónico.
La primera cuestión se centra en la configuración de los Sistemas de Información de la Oficina Judicial y del Ministerio Fiscal, así como de la informatización de los Registros Civiles, donde el art. 230 LOPJ es la pieza clave. Se estudian sus programas, aplicaciones, la videoconferencia, los ficheros judiciales y las redes de telecomunicaciones que poseen la cobertura de la firma electrónica reconocida, donde cobran gran relevancia los convenios de colaboración tecnológica. La digitalización de las vistas quizá sea una de las cuestiones con más trascendencia, teniendo en cuenta que el juicio es el acto que culmina el proceso. Aunque no todos los proyectos adoptados en el ámbito de la e.justicia se han desarrollado de forma integral, ni han llegado a la totalidad de los órganos judiciales. El objetivo final es lograr una Justicia más ágil y de calidad, a lo cual aspira el Plan Estratégico de Modernización de la Justicia 2009-2012 aprobado recientemente.
En referencia a la segunda perspectiva, no cabe duda que el Ordenamiento jurídico y los tribunales, en el ámbito de la justicia material, otorgan plena validez y eficacia al documento electrónico. Nuestra línea de investigación se justifica porque cada vez son más los procesos que incorporan soportes electrónicos de todo tipo, ya sea al plantearse la acción o posteriormente como medio de prueba (art. 299.2 LEC). Entre otros temas examinamos el documento informático, la problemática que rodea al fax, los sistemas de videograbación y el contrato electrónico.
La tesi s'encarrega d'analitzar, per una part, la integració i el desenvolupament de les noves tecnologies dins l´Administració de Justícia; i, per l'altra, els paràmetres que constitueixen la validesa i l'eficàcia del document electrònic.
La primera qüestió es centra en la configuració dels Sistemes d´Informació de l´Oficina Judicial i del Ministeri Fiscal, així com de la informatització dels Registres Civils, on l'art. 230 LOPJ es la peça clau. S'estudien els seus programes, aplicacions, la videoconferència, el fitxers judicials i les xarxes de telecomunicacions que tenen la cobertura de la firma electrònica reconeguda, on cobren gran rellevància els convenis de col·laboració tecnològica. La digitalització de les vistes tal vegada sigui una de les qüestions amb més transcendència, tenint amb compte que el judici es l'acte que culmina el procés. Però no tots el projectes adoptats en l'àmbit de la e.justicia s'han desenvolupat d'una manera integral ni han arribat a la totalitat dels òrgans judicials. L'objectiu final es assolir una Justícia més àgil i de qualitat, al que aspira el Pla Estratègic de Modernització de la Justícia 2009-2012 aprovat recentment.
En referència a la segona perspectiva, no hi ha dubte que l´Ordenament jurídic i els tribunals, en l'àmbit de la justícia material, donen plena validesa i eficàcia al document electrònic. La nostra línia d'investigació es justifica perquè cada vegada son més el processos que incorporen suports electrònics de tot tipus, ja sigui quant es planteja l'acció o posteriorment como a medi de prova (art. 299.2 LEC). Entre altres temes examinem el document informàtic, la problemàtica que envolta al fax, els sistemes de videogravació i el contracte electrònic.
The thesis seeks to analyse, on the one hand, the integration and development of the new technologies in the Administration of Justice; and, on the other, the parameters which constitute the validity and efficiency of the electronic document.
The first question centres on the configuration of the Information Systems of the Judicial Office and the Public Prosecutor, as well as the computerisation of the Civil Registers, where the art. 230 LOPJ it's the part key. Their programmes, applications, the Video Conferencing, the judicial registers and the telecommunication networks which are covered by the recognised electronic signatures, are studied, where the agreements on technological collaboration gain great relevance. The digitalisation of evidence might perhaps be one of the questions with most consequence, bearing in mind that the judgment is the act by which the process is culminated. Although not all the projects adopted within the compass of e.justice have developed completely nor have reached all the judicial organs. The final objective is to achieve an agile, quality Justice, to which the recently approved Strategic Plan for the Modernisation of Justice aspires.
With reference to the second perspective, there is no doubt that the juridical Ordinance and the tribunals within the compass of material justice grant full validity and efficacy to the electronic document. Our line of investigation is justified because there are more and more processes which are sustained by electronic supports of all kinds, whether it be at the establishment of the action or later, as a proof of it (art. 299.2 LEC). Amongst other things, we examine the computerised document, the problems which surround the fax, the systems for video recording and the electronic contract.
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Bissaloue, Sylvie. "La renégociation contractuelle en droit français et en droit de l'OHADA." Thesis, Aix-Marseille, 2016. http://www.theses.fr/2016AIXM1051.

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Abstract:
La renégociation reste l'un des mécanismes les plus captivants et les plus controversés des deux derniers siècles. S'il est admis que dans les relations à long terme, plus sensibles aux changements de circonstances, efficacité et flexibilité du contrat sont liées, il était considéré depuis l'arrêt Canal de Craponne de 1876, que la renégociation ne pouvait devait découler que de la volonté des parties ou d'une clause contractuelle. En France, la réforme du code civil de 2016 rompt avec cette jurisprudence et consacre définitivement la théorie de l'imprévision. Si l'avancée est importante, le régime de ce devoir de renégociation reste à préciser. Il en est de même de l'importance dorénavant reconnu à l'autonomie de la volonté. En droit OHADA également l'horizon est favorable à la renégociation. Lancé sur un chantier d'actes uniformes sur le droit des contrats, le législateur entend à cette occasion, consacrer la renégociation pour hardship. Il pourrait ainsi s'inspirer de la réforme du droit français, mais aussi et surtout de l'expérience des tribunaux africains. En effet, très vite le juge africain, conscient de l'inadéquation d'une application rigoureuse du code civil de 1804 à des situations juridiques ancrées dans un contexte socio-économique africain différent de celui du justiciable français, a, par divers subterfuges régulièrement imposé la renégociation du contrat lorsque l'évolution des circonstances l'imposait. Aujourd'hui renégocier n'est plus qu'un vieil usage du commerce que pourrait ainsi consolider le législateur OHADA dans le futur acte uniforme sur le droit des contrats en s'aidant des précisions apportées par la jurisprudence arbitrale sur la question
Renegotiation remains one of the most exciting but also the most controversial judicial mechanisms of the last two centuries. In long-term relationships, which are more sensitive to changes in circumstances, contract efficiency and flexibility are linked. Since the Craponne Canal 1876 legal judgment, it was assumed that renegotiation could arise only when supported by the parties or the contractual term. In France, the 2016 civil code reform breaks with this case law and definitively establishes the doctrine of unforeseeability. Although important progress has been made, the duty to renegotiation still remains unclear. This is also the case for the recognized importance of contractual autonomy. The OHADA law is favorable for renegotiation. Launched as part of a set of uniform judicial acts on contract law, the legislator intends to devote renegotiation for hardship. This law could well learn from the reform of French law, but also from the experience of African courts. African judges, quickly became aware of the inadequacy of a rigorous application of the civil code of 1804 to legal cases consistent with the African socio-economic context which is different from that of a french defendant. As a consequence, these judges, using various strategies, would often impose contract renegotiation when necessary. Nowadays, renegotiation is commonly used in trade and this might well strengthen the OHADA legislator in developing the future uniform act on contract law. For this, information provided by the arbitral jurisprudence on the matter will be valuable
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CALLOPOLI, CLAUDIO. "L’Istituto del collegio consultivo tecnico nell'ambito della disciplina dei contratti pubblici." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1646357.

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Abstract:
Il collegio consultivo tecnico è un istituto già conosciuto nel nostro ordinamento: introdotto con l’art. 207 del d.lgs. n. 50 del 2016, è stato abrogato per effetto dell’art. 121 del d.lgs. n. 56 del 2017 (c.d. decreto correttivo del codice dei contratti). Di recente la disciplina dell’istituto subisce nuove modifiche ed integrazioni; sulla Gazzetta Ufficiale n.55 del 07 marzo 2022, è stato pubblicato il Decreto MIMS n. 12 del 17 gennaio 2022, recante adozione delle Linee Guida per le funzioni del Collegio Consultivo Tecnico. Unitamente a tale Decreto è stato anche pubblicato il Decreto MIMS n. 23 del 01 febbraio 2022 di istituzione dell’Osservatorio Permanente per il monitoraggio dell’attività dei Collegi Consultivi Tecnici. Con la presente ricerca si vuole effettuare anche una ricostruzione delle varie formulazioni delle norme che hanno regolato l’Istituto oltre ad analizzare la disciplina ad oggi prevista per dare concreta attuazione al Collegio stesso, istituto operante nell’ambito della fase esecutiva dei contratti di lavori pubblici e istituito allo scopo di deflazionare il contenzioso, quale risoluzione delle controversie alternativa al rimedio giurisdizionale.
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ANTONELLI, GIOVANNI. "Appalti verdi e codice dei contratti pubblici: i criteri ambientali minimi (cam) nell’attuazione delle direttive dell’Unione Europea sui contratti pubblici di quarta generazione e profili di diritto comparato." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1231289.

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Abstract:
Il tema della tutela dell’ambiente rappresenta una delle aree tematiche più indicative delle dinamiche evolutive che hanno interessato negli ultimi anni l’impianto originario del diritto amministrativo in generale, così come, nello specifico, del codice dei contratti pubblici. Attraverso il prisma della nozione di ambiente come recepita nel tempo sul piano positivo e giurisprudenziale, sembra possibile per l’interprete acquisire quella base conoscitiva necessaria per cogliere l’evoluzione del diritto amministrativo, nonchè le coordinate ermeneutiche utili all’individuazione dell’attuale equilibrio del sistema ordinamentale. L’esame dei profili ambientali all’interno del microsistema degli appalti pubblici (c.d. appalti verdi o green public procurement) sottende la convergenza di più piani ed esprime tutta la tensione esistente tra favor naturae e favor libertatis, tra impostazione “massimalista” ed impostazione “migliorista” della protezione dell’ambiente, tra tutela dell’ambiente e promozione della concorrenza. Gli scopi dell’indagine sono quelli di registrare da un lato il dato storico e giuridico dell’evoluzione della c.d. governance contrattuale pubblica (c.d. government by contract) resasi necessaria quale particolare forma di regolazione a seguito del processo di privatizzazione (c.d. outsourcing) e realizzatasi nel contesto dell’ordinamento dell’Unione europea, così come nell’ambito di altri contesti ordinamentali , attraverso la progressiva integrazione delle c.d. politiche orizzontali (ambientali e sociali) nell’ambito degli appalti pubblici anche grazie al concetto di economia circolare dei modelli economici e dei modelli istituzionali e al tema dei cc.dd. beni comuni; dall’altro, di evitare la “tirannia” del diritto dell’ambiente nei confronti delle altre situazioni giuridiche costituzionalmente riconosciute che costituiscono complessivamente espressione della dignità della persona, risultato che di regola esiterebbe dalla aprioristica affermazione della primarietà assoluta del bene ambiente rispetto agli altri beni-interessi anch’essi costituzionalmente rilevanti. In tale contesto si posiziona il particolare dialogo tra valori ambientali e procedure ad evidenza pubblica , rappresentato dal tema dei criteri ambientali minimi (cam) oggetto della presente indagine, dove i principi sottesi alla protezione dell’ambiente e quelli che presiedono le procedure di gara (favor partecipationis, trasparenza, non discriminazione) possono trovare una non facile composizione, soprattutto in ragione della considerazione del rischio associato all’adozione di fattori regolativi del mercato che, fondati sulla promozione di sistemi di produzione a basso impatto ambientale, rischino di alterarne la tradizionale impostazione pro-concorrenziale e non discriminatoria.
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BARTOLUCCI, CARLA. "Il contratto e le sue categorie ordinanti tra codice civile e codice del consumo." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/918498.

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Torres-Ceyte, Jérémie. "Les contrats et les droits fondamentaux : perspective franco-québécoise." Thèse, 2016. http://hdl.handle.net/1866/15969.

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Silva, Ana Catarina. "Les contrats collectifs en droit québécois." Thèse, 2017. http://hdl.handle.net/1866/20389.

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Lee, Shu-Ju. "Probleme in Online-Auktionen." Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11858/00-1735-0000-0006-B342-9.

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Donfack, Narcisse Gaetan Zebaze. "The suitability of the CISG and OHADA for small and medium-sized enterprises engaging in international trade in west and central Africa." Diss., 2015. http://hdl.handle.net/10500/21020.

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Abstract:
It is universally acknowledged that international trade and cooperation have become key drivers of SMEs. Indeed, the success of SMEs in the sales sector depends upon their capacity to conquer the foreign market and compete with larger companies. Many SMEs today, in particular those in Central and West Africa, are very much aware of this reality. However, because of differences between domestic laws and their maladjustment, many African SMEs still struggle to enter the international market and compete with larger companies. It is therefore obvious that any SMEs that want to succeed in international commerce today will be called upon to confront different regulations, whether domestic, regional or international, which are often shaped according to the realities and expectations of a particular environment. The challenge today is to regulate and harmonise these different legal systems, in order to render the law identical in numerous jurisdictions. This process of unifying the law internationally, in particular the law of sale, started in 1920 and culminated in 1988, with the implementation of the CISG. This Convention, which has become the primary law for international sales contracts, endeavours to deal with this problem of differences in law between states on a global scale, by attempting to achieve a synthesis between different legislations, such as civil law, common law, socialist law, and the law regarding industrialised and Third World countries. Even though the CISG appears to be a compromise between different legal systems, the fact remains that it is not yet applicable in many countries, especially those in Central and West Africa, which are mostly still ruled by domestic and regional law, namely the OHADA. The purpose of this study is to attempt to analyse and compare the OHADA’s Uniform Act Relating to Commercial Law to the CISG, in order to identify similarities and differences between the two, and to determine, with regard to the operating mode and structure of SMEs in West and Central Africa, which one of the two legislations is more appropriate.
Private Law
LL. M.
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