Academic literature on the topic 'Città moderna'

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Journal articles on the topic "Città moderna"

1

Giulio, Rosa. "LA CITTÀ MODERNA IN SABA, CAMPANA, CARDARELLI: L'ARCHETIPO BAUDELAIRE." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 45, no. 1 (March 2011): 32–54. http://dx.doi.org/10.1177/001458581104500102.

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2

Muurling, Sanne. "Anna Bellavitis, Il lavoro delle donne nelle città dell’Europa moderna." TSEG/ Tijdschrift voor Sociale en Economische Geschiedenis/ The Low Countries Journal of Social and Economic History 14, no. 4 (April 17, 2018): 141. http://dx.doi.org/10.18352/tseg.998.

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3

Fanti (book author), Mario, and Nicholas Terpstra (review author). "Confraternite e città a Bologna nel medioevo e nell'età moderna." Confraternitas 13, no. 2 (July 1, 2002): 26–27. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v13i2.12631.

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4

Carrino, Annastella. "Il feudatario nelle "quasi-città" della Puglia di età moderna." SOCIETÀ E STORIA, no. 165 (November 2019): 503–22. http://dx.doi.org/10.3280/ss2019-165007.

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5

Luni, M. "Il Forum–Caesareum di Cirene e la moderna riscoperta." Libyan Studies 25 (January 1994): 191–210. http://dx.doi.org/10.1017/s0263718900006348.

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Abstract:
Agli inizi dell'Ottocento si assiste al sorgere e al diffondersi di particolare interesse da parte di esponenti della cultura e della diplomazia internazionale verso gli imponenti resti archeologici di Cirene e di altre città della Tripolitania e della Cirenaica, che diventano meta di visita. Nella circostanza vengono in genere compilati diari di viaggio e relazioni, spesso illustrati da disegni di monumenti antichi e talvolta anche da preziose carte topografiche in cui sono evidenziate ampie aree di affioramento di ruderi e tracce superstiti di viabilità cittadina ed extraurbana.Si tratta generalmente di documentazione poco omogenea, talvolta occasionale e frutto di osservazioni del tutto personali. Di estrema rilevanza sono comunque i dati che è possibile desumere da questo tipo di ‘fonte’, spesso dovuti allo spirito di osservazione di personaggi dai vasti interessi e anche a casualità, ma sempre assai utili a comprendere il clima di indagine pionieristica della prima metà dell'Ottocento e le tappe decisive della riscoperta di Cirene.La città, per altro, era nota alla cultura storico-archeologica dell'epoca attraverso la documentazione costituita dalle fonti letterarie classiche (una delle prime sintesi è in Thrige, 1819). Esse costituiscono un valido supporto di base che accompagna vari viaggiatori nella ricerca del sito su cui sorgeva Cirene e della sua antica conformazione. Gli appunti di viaggio in seguito vengono ulteriormente elaborati e prendono corpo in opere che hanno avuto in qualche caso ampia fortuna in Europa e che hanno costituito il primo fondamento della moderna conoscenza e del rifiorire degli studi e delle ricerche sulla ‘Atene d'Africa’.
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6

Licordari, Mariangela. "Le sale cinematografiche nello scenario moderno dell’architettura portoghese della prima metà del XX secolo : alcuni esempi a confronto." Revista de História da Sociedade e da Cultura 18 (December 22, 2018): 207–26. http://dx.doi.org/10.14195/1645-2259_18_10.

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Abstract:
Vero e proprio fenomeno culturale del XX secolo, in ambito architettonico il cinema rappresenta da sempre il simbolo della modernità e del progresso tecnologico. Nella storia dell’architettura moderna, la progettazione delle sale cinematografiche va di pari passo con la sperimentazione di nuove forme architettoniche rese possibili dall’impiego di moderni materiali da costruzione (quali in primis il cemento armato), divenendo un importante banco di prova tanto per la verifica tecnologica degli stessi quanto per l’immaginazione spaziale di nuovi ambienti, così divergenti da quelli propriamente classici dei teatri. Spazio architettonico fruibile e funzionale al vissuto umano, il cinema diventa rapidamente espressione di crescita, di sviluppo sociale ed economico e di prestigio urbanistico. Anche in Portogallo, come nel resto dell’Europa, le sale cinematografiche sono segnali tangibili del cambiamento stilistico e formale dell’architettura della prima metà del Novecento, facendosi portavoce di un’immagine nuova che rapidamente adornerà le città portoghesi d’un aspetto moderno e scenografico al tempo stesso.
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7

Fazio, Ida. "Magazzini, luoghi di sbarco e personale dell’annona della città di Messina in età moderna." Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 120, no. 2 (2008): 503–20. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2008.10561.

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8

Salerno, Rossella. "Il 'Buon Governo' Dello Spazio Pubblico: Rappresentazioni di Città e Paesaggi all'Inizio dell'Età Moderna." Italian Studies 62, no. 2 (September 2007): 161–74. http://dx.doi.org/10.1179/007516307x227631.

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9

Palazzo, Anna Laura. "The Early Global Vocation of Rome. Worship, Culture and Beyond." Humanities 10, no. 3 (September 14, 2021): 103. http://dx.doi.org/10.3390/h10030103.

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Abstract:
In all likelihood, Rome was the first global city, holding such primacy for around two thousand years since the time when the Empire built strong integration and interdependence relationships with the whole oecumene. Against the backdrop of long-term beliefs powered by the Papacy, this paper highlights the main features of the global Rome as the very core of Christianity and, after several disruptive events from the Early Renaissance onwards, as a main destination of the Grand Tour. Making use of primary and secondary literature sources as well as of a substantial iconography, the paper investigates the interplay between power strategies and urban morphology—permanence/change—through two main lenses: (i) the ‘inertia’ over time of the radiocentric pattern of the Forma Urbis citywide, according to the old saying all roads lead to Rome; and, (ii) the relentless reuse processes over built-up areas and sense-making dynamics coupling tangible and intangible assets. Accordingly, the Città Antica and the Città Moderna would be intertwined in residents’ and visitors’ everyday experiences until the Age of Enlightenment, when a new sense of history was to require protection measures setting antiquities apart from city life. However, this is another story.
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10

Pollard, Nigel. "Art, benefaction and élites in Roman Etruria. Funerary relief fragments from Saturnia." Papers of the British School at Rome 66 (November 1998): 57–70. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004232.

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Abstract:
ARTE, BENEFICENZA ED ELITE NELL'ETRURIA ROMANA. FRAMMENTI DI RILIEVI FUNERARI DA SATURNIAQuesto articolo discute due frammenti di scultura, uno di una scena di banchetto e l'altro rappresentante un gladiatore, attualmente localizzati nella moderna città – e precedente colonia romana – di Saturnia. I frammenti provengono da una grande villa tardo repubblicana/alto imperiale situata nei dintorni della città. L'evidenza epigrafica suggerisce che questa villa potrebbe essere appartenuta ad una famiglia locale (probabilmente di decurioni), i Varii. La scultura potrebbe derivare dalla tomba monumentale di un membro di quella famiglia. Sia banchetti che gladiatori sono comunemente rappresentati su monumenti funerari romani, e rappresentano anche una componente comune di opere civiche di beneficenza. Il materiale epigrafico di Saturnia rappresenta un'importante evidenza di euergetismo nel principato, e la scultura funeraria proviene da quel contesto culturale. L'evidenza di euergetismo a Saturnia fa riferimento alia continua stretta relazione fra proprietari terrieri locali e la vita civica, per il tramite del principato. Ciò è in contrasto con quanta avveniva nella bassa valle dell'Albegna, dove, fin dai tempi di Augusto, i proprietari che non risiedono nelle sue terre avevano mostrato scarsa partecipazione alia vita civica.
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Dissertations / Theses on the topic "Città moderna"

1

Salvatori, Nicolo. "Architettura e forma urbana. L'isola di Cavezzo tra città storica e città moderna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8679/.

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2

VIALE, GIULIA. "Una moderna città per le masse di sciatori. Sestriere 1929-1975." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2022. http://hdl.handle.net/11583/2971990.

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3

BERNASCONI, EDOARDO LUIGI GIULIO. "Verso un'antica lingua moderna : la città Agadir e l'opera di Jean Francois Zevaco." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/11578/278704.

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4

ANGARANO, CLAUDIA. "L'ordine del vuoto. Principi di composizione per i luoghi collettivi della città moderna." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/306106.

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Abstract:
Il vuoto è un tema difficile da precisare. Per la sua generalità e vastità esso può essere letto in modi diversi a seconda del piano da cui viene indagato. Questa tesi non guarda al problema sul piano concettuale e filosofico ma lo lega al problema della definizione dello spazio, e più precisamente dello spazio urbano quindi al valore che il vuoto assume nella sua costruzione. Infatti, questa è una ricerca sulla città. Il tema così assunto riguarda la costruzione dei suoi luoghi più che delle singole architetture, secondo l’idea che architettura e città siano unite da un legame profondo per cui ogni architettura – anche un piccolo edificio – debba essere in grado di restituire rapporti di senso con la città, rispetto al luogo in cui si colloca e al luogo che costruirà con la sua presenza. Nello specifico, la ricerca riguarda i modi di costruzione possibili per i luoghi collettivi della città moderna, intesi come cosa urbana per eccellenza. Luoghi in cui la città in maggior misura rappresenta se stessa, e in cui – analogamente a quanto accade nelle piazze della città storica – l’architettura della città si mette in scena. Al fine di precisare il tema, attingere dal materiale della storia, rimandando le questioni affrontate alla concretezza delle opere, è stato un passaggio necessario. Tuttavia, parlare ancora di piazza in relazione alla città moderna senza assumerne la variazione appare inappropriato. Nel riconoscimento di questa variazione, l’attenzione è rivolta al valore del vuoto, e nella definizione dei singoli luoghi e nella costruzione della città, inteso come possibile elemento d’ordine della struttura urbana. Nel suo darsi come discontinuità all’interno della forma della città moderna, il vuoto assume quel valore “intervallare” imprescindibile per vedere la città dall’interno e riconoscere i propri luoghi significativi. Una ricerca sul tema della costruzione dello spazio collettivo, per la sua ampiezza e generalità, affronta un problema così complesso da essere impossibile da sistematizzare all’interno di un insieme di regole prestabilite. Infatti questo studio non vuole avere la pretesa di essere affermativo di una regola, ma circoscrive il campo di indagine ad una idea, quella della costruzione di luoghi per vuoti attraverso il fare-spazio, nella misura in cui si ritiene che una riflessione sul tema proposto possa mettere in campo delle questioni universali poste dall’architettura e dalla città in ogni tempo, nella storia come nella contemporaneità. L’acropoli, l’agorà, il foro, il campo, le piazze delle città medievali o rinascimentali e barocche, cosa sono se non la costruzione dello spazio collettivo, in forme diverse e adeguate ai temi specifici e al tempo a cui si riferiscono? Nello scenario in cui, per diverse ragioni - dalla dispersione alla dismissione di ampie aree -, si pone il problema dei vuoti urbani, intesi come spazi senza qualità eppure occasione per definire nella città contemporanea senza misura i suoi luoghi centrali, il tema risulta estremamente rilevante. Il suo approfondimento procede attraverso l’analisi di alcuni progetti di Gianugo Polesello e Antonio Monestiroli, due esponenti delle scuole di Venezia e di Milano rispettivamente, che hanno avuto un ruolo importante all’interno della stagione italiana sugli studi urbani e che merita di tornare centrale all’interno del dibattito architettonico attuale. Le questioni che si sono presentate all’interno della tesi non hanno risposte univoche. I diversi modi di intendere il tema da parte dei due autori, con le conseguenti diverse declinazioni nei modi di definizione dello spazio urbano, sono eloquenti in questo senso. Eppure in questa forse solo apparente diversità c’è un tema comune che rappresenta la chiave di lettura di tutta la ricerca: la costruzione del vuoto e delle sue forme all’interno della città moderna.
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5

Crivellaro, Elisabetta <1995&gt. "Le città portuali del Mediterraneo: centri di approdo dell’immigrazione tra attenzione mediatica e dibattito pubblico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19096.

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Abstract:
The aim of this dissertation is to focus on the development of the global phenomenon of Free Ports linked to the phenomenon of migration in the Early Modern Age and in the present. Firstly, this work focuses on the historical context: it deals with the birth, the structure and the expansion of this new institution which spread in Italy, secondly in the Mediterranean and then worldwide, Significant examples of this phenomenon are the free ports of Livorno (1591) and Trieste (1719) which met not only an economic success, but also a cultural one. Secondly, this work will analyse the differences of the foreign communities in the free ports by making a significant comparison between the past and the current situation. Moreover, it will discuss the reasons why foreign merchants were positively accepted in foreign countries in the past and why, instead, nowadays there is a shared sense of refusal in the European citizens ’minds. Furthermore, it will explain why migrants try to land to Europe at all costs even risking to lose their lives and what the linking causes of mass migration are, due to the fact that this phenomenon has dramatically increased in recent years. However, the presence of refugees in Europe has positive effects, because migrants contribute to the increase of GDP (economic development) and they also avoid a rapid ageing of the population (demographic development). What is more, European countries have introduced many restrictive migration policies and created new systems of security to respond to this terrifying scenario, for example reinforcing or constructing new metal barriers. The third part deals with a journalistic and linguistic analysis of websites’ articles of the most important Italian newspapers and TV reports which provide a list of contradictory and opposite images and expressions against migrants. This study clearly reflects that these persuasive techniques diffuse dangerous conceptions and distortions of reality. In conclusion, many solutions and projects will be revealed to solve the problems of mass migration in the European ports. To this end, this work shows that it is essential that all the Euro-Mediterranean countries (not only Spain and Italy) should work together in order to find common integration policies and to improve the migrants’ quality level of life in Europe.
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6

Boschini, Alessia. "Ricostruire l'isolato: morfologia urbana e tipologia edilizia nella Bogotá moderna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Da anni le questioni relative ai centri storici sono divenute un tema di dibattito e discussione fondamentale in America Latina rappresentando un punto nodale di polemica sul tema della città. Il motivo di questa tendenza risiede principalmente nella compresenza e nel progressivo affermarsi di fenomeni sociali, economici e territoriali che hanno rivelato la questione portando alla luce tutte le controversie. È in questo panorama che si inserisce il Centro storico di Bogotá, che nelle ultime decadi ha subìto processi di deterioramento, perdita del patrimonio architettonico, degrado e cambi del profilo urbano come conseguenza dei rapidi processi di urbanizzazione e della conseguente comparsa di nuovi centri urbani. Il dislocamento delle funzioni tradizionali dal centro storico ai centri civici costruiti appositamente per concentrare gli uffici di governo, ha accentuato la condizione di marginalità di quest’ultimo. Con l’obiettivo di ristabilirne l’importanza e la gerarchia, per la ricerca in questione si è scelto di partire dal quesito lasciato aperto da Carlo Aymonino alla fine del suo libro Lo studio dei fenomeni urbani: “il rapporto tipologia-morfologia è ancora rintracciabile nella struttura urbana di una città che abbia subìto le trasformazioni dovute all’attuale espansione di settori socio-economici prima inesistenti? ” Indagando quindi, se il rapporto tra la morfologia urbana e la tipologia edilizia è ancora riscontrabile a Bogotá, attraverso questo studio si è cercato di dare delle soluzioni che mirassero alla scala metropolitana a densificare e limitare l’espansione periferica; alla scala urbana al ripristino e al rafforzamento dell’identità del centro storico collocando funzioni che garantiscano lo scambio continuo di beni e servizi; e alla scala locale a contribuire al rinnovamento urbano con un progetto che ricostruisca l’isolato superandone la frammentazione; intendendo questo come punto di connessione tra il singolo edificio e la città.
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7

Mazzon, Martino <1972&gt. "Il processo Onigo (Treviso, autunno 1592). Signori e sudditi in una città mediocre e nel suo distretto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18488.

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Abstract:
La tesi è dedicata a un’indagine sul ceto nobiliare del Trevigiano (e in particolare sugli appartenenti al Collegio dei Nobili di Treviso) fra fine ‘500 e inizi ‘600, un periodo cruciale anche nell’evoluzione del rapporto fra istituzioni centrali degli stati e gruppi e ceti del territorio. Si tratta di un’aristocrazia all’apparenza modesta, ma che presenta caratteri singolari, interessanti anche per la storia delle emozioni. L’analisi si concentra sulle dinamiche di inimicizia (o, meno precisamente, di faida), allora centrali nella vita dei ceti nobiliari (e non solo), nelle quali si evidenziano con chiarezza alcune specifiche caratteristiche dei nobili trevigiani. Si utilizza come caso di studio la vicenda di Leonello da Onigo (1567-1609), che fra 1592 e 1597 accumulò ben tre bandi capitali e perpetui da parte del supremo tribunale veneziano, il Consiglio dei Dieci, più uno del Luogotenente di Udine. La tesi comprende la trascrizione ed edizione di un processo per omicidio (1592) a carico di Leonello, istruito dal podestà di Treviso con la sua Corte, avendo ricevuto la delegazione dei Dieci all’utilizzo delle proprie specifiche e molto incisive facoltà (Rito). Il processo, conclusosi con uno dei bandi sopracitati, è uno dei pochissimi sopravvissuti fra quelli allora istruiti col Rito, e la vicenda ha un interesse speciale poiché, all’epoca, l’aspetto “giurisdizionale” era ancora determinante nel definire il rapporto fra potere centrale e sudditi.
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8

Farina, Arianna <1985&gt. "«La città più ornata di tutto il mondo» : facciate decorate a Roma fra XV e XVI secolo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8364.

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Abstract:
Il progetto si propone di indagare una diffusa pratica decorativa della Roma rinascimentale: l’uso cioè di dipingere le facciate di edifici civili del centro storico con apparati iconografici e tecniche variegate. La ricostruzione documentaria delle decorazioni dei prospetti, andati in gran parte perduti, andrà integrata con uno studio topografico, con documenti su modelli, genealogie e committenze per far luce su fenomeni e prospettive artistiche, storiche e macro-culturali ancora ‘aperte’ alla ricerca. Inoltre, si analizzeranno le possibilità di ripristino mnemonico e visivo di questo patrimonio: dalle fonti bibliografiche e iconografiche reperite alle possibilità offerte dalla nuove tecnologie applicate all'arte con i suoi molteplici strumenti.
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9

Tosi, Brandi Elisa <1971&gt. "Il sarto tra Medioevo e prima Età moderna a Bologna e in altre città dell’Emilia Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5079/1/TOSIBRANDI_ELISA_TESI.pdf.

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Abstract:
Il lavoro di Elisa Tosi Brandi riguarda il mestiere del sarto nel basso Medioevo e si sviluppa utilizzando due prospettive differenti. Da un lato, infatti, si è deciso di seguire una tradizione di studi oramai consolidata, che privilegia l’indagine degli aspetti economici e politici, dall’altro si è scelto di non trascurare la storia dei prodotti degli artigiani. L’approccio utilizzato in questa tesi tiene insieme entrambe le prospettive di ricerca, tentando dunque di indagare i produttori e i prodotti così come le fasi e i metodi di lavoro. Ciò senza ignorare, da un lato, indagini di tipo politico, economico e sociale, poiché tali oggetti sono lo specchio della società che li ha ideati e creati e da cui non si può prescindere e, dall’altro, indagini di tipo tecnico, poiché gli oggetti sono rivelatori del complesso patrimonio di conoscenze artigianali. Partendo dal caso di studio della Società dei sarti della città di Bologna, la tesi di Elisa Tosi Brandi ricostruisce questo mestiere confrontando tra loro fonti inedite (statuti corporativi, matricole, estimi) e studi effettuati su altre aree italiane. La ricca documentazione conservata ha consentito di mettere in luce l’organizzazione di questo lavoro, di collocare abitazioni e botteghe nell’area del mercato e nel più ampio tessuto cittadino, di individuare i percorsi commerciali e di approvvigionamento. L’ultima parte della tesi offre l’analisi di alcune fonti materiali al fine di ricostruire le tecniche sartoriali medievali intrecciando tutte le fonti consultate: dai documenti scritti si passa pertanto agli abiti che offrono informazioni dirette sulle tecniche di taglio ed assemblaggio.
The work of Elisa Tosi Brandi concerns the tailor's craft in the late Middle Ages and it develops using two different perspectives. On the one hand, it was decided to follow a tradition of studies now consolidated, which gives priority to the investigation of economic and political aspects, on the other hand, it has chosen not to forget the history of the artisans products. The approach used in this thesis holds together both research perspectives, trying to investigate the manufacturers and products as well as the steps and methods of work. Starting from the case of study of the Tailor’s Guild in Bologna, the thesis of Elisa Tosi Brandi reconstructs this craft by comparing unpublished sources (statutes, matricole, estimi) and studies on other areas of Italy. The rich documentation preserved has allowed to highlight the organization of this work, to collocate houses and shops in the area of the market and in the broader fabric of the town, and to locate the commercial and supply routes. The last part of the thesis offers analysis of some materials sources in order to reconstruct the medieval tailoring techniques: from written records it goes therefore to the clothes that offer direct information on the techniques of cutting and assembling.
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10

Tosi, Brandi Elisa <1971&gt. "Il sarto tra Medioevo e prima Età moderna a Bologna e in altre città dell’Emilia Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5079/.

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Abstract:
Il lavoro di Elisa Tosi Brandi riguarda il mestiere del sarto nel basso Medioevo e si sviluppa utilizzando due prospettive differenti. Da un lato, infatti, si è deciso di seguire una tradizione di studi oramai consolidata, che privilegia l’indagine degli aspetti economici e politici, dall’altro si è scelto di non trascurare la storia dei prodotti degli artigiani. L’approccio utilizzato in questa tesi tiene insieme entrambe le prospettive di ricerca, tentando dunque di indagare i produttori e i prodotti così come le fasi e i metodi di lavoro. Ciò senza ignorare, da un lato, indagini di tipo politico, economico e sociale, poiché tali oggetti sono lo specchio della società che li ha ideati e creati e da cui non si può prescindere e, dall’altro, indagini di tipo tecnico, poiché gli oggetti sono rivelatori del complesso patrimonio di conoscenze artigianali. Partendo dal caso di studio della Società dei sarti della città di Bologna, la tesi di Elisa Tosi Brandi ricostruisce questo mestiere confrontando tra loro fonti inedite (statuti corporativi, matricole, estimi) e studi effettuati su altre aree italiane. La ricca documentazione conservata ha consentito di mettere in luce l’organizzazione di questo lavoro, di collocare abitazioni e botteghe nell’area del mercato e nel più ampio tessuto cittadino, di individuare i percorsi commerciali e di approvvigionamento. L’ultima parte della tesi offre l’analisi di alcune fonti materiali al fine di ricostruire le tecniche sartoriali medievali intrecciando tutte le fonti consultate: dai documenti scritti si passa pertanto agli abiti che offrono informazioni dirette sulle tecniche di taglio ed assemblaggio.
The work of Elisa Tosi Brandi concerns the tailor's craft in the late Middle Ages and it develops using two different perspectives. On the one hand, it was decided to follow a tradition of studies now consolidated, which gives priority to the investigation of economic and political aspects, on the other hand, it has chosen not to forget the history of the artisans products. The approach used in this thesis holds together both research perspectives, trying to investigate the manufacturers and products as well as the steps and methods of work. Starting from the case of study of the Tailor’s Guild in Bologna, the thesis of Elisa Tosi Brandi reconstructs this craft by comparing unpublished sources (statutes, matricole, estimi) and studies on other areas of Italy. The rich documentation preserved has allowed to highlight the organization of this work, to collocate houses and shops in the area of the market and in the broader fabric of the town, and to locate the commercial and supply routes. The last part of the thesis offers analysis of some materials sources in order to reconstruct the medieval tailoring techniques: from written records it goes therefore to the clothes that offer direct information on the techniques of cutting and assembling.
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Books on the topic "Città moderna"

1

Catania: La città moderna, la città contemporanea. Catania: Domenico Sanfilippo editore, 2012.

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2

Storia della città: L'età moderna. Venezia: Marsilio, 2001.

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3

EUR: Una moderna città di fondazione. Roma: De Luca editori d'arte, 2015.

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4

Peghin, Giorgio. Carbonia, città del Novecento: Guida all'architettura moderna della città di fondazione. Milano: Skira, 2009.

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5

Peghin, Giorgio. Carbonia, città del Novecento: Guida all'architettura moderna della città di fondazione. Milano: Skira, 2009.

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6

Marrone, Giovanni. Città, campagna e criminalità nella Sicilia moderna. Palermo: Palumbo, 2000.

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7

Rome (Italy). Galleria comunale d'arte moderna e contemporanea, ed. Roma: Città moderna : da Nathan al Sessantotto. Roma: Gangemi editore SpA international, 2018.

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8

Marrone, Giovanni. Città, campagna e criminalità nella Sicilia moderna. Palermo: Palumbo, 2000.

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9

Luccioni, Lorena. Alle origini della città moderna: Impianti urbani medioevali di città minori dell'Italia centrale. Firenze: Alinea, 2001.

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10

Luccioni, Lorena. Alle origini della città moderna: Impianti urbani medioevali di città minori dell'Italia centrale. Firenze: Alinea, 2001.

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Book chapters on the topic "Città moderna"

1

Guagnini, Elvio. "Una città, il viaggio, le frontiere, un’identità letteraria." In Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 27–34. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-338-3.07.

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Abstract:
Magris had a deep relationship with his hometown Trieste, while feeling the need to distance himself from it through his travels. Travelling is a metaphor for life; it is a weave between the will for conservation and innovation, as well as research. These issues emerge in significant narrative pages such as Non luogo a procedere (2015), which is a lucid and disenchanted consideration of the history of the city, moved by a strong ethical charge, and Tempo curvo a Krems (2019), which is a profound synthesis of the many aspects of Magris’ fictional and critical work.
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2

Vocino, Giorgia. "Una comunità minacciata in una città in rovine? Modena altomedievale tra realtà e rappresentazione." In Haut Moyen Âge, 151–71. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2021. http://dx.doi.org/10.1484/m.hama-eb.5.121850.

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3

Sardone, Sergio. "Ricchezza e proprietà in una città levantina: Bari tra Cinque e Settecento." In Disuguaglianza economica nelle società preindustriali: cause ed effetti / Economic inequality in pre-industrial societies: causes and effect, 83–113. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-053-5.10.

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Abstract:
This work offers a descriptive and quantitative picture of the property owned by the socio-economic elite of Bari, the only one of the three present great cities of Southern Italy analysable for the Modern Age, given the exemption granted to Naples and Palermo as capitals of the kingdoms of Naples and Sicily. The analysis on the 1598 apprezzo and the 1753 catasto has allowed to identify and estimate the wealth of the wealthiest families of Bari, and to show the social composition of its main families. From this analysis it emerged also that, during this century and a half, the number of patrician families in Bari halved in favor of those that “lived nobly”, with more substantial assets to replace the patriciate, among them those of foreigners from Ferrara and Lombardy.
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Arcangeli, Letizia. "Città punite tra riforme istituzionali e repressione : casi italiani del Cinque e Seicento." In Le châtiment des villes dans les espaces méditerranéens (Antiquité, Moyen Âge, Époque moderne), 315–38. Turnhout: Brepols Publishers, 2012. http://dx.doi.org/10.1484/m.seuh-eb.1.100703.

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Gentile, Marco. "La clemenza obbligata : potere politico e città ribelli in Lombardia fra Trecento e Quattrocento." In Le châtiment des villes dans les espaces méditerranéens (Antiquité, Moyen Âge, Époque moderne), 305–14. Turnhout: Brepols Publishers, 2012. http://dx.doi.org/10.1484/m.seuh-eb.1.100702.

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Ciaravolo, Massimo. "5 • Lo sguardo urbano di Obstfelder: 1893-1900." In Libertà, gabbie, vie d’uscita Letteratura scandinava della modernità e della città: 1866-1898. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-600-8/005.

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Abstract:
5.1 Cielo e città, duplice orizzonte. – 5.2 La città condannata. – 5.3 Una possibilità diversa: «La sconosciuta». – 5.4 Monismo e civiltà moderna. – 5.5 Giornalismo urbano. – 5.6 Per un giudizio critico più inclusivo.
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"PROPOSTE DI RIFONDAZIONE DELLA CITTÀ MODERNA." In L’architettura della strada, 136–37. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv125jrn1.18.

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"PROPOSTE DI RIFONDAZIONE DELLA CITTÀ MODERNA." In L’architettura della strada, 206–11. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv125jrn1.26.

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9

Tchoban, Sergei. "La città di Piranesi e l’architettura moderna: studio sui disegni." In Giambattista Piranesi: Sognare il Sogno Impossibile. Istituto Centrale per la Grafica, 2021. http://dx.doi.org/10.53786/piranesimultimediale.13.

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Bayman, Louis. "Romantically Detatched." In World Film Locations: Venice, 48–67. Intellect, 2013. http://dx.doi.org/10.1386/9781841508023_5.

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Abstract:
Cinematic Venice provides icons of holidaying and romance, but the films that diffuse these images often seem to give a sense of something missing too. Let us start with a clichéd introduction for a Venice film: a montage of gondoliers carrying newly-arrived tourists past the Canal Grande, St Mark’s Square, the Campanile and the Arsenal, replicating the tourist gaze for the cinema spectator. The film is Venezia città moderna/Venice Modern City (1958), a documentary short directed by future arthouse realist Ermanno Olmi, and from this postcard fun we cut to a factory that the voice-over must assure us is no other city but modern Venice.
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Conference papers on the topic "Città moderna"

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Mele, Maria Grazia Rosaria. "Cagliari capitale e città di frontiera nel Mediterraneo di età moderna: l’utilizzo dello spazio e le mura nelle fonti d’archivio." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11547.

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Abstract:
Cagliari capital and frontier city in the Mediterranean of the modern age: the use of space and walls in archival sourcesIn a city already formed in its essential traits, with its historic districts of Castello, Stampace, Villanova and Llapola, the Hispanic Monarchy had a great influence on Cagliari urban structure adapting the defenses to the new war needs, exploiting to the most the internal walls space and encouraging the cultivation of extra moenia areas left in a state of abandonment. Cagliari was a composite city, were the inner integration between Catalans-Aragonese and Sardinians progressively settled and interacted with different ethnicities, as in other urban realities of the Mediterranean frontiers of that time. Through the archive sources (emphyteusis concessions of state property and notarial acts), it is possible to perceive a lively city and locate the sacred and profane places: palaces, streets, squares, fountains, churches and convents are cited as fundamental citizen reference points. The emphyteusis give us an important basic framework which allows us to know both the urban structure and the policy of the Crown at the same time, through the management of the state properties. Notary’s acts integrate these data bringing interesting information on private estates and on architectural characteristics of the realty.
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Muñoz Corbalán, Juan Miguel. "Geometric and poliorcetic inertia in the fortified system vs urban morphological inflections in 18th-Century Barcelona." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.5802.

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Abstract:
Keywords: military engineering, fortification, urban bastioned system, poliorcetics, city and territory Conference topics and scale: City transformations Abstract and referencesBetween the War of Nine Years and the Napoleonic invasion of 1808 Barcelona underwent a morphological transformation according to a progressive evolution that came along from a typical wall-constrained stronghold towards an urban structure where the primacy of the internal and external strategic control gave way to the socioeconomic, industrial and commercial detachment of the city. The warlike needs of the first quarter of the 18th century involved a series of explicit poliorcetic interventions that gradually made available other criteria related to the development of several infrastructures for peacetime and certain urban licenses. These improving processes that let transform the urban features later changed the sense of the vectors which settled the nexus between the intramural space and the territory beyond the bastioned perimeter. Starting from a predominantly centripetal structure where the city walls played a segregating role, they afterward tended to reinforce the creation of newborn civic spaces that appreciably reduced the strength of the suffocating perimeter and also established alternative centers of power. These procedures foreshadowed a further decline of the traditional values about the former city walls and allowed the take-off of the territory outside them as an expansion of the orthodox urban system essences and its outward projection. The confluence of both municipal government purposes and the Crown’s impositions eased the work of the military engineers who undertook the interventions directly dependent on their sphere of responsibility. Cortada i Colomer, L. (1998) Estructures territorials, urbanisme i arquitectura poliorcètics a la Catalunya preindustrial. 2 vol. (Institut d’Estudis Catalans, Barcelona). Fara, A. (1989) Il Sistema e la Città. Architettura fortificata dell’Europa moderna dai trattati alle realizzazioni 1464-1794 (Sagep, Genova). Galera, M., Tarragó S. and Roca F. (1982) Atlas de Barcelona (Col·legi Oficial d’Arquitectes de Catalunya, Barcelona). Història. Política, Societad y Cultura dels Països Catalans, vol. 5 ‘Desfeta política y embranzida econòmica. Segle XVIII’ (1995) (Enciclopèdia Catalana, Barcelona). López, M. and Grau R. (1971) ‘Barcelona entre el urbanismo barroco y la revolución industrial’, Cuadernos de arquitectura y urbanismo, 80, 28-40.
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Zerbi, Andrea, and Giorgia Bianchi. "Un HGIS per lo studio dei catasti storici della città di Parma." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7981.

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Abstract:
Già da alcuni decenni le discipline che si occupano di storia urbana possono avvalersi delle potenzialità legate allo sviluppo delle tecnologie informatiche. L’impiego dei GIS sviluppati su cartografia storica, in grado di archiviare grandi quantità di dati e riferirli alle rispettive coordinate spaziali, permette oggi di riconsiderare alcuni fenomeni nella loro distribuzione territoriale. In questa direzione all’interno del DICATeA dell’Università degli Studi di Parma sul finire del 2012 ha preso avvio un progetto multidisciplinare che prevede la realizzazione di un HGIS sui catasti storici figurativi della città. La presenza di ben quattro catasti geometrici storici, realizzati a partire dalla seconda metà del Settecento e basati sulla stessa matrice territoriale, permette di impostare un sistema a più soglie e di effettuare una lettura regressiva della storia urbana dalla fine del XVIII secolo ad oggi. La scelta di lavorare su fonti di tipo catastale, oltre a essere legata alla quantità e alla qualità dei dati presenti, è altresì favorita dalla duplice struttura dei catasti moderni che, abbinando descrizioni di carattere cartografico a descrizioni di carattere testuale, ben si prestano ad essere analizzati sfruttando appieno le potenzialità offerte dalle strumentazioni GIS. La rappresentazione zenitale dei catasti geometrici-particellari consente di ottenere, grazie a operazioni di georeferenziazione, la sovrapposizione tra diverse mappe (anche realizzate in diversi periodi storici) e una lettura geometricamente e dimensionalmente corretta. Con la realizzazione del GIS sarà quindi possibile studiare alcuni fenomeni storici da un punto di vista spaziale e operare letture sincroniche e diacroniche sulla storia della città. Already for several decades disciplines that are involved in urban history can take advantage of the potential offered by the development of information technology. Nowadays the use of GIS developed on historical maps, able to store large amounts of data and relate them to their spatial coordinates, allows to reconsider some phenomena in their spatial distribution. In this direction within the DICATeA of the University of Parma at the end of 2012 started a multidisciplinary project that provides for the construction of a HGIS on historic figurative cadastres of the city. The presence of four historical geometric cadastres, made from the second half of the eighteenth century and based on the same territorial matrix, allows to realize a multi-thresholds system and a regressive reading of urban history from the late eighteenth century to today. The choice to work on this type of sources, in addition to be linked to the quantity and quality of data present, is also encouraged by dual structure of modern registers that, combining cartographic descriptions with textual descriptions of characters, lend themeselves to be analyzed by exploiting the full potential offered by GIS. The zenithal representation of the detailed-geometric maps allows to obtain, thanks to georeferencing operations, the overlap between different maps (also made in different historical periods) and a geometrically and dimensionally correct reading. With the implementation of GIS will be possible to study some historical phenomena from a spatial point of view and operate synchronic and diachronic readings on the history of the city.
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Salikhova, K., and A. V. Sedova. "Architecture and social functions of modern university libraries." In 2022 33th All-Russian Youth Exhibition of Innovations. Publishing House of Kalashnikov ISTU, 2022. http://dx.doi.org/10.22213/ie022139.

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Abstract:
Today, global changes are taking place both in the educational and social spheres in the majority of the world’s libraries. This article aims to research the problem of the new generation's interest in visiting libraries. The aim of the work is to answer the question of how a modern library of a higher educational institution should look like, and what functions it should set up in itself in accordance with the requirements for organizing a biotech space. The modern design of the library in the architectural and design environment is analyzed. The article also includes questions about the department and furniture in the interiors of spaces, and what should be collected in print, what is better to take using digital resources. Option for the reconstruction or addition of a new building in an industrial area (based on the mixed-use complex Città del Sole).
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