Journal articles on the topic 'Civiltà del libro'

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Pozzi, Alessandra. "Dialogo sul senso del libro Metamorfosi, dissolvenza o dissoluzione?" SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 43 (June 2012): 20–27. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-043002.

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Abstract:
Lo scritto traduce il tentativo di rendere in forma dialogica alcuni dei principali ragionamenti emersi da un percorso di Dottorato di ricerca, in particolare ponendo lo sguardo sugli attuali cambiamenti nella pratica del leggerescrivere e provando a prefigurarne di nuovi. I due personaggi sulla scena interpretano altrettanti distinti approcci alla questione cardine: i nuovi dispositivi multimediali, i diversi supporti digitali renderanno obsoleto l'oggetto "libro" per come noi, uomini moderni, l'abbiamo fino ad oggi conosciuto? La nuova era segnerÀ necessariamente il dissolversi della civiltÀ del libro?
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Pasquino, Gianfranco. "Democrazia, partiti, primarie." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 55, no. 1 (June 30, 2006): 21–39. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12708.

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Abstract:
Per cominciare, mi sembra opportuno delineare le caratteristiche della, come direbbero gli inglesi, big picture , vale a dire del quadro generale nel quale si inquadrano le trasformazioni dei regimi democratici, in special modo di quelle democrazie che si sono consolidate nel secondo dopoguerra. A partire dalla pubblicazione in inglese (1992) del libro di Francis Fukuyama, La fine della storia e l’ultimo uomo, sono proliferate le analisi di queste trasformazioni della democrazia, spesso effettuate con visioni ideologiche talvolta con riferimenti quasi kantiani alla necessità di estendere la democrazia ai livelli sopranazionali (Unione Europea, Nazioni Unite). Correttamente inteso, ma era sufficiente essere andati oltre la lettura del titolo, il libro di Fukuyama aveva assunto una prospettiva piuttosto diversa. Con straordinario tempismo, l’autore argomentava che, avendo vinto la sfida con i totalitarismi, le democrazie liberali si trovavano finalmente nelle condizioni migliori per iniziare il complesso cammino del loro perfezionamento. Oggi sappiamo che, con la comparsa del terrorismo internazionale, sotto forma di sfida alla civiltà occidentale, come correttamente previsto, ma sicuramente non auspicato, da Samuel Huntington (Lo scontro di civiltà e il nuovo ordine mondiale), la situazione si è molto complicata. Non per questo, le democrazie hanno rinunciato ai loro principi fondanti né li hanno stravolti anche se qualcosa del genere può essere avvenuto, come affermano diversi studiosi e commentatori, alla democrazia degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Bush, seppur in maniera non irreversibile. Al contrario, la maggior parte delle democrazie hanno accettato la sfida della qualità delle loro istituzioni e delle loro prestazioni tanto che quello della “qualità della democrazia” è attualmente il campo di analisi in ascesa nella scienza politica contemporanea (sul punto Diamond e Morlino 2005). E, naturalmente, quando si parla di qualità della democrazia è assolutamente inevitabile interrogarsi non tanto e non soltanto sui diritti dei cittadini, che qualsiasi democraziadegna di questo nome deve promuovere e proteggere, quanto, piuttosto e più precisamente, sui poteri dei cittadini. Questa, peraltro non lunga, ma appena leggermente pomposa, premessa mira a suggerire che, come vedremo meglio in seguito, le elezioni primarie non cadono dal cielo e neppure vengono dall’inferno, ma possono e debbono essere inserite nel discorso relativo al perfezionamento delle democrazie. Peraltro, non ho nessun dubbio sul fatto che la qualità della democrazia dipende anche, gli elitisti direbbero in special modo, dalla qualità delle loro leadership, delle minoranze organizzate che conquistano il potere politico. Ritengo, però, assiomatico affermare che nelle democrazie sono gli elettori a scegliere e, eventualmente e periodicamente, a fare circolare le leadership, ovvero a fare entrare e uscire dalle stanze del potere le minoranze organizzate dei loro sistemi politici. Dunque, mi pare opportuno condurre il discorso che segue con riferimento proprio al potere degli elettori di scegliere non soltanto rappresentanti e governanti, ma anche coloro che ambiscono a diventare rappresentanti e governanti.
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Trivero, Alberto. "Saggio sulla storia civile del Chili." REVISTA CUHSO 4, no. 1 (June 30, 1998): 65–67. http://dx.doi.org/10.7770/cuhso-v4n1-art164.

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Abstract:
No hace mucho tiempo apareció en el mercado anticuario italiano un libro extremadamente raro e interesante para el mundo chileno y, particularmente mapuche. Se trata de la primera edición del "Saggio sulla storia civile del Chili", del jesuita Giovanni Ignazio Molina, publicado en Bologna en el año 1787.
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SOTO SILVA, JULIO. "LA CONDUCCIÓN DE LA DEFENSA EN CHILE 1960 AL 2010: ¿UN PROBLEMA DE LOS MILITARES O DE TODOS LOS CHILENOS?" Revista Política y Estrategia, no. 115 (January 8, 2018): 98. http://dx.doi.org/10.26797/rpye.v0i115.150.

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Abstract:
Este trabajo analiza y presenta la evolución que ha tenido en los últimos cincuenta años, tanto la visión sobre la defensa nacional como de su sistema de defensa. Se establece como punto de partida la promulgación del DFL 181, que organiza al Estado para la seguridad nacional, analizando someramente su cometido hasta su derogación. De igual modo se explica cómo funcionó en los períodos de crisis sufridos por el país en los años setenta y ochenta. El estudio, además, se centra en la forma en que la defensa pasó de ser un problema atingente a los militares, a un problema de todos los chilenos, a través de la ampliación del dominio y conocimiento de la materia a las élites académicas y civiles, donde tiene importancia vital el proceso de formulación de una política de defensa explícita mediante los tres libros de la defensa nacional publicados, cuya elaboración al igual que otras políticas públicas en materia de defensa, concitó el trabajo de civiles y militares. Posteriormente, el Libro 2002 dará cuenta de la llamada comunidad de defensa que tiene una representatividad amplia de casi todos los sectores de la sociedad civil así como de las Fuerzas Armadas. Termina este período con la promulgación de la Ley 20.424 “Estatuto Orgánico del Ministerio de Defensa Nacional”, el cambio más importante en materias de defensa, además del DFL 181, desde la creación del Ministerio de Defensa Nacional en 1932.
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Andreu, Juan Hernández. "Vicente Alcalá Galiano, los frutos civiles y la influencia smithiana." Revista de Historia Económica / Journal of Iberian and Latin American Economic History 11, no. 3 (December 1993): 647–54. http://dx.doi.org/10.1017/s0212610900004237.

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Abstract:
El libro de ensayos de Vicente Alcalá Galiano Sobre la Economía Política y los Impuestos, recientemente editado con un estudio preliminar de José Manuel Valles Garrido, me da pie a escribir esta nota por las razones que expondré seguidamente. La influencia smithiana en Vicente Alcalá Galiano era ya bien conocida antes de que se publicara este libro. Por otro lado, opino que la genuina reforma tributaria ilustrada radicó en el establecimiento de los frutos civiles por Floridablanca.Veamos este último punto. La historiografía hacendística sobre los tributos españoles de la segunda mitad del siglo XVIII y principios del XIX ha considerado que la «Contribución Unica» del marqués de la Ensenada y los sucesivos intentos de establecer la Única Contribución hasta las reformas tributarias de las Cortes de Cádiz y de Martín de Garay marcaron la línea reformista y modernizadora del llamado sistema tributario tradicional castellano, basado en la alcabala y otras rentas provinciales, y que con el establecimiento de aquella figura tributaria, semejante al catastro y otros impuestos directos vigentes en la Corona de Aragón, iba a instaurarse un sistema uniforme para toda España, así como la unidad de Caja.
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Quintero Cordero, Sara, and Miguel González Martínez. "EL DERECHO OPERACIONAL EN LAS AMENAZAS HÍBRIDAS DE LOS LIBROS BLANCOS DE PERÚ Y BRASIL." Revista Política y Estrategia, no. 139 (August 16, 2022): 39–62. http://dx.doi.org/10.26797/rpye.vi139.993.

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Abstract:
Perú y Brasil constituyeron sus Libros Blancos como elementos estratégicos para su política de seguridad y defensa. Compararlos es un ejercicio que va más allá de encontrar similitudes y diferencias, y en este sentido, este artículo procura reconocer cómo cada Libro Blanco es el resultado en retrospectiva de los otrora regímenes dictatoriales, buscando una nueva forma de consolidar tanto la democracia liberal, el sistema capitalista y las relaciones entre civiles y militares. El estudio establece que cada proceso responde a la necesidad propia de construir un punto de estabilización de órdenes políticos que pretenden insertarse en la complejidad que ofrece el sistema internacional con- temporáneo globalizado e interdependiente. Por ello para estos países la democracia y el respeto de los Derechos Humanos se erigen como la guía y los instrumentos internacionales es el sustrato orientador de la acción del Estado en cualquiera de sus instancias.
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Romero Ramos, Eduardo. "DE LA INTERPRETACIÓN DEL ARTÍCULO 1728-BIS DEL CÓDIGO CIVIL DEL ESTADO DE CHIHUAHUA." Revista Especializada en Investigación Jurídica, no. 10 (2022): 27–44. http://dx.doi.org/10.20983/reij.2022.1.2.

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Abstract:
Este trabajo examina el alcance de la reforma legislativa que se introdujo al Código Civil del Estado de Chihuahua, en el Decreto publicado en el Periódico Oficial del Estado en fecha 8 de julio de 2020 que expide la Ley de Firma Electrónica del Estado, incluyendo además un artículo 1728 Bis al apartado de Formas del Consentimiento de los Contratos dentro del Título Primero, Capítulo I del Libro Cuarto del Código mencionado. La reforma tiene por propósito regular los avances tecnológicos del mundo actual y considerar la pertinencia de ampliar las formas que puede revestir el consentimiento, reconociendo la forma electrónica como medio formal de las voluntades que lo integran y como un elemento de validez de los contratos civiles que se celebran por medios electrónicos, ópticos o cualquier otra tecnología, bajo la condición de que la información generada por tales medios sea atribuible a las partes, pueda ser resguardada íntegramente y consultable con posterioridad
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Lizarazo Vega, Sergio Fabián. "Aldo Marchesi. Hacer la revolución. Guerrillas latinoamericanas, de los años sesenta a la caída del Muro." Anuario Colombiano de Historia Social y de la Cultura 48, no. 1 (December 15, 2020): 432–35. http://dx.doi.org/10.15446/achsc.v48n1.91560.

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Abstract:
Uno de los temas recurrentes en los estudios sobre la historia reciente de América Latina es la violencia política de la segunda mitad del siglo XX. En particular, para el caso de los países del Cono Sur, las reflexiones académicas en torno a las luchas sociales y políticas protagonizadas por distintos sectores y organizaciones armadas o civiles; la respuesta autoritaria de las dictaduras militares; sus respectivas consecuencias humanitarias; y los procesos de transición política hacia la democracia, han sido temas relevantes para el conjunto de las ciencias sociales de la región y del mundo. Pues bien, el libro del historiador uruguayo Aldo Marchesi, ganador del premio a “Mejor libro en Historia reciente y Memoria” de la Latin American Studies Association en 2020, nos presenta una versión novedosa e integral sobre estas temáticas como resultado de su investigación doctoral.
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León, Ramón. "Literatura, historia y psicología en la obra de E.L. Doctorow." Paideia 5, no. 6 (September 15, 2017): 79–97. http://dx.doi.org/10.31381/paideia.v5i6.899.

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Abstract:
Uno de los más importantes novelistas norteamericanos del siglo veinte, E. L. Doctorow ha legado doce novelas. El libro del Daniel y Ragtime están entre ellas. El libro de Daniel reconstruye la atmósfera del maccartismo en los Estados Unidosde los años 1950. Esta novela está basada en el controversial caso de Julius y Ethel Rosenberg, dos civiles judíos y comunistas quienes fueron juzgados y sentenciados a muerte por supuestas actividades de espionaje en 1953. Ragtime, un best-seller, retrata al New York a comienzos del siglo veinte. Este ensayo presenta una breve biografía de Doctorow y comenta su obra literaria. Las rasgos de su obra (New York como es escenario de buen número de sus novelas, su preferencia por sucesos históricos y la manipulación de personajes históricos para la trama de sus obras) son presentados y discutidos.
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Villadiego Rozo, Adolfo Enrique. "EL REY SALOMÓN: IMAGEN TRASGRESORA DE LEYES RELIGIOSAS Y CIVILES PRESENTE COMO CRÍTICA EN EL LIBRO DEL CANTAR DE LOS CANTARES." Revista Fundación Universitaria Luis Amigó 1, no. 2 (September 5, 2014): 137. http://dx.doi.org/10.21501/23823410.1335.

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Abstract:
El presente artículo recoge los avances en la investigación sobre el libro sagrado del “Cantar de los Cantares” y la imagen contradictoria que el texto presenta del rey Salomón. Este personaje bíblico, símbolo de sabiduría, aparece como la imagen trasgresora de leyes religiosas y civiles apartándose de la idea de monarca modelo que las interpretaciones alegóricas de la Biblia le han atribuido. Desde una perspectiva hermenéutica y apoyándonos en planteamientos socio-críticos, se busca dilucidar aspectos clave que devela el poema sobre las actuaciones del rey Salomón, todas estas contrarias a los que las leyes de la teología deuteronómica proponían.
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Tatasciore, Carlo. "Le "due culture": echi di un dibattito mai interrotto." PARADIGMI, no. 3 (December 2010): 173–89. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-003013.

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Abstract:
Cinquant'anni dopo la pubblicazione del noto saggio di C.P. Snow (1959), l'autore delinea un breve schizzo dello spazio che esso ebbe nel dibattito culturale italiano degli anni Sessanta, prima analizzando alcune pagine di E. Vittorini e I. Calvino e poi soffermandosi sul piů ampio esame fattone dal filosofo G. Preti. Il giudizio di quest'ultimo sul libro di Snow era molto critico, ma egli pensava che il suo successo confermasse la serietŕ di un problema antico: quello della polemica tra cultura scientifica e cultura umanistica, la cui dialettica riteneva per molti versi vitale. La conclusione č dedicata all'ultima opera di G. Steiner, il quale č tornato a parlare di crisi della civiltŕ occidentale, collegandola in particolare al "cataclisma" che si č abbattuto sulle strutture educative, e si č nuovamente riferito alla problematica snowiana, avanzando l'ipotesi che con la rivoluzione elettronica si sia di fronte ormai a una vera e propria "terza cultura".
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Valcárcel Torres, Juan Manuel, and Andrés González Serrano. "Derechos civiles y políticos en el periodo revolucionario." Prolegómenos 11, no. 22 (November 21, 2008): 75–84. http://dx.doi.org/10.18359/prole.2511.

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Abstract:
<span>La investigación que origina el presente artículo corresponde al esfuerzo emprendido por varias universidades Colombianas empeñadas en profundizar en algunos aspectos relacionados con la inminente celebración del bicentenario Constitucional Colombiano. Estas universidades son las de Medellín, Manizales, Libre y Militar Nueva Granada. Esta ha concentrado sus esfuerzos en la evolución de los derechos fundamentales a lo largo de la historia constitucional contenida en el periodo comprendido entre los años 1.810-2010. Parte del logro de este esfuerzo consiste precisamente en revisar la evolución de los derechos civiles y políticos, para la cual comenzaremos por el periodo revolucionario.</span>
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Cárdenas Bunsen, José. "La legislación eclesiástica, el cabildo indígena del Hospital del Cuzco y la relación entre Murúa y Guaman Poma." Letras (Lima) 91, no. 133 (March 29, 2020): 163–86. http://dx.doi.org/10.30920/letras.91.133.7.

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Abstract:
Este ensayo explora el tratamiento del corpus conciliar en las obras de Martín de Murúa y Guaman Poma de Ayala. Sostiene que Murúa incorporó cercanamente los decretos conciliares para fundar su autoridadde cronista y presentar su trabajo como si fuera una extensión de la obra del concilio que le permitiera ofrecer consejos a las autoridades civiles y eclesiásticas sobre materia indiana. Análogamente, GuamanPoma se apoyó en los decretos de los sínodos limenses en diversos capítulos de su Nueva corónica y sobre esta base sustentó sus propuestas principales de reforma eclesiástica. Sin embargo, la principal diferenciade su aproximación, en contraste con Murúa, reside en que Guaman Poma empleó esos mismos decretos para demoler la imagen que el fraile mercedario había elaborado de sí mismo, mostrar la inefcacia delos consejos que extendía a las autoridades eclesiásticas, desautorizar sus libros e insinuar las penas que merecía Murúa por desobedecer e instrumentalizar la jurisdicción eclesiástica.
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Castaño Barrera, Oscar Mauricio. "Chinchilla, Fernando. (2021). El arte del triunfo. Extremismo, moderación y cambio político en América Latina y África Austral. Santiago: RIL." Estudios Políticos (Medellín), no. 64 (May 16, 2022): 206–13. http://dx.doi.org/10.17533/udea.espo.n64a10.

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Abstract:
El libro gira en torno al presupuesto de que en las guerras civiles no existen actores completamente monolíticos y que, por tanto, si se analiza la estructura de poder de estos es posible identificar líneas duras o extremistas, y líneas blandas o moderadas. La tesis del autor señala que la posibilidad de resolver pacíficamente un conflicto armado crece cuando los actores moderados priman sobre los extremistas. Entre los aportes centrales de la obra se encuentra el análisis de los cuatro casos abordados extensamente mediante trabajos de campo —Angola, El Salvador, Colombia y Mozambique—, para lo cual se diseñaron herramientas analíticas que permitieron sopesar, a modo de comparación, cuáles fueron las líneas que prevalecieron para el éxito o fracaso de diferentes procesos de paz.
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Calvo Babío, Flora. "Traslado ilícto a Rumanía de un menor tutelado en Alemania por uno de sus padres con el consentimiento del otro." CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, no. 1 (March 4, 2022): 653–61. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.6704.

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Abstract:
El presente estudio tiene como objetivo profundizar en el supuesto de hecho de la sentencia del TJUE de 19 de noviembre de 2020 para analizar si existe, en primer lugar, la sustracción de un menor desde la óptica del Convenio de la Haya de 1980 sobre los aspectos civiles de la sustracción internacional de menores y/o un delito de sustracción internacional de menores y, en segundo lugar, si verdaderamente la redacción del artículo 235 (2.2.) del Código penal alemán, que regula la sustracción de menores, es susceptible de restringir el derecho a la libre circulación de los ciudadanos comunitarios, o constituir una discriminación entre los nacionales alemanes y el resto de los nacionales comunitarios.
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Sánchez Reyes, María Isabel. "Periodismo bajo fuego: La nueva guerra del crimen organizado en Centroamérica." Anuario de Estudios Centroamericanos 43 (December 1, 2017): 259. http://dx.doi.org/10.15517/aeca.v43i0.31558.

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Abstract:
Este artículo recoge los principales hallazgos de una investigación desarrollada sobre las condiciones en las cuales ejercen su profesión los periodistas que informan sobre la violencia criminal en Centroamérica, una región que ha pasado de la guerra civil a un nuevo conflicto con el crimen organizado: la del narcotráfico, las pandillas y otros grupos criminales que en algunas zonas operan bajo total impunidad y en connivencia con las autoridades estatales, civiles y militares. El diagnóstico se elaboró con la aplicación de un cuestionario y entrevistas a comunicadores de seis países centroamericanos que fueron víctimas de agresión en el cumplimiento de su labor. El estudio busca estimular la reflexión acerca de la amenaza que representa el crimen organizado para el ejercicio periodístico libre y profesional en Centroamérica.
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Hunt, Nigel. "La contribución de Sin novedad en el frente a nuestra comprensión del trauma psicológico." European psychiatry (Ed. Española) 12, no. 3 (April 2005): 167–72. http://dx.doi.org/10.1017/s1134066500003404.

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Abstract:
ResumenLa manera más efectiva de afrontar un acontecimiento traumático es desarrollar una narración, que puede adoptar muchas formas, p. ej., hablar con los amigos y la familia, el tratamiento formal, los relatos escritos. Los trabajos autobiográficos y las novelas de antiguos soldados son buenos ejemplos de textos que pueden ayudar a la comprensión de los psicólogos del estres traumático, proporcionando potentes ideas no obtenidas normalmente mediante los métodos psicológicos tradicionales. Sin novedad en el frente de Remarque ilustra los problemas psicológicos experimentados por los hombres en combate. Los psicólogos rara vez han utilizado las novelas como fuentes de datos y, sin embargo, estas obras proporcionan una rica comprensión de los problemas asociados con los acontecimientos traumáticos. Las cuestiones planteadas en el libro incluyen: un relato de la experiencia de combate, la comprensión de los civiles, la memoria y el afrontamiento. Se puede utilizar este enfoque para extender nuestro conocimiento de las situaciones traumáticas.
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Ennis, Juan Antonio, and Néstor Bórquez. "El escritor, la Historia y la imagen: en torno a "Anatomía de un instante", de Javier Cercas." Aletria: Revista de Estudos de Literatura 20, no. 2 (August 30, 2010): 37–55. http://dx.doi.org/10.17851/2317-2096.20.2.37-55.

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Abstract:
Resumen: La portada del último libro de Javier Cercas, Anatomía de um instante (2009), invita al lector a detenerse sobre la imagen borrosa de un fotograma, un cuadro extraído la grabación televisiva de la toma del Congreso por parte del teniente coronel Tejero y un grupo de guardias civiles el 23 de febrero de 1981. El libro, a partir de esa imagen congelada, intenta releer la transición y su significado en la escena del presente, deteniéndose en los gestos, implicancias y suposiciones, a partir de una serie de operaciones sobre el propio estatuto de su escritura y su imagen de escritor, superponiendo en su cierre los espectros de la memoria pública a aquellos de la memória individual.Palabras-clave: Javier Cercas, imagen de escritor, montaje, memória.Abstract: The cover of the latest book by Javier Cercas, Anatomía de un instante (2009) invites the reader to contemplate the blurred image of a photogram, a picture taken from the television recording of the occupation of the Spanish Congress by Lieutenant-Colonel Tejero and a group civil guards on 23 February 1981.The book, from this frozen image, tries to revisit the transición and its significance today, dwelling on the gestures, implications, and assumptions thereabout, based on a series of operations on the status of his own writing and his image as a writer, superimposing at the very end of the text the spectra of public memory to those of his individual memory.Keywords: Javier Cercas, writer’s image, montage, memory.
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Gómez Betancur, Milany Andres. "El Sistema Interamericano de Derechos Humanos, sus sentencias y su eficacia." Verba luris, no. 41 (December 12, 2018): 135–50. http://dx.doi.org/10.18041/0121-3474/verbaiuris.41.4664.

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Abstract:
El Sistema Interamericano de Protección de los Derechos Humanos, comienza específica-mente en 1948, año en que nace la Declaración Universal de Derechos Humanos. Empieza así, una esperanza a nivel mundial para salvaguardar los derechos de todas las personas después de las catástrofes ocurridas en la primera mitad del Siglo XX. Lo anterior, reforzó el carácter de los Derechos Humanos, siendo reconocidos también derechos sociales y económicos, además de los civiles y políticos. Ahora bien, es también cierto, que estos últimos derechos son imperativos para el capitalismo de libre mercado funcione, pues este sistema económico precisa la salvaguarda fundamental del derecho a la propiedad. Por ello, el presentetrabajo intenta, tomando como ejemplo el Sistema Interamericano de Derechos Humanos, demostrar que los sistemas internacionales de protección de los Derechos Humanos son necesarios para poder garantizar los derechos básicos que una economía de libre mercado precisa.
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Mercado-Martínez, Francisco J., Paulina Madrigal-Vargas, and Carlos E. Sánchez-Pimienta. "Participación social y salud: una experiencia colaborativa sobre la enfermedad renal crónica." Salud Pública de México 60, no. 5, sep-oct (September 7, 2018): 559. http://dx.doi.org/10.21149/9054.

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Abstract:
Objetivo. Identificar los obstáculos derivados de la insufi­ciencia renal, las alternativas de solución y el plan de acción. Material y métodos. A partir de un modelo colaborativo, diversos actores sociales –individuos enfermos, familiares, asociaciones civiles, profesionales de salud y académicos– participaron en dos encuentros en Guadalajara, México con motivo del Día Mundial del Riñón y elaboraron un plan de acción. La información se obtuvo mediante grupos de discu­sión. Resultados. Los individuos enfermos y sus familias enfrentan dos problemas prioritarios: uno relacionado con los servicios de salud y el otro con la carencia de recursos para el pago de las terapias renales. El plan de acción incluyó marchas en plazas públicas, colocación de altares de muer­tos, elaboración de material audiovisual y publicación de un libro. Conclusión. La participación de diversos actores es una opción valiosa para enfrentar desafíos derivados de la insuficiencia renal.
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Domínguez Hidalgo, Carmen. "Aspectos modernos de la reparación por daño moral: Contraste entre el derecho chileno y el derecho comparado." Revista de Derecho (Coquimbo) 6 (1999): 29–46. http://dx.doi.org/10.22199/issn.0718-9753-2228.

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Abstract:
No es una afirmación poco frecuente la de que el Derecho civil es una disciplina estática, en la que nada resta por aportar ni desarrollar, pues los siglos de estudio que se le han dedicado, agotaron su repertorio de temas. No obstante , una simple observación de las revistas de Derecho, libros y publicaciones jurídicas de los más diversos países, de las sentencias que se emiten en materias civiles, del sinnúmero de leyes que se promu lgan y proyectos de ley que se proponen , permiten responder a la afirmación reseñada y entender que ella sólo puede provenir de un profundo desconocimiento del Derecho civil actual
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Colom, Enrique. "Ética, política y libertad." Scripta Theologica 21, no. 2 (February 28, 2018): 431–77. http://dx.doi.org/10.15581/006.21.16335.

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Abstract:
SUMARIO. I. DIOS Y EL CÉSAR. II. ORDEN SOCIAL Y ORDEN MORAL: 1. Dimensión ética de la actuación social. 2. El pecado, destructor del orden social. 3. Realización práctica y eficacia del orden moral. 4. Principios de la ética social. 5. Necesidad de las ciencias sociales. III. LIBERTAD Y ORDEN SOCIAL: 1. Insuficiencia de la liberación. 2. Libertad y vínculos. 3. Incorporación libre a los designios divinos. 4. La libertad como energía del progreso social. 5. La cooperación al bien. IV. LA ENSEÑANZA SOCIAL DEL MAGISTERIO: 1. La enseñanza moral del Magisterio de la Iglesia. 2. La competencia del Magisterio en el campo social. 3. Obligatoriedad de la Doctrina Social de la Iglesia. 4. Formación de la conciencia. V. DISTINCIÓN DE NIVELES: 1. Distinción de planos y libertades civiles. 2. Iglesia, Jerarquía y política. 3. Pluralismo de los fieles en materias sociopolíticas.
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Vargas Murcia, Laura Liliana. "Aspectos generales de la estampa en el Nuevo Reino de Granada (siglo XVI-principios del siglo XIX)." Fronteras de la Historia 14, no. 2 (August 14, 2009): 256–81. http://dx.doi.org/10.22380/20274688.431.

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Abstract:
El siguiente artículo da a conocer algunos aspectos generales de la estampa en cuanto a sus características físicas, temas, comercio y usos desde el siglo XVI hasta los primeros años del XIX en el Nuevo Reino de Granada. El hallazgo de documentos en archivos y de imágenes impresas europeas, llegadas durante la época colonial, ha permitido aportar nueva información en torno a estas obras, de diversas temáticas religiosas y civiles, que tuvieron significativa importancia en la evangelización y en la propagación de mensajes, como objetos devocionales, elementos decorativos y simbólicos, ilustradores de libros, al igual que como fuentes de inspiración y conocimiento para artesanos.
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Cavana, Paolo. "La responsabilidad administrativa derivada de delito de las personas jurídicas en el derecho del Estado de la Ciudad del Vaticano." Ius Canonicum 62, no. 123 (June 1, 2022): 89–118. http://dx.doi.org/10.15581/016.123.018.

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Abstract:
El estudio se centra en la naturaleza y disciplina de la responsabilidad administrativa derivada de delito de personas jurídicas en el ordenamiento vaticano, donde esta institución se introdujo en cumplimiento de los compromisos asumidos por la Santa Sede mediante el Convenio Monetario con la Unión Europea (2010) para la lucha contra los delitos económicos a nivel internacional. Se examina la institución en sus diversos aspectos, desde los criterios particulares de atribución al ámbito de aplicación de la legislación hasta su aparato sancionador, concluyendo en el sentido de su reducida incidencia en el ordenamiento vaticano debido a las peculiares características del pequeño Estado, desprovisto de un mercado libre y de entidades privadas titulares de empresas económicas. Por último, el autor se detiene en la tesis que ve en la introducción de esta institución en el ordenamiento vaticano una reafirmación de la responsabilidad penal de las personas jurídicas en el sistema canónico, haciendo algunas observaciones críticas y situando a la institución en el contexto de posibles manifestaciones del principio de canonización de las leyes civiles (can. 22, CIC).
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Marín Galeano, Mayda Soraya, and María Camila Estrada Gómez. "Seguimiento a la aplicación de los estándares de reparación integral en la acción de grupo del relleno sanitario Doña Juana." Ratio Juris 14, no. 29 (December 17, 2019): 109–27. http://dx.doi.org/10.24142/raju.v14n29a5.

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Abstract:
La acción de grupo presentada por causa del derrumbe del Relleno Sanitario Doña Juana, finalizó con un fallo del Consejo de Estado, en el que se aplicaron estándares de reparación integral en el año 2012, que ameritan un seguimiento y análisis. En esta investigación, se indagó si las medidas de justicia restaurativas aplicadas al relleno sanitario han sido efectivas para la población afectada; por lo cual se construyó una matriz descriptiva que da cuenta del estado de la garantía de derechos, con los siguientes hallazgos: en cuanto a los perjuicios tasados no se pagó de manera oportuna la sentencia judicial, lo que se vinculó a una percepción de confusión por parte de los afectados, y continúan las vulneraciones a la intimidad familiar, a la recreación y utilización del tiempo libre, al medio ambiente sano y a la salud pública y, de manera indirecta, a los derechos civiles y políticos.
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Mejia Gutiérrez, Jaime. "La universidad republicana, laica y liberal en Colombia, una respuesta al poder político aliado con la Iglesia Católica." Revista @mbienteeducação 12, no. 3 (September 6, 2019): 270. http://dx.doi.org/10.26843/ae19828632v12n32019p270a282.

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Abstract:
En la formación de la república de Colombia, hay un fenómeno especial y es el de la fundación de instituciones universitarias privadas, laicas y libres que reaccionaron ante el poder de las elites políticas aliadas con la Iglesia católica, que impusieron con la constitución política de 1886, la educación confesional. Estas universidades, la Republicana, El Externado de Derecho buscaban la verdad científica, siguiendo el modelo de la Universidad libre de Berlín. Las elites dirigentes criollas que las crearon con sus discursos liberales, suscribieron proyectos educativos transformadores de los sistemas de educación que se suponían deberían servir para formar mentalidades modernas, capaces de asumir la dirección de la cultura, el Estado, las instituciones y la transformación política de la nación de manera pacífica. Las ideas del liberalismo, del positivismo, del pacifismo construyen una Universidad que intervino en los procesos políticos, económicos, legales, culturales de Colombia en un contexto de guerras civiles y promoción de la paz, además de la defensa del libre pensamiento en concordancia con el modelo alemán creado por Humboldt. Esta ponencia analiza, como resultado de investigación que el autor ha hecho sobre esta institución educativa que contribuyo en la esfera de la educación universitaria en Colombia, a los profesores, a los alumnos, a los proyectos educativos de esta entidad educativa en los años de finales del siglo XIX y comienzos del siglo XX.
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Lattanzi Vizzolini, María Laura, Antonia Torres Agüero, and Marcela Ruiz. "El caso de Laja y San Rosendo: uso de archivos en el relato de violaciones a los derechos humanos en cine documental y libro-reportaje." Kamchatka. Revista de análisis cultural., no. 20 (December 15, 2022): 205. http://dx.doi.org/10.7203/kam.20.23824.

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Abstract:
El presente artículo analiza y compara el empleo de documentos de archivos sobre violaciones a los derechos humanos durante la dictadura chilena (1973-1990) en la construcción del relato en el libro-reportaje A la sombra de los cuervos de Javier Rebolledo (2016), y en el documental Las Cruces de Teresa Arredondo y Carlos Vásquez Méndez (2019). Ambas producciones culturales abordan el caso denominado “La Masacre de Laja y San Rosendo” ocurrido en octubre de 1973, ocasión en que fueron asesinados diecinueve trabajadores por carabineros de la zona. En los hechos hubo complicidad de la empresa privada, contó con la colaboración de civiles y la acción de la justicia fue negligente al omitir antecedentes. El análisis se centra en las operaciones del archivo que ambas producciones culturales realizan, con el objetivo de construir un relato con efectos de veracidad y coherente de los hechos. Se revisa el tipo de documento de archivo, su procedencia, materialidad, exhaustividad en el uso y su función narrativa en cada una de las obras, para dar cuenta del tipo de operación que este dispositivo realiza en los distintos relatos del presente sobre un pasado en constante disputa y marcado por omisiones y la ausencia de verdad y justicia.
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Crespo Catalán, Carmen. "La falacia cosmopolita. Una revisión del pensamiento de S. Benhabib." UNIVERSITAS. Revista de Filosofía, Derecho y Política, no. 37 (December 14, 2021): 51–70. http://dx.doi.org/10.20318/universitas.2022.6571.

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Abstract:
Las migraciones transnacionales, la integración del pluralismo cultural en los Es-tados de acogida de inmigrantes, el reconocimiento de sus derechos civiles, económicos y políticos y las condiciones de acceso a la ciudadanía son fenómenos de interés público que nos obligan a repensar las fronteras de la democracia y la someten a una renovación continua. La presencia del extranjero irregular y la llegada masiva de refugiados a las puertas de Europa han tambaleado las bases de nuestra ciudadanía, poniendo en tela de juicio los valores comu-nitarios y desafiando la tradición cosmopolita desde el afuera de la Administración de la UE. Estas contradicciones prácticas llevan a los teóricos de la justicia y la filosofía política, como S. Benhabib, a explorar los límites de la pertenencia, la responsabilidad y la ética en las de-mocracias contemporáneas. El objetivo de conciliar los derechos de autogobierno y libre auto-determinación territorial con la afirmación de los derechos humanos universales pasa, nece-sariamente, por argumentar la vigencia del Estado-nación moderno y problematizar las lógicas divisorias de la soberanía territorial, tan reforzada hoy en día.
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Viejo-Ximénez, José-Miguel. "La tradición canónica sobre la responsabilidad penal de «universitates» y «collegia»: la «Glossa Ordinaria» al Decreto de Graciano." Ius Canonicum 62, no. 124 (November 17, 2022): 549–89. http://dx.doi.org/10.15581/016.124.010.

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Abstract:
El Derecho Penal Canónico mantuvo la imputabilidad de corporaciones y personas morales hasta el CIC 17. Los delitos y los castigos corporativos desaparecieron del Libro VI CIC 83. Este asunto no ha sido tenido en cuenta durante la reforma que culminó en 2021. Entre tanto, las legislaciones seculares han introducido la responsabilidad penal de las personas jurídicas, también la de las entidades religiosas reconocidas civilmente. La culpabilidad penal corporativa es coherente con la tradición canónica. El estudio presenta las enseñanzas de Juan Teutónico y Bernardus Compostellanus Antiquus que fueron incluidas en la revisión de la Glossa Ordinaria al Decreto de Graciano realizada por Bartolomé de Brescia. Es poco frecuente que una universitas cometa un delito, pero no es imposible. Con independencia de las responsabilidades civiles ex delicto, la corporación y sus miembros pueden ser castigados con penas espirituales o corporales.
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Nizama Valladolid, Martin. ""El Perú soy yo": Nóbel de Literatura." Revista de Investigación en Psicología 13, no. 2 (March 3, 2014): 207. http://dx.doi.org/10.15381/rinvp.v13i2.3728.

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Abstract:
Se revisa la ruta de vida del insigne escritor, político, libre pensador, demócrata y humanista, se analizan elementos más que suficientes que lo catalogan como un peruano universal, un ser humano pletórico de generosidad. Se hace una remembranza de los momentos inolvidables desde el anuncio de la concesión del premio, en el Instituto Cervantes de Nueva York; luego el momento en que el rey Carlos XVI Gustavo de Suecia entregó, el Premio Nóbel de Literatura 2010 a Mario Vargas Llosa (MVLL) en la Sala de Conciertos de Estocolmo. MVLL en su discurso de agradecimiento en Nueva York, manifestó ante la prensa internacional que el premio era un galardón al idioma español e hizo gala de lo mejor de su erudición en un discurso lleno de emociones y expresó su peruanidad a todo el mundo con un enunciado que quedará perennizado: "EL PERÚ SOY YO". Expresiones de grandeza y agradecimiento a su país, en las que el flamante Premio Nóbel de 74 años sintetizó su profunda peruanidad, y con las cuales llenó de orgullo a los aproximadamente 30 millones de peruanos, sedientos de trascendentales triunfos. Se analiza su origen arequipeño, su entorno familiar, su infancia, niñez y adolescencia en Cochabamba, Piura y Lima; la relación conflictiva con su padre, su adolescencia en el Colegio Militar Leoncio Prado, donde se inició su vocación literaria; dichas experiencias evocadas en su libro autobiográfico "El Pez en el Agua"; luego sus raíces telúricas, su paso por la Universidad Nacional Mayor de San Marcos, donde comenzó a publicar sus primeros relatos. Asimismo, se aborda su consagrada vida a favor de la lucha por la libertad, los derechos civiles y los derechos humanos y su incursión en la política peruana. Finalmente, un colofón describiendo al MVLl humano, su profunda sensibilidad, expresión de amor a la libertad, su capacidad creativa inagotable, su pensamiento ideológico, y su perseverancia, para darnos cuenta que estamos frente a un humanista ecuménico.
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Anachuri, Marcelo Gabriel. "Crédito, deudas y obligaciones en la Gobernación del Tucumán: Salta, 1760 - 1776." Revista de Historia Americana y Argentina 56, no. 1 (June 28, 2021): 63–102. http://dx.doi.org/10.48162/rev.44.002.

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Abstract:
En los últimos años la historiografía económica regional ha demostrado que, en Salta, al igual que otras ciudades hispanoamericanas, el crédito dinamizó las actividades comerciales y productivas más relevantes de la época. Estos estudios se centraron particularmente en las últimas tres décadas del período virreinal previo al estallido revolucionario. El presente artículo contribuye con estos recientes estudios al avanzar sobre las dinámicas estructurales y relacionales de la práctica crediticia notarial entre 1760 y 1776, período en el cual Salta aún formaba parte de la Gobernación del Tucumán. Un período inédito para el problema abordado, signado por convulsionados sucesos políticos, civiles y cambios institucionales que desembocarían años más tarde, en su nombramiento en capital de Intendencia de Salta del Tucumán. El relevamiento de las deudas formalizadas en obligaciones de pago en los libros de escribanos existentes en el Archivo Histórico de Salta junto con la elaboración de series, el análisis relacional y la reflexión historiográfica permitirán analizar las características, relevancia e incidencia que le cupo al crédito en la vida económica y social de esta comarca virreinal.
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Muñoz Rojas, Catalina. "Carlos Camacho Arango, Margarita Garrido Otoya y Daniel Gutiérrez Ardila, eds. Paz en la República. Colombia, siglo XIX." Anuario Colombiano de Historia Social y de la Cultura 48, no. 1 (December 15, 2020): 421–24. http://dx.doi.org/10.15446/achsc.v48n1.91557.

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Abstract:
Este libro compilado es un esfuerzo muy pertinente por hacer la historia relevante para el presente. En medio de las controversias que han suscitado recientemente las negociaciones de paz con las farc y el eln, este grupo de historiadores se propone “enriquecer estos debates con el estudio de los períodos de paz decimonónicos, con el fin de darle profundidad a la inmediatista mirada habitual” (p. 16). Ojalá con más frecuencia los historiadores nos animáramos a enriquecer el debate público con una perspectiva de más larga duración, tan fundamental para la comprensión de la coyuntura. Además de aportar profundidad histórica, nos invitan a romper con la creencia generalizada de que la guerra ha sido una constante en la historia de Colombia. Para hacerlo, abordan el siglo XIX, que repetidamente hemos llamado “el siglo de las guerras civiles”, y nos demuestran que no lo fue: afirman que, después de 1839, cuando empieza la primera guerra civil propiamente dicha, hubo catorce años de guerra y cien de paz. Los capítulos estudian las paces hechas tras cada una de las ocho guerras civiles del siglo XIX y su conexión con el retorno posterior a la guerra. De esta manera, dirigen nuestra atención a lo que ha sido mayoritariamente espacio negativo ante nuestros ojos, más acostumbrados a ver la guerra.
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Osorio Valdivieso, Andrés. "Reseña: Huertas, Rafael. (coord..). (2017). Políticas de Salud Mental y Cambio Social en América Latina." Theorein. Revista de Ciencias Sociales. 4, no. 01 (February 14, 2020): 265–77. http://dx.doi.org/10.26807/theorein.v4i01.38.

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Abstract:
El libro publicado en 2017 y escrito de manera colectiva: Políticas de Salud Mental y cambio social en América Latina aporta a un campo de investigación poco explorado y, lamentablemente, opacado por otras áreas de estudio crítico acerca de la realidad de América Latina. La historia de la salud pública y las directrices políticas con las que se han ido construyendo los Estados nacionales latinoamericanos es un campo poco explorado y de limitada resonancia en las discusiones académicas. Es poco el valor que se atribuye a la función de la medicina y de sus vertientes ideológicas “salud” y “salud mental” para la construcción de la realidad latinoamericana, y, si es que se reconoce algún valor a las investigaciones realizadas en esta materia, el eco que producen es restringido. Por ello el libro coordinado por Rafael Huertas y cuyo proyecto se inserta en el marco institucional y de intereses de la Red Iberoamericana de Historia de la Psiquiatría, aporta con variopintas lecturas al quehacer del campo “psi” en un momento convulso de la historia de América Latina y determinado por el surgimiento de perspectivas “críticas” en las décadas de los 60’, 70’ y 80’, frente a los años de tensiones políticas y económicas que enfrentaron a ciertas visiones sobre la función del Estado frente al mercado, la sociedad y el ejercicio de derechos civiles. Y en ese contexto, la organización de la “salud mental” como política pública recibió encargos de tipo cultural y perfiló el quehacer profesional al tenor de la maroma política.
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Cruz, José Miguel. "Nicaragua y las preguntas necesarias. Comentario al libro “Ciudadanía y Violencia: Una aproximación a sus múltiples expresiones en Nicaragua”, de Mario Sánchez, Douglas Castro y Rony Rodríguez." Encuentro, no. 100 (May 12, 2015): 71–73. http://dx.doi.org/10.5377/encuentro.v0i100.1907.

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Abstract:
La violencia todavía gobierna en Centroamérica. Después de décadas de discriminación social y económica, violencia política, guerras civiles, revoluciones, transiciones políticas, pactos de paz y elecciones, múltiples expresiones de violencia siguen dictando la forma en que los centroamericanos viven, construyen su ciudadanía y ejercen el poder. Laviolencia ya no es prerrogativa exclusiva del Estado, pero el Estado sigue siendoun actor fundamental en su producción y propagación. La violencia ya no ladictan solo los poderosos, pero los poderosos todavía la entienden mejor y la usan más efectivamente. La violencia ya no es el último instrumento de contestación de los marginados. En realidad nunca lo fue. Pero muchos desposeídos siguen interpretando a la violencia como la mejor manera de recuperar el futuro y la dignidad.
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Castro Pérez, Candelaria, and Mercedes Calvo Cruz. "Los archivos parroquiales. Especial referencia al Archivo Parroquial del Señorío Episcopal de Agüimes." De Computis - Revista Española de Historia de la Contabilidad 3, no. 4 (July 1, 2006): 206. http://dx.doi.org/10.26784/issn.1886-1881.v3i4.210.

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Abstract:
La Iglesia Católica al estar gobernada por el Papa, Concilios y los prelados origina unadocumentación muy particular para dejar constancia de sus actos y decisiones. En el casoconcreto de la parroquia, hemos de indicar que dicha institución es fuente de produccióndocumental tanto activa como pasiva, siendo los legajos de documentación que se conservanen sus archivos un patrimonio de cada parroquia. La producción activa comprende todosaquellos documentos que se generan en el desarrollo de la actividad parroquial: sacramental,pastoral y administrativa, entre otras. Por su parte, la información recibida en la parroquia delas autoridades eclesiásticas y organismos civiles: comunicaciones del obispo, cartaspastorales, nombramientos, etc. pasan a configurar la denominada documentación pasiva.Los archivos parroquiales surgen “como resultado de la revalorización que el Conciliode Trento dio a los siete sacramentos católicos, y al deseo de la Iglesia por registrar todo actosacramental de ámbito social1”. De tal forma, que en atención al Concilio los párrocos debíananotar, conservar y custodiar cuantos libros fueran necesarios para la constancia y testimoniodel ejercicio de su ministerio.
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Sosa, Francisco. "Trayectorias de afrodescendientes esclavizados durante la transición al trabajo libre en la ciudad de Paraná." Estudios Sociales 61, no. 2 (December 15, 2021): e0008. http://dx.doi.org/10.14409/es.2021.2.e0008.

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Abstract:
Este trabajo indaga en el derrotero seguido por los afrodescendientes esclavizados de la ciudad de Paraná llegado el momento de la abolición definitiva de la esclavitud en 1853. Poniendo el foco en sus experiencias y trayectorias, se procura encontrar algunas pistas para comprender las transformaciones en las relaciones de trabajo y el rol de estos sujetos en la reconfiguración del mercado laboral a nivel local. El punto de partida es la Estadística de esclavos de la provincia de Entre Ríos realizada en 1848. Considerando la información que brinda sobre Paraná, se apela a la vinculación nominal con otros registros, tales como censos provinciales y nacionales, actas de bautismo, matrimonio y defunción, protocolos notariales, causas civiles y comerciales. A partir de estos documentos, se reconstruyen trayectorias laborales, redes familiares y formas de movilidad social, contribuyendo a iluminar el complejo e inacabado proceso de tránsito entre relaciones esclavistas y libres en un contexto situado.
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Sierra Gutierrez, William Alfredo. "Protesta social: ¿es derecho o amenaza? Análisis de la protesta social visionado en las amenazas a los derechos civiles del ciudadano." Política, Globalidad y Ciudadanía 8, no. 16 (June 1, 2022): 175–94. http://dx.doi.org/10.29105/pgc8.16-9.

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Abstract:
La protesta social, parte de un derecho de la ciudadanía de poder reconocer de qué forma prevalece el bienestar general de la población de acuerdo con el cumplimiento de las necesidades mínimas de los individuos frente a la construcción de un sistema social, político y cultural. El presente artículo tiene como objetivo realizar un análisis de las amenazas que tiene el ciudadano desde la perspectiva de los derechos civiles del ciudadano. Como metodología, se utiliza un estudio documental, cualitativo, con un diseño no experimental y de corte transversal, por lo que estudia con el uso de bases de datos y estudios, un abordaje teórico sobre la protesta social. Se encontró que, el rol de la policía nacional dentro de la protesta social se desconecta del fin último de la fuerza pública, que es brindar seguridad y garantías a la población civil, que solo busca la forma de demostrar que, en el pueblo recae el poder en forma, de mover económica y políticamente la sociedad, a su vez tratando de eliminar la desigualdad e injusticias cometidas por alguna minoría particular, por esta razón y en concordancia con los constantes enfrentamientos entre dos actores de la sociedad como lo son la población civil y la policía nacional, se halla una evolución de los derechos civiles de los ciudadanos para garantizar su derecho a una manifestación libre y espontánea.
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Vanoni Martínez, Giuseppe, and Carlos Rodriguez Romero. "Los conglomerados empresariales en el Ecuador: un análisis histórico, económico y político." APUNTES DEL CENES 36, no. 63 (February 8, 2017): 247. http://dx.doi.org/10.19053/01203053.v36.n63.2017.5456.

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Abstract:
Posiblemente una de las formas organizacionales de mayor predominio son los conglomerados empresariales, por lo que su presencia en Ecuador no es la excepción. En este artículo se identificaron las diferentes aproximaciones teóricas que existen del constructo, posteriormente se dividió al período de estudio en etapas que explican cómo históricamente, agroexportadores, comerciantes, industriales y banqueros, se incorporaban por medio de pactos y presiones en el acontecer diario de la economía y política ecuatoriana, demostrándose que tanto los gobiernos civiles y militares, tomaron decisiones que los protegían y consolidaban. Se concluye que la concentración de capital en Ecuador tiene bases oligopólicas, por lo que las modalidades de acumulación se conformaban sin etapas previas de libre competencia.
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Espinoza Rausseo, Alexander, and Jhenny Rivas Alberti. "Teoría pura del Derecho y la separación conceptual entre las funciones administrativas, jurisdiccionales y de gobierno, en la evolución del sistema alemán de protección jurídica del individuo." Revista de Derecho Político, no. 111 (June 29, 2021): 255–78. http://dx.doi.org/10.5944/rdp.111.2021.31069.

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Abstract:
El objetivo general se encuentra dirigido a determinar, a partir del análisis racional propuesto por KELSEN y la Escuela de Viena, ¿cuáles son los elementos que determinan la ubicación constitucional de la administración pública y sus relaciones con la jurisdicción y el gobierno? Analizaremos la teoría de la libre evaluación, como criterio de delimitación entre las funciones administrativa, jurisdiccional y de gobierno y valoraremos las propuestas de delimitación de las funciones administrativas y jurisdiccionales y su eventual relación con la garantía de protección jurídica del individuo, en base al criterio de la relación jurídica. Como resultado, podemos afirmar que, el elemento de la protección jurídica individual constituye un criterio adecuado para llevar a cabo una clasificación de las funciones del Estado a partir de su diversa naturaleza. Los conceptos de interés individual y de interés general son determinantes del distinto ámbito de evaluación, esto es, del espacio de libre juego que queda a partir de la norma superior y, funcionan al mismo tiempo como punto de referencia a las fuentes de legitimación democrática y del Estado de derecho, de lo que es propio de la opinión pública y la voluntad general o de la esfera de libertad del individuo, por lo que finalmente, permiten distinguir entre las materias a que se refieren las diversas funciones del Estado y de sus relaciones de dependencia, independencia o coordinación. En cuanto a la identidad material entre la función administrativa y jurisdiccional, observamos que, el elemento que permite delimitar entre tales funciones deriva de la naturaleza del bien jurídico protegido. En resumen, las funciones jurisdiccionales civiles y penales y la función administrativa se encuentran referidas a relaciones jurídicas en las que, por una parte, se afecta un interés jurídico individual, pero por otra parte, tienen una justificación diversa, que reside en la protección de un interés individual, en la primera y de un interés general en las dos últimas. Desde el punto de vista de la afectación del interés individual, que constituye un elemento de todas estas funciones, no existe una justificación material de su distinta ubicación constitucional, especialmente en su relación con respecto a la función de gobierno. En nuestro criterio, no sólo los asuntos sometidos a la competencia de los jueces, sino toda actuación del Estado que produzca una afectación de intereses individuales debe encontrarse protegido por el principio de sujeción sólo a la ley y por la garantía de independencia frente al gobierno.
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López de Ramón, María. "El poder militar y su influencia en la libertad de prensa: el conflicto de jurisdicciones (1883-1906)." Historia Constitucional, no. 23 (September 14, 2022): 104–66. http://dx.doi.org/10.17811/hc.v0i23.838.

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Abstract:
Durante la Restauración Borbónica, el Ejército fue clave en el reconocimiento efectivo de la libertad de imprenta. A lo largo de los años, el estamento castrense llevó a cabo una serie de actuaciones dirigidas a restringir la libre información y opinión de los periódicos, especialmente si éstos trataban de cuestiones militares. La competencia a la hora de juzgar los delitos de imprenta cometidos por civiles era uno de los pocos asuntos que escapaban de la intervención del Ejército. Con el objetivo de presionar al gobierno y conseguir controlar las ofensas a las militares difundidas por la prensa española, el Ejército utilizó distintos mecanismos y consiguió que la balanza respecto al conflicto de jurisdicciones se inclinara finalmente a favor del estamento castrense con la aprobación de la Ley de Jurisdicciones en 1906. Enviado el (Submission Date): 14/03/2022Aceptado el (Acceptance Date): 17/04/2022
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Frere, Tomas. "Súbditos soberanos. Paradojas de la obediencia al soberano en el Leviatán de Hobbes." Leviathan (São Paulo), no. 3 (November 16, 2011): 69. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2237-4485.lev.2011.132283.

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Abstract:
El presente trabajo se propone abordar la distinción que hace Thomas Hobbes entre leyes naturales y civiles, y lo que de allí se deriva en lo tocante a la obediencia al soberano. Nos proponemos refutar ciertas interpretaciones que afirman que el Leviatán entra en contradicción con sí mismo, en el sentido de que, por un lado, Hobbes afirmaría que el soberano no debe estar sometido a ninguna obligación hacia sus súbditos pero, por el otro, le preocuparía que el soberano esté efectivamente libre de toda obligación. La hipótesis que manejamos, por el contrario, es que Hobbes concede explícitamente al soberano el carácter de legibus solutus, y es esto lo que lo lleva a una consecuencia paradójica: el carácter absoluto conferido por Hobbes a la figura del soberano abre la posibilidad de una crítica radical del orden existente y de la obediencia a cualquier soberano y a cualquier ley.
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CONTRERAS POLGATI, ARTURO. "LA IDENTIDAD NACIONAL Y EL EJÉRCITO DE CHILE Desde la Colonia al Bicentenario." Revista Política y Estrategia, no. 115 (January 8, 2018): 141. http://dx.doi.org/10.26797/rpye.v0i115.152.

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Abstract:
En la formación de la nación chilena y en el desarrollo de su cultura e identidad nacional, las glorias civiles y militares de la república se confunden a lo largo de la historia, proceso en el cual la dimensión militar de su defensa así como la civil de su desarrollo, constituyen constantes que resultan inseparables en la construcción de la institucionalidad republicana. Ello es una consecuencia de la larga Guerra de Arauco; del aislamiento del país de los principales centros de atracción mundial y de sus corrientes migratorias; de la austeridad de la vida colonial; y de las particularidades de su proceso político y social hasta el siglo XIX, en cuyo devenir surge de la unión hispano mapuche una nación nueva que adquiere vida propia en la persona del criollo. Es él quien consolida, con la espada, la fragua y el arado, a un Estado republicano libre, independiente y soberano que, tras dos siglos, sigue siendo la expresión política de una sociedad dotada de una cultura y de una identidad singular.
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Pérez Arroyo, Salvador. "Un auditorio al aire libre en la antigua feria del campo en Madrid, España." Informes de la Construcción 38, no. 380 (May 30, 1986): 29–36. http://dx.doi.org/10.3989/ic.1986.v38.i380.1751.

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Plasencia, Jaime, and Kathya Segura. "Validación del índice mandibular canino en una población Tumbesina." Ciencia y Desarrollo 17, no. 1 (August 9, 2016): 21. http://dx.doi.org/10.21503/cyd.v17i1.1099.

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Abstract:
La odontología forense involucra el manejo, examen, evaluación y presentación de la evidencia dental en procesos civiles o criminales. La estimación del sexo en los restos óseos es muy importante para llegar a la identificación de un individuo. Los desastres conllevan a una gran pérdida de vidas humanas, que en muchos casos debido a la avanzada descomposición de los cuerpos, la falta de tiempo y recursos; tienen que ser inhumados sin la debida identificación. Sabiendo que existen métodos para identificación y determinación de edad variados pero inespecíficos para nuestra población, y siendo evidente que ningún ser humano está libre de un desastre, y que es necesario ante esta eventualidad estar preparado con datosválidos y de suficiente aplicabilidad en nuestra región; el propósito del presente estudio es validar el índice mandibular del canino (IMC) para la estimación de sexo en una población estudiantil tumbesina.La muestra estuvo conformada por 87 hombres y 87 mujeres, estudiantes de una universidad de Tumbes, se midieron los anchos mesiodistales de caninos mandibulares y la distancia intercanina para determinar el IMC, se procesaron los datos para comparación de medias intra e intergrupos y se determinó un nuevo punto de corte.Se concluye que las funciones discriminantes del IMC son efectivas para la estimación de sexo en la población tumbesina; así mismo el IMC ha sido validado para nuestra población, estableciendo un punto de corte único de 0,268, con el que se logra una efectividad para estimación del sexo de hasta 90,85%.Palabras clave: Índice mandibular del canino, estimación de sexo.DOI: http://dx.doi.org/10.21503/CienciayDesarrollo.2014.v17i1.03
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BARTOLOMÉ, MARIANO CÉSAR. "CONVERGENCIA. REDES ILÍCITAS Y SEGURIDAD NACIONAL EN LA ERA DE LA GLOBALIZACIÓN." Revista Política y Estrategia, no. 126 (September 14, 2017): 175. http://dx.doi.org/10.26797/rpye.v0i126.68.

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Abstract:
En los últimos tiempos se han editado numerosas obras que reflejan los intentos de académicos civiles y militares, procedentes tanto del ámbito estatal como de la esfera privada, por comprender las características que adquieren las amenazas transnacionales a la seguridad de los Estados y sus ciudadanos. Convergence. Illicit Networks and National Security in Age of Globalization, es un volumen que reúne los esfuerzos de casi una quincena de especialistas, se inscribe en ese esfuerzo, concentrando su atención en un flagelo en especial: la criminalidad organizada.El foco de este libro está puesto en el peligro que constituyen las densas redes de tráficos ilícitos que hoy cubren todo el globo, describiendo y explicando cómo operan y cuál es el rol que desempeñan dentro de la actividad criminal. Eneste sentido, un hilo conductor recorre a todos los trabajos: la proliferación y diversificación de estas redes, así como la convergencia de intereses de diferentesactores ilegales en su funcionamiento, configuran un enorme desafío al Estado,cuya soberanía vulneran y erosionan, demandando respuestas novedosas paracontrarrestar esta amenaza.
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Maciel, Eduardo. "Recordando desde enero o mayo. Memoria y olvido en El Salvador a partir del estudio estético de dos monumentos de la posguerra." Realidad: Revista de Ciencias Sociales y Humanidades, no. 156 (December 31, 2020): 5–33. http://dx.doi.org/10.5377/realidad.v0i156.12012.

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Abstract:
En El Salvador la batalla por la memoria se libra en diferentes escenarios. Uno de ellos es la creación de lugares de memoria en el espacio público. A partir del estudio estético (especialmente desde algunos conceptos de Walter Benjamin) el presente ensayo se adentra a esta disputa analizando dos monumentos surgidos en la posguerra salvadoreña: el Monumento a la Reconciliación y el Monumento a La Memoria y la Verdad. Estos monumentos materializan dos propuestas heurísticas sobre la guerra que surgen de posiciones de poder dispares y contrarias. Para ilustrar esta diferencia de poder se usan dos alegorías temporales: enero representa a la heurística impulsada por las élites políticas de la posguerra (centrada en el discurso de la reconciliación, cuya figura son los Acuerdos de Paz); mientras que mayo simboliza aquella impulsada por las víctimas civiles (alegoría basada tanto en dos operaciones de tierra arrasada en mayo de 1980 y 1982, como en las acciones de resistencia contra la Ley de Reconciliación en mayo de 2019). Realidad: Revista de Ciencias Sociales y Humanidades No. 156, 2020: 5-33.
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Cristin, Renato. "Verità e libertà come fundamenti del circolo fenomenologico." Investigaciones Fenomenológicas, no. 4-I (January 15, 2014): 93. http://dx.doi.org/10.5944/rif.4-i.2013.29740.

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Abstract:
Il tema principale del saggio è un’interpretazione del metodo fenomenologico che, focalizzando la questione dell’identità, ne mette in evidenza il lato trascendentale ed egologico. L’obiettivo è il recupero dell’idea di filosofia come scienza rigorosa e il conseguente ritorno alla centralità del soggetto fenomenologico-trascendentale.Viene introdotto il concetto di circolo fenome-nologico, con il quale si intende indicare la ricorsività della riduzione e la necessità di restare in essa, per mantenere il livello fenomenologico dell’esperienza e della conoscenza. Si tratta di una circolarità virtuosa, non solo perché è produttiva, ma anche perché procede attraverso una costante messa fra parentesi dei risultati e una continua riapertura degli orizzonti. Il circolo fenomenologico è un continuo campo di rimandi, caratteristico anche della correlazione noetico-noematica, tra l’io e il mondo, tra la libertà de-ll’atteggiamento e la verità dell’evidenza, un campo polarizzato i cui elementi si relazionano incessantemente e dal quale l’io esce con l’obiettivo però di farvi ritorno. L’io trascendentale dev’essere libero di compiere questo ritorno a se stesso, perché dentro di sé risiede la verità. Questa circolarità è dunque generatrice di libertà per quanto riguarda l’esercizio del metodo del “vedere fenomenologico”, e portatrice di verità per quanto riguarda l’esito del metodo stesso.Viene sottolineato come l’aspirazione fenomenologica a “vivere nella verità” sia uno sforzo per ricostituire quella verità fluente rappresentata dalla vita della soggettività nel terreno del mondo-della-vita. L’epoché, in quanto “totale rivolgimento esistenziale”, diventa il perno di uno stile di vita rivolto alla verità. Per la fenomenologia, vivere nella verità vuol dire vivere nella libertà, perché se la verità scaturisce dall’epoché, e se quest ’ultima si realizza come “sguardo veramente libero”, allora la verità non è solo legata alla libertà, ma ne è anche dipendente.Si sostiene qui che la soggettività fenomenologico-trascendentale rappresenta la chiave per una svolta rispetto alla situazione culturale attuale, nella quale il concetto di “io” è diventato uno dei principali bersagli critici. Viene mostrato come la soggettività sia collegata al metodo: infatti, annota Husserl in un manoscritto del 1924, “la soggettività è il mio tema, ed è un tema puro e in sé conchiuso, indipendente. Mos-trare che e come ciò sia possibile è il compito della descrizione del metodo della riduzione fenomenologica. Il “tema” di Husserl è dunque il suo compito filosofico e la sua missione esistenziale.Da qui si può interpretare anche la fenomenologia dell’intersoggettività sul piano storico-fattuale: la teoria fenomenologica dell’esperienza dell’estraneo non va confusa con i problemi della multiculturalità né tanto meno con le retoriche dell’alterità, ma è un’istanza che ripropone oggi l’antica questione della filosofia che si determina come ethos della theoria e quindi come “ragione pratica”, un’istanza che rimette al centro dell’attenzione quel fondamento che rischia di andare perduto nell’anonimato della tecnoscienza e nell’indistinto di una forma culturale globalizzata e globalizzante, un’istanza che richiama tutti noi a ritornare a ciò che Husserl chiamerebbe la costituzione originaria di senso della civiltà europea.El tema principal del paper es una interpretación del método fenomenológico que, enfocando la cuestión de la identidad, pone en evidencia su dimensión trascendental y egológica. El objetivo es el rescate de la idea husserliana de filosofía como ciencia rigurosa o estricta y el consiguiente regreso a la centralidad del sujeto fenomenológico-trascendental.Se introduce el concepto de círculo fenomenológico, que alude a la recursividad de la reducción y la necesidad de permanecer en ella, para mantener el nivel fenomenológico de la experiencia y del conocimiento. Se trata de una circularidad virtuosa, no sólo porque es productiva, sino porque avanza a través de una constante puesta entre paréntesis de los resultados y una continua reapertura de los horizontes. El círculo fenomenológico es un infinito campo de rebotes referenciales –propio en primer lugar de la correlación noético-noemática– entre el ego y el mundo, entre la libertad de la actitud y la verdad de la evidencia, un campo polarizado cuyas partes se relacionan incesantemente y del cual el ego sale (o se expone) pero con el objetivo de volver a entrar. El ego trascendental debe ser libre de cumplir este retorno a sí mismo, porque dentro de sí reside la verdad. Esta circularidad es entonces generadora de libertad por lo que se refiere al ejercicio del método del “mirar fenomenológico”, y portadora de verdad por lo que se refiere al resultado del método mismo.Se subraya la aspiración fenomenológica a “vivir en la verdad” como esfuerzo que se propone reconstruir esa verdad fluyente constituida por la vida de la subjetividad en el terreno del mundo de la vida. La epoché, en tanto “total transformación existencial”, se vuelve el perno de un estilo de vida orientado hacia a la verdad. Para la fenomenología, vivir en la verdad quiere decir vivir en la libertad, porque si la verdad surge de la epoché, y si esta última se realiza como “mirada verdaderamente libre”, entonces la verdad no está sólo ligada a la libertad, sino que resulta dependiente de ella.Se sostiene que la subjetividad fenomenológico-trascendental representa la clave para un viraje respecto de la situación cultural que prevalece en la actualidad, en la cual el concepto de “yo” se ha vuelto uno de los principales blancos de crítica. Se muestra aquí la radicalidad del nexo entre la subjetividad y el método. En un manuscrito de 1924 Husserl efectivamente anota: “la subjetividad es mi tema, y es un tema puro y en sí completo, independiente. Mostrar que ello es posible y de qué manera, es el cometido de la descripción del método de la reducción fenomenológica”. El “tema” de Husserl es por lo tanto su cometido filosófico y su misión existencial.A partir de aquí es posible interpretar también la fenomenología de la intersubjetividad a nivel histórico-fáctico: la teoría fenomenológica de la experiencia del extraño no debe ser confundida con los problemas de la multiculturalidad ni, menos aún, con las retóricas de la alteridad, sino que es una instancia que vuelve nuevamente actual la antigua cuestión de la filosofía que se determina como ethos de la theoria y por ende como “razón práctica”, una instancia que vuelve a poner al centro de nuestra atención ese fundamento que corría el riesgo de perderse en el anonimato de la tecnociencia y en lo indistinto de una forma cultural globalizada y globalizante, una instancia que reclama un retorno, de parte de todos nosotros, a lo que Husserl llamaría la constitu-ción originaria de sentido de la civilización europea.
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Chamberlin, Foster. "Guardianes del Honor. Los guardias civiles y la historia de su institución durante la Segunda República." REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto) 29 (September 20, 2018): 55. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2018.4229.

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Abstract:
Resumen: La Guardia Civil forma parte esencial de la vio­lencia política de la Segunda República, y quienes más han escrito sobre este tema han sido miem­bros de la propia institución dispuestos a defender su honor. En este artículo analizaré cómo estos historiadores han retratado en libros y revistas de historia desde 1968 hasta la actualidad, una serie de incidentes violentos específicos que se produje­ron durante el periodo republicano. De este modo, demostraré que incluso cuando España modificó su concepción del modelo policial durante la Transición, avanzando desde la idea de orden público a la de seguridad ciudadana, estos historiadores te­nían tan interiorizada la visión franquista de una Guardia Civil que había ganado su honor gracias a su lucha desapasionada contra el desorden de la Segunda República, que sólo la nueva generación formada durante la Transición fue capaz de elabo­rar una nueva narrativa que presentaba al cuerpo como servidor del interés público. Aun así, el deseo inquebrantable de defender el honor de la institu­ción ha hecho que esta nueva generación también represente el cuerpo como un ente apolítico.Palabras clave: Guardia Civil, Transición, orden público, seguri­dad ciudadana, violencia política, militarización.Abstract: The Civil Guard is an essential part of the story of the political violence that plagued the Second Republic, and its history has largely been written by members of the institution itself eagerly de­fending its honour. This article traces how spe­cific incidences of violence during the Second Republic were portrayed by Civil Guard histori­ans in books and history magazine articles from 1968 to the present, and in so doing it will demonstrate that, even as Spain shifted from a pub­lic order to a citizen security model of policing during the Transition, these historians remained trapped by a Francoist vision of the Civil Guard gaining honour through dispassionately fight­ing the disorder of the Second Republic. The vi­sion was so engrained that only a new generation trained after the Transition was able to find a new narrative that portrayed the Civil Guard as serv­ing the interests of the public. Still, the unwaver­ing desire to uphold the honour of the institution has meant that this new generation also depicts the corps as apolitical.Key words: Civil Guard, Transition, public order, citizen security, political violence, militarization.
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Villar, Gregorio Cámara. "Derecho al matrimonio y matrimonio entre personas del mismo sexo." Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & Justiça 5, no. 17 (December 30, 2011): 13–40. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v5i17.355.

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Abstract:
La demanda de igualdad respecto de las diversas opciones convivenciales se ve tendencialmente cada vez más acentuada en el seno del Estado constitucional debido a la fortísima represión histórica que se ha ejercido por la mayoría social y política sobre todas aquellas personas que "desafiaban" el modelo paradigmático de la familia tradicional y nuclear (así como los roles de género) y adoptaban formas de convivencia afectiva y familiar al margen del matrimonio, tal como las normas civiles lo han venido configurando en el marco del Estado liberal de Derecho y en las primeras fases del Estado constitucional. De la represión y del ostracismo social de antaño de las uniones de hecho heterosexuales, toleradas pero no jurídicamente aceptadas, se ha pasado hoy a la búsqueda progresiva de instrumentos jurídicos que garanticen que tal opción libremente adoptada no se traduzca en mermas sociales o en pérdidas de igualdad. De la tolerancia hacia estas clases de uniones y el avance jurídico hacia su integración social se ha pasado a la reivindicación de respeto e igualdad para la libre orientación sexual y al reclamo de la hasta hace poco inexistente libre opción, también para las personas del mismo sexo, de constituir estas uniones de hecho o las puramente matrimoniales. Paralelamente, en este proceso la misma concepción social de la institución matrimonial ha sufrido cambios que han venido afectando incluso a elementos que se han tenido por esenciales en la configuración de la institución: de ser indisoluble en determinadas épocas históricas, el matrimonio ha pasado a ser disoluble, y de ser desigualitario entre el hombre y la mujer, ha pasado a estar radicalmente regido por el principio de igualdad. Hoy puede decirse que la línea de frontera que marca el más importante cambio en la institución es el intenso debate en las sociedades occidentales acerca de si la nota de la heterosexualidad ha de seguir siendo parte del núcleo definitorio, constitutivo y esencial del matrimonio. En definitiva, se trata de determinar si hay que mantener la exclusividad de la institución matrimonial para parejas de distinto sexo o, por el contrario, de si cabe afirmar también la plena legitimidad de los matrimonios entre personas del mismo sexo y, todavía más, si se trata en este último caso de una exigencia constitucional derivada de la proscripción de la discriminación. El objetivo de este trabajo es contribuir a ese debate, focalizado en el caso español aunque con datos de derecho comparado, argumentando precisamente esta posición desde una perspectiva exclusivamente constitucional.
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Parente, Fausto. "La posizione giuridica dell’ ebreo convertito nell’ età della Controriforma. La bolla Cupientes ludaeos (1542) e la successiva elaborazione dottrinale." Sefarad 51, no. 2 (December 30, 1991): 339. http://dx.doi.org/10.3989/sefarad.1991.v51.i2.1012.

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Abstract:
La política de la Iglesia en relación con los judíos fue, en el período de la Contrarreforma, la de intentar conseguir el mayor número posible de conversiones. Por esta razón, la Curia puso en marcha, por un lado, una serie de medidas vejatorias para los judíos (ghetto, quema de libros, expulsiones) y, por otro, otra serie de medidas tendentes a crear ventajas sociales y económicas para el converso. En este artículo se examinan tales normas jurídicas y las elaboraciones de esa doctrina (De Susannis, Ricciullo, Sessa). Sin embargo, una parte de la doctrina jurídica y sobre todo del clero local, especialmente en España, opusieron una fuerte resistencia a admitir a los conversos en cargos eclesiásticos y civiles. Para determinar la verdadera posición jurídica y social de los conversos es preciso, por lo tanto, no limitarse exclusivamente a las disposiciones jurídicas, sino ampliar la investigación a la docu­mentación de archivo que refleja una realidad mucho más compleja y diversa.
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