Academic literature on the topic 'Circolazione di modelli'

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Journal articles on the topic "Circolazione di modelli"

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Balsamo, Antonio. "La formazione dei magistrati: linee-guida e obiettivi formativi. Profili di diritto comparato." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 776–102. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002004.

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Abstract:
Adesso che il Comitato Direttivo č stato nominato, la creazione della Scuola della magistratura, prevista al momento della riforma dell'ordinamento giudiziario, sembra ormai piuttosto vicina. Dal momento che č probabile che diventi sede privilegiata per il dialogo culturale e per la crescita professionale della magistratura italiana nel suo complesso, il nuovo organismo ha un significativo potenziale rispetto alla necessitŕ di modernizzare il sistema giudiziario del Paese. Le istituzioni dischiudono nuove prospettive quanto alla diffusione di conoscenze extragiuridiche e della "cultura organizzativa", nonché quanto al dialogo fra le corti nazionali e internazionali in un contesto caratterizzato dalla circolazione di modelli giuridici e dal nuovo ruolo giocato dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo nel contesto del sistema delle fonti del diritto.
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Canciullo, Giovanna. "Circolazione di modelli e linguaggi politici tra la Sicilia e l'Europa. La rivoluzione in biblioteca." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (March 2017): 252–72. http://dx.doi.org/10.3280/asso2017-001013.

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Novoa, James W. Nelson. "Appunti sulla genesi redazionale dei Dialoghi d'amore di Leone Ebreo alla luce della critica testuale attuale e la tradizione manoscritta del suo terzo dialogo." Quaderni d'italianistica 30, no. 1 (January 1, 2009): 45–66. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v30i1.8426.

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Abstract:
L'articolo propone un riassunto della critica testuale pubblicata fino ad oggi ed uno studio basilare dei testimoni superstiti dei Dialoghi d'amore di Leone Ebreo che si limitano soltanto al terzo dialogo per offrire delle conclusioni generali riguardo la genesi redazionale del testo e delle conclusioni sulla circolazione del testo prima della stampa dell'editio princeps a Roma nel 1535. Lo studio delle diverse redazioni appunta ad una progressiva toscanizzazione del testo e ad un allontanamento dai modelli fortemente latineggianti per la prosa filosofica della fine del Quattrocento ed inizio del Cinquecento. Questo rimaneggiamento del testo avrebbe avuto il suo momento culminante nell'intervento del curatore del testo, il senese Mariano Lenzi a Roma.
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Campobasso, Gianvito. "Da Occidente a Oriente. Alcuni casi di circolazione e ricezione di modelli nell’architettura e nella scultura dell’Albania fra XII e XIV secolo." Hortus Artium Medievalium 22 (May 2016): 54–74. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.111331.

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5

Rossi, Filippo. "UN NUOVO MODO DI SCIOGLIERE I CONTRATTI BILATERALI. AUGUSTO TEIXEIRA DE FREITAS E LA CIRCOLAZIONE DEI MODELLI TRA EUROPA E AMERICA LATINA NEL XIX SECOLO." Revista da Faculdade de Direito da UFMG -, no. 74 (June 18, 2019): 185–232. http://dx.doi.org/10.12818/p.0304-2340.2019v74p185.

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6

Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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D’Alessio, Michela D’Alessio. "Manuali e libri di testo per i maestri italiani dell’emigrazione nel primo Novecento." Cadernos de História da Educação 21 (August 4, 2022): e121. http://dx.doi.org/10.14393/che-v21-2022-121.

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Abstract:
Sulla scia dei primi risultati di studio circa la relazione tra alfabeto, emigrazione e maestri, nella circolazione transnazionale dei saperi e dei libri di letture, un solco molto promettente per la ricerca storico-educativa riguarda le politiche migratorie dello Stato italiano specie nel primo ventennio del Novecento. Il contributo dedica un supplemento di attenzione al segmento di testi pubblicati per la preparazione “tutta speciale” - politica, culturale e didattica -, dei maestri dell’emigrazione, nei corsi aperti per la loro formazione (D’ALESSIO, 2019). L’articolo intende occuparsi della specifica manualistica loro indirizzata - di cui il vero modello è Il maestro degli emigranti di Cabrini (1912). I testi e libri destinati a preparare, con le cognizioni e gli orientamenti indispensabili, chi doveva fornire l’adeguata istruzione a chi si accingesse a partire intendevano favorire la maturazione di una cultura specifica in materia di emigrazione, fra tutti i maestri d’Italia.
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Cassata, Francesco. "Campo gamma. Energia nucleare, Guerra fredda e circolazione transnazionale dei saperi scientifici in Italia (1955-1960)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 294 (December 2020): 235–68. http://dx.doi.org/10.3280/ic294-oa2.

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Abstract:
L'articolo prende in esame il programma di mutagenesi in agricoltura, realizzato dal Comitato nazionale per le ricerche nucleari, a partire dal 1955, attraverso la costituzione di uno specifico sistema tecnologico e sperimentale: il cosiddetto "campo gamma", un campo circolare con al centro un radioisotopo di Cobalto-60. Emettendo raggi gamma, il Cobalto-60 produceva mutazioni genetiche nelle piante collocate in cerchi concentrici attorno alla sorgente. Il campo gamma venne inaugurato nel gennaio 1960 all'interno del Centro studi nucleari della Casaccia, grazie a una fonte radioattiva resa disponibile dal governo statunitense nell'ambito del programma Atoms for Peace. L'articolo analizza, in primo luogo, come la circolazione transnazionale del modello statunitense di mutation breeding sia stata fondamentale nel processo di istituzionalizzazione della genetica agraria in Italia; in secondo luogo, l'articolo dimostra come la costruzione di un immaginario sociotecnologico incentrato sul campo gamma sia stata parte integrante di tale processo di demarcazione scientifico-disciplinare.
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Fanelli, Michele. "La "Torcia" : Un ulteriore tentativo di modellazione semplificata dell'interazione torcia-girante." Ingeniería del agua 10, no. 1 (March 31, 2003): 27. http://dx.doi.org/10.4995/ia.2003.2574.

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Abstract:
Mentre abbondano gli studi sia teorici che sperimentali sulla cinematica e dinamica della torcia nel diffusore a valle della girante, sono piuttosto scarsi i contributi sull’interazione tra la torcia ed il campo di moto all’interno della girante, malgrado sia certo che tale campo di moto viene distorto dalla presenza della torcia, perdendo l’uniformità circonferenziale che è caratteristica del regime a pieno carico (cioè in condizioni di circolazione nulla –‘zero swirl’- all’uscita dalla girante). Il presente studio si propone di affrontare il difficile problema ad un livello di modellazione matematica semplificata, costruendo per tappe successive un campo di moto a potenziale che soddisfi alle presumibili condizioni cinematiche in presenza della torcia. L’ipotesi che consente di elaborare un modello di questo tipo consiste nell’ammettere che nella girante, sotto condizioni di carico parziale, la portata non si riduca in misura uguale per tutti i canali interpalari, ma un certo numero di canali tenda a conservare una portata prossima a quella della condizione di pieno carico, mentre nei canali restanti si instaurano condizioni di portata fortemente ridotta (o prossime allo stallo). Imponendo che tale configurazione ruoti stabilmente con la stessa velocità angolare di precessione da cui è animato il filamento vorticoso della torcia si riesce a chiudere matematicamente il problema. Il modello in questione permette di fare previsioni che potrebbero essere verificate da opportune indagini sperimentali.
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Gabrielli, Patrizia. "Gli uomini servono le donne a tavola. Rappresentazioni di genere nell’emigrazione antifascista italiana in URSS = Men waiting on women’s tables: Gender representation in antifascist emigration in the USSR." REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto) 31 (September 23, 2019): 65. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2019.4874.

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Abstract:
Sinopsi: A ridosso del 1917 per molte socialiste e successivamente per le comuniste, Il Paese dei Soviet si afferma quale modello politico da imitare anche per quanto concerne la parità di genere. Un ruolo che l’Urss mantiene ben saldo esercitando, anche sotto questo profilo, un indubbio fascino sull’emigrazione femminile antifascista. Partendo da queste premesse, il saggio si articola in due parti.Il primo e il secondo paragrafo delineano le principali coordinate del dibattito sull’emancipazione, si soffermano sui caratteri del nuovo modelo femminile e sulla fondazione di una nuova tradizione femminista che trova nel simbolo dell’8 marzo la propria legittimazione. Il terzo parágrafo si concentra, invece, sulla circolazione e l’assimilazione del modello femminile sovietico da parte delle militanti. Le lettere dall’Urss, in special modo, confermano una fedele adesione all’immagine della donna nuova che si riflette sull’autorappresentazione delle militanti, le quali spesso ancora ignare delle condanne subite negli anni del Terrore staliniano, informano entusiaste familiari e amici sulle opportunità e sulla autonomia acquisita. L’esperienza migratoria ebbe però in molti casi risvolti tragici e molte militanti finirono nella fitta rete della repressione staliniana.Parole chiave: mito soviético, stampa femminile socialista e comunista, emancipazione femminile, emigrazione femminile antifascista, lettere.Summary: Just prior to 1917, for many socialists and later for the communists, The Soviet Country was a political role model to be emulated, even in terms of gender equality. Not only did the USSR continue resolutely to exercise this role, but it also harboured an undoubted fascination on women’s antifascist emigration.Starting from these premises, this essay is divided into two parts. It starts by articulating the main topics of the debate on emancipation. This focuses on the features of the new women’s status and the constitution of a new feminist tradition that finds its legitimacy in the symbol of 8 March. It then moves to focus on the spread and the assimilation of the Soviet women’s model among activists. In particular, letters coming from the USSR confirm a faithful adherence to the image of the new woman which is reflected on the self-representation of militants. Communist and socialist women, who were often unaware of the sentences suffered during the years of Stalinist Terror, enthusiastically inform relatives and friends about the opportunities and independence acquired. In many cases, however, migration led to tragic consequences, and several militants were victims of the Stalinist repression.Key words: Soviet myth, Socialist and Communist women’s Press, women’s emancipation, women’s antifascist Emigration, letters.
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Dissertations / Theses on the topic "Circolazione di modelli"

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Piccari, Giacomo. "Modello di Guyton per la circolazione completa." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10071/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi nasce con l'obbiettivo di studiare il modello di Guyton, proponendone una versione più dettagliata con lo scopo di utilizzarla poi come strumento di indagine per una patologia nota come atresia tricuspidale. Si è giunti così alla creazione di un modello ibrido del sistema cardiovascolare che vede la modellizzazione, a parametri concentrati, dell’intera rete circolatoria interfacciata con una rappresentazione dell' attività cardiaca mediante le cosidette curve di funzionalità. Nello specifico si è risaliti ad un modello della cicolazione cardiocircolatoria separando quella che è la circolazione sistemica dalla circolazione polmonare secondo il sopracitato modello di Guyton, dopo di chè si è trovato un analogo modello per pazienti sottoposti all' intervento di Fontan poiché affetti da atresia tricuspidale.Tramite l'ausilio del software Matlab sono stati implementati questi due modelli semplificati (“Guyton biventricolare” e “Guyton monoventricolare”) e il corrispondente algoritmo risolutivo, con l'obiettivo di verificare, graficamente e numericamente, i risultati ottenuti dalla simulazione.Una volta accertatisi della attendibilità dei risultati, mediante il confronto con dati fisiologici dai manuali e dagli articoli su cui si è fondato questo elaborato, si è proceduto alla simulazione di casi fisiologici di attività fisica e di malfunzionamento del ventricolo sinistro.L'utilizzo di un modello matematico per la circolazione permette di studiare e simulare l'interazione di diversi sistemi fisiologici superando il problema che si ha in ambito clinico, dove l'analisi è più complessa perchè la misurazione delle numerose variabili fisiologiche è indaginosa e a volte non fattibile.Fine ultimo dell'elaborato tuttavia non è quello di dare valutazioni cliniche dei casi presi in esame e delle loro variabili, ma quello di presentare un metodo per studiare come la fisiologia della circolazione umana reagisce a dei cambiamenti.
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D'AQUINO, Luigi. "STUDIO DELLA CIRCOLAZIONE IDRICA A SCALA INGEGNERISTICA IN ACQUIFERI FRATTURATI." Doctoral thesis, La Sapienza, 2007. http://hdl.handle.net/11573/917503.

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ORLANDI, Emiliano. "Studio della convezione durante il monsone africano: osservazioni e modellazione della precipitazione e del ruolo della circolazione regionale sulla composizione atmosferica." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389318.

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Abstract:
The improvement of knowledge and understanding of the West African Monsoon (WAM) is a fundamental scientific issue with implications on economy, health, water resources and food security in West African countries. In a region where agriculture is mainly rain fed, a delay in the rainy season onset or a dry year could compromise food and water security and lead to dearth conditions. The natural interannual and interseasonal variability of the WAM and the dramatic change from wet conditions (1950s-1960s) to much drier ones (1960s-today) over West Africa represents one of the world strongest variation in the 20th century. Mesoscale convective systems (MCS) are responsible for the 80% of the rain production in the sub- Saharan region during the rainy season (June-September), playing a key role in the rainfall variability over a large domain of spatial and temporal scales. The annual variability of MCSs in West Africa is driven by monsoon circulation, which provides favourable conditions for convection formation in the Sahelian area. An increase in the vulnerability of West African societies to climate variability is expected for the next decades as demands on resources increase in association with growing population and for those reasons predictions at various scales of the WAM is a key issue for West African countries. Further motivation comes from the need to quantify the role of the WAM on the global climate. Africa is one of the largest and less known sources of dust and aerosols, which plays a major role in radiative forcing and in cloud microphysics. Furthermore Africa emits the largest amount of biomass burning emissions with a strong interhemispheric transition between West Africa in boreal winter to Central and Southern Africa in boreal summer following the location of the dry season in each hemisphere. Moreover emissions due to urban pollution of large African cities are poorly known due to a lack of in-situ measurements. Satellite observations indicates that large areas in West Africa appear to be characterized by industrial activity, traffic, biomass burning from house fires that can have a great impact on air quality and possibly damage vegetation growth and agricultural production. In this work we have approached three issues: (1) how mesoscale models describe the dynamics of MCS (2) how to improve them in order to improve water cycle, precipitation and deep convection analysis and (3) which dynamical mechanisms drive the chemical composition of the atmosphere in Africa Firstly, the ability of the mesoscale meteorological model BOLAM (BOlogna Limited Area Model) in reproducing convection in West Africa has been tested against other meteorological models and rainfall measurements. Models performed simulations of the propagation of a MCS observed to cross part of West Africa in August 2005. An evaluation of precipitation simulated by mesoscale models is carried out. It has been found that the BOLAM model is capable to reproduce the structure and the associated precipitation of the observed squall line even if it overestimates precipitation amount with respect to the reference satellite estimations and produces a eastward shifted rain band. The models intercomparison showed that convective precipitation forecast in West Africa is a difficult issue to be addressed. To address this issue we have developed and implemented into the BOLAM model a nudging scheme based on the use of satellite observations of cloud top brightness temperature to correct the model humidity profiles. The nudging approach is based on the continuous assimilation of METEOSAT infrared brightness temperatures within the model in order to trigger convection, where observations show the presence of large convective systems. The nudging also inhibits convection, when the model reproduces unrealistic convective precipitation and coherently modifies the dynamical fields. It is shown that the assimilation scheme improves the geographical distribution and time evolution of the MCSs reproduced by the model; the impact of assimilation is positive up to 13 hours after the end of the nudging period. It is also shown that the nudging improves the simulated amount and spatial distribution of precipitation. In order to upscale the results obtained on a single event, we performed a seasonal mesoscale simulation covering west Africa during the whole monsoon season. Therein the nudging scheme is used throughout the period to obtain a reanalysis for the June-August 2006 period. The assimilation of cloud top brightness temperature greatly improves the spatial patterns and the amount of rainfall generated by the BOLAM model over a seasonal time-scale. The last issue studied in the present work regards the transport of pollutants and greenhouse gases in the African continent. We used BOLAM mesoscale model simulations, nudged with infrared radiance temperature, to estimate the convective impact in the upper troposphere and to assess the fraction of air processed by convection. Comparison between simulated convective transport and aircraft measurements shows that BOLAM model correctly reproduces the location and the vertical structure of convective outflow. Model-aided analysis indicates that convection can influence the composition of the upper troposphere above the level of main outflow for an event of deep convection close to the observation site and that deep convection occurring in the central Sahelian region has a likely role in convective transport in the upper troposphere. Then we focused on the long-range transport of biomass burning gases out of West Africa, which has been recognised to have important implications for the global oxidizing capacity of the atmosphere and global climate change. Mid and upper-tropospheric pollutant plumes with enhanced levels of trace gases and aerosols were observed over the southern coast of West Africa during August 2006 as part of the AMMA wet season field campaign. Runs using the BOLAM mesoscale model including biomass burning CO tracers were used to confirm an origin from central African fires. Modelled tracer results showed that pollutants resided for between 9 and 12 days over Central Africa before being transported for 4 days, in the case of the mid-troposphere plume, and 2 days in the case of the upper tropospheric plume to the measurement location over the southern part of West Africa.
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Zaupa, Antonella <1978&gt. "Fenomeni di flusso in ambito lagunare: modello idrodinamico e analisi della circolazione idrica nei rii del centro storico." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/857.

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Ceccarini, Alex. "Struttura ottima dei vasi linfatici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18300/.

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Abstract:
Il sistema linfatico ricopre un ruolo di grande importanza all’interno del corpo umano, soprattutto per quanto riguarda la risposta immunitaria e il mantenimento dell’omeostasi corporea. L’elaborato si focalizza sull’analisi di un articolo di A. M. Venugopal e coll. del 2004 nel quale viene ricercata una relazione tra lunghezza delle unità strutturali dei vasi linfatici, i “linfangioni”, e il flusso della linfa che scorre in essi. In una prima parte dell’elaborato si trovano dei richiami ai principali elementi di fisiologia e anatomia della circolazione linfatica. Nel corpo centrale è descritto il modello matematico del sistema linfatico e i passi della successiva elaborazione al calcolatore. Infine, una volta ultimati i calcoli, si giunge alla conclusione che, per massimizzare il valore del flusso medio all’interno di un vaso linfatico, esiste una struttura ottima del vaso stesso, con una lunghezza del linfangione compresa fra i 3 cm e i 4 cm. Il modello proposto costituisce certamente una buona base di partenza per ulteriori studi volti ad approfondire la relazione fra struttura e funzione dei vasi linfatici e per avere, quindi, una maggiore conoscenza del sistema linfatico nella sua totalità.
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Calabrese, Debora. "Design evaluation of a scaled experiment to investigate natural circulation in MYRRHA." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Questo elaborato tratta il reattore di ricerca MYRRHA, in fase di sviluppo presso il centro di ricerca belga SCK CEN. In particolare si focalizza sullo studio della circolazione naturale del refrigerante, ovvero l'LBE (Lead-Bismuth Eutectic), utilizzata come sistema passivo di sicurezza dopo lo shutdown del reattore in caso di mancato funzionamento delle pompe. Lo scopo di questo lavoro è la creazione di un modello in scala ridotta del reattore per simulare la circolazione naturale dell'LBE. Lo scaling down del reattore viene effettuato tramite lo studio dei numeri adimensionali e la scelta di mantenere costante il coefficiente di scambio termico tra il reattore e il modello in scala. Questa scelta viene fatta al fine di avere sufficiente similarità tra i due per quanto concerne lo scambio termico, in modo che il comportamento del fluido sia lo stesso di quello all'interno del reattore. Nella prima parte vengono effettuate simulazioni 2D, tramite ANSYS 2020, per confrontare la circolazione naturale di fluidi caratterizzati da diverso numero di Prandtl. Viene, inoltre, effettuato un confronto tra i coefficienti di scambio termico ottenuti dalla simulazione e quelli ottenuti tramite calcoli a mano, al fine di verificare che la simulazione possa ben rappresentare il comportamento reale del fluido. Vengono poi calcolate le temperature che si hanno all'interno del reattore rimuovendo una potenza di 1MW, i relativi numeri adimensionali, quali Pr, Gr, Ra e Nu, e i coefficienti di scambio termico dell'LBE per ciascuna area, attraverso un modello semplificato per poter ricavare le dimensioni del modello in scala. Dopo aver disegnato uno sketch del modello, sono state infine effettuate delle simulazioni 3D del modello in scala per verificarne il comportamento, rispetto a quello reale. Le simulazioni 3D hanno dimostrato che il modello rispecchia correttamente il comportamento reale del fluido e che la circolazione naturale può essere usata per raffreddare il reattore.
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7

Reale, Marco. "A process study of the Adriatic-Ionian System baroclinic dynamics." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11106.

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Abstract:
2013/2014
Il sistema Adriatico Ionio è un importante componente nella circolazione termoalina del bacino orientale mediterraneo. Il mar Adriatico è la più importante sorgente di acqua profonde per il bacino. Il mar Ionio è una sorta di punto di incrocio per acque con caratteristiche diverse : le acque atlantiche in superficie , quelle levantine negli strati intermedi , le acque profonde adriatiche in quelli sul fondo . La variabilità osservata nella circolazione Ionica , con reversal periodici da stato ciclonico a stato anticiclonico e e viceversa, negli ultimi 20 anni è stata oggetto di dibattito in quanto è stata attribuita rispettivamente all'influenza della variazione delle proprietà termoaline delle acque profonde prodotte nel sud Adriatico sul bilancio di vorticità dello Ionio o a variazioni nel rotore del wind stress sul bacino ionico.Questo lavoro di tesi si prefigge di esaminare tutte le ipotesi relative alla dinamica del sistema adriatico-ionio da un punto di vista modellistico e la sua risposta in termini di bilancio di vorticità e di energia all'azione di forzanti esterne come il wind stress e i flussi termoalini. I risultati finali di questo approccio modellistico hanno mostrato la maggiore importanza del bacino est (mar cretese e passaggio di creta) rispetto all'Adriatico nel determinare la variabilità , a livello di bilancio di vorticità e di energia , della circolazione ionica .
The Adriatic-Ionian system represents an important component in the Mediterranean thermohaline circulation.The Adriatic Sea is the main source of deep waters for the Eastern Basin.The Ionian Sea is a sort of cross-road points for different kind of waters: Atlantic water moving on its surface layers , Levantine waters moving in its intermediate layers, Adriatic deep waters moving on its bottom layers.The variability observed in the Ionian upper layers circulation , which revers periodically from cyclonic to anticyclonic pattern and viceversa, in the last 20 years has been object of debate as it has been attributed to the effects of variation of thermohaline properties of deep waters produced in the Adriatic Sea on the vorticity balance of the Ionian or to variation in the wind stress curl over the Ionian basin.This thesis work aims to challenge all the hypotheses related the Adriatic-Ionian System dynamics using a modeling approach and its behavior in terms of vorticity and energy balance to some forcing as wind stress and thermohaline fluxes.The final results of this analysis have shown the predominant role , with respect to the Adriatic Sea , of Eastern basin in determining the vorticity and energy balance of the Ionian and shaping the variability of its circulation.
XXVII Ciclo
1982
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8

Spazzoli, Nicole. "Studio sull'ottimizzazione dell'accoppiamento ventricolo-sistema arterioso." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19374/.

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Abstract:
L’analisi effettuata si basa sugli studi svolti dall’Istituto di Ricerca di Angio-cardiologia e Clinica Cardiovascolare dell’Università di Medicina Kyushu e sui precedenti lavori da cui quest’ultima parte. Si pone l’obbiettivo di descrivere l’ottimizzazione dell’accoppiamento ventricolo-sistema arterioso attraverso la definizione di due indici: uno che rappresenti il post-carico ottimo per un dato cuore come quello che estrae dal cuore il massimo lavoro esterno in un battito e l’altro che caratterizzi il cuore ottimo come quello che minimizza il consumo di ossigeno nel miocardio ventricolare per un dato carico. Durante la trattazione si descriveranno le relazioni matematiche che consentono di definire tali indici, come la relazione pressione-volume di fine sistole, la quantità di volume di sangue eiettato in un battito (stroke volume), il lavoro cardiaco e il consumo di ossigeno e si metteranno in evidenza le implicazioni fisiologiche di tali indici. La conclusione degli studi analizzati è che, in condizioni normali, l’accoppiamento del ventricolo con il sistema arterioso appare vicino alla situazione sia di cuore metabolicamente ottimo sia di post carico meccanicamente ottimo.
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9

Alosi, Benedetta. "Dalla crisi della comunicazione scientifica alle strategie Open Access: nuovi modelli di circolazione del sapere." Thesis, 2005. http://eprints.rclis.org/6740/1/AlosiOA2005.pdf.

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Abstract:
The "serial pricing crisis" that has hit the Scholarly Communication system generated a great deal of initiatives and projects designed to transform radically the ways in which knowledge circulates. The first reaction to this crisis was new forms of cooperation between libraries which led to the creation of consortia for the shared purchasing of electronic resources. The academic community, resorting to sustainable electronic Publishing and Open Access to scientific literature, then sought new channels of communication able to satisfy the demand for widespread and rapid circulation of ideas and research findings. Open models of scientific communication achieved by the two strategies of "Open Access Publishing" and "Open Access Self-Archiving" represent an innovative approach that is capable of guaranteeing the dissemination of research literature. Some Open Access Journals, a new generation of freely accessible electronic periodicals, are already acclaimed. However, the affordability of their business model and their financial and other repercussions has generated a lively debate that still rages within the international community involved in the evolution of new models of Scholarly Communication.
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10

Alosi, Benedetta. "Dalla crisi della comunicazione scientifica alle strategie Open Access: nuovi modelli di circolazione del sapere." Thesis, 2005. http://cab.unime.it/mus/336/1/AlosiOA2005.pdf.

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Abstract:
La "serial pricing crisis" che ha investito in questi ultimi anni il sistema di comunicazione scientifica ha generato un fermento di iniziative e progetti destinati a cambiare profondamente le modalita' di circolazione del sapere. Dalle nuove forme di cooperazione tra biblioteche, che hanno dato vita ai consorzi per gli acquisti condivisi di risorse elettroniche, la comunita' accademica, con l'editoria elettronica sostenibile e le strategie dell'accesso aperto alla letteratura scientifica, si e' impegnata a ricercare modalita' nuove di comunicazione, in grado di soddisfare l'esigenza di una circolazione piu' rapida ed estesa delle idee e dei risultati delle ricerche. Un'alternativa innovativa, destinata ad assicurare un'ampia disseminazione della letteratura di ricerca, hanno realizzato i modelli aperti di comunicazione scientifica con le due strategie dell'"Open access publishing" e dell'"Open access self-archiving". Gli Open Access Journals, nuova generazione di riviste digitali ad accesso aperto, contano esempi affermati ma il dibattito sulla sostenibilita' del modello economico su cui poggiano e sulle sue ricadute, economiche e non, e' tuttora molto vivace all'interno della comunita' internazionale coinvolta nell'evoluzione dei nuovi modelli di Scholarly Communication. Tra le recenti iniziative italiane per l'accesso aperto, il lavoro riporta gli esiti della Dichiarazione di Messina, documento che ha sancito l'adesione degli Atenei italiani ai principi dell'accesso aperto. / The "serial pricing crisis" that has hit the Scholarly Communication system generated a great deal of initiatives and projects designed to transform radically the ways in which knowledge circulates. The first reaction to this crisis was new forms of cooperation between libraries which led to the creation of consortia for the shared purchasing of electronic resources. The academic community, resorting to sustainable electronic Publishing and Open Access to scientific literature, then sought new channels of communication able to satisfy the demand for widespread and rapid circulation of ideas and research findings. Open models of scientific communication achieved by the two strategies of "Open Access Publishing" and "Open Access Self-Archiving" represent an innovative approach that is capable of guaranteeing the dissemination of research literature. Some Open Access Journals, a new generation of freely accessible electronic periodicals, are already acclaimed. However, the affordability of their business model and their financial and other repercussions has generated a lively debate that still rages within the international community involved in the evolution of new models of Scholarly Communication.
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Books on the topic "Circolazione di modelli"

1

Medioevo adriatico: Circolazione di modelli, opere, maestri. Roma: Viella, 2010.

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2

La circolazione dei modelli a stampa nell'architettura di età moderna. Palermo: Caracol, 2013.

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3

Laura, Trombetti Budriesi Anna, and Università di Bologna. Dipartimento di paleografia e medievistica, eds. Cultura cittadina e documentazione: Formazione e circolazione di modelli : Bologna, 12-13 ottobre 2006. Bologna: CLUEB, 2009.

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4

Chiara, Tarditi, and Università cattolica del Sacro Cuore. Istituto di archeologia., eds. Dalla Grecia all'Europa: La circolazione di beni di lusso e di modelli culturali nel VI e V secolo a.C. : atti della giornata di studi : Brescia, Università cattolica, 3 marzo 2006. Milano: V&P, 2007.

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5

Perino del Vaga, Michele Lucchese e il palazzo di Paolo III al Campidoglio: Circolazione e uso dei modelli dall'antico nelle decorazioni farnesiane a Roma. Roma: De Luca Editori d'Arte, 2012.

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6

Congreso, de Historia de la Corona de Aragón (16th 1997 Naples Italy etc ). La Corona d'Aragona ai tempi di Alfonso il Magnanimo: I modelli politico-istituzionali, La circolazione degli uomini, delle idee, delle merci, Gli influssi sulla società e sul costume. Napoli: Paparo, 2000.

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7

Rinella, Angelo. La forma di governo semi-presidenziale: Profili metodologici e circolazione del modello francese in Europa centro-orientale. Torino: G. Giappichelli, 1997.

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8

Gradenwitz, Riccobono und Die Entwicklung der Interpolationenkritik / Gradenwitz, Riccobono e gli Sviluppi Della Critica Interpolazionistica: Methodentransfer Unter Europäischen Juristen Im Späten 19. Jahrhundert / Circolazione Di Modelli e Metodi Fra Giuristi Europei Nel Tardo Ottocento. Mohr Siebeck GmbH & Company KG, 2018.

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Book chapters on the topic "Circolazione di modelli"

1

di Mores, Giuseppina Manca. "CIRCOLAZIONE DI MODELLI E QUADRI SIMBOLICI IN SARDEGNA:." In Deliciae Fictiles V. Networks and Workshops, 355–64. Oxbow Books, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvpmw48c.45.

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