Journal articles on the topic 'Co-progettazione con gli alunni'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Co-progettazione con gli alunni.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 journal articles for your research on the topic 'Co-progettazione con gli alunni.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse journal articles on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Giovanna Genco. "La redazione del piano di comunicazione quale leva per la creazione dell’identità e lo sviluppo del senso di appartenenza." IUL Research 3, no. 5 (June 19, 2022): 208–29. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.256.

Full text
Abstract:
Obiettivo della ricerca è utilizzare il piano della comunicazione come strumento per creare l’identità di una scuola e accrescere il senso d’appartenenza dei suoi componenti. Il contesto è quello di una direzione didattica con un elevato numero di alunni con background straniero. Ci si è chiesti se il piano possa essere: strumento di innovazione; strumento per far emergere il valore intrinseco (dell’organizzazione, dei singoli professionisti e degli alunni); processo che modifica l’organizzazione scolastica. Principi guida della ricerca sono la co-progettazione, la scrittura condivisa e la collaborazione digitale. Un particolare focus si è posto sull’uso di LinkedIn. Si sono indagati i Key Performance Indicator del piano e gli strumenti per valutarlo qualitativamente: tra essi l’Index for Inclusion.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Galdieri, Michela, and Emanuela Zappala. "Strumenti e approcci per la valutazione delle capacità comunicative di alunni con Disturbo dello Spettro Aut." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 189–204. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12483.

Full text
Abstract:
In presenza di alunni con Disturbo dello Spettro Autistico con bisogni comunicativi complessi, il processo valutativo costituisce l'esito di uno scambio tra i diversi attori sociali impegnati nella co-progettazione del percorso educativo e didattico, nella rilevazione delle capacità dell'alunno, delle barriere e dei facilitatori presenti nel contesto. L'obiettivo del presente lavoro è di individuare strumenti valutativi e auto-valutativi che possano favorire gli apprendimenti, anche in un'ottica metacognitiva, con particolare attenzione all'approccio della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) in ambito educativo, con lo scopo di acquisire informazioni ex ante sulle conoscenze, abilità e competenze, ma anche di monitorare il processo di insegnamento-apprendimento e il grado di coinvolgimento e partecipazione degli studenti alle attività didattiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Cepollaro, Gianluca, and Luca Mori. "Apprendere paesaggi e paesaggi dell’apprendimento: dall’utopia alla sperimentazione." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 18–35. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13440.

Full text
Abstract:
Abstract Il ripensamento degli spazi dedicati all’educazione procede ricorsivamente con quello dei metodi e delle prassi a supporto dell’apprendimento. Nel nesso tra luoghi, spazi dell’educazione e processi di apprendimento, il costrutto di paesaggio rileva forti potenzialità. Attraverso la riflessione su alcuni esiti che emergono da tre esperienze educative con insegnanti e alunni di scuole di diverso ordine e grado, si sostiene che un approccio alla progettazione partecipata fondata sull’esercizio dell’immaginazione utopica è utile non solo per l’apprendimento dei paesaggi che viviamo, ma anche per la costruzione di paesaggi dell’apprendimento caratterizzati da un’alta vivibilità. Abstract The rethinking of spaces dedicated to education is strictly connected with that of the methods and practices to support learning. Landscape idea shows a strong potential in the link between places, educational spaces and learning processes. Considering the outcomes emerging from three educational experiences with teachers and students of different schools, it is argued that a participatory-planning approach, based on the exercise of the utopian imagination, is useful not only for the learning of the landscapes we live in, but also for the construction of learning landscapes characterized by high liveability.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Galdieri, Michela, and Diana Carmela Di Gennaro. "Rethinking the didactic-educational space: suggestions for promoting school inclusion." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 308–21. http://dx.doi.org/10.36253/form-12609.

Full text
Abstract:
The central role played by space within the educational field, considered as a prerequisite for action, redefines the didactic experience through the meanings of design and organization, implying a systemic relationship between teacher, learner and contexts. The aim of this paper is to reflect upon the meanings of space, spatiality, accessibility and the opportunity to prepare educational and didactic places in which the inclusion of each and every one can be promoted, including pupils with complex communication needs. Indeed, for those pupils the absence of language, a partial or not very functional use of language can represent a limitation to well-being, an obstacle to activity and an impediment to participation to school context. Ripensare lo spazio didattico-educativo: suggestioni per promuovere l’inclusione scolastica. Il ruolo centrale dello spazio in ambito educativo, inteso come presupposto dell’azione, riconfigura l’esperienza didattica nei significati di progettazione e di organizzazione, implicando una relazione sistemica tra docente, discente e ambiente. L’obiettivo di questo lavoro è di riflettere sui significati di spazio, spazialità, accessibilità e sull’opportunità di predisporre luoghi dell’educazione e della didattica nei quali favorire l’inclusione di tutti e di ciascuno, ivi compresi, gli alunni con bisogni comunicativi complessi (BCC) nei quali l’assenza del linguaggio, un uso parziale o poco funzionale può costituire una limitazione al benessere, un ostacolo all’attività e un impedimento alla partecipazione nel contesto scolastico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Biasin, Chiara. "La costruzione di partnership scuola-università per facilitare la transizione degli studenti." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (July 2021): 63–78. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12116.

Full text
Abstract:
Questo contributo si propone di indagare modelli e forme relativi alla continuità tra scuola superiore e accademia a partire dal concetto di transizione, tematizzato non come il semplice iter che lo studente compie dalla secondaria all'università, né come quella serie di attività di preparazione, che iniziano l'ultimo anno della scuola secondaria e che terminano con l'inizio della prima annualità universitaria. A partire dall'esperienza del progetto SUPER - Piani di Orientamento e Tutorato, questo contributo evidenzia l'importanza della partnership scuola-università nella co-progettazione e realizzazione di attività di orientamento e di programmi di tutorato learner-centred rivolti agli studenti superiori e universitari. A partire dalla lesson learned del progetto POT, la transizione scuola-università è qui inquadrata come processo complesso e multiforme di sviluppo e trasformazione che riguarda la vita e l'identità dello studente ma pure le dimensioni istituzionali e pedagogiche che concernono le istituzioni scolastiche e accademiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Arnetoli, Maria Vittoria, Irene L'Abate, and Matteo Mazzoni. "Costruire nuovi immaginari per gli spazi aperti della scuola come strumento di educazione alla sostenibilità ambientale." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 50–69. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13586.

Full text
Abstract:
Per affrontare l’attuale policrisi e costruire un nuovo equilibrio uomo-natura, la scuola si fa palestra di conoscenze altre, aprendo le proprie pareti a esperienze incentrate sulla sostenibilità ambientale e rivolte alla capacità di pensiero sistemico, trasformativo e resiliente dei futuri cittadini. Le limitazioni dovute alla pandemia da COVID-19 hanno ancor più evidenziato quanto il rapporto con gli spazi verdi sia importante in termini di salute psico-fisica e qualità dell’abitare. L’articolo presenta un’esperienza di co-design, sviluppata con un approccio interdisciplinare, che ha coinvolto gli studenti del Liceo Scienze Umane G. Galilei di Firenze nella ri-progettazione degli spazi aperti scolastici esplorando le tematiche dell’Outdoor education. L’iniziativa appartiene al progetto “Comunità Scolastiche Sostenibili” coordinato dal Laboratorio Didattico Ambientale del Parco Mediceo di Pratolino (Città Metropolitana di Firenze) in convenzione con il Centro per l’UNESCO di Firenze. To face the current polycrisis and build a new human-nature balance, the school becomes a training ground for other knowledge, opening its walls to experiences focused on environmental sustainability and aimed at the systemic, transformative and resilient thinking skills of future citizens. The restrictions caused by the COVID-19 pandemic have further highlighted the importance of the community's relationship with green spaces in terms of mental and physical health and quality of living. The article presents a co-design experience, developed with an interdisciplinary approach, that has involved the “G. Galilei” High School students in Florence in the re-design of school open spaces exploring the themes of Outdoor education. The initiative belongs to the project “Sustainable School Communities” coordinated by the Environmental Didactic Laboratory of the Medici Park of Pratolino (Metropolitan City of Florence) in agreement with the UNESCO Centre of Florence.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Braga, Caterina. "Participation and co-creative planning for urban sustainability. The Clic-Plan project educational case." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 151–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-11326.

Full text
Abstract:
The environmental degradation and climate change are the contemporary contexts in which educational processes take place. New forms of knowledge are therefore necessary, which place individuals, groups, as well as those responsible for social life at all levels (economic-political, institutional, administrative, productive, cultural), in the condition of not ignoring the consequences of human actions, also on the environment. Educating to participation, in contrast to delegation, promotes a sense of belonging and makes citizens responsible actors within the decision-making processes for managing their own territory. This, in the epistemological relevance of the pedagogical discourse, takes shape in the dimension of engagement for the benefit of the person and the community and is realized in active participation to the so-called smart city. This discussion can occur within an on-going project, CLIC-PLAN: Changing Climate: Local Adaptation Plan for sub-alpine lake districts with a strong commitment to tourism led by the Catholic University, with activities on climate change. Partecipazione e progettazione condivisa per la sostenibilità urbana. Il caso formativo del progetto Clic-plan Il degrado ambientale e i cambiamenti climatici sono il contesto in cui si svolgono oggi i processi educativi. Sono dunque necessarie nuove forme di conoscenza, che pongano gli individui, i gruppi, i responsabili della vita sociale a tutti i livelli (economico-politico, istituzionale, amministrativo, produttivo, culturale), nella condizione di non ignorare le conseguenze delle azioni umane, anche sull’ambiente. Educare alla partecipazione, in contrasto con la delega, promuove il senso di appartenenza e rende i cittadini attori responsabili dei processi decisionali di gestione del proprio territorio. Questo, nella rilevanza epistemologica del discorso pedagogico, trova forma nella dimensione di engagement a beneficio della persona e della comunità e si realizza nella partecipazione attiva all’interno della cosiddetta smart city. Può contribuire ad alimentare la riflessione il progetto CLIC-PLAN: CLIma in Cambiamento. Piano Locale di AdattameNto per comuni lacustri in territorio subalpino con forte vocazione turistica dell’Università Cattolica, inerente al cambiamento climatico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Porcarelli, Cristiana. "Prime riflessioni su modalità, percorsi e nuovi spazi di cooperazione per garantire l’apprendimento permanente di giovani e adulti." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 88–99. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13455.

Full text
Abstract:
Se l’orientamento europeo appare quantomai centrato sulla persona e sulla sua unicità anche in termini di sviluppo delle competenze e di opportunità formative, di pari passo si stanno sviluppando nuovi e sempre più interconnessi spazi di apprendimento che implicano il coinvolgimento di varie tipologie di attori, diversi livelli di governance, di partnership pubblico/privato e di una rinnovata attenzione al territorio. Interventi co-progettati e multi-attoriali (scuola, famiglia, organizzazioni del Terzo settore, privato sociale, istituzioni pubbliche) sembrano sempre più necessari ma con peculiari caratteristiche di flessibilità e adeguatezza al territorio di riferimento. Inoltre, il miglioramento della qualità della vita nei centri urbani passa quasi obbligatoriamente attraverso la cultura e l'educazione e varie sono le iniziative focalizzate su questi temi a partire dal programma dell’UNESCO Global Network of Learning Cities. In questa prospettiva anche la scuola si rinnova e anela a diventare un learning hub attraverso peculiari accordi denominati “Patti educativi di comunità” che rappresentano un esempio di buona pratica caratterizzato da un approccio orientato alla co-progettazione e alla valorizzazione della dimensione territoriale. If the European orientation appears to be focused on people also from the point of view of skills development and training opportunities, at the same time new and increasingly interconnected learning spaces are being developed with the consequent involvement of various types of actors, different levels of governance, public private partnerships as well as a renewed attention to the territory. Co-designed and multi-actor interventions (school, family, third sector organizations, private social, public institutions) are more and more necessary but with characteristics of flexibility and adequacy to territorial needs. In addition, the improvement of the quality life within urban centres must go through culture and education; there are various initiatives focused on these issues starting from the UNESCO Global Network of Learning Cities program. In this perspective, the school also renews itself and yearns to become a learning hub through specific agreements called "Community agreements for education" which represent an example of good practice characterized by a co-planning approach and the enhancement of the territorial dimension.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Giuliani, Arianna. "Qualify formative processes by promoting inclusive practices: the case of B. Pascal High school." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 393–407. http://dx.doi.org/10.36253/form-12566.

Full text
Abstract:
Promote inclusive processes by designing educational settings and activities seem to be confirmed as one of the most difficult challenges to which schools and teachers must respond. Encouraging the development, by all students, of engagement and skills useful for the future exercise of an active citizenship implies a broad commitment of teachers, as well as adequate mediation and co-planning skills of the specialized teacher. The contribution examines the results of a project conducted at the B. Pascal High school, based in Rome. Working with a class in which several students were supported by a specialized teacher, was focused the effectiveness that individual and small group reflection activities can have in enhancing communication and collaborative skills. The main evidence that emerged allow to highlight the effectiveness of the strategies used in promote an inclusive training experience. Qualificare i processi formativi promuovendo pratiche inclusive: il caso dell’Istituto statale B. Pascal. Predisporre setting educativi e progettare la didattica in modo da promuovere processi inclusivi sembrano confermarsi tra le sfide più ardue a cui le scuole e gli insegnanti devono rispondere. Favorire lo sviluppo, da parte di tutti gli studenti, dell’engagement e di competenze utili per il futuro esercizio di una cittadinanza attiva implica un ampio impegno degli insegnanti, nonché una adeguata capacità di mediazione e co-progettazione dell’insegnante specializzato. Il contributo approfondisce gli esiti di un percorso progettuale condotto presso l’Istituto statale B. Pascal di Roma. Nel lavorare con una classe in cui erano presenti più studenti affiancati dall’insegnante specializzato, l’attenzione è stata posta sull’efficacia che attività di riflessione individuale e di piccolo gruppo possono avere nel potenziamento delle capacità comunicative e collaborative. Le evidenze emerse consentono di evidenziare l’efficacia delle strategie utilizzate rispetto alla possibilità di predisporre un’esperienza formativa inclusiva.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Cappuccio, Giuseppa, and Giuseppa Compagno. "Valutazione e feedback: la competenza docimologica come competenza comunicativa. Una ricerca con i docenti della scuola secondaria." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 461–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12427.

Full text
Abstract:
La competenza docimologica degli insegnanti costituisce uno dei perni dell'azione didattica allorché essa può costituire, di fatto, una molla per la promozione dell'apprendimento, dell'autonomia e del successo formativo di ogni alunno. Il feedback, inteso come strumento privilegiato nell'esercizio della prassi valutativa, offre l'opportunità di valorizzare la singolarità dei percorsi di ogni studente intelaiando interazioni comunicative volte alla co-costruzione di conoscenza. La competenza docimologica degli insegnanti assume, pertanto, i connotati della competenza comunicativa, la quale sostanzia e orienta le scelte valutative diversificando registri linguistici e scelte degli strumenti di comunicazione in ordine la tipologia di feedback funzionale al successo formativo. Lo studio si propone di illustrare i risultati di un processo di ricerca, messo in atto con 385 docenti di scuola secondaria della provincia di Caltanissetta nell'a.a. 2020/2021. Attraverso il processo di ricerca si è voluto incrementare negli insegnanti la competenza docimologica come competenza comunicativo-didattica centrata sul feedback.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Lobo-Guerrero Arenas, Carolina. "Repensar la enseñanza del diseño en Latinoamérica para “Diseñar con Propósito”." MasD Revista Digital de Diseño 8, no. 15 (July 31, 2014): 17. http://dx.doi.org/10.18270/masd.v8i15.116.

Full text
Abstract:
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;"><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: ES-CO;">Los planes de estudio de las carreras de diseño se han ido ajustando en el tiempo con el fin de responder de manera más adecuada a las exigencias y demandas de la sociedad. Hoy en día, más que un simple cambio, urge una transformación en la manera cómo se enseña el diseño que aporte soluciones responsables y conscientes del entorno en el que vivimos. Es por esto que desde las aulas, además de acompañar al alumno en el desarrollo de su capacidad creativa y habilidad técnica, dominios del saber-hacer o el saber-qué, hemos empezado a formar la capacidad intelectual y la habilidad interpretativa, dominios del saber-pensar o el saber-por qué. Esto significa pensar no sólo qué se diseñará y cómo se hará, sino para qué, para quién y sobre todo, por qué. </span></p>
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Flores Ortiz, María Estela, Marco Aurelio Morales Ruiz, Josué F. Rojas Mora, and Ivonne Merino-Gutierrez. "Significados y representaciones del bajo rendimiento académico a nivel superior por redes semánticas naturales." Revista Digital Internacional de Psicología y Ciencia Social 6, no. 2 (July 2020): 318–39. http://dx.doi.org/10.22402/j.rdipycs.unam.6.2.2020.205.318-339.

Full text
Abstract:
Con objetivo de conocer similitudes y diferencias de significados psicológicos y representaciones de “alumno con bajo rendimiento académico” y “causas”, se realizó un estudio descriptivo y exploratorio donde participaron 120 estudiantes de recién ingreso a la carrera de medicina y 23 profesores que imparten el módulo de práctica clínica. Se utilizó la técnica de las redes semánticas naturales. Se elaboró una matriz con las palabras estímulo para que los alumnos, y, a su vez los profesores, colocaran las palabras definidoras y las jerarquizaran. Los resultados muestran que entre el uso de palabras similares por ambas poblaciones Alumno con Bajo Rendimiento Académico (ABRA), es representado por las causas, como: desinteresado, flojo, con problemas, que no estudia, estresado. Entre el empleo de palabras diferentes se encontró, que los alumnos, a través de los significados psicológicos que expresaron se asumen como únicos responsables, en cambio los docentes se consideran co-responsables así como a la institución. Se concluye que es necesario considerar los significados y las representaciones como referentes centrales para la intervención del bajo rendimiento académico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Kristóf, Ilona. "Umanisti del capitolo di Várad con esperienza di studio in Italia (1440–1526)." Specimina Nova Pars Prima Sectio Medaevalis 6 (May 12, 2022): 129–41. http://dx.doi.org/10.15170/spmnnv.2011.06.08.

Full text
Abstract:
Evidence shows that 32% of the 130 canons of the Chapter of Várad had studied at university in the researched period. According to the findings the scholary activities of the members of the Chapter of Várad were very similar to those in Transdanubian chapters in the discussed period (Pozsony, Győr, Fehérvár, Buda, Pécs). Though there is a difference in their preferences, higher ratio of canons of Várad studied at university (65%) went to the Italian universities and received a degree, than their Transdanubian fellow canons. In the analyse we have to highlight two periods – bishopric of János Vitéz in the mid-15th century, and the beginning of the 16th century. János Vitéz as a bishop did not only take great care of his nephews’ education, but he also made other young talented men possible to study abroad. Besides organizing humanist circles in his court as bishop and archbishop, he also managed to create a sense of co-operation in the future generation of intellectual elite. In the second part of the 15th and the beginning of the 16th century the number of canons studying increased. Perhaps it was due to the impact of György Szatmári humanist bishop’s court. In spite of the uncertainties, some conclusions can be reached comparing the canons from the two given periods and the humanist circles in Várad in the 15th and 16th centuries. In both cases the role of a patron – Vitéz and Szatmári – was of utmost importance. They meant guarantee in person for the cooperation of scholarly communities Vitéz’s circle consisted primarily of foreigners, who brought the new ideas to Hungary, and his alumni only spent a short time in Várad as ordinary canons, because this position in Várad provided a perfect opportunity for talented young men to rise to higher positions. But the humanists in Várad in the early 16th century were mostly Hungarians and served in Várad as canons for a long period. The collection and edition of the works of Janus Pannonius who was almost admired as an idol became more important. It could be even more important under bishops Szatmári, Thurzó and Perényi, considering Janus’s and his uncle’s connections with Várad. Besides the individuals’ personal qualities and the “tradition” which created by Vitéz, proper financial conditions also contributed to the flourishing of humanism in Várad.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Permuy-Martínez, Aixa, María José Méndez-Lois, and Felicidad Barreiro-Fernández. "O alumnado axudante como figura chave para a construción dunha convivencia positiva." Revista de Estudios e Investigación en Psicología y Educación, no. 02 (October 21, 2015): 057. http://dx.doi.org/10.17979/reipe.2015.0.02.532.

Full text
Abstract:
Esta comunicación relata a experiencia do curso de formación de alumnado axudante, levado a cabo con rapaces e rapazas do 1º curso de Educación Secundaria Obrigatoria (ESO) do IES “Parga Pondal” de Carballo, organizado polo propio Centro, en colaboración co Seminario de Emocionalidade, Xéneros e Desenvolvemento Humano (EXDEHU) do Instituto de Ciencias da Educación (ICE) da Universidade de Santiago de Compostela (USC), durante este curso académico 2014/2015. O obxectivo desta actividade era proporcionar ao alumnado, que asiste voluntariamente á formación, os coñecementos básicos relativos ás funcións, destrezas, ferramentas e estratexias de intervención dos e das axudantes. Así, a formación organizouse en dous módulos temáticos: un primeiro sobre as funcións deste alumnado axudante (dun total de 3 horas); e un segundo sobre o adestramento en destrezas e competencias para a función de axudante (de 6 horas de duración). Estas sesións deron como resultado a constitución dun grupo de traballo no que se abordaron diferentes cuestións sobre a vida no centro escolar, os conflitos e a súa resolución, as relacións entre adolescentes e as posibilidades de acción, como alumno ou alumna, para contribuir ao benestar individual e grupal na aula. Poden referirse moitas razóns que fan precisa e pertinente a posta en marcha de sistemas de apoio e axuda entre iguais na ESO, pero fundamentalmente, como resposta ante as necesidades diarias dos centros escolares, estarían: unha atención simétrica e inclusiva á diversidade, a mellora do clima de convivencia a través da autoxestión e resolución dos conflitos, o fomento da educación en valores, e o recoñecemento e a promoción de modelos de comportamento solidarios, colaborativos e positivos entre os rapaces e as rapazas. O alumnado axudante posibilita a posta en valor dun gran recurso humano, o propio alumando, demostrando ademáis que esta ferramenta de sostén entre iguais, a favor da convivencia positiva e respectuosa, promove ese requisito tan fundamental, tanto para a aprendizaxe como para o desenvolvemento integral dos rapaces e das rapazas, a mellora do clima no centro e a cohesión afectiva dos grupos. En palabras de Santos Guerra, cit. en Navarro (2011, 17), “cando existe un conflito, por exemplo, pouco se poderá aprender se as actitudes son disgregadoras”; así, a figura do alumno e da alumna axudante actúa como mecanismo chave para o fomento das aprendizaxes nun contexto de benestar.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

FLORES MONROY, MARÍA DOLORES. "Experiencias literarias que propician una sinergia emotiva entre padres y alumnos." Estudios λambda. Teoría y práctica de la didáctica en lengua y literatura. 1, no. 1 (February 5, 2016): 235–44. http://dx.doi.org/10.36799/el.v1i1.34.

Full text
Abstract:
El presente artículo expone una experiencia didáctica consistente en la ideación de un diseño de aprendizaje aplicado a cincuenta estudiantes preparatorianos, con la involucración de los padres y con una duración de un semestre. Tal experiencia consistió en la redacción de una narración sencilla y breve. La metodología cualitativo-interpretativa consistió en la redacción de una anécdota que posteriormente sirvió de base para redactar una fábula, teniendo como co-autores a papá y mamá. Los resultados esperanzadores y optimistas se reducen a demostrar que el alumno de bachillerato puede mejorar su redacción si se incluye como apoyo de aprendizaje el apoyo de sus padres.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Medeiros, Miguel de Araújo, and Anderson César Lobato. "CONTEXTUALIZANDO A ABORDAGEM DE RADIAÇÕES NO ENSINO DE QUÍMICA." Ensaio Pesquisa em Educação em Ciências (Belo Horizonte) 12, no. 3 (December 2010): 65–84. http://dx.doi.org/10.1590/1983-21172010120306.

Full text
Abstract:
Este trabalho consiste em: (i) análise do conteúdo radiação em livros didáticos de Química e Física; (ii) análise das concepções prévias dos alunos sobre radiação; (iii) desenvolvimento e aplicação de um mate rial didático para suporte ao ensino e aprendizagem de radiação e (iv) aná lise do conhecimento adquirido pelos estudantes após o estudo do con teúdo. A análise dos livros didáticos de Química mostrou que radiação nuclear é o conteúdo principalmente abordado, enquanto que nos livros de Física são apresentadas principalmente ondas eletromagnéticas. Esse resultado demonstra que o conteúdo não foi ensinado de maneira eficien te. O conhecimento prévio, observado através de questionário, identificou as principais dificuldades dos alunos. Neste contexto, um material didáti co foi desenvolvido para o ensino e aprendizagem de radiação para mini mizar a ideia errada de que a radiação é prejudicial (como foi identificado em 82% das respostas dos estudantes). Através do ensino de radiações, usando esse material, e analisando os resultados deste trabalho, foi possí vel verificar que os alunos se interessam pelo assunto, reconhecendo e diferenciando vários tipos de radiação presentes no cotidiano.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

C Mahaney, Robert, and James H. Fisher. "A Survey of CIS Alumni to Assess Curriculum: Findings, Implications, and Future Directions." Journal of Information Technology Education: Research 18 (2019): 571–87. http://dx.doi.org/10.28945/4464.

Full text
Abstract:
Aim/Purpose: At a public, higher education program in information technology, faculty are frequently asked to evaluate their curricula concerning: course content, the matriculation experience, where and in what capacity graduates are employed, and future academic initiatives developed to keep pace with changes in technology. The problem is determining the best process or mechanism to accumulate the responses. Background: The increased importance of STEM programs (science, technology, engineering, and mathematics), reduced state support, and the need for greater accountability are driving academic technology programs to justify their existence. This paper explores one process for evaluating a Computer Information Systems (CIS) program in a state-supported university in the Midwest USA, through an email survey designed for graduates to capture their unique perspective as ‘customers’. Methodology: An email survey was developed, field tested, and sent to 550 email addresses obtained from university alumni affairs. Results were accumulated in a Qualtrics program and analyzed for research purposes. Contribution: The contribution of this research is outlining one program’s experience gleaning information on the employment of graduates, assessing the CIS and business core curriculum, and collecting suggestions for future academic courses and experiences through the utilization of an email survey. This is a valuable source of curriculum feedback that is often overlooked by programs that want to enhance their academic offerings. Findings: Among the findings are the following: the CIS program is and has been a viable and relevant information technology program that prepares graduates for meaningful careers in this field; the business core curriculum of accounting, finance and business communication is essential to the career success of CIS graduates; graduates of the CIS program are prepared to assume managerial roles throughout their careers; and Cooperative (Co-op) education is an extremely valuable experience and should be required in the CIS curriculum. Recommendations for Practitioners: Graduates of an academic program are an excellent source of evaluation material. A well-constructed email survey can gather relevant data on employment and employability, the curriculum, the college experience, and other academic program information. This type of survey is an easy, inexpensive, and expedient means for gathering this information. Recommendation for Researchers: The current study surveyed CIS graduates to assess the appropriateness of the curriculum. Future researchers should seek input from IT managers and HR managers who will be hiring CIS graduates in the near future to find their perspectives on the CIS curriculum. Future Research: Further research needs to investigate the link between alumni surveys and accreditation. There is also a need to improve and refine survey instruments, increase survey response rates, incorporate survey responses into program marketing initiatives, and define a process for incorporating these results into the development/creation of academic courses.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Fernandes, Henriqueta Ilda Verganista Martins, Karla Maria Carneiro Rolim, and Maria Céu Barbieri Figueiredo. "O significado do cuidar humanizado: vivências ensino-aprendizagem dos alunos do curso de licenciatura." Enfermagem em Foco 2, no. 4 (November 16, 2011): 239–44. http://dx.doi.org/10.21675/2357-707x.2011.v2.n4.192.

Full text
Abstract:
Estudo descritivo e qualitativo desenvolvido com dois grupos (A e B) de estudantes do Curso de Licenciatura em Enfermagem (CLE). Grupo A – Universidade de Fortaleza-CE. Grupo B – Escola Superior de Enfermagem do Porto. Pretendemos compreender o significado do aprender a cuidar. A coleta de dados do grupo A (36 sujeitos) ocorreu entre 2002 e 2003 nas aulas teóricas e práticas do 4º semestre na disciplina Enfermagem – Processo de Cuidar da Criança e Adolescente. A coleta do grupo B (34 sujeitos) ocorreu em 2005, no 1.º semestre do 3.º ano no Módulo de Enfermagem Pediátrica, nas aulas teóricas e teórico-práticas. Ao grupo A aplicou-se um formulário com questões abertas e, ao B, a reflexão individual escrita, que contemplaram aspectos como a visão de humanização, a relação enfermeiro-criança-família, o significado do cuidado vivenciado e o papel do docente na humanização do cuidar em enfermagem. Os dados obtidos foram submetidos à análise de conteúdo. O processo analítico revelou que os alunos consideram a humanização como um estado de bem-estar e, ao serem sensibilizados para esse fato durante a formação acadêmica, torna visível o caráter humanístico dos cuidados de enfermagem e que o docente pode fazer do cuidado humano uma prática de vida. Existe necessidade de modificar o modelo habitual do processo de ensinar a cuidar, no qual o aluno coparticipe da edificação do conhecimento.Descritores: Enfermagem, Humanização, Ensino, Aprendizagem, Cuidar.The meaning of humanized care: teaching and learning experiences of students of license courseQualitative and descriptive study developed with two groups (A and B) of students from License Nursing Course (CLE). Group A – University of Fortaleza-CE. Group B – School of Nursing of Porto. We aim to understand the meaning of learning to care. Data collection in group A (36 subjects) occurred between 2002 and 2003 in the classroom and the fourth semester course in Nursing – Process of Care for Children and Adolescents. The collection of group B (34 subjects) occurred in 2005, in the first semester of the third year in Pediatric Nursing Module, in theoretical and theoretical-practical classes. The group A was applied to a form with open questions and, B, individual reflection writing, covering issues such as the vision of humanization, the relationship between nurse-child-family, the meaning of care and the experienced teacher's role in the humanization of nursing care. The data were submitted to content analysis. The analytical process revealed that students consider the humanization as a state of well-being and to be aware during the academic background to this fact makes visible the humanistic nature of nursing care and the teaching of human care can make a practice of life. There is need to modify the usual model of the process of teaching to care, in which the student participates in the co-construction of knowledge.Descriptors: Nursing, Humanization, Teaching, Learning, Caring.El significado de la atención humanizada: la enseñanza y las experiencias de aprendizaje de los estudiantes del curso de licenciatura Estudio descriptivo y cualitativo desarrollado con dos grupos (A y B) de los estudiantes de la Licenciatura en Enfermería (CLE). Grupo A – Universidad de Fortaleza-CE. Grupo B – Escuela de Enfermería de Porto. Nuestro objetivo es entender el significado de aprender a cuidar. La recolección de datos en el grupo A (36 sujetos) se produjo entre 2002 y 2003 en el aula y el curso de cuarto semestre en Enfermería – Proceso de Atención a la Infancia y la Adolescencia. La recogida del grupo B (34 sujetos) se produjo en 2005 en el primer semestre del tercer año en el módulo de enfermería pediátrica, en las clases teóricas y prácticas. A el grupo A se aplicó un formulario con preguntas abiertas y, B, escribir la reflexión individual, que abarca temas tales como la visión de la humanización, la relación entre enfermera-niño-familia, el significado del cuidado y el papel del profesor con experiencia en la humanización de cuidados de enfermería. Los datos fueron sometidos a análisis de contenido. El proceso de análisis reveló que los estudiantes consideran la humanización como un estado de bienestar y tener en cuenta, durante la formación académica a este hecho, hace visible el carácter humanista de los cuidados de enfermería y la enseñanza del cuidado humano puede hacer una práctica de la vida. No hay necesidad de modificar el modelo habitual del proceso de enseñanza a la atención, en la que el estudiante participa en la co-construcción del conocimiento.Descriptores: Enfermería, Humanización, Enseñanza, Aprendizaje, Cuidado.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Bailey Moreno, Josefina, Ma Guadalupe Rodríguez Bulnes, Manuel Flores Fahara, and Petra Eufracia González Rivera. "Contradicciones y propuestas para la educación en la sociedad del conocimiento." Sophia 13, no. 2 (June 30, 2017): 30–39. http://dx.doi.org/10.18634/sophiaj.13v.2i.571.

Full text
Abstract:
La educación en la sociedad de hoy se visualiza contradictoria. Por un lado, como promoto-ra del desarrollo de habilidades para el aprendizaje a lo largo de la vida, lo cual trae consigo cambios en la manera de enseñar y aprender, es decir, en el tránsito de una enseñanza cen-trada en el maestro, a un aprendizaje centrado en el alumno. Por otro lado, como conse-cuencia de la globalización, se promueve el diseño y desarrollo de los currículos basados en competencias; el énfasis en el rendimiento académico y la búsqueda de la eficacia, las cuales conducen al control en la gestión educativa y sus repercusiones en el ejercicio de la ense-ñanza. En este trabajo se revisa desde la sociología y la pedagogía crítica el significado de sociedad del conocimiento y su relación con la globalización como procesos económico-políticos e ideológicos. Se examinan los efectos producidos por estos procesos, así como sugerencias para enfrentarlos, particularmente en el ámbito educativo universitario se desta-can propuestas de enseñanza para el desarrollo de pensamiento crítico y generación de co-nocimiento, así también para el aprendizaje docente se propone la reflexión y análisis de sus creencias educativas como vía para el desarrollo profesional.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Lam, Man Ho Adrian, and Ching Hin, Anfield Tam. "Building co-curricular learning experiences: Lessons from a student-driven experiential learning initiative underpinned by a student-staff collaborative model." International Journal for Students as Partners 6, no. 2 (October 18, 2022): 61–68. http://dx.doi.org/10.15173/ijsap.v6i2.5059.

Full text
Abstract:
In this case study, both authors look into their experiences with a student-driven experiential learning initiative in the form of an academic services committee. The committee embodies a developing community of undergraduate students reading the double degrees in government and laws and also aims at promoting the scholarly study of public affairs and jurisprudence within a traditional and comprehensive research-intensive Hong Kong university. As the flagship student community of the double degree programme, the committee provides tailor-made services for current students and connects them to alumni networks. The authors critically evaluate the multipurpose nature of the committee by applying the five criteria for successful staff-student collaborations, namely (a) reciprocal trust and respect, (b) self-efficacy, (c) flexibility and autonomy, (d) commitment, as well as (e) ownership and responsibility (Martens et al., 2019). Within a synergic collaborative model, students can assume a leadership role in creating and managing multidisciplinary co-curricular learning experiences, with faculty members only assuming indirect, non-voting, and advisory roles under limited circumstances.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Ruiz Carrillo, Dr Edgardo, Mtra Patricia Suárez Castillo, and Lic José Luis Cruz González. "Secuencias del discurso en una práctica de biomoléculas y el proceso de aprendizaje aplicando SDIS-GSEQ." CPU-e, Revista de Investigación Educativa, no. 22 (January 28, 2016): 74–97. http://dx.doi.org/10.25009/cpue.v0i22.1927.

Full text
Abstract:
El propósito de este trabajo es analizar el discurso a través del IRE (Intervención-Respuesta-Evaluación) en la co-construcción del conocimiento de alumnos de la carrera de Biología, aplicando el software SDIS-GSEQ para su análisis. El proceso implicó el registro audiovisual de la práctica y la creación de un instrumento en el que se articuló un sistema de categorías con base en la interacción discursiva. Con el registro audiovisual y el patrón de categorías obtenidos se aplicó dicho software, estableciendo secuencias categoriales presentes en la interacción maestro-alumno durante la práctica de laboratorio. Los resultados obtenidos muestran patrones discursivos IRE donde se usan estructuras reproductivas, dependientes del manual de prácticas y no reflexivas. Se propone alterar la estructura IRE para crear mejores condiciones en la construcción del conocimiento, cambiándola a IRF (Iniciación-Respuesta-Feedback o Retroalimentación) para llegar a la retroalimentación, negociación y co-construcción de conocimiento, mejorando el proceso enseñanza-aprendizaje dentro de las prácticas de laboratorio.AbstractThe purpose of this study is to assess the discourse through IRE (Intervention-Response-Evaluation) in the co-construction of Biology students’ knowledge during laboratory practices by applying the SDIS-GSEQ software to assess IRE discourse patterns developed during the same. This process included audiovisual record of practice, the creation of an instrument where category system and verbal sub-systems are put together to be defined based on the discourse and IRE structure, then such audiovisual record and the obtained category pattern were used to apply the SDIS-GSEQ software, establishing the category sequences created in the interaction between teachers and students during the practice. The obtained results show IRE discourse patterns demonstrating that students prefer to use reproducible and dependent practice manual structures. The proposal is to modify the IRE structure in order to create better conditions in the construction of knowledge using IRF (Initiation-Response-Feedback) pattern leading feedback, negotiation and co-construction of knowledge improving the Teaching-Learning process during laboratory practices.Recibido: 25 de noviembre de 2014Aceptado: 03 de julio de 2015
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Torres de León, Gloria Azucena, Eduardo Montoya Reyes, Carolina Trejo Alba, Ixchel Astrid Camacho Ixta, and Salvador Fierro Silva. "Implementación y evaluación de un proyecto multidisciplinario basado en el proceso iterativo de investigación de diseño de producto." Acta Universitaria 29 (October 16, 2019): 1–15. http://dx.doi.org/10.15174/au.2019.2234.

Full text
Abstract:
Se presenta un caso de estudio cuyo objetivo es la implementación y evaluación de un proyecto multidisciplinario como estrategia de enseñanza-aprendizaje en el Tronco Común de Arquitectura y Diseño de la Escuela de Ciencias de la Ingeniería y Tecnología (Ecitec), Universidad Autónoma de Baja California (UABC). Participan docentes con formación en diversas disciplinas asociadas al diseño, quienes trabajan a lo largo del semestre de manera colaborativa como guías co-responsables en el desarrollo de un producto con lineamientos específicos de diseño determinados mediante el uso de métodos etnográficos e investigación de campo. Tiene como base la metodología de Proceso de Investigación de Diseño, que integra el trabajo de cuatro Unidades de Aprendizaje. Los resultados indican la aceptación de alumnos y docentes del uso de una metodología proyectual y que, en una fase temprana de formación, el alumno identifica que la aproximación de las disciplinas que participan es similar a la práctica profesional, lo que estimula el proceso creativo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Amarelo, Daniel. "PEDAGOXÍA QUEER E EDUCACIÓN LINGÜÍSTICA: UNHA APROXIMACIÓN A TRAVÉS DA REFLEXIÓN." Estudos Linguísticos e Literários, no. 71 (December 31, 2021): 206–32. http://dx.doi.org/10.9771/ell.i71.48202.

Full text
Abstract:
Este traballo visa reflexionar sobre a integración na aula de lingua(s) dunha pedagoxía queer e emancipadora que cuestione a heteronormatividade e o binarismo sexo-xenérico. Ao longo destas páxinas, realizamos unha incursión pola teoría queer aplicada á docencia e contextualizada no sistema educativo da Galiza e propomos algunhas intervencións didácticas a modo de propostas performativas que poderían ser testadas no futuro. Presentamos esta aproximación como un ensaio que tenta incorporar ao ensino secundario unha forma de ser docente e de ser alumnx que se centre no fluído, na (procura da) pregunta máis do que na resposta clara e unívoca e na experimentación por medio do xogo lingüístico. Para iso, repasamos os principais fundamentos das pedagoxías queer en articulación coa lingüística e co ensino de linguas, para fecharmos con algunhas actividades posidentitarias para as aulas de galego/portugués.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Bonito, Jorge, and María Boné. "ABSTINÊNCIA E CONSUMO DE BEBIDAS ALCOÓLICAS ENTRE OS ALUNOS DO ENSINO SECUNDÁRIO." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no. 1 (September 18, 2016): 93. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2014.n1.v2.421.

Full text
Abstract:
Abstract:ABSTINENCE AND ALCOHOL CONSUMPTION AMONG SECONDARY SCHOOL STUDENTSA young person tend to drink alcohol due to the curiosity, imitation belonging to a peer group and in some cases the motivation of the family. Alcohol is therefore socially tolerated moderate alcohol consumption can lead risk forms of consumption. The study shows that attempts to understand the consumption and abstinence from alcohol consumption among young people in secondary education who attend a school in the district of Evora in co use of learning spaces and leisure. The research was qualitative in nature developed using the direct method of data collection. Ten interviews were held, five to five to young consumers and non-consumers, the students of the 10th and 12th grades. The results point towards the first contact with alcoholic beverages held in nocturnal atmosphere by active or tacit influence of peers. The alcoholic behavior is common and inherent in party environments. A behavior modification, group membership, seems to indicate the change of individual behavior in relation to alcohol consumption. Young people are not consumers have tried drinking alcohol however, want the taste of some, or the effects they cause, are not stimulating consumption, unnecessary considering your intake to personal recovery and for peer interaction.Key-words: Alcohol, youth, consumption, abstinence.Resumo:Os jovens tendem a ingerir álcool em função da curiosidade, imitação, pertença a um grupo de pares e, em alguns casos, a motivação dos familiares. O álcool é tolerado socialmente e, em consequência, os consumos moderados de álcool podem conduzir a formas de consumo de risco. O estudo que se apresenta procura compreender o consumo e a abstinência da ingestão de bebidas alcoólicas, entre os jovens do ensino secundário que frequentam a mesma escola e que utilizam coincidentes espaços de lazer. A investigação foi desenvolvida numa escola do distrito de Évora (Portugal). Foi de caráter qualitativo recorrendo ao método direto de recolha de informação. Realizaram-se vinte entrevistas, a dez jovens não consumidores e a dez consumidores, alunos do 10.º e do 12.º anos de escolaridade. Os resultados do estudo apontam no sentido do primeiro contacto com bebidas alcoólicas decorrer em ambiente noturno por influência ativa ou tácita dos pares. O comportamento alcoólico é comum e inerente a ambientes de festa. Uma alteração de comportamento, do grupo de pertença, parece indicar para a alteração do comportamento individual, em relação ao consumo de bebidas alcoólicas. Os jovens não consumidores já experimentaram tomar bebidas alcoólicas, todavia, quer o sabor de algumas, quer os efeitos que provocam, não são estimuladores do consumo, considerando desnecessária a sua ingestão para a valorização pessoal e para a convivência interpares.Palavras-chave: Álcool, jovens, consumo, abstinência.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Cooman, Jean Noel. "Comunicación plurilingüe en clases de lengua: la intercomprensión en acción." Revista UNAH INNOV@, no. 3 (February 7, 2016): 4–8. http://dx.doi.org/10.5377/unahinnov.v0i3.2379.

Full text
Abstract:
En este artículo se reseña la implementación de una propuesta de adaptación en un proyecto de clase trilingüe (inglés, francés, español), desarrollado con un grupo de estudiantes universitarios hondureños (hispanófonos) que presentó un breve programa turístico en interacción con un grupo de turistas ingleses y franceses. En la propuesta de adaptación, se trata precisamente de aprovechar sistemáticamente y de manera sostenida, las estrategias de lenguaje y los conocimientos previos de los alumnos, para aplicarlos en situaciones y/o momentos concretos de la comunicación. A este enfoque se le conoce como Intercomprensión (IC)1 . Cabe destacar aquí, la utilización hecha de la lengua materna como una herramienta clave para el intercambio. Se refiere pues a un enfoque innovador, susceptible de ser aplicado posteriormente en otros contextos educativos tanto en Honduras como en la región centroamericana. La presente experiencia muestra cómo la buena utilización de esta nueva estrategia permite mejorar sustancialmente la calidad de las interacciones plurilingües “en la clase”, y específicamente en la parte de la comprensión oral (CO), como una excelente herramienta al servicio del alumno, en contacto con interlocutores alófonos.UNAH INNOV@ No.3 2014: 4-8
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Romero, Margarida, Thèrese Laferrière, Luz Elena Hernandez, and Azeneth Patiño. "Usos pedagógicos de las TIC según la actividad creativa del discente / Pedagogical Uses of ICT according to the Creative Activity of the Discent: From consumption to participatory co-creation." Revista Internacional de Tecnologías en la Educación 6, no. 1 (March 25, 2019): 45–50. http://dx.doi.org/10.37467/gka-revedutech.v6.1618.

Full text
Abstract:
ABSTRACTIntegrating information and communication technologies (ICT) in education has generated great hopes and, in some cases, it has produced technological innovations without the basic educational foundations. Some pedagogical uses of ICT improve learning mediated by technology (Laferrière et al., 2015) but we also observe some uses of ICT that place students in situations of passive or interactive consumption. With the purpose of integrating ICT to improve learning and to analyze the limits of passive or interactive consumption, we present five levels of educational uses of ICT. First, passive consumption (eg videos); second, interactive consumption (eg interactive schoolbooks); in third and fourth place the creation of individual or team content (eg create a story), and finally, the participatory co-creation of knowledge, aimed at understanding or solving problems and conceived within a learning community.RESUMENLa integración de las tecnologías de la información y de la comunicación (TIC) en educación ha generado grandes esperanzas y, en algunos casos, ha generado innovaciones tecnológicas sin los fundamentos educativos necesarios. Algunos usos pedagógicos de las TIC permiten un mejor aprendizaje mediado por la tecnología (Laferrière et al., 2015) pero también existen usos de las TIC que ponen al alumno en situaciones de consumo pasivo o interactivo. Con el objetivo de integrar las TIC para mejorar el aprendizaje y analizar los límites de los usos actuales, presentamos cinco niveles de usos educativos de las TIC: (1) el consumo pasivo; (2) el consumo interactivo; (3) la creación de contenido individual; (4) la co-creación de contenido; y (5) la co-creación participativa de conocimientos orientada a la comprensión o la resolución de problemas en una comunidad de aprendizaje.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Canney, Nathan, and Angela Bielefeldt. "Collegiate service engagement correlations with engineering job selection and satisfaction." International Journal for Service Learning in Engineering, Humanitarian Engineering and Social Entrepreneurship 15, no. 1 (March 30, 2020): 1–17. http://dx.doi.org/10.24908/ijsle.v15i1.13538.

Full text
Abstract:
Curricular and co-curricular service programs are becoming more common in engineering education. For some students, these experiences align with preexisting desires to use engineering to help others; for others it instills these expectations for one’s career. There has been a lack of research on the long-term impacts of these service experiences on engineers’ career pathways, including satisfaction with an ability to help others through one’s career. A survey asked engineering alumni to describe characteristics of their most and least satisfying jobs with respect to an ability to help others or society. Results showed that for individuals in their first job since graduation, undergraduate collegiate service weakly correlated with an ability to help others as a motivator for job selection, and graduate level collegiate service moderately correlated with satisfaction with an ability to help others through one’s job. The results point to the formative effect that service can have on career aspirations and perceptions, but also highlight the complexity of these issues and the need for more in-depth and nuanced assessments of the effects of collegiate experiences on post-collegiate pathways.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Kiang, Peter Nienchu, Shirley Suetling Tang, Kim Soun Ty, Parmita Gurung, Ammany Ty, and Nia Duong. "Hira Makes a Sound: Sustaining High-Impact AANAPISI Innovation in an Asian American Studies Environment before and beyond the COVID-19 Anti-Asian Hate Pandemic." Education Sciences 13, no. 2 (January 26, 2023): 128. http://dx.doi.org/10.3390/educsci13020128.

Full text
Abstract:
This article first describes two high-impact, foundational examples in Asian American Studies over three decades that successfully established and sustained inclusive and equitable educational environments at an urban, public, and federally designated Asian American and Native American and Pacific Islander Institution (AANAPISI) research university. Secondly, the article introduces the purpose, process, and product of a fresh programmatic example of cross-generational, community-centered storytelling initiated during the contemporary dual-pandemic period of COVID-19 and anti-Asian hate. Through these examples, we argue that AANAPISIs with longstanding Asian American Studies curricular and pedagogical commitments to transformative educational praxis can offer especially valuable insights for U.S. higher education precisely because the purposeful, strategic attention to developing equitable, inclusive learning environments is so well-developed. Within our own context, we specifically highlight the impacts and importance of developing long-term ecologies to support culturally sustaining curricula and storytelling co-production processes led by core faculty with students and alumni. These examples are particularly salient for under-resourced, predominantly commuter institutions where student engagement with faculty and peers in classroom environments is so vital.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Olguín, Miguel Alejandro, and Fabiana Lidia Saldivia. "Estudio previo de las clases de matemática y física en un 2° año, para identificar los temas comunes que se desarrollan en ambas materias." Informes Científicos Técnicos - UNPA 4, no. 2 (June 11, 2014): 176–97. http://dx.doi.org/10.22305/ict-unpa.v4i2.62.

Full text
Abstract:
Nos interesa indagar sobre la viabilidad y puesta en marcha de un trabajo co-disciplinar entre las materias matemática y física de un mismo curso de un establecimiento de nivel medio superior de Río Gallegos. Buscamos caracterizar el modo en que se van entramando los conocimientos de matemática y física en un mismo curso, cuando los profesores han diseñado sus clases pensando en ello en forma conjunta. Llevar a la práctica este proyecto requiere constituir un equipo de trabajo en la escuela que reúna al docente de matemática y el docente de física. Este equipo, con nuestra participación, elaborará una propuesta de enseñanza en un trabajo que integra dos dimensiones: la selección de un conjunto de conocimientos teóricos de las disciplinas involucradas y una variedad de prácticas que se quiera que el alumno de nivel medio superior enfrente en relación a esas porciones de teoría. Durante el 2o cuatrimestre de 2010 llevamos adelante encuentros con los profesores de matemática y física de un mismo curso en el Polimodal No 18 con el objeto de ir constituyendo el equipo de trabajo colaborativo. Antes de abocarse a la tarea de diseñar en conjunto, las reuniones se centraron en establecer canales de diálogo y negociar significados en torno a la enseñanza. En este artículo mostraremos las marcas de un tabicamiento que atrapa tanto a docentes como alumnos en el proceso de enseñanza de matemática y física, tomando como insumo los relatos de los profesores en las reuniones y las carpetas de los alumnos en ambas materias. Somos consientes con el hecho de que la propia organización del sistema escolar crea condiciones para la enseñanza “tabicada” de cada disciplina. Queremos comprender más profundamente las consecuencias de esas restricciones que impone el sistema como medio de comenzar a visualizar con los profesores algunas formas de salir de ella.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Sakibayev, Razakh, Spartak Sakibayev, and Bela Sakibayeva. "Development of Students' Programming Abilities With the Means of Non-Programming Disciplines and Activities." International Journal of Information and Communication Technology Education 15, no. 1 (January 2019): 109–17. http://dx.doi.org/10.4018/ijicte.2019010108.

Full text
Abstract:
Higher Education Institutes across the world have started using social media to reach out to the prospective students as well as to interact with current students and alumni. Social media improves the communication on one hand and helps in promotional and development activities on the other. Present work explores the integration of social media in different processes in Higher Educational Institutes. A student enters the institute with admission process and exits after completion of degree. While on the campus, a student is involved in curricular, co-curricular and extra-curricular activities. At the same time, a student participates in the communication with the fellow students and other corporate and social forums. In all of these activities, social media can play a prominent and vital role. However, the success of social media roles depends upon; how the different stakeholders are engaged. A comprehensive study has been carried out to identify the role of social media in different activities of the higher education institutes. These activities range from looking for the new students, engaging them on the campus and maintaining communication after they leave the campus. Implications from teaching-learning, administrative, marketing and communication perspective have been identified. A framework has been proposed to integrate the specific social media channels in different processes in the higher education institutes. The framework will be very much useful in developing successful social media campaigns for higher educational institutes as well as to effectively engage the stakeholders.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Bores García, Daniel, Antonio Luis Marín Rojas, César Méndez Domínguez, Juan José Mijarra Murillo, and José Manuel Delfa De La Morena. "Aspectos metodológicos clave para la formación de futuros maestros de Educación Física (Key methodological aspects for the training of future Physical Education teachers)." Retos, no. 37 (September 12, 2019): 572–78. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v37i37.74169.

Full text
Abstract:
El presente artículo trata de ofrecer la visión consensuada y compartida desde el Área de Educación Física y Deportiva de la Universidad Rey Juan Carlos acerca de cuáles deben ser los elementos esenciales del abordaje del proceso formativo de los futuros maestros de Educación Física. Entre ellos se exponen las claves sobre la importancia de la motricidad, el rol del alumno en las clases teóricas y prácticas, que debe ser activo y reflexivo en todo momento, la comunicación docente-discente, el trabajo en grupos como herramienta de interacción social y co-aprendizaje, las tareas individuales desde una perspectiva crítica y los aspectos más relevantes sobre el proceso de programación de los contenidos de Educación Física, tales como la secuenciación, el abordaje global de los contenidos y el uso de las nuevas tecnologías. Por último, se expone el consenso de los docentes del área sobre los objetivos, contenidos y procedimientos evaluativos de las asignaturas del área, tomando como referencia la materia de Didáctica de la Educación Física del Grado de Maestro en Educación Primaria con Mención en Educación Física. Abstract. The present article aims at offering a consensual and shared vision from the Area of Physical Education and Sports at Rey Juan Carlos University about what the essential elements of the approach to the training process of future Physical Education teachers should be. Among others, we explain the key factors on the importance of motor skills, the role of students in theoretical and practical classes, which must be active and reflective at all times, teacher-student communication, work in groups as a tool for social interaction and co-learning, individual tasks from a critical perspective, as well as the most relevant aspects of the process of planning Physical Education contents, such as sequencing, global approach to content, and the use of new technologies. Finally, the consensus of teachers from this area on objectives, contents, and subject evaluation procedures is described, taking the subject of Physical Education Didactics from the Degree of Primary Education with Mention in Physical Education as a reference.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

De Souza, Iasmin Mayara De Lima, Layse Abreu Gazé, Vitória Régia Viana Baia, and Edilson Coelho Sampaio. "As coocupações desempenhadas pelo facilitador nas escolas regulares/The coocupations perfomed by the facilitator in regular schools." Revista Interinstitucional Brasileira de Terapia Ocupacional - REVISBRATO 3, no. 3 (August 10, 2019): 332–46. http://dx.doi.org/10.47222/2526-3544.rbto21987.

Full text
Abstract:
RESUMOIntrodução: Na área da educação inclusiva, ainda há grandes dificuldades para efetivação dos processos que abrangem a inclusão escolar, por exemplo, a frustração dos professores e outros profissionais diante de uma formação que não oferece condições para atuar neste campo. O facilitador constitui a equipe educacional, onde um dos seus benefícios é ajudar o grupo educativo a perceber e compreender os diferentes fundamentos que compõem o seu movimento. Objetivo: Compreender o desempenho do facilitador em co-ocupações relacionadas às práticas educativas inclusivas no ensino regular. Métodos: Trata-se de uma pesquisa de abordagem qualitativa, de caráter descritivo e levantamentos de dados que foram feitos através de pesquisa de campo, realizada no período de agosto a outubro de 2018, em duas escolas do ensino regular em Belém/PA, uma escola pública e outra escola privada. Resultados/Discussão: Os dados obtidos apontaram a grande importância deste profissional para o desenvolvimento de práticas educativas inclusivas com crianças que apresentam deficiência ou algum transtorno. Esses profissionais sabem o grau de dificuldades que precisam superar para ocorrer de forma efetiva o processo de inclusão nas escolas, acerca de co-ocupações que necessitam de muita dedicação e criatividade. Considerações Finais: Este estudo proporcionou melhor compreensão sobre o trabalho prestado pelo facilitador dentro de escolas de ensino regular junto a criança com desenvolvimento atípico e instigou maiores novas pesquisas a partir da atuação deste profissional. A Terapia Ocupacional em conjunto com o facilitador pode desenvolver rotinas que promovam a socialização, a independência e autonomia do aluno com Transtorno do Espectro Autista (TEA).Abstract Introduction: In the area of inclusive education, there are still major difficulties to implement processes that include school inclusion, for example, the frustration of teachers and other professionals in the face of training that does not provide the conditions to act in this field. The facilitator is the educational team, and its attribute is to help the educational group understand and understand the different fundamentals of their job. Objective: To understand the facilitator's performance in co-occupations related to inclusive educational practices in regular education. Methods: This is a qualitative research, of descriptive character and surveys of data that were made through field research, carried out in the period of August to October of 2018, in two regular schools in Belém/PA, one public school and another private school. Results / Discussion: The data obtained, pointed out the great importance from professional to the development of inclusive educational practices with children who are deficient or some disorder. These professionals know the degree of difficulties they need to overcome in order to effectively participate in the process of inclusion in schools, about co-occupations that require a lot of dedication and creativity. Final Considerations: This study provided a better understanding of the work carried out by the facilitator within regular schools with the child with atypical development and instigated major new researches based on the performance of this professional. Occupational Therapy in conjunction with the facilitator can develop routines that promote the socialization, independence and autonomy of the student with Autism Spectrum Disorder (ASD).Key words: Mainstreaming; Occupational Therapy.Resumen Introducción: En el área de la educación inclusiva, todavía hay grandes dificultades para la efectividad de los procesos que abarcan la inclusión escolar, por ejemplo, la frustración de los profesores y otros profesionales ante una formación que no ofrece condiciones para actuar en este campo. El facilitador constituye el equipo educativo, donde uno de sus beneficios es ayudar al grupo educativo a percibir y comprender los diferentes fundamentos que componen su trabajar. Objetivo: Comprender el desempeño del facilitador en las coocupaciones relacionadas con las prácticas educativas inclusivas en la enseñanza regular. Métodos: Se trata de una investigación de abordaje cualitativo, de carácter descriptivo y levantamientos de datos que se realizaron a través de investigación de campo realizada en el período de agosto a octubre de 2018, en dos escuelas de enseñanza regular en Belém/PA, una escuela pública y otra escuela privada. Resultados/Discusión: Los datos obtenidos, apuntaron la gran importancia desde profesional para el desarrollo de prácticas educativas inclusivas con niños que presentan deficiencia o algún trastorno. Estos profesionales saben el grado de dificultades que necesitan superar para ocurrir de forma efectiva el proceso de inclusión en las escuelas, acerca de las coocupaciones que necesitan mucha dedicación y creatividad. Consideraciones Finales: Este estudio proporcionó una mejor comprensión sobre el trabajo prestado por el facilitador dentro de escuelas de enseñanza regular junto al niño con desarrollo atípico e instigó mayores nuevas investigaciones a partir de la actuación de este profesional. La Terapia Ocupacional en conjunto con el facilitador puede desarrollar rutinas que promuevan la socialización, la independencia y autonomía del alumno con Trastorno del Espectro Autista (TEA). Palabras clave: Inclusión educacional; Terapia Ocupacional.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

Full text
Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Araya Tapia, Pablo, Pauline Böhm Ghiringhelli, Ignacio Bustos García, Diego Durán Alvarado, Catalina Giacaman Salcedo, Isidora González Atenas, Camilo Laprida Acuña, et al. "Estudiantes como agentes activos de su proceso formativo: una experiencia emergente en educación médica." ARS MEDICA Revista de Ciencias Médicas 47, no. 3 (July 4, 2022): 75–84. http://dx.doi.org/10.11565/arsmed.v47i3.1788.

Full text
Abstract:
Introducción: la participación de estudiantes en su proceso formativo ha emergido como un estándar de calidad en educación médica. Sin embargo, existe escasa información sobre la perspectiva concreta de los estudiantes respecto a estrategias institucionales de participación y escasas experiencias reflexivas de su propio proceso formativo. Métodos: basado en el modelo de investigación participativa, un grupo de 104 estudiantes, docentes, y funcionarios administrativos de la Escuela de Medicina de la Pontificia Universidad Católica de Chile, participaron en un proceso de reflexión sistemático de 6 meses de duración relativo a participación estudiantil, estrategias e innovaciones en educación médica. El proceso culminó con la Jornada Docente Alumno Funcionario donde se abordaron aspectos específicos de los tópicos definidos. Resultados: se identificaron estrategias mixtas de participación que incluyeron elementos de los modelos de gobernanza, co-creación y alianzas. La excelencia, el respeto y la amabilidad fueron elementos centrales de la formación médica identificados por los estudiantes. Sin embargo, se identificó también la preponderancia de una cultura de competitividad por sobre una de colaboración a nivel formativo. Existió desacuerdo sobre la relevancia del compromiso social como parte del proceso formativo en Medicina. Se enfatizó la relevancia de la formación de habilidades de comunicación, trabajo interdisciplinario y retroalimentación. Conclusiones: la participación de estudiantes en su propio proceso formativo es factible, pero requiere estrategias específicas. Un proceso de reflexión sistemático en la comunidad académica puede exponer aspectos relevantes de la identidad formativa médica. Este proceso puede exponer competencias esenciales a profundizar tales como comunicación, trabajo interdisciplinario y retroalimentación.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Branda, Silvia Adriana. "Relatos de historias vividas: reconceptualización de las biografías escolares de futuros profesores." Revista del Instituto de Investigaciones en Educación 8, no. 11 (April 10, 2019): 63. http://dx.doi.org/10.30972/riie.8113643.

Full text
Abstract:
<p>Hay docentes que dejan en sus alumnos marcas profundas que perduran en el tiempo y que luego se manifiestan de diferentes maneras. Se trata de trazas dibujadas por experiencias que conmueven y perduran, que hacen que el alumno se retire de la clase pensando y sintiendo; nos referimos a las huellas que deja aquella práctica docente aggiornada, compleja y reflexiva, que va más allá de simplemente ofrecer un conjunto de hechos, datos y conceptos ya que tienen un entramado subyacente que les da sentido (Maggio, 2012). El presente artículo se desprende de una investigación de corte cualitativo que adopta un enfoque interpretativo, entendido como un proceso de comprensión de los significados cercanos de los propios actores involucrando también la construcción de una lectura constante e integrando los detalles inmediatos con la teoría relevada. Para explorar las huellas docentes en toda su variedad y complejidad, se adopta una perspectiva narrativa, que nos brinda una forma de co-construir la realidad abordándola desde diferentes planos. De esta manera, y mediante el análisis de los textos de campo la narrativa ofrece una particular reconstrucción de la experiencia, a partir de un proceso reflexivo que resignifica lo sucedido o vivido buscando responder el principal interrogante que motivó la investigación: ¿cuáles son aquellas enseñanzas que han dejado su traza en la construcción del perfil profesional de los alumnos del Profesorado de Inglés de la Universidad Nacional de Mar del Plata (UNMdP)?</p><p> </p>
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

Babaee, Ruzbeh. "Realities of Graphic Novels: An Interview with Frederick Aldama." International Journal of Comparative Literature and Translation Studies 5, no. 3 (July 31, 2017): 1. http://dx.doi.org/10.7575/aiac.ijclts.v.5n.3p.1.

Full text
Abstract:
The trend about producing and reading graphic novels has grown since the late twentieth century. These books with comic backgrounds seem to have a miraculous energy. They have been even appealing to unenthusiastic readers. They tempt people of different age groups, races and genders. They are also used for teaching ESL courses, e-learning activities, designing reality games, and teaching creative writing. If you talk to its followers, you may get the feedback that graphic novels can fulfil your demands and dreams from writing your assignments to taking you to the moon. Although many researchers have investigated the benefits of graphic novels, many faculties and librarians are still reluctant to include graphic novels in their curricula. Perhaps it is simply the attitude of many teachers and librarians that graphic novels look like a comic book, and simply are not “real” books. They have too few words, too many pictures, and lack quality to be seriously considered as literature. In the following, I, Ruzbeh Babaee, did an interview with Distinguished Professor Frederick Luis Aldama on realities of graphic novels.Aldama is a distinguished scholar and Professor of English at The Ohio State University, United States. In the departments of English and Spanish & Portuguese he is involved in teaching courses on US Latino and Latin American cultural phenomena, literature, film, music, video games, and comic books. He has founded and directed the White House Hispanic Bright Spot awarded LASER/Latino and Latin American Space for Enrichment Research. Professor Aldama won the Ohio Education Summit Award for Founding & Directing LASER in 2016. In April 2017, Aldama was awarded OSU’s Alumni Award for Distinguished Teaching and inducted into the Academy of Teaching. He is the author, co-author, and editor of 30 books, including his first book of fiction/graphic fiction, Long Stories Cut Short: Fictions from the Borderlands.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Kim, Leila. "Métodos ativos de ensino: coconstrução subjetiva da capacidade de pensar o próprio pensamento em sala de aula." Revista Brasileira de Psicodrama 26, no. 1 (June 1, 2018): 31–40. http://dx.doi.org/10.15329/2318-0498.20180015.

Full text
Abstract:
Trata-se da descrição de uma intervenção educacional aplicada em sala de aula para demonstrar como a interdisciplinaridade compreendida num eixo multidisciplinar estimula o protagonismo de alunos, na construção coletiva do conhecimento. Ilustra-se como o pensamento crítico se desenvolve em cinco etapas para comprovar a integração entre teoria e prática na inter-relação entre pesquisa, sala de aula e trabalho na comunidade. Supõe-se que a aplicação de metodologias problematizadoras de ensino, em cursos de pós-graduação, pode ser um caminho fundante para o redimensionamento de ações profissionais emancipatórias. Conclui-se que experiências intersubjetivas em aprendizagem significativa espelhadas nessas práticas de ensino propiciam melhor qualidade de vida e capacidade de pensar nos sujeitos coparticipantes e em sua descentralização por meio de redes autossustentáveis. This article refers to an educational intervention in the classroom in order to demonstrate how interdisciplinary understood in a multidisciplinary axis promotes the protagonism of students in the collective construction of knowledge. It indicates how critical thinking is developed in five steps in order to confirm the integration between theory and practice, in the interrelationship among research, classroom and work in the community. It is assumed that the application of problematizing teaching methodologies in postgraduation courses can be a precursor path to reestablish emancipatory professional actions. It was concluded that intersubjective experiences in meaningful learning, demonstrated in teaching practices, promote a better life quality and the ability to think about the co-participants and in their decentralization through self-sustainable networks.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

Gómez Barajas, Elba Rosa, and Luis Armando Negrete Salazar. "Implementación de los PLE, ¿necesidad perentoria en la semipresencialidad, para promover la construcción colectiva del conocimiento?" Innoeduca. International Journal of Technology and Educational Innovation 1, no. 2 (December 15, 2015): 91. http://dx.doi.org/10.20548/innoeduca.2015.v1i2.1038.

Full text
Abstract:
El presente artículo es una descripción teórica en el contexto del Centro Universitario de los Valles de la Universidad de Guadalajara. En esta investigación que aún no tienen resultados contundentes, se describen algunas de las problemáticas actuales que del uso de la Plataforma Moodle se detectaron en el alumnado en la Modalidad Educativa Semipresencial del CUValles. Se encuentra bastante interesante sumergirse en el mundo de los PLE (Entornos Personales de Aprendizaje), como una manera de promover la heterogeneidad de herramientas disponibles en el Internet, para que el alumno elija entre la gran diversidad de dispositivos, contenidos, almacenajes, modos de interacción y trabajo colectivo, de acuerdo a su manera propia de aprender. Se describen algunas de las competencias que mediante la utilización de los Entornos Personales de Aprendizaje (PLE), pueden adquirir los estudiantes, basados en los preceptos de las Tecnologías Emergentes. En un estudio diagnóstico previo, realizado en 2014 por tres investigadores del Laboratorio de Innovación y Calidad Educativa, se encontró que los alumnos no utilizan muchas de las herramientas propias de la Moodle. Ésta es utilizada para el envío de tareas (repositorio), más que para actividades de co-construcción del conocimiento e intercambio de información. No es utilizada para la interacción on-line y off-line entre profesores y alumnos, alumnos-alumnos, etc. Es pues una forma de trabajar de manera más individualizada y poco lúdica, y con una casi nula posibilidad de promover el aprendizaje significativo, la autogestión y los proyectos por medio de la Inteligencia Colectiva. En el Centro Universitario de los Valles se utiliza la plataforma Moodle de manera institucionalizada, es decir que es la oficialmente reconocida para que alumnos y profesores interaccionen y complementen las actividades que se realizan en el cara a cara, y por tanto el resto de los días convergen en este LMS (Learning Management System).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Jimenez, Roberto. "Un docente revolucionario para la formación artística (decolonial) contemporánea." eari. educación artística. revista de investigación, no. 11 (December 19, 2020): 114. http://dx.doi.org/10.7203/eari.11.15237.

Full text
Abstract:
Resumen: Cualquier propuesta curricular implica la consonancia entre las estructuras educativas (alumno, maestro, escuela, personal administrativo y comunidad) y para el logro, es imprescindible una responsabilidad compartida, nadie menos o más que otro; sin embargo, el papel que representa el docente es trascendental, dado que como mediador es en quien, por lo regular, recae gran parte de la responsabilidad de que el engranaje entre todos los elementos funcione y, específicamente, que los contenidos educativos acordados se cumplan cabalmente. Desde el campo de la instrucción artística (formal o informal) la figura del docente debe evaluarse también bajo estas expectativas de cambio; la disrupción del arte hacia otros espacios obliga a que, quien desempeñe el papel de profesor se vuelque a la búsqueda de rutas libres para que el proceso formativo transforme al alumno (al creador) en un individuo crítico y propositivo; orientándolo a la decolonialidad para que su producción artística deje de depender del aval hegemónico que la ha mantenido invisibilizada. Compromisos todos, que hoy resultan impostergables donde también al arte se le exijan otras responsabilidades más allá de la consabida funcionalidad de emocionar y ser fin monetario; convenios necesarios dirigidos hacia objetivos cada vez más ligados a la realidad social que se vive, con metas que aporten a la edificación de una sociedad diferente, honesta y justa. Palabras clave: docente revolucionario, colonialidad, arte decolonizado. Abstract: Any curricular proposal implies the consonance between the educational structures (student, teacher, school, administrative staff and community) and for the achievement, a shared responsibility is essential, nobody less or more than another; but nevertheless, the role that the teacher represents is transcendental, since as mediator it is in whom, as a rule, a great part of the responsibility falls on the co-ordination between all the elements to work and, specifically, that the agreed educational contents are fulfilled fully. From the field of artistic instruction (formal or informal) the figure of the teacher must also be evaluated under these expectations of change; the disruption of art towards other spaces forces those who play the role of teacher to turn to the search for free routes so that the formative process transforms the student (the creator) into a critical and proactive individual; orienting it to decoloniality so that its artistic production no longer depends on the hegemonic endorsement that has kept it invisible. All commitments, which today are impossible to impose, where art is also required to carry out other responsibilities beyond the usual functionality of emotion and monetary purpose. Necessary agreements directed towards objectives increasingly linked to the social reality that is lived, with goals that contribute to the building of a different, honest and just society. Keywords: revolutionary teacher, coloniality, decolonized art.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Cornelia Gottschalk, Cristiane Maria. "Los rituales educativos a la luz de la filosofía del lenguaje de Wittgenstein." Sophía 1, no. 22 (January 31, 2017): 125. http://dx.doi.org/10.17163/soph.n22.2017.05.

Full text
Abstract:
<div class="page" title="Page 1"><div class="layoutArea"><div class="column"><p><span id="result_box" lang="es"><span title="A virada linguística promovida pela segunda fase do pensamento de Wittgenstein, em parte expresso em sua obra Investigações Filosó cas, in uenciou fortemente a loso a contemporânea e levantou novas questões para a loso a da educação.">El giro lingüístico promovió la segunda fase del pensamiento de Wittgenstein, expresada en parte, en sus Investigaciones de trabajo filoso cas, fuertemente influenciadas en lo contemporáneo loso y levantó nuevas preguntas para la educación loso. </span><span title="Além de propiciar uma nova concepção de linguagem, seu novo método losó co, também conhecido por terapia losó ca, possibilitou o esclarecimento de boa parte dos impasses e paradoxos da loso a, em particular, os relativos aos conceitos de aprendizado, conhecimento, compreensão,">Además de proporcionar una nueva concepción del lenguaje, su nuevo método Loso co, también conocido como terapia de ca Loso, permitió el esclarecimiento de muchos de los callejones sin salida y paradojas de loso que, en particular los relacionados con los conceptos de aprendizaje, el conocimiento, la comprensión, </span><span title="pensamento, entre outros conceitos fundamentais do campo da educação.">pensado, entre otros conceptos básicos del campo de la educación. </span><span title="Meu objetivo neste texto será partir da crítica que Wittgenstein faz das observações do antropólogo britânico Frazer sobre rituais de civilizações antigas (publicada sob o título Observações sobre “O Ramo de Ouro” de Frazer), para esclarecer alguns equívocos educacionais nas pedagogias contemporâneas e apontar para">Mi objetivo en este texto es de la crítica de que Wittgenstein hace que las observaciones del antropólogo británico Frazer en los rituales de las antiguas civilizaciones (publicado bajo el título de NOTAS sobre "La rama dorada" Frazer), para aclarar algunos errores educativos en la pedagogía contemporánea y el punto de </span><span title="a possibilidade de pedagogias que possam ser “preventivas”, no sentido de se evitar dogmatismos no campo educacional em todos os seus níveis, desde os presentes nas diretrizes mais gerais dos documentos o ciais até os que se instauram nas práticas cotidianas do contexto escolar.">la posibilidad de pedagogías que puede ser "preventiva", con el fin de evitar el dogmatismo en la educación a todos los niveles, de los presentes en las pautas más generales de los documentos a los oficiales que se establecen en las prácticas diarias del contexto escolar. </span><span title="A conexão de sua terapia losó ca com as questões educacionais se dará prioritariamente através da ideia de que o contexto escolar também abriga seus rituais, os quais, a nosso ver, possibilitam o esclarecimento das questões sobre ensino e aprendizado, e, consequentemente, uma melhor">La conexión de su terapia ca Loso con temas educativos se dará prioridad por la idea de que el entorno escolar es también el hogar de sus rituales, que, en nuestra opinión, permiten la aclaración de las cuestiones sobre la enseñanza y el aprendizaje, y por lo tanto mejor </span><span title="compreensão do cotidiano escolar.">comprensión de la vida cotidiana escolar. </span><span title="Também recorrerei à uma recente teoria do signi cado de inspiração wittgensteiniana, a Epistemologia do Uso, para discutir o papel do professor em introduzir o aluno em jogos de linguagem, cujas bases “ritualísticas” de natureza convencional são vistas desta perspectiva epistemológica como sendo a condição">También me referiré a una reciente teoría de signi cado de la inspiración de Wittgenstein, el uso Epistemología, para discutir el papel del profesor para introducir al estudiante en los juegos de lenguaje, cuyas bases "ritualista" naturaleza convencional se ven esta perspectiva epistemológica como la condición </span><span title="para a aquisição de novos sentidos no contexto escolar, possibilitando, assim, a formação de alunos autônomos e críticos.">para adquirir nuevos significados en el contexto escolar, permitiendo así la formación de estudiantes autónomos y críticos.</span></span></p></div></div></div>
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Bello Arellano, Daniel. "Presentación." Encrucijada Americana 3, no. 1 (December 1, 2009): 1. http://dx.doi.org/10.53689/ea.v3i1.121.

Full text
Abstract:
Esta edición de Encrucijada Americana busca aportar a la discusión académica presentando una selección de artículos elaborados por profesores, investigadores y estudiantes de postgrado de Chile, Uruguay y México. Los trabajos han sido agrupados en tres categorías: I. Relaciones internacionales e integración regional; II. Democracia y sistema político; III. Gobiernos locales, comunidades y actores sociales. En la primera sección se incluyen tres artículos que analizan las relaciones internacionales en Latinoamérica, a nivel regional dos de ellos, y bilateral el restante. El primero, titulado UNASUR y la integración latinoamericana: propuesta de un nuevo modelo del regionalismo post-liberal, explora el nuevo contexto regional y expone algunas claves para entender y proyectar el proceso de integración actualmente en curso, poniendo el foco en la experiencia de la Unión de Naciones Suramericanas (UNASUR). Fue elaborado por un grupo de estudiantes y académicos de la carrera de Ciencia Política y Relaciones Internacionales de la Universidad Alberto Hurtado, coordinados por Isabel Rodríguez y Cristóbal Bywaters. El segundo, Conflicto y cooperación en América Latina: un análisis desde el neorrealismo, analiza “la estructura de poder en América Latina con base en la teoría del Neorrealismo, y la tendencia de la región al conflicto o la cooperación”, en palabras de la propia autora, Renata D`Onofrio, quien es estudiante del Magíster en Estudios Sociales y Políticos Latinoamericanos de la Universidad Alberto Hurtado. El tercero, La relación bilateral Chile-Perú: un caso de visiones geopolíticas opuestas, analiza, desde la geopolítica crítica, los divergentes puntos de vista con que Chile y Perú afrontan discursivamente la relación bilateral, caracterizada en buena cuenta por el alto nivel de competencia entre las partes. El autor, Lester Cabrera, es Profesor de Ciencia Política y Relaciones Internacionales de la Universidad San Sebastián, y Coordinador Académico del Programa de Magíster en Seguridad y Defensa de la ANEPE-UdeC. La segunda sección contiene dos artículos, ambos relacionados con el funcionamiento de la democracia y el sistema político, en Uruguay y en Chile. El primero de ellos, Estado de Derecho, democracia y gobernabilidad en Uruguay, analiza el funcionamiento de la democracia y las características del Estado de Derecho en aquel país, poniendo especial atención al período de gobierno del Frente Amplio, entre el 2005 y el 2010. El autor, Carlos Moreira, es politólogo uruguayo, y miembro de la Red de Estudios de Calidad de la Democracia en América Latina. El segundo, Nominando candidatos con “encuestas en mano”: el uso de las encuestas como mecanismo de selección de candidatos, examina el escenario político-electoral chileno entre el 2005 y el 2009, indagando en aquella particular fórmula, empleada por los principales conglomerados políticos del país (Concertación y Alianza por Chile) para elegir a los candidatos a las elecciones parlamentarias, presidenciales y municipales realizadas en aquel período. Tal mecanismo “nuevo” es contrastado con lo que los autores denominan “métodos tradicionales de selección de candidatos”. El artículo fue co-elaborado por Andrés Dockendorff, Alejandro Salinas y Pedro Figueroa, todos ellos investigadores externos del Instituto de Asuntos Públicos de la Universidad de Chile. Finalmente, en la tercera sección se incluyen tres artículos, relacionados entre sí por la preeminencia que los autores confieren a los gobiernos locales, municipios y actores sociales en el análisis de las problemáticas que estudian. El primero de ellos, Gobierno local: una lectura de municipios y comunidades desde la teoría democrática, explora – en palabras del propio autor- “los conceptos de municipio y comunidad, como elementos integrantes de la idea de gobierno local”, empleando como base interpretativa los postulados de Robert Dahl y Giovanni Sartori. El escrito fue elaborado por Roberto Lagos, alumno del Magíster en Sociología de la Universidad Alberto Hurtado. El segundo, El Municipio en Chiapas en la coyuntura zapatista: un actor inesperado, analiza el rol que desempeñó y desempeña el municipio –como institución- en el contexto que siguió a la confrontación armada, después de 1994, en Chiapas. La autora, Araceli Burguete, es mexicana, e integrante del Centro de Investigaciones y Estudios Superiores en Antropología Social (CIESAS), Unidad Sureste (Chiapas, México). Por último, en el tercer artículo, La participación de las Comunidades Eclesiales de Base (CEBs) en la regeneración del tejido social popular brasileño durante la dictadura militar 1964-1985, se examina el papel que le correspondió a la Iglesia Católica brasileña, y en particular a las Comunidades Eclesiales de Base, en la reconstrucción del tejido social popular, especialmente en el complejo período de 1964 a 1985, marcado por la violencia institucionalizada practicada por los gobiernos militares. El autor del artículo, Fabián Bustamante, es estudiante del Magíster en Historia de Chile, impartido por la Universidad de Santiago. Esperamos que esta edición de Encrucijada Americana contribuya a enriquecer el debate académico en torno a los temas estudiados, y que tal debate posibilite e impulse transformaciones que, en definitiva, vayan en beneficio de los pueblos de nuestra América.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Franco, Zilda Gláucia Elias. "Reflexões sobre a dimensão do cuidado na busca da justiça curricular das escolas do campo do município de Humaitá (AM)." Revista Brasileira de Educação do Campo 4 (May 28, 2019): e6225. http://dx.doi.org/10.20873/uft.rbec.v4e6225.

Full text
Abstract:
A justiça curricular, com suas três dimensões - conhecimento, convivência e cuidado -, define que o currículo atenda a todas as necessidades dos envolvidos e os forme como pessoas solidárias e corresponsáveis na construção de uma sociedade mais justa. Assim sendo, o objetivo deste artigo, recorte de uma pesquisa de doutorado, foi identificar, na realidade das escolas do campo do município de Humaitá, Amazonas, os limites e as possibilidades no atendimento às crianças da região, tendo como parâmetro a dimensão do cuidado na busca da justiça curricular. A pesquisa participativa, utilizando-se de pesquisa de campo, análise documental, entrevistas, momentos de reflexão-ação e de escuta sensível (Barbier, 2007), com gestores, professores, merendeiras, pais e alunos, em sua fase exploratória, resultou no levantamento das dificuldades encontradas pelos participantes quanto ao atendimento da Educação do Campo: calendário escolar, transporte e merenda escolar. Os resultados apontam para a grande distância entre o que está escrito e a prática curricular, levando à injustiça curricular. Faz-se necessário, assim, refletir sobre a concepção da justiça curricular, em especial a dimensão do cuidado, pois um ambiente democrático e acolhedor das diferenças ajuda a garantir e a consolidar a formação solidária e modificar o processo de construção do conhecimento. Palavras-chave: Justiça Curricular, Cuidado, Escolas do Campo. Reflections on the dimension of care in the search for curricular justice in the field schools of the municipality of Humaitá (AM) ABSTRACT. Curricular justice, with its three dimensions - knowledge, coexistence and care -, defines that the curriculum meets all the needs of those involved and educates them as supportive and co-responsible people in the construction of a more just society. Therefore, the objective of this paper, a cutoff of a doctoral research, was to identify, in the reality of the field schools of the municipality of Humaitá, Amazonas, the limits and the possibilities in the care of the children of the region, having as parameter the dimension of care in the pursuit of curricular justice. Participatory research, using field research, documentary analysis, interviews, moments of reflection-action and sensitive listening (Barbier, 2007), with managers, teachers, school cooks, parents and students, in their exploratory phase, resulted in the survey of the difficulties encountered by the participants regarding the attendance of Rural Education: school calendar, transportation and school meals. The results point to the great distance between what is written and the curricular practice, leading to curricular injustice. It is therefore necessary to reflect on the conception of curricular justice, especially the dimension of care, since a democratic and welcoming environment of differences helps to guarantee and consolidate solidarity education and modify the process of knowledge construction. Keywords: Curricular Justice, Care, Rural Schools. Reflexiones sobre la dimensión del cuidado en la búsqueda de la justicia curricular de las escuelas unitarias del municipio de Humaitá (Amazonas, Brasil) RESUMEN. La justicia curricular, con sus tres dimensiones - conocimiento, convivencia y cuidado -, define que el currículo atienda a todas las necesidades de los involucrados y los forme como personas solidarias y corresponsables en la construcción de una sociedad más equitativa. El objetivo de este artículo, el cual es un recorte de una investigación llevada durante el doctorado, fue identificar, en la realidad de las escuelas unitarias del municipio de Humaitá, Amazonas, los límites y las posibilidades en la atención a los niños de la región, teniendo como parámetro la dimensión del cuidado en la búsqueda de la igualdad curricular. En este estudio se utilizó una metodología investigación participativa, llevada a cabo mediante el trabajo de campo, el análisis documental, las entrevistas, los momentos de reflexión-acción y de la escucha sensible (Barbier, 2007), con gestores, profesores, monitores del comedor escolar, padres y alumnos, en su fase exploratoria, resultó en el levantamiento de las dificultades encontradas por los participantes en cuanto a la atención de la Educación del Campo: calendario escolar, transporte y merienda escolar. Los resultados apuntan a la gran distancia entre lo que está escrito y la práctica curricular, obteniendo como resultado lo que se denomina como injusticia curricular. Este hecho, hace que sea necesario reflexionar sobre la concepción de dicha justicia curricular, en especial la dimensión del cuidado, debido a que un ambiente democrático y acogedor de las diferencias ayuda a garantizar y consolidar la formación solidaria y modificar el proceso de construcción del proceso de enseñanza aprendizaje. Palabras clave: Justicia Curricular, Cuidado, Escuelas Rurales.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

König, Franciele Rusch, and Fabiane Romano de Souza Bridi. "O ensino colaborativo e a gestão das práticas pedagógicas: avaliando efeitos (School management interfaces: collaborative teaching and the management of pedagogical practices)." Revista Eletrônica de Educação 13, no. 1 (January 5, 2019): 278. http://dx.doi.org/10.14244/198271992695.

Full text
Abstract:
This study elucidates about the pedagogical practices management in the perspective of collaborative teaching. The research had as investigative locus a school from the municipal teaching network in Santa Maria where collaborative teaching activities where developed, through PIBID/UFSM/Special Education. It aimed to analyze the existence of development effects of collaborative actions, through PIBID – Institutional Program of Scholarship of Teaching Initiation – in the ways of managing the pedagogical practices of teachers enrolled in regular teaching practices who had the opportunity of articulating their work with the scholarship students from PIBID. In this perspective, in a qualitative approach, the research is organized in a study case, having as procedure of analytical data production semi-structured interviews held at school with three teachers from the early years of elementary school. The speeches of the interviewed teachers are unanimous in asserting the relevance of the collaborative movements developed, although they point out to the inexistence of effects in the organization of pedagogical practices after the closure of the activities developed by the aforesaid program in that school. As main factors of in?uence to the inexistence these kind of effects were evaluated the time of PIBID’S actions of development, the organizational methods of school management, the legal orientation towards Special Education, the human resources availability and the formative procedures of the enrolled teachers.ResumoEste estudo versa sobre a gestão das práticas pedagógicas na perspectiva do ensino colaborativo. A pesquisa teve como lócus investigativo uma escola da Rede Municipal de Ensino de Santa Maria onde foram desenvolvidas atividades de Ensino Colaborativo por meio do PIBID /UFSM/Educação Especial. Teve como objetivo analisar a existência de efeitos do desenvolvimento de ações colaborativas, por meio do PIBID, nas formas de gestar as práticas pedagógicas das professoras de ensino comum que tiveram a oportunidade de articular seu trabalho com as bolsistas pibidianas. Nesta perspectiva, em um viés qualitativo, a pesquisa organiza-se em um Estudo de Caso, tendo como procedimento de produção de dados analíticos entrevistas semiestruturadas realizadas na escola com três professoras de turmas de anos iniciais do ensino fundamental. Os discursos das professoras entrevistadas são unânimes em afirmar a relevância dos movimentos de colaboração desenvolvidos, contudo apontam para a inexistência de efeitos na organização das práticas pedagógicas após o encerramento das atividades desenvolvidas pelo Programa nesta escola. Como principais fatores de in?uência para a inexistência de efeitos nesta ordem foram avaliados o tempo de desenvolvimento das ações do PIBID, as formas organizacionais da Gestão Escolar, as orientações legais para a Educação Especial, a disponibilidade de recursos humanos e os processos formativos dos professores envolvidos.ResumenEse estudio versa sobre la gestión de las prácticas pedagógicas en la perspectiva de la enseñanza colaborativa. La pesquisa tuvo como locus investigativo una escuela de la rede municipal de enseñanza de Santa Maria, donde fueran desarrolladas actividades de Enseñanza Colaborativa por medio del PIBID/UFSM/Educación Especial. El ensayo tuvo como objetivo analizar la existencia de los efectos del desarrollo de acciones colaborativas, por medio del PIBID – Programa Institucional de Becas para la Iniciación a Docencia – en las maneras de gestar las prácticas pedagógicas de la maestras de la enseñanza común que tuvieran la oportunidad de articular sus trabajos con las becarias pibidianas. De esta forma, en un enfoque cualitativo, esa pesquisa se organiza en un estudio de caso, teniendo como procedimiento de producción de dados analíticos en entrevistas semi-estructuradas realizadas en la escuela con tres maestras de clases de años iniciales de la educación primaria. Los discursos de las profesoras entrevistadas son unánimes en afirmar la relevancia de los movimientos de colaboración desarrollados, entretanto apuntan para la inexistencia de efectos en la organización de las prácticas pedagógicas después del encerramiento de las actividades realizadas por el programa en esta escuela. Como principales factores de in?uencia para la inexistencia de efectos en esta orden, fueran evaluados el tiempo de desarrollo de las acciones del PIBID, las formas organizacionales de la Gestión Escolar, las orientaciones legales para la Educación Especial, la disponibilidad de los recursos humanos e los procesos formativos de los profesores envueltos.Keywords: Special education, Inclusion, Collaborative teaching, Teaching practices.Palavras-chave: Educação especial, Inclusão, Ensino Colaborativo, Práticas pedagógicas.Palabras clave: Educación especial, Inclusión, Enseñanza colaborativa, Practicas pedagógicas.ReferencesBARUEL, Elisete Oliveira Santos; MACHADO, Sheila Cristina de Almeida e Silva. Afinal, quem são os gestores do espaço escolar? Concatenado esforços para uma escola melhor. São Paulo, USP: 2007.BOLZAN, Doris Pires Vargas. Pedagogia universitária e processos formativos: a construção de conhecimento pedagógico compartilhado. - ISBN: 9788574307381. In: EGGERT, Edla; TRAVERSINI, Clarice; PERES, Eliane; BONIN, Iara. (Orgs.). Trajetórias e processos de ensinar e aprender: didática e formação de professores. 1ªed. Porto Alegre: EDIPUCRS, 2008, v. 01, p. 102-120.CAPELLINI, Vera Lúcia Messias Fialho. Avaliação das possibilidades do ensino colaborativo no processo de inclusão escolar do aluno com deficiência mental. 2004. 300 p. Tese (Doutorado em Educação Especial), São Carlos: Universidade Federal de São Carlos, 2005.GARCIA, Maria M. A.; HYPOLITO, Alvaro M.; VIEIRA, Jarbas S. As identidades docentes como fabricação da docência. Educação e Pesquisa. São Paulo, v.31 n.1, pp.45-56, jan./mar. 2005.LAGO, Danúsia Cardoso. Atendimento Educacional Especializado para alunos com deficiência intelectual baseado no coensino em dois municípios. 2014. 270 f. Tese (Doutorado em Educação Especial) - Universidade Federal de São Carlos, São Carlos, 2014.LEHR, A. E. The administrative role in collaborative teaching. NASSP Bulletin, Reston, v. 83, n. 611, p. 105-111, 1999.LÜCK, Heloísa. Concepções e processos democráticos de gestão educacional. Petrópolis (RJ): Vozes, 2006.MATURANA, Humberto. Ontologia da realidade. Belo Horizonte: Editora da UFMG, 1997.MATURANA, Humberto. Emoções e linguagem na educação e na política. Belo Horizonte: UFMG, 1998.MENDES, Enicéia Gonçalves; CAPELLINI, Vera Lúcia Messias Fialho. O ensino colaborativo favorecendo o desenvolvimento profissional para a inclusão escolar. São Paulo, Educere et Educare, vol.2, n°4, jul/dez 2007. p.113-128.MENDES, Enicéia Gonçalves; VILARONGA, Carla Ariela Rios. Inclusão escolar e a formação do professor para o ensino colaborativo ou co-ensino no Brasil. In: SADAO, Omote; BRAGA,Tânia Moron Saes; CHACON, Miguel Cláudio Moriel; SABORIDO, David Montalvo. (Orgs.). Reflexiones internacionales sobre la formación de profesores para la atención a los alumnos con necesidades educativas especiales. 1ed. Alcalá de Henares-Madri-Espanha: Universidad de Alcalá, 2014, p. 35-54.MENDES, Enicéia Gonçalves; VILARONGA, Carla Ariela Rios; ZERBATO, Ana Paula. Ensino colaborativo como apoio à inclusão escolar: unindo esforços entre educação comum e especial. São Carlos: EDUFSCar, 2014.SANTA MARIA. Lei n° 6001, de 18 de agosto de 2015. Estabelece o Plano Municipal de Ensino e dá outras providências. Prefeitura Municipal de Santa Maria: Secretaria de Município de Gestão e Modernização Administrativa, 2015.SOUSA, Vânia Célia Ventura. Liderança participativa e gestão escolar. Especialização em Gestão Escolar. Universidade Federal de Santa Maria, 2009.TARDIF, Maurice. Saberes docentes e formação profissional. Petrópolis-RJ: Vozes, 2002.UFSM. Projeto de Ensino: Práticas Pedagógicas em Educação Especial na perspectiva da inclusão escolar– PIBID/UFSM. Santa Maria, 2014.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

Torner, James, Beth R. Knudson, and Kimberly Dukes. "2234 Developing the future translational science workforce at the University of Iowa." Journal of Clinical and Translational Science 2, S1 (June 2018): 53–54. http://dx.doi.org/10.1017/cts.2018.203.

Full text
Abstract:
OBJECTIVES/SPECIFIC AIMS: To evaluate the extent to which the curriculum delivered via an innovative program, the Early Scholars Certificate in Clinical and Translational Science (CCTS) at the University of Iowa (UI), develops a translational science workforce pipeline by increasing awareness of and interest in translational science as a career goal for highly prepared undergraduates. METHODS/STUDY POPULATION: The CCTS’s objective is to increase the awareness of the philosophy and tools of translational science and to incorporate critical evaluation and self-appraisal of the translational aspects of a scholar’s own research. CCTS is a 16-semester-hour (sh) academic certificate program introducing translational science concepts and careers to undergraduate students. The CCTS is a selective program with requirements including a minimum GPA, minimum sh completed, completion of course prerequisites, and already engaged and supported by mentored research. The curriculum includes electives in the area of their research interests (6 sh); graduate level Epidemiology (3 sh); Biostatistics (3 sh); and 2 core Translational Research courses (4 sh total). The first core course, an Introduction to Translational Research, is a survey course providing students the opportunity to learn how translational research is conceived and developed. It is designed to instruct the student how to interpret their research in a translational T1 to T4 paradigm. The program’s capstone course, Practicum in Translational Research, provides undergraduate students the opportunity to address how their research experience translates into clinical practice. Student’s spend the majority of this course’s contact hours in a shadowing experience with a clinician in the area of their research. Students reflect on this shadowing experience and its relevance to their academic and professional goals. The students also spend time developing skills in peer review—not only learning to provide constructive feedback to other research professionals, but also how to receive and integrate the feedback. The course includes a mock research fair where both UI faculty and classmates provide feedback that is later integrated into their capstone projects—a poster presentation at the UI Carver College of Medicine Research Fair as well as a final translational paper. As part of the ongoing evaluation of the program and graduates, we examined the participant data, the course satisfaction with content, the change in understanding of translational science, and the intention to incorporate translational science into research and career goals. We also conducted course evaluation surveys and qualitative analysis of a focus group and interviews. RESULTS/ANTICIPATED RESULTS: Since 2015, the CCTS program has introduced translational science curriculum to 20 undergraduate participants (men/woman 40%/60%; 5% Hispanic or Latino; 15% Center for Diversity and Enrichment Eligible). Areas of academic interest include: biology, genetics, engineering, bioinformatics, biochemistry, neuroscience, psychology, and microbiology. Graduates of the Certificate and degree program to date (n=8) have gone onto: Fullbright awards (1), medical school/Masters in public health (1), combined MD/PhD programs (2), biomedical PhD program (1), or currently work in translational science positions in industry (2). In questionnaire and focus group results, we found that in general, students reported increased understanding of the translational spectrum and felt the certificate program helped them clarify their educational or career goals. Data from both the focus group and the questionnaire demonstrate that students are strongly positive about the program in general, including its quality, faculty and guest speakers, structure, goals, opportunities, personality, and personnel. All students highly valued many elements of the program and each course, and particularly the opportunity for clinical shadowing. Among the questionnaire findings for 2016–17, all students (100%) rated program quality “excellent,” and 7 of 8 (87.5%) “strongly agreed” that they better understood translational science, that they saw themselves continuing in translational science research after graduation, and they were better able to communicate how their lab research fits within the translational spectrum. In each case 1 of 8 “agreed.” Participants also generally felt that their career goals had been affirmed or realigned, and that they were better able to communicate the meaning of translational science to multiple audiences. Responses on changes to career aspirations and plans were mixed, and are ambiguous. Questionnaire Item 4, “My UI curricular and/or co-curricular plans changed as a result of the CCTS program,” which had mixed responses, asked specifically about the CCTS program as a reason for change, but it is not clear if, whether, or how the program specifically wants to change curricular plans. In the focus group, students reported using their individual shadowing and lab experience in determining preferences and intentions about future career choices (e.g., whether or not to apply to medical school and/or pursue basic science research). Participants perceived the shadowing experience, complementing or contrasting their lab research, as particularly relevant in deciding about their future careers. Other themes that emerged from the focus group and/or open section of the questionnaire demonstrate the impact of various course elements on participants’ understanding of translational science and potential careers, including: quality of instruction, program and course content (including guest speakers, the shadowing experience, and the poster development process); the exposure to a range of possibilities along the translational spectrum and the expansion of ideas about what research could look like; the value of connections (to faculty, researchers and clinicians, and other CCTS students and alumni); the attributes of the cohort; and the “personality” of the program and personnel. DISCUSSION/SIGNIFICANCE OF IMPACT: Developing a pipeline for translational science workforce development has been problematic because a lack of the understanding of the need of translational research and a structuring a time efficient program for early career clinical and basic scholars. Undergraduates making critical decisions about educational paths and career goals and plans may not be aware of opportunities in translational science or the type of choices they need to make to prepare for such opportunities. Our data demonstrates that CCTS was an effective way of introducing translational science concepts and career paths to undergraduate students and potentially a powerful way to encourage them to consider these career paths. Participants in our program improved their knowledge of the field and expressed interest and intention to incorporate translational science training into their career plans. However, improvements can be made in the CCTS program. Additionally, CTSAs should consider ways to incorporate findings like these into a wider sphere of training to help develop and strengthen a translational science workforce for the future. The exposure to a variety of translational science career possibilities and specialties was important to students. Based on both focus group discussion and questionnaire data, a few students did expand slightly their sense of career possibilities, but the larger benefit may be their concrete experiences that validate or solidify their interests, making them more skilled at talking about and supporting their career goals on applications and in interviews. Shadowing did not always encourage students to go into clinical medicine, but often solidified interests or leanings students already had, giving them a more grounded basis for refining their decisions. For some students, shadowing a clinician confirmed ideas of being a physician; for others, it steered them away from it. Some now found ethical challenges, bureaucracy, or emotional challenges daunting or newly necessary to consider before focusing on clinical careers. This may be just what students need at this point, and emphasizes for them the relation between different kinds of research and application within translational science. Our evaluation suggests that CCTS contributes to academic choices for career development and additionally can help attract highly skilled students into TS research, including students of color. Future work to evaluate CCTS impact on graduates’ career outcomes will inform the translational research direction and content. In terms of program design, it could be useful to build in multiple opportunities for students to understand the diversity of translational science careers and provide students more exposure to different possibilities in clinical and translational work.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Silva, Rossicleide Santos da, and Carla Ariela Rios Vilaronga. "Colaboração entre professores do ensino comum e especial em um município paraense (Collaboration between common and special education teachers in a Paraense municipality)." Revista Eletrônica de Educação 15 (February 23, 2021): e4147009. http://dx.doi.org/10.14244/198271994147.

Full text
Abstract:
e4147009Collaborative teaching is a support model supporting joint work among Special Education teachers and the common class so they can work collaboratively in the classroom benefiting the Special Education Target Public SETP (PAEE in Portuguese) and, therefore, help the class as a whole. The research aimed to analyze a formative experience that congregated theoretical content with a reflection on the practice of co-teaching having the advisory strategy in the school space as a strategy for implementing collaborative practices. It was based on the assumptions of collaborative action research, in which the researcher and researched go in search of an answer to a common goal. The research took place in a municipality in Pará with 25 teachers of special education by formative interventions occurring in moments interchanged between theories and practice. The researcher acted as a consultant within the school space. We noticed that the collaboration between teachers was built by small relationships, as at breakfast time and in the planning of activities for the common rooms/resources, especially when they appropriated specific theoretical knowledge about the supporting model. We concluded that the research promoted the collaboration process, favored the use of collaborative teaching strategies for some teachers, and we observed a change in the frequent practice of removing the student from the common room and thinking about his accessibility in this space.Resumo O ensino colaborativo é um modelo de apoio que pode dar suporte ao trabalho em conjunto entre os professores da Educação Especial e da classe comum, de forma que esses possam atuar de maneira colaborativa na sala de aula em prol do aluno Público Alvo da Educação Especial (PAEE) e, por conseguinte, auxiliar a turma como um todo. O objetivo da pesquisa foi o de analisar uma experiência formativa que congregou conteúdos teóricos com a reflexão sobre a prática de coensino, tendo como estratégia de implementação de práticas colaborativas o assessoramento no espaço escolar. Foi baseado nos pressupostos da pesquisa ação colaborativa, na qual o pesquisador e pesquisado vão em busca de resposta para um objetivo em comum. A pesquisa ocorreu em um Município paraense com 25 professores da educação especial, por meio das intervenções formativas que ocorreram em momentos entremeados de teorias e prática, com a pesquisadora atuando como consultora dentro do espaço escolar. Percebeu-se que a colaboração entre professores foi construída por meio das pequenas relações, como na hora do café, no planejamento das atividades para as salas comum/recursos, principalmente quando começaram a se apropriar de conhecimentos teóricos específicos sobre o modelo de apoio. Concluiu-se que a pesquisa fomentou o processo de colaboração, favoreceu o uso de estratégias do ensino colaborativo para alguns docentes e foi observada mudança na prática frequente da retirada do aluno da sala comum e o pensar na acessibilidade para ele nesse espaço.Palavras-chave: Educação especial, Educação inclusiva, Professor educação especial, Regime de colaboração.Keywords: Special education, Inclusive education, Special education teacher, Collaboration regime.ReferencesBRASIL. Portaria nº 948, de 09 de outubro de 2007. Política Nacional de Educação Especial na Perspectiva da Educação Inclusiva. MEC/SEESP, 2007.BRASIL. Decreto Nº 6.571, de 17 de setembro de 2008. Dispõe sobre o Atendimento Educacional Especializado. Brasília: Diário Oficial da União, 2008.BRASIL. Ministério da Educação. Resolução Nº 4, de 2 de outubro de 2009. Institui Diretrizes Operacionais para o Atendimento Educacional Especializado na Educação Básica, modalidade Educação Especial. Brasília: MEC/CEB/CNE, 2009.BRASIL. Ministério da Educação. Nota Técnica nº 11, de 07 de maio de 2010. Orientações para a institucionalização da Oferta do Atendimento Educacional Especializado – AEE em Salas de Recursos Multifuncionais, implantadas nas escolas regulares. Brasília: MEC/CNE, 2010.BRASIL. Decreto nº 7.611, de 17 de novembro de 2011. Dispõe sobre a educação especial, o atendimento educacional especializado e dá outras providências. Disponível em: http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/_Ato2011-2014/2011/Decreto/D7611.htm. Acesso em: 15 de dez. 2017.BRASIL. Lei Nº 13.146, de 6 de julho de 2015. Institui a Lei Brasileira de Inclusão da Pessoa com Deficiência (Estatuto da Pessoa com Deficiência). Disponível em: http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/_ato2015-2018/2015/lei/l13146.htm. Acesso em: 02 nov. 2017.CAPELINNI, Vera Lucia Messias Fialho. Avaliação das possibilidades do ensino colaborativo no processo de inclusão escolar do aluno com deficiência mental. 2004. 300f. (Tese de Doutorado). Programa de Pós-Graduação em Educação Especial, Universidade Federal de São Carlos, São Carlos, 2004.IBIAPINA, Ivana Maria Lopes de Melo; BANDEIRA, Hilda Maria Martins; ARAUJO, Francisco Antonio Machado (Orgs.). Pesquisa Colaborativa: multirreferenciais e práticas convergentes. 376f. Piauí: EDUFPI, 2016.MARIN, Márcia; BRAUN, Patrícia. Ensino Colaborativo como prática de inclusão escolar. 49 – 64p. In: GLAT, Rosana; PLETSCH, Márcia Denise. Estratégias educacionais diferenciadas para alunos com necessidades especiais. Rio de Janeiro: EdUERJ, 2013. 200p.MENDES. Eniceia Gonçalves. Perspectivas para a Construção da Escola Inclusiva no Brasil. P. 61-86. In: PALHARES, M. S.; MARINS, S. C. (Orgs.). Escola Inclusiva. São Carlos: EdUFSCar, 2002.MENDES. Eniceia Gonçalves. As relações educação especial e educação inclusiva. Revista TEIAS: Rio de Janeiro, ano 9, nº 18, pp. 91-94, julho/dezembro 2008.MENDES. Eniceia Gonçalves; VILARONGA, Carla Ariela Rios; ZERBATO, Ana Paula. Ensino Colaborativo como apoio à Inclusão Escolar: Unindo esforços entre Educação Comum e Especial. São Carlos: EDUFSCar, 2014. 160p.MILANESI, Josiane Beltrame. Organização e funcionamento das salas de recursos multifuncionais em um município paulista. 185f. Dissertação de Mestrado. São Carlos: UFSCar, 2012.RABELO, Lucelia Cardoso Cavalcante. Ensino colaborativo como estratégia de formação continuada de professores para favorecer a inclusão escolar. 200 f. Dissertação (Mestrado em Educação Especial): Universidade Federal de São Carlos. São Carlos: UFSCar, 2012.STAINBACK, Susan; STAINBACK, Willian. Inclusão: um guia para educadores. Porto Alegre: Artes Médicas Sul, 1999. 450p.VILARONGA, Carla Ariela Rios. Colaboração da educação especial em sala de aula: formação nas práticas pedagógicas do coensino. 216 f. Tese (Doutorado em Educação Especial). Universidade Federal de São Carlos. São Carlos: UFSCar, 2014.VILARONGA, Carla Ariela Rios; MENDES, Eniceia Gonçalves. Revista Diálogos e Perspectivas em Educação Especial, v.4, n. 1, p. 19-32, 2017 - Edição Especial.ZERBATO, Ana Paula. O papel do professor de Educação Especial na proposta do coensino. 140f. Dissertação de Mestrado em Educação Especial. Universidade Federal de São Carlos. SP: UFSCar, 2014.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

"Osservatorio italiano: Leggi, regolamenti e decreti statali." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (April 2010): 313–58. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001020.

Full text
Abstract:
Leggi, regolamenti e decreti statali1. Decreto del Presidente della Repubblica 30.7.2009 n. 189Regolamento concernente il riconoscimento dei titoli di studio accademici, a norma dell'art. 5 della legge 11.7.2002 n. 1482. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19.11.2009Proroga dello stato di emergenza per proseguire le attivitŕ di contrasto e di gestione dell'afflusso di extracomunitari (09A14317)3. Decreto Ministro dell'interno 28.11.2009Regole tecniche e di sicurezza relative al permesso ed alla carta di soggiorno4. Decreto Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 2.11.2009Modalitŕ di corresponsione delle somme e degli interessi dovuti per colf e badanti a titolo di contributi previdenziali ed assistenziali relativi a periodi lavorativi antecedenti il trimestre sanato con il pagamento del contributo forfetarioCircolariCittadini comunitariLavoro1. Ministero interno 20.1.2010 n. 2Regime transitorio in materia di accesso al mercato del lavoro dei cittadini della Romania e della BulgariaSoggiorno2. Ministero interno 21.7.2009 n. 18Direttiva n. 2004/38 CE, sul diritto dei cittadini dell'Unione europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Pubblicazione delle Linee guida della Commissione europea. Chiarimenti sulla copertura sanitaria richiesta ai fini del soggiorno del cittadino dell'Unione e sulla nozione di "risorse economiche sufficienti al soggiorno"3. Ministero interno 28.8.2009 n. 400-aD.lgs. 6.2.2007, n. 30, come modificato dal d.lgs. 28.2.2008, n. 32, recante "Attuazione della Direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri"Comunicazione della Commissione delle Comunitŕ europee al Parlamento europeo e al Consiglio in data 2.7.20094. Agenzia entrate 17.9.2009 n. 250/EIstanza di interpello -imposta di bollorilascio della carta di soggiorno a favore dei familiari dei cittadini dell'Unione non aventi la cittadinanza in uno Stato membrorichiesta parereCittadini extracomunitariAsilo5. Ministero interno 6.8.2009 n. 4902 - Circolare prot. n. 16560 del 3.3.2009 del Ministero dell'economia e delle finanzeDipartimento del TesoroDirezione VI. Aggiornamento dei prezzi di cessione dei "Documenti di viaggio per rifugiati" (copertina grigia) e Titoli di viaggio per stranieri" (copertina verde)6. Ministero interno 24.8.2009 n. 5234 - Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo allo straniero cui č riconosciuto lo status di rifugiato7. Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) 22.1.2010 n. 9 - Titolari dello status di rifugiati politici e di protezione sussidiaria. Assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori concesso dai ComuniAssistenza sanitaria8. Agenzia entrate 26.8.2009 n. 238/E - Consulenza giuridica (IVA. art. 10, n. 27 ter) del d.p.r. 26.10.1972, n. 633prestazioni socio-sanitarie e assistenziali rese a persone migranti, senza fissa dimora, richiedenti asilo9. Ministero interno 27.11.2009 n. 780/A7 - Assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale, divieto di segnalazione degli stranieri non in regola con le norme sul soggiorno. SussistenzaCittadinanza10. Ministero interno 7.10.2009 - Legge 15.7.2009 n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"Modifiche in materia di cittadinanzaChiarimenti11. Ministero interno 2.11.2009 -Legge 15.7.2009 n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"Modifiche in materia di cittadinanza.Ulteriori chiarimentiDetenuti stranieri12. Ministero giustizia 9.11.2009 - Legge 15.7.2009 n. 94 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" Ingresso13. Ministero interno 20.7.2009 - Istanze di nulla osta per ricerca scientifica ai sensi dell'art. 27 ter d.lgs. n. 286/98 Famiglia14. Ministero interno 24.9.2009 n. 5987 - Art. 29, co. 6, del d.lgs. 286/98 e successive modificazioni. Conversione del permesso di soggiorno per assistenza minori in motivi familiari. Risposta quesito15. Ministero interno 18.11.2009 n. 7170 - Legge 15.7.2009, n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" Lavoro16. Ministero interno 12.10.2009 n. 5920 - Istanza di conversione del permesso di soggiorno per studio in permesso di soggiorno per lavoro. Art. 14 co. 5 del d.p.r. n. 394/99 (regolamento al testo unico per l'immigrazione)Minori17. Ministero istruzione, universitŕ e ricerca 8.10.2010 n. 2 -Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italianaRegolarizzazione dei lavoratori addetti ai servizi domestici e di assistenza alle famiglie18. Ministero interno 2.10.2009 n. 6241 - Legge 3.8.2009 n. 102. Conversione in legge, con modificazioni del D.L. 1.7.2009, n. 78 art. 1 ter - Emersione del lavoro irregolare e di sostegno alle famiglie. Ricevuta attestante l'avvenuta presentazione della domanda di emersione19. Ministero interno 7.12.2009 n. 7950 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Interruzione del rapporto di lavoro20. Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) 9.12.2009 n. 28660 - Lavoratori domestici. Denunce a seguito di emersione ai sensi dell'art. 1 ter della legge 3.8.2009, n. 102.Chiarimenti21. Ministero interno 23.12.2009 n. 8456 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Circolare INPS del 9.12.200922. Ministero interno 28.12.2009 n. 8392 - Legge 3.8.2009 n.102. Procedure di emersione dal lavoro irregolare prestato da cittadini stranieri nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie. Interruzione del rapporto di lavoro 23. Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) 29.12.2009 n. 30264 - Lavoratori domestici - Contributi dovuti nelle more della definizione del procedimento di emersione ai sensi dell'art. 1 ter della legge 3.8.2009, n. 102. Iscrizione rapporti di lavoro dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno presso gli Sportelli unici per l'immigrazione - istruzioni operative.Chiarimenti24. Ministero interno 18.2.2010 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Presentazione della documentazione relativa all'alloggio - mancata presentazione delle parti - dati relativi alla domanda25. Ministero interno 19.2.2010 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Presentazione della documentazione relativa all'alloggio - mancata presentazione delle parti - dati relativi alla domandaSoggiorno26. Ministero interno 27.5.2009 n. 3111 - Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - revoca - risposta quesito
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

Scordari, Chiara Carmen. "Mending a Frail Humankind: Remedial Hermeneutics and Messianic Anthropology in Joseph Soloveitchik." Colloquia Humanistica, no. 11 (December 21, 2022). http://dx.doi.org/10.11649/ch.2757.

Full text
Abstract:
Mending a Frail Humankind: Remedial Hermeneutics and Messianic Anthropology in Joseph SoloveitchikThis essay focuses on Joseph Soloveitchik’s re-semantization and renewal of the Jewish concept of messianism. In his view, the idea of Messiah is personified and, at the same time, deferred, as an allegory for ceaseless and ever-changing transformations, both individual and communitarian. Biblical personae endowed with a messianic impulse, such as Abraham, Esther, Mordecai, Tamar, and Ruth, are seen by Soloveitchik as eschatological and metahistorical figures, co-redeemers and co-creators with God, and models with whom human beings may identify. In this framework, particular attention will be paid to Soloveitchik’s conception of midrashic hermeneutics, as an always open process of individual and collective self-knowledge and self-redemption; and to the dialectical opposition between “revealed world” and “hidden world” as the constitutive element of Soloveitchik’s vision of the humanity-to-come.Riparare l’umanità fragile: ermeneutica correttiva e antropologia messianica in Joseph Soloveitchik In Joseph Soloveitchik l’esperienza dell’umanità post-Shoah, negativa e difettiva, suscita la contro-immagine di un’umanità futura da riparare e riconciliare. Coniugando il messianismo naturalistico-restaurativo di Maimonide con l’idea coheniana di tempo futuro ideale, Soloveitchik trasforma l’attesa in un Messia personale in progetto antropologico, sviluppando un’idea di redenzione intra-mondana, immanente all’uomo e alla storia. In questa cornice, le figure bibliche di Abramo, Ester, Mordecai, Tamar e Rut sono ri-vissute e ri-esperite come modelli escatologici e metastorici di resistenza e creatività umana, e tappe del processo di continua scoperta e attuazione di sé, nei diversi tempi e luoghi della storia, individuale e nazionale. Da qui l’idea di un’ermeneutica che si fa modalità di rivelazione e auto-comprensione storica ed esistenziale, nonché strumento di redenzione e progettazione dell’umanità-a-venire.Naprawa kruchej ludzkości: hermeneutyka naprawcza i antropologia mesjańska u Josepha Soloveitchika U Josepha Soloveitchika doświadczanie człowieczeństwa po Shoah, negatywne i ułomne, wzbudza antyobraz przyszłej ludzkości, którą należy naprawić i zaprowadzić wśród niej zgodę. Łącząc naturalistyczno-restauracyjny mesjanizm Majmonidesa z kohenowską ideą idealnej przyszłości, Soloveitchik przekształca oczekiwanie na osobowego Mesjasza w projekt antropologiczny, rozwijając ideę wewnątrzświatowego zbawienia, immanentnego zarówno dla człowieka, jak i historii. W tym ujęciu biblijne postacie Abrahama, Estery, Mordechaja, Tamar i Rut są ponownie przywoływane i doświadczane jako eschatologiczne oraz metahistoryczne modele ludzkiego oporu i twórczości – etapy w procesie ciągłego poznania i aktualizacji własnego ja, które zachodzą w różnych czasach i momentach historii tak indywidualnej, jak i narodowej. Stąd idea hermeneutyki, która staje się modalnością historycznego i egzystencjalnego objawienia i samorozumienia, ale także instrumentem odkupienia i planowania przyszłej ludzkości.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Simpson, Annie, Douglas W. Reeve, Cindy Rottmann, Qin Liu, Victoria Hue, and Samuel McCullouch. "Engineering Leadership Education: Catalyzing Long-Term Personal and Professional Growth." Proceedings of the Canadian Engineering Education Association (CEEA), October 31, 2019. http://dx.doi.org/10.24908/pceea.vi0.13738.

Full text
Abstract:
The Troost Institute for Leadership Education in Engineering (Troost ILead) has been actively engaged in developing the leadership capacity of engineers since its inception of 2002. Through a suite of leadership programming—both curricular and co-curricular, a robust research team, and our active industry-university Community of Practice we work towards our vision of engineers leading change to build a better world.’ After 16 years of dedicated work, we conducted a mixed method study to discover and understand the lasting impact of our work. 806 alumni responded to our survey and 25 interviews were conducted. This study provides evidence that engineering leadership programming can and does catalyze long-lasting personal and professional growth for undergraduate and graduate students. This paper presents our findings and the implications for engineering leadership education.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Simpson, Annie, Douglas W. Reeve, Cindy Rottmann, Qin Liu, Victoria Hue, and Samuel McCullouch. "Engineering Leadership Education: Catalyzing Long-Term Personal and Professional Growth." Proceedings of the Canadian Engineering Education Association (CEEA), November 21, 2019. http://dx.doi.org/10.24908/pceea.vi0.13869.

Full text
Abstract:
The Troost Institute for Leadership Education in Engineering (Troost ILead) has been actively engaged in developing the leadership capacity of engineers since its inception of 2002. Through a suite of leadership programming—both curricular and co-curricular, a robust research team, and our active industry-university Community of Practice we work towards our vision of engineers leading change to build a better world.’ After 16 years of dedicated work, we conducted a mixed method study to discover and understand the lasting impact of our work. 806 alumni responded to our survey and 25 interviews were conducted. This study provides evidence that engineering leadership programming can and does catalyze long-lasting personal and professional growth for undergraduate and graduate students. This paper presents our findings and the implications for engineering leadership education.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

Ncube, Mthuthukisi. "Unpacking the Paradox of Student-Involvement Quality Promotion Nexus: Knowing Where to Draw the Line and Implications Thereof." International Journal of Social Science and Human Research 05, no. 01 (January 25, 2022). http://dx.doi.org/10.47191/ijsshr/v5-i1-28.

Full text
Abstract:
Student-involvement in higher-education is necessary for quality-assurance outcomes, yet such involvement also threatens attainment of quality assured, presenting the paradox of higher-education (HE) systems. With the massification of enrolment-figures across the HE sector has been the need to balance HEI and student-centred perspectives. The notion of students as co-producers, consumers, and products of HEI processes creates discord in the quality assurance arena. Contradictory problems manifest when the producer must satisfy the consumer and audit quality of the products, yet students are all of these. This article explored the extent to which student-involvement fosters quality as well as sets parameters beyond which such participation cannot be done without compromising quality-assurance and desired academic-success. The artile drew a line for student-involvement and quality- assurance as double-barreled and sometimes paradoxical, contradictory pursuits. Data elicited from two HEIs in Zimbabwe using the questionnaire method and analysed using Microsoft Excel package generated descriptive frequencies and related graphs and charts to present findings. Documents were analysed using thematic content analysis to glean for relevant secondary data. Student-involvement is marred by unclear parameters at the three confluences of ‘students as co-producers’; ‘students as consumers’; and ‘students as products’ of HEI quality-assurance processes students should participate in, consume, and be products of. Derolling is thus necessary for students to function in various capacities as as co-producers, consumers, or as products. Students as ‘co-producers’ cannot be expected to produce themselves through ‘students as products’, neither can they be ‘consumers’ themselves while being the ‘product’ to be consumed by industry and communities through employment and innovation. The National Assembly should address contradictions through amending HEI-establishing Acts to cede policy making powers to the University Councilsacting jointly with senior management of universities. As co-producers, students involvement should be unlimited at governance levels (by different HEI students) while as consumers (within particular HEIs), student involvement should be limited to lower rungs at consumer level to avoid contradictions that potentially compromise quality. As HEI products, students should be limited to Alumni activities as main function should clearly differentiate among the various roles when crafting HEI policies that foster student involvement.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography