Academic literature on the topic 'Co-creazione valore'

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Journal articles on the topic "Co-creazione valore"

1

Cavicchi, Alessio, and Ilaria Trapè. "Editoriale. Università e co-creazione di valore nelle aree rurali." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (January 2021): 5–8. http://dx.doi.org/10.3280/aim2018-002001.

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2

CaridÀ, Angela, Tiziana Russo Spena, Monia Melia, and Maria Colurcio. "Tempo e spazio per la value co-creation: il temporary shop." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2010): 97–117. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003008.

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Abstract:
Il lavoro analizza il fenomeno del Temporary Shop, nuova formula di comunicazione fortemente connessa all'innovazione distributiva, che trova il suo fondamento nella customer experience. L'obiettivo dell'articolo č indagare il fenomeno Temporary shop in Italia e comprendere il suo impatto sui processi di co-creazione del valore. Attraverso il Dart Model proposto da Prahalad e Ramaswamy (2004b) sono stati studiati in profonditÀ 5 casi aziendali selezionati tra le principali esperienze di temporary shop attivate in Italia negli ultimi tre anni. Lo studio condotto ha consentito di definire i Temporary Shop come autentica piattaforma relazionale presso la quale si attivano processi di value co-creation.
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3

Lupo, Eleonora. "Design e Cultural driven innovation." i+Diseño. Revista científico-académica internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 14 (December 5, 2019): 120. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2019.v14i0.7085.

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Abstract:
Il saggio si propone di inquadrare il concetto di Cultural Driven Innovation nel discorso su design e patrimonio culturale contemporaneo, inteso come l’heritage continuum attivabile dal design tramite le tecnologie digitali e mobile. In questo approccio il Cultural Heritage non è considerato solo leva per uno sviluppo più sostenibile ma vera e propria fonte di innovazione, grazie al suo ri-uso creativo non soltanto in nuovi prodotti culturali fruibili da utenti finali, ma in strategie e strumenti, abilitati dal design, di co-creazione di valore per tutta la filiera.
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4

Spagnuolo Lobb, Margherita. "Dialoghi sulla psicoterapia al tempo del Coronavirus: un'introduzione." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (June 2021): 11–19. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-001002.

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Abstract:
Questo report fornisce un quadro della sezione speciale intitolata "Dialoghi sulla psicote-rapia al tempo del Coronaviru". Dodici eminenti psicoterapeuti e formatori della Gestalt pro-venienti da diverse parti del mondo sono stati invitati dall'Istituto di Gestalt HCC Italy - Scuo-la di Specializzazione in Psicoterapia riconosciuta dal Ministero dell'Università e della Ricerca - a condividere la loro esperienza della pandemia. Il webinar, organizzato il 15-16 maggio 2020, ha ospitato 850 partecipanti da tutto il mondo, che hanno potuto riflettere su come mi-gliorare le loro competenze come psicoterapeuti in questo momento di trauma globale, e tra-sformare questo evento epocale in un'opportunità di crescita. Dal loro dialogo sono emersi nuovi valori umanistici: uno spostamento dal sostenere lo sviluppo del potere personale al nuovo valore dell'essere-con e riconoscere l'altro. Questa discussione ha rivelato come la psi-coterapia della Gestalt, con la sua prospettiva sul sé come processo che ha luogo al confine di contatto con l'ambiente, e la sua anima relazionale che guarda alla co-creazione tra terapeuta e paziente, può contribuire significativamente a questa svolta. I relatori hanno riportato in questa sezione le loro riflessioni personali, cliniche e teoriche offerte durante il webinar. Il loro obiet-tivo può essere espresso con la domanda "Come possiamo raccontare ai nostri figli ciò che stiamo vivendo con un senso di bellezza e coraggio, in modo che possano andare avanti nella loro vita, contando su una base sicura e significativa?".
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5

Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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6

Giovanna Genco. "La redazione del piano di comunicazione quale leva per la creazione dell’identità e lo sviluppo del senso di appartenenza." IUL Research 3, no. 5 (June 19, 2022): 208–29. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.256.

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Abstract:
Obiettivo della ricerca è utilizzare il piano della comunicazione come strumento per creare l’identità di una scuola e accrescere il senso d’appartenenza dei suoi componenti. Il contesto è quello di una direzione didattica con un elevato numero di alunni con background straniero. Ci si è chiesti se il piano possa essere: strumento di innovazione; strumento per far emergere il valore intrinseco (dell’organizzazione, dei singoli professionisti e degli alunni); processo che modifica l’organizzazione scolastica. Principi guida della ricerca sono la co-progettazione, la scrittura condivisa e la collaborazione digitale. Un particolare focus si è posto sull’uso di LinkedIn. Si sono indagati i Key Performance Indicator del piano e gli strumenti per valutarlo qualitativamente: tra essi l’Index for Inclusion.
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7

"Co-creazione di valore nelle relazioni impresa-territorio: determinanti innovative ed osservazione di casi." Referred Electronic Conference Proceeding, November 12, 2014, 137–50. http://dx.doi.org/10.7433/srecp.2014.08.

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Dissertations / Theses on the topic "Co-creazione valore"

1

Menniti, Ippolito Chiara <1990&gt. "Co-creazione di valore nelle performing art." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9999.

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Abstract:
Il concetto di co-creazione di valore è stato analizzato da molti autori, tuttavia non esiste una definizione accettata in modo unanime. In questa tesi si utilizzerà il concetto di co-creation di valore nel senso più ampio, raccogliendo al suo interno tutte le possibili attività che coinvolgano il consumare/fruitore dalla co-produzione alla gestione dei feedback. La finalità della ricerca è quella di arrivare a delineare la possibilità di un marketing nelle performing art fortemente incentrato sulla interazione col fruitore e quindi sul concetto di co-creazione. Se, sia pur con dei limiti che la letteratura sta evidenzianzo, il marketing fondato sulla co-creazione ha dato buoni risultati in alcuni settori di consumo che si avvicinano alla proposta creativa tanto più potrebbe svolgere un ruolo rilevante nei settori propriamente artistici. Elementi di co-creation svolgono già un ruolo rilevante in campo cinematografico e televisivo, nonostante queste forme per statuto tendano a delineare un fruitore passivo; tanto più quindi la co-creazione può rivestire un ruolo fondamentale nelle arti performative, in cui, con ogni evidenza, la presenza fisica del fruitore permette comunque una interazione più decisa.
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2

Grimaldi, Mara. "La co-creazione del valore come costrutto multidimensionale. epistemologia e misurazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2019. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4505.

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Abstract:
2017 - 2018
The study proposes the adoption of a synthesis view to the exploration of value co-creation according to a “meta”- ecosystems perspective that takes into account the theoretical and epistemological complexity of the construct. A conceptual framework is proposed to investigate the generation of the deep mechanisms of co-creation through the introduction of its semantic categorization. After a discussion on the epistemological issues (the possibilities and limitations of an operationalization of value co-creation), the concept is subdivided into three sub-processes, Value-in-exchange, Value-in-use, Value -in-context, connected respectively to the three contexts identified in ecosystems research, Micro, Meso and Macro. For each dimension, three criteria or sub-dimensions are proposed to specify the variations of co-creation in the different contexts: 1) activity; 2) relational modalities; 3) object of the exchange. Then, the framework is validated conceptually by a sample of experts through the Delphi technique. Some sub-dimensions were eliminated or replaced with “labels” that have been considered more suitable. The most relevant changes in the framework are: 1) the association between the three classification criteria (activities, relational modalities and object of exchange) and the meta-level; 2) the replacing of the category “objects of exchange”, with the most common category of “resources”; 3) the conceptual specification of co-delivery (meso-level) and meaning (macro-level). The introduction of a framework that classifies the potential co-creation activities performed by users in the various ecosystem contexts can produce advancements in marketing and service management research in which previous studies address the complex issue only from a theoretical point of view. Furthermore, a classification of the various manifestations that make co-creation observable can help managers understand: 1) how to manage the process strategically from the early stages of delivery (co-design); 2) how to stimulate involvement and collaboration in each step (co-delivery and post-delivery); 3) how to monitor any problems in service delivery or prevent possible co-destruction behaviors. [edited by author]
XVII n.s. (XXXI ciclo)
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3

Caputo, Francesco. "Approccio relazionale e co-creazione di valore in sanità: il caso dell’Assistenza Domiciliare Integrata." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2362.

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Abstract:
2014 - 2015
Aim – The work aims to analyse the National Heath Care Service (NHCS) in order to trace pathways and evolutions that have produced its actual configuration. It highlights limitations of traditional managerial models in health care in order to define new approaches built on the tradition but oriented to a new vision of health service. The aim is to point out some relevant variable for the survival of National Heath Care Service that, in the last years, have been neglected. The purpose is to propose possible actions to focus the attention on the patient in the perspective of relational approach and value co-creation. In order to achieve this aim, an empirical investigation on the satisfaction produced by Integrated Home Care (IHC) in the Salerno province is proposed. Methodology – The work offers an analysis of the National Heath Care Service’ evolution and of the relationship among providers and users in health context. The increasing dissatisfaction in the health context is analysed through a Systematic Literature Review focused on the topics of knowledge management, information asymmetry and cognitive distance. Evidences of literature are analysed using a conceptual framework based on the Viable Systems Approach and on the Service Dominant Logic. Proposed hypothesis are verified trough an empirical investigation on the satisfaction produced by Integrated Home Care in the Salerno province. Specifically, the pathway of research is based on the collection and elaboration of direct data, through a survey, and indirect data, extracted from medical records of patients and analysed with a structural equation model. The investigation aims to measure the satisfaction of patients produced by IHC in the Salerno province and its evolution along the time in order to verify the validity of the hypothesis on which the work is based. Findings – The work offers an interpretation of National Heath Care Service based on the more recent indications of managerial studies. The adoption of a quali-quantitative pathway of research produces some reflections useful to improve the fitting of NHCS to the emerging context’s needs. Empirical evidences show the relevance of relational approach and value co-creation to face the emerging challenges in the health context. Approccio relazionale e co-creazione di valore in sanità: il caso dell’Assistenza Domiciliare Integrata IV Research limitation – Empirical evidences should be further checked with reference to different pathways of National Heath Care Service and observing a more extensive geographical area. Results, therefore, should be considered only the first step of a research pathways oriented to define the future evolution of NHCS. Research and Managerial implication – The study provides a new interpretative perspective of National Heath Care Service’s dynamics. Building on the existent literature and on the adopted conceptual framework, it traces some guidelines to improve efficiency, effectiveness and sustainability in the management of NHCS acting on the Relational Approach and on the value co-creation logic. Originality – The analysis of dissatisfaction in the health context as result of information asymmetry and cognitive distance among provider and user is an advancement of the existent national and international contributions on the topic. The definition of an interpretative model oriented to explain the relationships among providers and users in order to trace possible actions to improve the satisfaction in the health context opens to new possible research pathways. In the end, the empirical investigation on the satisfaction produced by Integrated Home Care represents the first step of an ambitious long pathway of research to which it is linked the evolution of NHCS. Keywords – National Heath Care Service; Integrated Home Care; Relational Approach; Value co-creation; Viable Systems Approach; Service Dominant Logic; Systematic Literature Review; Information Asymmetry; Cognitive Distance; Structural Equation. [edited by Author]
XIV n.s.
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4

Caliandro, A. "IL LAVORO AFFETTIVO DEI CONSUMATORI VOLTO ALLA CO-CREAZIONE DI VALORE SUI SOCIAL MEDIA: UN' INDAGINE NETNOGRAFICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/172622.

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Abstract:
The affective labor of consumers in regards to the co-creation of value onto social media: a netnographic enquiry This work is, ideally, divided in two part. In the first one I address some theoretical issues, basically reflecting upon the concept of affective labor featured by Autonomist Marxism and Elisabeth Wissinger. In the second one I address some methodological issues, basically re-elaborating the netnographic method of Robert Kozinets. The aim of my thesis has been to study and understand in a systematic way the affective labor performed by consumers onto the social media, intended as a leading practice of co-creation of value. On one hand I define ‘affective labor’ as the ability of a social group, situated in a contingent social context, to arouse an affective flow and to fix it in transient shapes (emotions), in order to channel it toward a productive purpose. On the other hand I considered the ‘co-creation of value’ onto social media as an activity which pertains to the discourse of consumers rather than to the consumers per se. Therefore my guiding hypothesis: ‘Since the Internet is a discourse-created phenomena, it is hypnotizable that it would be a certain dynamic of consumer discourse at creating value, rather than the bodies of consumers’. Following this hypothesis I actually discovered that online co-creation of value not only depends on the discourse but also on a specific discursive dynamic hinged on as system of communicative frictions. As it is well-known online consumers create value since their communicative interactions are systematically monitored by companies, which (by means of techniques and devices for Sentiment Analysis) transform them in product innovation and brand reputation. Therefore my cognitive question: How do online consumers perform affective labor? Or, thorough which kind of practices online consumers do manage their affective investment in order to create that flux of information that companies harness and capitalize? In order to answer this qualitative question a drew on the netnographic method, basically developing a personal declination of it rather than just applying it. In order to do so I elaborated a ‘practice-based netnographic approach’, mainly drawing on Richard Rogers’ epistemological motto: ‘Follow the medium’. My empirical research has produced two key heuristics: the concepts of web tribe and narrations of self. On one hand, differently from classical tribal marketing, I conceive of a web tribe as a social space rather than a social group made out of people ‘in love with’ a particular brand. Specifically I define a web tribe as a flux of communication that: a) flows through and springs from specific ‘places’ of the 2.0 web (forums, blogs, social networks, etc); b) converges on specific brands or products; c) converges on specific topics of conversation. On the other hand I conceived of ‘narrations of self’ as common discursive practices through which the members of a web tribe valorise the brand and themselves. In this way online consumers interacting within a ‘tribal space’ come to converge on some shared practices by which defining the brand value and their identities, rather than on a specific brand value and on common definition of identity per se. Thus, I finally came out to the conclusion that the web tribe is a dispositif that catalyses and formalizes the affective flow of consumer; in this way the ‘tribal dispositive’ governs the affective labor of consumers organizing it in a form that is suitable to be harnessed and exploited by companies and brands.
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5

Cavacece, Ylenia. "Un modello di indagine della partecipazione del paziente: Il miglioramento del servizio sanitario tra empowerment, co-creazione e soddisfazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2457.

Full text
Abstract:
2015 - 2016
Considering the various problems that are affecting the healthcare sector in recent years, the aim of this thesis is to investigate patient involvement in healthcare management by highlighting the importance of his participation for the service improvement. To this end, we analyze three main dimensions belonging to the patient's sphere, particularly, participation in the co-creation process of "health value", patient empowerment and patient satisfaction, proposing a model of investigation aimed at identifying the relations between the variables considered. Value co-creation is a paradigm developed in marketing discipline over the last decade and that can be defined as a process by which businesses co-create value during interactions with their customers through the integration of resources and the application of competences. Customers thus become an active part of the offer generation process. The resources and competences that patient can applied in these processes are positively influenced by his level of empowerment, ie the set of knowledge and skills that patient possesses in managing his health condition. The analysis in this work shows that both variables are positively related to patient satisfaction which is often seen as a perceived service quality measure. The results show that patient does not have the only role to assess the quality in terms of satisfaction, but he is also an active part in its creation. Thus, the tools for the quality evaluation should not only investigate the health organization's ability to provide quality of services, but also the patient's role in achieving the same. Moreover, being the satisfaction a subjective variable, in its assessment it is essential to consider the resources and competences that patient possesses in relation to his own health and that can affect his quality perceptions. In terms of management, the results should encourage policy makers to adopt policies aimed at encouraging the active participation of citizens in healthcare. This implies an economic and cultural effort as build and promote the effective integration means investing time and capital (including human) in the re-education of both health professionals and patients in a logic of mutual and sustainable benefit. [edited by author]
XV n.s.(XXIX ciclo)
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6

Kainz, Veronika <1993&gt. "Living Lab per la co-creazione di valore: il caso studio di Cavallino-Treporti Verso lo sviluppo innovativo di una destinazione turistica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13417.

Full text
Abstract:
Il settore turistico risulta da sempre molto frammentato, questo principalmente accade a causa della scarsa comunicazione ed interazione tra i diversi settori ed attori coinvolti. L’utilizzo delle ICT può dare la possibilità di mettere in rete i principali protagonisti della filiera turistica aiutandoli a comunicare tra di loro e non meno importante, facendoli comunicare direttamente con il turista. Questa ricerca studia la relazione che c'è tra le fasi di sviluppo di una destinazione turistica e l'utilizzo delle nuove tecnologie. In particolare propone il progetto Living Lab applicato al caso studio di Cavallino-Treporti.'
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7

Contarino, Luca <1996&gt. "La dimensione ecosistemica del turismo e la co-creazione di valore all'interno di una destinazione: il caso del progetto Sware dei Navigli." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19482.

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Abstract:
Il cambiamento avvenuto, negli ultimi decenni, nel modo di concepire il modo di far impresa ha portato ad una rivoluzione all’interno del settore turistico, ponendo in essere la necessità di cooperazione e collaborazione all’interno della filiera. Anche i consumatori abbracciano un modo di pianificare le proprie esperienze di viaggio completamente diverso e innovativo, fattore che influenza notevolmente il modo in cui le destinazioni si devono ripensare al fine di mantenere la propria posizione competitiva. Di Business Ecosystem se ne parla oramai da circa un trentennio, con numerosi studi di settore che hanno portato, nel corso degli anni, ad aggiornamenti e revisioni sempre più puntuali del concetto: si tratta dunque di una comunità che, analogamente ai sistemi biologici, è formata da soggetti membri che devono collaborare e tendersi la mano al fine di mantenere il sistema in vita, e di accrescerne il valore. Ogni parte del sistema ha la sua importanza all’interno di esso, che sia di leadership, di supporto o di mero eseguimento. L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare il progetto Sware, fortemente voluto dalla Città Metropolitana di Milano e da alcuni governi, quali quelli olandese e norvegese, al fine di recuperare un elemento che sembra oramai perso e fuori da quello che è il grande immaginario turistico: i canali navigabili. Questi ultimi costituiscono, infatti, una fonte preziosissima per la sopravvivenza della metropoli lombarda stessa nonché per il recupero di alcuni elementi naturali, culturali e inerenti al settore primario oramai trascurati dai più. Dopo aver eseguito un’analisi sulle dinamiche che hanno caratterizzato turisticamente, da un punto di vista legislativo, operativo e competitivo, i canali navigabili dei Navigli, si proseguirà valutando la reputazione che essi hanno agli occhi dei visitatori, ed infine esaminando quelli che sono stati i principali processi di implementazione del progetto come Business Ecosystem, al fine di porre in essere una forte cooperazione tra gli stakeholder di un territorio che si riconduce, tradizionalmente, solo a Milano e ai suoi appena 2 km di Navigli, ma che offre molto di più: se ne mostreranno, poi, i risultati i punti di forza e debolezza ed eventuali potenzialità ed aggiustamenti da porre in atto.
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8

Cirillo, Maria Rosaria. "Un'applicazione dell'economia condivisa al settore turistico: il caso dell'Albergo Diffuso." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2690.

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Abstract:
2015 - 2016
La tesi è incentrata sull’importanza crescente della Sharing Economy e della co-creazione di valore. L’importanza di questo nuovo modello di consumo, si evidenzia nella tesi anche in un settore economico di rilevanza strategica per il paese, ossia il comparto del turismo e dell’ospitalità. Attraverso una literature review è stato possibile testare e verificare l’esistenza di una relazione tra la crescita della Sharing Economy e l’evoluzione culturale del consumatore e del suo territorio di riferimento. [a cura dell'autore]
The thesis focuses on the increasing of Sharing Economy and Value Co-creation. The importance of this new consumption pattern is highlighted in the thesis also in an economic sector of strategic importance for the country, namely the tourism and hospitality sector. Through a literature review it was possible to test and check the existence of a relationship between the growth of Sharing Economy and the cultural evolution of the consumer and its region in question. [edited by author]
XV n.s.
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BELLETTI, Eleonora. "SUSTAINABLE TOURISM AND VALUE CO-CRATION: CHALLENGES AND OPPORTUNITIES FOR RURAL AREAS." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251118.

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Abstract:
La co-creazione di valore in ottica di sviluppo turistico di una destinazione è oggi un hot topic della ricerca scientifica sul destination management. L’obiettivo del presente lavoro è, da un lato, quello di fornire a studiosi ed operatori di settore alcuni spunti critici di riflessione sulle relazioni, le interazioni tra stakeholder e la gestione delle risorse del territorio in un’ottica di sviluppo turistico; dall’altro lato è quello di mostrare il ruolo, in tale contesto, che la nascita di modelli innovativi di agribusiness basati su un approccio culturale e sul supporto delle nuove tecnologie possono giocare, in particolare nelle aree rurali delle Marche. Al fine di comprendere le dinamiche, le idee e le spinte motivazionali dei soggetti coinvolti nel processo di ricerca, si è scelto di optare per un approccio qualitativo, nel quale i metodi privilegiati sono stati il case study e l’etnografia. Sono stati quindi analizzati dialoghi, interazioni, materiale informativo di vario genere, documenti ufficiali, field notes ed interviste semi-strutturate con soggetti chiave. La ricerca mette in evidenza come un cambio di paradigma culturale sia necessario per apportare reale innovazione e sviluppo sul territorio, sia in termini di relazioni ed interazioni tra stakeholder, sia in termini di gestione delle risorse. Questo cambiamento può favorire inoltre l’affermazione di modelli di agribusiness innovativi, che in parte stanno già iniziando a diffondersi, che rispondono a nuovi principi economici ed istanze sociali e culturali diverse rispetto al passato. Una successiva ricerca quantitativa potrebbe essere utile per una generalizzazione delle evidenze emerse dal presente lavoro e misurare l’effettiva ampiezza e diffusione dei vari argomenti qui descritti e discussi. La presente indagine contribuisce in particolare a sottolineare il valore di un approccio culturale e creativo anche in ambiti apparentemente distanti e guidati da logiche diverse.
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Book chapters on the topic "Co-creazione valore"

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Sandulli, F. D. "Innovazione User-Led. Il coinvolgimento degli utilizzatori finali nella co-creazione di valore nel settore dei servizi." In Sxi — Springer per l’Innovazione / Sxi — Springer for Innovation, 117–34. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1845-7_6.

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